Attualità

Macerata, Csa Sisma occupa gli uffici Ast: “Negata la libertà di manifestare”. La replica: “Tutela dei cittadini”

Macerata, Csa Sisma occupa gli uffici Ast: “Negata la libertà di manifestare”. La replica: “Tutela dei cittadini”

Un gruppo di militanti del Centro Sociale Autogestito Sisma ha occupato questa mattina gli uffici della Direzione dell’Azienda Sanitaria Territoriale (Ast) di Macerata. L’azione è stata organizzata in segno di protesta contro la decisione del direttore generale Alessandro Marini di non concedere l’utilizzo degli spazi delle strutture sanitarie per la mobilitazione degli operatori e delle operatrici del settore, svoltasi lo scorso 2 ottobre nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Luci sulla Palestina. 100 ospedali per Gaza”. Durante l’occupazione, i militanti hanno distribuito un volantino dal titolo “Marini vergogna! Con i sanitari per Gaza, liberi di manifestare”, nel quale si contesta la scelta dell’Ast, definita “vergognosa e inaccettabile”. Nel documento, il collettivo afferma che la decisione avrebbe impedito agli operatori di “esprimere solidarietà alla popolazione palestinese”, e che l’azione odierna è stata “un modo per ribadire il diritto alla manifestazione e al dissenso”. L’iniziativa del 2 ottobre, organizzata in numerose città italiane, aveva coinvolto oltre 300 aziende sanitarie e migliaia di operatori e operatrici del settore in solidarietà con la popolazione di Gaza. A Macerata, nonostante il diniego dell’Ast, un gruppo di manifestanti aveva comunque organizzato un corteo spontaneo lungo corso Cairoli, conclusosi nei pressi dello Sferisterio. In tarda mattinata è arrivata la replica ufficiale della Direzione Generale dell’Ast di Macerata, che ha voluto chiarire le ragioni del diniego: “In riferimento ai flash mob per la situazione di Gaza organizzati in varie parti d’Italia – si legge nella nota – e all’autorizzazione non concessa dall’Azienda Sanitaria di Macerata, la Direzione, pur esprimendo totale solidarietà, intende sottolineare che l’autorizzazione per gli spazi pubblici è competenza della Questura". "Per quanto riguarda invece gli spazi aziendali, i dinieghi sono sempre e solo motivati dalla necessità di tutelare i cittadini e la loro serenità, quando si recano nelle strutture per fruire dei servizi sanitari”. 

10/10/2025 15:10
Lavori nelle gallerie della superstrada: chiusura della SS77 tra Serravalle e Muccia

Lavori nelle gallerie della superstrada: chiusura della SS77 tra Serravalle e Muccia

L’Anas ha programmato un intervento di manutenzione sugli impianti tecnologici delle gallerie Muccia, Maddalena e Costafiore, lungo la strada statale 77Var “della Val di Chienti”, nel territorio di Serravalle di Chienti . Per consentire lo svolgimento dei lavori in piena sicurezza, sarà necessaria la chiusura temporanea al traffico del tratto interessato, dalle ore 8:00 di venerdì 10 ottobre fino alle ore 11:00 di sabato 11 ottobre. Durante l’intervento, la circolazione tra gli svincoli di Serravalle di Chienti e Muccia sarà deviata sulla viabilità locale (SR77), con apposita segnaletica e indicazioni sul posto per agevolare gli automobilisti. "L’operazione rientra nel programma di manutenzione periodica degli impianti tecnologici delle gallerie stradali, volto a garantire la sicurezza e l’efficienza della circolazione lungo uno dei principali assi viari della regione", fa sapere il gruppo. Anas, società del Gruppo FS Italiane, invita gli utenti alla massima prudenza alla guida e ricorda che è possibile monitorare in tempo reale l’andamento del traffico attraverso l’app gratuita “VAI” di Anas, disponibile su App Store e Play Store.

08/10/2025 17:25
15 anni di Overtime: Michele Spagnuolo: "Si può ancora raccontare lo sport in maniera bella e corretta"

15 anni di Overtime: Michele Spagnuolo: "Si può ancora raccontare lo sport in maniera bella e corretta"

