
Ancona

Confapi Industria Ancona e DAT Air insieme per lo sviluppo delle PMI marchigiane: nasce una nuova partnership
Decolla una nuova sinergia a favore delle imprese marchigiane. È ufficialmente partita la collaborazione tra Confapi Industria Ancona, associazione di riferimento per le piccole e medie imprese delle Marche, e DAT – Danish Air Transport, la compagnia aerea danese che gestirà i voli di continuità territoriale tra Ancona, Milano Linate e Roma Fiumicino. La partnership, nata nell’ambito dei rapporti di cooperazione con Ancona International Airport, rappresenta un passo strategico verso il rafforzamento dei collegamenti con i principali poli economici italiani e la promozione dell’imprenditoria locale su scala nazionale. Obiettivo: creare nuove occasioni di sviluppo, innovazione e networking per il tessuto produttivo marchigiano. «Questa collaborazione rappresenta un’opportunità concreta per le PMI, facilitando connessioni strategiche – ha dichiarato Giorgio Giorgetti, presidente di Confapi Marche –. Con DAT e Ancona International Airport stiamo già lavorando a progetti che metteranno in rete imprese e territori, sviluppando nuove idee». A sottolineare l’impegno operativo è anche Michele Montecchiani, direttore di Confapi Industria Ancona: «La nostra associazione è stata la prima a valorizzare i voli di continuità territoriale organizzando Business Day per gruppi di imprenditori con andata e ritorno da Ancona in giornata, dimostrando concretamente i vantaggi offerti dal nostro aeroporto regionale». Dal canto suo, Luigi Vallero, general manager di DAT, ha evidenziato come la partnership vada ben oltre l’aspetto logistico: «Siamo orgogliosi di essere parte attiva di un progetto che rappresenta un’occasione concreta per il sistema produttivo marchigiano. La nostra collaborazione con Confapi Industria Ancona punta a essere un vettore di sviluppo, innovazione e relazioni per le Marche, una regione dal potenziale straordinario che vogliamo sostenere con servizi pensati per il mondo business». Soddisfazione anche da parte di Hamish De Run, presidente di Ancona International Airport, che ha rimarcato il ruolo dell’infrastruttura come facilitatore territoriale: «L’aeroporto è lieto di fungere da trait d’union tra imprenditori marchigiani e compagnia aerea, rendendo più agevoli i collegamenti con due città italiane strategiche come Milano e Roma». Il piano di collaborazione, che prenderà concretamente avvio a novembre 2025, coinvolgerà imprenditori, stakeholder istituzionali e PMI in una serie di iniziative dedicate alla crescita e alla competitività del tessuto produttivo regionale, con focus su mobilità business, networking e innovazione. Confapi Industria Ancona, che rappresenta centinaia di piccole e medie imprese della regione, conferma così la sua missione di creare ponti tra imprese e istituzioni, mentre DAT, compagnia danese fondata nel 1989 e operativa in Italia dal 2018, consolida la propria presenza nel Paese con un servizio riconosciuto per affidabilità e continuità. La nuova alleanza – sostenuta da Ancona International Airport, società di gestione dell’aeroporto “Raffaello Sanzio” – si pone dunque come un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privato, in grado di coniugare mobilità, impresa e sviluppo territoriale per proiettare le Marche sempre più al centro delle rotte economiche nazionali ed europee.

