Attualità
Unifrutti shock, l'azienda di Montecosaro dichiara 18 esuberi su 32. I sindacati: "Decisione ingiustificata”
Profondo sconcerto e forte preoccupazione tra i lavoratori e i sindacati della Unifrutti Distrbution Spa di Montecosaro. L'azienda ha avviato un procedimento di licenziamenti collettivi che coinvolge la quasi totalità dei dipendenti a livello nazionale, mettendo in discussione la stessa permanenza della società sul mercato. La decisione aziendale prevede ben 18 esuberi su un totale di 32 dipendenti, inclusi due dirigenti. La sede di Montecosaro è la più colpita, con 12 esuberi su 23 dipendenti. A ciò si aggiunge la chiusura del magazzino di Ancona (2 esuberi) e tagli nelle filiali di Padova (2 esuberi su 4) e Livorno (1 esubero su 3). Riuniti in assemblea con le organizzazioni sindacali territoriali Flai Cgil Macerata e Fisascat Cisl Marche, i lavoratori hanno espresso la loro netta contrarietà. Le sigle sindacali contestano la decisione, considerandola ingiustificata, soprattutto perché arriva in un momento che, pur con difficoltà pregresse, mostra segnali di ripresa e dati tendenzialmente positivi. Il maggiore elemento di preoccupazione riguarda l'aperta intenzione, dichiarata dall'azienda, di spostare in un'altra società del gruppo in un'altra regione le attività attualmente svolte nella sede di Montecosaro e che verrebbero soppresse in seguito ai licenziamenti. La Unifrutti è una realtà presente nel territorio di Montecosaro da oltre trent'anni, rappresentando un punto di riferimento fondamentale nella distribuzione ortofrutticola locale e nazionale. La sede marchigiana, tra diretti e indiretti, occupa fino a 80-90 dipendenti nel pieno della stagione, alcuni dei quali con oltre vent'anni di anzianità. I lavoratori, per il tramite delle proprie organizzazioni sindacali, chiedono l'apertura immediata di un confronto sui tavoli nazionali per trovare soluzioni che possano scongiurare i licenziamenti e garantire in primis la continuità occupazionale. "Ci dichiariamo fin d'ora disposti a mettere in campo ogni iniziativa utile a contrastare una decisione che non trova giustificazione se non quella di massimizzare i profitti sulle spalle e a scapito dei lavoratori e delle loro famiglie", hanno concluso i sindacati, preannunciando un'eventuale mobilitazione.
Da Montecosaro a Milano a TV8: i fratelli Torresi conquistano il palato di Joe Bastianich a Foodish
Milano, le Colonne di San Lorenzo, la Basilica di Sant’Ambrogio, un quartiere che vive di locali e contaminazioni. È qui che si trova Lato Mare, il fish bar creato dai fratelli Giacomo e Gianluca Torresi, originari di Montecosaro, finiti in onda su TV8 nella puntata di Foodish, il noto programma di Joe Bastianich, che in occasione della manche dedicata al Fish & Chips ha visto la partecipazione della celebre ex ballerina scozzese Carolyn Smith. Una vetrina nazionale arrivata a cinque anni dall’apertura, in un percorso iniziato in salita: “Abbiamo aperto nel 2020, in pieno Covid. Ritrovarci oggi davanti a figure così influenti della ristorazione è la prova che abbiamo lavorato bene”, racconta Giacomo, 31 anni, cuoco e titolare. Nel programma, il Fish & Chips di Lato Mare è stato definito uno dei migliori della città per croccantezza. Una versione rivisitata: pesce marinato con soia e aceto, panatura al panko — “croccante e asciutta dall’olio” — accompagnato da french fries e da una maionese al lime che ha letteralmente stregato Bastianich, ribattezzata “la più buona e foodish del mondo”. Un trionfo mancato per soli tre punti: i 14 ottenuti non sono bastati a superare l’Old Fox, più tradizionale nell’approccio. “I commenti dei giudici sono stati comunque molto positivi e questo per noi è un’enorme soddisfazione. Sulla maionese? La proponiamo in quel modo da sempre e i clienti lo amano”, spiegano Giacomo, che parla di un “riscontro incredibile” in termini di messaggi e telefonate di congratulazioni e soprattutto di crescita dei follower sui loro canali social. Vedere la propria faccia in TV è stato sorprendente, emozionante ma anche un gioco di attese: “La registrazione è durata un giorno intero. In onda hanno messo dieci minuti scarsi. Eravamo curiosi di vedere quali scene avessero lasciato e devo dire che ne hanno tagliate alcune che erano davvero da vedere!”