Prima del Natale, abbiamo chiesto ai presidenti di alcune delle principali realtà sportive maceratesi di fare un bilancio sulla prima parte di stagione agonistica. Ne è uscita una fotografia positiva, fatta di soddisfazione, consapevolezza e voglia di continuare a crescere, ognuno nel proprio percorso.
In casa Maceratese il clima è di fiducia. Il presidente Alberto Crocioni guarda alla classifica e al lavoro svolto con orgoglio, senza però perdere di vista la strada ancora da fare: “Se mi avessero detto in estate che, a questo punto del campionato di Serie D, eravamo in questa posizione, ci avrei subito messo la firma. Sono soddisfatto di quello che stanno facendo, mister, la squadra, tutti quanti, addetti ai lavori, stiamo facendo secondo me un ottimo campionato”.
Parole che raccontano un ambiente compatto, ma anche attento a non abbassare la guardia: “Non dobbiamo mollare niente però sappiamo comunque che con tanti sacrifici riusciamo a portare avanti il nostro obiettivo”. Dopo queste dichiarazioni la Maceratese ha perso esprimendo un buon calcio a Giulianova e ha travolto il Chieti in casa per 4 a 0, issandosi a 23 punti, distante solo 7 lunghezze dalla zona play-off. Le prossime quattro partite fuori casa saranno, però, senza tifosi.
Bilancio improntato al realismo anche per la Cbf Balducci Hr Macerata. Il presidente Pietro Paolella ripercorre una fase di stagione non semplice, ma affrontata con lucidità e spirito di gruppo: "Usciamo dopo una serie di cinque partite non positiva, ma sapevamo che il nostro campionato non è con quelle cinque squadre. Diciamo che adesso iniziamo un ritorno diverso, abbiamo fatto dei buoni punti, la squadra c'è, anche se si è infortunata una ragazza, però, fa parte del gioco". Nonostante le difficoltà, la convinzione rimane forte: "Però noi ci siamo, cercheremo di fare il possibile per realizzare ancora questo sogno per la città e per noi stessi". La Cbf Balducci nelle prime quattro giornate del girone di ritorno, che si sono tenute prima del 2026, ha portato a casa due vittorie e due sconfitte, conquistando 8 punti in classifica, attestandosi al nono posto a quota 19.
Grande entusiasmo infine per la Kickboxing Macerata Asd, come sottolineato dal vicepresidente Emanuele Piersanti, che mette in evidenza i numeri e le prospettive dell’associazione: “Noi siamo felicissimi, siamo l'associazione sportiva di kickboxing con più iscritti nelle Marche, quindi siamo assolutamente contenti e anzi abbiamo degli ottimi progetti anche per il 2026”. Tre realtà diverse, unite da un filo comune: la soddisfazione per quanto costruito finora e la volontà di continuare a lavorare con impegno.
Prima del Natale, abbiamo chiesto ai presidenti di alcune delle principali realtà sportive maceratesi di fare un bilancio sulla prima parte di stagione agonistica. Ne è uscita una fotografia positiva, fatta di soddisfazione, consapevolezza e voglia di continuare a crescere, ognuno nel proprio percorso.
In casa Maceratese il clima è di fiducia. Il presidente Alberto Crocioni guarda alla classifica e al lavoro svolto con orgoglio, senza però perdere di vista la strada ancora da fare: “Se mi avessero detto in estate che, a questo punto del campionato di Serie D, eravamo in questa posizione, ci avrei subito messo la firma. Sono soddisfatto di quello che stanno facendo, mister, la squadra, tutti quanti, addetti ai lavori, stiamo facendo secondo me un ottimo campionato”.
Parole che raccontano un ambiente compatto, ma anche attento a non abbassare la guardia: “Non dobbiamo mollare niente però sappiamo comunque che con tanti sacrifici riusciamo a portare avanti il nostro obiettivo”. Dopo queste dichiarazioni la Maceratese ha perso esprimendo un buon calcio a Giulianova e ha travolto il Chieti in casa per 4 a 0, issandosi a 23 punti, distante solo 7 lunghezze dalla zona play-off. Le prossime quattro partite fuori casa saranno, però, senza tifosi.
Bilancio improntato al realismo anche per la Cbf Balducci Hr Macerata. Il presidente Pietro Paolella ripercorre una fase di stagione non semplice, ma affrontata con lucidità e spirito di gruppo: "Usciamo dopo una serie di cinque partite non positiva, ma sapevamo che il nostro campionato non è con quelle cinque squadre. Diciamo che adesso iniziamo un ritorno diverso, abbiamo fatto dei buoni punti, la squadra c'è, anche se si è infortunata una ragazza, però, fa parte del gioco". Nonostante le difficoltà, la convinzione rimane forte: "Però noi ci siamo, cercheremo di fare il possibile per realizzare ancora questo sogno per la città e per noi stessi". La Cbf Balducci nelle prime quattro giornate del girone di ritorno, che si sono tenute prima del 2026, ha portato a casa due vittorie e due sconfitte, conquistando 8 punti in classifica, attestandosi al nono posto a quota 19.
Grande entusiasmo infine per la Kickboxing Macerata Asd, come sottolineato dal vicepresidente Emanuele Piersanti, che mette in evidenza i numeri e le prospettive dell’associazione: “Noi siamo felicissimi, siamo l'associazione sportiva di kickboxing con più iscritti nelle Marche, quindi siamo assolutamente contenti e anzi abbiamo degli ottimi progetti anche per il 2026”. Tre realtà diverse, unite da un filo comune: la soddisfazione per quanto costruito finora e la volontà di continuare a lavorare con impegno.
La Redazione di Picchio News, insieme a Jacopo Lorenzetti, titolare del supermercato Coal del quartiere La Pace di Macerata, ha consegnato pandori e panettoni come augurio per il nuovo anno ai Vigili del Fuoco, agli operatori del 118, al personale del Pronto Soccorso e alla Polizia Locale.
Un gesto semplice, ma dal significato chiaro: dire grazie a chi non si ferma nemmeno durante le festività, quando la città rallenta e le famiglie si ritrovano. In quei giorni – e in ogni giorno dell’anno – c’è chi continua a garantire interventi rapidi, assistenza e una presenza costante sul territorio, spesso in silenzio e lontano dai riflettori. Dalle emergenze improvvise ai soccorsi sanitari, fino al controllo e alla gestione quotidiana della sicurezza urbana, Vigili del Fuoco, 118, Pronto Soccorso e Polizia Locale rappresentano un punto fermo per tutta la comunità.
E proprio perché l’inizio dell’anno è tempo di bilanci, la redazione di Picchio News rivolge un augurio sentito all’Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato e alla Guardia di Finanza: tre pilastri della sicurezza e della legalità, spesso impegnati su fronti molto complessi, dalle attività di prevenzione e controllo fino alle indagini, dalla tutela delle fasce più vulnerabili alla lotta contro reati che minano la convivenza civile.
“A tutti loro- afferma il direttore Guido Picchio- l’augurio di un buon anno fatto di serenità e gratificazioni: perché dietro ogni divisa e ogni turno c’è un impegno che merita rispetto e riconoscenza, ogni giorno dell’anno”.
Sono cinque e sono tutti giovanissimi: il frontman Zurru (Alessandro Azzurro), il chitarrista e tastierista Jude (Giordano Alessandrini), il batterista Nico (Nicolò Mattii), il chitarrista e bassista Cap (Enrico Maria Capretta) e il chitarrista Morix (Giordano Moriconi). In arte, sono i Gruve, vincitori dell’Homeless Fest 2025.
Il progetto “Gruve” nasce nel periodo post pandemico, quando la voglia di tornare a vivere di quelle generazioni a cui era stato sottratto tutto, persino il diritto di andare a scuola e di vedere i propri amici, iniziava a scalpitare più intenso che mai.
“Io e Zurru siamo cresciuti insieme, ci conosciamo da sempre - ha iniziato a raccontare il chitarrista (ma, all’occorrenza, tastierista e bassista) Jude - Nel 2021 ci siamo detti: ‘perché non creiamo una band tutta nostra?’; così, abbiamo contattato Enrico e Nico. Giordi si è unito solo la scorsa estate: ci serviva un’altra chitarra per l’apertura del concerto di Giorgio Vanni, ci siamo trovati bene e abbiamo deciso di continuare a suonare insieme.”
L’idea di chiamare la band "Gruve", invece, è nata dall’urgenza di darsi un nome alla vigilia della prima esibizione in un bar di Montegiorgio. “Ci avevano chiesto come ci chiamassimo, e non sapevamo cosa rispondere- ha continuato Jude - Ci vedevamo di sera per pensare ad un nome adatto, ma non riuscivamo a venirne fuori: volevamo qualcosa che evocasse la zona in cui eravamo cresciuti. Proprio davanti allo studio c’era una gru, così Zurru ha colto subito l’assonanza con la parola “groove”, e abbiamo partorito l’idea di Gruve”.
Gli esordi sono stati analoghi a quelli di moltissime altre band giovanili: qualche concerto nei locali del circondario, repertorio di cover - cantautorato italiano, ma anche brani dei Beatles -, scarsa retribuzione. Poi, però, sono arrivati i loro primi tre brani: “Se ci fossi tu”, “La notte un po’ più sera” e “Lavori in corso”. Sono stati composti in modo istintivo, senza nessuno schema organizzativo: buttavano giù idee, poi si riunivano in studio e cercavano di assemblare il tutto.
