Si è spento questa mattina a Roma, all'età di 93 anni, il conte Aldo Maria Brachetti Peretti, un capitano d’industria che, con lo storico marchio petrolifero Api, ha attraversato da protagonista lo sviluppo economico dell'Italia nel dopoguerra.
Sotto la sua guida Api ha attraversato con successo tutte le fasi chiave della seconda metà del Novecento, sviluppando la raffinazione, la produzione di energia elettrica e acquisendo da Eni il marchio IP.
La sua passione per l’impresa non si è fermata al settore petrolifero, ma si è spostata al vino. Negli anni ’90 aveva scelto Tolentino per fondare una sua casa vinicola. Ha restaurato uno storico maniero, “Il Casone” che aveva eletto quale sua seconda casa lontano dalla capitale.
Ristrutturati vari casali ha impiantato prestigiosi vitigni sulle colline tolentinati e grazie alla competente consulenza dei migliori enologi italiani, si è messo a produrre vini di alta qualità che hanno subito conquistato i più importanti premi e riconoscimenti, anche a livello internazionale. Vini che sono stati dedicati al territorio come il Pollenza, il Castello della Rancia e più recentemente il Tolentino
"Con la scomparsa di Aldo Maria Brachetti Peretti l’Italia perde un grande capitano d’industria, protagonista dello sviluppo economico del dopoguerra. Alla guida del Gruppo Api ha attraversato con visione e competenza tutte le principali trasformazioni del settore energetico, contribuendo in modo determinante alla crescita industriale del Paese". Lo dichiara Giacomo Bugaro, assessore regionale allo sviluppo economico e all'energia.
Bugaro, in una nota, sottolinea anche "il forte legame di Brachetti Peretti con le Marche e con Falconara Marittima, dove Api rappresenta una realtà industriale strategica". "L’ho conosciuto e frequentato per anni - conclude - apprezzandone le grandi qualità imprenditoriali e l’amore autentico per le Marche dove ha anche realizzato la fantastica Azienda vitivinicola 'Il Pollenza' che era un suo orgoglio e una sua passione. Alla famiglia vanno le mie più sincere condoglianze".
Nato nel 1932, Aldo Maria Brachetti ha conseguito la Laurea in Economia e Commercio ed ha iniziato a lavorare nel 1957 in Api, oltre ad insegnare all'Università di Roma e di Parma, nelle Facoltà di Economia e Commercio, Scienze delle Finanze, Storia Economica, e Tecnica Bancaria. Aggiunse il cognome Peretti in seguito al matrimonio con Mila, figlia primogenita di Ferdinando Peretti.
Nel 1965 è entrato a far parte del consiglio d'amministrazione del Gruppo e, per le sue capacità, ha assunto la presidenza delle consociate Api ricerche e Api gas, operanti rispettivamente nel settore della ricerca di idrocarburi e della distribuzione di gas di petrolio liquefatti. Nel 1974 divenne vicepresidente esecutivo e amministratore delegato di Api aprendo una fase di realizzazione di importanti opere infrastrutturali, che hanno consentito alla società di incrementare il proprio livello produttivo e commerciale, estendendo le attività anche in tutti gli altri settori commerciali del petrolio.
Nel 1977 prese le redini del Gruppo, alla morte del fondatore Ferdinando Peretti ed assunse la carica di presidente ed amministratore delegato della Anonima Petroli Italiana. Nel 1978 la nomina a Cavaliere del Lavoro. Negli ultimi anni Aldo Brachetti Peretti aveva passato alla generazione successiva della famiglia la guida operativa del Gruppo, che oggi rappresenta la più grande azienda privata italiana del settore dei carburanti, con circa 4600 distributori a marchio IP.
Il sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi, ha contattato i familiari per porgere le condoglianze personali, dell’Amministrazione comunale e di tutta la città. "Aldo Maria Brachetti Peretti – ha detto – è stato un assoluto protagonista del mondo economico finanziario italiano e mondiale e ha lasciato un segno indelebile anche sul territorio, sostenendo alcune nostre iniziative, non ultima la Biennale dell’Umorismo e soprattutto investendo nella propria cantina, considerata non solo dagli esperti, una vera eccellenza nel panorama vitivinicolo nazionale e realizzando uno dei primi impianti a energia solare".
"Era per noi tutti una abitudine, divenuta familiare, nei fine settimana sentirlo sorvolare con il proprio elicottero la nostra città, prima di atterrare al Casone. Lo ricorderemo per le sue doti di vero capitano d’azienda e per come lo avevo conosciuto era per me un vero Cavaliere di altri tempi".
Si è spento questa mattina a Roma, all'età di 93 anni, il conte Aldo Maria Brachetti Peretti, un capitano d’industria che, con lo storico marchio petrolifero Api, ha attraversato da protagonista lo sviluppo economico dell'Italia nel dopoguerra.
Sotto la sua guida Api ha attraversato con successo tutte le fasi chiave della seconda metà del Novecento, sviluppando la raffinazione, la produzione di energia elettrica e acquisendo da Eni il marchio IP.
La sua passione per l’impresa non si è fermata al settore petrolifero, ma si è spostata al vino. Negli anni ’90 aveva scelto Tolentino per fondare una sua casa vinicola. Ha restaurato uno storico maniero, “Il Casone” che aveva eletto quale sua seconda casa lontano dalla capitale.
Ristrutturati vari casali ha impiantato prestigiosi vitigni sulle colline tolentinati e grazie alla competente consulenza dei migliori enologi italiani, si è messo a produrre vini di alta qualità che hanno subito conquistato i più importanti premi e riconoscimenti, anche a livello internazionale. Vini che sono stati dedicati al territorio come il Pollenza, il Castello della Rancia e più recentemente il Tolentino
"Con la scomparsa di Aldo Maria Brachetti Peretti l’Italia perde un grande capitano d’industria, protagonista dello sviluppo economico del dopoguerra. Alla guida del Gruppo Api ha attraversato con visione e competenza tutte le principali trasformazioni del settore energetico, contribuendo in modo determinante alla crescita industriale del Paese". Lo dichiara Giacomo Bugaro, assessore regionale allo sviluppo economico e all'energia.
Bugaro, in una nota, sottolinea anche "il forte legame di Brachetti Peretti con le Marche e con Falconara Marittima, dove Api rappresenta una realtà industriale strategica". "L’ho conosciuto e frequentato per anni - conclude - apprezzandone le grandi qualità imprenditoriali e l’amore autentico per le Marche dove ha anche realizzato la fantastica Azienda vitivinicola 'Il Pollenza' che era un suo orgoglio e una sua passione. Alla famiglia vanno le mie più sincere condoglianze".
Nato nel 1932, Aldo Maria Brachetti ha conseguito la Laurea in Economia e Commercio ed ha iniziato a lavorare nel 1957 in Api, oltre ad insegnare all'Università di Roma e di Parma, nelle Facoltà di Economia e Commercio, Scienze delle Finanze, Storia Economica, e Tecnica Bancaria. Aggiunse il cognome Peretti in seguito al matrimonio con Mila, figlia primogenita di Ferdinando Peretti.
Nel 1965 è entrato a far parte del consiglio d'amministrazione del Gruppo e, per le sue capacità, ha assunto la presidenza delle consociate Api ricerche e Api gas, operanti rispettivamente nel settore della ricerca di idrocarburi e della distribuzione di gas di petrolio liquefatti. Nel 1974 divenne vicepresidente esecutivo e amministratore delegato di Api aprendo una fase di realizzazione di importanti opere infrastrutturali, che hanno consentito alla società di incrementare il proprio livello produttivo e commerciale, estendendo le attività anche in tutti gli altri settori commerciali del petrolio.
Nel 1977 prese le redini del Gruppo, alla morte del fondatore Ferdinando Peretti ed assunse la carica di presidente ed amministratore delegato della Anonima Petroli Italiana. Nel 1978 la nomina a Cavaliere del Lavoro. Negli ultimi anni Aldo Brachetti Peretti aveva passato alla generazione successiva della famiglia la guida operativa del Gruppo, che oggi rappresenta la più grande azienda privata italiana del settore dei carburanti, con circa 4600 distributori a marchio IP.
Il sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi, ha contattato i familiari per porgere le condoglianze personali, dell’Amministrazione comunale e di tutta la città. "Aldo Maria Brachetti Peretti – ha detto – è stato un assoluto protagonista del mondo economico finanziario italiano e mondiale e ha lasciato un segno indelebile anche sul territorio, sostenendo alcune nostre iniziative, non ultima la Biennale dell’Umorismo e soprattutto investendo nella propria cantina, considerata non solo dagli esperti, una vera eccellenza nel panorama vitivinicolo nazionale e realizzando uno dei primi impianti a energia solare".
"Era per noi tutti una abitudine, divenuta familiare, nei fine settimana sentirlo sorvolare con il proprio elicottero la nostra città, prima di atterrare al Casone. Lo ricorderemo per le sue doti di vero capitano d’azienda e per come lo avevo conosciuto era per me un vero Cavaliere di altri tempi".
Momenti di apprensione nella serata del 26 dicembre presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Macerata. Un guasto all’impianto di riscaldamento ha fatto scattare l’allarme, richiedendo l’intervento urgente dei Vigili del Fuoco del comando di Macerata.
Secondo le prime ricostruzioni, l’emergenza è stata causata dalle esalazioni di monossido di carbonio sprigionatesi a seguito della rottura di una vecchia canna fumaria a servizio dello stabile. I fumi di combustione, anziché essere convogliati all'esterno, sono filtrati all'interno della struttura.
I Vigili del Fuoco, giunti prontamente sul posto, hanno effettuato i rilievi tecnici, constatando effettivamente la presenza di valori di gas fuori norma all'interno dei locali della caserma.
A farne le spese è stato un militare in servizio presso la Centrale Operativa. Il carabiniere, dopo aver avvertito i primi sintomi dell'esalazione, è stato costretto a ricorrere alle cure mediche. Fortunatamente, secondo quanto si apprende, le sue condizioni non destano preoccupazione e l'episodio si è concluso senza conseguenze di rilievo per la salute.
La situazione è attualmente sotto controllo, ma la soglia di attenzione resta alta. Per la giornata odierna sono stati già pianificati nuovi sopralluoghi tecnici. Squadre specializzate dei Vigili del Fuoco e ingegneri della Provincia effettueranno verifiche approfondite sulla tenuta dell'impianto e sulla stabilità della canna fumaria.
Un uomo di 54 anni è rimasto ferito da un accoltellamento nella notte ad Ancona, nella zona di viale della Vittoria. L’episodio si è verificato nelle prime ore del mattino, intorno alle 5, all’interno di un palazzo.
