Un uomo di 49 anni è deceduto oggi, intorno alle ore 13:00, a seguito di un grave incidente stradale avvenuto sulla Strada Statale 78, nel comune di San Ginesio. Il conducente del mezzo pesante, che lavorava per una ditta di Tolentino, ha sbandato in maniera improvvisa, per ragioni ancora da chiarire, provocando il ribaltamento del camion lungo la carreggiata. La vittima, Maurizio Falzetti, originaria del Varesino, risiedeva a Tolentino da anni.
Sul posto, in località Campanelle, sono intervenuti i vigili del fuoco delle squadre di Tolentino e della sede centrale di Macerata, supportati dall'autogru, che hanno provveduto a estrarre il conducente dal veicolo. Nonostante l’intervento immediato del personale del 118, l’uomo non ce l’ha fatta.
I carabinieri della Compagnia di Tolentino hanno effettuato i rilievi per accertare le cause dell’incidente, che non ha coinvolto altri veicoli. La strada è attualmente chiusa al traffico in entrambe le direzioni per permettere le operazioni di messa in sicurezza e i successivi accertamenti. La dinamica dell'incidente è al momento in fase di ricostruzione. Il personale Anas è intervenuto per ripristinare la transitabilità appena possibile, sono presenti deviazioni in loco.
Un uomo di 49 anni è deceduto oggi, intorno alle ore 13:00, a seguito di un grave incidente stradale avvenuto sulla Strada Statale 78, nel comune di San Ginesio. Il conducente del mezzo pesante, che lavorava per una ditta di Tolentino, ha sbandato in maniera improvvisa, per ragioni ancora da chiarire, provocando il ribaltamento del camion lungo la carreggiata. La vittima, Maurizio Falzetti, originaria del Varesino, risiedeva a Tolentino da anni.
Sul posto, in località Campanelle, sono intervenuti i vigili del fuoco delle squadre di Tolentino e della sede centrale di Macerata, supportati dall'autogru, che hanno provveduto a estrarre il conducente dal veicolo. Nonostante l’intervento immediato del personale del 118, l’uomo non ce l’ha fatta.
I carabinieri della Compagnia di Tolentino hanno effettuato i rilievi per accertare le cause dell’incidente, che non ha coinvolto altri veicoli. La strada è attualmente chiusa al traffico in entrambe le direzioni per permettere le operazioni di messa in sicurezza e i successivi accertamenti. La dinamica dell'incidente è al momento in fase di ricostruzione. Il personale Anas è intervenuto per ripristinare la transitabilità appena possibile, sono presenti deviazioni in loco.
Importante operazione anticontraffazione della guardia di finanza di Macerata nel cuore del distretto calzaturiero marchigiano. I militari della Compagnia di Civitanova Marche hanno sequestrato 51.434 fondi di suole e calzature riportanti marchi riconducibili a note case di moda italiane ed estere, privi di qualunque autorizzazione alla riproduzione. Denunciati due imprenditori, entrambi attivi nel settore.
L'operazione nasce da una mirata attività di intelligence, analisi dei dati e controlli economici sul territorio, che hanno permesso alle Fiamme Gialle di individuare anomalie riconducibili a possibili pratiche di contraffazione. Sulla base degli elementi raccolti, i finanzieri hanno effettuato un controllo presso lo stabilimento di una società calzaturiera del territorio, trovando fin da subito numerose suole in lavorazione e prodotti finiti pronti per la commercializzazione riportanti il marchio di una nota maison italiana. La casa madre, tuttavia, non aveva rilasciato alcuna autorizzazione all’utilizzo del brand.
Gli accertamenti sono poi proseguiti nei locali nella disponibilità di un secondo imprenditore, rivelatosi fornitore della merce irregolare. Qui i finanzieri hanno scoperto ulteriori fondi difettosi di calzature, anch’essi contrassegnati con marchi riconducibili a brand di fama internazionale. Secondo le ipotesi investigative, tali fondi - invece di essere distrutti, come previsto dalle procedure delle aziende licenziatarie - sarebbero stati destinati a un mercato parallelo, del tutto estraneo ai circuiti ufficiali e ignoto alle case madri titolari dei brevetti industriali.
Tutto il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro. Nei confronti dei due imprenditori sono scattate le denunce alla Procura della Repubblica per i reati di ricettazione, contraffazione, alterazione o uso illecito di marchi o brevetti, modelli e disegni.
La Guardia di Finanza precisa che l’attività è tuttora nell’ambito delle indagini preliminari e che i soggetti coinvolti devono essere considerati non colpevoli fino a eventuale sentenza definitiva di condanna. L’operazione conferma l’impegno costante del Corpo nella tutela della proprietà intellettuale e nella difesa di un settore, quello calzaturiero, che rappresenta una delle eccellenze produttive del territorio maceratese e marchigiano.
In un Natale che invita alla luce e alla rinascita, a Civitanova Marche si accende un’iniziativa capace di unire bellezza, ambiente e solidarietà. Si tratta degli “Alberi di Natale a Noleggio Solidali” di Pellegrini Giardini, un progetto che trasforma l’albero di Natale — simbolo per eccellenza della festa — in un dono che cresce due volte: per la natura e per le donne che chiedono aiuto. Quest’anno, infatti, il 10% del ricavo netto dei noleggi sarà destinato all’Associazione Donne e Giustizia ODV di Ancona, un presidio fondamentale per la tutela e il sostegno delle donne in difficoltà. Un gesto semplice, ma che porta con sé un grande significato: quello di un Natale in cui l’amore per il verde diventa anche cura per le persone.
Nei giorni più luminosi dell’anno, davanti alla sede di Pellegrini Giardini prende vita un piccolo bosco incantato: alberi veri illuminati da migliaia di luci LED, pronti a diventare protagonisti delle case e delle attività del territorio. Si possono scegliere direttamente in vivaio, dove l’atmosfera natalizia è resa ancora più autentica dalla natura che circonda il luogo. La consegna è gratuita nelle zone vicine a Civitanova e disponibile, con una piccola quota, entro 50 km. Ma la magia più grande arriva dopo: a gennaio gli alberi tornano a casa, in vivaio, dove vengono curati dai giardinieri e riportati alla vita. Niente sprechi, niente abbandoni: solo un ciclo naturale che continua. Un Natale che non finisce il 6 gennaio, ma che continua a fiorire.
Il progetto solidale è nato anche grazie alla sensibilità della dott.ssa Margherita Carlini, che ha guidato l’azienda nell’individuare una realtà seria e credibile come Donne e Giustizia ODV di Ancona. Un incontro — professionale e umano — che ha trasformato un servizio già esistente in un gesto capace di portare sollievo concreto a chi vive un momento difficile.
A raccontare questa scelta ai microfoni di Picchio News è Sabina Pellegrini, titolare di Pellegrini Group: "Negli ultimi anni addobbavamo alberi per i clienti, un lavoro che amiamo. Quest’anno abbiamo sentito il bisogno di dare un senso ancora più profondo a quello che facciamo. Grazie alla dott.ssa Carlini abbiamo conosciuto Donne e Giustizia: da lì è nata l’idea di usare il Natale per donare qualcosa in più".
Sui valori della sostenibilità aggiunge: "A gennaio recuperiamo gli alberi: tornano in vivaio, crescono, riprendono vita. Nulla si spreca. L’anno prossimo, speriamo, torneranno di nuovo a portare luce nelle case". E sul significato umano del progetto: "Curare il verde è il nostro mestiere. Ma quest’anno abbiamo voluto prenderci cura anche delle persone. È un modo per dire che nessuno deve sentirsi solo, soprattutto a Natale".
Gli alberi disponibili sono di tutte le dimensioni: dai più piccoli, perfetti per chi ha poco spazio, ai più grandi per attività e luoghi pubblici.Un modo per permettere a chiunque — famiglie, negozianti, associazioni — di contribuire con un piccolo gesto. Per trasparenza, entro pochi mesi sul sito dell’azienda sarà pubblicato un resoconto ufficiale con il numero di alberi noleggiati e l’importo donato all’associazione.
L'iniziativa anticipa un anno speciale: il 2026 segnerà i 60 anni di vita di Pellegrini Giardini, fondata nel 1966 da Renato Pellegrini. Oggi l’azienda è una realtà familiare solida, fatta di figli, nipoti e quasi 40 collaboratori, uniti dallo stesso amore per il verde. Un percorso di radici profonde, visione e cura, che continua a crescere come gli alberi che da sempre coltivano.