In ogni pezzo, però, c’è la firma del suo ideatore: "L’indie-rock è il filo conduttore di tutte e tre le canzoni, ma in realtà i brani sono musicalmente diversi tra loro - ha spiegato Giordano Moriconi, “new entry” del gruppo - 'La notte un po’ più sera' è più esplosiva, ha un ritornello rockeggiante, con il trombone e gli altri strumenti che ripetono ossessivamente la linea melodica e le danno una grande carica. 'Se ci fossi tu' è una ballad molto calma, con svariati riferimenti all'indie, quindi rimane rock, ma in una chiave più cantabile. 'Lavori in corso' è un brano che invece si rifà musicalmente a Pino Daniele: è armonicamente più raffinato, con un'atmosfera sospesa e un ritmo funkeggiante.”
Tra i “lavori in corso” della band, l’EP album che uscirà a gennaio e sarà composto dalle tre canzoni vincitrici dell’Homeless Fest più un brano inedito, e un ritiro di quattro giorni in una casa di campagna nel Fermano, dove i giovani musicisti si riuniranno per abbozzare i pezzi per un nuovo album tutto incentrato sulla territorialità e sulla riscoperta delle comunità locali: "Dieta Mediterranea".
Un inatteso regalo di fine anno, decisamente poco gradito, è arrivato dalla Corte d’Appello di Ancona per Rossano Rossetti, ex sindacalista della Cisl oggi in pensione. I giudici hanno infatti accolto il ricorso della Regione Marche e ribaltato la sentenza di primo grado sull’incidente avvenuto a Muccia nel 2018 (LEGGI QUI), quando una Ferrari 360 Modena F1 finì completamente distrutta dopo l’impatto con un cinghiale.
Risultato: niente risarcimento e restituzione dei circa 70mila euro già incassati, oltre alle spese di giudizio. I fatti risalgono a poco prima dell’una di notte del 6 agosto 2018. Rossetti stava rientrando a casa dopo aver accompagnato la compagna a Pieve Torina quando, lungo la vecchia SS77 all’altezza della Maddalena di Muccia, investì un cinghiale. L’auto finì contro un albero e prese fuoco.
Inutili il tentativo di spegnere le fiamme con l’estintore di bordo e il successivo intervento dei vigili del fuoco: della Ferrari non rimase praticamente nulla. Un’auto dal valore soprattutto simbolico per il proprietario, acquistata anni prima grazie a un risarcimento legato a una drammatica vicenda personale.
Assistito dagli avvocati Narciso Ricotta e Fabrizio Giustozzi, Rossetti aveva citato in giudizio la Regione Marche, ottenendo nel febbraio 2023 una sentenza favorevole dal Tribunale civile di Macerata. In primo grado l’Ente era stato condannato a versare circa 70mila euro tra danni all’auto e al conducente, per la mancata adozione di misure adeguate di prevenzione e segnalazione del pericolo legato alla fauna selvatica.
Ma la Regione, difesa dall’avvocato Gabriele Giantomassi, ha impugnato la decisione e la Corte d’Appello ha cambiato spartito: secondo i giudici non è stato dimostrato in modo sufficiente che l’incidente fosse inevitabilmente causato dall’attraversamento del cinghiale né che il conducente avesse adottato tutte le cautele necessarie. Inoltre, la Regione non è proprietaria né custode della strada e, lungo quel tratto, erano presenti cartelli con il limite di velocità a 50 km/h e l’avviso di possibile attraversamento di animali selvatici.
I legali di Rossetti hanno anticipato il ricorso in Cassazione. Intanto, però, sotto l’albero di fine 2025, al posto di un brindisi, è arrivato un conto salato. Un regalo che, a pochi minuti dal nuovo anno, avrebbe fatto volentieri a meno di scartare.
Le correnti artiche stanno raggiungendo l’Adriatico e le prime nubi si stanno già formando sulle Marche. Nel corso delle prossime ore l’aria fredda investirà la regione, con un calo delle temperature e qualche sporadica precipitazione, prima di spostarsi rapidamente verso est durante il primo giorno dell’anno.
La notte di San Silvestro si prevede serena o poco nuvolosa su gran parte della regione. Locali addensamenti interesseranno soprattutto i settori costieri centro-settentrionali nelle ore centrali della giornata. Le temperature minime resteranno stazionarie o in lieve aumento, mentre le massime caleranno. I venti saranno deboli dai quadranti orientali e in serata ruoteranno da sud-ovest. Il mare sarà mosso o poco mosso e nelle zone interne potrebbero verificarsi gelate notturne.
Il primo dell’anno inizierà sulle Marche con cielo sereno o poco nuvoloso, ma nel corso del pomeriggio la copertura nuvolosa aumenterà gradualmente da ovest. Dal tardo pomeriggio saranno probabili piovaschi o brevi rovesci, soprattutto sul settore interno settentrionale, con fenomeni occasionalmente estesi verso le zone collinari.
Le nevicate, se presenti, si manterranno oltre i 1500 metri. Le temperature registreranno un lieve calo nei valori minimi, mentre le massime saranno in aumento. I venti soffieranno deboli dai quadranti sud-occidentali, rinforzando nel tardo pomeriggio sulle zone interne fino a raggiungere intensità di burrasca. Il mare si manterrà poco mosso. Gelate notturne e nelle prime ore del mattino interesseranno i fondovalle interni, dove il freddo dell’inverno sarà ancora più pungente.
Il successo travolgente di Checco Zalone al box office nazionale trova piena conferma anche a Macerata, dove Buen Camino sta riportando il pubblico al cinema con numeri che non si registravano da anni. La nuova commedia diretta da Gennaro Nunziante sta dominando le sale del territorio, diventando il vero motore della programmazione natalizia. Al Multiplex 2000 di Piediripa, principale punto di riferimento cinematografico del Maceratese, il successo del film è stato immediato e travolgente. A raccontarlo è Monica Perugini, titolare di Multimovie Srl, la società che gestisce la struttura. «Quello di Zalone è un vero fenomeno popolare e culturale – spiega – e anche a Macerata si è rispecchiato perfettamente quanto sta accadendo a livello nazionale. Eravamo pronti: tre sale sono dedicate a Buen Camino, che di fatto ha monopolizzato l’offerta».
I numeri parlano chiaro. Nel solo primo giorno di programmazione il film ha incassato circa 20mila euro, portando 2.400 spettatori in sala. In appena quattro giorni le presenze sono salite a quota 10mila, un dato che fotografa con precisione l’impatto del film sul pubblico locale. In termini percentuali, Buen Camino rappresenta circa il 70% dell’incasso complessivo registrato a Macerata in questi giorni.
Il confronto con i grandi blockbuster internazionali rafforza ulteriormente il dato. Avatar, uscito in sala diversi giorni prima, ha totalizzato circa 1.600 presenze in undici giorni, mentre il film di Zalone ha moltiplicato quei numeri in pochissimo tempo. «È una proporzione che rispecchia fedelmente l’andamento nazionale – sottolinea Perugini – e che ritroviamo in modo praticamente identico anche nel Fermano». Anche al Multiplex Super 8 di Campiglione di Fermo infatti, sempre gestito dalla Multimovie Srl, i numeri seguono infatti le stesse dinamiche di Macerata, con incassi e presenze molto simili. «Le differenze sono minime, di poche migliaia di euro – spiega – a conferma che si tratta di un fenomeno uniforme, diffuso in tutto il Paese».
Positivi anche i dati del giorno di Natale, solitamente meno favorevole a causa dei tradizionali pranzi in famiglia. Il 25 dicembre sono state registrate 2.400 presenze, seguite da oltre 3.200 spettatori il giorno successivo, segnale di un ritorno convinto del pubblico in sala. Resta però il 1° gennaio la giornata cinematografica più forte dell’anno. Un confronto storico aiuta a contestualizzare il successo: «Tolo Tolo incassò circa 30 milioni all’uscita del primo gennaio. Buen Camino è arrivato a 27 milioni in quattro giorni, ma va ricordato che non è uscito nel giorno più forte dell’anno. I margini di crescita ci sono tutti».
Accanto al dominio di Buen Camino, però, la programmazione natalizia sta offrendo anche altre risposte importanti, grazie a una strategia che punta sulla qualità dell’esperienza in sala. «Avatar – racconta Perugini – continua a essere scelto da una parte significativa di pubblico. La trama può essere semplice, ma l’impatto visivo e sonoro è straordinario. Proprio per questo abbiamo investito molto sulla tecnologia: nelle nostre strutture utilizziamo proiettori Laser 4K, proiezioni 3D di ultima generazione e disponiamo dell’unica sala Dolby Atmos delle Marche, che rende la visione di Avatar un’esperienza totalmente immersiva».
Spazio anche a un cinema diverso, più riflessivo. «Norimberga è un film importante, con un grande cast come Russell Crowe e Rami Malek – aggiunge – e rappresenta un’alternativa di qualità per chi cerca un cinema più impegnato. Ha avuto un buon riscontro, soprattutto considerando la concorrenza di titoli così forti».
