Incidente stradale questa mattina intorno alle ore 10 nella frazione Palazzo di Arcevia. Due automobili si sono scontrate per cause ancora in fase di accertamento. Nell’impatto sono rimaste coinvolte tre persone, tutte ferite.
La situazione più grave ha riguardato uno dei passeggeri, trasportato in eliambulanza all’ospedale regionale di Torrette. Le altre due persone ferite sono state invece condotte all’ospedale di Senigallia in ambulanza per accertamenti e cure.
Sul posto sono intervenuti tempestivamente i Vigili del fuoco, che hanno collaborato con il personale sanitario del 118 per prestare soccorso ai feriti e mettere in sicurezza i veicoli incidentati. Le operazioni di soccorso si sono concluse dopo la completa bonifica dell’area interessata.
Sono in corso gli accertamenti da parte delle forze dell'ordine per ricostruire l’esatta dinamica del sinistro.
Si chiude con entusiasmo e grande soddisfazione l’edizione 2025 dei Campionati Italiani Assoluti di Ginnastica Ritmica, che ha visto la Ginnastica Fabriano imporsi come protagonista assoluta sul palcoscenico nazionale.
Sofia Raffaeli, autentica regina della ritmica italiana, si è laureata Campionessa Italiana Assoluta 2025, conquistando anche il titolo nelle finali di specialità al cerchio e alla palla. La fuoriclasse ha arricchito il proprio palmarès con due medaglie d’argento alle clavette e al nastro, confermando il suo talento straordinario, la sua determinazione e la capacità di restare ai vertici di questo sport con grinta e costanza.
Accanto a lei, ha brillato la giovane neo-senior Anna Piergentili, che ha chiuso al sesto posto nella classifica generale e ha raggiunto tre finali di specialità: cerchio, palla e clavette. Piergentili ha conquistato due medaglie di bronzo, al cerchio e alle clavette, piazzandosi dietro le due stelle della ritmica italiana, Raffaeli e Tara Dragas. Un debutto tra le senior più che promettente, che lascia presagire un futuro di grandi soddisfazioni.
In totale, la Ginnastica Fabriano torna a casa con sette medaglie: tre ori e due argenti firmati da Sofia Raffaeli, due bronzi firmati da Anna Piergentili. Un risultato che conferma l’eccellenza della scuola fabrianese a livello nazionale.
"Un plauso speciale va ai genitori che hanno sostenuto con calore le atlete, alle giovani ginnaste della società che hanno fatto sentire il loro tifo con entusiasmo e affetto, contribuendo a creare un clima di squadra commovente, e allo staff tecnico, il vero cuore pulsante dietro questi successi", si legge in una nota della società. L’allenatrice Claudia Mancinelli, Talisa Torretti, Daria Kozenko, la coreografa Anna Nikolova, il fisioterapista Michele Ragni, la presidente Angela Piccoli, la direttrice sportiva Maila Morosin e l’intero direttivo della Ginnastica Fabriano hanno dato prova ancora una volta di passione, competenza e dedizione.
Un sentito ringraziamento va anche al main sponsor Halley Informatica e a tutti i supporter che credono nel progetto. Con il cuore pieno di gioia e lo sguardo rivolto al futuro, la Ginnastica Fabriano invita tutti a continuare a sognare. Perché, come ha dimostrato ancora una volta il campo gara: se puoi sognarlo, puoi farlo.
All’interno di una relazione affettiva, il conflitto non deve essere considerato un segnale di fallimento. Anzi, diverse ricerche confermano che la capacità di discutere in modo costruttivo è un indicatore di salute relazionale. Quando due persone scelgono di condividere la propria vita, è naturale che emergano divergenze di opinione, bisogni diversi e vissuti individuali che talvolta collidono. Evitare sistematicamente il confronto, reprimendo il disaccordo, può condurre a un deterioramento progressivo della relazione, alimentando risentimenti latenti e incomunicabilità.
Secondo l’approccio psicologico sistemico relazionale, il conflitto è una preziosa opportunità di crescita personale e di coppia. Esprimere il proprio punto di vista, pur nella tensione emotiva che ne consegue, permette di approfondire la conoscenza reciproca, consolidare il legame affettivo e costruire una progettualità condivisa più solida e autentica. Non affrontare i dissidi, invece, comporta una perdita di vitalità nella relazione, riducendo la spontaneità emotiva e indebolendo il senso di connessione.
Litigare bene: un’arte da apprendere
Non è il conflitto in sé a determinare la qualità della relazione, bensì le modalità con cui esso viene gestito. Saper litigare bene significa mantenere il rispetto reciproco anche nei momenti di forte emotività, evitando di ricorrere ad attacchi personali, generalizzazioni o atteggiamenti manipolatori. Una comunicazione efficace durante il conflitto si basa sull'ascolto attivo, sull'uso di un linguaggio responsabile ("io sento", "io percepisco") e sulla disponibilità a riconoscere le ragioni dell’altro senza necessariamente annullare le proprie.
In questo processo, può risultare determinante il supporto di professionisti specializzati nella relazione di coppia, come ad esempio gli psicologi ad Ancona, che offrono percorsi strutturati per acquisire competenze comunicative e strategie di gestione dei conflitti. Un intervento tempestivo e mirato aiuta a trasformare i momenti di crisi in occasioni di rinnovamento e rafforzamento del rapporto. Intraprendere un percorso guidato permette inoltre di sciogliere i nodi comunicativi preesistenti e di migliorare significativamente la qualità della vita affettiva.
I benefici inattesi del conflitto
Superare la diffidenza verso il conflitto significa aprirsi a una visione più matura della relazione. Quando il confronto è affrontato con consapevolezza, esso favorisce l'emergere di bisogni autentici e permette di rinegoziare gli equilibri all’interno della coppia, adattandoli ai cambiamenti individuali e contestuali. Litigare, quindi, non solo è inevitabile, ma può diventare un potente strumento di evoluzione condivisa. Una coppia che riesce ad attraversare i momenti difficili senza evitare il dialogo è più resiliente e capace di affrontare anche sfide esterne.
In molti concordano: litigare fa bene alla coppia perché consente di abbattere le barriere dell’apparenza, stimola la sincerità emotiva e rafforza l'intimità. È proprio attraverso la capacità di affrontare insieme i disaccordi che i partner imparano a conoscersi più profondamente, sviluppando una fiducia reciproca che si fonda non sull’assenza di conflitti, ma sulla capacità di superarli insieme. La possibilità di litigare senza timore di rottura rappresenta un indice di solidità e maturità emotiva.
Quando il conflitto diventa distruttivo
Non tutti i conflitti, tuttavia, conducono a esiti positivi. Quando il litigio è caratterizzato da modalità aggressive, svalutanti o da una cronica incapacità di trovare punti d'incontro, esso può assumere una funzione distruttiva. In tali casi, la relazione rischia di trasformarsi in un terreno di scontro permanente, alimentando frustrazione, risentimento e distacco emotivo. La reiterazione di dinamiche conflittuali disfunzionali può sfociare in una progressiva perdita di fiducia e, nei casi più gravi, nella rottura definitiva del legame.