Marche, 18 morti sul lavoro in otto mesi (+80%). Diminuiscono gli infortuni
Nei primi otto mesi del 2025, nelle Marche, sono state presentate all’Inail 11.028 denunce di infortunio sul lavoro, un dato in lieve calo rispetto allo stesso periodo del 2024 (-0,7%). Ma dietro questa flessione si nasconde un bilancio drammatico: le morti sul lavoro sono quasi raddoppiate, passando da 10 a 18, con un incremento dell’80%. Dodici persone hanno perso la vita durante l’attività lavorativa, mentre sei sono decedute in itinere, nel tragitto casa-lavoro. Le province più colpite risultano Ancona, con sei decessi, Pesaro Urbino con quattro, Ascoli Piceno e Fermo con tre ciascuna e Macerata con due. Le fasce d’età più esposte restano quelle tra i 50 e i 59 anni, ma cresce anche il numero di incidenti tra i lavoratori over 60 (+11,3%), un dato che riflette l’impatto dell’allungamento della vita lavorativa e impone nuove strategie di prevenzione. Aumentano inoltre gli infortuni tra le donne (+1,2%) e tra i lavoratori stranieri extra UE (+7,8%), segnale di una persistente vulnerabilità nelle categorie più fragili. Sul fronte territoriale, la distribuzione degli infortuni non mortali resta sostanzialmente stabile. Ancona registra 3.742 casi, Pesaro Urbino 2.650, Macerata 2.345, Ascoli Piceno 1.448 e Fermo 843. Dal punto di vista settoriale, le denunce diminuiscono in industria, servizi e agricoltura, ma aumentano nel lavoro per conto dello Stato, salite da 1.714 a 1.777. I comparti più colpiti risultano costruzioni (+10,7%), sanità (+22,5%), industria alimentare (+15,4%), materie plastiche (+19,2%) e pubblica amministrazione (+16,5%). Le malattie professionali segnano invece una leggera flessione (-2,6%), passando da 5.422 a 5.282 denunce. Crescono però in modo significativo nella provincia di Ascoli Piceno (+14,7%). Le patologie più diffuse restano quelle muscolo-scheletriche, seguite da disturbi del sistema nervoso (+3,9%) e dell’orecchio (+12,6%). “La sicurezza deve diventare un diritto esigibile – afferma Guido Bianchini, past president Cocopro INAIL Ascoli Piceno –. Non bastano le parole: servono investimenti, controlli e formazione. Ogni vita persa sul lavoro è una sconfitta collettiva. La cultura della sicurezza si costruisce ogni giorno, insieme.” Un richiamo forte, che suona come un monito per istituzioni e imprese: la sicurezza non è un costo, ma una condizione indispensabile per un lavoro davvero dignitoso.

Scossa di magnitudo 4.4 al largo della costa marchigiana
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.4 è stata registrata al largo della costa marchigiana, in provincia di Pesaro, secondo le rilevazioni dell’INGV. L’ipocentro è stato localizzato a circa 8 chilometri di profondità, con epicentro a 32 km a est di Fano, 37 km da Pesaro e 42 km a nord di Ancona. Al momento non si segnalano danni a persone o a edifici. L’episodio sismico è avvenuto praticamente nella stessa zona dove, il 9 novembre 2022, furono registrate due forti scosse di magnitudo 5.5 e 5.2, che causarono danni significativi e sfollati tra Pesaro e Ancona. Le autorità locali e i vigili del fuoco continuano a monitorare la situazione, mentre la popolazione viene invitata a mantenere la calma e a seguire le procedure di sicurezza in caso di ulteriori scosse. Dopo la scossa di terremoto il sindaco di Fano, Luca Serfilippi, ha disposto alcune misure precauzionali per monitorare la situazione e garantire la sicurezza della popolazione. L’evento sismico, avvertito anche in città più lontane come Ancona (42 km dall’epicentro), ha avuto profondità di 8 km, con coordinate geografiche 43.9782, 13.3723, secondo i dati della Sala Sismica INGV-Roma. In via cautelativa, è stato aperto il Centro operativo comunale (COC) per coordinare eventuali interventi. Inoltre, l’Ufficio Tecnico del Comune ha avviato sopralluoghi preventivi in tutte le scuole della città, al fine di garantire la piena sicurezza degli edifici e rassicurare famiglie e personale scolastico. A titolo precauzionale, in via Guido del Cassero è stata disposta la chiusura momentanea al traffico in attesa dei controlli, con deviazione lungo il percorso del Pincio, sotto l’Arco d’Augusto. “La sicurezza dei cittadini, e in particolare dei nostri studenti, è la nostra priorità – ha dichiarato il sindaco Serfilippi. – Al momento non si registrano danni, ma abbiamo deciso di procedere con controlli mirati per garantire la massima serenità”. .

