
Ancona

Il ministro Lollobrigida in visita all’Amap: “Un modello strategico per l’agricoltura. Referendum? Non andrò a votare"
Visita istituzionale a Osimo per il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, accolto nella sede centrale dell’AMAP (Agenzia regionale per l’Innovazione nel Settore Agroalimentare e della Pesca) dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, dal presidente dell’Agenzia Marco Rotoni e dalla direttrice Francesca Severini. Durante l’incontro, il ministro ha potuto approfondire da vicino le attività dell’ente regionale, che già conosce grazie a precedenti occasioni di confronto, sia nelle Marche che a Roma, nell’ambito dell’evento ministeriale “Agricoltura è”. «L’AMAP – ha dichiarato Lollobrigida – riesce a interpretare in modo strategico la realtà agricola marchigiana, anticipando le sfide future e sviluppando modelli funzionali per garantire alle nuove generazioni condizioni almeno pari a quelle attuali». Il ministro ha poi sottolineato alcune delle principali sfide del settore, a partire dalla crisi idrica e dalla necessità di un’agricoltura sempre più sostenibile. Un punto di partenza ideale, secondo Lollobrigida, è rappresentato proprio dalle Marche, terra natale di Nazzareno Strampelli, uno dei pionieri della genetica agraria e padre della cosiddetta "rivoluzione verde". «Dobbiamo produrre di più consumando meno suolo – ha aggiunto – e l’Italia può essere apripista in Europa. AMAP è un esempio di innovazione agricola al servizio del territorio». Al termine dell’intervento, il ministro ha consegnato ad AMAP una targa di riconoscimento come “Custode della qualità”, sottolineando il ruolo centrale dell’agenzia nel valorizzare la tradizione agroalimentare italiana, anche in vista della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale UNESCO. Acquaroli: “AMAP è la nostra carta vincente per un’agricoltura di qualità” Soddisfazione anche da parte del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli: «Crediamo molto in AMAP, per questo l’abbiamo potenziata fin dall’inizio del mandato. L’agenzia svolge un lavoro fondamentale per supportare un settore strategico non solo sul piano economico, ma anche per la salvaguardia del territorio e della biodiversità. L’agricoltura marchigiana è simbolo di autenticità: ed è proprio l’autenticità che ci rende unici e resistenti ai fenomeni globalizzanti». Anche il presidente di AMAP, Marco Rotoni, ha voluto rimarcare il valore della visita: «La presenza del ministro gratifica il lavoro svolto in questi due anni e riconosce il valore delle nostre attività a sostegno delle imprese e dei cittadini. AMAP è il braccio operativo dell’assessorato regionale, capace di garantire servizi trasversali e collaborazioni fattive con enti e istituzioni». Infine, la direttrice Francesca Severini ha evidenziato l’importanza delle sinergie istituzionali:«AMAP è un’opportunità concreta per rafforzare le politiche agricole della Regione e del Ministero. Grazie alla presenza sul territorio e alle nostre competenze tecniche, possiamo essere un ponte tra imprese, istituzioni e ricerca. Sarà essenziale valorizzare queste connessioni, puntando sull’efficienza e sulla capacità di attrarre risorse europee attraverso progettualità mirate». A margine della visita all’AMAP di Osimo, il ministro Francesco Lollobrigida ha commentato anche l’attuale dibattito referendario, prendendo posizione in maniera netta: «Molti dei quesiti proposti sembrano più una questione interna al Partito Democratico che un vero referendum. Alcune componenti dello stesso PD, infatti, hanno già annunciato che si asterranno, così come faremo anche noi su tre quesiti. È un’iniziativa che riflette dinamiche politiche più che istanze reali del Paese». Il ministro ha ribadito che il Governo è impegnato ad affrontare i temi oggetto del referendum – dalla cittadinanza alla riforma del lavoro – direttamente in Parlamento, con riforme concrete e senza fare passi indietro. «Non ritenevamo questi referendum strumenti utili – ha aggiunto – e, pur rispettando la libertà garantita dalla Costituzione, io personalmente non andrò a votare».

