Notte di intenso lavoro per i Vigili del Fuoco nelle Marche, impegnati in circa 140 interventi a causa del forte vento che da ieri sera sta sferzando l’intera regione. Le richieste di soccorso hanno riguardato soprattutto alberi e rami caduti sulla sede stradale, cartelloni pericolanti e parti di edifici danneggiati dalle raffiche.
Tra gli episodi più rilevanti, ad Ascoli Piceno una parte pericolante staccatasi dal tetto di un edificio ha colpito una passante. La donna è stata soccorsa, mentre i Vigili del Fuoco hanno provveduto alla messa in sicurezza dell’area.
Le province più colpite risultano quelle di Fermo e Macerata, dove si concentra la maggior parte degli interventi. Nel dettaglio, si registrano cinque operazioni a Pesaro Urbino, quindici ad Ancona, quaranta a Macerata, cinquantatré a Fermo e venticinque ad Ascoli Piceno.
Le operazioni di verifica e messa in sicurezza continuano in queste ore, con le squadre impegnate su tutto il territorio regionale per fronteggiare le conseguenze del maltempo.
(Foto dei vigili del fuoco relative agli interventi nell'Ascolano)
Si è tenuto oggi un incontro istituzionale presso il Palazzo del Governo di Ancona, tra il Prefetto di Ancona, Maurizio Valiante, e Giorgio Giorgetti, Presidente di Confapi Marche, l’associazione punto di riferimento per la piccola e media industria privata. Durante il confronto, a cui ha partecipato anche il Direttore di Confapi Industria Ancona, Michele Montecchiani, sono stati discussi temi cruciali di interesse per le PMI, che rappresentano la quasi totalità del tessuto imprenditoriale locale.
Prioritario è stato il tema della sicurezza, affrontato da diverse prospettive, a cominciare dalla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, argomento su cui Confapi è in prima linea partecipando attivamente ai tavoli nazionali promossi dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. È stata discussa, inoltre, la tematica della sicurezza in riferimento alla videosorveglianza nelle imprese con telecamere e presidi tecnologici, così come alla cybersecurity, per la protezione digitale delle PMI, anche in relazione all’importanza di aggiornamento continuo dei dipendenti, considerando che Confapi Industria Ancona è ente di formazione accreditato dalla Regione Marche.
Il Presidente di Confapi Marche ha inoltre illustrato le principali difficoltà che le PMI stanno vivendo, sottolineando come la congiuntura economica, unita alle sfide globali, imponga un allineamento delle politiche territoriali. «Le piccole e medie imprese sono il motore dell’economia regionale, rappresentano non solo una fonte di occupazione, ma anche un presidio di sviluppo del tessuto territoriale - ha dichiarato Giorgio Giorgetti. - Il tema sicurezza nelle sue varie declinazioni è pertanto fondamentale perché le PMI possano essere tutelate nel loro percorso di crescita sostenibile».
La sicurezza richiede il necessario concorso di tutte le componenti, ivi compreso il contributo dei rappresentanti del tessuto economico, per potenziare il sistema di prevenzione e condividere strategie e progettualità rivolte in ambito sociale, con particolare riguardo al mondo giovanile, che merita una specifica attenzione da parte di tutti, come sottolineato dal Prefetto di Ancona, Maurizio Valiante, che ha ribadito il ruolo della Prefettura come punto di riferimento a livello locale. L’obiettivo è quello di costruire un rapporto continuo tra enti rappresentanti dello Stato sul territorio e associazioni di categoria, per sviluppare una visione condivisa anche nell’ambito di iniziative congiunte e momenti di confronto.
La Corte d’Appello di Ancona ha ribaltato la sentenza di assoluzione pronunciata in primo grado dal tribunale di Macerata nei confronti di un 31enne, accusato di violenza sessuale su una 17enne nel 2019. L’uomo è stato condannato a tre anni di carcere per violenza sessuale nella forma di minore gravità. La motivazione della sentenza sarà depositata entro 90 giorni e la difesa ha già annunciato il ricorso in Cassazione.
In primo grado, i giudici di Macerata avevano assolto l’imputato, motivando la decisione con il fatto che la giovane “aveva già avuto rapporti ed era in condizione di immaginarsi i possibili sviluppi della situazione”.
La ricostruzione dei fatti indica che la giovane e l’imputato erano usciti in auto insieme ad un’altra coppia; quando gli altri due si erano allontanati, i due erano rimasti soli in una zona appartata. La vittima ha raccontato di essere stata bloccata con una mano sulla spalla e di aver subito l’abuso contro la propria volontà. Dopo l’accaduto, la ragazza si confidò con le amiche, ricevette assistenza da un’insegnante e si recò in pronto soccorso, dove presentò denuncia.