Non manca poi il pubblico delle famiglie, che continua a rispondere positivamente ai grandi marchi dell’animazione. «I film Disney, come Zootropolis, sono sempre una garanzia – spiega Perugini – e anche a distanza di settimane dall’uscita continuano a portare spettatori in sala».
Un’offerta diversificata che trova il suo senso più profondo nel valore sociale del cinema. «Questo film – conclude Perugini – ha riportato la gente al cinema dopo la pandemia. C’è voglia di ridere, di leggerezza, ma soprattutto di vivere un’esperienza condivisa. La risata in sala è contagiosa, così come l’emozione: il cinema resta un luogo di aggregazione insostituibile»
E il dato che arriva da Macerata, in sintonia con quello di Fermo e con il quadro nazionale, va proprio in questa direzione: le sale sono di nuovo piene, il pubblico risponde e il cinema torna a essere un punto centrale della vita culturale del territorio. Un segnale incoraggiante che guarda non solo alle festività, ma al futuro dell’intero comparto.
Una donna è stata investita nel pomeriggio di oggi, intorno alle 16.30, mentre attraversava la strada a Porto Recanati, nel centralissimo corso Matteotti, a pochi metri dalla farmacia. Secondo le prime informazioni, la donna è stata urtata da un furgone in transito.
Immediata la richiesta di soccorso: sul posto sono intervenute due ambulanze e la polizia locale, insieme ai carabinieri, per prestare assistenza e gestire la viabilità. La donna è stata trasferita al pronto soccorso di Civitanova con un codice giallo, segnalando una situazione di media gravità. La dinamica dell’incidente è al vaglio delle forze dell’ordine.
Durante le festività natalizie, i Nas Carabinieri di Ancona hanno effettuato una serie di controlli su ristoranti, negozi e attività alimentari in tutta la regione, finalizzati a garantire la sicurezza e la tutela della salute pubblica. Le ispezioni hanno portato al sequestro di addobbi e alimenti, nonché alla chiusura temporanea di diverse attività commerciali a causa di gravi carenze igienico-sanitarie.
A Civitanova Marche, un ristorante è stato sanzionato con 2.000 euro per mancata applicazione delle procedure previste dal manuale di autocontrollo e per non aver indicato gli allergeni nei menù. Sempre nella stessa città, un venditore ambulante è stato multato di 1.500 euro e gli sono stati sequestrati 15 kg di prodotti carnei privi di etichette utili alla tracciabilità.
Ad Ascoli Piceno, oltre 300 addobbi natalizi privi delle informazioni obbligatorie sono stati sequestrati in un negozio di articoli per le feste, con sanzione di 1.000 euro per il titolare. Per gravi carenze igienico-sanitarie, una cantina vitivinicola e un bar del centro sono stati sospesi dal Servizio di Prevenzione dell’AST, con sanzioni di 1.000 euro ciascuno.
A Monsampolo del Tronto, un panificio ha subito il sequestro di confezioni dolciarie con etichette non conformi, con una sanzione di 6.000 euro.
Nel Pesarese, a Fano, circa 400 addobbi e decorazioni natalizie sono stati sequestrati per mancanza delle informazioni obbligatorie, con sanzione di 1.000 euro. Sempre a Fano, un fast food etnico è stato sospeso per pessime condizioni igieniche e sanzionato per un totale di 3.000 euro, mentre un supermercato ha ricevuto multe per 2.666 euro per problemi igienici e mancanza di esposizione degli ingredienti al pubblico.
Nell’entroterra senigalliese, una gastronomia è stata sospesa a seguito del riscontro di alimenti privi di tracciabilità e merce scaduta, con sanzioni per 3.000 euro. A Osimo, una pasticceria è stata multata di 2.000 euro per carenze igienico-sanitarie sanabili e per mancata applicazione delle procedure di autocontrollo.
I controlli dei Nas Carabinieri hanno confermato l’importanza di vigilare sulla sicurezza alimentare e sulle condizioni igieniche delle attività commerciali, soprattutto durante periodi di alta affluenza come le festività natalizie, a tutela dei consumatori e della salute pubblica.
Questa mattina si è concluso il progetto del Rotaract Tolentino con la donazione di libri e giochi al reparto di pediatria e neonatologia dell’ospedale di Macerata. Nelle settimane precedenti, i soci del club hanno raccolto materiali partecipando a stand e manifestazioni e organizzando raccolte porta a porta, grazie alla generosa partecipazione di numerosi cittadini e di referenti di attività commerciali. La risposta della comunità è stata così entusiasta che è stato possibile consegnare solo una parte di quanto raccolto. La restante parte verrà devoluta agli asili nido della zona.
Fondamentale per il successo dell’iniziativa è stata la collaborazione di Martina Fornaro, direttrice del reparto di pediatria e neonatologia dell’ospedale di Macerata, che insieme a tutto lo staff si è resa disponibile per l’organizzazione dell’evento. Alla cerimonia di consegna erano presenti il presidente del Rotaract Tolentino, Lorenzo Ceccarelli, il segretario Maria Bocci e il social media manager Laura Valentini. Il gruppo del Rotaract era accompagnato da Iole Rosini, presidente del Rotary Tolentino. L’iniziativa ha dimostrato l’impegno del Rotaract Tolentino nel promuovere valori di solidarietà e vicinanza alla comunità, regalando momenti di gioia ai piccoli pazienti del reparto.
C’è anche un frammento marchigiano, quasi nascosto ma affascinante, nella lunga storia di Brigitte Bardot, scomparsa ieri e ricordata in tutto il mondo come icona assoluta del cinema e del costume del Novecento. Un passaggio rapido, una notte d’estate, che riportò la diva francese sulla costa adriatica e che ancora oggi sopravvive nei ricordi di pochi testimoni e nelle pieghe della cronaca locale.
Ad Ancona, infatti, qualcuno ricorda ancora la sera in cui “BB” fece capolino al Ciro’s Club del Passetto, il locale simbolo della movida marchigiana di quegli anni. Era l’agosto del 1961 e Brigitte Bardot non era sola: con lei c’era Sami Frey, attore francese conosciuto due anni prima sul set de La verità e in quel periodo suo compagno. La loro presenza non fu programmata né annunciata, ma frutto di una deviazione improvvisa, come spesso accadeva nella vita irrequieta e istintiva della star.
A riportare alla luce l’episodio è stato, in tempi recenti, Michele Polverari, storico dell’arte ed ex direttore della Pinacoteca civica Podesti, che ne parlò durante una conferenza all’atelier di Vittoria Ribighini. Un racconto nato quasi per gioco, come appendice leggera a un intervento ben più accademico dedicato a Luigi Vanvitelli e ai suoi soggiorni anconetani. Da lì, il salto temporale verso altri “visitatori illustri” della città, molto più vicini a noi, e il ricordo di una notizia letta anni prima su un breve trafiletto di giornale.
Secondo quanto riportava quell’articolo, datato 26 agosto 1961, Brigitte Bardot si trovava allora a Spoleto, impegnata nelle riprese di Vita privata con Marcello Mastroianni. Terminata una giornata di lavoro, aveva deciso di raggiungere la riviera viaggiando a bordo di una Jaguar E-Type Spider insieme a Frey. Durante una cena a Porto Recanati – raccontava la cronaca – la diva avrebbe chiesto un consiglio su dove concludere la serata, e qualcuno le indicò il Ciro’s come il night più rinomato delle Marche.
Arrivati ad Ancona, parcheggiata l’auto nella zona della pineta, i due entrarono nel locale. Nessuna scena clamorosa, nessun bagno di folla: solo stupore, curiosità e ammirazione tra i presenti. Bardot, all’epoca ventisettenne, era ancora sposata con Jacques Charrier, da cui aveva avuto l’anno prima l’unico figlio, Nicolas. Forse proprio per questo, o forse per semplice noia, la permanenza al Ciro’s fu brevissima: un bicchiere di whisky e poi via, verso altre mete, senza lasciare traccia se non nella memoria di chi c’era.
Oggi, all’indomani della scomparsa di Brigitte Bardot, quell’episodio riemerge come una fotografia sbiadita ma preziosa. Un passaggio rapido, quasi anonimo, che però lega per sempre la diva a un angolo delle Marche e alla memoria di una città che, per una notte d’agosto del 1961, si ritrovò spettatrice inconsapevole di un frammento di storia del cinema. Chissà che qualcuno, tra i frequentatori di allora del Ciro’s, non riconosca ancora in quel ricordo il sorriso e lo sguardo di una Brigitte Bardot giovanissima, ignara che anche quella breve comparsa sarebbe diventata, col tempo, racconto e memoria condivisa.
"Sono stati quattro anni intensi e stimolanti, caratterizzati da eventi inaspettati e complessi: dagli strascichi della pandemia alla crisi energetica, fino all’alluvione che ha colpito anche il territorio della provincia". A tracciare il bilancio di fine mandato è il presidente della Provincia di Macerata, Sandro Parcaroli, eletto il 19 dicembre 2021. Le prossime elezioni sono previste entro i primi tre mesi del 2026, salvo eventuali modifiche a livello governativo.
“La Provincia di Macerata ha tenuto duro nonostante i continui tagli al personale e alle risorse”, sottolinea Parcaroli. “La nostra Provincia c’è, ha un bilancio in attivo, è sana, forte e ha lavorato per continuare a esserlo”.
