Civitanova Marche – Notte movimentata in una nota discoteca della città, dove l’intervento dei Carabinieri ha portato all’arresto in flagranza di due giovani accusati di furti con strappo ai danni di alcuni frequentatori del locale.
I militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Civitanova Marche, impegnati nel servizio notturno di controllo del territorio, sono intervenuti intorno alle 4 dopo la segnalazione di due episodi di scippo avvenuti all’interno della discoteca. I presunti autori, un 25enne di origine marocchina e un 26enne italiano, entrambi residenti a Genova e già noti alle forze di polizia, erano stati nel frattempo individuati e fermati dagli addetti alla sicurezza.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, i due avrebbero agito seguendo un modus operandi ormai consolidato: approfittando della confusione della serata, si sarebbero avvicinati alle vittime strappando dal collo due collane d’oro, per un valore complessivo stimato in circa 6.000 euro.
In uno dei due episodi, la vittima, accortasi immediatamente del furto, ha tentato di bloccare uno dei malviventi, che per garantirsi la fuga lo avrebbe colpito con calci e pugni, trasformando il furto in rapina impropria.
Grazie alle testimonianze di alcuni presenti e al tempestivo intervento del personale di sicurezza del locale, i due sospettati sono stati rintracciati e fermati all’esterno della discoteca, in attesa dell’arrivo dei Carabinieri. I militari, dopo aver raccolto le testimonianze e svolto gli accertamenti di rito, li hanno condotti presso gli uffici della Compagnia di Civitanova Marche.
Al termine delle formalità, i due giovani sono stati arrestati: uno con l’accusa di furto con strappo, l’altro per rapina impropria. Entrambi sono ora in attesa dell’udienza di convalida. Le collane sottratte sono state recuperate e restituite ai legittimi proprietari.
Civitanova Marche – Notte movimentata in una nota discoteca della città, dove l’intervento dei Carabinieri ha portato all’arresto in flagranza di due giovani accusati di furti con strappo ai danni di alcuni frequentatori del locale.
I militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Civitanova Marche, impegnati nel servizio notturno di controllo del territorio, sono intervenuti intorno alle 4 dopo la segnalazione di due episodi di scippo avvenuti all’interno della discoteca. I presunti autori, un 25enne di origine marocchina e un 26enne italiano, entrambi residenti a Genova e già noti alle forze di polizia, erano stati nel frattempo individuati e fermati dagli addetti alla sicurezza.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, i due avrebbero agito seguendo un modus operandi ormai consolidato: approfittando della confusione della serata, si sarebbero avvicinati alle vittime strappando dal collo due collane d’oro, per un valore complessivo stimato in circa 6.000 euro.
In uno dei due episodi, la vittima, accortasi immediatamente del furto, ha tentato di bloccare uno dei malviventi, che per garantirsi la fuga lo avrebbe colpito con calci e pugni, trasformando il furto in rapina impropria.
Grazie alle testimonianze di alcuni presenti e al tempestivo intervento del personale di sicurezza del locale, i due sospettati sono stati rintracciati e fermati all’esterno della discoteca, in attesa dell’arrivo dei Carabinieri. I militari, dopo aver raccolto le testimonianze e svolto gli accertamenti di rito, li hanno condotti presso gli uffici della Compagnia di Civitanova Marche.
Al termine delle formalità, i due giovani sono stati arrestati: uno con l’accusa di furto con strappo, l’altro per rapina impropria. Entrambi sono ora in attesa dell’udienza di convalida. Le collane sottratte sono state recuperate e restituite ai legittimi proprietari.
Nel cuore del centro storico di Sant'Angelo in Pontano, sotto le suggestive volte dei sotterranei del teatro comunale “Nicola Antonio Angeletti”, prende vita una delle realtà culturali più affascinanti delle Marche: il Museo Tipologico del Presepe Cassese, una collezione permanente che racconta secoli di storia, arte e tradizione presepiale. Dal 2022 la raccolta è custodita in questo spazio grazie a un progetto fortemente voluto dall’amministrazione comunale e seguito da Gianni Berarducci, consigliere comunale che ha curato l’allestimento insieme alla figlia di Domenico Cassese, storico collezionista.
«Questa collezione è stata proposta dalla figlia di Domenico Cassese», spiega Berarducci, «anche perché Sant'Angelo in Pontano ha da tempo la nomina di Paese dei presepi. Il paese è diventato famoso per il percorso espositivo che allestivamo ogni anno e, conoscendo il sindaco, è nata l’idea di creare una mostra permanente». Una proposta che si è concretizzata nel momento in cui la famiglia Cassese doveva lasciare l’abitazione che ospitava la raccolta, rendendo necessaria una nuova collocazione capace di valorizzarne il prestigio.
La scelta dei sotterranei del teatro non è stata casuale. «Il locale si adattava molto bene alla mostra», sottolinea Berarducci, «è stato completamente recuperato, rifatto con tutte le illuminazioni a led nelle bacheche e oggi la collezione è esposta in modo molto più pertinente e consono al valore che ha». Un allestimento che esalta ogni dettaglio e accompagna il visitatore in un viaggio tra epoche e tradizioni diverse.
Tra i pezzi più importanti della collezione spicca il celebre presepe di Matera, realizzato da «uno scultore molto famoso di Trapani», come racconta Berarducci, «ed è sicuramente uno dei pezzi più pregiati». Accanto a questo capolavoro, il museo conserva presepi e statue risalenti anche al Settecento, oltre a opere provenienti da numerose aree d’Europa. «Ci sono pezzi di Cesi, visto che Domenico era originario di quella zona», aggiunge, «ma anche presepi polacchi, napoletani, spagnoli e francesi. È una collezione davvero internazionale».
La figura di Domenico Cassese rappresenta il cuore pulsante di questo patrimonio. Nato a Brindisi nel 1908 da famiglia napoletana e vissuto tra Pollenza e Macerata, Cassese ha dedicato l’intera vita al presepe, trasformando una passione infantile in un percorso culturale di rilievo nazionale. Partecipò a convegni, mostre e scambi con collezionisti italiani ed esteri, arrivando a creare un vero museo tipologico nella propria abitazione, visitato da appassionati e scolaresche fino alla sua scomparsa nel 1997.
Oggi quella lunga storia continua a vivere a Sant'Angelo in Pontano, rafforzando l’identità di un borgo che, come ricordato anche dal sindaco Vanda Broglia, è conosciuto in tutto il centro Italia come “il paese dei cento presepi”. Un riconoscimento che trova nuova linfa proprio nella presenza della collezione Cassese, destinata a rimanere in dotazione al Comune per dieci anni.
La visita al museo è possibile su appuntamento durante la settimana, mentre nei giorni festivi l’apertura è prevista dalle 15:30 alle 19:30. Un’occasione preziosa per scoprire un patrimonio artistico e culturale unico, dove il presepe diventa racconto, memoria e identità condivisa.
Sono stati individuati e denunciati nove tifosi, in gran parte giovanissimi, ritenuti responsabili dei gravi tafferugli avvenuti domenica 14 dicembre nei pressi del parcheggio del “Megauno Store” di Civitanova Marche. L’operazione è stata condotta dalla Polizia di Stato della questura di Macerata, al termine di una complessa attività investigativa avviata immediatamente dopo gli episodi di violenza.
Nei confronti dei nove soggetti deferiti all’autorità giudiziaria, la Divisione Anticrimine, diretta dal primo dirigente Patrizia Peroni, ha emesso altrettanti provvedimenti di Daspi, con durate variabili da un minimo di un anno fino a un massimo di cinque anni, a seconda delle responsabilità accertate.
Fondamentale per l’identificazione dei presunti responsabili è stato il lavoro del Gabinetto di Polizia Scientifica, che ha analizzato e comparato le immagini acquisite, consentendo agli investigatori della D.I.G.O.S., diretti dal commissario capo Di Francesco, di risalire all’identità dei nove soggetti coinvolti negli scontri.
L’attività investigativa, fanno sapere dalla questura, "è tuttora in corso e mira all’individuazione di ulteriori responsabili, al fine di ricostruire con precisione l’intera dinamica dei fatti e assicurare alla giustizia tutti coloro che hanno preso parte ai disordini".
Si è spento all’età di 93 anni, a Montelupone, l’ingegnere Paolo Bontempi, figura simbolo della storica azienda Bontempi, marchio che ha segnato in modo indelebile la storia degli strumenti musicali, soprattutto nella loro versione “giocattolo”. Con la sua visione imprenditoriale e culturale, Bontempi ha portato la musica nelle case di milioni di bambini in tutto il mondo, trasformando un’idea semplice in un fenomeno internazionale.
L’azienda Bontempi nasce nel 1937 da un’intuizione del padre Egisto, che avviò una piccola bottega artigiana dedicata alla produzione di fisarmoniche. Fu però Paolo a compiere il salto decisivo, trasformando quell’attività familiare in una vera industria capace di affermarsi sui mercati internazionali. Ingegnere di formazione, seppe coniugare competenze tecniche e spirito innovativo, intuendo prima di altri il valore educativo della musica come strumento di crescita per i più piccoli.
Sotto la sua guida, la Bontempi divenne l’unica azienda al mondo ad aver riprodotto praticamente tutti gli strumenti musicali esistenti in versione giocattolo. Un primato che si affiancò a collaborazioni prestigiose: storico il contratto esclusivo con la Walt Disney per la riproduzione di personaggi iconici come Mickey Mouse, seguito da importanti licenze europee, tra cui Warner Bros e Barbie.
Tra i prodotti simbolo dell’azienda resta la celebre tastierina Bontempi, uno dei giocattoli musicali più venduti di sempre. Nata inizialmente come strumento ad aria, dotato di un piccolo motorino che faceva vibrare lamelle metalliche, si evolse nel tempo fino a diventare elettronica, anticipando le tendenze del mercato e rendendo la musica ancora più accessibile.
