Loro Piceno
Peppe Cotto, lo show cooking prima dei blogger: a Loro Piceno c'è un macellaio "visionario" (FOTO e VIDEO)
Lo show cooking prima dei blogger. Solo un visionario come Giuseppe Dell'Orso, in arte Peppe Cotto, poteva pensarci. Siamo andati a trovarlo nella storica macelleria di famiglia nel cuore di Loro Piceno, dove ci ha regalato una giornata all'insegna delle risate e della buona cucina. Arriviamo davanti al suo portone e leggiamo 'Bed, Breakfast & Butcher'. Peppe Cotto si presenta alla porta, con tanto di grembiule a scacchi e papillon in pura cotenna, e ci accoglie nel suo tempio. Ci mostra subito la storica macelleria di famiglia e ci racconta un po' la sua storia. "La macelleria l’hanno lasciata a me nel 1991. Mio nonno, primo macellaio, l’aprì nel 1938, anche il fratello era un macellaio. Mia madre era sarta e aiutava mio padre disegnando i tagli di carne. Come detto poi nel 1991 la macelleria è passata a me, dopo aver fatto 5 anni di perito meccanico, in piena attinenza col mestiere che svolgo", scherza Peppe Cotto. Da buon padrone di casa ci offre il suo aperitivo di benvenuto "Made in Loro Piceno", con l'immancabile vino cotto e una fetta di ciauscolo a mo' di ombrellino da cocktail. Ci spiega l'origine del nome della sua invenzione e del suo nome d'arte, frutto di ispirazioni poetiche. "Nelle Marche lui è nato ed è il re del salato, lo si mangia con dolcezza è il ciauscolo, bellezza. L’idea di mettere il ciauscolo a decorare il calice e un po’ di vino cotto. Questo abbinamento dolce e salato è un buon risultato ed è un po’ come le colline marchigiane: mangia e bevi. Terminologia utilizzata da un mio direttore sportivo di ciclismo che con mangia e bevi faceva riferimento alle salite e alle discese tipiche dell’entroterra maceratese". Proprio la bici è, infatti, stata una parte importante della sua esistenza, della quale ha fatto una metafora di vita. E proprio in sella ad una bici, partendo dalla sua Loro Piceno, ha percorso migliaia di km, arrivando addirittura fino a Parigi e Berlino. Tornando all'aperitivo di benvenuto ci racconta: "Questa creazione mi è valsa il nome d’arte di Peppe Cotto, ovviamente dal vino cotto di Loro Piceno. Mi fu dato dal poeta Giovanni Prosperi. È stato sempre il mio marchio quando venivano a trovarmi turisti. Appena entravano gli offrivo questo aperitivo". A questo punto inizia il vero show e come tale non possono mancare gli strumenti musicali: Peppe impugna la sua tromba di cotenna e ci suona qualche motivo intervallato dalle sue originali filastrocche. Poi alza la musica e, con uno strumento del tutto inedito (un bastone infilato in mezzo a delle ossa suine) ci offre uno spettacolo degno delle migliori majorette di New York. Il pranzo è un trionfo di tradizione e di sapori, con Peppe Cotto che tra una portata e l'altra ci intrattiene con le originalissime filastrocche con le quali introduce i suoi piatti. Se oggi quando si va a mangiare fuori si cerca un'esperienza, da Peppe Cotto si compie un vero e proprio viaggio: "Il cibo è convivialità, in tutte le situazioni. Quel miglior modo di viaggiare, anche senza benzina, dello stare ad un tavolo fra amici assaggiando un prodotto e l’altro". Fra qualche giorno Peppe Cotto farà ritorno nel nord della Francia, dove sta esportando tutta la sua originalità nelle cucine della Normandia. La macelleria però rimane sempre lì al suo posto, con Peppe Cotto che di tanto in tanto continuerà a dilettare chiunque voglia passargli a fare un saluto con il suo show cooking. Lo salutiamo chiedendogli, alla luce delle tante esperienze fatte, cosa si aspetta ora dal futuro. "Progetti per il futuro? Vivere, continuando a stare in salute, che è la cosa più importante, continuando a fare le mie cose, sperando che la mia creatività non mi abbandonerà mai".