"Nei quattro anni di mandato, la Stazione unica appaltante ha gestito 320 procedure di gara per un importo complessivo superiore ai 503 milioni di euro. Tra gli interventi più significativi: l’appalto integrato per la nuova cabinovia di Ussita, i lavori di messa in sicurezza dell’ex liceo di Civitanova Alta e la ricostruzione della scuola Marco Martello a Petriolo".
Sul fronte finanziario, "l’ente ha chiuso sempre con un bilancio in attivo, completando anche tutti i rapporti pendenti con la Regione Marche relativi al trasferimento delle funzioni, per un totale di oltre 17 milioni di euro. Il Consiglio provinciale ha approvato il bilancio di previsione 2026-2028, che prevede circa 110 milioni di euro per il solo 2026".
Gli investimenti per la manutenzione ordinaria e straordinaria di strade e ponti hanno superato i 12 milioni nel 2022, i 18 milioni nel 2023 e nel 2024, e oltre 10 milioni nel 2025, confermando l’impegno dell’ente sul fronte infrastrutture.
Botta e risposta politico a Civitanova dopo le recenti dichiarazioni della consigliera Mirella Paglialunga. Il sindaco,Fabrizio Ciarapica, è intervenuto pubblicamente per respingere le critiche ricevute, rivendicando la legittimazione arrivata dalle urne e sostenendo che l’assetto di governo cittadino resti stabile e coeso. Nella replica, il primo cittadino ha inoltre richiamato l’iter del bilancio di previsione, indicando che l’atto è stato approvato regolarmente, e ha puntato l’attenzione sull’atteggiamento dell’opposizione in Consiglio, collegandolo anche a passaggi amministrativi recenti, tra cui il tema dei finanziamenti PNRR per nuovi servizi educativi.
"La consigliera Paglialunga- esordisce Ciarapica- è l'ultima persona che può dare lezioni di democrazia o di consenso elettorale. Forse dimentica che è stata già sonoramente sconfitta e bocciata dai cittadini nel 2022, proprio dal sottoscritto. Parlare di 'mancanza di fiducia dei civitanovesi' è un esercizio di pura fantasia che cozza con la realtà del voto.
Per quanto riguarda la tenuta del governo cittadino, i fatti smentiscono le sue parole: la maggioranza è in ottima salute e i numeri parlano chiaro. Abbiamo una giunta compatta e una maggioranza solida che può contare sul sostegno locale delle forze civiche e moderate, oltre al pieno supporto provinciale, regionale e nazionale di tutti i partiti di centro-destra. Questo scenario può dispiacere alla Paglialunga, ma il dato politico è inequivocabile".
Il sindaco ha poi rivendicato l’approvazione del bilancio e ha criticato la scelta dell’opposizione di non partecipare al confronto in aula:
"Il bilancio di previsione è stato regolarmente approvato. La Paglialunga si arrampica sugli specchi per nascondere il fallimento della sua strategia. Non presentarsi in aula per discutere l'atto più importante della vita amministrativa è un grave atto di irresponsabilità politica verso la città.
Ma questo atteggiamento non mi sorprende: la sinistra è solita a questi comportamenti ostruzionistici e contrari al bene comune, proprio come quando hanno votato contro gli 8 milioni di euro del PNRR destinati alla costruzione di quattro nuovi asili nido. Invece di invocare improbabili passi indietro, la consigliera pensi ai problemi cronici del centro-sinistra. Noi continuiamo a lavorare per Civitanova, mentre l'opposizione preferisce disertare il confronto".
C’è un modo di andare in pensione che non assomiglia a una semplice “fine del servizio”, ma a un passaggio di testimone, fatto di ricordi condivisi e di rispetto autentico. È il clima che si è respirato lo scorso 20 dicembre al ristorante Il Gambero di Porto Sant’Elpidio, dove colleghi e collaboratori hanno salutato il dottor Vincenzo Ramovecchi nella cornice di una cena che è stata un racconto corale.
Ramovecchi, primario e punto di riferimento per tre unità operative tra Macerata, San Severino e Recanati, ha attraversato anni di lavoro intenso con una cifra stilistica riconoscibile: presenza costante, precisione, cura delle persone. E proprio questa dimensione, umana oltre che professionale, è emersa con forza durante una serata che ha riunito il personale di ieri e quello di oggi.
La cena si è svolta sotto il segno di un filo rosso; quello di chi ha collaborato con Ramovecchi negli anni, intrecciando competenze, turni, responsabilità e – inevitabilmente – anche emozioni: il riflesso di un percorso costruito giorno dopo giorno, reparto dopo reparto, sala dopo sala.
A rendere la serata ancora più viva ci hanno pensato i momenti di spettacolo alternati ai brindisi e ai racconti. A fare da colonna sonora, le note della Poppysband, che hanno allietato e movimentato l’incontro con una leggerezza capace di tenere insieme sorrisi e un po’ di nostalgia.
Tra i ricordi condivisi, uno è tornato più volte: la sala operatoria e il reparto come “regno”, come luogo in cui Ramovecchi era davvero a casa. Un ambiente complesso, fatto di decisioni rapide, di grandi responsabilità, concentrazione costante. Eppure, chi ha lavorato con lui ha descritto una caratteristica che lo ha contraddistinto: la serenità.
Sereno anche quando le situazioni si facevano difficili, quando un intervento richiedeva sangue freddo o quando l’organizzazione quotidiana sembrava non lasciare margini. Una serenità, hanno ricordato in molti, che veniva trasmessa anche ai collaboratori, nell’ottica di far parte di un’unica squadra.
Nel corso della sua carriera non sono mancate proposte per lavorare fuori regione. Offerte che, per un professionista del suo profilo, sarebbero state anche lusinghiere. Eppure, Ramovecchi ha scelto di restare: una scelta coerente con un legame mai reciso con il territorio e con le sue origini.
Il suo punto fermo è sempre stato Morrovalle, dove ha dato vita anche alla sua Clinica. Un segno concreto di appartenenza e di progettualità: non solo “restare”, ma costruire, investire, dare continuità a una visione della medicina vicina alle persone, radicata, riconoscibile.
Dal personale e dai presenti – e in particolare dall’Ospedale di Macerata – è arrivato un messaggio di gratitudine che riassume bene ciò che Ramovecchi ha rappresentato per chi gli è stato accanto:
“Lei, per noi, è stato non solo un medico eccellente, ma anche un punto di riferimento, una presenza rassicurante, capace di ascoltare sempre tutti con attenzione e di seguire ogni collaboratore con sensibilità e rispetto”.
Un ringraziamento particolare è arrivato anche dal direttore di Picchio News, Guido Picchio, che ha voluto sottolineare – rivolgendosi a Ramovecchi e al personale del reparto di Oculistica dell’Ospedale di Macerata – la grande professionalità, il garbo e l’attenzione peculiare che nel tempo ha contraddistinto il rapporto umano e professionale.
La cena del 20 dicembre non è stata soltanto una festa: è stata la prova che una carriera può diventare comunità. E che un medico – quando unisce alta competenza e umanità – si continua a riconoscere, nel modo in cui gli altri lavorano dopo di lui.
Un nuovo e fondamentale presidio di soccorso entra a far parte del parco mezzi del Comitato di San Severino Marche della Croce Rossa Italiana. È stata ufficialmente inaugurata la nuova ambulanza da soccorso base, un progetto dal valore di circa 98 mila euro che segna un passaggio storico per il sodalizio locale: il nuovo mezzo va infatti a sostituire l’ormai vecchia ambulanza che, dopo quasi vent’anni di onorato servizio, è stata posta a riposo.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte le massime autorità cittadine, a testimonianza del profondo legame tra la CRI e il territorio: il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, il vice sindaco Jacopo Orlandani, il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, e l'assessore Vanna Bianconi. Presenti anche i rappresentanti della Polizia Locale. Il nuovo mezzo è stato benedetto da don Aldo Romagnoli, in un momento di sentita partecipazione collettiva.
Anche nel corso dell’ultimo anno l’impegno dei volontari settempedani della Cri è stato incessante: hanno percorso 304.443 chilometri ed effettuato ben 3.148 trasporti, assistendo migliaia di persone. La Croce Rossa locale garantisce quotidianamente la copertura dei servizi di trasporto sanitario, sia per privati che in convenzione con l’Ast, oltre al prezioso servizio con pulmino per persone con disabilità e ai servizi di taxi sociale e sanitario.
“L'aumento dei trasporti richiesti, specialmente per dimissioni, visite e spostamenti tra presidi ospedalieri, riflette i nuovi fabbisogni del territorio legati anche all'innalzamento dell’età media - ha sottolineato la presidente del Comitato, Cristina Grillo, aggiungendo - Questo nuovo mezzo è essenziale per rispondere con efficienza e sicurezza a una domanda di assistenza sempre più necessaria”.
Il raggiungimento dell’importante obiettivo è stato possibile grazie a una straordinaria rete di generosità che la presidente Grillo e il Consiglio direttivo della Cri hanno voluto ricordare ringraziando pubblicamente chi ha dato una mano. A partire dal Comitato Jake Jam per la donazione del defibrillatore installato a bordo per proseguire con il fotografo Claudio Scarponi che ha devoluto il ricavato della sua mostra “Occhi del mondo” per l’acquisto di un secondo defibrillatore, con la famiglia Rondelli-Piantoni per il sostegno al mercatino solidale e con l’Amministrazione comunale e la Pro Loco per l’accoglienza durante il mercatino dell’Immacolata.