A ricordare la figura di Paolo Bontempi è stata anche la sindaca di Potenza Picena, Noemi Tartabini, che sui social ha sottolineato come la sua scomparsa, avvenuta a ridosso del Natale, assuma un valore simbolico particolare:
«Per decenni – ha scritto – i suoi strumenti hanno trovato posto sotto l’albero di migliaia di bambini, accendendo la passione per la musica. Imprenditore lungimirante, ha trasformato la bottega di famiglia in una grande azienda grazie a quel “metodo Bontempi” che ha avvicinato i più piccoli al linguaggio delle note».
Grazie al suo lavoro, Potenza Picena è diventata un centro produttivo e culturale di eccellenza nel panorama musicale. Un contributo riconosciuto anche nel 2023, quando a Paolo Bontempi fu conferito il Premio Mugellini, una delle sue ultime apparizioni pubbliche. Alla famiglia e ai suoi cari sono giunte le condoglianze dell’intera comunità.
I carabinieri della stazione di Macerata hanno denunciato all'autorità giudiziaria un 30enne del posto, ritenuto responsabile di un furto in abitazione ai danni di una donna di 67 anni. L’episodio risale alla metà di dicembre ed è emerso a seguito della denuncia presentata dalla vittima il 19 dicembre presso il comando locale dell’Arma.
Secondo quanto ricostruito, la donna aveva ospitato il 16 dicembre un uomo di sua conoscenza che, dopo un presunto litigio con la compagna e l’allontanamento dall’abitazione condivisa, le aveva chiesto un riparo temporaneo. La 67enne, acconsentendo alla richiesta, gli aveva consegnato anche le chiavi di casa.
La mattina successiva l’uomo si è allontanato dall’abitazione con il pretesto di uscire per acquistare delle sigarette, senza però fare più ritorno. Solo in un secondo momento la donna si è accorta che dall’appartamento mancavano il bancomat, un orologio in oro marca Breitling e il mazzo di chiavi. Nonostante le successive rassicurazioni ricevute dall’uomo circa una presunta restituzione degli oggetti, quanto promesso non si è mai concretizzato.
Le indagini avviate dai carabinieri hanno consentito di raccogliere elementi utili all’identificazione del presunto responsabile, che è stato quindi denunciato per furto in abitazione. Il procedimento è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria.
Sempre nell’ambito dell’attività di controllo del territorio in provincia, nei giorni scorsi i carabinieri della stazione di Corridonia hanno dato esecuzione a un provvedimento restrittivo emesso dall’ufficio di sorveglianza di Macerata, arrestando una 25enne di origini moldave, senza fissa dimora. La misura è scaturita dalla sospensione cautelare di una misura alternativa alla detenzione, disposta a seguito di ripetute e gravi violazioni commesse dalla giovane all’interno di una comunità terapeutica dove si trovava in affidamento in prova.
Al termine delle formalità di rito, la 25enne è stata condotta presso la casa circondariale di Pesaro, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Questa mattina, nell’Aula Biblioteca dell’Ospedale di Macerata, si è tenuta l'inaugurazione del nuovo angiografo donato dalla Fondazione Carima alla Radiologia Interventistica, diretta dal dottor Salvatore Alborino. Un passaggio decisivo per il rafforzamento dell’offerta sanitaria del territorio e per la qualità delle prestazioni rivolte ai cittadini.
Il valore umano e collettivo dell’iniziativa è stato sottolineato dal presidente della Fondazione Carima Francesco Sabbatucci Friscioni Stendardi, che ha voluto ringraziare chi quotidianamente rende possibile questo impegno: “Tutto questo è grazie a quelle persone vestite con le camicie verdi e bianche che ci aiutano tutti i giorni”. Il presidente ha poi ricordato come si tratti di una donazione che va oltre ogni confine: “È una cosa che serve a tutti, non solo alla provincia di Macerata, ma anche a chi arriva da fuori regione per curarsi qui”.
Soddisfazione anche da parte dell’amministrazione comunale. Il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli ha evidenziato l’importanza della collaborazione con la Fondazione Carima, dichiarando: “Ringrazio la Fondazione con la quale collaboriamo su più fronti e che aiuta concretamente la città di Macerata”. Una sinergia che nel tempo ha prodotto risultati tangibili per la comunità.
Il quadro complessivo degli investimenti è stato illustrato dal segretario della Fondazione Gianni Fermanelli, che ha parlato di un percorso iniziato un anno fa e oggi portato a compimento: “Dopo un anno esatto si chiude un cerchio nel migliore dei modi. Abbiamo completato una campagna di donazioni sanitarie che conta 17 apparecchiature distribuite su tutti e tre i presidi ospedalieri per un valore complessivo di circa 1 milione e 600 mila euro”. Il nuovo angiografo, ha aggiunto, rappresenta “il fiore all’occhiello di un impegno che ha come obiettivo l’accrescimento del benessere sociale, culturale e fisico del territorio”.
Dal punto di vista sanitario, la dirigente Ast Macerata Daniela Corsi ha sottolineato come questa donazione completi un percorso di crescita già avviato: “Avevamo grandi professionalità e oggi l’unità operativa è finalmente come deve essere. Questi nuovi macchinari eliminano molti spostamenti per la radiologia e permettono un’offerta che cresce ed è sempre più disponibile per i cittadini”.
A rimarcare l’importanza istituzionale dell’evento è intervenuto anche l’assessore regionale Paolo Calcinaro, che ha definito l’inaugurazione “un momento importante”, ribadendo un concetto chiave: “Il pubblico da solo non ce la può fare, mentre quando c’è un’alleanza con il privato si cresce”. Un ringraziamento sentito alla Fondazione Carima e un riconoscimento al valore dell’ospedale di Macerata, già protagonista di ottimi risultati nei dati Agenas: “È un’acquisizione di ulteriore qualità per professionalità riconosciute anche a livello ultraregionale”.
Il direttore generale Ast Macerata Alessandro Marini ha evidenziato il livello tecnologico dell’angiografo e il valore del lavoro di squadra: “Si tratta di una dotazione di altissima fascia, molto performante. Questa tecnologia, unita alla grande professionalità del dottor Alborino, del suo gruppo e di tutta la struttura, ci consente di mantenere performance tra le migliori a livello nazionale”. Marini ha inoltre annunciato che, completate le verifiche tecniche, la macchina sarà operativa dall’inizio del nuovo anno.
A spiegare nel dettaglio l’impatto clinico del nuovo angiografo è stato il direttore della Radiologia Interventistica Salvatore Alborino, che ha ricordato come questo settore sia ormai centrale nella medicina moderna: “La radiologia interventistica riduce gli interventi invasivi e anche i costi”. Grazie a questa apparecchiatura, ha spiegato, “potremo lavorare con maggiore precisione, accuratezza e velocità, trattando più pazienti”. Alborino ha aggiunto che alcuni interventi, soprattutto in ambito oncologico e vascolare, “possono essere eseguiti solo con apparecchiature di questo livello, permettendoci procedure molto più avanzate e complesse rispetto a quelle già oggi di altissima difficoltà che eseguiamo”.
L’inaugurazione del nuovo angiografo si configura così non solo come un traguardo tecnologico, ma come il simbolo concreto di una collaborazione virtuosa tra istituzioni, sanità e mondo privato, capace di tradursi in qualità delle cure, innovazione e maggiore attenzione ai bisogni dei cittadini.
Nel tardo pomeriggio di oggi, intorno alle ore 17, si è verificato un incidente stradale a Porto Potenza, lungo la statale Adriatica.
Per cause ancora in fase di accertamento, una donna alla guida di una Fiat Panda, che procedeva in direzione Civitanova, ha perso il controllo del veicolo andando a collidere contro una Volkswagen Golf parcheggiata lungo la carreggiata. L’impatto è avvenuto nei pressi del distributore Agip.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco e la polizia locale, che ha effettuato i rilievi necessari per chiarire la dinamica dello scontro.
La conducente della Panda è stata soccorso sul posto e successivamente trasportata all’ospedale di Civitanova per ulteriori accertamenti sanitari. Le sue condizioni non sono state rese note.
La polizia locale è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.
Giornata complicata per la viabilità lungo il tratto piceno dell’autostrada A14. Anche alla vigilia di Natale, la principale arteria adriatica è stata teatro di un incidente che ha causato forti rallentamenti e disagi alla circolazione.
Il sinistro si è verificato poco dopo le 11.30, nel territorio comunale di Grottammare, in direzione sud, all’altezza del casello autostradale. Secondo le prime ricostruzioni, si è trattato di un tamponamento che ha coinvolto quattro autovetture, avvenuto al chilometro 301 dell’A14.
Sul posto sono intervenuti tempestivamente i sanitari del 118, con tre ambulanze, e una squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di San Benedetto del Tronto, che ha collaborato alle operazioni di soccorso e ha provveduto alla messa in sicurezza dei mezzi coinvolti e dell’intera area interessata. A coordinare gli interventi la polizia autostradale della sottosezione di Porto San Giorgio.
Per consentire i soccorsi, il traffico in direzione Taranto è stato temporaneamente chiuso, causando pesanti ripercussioni sulla viabilità. Si sono formate code fino a tre chilometri, con il traffico diretto a sud praticamente paralizzato per diversi minuti.
Le persone coinvolte sarebbero almeno tre, ma fortunatamente, secondo quanto emerso, nessuna risulterebbe in gravi condizioni. Dopo le operazioni di soccorso e la rimozione dei veicoli, la situazione è progressivamente tornata alla normalità.
L’episodio riaccende l’attenzione sulla sicurezza stradale, soprattutto in un periodo di intenso traffico festivo, quando l’aumento dei veicoli in circolazione rende più elevato il rischio di incidenti.
Un nuovo, prestigiosissimo riconoscimento si aggiunge al palmarès di Dante Ferretti. Lo scenografo maceratese è tra i vincitori dell’ottava edizione degli International Opera Awards – “Stella della lirica”, il più autorevole premio dedicato ai protagonisti della lirica mondiale, ideato da Alfredo Torrisi. A Ferretti è stato assegnato il premio Opera Star per la scenografia, consacrandolo definitivamente anche come figura centrale nella storia del teatro d’opera. La cerimonia si è tenuta lunedì 22 dicembre al Teatro dell’Opera di Roma, in un contesto di assoluto prestigio internazionale. Un riconoscimento che certifica, ancora una volta, la statura di un artista che ha attraversato cinema, teatro e lirica con una forza visionaria senza eguali.