In situazioni simili, riconoscere i segnali di allarme è fondamentale per intervenire prima che il rapporto si deteriori irreparabilmente. Un aiuto esterno può rappresentare una risorsa preziosa per interrompere i circoli viziosi e ristabilire un dialogo costruttivo.
Attimi di apprensione nella notte ad Ancona, intorno alle 2 del mattino, quando una pattuglia della Polizia ha notato un bambino che camminava da solo lungo via della Montagnola. Gli agenti della Volante, impegnati in un normale servizio di controllo del territorio, si sono subito fermati e hanno raggiunto il piccolo per verificare la situazione.
Il bambino, visibilmente spaesato, non sapeva spiegare come fosse finito per strada e sembrava disorientato. I poliziotti lo hanno immediatamente rassicurato e messo in sicurezza, riparandolo tra le due auto di servizio, creando così un ambiente protetto in cui poter comunicare con lui in tranquillità. Dopo qualche minuto, acquisita fiducia nei suoi "amici in divisa", il minore ha iniziato a rispondere alle loro domande, riuscendo anche a ricordare i nomi e i cognomi dei suoi genitori.
A quel punto, sono scattate le ricerche e, nel giro di poco tempo, gli agenti sono riusciti a rintracciare il padre e la madre, che si sono detti increduli. I due hanno raccontato di aver messo regolarmente a letto il figlio e di non essersi accorti minimamente del suo risveglio. Una volta addormentato, avevano chiuso la porta di casa a chiave, convinti che il bambino stesse dormendo nella sua cameretta.
Secondo quanto riferito dai genitori, il piccolo potrebbe essersi alzato nel cuore della notte e, forse per gioco o per curiosità, avrebbe aperto la porta ed è uscito da solo, iniziando a camminare senza una meta precisa.
Grazie alla prontezza e alla sensibilità degli agenti, l’episodio si è concluso senza conseguenze. Il bambino è stato accompagnato a casa sano e salvo, tra il sollievo e l’emozione dei genitori.
CIVITANOVA MARCHE – È partita da una straordinaria cornice di partecipazione la corsa per le elezioni regionali 2025 del Presidente delle Marche Francesco Acquaroli. Oltre 5.000 cittadini, provenienti da tutta la regione, hanno gremito l’Eurosuole Forum di Civitanova Marche per sostenere il progetto politico “Più Marche”, un percorso di continuità e rilancio che guarda al futuro.
L’evento, condotto dalla giornalista Daniela Gurini, si è aperto con un momento di raccoglimento in memoria del carabiniere Carlo Legrottaglie, ucciso a Francavilla Fontana. Un gesto sentito che ha dato il via a una serata intensa, ricca di testimonianze, riflessioni e proposte.
In platea erano presenti gli esponenti politici di tutte le forze del centrodestra regionale: dai parlamentari agli assessori, dai consiglieri ai sindaci, fino ai coordinatori dei partiti e ai rappresentanti delle liste civiche. Presenti, tra gli altri, il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco, la sottosegretaria al MEF Lucia Albano, il commissario per la ricostruzione post-sisma Guido Castelli e l’on. Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera.
Dopo i saluti iniziali del primo cittadino di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica, che ha parlato dell’importanza di dare continuità al progetto Acquaroli per continuare a crescere a livello regionale, è arrivato uno dei momenti più significativi dell’evento: l’intervento dei coordinatori delle nove liste che già nel 2020 sostennero Francesco Acquaroli e che oggi confermano con convinzione la volontà di accompagnarlo anche nel nuovo percorso elettorale. Ognuno di loro ha avuto pochi minuti a disposizione per sintetizzare la propria visione e il proprio impegno, e ne è emerso un quadro chiaro di coesione e fiducia.
A rompere il ghiaccio è stata Elena Leonardi, coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia, che ha messo l’accento su due temi cari alla giunta Acquaroli: la sanità, che deve tornare a essere un diritto e non un privilegio, e lo sviluppo turistico, valorizzato da una visione di lungo periodo.
Subito dopo, Francesco Battistoni di Forza Italia ha ricordato la figura di Silvio Berlusconi, sottolineando come Acquaroli, 'al contrario di altri candidati abituati alla visibilità mediatica, abbia scelto di essere sempre presente nei territori, ascoltando persone, enti e realtà locali con costanza'.
A seguire Giorgia Latini, per la Lega, che ha voluto ringraziare i tanti cittadini accorsi per l’evento e ha ribadito con forza che cinque anni non sono sufficienti per completare il lavoro iniziato. Latini ha puntato sulla valorizzazione dei borghi, della cultura e delle identità locali come chiave per uno sviluppo duraturo.
Il senatore Antonio Saccone, per l’UDC, ha scelto invece un tono personale, raccontando l’incontro umano con Acquaroli, che ha definito un uomo serio, affidabile, mai arrogante, e profondamente innamorato della propria terra. Un’identità umana e politica che – ha detto – oggi è sempre più rara.
Tablinio Campanelli, coordinatore regionale di Noi Moderati, ha insistito sul tema del lavoro e dell’identità, spiegando come il programma condiviso con Acquaroli sia fondato su valori concreti e una visione inclusiva. Anche Giacomo Rossi, intervenuto per Civici Marche in rappresentanza del presidente Matteo Pompei – ha voluto difendere il percorso compiuto in questi anni, rivendicando un’azione di governo seria e contrapposta, parole sue, "a chi aveva condotto le Marche nell’oblio". Duro l'attacco a Ricci: "Si salvi chi può. Ha fatto fuggire 9 comuni della nostra provincia in Emilia Romagna".
Emanuele Petrucci, sindaco di Mombaroccio e referente di Base Popolare, ha motivato l’adesione al progetto Più Marche come una scelta di merito e non di bandiera: il suo movimento ha scelto di collaborare su basi programmatiche, respingendo le derive populiste e ideologiche.
Marcella Agostini, per Movimento per le Marche, ha sottolineato l’importanza di una politica radicata, che ascolta, accoglie e costruisce dal basso, lodando l’approccio concreto e partecipativo del presidente.
Infine, Salvatore Piscitelli, coordinatore di Marche in Movimento, ha parlato dell’impegno della coalizione nella difesa dei valori comuni, nella sanità pubblica, nella ricostruzione post-sisma e nella partecipazione civica, citando anche il lavoro portato avanti dal commissario Guido Castelli.
Un mosaico variegato, ma fortemente compatto, che ha mostrato quanto il progetto “Più Marche” sia già, nei fatti, una realtà politica e civica che guarda avanti con fiducia e responsabilità. Accanto ai rappresentanti politici, sono intervenute anche voci dal territorio, che hanno raccontato come le politiche regionali abbiano inciso sulla vita quotidiana dei marchigiani. Storie autentiche come quella di Gianfranco Tombini, albergatore di Ussita colpito dal sisma del 2016, oggi di nuovo in attività grazie alla ricostruzione avviata da Castelli e Acquaroli.
O come quella di Roberta Leri, ex dipendente Indesit-Beko, che ha denunciato il depauperamento del settore industriale locale da parte delle precedenti scelte politiche.