Picchio News apre un nuovo capitolo. Nasce "Picchio Podcast", un format che vuole andare "oltre la notizia", per raccontare storie, volti e idee del nostro territorio. Un luogo di parole e ascolto, dove le persone si raccontano e le esperienze diventano spunti per capire meglio il presente. E per inaugurarlo, un ospite speciale: Michele Spagnuolo, ideatore e presidente dell’Associazione culturale Pindaro, che proprio oggi inaugura la quindicesima edizione di Overtime Festival, la manifestazione nazionale dedicata al giornalismo e al racconto dell’etica sportiva. “È la quindicesima edizione, ma è sempre una prima volta – racconta Spagnuolo –. Ogni anno è una sfida diversa, uno stimolo nuovo". Un traguardo importante, costruito quest'anno attorno a un tema dal valore universale: le scelte. E allora gli abbiamo chiesto come 15 anni fa ha scelto di dare vita ad Overtime Festival.  “Tutto è nato quindici anni fa da una grandissima passione per il mondo dello sport, mia e di mio fratello. Insieme a un gruppo di studenti universitari di Perugia decidemmo di creare un’associazione per restare uniti anche dopo il percorso di studi. Volevamo parlare di sport e di racconto sportivo. L’abbiamo chiamata Pindaro, in onore del primo nella storia a scrivere di sport. All’inizio facevamo piccoli eventi in giro per l’Italia – mostre di fotografia, di cinema o di fumetto – sempre legati al mondo dello sport e della cultura. Poi, nel 2011, con un po’ di pazzia, decidemmo di riunire tutto in un unico contenitore. Lo dico sempre ridendo: eravamo in un pub di Pesaro e, alla terza pinta di birra, nacque Overtime”. Da quella sera è iniziata un’avventura che non si è più fermata. In quindici anni, Overtime è cresciuto fino a diventare un punto di riferimento nazionale, portando a Macerata campioni, giornalisti, registi e appassionati da tutta Italia. “Negli anni è cambiato tanto il modo di raccontare lo sport – spiega Spagnuolo –. Oggi è tutto molto più veloce, anche la comunicazione in generale. Ma noi cerchiamo, con un taglio romantico – non nostalgico, romantico – di continuare a raccontare le storie belle, quelle fatte di valori ed etica sportiva. Se quindici anni fa siamo stati i primi a creare un festival solo sullo storytelling sportivo, oggi fortunatamente se ne parla molto di più. E anche se i media sono cambiati, credo che si possa ancora raccontare lo sport in maniera sana, bella e corretta”. Tantissimi i ricordi, ma due in particolare restano indelebili. “Ci sono stati centinaia di ospiti, ognuno ha lasciato un segno. Però due momenti li porto nel cuore: la storia di Gianni Maddaloni, che a Scampia con la sua palestra porta avanti un concetto di sport popolare per togliere i ragazzi dalla strada; e poi l’appuntamento con don Ciotti, davanti al quale chiesi a mia moglie di sposarmi. Quello resterà per sempre indimenticabile.” Nel tempo, è cambiato anche il modo di organizzare un festival. “Oggi è più difficile, vuoi perché Overtime è cresciuto molto, vuoi perché la burocrazia è sempre più stringente. C’è da firmare qualche modulo e qualche carta in più rispetto a quindici anni fa. Però abbiamo sempre mantenuto un punto fermo: tutti gli eventi sono gratuiti. È una scelta precisa, perché pensiamo che la cultura dello sport debba essere accessibile a tutti. E ci piace entrare nelle scuole, parlare ai giovani, cercare di trasmettere messaggi positivi”. Dietro le quinte, una squadra che è una vera famiglia. “Scherzo sempre dicendo che io ci metto la barba, ma dietro c’è una squadra incredibile. Quest’anno siamo circa cinquanta persone, tutte volontarie. Ci sono i ragazzi più giovani, che portano entusiasmo, e il gruppo storico, quello con cui tutto è iniziato, che continua con la stessa passione di sempre”. L’edizione di quest’anno sarà come sempre densa di appuntamenti: convegni, talk, interviste, proiezioni, mostre, degustazioni. “Anche quest’anno, come mi dicono sempre, non ci siamo regolati – scherza Spagnuolo –. Ci saranno eventi da mattina a sera per cinque giorni, per tutti i gusti. Alcuni più mainstream, altri di nicchia, dedicati a sport o temi particolari. È bello vedere come ogni anno si crei una comunità di persone diverse ma unite dallo stesso spirito”. Un festival che ha fatto dell’etica sportiva la sua bandiera. “In alcuni sport parlare di etica è complicato, ma noi cerchiamo di tenerla viva. Penso che lo spirito di Overtime si veda nel momento del fine giornata: tutti insieme, ospiti e volontari, a cena, a ridere e parlare di sport davanti a un bicchiere di vino. È un po’ come il terzo tempo del rugby: è lì che ritroviamo la vera essenza dello sport”. E dopo quindici anni di racconti e incontri, la curiosità resta intatta. “Io sono una persona molto curiosa, mi piace ascoltare per imparare. E ti garantisco che da ogni ospite, da ogni storia, c’è sempre qualcosa da portare a casa. Il problema è che in quei giorni corro talmente tanto che non riesco a godermi tutto fino in fondo… ma ogni volta resto stupito dalla bellezza delle persone che incontro”. Alla fine, gli chiediamo chi gli piacerebbe avere un giorno sul palco di Overtime. “Un sogno? Roberto Baggio. Per ciò che rappresenta come sportivo e come uomo. Ma tra quelli che ho già conosciuto, Gianluca Vialli è uno che mi ha lasciato tanto. Un grande sportivo, ma soprattutto una grande persona”. L’appuntamento con la quindicesima edizione di Overtime Festival è da oggi a Macerata: cinque giorni di incontri, emozioni e storie di sport.Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito, con il programma completo disponibile sul sito e sui canali social del festival.