Leo Turrini racconta Enzo Ferrari: a Loro Piceno una serata speciale tra motori e leggenda
Il 4° Festival Storie si arricchisce di un appuntamento speciale che promette di catturare l’attenzione di appassionati di motori, storia e cultura italiana. Venerdì 11 ottobre, al Teatro Comunale di Loro Piceno (ore 21.30, ingresso libero), Leo Turrini, giornalista, scrittore e uno dei massimi esperti di Formula 1, racconterà la vita e l’eredità di Enzo Ferrari, il leggendario fondatore della Scuderia Ferrari e simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo. Dialogheranno con lui i giornalisti Roberto Fiaccarini e Franco Bertini: insieme daranno vita a un ritratto coinvolgente e inedito di un uomo dal carattere impetuoso, visionario e determinato, che ha saputo intrecciare la sua vicenda personale e professionale con la grande storia del Novecento. Turrini ha dedicato a Ferrari un libro che è un vero e proprio testamento, tra racconti inediti e personaggi del calibro di Niki Lauda, Gilles Villeneuve, John Surtees, Juan Manuel Fangio. Uscito per la prima volta nel 2002 e riproposto oggi in una nuova edizione riveduta e ampiamente arricchita, il saggio di Leo Turrini "Enzo Ferrari. Un eroe italiano" rappresenta un viaggio affascinante nella vita e nella leggenda di Enzo Ferrari. ù L’uomo che, con le sue iconiche automobili, ha dato vita a un vero e proprio mito, capace di lasciare un’impronta indelebile non solo nel mondo dei motori, ma anche nella cultura italiana e mondiale. Enzo Ferrari non è stato solo un costruttore di automobili, ma un protagonista assoluto di quel periodo storico che ha segnato il passaggio dell’Italia da nazione rurale e contadina a potenza industriale di rilievo. La leggenda del Cavallino Rampante, simbolo riconosciuto e ammirato a livello planetario, è una storia ricca di trionfi straordinari, ma anche di cocenti sconfitte. Turrini, con il suo stile avvincente, ci porta dentro le pieghe più intime della vita di Enzo Ferrari, raccontando i suoi drammi personali, come la tragica perdita del figlio Dino, un dolore che lo segnerà profondamente, e il segreto dell’amore per un secondo erede. E poi ci sono le polemiche con il Vaticano, legate al suo stile di vita e alle scelte personali, che contribuirono a rendere il personaggio ancora più enigmatico e discusso; gli incontri con le grandi figure della politica, dello spettacolo e i campioni leggendari della Formula 1, ogni relazione diventa un tassello fondamentale per comprendere il mosaico complesso della vita di un uomo che ha saputo trasformare il suo sogno in realtà, plasmando un marchio destinato a durare nei secoli. Ancora una volta il Festival Storie, progetto culturale itinerante – sostenuto dalla Regione Marche – che coinvolge dodici borghi del Fermano e del Maceratese, trasformandoli in luoghi di narrazione e cultura, darà vita ad una serata imperdibile per chi vuole scoprire non solo la storia di una grande impresa, ma anche l’anima dell’uomo che l’ha resa possibile. Evento ad ingresso gratuito con inizio alle ore 21,30.
"Giunta di Loro Piceno tutta al maschile, venga ristabilita rappresentanza di genere"
Secondo mandato per Robertino Paoloni che a giugno scorso ha nominato, con un Decreto del Sindaco, una giunta di soli uomini, Achilli Bruno vicesindaco e Pisani Fabio assessore, escludendo dalla carica almeno una tra le donne elette nelle scorse elezioni di giugno 2024 (consigliere Mara Timi, Galletti Marta e Miconi Marta che peraltro è stata la più votata tra i consiglieri con 80 preferenze). "E così nell’anno in cui le Sale cinematografiche si riempivano nelle repliche di “C’è ancora domani” e una donna è alla presidenza del Consiglio, capita che, invece, in un piccolo borgo della Marca il genere femminile non sia rappresentato in Giunta, a prescindere persino dalle preferenze date ai candidati consiglieri alle stesse amministrative", afferma in una nota Federica Lambertucci, coordinatrice territoriale di Fratelli D’Italia. "Eppure la normativa esiste: partendo dall’art 51 della Costituzione fino all’art. comma 2 del T.U.E.L., arrivando allo Stato Comunale di Loro Piceno. Paoloni, infatti, ha creduto di rimediare alla discriminazione accontentando il gentil sesso presente in consiglio con due incarichi di mera rappresentanza alle pari opportunità, uno per la consigliera Timi Mara e l’altro per la consigliere Galletti Marta". "Ora, interviene anche il Garante Regionale dei Diritti alla Persona della Regione Marche Giancarlo Giulianelli invitando formalmente l’amministrazione di Loro Piceno ad adeguarsi al dettato normativo. L’Ufficio della Difesa Civica Regionale chiede espressamente il riesame delle nuove nomine della Giunta comunale al fine di garantire l’equilibrio della rappresentanza di genere, confidando, si legge nella nota, “nella volontà del sindaco di essere garante per una corretta amministrazione