Drammatico e appassionato l’intervento di Andrea Morsucci, portavoce degli alluvionati del Misa e Nevola, che ha denunciato decenni di immobilismo: “Abbiamo avuto finalmente un presidente che ha capito che era ora di ‘stappare i fiumi’”. Applausi anche per Amerigo Varotti, tra i principali oppositori al passaggio di alcuni comuni marchigiani all’Emilia-Romagna, che ha puntato il dito contro il centro-sinistra e rivendicato con forza l’identità marchigiana.
Accolto da una standing ovation e da centinaia di bandiere tricolori e regionali, Francesco Acquaroli ha chiuso la serata con un lungo e sentito intervento in cui ha tracciato un bilancio del suo mandato e delineato gli obiettivi per i prossimi cinque anni. “Quando siamo partiti, le Marche erano una regione umiliata, retrocessa in ‘transizione’ economica dall’Europa. Oggi siamo primi in Italia per start-up innovative, stiamo tornando competitivi nell’export, abbiamo rilanciato il turismo e riportato l’agricoltura al centro del dibattito”, ha dichiarato. E ancora: “Abbiamo dato impulso a grandi opere infrastrutturali come la Pedemontana, il raddoppio della Statale 16 e il rilancio dell’Interporto. Ospedali come Amandola, Fermo, Inrca e Salesi sono realtà concrete, non più solo promesse”.
Sulla sanità, tema centrale del dibattito politico, Acquaroli ha rivendicato la riforma delle Aziende sanitarie: “Non abbiamo alzato le tasse, eppure siamo rimasti tra i migliori sistemi sanitari pubblici d’Italia. Ricostruiamo il territorio per decongestionare ospedali e liste d’attesa”.
L'inno di Mameli, con tutti i rappresentati politici uniti sul palco ha chiuso la prima uscita ufficiale della nuova campagna elettorale di Francesco Acquaroli.
Un patrimonio immobiliare del valore di oltre quattro milioni di euro è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza ad Ascoli Piceno, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona. L’operazione, condotta dai comandi provinciali delle Fiamme Gialle di Ancona e Ascoli, ha portato al sequestro preventivo di 25 unità immobiliari – tra cui un albergo, appartamenti, magazzini e depositi – e 23 terreni per un’estensione complessiva superiore ai 200mila metri quadrati.
Il provvedimento colpisce due fratelli originari della Campania, uno dei quali con una condanna definitiva per associazione di stampo mafioso, entrambi con precedenti penali per reati contro la persona, il patrimonio, e per traffici illeciti di armi e droga. I due erano stati individuati negli anni ’90 come esponenti apicali di un clan camorristico attivo tra Caserta e Napoli.
A seguito di una faida criminale che li aveva visti perdenti, i fratelli si trasferirono nelle Marche, dove nel tempo avviarono una consistente attività di acquisizione immobiliare, apparentemente legale ma che, secondo le indagini, sarebbe stata alimentata da capitali illeciti accumulati in precedenza.
L’inchiesta – sviluppata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ancona e dalla Compagnia di San Benedetto del Tronto – ha permesso di ricostruire nel dettaglio la provenienza dei fondi impiegati, mettendo in luce una sproporzione evidente tra i redditi dichiarati e gli investimenti effettuati. Gli investigatori hanno anche riscontrato la pericolosità sociale attuale dei destinatari del provvedimento.
(Fonte Ansa)
Si è concluso con ottimi riscontri in termini di partecipazione e coinvolgimento il ciclo di incontri formativi promosso dall’Amministrazione Comunale di Loro Piceno, in collaborazione con la Croce Verde di Macerata. Un’iniziativa concreta e significativa, che ha messo al centro il benessere e la sicurezza della comunità locale.
Tre gli appuntamenti in programma, durante i quali i cittadini hanno potuto acquisire conoscenze fondamentali per affrontare situazioni di emergenza: dalla rianimazione pediatrica al primo soccorso in caso di arresto cardiaco (BLS), fino a una lezione interamente dedicata alla gestione del trauma – fratture, ferite, ustioni.
Ogni incontro è stato pensato con l’obiettivo di fornire strumenti pratici, utili e immediatamente applicabili nella quotidianità. A guidare i partecipanti, l’istruttore Alessio Bellesi, che ha saputo trasmettere nozioni tecniche con grande professionalità, empatia e chiarezza. Il suo approccio diretto e coinvolgente è stato molto apprezzato, contribuendo a creare un clima positivo e dinamico.
L’iniziativa ha dimostrato ancora una volta l’attenzione dell’Amministrazione comunale verso la crescita di una cittadinanza consapevole e pronta ad agire in caso di bisogno. In un mondo dove le emergenze possono verificarsi in ogni momento, sapere come intervenire – e farlo correttamente – può davvero fare la differenza.
“Una comunità preparata è una comunità più sicura” – ha dichiarato il sindaco – “L’investimento sulla formazione dei cittadini non è solo un gesto di responsabilità, ma un passo avanti verso un territorio più consapevole e solidale.”
Con iniziative come questa, Loro Piceno ribadisce che costruire una comunità attenta e pronta non richiede gesti eclatanti, ma la semplice volontà condivisa di essere presenti, informati e disponibili ad aiutare.
Sarà il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, a presiedere la celebrazione eucaristica di apertura della 47ma edizione del Pellegrinaggio Macerata-Loreto, sabato 14 giugno, presso il Centro Fiere di Villa Potenza. Solo dopo il saluto ai pellegrini all’arrivo a Loreto, previsto per la mattina di domenica, il cardinale farà ritorno a Roma per gli impegni legati al Giubileo.
Il Pellegrinaggio di quest’anno si inserisce profondamente nel tema giubilare “Pellegrini di speranza”, lanciato proprio un anno fa da monsignor Rino Fisichella in occasione della 46ma edizione. Il motto scelto – “Dove abiti?” (Gv 1,38) – è un invito personale a riscoprire la casa della speranza, luogo interiore e spirituale verso cui è orientato il cammino.
Nonostante le preoccupazioni per una possibile minore attenzione, l’edizione di quest’anno si preannuncia affollata e partecipata. Come racconta Ermanno Calzolaio, presidente del Comitato del Pellegrinaggio, sono attese presenze da ogni parte d’Italia e dall’estero: una coppia dalla Colombia, fedeli da Madrid e dalla Svizzera, oltre a decine di pullman provenienti da tutto il Paese. Un segno evidente che ogni pellegrino è protagonista, parte di un popolo in marcia verso la speranza.
Durante la notte del cammino, che si snoderà per 28 km tra silenzio e preghiera, saranno trasmesse testimonianze commoventi e autentiche: da un carcerato, da una ragazza musulmana, da coppie di sposi che si sono conosciute proprio durante il Pellegrinaggio, fino alla voce dei cristiani dalla Terra Santa. Le intenzioni di preghiera, raccolte anche online e nelle chiese locali, accompagneranno i passi di chi camminerà anche per chi non può farlo fisicamente.