La sostituta Procuratore Generale di Ancona, Cristina Polenzani, aveva chiesto in appello di riformare la sentenza e condannare l’imputato alla pena richiesta in primo grado (4 anni e 1 mese), o in subordine per il reato di minore gravità, con possibilità di sospensione condizionale della pena. La Procura ha sottolineato che il consenso deve essere presente dall’inizio alla fine del rapporto, evidenziando come la volontà della ragazza non fosse stata rispettata.
La difesa aveva invece sostenuto la tesi di un rapporto consenziente, richiamando la mancata opposizione fisica della giovane, l’assenza di gravi lesioni e i toni scherzosi dell’imputato in chat subito dopo i fatti.
Prosegue l’inchiesta sull’omicidio di Hekuran Cumani, il 23enne di Fabriano ucciso con una coltellata tra collo e torace lo scorso sabato nel parcheggio del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Perugia.
Secondo le ultime informazioni, uno dei quattro giovani coinvolti nella rissa è stato formalmente iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio, in attesa del conferimento dell’incarico per l’autopsia.
Dalle prime ricostruzioni emerge che durante la rissa fuori dal locale frequentato da Cumani e dal fratello Samuele sarebbero spuntati più coltelli. Tuttavia, secondo gli inquirenti, soltanto uno di essi avrebbe colpito Hekuran e il fratello, raggiunto da due fendenti alle gambe pochi istanti prima dell’omicidio. Secondo le prime ipotesi, Hekuran sarebbe intervenuto per difendere il fratello.
Al momento, dalle testimonianze non sarebbero emersi elementi utili per identificare con certezza l’assassino. Proseguono intanto le indagini sui dispositivi elettronici degli altri tre giovani coinvolti e del buttafuori del locale, per ricostruire dinamica e responsabilità.
Le autorità ribadiscono la necessità di attendere i risultati dell’autopsia e delle analisi tecniche per avere un quadro completo della vicenda.
È spirato nella notte, sull’asfalto del parcheggio della facoltà di Matematica di Perugia, Hekuran Cumani, 23 anni, residente a Fabriano, colpito da un fendente al torace che non gli ha lasciato scampo.
Il giovane era arrivato ieri sera a Perugia insieme ad alcuni amici dell’alto maceratese e anconetano, con l’intenzione di trascorrere una serata di festa nella città universitaria. I ragazzi hanno visitato diversi locali e, secondo le prime informazioni, l’ultimo sarebbe stato il “100 Caffè”, situato di fronte al parcheggio dove si è consumata la tragedia.
Inizialmente le indagini avevano ipotizzato motivazioni legate all’ambito universitario o al mondo della droga, circostanza poi esclusa dagli inquirenti, come riportato da Ansa. L’ipotesi più accreditata attualmente punta a una lite tra due gruppi, quello del giovane deceduto e un altro incontrato nel locale.
Le autorità mantengono il massimo riserbo sulle indagini, ma i compagni di Hekuran stanno collaborando, fornendo informazioni ritenute fondamentali per l’identificazione e la cattura del o dei responsabili.
Testimoni presenti avrebbero confermato una rissa tra i due gruppi, nata per futili motivi all’interno dei locali in cui era in corso una festa, al termine della quale è spuntato un coltello che ha colpito mortalmente il giovane anconetano.
Le indagini proseguono a ritmo serrato per fare piena luce sulla dinamica della tragedia e individuare i responsabili.
Questa mattina, poco dopo le ore 8, si è verificato un grave incidente lungo la SS361 “Septempedana”, nel tratto che da Osimo scende verso San Biagio.
Uno scooter con a bordo un ragazzo di 14 anni è scivolato sull’asfalto, per cause ancora in corso di accertamento, per poi essere travolto da un Fiat Doblò che sopraggiungeva nel senso opposto di marcia.
Il giovane centauro è subito apparso in condizioni gravissime. Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118, con automedica e ambulanze da Ancona, e l’eliambulanza che ha permesso il trasporto urgente al Pronto Soccorso dell’ospedale Torrette di Ancona. Nonostante le manovre di rianimazione prolungate, purtroppo il ragazzo non ce l’ha fatta.
La Polizia stradale si occuperà della ricostruzione dell’incidente per chiarire le dinamiche dello schianto.
Un incidente stradale si è verificato oggi pomeriggio, intorno alle 17.30, sull’autostrada A14 al chilometro 218 in direzione Bologna, tra i caselli di Ancona Sud e Ancona Nord.