pubblica a sostegno di una democrazia sostanziale del sul territorio comunale”. La normativa prevede l’obbligo, ma non stabilisce la sanzione per chi pensa, ancora nel 2024, a violarla. “È un vulnus normativo effettivamente. Però il dato politico è chiaro ed è piuttosto avvilente” - commenta ancora Lambertucci– “Eppure il sindaco aveva nella sua squadra tre giovani donne valide sia per titoli di studio (Galletti e Timi sono laureate e Marta Miconi è un geometra) che per esperienza (se si pensa che Mara Timi, oltre ad essere dottore commercialista, è stata già Consigliere nel primo mandato Paoloni con delega al bilancio). Insomma, se si considera che la carica di assessore è una carica fiduciaria assegnata dal Sindaco con proprio decreto, è facile dedurre che nessuna delle stesse è stata ritenuta all’altezza". "Ciò nonostante le preferenze e il rispetto della rappresentanza politica visti i voti ricevuti da Marta Miconi all’ultima tornata elettorale. A dire il vero non mi meraviglia molto la scelta di Paoloni giacchè già nel precedente mandato ha sì nominato l’architetto Fabrina Mucci come suo vicesindaco, salvo poi bypassarla sistematicamente. Solitamente a sinistra le donne sono conosciute per essere combattive e per rivendicare il proprio ruolo. Sorprende che a difenderle su questo punto sia la sottoscritta, militante di Fratelli D’Italia". "Spiace rilevare come il Comune di Loro Piceno, così determinandosi, rappresenti un esempio negativo nella garanzia della parità di genere. Peraltro, anche sotto un piano meramente politico, non solo ci si aspetta che chi si candida, donne incluse, sia disponibile anche ad incarichi amministrativi, ma anche che ciò sia frutto di una preventiva programmazione anche in fase di candidatura della possibile squadra amministrativa, specie in casi in cui al momento della candidatura si sa già di non avere avversari (Paoloni era l’unico candidato alla carica di Sindaco nel 2024). La parità di genereè un valore democratico con valenza sostanziale, frutto di lunghi percorsi di affermazione femminile anche nella gestione della res pubblica. Non è una mera regola procedimentale da aggirare. È un valore da perseguire anche verso le giovani generazioni. Spiace costatare che in questo caso non sia avvenuto”, conclude Lambertucci.
Loro Piceno, conviviale dell'Afam per "Una Vacanza Indimenticabile" a sostegno delle persone con Alzheimer
Per dare sostegno al Progetto dell'Afam Alzheimer Uniti Marche "Una Vacanza Indimenticabile per persone con Alzheimer", che ci sarà a Senigallia dall'1 all'8 settembre, è stato organizzato dall’Avulss di Loro Piceno ed Urbisaglia, presso il Ristorante ‘Le Grazie’ di Loro Piceno, un incontro conviviale che ha visto una straordinaria adesione da parte della cittadinanza e la presenza dei rispettivi sindaci. È stato un bellissimo momento di condivisione e solidarietà, molto partecipato non solo in termini numerici ma di attenzione. L'Afam ringrazia sentitamente tutti i partecipanti, il sindaco del Comune di Loro Piceno, il sindaco del Comune di Urbisaglia, le Avulss di Loro Piceno e di Urbisaglia, il Ristorante Le Grazie per la calorosa accoglienza e l'ottimo cibo.
Elezioni Loro Piceno, tutto secondo programma: Robertino Paoloni confermato sindaco
Robertino Paoloni è stato confermato sindaco di Loro Piceno al termine degli spogli elettorali delle elezioni amministrative. Con un'affluenza del 74,61%, unico candidato in gara con la lista "Insieme per il futuro", Paoloni ha ottenuto il 100 % delle preferenze con 1.117 voti. Sono state 48 le schede nulle e 93 le schede bianche.
Elezioni comunali, superato il quorum per gli otto sindaci in solitaria: si attende solo l'ufficialità
Primo ostacolo superato per gli otto candidati a sindaco in Comuni della provincia di Macerata che facevano corsa solitaria. Già alle 19 di ieri, infatti, era stata superata la fatidica soglia del 40% di affluenza in tutti i centri nei quali era in corsa un’unica lista. Si tratta del primo requisito per rendere valida l’elezione del sindaco e dei consiglieri comunali, e scongiurare di conseguenza l’arrivo di un commissario alla guida del Comune. Il secondo requisito è che almeno il 50 per cento più uno dei votanti abbia espresso la sua preferenza per l’unica lista in corsa. Per verificare questo aspetto, bisognerà aspettare lo spoglio delle schede, che partirà alle 14 di oggi. Verosimilmente non ci dovrebbero essere colpi di scena e per gli otto candidati in solitaria è solo questione di aspettare l’ufficialità, visto che l’alta affluenza porta inevitabilmente un cospicuo numero di preferenze. È praticamente fatta, quindi, per Silvia Pinzi a Serrapetrona, Rinaldo Rocchi a Serravalle, Robertino Paoloni a Loro Piceno, Vanda Broglia a Sant’Angelo in Pontano, Mirko Mari a Colmurano, Rolando Pecora a Montelupone, Sara Simoncini a Poggio San Vicino e Pietro Tapanelli a Sefro.