“Dobbiamo chiedere a Maria di essere come lei – ha scritto Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione – di assecondare l’attrattiva di Cristo dentro le circostanze”. Parole condivise anche dalle autorità locali: il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, ha parlato di “un gesto impossibile da comprendere senza la fede”, e la vicesindaco Francesca D’Alessandro ha definito il Pellegrinaggio “una dimostrazione di una Chiesa che parla ai giovani e supera le categorie sociali”.
Il vescovo Nazzareno Marconi ha ripreso la domanda evangelica “Dove abiti?” rivolta a Gesù, trasformandola in uno spunto di riflessione personale: “Dove riposa il tuo cuore? Dove ti senti a casa?”.
Anche monsignor Giancarlo Vecerrica, ideatore del Pellegrinaggio nel 1978 con un gruppo di studenti, sarà presente sabato. Alla domanda di Papa Leone XIV – che gli ha chiesto il segreto della sua vitalità a 85 anni – ha risposto con un sorriso: “Santità, non posso dirglielo, perché anche lei ce l’ha: è la Madonna”.
Il pontefice, al termine dell’udienza generale di mercoledì, ha benedetto la Fiaccola della Pace che, come da tradizione, sarà portata fino al Centro Fiere da un gruppo di tedofori, attraversando 300 km prima dell'accensione del braciere che darà il via al cammino.
Massimo Orselli, responsabile organizzativo, ha ringraziato istituzioni e volontari per l’impegno nel rendere accogliente e funzionale il Centro Fiere, dove sarà attivo anche un servizio navetta gratuito da e per Macerata.
Dal 31 maggio al 2 giugno, la “Riviera del Conero Cup” ha regalato tre giornate indimenticabili di sport, passione e condivisione, confermandosi come uno degli eventi di calcio giovanile femminile più significativi dell’intera stagione calcistica.
Organizzato con cura e grande spirito sportivo dalla CF Maceratese del Presidente Massimiliano Avallone, la “Riviera del Conero Cup” ha coinvolto alcune delle realtà più promettenti del panorama nazionale, offrendo non solo partite di alto livello tecnico, ma anche un’occasione preziosa per promuovere i valori del calcio femminile: inclusione, rispetto, talento e crescita.
Di seguito l'elenco di tutte le Società partecipanti: Atalanta, Sassuolo, Inter, Como 1907, AS Roma, FC Crotone, Salernitana, Pro Sesto 1913, Modena Femminile, ACF Arezzo, Trieste Club Altura, CBS Torino, Be Fasano, Gualdo, Lecco 1912, Grifone Women, Rinascita Doccia, Treviso, Perugia, Villa Musone, CF Maceratese, Sangiustese, Jesina, Mandolesi, Ancona, Fortuna Fano, Ascoli.
Ad animare i campi dei Comuni di Sirolo, Numana e Potenza Picena, dove si sono tenute le gare, un’ondata di entusiasmo e fair play: dalle sfide combattute ma corrette, ai sorrisi tra avversarie a fine gara, fino alle amicizie nate sugli spalti e nei momenti condivisi fuori dal rettangolo di gioco. Un’atmosfera autentica, dove lo sport è stato il vero protagonista.
Nella categoria Under 15, a salire sul gradino più alto del podio è stato il Perugia, protagonista di un percorso solido e brillante. Al secondo posto si è classificato l’Ascoli, mentre la Pro Sesto 1913 ha conquistato il terzo posto, dopo prestazioni convincenti. A rendere ancora più avvincente la competizione è stata l’uscita prematura di alcune delle favorite, come Atalanta, US Sassuolo, AS Roma e Salernitana, a testimonianza dell’elevato livello generale del torneo.
Tra le più piccole dell’Under 12, a trionfare è stata la AS Roma, seguita da un’agguerrita Inter. Grande soddisfazione anche per la padrona di casa CF Maceratese, che ha conquistato uno splendido terzo posto, confermando la bontà del lavoro svolto sul settore giovanile.
Nella categoria Under 10, il primo posto è andato al Como 1907, che ha mostrato grinta e organizzazione. Il secondo gradino del podio è stato occupato dall’US Sassuolo, mentre ancora una volta la CF Maceratese ha brillato centrando un ottimo terzo posto.
Tutte le società marchigiane nel complesso si sono distinte per preparazione, entusiasmo e capacità organizzativa. Il calcio femminile del territorio, in particolare quello del Maceratese, è in evidente crescita e sta attirando sempre più l’attenzione dei principali club di Serie A. Un vero e proprio momento di comunità e passione sportiva, che ha fatto per il terzo anno consecutivo della “Riviera del Conero Cup” un appuntamento di riferimento per il calcio giovanile in rosa.
La CF Maceratese è orgogliosa di aver ospitato un evento così ricco di contenuti sportivi e umani e rinnova il consueto impegno nella promozione attiva del calcio femminile sul territorio, ringraziando in particolar modo tutte le amministrazioni comunali che hanno dato l’opportunità di disputare le gare nei propri impianti. Con lo sguardo già rivolto alla prossima edizione che si terrà dal 30-31 maggio al 01-02 Giugno 2026, il messaggio è chiaro: il futuro è rosa!
(In foto il Perugia vincitrice della categoria under 15 del torneo a Potenza Picena, il Como 1907 vincitore della categoria under 10 a Sirolo, la Roma vincitrice della categoria under 12 a Numana e la Maceratese terza classificata categoria under 12)
Fiocco a strisce al Parco Zoo Falconara, dove è nato un cucciolo di zebra. Si tratta di un maschietto e la scelta del nome sarà affidata a un sondaggio sulle pagine social del giardino zoologico.
Il cucciolo ha già iniziato a correre all’interno del suo reparto, dove viene costantemente accudito e allattato da mamma Gaia. Come tutti gli altri esemplari ospiti del Parco, appartiene alla specie Equus quagga, caratterizzata da un manto a larghe strisce bianche e nere, con zone d'ombra tendenti al marrone che si estendono anche sul ventre.
La disposizione delle strisce è unica per ogni animale, proprio come un’impronta digitale, e permette alla madre di riconoscere facilmente i propri figli. Un momento di grande gioia per il Parco Zoo Falconara, che nei mesi scorsi aveva dato il benvenuto a Gemma, femminuccia di scimmia Saki dalla faccia bianca.
Ancona si prepara ad accogliere il ciclone Vasco Rossi. Il Komandante torna nelle Marche con due imperdibili concerti il 23 e 24 giugno 2026 allo Stadio Del Conero, nell’ambito del nuovo tour “Vasco Live 2026”, annunciato a sorpresa dallo stesso rocker durante il live di Bologna, davanti a 77.000 fan in delirio.
Un ritorno attesissimo per i fan marchigiani, che potranno vivere due serate di pura adrenalina con uno degli artisti più iconici della musica italiana, oltre 50 anni sulla cresta dell’onda e capace ancora oggi di radunare folle oceaniche in ogni città.
Le due date di Ancona si inseriscono in un calendario di 10 nuovi concerti in 5 città italiane, annunciati da Live Nation dopo il clamoroso successo del tour 2025: numeri da capogiro con oltre 600.000 spettatori, tra cui spiccano i 130.000 di Firenze, dove Vasco ha ricevuto le chiavi della città, e i sold out consecutivi di Torino, Bologna, Napoli e Messina.