"Auguro a tutti un Natale pieno di salute, pace e gentilezza — conclude Sabina Pellegrini —. Se con questa iniziativa riusciremo ad aiutare anche una sola donna che ne ha davvero bisogno, sarà il dono più bello".
Quattro persone sono state trasferite nel pomeriggio di domenica 7 dicembre al Centro Iperbarico di Ravenna per una grave intossicazione da fumo. I pazienti stavano preparando la salata, detta "pista" in dialetto maceratese, quando si è verificato l’incidente. È atteso in pronto soccorso anche un quinto soggetto coinvolto.
L’episodio è avvenuto nella mattinata di oggi in una casa di campagna a Pollenza. Mentre i presenti erano impegnati nella preparazione, utilizzavano una bombola a gas e il camino acceso per scaldate. Quest'ultimo avrebbe saturato l’ambiente di fumo, provocando il malore del più anziano del gruppo, un uomo di 67 anni, che ha perso i sensi ed è stato subito portato al pronto soccorso. Gli altri tre, di 58, 26 e 30 anni, si sono recati a loro volta in ospedale per accertamenti; dagli esami del sangue sono emersi livelli elevati di monossido di carbonio.
A quel punto si è reso necessario il trasferimento urgente in Emilia-Romagna. I quattro sono stati portati a Ravenna con due ambulanze e in serata trascorreranno circa due ore in camera iperbarica. Al termine del trattamento, tre di loro verranno riportati a Macerata, mentre il paziente più grave resterà a Ravenna per ulteriori accertamenti.
Nella notte di ieri, i carabinieri della sezione radiomobile della Compagnia di Macerata sono intervenuti a Monte San Giusto in seguito a una segnalazione per una lite in ambito familiare. A chiedere aiuto sono state due donne presenti nell’abitazione: la compagna di un uomo di 31 anni e la madre di lei.
Quando i militari sono arrivati sul posto, hanno trovato nell’appartamento il 31enne - disoccupato e già noto alle forze dell’ordine - insieme alla compagna, al figlio minore della coppia e ai genitori della donna. Secondo quanto riferito, l’uomo, al culmine di una discussione nata per futili motivi, avrebbe minacciato le due donne e le avrebbe aggredite fisicamente utilizzando un coltello da cucina. In particolare, le avrebbe colpite al capo con la parte piatta della lama.
La madre della compagna ha riportato una vistosa ecchimosi al volto. Nonostante le ferite, entrambe le donne hanno rifiutato sia il trasporto al pronto soccorso per le cure mediche, sia la possibilità di essere accolte in una struttura protetta, come proposto dal personale sanitario del 118, intervenuto insieme ai carabinieri.
Al termine degli accertamenti, il 31enne è stato denunciato a piede libero all’autorità giudiziaria con l’accusa di percosse e minacce.
È in corso la riattivazione graduale della fornitura di gas metano nella zona di Villa Potenza, a Macerata, dopo l’incidente avvenuto ieri vicino al ponte Sandro Pertini (leggi qui). Un cavo di media pressione era stato tranciato accidentalmente mentre operai di una ditta stavano effettuando trivellazioni per la posa di tubature elettriche, lasciando circa cento famiglie senza gas.
I tecnici della società che gestisce la rete gas hanno completato la riparazione della tubazione e stanno ora passando casa per casa per riattivare le utenze. L’intervento ha richiesto la chiusura temporanea di un tratto della SS77, all’altezza del km 95, per garantire la sicurezza durante le operazioni.
Sul posto erano intervenuti vigili del fuoco e polizia locale, insieme ai tecnici specializzati. Non è stata necessaria l’evacuazione dei residenti, nonostante la copiosa fuga di gas, ma la chiusura della strada ha inevitabilmente causato disagi alla viabilità, con deviazioni e rallentamenti per gli automobilisti.
Con la conclusione dei lavori e il progressivo ripristino del servizio, la situazione sta lentamente tornando alla normalità, garantendo alle famiglie di Villa Potenza la regolare fornitura di gas metano.
Tre uomini di 26, 21 e 19 anni, tutti di origine georgiana e domiciliati a Napoli, sono stati denunciati dai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Camerino con l’accusa di ricettazione.
Nel corso di un controllo su strada, i militari hanno fermato il veicolo su cui viaggiavano e, durante la perquisizione, hanno rinvenuto a bordo 25 bottiglie di alcolici e superalcolici di varie marche. Alla richiesta di spiegare la provenienza della merce, dal valore complessivo stimato in circa 800 euro, i tre non sono stati in grado di fornire alcuna giustificazione convincente.
Il materiale è stato quindi sottoposto a sequestro e sono in corso ulteriori accertamenti per risalire all’eventuale luogo del furto e ai canali di approvvigionamento delle bottiglie.
Giornata di controlli straordinari nel Maceratese, dove sabato mattina il Comando Compagnia Carabinieri di Macerata, con il supporto del Nucleo Cinofili di Pesaro, ha messo in campo un servizio a largo raggio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati. Particolare attenzione è stata riservata al contrasto dello spaccio di stupefacenti nelle aree ritenute più sensibili, come scuole, parchi pubblici e locali.
Nel corso dell’operazione sono stati allestiti diversi posti di controllo alla circolazione stradale, mirati a intercettare comportamenti pericolosi e irregolarità alla guida. Complessivamente i militari hanno monitorato sette obiettivi considerati a rischio — tra cui la stazione ferroviaria, alcune scuole e un esercizio commerciale — impiegando cinque pattuglie sul territorio.
Il bilancio dell’attività parla di 26 veicoli e 61 persone controllate, sei delle quali già note alle forze dell’ordine. Sono state elevate quattro sanzioni amministrative per violazioni al Codice della strada, con il ritiro di quattro patenti di guida e di due documenti di circolazione.
Durante i controlli, la Sezione Radiomobile ha denunciato un 30enne pakistano residente a Monte San Giusto, ritenuto responsabile del reato di spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate. Secondo quanto ricostruito, l’uomo avrebbe tentato di cambiare una banconota da 50 euro palesemente contraffatta in una tabaccheria. Il titolare, insospettito, ha chiamato il 112. I Carabinieri sono intervenuti sul posto, hanno identificato il 30enne e sequestrato la banconota, che sarà inviata alla Banca d’Italia per le verifiche tecniche. L’indagato non ha saputo giustificare il possesso del denaro falso e le indagini proseguono.
Nel pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Cingoli hanno dato esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Fermo nei confronti di un 48enne del posto, pluripregiudicato. L’uomo dovrà scontare una pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione per i reati di rapina aggravata e furto aggravato in concorso. Dopo le formalità di rito, è stato trasferito nel carcere di Fermo.
In serata, un’ulteriore denuncia è scattata da parte della Radiomobile di Macerata: un 29enne macedone residente a Montefano è risultato positivo all’alcol test, con un tasso di 0,93 g/l. Per il giovane è scattato il ritiro della patente di guida, mentre il veicolo è stato affidato a una persona ritenuta idonea alla conduzione.
Nella mattinata di oggi, sotto un inatteso sole invernale e con il primo sentore del clima di festività natalizie, le classi quarte e quinte dell’indirizzo Agraria dell’ISTVAS di Ancona hanno lasciato i banchi di via Trevi per una lezione fuori porta davvero speciale: la visita all’azienda Quacquarini di Serrapetrona, realtà che unisce, sotto lo stesso cognome, la storica cantina vitivinicola e la rinomata azienda dolciaria.
A fare da guide d’eccezione sono stati Lorenzo, Filippo e Andrea, figli di Mauro Quacquarini e rappresentanti della nuova generazione familiare. Con loro, gli studenti e le studentesse hanno attraversato due mondi solo in apparenza distanti: quello dei filari di Vernaccia Nera e dei locali di appassimento, e quello dei laboratori dove nascono panettoni, torroni, biscotti e cioccolate che animano le tavole delle feste e non solo.
La visita è iniziata dal cuore più intimo della cantina: i locali di appassimento dove i grappoli di Vernaccia Nera sono sospesi a coppie, allineati in file ordinate che corrono per metri e metri. È qui che una parte delle uve, raccolte a ottobre, trascorre circa tre mesi: un appassimento naturale che concentra zuccheri, aromi e sostanza colorante, preparandole al ruolo chiave nella nascita della Vernaccia di Serrapetrona.