. Lato Mare nasce cinque anni fa, con un'idea ben precisa: proporre una cucina di pesce fuori dagli schemi. "Viviamo a Milano da nove anni. Io lavoravo già nel mondo della ristorazione, mentre Gianluca studiava economia. La città andava forte, così abbiamo pensato a un format di pesce di qualità, accessibile, ‘alla portata della strada”, spiega Giacomo. Inserirsi nel mercato milanese però non è stato semplice: “È un mercato veloce, competitivo, pieno di novità che ogni anno rimescolano tutto. Aprono e chiudono tanti locali: bisogna reinventarsi di continuo”. Nonostante l’indole metropolitana, non manca un tocco di "marchigianità" alla loro idea di cucina: “Nel locale abbiamo Varnelli, vini e amari marchigiani, e anche piatti ispirati alla nostra terra. Uno su tutti: gli gnocchi con crema di ceci, cozze e ciauscolo. La gente apprezza molto questi prodotti: è un modo per portarci dietro le nostre radici”. Guardando avanti, i progetti non mancano: “Stiamo lavorando molto sul catering e vorremmo aprire un’altra sede, per permettere a tutta Milano di mangiare pesce buono, semplice e veloce, a un prezzo accessibile”. E infine un sorriso: “Ora aspettiamo anche una bella ondata di marchigiani che vengono a trovarci!”. Insomma, tra panko, lime e tanta determinazione marchigiana, i fratelli Torresi hanno conquistato Milano… e pure Joe Bastianich. E a questo punto, possiamo dirlo senza timore: Lato Mare? Ufficialmente “approved by Bastianich”.
Fine del cantiere: riapre al traffico la Provinciale 120 tra Sarnano e Bolognola
Domani, venerdì 5 dicembre, verrà riaperto al traffico il tratto della Strada Provinciale 120 che congiunge Sarnano e Bolognola (dal km 5+300 al km 12). Questo tratto era stato provvisoriamente chiuso dal 15 settembre per consentire un intervento urgente di messa in sicurezza. Lo rende noto Anas. I lavori sono stati realizzati dal soggetto attuatore per il ripristino della viabilità, operante su mandato della Protezione Civile e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e attuati tramite Anas – Struttura Territoriale Marche, in stretto coordinamento con la Provincia di Macerata, proprietaria della strada. L'investimento complessivo per i lavori ammonta a 3,6 milioni di euro. L'intervento più significativo è stata la costruzione di una nuova galleria artificiale paramassi, lunga circa 50 metri e posizionata strategicamente tra due gallerie preesistenti. Questa è parte essenziale del programma di ripristino e consolidamento del corpo stradale e del versante, previsto nell'ambito della ricostruzione post-sisma. Le opere realizzate hanno incluso l'installazione di reti e barriere paramassi, la costruzione della nuova galleria artificiale, il consolidamento della sede stradale mediante muro di contenimento e paratia di pali, il rifacimento completo dell’attraversamento idraulico e, infine, le opere di protezione dal rischio valanghe, come le barriere ferma-neve e il rimboschimento. L'obiettivo prioritario, condiviso tra Anas e Provincia di Macerata, era ripristinare la circolazione prima dell’arrivo della stagione turistica invernale, consentendo la ripresa della viabilità ordinaria e la regolare fruizione del territorio montano. Inoltre, è stata posta una particolare attenzione al contesto ambientale. Trovandosi il tratto all'interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, area di elevato pregio naturalistico, le opere sono state realizzate con l'obiettivo di salvaguardare l’integrità dell’habitat e tutelare la fauna autoctona. Tra i soggetti di tutela figura il Rupicapra pyrenaica ornata, in particolare un esemplare maschio noto per frequentare il rilievo interessato dagli interventi. L'intervento urgente, finalizzato al ripristino delle condizioni di sicurezza ante-sisma, ha così consentito non solo di garantire la funzionalità della strada per la collettività, ma anche di preservare le caratteristiche ambientali del territorio, minimizzando l’impatto sull’ecosistema e assicurando il rispetto delle esigenze di tutela faunistica. Con il completamento delle opere di consolidamento delle pendici rocciose e della sede viaria, la S.P. 120 torna oggi alla piena transitabilità.