I numeri, del resto, parlano da soli: 3 Premi Oscar, 5 David di Donatello, 14 Nastri d’Argento, per un totale di 175 premi ricevuti nel corso della sua carriera. Un curriculum che non ha eguali nel panorama artistico italiano e che colloca Dante Ferretti tra i più grandi scenografi di tutti i tempi, non solo del cinema ma dell’intera storia dello spettacolo.
Collaboratore di maestri assoluti come Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini e Martin Scorsese, Ferretti ha costruito mondi, epoche e immaginari entrati nella memoria collettiva. Eppure, a fronte di una celebrazione continua da parte delle istituzioni culturali nazionali e internazionali, emerge con sempre maggiore evidenza una discrasia che per Macerata dovrebbe far riflettere. Mentre l’Italia e il mondo continuano a rendere omaggio a uno dei più grandi artisti viventi, la sua città natale sembra mantenere una distanza difficile da comprendere. Un paradosso evidente: Macerata, città di cultura, università e spettacolo, fatica a riconoscere e valorizzare uno dei suoi figli più illustri, una personalità che ha portato il nome della sua terra ai vertici mondiali dell’arte.
Lo scorso 18 dicembre, al Pio Sodalizio dei Piceni a Roma, è stata presentata l’opera “Bellezza imperfetta. Io e Pasolini”, il libro a cura di David Miliozzi che racconta il rapporto umano e artistico tra Dante Ferretti e Pier Paolo Pasolini. Un evento di grande successo, inserito in un tour di presentazioni che sta attraversando numerose città italiane. Tutte, finora, tranne Macerata.
A rendere il quadro ancora più emblematico è la notizia, diffusa nei mesi scorsi, della nomina del tre volte Premio Oscar a direttore artistico del Museo della Civiltà del Mare Adriatico, progetto portante della candidatura di Ancona a Capitale Italiana della Cultura 2028. Ancora una volta, dunque, Dante Ferretti viene scelto per rappresentare l’eccellenza italiana nel mondo. Ancora una volta, lontano da Macerata.
L'inverno a Sassotetto è partito con il piede giusto, dimostrando che la voglia di montagna va ormai oltre le semplici previsioni del tempo. Alla Baita Solaria, la stagione procede con un entusiasmo che conferma quanto le vette marchigiane sappiano essere attrattive anche fuori dai canoni tradizionali. Grazie a un equilibrio tra accoglienza calorosa e capacità di reinventarsi, la struttura, gestita da Giulia Antonelli, è diventata un punto di ritrovo fondamentale: tra i celebri "pranzi spettacolo" e una programmazione attenta alle nuove esigenze del pubblico, la baita racconta oggi un modo nuovo e originale di vivere il turismo d'alta quota.
L'andamento della stagione ha beneficiato di un avvio anticipato, garantendo una continuità nelle presenze fin dai primi freddi. Giulia Antonelli spiega: "Non ci possiamo lamentare; avendo iniziato con la neve già da fine novembre, siamo riusciti a riempire fin da subito sia gli impianti che le baite. Anche in questo fine settimana, pure senza neve, è stato quasi pieno”.
In vista del calendario natalizio, la scelta è stata quella di modulare l'offerta alternando momenti di quiete a grandi appuntamenti collettivi. La gestione sottolinea: "Il 24, 25 dicembre vorremmo mantenere un'atmosfera più calma e tranquilla. Per il 26, però, abbiamo in programma un grende evento e siamo già abbondantemente sopra con le prenotazioni".
Proprio la domenica è diventata il baricentro dell'animazione a Sassotetto, con un format che fonde enogastronomia e intrattenimento. Sulla natura di questi appuntamenti, Antonelli dichiara: "Le domeniche sono sempre all’insegna dei pranzi spettacolo: un pranzo lungo che inizia dall’ora di pranzo e va a finire verso le 16:30 o le 17:00. Tra una portata e l’altra ci sono vari momenti di intrattenimento dove si balla".
L'ottima risposta del pubblico si riflette chiaramente anche nelle prenotazioni per l'ultima notte dell'anno, che registrano numeri vicini alla capienza massima. In merito al prossimo Capodanno, viene precisato: "Siamo già quasi sold out. Per l'ospitalità delle camere siamo pieni, mentre per il cenone sono rimasti gli ultimi posti a disposizione. Anche la navetta siamo riusciti a riempirla tutta”.
L'affluenza a Baita Solaria rivela inoltre una doppia anima, capace di attrarre target differenti a seconda del periodo della settimana. Sulla tipologia di clientela, la gestrice osserva: "Il fine settimana è più vivo, con un pubblico giovane e ragazzi che ballano. Durante la settimana, invece, è una montagna più da passeggiata, più autentica".
Infine, l'analisi si sposta sulla necessità di ripensare il modello economico della montagna per far fronte alle incertezze climatiche. Riguardo alle difficoltà gestionali, Giulia Antonelli conclude: "Il clima è drasticamente cambiato, per questo stiamo puntando sulla destagionalizzazione. Se la montagna restasse impostata solamente per la parte invernale, non riuscirebbe più a essere sostenibile".
Dopo le dichiarazioni del sindaco Fabrizio Ciarapica sul voto al bilancio e sulla posizione della Lega e dei Civici (leggi qui), interviene Giorgio Pollastrelli, consigliere comunale e capogruppo Lega + Civici, per chiarire i fatti e rispondere a quelle che definisce "illazioni".
Pollastrelli ricostruisce quanto avvenuto prima del consiglio comunale del 20 novembre, respingendo l’idea che vi siano stati incontri sul bilancio 2026: "Il sottoscritto, in qualità di capogruppo, ha incontrato l’assessore Morresi e Carassai prima del consiglio comunale del 20 novembre per circa 15 minuti in sala giunta per essere portato a conoscenza del contenuto della variazione di bilancio che il 20 novembre abbiamo prontamente votato come gruppo Lega + Civici".
Un confronto breve e circoscritto, nel quale l’ingresso del sindaco sarebbe avvenuto solo al termine dell’incontro: "Mentre ero in piedi per andarmene via è entrato il sindaco e abbiamo scambiato due battute sui lavori da eseguire al Mic, considerato che la Regione Marche ha finanziato una parte dei lavori di messa in sicurezza e ammodernamento grazie a fondi europei. Preciso che ero in piedi e con la giacca sul ciglio della porta per uscire".
Il capogruppo sottolinea inoltre di aver sempre documentato gli incontri istituzionali: "Di questa riunione ho gli appunti come faccio sempre da 23 anni, poiché ho imparato che spesso taluni soggetti hanno la memoria corta". Da qui la critica al primo cittadino: "Mi domando come mai il sindaco usi una riunione per la variazione di bilancio 2025 per far intendere che ci sia stato un incontro per il bilancio 2026. Forse è confuso, ma soprattutto non distingue i due atti e allora è ancora più grave".
Sul bilancio 2026, Pollastrelli ribadisce che la posizione della Lega + Civici era stata resa nota da tempo: "Per il bilancio 2026 da un mese abbiamo scritto sui giornali e sui verbali della commissione bilancio che non avremmo partecipato al voto se non si chiariva la posizione dell’attuale maggioranza sulla variante Paolo Ricci e Cristallo".
Secondo il consigliere, un confronto era possibile ma non è mai stato cercato dal sindaco. «"l sindaco poteva convocarci per un chiarimento ma non lo ha voluto fare". Una scelta che ha portato il gruppo a mantenere una linea coerente: "Pertanto, coerenti come sempre, abbiamo mantenuto fede a quanto dichiarato perché onestà e lealtà sono i nostri valori, ma onestà e lealtà sono in primis verso gli elettori che ci hanno votato".
Pollastrelli richiama, infine, il mandato ricevuto dai cittadini: "Gli elettori chiedono ai consiglieri della Lega di abbassare le tasse, migliorare i servizi, offrire opportunità di sviluppo per la città e garantire una vivibilità sempre maggiore. Di questo volevamo parlare con il sindaco, ma non ci è stata data occasione".
Netta anche la conclusione: "Rigettiamo le sue illazioni e lo invitiamo a riposarsi sotto le festività natalizie per ritrovare energie e buon senso per un confronto sereno con i consiglieri comunali eletti dai cittadini". E sul ruolo politico aggiunge: "Noi consiglieri della Lega + Civici siamo la maggioranza perché eletti dai cittadini e non è certo Ciarapica che può definire chi è dentro o chi è fuori".
Un appello finale al sindaco affinché torni ad ascoltare il Consiglio: "Il tuo ruolo è ascoltare i tuoi consiglieri e fare sintesi, non escludere chi ti chiede di volare alto. Giocare a ribasso fa perdere la città e i suoi cittadini, che invece noi vogliamo difendere con onestà intellettuale e coraggio".
Civitanova Marche – Il sindaco Fabrizio Ciarapica interviene con fermezza sulla posizione assunta dal gruppo Lega + Civici in merito al bilancio comunale, replicando in particolare alle dichiarazioni del consigliere Giorgio Pollastrelli.
«Prendo atto con sorpresa della posizione espressa – afferma il primo cittadino – perché il confronto sul bilancio c’è stato ed è stato reale, serio e approfondito». Ciarapica ricorda come il documento contabile sia stato discusso in più occasioni all’interno della maggioranza, sia in riunioni dedicate sia attraverso incontri individuali con tutti i capigruppo, incluso Pollastrelli, alla presenza del sindaco stesso, dell’assessore al Bilancio e dell’assessore ai Lavori Pubblici.
Secondo il sindaco, tutte le richieste avanzate in quelle sedi sono state accolte e inserite nel Piano delle Opere Pubbliche. «Questo è un dato di fatto, non un’opinione», sottolinea, respingendo al mittente le accuse di scarsa trasparenza e mancata partecipazione.
