Ha sradicato un pesante tombino in ghisa dalla sede stradale e lo ha scagliato con forza contro la vetrata di una nota farmacia del centro, sperando di aprirsi un varco per il furto. Tuttavia, il piano di un 38enne italiano è terminato nel peggiore dei modi: con una mano sanguinante e una denuncia a piede libero.
Il fatto è avvenuto nella nottata di ieri a Montecosaro. I carabinieri della locale stazione, impegnati in un consueto servizio di controllo del territorio per la prevenzione dei reati predatori, hanno notato un uomo riverso a terra proprio nei pressi dell'ingresso dell'esercizio commerciale. Avvicinandosi, i militari hanno immediatamente constatato che il soggetto presentava una copiosa emorragia a una mano e hanno richiesto l’intervento immediato dei soccorritori.
Secondo la ricostruzione effettuata dagli uomini dell'Arma, il 38enne – volto già noto alle forze dell'ordine – avrebbe divelto la copertura di un tombino fognario utilizzandola come "ariete" contro la vetrina. Il vetro, però, ha resistito all'impatto o è andato in frantumi in modo tale da causare all'uomo una lesione profonda, impedendogli di portare a termine l'irruzione e costringendolo alla resa sul marciapiede.
Sul posto è intervenuta un’ambulanza del 118 che, dopo le prime cure necessarie, ha trasportato l'uomo al pronto soccorso dell'ospedale di Civitanova Marche. Al termine degli accertamenti di rito, per il 38enne è scattata la denuncia in stato di libertà all’autorità giudiziaria per il tentativo di furto ai danni della farmacia.
Ha sradicato un pesante tombino in ghisa dalla sede stradale e lo ha scagliato con forza contro la vetrata di una nota farmacia del centro, sperando di aprirsi un varco per il furto. Tuttavia, il piano di un 38enne italiano è terminato nel peggiore dei modi: con una mano sanguinante e una denuncia a piede libero.
Il fatto è avvenuto nella nottata di ieri a Montecosaro. I carabinieri della locale stazione, impegnati in un consueto servizio di controllo del territorio per la prevenzione dei reati predatori, hanno notato un uomo riverso a terra proprio nei pressi dell'ingresso dell'esercizio commerciale. Avvicinandosi, i militari hanno immediatamente constatato che il soggetto presentava una copiosa emorragia a una mano e hanno richiesto l’intervento immediato dei soccorritori.
Secondo la ricostruzione effettuata dagli uomini dell'Arma, il 38enne – volto già noto alle forze dell'ordine – avrebbe divelto la copertura di un tombino fognario utilizzandola come "ariete" contro la vetrina. Il vetro, però, ha resistito all'impatto o è andato in frantumi in modo tale da causare all'uomo una lesione profonda, impedendogli di portare a termine l'irruzione e costringendolo alla resa sul marciapiede.
Sul posto è intervenuta un’ambulanza del 118 che, dopo le prime cure necessarie, ha trasportato l'uomo al pronto soccorso dell'ospedale di Civitanova Marche. Al termine degli accertamenti di rito, per il 38enne è scattata la denuncia in stato di libertà all’autorità giudiziaria per il tentativo di furto ai danni della farmacia.
Si sono concluse nel modo più drammatico le ricerche del quarantaseienne che dal pomeriggio di ieri aveva fatto perdere le proprie tracce nelle campagne di Tolentino. Il corpo dell’uomo, un cittadino straniero non residente in città, è stato rinvenuto privo di vita intorno alle 21:30 dai vigili del fuoco, impegnati per ore in una massiccia operazione di perlustrazione in contrada Ributino.
L’allarme era scattato intorno alle 15:30, quando un residente della zona aveva notato dei movimenti sospetti che facevano presagire il peggio. L’uomo era giunto nell’ultimo tratto della contrada a bordo della sua Peugeot, accompagnato dai suoi tre cani.
Dopo aver parcheggiato l'auto nei pressi di un’abitazione e aver lasciato gli sportelli aperti, si era incamminato verso un campo in direzione del canale artificiale che attraversa l'area. Un testimone lo aveva visto avanzare insieme agli animali fino a scomparire oltre la rete di recinzione che delimita lo specchio d'acqua; proprio il timore di una caduta accidentale aveva spinto il cittadino a richiedere l'intervento immediato dei soccorsi.
Sul posto sono intervenuti tempestivamente i sanitari del 118 di Macerata, i carabinieri della Compagnia di Tolentino e le squadre dei vigili del fuoco. Le operazioni di ricerca iniziali avevano permesso di rintracciare e trarre in salvo i tre cani: due di loro erano finiti in acqua e sono stati recuperati dai pompieri prima di essere affidati alle cure del servizio veterinario dell’Ast di Macerata.
Nonostante il dispiegamento di forze, dell'uomo non si è avuta alcuna notizia fino a tarda serata, quando la scoperta del cadavere ha posto fine a ogni speranza. Restano ora da accertare le esatte cause che hanno portato al tragico epilogo.
Sabato pomeriggio Civitanova Marche ha vissuto un momento significativo per il panorama culturale e creativo del territorio con l’inaugurazione ufficiale della Galleria TeaClub, nuovo spazio dedicato all’incontro tra arte, design e architettura, situato in Corso Umberto 9.
Un’apertura molto attesa che ha richiamato pubblico, professionisti e rappresentanti dell’eccellenza marchigiana, impreziosita dalla presenza di un testimonial d’eccezione come Gianmarco Tamberi, campione olimpionico e simbolo di uno stile italiano vincente, elegante e autentico.
TeaClub nasce dal sogno dell’architetto milanese Alessandro Agrati, tra i maggiori interpreti dell’Italian Style e recentemente scomparso, e prende forma grazie alla visione e all’intraprendenza di Umberto Antonelli, imprenditore del territorio e titolare del gruppo Eurobuilding SpA.
«TeaClub è molto più di un brand, è un’autentica passione per la valorizzazione dei luoghi», ha spiegato Antonelli, sottolineando come l’obiettivo sia quello di creare un nuovo standard di eccellenza e offrire «un’esperienza unica e indimenticabile».
La filosofia di TeaClub mette l’uomo al centro del vivere, proponendo una nuova idea di abitare e di ospitalità in cui estetica, funzionalità ed emozione convivono in perfetto equilibrio. Non un semplice showroom, ma una galleria viva, pensata per raccontare il valore del tempo e della bellezza.
«Il vero lusso non è la firma, ma la ricerca dei materiali naturali e la maestria di chi li lavora», ha ribadito Antonelli durante l’inaugurazione, richiamando il valore di pietre, legni, ceramiche e lavorazioni artigianali d’eccellenza.
All’interno dello spazio espositivo, le opere di grandi artisti come Luigi Montanarini, Pericle Fazzini, Carlo Levi, Lucio Fontana, Sante Monachesi, Sandro Trotti, Sandro Pazzi, Gregor Beker, Michelio Iorizzo e Agostino Cartuccia dialogano con elementi di arredo di altissimo pregio.
Oggetti in travertino lavorato artisticamente, legni selezionati e materiali naturali danno vita a progetti unici e personalizzati, capaci di trasmettere armonia e benessere.
Un ruolo centrale è affidato proprio al travertino, materiale identitario che diventa il filo conduttore dell’intero progetto. «Abbiamo cercato di creare ambienti unici, dove il tempo possa essere vissuto in spazi piacevoli e in pace con se stessi», ha spiegato Antonelli, sintetizzando una visione che unisce design, emozione e qualità della vita. «In una parola sola, abbiamo cercato di rappresentare il bello, la bellezza».
Molto sentito anche l’intervento di Gianmarco Tamberi, che ha voluto essere presente nonostante i numerosi impegni personali e sportivi. «Ci tenevo davvero ad essere qui oggi», ha detto il campione olimpionico, «perché Umberto è una persona vera, umana, di cuore, e per me è un amico». Tamberi ha inoltre sottolineato con emozione come la sala fosse «piena di eccellenze marchigiane», riconoscendo il valore del progetto e del territorio che lo ospita.
Con la sua apertura, la Galleria TeaClub si propone come un nuovo punto di riferimento a Civitanova Marche per chi cerca arte, design e qualità progettuale, un luogo dove il tempo acquista valore e la bellezza diventa esperienza quotidiana.
Un incendio è divampato intorno alle ore 13:00 di oggi, impegnando duramente i Vigili del Fuoco in un'operazione di soccorso durata diverse ore. Il rogo ha colpito un locale adibito a rimessa, situato nel territorio di San Severino Marche, scatenando un denso fumo visibile a distanza.
Sul posto è intervenuta immediatamente la squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Tolentino, supportata dal personale della sede centrale di Macerata giunto con un'autobotte per garantire il rifornimento idrico necessario a domare le fiamme. I pompieri hanno lavorato intensamente per circoscrivere il rogo ed evitare che si propagasse ulteriormente.
Le fiamme hanno investito l'intero immobile, caratterizzato da una copertura in legno che, sotto l'azione del calore, ha ceduto completamente. All'interno della rimessa erano custoditi alcuni veicoli, che sono stati pesantemente danneggiati o distrutti dal fuoco e dalle macerie. A causa del crollo della copertura e dei danni strutturali riportati, l'edificio è stato dichiarato inagibile dai tecnici intervenuti.
Non si registrano persone coinvolte o ferite. Le operazioni di bonifica dei materiali combusti e la messa in sicurezza dell'area stanno proseguendo, al fine di scongiurare la presenza di focolai residui sotto le travi crollate. Restano da accertare le cause che hanno dato origine all'incendio.