Le Marche si preparano all’Expo di Osaka: Giovanni Allevi tra i protagonisti
Dai panorami che abbracciano mare e monti alla raffinatezza del sapere artigianale, dalle tavole imbandite con il meglio dell’enogastronomia locale all’eccellenza manifatturiera: le Marche si preparano a incantare il Giappone e il mondo all’Expo 2025 di Osaka, dove saranno protagoniste dal 1° al 7 giugno nel Padiglione Italia. Un’occasione unica per mostrare il volto più autentico e contemporaneo della regione, sintetizzato nel claim "Ars: the Marche’s genius and skills", un inno all’ingegno e alla creatività che da secoli animano il territorio. A dare voce – e soprattutto musica – a questo racconto sarà il Maestro Giovanni Allevi, ascolano di nascita e artista di fama internazionale, che il 2 giugno terrà un concerto-evento con la Chamber Orchestra. Un momento artistico di altissimo livello, oltre che un simbolo potente della capacità delle Marche di unire radici e futuro, emozione e visione. In collegamento durante la conferenza stampa di presentazione ad Ancona, Allevi ha accolto con entusiasmo l’invito, sottolineando quanto le Marche siano per lui una fonte inesauribile di ispirazione: "Portare la mia musica a Osaka è come portare un pezzo della mia terra nel cuore del mondo. Le Marche sono cultura, bellezza, innovazione. Raccontarle in musica sarà un onore e una responsabilità." Nel Padiglione Italia, la Settimana delle Marche diventerà un palcoscenico dinamico e coinvolgente, con circa 50 eventi che spazieranno tra mostre, talk, workshop, masterclass e momenti di networking. L’obiettivo, come spiegato dall’assessore Andrea Maria Antonini, è duplice: "Consolidare l’export e presentare la Regione come un ecosistema imprenditoriale solido e capace di innovare. Il Giappone rappresenta un mercato strategico, ma soprattutto Expo ci permette di parlare a tutto il mondo". Saranno 60 le aziende marchigiane presenti, molte delle quali porteranno progetti che incarnano perfettamente il connubio tra passato e futuro. Emblematico in tal senso l’accostamento tra i merletti di Offida e la tuta spaziale SFS1, creata da un’azienda di Fano per l’astronauta Villadei. Un modo per dire che le Marche sono tradizione che guarda alle stelle. Al centro della narrazione visiva ci sarà la mostra "Ars: tradition and innovation", curata dall’architetto Antonella Nonnis, che metterà in scena una metafora potente: una casa giapponese che si erge su un paesaggio marchigiano, simbolo del legame culturale profondo tra due mondi lontani, uniti dalla ricerca dell’armonia tra uomo e natura, arte e funzionalità. Il percorso espositivo, articolato in quattro sezioni narrative curate da Progetto Zenone e Elleemme Studio, guiderà il visitatore in un dialogo tra identità, artigianato e innovazione, mettendo in vetrina i prodotti e le imprese simbolo della regione. Le eccellenze non si fermano all’artigianato e all’enogastronomia. Le università marchigiane saranno protagoniste con progetti d’avanguardia: l’Università di Macerata con una ricerca sull’uso di blockchain e intelligenza artificiale per il benessere delle comunità, l’Università di Camerino con studi su nuovi arredi “intelligenti” per spazi pubblici sicuri in caso di emergenze. Nel settore produttivo, 22 progettualità dal mondo nei campi di moda, mobile e design porteranno esempi concreti di come la manifattura marchigiana sia capace di resistere, adattarsi e innovare. Sei le Nicchie espositive, animate da seminari internazionali, incontri commerciali e momenti culturali tra Osaka e Tokyo. Le Marche si presentano così non solo come luogo da visitare, ma come modello di sviluppo sostenibile, in cui l’eredità culturale si fa leva per costruire nuove vie di benessere, connessione e bellezza. All’Expo 2025 di Osaka, sarà impossibile non accorgersene: le Marche sono già futuro. E lo dicono con la voce gentile del pianoforte di Giovanni Allevi.

Colto da malore a 40 miglia da Ancona, 69enne lancia sos: trasportato al porto di Civitanova
Nel primo pomeriggio di oggi è scattato un tempestivo intervento di soccorso in mare da parte della Guardia Costiera di Ancona, in seguito a una richiesta di emergenza sanitaria partita da un traghetto in navigazione. Alle 14:40, la sala operativa della Capitaneria ha ricevuto l’SOS: a bordo dell’imbarcazione un passeggero, un uomo greco di 69 anni, era stato colto da un improvviso malore, verosimilmente di natura cardiaca, secondo la prima valutazione del medico presente sulla nave. A quel punto è stata immediatamente attivata una missione di evacuazione medica. Una motovedetta della Guardia Costiera è salpata da Ancona e ha raggiunto il traghetto a circa 40 miglia di distanza dal porto dorico. Una volta stabilito il contatto, il 69enne è stato trasferito a bordo del mezzo della Capitaneria e trasportato con la massima urgenza al porto di Civitanova Marche, lo scalo più vicino. Ad attendere l’arrivo del paziente c’era un’équipe del 118, pronta a garantire l’assistenza necessaria. L’uomo è stato immediatamente preso in carico dal personale sanitario per ricevere le cure del caso.