I temi essenziali della vita raccontati attraverso la danza: al Teatro Vaccaj arriva Collateral Beauty
Domenica 16 giugno alle 21:30 il teatro Vaccaj di Tolentino ospiterà lo spettacolo di danza "Collateral Beauty", a cura della palestra Performance di Loro Piceno, giunta al trentunesimo anno di attività e diretta da Daniela Compagnucci. Collateral Beauty è la storia di una perdita che porta alla riflessione su tre temi essenziali nella vita di ogni essere umano: amore, tempo e morte. Attraverso la danza verranno raccontate le mille sfaccettature di tali elementi che, incastrandosi, creano un particolare collegamento chiamato "Bellezza Collaterale". Le coreografie sono ideate da Aurora Scocco e Paolo.Stoppa. L’evento è patrocinato dai comuni di Loro Piceno e Tolentino. L’ingresso è a offerta libera.
Loro Piceno, 2,2 milioni di euro per la Chiesa di San Francesco. Castelli: "Intervento molto atteso"
Fu fondata nel 1362 dalla comunità francescana presente nella zona di Loro Piceno. La sua importanza è legata al prestigio che raggiunse negli anni successivi, divenendo uno degli edifici francescani di riferimento dell’intera area. Si tratta della Chiesa di San Francesco, ubicata nella omonima piazza a ridosso della cinta muraria, ed è uno dei simboli del comune maceratese, rimasto inagibile dopo il terremoto del 2016/2017. “Proprio per riparare i danni subiti dal sisma, l’Ufficio Speciale Ricostruzione ha appena approvato il progetto esecutivo da 2.252.216 euro”. Ad annunciarlo è il commissario alla Ricostruzione Guido Castelli. “Si tratta di un intervento molto atteso dalla comunità di Loro Piceno - aggiunge -. L’obiettivo è di agire il prima possibile sul complesso, che comprende vestibolo, torre campanaria, sacrestia e l’ex convento, quest’ultimo non oggetto d’intervento. Ringrazio dunque il Comune, proprietario del bene, ed il lavoro costante di Regione Marche ed Usr». Il miglioramento sismico in oggetto prevede lavori di scuci/cuci, ristilatura, ammorsamento dei maschi murari, sostituzione di elementi lignei con inserimento di cordoli a traliccio metallici sulle coperture, smontaggio e rimessa in opera del manto di copertura, consolidamento e rinforzo dei controsoffitti in camorcanna e della volta a padiglione, rinforzo dei solai con raffittimento delle travi in legno e rinzaffo delle murature con lesioni lievi. Come riferiscono le cronache, nella seconda metà del XVII secolo la chiesa aveva raggiunto un così tale splendore da contare ben dieci altari. Seguendo un'antica consuetudine, fino al 1866 l’edificio ospitò i sepolcri delle famiglie più importanti del paese. Nel 1868, sulla torre campanaria venne collocato un orologio a due quadranti, che ora non c'è più, e recava visibilissime sulle quattro pareti le impronte dei finestroni a sesto acuto della torre originaria.
Loro Piceno, Lambertucci: "Il castello Brunforte acquistato senza i beni contenuti al suo interno"
"Alcuni giorni fa ho chiesto, in un'interrogazione, al sindaco Robertino Paoloni se il Castello Brunforte, acquistato dal comune di Loro Piceno grazie ai fondi della ricostruzione sisma forniti dalla struttura guidata dal Commissario straordinario alla Ricostruzione Guido Castelli, sia stato comprato comprendendo anche i beni in esso contenuti. Una questione non di poco conto". È quanto afferma la consigliera comunale di Fratelli d'Italia Federica Lambertucci. "All'interno del castello infatti sono presenti beni di grande rilevanza storica come la biblioteca, i paramenti sacri, gli utensili seicenteschi con cui le suore producevano medicinali, strumenti musicali antichi, le opere d’arte e l’archivio storico contenente trecento anni di storia e vita monastica a Loro Piceno", sottolinea la consigliera. "Stando alla risposta del Sindaco, che scrive di star verificando e valutando con la proprietà l’inventario dei beni, parrebbe che il castello sia stato acquistato dal Comune come 'vuoto' e che di fatto i domenicani, precedenti proprietari, non abbiano alcuna clausola che li obblighi a cedere anche tutto questo patrimonio storico e artistico. Una superficialità che potrebbe portare anche a maggiori costi da sostenere da parte del comune di Loro Piceno e quindi dai cittadini - precisa Lambertucci -, una superficialità che poteva essere evitata parlando e condividendo la strategia con il Comitato del Castello Brunforte". "Ho sempre lavorato e sempre lavorerò per l’interesse del mio Comune e dei cittadini, convinta che amministrare rappresenti un valore alto che non può essere paragonato alla mera visibilità", conclude la consigliera.