Momenti di paura nel quartiere nord di Porto San Giorgio, dove una tentata rapina si è trasformata in un’aggressione violenta ai danni di una commerciante. I Carabinieri della Compagnia di Fermo hanno arrestato in flagranza di reato una ragazza di 23 anni, italiana e senza fissa dimora, accusata di rapina e resistenza a pubblico ufficiale.
La dinamica dell'assalto. L'episodio si è consumato all'interno di un bar-tabaccheria della zona. La giovane, con il volto parzialmente travisato da un cappuccio, ha fatto irruzione nel locale pretendendo con insistenza la consegna del denaro. Di fronte al fermo rifiuto della titolare, la situazione è rapidamente degenerata: la 23enne ha dapprima scaraventato a terra il registratore di cassa, poi ha scavalcato il bancone per scagliarsi contro la vittima e impossessarsi del bottino, circa 900 euro in contanti.
I soccorsi e la fuga. Nel corso della colluttazione, la titolare dell'esercizio ha riportato alcune ferite. Dopo l'allarme, sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno trasportato la donna in ospedale; fortunatamente, le sue condizioni non sono state giudicate gravi. Nel frattempo, la rapinatrice si era già data alla fuga a bordo di una bicicletta, cercando di far perdere le proprie tracce tra le vie del quartiere.
L'arresto. Il tempestivo intervento dei militari dell'Arma ha permesso di chiudere il cerchio in pochi minuti. Una pattuglia ha individuato la sospettata poco lontano dal luogo del delitto. Alla vista delle divise, la giovane ha tentato un'ultima resistenza fisica prima di essere definitivamente bloccata. Nonostante il fermo immediato, la perquisizione non ha permesso di recuperare la refurtiva, della quale la ragazza si sarebbe sbarazzata durante la fuga.
La 23enne è stata trasferita presso il carcere femminile di Pesaro, dove resta a disposizione dell'Autorità Giudiziaria in attesa della convalida del fermo.
Non è bastata la concessione della misura meno afflittiva degli arresti domiciliari a frenare la condotta di un 33enne italiano, residente a San Severino Marche. L’uomo, che era stato arrestato nei primi giorni di dicembre durante un’operazione antidroga, è stato trasferito nelle scorse ore presso la Casa Circondariale di Ancona – Montacuto.
L’indagine era scattata poche settimane fa, quando i Carabinieri della Stazione locale avevano fatto irruzione nell’abitazione dell'uomo. Durante la perquisizione, i militari avevano rinvenuto un ingente quantitativo di stupefacenti: 300 grammi di hashish già suddivisi in panetti e circa 10 grammi di cocaina distribuiti in due involucri. Oltre alla droga, erano stati sequestrati bilancini di precisione e materiale vario per il confezionamento delle dosi, elementi che avevano fatto scattare l’arresto in flagranza per spaccio.
Inizialmente, il giovane era stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria residenza. Tuttavia, il regime cautelare è stato sistematicamente ignorato: i Carabinieri hanno infatti accertato plurime violazioni delle prescrizioni imposte dal magistrato. Le segnalazioni dei militari dell'Arma hanno spinto il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Macerata a disporre l’aggravamento della misura.
Considerata l'inidoneità della detenzione domiciliare a contenere la condotta dell'indagato, il giudice ha ordinato la custodia cautelare in carcere. I Carabinieri hanno così prelevato il 33enne dalla sua abitazione per condurlo nel penitenziario di Ancona, dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Nel primo pomeriggio di oggi, intorno alle 14.15, si è verificato un incidente stradale a Urbisaglia, in località Maestà. Un giovane di 20 anni, mentre percorreva la strada provinciale 78, ha perso il controllo dell’auto per cause ancora in fase di accertamento.
Il veicolo è uscito dalla carreggiata, ha abbattuto una recinzione e si è schiantato contro il muro di un’abitazione, secondo una prima ricostruzione dell’accaduto.
Subito è scattata la richiesta di intervento al 118 e ai vigili del fuoco. Il conducente è stato soccorso sul posto dal personale sanitario e successivamente trasportato in ambulanza all’ospedale di Macerata. Le sue condizioni, fortunatamente, non desterebbero preoccupazione.
I vigili del fuoco, oltre a collaborare nelle operazioni di soccorso, hanno provveduto alla messa in sicurezza dell’area interessata dall’incidente.
La crescente presenza di lupi nelle aree rurali e in prossimità delle zone urbane di Recanati ha spinto l'Amministrazione comunale a intervenire con urgenza per garantire la sicurezza della cittadinanza e la tutela degli animali domestici. La preoccupazione è aumentata dopo l'episodio di soli due giorni fa, quando un esemplare è stato filmato lungo la circonvallazione con una preda in bocca. Nonostante il lupo sia per natura un animale schivo e incline a evitare il contatto umano, la sua vicinanza ai centri abitati rappresenta una minaccia concreta per gli animali da allevamento e per gli amici a quattro zampe che vivono nelle nostre case.
Il sindaco Emanuele Pepa ha quindi emesso un’ordinanza specifica che punta a limitare l'avvicinamento dei predatori al nucleo urbano attraverso la sensibilizzazione della popolazione. Il primo cittadino ha confermato che il Comune si è immediatamente mobilitato in sinergia con le istituzioni regionali, il Comando del Corpo Forestale e l’Ispra. L'obiettivo è monitorare una situazione che al momento resta sotto controllo, mettendo in atto tutti i controlli necessari per favorire l'allontanamento degli esemplari dalle zone più antropizzate.
Il provvedimento invita la popolazione a "prestare la massima attenzione, specialmente nelle ore serali e notturne, nelle zone rurali, boschive e in quelle urbane limitrofe. Una delle priorità assolute è evitare qualsiasi comportamento che possa trasformarsi in un'attrattiva per i lupi". È fondamentale, ad esempio, "non abbandonare mai rifiuti organici fuori dai contenitori, non depositare fonti alimentari incontrollate e non posizionare ciotole con cibo per cani o gatti all’esterno delle abitazioni, poiché gli odori alimentari attirano i selvatici verso le proprietà private".
Parallelamente, l'ordinanza suggerisce di adottare precauzioni per la protezione degli animali domestici. "Si raccomanda di non lasciare i cani incustoditi o liberi di vagare, evitando anche di tenerli alla catena in aree facilmente accessibili ai predatori". Un altro consiglio utile riguarda la manutenzione del verde: mantenere le aree intorno alle case sgombre da arbusti, rovi o vegetazione fitta riduce infatti la possibilità che i lupi trovino riparo vicino alle abitazioni. È inoltre severamente vietato alimentare intenzionalmente gli animali selvatici o tentare di avvicinarli e inseguirli in caso di avvistamento.
Il sindaco conclude l'appello invitando chiunque faccia un incontro ravvicinato o noti comportamenti anomali a "segnalare tempestivamente l'episodio alla Polizia Locale, ai Carabinieri Forestali o al Servizio Faunistico della Regione Marche". "La collaborazione attiva dei cittadini è considerata l'arma principale per gestire il fenomeno in modo sicuro e consapevole".
Sono state comunicate le dimissioni di Fabio Marchetti dalla carica di amministratore delegato di Astea. La conclusione del mandato è prevista per il 31 dicembre 2025, al termine di un percorso decennale iniziato con la nomina del 31 ottobre 2015.
Nel descrivere l’attuale perimetro operativo e i servizi gestiti,Marchetti dichiara: "Una società a capo di un raggruppamento societario cresciuto enormemente negli ultimi anni e che oggi gestisce, direttamente o tramite le proprie società controllate, per un bacino complessivo di oltre 150.000 utenti, il servizio idrico (circa 75milioni di metri cubi di acqua erogati ogni anno), la distribuzione di gas naturale (circa 40 milioni di metri cubi di gas distribuiti ogni anno), la distribuzione di energia elettrica (circa 90.000 POD), il servizio igiene urbana (circa 24.500 tonnellate annue di rifiuti gestiti) e l’illuminazione pubblica in 14 Comuni, nelle Regioni: Marche, Abruzzo, Liguria e Lombardia".
L' Amministratore Delegato,nella sua lettera di dimissioni, passa poi a elencare i traguardi più rappresentativi: "In questi anni la società ha raggiunto traguardi ed obiettivi che dieci anni fa non erano neppure immaginabili: e non mi riferisco solo alle certificazioni ottenute: ISO 9001, ISO 45001, ISO 14001, al rating di legalità, o ai premi per Oscar di Bilancio 2021, per la sostenibilità ambientale 2022 conferito dal Financial Times, e nemmeno ai premi Industria Felix dell’Università Bocconi di Milano conseguiti dalle società del gruppo tra il 2022 ed il 2024, o ai premi innovazione SMAU 2023 per il progetto MUSE GRIDS o Bollino Rosa della Regione Marche 2024. Mi riferisco al massimo indice di raccolta differenziata raggiunta nel Comune di Osimo superiore al 76%, tasso più alto della Provincia di Ancona per fasce di abitanti analoghe; mi riferisco al più che raddoppiato livello di investimenti effettuati nei servizi gestiti (dagli 8 milioni di euro dell’esercizio 2017 ai 19,5 milioni dell’anno 2024): un dato di per se significativo ma che in realtà rivela l’enorme crescita professionale della struttura organizzativa, sempre più in capace di mettere a terra interventi fondamentali alla tutela delle risorse ambientali, a garanzia della continuità dei servizi resi e ad incremento della qualità e fruibilità degli stessi".