Giancarlo Affatato presenta “Libertà è Democrazia” nelle Marche: Corrado Pilotti nominato coordinatore regionale (FOTO e VIDEO)
Una nuova forza politica si affaccia nel panorama nazionale con l’ambizione di ricucire lo spazio centrale del dibattito pubblico. Si chiama “Libertà è Democrazia”, ed è un partito di centro ispirato alla Dottrina Sociale della Chiesa, fondato da Giancarlo Affatato con il dichiarato intento di coniugare valori cristiani, giustizia sociale e partecipazione civica. L’esordio ufficiale nelle Marche è avvenuto con un incontro a Penna San Giovanni, presso il Borgo Pilotti Beauty Clinic Hotel & SPA, dove il fondatore Giancarlo Affatato ha presentato i valori e gli obiettivi del movimento. «Dopo il nostro battesimo ufficiale con gli Stati Generali a Roma – spiega Affatato – stiamo lavorando per strutturarci in tutte le regioni italiane, coinvolgendo chi proviene dal sociale, dal civismo, dall’impegno quotidiano nelle comunità. Il nostro obiettivo non è raccogliere ciò che già esiste, ma parlare a quella fascia di cittadini – stimata tra il 15 e il 20% – che oggi non vota perché non si riconosce in nessuna proposta politica». I pilastri del movimento sono chiari: sociale, istruzione, sicurezza, difesa e lavoro. «Sono i temi su cui si fonda la nostra azione – aggiunge il fondatore –. Partiamo sempre dalla Dottrina Sociale della Chiesa, che riteniamo oggi più attuale che mai per affrontare con equilibrio e concretezza le sfide del presente». Un altro punto chiave è l’attenzione ai giovani. «Per un giovane professionista oggi è difficile inserirsi nel mondo del lavoro – osserva Affatato –. Vogliamo dare risposte rapide e strumenti concreti. Lo stesso vale per le donne: teniamo molto alla loro presenza e al loro ruolo attivo nella vita politica del partito». Su questo si inserisce l’intervento di Cheti Cafissi, coordinatrice nazionale del movimento per le donne: «In Italia la rappresentanza femminile si ferma al 33%. C’è bisogno di una forza che, attraverso la femminilità, che è diversa dal sentire femminista, sappia costruire ponti: di dialogo, tolleranza e amore. La donna è il fulcro, è creatrice di vita e luogo della famiglia. Vogliamo portare una visione diversa e più completa, di una donna partner dell’uomo proprio in politica. Il mio compito è questo». Importante anche il tema del dialogo intergenerazionale. «Dobbiamo tornare a una politica che ascolta l’esperienza. I nonni della politica e dell’imprenditoria hanno il dovere di tramandare ai giovani la visione e i valori su cui si costruisce una società stabile. Serve una politica giovane, ma radicata». Per guidare il radicamento del movimento nelle Marche è stato scelto Corrado Pilotti, imprenditore attivo nel sociale, che assume il ruolo di coordinatore regionale: «A lui – conclude Affatato – abbiamo affidato un compito importante. Lo abbiamo scelto con meticolosità perché rappresenta quella politica pulita he vogliamo portare nei territori». All’incontro ha partecipato anche Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, che ha portato il proprio saluto istituzionale e manifestato interesse verso i temi affrontati nel corso dell’iniziativa. “Libertà è Democrazia” sta crescendo rapidamente in tutta Italia, strutturandosi più velocemente del previsto. «Dobbiamo essere pronti per le elezioni nazionali – afferma Affatato – ma credo che potremmo già anticipare la nostra presenza alle regionali». Il futuro del partito, nelle sue parole, è «roseo, vincente e sicuro», con l’ambizione di diventare un punto di riferimento per quell’ampia fascia di cittadini oggi lontani dalla politica, offrendo loro una proposta centrata su valori solidi e partecipazione attiva.

Noi Moderati correrà con una lista autonoma alle Regionali: "Pieno sostegno ad Acquaroli"
Il gruppo dirigente di Noi Moderati delle Marche ha partecipato a un vertice nazionale a Roma per definire la linea politica in vista delle elezioni regionali del 2025. A guidare la delegazione marchigiana il segretario regionale Tablino Campanelli e il capogruppo in consiglio regionale Marco Marinangeli, che hanno incontrato i vertici del partito: il presidente Maurizio Lupi, la segretaria Mara Carfagna, e i responsabili nazionali per Enti Locali e Organizzazione, Pino Bicchielli e Alessandro Colucci. Durante l’incontro è stata ufficializzata la volontà di presentare una lista autonoma di Noi Moderati alle prossime elezioni regionali, confermando al tempo stesso il sostegno al presidente uscente Francesco Acquaroli. "Con Acquaroli – si legge nella nota diffusa dal partito – le Marche hanno ritrovato slancio e visibilità. Il rilancio del turismo, la realizzazione di infrastrutture attese da anni e l’attrattività per nuovi investimenti sono risultati tangibili di un’amministrazione che ha restituito centralità alla nostra Regione. Le Marche sono oggi tra le prime in Italia per l’efficace utilizzo dei fondi europei, un dato che testimonia l’efficienza dell’azione di governo". Con questa scelta, Noi Moderati conferma la propria collocazione nel centrodestra e si prepara a contribuire in modo attivo alla prossima competizione elettorale regionale, con l’obiettivo dichiarato "di proseguire il lavoro già avviato nella legislatura in corso".