Gemellaggio Civitanova-San Martín, un legame che cresce. Scambio di lettere tra i sindaci
Un gesto semplice ma profondamente simbolico ha celebrato, ancora una volta, il legame che unisce Civitanova Marche e General San Martín, nel 35esimo anniversario del gemellaggio. La professoressa Corinne Michetti, ha infatti consegnato nelle mani del sindaco di San Martín, Fernando Moreira, una lettera firmata dal sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica, come segno di rinnovata amicizia e collaborazione tra le due città gemellate. Un momento particolarmente significativo anche per la presenza della signora Lily Foresi, figlia di Vincenzo Foresi, tra i principali artefici del gemellaggio siglato 35 anni fa, dell’architetto Mario Ercoli, uno dei primi civitanovesi emigrati e già presidente della Federazione Marchigiana e naturalmente del sindaco Fernando Moreira, che ha accolto con grande cordialità questo gesto istituzionale e umano. Nella sua lettera di risposta, il sindaco Moreira ha espresso parole di grande valore: “Desidero esprimere un sincero ringraziamento per le vostre gentili parole. Le nostre città condividono radici profonde, che fanno parte della nostra identità e della nostra storia. Per noi è un vero orgoglio rafforzare questo legame e continuare a costruire una comunità più unita e rispettosa”. Parole che confermano quanto il gemellaggio sia una storia condivisa, un ponte di valori che continua a unire persone, famiglie, comunità in due realtà geograficamente lontane ma profondamente vicine nello spirito. “Il rapporto con San Martín – sottolinea il sindaco Ciarapica – rappresenta un patrimonio prezioso, un esempio di amicizia sincera, costruita nel tempo grazie al dialogo, alla collaborazione e al rispetto reciproco. È nostro desiderio continuare a coltivarlo, valorizzarlo e trasmetterlo alle nuove generazioni. Ringrazio il sindaco anche per il libro che mi ha donato, e Corinne per aver fatto da ponte umano e affettuoso tra le nostre comunità”. “È stato un grande onore poter consegnare questa lettera a nome della città di Civitanova - ha dichiarato la professoressa Corinne, che quest’anno ha organizzato un fitto cartellone di eventi per festeggiare il 35esimo anniversario del gemellaggio - Ho percepito un’emozione sincera, la stessa che accompagna da sempre il rapporto tra le nostre comunità. Portare la voce della nostra città a San Martín è stato un privilegio che custodirò con gratitudine”.
Pollenza, riapre la chiesa dell'Immacolata e si insedia il nuovo parroco
La comunità di Pollenza si prepara a celebrare un momento di profonda gioia e rinascita. La Diocesi di Macerata ha annunciato la riapertura al culto della chiesa dell’Immacolata, un evento significativo che segna il recupero di un importante luogo di fede danneggiato dagli eventi sismici del 2016. L'inaugurazione è fissata per domenica 7 dicembre, in concomitanza con i Primi Vespri della Solennità dell’Immacolata Concezione. Le celebrazioni avranno inizio alle ore 17.00 con l'evento inaugurale: un momento istituzionale che vedrà il taglio del nastro, i saluti delle autorità locali e la presentazione dettagliata dei complessi lavori di restauro e consolidamento. Il culmine della giornata si raggiungerà alle ore 18.00, quando la comunità si sposterà presso la Collegiata di San Biagio per la celebrazione eucaristica. La Santa Messa sarà presieduta dal vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi, e sarà l'occasione ufficiale per l’insediamento del nuovo parroco, don Ignazio Konganawor. I lavori di recupero della Chiesa dell'Immacolata sono stati promossi e attuati dalla Diocesi di Macerata grazie al contributo stanziato per la ricostruzione post-sisma 2016. La progettazione e direzione dei lavori sono state affidate all’arch. Alessandro Nardi e all’ing. Daniele Menghi, con il coordinamento dell’ingegner Francesco Dignani. A livello esecutivo, l’opera ha coinvolto la ditta Ricostredil s.r.l. (per le opere edili OG2) e la Eures arte s.r.l. (per le opere specialistiche OS2A). Hanno contribuito inoltre: CG Service - Fratelli Giacomi s.n.c. - GEOIN s.r.l. La Diocesi di Macerata ha espresso pubblicamente la propria gratitudine per la fondamentale collaborazione istituzionale e tecnico-amministrativa ricevuta. Un ringraziamento particolare è stato rivolto all’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche, alla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata e al Comune di Macerata. La Diocesi ha esteso la propria gratitudine a tutti coloro che, a vario titolo e livello, hanno partecipato con impegno e dedizione alla felice realizzazione dell’intervento di restauro.