"Lascio la guida di un società solida e con forte capacità di crescita- prosegue Marchetti- una società a capo di un Gruppo che vede il proprio patrimonio netto consolidato incrementare da 101 milioni di euro dell’anno 2017 ai 171 milioni di euro alla fine dell’esercizio 2024; un Gruppo sempre più centrale nello sviluppo e nella crescita dei territori in cui opera, in grado di creare posti di lavoro a favore di un crescente numero di dipendenti (passati da 269 unità nel 2017 ai circa 300 del 2025) e da sempre in grado di generare ricchezza da reinvestire sul territorio a favore dei Comuni Soci indiretti".
Con riferimento alle dinamiche di espansione, Fabio Marchetti richiama il percorso della Dea e alcune operazioni societarie: "Un Gruppo in espansione grazie soprattutto alla controllata DEA, cresciuta con aggregazioni e l’aggiudicazione di procedure ad evidenza pubblica per l’acquisto di reti elettriche minori e poi quotata sul listino EGM di Borsa Italiana in data 03/07/2024: una società capace di attrarre nuovi capitali e quindi incrementare ulteriormente i business in cui opera e che in tal senso, già alla fine dell’anno 2024, ha acquisito l’80% di ASPM Soresina Servizi srl, piccola multiutility con promettenti prospettive di sviluppo del Comune di Soresina, in provincia di Cremona".
Parole ferme sul piano della trasparenza e della comunicazione: "Lascio anche una società che, grazie all’introduzione dei rapporti di sostenibilità annuali, è sempre più trasparente e sempre più capace di comunicare e far apprezzare a tutti se stessa. Desidero esprimere il mio più sentito ringraziamento a tutti i dipendenti del gruppo, diventati per me quasi una famiglia, di cui nel corso dei 10 anni passati in ASTEA ho apprezzato la leale collaborazione, lo spirito di squadra, l’attaccamento aziendale e soprattutto l’eccellente efficienza e professionalità".
Infine il tema nevralgico sul perché delle dimissioni: "Alla domanda sul perché delle mie dimissioni rispondo: “Sono un uomo di politica: dalla politica sono stato chiamato a guidare ASTEA e dalla politica sono stato chiamato, dopo pochi mesi dal voto che ha portato alle elezioni della sindaca Glorio, a fare un passo indietro. Ho svolto il mio incarico con impegno, passione e dedizione, trovando in più occasioni anche l’apprezzamento di esponenti e gruppi politici dell’attuale gruppo di opposizione nel Consiglio Comunale di Osimo. Apprezzamenti che in questi giorni sono stati espressi, e ringrazio, dalla mia Sindaca Michela Glorio con cui però è mancato, molto presto, feeling e questo è dovuto anche dalle sue lamentele di non essere da me riconosciuta nel suo ruolo. Forse esprimevo opinioni diverse e considerazioni maturate dopo anni di esperienza. Non appartiene al mio modo di pensare e fare politica ne al mio modo di lavorare e relazionarmi con gli altri, conformarmi ad indicazioni ricevute ma non condivise, quando queste, a mio modo di vedere, potrebbero nuocere ai risultati sinora conseguiti".
"Rimangono aperte sfide molto importanti- chiosa Marchetti- quali il gestore unico dell’acqua in Aato 3 e il gestore unico dei rifiuti in Ata 2, auguro al mio successore ed ai Comuni soci di Astea di riuscire a trovare un percorso sostenibile e risolutivo per il bene dell’azienda e di tutta la Comunità".
Il Comune di Civitanova Marche e l'Istituto di Istruzione Superiore "Bonifazi-Corridoni" hanno stretto una collaborazione per la realizzazione di itinerari turistici inediti, focalizzati sull’intero territorio comunale.
L’Ente, nell’ambito della promozione e della valorizzazione del ricco patrimonio culturale, storico, artistico e ambientale, intende avviare iniziative che coinvolgano attivamente la cittadinanza, in particolare le giovani generazioni, come strumento di crescita e consapevolezza territoriale. Da qui la collaborazione con la scuola che, nel corso dell’anno, promuove attività formative e progetti volti ad incentivare l'apprendimento basato sull'esperienza e a rafforzare l'integrazione tra il percorso di studi e il contesto territoriale di riferimento
Gli itinerari saranno ideati e sviluppati dai ragazzi dell'indirizzo “Servizi commerciali travel influencer” dell'Istituto, con il contributo degli studenti dell'indirizzo "Relazioni internazionali per il marketing" per l'attività di traduzione multilingue e degli studenti dell'indirizzo "Grafica e comunicazione" per la produzione fotografica e video.
Le attività di valorizzazione turistica e la creazione degli itinerari si focalizzeranno su spazi e luoghi del comune di Civitanova Marche, includendo in modo prioritario la Città Alta. La convenzione è stata approvata dalla Giunta comunale nella seduta del 9 dicembre 2025, in accordo con la dirigente scolastica Angela Fiorillo.
La carenza di posti auto al presidio ospedaliero di Civitanova Marche finisce sul tavolo del Consiglio Regionale. Luca Marconi, capogruppo UdC – Liste Civiche, ha presentato un’interpellanza ufficiale alla Giunta per sollecitare un intervento risolutivo su una criticità che si trascina ormai da oltre un decennio.
Il problema è diventato strutturale a seguito dell'assorbimento dei reparti per acuti dell’ospedale di Recanati, che ha aumentato considerevolmente il bacino d'utenza della struttura civitanovese. Ogni giorno, pazienti, operatori sanitari e, soprattutto, persone con disabilità si trovano a fronteggiare enormi difficoltà nel trovare parcheggio, con ripercussioni dirette sull'accessibilità alle cure e sulla qualità della vita lavorativa del personale.
Nell'atto ispettivo, il Consigliere Marconi indica una soluzione ritenuta efficace, rapida e sostenibile: "la realizzazione di un parcheggio a raso. Sfruttando i terreni agricoli adiacenti al perimetro ospedaliero, l'intervento avrebbe costi contenuti e un impatto ambientale ridotto rispetto a strutture multipiano".
L’obiettivo dell’interpellanza è duplice: spingere la Regione a prendere una posizione chiara e impegnare l’Azienda Sanitaria Territoriale (AST) n. 3 di Macerata a programmare i lavori. Marconi chiede esplicitamente se vi sia l'intenzione di realizzare l'opera entro il 2026.
«È necessario dare una risposta concreta a un’esigenza reale e ormai non più rinviabile», ha sottolineato Marconi. «Dobbiamo garantire maggiore funzionalità alla struttura e migliori condizioni di accesso per i cittadini e per chi, ogni giorno, vi lavora con dedizione».
La palla passa ora alla Giunta regionale, chiamata a definire un cronoprogramma per superare quella che è diventata "una vera e propria barriera architettonica e logistica per la sanità locale".
Via libera al progetto esecutivo per la difesa e il ripristino del lungomare sud di Porto Recanati. La Giunta comunale ha approvato l’intervento destinato a mettere in sicurezza e recuperare la zona costiera nei pressi della foce del fiume Potenza, duramente colpita dalle mareggiate dello scorso inverno.
Il progetto, redatto dall’ingegner Mauri e dal geologo Acciarri, riguarda uno dei tratti più delicati del litorale di Porto Recanati e punta a un ripristino che coniughi efficacia e rispetto dell'equilibrio naturale della spiaggia.
Nel dettaglio, l’intervento prevede un’opera di protezione di tipo flessibile, realizzata mediante sacchi in geotessuto riempiti di sedimenti, che verranno successivamente coperti per ricostituire il profilo naturale dell’arenile. È inoltre prevista la manutenzione dei pennelli posti ai due margini dell’area interessata, fondamentali per il contenimento dell’erosione costiera.
La spesa complessiva dell’opera ammonta a 108.216,11 euro, un investimento mirato a salvaguardare un tratto di costa strategico sia dal punto di vista ambientale che turistico.
«La nostra attenzione non si limita alla sola Scossicci, ma è rivolta a tutti i tratti di costa in sofferenza», ha sottolineato l’assessore ai lavori pubblici e demanio Lorenzo Riccetti, evidenziando l’impegno dell'mministrazione su tutto il litorale comunale.
Sulla stessa linea il sindaco Andrea Michelini, che ha rimarcato come l’intervento consenta di mettere in sicurezza un'altra zona critica ma altrettanto importante, lodando al contempo "il grande sforzo degli uffici tecnici comunali, impegnati nella gestione di numerosi procedimenti complessi per la tutela del territorio".
Il periodo delle feste porta spesso pranzi e cene più ricchi e brindisi frequenti. In questo contesto, mantenere una corretta idratazione è fondamentale per sostenere il corpo, ridurre la sensazione di stanchezza e prevenire i fastidi legati al consumo di alcol.
Prima di entrare nel merito degli effetti dell’alcol sull’organismo, è utile chiarire un punto spesso frainteso. Le evidenze scientifiche più recenti indicano che non esiste una quantità di alcol che possa essere definita completamente sicura per la salute. Allo stesso tempo, però, l’alcol è parte integrante della nostra cultura alimentare e dei momenti di convivialità, soprattutto durante le feste. Riconoscere entrambe queste dimensioni permette di adottare un approccio più realistico e consapevole: non basato su divieti rigidi, ma su scelte informate, attenzione alle quantità e rispetto dei segnali del proprio corpo.
L’alcol influisce direttamente sull’equilibrio dei liquidi nell’organismo: aumenta la diuresi, favorendo la perdita di acqua e sali minerali, e può portare a disidratazione anche lieve. Questo spiega perché, dopo aver bevuto, ci si possa sentire più stanchi e con mal di testa. Ma gli effetti dell’alcol non si limitano alla sete: rallenta la digestione, può provocare sensazione di pesantezza e interferire con il normale ritmo intestinale, alterare il sonno e influenzare la regolazione della glicemia e del metabolismo epatico.