Regione Marche e sindacati: intesa da 8,5 milioni per potenziare la Medicina generale
È stata sottoscritta l’intesa tra la Regione Marche e le organizzazioni sindacali della medicina generale per la definizione dell’utilizzo dei fondi contrattuali residui, nell’ambito del percorso di transizione verso il nuovo modello organizzativo basato sulle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT). A disposizione ci sono 8,5 milioni di euro derivanti da residui contrattuali, che saranno prioritariamente destinati a incentivare i Medici di Medicina Generale che, negli anni 2023 e 2024, hanno aderito agli istituti di rete e gruppo. Ulteriori risorse saranno finalizzate al sostegno dell’assunzione di collaboratori di studio e infermieri. Prorogato inoltre fino al 31 gennaio 2026 l’incentivo economico previsto per l’impegno proattivo dei medici nella campagna vaccinale. “Questo accordo rappresenta un ulteriore passo concreto nel lavoro che abbiamo messo a terra in questi anni per la ricostruzione di una sanità territoriale più vicina ai cittadini,” ha dichiarato il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli -. Oggi, grazie all’attivazione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali, al potenziamento dei Punti Salute e delle Farmacie dei Servizi, al finanziamento delle borse di studio per i medici di medicina generale e a una riforma complessiva del sistema, stiamo restituendo centralità ai territori e alle comunità locali. Il nostro obiettivo è riequilibrare l’offerta sanitaria garantendo servizi a tutti i cittadini”. “Un risultato importante – ha dichiarato l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini – che premia il lavoro tra istituzioni e rappresentanze sindacali e che rafforza il ruolo strategico della medicina generale all’interno della riforma sanitaria marchigiana. Questo accordo rappresenta un passo concreto nella direzione della valorizzazione della medicina territoriale, con l’obiettivo di offrire ai cittadini un’assistenza più capillare, efficiente e centrata sui bisogni reali della popolazione”. Le AFT, costituite da gruppi di 3 a 10 medici di base operanti in sede unica o in rete, rappresentano uno dei pilastri del nuovo assetto organizzativo, in particolare nelle aree interne e disagiate, garantendo una presa in carico integrata dei bisogni sanitari e socio-sanitari. L’accordo prevede inoltre la possibilità per le Aziende Sanitarie Territoriali (AST) di attivare progetti per migliorare l’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico, la copertura vaccinale, e l’adesione agli screening oncologici e alle campagne di prevenzione. Questa intesa costituisce un tassello fondamentale nel percorso del nuovo Accordo Integrativo Regionale (AIR) in fase di definizione, e permette alla Regione di sostenere ulteriori progetti di rafforzamento dei servizi di prossimità, da attuare attraverso successivi accordi. L’obiettivo complessivo è rafforzare la sanità del territorio, per ridurre gli accessi impropri nei Pronto Soccorso, abbattere le liste di attesa e colmare il vuoto determinato da una errata programmazione del passato nella formazione dei medici di base.

"Ci avete rotto il calcio": disorganizzazione e scelte discutibili, esplode la rabbia dei tifosi
La sede dello spareggio promozione tra Maceratese e Montecchio? Cambiata all’ultimo. La data? Spostata di una settimana. I biglietti? Ancora non si sa nulla. Il calcio regionale, quello che dovrebbe rappresentare la passione e l’identità dei territori, negli ultimi giorni sta vivendo uno dei momenti più confusi della sua storia. E a pagare, come sempre, sono società, tifosi e chi lavora con serietà per rendere dignitosi questi campionati. La vicenda di Maceratese–Montecchio è stata emblematica. A due giorni dalla sfida, inizialmente prevista per il 4 maggio, la Lega ha comunicato il rinvio dell’incontro, che ora si disputerà l'11 maggio allo stadio Del Conero di Ancona. Una decisione arrivata a ridosso del weekend, senza motivazioni ufficiali né indicazioni operative, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei biglietti. A oggi, a soli cinque giorni dal match, non si conoscono ancora modalità e tempi per l’acquisto, nonostante l’importanza dell’evento e la forte affluenza attesa. A subire le conseguenze di questa incertezza non sono solo le due squadre coinvolte, ma anche le formazioni del playoff: il Tolentino, che ha vinto la semifinale contro il Chiesanuova, dovrà restare fermo due settimane prima di scendere di nuovo in campo contro la perdente dello spareggio. Una pausa lunga e forzata, che rischia di spezzare il ritmo e alterare l’equilibrio sportivo. Anche la semifinale stessa, giocata domenica scorsa, ha risentito delle difficoltà organizzative. Il match si è disputato davanti a un numero ridotto di spettatori, nonostante gli investimenti del Chiesanuova e dell’amministrazione comunale per adeguare l’impianto e renderlo conforme ai parametri richiesti fino alla Serie D. Ma la settimana è proseguita con un’altra scelta che ha sollevato polemiche. La finale per il titolo regionale di Promozione tra Jesina e Trodica si giocherà domenica 11 maggio, alle 16:30, allo stadio Carotti di Jesi. Stesso orario e stessa provincia dello spareggio Maceratese–Montecchio, e soprattutto in concomitanza con il Palio di San Floriano, evento che ogni anno richiama molte persone in città. Una sovrapposizione che ha suscitato perplessità sia per motivi di ordine pubblico che per la fruizione da parte del pubblico. Le due società avevano espresso la volontà di disputare la gara al San Francesco di Trodica, una proposta che sembrava trovare consenso, ma che non è stata accolta. Da qui lo sfogo della tifoseria biancoazzurra, le Teste Matte 1991, in un comunicato molto duro: “Le Teste Matte esprimono dissenso per l’ennesima gestione vergognosa da parte della Federazione e degli organi decisionali regionali. Con la prossima, giocheremo due finali consecutive - Coppa Italia e Titolo Regionale - affrontando trasferte per quasi 350 km totali. Spese pesanti, per chi, come noi, mette il cuore prima del portafoglio. Pensavamo che per la finale contro la Jesina si usasse un minimo di buonsenso, ascoltando la nostra società nella richiesta di giocare di sabato. Invece no: ancora una decisione senza senso e distante dalla realtà, aggravata dal voltafaccia dei responsabili della Jesina, al momento del sorteggio a noi sfavorevole. Forse nel capoluogo non siamo simpatici, o forse la nostra matricola non ha lo stesso fascino di quella dei nostri avversari. Critichiamo l’uso strumentale del concetto di ‘ordine pubblico’ invocato solo quando fa comodo. Stavolta non vale, perché non conviene a qualcuno. State distruggendo il bello di queste categorie: passione, tifo, senso di appartenenza. La distanza non è una scusa per chi vive questi ideali, ma non possiamo tacere davanti all’ennesima mancanza di rispetto”. Il punto è che il livello del calcio dilettantistico si è alzato. Le società investono, si organizzano, costruiscono strutture, coinvolgono le comunità. Sarebbe auspicabile che anche le istituzioni calcistiche rispondessero con pari serietà, affinché il sistema funzioni davvero. Perché il calcio non lo fa solo il pallone che rotola: lo fanno le persone che ci credono, ogni domenica. E quando queste vengono lasciate nell’incertezza o trattate con superficialità, qualcosa si rompe. E allora sì, con amarezza ma con voce chiara: ci avete rotto il calcio.