Il ferito, residente ad Ancona, si trovava in casa insieme alla fidanzata. Secondo una prima ricostruzione, l’aggressione sarebbe avvenuta sul pianerottolo davanti all’abitazione, dove l’uomo è stato colpito all’addome e a un braccio. Subito soccorso, è stato trasportato in ospedale e sottoposto a un intervento chirurgico. Le sue condizioni sono considerate serie, ma non sarebbe in pericolo di vita; la prognosi resta riservata.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri, supportati dalla Scientifica dell’Arma, che hanno avviato le indagini per chiarire la dinamica dei fatti. Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori, anche quella che l’episodio possa essere maturato in un contesto legato agli stupefacenti.
Nel pomeriggio i carabinieri hanno rintracciato e fermato un 50enne, senza fissa dimora e originario della Puglia, ritenuto indiziato del delitto. L’uomo, accusato di tentato omicidio, è stato successivamente trasferito nel carcere di Montacuto, ad Ancona.
Le forze dell’ordine stanno ora ricostruendo nel dettaglio la vicenda per definire con precisione il movente dell’aggressione e il ruolo dei soggetti coinvolti.
Un intervento particolarmente delicato ha impegnato nella notte i vigili del fuoco di Fermo insieme al personale sanitario del Pronto soccorso dell’ospedale Murri. Era da poco passata la mezzanotte quando dal nosocomio è partita la richiesta di supporto al 115 per aiutare un ragazzo con un anello rimasto bloccato al dito indice.
In situazioni analoghe, quando l’anello è realizzato in oro, argento o metalli più morbidi, i sanitari riescono generalmente a intervenire in autonomia. In questo caso, però, si trattava di un anello in acciaio, materiale decisamente più resistente, che aveva provocato un gonfiore del dito, rendendo impossibile la rimozione con le tecniche tradizionali.
È stato quindi necessario l’intervento dei pompieri, che insieme ai sanitari hanno operato con estrema cautela, proteggendo la pelle del giovane con uno schermo metallico. L’anello è stato infine tagliato utilizzando una piccola mola elettrica, in un’operazione precisa e millimetrica, portata a termine senza complicazioni grazie alla professionalità del personale coinvolto.
La nottata dei vigili del fuoco non si è però conclusa in ospedale. Poco dopo, la stessa squadra è stata chiamata a intervenire a Porto Sant’Elpidio, per un’auto finita fuori strada lungo strada San Filippo, poco prima dell’una. A bordo del veicolo c’erano tre ragazzi, rimasti fortunatamente illesi. L’auto, dopo l’uscita di strada, si era inclinata leggermente su un lato e i vigili del fuoco hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area.
In concomitanza delle festività, il Comando Provinciale di Macerata ha disposto un articolato dispositivo di prevenzione finalizzato a garantire sicurezza e legalità, con particolare attenzione al contrasto dei reati predatori, allo spaccio e all’uso di sostanze stupefacenti, attraverso numerosi servizi di controllo del territorio.
Il dispositivo ha interessato diversi centri abitati della provincia e le principali arterie stradali, con posti di controllo mirati in prossimità di obiettivi sensibili e verifiche presso esercizi pubblici e luoghi di maggiore aggregazione giovanile.
L’intensa attività di controllo ha consentito di ottenere risultati operativi significativi. Un 35enne italiano residente a Montecassiano è stato fermato mentre era alla guida della propria autovettura ed è risultato positivo all’alcol test con un tasso di 1,48 g/l. Per l’uomo è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria, il ritiro della patente e l’affidamento del veicolo a persona idonea.
Analogo provvedimento è stato adottato nei confronti di un 46enne italiano residente a Treia, già noto alle Forze dell’Ordine, fermato in orario notturno mentre si trovava alla guida della propria auto. Anche in questo caso l’alcol test ha dato esito positivo, con un tasso pari a 1,45 g/l, determinando la denuncia all’A.G., il ritiro della patente e l’affidamento del veicolo.
I Carabinieri della Stazione di Potenza Picena, durante un posto di controllo lungo la statale Regina, hanno fermato un’autovettura con a bordo due giovani uomini, apparsi da subito particolarmente agitati. L’atteggiamento sospetto ha spinto i militari ad approfondire i controlli, accertando che il conducente, un cittadino marocchino di 31 anni residente a San Severino Marche, già noto alle Forze dell’Ordine, sottoposto ad accertamenti clinici, è risultato positivo ai cannabinoidi. Nei suoi confronti è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria, il ritiro immediato della patente di guida e l’affidamento del veicolo a persona idonea. Il passeggero, un 26enne italiano, anch’egli residente a San Severino Marche, è stato invece trovato in possesso di circa un grammo di hashish, occultato in una tasca della giacca. Il giovane è stato segnalato alla Prefettura di Macerata come assuntore di sostanze stupefacenti, mentre la droga è stata sottoposta a sequestro.
Nel centro abitato di Tolentino, durante un controllo all’interno di un esercizio pubblico, i Carabinieri hanno notato un soggetto che, alla loro vista, ha tentato di allontanarsi rapidamente, attirando l’attenzione dei militari. Dagli accertamenti è emersa la posizione irregolare sul territorio nazionale dell’uomo, un cittadino marocchino di 32 anni senza fissa dimora, che è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per violazione della normativa sull’ingresso e soggiorno nello Stato.
L’attività svolta conferma il costante impegno dei Carabinieri del Comando Provinciale di Macerata nel presidio del territorio e nella tutela della sicurezza dei cittadini, soprattutto in un periodo caratterizzato da maggiore afflusso e movimento come quello delle festività, garantendo una presenza concreta e rassicurante dell’Arma al servizio della collettività.
Un’auto parcheggiata ha preso fuoco ieri pomeriggio a San Severino, mobilitando i vigili del fuoco. L’allarme è scattato intorno alle 18.30 in via Clemente Orlandi, dove una Mercedes Classe A, regolarmente in sosta, è stata improvvisamente avvolta dalle fiamme per cause ancora in corso di accertamento.
L’intervento dei soccorsi è stato tempestivo: sul posto sono arrivati i vigili del fuoco con una squadra di Tolentino, supportata da un’autobotte partita da Macerata, che hanno lavorato per spegnere l’incendio e mettere in sicurezza l’area.
Al momento non sono ancora note le cause che hanno provocato il rogo. Secondo le prime informazioni, tuttavia, sarebbe esclusa l’ipotesi dolosa. Sono in corso ulteriori verifiche per chiarire l’origine dell’incendio.
Nuovi avvistamenti della foca monaca sono stati segnalati nella giornata di ieri, Natale, lungo la spiaggia di Numana, nel territorio comunale di Ancona. L’esemplare, già comparso nei giorni precedenti, ha attirato numerosi curiosi e fotografi, rendendo necessario un forte richiamo al rispetto delle distanze e alla tutela dell’animale.
Nelle ultime ore, sui social network si sono moltiplicati gli appelli di cittadini, volontari ed esperti affinché la foca possa riposare indisturbata per almeno 24 ore consecutive, una condizione considerata fondamentale per il suo benessere. La foca monaca è infatti una specie protetta e particolarmente sensibile alla presenza umana: secondo quanto riferito da chi la sta monitorando, tende a rientrare immediatamente in mare non appena percepisce disturbo.
Anche ieri mattina sarebbero circolati in rete nuovi video che documentano la presenza dell’animale a riva, seguiti però da un rapido allontanamento. In uno degli appelli più condivisi viene segnalato un episodio avvenuto nelle prime ore del giorno: la foca, che stava dormendo sotto alcune strutture nei pressi di un albergo, sarebbe stata disturbata dall’avvicinamento di un fotografo, svegliandosi e tornando in acqua.
"Animali in queste condizioni – si legge nel messaggio – hanno bisogno di sostare a terra anche per più di 24 ore continuative". Da qui la proposta, rilanciata online, di istituire un comitato di cittadini volontari per presidiare l’area scelta dalla foca come rifugio, con l’obiettivo di garantirle tranquillità e sicurezza.
Un utente ha inoltre annunciato la disponibilità a offrire un contributo economico di mille euro per sostenere l’iniziativa, a condizione che venga documentata una sosta indisturbata dell’animale per oltre 24 ore. Gli inviti a mantenere le distanze e a rispettare la foca monaca sono stati rivolti anche a enti e associazioni impegnate nella tutela della fauna marina.
L’obiettivo condiviso resta quello di proteggere un evento considerato eccezionale per l’Adriatico, evitando che la curiosità umana possa compromettere la permanenza della foca monaca lungo le coste marchigiane.
Ha tentato di mettere a segno la classica truffa del “falso carabiniere”, prendendo di mira una donna di 79 anni, ma è stato bloccato in flagranza dai veri Carabinieri. Un uomo di 44 anni, originario di Napoli e già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dal Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Jesi.
L’operazione è scattata nel pomeriggio del 23 dicembre, nell’ambito dei servizi di prevenzione dei reati predatori messi in campo dalla Compagnia di Jesi. Le pattuglie hanno notato, nella zona Zipa, un’autovettura a noleggio con a bordo un soggetto sconosciuto che si aggirava con atteggiamento sospetto. L’uomo è stato quindi pedinato da militari dell’Arma in borghese, che ne hanno seguito i movimenti fino al centro storico.
Al momento del controllo, il 44enne era ancora al telefono con una donna del posto, alla quale stava chiedendo indicazioni precise per raggiungere la sua abitazione. L’obiettivo era quello di farsi consegnare denaro e gioielli, sostenendo che servissero a scagionare il marito della donna da una presunta accusa di rapina a mano armata.
Rintracciata la vittima, i Carabinieri hanno potuto ricostruire l’intera vicenda. La 79enne, in realtà vedova, era stata contattata poco prima da un sedicente maresciallo dell’Arma che, con una tecnica ormai collaudata, era riuscito a farsi fornire informazioni personali e l’indirizzo di casa. Successivamente, l’uomo le aveva annunciato che un fantomatico “colonnello Saviani” si sarebbe recato da lei per ritirare oro e gioielli, necessari – a suo dire – per evitare gravi conseguenze giudiziarie a un familiare.
Insospettita, l’anziana ha intuito l’inganno e si è rifugiata a casa del figlio. Non riuscendo a trovarla al civico indicato, il truffatore l’ha richiamata, ma la conversazione è stata interrotta dal tempestivo intervento dei militari.
Nella mattinata del 24 dicembre, il Tribunale di Ancona ha convalidato l’arresto, disponendo per l’uomo il divieto di dimora in tutta la provincia di Ancona e l’obbligo di presentazione quotidiana presso la Stazione dei Carabinieri del luogo di origine, per prevenire ulteriori tentativi di truffa.