Politecnica e Ast Macerata insieme per nuovi percorsi didattico-sanitari
Nei giorni scorsi, presso la sede della Politecnica delle Marche di Macerata, il direttore generale dell’AST di Macerata, Alessandro Marini, e il direttore generale dell’Università Politecnica, Alessandro Iacopini, si sono incontrati per discutere future progettualità congiunte in ambito didattico e sanitario. L’incontro ha evidenziato la volontà condivisa dai due enti di avviare percorsi di studio abilitanti, con particolare attenzione al settore infermieristico, creando sinergie tra formazione universitaria e esigenze professionali del territorio. “Abbiamo espresso anche oggi la reciproca determinazione nello sviluppo di una collaborazione sempre più sinergica e operativa a favore di un’offerta formativa in linea con le esigenze del territorio, nell’interesse degli studenti e delle studentesse, ma anche della comunità tutta – ha dichiarato Iacopini. – Questa comunione d’intenti vuole essere una risposta concreta alle necessità formative e professionali del tessuto locale, creando un ponte virtuoso fra Ateneo, territorio e mondo del lavoro”. Dello stesso avviso Marini: “Scuola e Sanità sono i mondi che, ogniqualvolta incrociano risorse e virtù, segnano passi decisivi nella progressione del benessere delle persone. Salute e istruzione sono i capisaldi delle società evolute”. L’incontro segna un primo passo verso iniziative congiunte che puntano a rafforzare la formazione professionale e a garantire risposte concrete alle esigenze sanitarie del territorio maceratese.

Attivista Flotilla di Ancona rientra dall’esperienza in carcere in Israele: “Abbiamo agito solo per i palestinesi”
«Abbiamo rivoluzionato la nostra vita per poter fare questa missione solo per i palestinesi, assolutamente per loro». Sono le parole di Silvia Severini, 54 anni, impiegata pubblica di Ancona, rientrata in Italia dopo essere stata detenuta per tre giorni nel carcere israeliano di Ketziot. L’attivista era imbarcata con la Global Sumud Flotilla, la missione internazionale diretta verso Gaza, e ha parlato alla Tgr Marche raccontando la propria esperienza e rispondendo alle critiche, tra cui quelle della premier Giorgia Meloni, sui reali obiettivi dell’iniziativa. Tra pochi giorni sarebbe terminata la sua aspettativa dal lavoro. Severini ha ricordato i momenti concitati seguiti all’abbordaggio delle imbarcazioni da parte delle forze israeliane: «All’inizio al porto eravamo tutti o seduti o in ginocchio. Con qualcuno ci hanno proprio giocato: gli dicevano di andare giù e poi tirarsi su, andare giù e tirarsi su e, se non eseguivano rapidamente i movimenti, venivano colpiti». Durante la detenzione, Severini afferma di aver incrociato anche Greta Thunberg: «Era in una cella accanto a me – racconta – l’hanno avvolta nella bandiera israeliana e derisa. Chi era con lei ha detto che era abbastanza provata». Un pensiero, al suo rientro, l’attivista lo dedica alle manifestazioni di solidarietà organizzate in Italia: «Devo ringraziare assolutamente le piazze che ci sono state qua in Italia, qui ad Ancona, perché credo che la nostra sicurezza, la nostra forza arrivasse da questo». Dopo il suo ritorno, il Coordinamento Marche per la Palestina ha diffuso una nota di sostegno a Severini, denunciando «il silenzio delle istituzioni» locali e regionali. «Silvia ha agito in nome della solidarietà, della pace e della coscienza civile. La sua esperienza e testimonianza meritano ascolto, rispetto e visibilità», scrive il Coordinamento, che chiede «alle istituzioni regionali e locali di rompere il silenzio e di esprimersi con chiarezza: da che parte stanno?». L’associazione ricorda che la 54enne anconetana ha partecipato alla Flotilla, «una missione di chiaro carattere umanitario e pacifista», con l’obiettivo di «rompere l’assedio imposto da Israele alla Striscia di Gaza, aprire un corridoio umanitario e denunciare il genocidio». «Silvia – prosegue la nota – è stata detenuta per due giorni nelle carceri israeliane, sottoposta a vessazioni e violenze psicologiche. Dopo il suo rientro in Italia, nella tarda notte di sabato 4 ottobre, nessuna istituzione del territorio – né il sindaco di Ancona, né il prefetto, né tantomeno il presidente della Regione Marche – ha espresso pubblicamente solidarietà o vicinanza». «Questo silenzio istituzionale è grave, e non può essere ignorato. - aggiunge - A prescindere dal colore politico delle amministrazioni locali o regionali, riteniamo che esista un dovere morale e istituzionale di riconoscere e sostenere chi ha messo a rischio la propria incolumità per difendere i diritti umani, la giustizia e la dignità dei popoli. Il silenzio delle istituzioni - prosegue - non è solo un vuoto di parole: è assenza di umanità, è complicità passiva di fronte a un genocidio". Il Coordinamento "marchigiani, associazioni, realtà sociali e collettivi a far sentire la propria voce e a costruire insieme una risposta collettiva all'indifferenza e all'ingiustizia. La solidarietà non si arresta. Il silenzio uccide».