Dopo la leggendaria residency a San Siro nel 2024 - 7 date consecutive, un record assoluto - e il trionfo nelle principali città italiane, Vasco si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua leggenda. E Ancona sarà una delle tappe protagoniste di questo viaggio epico, tra canzoni che sono diventate inni generazionali, energia live travolgente e un abbraccio collettivo che unisce fan di ogni età.
I biglietti per VASCO LIVE 2026 saranno disponibili in anteprima per il Blasco Fan Club dalle ore 12:00 di lunedì 7 luglio sul sito ufficiale vascolive.vivaticket.it. I titolari di carta Mastercard avranno accesso prioritario a partire dalle ore 12:00 di mercoledì 9 luglio su priceless.com/music. La vendita generale aprirà alle ore 13:00 di venerdì 11 luglio su vivaticket.com, ticketone.it e ticketmaster.it.
(Credit foto: Facebook Vasco Rossi)
Un caso clinico di eccezionale complessità si è trasformato in una storia a lieto fine grazie all’intervento straordinario eseguito all'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche. Protagonista una bambina di appena quattro anni, affetta da una rara e grave malformazione del midollo spinale che metteva a rischio la sua capacità di camminare e le funzioni fisiologiche di base. Dopo un delicatissimo intervento durato sei ore, Naira (nome di fantasia) è tornata a casa, sta bene, cammina con regolarità e non ha più bisogno del pannolino.
Il caso, trattato presso il presidio materno-infantile Salesi, ha richiesto l’intervento di un team multidisciplinare composto da ortopedici, neurochirurghi, anestesisti, neuroradiologi e personale specializzato. Un lavoro sinergico che ha permesso di affrontare una doppia malformazione midollare con altissimo rischio neurologico, tra cui la possibilità di una paralisi permanente.
DIAGNOSI - La bambina era affetta da diastematomielia, una rara malformazione congenita in cui il midollo spinale si presenta diviso in due da una formazione ossea anomala. In questo caso, lo sperone osseo divideva letteralmente il midollo spinale e lo ancorava verso il basso attraverso una sezione filamentosa, impedendone il normale sviluppo e causando una progressiva scoliosi.
"Siamo intervenuti in una zona di conflitto tra la durezza dell’osso e la fragilità del tessuto midollare", spiegano la dottoressa Monia Martiniani della Clinica di Ortopedia dell’Adulto e Pediatrica - diretta dal Prof. Antonio Pompilio Gigante - e il dottor Roberto Trignani, della Divisione di Neurochirurgia con interesse pediatrico. "L’alternativa era non fare nulla e assistere a un peggioramento irreversibile delle condizioni della piccola".
IL TEAM - In sala operatoria si sono alternate mani esperte: i chirurghi Martiniani e Leonard Meco per la parte ortopedica, Trignani e Michele Luzi per la neurochirurgia. "La natura aveva diviso ciò che doveva essere unito - racconta Trignani -. Abbiamo sezionato il filo che tirava il midollo verso il basso e rimosso lo sperone osseo. Era come liberare una corda in tensione: un gesto che comportava un rischio neurologico altissimo, ma inevitabile".
Fondamentale anche il supporto del blocco operatorio del Salesi, del team anestesiologico, del neuropsicologo e degli infermieri specializzati. L’intervento è stato possibile anche grazie alle tecnologie d’avanguardia presenti nell’AOU delle Marche, una delle poche strutture in grado di eseguire operazioni così complesse in ambito pediatrico.
IL FUTURO - Fino a pochi mesi fa, Naira inciampava spesso, cadeva, non camminava con stabilità e non era in grado di controllare i bisogni fisiologici. A causa della malformazione era costretta a portare ancora il pannolino a 4 anni. I genitori si sono trovati davanti a una scelta difficile: affrontare un’operazione ad altissimo rischio o lasciare che la patologia progredisse senza rimedio. Hanno scelto il coraggio, sostenuti da un’equipe medica che ha messo al centro la piccola paziente.
Oggi, a due mesi dall’intervento, la bambina ha ricominciato a camminare normalmente, non perde più l’equilibrio e riesce a trattenere i bisogni. Resta sotto monitoraggio continuo, ma i risultati clinici sono straordinari. "Ora si può guardare al futuro – afferma Martiniani –. Continueremo a seguirla fino a quando sarà possibile intervenire anche sulla scoliosi. Ogni giorno guadagnato è un passo verso una crescita migliore".
ECCELLENZA SANITARIA - L’intervento su Naira rappresenta un modello di eccellenza non solo per la Regione Marche, ma per l’intero Centro Italia. L’AOU delle Marche conferma così la propria vocazione nel trattamento delle patologie ad alto rischio in ambito pediatrico. "Questo tipo di chirurgia vertebrale infantile – sottolinea Martiniani – è uno dei fiori all’occhiello della nostra sanità: un unicum interregionale capace di offrire cure altamente specialistiche con esiti positivi".
Un esempio concreto di come la collaborazione tra discipline, l’uso delle migliori tecnologie disponibili e la centralità del paziente possano trasformare un intervento ad altissimo rischio in una speranza concreta di guarigione.
Dal conclave allo spazio, dal grande schermo alla Serie A, dall’intelligenza artificiale ai vertici del giornalismo, dalla grande imprenditorialità ai più importanti teatri del mondo. Grazie alla loro laboriosità, al loro talento e alla loro pazienza, i marchigiani dimostrano di poter raggiungere l'eccellenza in ogni campo. La 39ª edizione del 'Marchigiano dell’Anno' ne è una testimonianza concreta e orgogliosa.
La cerimonia di conferimento del prestigioso riconoscimento “Picus del Ver Sacrum” si è svolta martedì 10 giugno a Roma, nella splendida Sala Capitolare del Senato della Repubblica, in Piazza della Minerva. Il premio, giunto coem detto alla sua 39ª edizione, è patrocinato dal Senato della Repubblica, dalla Regione Marche e dal Consiglio regionale delle Marche, e viene conferito ogni anno dal Ce.S.Ma – Centro Studi Marche "G. Giunchi" – a marchigiani distintisi in ambito scientifico, artistico, culturale e sociale.
Ad aprire la cerimonia è stato il Senatore Questore Antonio De Poli. Sono seguiti gli interventi di Umberto Antonelli, presidente del Ce.S.Ma, dell’ambasciatore Giorgio Girelli, della giornalista Rosanna Vaudetti, presidente emerito, della deputata Giorgia Latini, vice presidente della Commissione Cultura, Scienza e Isstruzione e della consigliera regionale Anna Menghi. La lettura dei curriculum e delle motivazioni che hanno portato all’assegnazione dei premi è stata affidata agli attori Simone Pieroni e Roberta Sarti.
Sono dieci i marchigiani insigniti del riconoscimento quest’anno. Nel mondo dell’imprenditoria, l’ascolano Battista Fariotti ha ricevuto il premio per il successo della sua azienda Fainplast, leader nella produzione di compound e materiali plastici.
Il pesarese Onelio Fratesi, è stato premiato per l’eccellenza nel settore calzaturiero, con una produzione che ha conquistato i mercati internazionali.