Secondo quanto ricostruito, un’autocisterna carica di mosto d’uva si è ribaltata a seguito dello scoppio di uno pneumatico. La squadra dei Vigili del Fuoco di Ancona è intervenuta per mettere in sicurezza il mezzo e l’area circostante.
L’autista del mezzo è rimasto ferito ed è stato affidato alle cure del personale sanitario intervenuto sul posto. Per i rilievi e la gestione della viabilità sono presenti anche gli agenti della Polizia Stradale.
Il tratto interessato è stato temporaneamente chiuso alla circolazione, causando circa tre chilometri di coda. Le auto stanno defluendo lungo la corsia di emergenza.
Gli automobilisti diretti verso Bologna sono invitati a uscire obbligatoriamente ad Ancona Sud, dove si registrano rallentamenti, e a percorrere la Statale Adriatica 16 per rientrare all’autostrada al casello di Ancona Nord. In alternativa, è consigliato anticipare l’uscita a Loreto.
Il tratto dove è avvenuto l'incidente è stato riaperto intorno alle 21,50.
Un viaggio per la vita quello effettuato dall'equipaggio specializzato dei carabinieri con una supercar. I militari hanno prelevato il rene sinistro da trapiantare, custodito in una speciale sacca termica, alle 6:30 nell'ospedale di Varese, consegnandolo all'equipe medica di Ancona, già pronta per l'intervento di trapianto, alle 10:30 percorrendo i 482 km di distanza in 4 ore
Il trasferimento è stato effettuato con l'auto ad alte prestazioni Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio (equipaggiata con motore a benzina 6 cilindri a "V", cilindrata 2891 cm3, che eroga una potenza massima di 510 CV), in dotazione al Radiomobile di Milano, con a bordo un equipaggio di militari abilitato alla specifica mansione e alla conduzione della supercar dell'Arma dopo aver superato un corso organizzato da Fca presso il Centro Internazionale Guida Sicura di Varano de' Melegari (Parma).
"Il veicolo speciale, concesso in comodato d'uso gratuito al Nucleo Radiomobile di Milano da Fca Fleet Tenders srl per la specifica esigenza - fa sapere l'Arma - e allestito con la livrea istituzionale dell'Arma e con tutte le dotazioni tecnologiche previste per i mezzi impiegati nel pronto intervento, è in grado di garantire quella rapidità negli spostamenti sui tratti urbani ed autostradali, anche di lunga percorrenza, che è condizione essenziale per assicurare il rispetto delle tempistiche di vita dell'organo, dal momento del suo espianto al successivo trapianto".
Le attività di trasporto organi attraverso mezzi speciali (già svolte con la Giulia QV e, in precedenza, con l'autovettura Lotus Evora S) - ricordano i carabinieri - hanno consentito di alimentare il sistema dei trapianti in favore non solo degli ospedali milanesi ma anche dei principali ospedali delle regioni che rientrano nel NITp (Nord Italia Transplant Program) tra cui anche la regione Marche.
Il Castelfidardo cambia guida tecnica. Dopo un avvio di stagione complicato nel girone F di Serie D, con appena un punto raccolto nelle prime sette giornate, la società ha deciso di sollevare dall’incarico Stefano Cuccù. La decisione, ormai nell’aria dopo i risultati deludenti, è arrivata a poche ore dal pesante 6-1 subito in casa contro l’Atletico Ascoli.
Al suo posto arriva Francesco Monaco, allenatore di grande esperienza, chiamato a dare una scossa al club fidardense. La società lo ha ufficializzato con un comunicato: “La società GSD Castelfidardo comunica che il nuovo allenatore per il prosieguo della stagione è Francesco Monaco. Profilo di alta esperienza, arriva per dare una scossa all’avvio della stagione fidardense”.
Monaco vanta un passato brillante da calciatore, con esperienze di rilievo alla Lucchese tra gli anni ’80 e ’90, prima di intraprendere la carriera da allenatore nei primi anni 2000. Il tecnico ha collezionato diversi successi sia a livello giovanile, alla guida della Primavera dell’Ascoli, sia con le prime squadre tra Lega Pro e Serie D. Tra i risultati più significativi figurano la promozione in Serie B con l’Ancona nella stagione 2007-08, la promozione in Lega Pro con la Carrarese nel 2010-11 e quella con la Lucchese nel 2019-20. Da ricordare anche alcune salvezze importanti, ottenute sempre in Lega Pro con Pro Sesto e Prato, spesso subentrando nel corso della stagione e imprimendo un’inversione di marcia notevole.