Incendio in una cabina dell'Enel: blackout e intervento dei vigili del fuoco
Un incendio si è sviluppato ieri sera attorno alle 20:40 in una cabina elettrica Enel in località Loreto, in via Montereale. Il rogo ha interessato un trasformatore a bagno d'olio. Sono intervenuti i vigili del fuoco di Osimo, insieme ad un'autobotte proveniente da Ancona che una volta disattivata l'erogazione di corrente elettrica ha provveduto a spegnere le fiamme ancora attive. Sul luogo anche i tecnici Enel per risolvere il blackout provocato dall'incendio della cabina elettrica.

Non si ferma all'alt, folle fuga in auto con moglie e neonato a bordo: finisce contro una recinzione
Momenti di tensione a Fabriano, dove un uomo alla guida di una Peugeot 206 ha tentato di sottrarsi a un controllo della polizia locale, dando il via a un pericoloso inseguimento per le vie cittadine. Il fatto è avvenuto nel primo pomeriggio di alcuni giorni fa, ma la notizia è trapelata soltanto oggi. In base a una ricostuzione, alla vista della pattuglia, l’uomo ha inizialmente accennato a fermarsi per poi accelerare all’improvviso, sfrecciando a tutta velocità tra le strade urbane. Durante la fuga ha ignorato più segnali di stop, effettuato sorpassi azzardati, attraversato incroci e passaggi pedonali a velocità sostenuta, percorrendo persino alcuni tratti contromano. A bordo dell'auto, oltre al conducente, viaggiavano anche la moglie e un bambino di pochi mesi, rendendo ancora più grave e sconsiderato il gesto. La corsa è terminata in via La Spina, dove l’uomo ha perso il controllo del veicolo finendo contro una recinzione privata. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito. Gli agenti della polizia locale, intervenuti tempestivamente, hanno accertato le condizioni dei passeggeri e identificato il conducente, un cittadino di nazionalità indiana già noto alle forze dell’ordine per precedenti infrazioni al codice della strada. Sul suo conto sono state elevate numerose sanzioni amministrative, l’auto è stata sequestrata e ne è stata avviata la procedura di confisca. Inoltre, la Procura ha aperto un’indagine per resistenza a pubblico ufficiale. La sindaca di Fabriano, Daniela Ghergo, ha espresso apprezzamento per l’operato degli agenti: "Quando un conducente tenta di sottrarsi a un controllo, non si tratta di una semplice infrazione, ma di un gesto che mette in pericolo l’incolumità di tutti. Ringrazio i nostri agenti per la professionalità e la prontezza dimostrate in questa situazione ad alto rischio".