Dai locali di appassimento si passa in cantina, dove i ragazzi e le ragazze ripercorrono l’intero ciclo produttivo della Vernaccia di Serrapetrona DOCG, vino simbolo del territorio e dell’azienda. I Quacquarini coltivano circa 35 ettari di vigneti di Vernaccia Nera, in regime biologico, dedicati quasi interamente a questa denominazione.
Gli studenti scoprono così che la Vernaccia di Serrapetrona è un unicum nel panorama enologico: uno spumante rosso ottenuto al 100% da Vernaccia Nera, con circa il 60% delle uve sottoposte ad appassimento, e un processo che prevede ben tre fermentazioni.
Conclusa la visita alle cantine, seguendo la scia di profumi di cacao, di burro e lievito in piena attività, si riprende la strada per far visita alla produzione di dolciaria.
La Dolciaria Quacquarini è specializzata in creazioni di pasticceria artigianale che reinterpretano le ricette tipiche marchigiane con tocchi originali: biscotti, cioccolate, torroni, grandi lievitati come panettoni e pandori.
In questo periodo dell’anno i ritmi sono serrati: dagli stampi escono panettoni classici con uvetta e scorze d’arancia, versioni golose con amarene e cioccolato e soprattutto il panettone alla Vernaccia di Serrapetrona DOCG, con uvetta e frutti di bosco, che porta nel dolce il profumo del vino di casa.
Accanto ai lievitati, gli studenti scoprono la “biscotteria” dell’azienda: ciambelline alla Vernaccia, cantuccini, anicetti e altri biscotti che raccontano la tradizione regionale, insieme a torroni morbidi e tavolette di cioccolato pensate proprio per le festività.
Per chi studia trasformazione dei prodotti agroalimentari, è un laboratorio a cielo aperto: dall’uso del vino nell’impasto alle tecniche di lievitazione, dalla scelta delle farine alla gestione del confezionamento.
Nel corso della mattinata, diventa chiaro che le due anime dell’azienda – la vitivinicola e la dolciaria – non vivono in parallelo, ma si intrecciano. La Vernaccia di Serrapetrona non è solo la protagonista delle bottiglie DOCG: entra negli impasti dei dolci, ispira abbinamenti, diventa firma di una linea di prodotti che porta il nome di Serrapetrona sulle tavole di tutta Italia.
Il comando di polizia locale di Civitanova Marche interviene per fare chiarezza sulle recenti notizie riguardanti i misuratori elettronici di velocità e annuncia un cambio di passo nelle strategie di controllo del territorio. «È fondamentale garantire una corretta informazione alla cittadinanza», fanno sapere dal Comando, smentendo ricostruzioni considerate «fuorvianti» e illustrando un nuovo corso orientato alla sicurezza attiva.
Al centro delle polemiche, la presunta irregolarità nell’inserimento dei dispositivi – il Telelaser Trucam e il Velomatic 512d – nella piattaforma ministeriale. Una ricostruzione che la polizia locale definisce «totalmente infondata». I due strumenti, spiegano dagli uffici di via Marinetti, sono stati registrati «entro i termini perentori del 28 novembre» e secondo le procedure tecniche previste.
Resta da completare l’inserimento di alcune informazioni residue, attività già affidata al personale competente e legata a un semplice «disallineamento informatico».
Se gli autovelox risultano pienamente in regola, la loro sospensione non è legata agli adempimenti ministeriali, ma alla recente ordinanza della Corte di Cassazione che ha introdotto dubbi sulla distinzione tra approvazione e omologazione dei dispositivi. Il Comune ha quindi deciso una pausa «cautelativa e temporanea», in attesa di un chiarimento normativo definitivo e dei necessari interventi tecnici.
«Non appena il legislatore avrà fatto chiarezza - assicura il Comando - i controlli sulla velocità riprenderanno regolarmente».
Parallelamente, la polizia locale punta su nuove tecnologie per rafforzare la sicurezza stradale. È stato infatti acquistato il Targa System 5.0, un dispositivo in grado di individuare in tempo reale veicoli privi di assicurazione, revisione, rubati o collegati a reati. Uno strumento «più evoluto» rispetto al precedente, che consente un controllo dinamico ed efficace della legalità su strada.
Accanto al nuovo sistema, le pattuglie intensificheranno verifiche su soste irregolari, uso del cellulare alla guida - anche con agenti in borghese - e guida in stato di ebbrezza.
Il dirigente della Polizia Locale, Cristian Lupidi, rivendica la linea adottata: «La sicurezza non si misura con il numero di misuratori presenti in un elenco, ma con la capacità di adeguare i controlli al contesto normativo. Abbiamo scelto la massima prudenza giuridica sospendendo il rilevamento della velocità: è un atto di rispetto verso i cittadini».
E lancia un messaggio chiaro: niente "liberi tutti". Domani, per la festività dell’8 dicembre, sono previste sette pattuglie sul territorio, inclusi agenti in abiti civili per verifiche su traffico, conduzione degli animali e conferimento dei rifiuti.
Piena sintonia anche dall’assessorato alla sicurezza urbana. L’assessore Giuseppe Cognigni conferma la strategia: «Il decreto parla chiaro: va limitato l’uso indiscriminato dei dispositivi di controllo della velocità. A Civitanova abbiamo scelto strumenti più intelligenti, come il Targa System, in grado di individuare veicoli rubati, non assicurati, non revisionati o intestati a prestanome. Un alleato prezioso per la sicurezza urbana».
Il Consiglio Comunale di Sefro è stato ufficialmente convocato per venerdì 19 dicembre 2025, alle ore 18:00, presso la sala consiliare di Piazza Bellanti. Al centro della seduta ci sarà l’approvazione del bilancio di previsione 2026-2028, strumento fondamentale che definisce le strategie economiche e operative dell’ente per il prossimo triennio.
L’amministrazione comunale conferma l’obiettivo di chiudere i conti entro i termini di legge del 31 dicembre, evitando così le limitazioni dell’esercizio provvisorio. Grazie al lavoro avviato durante il mandato dell’ex vicesindaco e assessore al bilancio Rodolfo Rossi e portato avanti con continuità dall’attuale presidente del Consiglio con delega al bilancio, Alessandro Midei, il Comune sarà pienamente operativo dal 1° gennaio 2026, garantendo continuità nei servizi e capacità di spesa immediata.
Lo schema di bilancio, già approvato in giunta e corredato dalla nota integrativa, conferma la solidità dei conti comunali. Tra i dati più rilevanti emerge la conferma della pressione fiscale invariata: IMU e addizionale IRPEF restano ai livelli del 2025, senza chiedere sacrifici aggiuntivi ai cittadini. Parallelamente, si conferma la razionalizzazione della spesa, con le previsioni per le spese correnti in calo a 774.334 euro nel 2026, rispetto ai circa 900.000 euro del 2025, senza ricorrere a nuovi mutui.
Il presidente del Consiglio Alessandro Midei sottolinea l’importanza della chiusura anticipata: “Non è solo un tecnicismo, ma un segnale di efficienza. Questo risultato nasce da una grande sinergia tra politica e apparato amministrativo. I dipendenti comunali hanno lavorato con grande professionalità, permettendoci di coniugare rigore contabile e operatività”.
Anche il sindaco Pietro Tapanelli esprime soddisfazione, evidenziando le sfide future: “Consegniamo alla comunità un bilancio sano, mantenendo ferme IMU e IRPEF. La gestione della TARI resta la sfida più complessa, con costi che dipendono da dinamiche sovracomunali. Monitoreremo attentamente la situazione e cercheremo soluzioni per mitigare eventuali aumenti”.
Oltre al bilancio, il Consiglio discuterà altri temi strategici, tra cui la valorizzazione del patrimonio comunale e la nuova legge per la promozione delle zone montane, confermando l’attenzione dell’amministrazione verso le aree interne.
L’amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Giuliana Giampaoli, interviene con decisione sullo stato dell’ippodromo cittadino Martini, respingendo le recenti contestazioni avanzate dal Comitato di gestione. Secondo l’ente, infatti, da anni si assisteva a una gestione caratterizzata da una "visione poco lungimirante e da una mancanza di progettualità imprenditoriale necessaria per garantire il futuro dell’impianto nel panorama ippico nazionale".
Dal 2021 il Comitato risultava aggiudicatario del bando, ma mai firmava la convenzione, creando un vero e proprio “limbo amministrativo”, incompatibile con la gestione legittima di un bene pubblico. L’amministrazione Giampaoli sottolinea che è dovere della pubblica amministrazione affrontare i problemi invece di nasconderli, come avvenuto per anni con delibere a scadenza, senza monitoraggio né visione strategica.