Contestualmente alla nomina di Monaco, il Castelfidardo ha comunicato anche la separazione da Massimo Loviso, vice di mister Cuccù, e dal giocatore Francesco Massa, con l’obiettivo di imprimere una netta sterzata alla stagione.
Con il nuovo corso tecnico, la squadra fidardense spera di invertire la rotta e risalire dalla difficile posizione in classifica, a partire dal prossimo impegno sul campo del San Marino, che si profila già come uno scontro salvezza.
Da un cassone angusto a un prato verde: è finita bene la storia delle 40 galline recuperate ad aprile dalla Polizia Locale di Falconara Marittima, trovate stipate in condizioni indegne a bordo di un camion e destinate, con ogni probabilità, a finire in tavola durante le festività pasquali.
Le volatili erano state intercettate dagli agenti nei pressi della stazione ferroviaria di Falconara, mentre viaggiavano provenienti da un allevamento dell’entroterra. Dal camion erano partite in sessanta, ma alcune erano già state consegnate prima del controllo.
Il carico fu immediatamente sequestrato e, dopo una prima sistemazione temporanea, nei giorni scorsi è arrivata la notizia più attesa: le galline sono state affidate definitivamente a una fattoria didattica della zona di Jesi, dove hanno trovato un pollaio confortevole e ampi spazi all’aperto in cui razzolare.Niente più gabbie né paura: per loro la nuova vita sarà dedicata solo a produrre uova e a fare compagnia ai visitatori della struttura.
I responsabili del trasporto irregolare sono stati sanzionati per un totale di 3.100 euro, a causa delle violazioni alle normative igienico-sanitarie e di quelle sul trasporto di animali vivi.
La tutela del benessere animale è una delle priorità del Comando di Polizia Locale di Falconara, che nel 2025 ha già effettuato numerosi controlli. Oltre al caso delle galline, sono state elevate 26 sanzioni per la conduzione e custodia di cani, oltre a una denuncia per maltrattamento di animali e una per la raccolta illegale di mitili troppo vicino alla riva.Dall’inizio dell’anno, le multe complessive hanno raggiunto i 4.450 euro.
Una storia che, almeno per queste 40 galline, si chiude nel segno della libertà e del rispetto.
(Foto di repertorio)
Decolla una nuova sinergia a favore delle imprese marchigiane. È ufficialmente partita la collaborazione tra Confapi Industria Ancona, associazione di riferimento per le piccole e medie imprese delle Marche, e DAT – Danish Air Transport, la compagnia aerea danese che gestirà i voli di continuità territoriale tra Ancona, Milano Linate e Roma Fiumicino.
La partnership, nata nell’ambito dei rapporti di cooperazione con Ancona International Airport, rappresenta un passo strategico verso il rafforzamento dei collegamenti con i principali poli economici italiani e la promozione dell’imprenditoria locale su scala nazionale. Obiettivo: creare nuove occasioni di sviluppo, innovazione e networking per il tessuto produttivo marchigiano.
«Questa collaborazione rappresenta un’opportunità concreta per le PMI, facilitando connessioni strategiche – ha dichiarato Giorgio Giorgetti, presidente di Confapi Marche –. Con DAT e Ancona International Airport stiamo già lavorando a progetti che metteranno in rete imprese e territori, sviluppando nuove idee».
A sottolineare l’impegno operativo è anche Michele Montecchiani, direttore di Confapi Industria Ancona: «La nostra associazione è stata la prima a valorizzare i voli di continuità territoriale organizzando Business Day per gruppi di imprenditori con andata e ritorno da Ancona in giornata, dimostrando concretamente i vantaggi offerti dal nostro aeroporto regionale».
Dal canto suo, Luigi Vallero, general manager di DAT, ha evidenziato come la partnership vada ben oltre l’aspetto logistico: «Siamo orgogliosi di essere parte attiva di un progetto che rappresenta un’occasione concreta per il sistema produttivo marchigiano. La nostra collaborazione con Confapi Industria Ancona punta a essere un vettore di sviluppo, innovazione e relazioni per le Marche, una regione dal potenziale straordinario che vogliamo sostenere con servizi pensati per il mondo business».
Soddisfazione anche da parte di Hamish De Run, presidente di Ancona International Airport, che ha rimarcato il ruolo dell’infrastruttura come facilitatore territoriale: «L’aeroporto è lieto di fungere da trait d’union tra imprenditori marchigiani e compagnia aerea, rendendo più agevoli i collegamenti con due città italiane strategiche come Milano e Roma».