Un nuovo, prestigiosissimo riconoscimento si aggiunge al palmarès di Dante Ferretti. Lo scenografo maceratese è tra i vincitori dell’ottava edizione degli International Opera Awards – “Stella della lirica”, il più autorevole premio dedicato ai protagonisti della lirica mondiale, ideato da Alfredo Torrisi. A Ferretti è stato assegnato il premio Opera Star per la scenografia, consacrandolo definitivamente anche come figura centrale nella storia del teatro d’opera. La cerimonia si è tenuta lunedì 22 dicembre al Teatro dell’Opera di Roma, in un contesto di assoluto prestigio internazionale. Un riconoscimento che certifica, ancora una volta, la statura di un artista che ha attraversato cinema, teatro e lirica con una forza visionaria senza eguali.
I numeri, del resto, parlano da soli: 3 Premi Oscar, 5 David di Donatello, 14 Nastri d’Argento, per un totale di 175 premi ricevuti nel corso della sua carriera. Un curriculum che non ha eguali nel panorama artistico italiano e che colloca Dante Ferretti tra i più grandi scenografi di tutti i tempi, non solo del cinema ma dell’intera storia dello spettacolo.
Collaboratore di maestri assoluti come Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini e Martin Scorsese, Ferretti ha costruito mondi, epoche e immaginari entrati nella memoria collettiva. Eppure, a fronte di una celebrazione continua da parte delle istituzioni culturali nazionali e internazionali, emerge con sempre maggiore evidenza una discrasia che per Macerata dovrebbe far riflettere. Mentre l’Italia e il mondo continuano a rendere omaggio a uno dei più grandi artisti viventi, la sua città natale sembra mantenere una distanza difficile da comprendere. Un paradosso evidente: Macerata, città di cultura, università e spettacolo, fatica a riconoscere e valorizzare uno dei suoi figli più illustri, una personalità che ha portato il nome della sua terra ai vertici mondiali dell’arte.
Lo scorso 18 dicembre, al Pio Sodalizio dei Piceni a Roma, è stata presentata l’opera “Bellezza imperfetta. Io e Pasolini”, il libro a cura di David Miliozzi che racconta il rapporto umano e artistico tra Dante Ferretti e Pier Paolo Pasolini. Un evento di grande successo, inserito in un tour di presentazioni che sta attraversando numerose città italiane. Tutte, finora, tranne Macerata.
A rendere il quadro ancora più emblematico è la notizia, diffusa nei mesi scorsi, della nomina del tre volte Premio Oscar a direttore artistico del Museo della Civiltà del Mare Adriatico, progetto portante della candidatura di Ancona a Capitale Italiana della Cultura 2028. Ancora una volta, dunque, Dante Ferretti viene scelto per rappresentare l’eccellenza italiana nel mondo. Ancora una volta, lontano da Macerata.
L'inverno a Sassotetto è partito con il piede giusto, dimostrando che la voglia di montagna va ormai oltre le semplici previsioni del tempo. Alla Baita Solaria, la stagione procede con un entusiasmo che conferma quanto le vette marchigiane sappiano essere attrattive anche fuori dai canoni tradizionali. Grazie a un equilibrio tra accoglienza calorosa e capacità di reinventarsi, la struttura, gestita da Giulia Antonelli, è diventata un punto di ritrovo fondamentale: tra i celebri "pranzi spettacolo" e una programmazione attenta alle nuove esigenze del pubblico, la baita racconta oggi un modo nuovo e originale di vivere il turismo d'alta quota.
L'andamento della stagione ha beneficiato di un avvio anticipato, garantendo una continuità nelle presenze fin dai primi freddi. Giulia Antonelli spiega: "Non ci possiamo lamentare; avendo iniziato con la neve già da fine novembre, siamo riusciti a riempire fin da subito sia gli impianti che le baite. Anche in questo fine settimana, pure senza neve, è stato quasi pieno”.
In vista del calendario natalizio, la scelta è stata quella di modulare l'offerta alternando momenti di quiete a grandi appuntamenti collettivi. La gestione sottolinea: "Il 24, 25 dicembre vorremmo mantenere un'atmosfera più calma e tranquilla. Per il 26, però, abbiamo in programma un grende evento e siamo già abbondantemente sopra con le prenotazioni".
Proprio la domenica è diventata il baricentro dell'animazione a Sassotetto, con un format che fonde enogastronomia e intrattenimento. Sulla natura di questi appuntamenti, Antonelli dichiara: "Le domeniche sono sempre all’insegna dei pranzi spettacolo: un pranzo lungo che inizia dall’ora di pranzo e va a finire verso le 16:30 o le 17:00. Tra una portata e l’altra ci sono vari momenti di intrattenimento dove si balla".
L'ottima risposta del pubblico si riflette chiaramente anche nelle prenotazioni per l'ultima notte dell'anno, che registrano numeri vicini alla capienza massima. In merito al prossimo Capodanno, viene precisato: "Siamo già quasi sold out. Per l'ospitalità delle camere siamo pieni, mentre per il cenone sono rimasti gli ultimi posti a disposizione. Anche la navetta siamo riusciti a riempirla tutta”.
L'affluenza a Baita Solaria rivela inoltre una doppia anima, capace di attrarre target differenti a seconda del periodo della settimana. Sulla tipologia di clientela, la gestrice osserva: "Il fine settimana è più vivo, con un pubblico giovane e ragazzi che ballano. Durante la settimana, invece, è una montagna più da passeggiata, più autentica".
Infine, l'analisi si sposta sulla necessità di ripensare il modello economico della montagna per far fronte alle incertezze climatiche. Riguardo alle difficoltà gestionali, Giulia Antonelli conclude: "Il clima è drasticamente cambiato, per questo stiamo puntando sulla destagionalizzazione. Se la montagna restasse impostata solamente per la parte invernale, non riuscirebbe più a essere sostenibile".
Dopo le dichiarazioni del sindaco Fabrizio Ciarapica sul voto al bilancio e sulla posizione della Lega e dei Civici (leggi qui), interviene Giorgio Pollastrelli, consigliere comunale e capogruppo Lega + Civici, per chiarire i fatti e rispondere a quelle che definisce "illazioni".
Pollastrelli ricostruisce quanto avvenuto prima del consiglio comunale del 20 novembre, respingendo l’idea che vi siano stati incontri sul bilancio 2026: "Il sottoscritto, in qualità di capogruppo, ha incontrato l’assessore Morresi e Carassai prima del consiglio comunale del 20 novembre per circa 15 minuti in sala giunta per essere portato a conoscenza del contenuto della variazione di bilancio che il 20 novembre abbiamo prontamente votato come gruppo Lega + Civici".
Un confronto breve e circoscritto, nel quale l’ingresso del sindaco sarebbe avvenuto solo al termine dell’incontro: "Mentre ero in piedi per andarmene via è entrato il sindaco e abbiamo scambiato due battute sui lavori da eseguire al Mic, considerato che la Regione Marche ha finanziato una parte dei lavori di messa in sicurezza e ammodernamento grazie a fondi europei. Preciso che ero in piedi e con la giacca sul ciglio della porta per uscire".
Il capogruppo sottolinea inoltre di aver sempre documentato gli incontri istituzionali: "Di questa riunione ho gli appunti come faccio sempre da 23 anni, poiché ho imparato che spesso taluni soggetti hanno la memoria corta". Da qui la critica al primo cittadino: "Mi domando come mai il sindaco usi una riunione per la variazione di bilancio 2025 per far intendere che ci sia stato un incontro per il bilancio 2026. Forse è confuso, ma soprattutto non distingue i due atti e allora è ancora più grave".
Sul bilancio 2026, Pollastrelli ribadisce che la posizione della Lega + Civici era stata resa nota da tempo: "Per il bilancio 2026 da un mese abbiamo scritto sui giornali e sui verbali della commissione bilancio che non avremmo partecipato al voto se non si chiariva la posizione dell’attuale maggioranza sulla variante Paolo Ricci e Cristallo".
Secondo il consigliere, un confronto era possibile ma non è mai stato cercato dal sindaco. «"l sindaco poteva convocarci per un chiarimento ma non lo ha voluto fare". Una scelta che ha portato il gruppo a mantenere una linea coerente: "Pertanto, coerenti come sempre, abbiamo mantenuto fede a quanto dichiarato perché onestà e lealtà sono i nostri valori, ma onestà e lealtà sono in primis verso gli elettori che ci hanno votato".
Pollastrelli richiama, infine, il mandato ricevuto dai cittadini: "Gli elettori chiedono ai consiglieri della Lega di abbassare le tasse, migliorare i servizi, offrire opportunità di sviluppo per la città e garantire una vivibilità sempre maggiore. Di questo volevamo parlare con il sindaco, ma non ci è stata data occasione".
Netta anche la conclusione: "Rigettiamo le sue illazioni e lo invitiamo a riposarsi sotto le festività natalizie per ritrovare energie e buon senso per un confronto sereno con i consiglieri comunali eletti dai cittadini". E sul ruolo politico aggiunge: "Noi consiglieri della Lega + Civici siamo la maggioranza perché eletti dai cittadini e non è certo Ciarapica che può definire chi è dentro o chi è fuori".
Un appello finale al sindaco affinché torni ad ascoltare il Consiglio: "Il tuo ruolo è ascoltare i tuoi consiglieri e fare sintesi, non escludere chi ti chiede di volare alto. Giocare a ribasso fa perdere la città e i suoi cittadini, che invece noi vogliamo difendere con onestà intellettuale e coraggio".
Civitanova Marche – Il sindaco Fabrizio Ciarapica interviene con fermezza sulla posizione assunta dal gruppo Lega + Civici in merito al bilancio comunale, replicando in particolare alle dichiarazioni del consigliere Giorgio Pollastrelli.
«Prendo atto con sorpresa della posizione espressa – afferma il primo cittadino – perché il confronto sul bilancio c’è stato ed è stato reale, serio e approfondito». Ciarapica ricorda come il documento contabile sia stato discusso in più occasioni all’interno della maggioranza, sia in riunioni dedicate sia attraverso incontri individuali con tutti i capigruppo, incluso Pollastrelli, alla presenza del sindaco stesso, dell’assessore al Bilancio e dell’assessore ai Lavori Pubblici.
Secondo il sindaco, tutte le richieste avanzate in quelle sedi sono state accolte e inserite nel Piano delle Opere Pubbliche. «Questo è un dato di fatto, non un’opinione», sottolinea, respingendo al mittente le accuse di scarsa trasparenza e mancata partecipazione.
Ciarapica evidenzia inoltre una contraddizione nelle recenti prese di posizione del consigliere Pollastrelli. Solo pochi giorni fa, infatti, lo stesso aveva dichiarato che una sua eventuale assenza dal Consiglio comunale non sarebbe stata legata al bilancio, bensì alla volontà di riportare in aula le varianti “Cristallo” e “Centro Autismo Paolo Ricci”, varianti che successivamente non sono state votate. «Oggi – osserva il sindaco – la scelta viene invece motivata con una presunta mancanza di trasparenza sul bilancio, un’affermazione che non trova riscontro nei fatti».