«Abbiamo rilevato gravi criticità – afferma la sindaca – dall’impianto in degrado agli addetti non pagati, passando per utenze disattivate e canone di concessione non versato. Nessun progetto concreto è mai stato formalmente presentato all’amministrazione, nemmeno dopo l’assenso a esaminare la proposta di partenariato da parte della società EliFarm, trasmesso a gennaio 2024».
A inizio 2025 l’ippodromo si trovava in uno stato di quasi abbandono. La decisione del Comitato di riconsegnare l’impianto al Comune, lasciando aperto un debito nei confronti dell’ente, ha reso necessaria una pronta azione da parte dell’amministrazione. Grazie all’intervento tempestivo, alla costituzione di una nuova società e al dialogo con il Ministero, è stato possibile garantire la stagione ippica 2025, seppur ridotta, con un impianto riqualificato e funzionante.
L’amministrazione sottolinea che l’avviso di bando per la gestione dell’impianto è stato emesso in piena regola e che il Comitato non avrebbe potuto ripresentarsi. «Ci chiediamo quale sia il fine di questa iniziativa scomposta», conclude la nota comunale, ribadendo la trasparenza e la regolarità dell’operato dell’amministrazione Giampaoli.
La stipsi cronica non è solo un piccolo fastidio occasionale, ma una condizione che può accompagnare la quotidianità di molte persone, influenzando energia, umore e qualità della vita. Gonfiore, senso di pesantezza, evacuazioni difficili o poco frequenti diventano spesso una fonte di stress, imbarazzo e frustrazione.
Negli ultimi mesi sono state pubblicate nuove e importanti raccomandazioni dalla British Dietetic Association, una delle società scientifiche più autorevoli in ambito nutrizionale. Gli esperti hanno analizzato numerosi studi per capire quali strategie alimentari funzionano davvero nella stipsi cronica. E le risposte sono molto più concrete, e più semplici, di quanto si possa immaginare.
Non esiste una “dieta miracolosa”, ma esistono alcuni alimenti e abitudini che, con costanza e gradualità, aiutano realmente l’intestino a ritrovare il suo ritmo.
Uno degli alimenti che ha mostrato i risultati più interessanti è il kiwi. Non solo per il contenuto di fibre, ma anche per la presenza di sostanze naturali che stimolano delicatamente la motilità intestinale. Consumare uno o due kiwi al giorno, con regolarità, è stato associato a evacuazioni più frequenti, meno sforzo e una maggiore sensazione di svuotamento completo. Non serve esagerare: è la continuità, più che la quantità, a fare la differenza.
Anche il pane di segale, rispetto al classico pane bianco, si è dimostrato un valido alleato. La sua struttura, più ricca in fibre, favorisce un transito intestinale più fluido, senza l’effetto “bloccante” tipico degli alimenti troppo raffinati. Non è necessario eliminare del tutto il pane “tradizionale”, ma imparare ad alternare, a variare, scegliendo versioni meno raffinate quando possibile.
Un altro strumento spesso sottovalutato è l’acqua minerale, soprattutto quella con un buon contenuto di magnesio e solfati. Non si parla solo di “bere di più”, ma di scegliere un’acqua che possa sostenere anche la funzionalità intestinale. In alcune persone questo semplice cambiamento può fare una grande differenza sulla consistenza delle feci e sulla regolarità dell’alvo.
Le nuove raccomandazioni parlano poi anche di fibre solubili, come lo psillio, e di alcuni probiotici specifici. Non sono soluzioni “magiche”, ma strumenti utili, soprattutto quando l’alimentazione da sola non basta. L’aspetto più importante è che vengano inseriti con gradualità, per evitare gonfiore e fastidi, e sempre adattandoli alla propria storia clinica e alle proprie abitudini.
Un messaggio fondamentale che emerge dalle linee guida è questo: l’intestino non ama gli interventi bruschi. Aumentare all’improvviso le fibre, bere litri d’acqua da un giorno all’altro, introdurre più integratori insieme raramente è la strada giusta. Il corpo ha bisogno di tempo per adattarsi, di piccoli passi mantenuti con costanza.
E poi c’è un ingrediente che non può mancare: il movimento. Anche una semplice camminata quotidiana aiuta l’intestino a “riattivarsi”, soprattutto in chi trascorre molte ore seduto.
La stipsi cronica non è un problema da ignorare o banalizzare. È una condizione complessa, che merita rispetto, ascolto e soluzioni personalizzate. Le nuove evidenze scientifiche ci dicono che, con piccoli cambiamenti mirati si può migliorare davvero la qualità della vita di chi convive con questo disturbo. Senza estremismi. Senza rigidità. Con continuità, pazienza e gentilezza verso il proprio corpo.
Importante riconoscimento per il territorio maceratese: Fabio Angeloro, infermiere dell’Utic dell’Ospedale di Macerata, è stato nominato Consigliere Nazionale della UGL Salute in occasione del Consiglio Nazionale del sindacato, svoltosi a Roma il 4 e 5 dicembre.
L’assemblea, ospitata nel cuore della Capitale, ha visto due giornate intense di confronto su alcune delle questioni più urgenti che riguardano il mondo sanitario: la carenza di personale, il potenziamento dei servizi territoriali, la sicurezza degli operatori, le retribuzioni e le criticità legate ai rinnovi contrattuali, soprattutto nel settore privato. A chiudere la prima giornata è stato anche l’intervento del ministro della Salute Orazio Schillaci.
In questo contesto di dibattito nazionale è arrivata la nomina di Angeloro, che rappresenta non solo un riconoscimento personale, ma anche un risultato significativo per tutta la comunità professionale maceratese.
«È un incarico che mi riempie d’orgoglio – ha dichiarato Angeloro –. Premia il lavoro svolto finora e mi dà nuovi stimoli per ciò che verrà. È un’opportunità che desidero condividere con il mio territorio e con tutti coloro che credono nel valore del nostro impegno quotidiano».
Angeloro ha voluto esprimere la sua gratitudine ai vertici del sindacato: «Ringrazio il Segretario Nazionale Gianluca Giuliano, il Segretario Regionale Benito Rossi e Fabrizio Fabbri, responsabile della comunicazione. Il loro sostegno è stato fondamentale».
Il nuovo Consigliere Nazionale ha poi concluso con una riflessione personale: «Ci sono persone con cui puoi sederti su un marciapiede ed essere la persona più felice del mondo… non è mai dove, ma con chi».
La Maceratese mette un tassello importante nel reparto arretrato con l’ingaggio di Giacomo Siniega, difensore centrale classe 2001, già a disposizione di mister e compagni. Giocatore forte fisicamente e dotato di abilità nel gioco aereo, Siniega rappresenta un innesto di spessore per la seconda parte di stagione biancorossa.
Il giocatore arriva dall’Aquila Montevarchi, con cui ha collezionato 12 presenze tra campionato e Coppa Italia nella prima metà dell’annata. Un passato recente da vincente: nella stagione scorsa è stato tra i protagonisti del trionfo del Livorno nel girone E di Serie D, culminato con la conquista dello scudetto di categoria. Nonostante la giovane età, Siniega vanta già oltre 80 presenze in Serie C, maturate con le maglie di Grosseto, San Donato Tavarnelle e Torres.
Originario di Carrara, Siniega è cresciuto calcisticamente tra la squadra della sua città e lo Spezia, per poi proseguire la trafila nei settori giovanili di Fiorentina, Torino ed Empoli. Con quest’ultima società ha anche festeggiato anche lo scudetto Primavera 2020/21.
Con il suo arrivo, la Maceratese aggiunge centimetri, personalità e solidità alla propria difesa, confermando la volontà di rafforzarsi per affrontare con ambizione la seconda parte della stagione di Serie D.
La città di San Severino Marche è tornata a celebrare uno dei suoi campioni di sempre. Si tratta di Sebastiano Molinari, classe 1961, insignito di due prestigiosi riconoscimenti in occasione della Festa dello Sport promossa dal Comitato regionale del Coni Marche e organizzata dal Comitato provinciali al teatro della Filarmonica di Macerata.
Durante la cerimonia, Molinari ha ricevuto la Palma di Bronzo al Merito Tecnico insieme alla Medaglia d'Oro al Valore Atletico, un doppio riconoscimento che ne attesta sia l'eccellenza sportiva che il contributo tecnico.