Il piano di collaborazione, che prenderà concretamente avvio a novembre 2025, coinvolgerà imprenditori, stakeholder istituzionali e PMI in una serie di iniziative dedicate alla crescita e alla competitività del tessuto produttivo regionale, con focus su mobilità business, networking e innovazione.
Confapi Industria Ancona, che rappresenta centinaia di piccole e medie imprese della regione, conferma così la sua missione di creare ponti tra imprese e istituzioni, mentre DAT, compagnia danese fondata nel 1989 e operativa in Italia dal 2018, consolida la propria presenza nel Paese con un servizio riconosciuto per affidabilità e continuità.
La nuova alleanza – sostenuta da Ancona International Airport, società di gestione dell’aeroporto “Raffaello Sanzio” – si pone dunque come un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privato, in grado di coniugare mobilità, impresa e sviluppo territoriale per proiettare le Marche sempre più al centro delle rotte economiche nazionali ed europee.
Nei primi otto mesi del 2025, nelle Marche, sono state presentate all’Inail 11.028 denunce di infortunio sul lavoro, un dato in lieve calo rispetto allo stesso periodo del 2024 (-0,7%). Ma dietro questa flessione si nasconde un bilancio drammatico: le morti sul lavoro sono quasi raddoppiate, passando da 10 a 18, con un incremento dell’80%.
Dodici persone hanno perso la vita durante l’attività lavorativa, mentre sei sono decedute in itinere, nel tragitto casa-lavoro. Le province più colpite risultano Ancona, con sei decessi, Pesaro Urbino con quattro, Ascoli Piceno e Fermo con tre ciascuna e Macerata con due.
Le fasce d’età più esposte restano quelle tra i 50 e i 59 anni, ma cresce anche il numero di incidenti tra i lavoratori over 60 (+11,3%), un dato che riflette l’impatto dell’allungamento della vita lavorativa e impone nuove strategie di prevenzione. Aumentano inoltre gli infortuni tra le donne (+1,2%) e tra i lavoratori stranieri extra UE (+7,8%), segnale di una persistente vulnerabilità nelle categorie più fragili.
Sul fronte territoriale, la distribuzione degli infortuni non mortali resta sostanzialmente stabile. Ancona registra 3.742 casi, Pesaro Urbino 2.650, Macerata 2.345, Ascoli Piceno 1.448 e Fermo 843. Dal punto di vista settoriale, le denunce diminuiscono in industria, servizi e agricoltura, ma aumentano nel lavoro per conto dello Stato, salite da 1.714 a 1.777. I comparti più colpiti risultano costruzioni (+10,7%), sanità (+22,5%), industria alimentare (+15,4%), materie plastiche (+19,2%) e pubblica amministrazione (+16,5%).
Le malattie professionali segnano invece una leggera flessione (-2,6%), passando da 5.422 a 5.282 denunce. Crescono però in modo significativo nella provincia di Ascoli Piceno (+14,7%). Le patologie più diffuse restano quelle muscolo-scheletriche, seguite da disturbi del sistema nervoso (+3,9%) e dell’orecchio (+12,6%).
“La sicurezza deve diventare un diritto esigibile – afferma Guido Bianchini, past president Cocopro INAIL Ascoli Piceno –. Non bastano le parole: servono investimenti, controlli e formazione. Ogni vita persa sul lavoro è una sconfitta collettiva. La cultura della sicurezza si costruisce ogni giorno, insieme.”
Un richiamo forte, che suona come un monito per istituzioni e imprese: la sicurezza non è un costo, ma una condizione indispensabile per un lavoro davvero dignitoso.
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.4 è stata registrata al largo della costa marchigiana, in provincia di Pesaro, secondo le rilevazioni dell’INGV. L’ipocentro è stato localizzato a circa 8 chilometri di profondità, con epicentro a 32 km a est di Fano, 37 km da Pesaro e 42 km a nord di Ancona.
Al momento non si segnalano danni a persone o a edifici. L’episodio sismico è avvenuto praticamente nella stessa zona dove, il 9 novembre 2022, furono registrate due forti scosse di magnitudo 5.5 e 5.2, che causarono danni significativi e sfollati tra Pesaro e Ancona.
Le autorità locali e i vigili del fuoco continuano a monitorare la situazione, mentre la popolazione viene invitata a mantenere la calma e a seguire le procedure di sicurezza in caso di ulteriori scosse.
Dopo la scossa di terremoto il sindaco di Fano, Luca Serfilippi, ha disposto alcune misure precauzionali per monitorare la situazione e garantire la sicurezza della popolazione.