Sul piano politico, il sindaco richiama un ulteriore elemento ritenuto significativo: il bilancio è stato approvato in Giunta dall’assessore Cognigni, in rappresentanza della Lega. «Lo ringrazio per la lealtà e il senso di responsabilità dimostrati – afferma Ciarapica – a conferma del sostegno che la Lega ha sempre garantito all’azione amministrativa». Una circostanza che rende, a suo avviso, ancora più difficile comprendere la posizione assunta dal consigliere Pollastrelli, «che appare come una scelta personale e non più in linea con quella del suo partito».
Il sindaco ribadisce poi il valore politico e amministrativo del bilancio comunale: «Non votarlo significa, nei fatti, collocarsi fuori dalla maggioranza e convergere con il centrosinistra. Il bilancio è l’atto fondamentale con cui si destinano risorse a famiglie, giovani, imprese, sport, sociale e infrastrutture. Non sostenerlo equivale a sottrarsi a una responsabilità verso la città».
Pur mantenendo toni decisi, Ciarapica conferma la disponibilità al dialogo: «La mia porta resta aperta al confronto con il gruppo Lega + Civici. Il dialogo non è mai mancato e non mancherà. In questa circostanza, però, è venuta meno la coerenza e il senso di responsabilità richiesti dal ruolo istituzionale».
Infine, l’appello alla Lega a livello provinciale e regionale: «Ritengo opportuno che chiarisca la posizione dei tre consiglieri e dica con chiarezza da che parte stanno».
Un nuovo e fondamentale presidio di soccorso entra a far parte del parco mezzi del Comitato di San Severino Marche della Croce Rossa Italiana. È stata ufficialmente inaugurata la nuova ambulanza da soccorso base, un progetto dal valore di circa 98 mila euro che segna un passaggio storico per il sodalizio locale: il nuovo mezzo va infatti a sostituire l’ormai vecchia ambulanza che, dopo quasi vent’anni di onorato servizio, è stata posta a riposo.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte le massime autorità cittadine, a testimonianza del profondo legame tra la CRI e il territorio: il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, il vice sindaco Jacopo Orlandani, il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, e l'assessore Vanna Bianconi. Presenti anche i rappresentanti della Polizia Locale. Il nuovo mezzo è stato benedetto da don Aldo Romagnoli, in un momento di sentita partecipazione collettiva.
Anche nel corso dell’ultimo anno l’impegno dei volontari settempedani della Cri è stato incessante: hanno percorso 304.443 chilometri ed effettuato ben 3.148 trasporti, assistendo migliaia di persone. La Croce Rossa locale garantisce quotidianamente la copertura dei servizi di trasporto sanitario, sia per privati che in convenzione con l’Ast, oltre al prezioso servizio con pulmino per persone con disabilità e ai servizi di taxi sociale e sanitario.
“L'aumento dei trasporti richiesti, specialmente per dimissioni, visite e spostamenti tra presidi ospedalieri, riflette i nuovi fabbisogni del territorio legati anche all'innalzamento dell’età media - ha sottolineato la presidente del Comitato, Cristina Grillo, aggiungendo - Questo nuovo mezzo è essenziale per rispondere con efficienza e sicurezza a una domanda di assistenza sempre più necessaria”.
Il raggiungimento dell’importante obiettivo è stato possibile grazie a una straordinaria rete di generosità che la presidente Grillo e il Consiglio direttivo della Cri hanno voluto ricordare ringraziando pubblicamente chi ha dato una mano. A partire dal Comitato Jake Jam per la donazione del defibrillatore installato a bordo per proseguire con il fotografo Claudio Scarponi che ha devoluto il ricavato della sua mostra “Occhi del mondo” per l’acquisto di un secondo defibrillatore, con la famiglia Rondelli-Piantoni per il sostegno al mercatino solidale e con l’Amministrazione comunale e la Pro Loco per l’accoglienza durante il mercatino dell’Immacolata.
La nuova ambulanza è un bene che appartiene a tutta la comunità settempedana che potrà continuare a contribuire per l’acquisto del nuovo mezzo con donazioni al Comitato Cri.
L’AST di Macerata rafforza l’organico con l’assunzione di 116 nuove figure professionali, a seguito delle analoghe iniziative già realizzate nelle AST di Fermo e Pesaro Urbino. Lo ha confermato l’assessore regionale alla Sanità, Paolo Calcinaro, evidenziando che si tratta di un’operazione straordinaria inserita nel Piano Integrato di Attività ed Organizzazione (PIAO) 2025‑2027.
«Queste assunzioni – spiega Calcinaro – avvengono in deroga ai tetti ordinari di spesa e senza impatto sul bilancio regionale, rendendole ancora più rilevanti. Rappresentano un passo concreto per rafforzare il sistema sanitario territoriale».
Le nuove assunzioni riguardano: 3 medici, 3 psicologi, 78 infermieri, 21 operatori socio-sanitari, 3 assistenti sociali e 8 assistenti amministrativi. Il personale sarà destinato a Case di Comunità (Camerino, San Severino Marche, Treia, Corridonia, Macerata, Civitanova Marche e Recanati), Ospedali di Comunità (Corridonia e Treia), Centrali operative territoriali (COT) di San Severino Marche, Macerata e Civitanova Marche e Unità di continuità assistenziale (UCA) del territorio.
«Strutture adeguatamente attrezzate – sottolinea Calcinaro – che stanno finalmente assumendo la forma necessaria per affrontare le criticità locali. Presto tutte le AST avranno le loro Case e Ospedali di Comunità, con personale idoneo al loro funzionamento».
Il direttore generale dell’AST di Macerata, Alessandro Marini, ringrazia l’assessore e la Regione Marche per aver risposto alle specifiche esigenze di un territorio geograficamente complesso: «Queste assunzioni permetteranno di portare assistenza di qualità nei luoghi di vita delle persone».
L’assessore infine ricorda che tutte le assunzioni saranno a tempo indeterminato, "contribuendo a rendere più stabile il sistema sanitario regionale e a rafforzare i servizi in ogni parte delle Marche".
Fondamentale vittoria della CBF Balducci HR che espugna al tie break (il quinto consecutivo giocato in questo fine 2025) il campo della Bartoccini-MC Restauri Perugia, conquistando due punti davvero preziosi in chiave salvezza e salendo a quota 19 in classifica dopo la quarta di ritorno della Serie A1 Tigotà. Match tirato, con tantissimi capovolgimenti di fronte, e vinto con grande tenacia dalle arancionere, guidate dalla MVP Piomboni (entrata a gara in corso, dopo due giorni di stop per influenza) capace di mettere a terra 15 punti e ben 3 ace, cambiando l’andamento sia del secondo che del quinto set. La top scorer del match è Kokkonen (22), sono 6 i muri vincenti di Mazzon (13 di squadra), sono 7 gli ace arancioneri. A Perugia non sono sufficienti i ben 22 muri a segno e i 20 punti di Gardini.
Nel primo set la CBF Balducci HR parte meglio e costruisce il +4 a muro (10-14 e 13-17) ma Perugia proprio con il muro (5 a segno) ribalta la situazione sul 18-17 e ancora sul 21-18 complici anche gli errori in attacco arancioneri (saranno 6 a fine set): le umbre (Perinelli 4 punti con il 57%) tengono il break e chiudono 25-22. La Bartoccini-MC Restauri sulle ali dell’entusiasmo si lancia sul 13-7 (altri 6 muri), poi entra Piomboni al servizio e arriva un maxi parziale arancionero di 0-7 (13-14) che rimette in carreggiata le ragazze di coach Lionetti: da lì in poi è un continuo capovolgimento di fronte, le arancionere arrivano prime al set point (23-24) e chiudono alla quinta occasioni proprio con Piomboni (7 punti con il 62%). Le maceratesi nel terzo provano a scappare (4-9), Perugia rientra dopo i cambi di Giovi (11-11), di nuovo le arancionere salgono sul 18-23 e rintuzzano il tentativo di rimonta umbro fino al 22-25 con Mazzon protagonista (7 punti con l’83%, 2 muri). La Bartoccini-MC Restauri non ci sta e nel quarto prende in mano il parziale sin dai primi punti, con ancora il muro sugli scudi (5) e le maceratesi in difficoltà in fase offensiva: 25-18. Nel quinto set è guerra di nervi: Perugia parte sul 4-0, la CBF Balducci HR non molla e piazza un altro parziale importante con la solita Piomboni (6-8) tenendo poi il break di vantaggio fino in fondo con Kokkonen sugli scudi (13-15).
LA CRONACA
Coach Lionetti mette in campo Bonelli-Decortes, Mazzon-Crawford, Kokkonen-Kockarevic, Caforio libero. Coach Giovi schiera Turlà-Markovic, Lemmens-Mazzaro, Gardini-Perinelli, Sirressi libero
Il primo break è di Perugia sull’errore Decortes (4-2), Kokkonen riaggancia in pipe (5-5), Kockarevic a segno (6-6), Mazzon passa, 7-7. Kokkonen diagonale (8-8), Decortes palla sulla riga (9-9), Crawford primo tempo (9-10), Decortes ancora a segno (10-11), muro Kockarevic, 10-12. Crawford ferma Gardini (10-13), ace Kokkonen, 10-14, out Kockarevic (12-14), non riesce la difesa Perugia, 12-15. Mazzon primo tempo (13-16), muro Kockarevic (13-17), risponde Mazzaro (15-17), Markovic contrattacco, 16-17. Altro muro Perugia (17-17), Decortes out (18-17), poi colpo vincente (18-18), Kokkonen sbaglia (20-18), entra Bartolini e mura subito, 21-18. Bonelli inventa il 21-19, Kokkonen passa (22-20), ace Bonelli (22-21), muro Crawford (23-22), fuori asta l’attacco Kockarevic, 25-22.