I premi sono stati conferiti in particolare per la sua recente, straordinaria vittoria ai Campionati del Mondo di Tiro all'Elica a squadre. A settembre, Molinari è stato protagonista assoluto della conquista dell'oro e del titolo iridato della squadra maschile italiana a Cordoba, in Argentina. Insieme ai compagni Filippo Bastianini e Antonio Passalacqua, il tris d'assi italiano ha dominato la competizione, chiudendo con un risultato di 55/60 che non ha avuto rivali al mondo.
Sebastiano Molinari è una figura di spicco nel panorama del tiro a volo internazionale. La sua carriera è caratterizzata da numerose vittorie e piazzamenti di rilievo che hanno portato lustro non solo alla Federazione Italiana Tiro a Volo, la Fitav, ma anche al territorio settempedano.
Alla cerimonia di consegna dei riconoscimenti a Macerata è intervenuto anche l'assessore comunale allo Sport della Città di San Severino Marche, Paolo Paoloni: “Sebastiano Molinari è un orgoglio per San Severino Marche e per l'intera regione - ha dichiarato l'assessore Paoloni - Ricevere contemporaneamente la Palma di Bronzo al Merito Tecnico e la Medaglia d'Oro al Valore Atletico testimonia la sua completa dedizione e il livello altissimo che ha saputo raggiungere in una disciplina tanto complessa e affascinante come il tiro all'elica. La sua vittoria mondiale a Cordoba, ottenuta con la Squadra Nazionale, è un esempio di sacrificio e passione per tutti i nostri giovani atleti. L'amministrazione comunale lo ringrazia per aver portato il nome della nostra città sul tetto del mondo".
Migliaia di cittadini e imprese in Italia si trovano oggi a fronteggiare un'ondata di solleciti, ingiunzioni e pignoramenti, spesso scatenati da debiti bancari che affondano le radici nel passato. L'azione è condotta dalle cosiddette SPV (Società Veicolo per la Cartolarizzazione) o cessionarie di crediti deteriorati, un ecosistema che conta oltre 970 entità nel Paese. A sollevare un caso emblematico è il cavalier Giuseppe Tosoni, presidente dell'Associazione Tutela Impresa, che denuncia un'anomalia inquietante: ben 294 di queste società avrebbero la sede operativa nello stesso, unico indirizzo a Conegliano Veneto (TV), in via Vittorio Alfieri 1.
Questa concentrazione, unita al fatto che quasi tutte queste società presentano un capitale sociale irrisorio (10.000 euro), spesso detenuto da soggetti residenti in noti paradisi fiscali, alimenta seri interrogativi sulla loro solidità e trasparenza. La questione ha superato la soglia del dibattito, sfociando in un'azione concreta: nei giorni scorsi, una rappresentante dell'Associazione Tutela Impresa di Tolentino ha presentato una denuncia alla Guardia di Finanza di Conegliano Veneto, chiedendo chiarezza e una valutazione su eventuali irregolarità procedurali.
Il nodo centrale della preoccupazione riguarda l'eventualità di contestare le azioni di recupero. Se un debitore dovesse avanzare la richiesta di risarcimento danni per azioni illegittime, anche di entità significativa (decine di migliaia di euro), il capitale sociale minimo e la presenza di soci stranieri nei paradisi fiscali sollevano un interrogativo cruciale: chi pagherebbe i danni?
Al di là della solvibilità, vi è il problema della legittimità delle azioni. Per poter procedere al recupero giudiziale dei crediti, queste società devono essere in possesso di un'adeguata licenza ai sensi dell'art. 106 del Testo Unico Bancario (TUB). Molte di esse, invece, operano unicamente con una licenza ex art. 115 T.U.L.P.S., rilasciata dalla Questura, che le abilita esclusivamente al recupero stragiudiziale. L'uso improprio di questa licenza per intentare azioni legali costituisce un palese superamento dei limiti operativi, spesso ignorato a danno del debitore.
Il quadro si complica ulteriormente, come sottolinea Tosoni, a causa delle numerose irregolarità che le cessionarie tendono a nascondere. "Uno degli aspetti più gravi è l'attuazione di pluri-passaggi tra diverse SPV, spesso con l'unico scopo di creare confusione e fini speculativi. Tali passaggi, se contestati formalmente dal debitore ceduto, possono essere considerati nulli".
"Per difendersi efficacemente e contrastare queste azioni, è indispensabile che il debitore si attivi per verificare e contestare diverse criticità. Deve mettere in discussione la titolarità effettiva del credito e la legittimazione ad agire della società che lo sollecita, che spesso risultano non chiare o valide. È fondamentale che vi sia trasparenza obbligatoria in tutti i passaggi di cessione, con l'indicazione chiara del credito specifico. A ciò si aggiungono il difetto di notifiche obbligatorie al debitore e l'irregolarità delle deleghe rilasciate ai vari soggetti incaricati della riscossione, sia essa stragiudiziale o giudiziale".
"Tutte queste eccezioni non sono meri tecnicismi, ma costituiscono un valido sostegno per bloccare persino le esecuzioni immobiliari. È necessario che il debitore agisca prontamente per non far ritenere implicitamente approvate le modalità avanzate dal creditore procedente. Sollecitando i giudici dell'esecuzione con indicazioni precise, si facilita l'obbligo di verifica delle irregolarità procedurali, rendendo più agevole la risoluzione delle problematiche".
"L'associazione Tutela Impresa, rappresentata da Giuseppe Tosoni, si mette a disposizione dei debitori, anche con l'intervento di APS (Associazioni Promozione Sociale) autorizzate, per chiarire e definire queste incresciose posizioni e offrire un percorso verso la risoluzione", conclude la nota.
Un progetto che potrebbe rivoluzionare il trasporto merci mondiale quello proposto dalla start up maceratese Kubo Pallet, vincitrice nei giorni scorsi della settima edizione di "Esefunzionasse?", il concorso per il supporto all’avvio di nuove imprese promosso dal Comitato regionale Giovani imprenditori di Confindustria Marche con la collaborazione della Camera di Commercio delle Marche, il patrocinio della Regione, la collaborazione delle quattro università marchigiane, di Istao - Scuola di formazione manageriale Istituto superiore Adriano Olivetti e The Hive Business Accelerator.
Fondatore e amministratore della Kubo Pallet è il 23enne potentino Natan Crucianelli, ideatore del primo pallet in plastica riciclata al mondo. Progetto che ha attirato l’attenzione dei commissari di giuria del prestigioso premio indetto da Confindustria, al quale hanno partecipato oltre 70 giovani start up, tenendo conto di parametri legati a creatività, fattibilità, circolarità e sostenibilità economica.
"Vincere un premio, legato a concrete opportunità di sviluppo, dopo meno di un mese dalla fondazione della nostra società è senza dubbio gratificante e motivante – ha sottolineato Natan Crucianelli – si tratta di un progetto a cui sto lavorando da qualche anno e che sta trovando concretezza con l’avvio di una start up innovativa ma con profonde radici sul nostro territorio. Io sono di Potenza Picena, ho studiato all’Istituto Tecnico Industriale di Recanati e la sede della Kubo Pallet è a Macerata".
“Il progetto, già brevettato, si basa sulla realizzazione del primo pallet in plastica riciclata eterogenea al mondo, identico all'attuale Euro pallet in legno - ha spiegato Crucianelli -. Riciclabile all'infinito e con caratteristiche meccaniche e di durabilità nettamente superiori, nonché perfettamente riparabile".
"L’aspetto ecologico non è affatto secondario: si recupera un materiale che di fatto è diventato un rifiuto, evitando così inquinamento ambientale, e al tempo stesso vengono salvate piante che altrimenti diventerebbero legno per i pallet tradizionali. Basti pensare che una tonnellata di plastica riciclata fa risparmiare circa 2 tonnellate di emissioni di CO2, 5.774 chilowattora di energia, 16,3 barili di petrolio e 22 metri cubi di discarica. Crediamo che una economia virtuosa a tutela dell’ambiente sia determinante per il nostro futuro", ha concluso Crucianelli.
Nei giorni scorsi le studentesse e gli studenti del terzo anno del corso di laurea Unicam in "Ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali" hanno partecipato a una visita didattica presso il sito estrattivo della Società E.F.I. s.r.l., in località Bistocco, nel comune di Caldarola. L'iniziativa si inserisce nell’ambito del corso di "Ecologia applicata e Valutazione di Impatto Ambientale", coordinato dal prof. Euro Buongarzone.