La nuova ambulanza è un bene che appartiene a tutta la comunità settempedana che potrà continuare a contribuire per l’acquisto del nuovo mezzo con donazioni al Comitato Cri.
È stato un sabato di apprensione quello vissuto da Ionut Ambrose, giocatore della Banca Macerata Fisiomed e originario di San Severino Marche. L'atleta è stato colpito da un improvviso malore mentre si trovava in ritiro con la squadra in Basilicata. Ambrose ha avvertito un forte dolore al petto accompagnato da difficoltà respiratorie, sintomi che lo hanno spinto a chiedere immediatamente aiuto al compagno di stanza.
Sono scattati subito i soccorsi e l'ex centrale della Lube è stato trasportato all’ospedale "San Pio da Pietralcina" di Villa D’Agri, in provincia di Potenza, dove gli accertamenti hanno evidenziato uno pneumotorace spontaneo. Il malore si è verificato nella mattinata di sabato 28 dicembre, alla vigilia della partita in programma contro la Rinascita Lagonegro.
I medici hanno deciso per un intervento chirurgico immediato, che si è concluso con esito positivo. A confermarlo è stato lo stesso club attraverso una nota ufficiale: "L’operazione si è svolta regolarmente e, dopo un confronto condiviso con l’équipe sanitaria, è stato stabilito che il giocatore resti in Basilicata per il necessario periodo di osservazione post-operatoria, seguendo le indicazioni dei medici".
Le condizioni dell’atleta sono attualmente buone e stabili. La Pallavolo Macerata ha fatto sapere che continuerà a seguire con attenzione l’evoluzione clinica del proprio tesserato e ha voluto esprimere un ringraziamento alla società Rinascita Lagonegro per il supporto immediato fornito in un momento delicato, in particolare al direttore sportivo Nicola Tortorella e al presidente Nicola Carlomagno.
Manca poco alla finale di Coppa Italia Eccellenza, che il 6 gennaio alle 15:00 allo stadio Bianchelli di Senigallia metterà di fronte il Tolentino e il K Sport Montecchio per l’ultimo atto della competizione.
Le due squadre arrivano al match dopo la conclusione del 2025, che ha visto il Tolentino ottenere un convincente successo per 3-0 sul Chiesanova, tornando a ridosso della zona playoff. Il K Sport Montecchio, invece, è stato fermato sullo 0-0 dal fanalino di coda Civitanovese, perdendo terreno sulla capolista Fermana. Ma in una finale di Coppa Italia il campionato lascia il tempo che trova: tutto si decide in 90 minuti, con eventuali supplementari e rigori in caso di parità.
A Tolentino, l’entusiasmo è alle stelle grazie alle vittorie con Matelica e Chiesanuova e al ritorno in maglia cremisi del bomber Lovotti. Dall’altra parte, il K Sport Montecchio punta sul ritorno di Beppe Magi in panchina e sulla voglia di conquistare il trofeo dopo il campionato sfuggito all'ultima giornata prima e ai rigori nello spareggio con la Maceratese poi nella scorsa stagione. Per entrambe le squadre, la vittoria della Coppa Italia Eccellenza potrebbe aprire scenari importanti in ottica promozione: il successo garantirebbe infatti l’accesso alla fase nazionale, un cammino lungo e tortuoso che mette però in palio l’approdo in Serie D.
I cremisi vantano una lunga tradizione di finali di Coppa Italia Eccellenza: questa sarà la quinta finale in 15 anni. L’ultima volta risale a 7 anni fa, precisamente al 23 gennaio 2019, quando il Tolentino sconfisse il Fabriano Cerreto 2-0 al "Della Vittoria", con reti di Cicconetti e Tortelli, che insieme a Capezzani e Strano è uno dei 3 giocatori attualmente in rosa ad aver fatto parte di quella squadra. Nell’anno del centenario, la vittoria in Coppa si aggiunse al successo in campionato, coronando una stagione storica. Il Tolentino aveva disputato la finale anche nella stagione 2016/17, uscendo però sconfitto 2-1 contro la Biagio Nazzaro a Matelica, che vendicò così la sconfitta in finale arrivata nella stagione 2011/12, quando i cremisi guidato da Miser Mobili vinsero contri i biagiotti al Ferranti di Porto Sant'Elpidio 2-1 grazie alle reti di Iommi e Melchiorri, un anno dopo essersi arreso ai calci di rigore all’Ancona al Polisportivo di Civitanova. Curiosità: nella finale del 2016/17 in panchina c'era l'attuale tecnico Paolo Passarini.
Nel frattempo, la società ha reso note le disposizioni sui biglietti per la finale: il costo unico è di 10 euro, mentre gli under 15 entrano gratuitamente previa esibizione del documento. La biglietteria dello stadio “Della Vittoria” sarà aperta venerdì 2 e sabato 3 gennaio dalle 15:00 alle 19:00. Le richieste di accredito stampa dovranno pervenire su carta intestata e firmata dal direttore della testata, mentre quelle di FIGC, CONI e personale AIA dovranno essere inviate entro domenica 4 gennaio all’indirizzo: ksportmontecchio@gmail.com. Non saranno concessi accrediti di cortesia e l’accesso allo stadio senza preventiva richiesta di accredito non sarà possibile.
Una sfida attesa, quindi, che promette spettacolo e emozioni per tutti gli appassionati del calcio dilettantistico marchigiano.
Si è conclusa con successo la prima campagna di crowdfunding organizzata nell’ambito del programma “Insieme per il Bene Comune “promosso e sostenuto dal Banco Marchigiano.
Il progetto “Due di Noi”, per il quale nei mesi scorsi è scattata la raccolta fondi, è della cooperativa Casa della Gioventù di Senigallia – Centro diurno “L’Aquilone” di Mondavio - e prevede la realizzazione di un film che sarà dedicato ai temi dell’inclusione e dell’autodeterminazione delle persone con disabilità.
La raccolta fondi ha oltrepassato quota 12 mila euro, più che raddoppiando l’obiettivo iniziale e avverando così il sogno della Cooperativa di dare il via alla produzione del film. Il Banco Marchigiano ha contribuito con l’erogazione di un contributo pari al 30 % dell’importo raccolto online, ovvero con un importo di quasi 4 mila euro.
“Due di Noi”, che sarà anche il titolo del film stesso, è un progetto cinematografico che vede protagonisti 16 giovani attori con disabilità, tutti utenti del Centro diurno “L’Aquilone”.
Attraverso le loro storie e la loro interpretazione, il film racconterà la forza della partecipazione, il valore della diversità e il potere trasformativo del lavoro di gruppo.
Dopo l’esperienza di “Fuori Centro”, il documentario premiato al San Benedetto Film Fest e presentato persino in udienza papale, la cooperativa Casa della Gioventù torna a unire arte e sociale, ribadendo che la disabilità può essere non un limite, ma una forma potente di espressione.
Il progetto, dunque, ha potuto contare su una campagna partecipata, che ha mobilitato una moltitudine di donatori e una rete di cittadini, associazioni e imprese locali. “La risposta del territorio è stata straordinaria – commenta il direttore generale del Banco Marchigiano, Massimo Tombolini – e conferma quanto una comunità unita possa generare valore. Come banca del territorio, il nostro obiettivo è accompagnare questi percorsi, sostenendo la trasformazione di buone idee in progetti concreti, capaci di creare impatto e valore duraturo per la comunità”.
I fondi raccolti consentiranno di avviare le fasi di produzione, riprese e montaggio del film, che sarà presentato nel corso del 2026 in anteprima nelle Marche. La Cooperativa spende belle parole di ringraziamento per il Banco Marchigiano, che ha promosso il crowdfunding: “Grazie a Banco Marchigiano per questa opportunità di Crowdfunding che fa si che il nostro progetto cinematografico possa prendere vita e arrivare in breve tempo nelle sale cinematografiche per raccontare una sana inclusione e il valore della diversità”.
Con questo progetto, il Banco Marchigiano ha lanciato una nuova iniziativa a sostegno del terzo settore, investendo su strumenti innovativi come il crowdfunding e la formazione specializzata.
Inoltre in questi giorni sono partite altre campagne di crowdfunding a supporto di belle realtà territoriali: una per l’”Associazione Culturale il Borgo” di Montecosaro, una per il “Civitanova Film Festival” e una per l’Ambulatorio di Rosy”.
La ricerca "Le equilibriste. La maternità in Italia 2025" a cura di Alessandra Minello per Save the Children fotografa un decennio di persistenti squilibri tra genitorialità e partecipazione al lavoro. In Italia, le madri continuano a confrontarsi con un mercato del lavoro che penalizza la presenza di figli, in un contesto sociale che ancora attribuisce alla donna la responsabilità principale della cura familiare. La denatalità e il calo delle nascite, insieme a nuclei familiari sempre più piccoli e fragili, accentuano il fenomeno. Nel 2024 sono nati 370.000 bambini, con un calo del 2,6% rispetto al 2023, e il tasso di fecondità totale è sceso a 1,18 figli per donna, mentre l’età media al parto è di 32,6 anni (ISTAT, 2025).