Ciarapica evidenzia inoltre una contraddizione nelle recenti prese di posizione del consigliere Pollastrelli. Solo pochi giorni fa, infatti, lo stesso aveva dichiarato che una sua eventuale assenza dal Consiglio comunale non sarebbe stata legata al bilancio, bensì alla volontà di riportare in aula le varianti “Cristallo” e “Centro Autismo Paolo Ricci”, varianti che successivamente non sono state votate. «Oggi – osserva il sindaco – la scelta viene invece motivata con una presunta mancanza di trasparenza sul bilancio, un’affermazione che non trova riscontro nei fatti».
Sul piano politico, il sindaco richiama un ulteriore elemento ritenuto significativo: il bilancio è stato approvato in Giunta dall’assessore Cognigni, in rappresentanza della Lega. «Lo ringrazio per la lealtà e il senso di responsabilità dimostrati – afferma Ciarapica – a conferma del sostegno che la Lega ha sempre garantito all’azione amministrativa». Una circostanza che rende, a suo avviso, ancora più difficile comprendere la posizione assunta dal consigliere Pollastrelli, «che appare come una scelta personale e non più in linea con quella del suo partito».
Il sindaco ribadisce poi il valore politico e amministrativo del bilancio comunale: «Non votarlo significa, nei fatti, collocarsi fuori dalla maggioranza e convergere con il centrosinistra. Il bilancio è l’atto fondamentale con cui si destinano risorse a famiglie, giovani, imprese, sport, sociale e infrastrutture. Non sostenerlo equivale a sottrarsi a una responsabilità verso la città».
Pur mantenendo toni decisi, Ciarapica conferma la disponibilità al dialogo: «La mia porta resta aperta al confronto con il gruppo Lega + Civici. Il dialogo non è mai mancato e non mancherà. In questa circostanza, però, è venuta meno la coerenza e il senso di responsabilità richiesti dal ruolo istituzionale».
Infine, l’appello alla Lega a livello provinciale e regionale: «Ritengo opportuno che chiarisca la posizione dei tre consiglieri e dica con chiarezza da che parte stanno».
Un nuovo e fondamentale presidio di soccorso entra a far parte del parco mezzi del Comitato di San Severino Marche della Croce Rossa Italiana. È stata ufficialmente inaugurata la nuova ambulanza da soccorso base, un progetto dal valore di circa 98 mila euro che segna un passaggio storico per il sodalizio locale: il nuovo mezzo va infatti a sostituire l’ormai vecchia ambulanza che, dopo quasi vent’anni di onorato servizio, è stata posta a riposo.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte le massime autorità cittadine, a testimonianza del profondo legame tra la CRI e il territorio: il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, il vice sindaco Jacopo Orlandani, il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, e l'assessore Vanna Bianconi. Presenti anche i rappresentanti della Polizia Locale. Il nuovo mezzo è stato benedetto da don Aldo Romagnoli, in un momento di sentita partecipazione collettiva.
Anche nel corso dell’ultimo anno l’impegno dei volontari settempedani della Cri è stato incessante: hanno percorso 304.443 chilometri ed effettuato ben 3.148 trasporti, assistendo migliaia di persone. La Croce Rossa locale garantisce quotidianamente la copertura dei servizi di trasporto sanitario, sia per privati che in convenzione con l’Ast, oltre al prezioso servizio con pulmino per persone con disabilità e ai servizi di taxi sociale e sanitario.
“L'aumento dei trasporti richiesti, specialmente per dimissioni, visite e spostamenti tra presidi ospedalieri, riflette i nuovi fabbisogni del territorio legati anche all'innalzamento dell’età media - ha sottolineato la presidente del Comitato, Cristina Grillo, aggiungendo - Questo nuovo mezzo è essenziale per rispondere con efficienza e sicurezza a una domanda di assistenza sempre più necessaria”.
Il raggiungimento dell’importante obiettivo è stato possibile grazie a una straordinaria rete di generosità che la presidente Grillo e il Consiglio direttivo della Cri hanno voluto ricordare ringraziando pubblicamente chi ha dato una mano. A partire dal Comitato Jake Jam per la donazione del defibrillatore installato a bordo per proseguire con il fotografo Claudio Scarponi che ha devoluto il ricavato della sua mostra “Occhi del mondo” per l’acquisto di un secondo defibrillatore, con la famiglia Rondelli-Piantoni per il sostegno al mercatino solidale e con l’Amministrazione comunale e la Pro Loco per l’accoglienza durante il mercatino dell’Immacolata.
La nuova ambulanza è un bene che appartiene a tutta la comunità settempedana che potrà continuare a contribuire per l’acquisto del nuovo mezzo con donazioni al Comitato Cri.
L’AST di Macerata rafforza l’organico con l’assunzione di 116 nuove figure professionali, a seguito delle analoghe iniziative già realizzate nelle AST di Fermo e Pesaro Urbino. Lo ha confermato l’assessore regionale alla Sanità, Paolo Calcinaro, evidenziando che si tratta di un’operazione straordinaria inserita nel Piano Integrato di Attività ed Organizzazione (PIAO) 2025‑2027.
«Queste assunzioni – spiega Calcinaro – avvengono in deroga ai tetti ordinari di spesa e senza impatto sul bilancio regionale, rendendole ancora più rilevanti. Rappresentano un passo concreto per rafforzare il sistema sanitario territoriale».
Le nuove assunzioni riguardano: 3 medici, 3 psicologi, 78 infermieri, 21 operatori socio-sanitari, 3 assistenti sociali e 8 assistenti amministrativi. Il personale sarà destinato a Case di Comunità (Camerino, San Severino Marche, Treia, Corridonia, Macerata, Civitanova Marche e Recanati), Ospedali di Comunità (Corridonia e Treia), Centrali operative territoriali (COT) di San Severino Marche, Macerata e Civitanova Marche e Unità di continuità assistenziale (UCA) del territorio.
«Strutture adeguatamente attrezzate – sottolinea Calcinaro – che stanno finalmente assumendo la forma necessaria per affrontare le criticità locali. Presto tutte le AST avranno le loro Case e Ospedali di Comunità, con personale idoneo al loro funzionamento».
Il direttore generale dell’AST di Macerata, Alessandro Marini, ringrazia l’assessore e la Regione Marche per aver risposto alle specifiche esigenze di un territorio geograficamente complesso: «Queste assunzioni permetteranno di portare assistenza di qualità nei luoghi di vita delle persone».
L’assessore infine ricorda che tutte le assunzioni saranno a tempo indeterminato, "contribuendo a rendere più stabile il sistema sanitario regionale e a rafforzare i servizi in ogni parte delle Marche".
Dopo un’edizione maceratese estremamente partecipata e ricca di soddisfazioni, c’è spazio anche per una prestigiosissima trasferta europea nel 2025 targato Overtime, il Festival nazionale del racconto, dell’etica e del giornalismo sportivo che giovedì 11 dicembre ha fatto tappa a Bruxelles per celebrare lo sport e i suoi valori in un’occasione davvero speciale.
Insieme ai rappresentanti dei municipi italiani, europei e mondiali che in vista del 2026 sono stati riconosciuti come capitali, città, comune, isola, regione e comunità dello sport, l’organizzatore Angelo Spagnuolo ha preso parte alla 26esima edizione dell’ACES Gala 2025, il consueto appuntamento promosso dall’associazione per celebrare le città, le regioni e le comunità più virtuose del panorama sportivo internazionale.
Nella sala Alcide De Gasperi della sede del Parlamento Europeo, di fronte ad europarlamentari e amministratori provenienti da tutto il mondo, Angelo Spagnuolo ha presentato la sesta edizione del Premio audiovisivo ACES International Video Awards (AIVA), che come da tradizione sarà ospitata nell’ambito della sedicesima edizione di Overtime.
Il nuovo record di partecipazione fatto registrare sul palco del Teatro Lauro Rossi di Macerata dall’edizione 2025, con ben 28 partecipanti da ogni angolo del pianeta, conferma il percorso di crescita di un contest che celebra la creatività e lo spirito di collaborazione di tutti i partner del network ACES, da riproporre anche nel 2026 in un Overtime dedicato al tema del desiderio.
In attesa di conoscere i nomi delle amministrazioni premiate per il miglior video di candidatura ai titoli assegnati da ACES, Macerata e il Festival sono pronte a celebrare ancora una volta l’impegno delle amministrazioni locali nella promozione dello sport, della salute e del benessere per i propri cittadini, evidenziando l'importanza dello sport come strumento di inclusione sociale e sviluppo territoriale.
«Gli ACES International Video Awards rappresentano per Overtime Festival uno spazio di confronto e racconto in cui lo sport diventa linguaggio universale - spiega Angelo Spagnuolo - Oltre a riconoscere la qualità tecnica dei prodotti audiovisivi in concorso, il contest premia i valori che da sempre guidano l’impegno di ACES e Overtime, a partire dall’accessibilità e dal diritto di tutti a praticare sport. Guardiamo alla prossima edizione con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente il coinvolgimento degli enti locali, che invitiamo a continuare a raccontare con creatività e passione l’impegno delle comunità nello sviluppo di uno sport sempre più aperto, inclusivo e condiviso».
Appuntamento, dunque, sabato 10 ottobre 2026 al Teatro Lauro Rossi di Macerata con le emozioni che solo lo sport è in grado di regalare.