L’attività è stata introdotta dal rappresentante legale dell’azienda, Roberto Rita, che ha illustrato la lunga esperienza della società nel settore estrattivo, attiva da decenni e oggi realtà di riferimento nel tessuto economico e sociale della provincia di Macerata.
Durante la visita le studentesse e gli studenti hanno avuto la possibilità di approfondire tutte le fasi delle tecniche di estrazione, frantumazione e trasporto del calcare, così come le successive attività di ricomposizione ambientale del fronte di cava finalizzate a minimizzare le superfici di lavorazione riducendo così l’impatto paesaggistico.
Sono stati illustrati gli interventi di sistemazione morfologica e il riporto del terreno vegetale a cui seguono la semina a spaglio di un miscuglio di graminacee e leguminose e la messa a dimora di arbusti e alberi. Tutte le specie vegetali sono state scelte in base al risultato dell’indagine botanico vegetazionale di dettaglio.
Una approfondita riflessione è stata fatta rispetto ai criteri progettuali seguiti per la ricomposizione ambientale finalizzate ad evitare fenomeni di erosione superficiale e avviare il processo dinamico per il recupero della vegetazione.
È stata inoltre data evidenza alle azioni di mitigazione adottate, quali la corretta regimazione delle acque meteoriche con realizzazione di vasche di sedimentazione per ridurre il carico di sedimenti prima della immissione nel fiume Chienti, il lavaggio delle ruote dei mezzi che escono dal sito estrattivo attraverso un impianto a circuito chiuso con recupero delle acque, la riduzione delle polveri attraverso la bagnatura delle aree di lavoro nei periodi siccitosi.
È stata infine descritta l’attività che l’azienda compie come compensazione ambientale delle superfici forestali sottratte, consistente nella realizzazione di interventi di riforestazione di superfici adiacenti al sito estrattivo o nella compensazione monetaria.
Le studentesse e gli studenti si sono poi cimentati in una esercitazione finale finalizzata a progettare l’intero processo di analisi preliminare dello studio di impatto ambientale, attività fondamentale per individuare i fattori di perturbazione, le componenti ambientali potenzialmente impattate, le mitigazioni e le compensazioni ambientali.
“Donne e Leadership in Medicina: un nuovo paradigma scientifico-culturale o una differente sanità?” è stato il tema dell’evento di formazione permanente organizzato oggi dall’Università di Camerino con il patrocinio del Cug-Comitato Unico di Garanzia e della Scuola di Studi Superiori “Carlo Urbani”.L’incontro ha approfondito il ruolo crescente delle donne nelle professioni mediche e sanitarie, tema che negli ultimi decenni ha assunto una rilevanza strategica non solo sul piano della rappresentanza, ma soprattutto in relazione alla trasformazione dei modelli organizzativi e culturali della sanità pubblica. Durante i lavori è emerso come il contributo femminile stia introducendo nuovi approcci alla gestione, alla comunicazione e alla cura, favorendo sistemi più inclusivi, collaborativi e orientati al benessere globale della persona.
La giornata, rivolta in particolare alle studentesse e agli studenti dei corsi Unicam afferenti all’ambito sanitario e giuridico, oltre che alle professioniste e ai professionisti del territorio, ha visto un’ampia partecipazione e un significativo coinvolgimento del pubblico.
La mattinata si è aperta con i saluti istituzionali del rettore Graziano Leoni e con la prima sessione moderata da Anna Maria Schimizzi, direttrice della UOC Medicina Interna ospedale di Camerino Ast Macerata. Melanie Sara Palermo e Isabella Crespi di Unimc hanno tenuto un intervento dedicato a Gender equality e Stem nei percorsi formativi delle donne in Italia, seguito dalla relazione di Giovanna Vicarelli del CRISS–UnivPM, che ha illustrato l’evoluzione della presenza femminile in Medicina attraverso il tema Donne in Medicina: da intruse a protagoniste. Il contributo di Lorenza Garrino della Società Italiana di Pedagogia Medica ha poi offerto una riflessione originale sul ruolo della medicina narrativa parlando di donne che curano e leadership nella rappresentazione filmica.La seconda sessione, moderata dalla professoressa Giulia Bonacucina prorettrice alla Didattica di Unicam, ha posto l’attenzione sulle evidenze scientifiche e sugli strumenti utili a favorire modelli di leadership innovativi. Rosita Gabbianelli, docente della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute di Unicam, ha presentato i dati riguardanti l’impatto dello stress lavorativo sul lavoro di cura, mentre Sandra Morano docente dell’Università di Genova e responsabile dell’Area Formazione Femminile Anaao Assomed, ha analizzato sfide, opportunità e strumenti per sostenere percorsi professionali orientati alla leadership femminile.La mattinata si è conclusa con una tavola rotonda che ha visto dialogare Giovanna Vicarelli, Gigliola Paviotti di Unimc, Maria Paola Mantovani, delegata del rettore Unicam per la Parità di genere, Anna Maria Schimizzi e Giulia Bonacucina. Il confronto ha evidenziato come il protagonismo femminile in Medicina non riguardi soltanto la distribuzione del potere, ma rappresenti una leva fondamentale per ripensare la sanità in senso partecipato e universalistico, costruendo modelli di leadership capaci di valorizzare diversità, collaborazione e responsabilità condivisa.
Fascino, stupore e grande partecipazione alla Piccola Libreria delle Marche, dove è stata inaugurata Novantatré, la mostra dedicata alle xilografie dell’artista marchigiana Aurora Guazzaroni, già visitata da un folto pubblico di appassionati e curiosi. L’esposizione resterà aperta fino al 6 gennaio 2026.
In un’epoca dominata dalla velocità e dalla produzione incessante di immagini, la mostra offre un’immersione in un’arte antica che richiede invece silenzio, lentezza e precisione: la xilografia. Una tecnica che affonda le sue radici nel Quattrocento e che continua ad attirare artisti alla ricerca di un rapporto diretto e consapevole con il gesto creativo.
La xilografia, infatti, nasce dall’incisione del legno: una lavorazione in cui la luce non viene aggiunta, ma liberata togliendo materia. È un processo rigoroso, che richiede strumenti essenziali e una grande capacità di concentrazione: ogni segno è definitivo, ogni traccia ha un peso.
Nel corso dei secoli, questa tecnica ha percorso la storia dell’arte e dell’editoria – dal ruolo centrale nei primi libri stampati alla consacrazione con Albrecht Dürer, fino alla potenza espressiva degli espressionisti tedeschi. Nelle Marche, la xilografia è legata indissolubilmente alla figura di Adolfo De Carolis, che agli inizi del Novecento riportò l’incisione al centro della scena artistica e culturale collaborando, tra gli altri, con Gabriele D’Annunzio.
Con Novantatré, Guazzaroni interpreta uno dei romanzi più intensi di Victor Hugo, ambientato nella Francia del 1793, in piena guerra civile. L’artista non si limita a illustrare la trama, ma ne indaga le tensioni profonde: i contrasti morali, l’energia drammatica, la lotta tra luce e ombra che attraversa l’opera.
La xilografia diventa così il mezzo ideale per esprimere la forza narrativa del romanzo: il bianco e nero come metafora di dilemmi radicali, il segno netto come riflesso delle contraddizioni umane incarnate dai protagonisti - il marchese de Lantenac, Cimourdain e Gauvain.
La mostra rappresenta, dunque, un'occasione unica per riscoprire non solo la potenza visiva della stampa su legno, ma anche la vitalità di una tradizione artistica che nelle Marche trova terreno fertile e un'eredità prestigiosa.
L’esposizione è visitabile fino al 6 gennaio 2026 presso la Piccola Libreria delle Marche di Recanati. Una tappa imperdibile per chi desidera lasciarsi sorprendere da un’arte antica capace, oggi come ieri, di parlare con forza al presente.
(Credit foto: Giorgio Calvaresi)
Il Teatro Comunale di Penna San Giovanni ha inaugurato la stagione 2025-2026 con un grande successo: Mistero Buffo, interpretato da Ugo Dighero, ha registrato il tutto esaurito, confermando l’attesa e l’affetto del pubblico per un classico intramontabile del teatro italiano.Dighero ha portato in scena i due celebri monologhi — Il primo miracolo di Gesù Bambino e La Parpàja Topola — restituiti con forza scenica, grammelot, narrazione popolare e trasformismo. Lo spettacolo ha conquistato la platea con ritmo, ironia e partecipazione, trasformando la serata in un’esperienza intensa per tutti gli spettatori.