Nel Centro Italia e nelle Marche emerge chiaramente lo svantaggio occupazionale femminile legato alla maternità. Nel 2024, il tasso di occupazione delle donne tra i 25 e i 54 anni senza figli era del 74,3%, scendendo al 69,2% tra le madri con figli minori. La penalizzazione cresce con il numero di figli e nelle fasce d’età centrali: tra le donne 35-44enni con due o più figli minori, il tasso di occupazione scende al 67,1%, contro il 95% degli uomini nella stessa condizione.
L’inattività delle donne aumenta dal 19,9% senza figli al 26,4% con figli minori, mentre per gli uomini con figli minori l’inattività è solo del 3% (Save the Children, 2025). Per quanto riguarda i nuclei monoparentali, al Centro Italia le quote di madri sole e padri soli con figli risultano più elevate rispetto alla media nazionale, pari rispettivamente al 20,6% e al 6,0% del totale dei nuclei.
Nelle Marche e in altre regioni centrali, tra il 2011 e il 2021, l’aumento dei nuclei con madri sole ha superato il 40% (ISTAT, 2021). Anche la distribuzione dei figli mostra una prevalenza del figlio unico tra i nuclei monoparentali, con il 70% dei nuclei con un solo figlio residente, spesso maggiorenne.
A livello nazionale, i dati confermano uno scenario complesso: il tasso di occupazione femminile nella fascia 25-54 anni è del 64,9%, quasi venti punti inferiore a quello maschile, con un tasso di disoccupazione del 7,5% rispetto al 5,6% degli uomini. L’inattività cresce sensibilmente con la maternità, e le famiglie monoparentali mostrano livelli più elevati di povertà e deprivazione materiale.
Le politiche familiari, pur in aumento di spesa rispetto al Pil (1,55% nel 2022), non hanno ancora colmato le disparità strutturali tra donne e uomini, né risposto adeguatamente alle esigenze delle madri sole. La fotografia complessiva del Paese evidenzia l’urgenza di interventi mirati a sostenere la maternità, garantire pari opportunità nel lavoro e ridurre le disuguaglianze territoriali e di genere, in particolare nel Centro e nel Sud Italia (Save the Children, 2025).
Questi dati suggeriscono una riflessione più ampia sul legame tra lavoro e genitorialità in Italia. Lo svantaggio occupazionale che le donne affrontano mette di fronte molte madri a una scelta difficile: conciliare la maternità con la propria carriera o rinunciare temporaneamente - o permanentemente - alla genitorialità per preservare l’indipendenza economica e professionale.
Negli ultimi anni, alcune misure legislative hanno cercato di sostenere i genitori: il Bonus per le nuove nascite (1.000 euro una tantum per figli nati o adottati dal 2025 con ISEE fino a 40.000 euro), le maggiorazioni dell’Assegno unico e universale (AUU) per il primo anno di vita dei figli, la decontribuzione per le madri lavoratrici fino al compimento del decimo anno del figlio più piccolo, e l’incremento dell’indennità del congedo parentale all’80% della retribuzione per tre mesi entro il sesto anno di vita del bambino.
A queste si aggiungono gli investimenti nei servizi educativi per la prima infanzia attraverso il Pnrr e la Legge di Bilancio 2022, con l’obiettivo di raggiungere il 33% di copertura dei bambini 0-3 anni, e strumenti di welfare aziendale per migliorare la conciliazione tra lavoro e cura dei figli.
Tuttavia, nonostante queste misure, molte famiglie - in particolare quelle a basso reddito - restano escluse dai benefici dei servizi e dei trasferimenti monetari, e le difficoltà di accesso ai nidi d’infanzia rimangono rilevanti. L’insieme delle politiche dimostra che, senza interventi più mirati e integrati, il peso della genitorialità continua a ricadere in misura sproporzionata sulle donne, confermando il fenomeno della scelta forzata tra essere madri o mantenere indipendenza professionale, con effetti diretti sulla denatalità e sulla partecipazione femminile al lavoro (Save the Children, 2025; ISTAT, 2025).
Fonti: Le equilibriste. La maternità in Italia 2025, maggio 2025, a cura di Alessandra Minello, Save the Children; I nuclei familiari nei Censimenti della popolazione, anni 2011-2021, ISTAT; Indicatori demografici - Anno 2024, Istat
Si è svolta nei giorni scorsi a Bruxelles, presso Casa Veneto, la conferenza internazionale “Famiglia & Patrimonio: quali diritti?”, un incontro di alto profilo scientifico dedicato all’evoluzione del diritto europeo di famiglia e successorio e alle sfide poste dalla crescente dimensione transnazionale dei rapporti familiari e patrimoniali.
L’evento, organizzato con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Bruxelles, ha riunito studiosi, magistrati e funzionari delle istituzioni europee per un confronto interdisciplinare sui principali nodi giuridici legati alla tutela delle famiglie internazionali, alla gestione del patrimonio familiare e all’applicazione del diritto dell’Unione europea in contesti caratterizzati da elementi di internazionalità.
I lavori sono stati aperti dai saluti istituzionali del Console Generale d’Italia a Bruxelles, Francesco Varriale, il quale ha evidenziato l’importanza di una cultura giuridica attenta alle esigenze delle famiglie che per ragioni di lavoro operano al di fuori dell’Italia.
Tra gli interventi principali, quello della professoressa Lucia Ruggeri, direttrice della Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino, che ha affrontato il tema del diritto di famiglia europeo e delle nuove forme di protezione per le famiglie internazionali, e del dott. Paolo Bruno, magistrato distaccato presso la Direzione Generale Giustizia della Commissione europea, che ha analizzato l’approccio regolatorio dell’Unione in materia di patrimonio e legge applicabile.
Il confronto è stato ulteriormente arricchito dai contributi di Manuel Ignacio Feliu Rey, professore ordinario di Diritto Civile presso l’Università “Carlos III” di Madrid, sul ruolo del trust nei rapporti familiari, di Giuseppe Rosanova, specialista in diritto civile, sui profili comparatistici di nuda proprietà e usufrutto tra Italia e Belgio, e di Maria Cristina Gruppuso, assegnista di ricerca dell’Università di Torino e membro della Jean Monnet CLOSER, che ha approfondito la gestione del patrimonio familiare nelle successioni con elementi di internazionalità.
Nel corso dell’incontro è stato inoltre presentato l’Osservatorio sul diritto europeo di famiglia e successorio, frutto del Progetto europeo PSEFS, con l’obiettivo di offrire uno strumento stabile di analisi, ricerca e divulgazione sui temi del diritto di famiglia e delle successioni in ambito europeo.
L’iniziativa ha confermato il ruolo di Bruxelles come luogo privilegiato di dialogo tra accademia e istituzioni e ha messo in luce la crescente rilevanza del diritto europeo nella tutela delle famiglie e del patrimonio in una società sempre più integrata e mobile.
«È ora di ringraziare, perché tante volte ciascuno, nel proprio piccolo, dimentica di dire quel grazie a tutti coloro che in vari modi aiutano a costruire questa bellissima realtà che è la nostra scuola delle Marche. Molti già lo sanno: sono stata riconfermata per un altro triennio. Avremo modo di costruire ancora di più e ancora meglio, grazie al contributo di ciascuno».
Con queste parole, pronunciate durante il consueto incontro per gli auguri di Natale, il direttore generale Donatella D’Amico ha ufficializzato la sua permanenza alla guida dell’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche per i prossimi tre anni. Il messaggio del direttore non è stato un semplice atto formale, ma un riconoscimento del contributo corale di tutta la comunità scolastica: dai dirigenti ai docenti, dal personale amministrativo e Ata fino agli studenti e alle loro famiglie.
D’Amico ha sottolineato come i risultati “eccellenti” raggiunti dalle Marche siano il frutto di una "collaborazione condivisa", resa possibile da un impegno che, pur essendo spesso “immane”, viene sostenuto con volontà ed entusiasmo da tutte le componenti del sistema scolastico.
Per il prossimo triennio, l’obiettivo dichiarato resta quello di consolidare una scuola aperta, dinamica e inclusiva. Come ribadito fin dal suo insediamento nel 2023, la visione della direzione generale punta a sviluppare negli studenti lo “spirito del viaggiatore”, orientato al confronto critico e a una dimensione cosmopolita. I pilastri dell’azione educativa continueranno a essere la determinazione nell’impegno costante, l’attitudine al cambiamento e la capacità di lavorare in gruppo, valori ritenuti essenziali sia per il personale scolastico sia per gli alunni.
Il rinnovo del mandato garantisce una necessaria stabilità istituzionale, fondamentale per affrontare le sfide complesse che attendono la scuola italiana nei prossimi anni.
Nasce da uno scoop giornalistico con riflessi europei particolarmente in Belgio e Olanda: "Loreto, all'alba il Gran Re bussò alla porta della Santa Casa" in libreria in questi giorni -Ilari editore, a cura di Maurizio Verdenelli e Gabriele Censi. Il sottotitolo chiarisce meglio: "Storia segreta d'amore e politically correct. L'abdicante Baldovino e la regina Fabiola in abiti nuziali rinnovarono i loro voti alla Vergine Nera e stettero a mensa con i frati".