Santa Barbara, i vigili del fuoco di Macerata celebrano la patrona del Corpo
Come da tradizione, il 4 dicembre, il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Macerata ha celebrato la ricorrenza di Santa Barbara, patrona del Corpo Nazionale. Una giornata scandita da momenti solenni e di forte comunione istituzionale, che ha riunito autorità civili, militari e religiose della provincia per rendere omaggio al ruolo quotidiano dei pompieri nel garantire sicurezza e soccorso alla comunità. La cerimonia si è aperta alle 9:30 presso la sede centrale del Comando, in viale Indipendenza, con l’alzabandiera e il tributo alla lapide dei caduti, alla presenza del prefetto Giovanni Signer e dei rappresentanti delle forze armate e dell’ordine. Un momento tradizionale e carico di significato, volto a ricordare i Vigili del Fuoco che hanno perso la vita nell’adempimento del proprio dovere. Alle 10:00, presso la chiesa di Santa Croce, si è tenuta la Santa Messa officiata dal vescovo di Macerata, monsignor Nazzareno Marconi, alla quale hanno partecipato numerose autorità provinciali, tra cui il sindaco, il presidente della Provincia, il questore, i comandanti di Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia locale e Polizia stradale, oltre a rappresentanti della Croce Rossa, Croce Verde, Avis, istituzioni scolastiche e universitarie. Al termine della funzione, il comandante dei Vigili del Fuoco di Macerata, ingegner Leonardo Rampino, ha rivolto il suo saluto ufficiale. Nel suo intervento, il comandante Rampino ha espresso un sentito ringraziamento alle istituzioni presenti e a tutti coloro che, ogni giorno, sostengono il lavoro dei Vigili del Fuoco. "Sono orgoglioso di rappresentare e guidare i Vigili del Fuoco della provincia di Macerata – ha affermato – che lavorano con competenza, professionalità e dedizione per garantire l’efficienza della macchina dei soccorsi". Riprendendo una risposta data da un vigile del fuoco a un giornalista, Rampino ha ricordato l’essenza stessa del mestiere: «Alla domanda “Come si torna a casa dopo un intervento di soccorso tecnico urgente?”, un vigile ha risposto: con la consapevolezza di aver fatto fino in fondo il proprio dovere. È così che i Vigili del Fuoco tornano a casa ogni giorno, e per questo li ringrazio». Il comandante ha inoltre rivolto parole di apprezzamento a tutto il personale, operativo e amministrativo, ai funzionari, ai capi turno, agli addetti alla logistica, alla prevenzione incendi e alla polizia giudiziaria, senza dimenticare sindacati, personale in congedo e iscritti all’Associazione Nazionale. «Ognuno contribuisce – ha sottolineato – al corretto funzionamento della macchina dei soccorsi con professionalità e spirito di squadra». Ha infine concluso il suo intervento con un augurio rivolto all’intero Corpo: «Buona Santa Barbara a tutti».
Scogliere di Scossicci: lavori avviati, ma i balneari temono l'effetto bordo a nord
L'avvio dei lavori per il primo stralcio delle scogliere a difesa della costa di Scossicci segna un "momento importante" per Porto Recanati. Finalmente, dopo anni di attese, le motonavi sono in azione per contrastare l'erosione che affligge il litorale. L'Associazione Balneari esprime il suo "entusiasmo" e porge i più sentiti ringraziamenti a tutti gli Enti e le Istituzioni coinvolte, in particolare alla Regione Marche e all'Amministrazione comunale, per aver superato lo stallo burocratico della Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.). Nonostante l'esultanza per l'inizio dei lavori, che copriranno una porzione di circa 900 metri, l'Associazione Balneari lancia immediatamente l'allarme sulle zone limitrofe. "Il pensiero non può che andare alle zone limitrofi a questo progetto, soprattutto a Nord" , si legge nella nota, dove si teme un probabile “effetto bordo” che potrebbe aggravare un'erosione già in emergenza. Un chiaro esempio di tale fenomeno, secondo i balneari, è già visibile nel litorale centrale, in prossimità del fiume Potenza. Qui, la forza del mare è amplificata dalle scogliere a protezione della Pineta, portando a una grave erosione che ha già fatto arretrare svariati metri di spiaggia e persino il lungomare, mettendo a rischio anche le strutture balneari. L'associazione non vuole adagiarsi sugli allori e chiede che si agisca con estrema urgenza per dare continuità al progetto di difesa costiera. L'imperativo è "correre a finanziare e progettare". La priorità assoluta è il finanziamento del secondo e terzo stralcio per estendere il progetto fino alla foce del Musone. Se il finanziamento completo non fosse possibile nell’immediato, si chiede di procedere almeno con il finanziamento del progetto di manutenzione dei pennelli nella zona critica, una soluzione temporanea già avallata dai tecnici regionali che potrebbe fungere da "cerotto a un'emorragia". Infine, l'associazione Balneari sollecita la progettazione delle difese per tutte le altre zone in emergenza a Porto Recanati che attualmente non dispongono nemmeno di un progetto pronto per essere finanziato. "Gioiamo per questo evento storico – concludono – ma non adagiamoci sugli allori. C’è ancora molto da fare".