Ma come possiamo affrontare pranzi e brindisi senza sentirci eccessivamente appesantiti o disidratati? Distribuire l’assunzione di liquidi nell’arco della giornata è la strategia più efficace: bere acqua regolarmente, anche prima di sedersi a tavola, aiuta a mantenere l’equilibrio idrico e sostiene tutte le funzioni metaboliche. Durante i pasti, alternare acqua e bevande alcoliche in quantità moderate riduce gli effetti negativi sull’organismo.
Le tisane, come quelle a base di camomilla, melissa o zenzero, apportano liquidi e favoriscono la digestione, riducendo la sensazione di gonfiore e sostenendo il rilassamento. Anche le acque aromatizzate naturali, con fettine di agrumi, frutti di bosco o erbe aromatiche, rappresentano un modo piacevole per aumentare l’apporto di liquidi.
È importante ricordare che le esigenze idriche variano in base a età, attività fisica, stato di salute e, naturalmente, quantità di alcol consumata. Bambini, anziani, donne in gravidanza e persone con condizioni cliniche particolari devono prestare maggiore attenzione all’idratazione. L’attività fisica, anche una semplice passeggiata dopo i pasti, favorisce il bilancio idrico e supporta la digestione.
Non esiste un modo “giusto” o “sbagliato” di vivere le feste, ma esiste la possibilità di farlo con maggiore attenzione al proprio benessere. Idratarsi correttamente e moderare l’alcol sono strumenti accessibili a tutti per sostenere il corpo e attraversare questo periodo con maggiore equilibrio e serenità.
Stamattina all’Ospedale di Macerata si è registrato l’ennesimo atto d’amore: una giovane trentacinquenne della Provincia ha donato i propri organi, avendo espresso in vita, e nello specifico attraverso la propria carta d’identità, la volontà di donare.Sono stati prelevati fegato e cornee. L’intervento è stato realizzato dal NITp (Circuito Nord Italia Transplant), in collaborazione con l’equipe dell’Ospedale di Macerata, coordinato dalla dottoressa responsabile locale, Valeria Zompanti.
“Desidero ringraziare la giovane donna per il gesto generoso di altruismo già espresso in vita e la famiglia che ha trasformato il dolore della perdita in un dono d’amore per gli altri, senza dimenticare tutti i professionisti sanitari coinvolti nella riuscita dell’intervento di prelievo” - ha dichiarato il direttore generale dell’Ast di Macerata Alessandro Marini.
Da ricordare, inoltre, che nei casi di donazione di organi i tempi di riconsegna della salma ai familiari possono allungarsi: anche per questo è particolarmente significativo il gesto della famiglia, che ha rispettato la volontà del donatore.
La Recanatese torna dalla trasferta di Fossombrone senza punti, battuta nel derby dalla squadra allenata da Marco Giuliodori. Il match si chiude 1-0 per i padroni di casa grazie alla rete di Casolla, arrivata al tramonto del primo tempo. Per i leopardiani si tratta della seconda sconfitta consecutiva, dopo quella subita in casa contro il Teramo, chiudendo così l’anno solare in maniera negativa con 15 punti in diciassette partite, al quart’ultimo posto in classifica.
Per il Fossombrone, invece, si tratta di tre punti fondamentali, di vitale importanza dopo il passo falso di domenica scorsa a Castefidardo.
Allo stadio “Bonci” la Recanatese deve fare a meno di Mordini, e il tecnico Mirko Savini schiera subito Nanapere, l’attaccante ex Castelfidardo arrivato in settimana dal Teramo. Tra i convocati torna Cocino, mentre non figura Domizi, in procinto di essere ceduto. Il Fossombrone, dal canto suo, arrivava al derby con un rendimento casalingo deludente.
Dopo una fase iniziale prudente, il Fossombrone prende progressivamente il controllo della trequarti avversaria e trova il vantaggio al 42’, quando Casolla sfrutta un bel cross dalla destra di Fabbri su calcio d’angolo e firma l’1-0. Un minuto prima, un difensore della Recanatese aveva salvato la propria porta respingendo una punizione dello stesso Fabbri.
Il Fossombrone conferma la buona giornata anche nella ripresa, rischiando il minimo e andando vicino al raddoppio in un paio di occasioni. Viene annullata una rete a Casolla per fuorigioco, ma il risultato non cambia fino al triplice fischio. Al termine del match, festeggiano i padroni di casa, mentre per la Recanatese si prospetta un Natale amaro.
FOSSOMBRONE:Bianchini, Mancini, Fabbri, Bucchi, Kljajic, Imbriola, Conti, Ghinelli, Torri, DiPaoli, Casolla. A disp.: Ubertini, Brisku, Borchia, Dolce, Masawoud, Arcangeli, Kamagate, Sane,Kyeremateng. All. Giuliodori.
RECANATESE: Zagaglia, Giusti, Nanapere, D’Angelo, Ferro, Fiumanò, Pierfederici, Vecchio,Pesaresi, Capanni, Chiarella. A disp.: Fioravanti, Carano, Di Francesco, Ciccanti, Paoltroni, Mehmedi, Morichetta, Gori, Cocino. All. Savini.
Arbitro: Manuel Monti di Como (Fiore di Roma 1 e Saccoccia di Formia).
Rete:pt. 42’ Casolla (F).
Il girone di ritorno della Regular Season si apre con una buona prova dei vicecampioni d’Italia e tre punti utili per la classifica. Nel 12° turno, il primo dopo il giro di boa, la Cucine Lube Civitanova espugna il campo della MA Acqua S.Bernardo Cuneo in tre set (23-25, 18-25, 19-25) mettendo a referto il suo primo successo esterno nella SuperLega Credem Banca 2025/26. La svolta chiesta da coach Giampaolo Medei arriva in una delle trasferte più distanti, contro due grandi ex come Michele Baranowicz e Ivan Zaytsev.
Superata la boa di metà campionato, i biancorossi scendono in campo a Cuneo senza la zavorra di incertezze che aveva caratterizzato gran parte delle precedenti trasferte e sfoggiano un atteggiamento autoritario e aggressivo, sfociato negli 8 ace e negli 8 muri vincenti.
Da applausi Loeppky, MVP e top scorer con 16 punti, il 60% di positività, 3 ace e vari muri. In doppia cifra anche un risolutivo Nikolov (15) e Bottolo (11). I padroni di casa, che attaccano con il 52%, pungono con Feral (14) e Sedlacek (11), ma la Lube tiene in difesa e ricezione.
Capitan Fabio Balaso e compagni si fanno il regalo di Natale in anticipo, ma l’obiettivo è chiudere l’anno solare con altri due risultati positivi, nel match del 13° turno, in programma venerdì 26 dicembre (ore 16) all’Eurosuole Forum contro la Gas Sales Bluenergy Piacenza, e nei Quarti di Del Monte® Coppa Italia in gara unica, da giocare martedì 30 dicembre (ore 20.30), al Pala Barton Energy di Pian di Massiano contro la Sir Susa Scai Perugia.
Lube in campo con Boninfante al palleggio, i tre schiacciatori Nikolov, Poriya e Bottolo ad attaccare, i centrali Gargiulo e Podrascanin, capitan Balaso libero, che si alterna con Bisotto per ricezione e difesa. I padroni di casa di Cuneo si dispongono con Baranowicz in cabina di regia e Feral opposto, Sedlacek e Zaytsev laterali, Codarin e Stefanovic al centro, Cavaccini libero.
Una Lube fallosa in attacco, ma molto aggressiva anche al servizio (4 ace) e a muro (3 vincenti) si aggiudica il primo parziale di misura grazie ai 7 punti di Loeppky (23-25). In avvio i cucinieri sfruttano il servizio di Bottolo e Loeppky volando sul +4 dopo l’ace del canadese e il mani out di Nikolov (3-7). Cuneo risponde dai nove metri con l’ace di Feral (6-8) e impatta dopo 2 errori gratuiti dei biancorossi (10-10). Il nuovo doppio break della Lube arriva con 2 ace di Nikolov (13-16). Civitanova allunga a muro (15-19), ma basta la minima distrazione e i piemontesi tornano sotto, dopo il block di Zaytsev e l’attacco di Feral (18-19), autore di 7 punti nel set, per poi impattare su un’offensiva fuori misura dei marchigiani (20-20). L’ace di Loeppky rilancia la Lube (21-23), che chiude con il canadese.
Il secondo set, quasi una partita a scacchi nella prima metà per il lungo botta e risposta, viene vinto con una seconda parte in discesa grazie all’impatto del servizio (18-25). Si apre punto a punto e, nelle fila degli ospiti, c’è spazio anche per D’heer a posto di Podrascanin al centro. Il break arriva per un’infrazione dei piemontesi dopo una grande difesa a terra di Bisotto con una mano (12-14). Poi Civitanova accelera con il mani out di Loeppky (14-17) e i 2 ace di Bottolo (15-20). Coach Battocchio inserisce Cattaneo per Zaytsev. Anche il +6 arriva al servizio e lo firma Loeppky, con il suo sesto punto prima del +7 su errore di Cuneo (17-24). Fatale per i padroni di casa un errore al servizio.
Nel terzo parziale la Lube vola a +6, ma rischia di pagare caro un improvviso passaggio a vuoto per poi riprendere il pallino del gioco (19-25). Civitanova forza subito il servizio e mette ripetutamente in difficoltà la squadra di casa, che non riesce a fornire palloni semplici a Baranowicz (11-5). Battocchio chiama un time out per spronare i suoi. Gara sontuosa di Loeppky in tutti i fondamentali, con tanto di muro millimetrico (6-13). La matricola recepisce in ritardo le indicazioni del proprio coach, ma trova la forza di rialzarsi fino far sentire il proprio fiato sul collo dei vicecampioni d’Italia dopo l’ace di Baranowicz (17-18). Nel momento più delicato i marchigiani ritrovano il pedale dell’acceleratore con Nikolov, l’uomo più atteso (17-20). Poi Loeppky si rimette in proprio e fa tutto lui (18-23), prima di lasciare la scena ancora al bulgaro (18-24). Sul 19-24 tra i piemontesi fa il suo esordio Giraudo, ma un errore di Cuneo consegna la vittoria alla Lube.