Tutto accadde all'alba del 30 gennaio 1990 quando la Mercedes dei reali lasciata nella notte Bruxelles raggiunse Loreto. Erano i giorni in cui il Parlamento belga stava varando la legge sull'aborto. E per la celebre, coppia senza figli, si era aperto un problema di coscienza che il cattolicissimo Baldovino aveva risolto abdicando temporaneamente e segretamente per 5 giorni. E sistemate in bagagliaio i propri abiti da sposi, i coniugi reali viaggiarono tutta la notte con destinazione Santa Casa, Loreto, Marche, Italia. Ad aprir loro il Rettore fra Stanislao Santachiara da San Severino, con natali argentini. Baldovino e Fabiola gli chiesero un inginocchiatoio, pregarono per ore all'interno della Santa Casa, stettero poi a mensa con i frati e ripresero poi la strada per Bruxelles.
Su questa piccola grande storia di fede, d'amore e di politica (correct) scese a lungo il silenzio. Rotto dalle rivelazioni che casualmente incrociandolo Giovanni Santachiara rigirò all'amico giornalista Maurizio Verdenelli. Giovanni - sindacalista famoso per aver rotto il silenzio e l'umiliazione delle operaie costrette a licenziarsi allorché fossero diventate madri - era stato scelto da fra Stanislao come destinatario di quel segreto in cui per tanto tempo era stata avvolta quella mattinata di preghiera della coppia reale più famosa d'Europa.
Al libro hanno partecipato giornalisti, storici e accademici e - ricordando Giorgio Pagnanelli- Andrea Angeli fresco vincitore del premio letterario Ambasciatori in Vaticano. E ci sono capitoli dedicati a Serrapetrona, patria di 'santi' frati lauretani e spunta pure un Renato Fiacchini, alias Renato Zero giovane...
La prefazione è di Luigi Accattoli, illustre vaticanista (Corriere della Sera e Repubblica). Postfazione di Matteo Bonvecchi, docente al Liceo Classico di Macerata e critico d'arte. I disegni (copertina ed interni) sono di Luna Hoei Cini.
Nella foto, Loreto 25 marzo 2029, visita di Papa Francesco e messa all'interno della Santa Casa. Da sinistra Mons. Pio Pesaresi, Don Giuseppe Branchesi e Maurizio Verdenelli (ph Giorgio Calvaresi)
Prosegue il percorso culturale dedicato alla memoria storica e alla riflessione sui temi della guerra e della pace con il terzo appuntamento di presentazione del libro “Oltre le trincee – ‘Ricordi’ di guerra per costruire la Pace”. Dopo l’interesse e la partecipazione registrati nei precedenti incontri di Colmurano e Loro Piceno, gli autori Marco Vissani, Patrizio Quintili, Mario Lambertucci e Giovanni Paolo Carlino-Giuliani continuano il loro “tour della Storia” nell’entroterra maceratese, facendo tappa nel suggestivo borgo di Ripe San Ginesio.
L’evento, aperto liberamente al pubblico, si terrà domenica 28 dicembre alle ore 16.30 presso il Centro Culturale Elena Pasquali, in piazza Vittorio Emanuele II. Un’occasione di incontro e confronto rivolta a tutta la cittadinanza, nel segno della memoria e del dialogo.
Il volume, pubblicato dalla casa editrice indipendente Giaconi Editore di Recanati, affronta temi sociali di grande attualità, legati al dramma della guerra e al valore universale della pace. In un momento storico particolarmente complesso, segnato da conflitti e da una crescente difficoltà nei rapporti umani, il libro invita a riscoprire l’importanza dell’ascolto, della comprensione e del confronto come strumenti fondamentali per costruire un futuro più dignitoso da consegnare alle nuove generazioni.
Ascoltare la Storia e lasciarsi guidare dai suoi insegnamenti diventa quindi essenziale per riconoscere gli errori del passato ed evitare di ripeterli. In questo senso, la Prima guerra mondiale rappresenta una lezione ancora attuale, capace di parlare al presente.
In “Oltre le trincee” le piccole storie individuali si intrecciano con la grande Storia, accompagnate da un ricco apparato fotografico che ritrae persone, oggetti e testimonianze di un’epoca lontana, ma ancora profondamente viva. Un racconto che consente al lettore di immergersi direttamente nelle pagine del libro, rendendo la memoria un’esperienza personale e condivisa.
L’iniziativa è resa possibile grazie alla collaborazione e all’accoglienza dell’amministrazione comunale e della Pro Loco di Ripe San Ginesio, che gli organizzatori ringraziano sentitamente. Al termine della presentazione è previsto un piccolo rinfresco.
Il 4 gennaio 2026, alle ore 16.30, la Collegiata di San Lorenzo a Urbisaglia si trasformerà in un palcoscenico d’eccezione per ospitare un evento che promette di restare nel cuore della comunità: il "Candle Concert" del giovane pianista Alberto Cartuccia Cingolani. Organizzato dal Comune di Urbisaglia in stretta sinergia con Urbisaglia 62010, questo appuntamento non è soltanto un concerto, ma una celebrazione della musica che prende vita nel calore soffuso delle candele, creando un’atmosfera di rara suggestione.
Il protagonista della serata è un artista il cui talento ha già valicato i confini nazionali. Nato a Macerata nel 2017, Alberto ha dimostrato sin dai primi anni di vita una sensibilità musicale fuori dal comune, supportata da un orecchio assoluto che gli ha permesso di affrontare con naturalezza lo studio del pianoforte. Il suo percorso, costellato da oltre 90 primi premi in prestigiosi concorsi internazionali — da Vienna a Parigi, fino a Madrid e Londra — lo ha portato a calcare palcoscenici di rilievo mondiale e a ricevere riconoscimenti solenni, come il "Premio Musica" in Vaticano.
Il repertorio scelto per l'occasione è una vera e propria sfida virtuosistica che attraversa le epoche più significative del pianismo. La precisione di Bach e la limpidezza di Mozart faranno da preludio alle variazioni di Beethoven, conducendo l'ascoltatore verso le vette tecniche di Liszt e Saint-Saëns. Non mancheranno le sfumature poetiche di Debussy e la potenza espressiva di Rachmaninoff, per concludere con l'energia trascinante della Toccata di Berkovic. È un programma che richiede non solo abilità tecnica, ma una maturità interpretativa sorprendente.
"L’evento, della durata di circa un’ora, è pensato per essere un momento di condivisione autentica. La scelta di una luce d’atmosfera, studiata per esaltare il punto dell'esibizione, e l’assenza di amplificazione artificiale mirano a preservare la purezza del suono acustico, valorizzando il legame diretto tra lo strumento e chi lo ascolta", si legge in una nota del Comune. "Al termine dell’esibizione, il pubblico avrà inoltre il piacere di interagire brevemente con il pianista, rendendo l'esperienza non solo un momento di alto valore artistico, ma anche un incontro umano profondo e stimolante".
Civitanova Marche si prepara a vivere un momento storico: domenica 4 gennaio 2026 la città accoglierà il passaggio della Fiamma Olimpica e Paralimpica di Milano Cortina 2026. L’evento prenderà ufficialmente il via alle ore 15:40 in via Aldo Moro, nei pressi di Piazzale Martiri della Libertà. Il corteo attraverserà poi il cuore della città lungo via Montenero, Piazzale Italia, Lungomare S. Piermanni, viale Matteotti, via Regina Elena e Corso Umberto I, per concludersi in Piazza XX Settembre intorno alle ore 16:17.
La cittadinanza è invitata a partecipare con entusiasmo al passaggio del convoglio, che si svilupperà su una lunghezza complessiva di 770 metri e comprenderà mezzi scenografici, tra cui il truck Coca-Cola con DJ set e musica, oltre al tedoforo ufficiale scortato dalle Fiamme Oro.
Per garantire lo svolgimento dell’evento in totale sicurezza, la Polizia Locale ha disposto il divieto di sosta con rimozione forzata dalle ore 13:00 alle 18:00 in Piazzale Martiri della Libertà e nei vialetti Nord e Sud di Piazza XX Settembre, nonché la sospensione temporanea della circolazione durante il transito del corteo. Per l’intera giornata sarà, inoltre, sospesa la Zona a Traffico Limitato. In Piazza Don Lino Ramini saranno in vigore divieti di sosta e transito dalle ore 06:00 alle 20:00 per consentire lo svolgimento delle attività mercatali.
"Accogliere la Fiamma Olimpica e Paralimpica è un momento di grande orgoglio per Civitanova Marche. Lo sport unisce le persone, supera le differenze e trasmette valori fondamentali come la determinazione, la solidarietà e la pace. Invito tutti i cittadini a scendere in strada per vivere insieme questa straordinaria giornata e mostrare l’energia e il calore della nostra comunità", sottolinea l'assessore allo sport del comune di Civitanova Marche, Claudio Morresi.
Il giorno di Natale, a Monte San Martino, un tradizionale gioco di carte si è trasformato in un originale rito collettivo, capace di unire generazioni e rafforzare il senso di comunità. È nato così il “Mercante in Fiera monsammartinese”, una versione inedita del celebre gioco, dove al posto di simboli e figure astratte compaiono volti, soprannomi, luoghi e memorie che raccontano l’anima del paese.
Da anni i giovani del borgo si ritrovano per un grande pranzo natalizio, diventato nel tempo un appuntamento fisso che supera ormai i cento partecipanti, includendo anche partner arrivati da fuori e presto conquistati dalla forte identità locale. Quest’anno, però, l’idea è andata oltre il semplice convivio.