Si ribalta con l’auto sulla A14: perde la vita radiologo 71enne
Tragedia nel giorno del Primo Maggio sull'autostrada A14, nel tratto tra Pesaro e Cattolica. Un uomo ha perso la vita in un drammatico incidente avvenuto nel primo pomeriggio, poco dopo la galleria Case Bruciate, in direzione nord. La vittima è Massimo Cerioni, 71 anni, radiologo in pensione molto conosciuto ad Ancona. L’uomo viaggiava da solo a bordo di un Maggiolone cabrio, quando – per cause ancora in fase di accertamento – ha perso il controllo del mezzo mentre affrontava una discesa. L’auto è finita fuori strada e si è ribaltata più volte, fino a fermarsi cappottata. Il violento impatto ha sbalzato il conducente fuori dall’abitacolo: il corpo è stato ritrovato a circa dieci metri dal veicolo dai primi soccorritori giunti sul posto. Inutili i tentativi di rianimazione da parte del personale del 118, accorso con due ambulanze. Il medico è deceduto sul colpo a causa delle gravi lesioni riportate. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche la polizia autostradale per i rilievi, i vigili del fuoco e il personale di Autostrade per l’Italia. Il traffico in direzione nord ha subito rallentamenti per consentire le operazioni di soccorso e messa in sicurezza. Massimo Cerioni era un volto noto della sanità anconetana: aveva lavorato per anni all’Inrca, distinguendosi per competenza e umanità. Oltre alla medicina, coltivava una grande passione per la musica: era chitarrista e aveva fondato la band blues "Against the Grain", con cui si esibiva spesso in città e nei locali della zona.

Nasce ad Ancona "La città dei diritti dei più piccoli"
Secondo l’ultimo Rapporto del Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 2024, nelle Marche, persistono alcuni elementi da attenzionare. La percentuale di persone di minore età in povertà relativa è del 21,2%. I minori in situazione di sovraffollamento abitativo rappresentano il 40,4%. Se consideriamo i minorenni vittime di abusi, i reati per maltrattamento contro familiari e conviventi segnalati sono 464 (erano 375), che corrisponde all’1,84% del totale nazionale. Infine, dal punto di vista educativo, è significativo che, nella regione Marche, ben il 66,7% delle classi della scuola primaria (statale) non abbia il tempo pieno, registrando un divario, in negativo, della media riscontrabile nel resto della penisola (59,3%). Anche dalla considerazione di questi elementi di criticità il capoluogo dorico ospiterà una vera e propria casa dei diritti dei più piccoli. È a questo scopo che nasce il Centro semiresidenziale socio-educativo “Sogni Appesi” che si propone di accogliere in forma diurna bambini e giovani che vivono temporanee situazioni di disagio in un ambiente che ripropone, per organizzazione e qualità della relazione, il calore e l’affetto di una famiglia. L'originale struttura, fortemente voluta dall’Associazione MetaCometa, attiva dal 1998 a livello nazionale nel sostegno e nell’accoglienza di minori mediante l’affido familiare e nei percorsi educativi basati sulla tradizione pedagogica salesiana, sarà inaugurata venerdì 9 maggio alle ore 18:00 ad Ancona in di Via del Fornetto 109. "L’abbiamo immaginato e realizzato come un servizio diurno, uno spazio in cui i giovani possano costruire un futuro solido, dando loro punti di riferimento, affetto e opportunità di crescita, sostenendo la loro famiglia di origine e favorendo l’integrazione con il territorio - ha affermato Martina Osimani, referente della comunità semiresidenziale -. Ogni stanza del centro ha un nome che prende ispirazione dalla montagna: come un alpinista che si prepara duramente per raggiungere la cima, così il giovane ancora adolescente s'allena alla scalata della vita, a tratti difficile ma anche ricca di soddisfazioni quando si hanno gli strumenti giusti per affrontare il tortuoso sentiero", ha ribadito la Osimani. "Ogni desiderio, ogni sogno del ragazzo - prosegue Martina Osimani - è anche nostro; perciò, offriamo tutta la vicinanza di cui siamo capaci, assieme all’esperienza di adulti e professionisti, affinché questi giovani non siano lasciati da soli ad affrontare il cammino di crescita, e soprattutto perché non permettano alle intemperie incontrate di distruggere le cose belle costruite o da costruire nel tempo". L’evento inaugurale - aperto alle autorità istituzionali, politiche, religiose - mira anche ad evidenziare la possibilità che il capoluogo dorico diventi un’autentica capitale regionale contro il disagio di giovani e bimbi.

Fermato tir della droga: arrestato 35enne con 163 chili di stupefacenti pronti a salpare
Un ingente carico di droga destinato al mercato clandestino è stato intercettato al porto di Ancona, pronto a salpare su un traghetto. All'interno di scatoloni abilmente occultati nella parte anteriore del rimorchio di un autoarticolato, i militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Ancona, insieme ai funzionari dell’Ufficio Dogane, hanno rinvenuto circa 161 chili di marijuana ad alta concentrazione di THC e 2 chili di metanfetamina chimicamente trattata, per un totale di 163 chili di stupefacenti. L’operazione, denominata “Porto di mezzo”, è scaturita da un’attenta analisi di rischio sviluppata a livello europeo e ha permesso di bloccare una partita di droga che, una volta immessa sul mercato illegale, avrebbe fruttato diversi milioni di euro. A finire in manette un 35enne con passaporto comunitario, arrestato in flagranza di reato con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti. L’uomo aveva tentato di occultare i numerosi scatoloni contenenti la droga dietro un carico apparentemente regolare, presentando documenti di trasporto risultati sospetti. Proprio quelle incongruenze hanno spinto i finanzieri e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ad approfondire i controlli. “Questa ennesima azione di contrasto dimostra l’impegno costante delle forze dell’ordine e dell’Agenzia Dogane e Monopoli nel prevenire e reprimere le attività illecite – sottolineano gli investigatori – con particolare attenzione ad un punto strategico come il Porto di Ancona, utilizzato come ‘porta verso Oriente’ per il traffico di sostanze stupefacenti”.