Recanati, acqua torna potabile a Le Grazie: revocata l'ordinanza
Torna potabile l’acqua dell’acquedotto pubblico al quartiere Le Grazie di Recanati. Lo ha affermato il sindaco della città leopardiana Emanuele Pepa, che venerdì 28 novembre scorso aveva emesso un’ordinanza di divieto per uso umano e alimentare dell’acqua, a seguito di valori di enterococchi superiori alla media riscontrati da AST Macerata durante un controllo periodico presso il punto di prelievo sito in zona Le Grazie. La presenza di enterococchi nell’acqua superava infatti le soglie limite stabilite per legge, raggiungendo la quantità di 2 Unità Formanti Colonie (UFC) per 100 ml. Il Comune aveva subito aperto il COC istituendo un tavolo tecnico di confronto con AST, ASTEA, Protezione Civile e Polizia Locale. L’Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata ha provveduto ad effettuare un nuovo prelievo lunedì 1° dicembre scorso e, superate le 48 ore necessarie alla lavorazione delle analisi, ha emesso un nuovo bollettino in cui i parametri di enterococco registrati sono tornati entro i limiti. “Proprio questa mattina (3 dicembre, ndr) abbiamo revocato l’ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua per i residenti a Le Grazie – ha affermato il sindaco Pepa -. La situazione torna pertanto alla normalità e i cittadini possono nuovamente utilizzare l’acqua potabile dai rubinetti per uso domestico e alimentare. Durante la fase emergenziale ci siamo strettamente attenuti alle indicazioni giunte dall’AST che ha emanato le linee guida da rispettare per evitare ricadute sanitarie a seguito della contaminazione. Ringrazio tutti i soggetti coinvolti per la collaborazione e la tempestività nell’intervento”. L’approvvigionamento di acqua potabile, da venerdì sino a oggi, è stata assicurata in tempi celeri da autobotti situate in via Passionisti e largo Monte Cardosa da parte del gestore idrico Astea S.p.a.
Recanati, scopre a 73 anni di avere diritto alla pensione dal 2018 e recupera 124mila euro
Un complesso percorso tecnico condotto dall'Inas Cisl di Macerata ha portato al riconoscimento del diritto alla pensione per un cittadino che, da solo, non sarebbe riuscito a maturare i requisiti necessari. Il caso ha richiesto la ricostruzione dell'intera carriera lavorativa incrociando i versamenti effettuati in ben tre diverse gestioni previdenziali: il fondo pensione lavoratori dipendenti (Fpld), la gestione separata e la gestione separata dell'Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani (Inpgi 2). La chiave di volta per sbloccare la situazione è stata l'applicazione dell'istituto della totalizzazione dei contributi, un meccanismo che permette di sommare i contributi versati in più casse previdenziali per poter ottenere un'unica prestazione pensionistica. "Il pensionando non aveva maturato un diritto autonomo in nessuna delle gestioni a cui aveva versato contributi durante la sua vita lavorativa" , spiega Federico Savoretti, responsabile zonale Inas Cisl di Recanati, evidenziando la necessità di ricorrere a tale strumento. Il successo dell'operazione è il frutto di un meticoloso "lavoro di squadra" che ha coinvolto anche i vertici nazionali del sindacato, come sottolinea Roberta Carnevali, responsabile territoriale Inas Macerata. La collaborazione è stata fondamentale "per analizzare ogni scenario e arrivare a un risultato concreto e giusto per il cittadino". Il lieto fine di questa complessa vertenza previdenziale lancia un messaggio cruciale ai lavoratori prossimi al ritiro. "Informarsi per tempo – conclude la Carnevali – può fare la differenza tra perdere un diritto e vederlo riconosciuto, anche dopo anni".