Federico Steca, imprenditore fermano, si è distinto con la Steca Srl, realtà attiva nei settori dell’ambiente, dell’energia e delle costruzioni.
Dalla provincia di Pesaro-Urbino arriva anche Corinna Sperandini, CEO dell’azienda fanese Spacewear, che ha portato le sue tute spaziali interattive fino alla NASA, vestendo gli astronauti della missione Ax-3.
Nel campo della tecnologia, è stata premiata Luigia Carlucci Aiello, originaria di Cerreto d’Esi, riconosciuta a livello nazionale come la madre dell’intelligenza artificiale in Italia.
In ambito musicale, la soprano Rossella Marcantoni, direttrice artistica dell’Accademia Altidonese e fondatrice dell’Accademia Musicale Internazionale Maria Malibran, ha ricevuto il Picus per il suo straordinario impegno nella valorizzazione del patrimonio lirico.
Il mondo dello sport è stato rappresentato da Massimo Palanca, indimenticabile calciatore di Serie A nato a Porto Recanati, celebre per i suoi “gol olimpici” e protagonista di una storica tripletta contro la Roma. Il suo contributo sociale per Catanzaro e la Calabria è stato sottolineato anche dal funzionario ONU Andrea Angeli, che lo ha paragonato a quello dato da Gigi Riva per Cagliari.
Nel campo dell’informazione è stato premiato Roberto Tellei, giornalista di Tolentino e attuale vicecaporedattore di Sky TG24, con una carriera ventennale da inviato e corrispondente in Italia e all’estero.
Il riconoscimento è andato anche all’attrice anconetana Lucia Mascino, amata dal grande pubblico per il ruolo nella serie di successo I delitti del BarLume.
Un momento particolarmente toccante è stato il premio a Padre Bruno Silvestrini, agostiniano di Porto Recanati, liturgista e membro della comunità della Sagrestia Pontificia. Padre Silvestrini ha raccontato con ironia e commozione la sua recente esperienza in conclave: “Un mese e qualche giorno fa ero nella sacrestia per aiutare i cardinali. Non avevamo contatti con l’esterno, quindi non abbiamo visto la fumata bianca. Quando abbiamo sentito l’applauso, pensavo fosse stato eletto il cardinale Parolin. Poi invece ho scoperto che il nuovo Papa era il mio confratello Prevost, con cui ho studiato e che mi ha sempre stimato. In quel momento ho perso le staffe. Sono corso ad abbracciarlo. Ora lo vedo ogni giorno: non sono cardinale, ma sono l’amico del Papa”.
Accanto ai dieci premiati principali, sono stati assegnati anche due importanti riconoscimenti speciali. Al presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Andrea Spaterna, è andato il Premio Marchigiano ad Honorem (18ª edizione), mentre alla presidente dell’AMIS – Associazione Marchigiani in Spagna – Silvia Giorgi è stato conferito il Premio Marchigiano nel Mondo (10ª edizione), per il suo impegno nella promozione delle Marche all’estero.
Grande soddisfazione è stata espressa dalla direttrice del Ce.S.Ma., Pina Gentili, che ha annunciato la pubblicazione di un libro che raccoglierà le biografie e le immagini dei premiati. Il presidente Umberto Antonelli ha colto l’occasione per rivolgere un affettuoso augurio di compleanno al suo predecessore Franco Moschini, sottolineando come “Le Marche siano sempre al vertice. Spesso lavoriamo a testa bassa e non ci valorizziamo abbastanza, ma oggi possiamo alzare la testa ed essere davvero fieri della nostra regione.”
Alla cerimonia erano presenti anche i sindaci della Comunità Montana dei Monti Azzurri, guidati dal presidente Giampiero Feliciotti, che ha ribadito il legame del territorio con il Ce.S.Ma. e l’importanza della pluralità dei talenti marchigiani. Come gesto simbolico, Felicitotti ha donato un cesto di prodotti tipici al il Senatore Questore Antonio De Poli. “La storia di Padre Silvestrini, che è stato anche nostro Priore a San Nicola, è solo uno dei tanti esempi di eccellenza che questa regione è capace di esprimere".
L'evento è stato organizzato dalla direttrice del Ce.S.Ma Pina Gentili, in collaborazione con l'Unione Montana dei Monti Azzurri, le aziende Castellino, Fileni, Ciriaci e Grafiche Fioroni. Questa edizione del Premio Marchigiano dell’Anno ha ancora una volta celebrato non solo i successi individuali, ma l’anima profonda di una terra che, pur mantenendo l'umiltà delle sue genti, continua a lasciare un segno nel mondo.
Una nuova pagina di mobilità sostenibile si apre oggi per i cittadini e i turisti delle Marche: è stato presentato questa mattina, nella stazione di Ancona, il nuovo treno elettrico monopiano di ultima generazione della flotta Regionale Trenitalia (Gruppo FS). Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti l’assessore regionale ai trasporti Goffredo Brandoni, l’assessore al turismo del comune di Ancona Daniele Berardinelli e i vertici di Trenitalia, Maria Annunziata Giaconia, direttore Business Regionale e Sviluppo Intermodale, e Marco Trotta, direttore regionale Marche.
Il nuovo convoglio, che servirà le tratte tra Ancona, Pesaro, Ascoli Piceno e Fabriano, rappresenta un ulteriore passo avanti nel piano di rinnovamento del trasporto ferroviario regionale, che abbassa così l’età media della flotta a circa sette anni - tra le più giovani d’Italia - con prospettiva di ulteriore riduzione grazie all’arrivo di altri otto treni entro il 2025.
Il treno elettrico appena consegnato è il quinto monopiano operativo nelle Marche. Dotato di quattro motori di trazione, può raggiungere i 160 km/h e ospitare fino a 500 passeggeri, di cui 300 seduti. Offre dodici posti bici con ricarica per quelle elettriche, rispondendo a una crescente domanda di trasporto intermodale. Grazie a un’efficienza energetica migliorata, i consumi sono inferiori del 30% rispetto alla precedente generazione, e il 97% dei materiali è riciclabile.
Particolare attenzione è stata posta al comfort: ampi finestrini per la luce naturale, sedili dotati di prese elettriche, corridoi spaziosi per la mobilità ridotta e videosorveglianza digitale in tempo reale garantiscono sicurezza e comodità a bordo. Il treno è inoltre compatibile con il sistema ERTMS, lo standard europeo per il controllo dei treni, a garanzia di prestazioni ancora più elevate.
Il nuovo treno rientra nel piano di investimenti da oltre 300 milioni di euro previsto dal contratto di servizio firmato tra Trenitalia e Regione Marche nel 2019, di cui 37 milioni a carico della Regione. Un ulteriore impulso è stato dato dai fondi Pnrr, che contribuiscono con 28,7 milioni di euro al rafforzamento del trasporto ferroviario locale.
"Con questi nuovi mezzi - ha dichiarato Maria Annunziata Giaconia - migliora l’esperienza di viaggio e si potenziano anche i servizi turistici: dal mare alle località spirituali come Loreto, fino ai borghi interni, sempre più raggiungibili grazie all’integrazione treno+bus dei servizi Link".