Chiude ambulatorio medico a Loro Piceno: Comune e Azienda sanitaria cercano una soluzione
L’Ast di Macerata e il sindaco di Loro Piceno, Robertino Paoloni, stanno affrontando in sinergia il problema della carenza di medici sul fronte dell’assistenza primaria, a seguito dell’imminente chiusura nel Comune dell’ambulatorio secondario del dottor Simone Belli. Nelle more dell’espletamento della relativa carenza, pubblicata lo scorso mese di marzo nel Bur Marche e le cui procedure sono in fase di espletamento, l’Azienda sanitaria maceratese, per venire incontro alle necessità della popolazione, ha acquisito da dottor Teseo Tesei la disponibilità all’aumento del massimale individuale di scelta. “La carenza di medici di base è un problema nazionale. Nell’Ast di Macerata stiamo affrontando con quotidiano impegno questa sfida – dichiara il direttore generale Marco Ricci – consapevoli dell’importanza dei medici di Medicina Generale per garantire l’assistenza sanitaria agli utenti. Sono determinanti, in questo difficile contesto, il supporto e la collaborazione dimostrata dai Sindaci a beneficio della popolazione di riferimento”. “Insieme alla direzione generale dell’Ast stiamo lavorando per trovare soluzioni condivise e dare risposte ai bisogni dei cittadini del nostro Comune” - sottolinea il sindaco di Loro Piceno Robertino Paoloni.
Loro Piceno, arrivano otto milioni per la ricostruzione: sbloccata via Cristoforo Colombo
Un’ordinanza speciale da 8 milioni di euro per la ricostruzione di Loro Piceno, in provincia di Macerata. La cabina di coordinamento sisma ha raggiunto l'intesa sul provvedimento, che finanzia e coordina la ricostruzione degli edifici pubblici e privati da delocalizzare nell’area di via Cristoforo Colombo, nel comune maceratese. Quella relativa all’area in questione è una situazione complessa e articolata sotto il profilo delle proprietà degli edifici e delle procedure da adottare, su cui quindi il commissario straordinario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, ha previsto di intervenire con deroghe mirate per consentire l’avvio dei lavori. Gli interventi includono la demolizione degli edifici inagibili da delocalizzare, con una stima di costi per demolizione, cernita e trattamento delle macerie in sito di 2,5 milioni di euro, la realizzazione di un’unità immobiliare di proprietà del Comune (360mila euro); la sistemazione attrezzata dell’area (280mila euro) e l’acquisto e ristrutturazione degli alloggi Erap (4,8 milioni di euro). "Integrare interventi pubblici e privati in un programma unitario e coordinato è una via percorribile per la ricostruzione dei nostri territori, laddove troviamo situazioni più complesse - commenta il commissario Guido Castelli -. Grazie alla collaborazione tra Struttura commissariale, l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione delle Marche, Comune di Loro Piceno ed Erap Marche, siamo in grado di avviare una ricostruzione che non solo risolve le criticità strutturali causate dal sisma, ma promuove anche la rigenerazione urbana e il benessere della comunità. Ringrazio il presidente della Regione Francesco Acquaroli e il sindaco Robertino Paoloni, per aver studiato insieme a noi una soluzione concreta per una situazione che si protraeva da anni”. “Si tratta di una novità di assoluto rilievo per la nostra comunità – dichiara il sindaco di Loro Piceno, Robertino Paoloni -. Dopo una lunga attesa, grazie al commissario Castelli, è giunta l’attesa, efficace, risposta rispetto a quella che è probabilmente la nostra situazione post-sisma più annosa, dal momento che coinvolge 33 nuclei familiari. Per i cittadini loresi questa ordinanza rappresenta un segnale di speranza e di un nuovo inizio, particolarmente significativo dal momento che giunge in coincidenza con i giorni della Pasqua”. L'ordinanza coordina gli interventi privati, a cura del condominio, dell’Erap Marche e del Comune. L’Ente condominio realizzerà le 15 unità immobiliari di proprietà privata nella nuova area di atterraggio, mentre l’Erap Marche si occuperà della delocalizzazione di 12 unità immobiliari di sua proprietà. Il Comune di Loro Piceno agirà come soggetto attuatore per la delocalizzazione tramite acquisto ed eventuale ristrutturazione di un immobile di sua proprietà.