L’evento sismico, avvertito anche in città più lontane come Ancona (42 km dall’epicentro), ha avuto profondità di 8 km, con coordinate geografiche 43.9782, 13.3723, secondo i dati della Sala Sismica INGV-Roma.
In via cautelativa, è stato aperto il Centro operativo comunale (COC) per coordinare eventuali interventi. Inoltre, l’Ufficio Tecnico del Comune ha avviato sopralluoghi preventivi in tutte le scuole della città, al fine di garantire la piena sicurezza degli edifici e rassicurare famiglie e personale scolastico.
A titolo precauzionale, in via Guido del Cassero è stata disposta la chiusura momentanea al traffico in attesa dei controlli, con deviazione lungo il percorso del Pincio, sotto l’Arco d’Augusto.
“La sicurezza dei cittadini, e in particolare dei nostri studenti, è la nostra priorità – ha dichiarato il sindaco Serfilippi. – Al momento non si registrano danni, ma abbiamo deciso di procedere con controlli mirati per garantire la massima serenità”.
.
Nei giorni scorsi, presso la sede della Politecnica delle Marche di Macerata, il direttore generale dell’AST di Macerata, Alessandro Marini, e il direttore generale dell’Università Politecnica, Alessandro Iacopini, si sono incontrati per discutere future progettualità congiunte in ambito didattico e sanitario.
L’incontro ha evidenziato la volontà condivisa dai due enti di avviare percorsi di studio abilitanti, con particolare attenzione al settore infermieristico, creando sinergie tra formazione universitaria e esigenze professionali del territorio.
“Abbiamo espresso anche oggi la reciproca determinazione nello sviluppo di una collaborazione sempre più sinergica e operativa a favore di un’offerta formativa in linea con le esigenze del territorio, nell’interesse degli studenti e delle studentesse, ma anche della comunità tutta – ha dichiarato Iacopini. – Questa comunione d’intenti vuole essere una risposta concreta alle necessità formative e professionali del tessuto locale, creando un ponte virtuoso fra Ateneo, territorio e mondo del lavoro”.
Dello stesso avviso Marini: “Scuola e Sanità sono i mondi che, ogniqualvolta incrociano risorse e virtù, segnano passi decisivi nella progressione del benessere delle persone. Salute e istruzione sono i capisaldi delle società evolute”.
L’incontro segna un primo passo verso iniziative congiunte che puntano a rafforzare la formazione professionale e a garantire risposte concrete alle esigenze sanitarie del territorio maceratese.
«Abbiamo rivoluzionato la nostra vita per poter fare questa missione solo per i palestinesi, assolutamente per loro». Sono le parole di Silvia Severini, 54 anni, impiegata pubblica di Ancona, rientrata in Italia dopo essere stata detenuta per tre giorni nel carcere israeliano di Ketziot. L’attivista era imbarcata con la Global Sumud Flotilla, la missione internazionale diretta verso Gaza, e ha parlato alla Tgr Marche raccontando la propria esperienza e rispondendo alle critiche, tra cui quelle della premier Giorgia Meloni, sui reali obiettivi dell’iniziativa.
Tra pochi giorni sarebbe terminata la sua aspettativa dal lavoro. Severini ha ricordato i momenti concitati seguiti all’abbordaggio delle imbarcazioni da parte delle forze israeliane: «All’inizio al porto eravamo tutti o seduti o in ginocchio. Con qualcuno ci hanno proprio giocato: gli dicevano di andare giù e poi tirarsi su, andare giù e tirarsi su e, se non eseguivano rapidamente i movimenti, venivano colpiti».
Durante la detenzione, Severini afferma di aver incrociato anche Greta Thunberg: «Era in una cella accanto a me – racconta – l’hanno avvolta nella bandiera israeliana e derisa. Chi era con lei ha detto che era abbastanza provata».
Un pensiero, al suo rientro, l’attivista lo dedica alle manifestazioni di solidarietà organizzate in Italia: «Devo ringraziare assolutamente le piazze che ci sono state qua in Italia, qui ad Ancona, perché credo che la nostra sicurezza, la nostra forza arrivasse da questo».
Dopo il suo ritorno, il Coordinamento Marche per la Palestina ha diffuso una nota di sostegno a Severini, denunciando «il silenzio delle istituzioni» locali e regionali. «Silvia ha agito in nome della solidarietà, della pace e della coscienza civile. La sua esperienza e testimonianza meritano ascolto, rispetto e visibilità», scrive il Coordinamento, che chiede «alle istituzioni regionali e locali di rompere il silenzio e di esprimersi con chiarezza: da che parte stanno?».