C’è Ornoch in campo per Kockarevic, Lemmens vince il contrasto a filo rete in apertura di secondo set (4-2), Decortes errore (5-2), Ornoch contrattacco, 5-4. Lemmens non passa (5-5), sull’asta il colpo di Ornoch (7-5), Decortes lungolinea (7-6), Ornoch vincente, 8-7. Markovic lungolinea (10-7), muro Mazzaro (11-7), entra Piomboni per Ornoch, Decortes non passa, 12-7. Gardini contrattacco (13-7), Mazzon a segno (13-8), ace Piomboni (13-9), Kokkonen diagonale, 13-10. Muro Mazzon (13-11), Decortes contrattacco (13-12), ace Piomboni (13-13), entra Fiesoli per Gardini, punto di Caforio su indecisione Perugia, 13-14. Perinelli contrattacco (15-14), tocca l’asta l’attacco Kokkonen (16-14), muro Mazzaro (17-14), Bonelli a filo rete, 17-15. Muro Crawford (17-16), out Perinelli (17-17), Piomboni pipe (17-18), ace Mazzaro, 19-18. Kokkonen vincente (19-19), poi inventa il 19-20, errore arancionero (21-20), Decortes a segno, 21-21. Piomboni mani out 22-22, Fiesoli sbaglia (22-23), rientra Gardini, ancora Piomboni (23-24), errore al servizio Decortes, 24-24. Piomboni a segno (24-25), errore al servizio (25-25), Kokkonen palla in campo (25-26), ancora errore in battuta arancionero, 26-26. Di nuovo Kokkonen (26-27), Perinelli annulla (27-27), entra Kump al servizio, Decortes pallonetto (27-28), chiude Piomboni, 27-29.
Piomboni contrattacco nel terzo set (1-3), ancora lei 2-4, Kokkonen vincente (2-5), Mazzon primo tempo, 2-6. Muro Mazzon (2-7), entrano Ricci in regia e Vanjak opposta con Bartolini al centro, Gardini contrattacco, 4-7. Mazzon a segno (4-8), Gardini sbaglia (4-9), poi vincente a filo rete (6-9), Decortes lungolinea, 6-10. Kokkonen out (9-11), muro Mazzaro (10-11), Decortes errore, 11-11. Crawford sblocca in primo tempo (11-12), Piomboni contrattacco (11-13), Gardini risponde (13-13), entra Ornoch per Decortes, out Perinelli, 13-15. Muro Bonelli (13-16), ace Ornoch (13-17), rientrano Turkà e Markovic, Mazzon trova il 14-18. Kokkonen spinge giù il 15-19, suo anche il 16-20, out Kokkonen (18-20), rientra Decortes, Kokkonen a segno, 18-21. Gardini out (18-22), ace Kokkonen (18-23), muro Markovic (20-23), Piomboni out (21-23), Perinelli mani out (22-23), entra Kockarevic, Decortes passa (22-24), muro Mazzon, 22-25.
Perugia parte bene nel quarto con Markovic (4-1), Decortes mani out (4-2), Mazzon prima errore (6-2) poi muro vincente, 6-3. Kokkonen a segno (8-5), ancora lei in lungolinea (9-6), rientra Kockarevic per Piomboni, la serba a segno, 10-7. Decortes diagonale (10-8), Kockarevic passa (10-9), Perinelli mani out (12-9), poi a filo rete, 13-9. Muro Bartolini (14-9), Decortes vincente (14-10), entra Ornoch al suo posto al servizio, muro Mazzon (14-11), Kockarevic doppio errore (16-11), Mazzon fast, 16-12. Muro Perinelli (17-12), Gardini out (17-13), Kokkonen a segno (18-14), ace Gardini, 21-15. Ornoch a segno (21-16), invasione Perugia (21-17), muro Bartolini (23-17), Kockarevic mani out (23-18), chiude l’errore di Mazzon, 25-18.
Nel tie break di nuovo in campo Piomboni e Decortes, Perinelli trova il 2-0, ancora Perinelli (3-0), Decortes errore (4-0), sbaglia anche Perinelli, 4-1. Mazzon contrattacco (4-2), poi mura (4-3), Piomboni trova il 6-5, toccato l’attacco Kokkonen, 6-6. Out Gardini (6-7), pallonetto Decortes (6-8), entrano Ricci e Vanjak, Kokkonen mani out (7-9), Bonelli inventa l’8-10. Rientrano Turlà e Markovic, muro Mazzaro (10-10), Piomboni a segno (10-11), ancora lei (11-12), ace Piomboni (11-13), Perinelli out (11-14), Perinelli contrattacco (13-14), chiude Kokkonen 13-15.
IL TABELLINO
BARTOCCINI-MC RESTAURI PERUGIA - CBF BALDUCCI HR MACERATA 2-3 (25-22 27-29 22-25 25-18 13-15)
BARTOCCINI-MC RESTAURI PERUGIA: Gardini 20, Mazzaro 13, Markovic 16, Perinelli 17, Lemmens 3, Turla' 1, Recchia (L), Bartolini 8, Ricci 1, Williams, Vanjak, Fiesoli, Sirressi, Kump. All. Giovi.
CBF BALDUCCI HR MACERATA: Kockarevic 6, Mazzon 17, Bonelli 6, Kokkonen 22, Crawford 7, Decortes 15, Caforio (L), Piomboni 15, Ornoch 4, Bresciani, Sismondi, Batte. All. Lionetti.
ARBITRI: Cesare, Clemente.
NOTE - Spettatori: 1217, Durata set: 28', 33', 30', 24', 17'; Tot: 132'. MVP: Piomboni.
L’Eurosuole Forum saluta il 2025 con 14 ace d’autore e una vittoria di quelle pesanti per la classifica. Nel 13° turno della SuperLega Credem Banca, il 2° del girone di ritorno, la Cucine Lube Civitanova piega la Gas Sales Bluenergy Piacenza con il risultato di 3-1 (25-21, 27-25, 18-25, 25-21) e scavalca gli emiliani al quinto posto quando mancano ancora nove giornate al termine della prima fase. Un exploit che prolunga a 18 vittorie la striscia di affermazioni casalinghe nelle stagioni regolari, 6 dall’inizio della Regular Season 2025/26, mentre tra casa e trasferta quella di Santo Stefano è la terza di fila.
Ora testa alla Del Monte® Coppa Italia perché martedì prossimo, alle 20.30, gli uomini di Giampaolo Medei saranno di scena al Pala Barton Energy di Pian di Massiano per il Quarto di Finale in gara unica contro la Sir Susa Scai Perugia.
Il primo set, con Loeppky protagonista, vede la Lube prendere il sopravvento nel cuore del parziale (17-13) e controllare il gioco (25-21). Al rientro Piacenza reagisce e si porta avanti 19-14, ma dopo l’ingresso di D’heer la Lube rimonta uno svantaggio di 5 punti e annulla due palle set, per poi portarsi in vantaggio con un ace del belga (il quinto di squadra nella frazione) e di chiudere con Loeppky alla seconda occasione (27-25). Nel terzo set Piacenza riparte con Seddik dall’inizio (4 su 4 in attacco) e aumenta la pericolosità nelle offensive con il 71% di squadra che porta a riaprire la gara (18-25). Nel quarto atto la Lube torna a lottare con maggiore continuità nel rendimento e si porta avanti anche di 4 punti (18-14), ma deve stringere i denti per portare a casa la posta piena con gli acuti finali di Bottolo (25-21).
Terzo titolo di MVP consecutivo per Loeppky, autore di 16 punti con il 65% in attacco e un muro, miglior realizzatore cuciniero Nikolov con 21 punti con 3 ace e 1 muro. In doppia cifra anche Bottolo (13 con 4 ace) e Gargiulo (11 con 4 ace e 1 muro). Tra i piacentini si distinguono il top scorer Bovolenta con 26 punti (77% e 2 muro) e Gutierrez a 16 (2 ace e 2 muri).
LA GARA Lube in campo con Boninfante al palleggio, gli schiacciatori Loeppky, Nikolov e Bottolo ad attaccare, Gargiulo e D’heer al centro, Balaso libero in alternanza con Bisotto. Ospiti schierati con Porro in cabina di regia e Bovolenta bocca da fuoco, Bergmann e Gutierrez di banda, Galassi e Comparoni centrali, Pace libero.
I biancorossi vincono il primo set 25-21 con 3 ace, 1 muro e una ricezione solidissima, si equivalgono gli attacchi. La Lube parte col turbo grazie a Gargiulo, autore di 2 ace (4-0), ma Piacenza torna in partita impattando sull’invasione cuciniera per poi trovare il sorpasso con Bergmann nello scambio successivo e allungare su un attacco out (7-9). I padroni di casa impattano con l’ace di Bottolo (11-11) per rimettere la testa avanti con Loeppky e un errore di Gutierrez, per poi trovare la fuga con il lungolinea del canadese e il primo tempo di Potke (17-13). Sul 19 a 15 entra Poriya al servizio. Il diagonale di Nikolov e l’attacco di Loeppky portano al massimo vantaggio (23-17). Del canadese anche l’attacco finale per il suo quinto punto con il 71% di positività.
Nel secondo set la Lube rimonta uno svantaggio di 5 punti e vince 28-26. Piacenza parte forte (11-14). Tra i cucinieri entra D’heer che nel finale sarà decisivo. I vicecampioni d’Italia sono frenetici e spingono Medei al time out sul punto di Bovolenta (14-19). Bottolo e Loeppky mettono paura alla Gas Sales, che a sua volta si riunisce a rapporto dal coach (16-19). Al rientro è Nikolov a mettere il pallone a terra prima dei due ace di Bottolo (19-19) e di un nuovo time out di Boninfante senior. Un pasticcio nella manovra di casa serve l’assist agli ospiti (19-21). Sul 20-21 entra Poriya al servizio e favorisce il “rigore” di Nikolov (21-21) Nel finale Bergmann procura ai suoi due palle set (22-24) vanificate dall’attacco di Bottolo e l’ace di Nikolov (24-24). L’ace di D’heer gira il parziale (26-25), il mani out di Loeppky lo chiude alla in un finale rocambolesco. Fondamentali i 5 ace e il coinvolgimento nel gioco di tutti gli attaccanti di casa.
Piacenza, con Seddik dall’inizio, fa la voce grossa in attacco nel terzo set con il 71% di positività e riapre la gara dominando la seconda parte (18-25). I 2 ace di Nikolov e quello di D’heer danno il benvenuto a Piacenza (8-4), ma è solo un’illusione. Una fase di gioco confusa rimette in carreggiata la Gas Sales e Medei chiama un time out (10-9), ma gli emiliani poi impattano a muro (11-11) e trovano il sorpasso su un lungolinea fuori misura dei marchigiani per poi allungare con il diagonale di Gutierrez (12-14). L’ace piacentino complica la situazione (13-16), il mani out di Gutierrez e l’ace di Andringa danno il +5 agli avversari (16-21). Finale in salita in un set dominato in attacco dagli ospiti.
Nel quarto set la Lube rientra in campo con smalto rinnovato e con una dose extra di resilienza si impone 21-21. Nessuno si risparmia (12-11). Il break arriva con il muro di D’heer (13-11), il +3 con la prodezza di Nikolov (15-12), il +4 con l’ace di Boninfante junior (17-13). La Gas Sales non resta a guardare e si riavvicina dopo l’ace di Andringa (18-16). Sul tocco vincente di Loeppky (22-19) il Palas si carica e canta a squarciagola durante il time out chiesto da Piacenza e aumenta di intensità sui due punti decisivi di Bottolo, l'ultimo a referto come 14° ace di squadra nel match.