MA Acqua S.Bernardo Cuneo - Cucine Lube Civitanova 0-3 (23-25, 18-25, 19-25)
CUNEO: Baranowicz 1, Zaytsev 1, Codarin 5, Feral 15, Sedlacek 11, Stefanovic 2, Sala (L), Cavaccini (L), Bonomi 0, Oberto 0, Giraudo 0, Cattaneo 2. N.E. Copelli, Colasanti. All. Battocchio.
CIVITANOVA: Boninfante 1, Bottolo 11, Gargiulo 9, Loeppky 16, Nikolov 15, Podrascanin 0, D'Heer 3, Bisotto (L), Balaso (L). N.E. Orduna, Hossein Khanzadeh, Kukartsev, Duflos-Rossi, Tenorio.
All. Medei. Arbitri: Simbari (MI) e Piana (MO)
Note: durata set 28’, 23’, 24’. Totale 75’. Cuneo: errori al servizio 16, ace 8, muri 8, attacco 57%, ricezione 56% (33%). Civitanova: errori al servizio 14, ace 2, muri 2, attacco 52%, ricezione 32% (19%). Spettatori: 3.111. MVP: Loeppky.
La ricerca "Le equilibriste. La maternità in Italia 2025" a cura di Alessandra Minello per Save the Children fotografa un decennio di persistenti squilibri tra genitorialità e partecipazione al lavoro. In Italia, le madri continuano a confrontarsi con un mercato del lavoro che penalizza la presenza di figli, in un contesto sociale che ancora attribuisce alla donna la responsabilità principale della cura familiare. La denatalità e il calo delle nascite, insieme a nuclei familiari sempre più piccoli e fragili, accentuano il fenomeno. Nel 2024 sono nati 370.000 bambini, con un calo del 2,6% rispetto al 2023, e il tasso di fecondità totale è sceso a 1,18 figli per donna, mentre l’età media al parto è di 32,6 anni (ISTAT, 2025).
Nel Centro Italia e nelle Marche emerge chiaramente lo svantaggio occupazionale femminile legato alla maternità. Nel 2024, il tasso di occupazione delle donne tra i 25 e i 54 anni senza figli era del 74,3%, scendendo al 69,2% tra le madri con figli minori. La penalizzazione cresce con il numero di figli e nelle fasce d’età centrali: tra le donne 35-44enni con due o più figli minori, il tasso di occupazione scende al 67,1%, contro il 95% degli uomini nella stessa condizione.
L’inattività delle donne aumenta dal 19,9% senza figli al 26,4% con figli minori, mentre per gli uomini con figli minori l’inattività è solo del 3% (Save the Children, 2025). Per quanto riguarda i nuclei monoparentali, al Centro Italia le quote di madri sole e padri soli con figli risultano più elevate rispetto alla media nazionale, pari rispettivamente al 20,6% e al 6,0% del totale dei nuclei.
Nelle Marche e in altre regioni centrali, tra il 2011 e il 2021, l’aumento dei nuclei con madri sole ha superato il 40% (ISTAT, 2021). Anche la distribuzione dei figli mostra una prevalenza del figlio unico tra i nuclei monoparentali, con il 70% dei nuclei con un solo figlio residente, spesso maggiorenne.
A livello nazionale, i dati confermano uno scenario complesso: il tasso di occupazione femminile nella fascia 25-54 anni è del 64,9%, quasi venti punti inferiore a quello maschile, con un tasso di disoccupazione del 7,5% rispetto al 5,6% degli uomini. L’inattività cresce sensibilmente con la maternità, e le famiglie monoparentali mostrano livelli più elevati di povertà e deprivazione materiale.
Le politiche familiari, pur in aumento di spesa rispetto al Pil (1,55% nel 2022), non hanno ancora colmato le disparità strutturali tra donne e uomini, né risposto adeguatamente alle esigenze delle madri sole. La fotografia complessiva del Paese evidenzia l’urgenza di interventi mirati a sostenere la maternità, garantire pari opportunità nel lavoro e ridurre le disuguaglianze territoriali e di genere, in particolare nel Centro e nel Sud Italia (Save the Children, 2025).
Questi dati suggeriscono una riflessione più ampia sul legame tra lavoro e genitorialità in Italia. Lo svantaggio occupazionale che le donne affrontano mette di fronte molte madri a una scelta difficile: conciliare la maternità con la propria carriera o rinunciare temporaneamente - o permanentemente - alla genitorialità per preservare l’indipendenza economica e professionale.
Negli ultimi anni, alcune misure legislative hanno cercato di sostenere i genitori: il Bonus per le nuove nascite (1.000 euro una tantum per figli nati o adottati dal 2025 con ISEE fino a 40.000 euro), le maggiorazioni dell’Assegno unico e universale (AUU) per il primo anno di vita dei figli, la decontribuzione per le madri lavoratrici fino al compimento del decimo anno del figlio più piccolo, e l’incremento dell’indennità del congedo parentale all’80% della retribuzione per tre mesi entro il sesto anno di vita del bambino.
A queste si aggiungono gli investimenti nei servizi educativi per la prima infanzia attraverso il Pnrr e la Legge di Bilancio 2022, con l’obiettivo di raggiungere il 33% di copertura dei bambini 0-3 anni, e strumenti di welfare aziendale per migliorare la conciliazione tra lavoro e cura dei figli.
Tuttavia, nonostante queste misure, molte famiglie - in particolare quelle a basso reddito - restano escluse dai benefici dei servizi e dei trasferimenti monetari, e le difficoltà di accesso ai nidi d’infanzia rimangono rilevanti. L’insieme delle politiche dimostra che, senza interventi più mirati e integrati, il peso della genitorialità continua a ricadere in misura sproporzionata sulle donne, confermando il fenomeno della scelta forzata tra essere madri o mantenere indipendenza professionale, con effetti diretti sulla denatalità e sulla partecipazione femminile al lavoro (Save the Children, 2025; ISTAT, 2025).
Fonti: Le equilibriste. La maternità in Italia 2025, maggio 2025, a cura di Alessandra Minello, Save the Children; I nuclei familiari nei Censimenti della popolazione, anni 2011-2021, ISTAT; Indicatori demografici - Anno 2024, Istat
Mentre l’Italia si prepara alle luci e ai pranzi in famiglia, per milioni di contribuenti e professionisti il mese di dicembre si è trasformato in un vero e proprio "assedio fiscale". A lanciare l'allarme è il Giuseppe Tosoni, dell’associazione Tutela Impresa di Civitanova Marche, che fotografa senza giri di parole una realtà fatta di fiato corto e nervi a pezzi.
Secondo Tosoni, ci troviamo di fronte a una maratona forzata di adempimenti che quest’anno ha raggiunto livelli definiti "grotteschi". Un concentrato di obblighi che, a detta dell'esponente di Tutela Impresa," sembra studiato appositamente per mettere a dura prova la pazienza dei cittadini". "Dicembre è diventato un labirinto – afferma Tosoni – dove tra acconti, saldi, dichiarazioni tardive e ravvedimenti, ogni giorno spunta un termine nuovo, spesso più pesante del precedente".
L'analisi di Tosoni si sofferma su un calendario trasformato in un "campo minato": le date dell’11, 16, 18, 27, 30 e 31 dicembre rappresentano tappe di un percorso dove ogni distrazione può costare carissima in termini di sanzioni e more. "Lo Stato continua a pretendere una puntualità assoluta – sottolinea il presidente di Tutela Impresa– ignorando che famiglie e imprese sono già schiacciate da costi alle stelle e da una burocrazia che non concede tregua".
Ciò che più indigna, secondo l'associazione Tutela Impresa, è l’assurdità di questa concentrazione temporale. Tosoni si chiede perché il Paese debba vivere un "incubo fiscale" proprio quando dovrebbe tirare il fiato: "L’impressione diffusa è che la macchina fiscale non tenga minimamente conto della realtà né della sostenibilità di un simile carico. Il risultato è un accumulo di malcontento e frustrazione, la sensazione di essere prigionieri di un sistema che chiede moltissimo senza restituire".
Il quadro delineato da Tosoni è inesorabile: "Il secondo acconto delle imposte sui redditi che si somma ai versamenti Iva, ai contributi previdenziali, alle rateazioni e alle dichiarazioni integrative. Un elenco infinito che rischia di trasformare anche il giorno di San Silvestro in un frenetico conteggio di cassa anziché in un momento di riposo".
"L’Italia reclama un sistema fiscale più umano, razionale e rispettoso del tempo dei cittadini", conclude Giuseppe Tosoni. Il messaggio inviato da Tutela Impresa è chiaro: finché non si correggerà questa stortura, lo spirito delle feste sarà sempre soffocato dal "ticchettio implacabile delle scadenze", rendendo ogni Natale "un periodo di trincea invece che di serenità".
Un distacco di intonaco e calcinacci si è verificato nei giorni scorsi sotto i porticati antistanti l’ingresso della scuola dell’infanzia dell’Istituto comprensivo Enrico Fermi, in via Pace, a Macerata. L’episodio ha reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco, che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area, successivamente transennata.