Goffredo Brandoni ha sottolineato: "Stiamo costruendo un sistema di mobilità efficiente, accessibile e sostenibile. La nuova flotta non solo migliora il comfort e la puntualità, ma incoraggia l’uso del treno anche per il turismo e la scoperta del nostro territorio".
Dal 15 giugno parte anche il nuovo orario estivo per i treni regionali nelle Marche. Con 172 collegamenti al giorno, oltre 58 mila posti offerti e 1.400 posti bici disponibili, cresce l’offerta per le destinazioni balneari e religiose.
Tra le principali novità, ogni sabato sarà attivo un nuovo servizio tra Ancona e Bologna. Per la stagione estiva, saranno operativi anche treni festivi da Fabriano e Ancona per Rimini. Per agevolare i pellegrinaggi, sono stati attivati collegamenti diretti tra Roma Termini e Loreto, senza necessità di cambio. È stato inoltre attivato il nuovo servizio intermodale Ancona PortLink, che collega la stazione ferroviaria al porto in circa 5 minuti, con ben 68 corse giornaliere nei giorni feriali.
Confermati anche per l’estate i treni del servizio Marche Line, che collegano Piacenza a San Benedetto del Tronto nei weekend, e il Piceno Line, attivo nei giorni festivi tra San Benedetto e Ascoli Piceno. Restano operativi i collegamenti treno+bus come Conero Link, Urbino Link, Fermo Link e Senigallia Beach Link, che permettono un facile accesso a spiagge, centri storici e mete naturalistiche.
Sul fronte dei treni nazionali, il nuovo orario estivo introduce due Frecciarossa più rapidi tra Milano e Ancona, con una riduzione di circa 40 minuti grazie al passaggio sulla linea AV tra Bologna e Milano. Durante l’estate, due Frecciarossa fermeranno anche a Senigallia, facilitando ulteriormente l’arrivo dei turisti.
Nel complesso, oltre 30 Frecciarossa continueranno a collegare ogni giorno il Nord Italia alla costa adriatica, con fermate nelle Marche. A questi si aggiungono 18 Intercity, tra diurni e notturni, per le principali località balneari della regione.
Con treni sempre più moderni, ecologici e connessi alle esigenze di pendolari e turisti, le Marche rafforzano il proprio ruolo di esempio nazionale nella mobilità ferroviaria integrata e sostenibile. Un passo concreto verso un futuro più verde, efficiente e accogliente.
Tensione alta in Consiglio regionale delle Marche durante la seduta di oggi, dove un acceso botta e risposta tra il consigliere del Partito Democratico Romano Carancini e l’assessore di Forza Italia Stefano Aguzzi ha costretto il presidente dell’Assemblea, Dino Latini, a sospendere temporaneamente i lavori.
Il confronto è degenerato in un vero e proprio scambio di accuse, culminato con una frase ritenuta omofoba da parte dell’assessore, che ha scatenato l’indignazione tra i presenti.
Tutto è iniziato durante l’intervento di Carancini, che stava replicando nell’ambito di una sua interrogazione. Alcune parole pronunciate da Aguzzi fuori microfono – “chi è che sta facendo arrabbiare Carancini” – hanno irritato il consigliere dem, che ha risposto in modo piccato: “Le battute l’assessore se le può mettere in un posto dove lui ritiene.”
A quel punto, lo scontro è esploso con scambi pesanti. “Dovevi essere eletto per poter parlare”, ha affermato Carancini.“Non ti preoccupare: tu sei all’opposizione perché sei eletto, io sono in maggioranza perché non sono eletto. Tu abbai alla luna”, la replica dell’assessore. “Quelli come te che passano da sinistra a destra lo sai come si chiamano?”“L’intelligenza si misura dalla capacità di cambiare idea”, ha ribattuto Aguzzi.
Poi lo scambio più acceso, con la frase incriminata:“Se voi state dalla parte di chi fa quelle robe lì, non è che domandano a me”, avrebbe detto Aguzzi, alludendo – secondo l’interpretazione di alcuni presenti – a comportamenti legati all’orientamento sessuale.
Dopo cinque minuti di sospensione decisa da Latini per ristabilire l’ordine, i toni si sono in parte raffreddati. Lo stesso Aguzzi ha tentato di ridimensionare l’accaduto: “Quello scorretto è stato lui, ma se ho detto qualcosa chiedo scusa. Ho solo risposto a un’offesa".
Il botta e risposta ha comunque lasciato strascichi politici e istituzionali, con reazioni da parte delle opposizioni e possibili richieste di chiarimenti nei prossimi giorni.
Solo una Regione su tre, in Italia, chiude i conti della sanità in attivo. Le Marche sono tra queste. A sottolinearlo è il presidente della Regione Francesco Acquaroli, che in un post pubblicato sui social ha commentato un articolo del Corriere della Sera dedicato al bilancio delle gestioni sanitarie regionali.
«Abbiamo tenuto i conti in ordine senza aumentare le tasse per i cittadini marchigiani», ha scritto Acquaroli, rivendicando il risultato come frutto di una gestione attenta e responsabile.
Il presidente ha evidenziato anche il quadro degli investimenti in corso sul territorio: «Stiamo costruendo numerosi nuovi ospedali e realizzando importanti investimenti in quelli esistenti, su tutto il territorio regionale». Un lavoro, secondo Acquaroli, che si affianca a un rafforzamento dell’assistenza di prossimità: «Abbiamo rafforzato i servizi sui territori, con oltre 30 Punti Salute già aperti, le farmacie dei servizi, le aggregazioni dei medici di medicina generale, le case e gli ospedali di comunità in realizzazione».
Altro fronte su cui la Regione ha deciso di puntare è quello della formazione, con un sostegno costante alle nuove leve della sanità: «Abbiamo finanziato ogni anno con 3 milioni le borse di studio per medici di medicina generale e specialisti», ha ricordato il presidente. «I numeri confermano che la buona politica fa la differenza», ha concluso Acquaroli.
La Corte dei Conti ha sottolineato, tuttavia, un ritardo nel recupero delle liste d’attesa: le risorse disponibili sono state utilizzate solo per circa il 30%. La spesa sanitaria pro capite resta nella media nazionale, anche leggermente inferiore (circa 2 160–2 190 € pro capite), mentre la sanità privata si attesta sotto la media italiana.
Dopo il quarto posto nel concorso generale individuale, Sofia Raffaeli ha conquistato due preziose medaglie nella giornata conclusiva dei Campionati Europei di ginnastica ritmica 2025, andati in scena alla Unibet Arena di Tallinn, in Estonia. La fuoriclasse marchigiana ha infatti ottenuto l’argento nella finale di specialità al cerchio e il bronzo alle clavette, confermandosi ancora una volta tra le migliori interpreti a livello internazionale.
Nel cerchio, Raffaeli ha incantato il pubblico con un’esibizione intensa ed elegante sulle note di "Tu si 'na cosa grande" di Domenico Modugno, chiudendo con un punteggio di 30.050, seconda solo alla bulgara Stiliana Nikolova (30.300). Alla ginnasta italiana è stata riconosciuta una grande artisticità (8.350) e un’ottima esecuzione (8.200), penalizzata solo da una difficoltà leggermente inferiore rispetto alla rivale.