Appignano si consolida come città della ceramica grazie alla vittoria del bando regionale
Appignano, tra le 57 città italiane della ceramica, si aggiudica il finanziamento di 500 mila euro nell'ambito del Bando Regionale "Borgo Accogliente, Sostenibile e Digitale" emanato dalla Regione Marche e volto alla riqualificazione e valorizzazione dei borghi storici. Il contributo è stato ottenuto dall’Amministrazione, guidata dal sindaco Calamita, grazie al progetto "Percorsi Attr-Attivi", un'iniziativa che si inserisce perfettamente nella visione strategica da tempo avviata dal Comune di Appignano con “AppignanoUrbanDesign” e che vede protagonista il patrimonio ceramico del borgo. “Si tratta di un finanziamento importante che rafforza il nostro progetto di urban design portato avanti in questi anni e conferma la nostra identità artigianale, con un significativo impulso all’economia della ceramica. – Ha dichiarato il sindaco Mariano Calamita – È anche un esempio virtuoso di partenariato pubblicoprivato che ci permette di unire le forze per avviare un modello economico innovativo e sostenibile, fondato sull’arte e sulla bellezza”. L'intervento si sviluppa su due direttrici principali integrate nel tessuto della riqualificazione e focalizzate su specifici aspetti della rigenerazione urbana, culturale e turistica del territorio. La Linea A (intervento pubblico) prevede interventi di arredo urbano d’autore nel nucleo storico con installazioni in ceramica, frutto dell’incontro tra industrie regionali e ceramisti appignanesi. Gli arredi saranno inseriti in un catalogo per promuovere lo stile Appignano e valorizzare la ceramica locale; è inoltre prevista una strategia di comunicazione per creare una brand identity riconoscibile e la promozione del territorio come "città della Ceramica". La Linea B (partenariato pubblicoprivato) promuove l’adesione di imprese locali per potenziare servizi e turismo esperienziale: riconversione di strutture ricettive nel rispetto dell’architettura originale e dell’efficienza energetica e sviluppo di offerte legate al turismo rurale, all’agricoltura, alla cucina e all’artigianato per la promozione di un turismo di qualità.
Marche, report Bes Istat: "Si vive di più ma peggio. Sanità e fuga dei giovani note dolenti"
Le Marche si attestano come una delle regioni più longeve d'Italia, con la speranza di vita che raggiunge il massimo storico di 84,2 anni nel 2024. Tuttavia, il Report BES (Benessere Equo e Sostenibile) Istat 2024, analizzato dall'Ires Cgil Marche, rivela un quadro critico: i marchigiani invecchiano sempre più con un preoccupante aumento delle multi cronicità e della ridotta accessibilità ai servizi sanitari. Il dato sulla longevità è offuscato dal peggioramento della qualità della vita: quasi la metà degli anziani, precisamente il 47,1% degli over 75, presenta multi cronicità e gravi limitazioni. Il segnale più allarmante è la diminuzione della speranza di vita senza limitazioni a 65 anni, che scende a 10,4 anni contro gli 11,7 dell'anno precedente, evidenziando come gli anni aggiuntivi siano spesso vissuti in condizioni di fragilità. A fronte di questo aumento del bisogno, si registra un peggioramento dell'accesso alle cure: la percentuale di medici di medicina generale con un numero di assistiti oltre la soglia massima è salita dal 45,8% al 55,5%, mentre la rinuncia alle prestazioni sanitarie da parte dei cittadini ha toccato il 10,6%. Il report evidenzia inoltre una crisi del futuro e dell'attrattività della regione. Il flusso di giovani laureati che lasciano le Marche verso l'estero o altre regioni italiane prosegue in modo inarrestabile, con un saldo negativo di -13,7 per mille laureati residenti. Parallelamente, la casa è diventata un onere sempre più difficile da sostenere per molte famiglie: aumenta il numero di individui che vivono in nuclei familiari dove il costo totale dell’abitazione assorbe il 40% del reddito complessivo. Loredana Longhin, segretaria regionale Cgil Marche, ha commentato i dati con toni decisi, ribadendo che "la sanità è il punto dolente della regione". Longhin ha evidenziato come la rinuncia alle cure e la scarsità dei posti letto per specialità in caso di elevata assistenza siano elementi che meritano una risposta tempestiva da parte della Regione. Ha definito inoltre "inaccettabile sottovalutare il tema della casa", sollecitando la necessità di programmare e finanziare politiche abitative pubbliche e nuove strutture. L'insieme di queste criticità porta i marchigiani a perdere fiducia nel futuro, tanto che nel 2024 è aumentata la quota di chi ritiene che la propria condizione peggiorerà nei prossimi cinque anni. La Cgil auspica quindi che questi temi diventino la priorità assoluta per la giunta regionale.