Loro Piceno, mistero ad alta quota: l'atterraggio segreto di Prada
Nella mattinata di oggi un evento inaspettato ha coinvolto Loro Piceno: un elicottero I-Prax grigio scuro della holding di lusso Prada, è atterrato nei pressi del suolificio Elefante. Ma cosa avrebbe potuto attirare un simile colosso della moda in questa località? La risposta è sospesa nell’aria come l’elicottero stesso prima di toccare terra; alcune voci e sguardi furtivi suggeriscono una visita di non altri che Patrizio Bertelli, il presidente del gruppo Prada. Ma perché qui, perché ora? L’ipotesi si infittisce di mistero: forse una nuova acquisizione strategica, o un incontro segreto per definire le prossime tendenze dell’alta moda? O, ancora più intrigante, potrebbe trattarsi di una collaborazione esclusiva con il noto suolificio Elefante. Le domande rimangono insolute e solo il tempo potrà svelare i motivi dietro questa visita improvvisa e il tipo di svolta che prenderà la holding sotto la guida enigmatica di Bertelli.
Nasce "Qui Val di Fiastra": oltre 2 milioni di euro per combattere lo spopolamento
Oggi, presso i locali della Regione Marche, è stato presentato Qui Val di Fiastra, un progetto di rigenerazione culturale e sociale che coinvolge l’intero territorio della vallata, attuato dai comuni di Ripe San Ginesio - capofila dell’iniziativa - Colmurano e Loro Piceno, ma che si estende nei suoi interventi anche su Urbisaglia, Sant’Angelo in Pontano e San Ginesio. Il progetto è vincitore, con un finanziamento di oltre 2 milioni di euro, del Pnrr Borghi, bando del Ministero della Cultura finalizzato a promuovere piani per la rigenerazione, la valorizzazione e la gestione del grande patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presenti nei piccoli centri italiani, integrando obiettivi di tutela del patrimonio culturale con le esigenze di rivitalizzazione sociale ed economica, di rilancio occupazionale e di contrasto dello spopolamento. Il vicepresidente della Giunta Filippo Saltamartini ha sottolineato lodevolmente l'iniziativa attuata dai sindaci, che mette in rete i comuni della Val di Fiastra nel segno dello "sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio e delle comunità". "I sindaci, come dei top manager, hanno saputo intercettare risorse pubbliche per un progetto che ha una visione strategica sul futuro delle loro comunità" ha sottolineato Saltamartini, andando al di là degli "steccati ideologici". "Oggi la classe dirigente politica - ha aggiunto - si forma proprio nei Comuni, dove devono nascere percorsi virtuosi come il progetto 'Qui Val di Fiastra'". LA GENESI - Qui Val di Fiastra nasce con "Borgofuturo - festival della Sostenibilità" a misura di borgo nato nel 2010 a Ripe San Ginesio – e in particolare all’interno di Borgofuturo+, iniziativa realizzata nel biennio 2020-2022 attraverso un’azione coordinata tra l’omonima associazione, le amministrazioni della Val di Fiastra e i ricercatori e progettisti di Inabita, laboratorio di rigenerazione territoriale. Attraverso Borgofuturo+ si è infatti avviato un processo di partecipazione condivisa tra le comunità del territorio, che hanno discusso e affrontato i temi della sostenibilità e della qualità della vita in maniera partecipata. All’iniziativa hanno collaborato oltre 100 realtà locali della vallata, e ne sono scaturite una serie di proposte finalizzate a favorire la rigenerazione locale, oggi alla base del progetto Qui Val di Fiastra. Il processo culturale attivato e i risultati della partecipazione attiva di Borgofuturo+ sono stati il presupposto per concorrere al bando Pnrr Borghi, e hanno rappresentato e sono tuttora il valore aggiunto di Qui Val di Fiastra. La relazione tra i vari interlocutori e il rapporto di questi con il territorio hanno permesso di individuare un sistema di valori condivisi e quindi definire quali sono i bisogni, le difficoltà e le aspettative delle persone coinvolte in questo processo di rigenerazione culturale e sociale, siano essi residenti o turisti. L’obiettivo del progetto Qui Val di Fiastra è dunque quello di invertire la tendenza all’abbandono dei piccoli borghi attraverso la partecipazione attiva di chi abita i luoghi, le attivazioni culturali, la generazione di una consapevolezza ambientale e di opportunità occupazionali. Paolo Teodori, sindaco del comune di Ripe San Ginesio afferma: "Questo progetto rappresenta un punto di riferimento non solo per la sua portata culturale, ma anche per l'attenzione dedicata al sostegno alle imprese attraverso opportunità finanziarie concrete. Le risorse che stiamo introducendo sono fondamentali per rivitalizzare il territorio, le imprese e le associazioni no profit. Questo progetto è anche il frutto di un lungo percorso di esperienza