A segnalare quanto accaduto alla redazione di Picchio News è stato un padre di due bambine che frequentano la scuola materna. L’uomo ha raccontato quanto visto e le preoccupazioni emerse: "Sabato, accompagnando le mie figlie a scuola, ho trovato la presenza dei vigili del fuoco per il distacco di un ampio pezzo di intonaco e calcinacci dai porticati che si trovano davanti l’entrata della scuola materna. Il danno è avvenuto all'altezza dell'ultima porta prima del giardino".
“Ho chiesto spiegazioni soprattutto perché sotto quel porticato spesso vengono portati i bambini della scuola materna e della primaria per farli giocare - ha aggiunto -. Due giorni prima le mie figlie erano lì sotto a giocare".
“Da settembre - precisa il genitore - è stata inoltrata una richiesta, partita dalle nostre lamentele, per la pavimentazione dello stesso porticato, perché non è in buone condizioni e presenta pezzi mancanti di mattonelle. Finora però il Comune è rimasto immobile senza provvedere alla sistemazione".
"Siamo preoccupati per l’incuria e la negligenza, anche se la scuola ci ha detto di aver segnalato la situazione da tempo", avverte il papà. Dopo il cedimento, sono state adottate alcune misure temporanee di sicurezza (vedi foto, ndr): "Attualmente la zona è transennata e l’ingresso è stato spostato dalla scuola primaria. La zona è delimitata dal nastro dei vigili del fuoco e il danno si trova all’altezza dell’ultima porta in fondo prima del giardino: lì sono caduti intonaco e calcinacci".
Il padre ha inoltre riferito di aver parlato con il personale scolastico: "Ho fatto presente che anche la pavimentazione è messa male da tempo e che, a inizio anno scolastico, noi genitori abbiamo chiesto di farla sistemare. Mi è stato risposto che la segnalazione è stata fatta a settembre al Comune di Macerata, ma ancora nessuno è intervenuto".
Una serata all’insegna del talento e dell’emozione quella che si è svolta nell’atrio dell’Istituto Comprensivo "Tacchi Venturi". Protagonisti assoluti sono stati gli alunni della sezione musicale della scuola Secondaria che, in occasione del tradizionale Concerto di Natale, hanno regalato un momento di alta qualità artistica a genitori e parenti accorsi numerosi.
Sotto la guida esperta dei docenti Vincenzo Correnti, Cesare Sampaolesi, Joseph Clementi, Marica Lucarini, Mariana Valentini e Luca Verdicchio, gli studenti della sezione B hanno eseguito un programma variegato di ben dieci brani strumentali. Ad arricchire la performance, le tre canzoni cantate dal Coro della classe prima, che hanno saputo trasmettere appieno l’atmosfera delle festività. A condurre la serata sono stati Edoardo Alfei e Benedetta Taborro, che hanno vestito con disinvoltura il doppio ruolo di presentatori e musicisti.
Il momento più toccante dell’evento è stato dedicato alla consegna di cinque borse di studio in memoria della maestra Cristina Giacanella. Il riconoscimento è destinato agli alunni di terza media che si sono particolarmente distinti nello scorso anno scolastico, conseguendo all'esame votazioni eccellenti, tra il dieci e il dieci e lode.
I premiati di quest'anno sono stati: Isabella Antinori, Emma Carbone, Cesare Cipolletti, Ginevra Pierucci ed Elisa Piunti. Alla cerimonia di consegna hanno partecipato con commozione Fabrizio Grandinetti, marito della compianta maestra Cristina, insieme ai figli Oliviero e Gaia e alle cognate Olivia e Antonella. “Con tali riconoscimenti – ha sottolineato Fabrizio Grandinetti – intendo ricordare una donna straordinaria, figlia di una materassaia e di un caldaista, di cui tutti hanno saputo apprezzare la misuratezza e l’eleganza. Nella scuola settempedana vedo un ottimo esempio di integrazione”.
Soddisfazione è stata espressa dall’assessore comunale all’Istruzione, Vanna Bianconi: “Sono felicissima nel vedere come la scuola si è organizzata dall’arrivo della nuova dirigente Catia Scattolini, che continua a proporre progetti degni di nota, come quello musicale, rimanendo sempre al passo con i tempi”.
La stessa dirigente Catia Scattolini ha rinnovato i complimenti ai vincitori per l’impegno dimostrato, sottolineando il valore educativo e formativo del percorso musicale intrapreso dall’istituto.
L'evento si è concluso con l’intervento di padre Luciano Genga, che ha condiviso una riflessione finale proprio mentre risuonava il bis di "Fratello Sole, Sorella Luna" di Riz Ortolani, suggellando una serata di profonda armonia e comunità.
È stata inaugurata oggi, sabato 20 dicembre, ai Musei Civici di Palazzo Bonaccorsi la mostra “Punti di vista tra percezione e figura”, curata da Maria Dolores Picciau. L'evento, che amplia un nucleo di opere già esposte a Cagliari, rappresenta un’occasione imperdibile per approfondire la storia e la ricerca di Lia Drei e Francesco Guerrieri, figure centrali dell’arte italiana tra gli anni Sessanta e Ottanta.
La mostra ricostruisce il percorso di questi due artisti, uniti da una profonda sintonia intellettuale e creativa, il cui cammino è stato caratterizzato da una costante tensione verso l'esplorazione rigorosa delle potenzialità comunicative della pittura. L'evoluzione della loro poetica fu scandita da momenti chiave come la fondazione del gruppo Sperimentale P nel 1963 e la successiva adesione alla Metapittura negli anni Ottanta.
Al cuore della loro indagine si poneva una rigorosa analisi della percezione visiva, profondamente influenzata dai principi della Psicologia della Gestalt. L'obiettivo comune era stabilire un linguaggio universale attraverso l'efficacia fenomenologica dell'opera d'arte, collocando artista e spettatore sullo stesso piano di interrelazione psichico-percettiva. Nonostante le premesse teoriche condivise, i due svilupparono metodologie distinte: Drei scomponeva la realtà in rigorose strutture geometriche, mentre Guerrieri la traduceva in sequenze ritmico-musicali attraverso l'uso di moduli seriali, le cosiddette Continuità.
Il percorso espositivo mette in luce i momenti salienti della loro ricerca attraverso opere chiave. Per Lia Drei, sono esposti il celebre "Cristallo trasgredito" del 1972, i libri d'artista della quadrilogia del triangolo rettangolo – che evidenziano l'interesse per la poesia visiva – e alcuni disegni inediti che ne svelano il processo analitico. Francesco Guerrieri è rappresentato in modo significativo da due versioni di "Interno d'artista" di diverse dimensioni, opere che testimoniano la sua adesione alla Metapittura e la sua peculiare sintesi tra rigore formale e suggestioni figurative.
Il percorso espositivo sottolinea, inoltre, il legame cruciale e duraturo con la città di Macerata, che affonda le radici nel 1979 con la partecipazione alla rassegna Verifica tra due decenni. Il capoluogo marchigiano ha svolto un ruolo decisivo nell'affermazione critica e teorica del loro lavoro. In particolare, le mostre seminali del 1981 e 1982, curate da Elverio Maurizi e qui rievocate, sono considerate pietre miliari per la corretta interpretazione della loro opera.
Questa nuova esposizione si pone in perfetta continuità storica e culturale con quel periodo fecondo, offrendo una necessaria e aggiornata rilettura del contributo dei due maestri a oltre quarant'anni di distanza. Attraverso un costante dialogo tra rigore teorico e sensibilità percettiva, gli artisti hanno confermato la coerenza del loro percorso. L'eredità di Lia Drei e Francesco Guerrieri - secondo la curatrice - risiede infatti “nella sfida intellettuale che ci hanno lasciato: la loro arte richiede allo spettatore uno sguardo attivo e consapevole, invitandoci a riscoprire la capacità critica dell'occhio. Per questa ragione, il loro lavoro non si limita a chiudere un capitolo della storia dell'arte, ma spalanca una porta sul futuro della percezione, dimostrando che i linguaggi pittorici storicizzati sono ancora in grado di offrire preziose lezioni di struttura, etica e verità estetica, essenziali per orientarsi nella complessità del nostro presente”.
Importante riconoscimento per l’arte contemporanea italiana: Gian Domenico Negroni ottiene la menzione speciale di merito artistico, categoria Maestro Nazionale nell’ambito di un prestigioso concorso di pittura, tenutosi a Venezia nella Sala Capitolare della Scuola Grande San Giovanni Evangelista, confermando il valore e la solidità della sua ricerca espressiva.
“Senza Uscita”, l’opera presentata al Gran Galà del Premio Artista d’Europa, ha colpito la giuria per la maturità del linguaggio pittorico e la forza evocativa della composizione. Il lavoro si distingue per un raffinato equilibrio tra figurativo e astrazione, elementi che dialogano armoniosamente dando vita a una visione sospesa, intensa e profondamente suggestiva. L’opera nasce dall’amore per il mare. Il mare che l’artista vede sofferente, ferito dall’incuria dell’uomo, dall’indifferenza. Nella sua tela si, nota un orizzonte dove galleggia una nave da crociera, oppure una piattaforma. Sotto l’orizzonte un mondo sommerso malato e sofferente che nessuno vede o finge di non vedere.
Secondo le motivazioni ufficiali, l’opera è "espressione di una ricerca consolidata, capace di andare oltre la semplice rappresentazione per aprire spazi di riflessione e percezione emotiva. Una pittura che non si impone, ma accompagna l’osservatore in un’esperienza contemplativa", confermando Negroni come una figura di riferimento nel panorama artistico nazionale.
Questo riconoscimento rafforza il percorso dell’artista di Pioraco e ne sancisce il ruolo di Maestro Nazionale, attestando una carriera segnata da coerenza, profondità e continua evoluzione del linguaggio visivo.