Cucine Lube Civitanova – Gas Sales Bluenergy Piacenza 3-1 (25-21, 28-26, 18-25, 25-21)
CIVITANOVA: D’heer 5, Gargiulo 11, Loeppky 16, Orduna, Bisotto (L), Balaso (L), Boninfante 2, Poriya, Nikolov 21, Kukartsev ne, Podrascanin 2, Bottolo 13, Duflos-Rossi ne, Tenorio ne. All. Medei
PIACENZA: Porro, Leon 1, Pace (L), Mandiraci ne, Comparoni 1, Galassi 5, Travica, Andringa 2, Bergmann 7, Gutierrez 16, Bovolenta 26, Loreti (L) ne, Fraleone ne, Seddik 6. All. Boninfante
Arbitri: Lot e Salvati
Note: durata set 25’, 29’, 22’, 23’. Totale: 1h 39’. Civitanova: errori al servizio 22, ace 14, muri 5, attacco 56%, ricezione 55% (35%). Piacenza: errori al servizio 23, ace 5, muri 5, attacco 64%, ricezione 44% (26%). Spettatori: 3.485. MVP: Loeppky.
Photo Credits: Maurizio Spalvieri
La ricerca "Le equilibriste. La maternità in Italia 2025" a cura di Alessandra Minello per Save the Children fotografa un decennio di persistenti squilibri tra genitorialità e partecipazione al lavoro. In Italia, le madri continuano a confrontarsi con un mercato del lavoro che penalizza la presenza di figli, in un contesto sociale che ancora attribuisce alla donna la responsabilità principale della cura familiare. La denatalità e il calo delle nascite, insieme a nuclei familiari sempre più piccoli e fragili, accentuano il fenomeno. Nel 2024 sono nati 370.000 bambini, con un calo del 2,6% rispetto al 2023, e il tasso di fecondità totale è sceso a 1,18 figli per donna, mentre l’età media al parto è di 32,6 anni (ISTAT, 2025).
Nel Centro Italia e nelle Marche emerge chiaramente lo svantaggio occupazionale femminile legato alla maternità. Nel 2024, il tasso di occupazione delle donne tra i 25 e i 54 anni senza figli era del 74,3%, scendendo al 69,2% tra le madri con figli minori. La penalizzazione cresce con il numero di figli e nelle fasce d’età centrali: tra le donne 35-44enni con due o più figli minori, il tasso di occupazione scende al 67,1%, contro il 95% degli uomini nella stessa condizione.
L’inattività delle donne aumenta dal 19,9% senza figli al 26,4% con figli minori, mentre per gli uomini con figli minori l’inattività è solo del 3% (Save the Children, 2025). Per quanto riguarda i nuclei monoparentali, al Centro Italia le quote di madri sole e padri soli con figli risultano più elevate rispetto alla media nazionale, pari rispettivamente al 20,6% e al 6,0% del totale dei nuclei.
Nelle Marche e in altre regioni centrali, tra il 2011 e il 2021, l’aumento dei nuclei con madri sole ha superato il 40% (ISTAT, 2021). Anche la distribuzione dei figli mostra una prevalenza del figlio unico tra i nuclei monoparentali, con il 70% dei nuclei con un solo figlio residente, spesso maggiorenne.
A livello nazionale, i dati confermano uno scenario complesso: il tasso di occupazione femminile nella fascia 25-54 anni è del 64,9%, quasi venti punti inferiore a quello maschile, con un tasso di disoccupazione del 7,5% rispetto al 5,6% degli uomini. L’inattività cresce sensibilmente con la maternità, e le famiglie monoparentali mostrano livelli più elevati di povertà e deprivazione materiale.
Le politiche familiari, pur in aumento di spesa rispetto al Pil (1,55% nel 2022), non hanno ancora colmato le disparità strutturali tra donne e uomini, né risposto adeguatamente alle esigenze delle madri sole. La fotografia complessiva del Paese evidenzia l’urgenza di interventi mirati a sostenere la maternità, garantire pari opportunità nel lavoro e ridurre le disuguaglianze territoriali e di genere, in particolare nel Centro e nel Sud Italia (Save the Children, 2025).
Questi dati suggeriscono una riflessione più ampia sul legame tra lavoro e genitorialità in Italia. Lo svantaggio occupazionale che le donne affrontano mette di fronte molte madri a una scelta difficile: conciliare la maternità con la propria carriera o rinunciare temporaneamente - o permanentemente - alla genitorialità per preservare l’indipendenza economica e professionale.
Negli ultimi anni, alcune misure legislative hanno cercato di sostenere i genitori: il Bonus per le nuove nascite (1.000 euro una tantum per figli nati o adottati dal 2025 con ISEE fino a 40.000 euro), le maggiorazioni dell’Assegno unico e universale (AUU) per il primo anno di vita dei figli, la decontribuzione per le madri lavoratrici fino al compimento del decimo anno del figlio più piccolo, e l’incremento dell’indennità del congedo parentale all’80% della retribuzione per tre mesi entro il sesto anno di vita del bambino.
A queste si aggiungono gli investimenti nei servizi educativi per la prima infanzia attraverso il Pnrr e la Legge di Bilancio 2022, con l’obiettivo di raggiungere il 33% di copertura dei bambini 0-3 anni, e strumenti di welfare aziendale per migliorare la conciliazione tra lavoro e cura dei figli.
Tuttavia, nonostante queste misure, molte famiglie - in particolare quelle a basso reddito - restano escluse dai benefici dei servizi e dei trasferimenti monetari, e le difficoltà di accesso ai nidi d’infanzia rimangono rilevanti. L’insieme delle politiche dimostra che, senza interventi più mirati e integrati, il peso della genitorialità continua a ricadere in misura sproporzionata sulle donne, confermando il fenomeno della scelta forzata tra essere madri o mantenere indipendenza professionale, con effetti diretti sulla denatalità e sulla partecipazione femminile al lavoro (Save the Children, 2025; ISTAT, 2025).
Fonti: Le equilibriste. La maternità in Italia 2025, maggio 2025, a cura di Alessandra Minello, Save the Children; I nuclei familiari nei Censimenti della popolazione, anni 2011-2021, ISTAT; Indicatori demografici - Anno 2024, Istat
Mentre l’Italia si prepara alle luci e ai pranzi in famiglia, per milioni di contribuenti e professionisti il mese di dicembre si è trasformato in un vero e proprio "assedio fiscale". A lanciare l'allarme è il Giuseppe Tosoni, dell’associazione Tutela Impresa di Civitanova Marche, che fotografa senza giri di parole una realtà fatta di fiato corto e nervi a pezzi.
Secondo Tosoni, ci troviamo di fronte a una maratona forzata di adempimenti che quest’anno ha raggiunto livelli definiti "grotteschi". Un concentrato di obblighi che, a detta dell'esponente di Tutela Impresa," sembra studiato appositamente per mettere a dura prova la pazienza dei cittadini". "Dicembre è diventato un labirinto – afferma Tosoni – dove tra acconti, saldi, dichiarazioni tardive e ravvedimenti, ogni giorno spunta un termine nuovo, spesso più pesante del precedente".
L'analisi di Tosoni si sofferma su un calendario trasformato in un "campo minato": le date dell’11, 16, 18, 27, 30 e 31 dicembre rappresentano tappe di un percorso dove ogni distrazione può costare carissima in termini di sanzioni e more. "Lo Stato continua a pretendere una puntualità assoluta – sottolinea il presidente di Tutela Impresa– ignorando che famiglie e imprese sono già schiacciate da costi alle stelle e da una burocrazia che non concede tregua".
Ciò che più indigna, secondo l'associazione Tutela Impresa, è l’assurdità di questa concentrazione temporale. Tosoni si chiede perché il Paese debba vivere un "incubo fiscale" proprio quando dovrebbe tirare il fiato: "L’impressione diffusa è che la macchina fiscale non tenga minimamente conto della realtà né della sostenibilità di un simile carico. Il risultato è un accumulo di malcontento e frustrazione, la sensazione di essere prigionieri di un sistema che chiede moltissimo senza restituire".
Il quadro delineato da Tosoni è inesorabile: "Il secondo acconto delle imposte sui redditi che si somma ai versamenti Iva, ai contributi previdenziali, alle rateazioni e alle dichiarazioni integrative. Un elenco infinito che rischia di trasformare anche il giorno di San Silvestro in un frenetico conteggio di cassa anziché in un momento di riposo".
"L’Italia reclama un sistema fiscale più umano, razionale e rispettoso del tempo dei cittadini", conclude Giuseppe Tosoni. Il messaggio inviato da Tutela Impresa è chiaro: finché non si correggerà questa stortura, lo spirito delle feste sarà sempre soffocato dal "ticchettio implacabile delle scadenze", rendendo ogni Natale "un periodo di trincea invece che di serenità".
Si è svolta nei giorni scorsi a Bruxelles, presso Casa Veneto, la conferenza internazionale “Famiglia & Patrimonio: quali diritti?”, un incontro di alto profilo scientifico dedicato all’evoluzione del diritto europeo di famiglia e successorio e alle sfide poste dalla crescente dimensione transnazionale dei rapporti familiari e patrimoniali.
L’evento, organizzato con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Bruxelles, ha riunito studiosi, magistrati e funzionari delle istituzioni europee per un confronto interdisciplinare sui principali nodi giuridici legati alla tutela delle famiglie internazionali, alla gestione del patrimonio familiare e all’applicazione del diritto dell’Unione europea in contesti caratterizzati da elementi di internazionalità.
I lavori sono stati aperti dai saluti istituzionali del Console Generale d’Italia a Bruxelles, Francesco Varriale, il quale ha evidenziato l’importanza di una cultura giuridica attenta alle esigenze delle famiglie che per ragioni di lavoro operano al di fuori dell’Italia.
Tra gli interventi principali, quello della professoressa Lucia Ruggeri, direttrice della Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino, che ha affrontato il tema del diritto di famiglia europeo e delle nuove forme di protezione per le famiglie internazionali, e del dott. Paolo Bruno, magistrato distaccato presso la Direzione Generale Giustizia della Commissione europea, che ha analizzato l’approccio regolatorio dell’Unione in materia di patrimonio e legge applicabile.