sul campo fatta negli ultimi anni con il festival Borgofuturo". "L'unione dei nostri comuni è stata una mossa vincente, che ha permesso di selezionare il partner perfetto per sviluppare un progetto che abbraccia la cultura, il sociale e il turismo nella nostra area. - continua Robertino Paoloni, sindaco del Comune di Loro Piceno - Il coinvolgimento di tutti gli altri comuni della vallata è stato fondamentale perché ha garantito una rappresentanza completa e una collaborazione sinergica, massimizzando così l'impatto del nostro progetto". Infine conclude Mirko Mari, sindaco del Comune di Colmurano: "Il nostro impegno sul territorio si concentra sulla formazione e sul coinvolgimento dei giovani, con l'obiettivo di creare una comunità partecipativa e solidale. Vogliamo riportare al centro della vallata il senso di appartenenza e la coesione che, nel corso del tempo, sono stati trascurati". GLI INTERVENTI DI RIGENERAZIONE - Le richieste del bando Borghi Pnrr sono state declinate in 15 interventi di rigenerazione e innovazione che hanno lo scopo di contrastare le principali criticità e vulnerabilità della vallata. Un'azione congiunta sul territorio che prevede, in primo luogo, l'attivazione di quattro spazi fisici destinati alla conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio locale immateriale, delle tradizioni produttive e artigianali e dei saperi del territorio. Strutture inclusive votate a un’azione perlopiù educativa-assistenziale e di apprendimento, promotrici di un costante dialogo intergenerazionale. A ciò si aggiungono delle infrastrutture territoriali, in particolare la creazione dell’unità mobile "Errante" che supporterà le attività socioculturali della vallata e della regione Marche, che verrà messa a disposizione di tutte le associazioni e realtà culturali che vorranno utilizzarla, e l’implementazione dell’Anello del Fiastra, un percorso di trekking culturale, di mobilità lenta e conoscenza territoriale che tocca i sei centri storici della Val di Fiastra. Alle infrastrutture territoriali si affiancano quelle immateriali, con la messa a punto di sistemi digitali e gestionali capaci di mettere in relazione luoghi e utenti della vallata. In particolare, la sperimentazione di un ecosistema di vallata che mira all’integrazione di servizi diversi in un’unica piattaforma per abitanti e visitatori e una rete museale per coordinare la gestione dei piccoli spazi museali locali. Infine, gli interventi di progetto verranno promossi attraverso l’attivazione di residenze artistiche ed eventi culturali nei diversi borghi, a cui si aggiungono attività formative che puntino alla riconnessione dei più giovani con il territorio attraverso l’apprendimento di valori, pratiche e conoscenze che ne garantiscano la valorizzazione e la preservazione nel tempo. Infine, un film documentario racconterà la storia di Borgofuturo, associazione e movimento che ha dato origine al progetto Qui Val di Fiastra. IL SISTEMA DI IDENTITÀ - Il sistema di identità è stato sviluppato dall’agenzia Tonidigrigio mediante un processo di co-creazione utilizzando lo strumento chiamato Value Proposition Canvas. Questo strumento ha permesso di indagare e focalizzare l’elemento fondante del processo di comunicazione: il valore aggiunto del progetto Qui Val di Fiastra, del suo territorio e dei suoi protagonisti coinvolti nel processo di rigenerazione culturale e sociale, che induce un cittadino locale e/o turista ad essere partecipe per soddisfare un proprio bisogno. L’attività di co-creazione ha portato alla luce tre nuclei comunicativi che si collegano ai temi trattati e che, nel contesto di Qui Val di Fiastra, assumono la forma di valori chiave su cui si concentra il progetto: relazioni, tradizioni, territorio. Le persone costituiscono un elemento cruciale nel progetto, creano relazioni. I luoghi rappresentano lo spazio in cui il progetto prende vita, in cui le persone entrano in relazione tra loro. Nasce così il sistema di identità 'Qui Val di Fiastra', un'identità dinamica, un sistema che accoglie, racconta, favorisce relazioni e diviene strumento. Svolge un ruolo. Non è solo un elemento identificativo e simbolico. La Q si riferisce al naming e al posizionamento, ma diviene baloon in riferimento al valore primario del progetto, ovvero la relazione, infine la Q diviene anche pin, e si riferisce al qui come luogo e spazio in cui avviene la relazione. Sabato 9 marzo all’Abbadia di Fiastra a Macerata sarà presentato il progetto alla comunità locale con una giornata di incontri, talk, workshop e laboratori per bambini che andranno ad approfondire le premesse e gli obiettivi di Qui Val di Fiastra dalla viva voce degli attori che lo hanno sviluppato, di esperti e istituzioni del territorio.