Alle clavette, invece, la “farfalla” di Chiaravalle ha portato a casa un meritato bronzo, riscattando pienamente la delusione dell’all around. Si tratta della seconda medaglia individuale per Raffaeli in questa edizione degli Europei, a cui si aggiunge l’oro nel team ranking ottenuto insieme a Tara Dragas e Alice Taglietti grazie alle prestazioni nelle qualifiche.
Dopo l’oro europeo al cerchio nel 2022 e l’argento mondiale del 2023, questa medaglia rappresenta un importante ritorno sul podio continentale nella specialità. Per Sofia Raffaeli, già bronzo olimpico a Parigi 2024, è l’ennesima conferma del suo talento e della sua resilienza, in un palmarès che continua ad arricchirsi di successi.
Nel primo pomeriggio di oggi, poco dopo le 14:00, i Vigili del Fuoco sono intervenuti nella frazione di Collamato, territorio comunale di Fabriano, per domare un incendio che ha interessato un vasto campo di sterpaglie. Le squadre provenienti da Fabriano e Jesi, supportate da quattro automezzi tra cui un modulo boschivo, hanno lavorato per circoscrivere le fiamme e limitare i danni.
L’incendio ha coinvolto anche alcune rotoballe di fieno presenti nel terreno, contribuendo a rendere complessa la situazione. L’area colpita dall’incendio si estende per circa un ettaro.
Non si registrano danni a persone o abitazioni nelle vicinanze, grazie al pronto intervento dei Vigili del Fuoco che hanno evitato un possibile peggioramento dell’incendio.
Le cause dell’incendio sono al momento in fase di accertamento.
È Luca Zaia il presidente di Regione più apprezzato d’Italia secondo l’ultimo sondaggio condotto da Swg e pubblicato in esclusiva dall’Ansa. Il governatore del Veneto svetta in cima alla classifica con un indice di gradimento del 70%, seguito da Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia) al 64% e dalla nuova presidente dell’Umbria Stefania Proietti (53%).
E Francesco Acquaroli? Il presidente della Regione Marche raggiunge un gradimento del 37%, con una lieve crescita di un punto percentuale rispetto al rilevamento precedente. Il dato, pur collocandolo nella parte centrale-bassa della graduatoria nazionale, conferma un andamento sostanzialmente stabile per il governatore marchigiano, esponente di Fratelli d’Italia, a pochi mesi dalla conclusione del suo primo mandato.
Tra i presidenti di Regione del centrodestra, Acquaroli si posiziona davanti ad Attilio Fontana (Lombardia), Marco Marsilio (Abruzzo) e Francesco Rocca (Lazio), che si attestano al 35% e 31%, mentre chiude la classifica Renato Schifani (Sicilia) con il 25%.
Il sondaggio restituisce una fotografia aggiornata del rapporto tra i cittadini e i propri amministratori regionali. Per il presidente Acquaroli, il leggero incremento di consenso rappresenta un segnale positivo in vista delle prossime elezioni regionali.
“Ti immagini” un palco immenso, un pubblico sconfinato e un momento unico, “come nelle favole?”. È quello che vivrà Andrea Belfiori il 5 giugno alla Visarno Arena di Firenze, quando il cantautore e musicista marchigiano aprirà la data fiorentina del tour 2025 di Vasco Rossi. “È una grande emozione e un motivo d’orgoglio – racconta – perché salire sul palco di Vasco vuol dire confrontarsi con il più grande evento live che abbiamo in Italia. Ho già avuto la fortuna di suonare all’Olimpico nel 2016, ma questa volta è diverso: c’è una fanbase fedelissima, che pretende energia vera. Sarà una responsabilità importante”.
Cantautore polistrumentista nato a Osimo, Belfiori ha alle spalle una lunga carriera: dagli esordi con la Pressing di Lucio Dalla, alle collaborazioni con artisti del calibro di Gianluca Grignani, la PFM e Cristiano De André. Vincitore del Sanremo Music Awards nel 2016 con il brano Non è possibile, ha calcato palchi prestigiosi, dal Premio Tenco all’Olimpico di Roma, cantando anche con Eric Burdon degli Animals e Mogol, e condividendo la scena con musicisti come Alberto Radius, Federico Poggipollini e Steff Burns. Nel suo percorso artistico è seguito dal personal manager Leo Giunta.
La selezione per il concerto di Vasco è avvenuta a Zocca, il paese del Kom: “C’erano più di 2000 iscrizioni, 180 selezionati e poi 16 finalisti da cui sono stati scelti i 12 vincitori. Una selezione molto ambita, ma si respirava un bello spirito di condivisione. Poi è chiaro che quando sali sul palco dai il massimo, sempre”.
Tra Bologna, Milano e continui spostamenti, Belfiori non ha mai dimenticato le sue radici: “Nella mia musica c’è molto delle Marche, che porto sempre con me. Quando vieni da un posto e ti esibisci fuori, in qualche modo lo rappresenti: diventi un ambasciatore del luogo da cui provieni. Il progetto Agapè nasce anche da questo”.
Proprio Agapè Vol I è il nuovo album su cui sta lavorando, in uscita entro settembro 2025, in tandem con un progetto imprenditoriale che unisce musica e vino. “Il termine Agapé – spiega – deriva dal greco, è la forma più alta di amore, ma io lo associo a un amore spassionato, altissimo. L’accento in più rappresenta la stortura dell’uomo, un’umanizzazione del concetto”. Il progetto si completerà con Agapè Vino, realizzato insieme a Giampaolo Carli – noto come “il tatuatore delle sneakers” – autore dell’artwork delle etichette e delle texture dell’album, e con il supporto delle Cantine Moroder. “Sarà un modo per creare un network e aprire le Marche verso l’esterno. Il vino uscirà parallelamente all’album, a settembre. Una parte del ricavato sarà devoluta a un’associazione che si occupa di autismo”.
Oltre a cantare, Belfiori è polistrumentista, arrangiatore e talent scout per diverse etichette. “Mi sento a mio agio sia sul palco che dietro le quinte – dice – Un artista, per me, è chi lavora in libertà creativa. Il professionista segue il mercato, l’artista prova a scardinarlo. Quando faccio la mia musica mi sento libero, veramente artista. Lavorare nel settore comporta dei paletti, delle regole di mercato, mentre quando scrivo per me stesso cerco di abbattere ogni barriera”.
"Il 5 giugno – anticipa – presenterò in anteprima alcuni brani del nuovo album e proporrò anche alcuni brani già pubblicati. Sarà l’inizio di un viaggio molto importante". Ora tocca a lui "andare al massimo" davanti al popolo di Vasco. Andrea Belfiori salirà su quel palco con la sua musica, la sua storia e la sua visione, pronto a “spaccare” con l’energia di chi ha fatto della musica una missione e una ragione di vita. “Sarà un’esperienza sconvolgente”, dice. E allora che il volume salga, le luci si accendano e parta il suono: il 5 giugno a Firenze, il rock parlerà anche marchigiano.