Si dividono la posta CBF Balducci HR e Il Bisonte Firenze: le toscane passano al tie break al Fontescodella dopo una sfida con tanti capovolgimenti di fronte nella terza giornata di ritorno Serie A1 Tigotà. Le arancionere salgono a quota 17 punti in classifica con il punto guadagnato, le fiorentine tornano al successo dopo 7 ko consecutivi raggiungendo quota 15. Non bastano i 30 punti di Decortes alle maceratesi (in doppia cifra anche Kokkonen, 19, e Mazzon, 12): Firenze viene trascinata dalla MVP Acciarri (19 punti con 5 muri)
Nel primo set Firenze trova il break due volte: prima sul 13-16 (attacco al 50%, Knollema 5), poi sul 18-21 dopo essere stata agganciata dalle arancionere sul 17-17: la CBF Balducci HR ci riprova con Decortes (7 punti) ma gli errori al servizio (saranno 7 alla fine) proprio nel finale permettono alle toscane di conquistare il parziale 23-25. Completamente diverso il secondo set: le arancionere azzerano gli errori in battuta, salgono oltre il 50% in attacco (altri 7 per Decortes), Il Bisonte crolla al 22% di percentuale offensiva, la CBF Balducci HR dilaga prima sul 16-9 poi sul 23-11 fino al 25-12 conclusivo. Reazione Firenze nel terzo set, le toscane trovano subito il break grazie a muro e servizio con Acciarri protagonista (5-11, 8 punti e 3 muri a fine set per la centrale), trovando poi la continuità giusta in attacco: Macerata rientra fino al 20-22 con la solita Decortes (9 punti) ma le toscane trovano il guizzo giusto per il 21-25. Quarto set che torna invece di marca arancionera, grazie a 3 muri e un attacco CBF Balducci HR superiore in efficienza rispetto a quello delle toscane (39% vs 29%), i 6 punti di Kokkonen fanno il resto fino al 25-20 finale. Nel tie break Firenze parte meglio (3-6), tiene il +3 con le maceratesi che non sfruttano alcune occasioni in contrattacco (5-8 e 8-11), poi riesce ad agganciare Il Bisonte sul 13-13, ma la zampata finale è delle fiorentine (13-15)
LA CRONACA
Coach Lionetti schiera Bonelli-Decortes, Mazzon-Crawford, Kokkonen-Piomboni, Caforio libero. Coach Chiavegatti sceglie Agrifoglio-Bukilic, Acciarri-Malesevic, Knollema-Tanase, Valoppi libero.
Punto a punto l’avvio, Piomboni a segno (3-2), risponde Knollema (3-4), Decortes passa, 4-4. Knollema allunga in pallonetto (5-7), poi Bonelli la ferma (6-7), Crawford in fast (7-8), poi sbaglia, 7-10. Toccato l’attacco Decortes (8-10), Piomboni mani out (9-10), Decortes a segno (10-11), ancora lei, 11-12. Bonelli a filo rete (12-13), Mazzon contrattacco (13-13), Bukilic mani out (13-15), muro Knollema, 13-16. Invasione Firenze (14-16), Kokkonen vincente (15-17), Decortes pallonetto (16-17), ancora lei a segno, 17-17. Di nuovo Decortes (18-17), muro Acciarri (18-19), ace Malesevic (18-20), Acciarri a filo rete, 18-21. Out Bukilic (20-21), errore Crawford (21-23), Piomboni vincente (22-23), ancora errore al servizio arancionero (22-24), Mazzon passa (23-24), la terza battuta consecutiva in rete chiude il set 23-25.
Kokkonen mani out nel secondo set (3-2), Decortes pipe (4-3), stesso colpo per il 5-4, Bukilic sbaglia, 6-4. Errore Decortes (6-6), Kokkonen lungolinea (7-6), tocco vincente Decortes (8-6), Piomboni mani out, 9-6. Decortes contrattacco (10-6), ancora Decortes (12-7), Mazzon a filo rete (13-7), in campo Zuccarelli per Firenze. Piomboni a segno (14-8), Mazzon fast (15-9), Decortes contrattacco (16-9), Tanase sbaglia, 17-9. Entra Morello in regia, muro Mazzon (18-9), Kokkonen mani out (19-9), ancora la finlandese, 20-10. Ace Bonelli (22-11), muro Kokkonen (23-11), Decortes a filo rete (24-12), invasione aerea Morello, 25-12.
(Foto Roberto Bartomeoli)
Nel terzo set subito break di Firenze sul servizio di Malesevic (2-4), muro Tanase (2-5), risponde Mazzon (3-5), muro Acciarri, 3-7. Invasione arancionera (3-8), Decortes pipe (4-8), ace Acciarri col nastro (5-11), Kokkonen a segno, 6-11. Crawford primo tempo (7-12), Tanase sbaglia (8-13), toccato l’attacco Decortes (9-13), muro Acciarri, 9-15. Piomboni a segno (10-15), Agrifoglio ferma Kokkonen (11-17), poi la finlandese vincente in contrattacco, 13-17. Kokkonen errore (13-19), poi a segno (14-19), Decortes lungolinea (15-20), c’è Kockarevic per Piomboni, ancora l’opposta, 16-20. Tanase a segno (16-22), Mazzon primo tempo, 18-22. Dentro Kacmaz per Malesevic, out Bukilic (19-22), Decortes pallonetto (20-22), poi da seconda linea a segno, 21-23. Chiude Acciarri in primo tempo e a muro, 21-25.
Equilibrio in avvio di quarto set (2-2), Crawford primo tempo (3-3), muro Kokkonen (4-3), pallonetto della finlandese, 5-4. Knollema out (6-5), Decortes a segno (7-6), Piomboni mani out, 8-7. Mazzon contrattacco (9-7), Decortes vincente (10-8), Kokkonen contrattacco (11-8), muro Crawford, 12-8. Kokkonen a segno (14-10), entra Kockarevic per Piomboni, Crawford primo tempo (15-11), Knollema non passa, 16-12. Decortes contrattacco (17-12), Kacmaz a filo rete (17-14), Kokkonen mani out (19-14), ancora la finlandese, 20-15. Muro Bonelli (21-16), Knollema sbaglia dopo le difese di Bresciani (22-17), Kockarevic a segno (23-18), Decortes passa (24-19), chiude Mazzon 25-20.
Break Firenze in avvio di tie break con Agrifoglio (1-3), Kokkonen gran colpo (2-3), Knollema a segno per il 3-6. Errore Acciarri (4-6), Mazzon primo tempo (5-7), out Knollema (6-8), Decortes a segno, 7-9. Muro Crawford (8-10), Knollema non passa (9-10), Decortes mani out (11-12), poi sbaglia (11-13), Mazzon primo tempo (12-13), Kockarevic contrattacco (13-13), muro Kacmaz (13-14), chiude Tanase 13-15.
IL TABELLINO
CBF BALDUCCI HR MACERATA - IL BISONTE FIRENZE 2-3 (23-25 25-12 21-25 25-20 13-15)
CBF BALDUCCI HR MACERATA: Bonelli 5, Kokkonen 19, Crawford 6, Decortes 30, Piomboni 9, Mazzon 12, Caforio (L), Kockarevic 2, Sismondi, Batte, Ornoch, Bresciani. All. Lionetti.
IL BISONTE FIRENZE: Knollema 17, Malesevic 2, Bukilic 12, Tanase 15, Acciarri 19, Agrifoglio 2, Valoppi (L), Kacmaz 5, Zuccarelli 1, Villani, Morello, Colzi, Lapini (L), Bertolino. All. Chiavegatti.
ARBITRI: Vagni, Luciani.
NOTE - Spettatori: 730, Durata set: 24', 26', 28', 27', 18'; Tot: 123'. MVP: Acciarri.
La ricerca "Le equilibriste. La maternità in Italia 2025" a cura di Alessandra Minello per Save the Children fotografa un decennio di persistenti squilibri tra genitorialità e partecipazione al lavoro. In Italia, le madri continuano a confrontarsi con un mercato del lavoro che penalizza la presenza di figli, in un contesto sociale che ancora attribuisce alla donna la responsabilità principale della cura familiare. La denatalità e il calo delle nascite, insieme a nuclei familiari sempre più piccoli e fragili, accentuano il fenomeno. Nel 2024 sono nati 370.000 bambini, con un calo del 2,6% rispetto al 2023, e il tasso di fecondità totale è sceso a 1,18 figli per donna, mentre l’età media al parto è di 32,6 anni (ISTAT, 2025).
Nel Centro Italia e nelle Marche emerge chiaramente lo svantaggio occupazionale femminile legato alla maternità. Nel 2024, il tasso di occupazione delle donne tra i 25 e i 54 anni senza figli era del 74,3%, scendendo al 69,2% tra le madri con figli minori. La penalizzazione cresce con il numero di figli e nelle fasce d’età centrali: tra le donne 35-44enni con due o più figli minori, il tasso di occupazione scende al 67,1%, contro il 95% degli uomini nella stessa condizione.
L’inattività delle donne aumenta dal 19,9% senza figli al 26,4% con figli minori, mentre per gli uomini con figli minori l’inattività è solo del 3% (Save the Children, 2025). Per quanto riguarda i nuclei monoparentali, al Centro Italia le quote di madri sole e padri soli con figli risultano più elevate rispetto alla media nazionale, pari rispettivamente al 20,6% e al 6,0% del totale dei nuclei.
Nelle Marche e in altre regioni centrali, tra il 2011 e il 2021, l’aumento dei nuclei con madri sole ha superato il 40% (ISTAT, 2021). Anche la distribuzione dei figli mostra una prevalenza del figlio unico tra i nuclei monoparentali, con il 70% dei nuclei con un solo figlio residente, spesso maggiorenne.
A livello nazionale, i dati confermano uno scenario complesso: il tasso di occupazione femminile nella fascia 25-54 anni è del 64,9%, quasi venti punti inferiore a quello maschile, con un tasso di disoccupazione del 7,5% rispetto al 5,6% degli uomini. L’inattività cresce sensibilmente con la maternità, e le famiglie monoparentali mostrano livelli più elevati di povertà e deprivazione materiale.
Le politiche familiari, pur in aumento di spesa rispetto al Pil (1,55% nel 2022), non hanno ancora colmato le disparità strutturali tra donne e uomini, né risposto adeguatamente alle esigenze delle madri sole. La fotografia complessiva del Paese evidenzia l’urgenza di interventi mirati a sostenere la maternità, garantire pari opportunità nel lavoro e ridurre le disuguaglianze territoriali e di genere, in particolare nel Centro e nel Sud Italia (Save the Children, 2025).