L’associazione ricorda che la 54enne anconetana ha partecipato alla Flotilla, «una missione di chiaro carattere umanitario e pacifista», con l’obiettivo di «rompere l’assedio imposto da Israele alla Striscia di Gaza, aprire un corridoio umanitario e denunciare il genocidio».
«Silvia – prosegue la nota – è stata detenuta per due giorni nelle carceri israeliane, sottoposta a vessazioni e violenze psicologiche. Dopo il suo rientro in Italia, nella tarda notte di sabato 4 ottobre, nessuna istituzione del territorio – né il sindaco di Ancona, né il prefetto, né tantomeno il presidente della Regione Marche – ha espresso pubblicamente solidarietà o vicinanza».
«Questo silenzio istituzionale è grave, e non può essere ignorato. - aggiunge - A prescindere dal colore politico delle amministrazioni locali o regionali, riteniamo che esista un dovere morale e istituzionale di riconoscere e sostenere chi ha messo a rischio la propria incolumità per difendere i diritti umani, la giustizia e la dignità dei popoli. Il silenzio delle istituzioni - prosegue - non è solo un vuoto di parole: è assenza di umanità, è complicità passiva di fronte a un genocidio". Il Coordinamento "marchigiani, associazioni, realtà sociali e collettivi a far sentire la propria voce e a costruire insieme una risposta collettiva all'indifferenza e all'ingiustizia. La solidarietà non si arresta. Il silenzio uccide».
Si sono svolte questa mattina, 4 ottobre, le elezioni per il rinnovo del Comitato Regionale Marche della Federazione Pugilistica Italiana. Tutte le società aventi diritto al voto hanno scelto all’unanimità Giacomo Bugaro come nuovo presidente, già eletto domenica scorsa anche come consigliere regionale nelle file di Fratelli d’Italia.
Bugaro, 56 anni, sposato e residente ad Ancona, ha coltivato fin da giovane una grande passione per la boxe, ereditata dal padre. Negli anni scorsi è stato presidente della società pugilistica anconetana Upa Pittori. La sua nomina subentra a quella di Luciano Romanella, del Fermano, il quale aveva rassegnato le dimissioni a seguito della caduta del precedente comitato regionale.
Al fianco del neo-presidente, sono stati eletti i consiglieri Lorenzo Alessandrini di Jesi e Adelchi Tonucci di Ancona; in rappresentanza degli atleti è stata scelta Carlotta Paoletti, già campionessa italiana negli assoluti femminili, mentre per i tecnici è stato eletto Andrea Gabbanelli di Castelfidardo, maestro e preparatore del campione italiano ed europeo Charly Metonyekpon.
Il nuovo Comitato Regionale Marche rimarrà in carica fino al 2027, coincidente con la scadenza del quadriennio olimpico, pronto a guidare le società pugilistiche marchigiane verso nuovi successi a livello regionale e nazionale.
Durante la riunione plenaria del centrosinistra regionale tenutasi a Chiaravalle, Matteo Ricci, europarlamentare del Partito Democratico e candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Marche nelle elezioni del 28-29 settembre, ha annunciato che rinuncerà al seggio da consigliere regionale, pur essendo stato eletto, per tornare a Bruxelles a svolgere il suo ruolo da europarlamentare.
Una scelta che Ricci accompagna con un messaggio forte e diretto al suo elettorato: “Il mio impegno per le Marche raddoppia”.
“Il risultato elettorale sarà uno stimolo per dare ancora di più a questo territorio attraverso la rappresentanza europea, portando a Bruxelles le vertenze delle Marche. Per sanità, economia, lavoro e infrastrutture il mio impegno, da oggi, sarà doppio”, ha dichiarato Ricci, confermando così che intende rappresentare le Marche in Europa, rinunciando all'attività di opposizione in Consiglio regionale, nonostante la recente candidatura a governatore.
Ricci ha sottolineato la necessità di rafforzare il progetto politico del centrosinistra: “Abbiamo proposto un progetto di cambiamento, ma ha prevalso la continuità. Ora però serve compattezza: mi impegnerò a coordinare la coalizione e a rafforzare il Partito Democratico in tutte le province. Non ci disuniamo”.
L’europarlamentare ha poi spiegato che, pur non sedendo in Consiglio, il suo lavoro per la Regione proseguirà da un altro livello istituzionale, con l'obiettivo di rafforzare il legame tra le Marche e l’Europa. “Alla fiducia che questa Regione mi ha dimostrato alle ultime Europee, ora si aggiungono le preferenze delle Regionali. Ripartiamo da qui”, ha dichiarato.