Dalla Regione al ring: Giacomo Bugaro nominato presidente della Federazione Pugilistica Marche
Si sono svolte questa mattina, 4 ottobre, le elezioni per il rinnovo del Comitato Regionale Marche della Federazione Pugilistica Italiana. Tutte le società aventi diritto al voto hanno scelto all’unanimità Giacomo Bugaro come nuovo presidente, già eletto domenica scorsa anche come consigliere regionale nelle file di Fratelli d’Italia. Bugaro, 56 anni, sposato e residente ad Ancona, ha coltivato fin da giovane una grande passione per la boxe, ereditata dal padre. Negli anni scorsi è stato presidente della società pugilistica anconetana Upa Pittori. La sua nomina subentra a quella di Luciano Romanella, del Fermano, il quale aveva rassegnato le dimissioni a seguito della caduta del precedente comitato regionale. Al fianco del neo-presidente, sono stati eletti i consiglieri Lorenzo Alessandrini di Jesi e Adelchi Tonucci di Ancona; in rappresentanza degli atleti è stata scelta Carlotta Paoletti, già campionessa italiana negli assoluti femminili, mentre per i tecnici è stato eletto Andrea Gabbanelli di Castelfidardo, maestro e preparatore del campione italiano ed europeo Charly Metonyekpon. Il nuovo Comitato Regionale Marche rimarrà in carica fino al 2027, coincidente con la scadenza del quadriennio olimpico, pronto a guidare le società pugilistiche marchigiane verso nuovi successi a livello regionale e nazionale.

Matteo Ricci tornerà a Bruxelles: “Il mio impegno per le Marche raddoppia, non ci disuniamo”
Durante la riunione plenaria del centrosinistra regionale tenutasi a Chiaravalle, Matteo Ricci, europarlamentare del Partito Democratico e candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Marche nelle elezioni del 28-29 settembre, ha annunciato che rinuncerà al seggio da consigliere regionale, pur essendo stato eletto, per tornare a Bruxelles a svolgere il suo ruolo da europarlamentare. Una scelta che Ricci accompagna con un messaggio forte e diretto al suo elettorato: “Il mio impegno per le Marche raddoppia”. “Il risultato elettorale sarà uno stimolo per dare ancora di più a questo territorio attraverso la rappresentanza europea, portando a Bruxelles le vertenze delle Marche. Per sanità, economia, lavoro e infrastrutture il mio impegno, da oggi, sarà doppio”, ha dichiarato Ricci, confermando così che intende rappresentare le Marche in Europa, rinunciando all'attività di opposizione in Consiglio regionale, nonostante la recente candidatura a governatore. Ricci ha sottolineato la necessità di rafforzare il progetto politico del centrosinistra: “Abbiamo proposto un progetto di cambiamento, ma ha prevalso la continuità. Ora però serve compattezza: mi impegnerò a coordinare la coalizione e a rafforzare il Partito Democratico in tutte le province. Non ci disuniamo”. L’europarlamentare ha poi spiegato che, pur non sedendo in Consiglio, il suo lavoro per la Regione proseguirà da un altro livello istituzionale, con l'obiettivo di rafforzare il legame tra le Marche e l’Europa. “Alla fiducia che questa Regione mi ha dimostrato alle ultime Europee, ora si aggiungono le preferenze delle Regionali. Ripartiamo da qui”, ha dichiarato. Infine, Ricci ha assicurato che il centrosinistra manterrà un ruolo attivo e vigile: “Vigileremo sul lavoro della Regione, con un’opposizione efficace e determinata per il bene delle Marche”.