Una serata di fitta nebbia trasformata per magia in polvere di stelle. È quanto accaduto giovedì 18 dicembre, all’Aula Magna dell’ITE Gentili di Macerata grazie a “Note di Natale”, il concerto dell’Orchestra dell’Indirizzo Musicale del Convitto Leopardi.
Nel tempo sospeso che precede il Natale, quando le luci si riflettono sui vetri e la musica sembra parlare direttamente al cuore, le note di un’Orchestra composta da soli ragazzi e ragazze dagli 11 ai 13 anni possono davvero compiere prodigi. Un incanto, in cui il talento, le melodie e i visi sorridenti dei giovani musicisti hanno illuminato il cielo invernale, accendendo lo spirito più vero delle feste e l’entusiasmo dell’intera comunità.
In sala, insieme a un pubblico numeroso e partecipe, le figure istituzionali del Convitto Leopardi: Moira Marconi, vicerettrice, Barbara Fausti, vicepreside della scuola secondaria di primo grado, e Cinzia Cecchini, coadiutrice del DS all’ITE Gentili annesso al Convitto. Accanto a loro, docenti, educatori e personale scolastico, studenti accorsi per sostenere i compagni, amici della comunità convittuale e, naturalmente, le famiglie, presenti con l’emozione e l’orgoglio di chi assiste ai traguardi dei propri ragazzi.
Ad aprire ufficialmente il concerto è stato l’intervento di Patrizia Scaramazza, presidente di UNICEF Macerata, che ha richiamato il forte legame tra questa scuola e i valori della tutela dei diritti dell’infanzia, ricordando come il Convitto Leopardi, da anni Scuola Amica delle Bambine e dei Bambini, trasmetta valori di cura, attenzione e solidarietà, un messaggio perfettamente in sintonia con lo spirito del Natale.
Poi il silenzio, quello tipico dei concerti natalizi, carico di attese e promesse.
Le classi prime hanno esordito come piccoli alchimisti del suono, trasformando le note di “Merrily We Roll Along” e “Noel Nouvelet” in armonie delicate e sicure, nonostante suonino insieme solo da settembre.
L’Orchestra, un intreccio di circa settanta strumenti tra chitarre, flauti traversi, tastiere e violini, è stata diretta dalla professoressa Marta Montanari, docente di flauto traverso, e preparata insieme ai docenti David Taglioni (violino), Magdalena Fontana (chitarra) e Giovanni Sorana (pianoforte). Un percorso costruito settimana dopo settimana, con un’ora e mezza di musica d’insieme e una lezione individuale di strumento, che permette agli studenti di affrontare anche arrangiamenti orchestrali complessi, firmati da Luca Mengoni e Luca Verdicchio.
Con le classi seconde la musica ha cambiato volto: Marta Montanari ad un certo punto ha lasciato il palco, affidando ai ragazzi, ormai capaci di guidarsi e respirare insieme attraverso ascolto reciproco e intesa musicale, brani della tradizione natalizia e pagine più moderne, dall’“Inno alla gioia” di Beethoven a “La bella e la bestia”, fino a “Feliz Navidad” e un arrangiamento di “We will rock you” dei Queen.
Le classi terze, con grande maturità, hanno chiuso il concerto, alternando intensità e leggerezza con “Heal the World”, “Hallelujah”, “Carol of the Bells” e “Jingle Bells”, ma soprattutto un trascinante “Oh Happy Day” che ha entusiasmato la sala e trasformato la musica in un grande augurio condiviso.
Tra i protagonisti, Marcelo Medina, voce solista di seconda, ha incantato la platea con il suo talento e la presenza scenica, anticipando la ripartenza a gennaio del coro di istituto “Insieme Cantando”, preparato e diretto dalla professoressa Claudia Calamita.
“In un panorama locale in cui le esperienze orchestrali stabili nella scuola secondaria di primo grado sono ancora rare, l’Orchestra dell’Indirizzo Musicale del Convitto Leopardi rappresenta oggi un unicum di grande valore per Macerata”, ha commentato il rettore e dirigente scolastico del Convitto Leopardi Alessandra Gattari.
“Non è solo un ensemble di strumenti: è un laboratorio di crescita, una vera esperienza inclusiva, dove ragazzi di età e abilità diverse imparano ad ascoltarsi, rispettare i tempi comuni e costruire insieme qualcosa di bello, divertendosi e coltivando disciplina e creatività. Per la città, è un motivo di orgoglio e un esempio di eccellenza educativa e culturale”.
Una riflessione che chiude idealmente la serata, ricordando che il Natale è soprattutto condivisione, armonia e cura reciproca, valori che l’Orchestra del Convitto Leopardi trasmette ogni giorno.
Taglio del nastro oggi all’Associazione Tennis Macerata: è stato inaugurato il nuovo bar/ristorante del circolo, che si chiamerà Point Bistrot. All’apertura ha partecipato anche Andrea Marchiori, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Macerata. La gestione è affidata a Sara Flamini e Jonathan Di Segni, già operativi da subito. Il progetto punta su un’idea semplice e chiara: un punto di ritrovo accogliente, “di casa”, dove inclusività, familiarità e semplicità diventano il filo conduttore, in continuità con lo spirito che da anni caratterizza il sodalizio tennistico maceratese.
Aumenta il numero dei miliardari in Italia e cresce anche il valore complessivo dei loro patrimoni. Secondo l’ultima classifica Forbes, aggiornata a fine anno, sono 79 gli italiani con una ricchezza superiore al miliardo di dollari, cinque in più rispetto alla precedente edizione pubblicata ad aprile.
Nel complesso, il patrimonio totale dei super-ricchi italiani raggiunge 357,2 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 339 miliardi della scorsa primavera. In questo scenario di forte concentrazione della ricchezza, Diego Della Valle entra nella top 100 Forbes, risultando il primo imprenditore marchigiano presente nella graduatoria.
Al vertice della classifica dei più ricchi si conferma Giovanni Ferrero, presidente del gruppo Ferrero, con un patrimonio stimato in 41,3 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 38,2 miliardi di aprile. Un risultato che arriva dopo un anno record per il gruppo, che ha chiuso con 18,4 miliardi di dollari di fatturato, in aumento dell’8,9 per cento, e con l’acquisizione di Kellogg per 3,1 miliardi di dollari annunciata a luglio. Al secondo posto cresce anche la fortuna di Andrea Pignataro, fondatore del conglomerato Ion, con 36,9 miliardi, mentre rimane stabile al terzo Giancarlo Devasini, legato a Tether, con 22,4 miliardi.
Segue al quarto posto Francesco Gaetano Caltagirone con 9,8 miliardi, protagonista di un anno segnato dalle operazioni finanziarie che hanno coinvolto il sistema bancario italiano, mentre scende al quinto Paolo Ardoino, amministratore delegato di Tether, con 9,5 miliardi. La sesta posizione è occupata da Massimiliana Landini Aleotti, che con 8,1 miliardi resta la donna più ricca della classifica.
Subito dopo si colloca Piero Ferrari e famiglia con 7,6 miliardi, seguito dal gruppo degli eredi di Leonardo Del Vecchio, tutti all’ottavo posto con 7,5 miliardi ciascuno: Claudio, Marisa, Paola, Leonardo Maria, Luca e Clemente Del Vecchio, insieme a Nicoletta Zampillo e Rocco Basilico.
La top 30 prosegue con Giuseppe Crippa e famiglia con 6,9 miliardi, Paolo e Gianfelice Rocca con 6,1 miliardi, Giuseppe De’Longhi con 6 miliardi, Sergio Stevanato con 5 miliardi, Patrizio Bertelli e Miuccia Prada con 4,9 miliardi, fino ai grandi nomi dell’industria, della moda e del lusso come Renzo Rosso, Brunello Cucinelli, Remo Ruffini, Giuliana e Luciano Benetton, Isabella Seragnoli, Giorgio Perfetti e Fabrizio Di Amato, che chiude la top 30 con 3,1 miliardi di dollari.
Allargando lo sguardo alla graduatoria completa, Diego Della Valle si posiziona al 63esimo posto con un patrimonio di 1,4 miliardi di dollari. È il primo marchigiano presente nella classifica Forbes dei più ricchi, un dato che assume un valore simbolico in un elenco dominato da grandi dinastie industriali e finanziarie. La sua presenza conferma il peso di un’imprenditoria legata al made in Italy e alla manifattura di qualità, capace di competere su scala globale pur partendo da contesti territoriali meno rappresentati ai vertici della ricchezza nazionale.
Prima seduta ufficiale per il Consiglio comunale dei Ragazzi della città di Tolentino, che si è riunito per l’insediamento dando il via a una nuova esperienza di partecipazione democratica giovanile.
Ad aprire i lavori è stato il Presidente del Consiglio comunale Alessandro Massi Gentiloni Silverj, che ha ricordato le importanti finalità educative e civiche del Consiglio dei Ragazzi. Nel corso della seduta è stato quindi eletto Presidente del Consiglio Niccolò Gentili, mentre subito dopo la nuova Sindaca Rebecca Cingolani ha pronunciato la formula del giuramento, indossando la fascia tricolore passata dal sindaco della città Mauro Sclavi.
Come da tradizione, sono stati presentati anche i componenti della Giunta comunale dei Ragazzi, che hanno illustrato i rispettivi intenti programmatici: Leonardo Feliziani, Vicesindaco con delega allo Sport; Francesco Salvatori, Assessore alle Politiche Sociali; Marisa Singh, Assessore all’Istruzione; Nicolò Binotti, Assessore a Cultura, Spettacolo e Turismo; Paolo Ciclosi, Assessore al Territorio e alla Rigenerazione Urbana; Diego Annunziata, Assessore all’Ambiente e al Decoro Urbano.