Infine, Ricci ha assicurato che il centrosinistra manterrà un ruolo attivo e vigile: “Vigileremo sul lavoro della Regione, con un’opposizione efficace e determinata per il bene delle Marche”.
Poco prima delle 19:00, i Vigili del Fuoco sono intervenuti in via Redipuglia, ad Ancona, dove un albero, abbattuto dal maltempo che ha interessato l’intera regione, è caduto su alcune auto parcheggiate.
La squadra di Ancona, munita di motoseghe, ha provveduto alla rimozione del tronco, liberando i veicoli e ripristinando la normale viabilità della strada. Fortunatamente non si registrano feriti.
Le operazioni si sono svolte rapidamente grazie alla prontezza della squadra, evitando disagi maggiori al traffico e ai residenti della zona.
Questa mattina, presso il comando regionale dei Vigili del Fuoco, si è tenuta la cerimonia ufficiale per il passaggio di consegne tra Pierpaolo Patrizietti e Vincenzo Bennardo, che assumerà il comando per i prossimi sei mesi. Un momento carico di emozione, che ha segnato la fine di una lunga e prestigiosa carriera.
Pierpaolo Patrizietti, dirigente superiore del Corpo nazionale e comandante provinciale di Ancona, ha salutato i colleghi ricordando i suoi 35 anni di servizio in diverse sedi italiane: Bologna, Ravenna, Taranto, Ancona e Macerata. “Oggi è un traguardo importante – ha dichiarato – perché dopo 35 anni di servizio in varie sedi d'Italia, diciamo che per raggiungere i limiti d'età c’è il collocamento a riposo”.
Nel suo discorso, Patrizietti ha ricordato con particolare intensità il periodo trascorso a Macerata, segnato da due eventi sismici: “Il periodo da funzionario è collegato al terremoto del 1997, con il coordinamento di tutte le sezioni operative che venivano da tutta Italia. Il periodo da comandante, anche lì purtroppo, il terremoto del 2016 con gli abbattimenti delle case pericolanti che incidevano sulla pubblica via. Purtroppo la zona è sismica e noi ci siamo trovati sempre in prima linea in questo intervento”.
Un impegno vissuto sempre con dedizione, secondo lo spirito del Corpo: “Il senso del lavoro del vigile del fuoco è stare vicino alla cittadinanza e cercare di alleviare le sofferenze o comunque i disagi derivanti da situazioni a rischio con la nostra attività”.
A prendere il suo posto sarà Vincenzo Bennardo, che ha voluto salutare così il collega in uscita: “Va in pensione un collega stimato e capace che ha fatto tutto un suo percorso di carriera brillante, in più col vantaggio di essere anconitano. Chiudere la carriera nel luogo dove uno ha iniziato il proprio percorso e dove è nato e cresciuto, questo è un onore che si aggiunge all'onore già di fare il vigile del fuoco”.
La cerimonia si è svolta inizialmente nello spiazzale della caserma, per poi proseguire all’interno con i saluti istituzionali e l’abbraccio commosso di colleghi, amici e familiari.
Nonostante le 3.540 preferenze personali, che lo hanno reso il candidato più votato della Lega in tutte le Marche, Luca Paolorossi non entrerà nel Consiglio regionale. Il motivo è legato al risultato del partito nella circoscrizione di Ancona, che con il 5,52% dei consensi non è riuscito a ottenere alcun seggio.
Il sindaco “strano” di Filottrano, come ama definirsi, ha commentato con il suo consueto stile diretto il risultato sui social: «Sono il più votato della Lega in tutte le Marche… e chi lo avrebbe mai pensato! Se fossi stato con Fratelli d’Italia avrei preso una 'fraccata' di voti ed ero già in lista, ma a me piacciono le sfide. Come diceva mia madre: “Tu sei l’avvocato delle cause perse”.»
Paolorossi ha rivendicato con orgoglio la sua campagna elettorale “fuori dagli schemi”. «Sono in politica da appena un anno, ho speso solo 2.500 euro per la campagna elettorale, non ho utilizzato manifesti elettorali in grande formato, né santini ritoccati, non ho organizzato comizi né offerto cene. Il risultato che ho ottenuto – ha sottolineato – è frutto esclusivamente del lavoro fatto per gli altri».
Infine, una battuta che sintetizza il suo approccio: «Continuerò ad arrabbiarmi con chi non fa ciò che serve per il bene dei cittadini. Ora torno ad amministrare, perché stamattina devo arrabbiarmi presto».