Albero si abbatte sulle auto in sosta: intervengono i Vigili del Fuoco
Poco prima delle 19:00, i Vigili del Fuoco sono intervenuti in via Redipuglia, ad Ancona, dove un albero, abbattuto dal maltempo che ha interessato l’intera regione, è caduto su alcune auto parcheggiate. La squadra di Ancona, munita di motoseghe, ha provveduto alla rimozione del tronco, liberando i veicoli e ripristinando la normale viabilità della strada. Fortunatamente non si registrano feriti. Le operazioni si sono svolte rapidamente grazie alla prontezza della squadra, evitando disagi maggiori al traffico e ai residenti della zona.

Ancona, l'ex comandante di Macerata Patrizietti saluta i Vigili del Fuoco dopo 35 anni di servizio (FOTO e VIDEO)
Questa mattina, presso il comando regionale dei Vigili del Fuoco, si è tenuta la cerimonia ufficiale per il passaggio di consegne tra Pierpaolo Patrizietti e Vincenzo Bennardo, che assumerà il comando per i prossimi sei mesi. Un momento carico di emozione, che ha segnato la fine di una lunga e prestigiosa carriera. Pierpaolo Patrizietti, dirigente superiore del Corpo nazionale e comandante provinciale di Ancona, ha salutato i colleghi ricordando i suoi 35 anni di servizio in diverse sedi italiane: Bologna, Ravenna, Taranto, Ancona e Macerata. “Oggi è un traguardo importante – ha dichiarato – perché dopo 35 anni di servizio in varie sedi d'Italia, diciamo che per raggiungere i limiti d'età c’è il collocamento a riposo”. Nel suo discorso, Patrizietti ha ricordato con particolare intensità il periodo trascorso a Macerata, segnato da due eventi sismici: “Il periodo da funzionario è collegato al terremoto del 1997, con il coordinamento di tutte le sezioni operative che venivano da tutta Italia. Il periodo da comandante, anche lì purtroppo, il terremoto del 2016 con gli abbattimenti delle case pericolanti che incidevano sulla pubblica via. Purtroppo la zona è sismica e noi ci siamo trovati sempre in prima linea in questo intervento”. Un impegno vissuto sempre con dedizione, secondo lo spirito del Corpo: “Il senso del lavoro del vigile del fuoco è stare vicino alla cittadinanza e cercare di alleviare le sofferenze o comunque i disagi derivanti da situazioni a rischio con la nostra attività”. A prendere il suo posto sarà Vincenzo Bennardo, che ha voluto salutare così il collega in uscita: “Va in pensione un collega stimato e capace che ha fatto tutto un suo percorso di carriera brillante, in più col vantaggio di essere anconitano. Chiudere la carriera nel luogo dove uno ha iniziato il proprio percorso e dove è nato e cresciuto, questo è un onore che si aggiunge all'onore già di fare il vigile del fuoco”. La cerimonia si è svolta inizialmente nello spiazzale della caserma, per poi proseguire all’interno con i saluti istituzionali e l’abbraccio commosso di colleghi, amici e familiari.

Paolorossi, il più votato della Lega in tutte le Marche rimane senza seggio: "Io l'avvocato delle cause perse"
Nonostante le 3.540 preferenze personali, che lo hanno reso il candidato più votato della Lega in tutte le Marche, Luca Paolorossi non entrerà nel Consiglio regionale. Il motivo è legato al risultato del partito nella circoscrizione di Ancona, che con il 5,52% dei consensi non è riuscito a ottenere alcun seggio. Il sindaco “strano” di Filottrano, come ama definirsi, ha commentato con il suo consueto stile diretto il risultato sui social: «Sono il più votato della Lega in tutte le Marche… e chi lo avrebbe mai pensato! Se fossi stato con Fratelli d’Italia avrei preso una 'fraccata' di voti ed ero già in lista, ma a me piacciono le sfide. Come diceva mia madre: “Tu sei l’avvocato delle cause perse”.» Paolorossi ha rivendicato con orgoglio la sua campagna elettorale “fuori dagli schemi”. «Sono in politica da appena un anno, ho speso solo 2.500 euro per la campagna elettorale, non ho utilizzato manifesti elettorali in grande formato, né santini ritoccati, non ho organizzato comizi né offerto cene. Il risultato che ho ottenuto – ha sottolineato – è frutto esclusivamente del lavoro fatto per gli altri». Infine, una battuta che sintetizza il suo approccio: «Continuerò ad arrabbiarmi con chi non fa ciò che serve per il bene dei cittadini. Ora torno ad amministrare, perché stamattina devo arrabbiarmi presto».