Questi dati suggeriscono una riflessione più ampia sul legame tra lavoro e genitorialità in Italia. Lo svantaggio occupazionale che le donne affrontano mette di fronte molte madri a una scelta difficile: conciliare la maternità con la propria carriera o rinunciare temporaneamente - o permanentemente - alla genitorialità per preservare l’indipendenza economica e professionale.
Negli ultimi anni, alcune misure legislative hanno cercato di sostenere i genitori: il Bonus per le nuove nascite (1.000 euro una tantum per figli nati o adottati dal 2025 con ISEE fino a 40.000 euro), le maggiorazioni dell’Assegno unico e universale (AUU) per il primo anno di vita dei figli, la decontribuzione per le madri lavoratrici fino al compimento del decimo anno del figlio più piccolo, e l’incremento dell’indennità del congedo parentale all’80% della retribuzione per tre mesi entro il sesto anno di vita del bambino.
A queste si aggiungono gli investimenti nei servizi educativi per la prima infanzia attraverso il Pnrr e la Legge di Bilancio 2022, con l’obiettivo di raggiungere il 33% di copertura dei bambini 0-3 anni, e strumenti di welfare aziendale per migliorare la conciliazione tra lavoro e cura dei figli.
Tuttavia, nonostante queste misure, molte famiglie - in particolare quelle a basso reddito - restano escluse dai benefici dei servizi e dei trasferimenti monetari, e le difficoltà di accesso ai nidi d’infanzia rimangono rilevanti. L’insieme delle politiche dimostra che, senza interventi più mirati e integrati, il peso della genitorialità continua a ricadere in misura sproporzionata sulle donne, confermando il fenomeno della scelta forzata tra essere madri o mantenere indipendenza professionale, con effetti diretti sulla denatalità e sulla partecipazione femminile al lavoro (Save the Children, 2025; ISTAT, 2025).
Fonti: Le equilibriste. La maternità in Italia 2025, maggio 2025, a cura di Alessandra Minello, Save the Children; I nuclei familiari nei Censimenti della popolazione, anni 2011-2021, ISTAT; Indicatori demografici - Anno 2024, Istat
Mentre l’Italia si prepara alle luci e ai pranzi in famiglia, per milioni di contribuenti e professionisti il mese di dicembre si è trasformato in un vero e proprio "assedio fiscale". A lanciare l'allarme è il Giuseppe Tosoni, dell’associazione Tutela Impresa di Civitanova Marche, che fotografa senza giri di parole una realtà fatta di fiato corto e nervi a pezzi.
Secondo Tosoni, ci troviamo di fronte a una maratona forzata di adempimenti che quest’anno ha raggiunto livelli definiti "grotteschi". Un concentrato di obblighi che, a detta dell'esponente di Tutela Impresa," sembra studiato appositamente per mettere a dura prova la pazienza dei cittadini". "Dicembre è diventato un labirinto – afferma Tosoni – dove tra acconti, saldi, dichiarazioni tardive e ravvedimenti, ogni giorno spunta un termine nuovo, spesso più pesante del precedente".
L'analisi di Tosoni si sofferma su un calendario trasformato in un "campo minato": le date dell’11, 16, 18, 27, 30 e 31 dicembre rappresentano tappe di un percorso dove ogni distrazione può costare carissima in termini di sanzioni e more. "Lo Stato continua a pretendere una puntualità assoluta – sottolinea il presidente di Tutela Impresa– ignorando che famiglie e imprese sono già schiacciate da costi alle stelle e da una burocrazia che non concede tregua".
Ciò che più indigna, secondo l'associazione Tutela Impresa, è l’assurdità di questa concentrazione temporale. Tosoni si chiede perché il Paese debba vivere un "incubo fiscale" proprio quando dovrebbe tirare il fiato: "L’impressione diffusa è che la macchina fiscale non tenga minimamente conto della realtà né della sostenibilità di un simile carico. Il risultato è un accumulo di malcontento e frustrazione, la sensazione di essere prigionieri di un sistema che chiede moltissimo senza restituire".
Il quadro delineato da Tosoni è inesorabile: "Il secondo acconto delle imposte sui redditi che si somma ai versamenti Iva, ai contributi previdenziali, alle rateazioni e alle dichiarazioni integrative. Un elenco infinito che rischia di trasformare anche il giorno di San Silvestro in un frenetico conteggio di cassa anziché in un momento di riposo".
"L’Italia reclama un sistema fiscale più umano, razionale e rispettoso del tempo dei cittadini", conclude Giuseppe Tosoni. Il messaggio inviato da Tutela Impresa è chiaro: finché non si correggerà questa stortura, lo spirito delle feste sarà sempre soffocato dal "ticchettio implacabile delle scadenze", rendendo ogni Natale "un periodo di trincea invece che di serenità".
Si è svolta nei giorni scorsi a Bruxelles, presso Casa Veneto, la conferenza internazionale “Famiglia & Patrimonio: quali diritti?”, un incontro di alto profilo scientifico dedicato all’evoluzione del diritto europeo di famiglia e successorio e alle sfide poste dalla crescente dimensione transnazionale dei rapporti familiari e patrimoniali.
L’evento, organizzato con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Bruxelles, ha riunito studiosi, magistrati e funzionari delle istituzioni europee per un confronto interdisciplinare sui principali nodi giuridici legati alla tutela delle famiglie internazionali, alla gestione del patrimonio familiare e all’applicazione del diritto dell’Unione europea in contesti caratterizzati da elementi di internazionalità.
I lavori sono stati aperti dai saluti istituzionali del Console Generale d’Italia a Bruxelles, Francesco Varriale, il quale ha evidenziato l’importanza di una cultura giuridica attenta alle esigenze delle famiglie che per ragioni di lavoro operano al di fuori dell’Italia.
Tra gli interventi principali, quello della professoressa Lucia Ruggeri, direttrice della Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino, che ha affrontato il tema del diritto di famiglia europeo e delle nuove forme di protezione per le famiglie internazionali, e del dott. Paolo Bruno, magistrato distaccato presso la Direzione Generale Giustizia della Commissione europea, che ha analizzato l’approccio regolatorio dell’Unione in materia di patrimonio e legge applicabile.
Il confronto è stato ulteriormente arricchito dai contributi di Manuel Ignacio Feliu Rey, professore ordinario di Diritto Civile presso l’Università “Carlos III” di Madrid, sul ruolo del trust nei rapporti familiari, di Giuseppe Rosanova, specialista in diritto civile, sui profili comparatistici di nuda proprietà e usufrutto tra Italia e Belgio, e di Maria Cristina Gruppuso, assegnista di ricerca dell’Università di Torino e membro della Jean Monnet CLOSER, che ha approfondito la gestione del patrimonio familiare nelle successioni con elementi di internazionalità.
Nel corso dell’incontro è stato inoltre presentato l’Osservatorio sul diritto europeo di famiglia e successorio, frutto del Progetto europeo PSEFS, con l’obiettivo di offrire uno strumento stabile di analisi, ricerca e divulgazione sui temi del diritto di famiglia e delle successioni in ambito europeo.
L’iniziativa ha confermato il ruolo di Bruxelles come luogo privilegiato di dialogo tra accademia e istituzioni e ha messo in luce la crescente rilevanza del diritto europeo nella tutela delle famiglie e del patrimonio in una società sempre più integrata e mobile.
«È ora di ringraziare, perché tante volte ciascuno, nel proprio piccolo, dimentica di dire quel grazie a tutti coloro che in vari modi aiutano a costruire questa bellissima realtà che è la nostra scuola delle Marche. Molti già lo sanno: sono stata riconfermata per un altro triennio. Avremo modo di costruire ancora di più e ancora meglio, grazie al contributo di ciascuno».
Con queste parole, pronunciate durante il consueto incontro per gli auguri di Natale, il direttore generale Donatella D’Amico ha ufficializzato la sua permanenza alla guida dell’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche per i prossimi tre anni. Il messaggio del direttore non è stato un semplice atto formale, ma un riconoscimento del contributo corale di tutta la comunità scolastica: dai dirigenti ai docenti, dal personale amministrativo e Ata fino agli studenti e alle loro famiglie.
D’Amico ha sottolineato come i risultati “eccellenti” raggiunti dalle Marche siano il frutto di una "collaborazione condivisa", resa possibile da un impegno che, pur essendo spesso “immane”, viene sostenuto con volontà ed entusiasmo da tutte le componenti del sistema scolastico.
Per il prossimo triennio, l’obiettivo dichiarato resta quello di consolidare una scuola aperta, dinamica e inclusiva. Come ribadito fin dal suo insediamento nel 2023, la visione della direzione generale punta a sviluppare negli studenti lo “spirito del viaggiatore”, orientato al confronto critico e a una dimensione cosmopolita. I pilastri dell’azione educativa continueranno a essere la determinazione nell’impegno costante, l’attitudine al cambiamento e la capacità di lavorare in gruppo, valori ritenuti essenziali sia per il personale scolastico sia per gli alunni.
Il rinnovo del mandato garantisce una necessaria stabilità istituzionale, fondamentale per affrontare le sfide complesse che attendono la scuola italiana nei prossimi anni.
La ruota della fortuna, Ok il prezzo è giusto, Rischiatutto, Chi vuol essere milionario. Sono solo alcuni nomi dei tantissimi game show che da decenni intrattengono milioni e milioni di persone in giro per il mondo. Una moda nata negli anni ’20 e ’30 in radio e poi evolutasi con l’arrivo della Tv negli anni ’50. Sono diventate trasmissioni iconiche, che hanno creato anche personaggi tra i loro partecipanti, ma che in un modo o nell’altro sono conosciuti da tutti ancora oggi. Ormai diversi game show, infatti, sono talmente noti da essere conosciuti anche a chi non li segue assiduamente e la loro popolarità ha permesso ad alcuni giochi di essere proposti persino a distanza di anni in veste di contenuto digitale.