Saldi 2026: ufficializzate le date nelle Marche. Si parte in inverno il 3 gennaio
La Giunta regionale, riunitasi oggi, ha approvato e ufficializzato il calendario delle vendite di fine stagione per l'anno 2026, stabilendo le date di inizio e fine dei saldi invernali ed estivi. Le decisioni sono state prese in un quadro di coordinamento interregionale per garantire uniformità sul territorio. Le vendite di fine stagione invernali prenderanno il via sabato 3 gennaio 2026 e si protrarranno fino al primo marzo 2026. L'inizio è stato anticipato di alcuni giorni rispetto alla regola generale, in base a un'integrazione all'intesa interregionale del 2011, confermata all’unanimità. Tale integrazione stabilisce che: qualora il primo giorno feriale antecedente l’Epifania coincida con il lunedì, l’inizio dei saldi viene anticipato al sabato. Poiché il 5 gennaio 2026 è un lunedì (primo giorno feriale antecedente l'Epifania), la partenza è stata fissata al sabato immediatamente precedente, ovvero il 3 gennaio. Per quanto riguarda la stagione più calda, i saldi estivi inizieranno come da tradizione nel mese di luglio. Le vendite partiranno sabato 4 luglio 2026 e termineranno il primo settembre 2026. Il provvedimento della Giunta, frutto del lavoro svolto in sede di Coordinamento tecnico interregionale e della Commissione Sviluppo economico della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, fornisce un quadro certo e condiviso per operatori commerciali e consumatori in vista del prossimo anno.
Cessapalombo, via libera al progetto di ricostruzione della frazione Monastero
Via libera al primo passo concreto per la rinascita di Monastero, frazione di Cessapalombo gravemente danneggiata dal sisma del 2016. La Conferenza regionale ha infatti espresso parere favorevole sul progetto di fattibilità tecnico-economica relativo al Piano Attuativo di Ricostruzione della frazione Monastero (stralcio 1), nel comune di Cessapalombo. L’intervento, inserito nell’elenco dell’Ordinanza commissariale numero 137 del 2023 e finanziato con un importo di 700.000 euro, rappresenta il primo passo per la riqualificazione del nucleo storico. “Con la determinazione di conclusione positiva della Conferenza regionale, il progetto entra ora nella fase successiva: la redazione del progetto esecutivo, che dovrà recepire tutte le prescrizioni impartite - spiega il commissario alla ricostruzione, Guido Castelli -. Si tratta di un intervento strategico per la rinascita di Monastero, che punta a coniugare sicurezza, funzionalità e tutela del paesaggio, restituendo al borgo la sua identità storica e la piena fruibilità. Ringrazio il lavoro congiunto di Comune, Ufficio Speciale Ricostruzione e della Regione guidata dal presidente Acquaroli”. Un progetto che guarda non solo alla messa in sicurezza e al ripristino delle infrastrutture, ma anche al rilancio del borgo in chiave turistica, valorizzandone la posizione e il contesto naturale. “L'intento è quello di far rinascere in pieno la Frazione di Monastero soprattutto da un punto di vista turistico dal momento che si trova all'interno del Parco dei Monti ed è a pochi chilometri da Fiastra ed è attraversata dal cammino Francescano della Marca", ha aggiunto il sindaco Giuseppina Feliciotti. Nel dettaglio, il progetto prevede il rifacimento delle pavimentazioni interne al borgo, il ripristino dei sottoservizi e la realizzazione di opere di contenimento nella parte a valle dell’abitato, con l’obiettivo di restituire funzionalità e sicurezza alle infrastrutture urbane e accompagnare la comunità verso una piena e duratura riqualificazione.