Acquaroli festeggia con Arianna Meloni al fianco: "Campagna elettorale bella, al lavoro già da domani" (FOTO)
Arrivato nel comitato elettorale di Ancona da Potenza Picena dove aveva atteso lo spoglio, il presidente Francesco Acquaroli è stato accolto da una folla di giornalisti. Presenti, fra gli altri, il commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli, il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti, la senatrice Elena Leonardi e il commissario di Lega Macerata Mauro Lucentini. Il presidente si è seduto poi al tavolo allestito dal suo staff per la consueta conferenza stampa, affiancato dal capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami e dal capo della segreteria di Fratelli d’Italia Arianna Meloni. Francesco Acquaroli ha dichiarato: "Ringrazio tutta la coalizione, tutti i candidati e tutta la nostra classe dirigente, unita e coesa intorno alla sfida di una terra. In questi 5 anni abbiamo iniziato ad affrontare le esigenze cercando di creare discontinuità col passato. Campagna elettorale bella, abbiamo avuto grandi soddisfazioni. Intorno alla coalizione dei 5 anni precedenti si è unita più di una forza civica, che ha dato un grande contributo. Ringrazio anche il Governo che in questi anni ha dato sempre il giusto ascolto alla nostra regione ed è stato al nostro fianco. Siamo determinati a dare continuità per il bene della nostra regione." "Evidentemente il lavoro che abbiamo svolto è stato importante per la nostra comunità - ha proseguito -. Il ringraziamento va ai miei cari e ai marchigiani che ci sono stati a fianco per incoraggiarci ad andare avanti. Siamo determinati a far sì che la nostra regione torni tra le più sviluppate d’Italia e d’Europa. Abbiamo iniziato una riforma che sta ricostruendo la sanità regionale. Daremo risposte più significative nei prossimi anni." Acquaroli ha inoltre commentato: "Ricci ha definito la mia una vittoria della Meloni? Sono orgoglioso della mia amicizia con la premier. Il lavoro che abbiamo fatto col governo è importante, ma c’è anche il lavoro di squadra sul territorio, e il lavoro di squadra vince sempre. La prima cosa da presidente sarà la riforma dell’emergenza, insieme ad un bando per i giovani per cercare di riportarli nelle Marche e creare congruità fra domanda e offerta di lavoro. Lavoreremo già da domani". Sulla sanità: "Ipotesi di un tecnico per la sfida della sanità? La politica deve prendere nella politica i propri responsabili. Sull’assessorato alla sanità un politico può essere un trade union. Il tecnico può dare un supporto, ma non so quanto può dare un imprinting sul territorio per un sistema che per funzionare ha bisogno di assetti anche politici. Coprirsi dietro ai tecnici è sbagliato. La dedica? A chi ha creduto prima di tutti in me: il presidente Meloni." Sul successo a Pesaro: "Ci eravamo accorti di una sensibilità nel lavoro svolto e di un interesse forte. Aldilà dei sondaggi avevamo raccolto tanto entusiasmo, che non poteva tradursi in un risultato elettorale differente". Sull’astensione: "Al 50% che non ha votato cosa dico? Dato che ci deve far riflettere, come nelle ultime elezioni a tutti i livelli. Dobbiamo continuare a creare credibilità. Aspettiamo di vedere i numeri finali, ma credo che una sostanziale tenuta per quello che abbiamo fatto c’è stata." Sulla giunta: "Sarà a sei assessori, in attesa della riforma. Alcuni assessori hanno un numero di deleghe faticose da gestire. Abbiamo le idee chiare ma prendiamoci qualche ora. Le valutazioni si fanno insieme, vogliamo coinvolgere tutta la squadra. Palestina? Abbiamo votato per la regione Marche, dobbiamo parlare del nostro territorio". La segretaria di Fratelli d'Italia Arianna Meloni ha dichiarato: "Stiamo lavorando con la riforma del premierato. Dato di Fratelli d’Italia che si attesta primo partito, nonostante la dispersione delle liste civiche, ci riempie di orgoglio."