«Raccontare a parole l’emozione di uno spettacolo come Mistero Buffo è difficile», dichiara il Direttore Artistico Carlo Vitale. «Gli sguardi sorridenti ed emozionati del pubblico, l’intensità condivisa in sala e il ritrovare sul palco un collega come Ugo Dighero dopo tanti anni rendono speciale una serata. Il debutto come Direttore Artistico è stato coronato da un successo che va oltre le aspettative: credo davvero che il Teatro Comunale di Penna San Giovanni possa rinascere come il gioiello che merita di essere. Ringrazio l’Amministrazione comunale e i soci dell’Associazione Colucci per la fiducia e il sostegno».
Dopo la riuscita apertura con Mistero Buffo, il teatro invita il suo pubblico al prossimo spettacolo del cartellone: "Una Giornata Qualunque", commedia brillante e vivace di Dario Fo & Franca Rame, in scena il 25 gennaio 2026 alle ore 21:15. Con la regia di Stefano Artissunch e l’interpretazione di Gaia De Laurentiis. Lo spettacolo propone un ritratto acuto e ironico delle nevrosi e delle fragilità quotidiane, condita di umorismo e comicità.Tutte le info sulle stagione teatrale sono disponibili sul sito ufficiale teatropennasangiovanni.it e sarà possibile acquistare online i biglietti per il prossimo spettacolo tramite la piattaforma "Ciao Ticket".
Mercoledì 10 dicembre, Officina Ristorante a Civitanova Marche ospiterà una serata esclusiva intitolata "De Venoge - Royal piano experience". L'evento è ideato in collaborazione con la prestigiosa Maison De Venoge e con Filosofarte – il progetto culturale di Gian Luca Crocetti – unendo degustazione, arte, musica, alta cucina e narrazione culturale.
Il cuore dell'esperienza sarà la presentazione di sette etichette di Champagne De Venoge. Spicca in particolare lo Champagne Princes Louis XV 2014, una cuvée di prestigio e rara disponibilità. Questo vino rende omaggio a Re Luigi XV di Francia, che nel 1728 autorizzò la commercializzazione e il trasporto dello Champagne in bottiglia.
La degustazione sarà accompagnata da un percorso gastronomico creato ad hoc dalla cucina di Officina, coordinata dallo chef Matteo Iannaccone, studiato per esaltare gli aromi, la struttura e l'identità delle celebri bollicine francesi.
La dimensione sensoriale sarà amplificata da un concerto esclusivo del pianista Sam Giacomozzi, il cui repertorio promette un'esperienza fortemente immersiva e multisensoriale.
Arricchiranno la serata interventi di ospiti di spicco del mondo enogastronomico e culturale, tra cui Philippe Manfredini (direttore commerciale di Champagne De Venoge) e Riccardo Orsini (Chevalier de l’Ordre de Couteaux de Champagne), contribuendo a un affascinante dialogo tra eccellenza francese e cultura.
"Questo evento rappresenta tutto ciò in cui crediamo: cultura enologica, musica, narrazione e un servizio costruito per emozionare. Non è una semplice degustazione: è un’esperienza pensata per restare nella memoria dei nostri ospiti", ha concluso Vittorio Rastelli, titolare di Officina Ristorante.
È stato inaugurato il nuovo centro medico legale dell’INPS. All’evento erano presenti il direttore provinciale Marco Mancini, la direttrice regionale Emanuela Zambataro, la vicesindaca Francesca D’Aalessandro e Nunzia Cannovo, coordinatrice medico legale regionale.
Una giornata significativa per la sede provinciale INPS di Macerata, come ha sottolineato il direttore Marco Mancini: “La giornata è importante per l’INPS provinciale di Macerata, con questo ammodernamento del centro medico legale qui in sede”. La struttura rinnovata rappresenta anche un tassello fondamentale nell’attuazione della riforma della disabilità prevista dal Decreto legislativo 62 del 2024. La provincia di Macerata, infatti, rientra tra quelle che stanno sperimentando la nuova normativa. “Noi siamo sede sperimentale per la riforma della disabilità e abbiamo voluto fortemente questa inaugurazione per testimoniare l’impegno che quotidianamente le persone mettono nello svolgere il proprio lavoro”.
Nel centro operano medici, infermieri, personale amministrativo e tutti i componenti delle nuove commissioni, chiamate unità valutative di base, che ogni giorno lavorano a fianco delle persone in condizioni di difficoltà. “Oserei dire con professionalità e con umanità svolgono il loro lavoro nei confronti delle persone che sono in condizione di difficoltà”, ha aggiunto il direttore provinciale, ribadendo il senso di responsabilità che caratterizza l’azione dell’Istituto: “Noi siamo consapevoli del nostro ruolo e cerchiamo ogni giorno di dare il nostro contributo per migliorare la loro vita. Loro qua sono i benvenuti”.
Il direttore Mancini ha ricordato anche che il centro medico legale rappresenta l’inizio del percorso previsto dalla riforma: “Inizia qua la riforma della disabilità e noi oggi abbiamo voluto testimoniare che anzitutto siamo qua, nei locali in via Dante numero 8, e cerchiamo di fare la nostra parte al meglio per innescare poi quello che viene dopo, per tutelare le persone in difficoltà”. La fase successiva, quella del progetto di vita, sarà invece gestita da altri soggetti istituzionali.
Nel suo intervento, la direttrice regionale Emanuela Zambataro ha spiegato nel dettaglio i contenuti e gli obiettivi della riforma. “Tutta la provincia dell’INPS di Macerata sperimenta la riforma della disabilità introdotta dal decreto legislativo 62 del 2024 ed è una riforma molto importante perché mette al centro la persona portatrice di disabilità”, ha affermato, sottolineando come la nuova impostazione consenta una valutazione multidimensionale delle esigenze e la costruzione di un progetto di vita finalizzato alla piena partecipazione alla vita sociale.
Con la riforma, tutte le visite mediche relative all’invalidità sono ora in capo all’INPS, mentre in precedenza erano svolte dalle commissioni mediche integrate. Questo ha comportato la necessità di reperire più medici, operatori sociali e infermieri, attraverso concorsi su base nazionale, e di ampliare i locali. Da qui l’inaugurazione degli spazi rinnovati del centro medico legale, nei quali transitano oggi molte più persone rispetto al passato.
Dal punto di vista procedurale, la riforma introduce anche una forte semplificazione dell’iter burocratico. Non è più necessario, ad esempio, presentare la domanda di invalidità civile: il procedimento si attiva direttamente con la trasmissione del certificato da parte del medico certificatore. L’INPS effettua poi una valutazione medica di base multidimensionale attraverso un questionario standardizzato predisposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il WUDAS, che analizza diversi ambiti della vita della persona, da quelli cognitivi a quelli sociali e della vita quotidiana. Si tratta quindi di una valutazione unica e integrata, valida per tutte le prestazioni che prima erano frammentate, come la legge 104 o il collocamento obbligatorio.
Il progetto di vita, invece, compete alle aziende sanitarie territoriali, agli ambiti sociali e agli enti locali, e consiste nella valutazione complessiva delle esigenze della persona con disabilità per favorirne il pieno inserimento nella vita sociale.
Dal punto di vista dei numeri, la direttrice regionale ha fornito dati significativi sull’andamento della sperimentazione. Ad oggi, nella provincia di Macerata sono transitati 856 certificati medici che hanno avviato la procedura per le prestazioni legate all’invalidità civile. Di questi, 373 sono già stati definiti con verbale redatto, mentre 50 persone sono già convocate a visita nelle prossime commissioni. In sostanza, è stato già smaltito circa il 50 per cento delle richieste e il sistema è ormai a flusso, aggiornato in tempo reale con le domande in ingresso.
Nel corso della giornata sono stati inaugurati anche i nuovi locali di Camerino, dove si riunirà periodicamente un’unità valutativa di base. La scelta di attivare subito una presenza sul territorio di Camerino è legata anche alla sua storia recente: si tratta infatti di una città colpita duramente dal terremoto, che necessita di una particolare attenzione e vicinanza da parte delle istituzioni.