Primo Maggio in musica: da Bob Sinclair al bassista di Slash, i migliori eventi nelle Marche
Il Primo Maggio, Festa dei Lavoratori, si trasforma come ogni anno in un grande abbraccio collettivo all’insegna della musica. In tutta Italia, e anche nelle Marche, la ricorrenza è celebrata con concerti, festival e spettacoli che uniscono le generazioni nel segno della cultura, della condivisione e del divertimento. A fare da faro rimane il celebre Concertone di Roma, che torna nella sua storica cornice di Piazza San Giovanni in Laterano con i grandi nomi della scena musicale nazionale e internazionale. Ma anche nel cuore delle Marche gli appuntamenti non mancano, offrendo un ventaglio di proposte per tutti i gusti, da Tolentino a San Benedetto del Tronto. A Tolentino, la notte tra il 30 aprile e il Primo Maggio si preannuncia ad alta tensione emotiva e sonora. Al Magma saliranno sul palco Giorgio Canali & Rossofuoco insieme ai Little Pieces of Marmelade, per un live che promette schiaffi sonori, distorsioni necessarie e verità scomode urlate senza filtri. Canali, storico membro dei CCCP e punto di riferimento del rock indipendente italiano, sarà affiancato dalla sua band Rossofuoco, un'autentica macchina da guerra sonora. Con loro, i Little Pieces of Marmelade, rivelazione marchigiana tra garage e grunge, porteranno la loro energia viscerale. Ad aprire il concerto saranno Le Colonne d’Ercole, mentre Dj Nooz chiuderà la serata. Sempre il 30 aprile, a Corridonia, Viale del Lavoro diventa teatro di una grande festa folk-rock con Cisco e il suo tour “Riportando tutto a casa – Trent’anni dopo”. Ad accompagnare Stefano Bellotti sul palco ci sarà una formazione straordinaria che richiama i fasti dei Modena City Ramblers: Marco Michelini al violino, Roberto Zeno alla batteria, Kaba Cavazzuti alla produzione e percussioni, Bruno Bonarrigo al basso, Max Frignani alle chitarre, Enrico Pasini alla fisarmonica e tromba. Con loro anche Giovanni Rubbiani alla chitarra e Massimo Giuntini, maestro di cerimonie, cornamuse e pipe. Una vera reunion dei protagonisti di quegli anni Novanta e Duemila in cui il folk italiano toccò vette altissime. In scaletta ci saranno brani che hanno segnato una generazione, da “In un giorno di pioggia” a “Ebano”, passando per “Funerali di Berlinguer” e “Contessa”. Corridonia si prepara così a una serata magica, all’insegna della memoria e della musica che ancora oggi sa scuotere le coscienze. Il 1° maggio, Urbisaglia sarà la culla del rock con il Caffè dell’Urbe 1 Maggio Rock Festival. Ospite d’eccezione sarà Todd Kerns, bassista di Slash, che si esibirà in una performance unplugged. Prima di lui saliranno sul palco tre tribute band che faranno rivivere i fasti del rock anni ’70-’90: Aerosmith Tribute Band, Made in Europe Tribute Band e In Rock Deep Purple Tribute Band. Fuori dalla provincia, il calendario musicale continua a brillare. Il 1° maggio a Porto Sant’Elpidio si potrà cantare sulle note di Valeria Rossi, autrice della celebre "Tre parole", che si esibirà in un live pensato per un pubblico trasversale, tra pop e revival. Chi invece ama ballare, potrà farlo in riva al mare a Sirolo, dove torna l'evento firmato Casacon con Bob Sinclar, uno dei re mondiali della house music. L'appuntamento è per giovedì 1° maggio, dalle prime luci del giorno fino al tramonto. A San Benedetto del Tronto, il Primo Maggio Agraria si trasforma in un piccolo festival diffuso. Si comincia il 30 aprile con Les Votives, band rivelazione dell'ultima edizione di X Factor, e il dj set di Camilla PNK, si prosegue il 3 maggio con lo spettacolo Stazioni Lunari, che unisce musica e teatro con protagonisti del calibro di Ginevra Di Marco, Marina Rei, Nada e La Rappresentante di Lista, per concludere domenica 4 maggio con Jacopo Sarno e il suo show Superjam!, che celebra le canzoni più amate di Disney Channel. Che si tratti di rock ruvido, folk impegnato, pop nostalgico o house da dancefloor, il Primo Maggio nelle Marche si conferma una festa della musica a tutto tondo. Un’occasione per ritrovarsi, ascoltare, ballare e – perché no – riflettere, anche attraverso le note, sul significato profondo di una festa che parla di diritti, lavoro e libertà.