Regionali, Ricci parla da sconfitto: "Battaglia impari, ho dato il 200%. Io all'opposizione? Farò le mie valutazioni"
"Ho appena chiamato il presidente Acquaroli per congratularmi per il risultato e fargli l'in bocca al lupo a nome dell'intera coalizione di centrosinistra. Sapevamo che era una battaglia complicatissima, io mi sono messo a disposizione di questo progetto pur sapendo che la strada era in salita, ho dato il 200% con grande generosità come sono abituato a fare. Abbiamo fatto una campagna straordinaria in ogni parte della regione". Sono le parole con cui Matteo Ricci, candidato alla presidenza della regione Marche per la coalizione di centrosinistra, certifica la sconfitta elettorale. "Le forze in campo sapevamo fossero del tutto sbilanciate, per ogni manifesto nostro ce ne erano dieci degli altri, così come la maggior parte del potere nei comuni. È stata una lotta impari dal punto di vista delle risorse. Voglio ringraziare i militanti che mi sono stati al fianco in questa campagna: siete stati persone straordinarie - ha aggiunto Ricci -. C'è anche amarezza per ciò che mi è successo personalmente, ricevere un avviso di garanzia in campagna elettorale mi ha colpito profondamente. Nonostante sia completamente estraneo ai fatti e convinto, tra poco, di uscirne completamente. Ho rispetto per la Magistratura, meno per chi ha strumentalizzato questa vicenda. Non c'è dubbio che mi abbia ferito personalmente e anche politicamente". "Bisogna sperare che i prossimi cinque anni della regione siano migliori dei precedenti. Spero davvero che il presidente Acquaroli possa fare meglio e portarci fuori dalle secche nelle quali ci troviamo. Non ho nessun rammarico, perché quando la tua gente ti chiama non ci si può tirare indietro. Credo che l'opposizione si dovrà organizzare al meglio e non disperdere l'alleanza del cambiamento che abbiamo messo in piede. Farò le mie valutazioni vista l'incompatibilità con il ruolo da europarlamentare. L'obiettivo è costruire un'alternativa per il Paese e, per farlo, non si esce dal tipo di coalizione che abbiamo costruito", ha concluso Matteo Ricci.

L’astensione è il primo partito: alle urne solo il 50,01%. Macerata maglia nera
Si sono concluse le operazioni di voto per eleggere il presidente e i consiglieri della dodicesima legislatura della Regione Marche. L’affluenza definitiva è stata del 50,01%, in calo di oltre 9 punti rispetto 59,74% registrato nel 2020. L’affluenza definitiva nella circoscrizione di Ancona è stata del 50,41%, in calo di dieci punti rispetto al 60,50% registrato nel 2020. Ad Ascoli Piceno ha votato il 48,97% degli aventi diritto (contro il 57,70% di cinque anni fa), a Fermo il 51,22% (61,40% nel 2020), a Macerata il 47,02% (56,60% nel 2020, qui tutti i dati comune per comune), mentre a Pesaro e Urbino si è raggiunto il 52,38% (62,30% nel 2020). Nei capoluoghi, invece, l’affluenza si è attestata al 51,16% ad Ancona, al 52,19% ad Ascoli Piceno, al 56,30% a Fermo, al 50,91% a Macerata e al 54,07% a Pesaro. Alle urne si sono recati 662.845 marchigiani. È ora iniziato lo scrutinio delle schede per l’elezione dell’undicesimo presidente della Regione Marche e dei trenta consiglieri della dodicesima legislatura. Al voto erano chiamati 1.325.689 marchigiani, che hanno potuto esprimersi nei 1.572 seggi allestiti sul territorio, compresi quattordici seggi ospedalieri, distribuiti nei 227 Comuni della regione. La sfida per la presidenza vede in campo sei candidati: l’uscente Francesco Acquaroli, sostenuto dalla coalizione di centrodestra, Claudio Bolletta per Democrazia Sovrana Popolare, Francesco Gerardi con Forza del Popolo, Lidia Mangani in rappresentanza del Partito Comunista Italiano, Beatrice Marinelli per la lista Evoluzione della Rivoluzione e Matteo Ricci, candidato della coalizione di centrosinistra. Sono invece 526 i candidati che si contendono i trenta seggi da consigliere. La legge elettorale marchigiana prevede che la circoscrizione di Ancona elegga nove rappresentanti, quella di Pesaro sette, Macerata sei, Fermo quattro e Ascoli Piceno altri quattro.