Guardando al futuro, l’INPS prevede l’attivazione di ulteriori unità valutative di base, probabilmente dopo il primo semestre del 2026, anche a Civitanova Marche e a Recanati. Per Civitanova si utilizzeranno i locali dell’attuale agenzia, mentre per Recanati sono in corso interlocuzioni con l’assessorato e con l’azienda sanitaria territoriale per ottenere gli spazi necessari. Una volta completato il potenziamento dell’organico medico attraverso i concorsi nazionali, sarà possibile garantire una presenza stabile anche su questi territori.
Un viaggio sensoriale tra aromi, storie e tradizioni lontane ha conquistato il centro storico di Macerata grazie all'evento organizzato da Absoluta, la profumeria di nicchia che venerdì 5 dicembre ha ospitato una serata interamente dedicata a Śasva, brand indiano tra i più apprezzati nel panorama della profumeria artistica internazionale.
Ancora una volta Absoluta si è dimostrata non solo una boutique specializzata, ma un vero e proprio luogo di cultura, dove la profumeria diventa esperienza, dialogo e condivisione. Un approccio che i titolari portano avanti con passione, arricchendo la vita culturale del centro storico attraverso iniziative che uniscono arte, tecnica e sensorialità.
A guidare la serata è stata Caterina Angeli, influencer del settore e brand ambassador, che ha introdotto l'ospite d'onore: Sriman Subramanian, fondatore del brand Śasva. Comunicatore brillante e capace di esprimersi in dieci lingue - tra cui l'italiano - Sriman ha affascinato il pubblico con racconti e curiosità legate alla filosofia del marchio, spiegando la profonda connessione tra le fragranze e la cultura indiana, dove profumo e spiritualità si intrecciano da secoli.
A rendere ancora più avvolgente l’atmosfera è stato il contributo di Infusione, il negozio di tè del centro storico. La titolare Elena ha offerto agli ospiti due pregiate varietà di tè nero: un Darjeeling, raccolto ai piedi dell'Himalaya, e un Masala Chai, il tradizionale blend speziato indiano. Un abbinamento perfetto per una serata che si è trasformata in un ponte culturale tra Italia e India, unendo profumi, sapori e visioni.
Durante la sua permanenza a Macerata, Sriman ha voluto anche esplorare il centro storico a piedi, rimanendo colpito dall'armonia architettonica, dalle atmosfere eleganti e dalla cura degli spazi cittadini.
L’iniziativa conferma il ruolo di Absoluta come punto di riferimento per gli amanti della profumeria artistica, ma anche come realtà capace di promuovere una visione culturale ampia e contemporanea. Per restare aggiornati sui prossimi appuntamenti, è possibile seguire la pagina Instagram della boutique: @absoluta_niche_perfumery.
È stata una bella festa quella organizzata a Tolentino per festeggiare i nati nel 1965 che quest’anno hanno compiuto 60 anni. Dopo la funzione religiosa celebrata alla Basilica di San Nicola, tutti i partecipanti hanno raggiunto Villa Nena alla Bura, eccezionale location all’evento.
Una bella cena, la musica sapientemente mixata da Claudio Guazzaroni e la voglia di trascorrere una serata divertente quanto coinvolgente, sono stati gli ingredienti molto apprezzati da tutti.
Da sottolineare che alcune delle persone presenti sono arrivate anche da fuori regione e addirittura dall’Inghilterra. Un lungo viaggio pur di esserci e di rincontrare gli amici e compagni di scuola di un tempo.
Ricordi, risate e desiderio di stare insieme hanno arricchito un evento ben organizzato, tanto che tutti i partecipanti hanno chiesto il bis. Infatti i promotori Fabiano Gobbi, Carla Nardi, Albino Brandi e Luca Romagnoli stanno già pensando a una nuova iniziativa che coinvolga i nati negli anni ’60 e non solo.
Un'intera comunità si è ritrovata per celebrare le proprie radici e rinsaldare un senso di appartenenza che, a Schito di Treia, non è mai venuto meno. Domenica 7 dicembre la contrada adiacente alla frazione di Chiesanuova ha festeggiato l'ottantesimo anniversario della posa dell’edicola dedicata alla Madonna di Loreto, realizzata nel 1945 dai reduci della Seconda Guerra Mondiale come ringraziamento per il loro ritorno a casa sani e salvi.
Un’iniziativa nata dal desiderio di ricordare un pezzo importante della storia locale, ma anche di riunire contradaioli che nel tempo avevano lasciato la zona: l’adesione è stata infatti sorprendente, con una presenza così numerosa da superare ogni aspettativa degli organizzatori.
La piccola edicola mariana - ancora oggi molto venerata - fu costruita in collaborazione con la famiglia Magnalbò, proprietaria dal 1936 della storica villa quadrata dalle cento finestre, erede dell'antico convento dei Barnabiti risalente al XVI secolo. Da questo legame, e dall’amicizia consolidata nel tempo tra le famiglie contadine e i Magnalbò, è maturata anche l'idea dell'odierno raduno.
Tra i promotori della giornata figurano, tra gli altri, Americo Bonvecchi, Gino Rosciani, Renzo Mazzieri e Mario Sabbatini, nomi citati con gratitudine in rappresentanza di una rete di volontari molto più ampia.
La mattinata si è aperta con una cerimonia liturgica partecipatissima nella chiesa parrocchiale di Chiesanuova, dove la statuina della Vergine era stata portata anche per un triduo di preghiere. Nell'omelia, don Igino Tartabini ha emozionato i presenti sottolineando il valore religioso e civile dell’iniziativa e invitando la comunità a pregare per la pace.
A seguire, il momento conviviale nell’oratorio, allestito e gestito dai volontari della contrada: circa duecento persone hanno preso parte al pranzo, accompagnato da una mostra fotografica dedicata alla storia recente di Schito. Le immagini sono poi state proiettate insieme a un video che ha riportato i presenti - con il cuore e la memoria - lungo strade, campi e luoghi simbolo della contrada.
Ampio spazio anche alla storia, con gli interventi del professor Alberto Meriggi, dell'avvocato Luciano Magnalbò e di don Euro Giustozzi, tutti profondamente legati a Schito. Meriggi ha illustrato le origini antiche della contrada – dal nome di epoca romana e longobarda, che significa "bosco di querce", alle testimonianze archeologiche e ai ricordi della guerra, incluso il campo di aviazione tedesco distrutto nel 1944. Ha, inoltre, ricordato la figura del pilota automobilistico Sesto Leonardi, originario della zona.
Luciano Magnalbò ha ripercorso la storia della villa di famiglia e delle feste popolari che un tempo animavano la contrada, mentre don Euro Giustozzi ha raccontato - con energia sorprendente - la sua infanzia a Schito, le sue esperienze sacerdotali e le figure storiche della comunità.
La giornata si è conclusa con abbracci, ricordi e un forte desiderio condiviso: trasformare questo primo raduno in un appuntamento annuale. Un entusiasmo che conferma quanto la storia, quando custodita e celebrata, sappia ancora unire.
Mercoledì 10 dicembre Macerata e il territorio provinciale potrebbero fare i conti con rallentamenti e sospensioni nei servizi di raccolta rifiuti, a causa dello sciopero nazionale che coinvolge anche i lavoratori del Cosmari.
L’azienda informa la cittadinanza che, in seguito alla proclamazione dello sciopero da parte delle segreterie nazionali FP Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, il personale potrà aderire all’astensione dal lavoro per l’intera giornata di domani. La mobilitazione è stata indetta per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei Servizi Ambientali, scaduto il 31 dicembre 2024, e riguarderà tutti i turni che avranno inizio nella stessa giornata.
Cosmari precisa che, nel rispetto della normativa vigente, saranno comunque garantiti i servizi minimi essenziali. Tra questi rientrano la raccolta e il trasporto dei rifiuti presso scuole, mense, ospedali e case di cura; le attività di pulizia e spazzamento nelle aree di grande interesse turistico o museale e nei mercati; il trasporto e il trattamento dei rifiuti prodotti da prestazioni urgenti o indispensabili; gli interventi relativi a raccolta siringhe, disinfestazione, derattizzazione e disinfezione in casi di emergenza o su segnalazione delle autorità.
La cittadinanza è comunque invitata a tenere conto che potrebbero verificarsi disagi per quanto riguarda la raccolta differenziata porta a porta, lo spazzamento e il lavaggio delle strade e l’apertura dei centri di raccolta.
Cosmari assicura che la regolarità del servizio verrà ripristinata nel più breve tempo possibile al termine dell’astensione e si scusa anticipatamente per eventuali disagi.