È ‘Logico’: Cesare Cremonini sceglie Castelfidardo per la fisarmonica ufficiale del tour
Per Cesare Cremonini è davvero “logico” scegliere proprio Castelfidardo, la città riconosciuta come la capitale mondiale della fisarmonica, per ritirare lo strumento ufficiale del suo CremoniniLIVE25. Accompagnato dal maestro Salvatore Cauteruccio, il cantautore bolognese si è immerso nell’eccellenza artigiana di BB Accordions, dove ha potuto ammirare e infine abbracciare l’opera che porterà in scena negli stadi di tutta Italia. “Oggi sono stato nelle bellissime Marche a Castelfidardo, dagli amici di BB Accordions per ritirare la fisarmonica ufficiale di CremoniniLIVE25”, scrive Cremonini su Instagram. “È un sogno quello di portare questo strumento incredibile, spesso sottovalutato, per suonarlo davanti al grande pubblico negli stadi di tutta Italia! Come merita”. Cremonini ha ringraziato Andrea e Salvatore di BB Accordions per “questa vera opera d’arte", per poi spostarsi sulla riviera del Conero per un pranzo a Numana da Il Cucale. Con questo gesto, Cremonini unisce il suo talento pop alla tradizione artigiana di Castelfidardo, pronto a far risuonare il “suono delle Marche” nei palcoscenici di tutta Italia

Clima, Macerata nella top 20 città italiane: le Marche primeggiano nella classifica de "Il Sole 24 Ore"
Macerata conquista la top 20 delle città italiane con il clima migliore. Lo dice la nuova classifica elaborata dal Sole 24 Ore, pubblicata ieri, che aggiorna i dati al decennio 2014-2024 grazie alla collaborazione con 3bmeteo. Il capoluogo si piazza al 20° posto con un punteggio di 653,1, ma soprattutto contribuisce a un risultato storico: tutte e cinque le province marchigiane rientrano tra le prime venti, a conferma di una regione dal clima sempre più equilibrato e vivibile. Ancona guida la rappresentanza marchigiana con un ottimo 6° posto (710,2 punti), seguita da Pesaro-Urbino al 10° (692,2). Nella fascia immediatamente successiva compaiono Ascoli Piceno (18° con 656,9), Fermo (19° con 654,6) e, appunto, Macerata, che chiude il gruppo al 20° posto. Un risultato che premia la qualità ambientale diffusa e il comfort climatico che caratterizza l’intero territorio regionale. La graduatoria prende in esame 107 capoluoghi italiani e si basa su 15 indicatori climatici: tra questi, soleggiamento, brezza estiva, indice di calore, notti tropicali, giorni freddi, precipitazioni estreme, umidità relativa, raffiche di vento, escursione termica, circolazione dell’aria, caldo estremo, e numero di giorni consecutivi senza pioggia. Rispetto alla precedente edizione sono stati introdotti cinque nuovi parametri, per una lettura più completa e aggiornata dei dati meteo. Nel dettaglio, Macerata si distingue per un profilo climatico equilibrato, senza estremi né criticità gravi. Nei parametri considerati “verdi” – cioè quelli che rappresentano condizioni favorevoli – ottiene punteggi compresi tra il 20esimo e il 66° posto. Nei parametri “rossi”, che misurano fenomeni climatici sfavorevoli (come caldo estremo o intensità pluviometrica), le posizioni variano tra il 25° e il 74°. Un andamento stabile che descrive un clima mite, con buoni livelli di ventilazione, scarsa incidenza di eventi estremi e una distribuzione delle precipitazioni tutto sommato regolare. Ma ciò che rende ancora più significativo il dato 2025 è il confronto con la classifica dell’anno precedente. Nel 2024, Macerata si trovava infatti in 41ª posizione: un balzo in avanti di ben 21 posizioni in un solo anno. L’analisi del decennio 2013-2023, utilizzata per la precedente edizione, aveva evidenziato alcune criticità legate alle piogge frequenti (86 giorni l’anno), alle raffiche di vento (oltre 170 giorni con intensità superiore ai 25 nodi), e a un tasso di umidità elevato per quasi metà dell’anno. Il netto miglioramento nel 2025 potrebbe essere legato a una maggiore stabilità atmosferica registrata negli ultimi anni, ma anche all’ampliamento degli indicatori presi in esame, che ha permesso una valutazione più articolata e forse più aderente alla realtà. Le nuove metriche, infatti, hanno contribuito a valorizzare alcuni punti di forza del clima maceratese – come la discreta escursione termica e il numero contenuto di notti tropicali – che prima risultavano sottorappresentati. Anche le altre province marchigiane mostrano un’evoluzione positiva. Ancona si conferma tra le migliori in assoluto, con otto indicatori favorevoli su quindici e punteggi sempre sopra la media anche nei parametri sfavorevoli. Pesaro-Urbino, già nella top ten nel 2024, mantiene una posizione di rilievo. Fermo e Ascoli Piceno, entrambe nella seconda metà della classifica l’anno scorso, si portano ora stabilmente tra le prime venti. Il quadro complessivo è quello di una regione che, dal punto di vista climatico, si presenta oggi come una delle più vivibili d’Italia. Un elemento che, in tempi di crisi climatica e mutamenti atmosferici sempre più repentini, può fare la differenza in termini di qualità della vita, attrattività turistica e valorizzazione del territorio.