Insomma, se certi quiz a premi erano concepiti soprattutto per intrattenere il pubblico da casa, da diverso tempo anche il pubblico stesso arriva ad immedesimarsi a tutti gli effetti nei concorrenti in studio. Il settore dell'intrattenimento virtuale non è rimasto insensibile a questi format e negli ultimi anni sono apparsi così giochi come il The Money Drop o anche il Crazy Time live, delle specie di incarnazioni tech degli show visti in tv. Il game show piace e diverte perché lo spettatore vuole essere coinvolto e, a suo modo, fatto partecipe delle domande ma anche delle emozioni del concorrente.
Gli inizi e l’età dell’oro dei quiz: dagli anni ’30 agli anni ‘60
Il primissimo game show riconosciuto in assoluto è lo Spelling Bee della BBC, andato in onda nel 1938: si trattava di una gara di spelling di parole difficili, concepita sia per radio che per televisione. Negli Stati Uniti, un punto di svolta fu segnato da Truth or Consequences, programma diffuso a partire dal 1940 via radio e sperimentalmente in televisione a partire dal 1941.
Con l’affermarsi della televisione nelle case, i game show conquistarono un ruolo centrale nella programmazione, diventando popolari e capaci di attirare vasti segmenti di pubblico. Un esempio emblematico di quel periodo è “The $64,000 Question”, lanciato nel 1955: grazie al meccanismo di domande sempre più difficili e premi in denaro crescenti, il programma registrò ascolti record e scatenò una vera e propria “febbre” per i quiz a premi.
Il consolidamento internazionale e l’arrivo in Italia
Dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, il modello del game show si diffuse rapidamente anche in altri paesi, con adattamenti nazionali. In Italia, già nelle prime fasi della televisione, emersero produzioni originali e edizioni locali di format stranieri. Programmi come Campanile Sera, Lascia o raddoppia? e altri contribuirono a rendere il game show parte integrante della cultura televisiva italiana, modellando gusti, stile e aspettative del pubblico. Accanto ai programmi entrarono nelle case degli italiani i presentatori. Da Corrado a Walter Chiari, da Noschese a Mike Bongiorno, tutti diventati emblemi della televisione italiana, i telespettatori assistettero all’evoluzione e alla rivoluzione della TV. Negli anni successivi il genere si diversificò ulteriormente: quiz, prove di abilità, giochi a premi, show di intrattenimento con ritmo e spettacolarità, mixando intrattenimento, suspense, competizione e spettacolo.
La trasformazione moderna
Nel corso dei decenni il genere ha continuato a evolversi, integrando nuovi stili narrativi, elementi comici, partecipazione di celebrità, meccaniche originali. In certe stagioni, i game show sostituirono costose varietà televisive e consolidarono un pubblico fedele. Oggi la tradizione dei quiz televisivi convive con trasformazioni tecnologiche e culturali: il concetto di “gioco in diretta” o “gioco partecipato” si è espanso, accogliendo nuovi canali di fruizione e interazione. In tal senso molti format sono diventati ibridi: non più solo “uno studio + un conduttore + concorrenti”, ma anche “multicanale, interattivo, condivisibile, on demand”.
È stata inaugurata oggi, sabato 20 dicembre, ai Musei Civici di Palazzo Bonaccorsi la mostra “Punti di vista tra percezione e figura”, curata da Maria Dolores Picciau. L'evento, che amplia un nucleo di opere già esposte a Cagliari, rappresenta un’occasione imperdibile per approfondire la storia e la ricerca di Lia Drei e Francesco Guerrieri, figure centrali dell’arte italiana tra gli anni Sessanta e Ottanta.
La mostra ricostruisce il percorso di questi due artisti, uniti da una profonda sintonia intellettuale e creativa, il cui cammino è stato caratterizzato da una costante tensione verso l'esplorazione rigorosa delle potenzialità comunicative della pittura. L'evoluzione della loro poetica fu scandita da momenti chiave come la fondazione del gruppo Sperimentale P nel 1963 e la successiva adesione alla Metapittura negli anni Ottanta.
Al cuore della loro indagine si poneva una rigorosa analisi della percezione visiva, profondamente influenzata dai principi della Psicologia della Gestalt. L'obiettivo comune era stabilire un linguaggio universale attraverso l'efficacia fenomenologica dell'opera d'arte, collocando artista e spettatore sullo stesso piano di interrelazione psichico-percettiva. Nonostante le premesse teoriche condivise, i due svilupparono metodologie distinte: Drei scomponeva la realtà in rigorose strutture geometriche, mentre Guerrieri la traduceva in sequenze ritmico-musicali attraverso l'uso di moduli seriali, le cosiddette Continuità.
Il percorso espositivo mette in luce i momenti salienti della loro ricerca attraverso opere chiave. Per Lia Drei, sono esposti il celebre "Cristallo trasgredito" del 1972, i libri d'artista della quadrilogia del triangolo rettangolo – che evidenziano l'interesse per la poesia visiva – e alcuni disegni inediti che ne svelano il processo analitico. Francesco Guerrieri è rappresentato in modo significativo da due versioni di "Interno d'artista" di diverse dimensioni, opere che testimoniano la sua adesione alla Metapittura e la sua peculiare sintesi tra rigore formale e suggestioni figurative.
Il percorso espositivo sottolinea, inoltre, il legame cruciale e duraturo con la città di Macerata, che affonda le radici nel 1979 con la partecipazione alla rassegna Verifica tra due decenni. Il capoluogo marchigiano ha svolto un ruolo decisivo nell'affermazione critica e teorica del loro lavoro. In particolare, le mostre seminali del 1981 e 1982, curate da Elverio Maurizi e qui rievocate, sono considerate pietre miliari per la corretta interpretazione della loro opera.
Questa nuova esposizione si pone in perfetta continuità storica e culturale con quel periodo fecondo, offrendo una necessaria e aggiornata rilettura del contributo dei due maestri a oltre quarant'anni di distanza. Attraverso un costante dialogo tra rigore teorico e sensibilità percettiva, gli artisti hanno confermato la coerenza del loro percorso. L'eredità di Lia Drei e Francesco Guerrieri - secondo la curatrice - risiede infatti “nella sfida intellettuale che ci hanno lasciato: la loro arte richiede allo spettatore uno sguardo attivo e consapevole, invitandoci a riscoprire la capacità critica dell'occhio. Per questa ragione, il loro lavoro non si limita a chiudere un capitolo della storia dell'arte, ma spalanca una porta sul futuro della percezione, dimostrando che i linguaggi pittorici storicizzati sono ancora in grado di offrire preziose lezioni di struttura, etica e verità estetica, essenziali per orientarsi nella complessità del nostro presente”.
Quest’anno la scuola materna Manfredi Gravina ha pensato a un gesto per la comunità che partisse dal cuore. Bambini e maestre hanno invitato tutti a rispondere a una domanda semplice e profonda: “Ti sei mai fermato a chiederti qual è il tuo posto del cuore?” Quel luogo, reale o simbolico, in cui ci si sente al sicuro, in pace, riconciliati con se stessi. Non è necessariamente uno spazio geografico: può essere un’esperienza, una persona, un ricordo, un paese dell’anima.
Nella tradizione cristiana, i Re Magi sono uomini in cammino. Cercano, seguono una stella, attraversano strade sconosciute. Eppure, nel momento in cui arrivano alla capanna e si trovano davanti a quel Bambino, trovano il loro posto del cuore: un punto fermo che dà senso al viaggio e che continuerà ad accompagnarli lungo tutta la loro vita.
Nel progetto sono state coinvolte diverse realtà del Comune. I bambini della scuola, insieme ai loro genitori, hanno intervistato le persone che si trovavano in chiesa, le maestre dell’asilo nido Bartolini, gli ospiti della Casa di Riposo, i ragazzi che si preparavano alla cresima, l’amministrazione comunale e anche chi passeggiava al mercato. “Ciò che è accaduto è stato bellissimo”, hanno commentato le maestre della materna Manfredi Gravina: i bambini hanno incontrato tante persone, ne hanno condiviso le emozioni e in tutti i luoghi in cui sono stati hanno sperimentato quanto siano importanti e ricchi di emozioni.
In fondo, ognuno di noi è in cammino e porta dentro di sé la ricerca di un luogo, o di una presenza, capace di dare pace e orientamento. Forse il vero posto del cuore, allora, non è quello in cui arriviamo, ma ciò che, una volta incontrato, ci accompagna per sempre.
La magia del Natale continua a Pieve Torina con nuove iniziative dedicate a famiglie e bambini. Sabato 27 dicembre, nei locali della sala Rubner, la Mattoncinoteca4All® di Heart4Children APS aprirà le porte a un laboratorio creativo dal titolo “Aspettando il nuovo anno”, pensato per coinvolgere bambini di tutte le età… e anche gli adulti.
Un pomeriggio all’insegna del gioco condiviso e della fantasia, dove i celebri mattoncini diventano uno strumento per stare insieme e riscoprire il piacere di costruire: "Dare spazio alla creatività e trasformare un pomeriggio in un bel momento da condividere, questo è ciò che offriamo alle famiglie che vorranno mettersi in gioco riscoprendo la semplicità e la bellezza del costruire insieme", sottolinea il sindaco Alessandro Gentilucci.
L’iniziativa si inserisce in un percorso più ampio promosso dall’amministrazione comunale, volto a favorire occasioni di incontro e socialità. "Prosegue il nostro impegno nel promuovere eventi che favoriscono lo scambio intergenerazionale e creano momenti di aggregazione liberi dall’eccesso di stimoli digitali e tecnologici che oggi, troppo spesso, condizionano persino i più piccoli", aggiunge il primo cittadino.
Un obiettivo reso possibile anche grazie alla collaborazione con Heart4Children APS, partner del Gruppo Lego, che permette di animare le festività natalizie puntando su immaginazione e manualità.
Il laboratorio si svolgerà sabato 27 dicembre dalle 16 alle 19 ed è aperto a tutta la comunità. A guidare le attività saranno i referenti della Mattoncinoteca4All® di Heart4Children APS, in collaborazione con il gruppo "Amici dei mattoncini".