Il confronto è stato ulteriormente arricchito dai contributi di Manuel Ignacio Feliu Rey, professore ordinario di Diritto Civile presso l’Università “Carlos III” di Madrid, sul ruolo del trust nei rapporti familiari, di Giuseppe Rosanova, specialista in diritto civile, sui profili comparatistici di nuda proprietà e usufrutto tra Italia e Belgio, e di Maria Cristina Gruppuso, assegnista di ricerca dell’Università di Torino e membro della Jean Monnet CLOSER, che ha approfondito la gestione del patrimonio familiare nelle successioni con elementi di internazionalità.
Nel corso dell’incontro è stato inoltre presentato l’Osservatorio sul diritto europeo di famiglia e successorio, frutto del Progetto europeo PSEFS, con l’obiettivo di offrire uno strumento stabile di analisi, ricerca e divulgazione sui temi del diritto di famiglia e delle successioni in ambito europeo.
L’iniziativa ha confermato il ruolo di Bruxelles come luogo privilegiato di dialogo tra accademia e istituzioni e ha messo in luce la crescente rilevanza del diritto europeo nella tutela delle famiglie e del patrimonio in una società sempre più integrata e mobile.
«È ora di ringraziare, perché tante volte ciascuno, nel proprio piccolo, dimentica di dire quel grazie a tutti coloro che in vari modi aiutano a costruire questa bellissima realtà che è la nostra scuola delle Marche. Molti già lo sanno: sono stata riconfermata per un altro triennio. Avremo modo di costruire ancora di più e ancora meglio, grazie al contributo di ciascuno».
Con queste parole, pronunciate durante il consueto incontro per gli auguri di Natale, il direttore generale Donatella D’Amico ha ufficializzato la sua permanenza alla guida dell’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche per i prossimi tre anni. Il messaggio del direttore non è stato un semplice atto formale, ma un riconoscimento del contributo corale di tutta la comunità scolastica: dai dirigenti ai docenti, dal personale amministrativo e Ata fino agli studenti e alle loro famiglie.
D’Amico ha sottolineato come i risultati “eccellenti” raggiunti dalle Marche siano il frutto di una "collaborazione condivisa", resa possibile da un impegno che, pur essendo spesso “immane”, viene sostenuto con volontà ed entusiasmo da tutte le componenti del sistema scolastico.
Per il prossimo triennio, l’obiettivo dichiarato resta quello di consolidare una scuola aperta, dinamica e inclusiva. Come ribadito fin dal suo insediamento nel 2023, la visione della direzione generale punta a sviluppare negli studenti lo “spirito del viaggiatore”, orientato al confronto critico e a una dimensione cosmopolita. I pilastri dell’azione educativa continueranno a essere la determinazione nell’impegno costante, l’attitudine al cambiamento e la capacità di lavorare in gruppo, valori ritenuti essenziali sia per il personale scolastico sia per gli alunni.
Il rinnovo del mandato garantisce una necessaria stabilità istituzionale, fondamentale per affrontare le sfide complesse che attendono la scuola italiana nei prossimi anni.
La ruota della fortuna, Ok il prezzo è giusto, Rischiatutto, Chi vuol essere milionario. Sono solo alcuni nomi dei tantissimi game show che da decenni intrattengono milioni e milioni di persone in giro per il mondo. Una moda nata negli anni ’20 e ’30 in radio e poi evolutasi con l’arrivo della Tv negli anni ’50. Sono diventate trasmissioni iconiche, che hanno creato anche personaggi tra i loro partecipanti, ma che in un modo o nell’altro sono conosciuti da tutti ancora oggi. Ormai diversi game show, infatti, sono talmente noti da essere conosciuti anche a chi non li segue assiduamente e la loro popolarità ha permesso ad alcuni giochi di essere proposti persino a distanza di anni in veste di contenuto digitale.
Insomma, se certi quiz a premi erano concepiti soprattutto per intrattenere il pubblico da casa, da diverso tempo anche il pubblico stesso arriva ad immedesimarsi a tutti gli effetti nei concorrenti in studio. Il settore dell'intrattenimento virtuale non è rimasto insensibile a questi format e negli ultimi anni sono apparsi così giochi come il The Money Drop o anche il Crazy Time live, delle specie di incarnazioni tech degli show visti in tv. Il game show piace e diverte perché lo spettatore vuole essere coinvolto e, a suo modo, fatto partecipe delle domande ma anche delle emozioni del concorrente.
Gli inizi e l’età dell’oro dei quiz: dagli anni ’30 agli anni ‘60
Il primissimo game show riconosciuto in assoluto è lo Spelling Bee della BBC, andato in onda nel 1938: si trattava di una gara di spelling di parole difficili, concepita sia per radio che per televisione. Negli Stati Uniti, un punto di svolta fu segnato da Truth or Consequences, programma diffuso a partire dal 1940 via radio e sperimentalmente in televisione a partire dal 1941.
Con l’affermarsi della televisione nelle case, i game show conquistarono un ruolo centrale nella programmazione, diventando popolari e capaci di attirare vasti segmenti di pubblico. Un esempio emblematico di quel periodo è “The $64,000 Question”, lanciato nel 1955: grazie al meccanismo di domande sempre più difficili e premi in denaro crescenti, il programma registrò ascolti record e scatenò una vera e propria “febbre” per i quiz a premi.
Il consolidamento internazionale e l’arrivo in Italia
Dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, il modello del game show si diffuse rapidamente anche in altri paesi, con adattamenti nazionali. In Italia, già nelle prime fasi della televisione, emersero produzioni originali e edizioni locali di format stranieri. Programmi come Campanile Sera, Lascia o raddoppia? e altri contribuirono a rendere il game show parte integrante della cultura televisiva italiana, modellando gusti, stile e aspettative del pubblico. Accanto ai programmi entrarono nelle case degli italiani i presentatori. Da Corrado a Walter Chiari, da Noschese a Mike Bongiorno, tutti diventati emblemi della televisione italiana, i telespettatori assistettero all’evoluzione e alla rivoluzione della TV. Negli anni successivi il genere si diversificò ulteriormente: quiz, prove di abilità, giochi a premi, show di intrattenimento con ritmo e spettacolarità, mixando intrattenimento, suspense, competizione e spettacolo.
La trasformazione moderna
Nel corso dei decenni il genere ha continuato a evolversi, integrando nuovi stili narrativi, elementi comici, partecipazione di celebrità, meccaniche originali. In certe stagioni, i game show sostituirono costose varietà televisive e consolidarono un pubblico fedele. Oggi la tradizione dei quiz televisivi convive con trasformazioni tecnologiche e culturali: il concetto di “gioco in diretta” o “gioco partecipato” si è espanso, accogliendo nuovi canali di fruizione e interazione. In tal senso molti format sono diventati ibridi: non più solo “uno studio + un conduttore + concorrenti”, ma anche “multicanale, interattivo, condivisibile, on demand”.
È stata inaugurata oggi, sabato 20 dicembre, ai Musei Civici di Palazzo Bonaccorsi la mostra “Punti di vista tra percezione e figura”, curata da Maria Dolores Picciau. L'evento, che amplia un nucleo di opere già esposte a Cagliari, rappresenta un’occasione imperdibile per approfondire la storia e la ricerca di Lia Drei e Francesco Guerrieri, figure centrali dell’arte italiana tra gli anni Sessanta e Ottanta.
La mostra ricostruisce il percorso di questi due artisti, uniti da una profonda sintonia intellettuale e creativa, il cui cammino è stato caratterizzato da una costante tensione verso l'esplorazione rigorosa delle potenzialità comunicative della pittura. L'evoluzione della loro poetica fu scandita da momenti chiave come la fondazione del gruppo Sperimentale P nel 1963 e la successiva adesione alla Metapittura negli anni Ottanta.
Al cuore della loro indagine si poneva una rigorosa analisi della percezione visiva, profondamente influenzata dai principi della Psicologia della Gestalt. L'obiettivo comune era stabilire un linguaggio universale attraverso l'efficacia fenomenologica dell'opera d'arte, collocando artista e spettatore sullo stesso piano di interrelazione psichico-percettiva. Nonostante le premesse teoriche condivise, i due svilupparono metodologie distinte: Drei scomponeva la realtà in rigorose strutture geometriche, mentre Guerrieri la traduceva in sequenze ritmico-musicali attraverso l'uso di moduli seriali, le cosiddette Continuità.
Il percorso espositivo mette in luce i momenti salienti della loro ricerca attraverso opere chiave. Per Lia Drei, sono esposti il celebre "Cristallo trasgredito" del 1972, i libri d'artista della quadrilogia del triangolo rettangolo – che evidenziano l'interesse per la poesia visiva – e alcuni disegni inediti che ne svelano il processo analitico. Francesco Guerrieri è rappresentato in modo significativo da due versioni di "Interno d'artista" di diverse dimensioni, opere che testimoniano la sua adesione alla Metapittura e la sua peculiare sintesi tra rigore formale e suggestioni figurative.
Il percorso espositivo sottolinea, inoltre, il legame cruciale e duraturo con la città di Macerata, che affonda le radici nel 1979 con la partecipazione alla rassegna Verifica tra due decenni. Il capoluogo marchigiano ha svolto un ruolo decisivo nell'affermazione critica e teorica del loro lavoro. In particolare, le mostre seminali del 1981 e 1982, curate da Elverio Maurizi e qui rievocate, sono considerate pietre miliari per la corretta interpretazione della loro opera.
Questa nuova esposizione si pone in perfetta continuità storica e culturale con quel periodo fecondo, offrendo una necessaria e aggiornata rilettura del contributo dei due maestri a oltre quarant'anni di distanza. Attraverso un costante dialogo tra rigore teorico e sensibilità percettiva, gli artisti hanno confermato la coerenza del loro percorso. L'eredità di Lia Drei e Francesco Guerrieri - secondo la curatrice - risiede infatti “nella sfida intellettuale che ci hanno lasciato: la loro arte richiede allo spettatore uno sguardo attivo e consapevole, invitandoci a riscoprire la capacità critica dell'occhio. Per questa ragione, il loro lavoro non si limita a chiudere un capitolo della storia dell'arte, ma spalanca una porta sul futuro della percezione, dimostrando che i linguaggi pittorici storicizzati sono ancora in grado di offrire preziose lezioni di struttura, etica e verità estetica, essenziali per orientarsi nella complessità del nostro presente”.
Il centro di Civitanova Marche si prepara a vivere un pomeriggio all’insegna della magia e del divertimento. Domenica 28 dicembre, a partire dalle ore 15.30, le vie cittadine ospiteranno la "Caccia agli Elfi", una speciale caccia al tesoro a tema natalizio dedicata a bambini e famiglie.
L’iniziativa è organizzata dal negozio Natural Toys, in collaborazione con l’Associazione dei Commercianti del centro "Centriamo", con l’obiettivo di animare il cuore della città e renderlo ancora più vivo, accogliente e partecipato durante le festività.