«Volevamo ritrovarci anche per giocare insieme durante le feste – spiega Luca Palombi, ideatore del progetto insieme a Mattia Recchioni – un modo diverso per celebrare il ritorno a casa di chi vive e lavora lontano, spesso anche all’estero».
Il cuore dell’iniziativa è il mazzo di 51 carte, ognuna delle quali racconta un frammento di Monte San Martino: personaggi del passato recente, luoghi identificati da toponimi tipici, monumenti, attività storiche e modi di dire che «solo chi ha vissuto qui può riconoscere», sottolinea Palombi. Tra le carte compaiono, ad esempio, lo storico sindaco Mauro Virgili, il polittico del Crivelli, le suore del monastero e tanti soprannomi entrati nel racconto collettivo del paese. Più che un gioco, un vero album di comunità.
La serata ha registrato una partecipazione così ampia da richiedere un’organizzazione a squadre. «Per permettere a tutti di giocare abbiamo dovuto rivedere il format», racconta Giovanni Peretti, frontman della band locale Se Docet e animatore della serata. Anche le regole del Mercante in Fiera sono state adattate: per conquistare le carte non bastava la fortuna, ma era necessario dimostrare di conoscere il paese attraverso quiz, prove e giochi, ribattezzati con ironia “cultura generale paesana”.
L’evento si è trasformato in uno spettacolo durato oltre tre ore, con Peretti a guidare il gioco tra racconti, imitazioni e aneddoti capaci di far rivivere personaggi e luoghi del paese. «È un modo per fare comunità – spiega – perché giocando così si mantiene viva la memoria e si rafforzano le radici».
La carta vincitrice è stata “Memi”, al secolo Ermete Conti, monsammartinese emigrato in Inghilterra e poi rientrato in pensione, portando con sé le storie raccolte a Nottingham.
Al di là del risultato, il senso dell’iniziativa è chiaro: «Volevamo un pretesto per ritrovarci e raccontare la nostra storia recente, per non disperdere un patrimonio di conoscenze fortemente identitario», conclude Palombi.
Un’esperienza destinata a non restare isolata: i giovani del paese, riuniti anche nell’associazione “Martinelli 603”, sono già al lavoro su nuove iniziative per continuare a coltivare relazioni, memoria e senso di appartenenza.
Il cuore delle Marche entra nelle case degli italiani grazie a una campagna di comunicazione senza precedenti. In questi giorni e per tutto il periodo natalizio, uno spot promozionale dedicato all’area interna dell’Alto Maceratese viene trasmesso all’interno dei programmi Rai più seguiti, nelle fasce orarie di massima visibilità.
L’iniziativa rientra nelle attività di marketing previste dalla Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) ed è promossa dall’Unione Montana Marca di Camerino, soggetto attuatore della SNAI Alto Maceratese.
Da "Affari tuoi" a "GEO", passando per il Tg2 e le trasmissioni di Antonella Clerici, lo spot mira a raccontare un territorio autentico, ancora poco conosciuto, ma ricco di storia, paesaggi e tradizioni.
"Abbiamo voluto valorizzare il territorio e farlo conoscere a un pubblico ampio con l’obiettivo di accrescerne la notorietà a livello nazionale e intercettare nuovi flussi turistici interessati a un’offerta autentica, sostenibile e legata ai valori delle aree interne", spiega Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino.
Si tratta di una operazione mediatica inedita per l’area: "È un'azione mai fatta prima – prosegue Gentilucci – utile ad accompagnare la rinascita delle aree interne, che sono finalmente pronte ad accogliere i turisti che vorranno immergersi nel Cuore delle Marche". Un messaggio che guarda al futuro, puntando su un turismo consapevole e di qualità, capace di valorizzare le comunità locali e il loro patrimonio identitario.
A rafforzare ulteriormente la strategia di comunicazione contribuisce anche la realizzazione di un calendario fotografico dedicato ai 17 Comuni dell’area interna alto maceratese, che sarà distribuito nei prossimi giorni. Le immagini raccontano borghi, paesaggi ed eventi, offrendo uno sguardo unitario su un territorio variegato ma legato da una forte identità comune.
"Un ulteriore strumento di racconto del territorio – conclude Gentilucci – capace di mettere a sistema eventi, esperienze e identità locali in una visione condivisa di sviluppo turistico". Con televisione e immagini d’autore, l’Alto Maceratese si prepara così a presentarsi al grande pubblico, trasformando il Natale in un’occasione di rilancio e nuova attenzione nazionale.
L'amministrazione comunale di San Severino Marche ha intercettato i 650mila euro necessari per il completamento del progetto relativo al nuovo Ponte dell’Intagliata. I fondi, provenienti dalla Regione Marche, permetteranno di chiudere definitivamente il quadro economico di un’opera strategica per la viabilità del territorio lungo la SS 361 "Septempedana", arteria di riferimento per la valle del Potenza.
Ad annunciarlo è stato il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale. Il progetto dell'opera pubblica, approvato ad agosto, prevede un intervento del costo complessivo di 1 milione e 900mila euro.
Il finanziamento poggia su due pilastri fondamentali: oltre ai nuovi fondi regionali, l’opera beneficia, infatti, di 1 milione e 250mila euro già stanziati dalla struttura commissariale attraverso l’Ordinanza Speciale numero 137 (recupero del tessuto socio-economico delle aree colpite dal sisma).
L'amministrazione comunale di San Severino Marche giocherà un ruolo di primo piano non solo come ente cofinanziatore visto che si farà anche carico delle procedure di esproprio. In questi giorni è in fase di perfezionamento la convenzione, un Accordo di Programma, che regolerà i rapporti tra l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione e il Comune, definendo tempi e modalità di attuazione dell'intervento.
Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo manufatto con una campata unica di circa 22 metri, costruito con una moderna struttura in acciaio e soletta in cemento armato. La vera novità riguarda però la valorizzazione dell’esistente: il ponte storico, che ha subito danni strutturali e limitazioni al traffico negli ultimi anni, non verrà demolito ma sarà completamente restaurato da parte di Anas. In questo modo, la nuova infrastruttura garantirà la massima sicurezza per il traffico sulla Septempedana.
"Aver ottenuto questi 650mila euro dalla Regione Marche è un risultato straordinario frutto di un costante lavoro di interlocuzione - sottolinea il sindaco, Rosa Piermattei - Ora abbiamo tutte le risorse necessarie per ridare a San Severino Marche e all’intera vallata del Potenza un'opera moderna e sicura"
Ebbene sì, lo ha detto nuovamente. L’ha sparata grossa, anzi grossissima. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio ed esponente di punta del giullaresco governo della destra bluette neoliberale e filoatlantista, filobancaria e filoisraeliana, ha infatti di nuovo dichiarato si vis pacem, para bellum.
Deve piacerle particolarmente questa frase latina o forse, si potrebbe malignamente commentare, è la sola che conosca. Sia quel che sia, l’ha nuovamente pronunciata per giustificare l’inaudito e demenziale riarmo dell’Europa sotto l’egida del manicomiale Piano Rearm Europe, voluto dalla sacerdotessa dei mercati apatridi Ursula von der Leyen.
Sarebbe d’uopo ricordare a Giorgia Meloni che sprecare risorse pubbliche per il riarmo o per l’invio di armi a Kiev, sacrificando i diritti dei cittadini italiani o, come il suo governo ha fatto, alzando l’età pensionabile, non rappresenta una brillante mossa politica.
Oltretutto, continuare a provocare sciaguratamente la Russia, nel tentativo folle di trascinarla nel conflitto, fingendo che sia la Russia stessa a volerlo, rappresenta la pietra angolare di ogni velleità suicidaria di un’Europa sempre più simile a un treno in corsa verso l’abisso.
Eppure, se il governo giullaresco di Giorgia Meloni continua a godere di ampio consenso, nonostante le malefatte che produce indefessamente, lo deve a una opposizione inesistente, composta da una vera e propria armata Brancaleone politica, che di fatto condivide la stessa visione atlantista e neoliberale.
Pur non nutrendo alcuna simpatia per l’esiziale governo Meloni, lo si può affermare senza tema di smentita e senza perifrasi edulcoranti: con un’opposizione di questo genere, il governo è destinato a rimanere in carica per i prossimi 200 anni.
Come sempre, destra e sinistra rappresentano oggi soltanto l’omogeneità bipolare e l’alternanza senza alternativa, ossia le due ali dell’aquila neoliberale che vola dominante nei cieli della globalizzazione turbocapitalistica.
Al pari della destra bluette dei sovranisti di cartone e dei patrioti del Fiscal Compact, la sinistra fucsia – sinistrash – non può essere la soluzione, perché è essa stessa il problema. Destra e sinistra sono oggi le due ali dell’aquila neoliberale.
La miseria della politica italiana contemporanea riflette in modo perfetto la miseria della politica occidentale, o meglio dell’“uccidente” liberal-atlantista, come sarebbe ormai più corretto definirlo.
Secondo quanto analizzato nello studio “Demofobia”, viviamo da anni nel tempo dell’alternanza senza alternativa, in cui destra neoliberale e sinistra neoliberale si succedono al governo garantendo la perpetuazione dell’ordine liberale dominante.