Il cuore delle Marche entra nelle case degli italiani grazie a una campagna di comunicazione senza precedenti. In questi giorni e per tutto il periodo natalizio, uno spot promozionale dedicato all’area interna dell’Alto Maceratese viene trasmesso all’interno dei programmi Rai più seguiti, nelle fasce orarie di massima visibilità.
L’iniziativa rientra nelle attività di marketing previste dalla Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) ed è promossa dall’Unione Montana Marca di Camerino, soggetto attuatore della SNAI Alto Maceratese.
Da "Affari tuoi" a "GEO", passando per il Tg2 e le trasmissioni di Antonella Clerici, lo spot mira a raccontare un territorio autentico, ancora poco conosciuto, ma ricco di storia, paesaggi e tradizioni.
"Abbiamo voluto valorizzare il territorio e farlo conoscere a un pubblico ampio con l’obiettivo di accrescerne la notorietà a livello nazionale e intercettare nuovi flussi turistici interessati a un’offerta autentica, sostenibile e legata ai valori delle aree interne", spiega Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino.
Si tratta di una operazione mediatica inedita per l’area: "È un'azione mai fatta prima – prosegue Gentilucci – utile ad accompagnare la rinascita delle aree interne, che sono finalmente pronte ad accogliere i turisti che vorranno immergersi nel Cuore delle Marche". Un messaggio che guarda al futuro, puntando su un turismo consapevole e di qualità, capace di valorizzare le comunità locali e il loro patrimonio identitario.
A rafforzare ulteriormente la strategia di comunicazione contribuisce anche la realizzazione di un calendario fotografico dedicato ai 17 Comuni dell’area interna alto maceratese, che sarà distribuito nei prossimi giorni. Le immagini raccontano borghi, paesaggi ed eventi, offrendo uno sguardo unitario su un territorio variegato ma legato da una forte identità comune.
"Un ulteriore strumento di racconto del territorio – conclude Gentilucci – capace di mettere a sistema eventi, esperienze e identità locali in una visione condivisa di sviluppo turistico". Con televisione e immagini d’autore, l’Alto Maceratese si prepara così a presentarsi al grande pubblico, trasformando il Natale in un’occasione di rilancio e nuova attenzione nazionale.
Anche quest’anno, in occasione del Natale, l’associazione Li Matti de Montecò di Montecosaro unisce tradizione e solidarietà. Il gruppo folk ha aderito alla campagna di Telethon, sostenendo la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare.
La proposta è semplice e allo stesso tempo speciale: con un contributo di 15 euro, interamente devoluto alla Fondazione Telethon, sarà possibile ricevere un cofanetto contenente 15 cioccolatini a forma di cuore, tra latte e fondente, custoditi in eleganti scatole-scrigno con calamita, facilmente riutilizzabili. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Federazione Italiana Tradizioni Popolari, a sottolineare come il folklore possa essere strumento di identità e sensibilità verso cause nobili.
«Il folklore è molto più di una tradizione – spiega Monia Scocco, insegnante del gruppo – è identità, passione e forza collettiva. Quando questi valori si uniscono a una causa nobile come quella di Telethon, il risultato è straordinario. La comunità si mobilita e fa la differenza».
La promozione natalizia del gruppo conferma il dinamismo e la generosità che da sempre caratterizzano Li Matti de Montecò, presieduti da Claudio Scocco. Negli anni, l’associazione si è distinta per numerose iniziative solidali, come a favore dell’ospedale Salesi di Ancona, e domani, vigilia di Natale, il gruppo animerà per la prima volta una comunità per minori a Morrovalle.
Un esempio concreto di come tradizione e impegno sociale possano convivere, trasformando il folklore in occasione di solidarietà e partecipazione.
L'universo delle slot machine è un microcosmo di narrativa digitale e casualità matematica. Questi giochi racchiudono storie di fortune istantanee e di caos finanziario. Per molti giocatori, l'evoluzione verso il digitale ha significato l'accesso a piattaforme per slot online con soldi veri, dove il rischio e la ricompensa assumono una forma immediata. Questo passaggio ha ridefinito l'esperienza stessa del gioco. L'attrattiva risiede nella fusione perfetta di tecnologia e speranza.
Fatti Essenziali sul Fenomeno Slot
La popolarità delle slot machine si basa su dati concreti e tendenze misurabili. L'industria del gioco online continua a crescere, spinta da innovazioni tecnologiche e da un pubblico globale. I bonus di benvenuto restano un potente strumento di acquisizione per gli operatori. Esploriamo alcuni numeri che delineano questo panorama.
1) Nel 2023, le entrate globali del mercato delle slot online hanno superato i 90 miliardi di dollari USA, con una crescita annuale prevista del 7% fino al 2025.
2) Il jackpot progressivo più alto mai vinto online ammonta a 24 milioni di euro, pagato da un singolo spin nel gennaio 2021.
3) Circa il 65% dei nuovi giocatori sceglie una piattaforma basandosi principalmente sull'offerta di bonus di deposito.
4) Il ritorno al giocatore (RTP) medio per le video slot si attesta tra il 94% e il 97%, mentre le slot meccaniche tradizionali spesso scendono sotto il 90%.
5) Un analista stima che entro il 2025, oltre l'80% delle nuove slot avrà un modo di gioco bonus basato su una narrativa interattiva.
6) La vincita media più frequente su una slot a 20 linee è circa 50-100 volte la puntata per linea.
La Psicologia Dietro il Rullo che Gira
Il design delle slot moderne sfrutta principi psicologici consolidati. Le luci, i suoni e le animazioni creano un ciclo di feedback positivo immediato. Anche una piccola vincita innesca una scarica di dopamina. Questo rinforzo intermittente è potentissimo. I giochi trasformano l'astrazione matematica in un'esperienza emotiva tangibile. I creatori studiano attentamente il "casi vicino", dove i simboli del jackpot appaiono appena fuori dalla linea vincente. Questo fenomeno spinge il giocatore a credere che la grande vincita sia imminente. La ricerca di quel momento di gloria diventa il motore principale dell'azione.
Innovazione Tecnologica Ridefinisce il Gioco
Le slot non sono più semplici rulli con simboli di frutta. L'integrazione di grafica 3D cinematografica e motori di gioco complessi ha cambiato tutto. I provider sviluppano meccaniche ispirate ai videogiochi, come missioni, livelli e storymode. Questi elementi aumentano notevolmente il tempo di sessione. L'intelligenza artificiale ora personalizza le esperienze di gioco in tempo reale. Alcuni sistemi adattano la difficoltà dei round bonus in base al comportamento del giocatore. La realtà virtuale rappresenta la prossima frontiera, promettendo ambienti di casinò immersivi. Questa costante evoluzione mantiene viva l'attenzione del mercato e spinge i limiti del divertimento digitale.
Gestione del Caos: Un Approccio Pratico
Il caos finanziario è un rischio reale in questo ambiente. La disciplina è l'unico vero contrappeso alla casualità del gioco. Stabilisci un budget di gioco definito e consideralo un costo per l'intrattenimento. Non inseguire mai le perdite con depositi aggiuntivi e impulsivi. Utilizza gli strumenti di autocontrollo offerti dalle piattaforme serie, come limiti di deposito e timer di sessione. Ricorda sempre che ogni spin è indipendente e il risultato è determinato da un generatore di numeri casuali certificato. La fortuna non ha memoria e non esiste una strategia per "battere" la slot nel lungo periodo. L'obiettivo deve essere la gestione responsabile della tua esperienza.
Il mondo delle slot machine rimane un affascinante crocevia tra tecnologia, psicologia e caso. La fortuna può manifestarsi in un singolo istante, ma il caos si gestisce con consapevolezza e disciplina. L'innovazione continuerà a offrire esperienze sempre più coinvolgenti. Il vero successo, tuttavia, non si misura solo con un jackpot, ma con la capacità di godersi il gioco mantenendo il pieno controllo delle proprie decisioni. Questo equilibrio è la vittoria più significativa.
Il Consiglio Comunale di Civitanova Marche ha approvato il Piano di Emergenza Comunale, uno strumento fondamentale per la sicurezza e la tutela della popolazione in caso di eventi emergenziali. Il Piano definisce l’organizzazione, le procedure operative e il sistema di coordinamento che il Comune attiva in presenza di emergenze, a partire da quella idrogeologica.
Si tratta di un documento strategico che consente di intervenire in modo tempestivo ed efficace per proteggere persone, beni e servizi essenziali. "Non è soltanto un adempimento amministrativo, ma un vero investimento sulla sicurezza e sulla responsabilità della nostra comunità - ha dichiarato il Sindaco Fabrizio Ciarapica nel corso del Consiglio Comunale, alla presenza dell’architetto Picchietti e del professor Fazzini, coordinatore del Piano -. È lo strumento che definisce come la città reagisce alle emergenze: un patto tra l’amministrazione, le forze operative, il volontariato e i cittadini, che ci permette di sapere cosa fare e come coordinarci nelle situazioni più difficili".
Il Piano è il frutto di un lavoro congiunto portato avanti da oltre un anno, basato su un’approfondita analisi del territorio, aggiornamenti normativi e un costante confronto con gli uffici comunali, tenendo conto anche dei cambiamenti climatici e delle specificità di un comune costiero come Civitanova Marche.
Per ogni scenario di rischio sono state individuate risposte chiare e coordinate da parte delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della cittadinanza, in un’ottica di collaborazione e responsabilità condivisa. Il Piano, inoltre, è concepito come uno strumento dinamico, che prevede un aggiornamento costante per garantire efficacia e aderenza alle evoluzioni del territorio e dei rischi.
"L’approvazione del documento rappresenta un punto di partenza - ha concluso il sindaco - e conferma una visione chiara: Civitanova Marche vuole essere una città preparata, consapevole e capace di reagire con ordine e tempestività anche nelle situazioni più critiche, mettendo sempre al centro la tutela delle persone e della comunità”.