I piccoli partecipanti saranno protagonisti di un’avventura coinvolgente: tra indovinelli, prove divertenti e indizi nascosti, dovranno muoversi tra le vie e i negozi del centro, scoprendo angoli della città e lasciandosi guidare dalla fantasia. Un’esperienza pensata non solo per il gioco, ma anche per favorire la condivisione e la socialità.
La "Caccia agli Elfi" rientra nel calendario delle iniziative natalizie cittadine e rappresenta un modo originale per vivere il centro storico, coinvolgendo attivamente famiglie, bambini e attività commerciali in un evento ludico e partecipato.
Quest’anno la scuola materna Manfredi Gravina ha pensato a un gesto per la comunità che partisse dal cuore. Bambini e maestre hanno invitato tutti a rispondere a una domanda semplice e profonda: “Ti sei mai fermato a chiederti qual è il tuo posto del cuore?” Quel luogo, reale o simbolico, in cui ci si sente al sicuro, in pace, riconciliati con se stessi. Non è necessariamente uno spazio geografico: può essere un’esperienza, una persona, un ricordo, un paese dell’anima.
Nella tradizione cristiana, i Re Magi sono uomini in cammino. Cercano, seguono una stella, attraversano strade sconosciute. Eppure, nel momento in cui arrivano alla capanna e si trovano davanti a quel Bambino, trovano il loro posto del cuore: un punto fermo che dà senso al viaggio e che continuerà ad accompagnarli lungo tutta la loro vita.
Nel progetto sono state coinvolte diverse realtà del Comune. I bambini della scuola, insieme ai loro genitori, hanno intervistato le persone che si trovavano in chiesa, le maestre dell’asilo nido Bartolini, gli ospiti della Casa di Riposo, i ragazzi che si preparavano alla cresima, l’amministrazione comunale e anche chi passeggiava al mercato. “Ciò che è accaduto è stato bellissimo”, hanno commentato le maestre della materna Manfredi Gravina: i bambini hanno incontrato tante persone, ne hanno condiviso le emozioni e in tutti i luoghi in cui sono stati hanno sperimentato quanto siano importanti e ricchi di emozioni.
In fondo, ognuno di noi è in cammino e porta dentro di sé la ricerca di un luogo, o di una presenza, capace di dare pace e orientamento. Forse il vero posto del cuore, allora, non è quello in cui arriviamo, ma ciò che, una volta incontrato, ci accompagna per sempre.
Il cuore delle Marche entra nelle case degli italiani grazie a una campagna di comunicazione senza precedenti. In questi giorni e per tutto il periodo natalizio, uno spot promozionale dedicato all’area interna dell’Alto Maceratese viene trasmesso all’interno dei programmi Rai più seguiti, nelle fasce orarie di massima visibilità.
L’iniziativa rientra nelle attività di marketing previste dalla Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) ed è promossa dall’Unione Montana Marca di Camerino, soggetto attuatore della SNAI Alto Maceratese.
Da "Affari tuoi" a "GEO", passando per il Tg2 e le trasmissioni di Antonella Clerici, lo spot mira a raccontare un territorio autentico, ancora poco conosciuto, ma ricco di storia, paesaggi e tradizioni.
"Abbiamo voluto valorizzare il territorio e farlo conoscere a un pubblico ampio con l’obiettivo di accrescerne la notorietà a livello nazionale e intercettare nuovi flussi turistici interessati a un’offerta autentica, sostenibile e legata ai valori delle aree interne", spiega Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino.
Si tratta di una operazione mediatica inedita per l’area: "È un'azione mai fatta prima – prosegue Gentilucci – utile ad accompagnare la rinascita delle aree interne, che sono finalmente pronte ad accogliere i turisti che vorranno immergersi nel Cuore delle Marche". Un messaggio che guarda al futuro, puntando su un turismo consapevole e di qualità, capace di valorizzare le comunità locali e il loro patrimonio identitario.
A rafforzare ulteriormente la strategia di comunicazione contribuisce anche la realizzazione di un calendario fotografico dedicato ai 17 Comuni dell’area interna alto maceratese, che sarà distribuito nei prossimi giorni. Le immagini raccontano borghi, paesaggi ed eventi, offrendo uno sguardo unitario su un territorio variegato ma legato da una forte identità comune.
"Un ulteriore strumento di racconto del territorio – conclude Gentilucci – capace di mettere a sistema eventi, esperienze e identità locali in una visione condivisa di sviluppo turistico". Con televisione e immagini d’autore, l’Alto Maceratese si prepara così a presentarsi al grande pubblico, trasformando il Natale in un’occasione di rilancio e nuova attenzione nazionale.
Nel cuore del centro storico di Sant'Angelo in Pontano, sotto le suggestive volte dei sotterranei del teatro comunale “Nicola Antonio Angeletti”, prende vita una delle realtà culturali più affascinanti delle Marche: il Museo Tipologico del Presepe Cassese, una collezione permanente che racconta secoli di storia, arte e tradizione presepiale. Dal 2022 la raccolta è custodita in questo spazio grazie a un progetto fortemente voluto dall’amministrazione comunale e seguito da Gianni Berarducci, consigliere comunale che ha curato l’allestimento insieme alla figlia di Domenico Cassese, storico collezionista.
«Questa collezione è stata proposta dalla figlia di Domenico Cassese», spiega Berarducci, «anche perché Sant'Angelo in Pontano ha da tempo la nomina di Paese dei presepi. Il paese è diventato famoso per il percorso espositivo che allestivamo ogni anno e, conoscendo il sindaco, è nata l’idea di creare una mostra permanente». Una proposta che si è concretizzata nel momento in cui la famiglia Cassese doveva lasciare l’abitazione che ospitava la raccolta, rendendo necessaria una nuova collocazione capace di valorizzarne il prestigio.
La scelta dei sotterranei del teatro non è stata casuale. «Il locale si adattava molto bene alla mostra», sottolinea Berarducci, «è stato completamente recuperato, rifatto con tutte le illuminazioni a led nelle bacheche e oggi la collezione è esposta in modo molto più pertinente e consono al valore che ha». Un allestimento che esalta ogni dettaglio e accompagna il visitatore in un viaggio tra epoche e tradizioni diverse.
Tra i pezzi più importanti della collezione spicca il celebre presepe di Matera, realizzato da «uno scultore molto famoso di Trapani», come racconta Berarducci, «ed è sicuramente uno dei pezzi più pregiati». Accanto a questo capolavoro, il museo conserva presepi e statue risalenti anche al Settecento, oltre a opere provenienti da numerose aree d’Europa. «Ci sono pezzi di Cesi, visto che Domenico era originario di quella zona», aggiunge, «ma anche presepi polacchi, napoletani, spagnoli e francesi. È una collezione davvero internazionale».
La figura di Domenico Cassese rappresenta il cuore pulsante di questo patrimonio. Nato a Brindisi nel 1908 da famiglia napoletana e vissuto tra Pollenza e Macerata, Cassese ha dedicato l’intera vita al presepe, trasformando una passione infantile in un percorso culturale di rilievo nazionale. Partecipò a convegni, mostre e scambi con collezionisti italiani ed esteri, arrivando a creare un vero museo tipologico nella propria abitazione, visitato da appassionati e scolaresche fino alla sua scomparsa nel 1997.
Oggi quella lunga storia continua a vivere a Sant'Angelo in Pontano, rafforzando l’identità di un borgo che, come ricordato anche dal sindaco Vanda Broglia, è conosciuto in tutto il centro Italia come “il paese dei cento presepi”. Un riconoscimento che trova nuova linfa proprio nella presenza della collezione Cassese, destinata a rimanere in dotazione al Comune per dieci anni.
La visita al museo è possibile su appuntamento durante la settimana, mentre nei giorni festivi l’apertura è prevista dalle 15:30 alle 19:30. Un’occasione preziosa per scoprire un patrimonio artistico e culturale unico, dove il presepe diventa racconto, memoria e identità condivisa.
Chiusura temporanea al traffico per uno dei viali più suggestivi di Recanati. Lunedì 29 dicembre, dalle ore 7 alle 15, e comunque fino al termine dei lavori, il viale Colle dell’Infinito sarà interdetto alla circolazione veicolare.
A comunicarlo è l’amministrazione comunale, che spiega come il provvedimento sia necessario per consentire interventi di manutenzione su alcuni arbusti sovrastanti la carreggiata, da tempo sotto osservazione per motivi di sicurezza. La chiusura interesserà il tratto compreso tra l’intersezione con viale Passero Solitario e quella con viale Nicola Badaloni.
L’intervento è stato programmato durante il periodo di sospensione delle attività scolastiche, proprio per ridurre al minimo i disagi alla viabilità cittadina. In ogni caso, fa sapere il Comune, sarà garantito il transito ai mezzi di emergenza qualora se ne presentasse la necessità.
Per informare adeguatamente cittadini e automobilisti, apposita segnaletica verrà posizionata in diversi punti strategici della città: all’uscita del parcheggio Sant’Agostino, in via Porta Cerasa all’intersezione con viale Passero Solitario, all’uscita della rotatoria del Crocifisso su via Filippo Corridoni, in via della Colombella, in viale Nazario Sauro all’intersezione con viale Trento e sempre in viale Nazario Sauro all’incrocio con viale Gherarducci.
L’amministrazione invita i cittadini a prestare attenzione alla segnaletica e a programmare per tempo percorsi alternativi durante la fascia oraria interessata dai lavori.
L'universo delle slot machine è un microcosmo di narrativa digitale e casualità matematica. Questi giochi racchiudono storie di fortune istantanee e di caos finanziario. Per molti giocatori, l'evoluzione verso il digitale ha significato l'accesso a piattaforme per slot online con soldi veri, dove il rischio e la ricompensa assumono una forma immediata. Questo passaggio ha ridefinito l'esperienza stessa del gioco. L'attrattiva risiede nella fusione perfetta di tecnologia e speranza.
Fatti Essenziali sul Fenomeno Slot
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La Psicologia Dietro il Rullo che Gira
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Innovazione Tecnologica Ridefinisce il Gioco
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Gestione del Caos: Un Approccio Pratico
Il caos finanziario è un rischio reale in questo ambiente. La disciplina è l'unico vero contrappeso alla casualità del gioco. Stabilisci un budget di gioco definito e consideralo un costo per l'intrattenimento. Non inseguire mai le perdite con depositi aggiuntivi e impulsivi. Utilizza gli strumenti di autocontrollo offerti dalle piattaforme serie, come limiti di deposito e timer di sessione. Ricorda sempre che ogni spin è indipendente e il risultato è determinato da un generatore di numeri casuali certificato. La fortuna non ha memoria e non esiste una strategia per "battere" la slot nel lungo periodo. L'obiettivo deve essere la gestione responsabile della tua esperienza.
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