Fanno parte del Consiglio comunale dei Ragazzi, in qualità di consiglieri, per le classi prime Andrea Pisani, Anita Ciliberti, Viola Mogliani, Jacopo Chahidi, Aurora Maiello e Angelica Tiburzi; per le classi seconde Matteo Marchetti, Ingrid Lemberg, Francesco Costantini, Aurora Fusari, Alessio Feliziani, Bianca Natalini, Niccolò Gentili e Leonardo Romagnoli; per le classi terze Benedetta Cicconofri, Francesco Losavio, Vito Vagni, Giulia Damiani, Giovanni Maria Bacaloni e Chiara Ceselli.
Alla seduta di insediamento hanno preso parte anche amministratori comunali, tra cui il Presidente del Consiglio comunale, il Sindaco Mauro Sclavi, diversi Assessori e Consiglieri, a testimonianza della vicinanza delle istituzioni cittadine al percorso dei più giovani.
"Il Consiglio comunale dei Ragazzi è una grande dimostrazione di partecipazione democratica da parte dei nostri giovani, in controtendenza rispetto a quanto avviene nelle recenti elezioni", ha sottolineato il Presidente Alessandro Massi Gentiloni Silverj, esprimendo soddisfazione e gratitudine nei confronti della Dirigente scolastica Mara Amico e del corpo docente per l’organizzazione delle elezioni.
Dopo anni di chiusura a seguito degli eventi sismici del 2016, la Casa Museo Piersanti di Matelica torna ad aprire le porte al pubblico. Un ritorno atteso, che segna un ulteriore avanzamento nel percorso di ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2016, restituendo alla comunità uno dei luoghi museali più prestigiosi del Centro Italia.
Con la conclusione dei lavori di riparazione post-sisma, il Museo Piersanti viene restituito alla comunità ed è ora completamente fruibile, in piena sicurezza, sotto il profilo culturale, spirituale e sociale da cittadini, visitatori e fedeli. Il percorso di visita si sviluppa su tre piani e custodisce un patrimonio artistico di straordinario valore, con opere e apparati che, in parte, diventano oggi visibili per la prima volta grazie al nuovo allestimento.
Tra le novità emerse dopo i lavori di restauro, spicca un suggestivo cielo stellato che colora la volta della cappellina, decorazione risalente ai primi del ‘900.
L’intervento di riparazione ha preso avvio il 3 aprile 2023 e si è concluso il 10 dicembre 2025. Il valore complessivo dell’intervento è pari a 5.045.133,32 euro ed è stato finanziato nell’ambito delle Ordinanze commissariali n. 19 e n. 61, confermando l’impegno della Struttura commissariale sisma 2016 nel recupero e nella valorizzazione dei beni culturali colpiti dagli eventi sismici.
L’arcivescovo di Fabriano-Matelica, Francesco Massara, ha dichiarato: «Questa riapertura rappresenta una grande gioia per il territorio. La Casa Museo Piersanti è tra le più belle delle Marche e la sua restituzione alla comunità è il frutto di un importante lavoro di squadra. Ringrazio il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il Commissario al sisma 2016 Guido Castelli, il Comune di Matelica e la Soprintendenza per l’impegno condiviso che ha reso possibile questo risultato. Dopo il MARec San Severino Marche e il Museo Diocesano Giacomo Boccanera nel Palazzo arcivescovile di Camerino, la Casa Museo Piersanti di Matelica è il terzo museo che viene restituito al territorio dopo le ferite profonde lasciate dal sisma del 2016. Un segnale concreto di rinascita sociale ed economica, oltre che culturale e spirituale: un vero salotto di bellezza che torna a vivere».
Il Commissario straordinario al sisma 2016, Guido Castelli, ha dichiarato: «La riapertura della Casa Museo Piersanti dimostra che la ricostruzione è fatta anche di anima, identità e memoria. Monsignor Massara si conferma un gigante della ricostruzione. Oggi restituiamo al territorio un presidio di bellezza e cultura, frutto di una ricostruzione sinodale, costruita insieme. Ringrazio il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il Comune, la Soprintendenza e tutti i soggetti coinvolti. Qui c’è un’eredità profonda che torna a parlare al presente e al futuro di queste comunità».
Il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha dichiarato: «Questa riapertura ha una grande valenza per la ricostruzione dei nostri territori e dei borghi colpiti dal sisma. Per Matelica rappresenta un passaggio importante anche in termini di attrattività turistica, perché restituisce un luogo identitario capace di generare valore culturale ed economico. Le Marche stanno portando avanti un percorso che mette al centro la bellezza come leva di rinascita: dalla valorizzazione della cucina italiana, patrimonio UNESCO, alla candidatura dei nostri teatri storici, fino al riconoscimento della sinclinale camerte come paesaggio vitivinicolo. Oggi siamo qui oltre il sisma e oltre le difficoltà che ne sono seguite, per ribadire che la ricostruzione non riguarda solo gli edifici, ma la capacità di rimettere al centro ciò che definisce l’anima dei nostri territori».
Il sindaco di Matelica, Denis Cingolani, ha sottolineato come la riapertura rappresenti una giornata di festa per l’intera comunità, evidenziando che la ricostruzione fisica deve procedere di pari passo con quella sociale, riportando le persone nei territori e rafforzando il legame con la storia e l’identità dei luoghi. Un ringraziamento particolare va all’Arcivescovo Francesco Massara, che ha seguito l’intero progetto ed è stato il motore pulsante di questo percorso: grazie alla sua tenacia e caparbietà siamo arrivati a questa inaugurazione del 21 dicembre. Grazie al Commissario straordinario al sisma 2016, Guido Castelli, per il sostegno garantito attraverso i fondi sisma, alla dottoressa Laura Barbacci che ha curato gli allestimenti, alla Soprintendenza e al nuovo direttore del Museo Piersanti, il professor Angelo Antonelli, per il lavoro svolto con competenza e passione.
La riapertura è stata celebrata con una cerimonia inaugurale al Teatro Piermarini, alla presenza del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, le istituzioni civili ed ecclesiastiche, dei tecnici e degli studiosi che hanno accompagnato il percorso di recupero, in collaborazione con la Diocesi di Fabriano-Matelica. Sono intervenuti tra gli altri Laura Barbacci, direttrice dell’Ufficio beni culturali ed edilizia di culto della Diocesi, l’architetto Francesco Troncanetti, progettista dell’intervento, Pierluigi Moriconi, funzionario e storico dell’arte della Soprintendenza, e il professor Angelo Antonelli, tra i massimi conoscitori della struttura e nuovo direttore del Museo Piersanti, di proprietà del Capitolo della Cattedrale.
La Casa Museo Piersanti affonda le proprie radici nella figura di Venanzio Filippo Piersanti, nato a Matelica nel 1688. Dopo una breve esperienza nella carriera ecclesiastica, nel 1718, a soli trent’anni, fu nominato Maestro di cerimonie della Cappella Pontificia da papa Clemente XI, che nello stesso anno lo designò anche suo “familiare e commensale”, affidandogli incarichi di grande rilievo all’interno della Curia romana. I ruoli ricoperti gli consentirono di raccogliere nel tempo un importante patrimonio di suppellettili artistiche e di realizzare nel palazzo di famiglia a Matelica una cappella domestica, destinata a costituire il nucleo originario del museo. Alla morte di Piersanti, avvenuta a Roma nel 1761, l’eredità passò alla sorella Giocondina e al fratello Giovanni, residente nel palazzo di famiglia a Matelica. In base alle disposizioni testamentarie, i beni mobili e immobili presenti sia a Roma sia a Matelica furono suddivisi tra gli eredi. Attorno all’oratorio domestico si costituì così il primo nucleo del Museo Piersanti, formato in larga parte dagli arredi e dalle opere appartenute a monsignor Piersanti e successivamente conservate e arricchite dalla famiglia. Agli inizi del Novecento, Teresa Capeci Piersanti donò il palazzo e l’intero corredo artistico al Capitolo e alla Parrocchia della Cattedrale, in attuazione delle volontà testamentarie del marito, il marchese Filippo Piersanti, ultimo erede della famiglia e primo sindaco di Matelica dopo l’Unità d’Italia.
Il nuovo allestimento ricalca in linea generale quelli preesistenti, solo dove non è stato possibile per motivi logistici si è proceduto a una nuova organizzazione museale. Dopo i danni del sisma nel museo sono confluite opere da chiese danneggiate, che nell’attuale allestimento sono state ripresentate. È stato modificato solo il percorso di visita, puntando sulla sezione legata agli ambienti sacri dell’edificio voluti da Mons. Venanzio Filippo Piersanti, da sempre centro propulsore del museo.
La visita si è allargata anche con nuovi spazi espositivi al piano superiore, che oltre alla cucina presenta una sala destinata alle ceramiche e altri ambienti con oggetti vari.
Da segnalare l’apertura pomeridiana proprio del giorno di Natale.
Si è tenuto ieri (20 dicembre) alla Concattedrale di Santa Maria Assunta un importante evento per la diocesi. Presenti alla concelebrazione eucaristica per la chiusura del Giubileo, presieduta dall’arcivescovo Mons. Francesco Massara, i sacerdoti di tutta la diocesi, i sindaci e le amministrazioni dei comuni del territorio, le autorità civili e militari.
Per il Comune di Matelica presente l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Denis Cingolani: “È un onore per la città di Matelica ospitare le celebrazioni per la chiusura del giubileo diocesano. Ringrazio l’arcivescovo Mons. Francesco Massara per aver organizzato questo evento religioso proprio a Matelica”.