Quattro ristoranti marchigiani tra i migliori d’Italia: Uliassi sul podio della guida “50 Top Italy 2026”
La nuova edizione della guida 50 Top Italy 2026 celebra il meglio della ristorazione italiana, confermando l’altissimo livello raggiunto dagli chef del nostro Paese. Nella categoria Grandi Ristoranti, la Lombardia risulta la regione più rappresentata con undici indirizzi, seguita dalla Campania con otto e dal Veneto con sei. Le Marche possono però vantare un risultato di grande prestigio: quattro ristoranti entrano nella classifica dei migliori d’Italia e uno di questi conquista addirittura il secondo posto assoluto, portando la regione sul podio nazionale. A firmare il trionfo marchigiano è Uliassi, il ristorante di Mauro Uliassi a Senigallia, che ottiene la medaglia d’argento e si conferma una delle insegne più brillanti della gastronomia mondiale. Precede il locale senigalliese solo L’Osteria Francescana di Massimo Bottura a Modena, mentre il terzo gradino del podio è occupato dall’iconica Enoteca Pinchiorri di Firenze, guidata dagli chef Riccardo Monco e Alessandro Della Tommasina. La presenza marchigiana nella guida non si ferma qui. Al tredicesimo posto compare la Madonnina del Pescatore di Senigallia, lo storico ristorante di Moreno Cedroni che continua a distinguersi per la sua capacità di innovare la cucina di mare senza tradire le radici del territorio. In trentesima posizione si colloca Dalla Gioconda dello chef Davide Di Fabio, a Gabicce Monte, un locale in ascesa che negli ultimi anni ha conquistato critica e pubblico grazie a una proposta contemporanea e attenta alla sostenibilità. Infine, al trentaquattresimo posto, il Ristorante Andreina di Loreto, guidato dallo chef Errico Recanati, che conferma la sua lunga tradizione di qualità, con una cucina che combina tecnica e memoria, reinterpretando i sapori marchigiani in chiave moderna. Con quattro ristoranti nella classifica e una presenza sul podio, le Marche si confermano una delle regioni più vivaci e riconosciute della ristorazione italiana, capaci di proporre eccellenze che uniscono creatività, radici e una straordinaria capacità di valorizzare il territorio. Una fotografia che premia non solo gli chef, ma un intero movimento gastronomico in continua crescita.
Acqua non potabile a Recanati, Astea: "Contaminazione accidentale e transitoria". Nuovo campione conforme
A seguito dell'ordinanza sindacale emessa il 28 novembre, che ha vietato l'utilizzo dell'acqua per consumo umano e alimentare nella zona Le Grazie del Comune di Recanati, la società Astea Spa ha prontamente attivato le procedure di emergenza e comunicazione, fornendo anche i primi chiarimenti sulle possibili cause del problema. L'ordinanza è scattata in seguito a un esito non conforme di un campionamento relativo al parametro Enterococchi. Astea ha subito informato i cittadini della zona interessata tramite macchina con altoparlante, sul proprio sito e sul profilo Facebook. Per fronteggiare l'emergenza, Astea ha immediatamente predisposto punti di approvvigionamento di acqua potabile nella zona, tramite autobotti ubicate nel Parcheggio di via Passionisti, di fronte alla chiesa, e nel parcheggio di largo Monte Cardosa, davanti al supermercato. Sulla base delle prime verifiche interne, Astea comunica che la causa del rilevamento anomalo è da attribuire a una "possibile contaminazione accidentale, locale e transitoria nel punto di prelievo, occorsa in occasione del campionamento". A sostegno di questa ipotesi, tutti gli altri prelievi effettuati dall'AST Macerata in più punti del territorio nello stesso giorno sono risultati conformi; inoltre, i controlli interni diffusi sul territorio eseguiti da Astea stessa in data 25 novembre avevano dato esito conforme, così come tutti i precedenti campionamenti comunali effettuati con una frequenza superiore a quella prevista dalla normativa. "Fermo restando che l’acqua distribuita viene costantemente disinfettata all’origine in via precauzionale, Astea Spa, appena venuta a conoscenza dell’esito comunicato dall’AST Macerata, è intervenuta prontamente nel pomeriggio del 28 novembre. Ha misurato la concentrazione di cloro residuo sul punto di controllo Le Grazie riscontrando il valoredi 0,3 mg/ l, ha provveduto ad aumentare la disinfezione in rete e ad aprire gli scarichi della zona per accelerarne il ricambio. Contestualmente, ha effettuato un nuovo campionamento". L'esito di questo campione, prelevato il 28 novembre, è risultato conforme. Per questo motivo, Astea ha richiesto tempestivamente e formalmente all’Ast Macerata di effettuare quanto prima un campionamento di verifica del parametro Enterococchi nel punto di prelievo Le Grazie. La popolazione verrà informata immediatamente ad avvenuta revoca dell’ordinanza.

nubi sparse (MC)