Scontro tra due auto, una si ribalta: due feriti trasferiti in ospedale (FOTO)
Questa mattina, poco prima delle 12, un incidente stradale si è verificato all’imbocco di Ponte San Carlo, nel territorio comunale di Jesi. Secondo una prima ricostruzione, una Bmw che procedeva in direzione Borgo Minonna e una Hyundai che transitava in direzione opposta, verso la città, si sono scontrate. Nell’impatto, la Hyundai ha urtato il guardrail e si è cappottata sulla carreggiata, fortunatamente senza finire nel campo sottostante. Sul luogo dell’incidente sono prontamente intervenuti i soccorsi: l’automedica del 118 di Jesi, i mezzi della Pubblica Assistenza Blu di Falconara, della Croce Gialla di Chiaravalle e della Croce Rossa, insieme ai vigili del fuoco e alla polizia locale. Entrambi i conducenti feriti sono stati trasportati al pronto soccorso dell'ospedale “Carlo Urbani” in codice giallo, uno a cura della Croce Gialla e l’altro dalla Croce Rossa. La polizia locale, oltre ai rilievi, si è occupata della gestione del traffico: il tratto di ponte interessato dal sinistro è stato chiuso al transito e l’area messa in sicurezza fino alla rimozione dei veicoli incidentati.

Elezioni regionali Marche 2025: orari, candidati e modalità di voto
Domenica 28 e lunedì 29 settembre i cittadini delle Marche saranno chiamati alle urne per l’elezione del presidente della Giunta regionale e per il rinnovo del Consiglio regionale. Le urne saranno aperte domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. I candidati alla presidenza della Regione sono sei: il governatore uscente Francesco Acquaroli (FdI, centrodestra), l’europarlamentare del Pd ed ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci (centrosinistra), poi Claudio Bolletta (Democrazia Sovrana e Popolare), Lidia Mangani (Partito Comunista italiano), Beatrice Marinelli (Evoluzione della Rivoluzione) e Francesco Gerardi (Forza del Popolo). Sono 18 le liste presentate, con un totale di 526 candidati in corsa per i 30 seggi del Consiglio regionale. Gli elettori marchigiani aventi diritto al voto sono circa 1 milione e 300 mila (1.263.236 per la precisione). Come si vota L’elettore può: Votare solo per il candidato presidente, tracciando un segno sul nome. In questo caso il voto si intende espresso anche a favore della lista collegata al candidato. Votare per il candidato presidente e per una lista collegata, tracciando un segno sul simbolo della lista prescelta. Votare solo per una lista, in tal caso il voto si intende valido anche a favore del candidato presidente collegato alla lista. Non è ammesso il voto disgiunto. Voti espressi per una lista provinciale e un candidato presidente non collegato saranno considerati nulli. Per quanto riguarda le preferenze dei consiglieri regionali, l’elettore può indicare uno o due nomi della lista scelta, scrivendo cognome o nome e cognome in caso di omonimia. Se si esprimono due preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. Il voto per le liste provinciali permette di esprimere fino a due preferenze e segue le stesse regole di genere. Se si vota solo per la lista provinciale, il voto è valido anche per il candidato presidente collegato. La ripartizione dei seggi per provincia è la seguente: Ancona: 7 seggi Pesaro-Urbino: 7 seggi Macerata: 6 seggi Ascoli Piceno: 4 seggi Fermo: 4 seggi