Loro Piceno, l'allarme della consigliera Lambertucci: "Il castello è stato comprato vuoto"
Richiesti chiarimenti e spiegazioni al sindaco Paoloni per un preliminare di compravendita che disattende il mandato del Consiglio Comunale. A chiederli la consigliera comunale in quota Fratelli d'Italia Federica Lambertucci del gruppo "Lavoriamo per Loro Piceno". Dopo che il Consiglio Comunale dello scorso 28 ottobre aveva votato all’unanimità per l’acquisizione del Castello di Loro Piceno con mandato espresso a ritenere compresi anche “gli arredi, le tele, le suppellettili, i testi ed ogni altro bene mobile non personale avente interesse storico-documentario oggettivamente appartenuti al complesso”, il sindaco Paoloni lo scorso 22 dicembre, ha sottoscritto un preliminare di acquisto con il Monastero delle Domenicane di Loro Piceno in cui si dice espressamente che “per patto espresso tra le parti sono esclusi dalla vendita quadri, opere d’arte in genere che sono contenuti nell’immobile in oggetto”. In pratica, dice la consigliera Federica Lambertucci del gruppo "Lavoriamo per Loro Piceno", "è stato comprato solo il Contenitore. Il Castello conteneva diversi beni di valore storico-artistico quali i telai antichi, attrezzature utilizzate dalle Suore nei Trecento anni di vita di clausura per ricamare, preparare unguenti e medicinali, distillare liquori alle erbe. Vi erano bambinelli Gesù fatti a mano dalle suore che furono oggetto di una mostra aperta al pubblico per volere dell’allora Madre Superiora in occasione dei trecento anni della storia domenicana. Per non parlare delle opere d’arte ivi contenute. Svuotare un bene del suo contenuto significa perdere la possibilità di testimoniare ciò che è stato per trecento anni di storia. I paramenti sacri ricamati d’oro sopravvissero all’invasione dei soldati napoleonici perché le suore scapparono con tali tele nascoste sotto le vesti. Evidentemente non sono sopravvissute al Paoloni". E pensare che durante il Consiglio Comunale il gruppo Lavoriamo per Loro Piceno aveva chiesto al sindaco di sfruttare la sua posizione di forza nella contrattazione per far riportare in sede l’archivio storico monastico, già dislocato dopo gli eventi sismici nel monastero dell’ordine delle domenicane di Macerata. Immediata la richiesta di chiarimenti al sindaco Robertino Paoloni da parte del Gruppo Lavoriamo per Loro Piceno che ha protocollato una interrogazione scritta anche per esortare il primo cittadino a rimediare stipulando convenzioni di custodia e/o comodato con il legale rappresentante dell’Ordine. “L’impressione - conclude Lambertucci - è che si sia persa l’ennesima occasione di tutela del patrimonio. La destinazione di un contributo di 800.000 euro di fondi sisma da parte della Regione Marche per l’acquisto di questo bene grazie all’interessamento di Fratelli D’Italia e del commissario alla Ricostruzione, Guido Castelli, ha consentito finalmente una svolta nella annosa vicenda della acquisizione del Castello. Bastava farlo in modo ragionato ed accorto. Invece niente".
Castello di Brunforte, Loro Piceno ritrova il suo tesoro: 800 mila euro dai fondi sisma
Il Castello di Brunforte è uno dei simboli di Loro Piceno e del Maceratese ma non solo: è uno dei beni monumentali più amati delle Marche, grazie a una lunga e affascinante storia. Un luogo che, da oggi, intraprende definitivamente il percorso verso la piena disponibilità del Comune, e quindi pubblica, grazie ai fondi dell'ordinanza commissariale numero 137 del 2023, che ha concesso un contributo di 800 mila euro, appena liquidato dall'ufficio speciale ricostruzione. Una parte del meraviglioso complesso, infatti, apparteneva ad un ente ecclesiastico e l’acquisto di tali spazi ora ne consente una immediata riqualificazione e il conseguente riutilizzo a beneficio della comunità e dei visitatori. "L'acquisto è stato finanziato dall’ordinanza 137 utilizzando fondi che, insieme al presidente della regione Marche Acquaroli, avevamo immaginato di mettere in campo per opere che reputiamo strategiche per il territorio del cratere - spiega il commissario straordinario alla riparazione e alla ricostruzione Guido Castelli -. Il castello di Loro Piceno rappresenta un esempio importante di come, nell’ambito dei progetti di rigenerazione urbana, la ricostruzione possa offrire anche un’occasione per rilanciare i nostri borghi e per rifunzionalizzare gli spazi urbani". Il Castello di Brunforte, eretto nel 1600 sui resti di un castrum romano, domina dall'alto la cittadina e si chiude intorno a una corte, i cui lati sono delimitati a est dalla chiesa del Corpus Domini e dal coro, a sud dall’ala dei dormitori e a ovest da una parte della cinta muraria. Dal 1623 ha ospitato una comunità di suore domenicane di clausura dedite alla preghiera, al lavoro domestico e all’educazione di giovani aristocratiche. Abbandonato il convento dopo la soppressione delle truppe napoleoniche (nel 1810), l'Ordine è rientrato nel 1822.