08/10/2025 14:00
Macerata, oltre un milione per il restauro dell'Immacolata: "Un intervento che guarda alla bellezza"

Macerata, oltre un milione per il restauro dell'Immacolata: "Un intervento che guarda alla bellezza"

Un intervento che guarda alla bellezza: è questa la cifra distintiva dei lavori in corso nella Chiesa dell’Immacolata di Macerata, promossi dalla Struttura Commissariale, dall’Ufficio Speciale Ricostruzione e dalla Diocesi di Macerata. L’edificio, uno dei più significativi esempi di architettura neorinascimentale della seconda metà dell’Ottocento, custodisce un patrimonio decorativo di straordinario valore che il sisma del 2016/2017 ha messo a dura prova: soffitti a cassettoni, stucchi dorati, rosoni, mensole, fregi e pitture che raccontano una storia di arte, fede e cultura. Proprio su questi apparati si concentra l’intervento, che si distingue per la sua attenzione al restauro conservativo.  «Quello della Chiesa dell’Immacolata non è solo un cantiere, ma un gesto di cura verso un luogo che rappresenta un punto di riferimento per la comunità - spiega il commissario alla ricostruzione, Guido Castelli -. Un intervento che restituisce dignità e splendore a un’opera d’arte collettiva, nata dalla visione dell’architetto Giuseppe Rossi e arricchita nel tempo da artisti e artigiani. La Struttura commissariale, insieme alla Diocesi, all’Usr ed alla Regione, conferma così il proprio impegno non solo nella sicurezza, ma anche nella valorizzazione del patrimonio culturale delle Marche». Il progetto, finanziato con 1,2 milioni di euro, prevede un restauro critico basato su principi di distinguibilità, reversibilità e minimo intervento. Le strutture lignee del cassettonato, realizzate con la tecnica dell’incannucciata e decorate con motivi classici e colori vivaci, saranno consolidate con sistemi di pendinatura diffusa, evitando interventi invasivi. Particolare attenzione è riservata al soffitto della navata centrale, dove campeggia la figura della Vergine in altorilievo, incorniciata da una sequenza di lacunari policromi. Le superfici decorate, che coprono quasi 600 metri quadrati, saranno restaurate con tecniche non invasive, rispettando le cromie originali e la matericità degli stucchi e dei legni. Il restauro prevede la mappatura completa degli elementi, la pulitura, il consolidamento e, dove necessario, la ricostruzione mimetica delle parti mancanti. Anche le tele delle cappelle laterali, danneggiate da efflorescenze saline, saranno rimosse, restaurate e ricollocate, mentre la statua lignea della Madonna, attualmente messa in sicurezza con una rete, sarà oggetto di un intervento dedicato. Commenta Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata: «La chiesa dell’Immacolata di Macerata, posta a metà di Corso Cavour, costituisce con la sua bellissima facciata e con i suoi ricchi decori interni un punto di riferimento spirituale per la città. La devozione Mariana a Macerata si articola idealmente su tre punti che attraversano la città: l’Immacolata, in direzione di Roma; la Madonna della salute, in prossimità del centro storico; e la Mater Misericordiae, proiettata verso il Santuario di Loreto e il mare. La chiesa dell’Immacolata è, in questo asse Mariano immaginario che attraversa la città, il luogo di culto più recente e indica perciò la devozione della Macerata nuova, che timidamente cominciava a sorgere fuori delle mura e a proiettarsi lungo tutte le propaggini del colle. Oggi la nostra città non sarebbe pensabile senza questo scrigno di devozione e di arte. Per questo è urgente e importante l’impegno della Diocesi e della struttura commissariale per un suo recupero non solo celere, ma che ne evidenzi anche all’interno tutto il potenziale di bellezza».

06/10/2025 16:37
Scossa di magnitudo 4.4 al largo della costa marchigiana

Scossa di magnitudo 4.4 al largo della costa marchigiana

Una scossa di terremoto di magnitudo 4.4 è stata registrata al largo della costa marchigiana, in provincia di Pesaro, secondo le rilevazioni dell’INGV. L’ipocentro è stato localizzato a circa 8 chilometri di profondità, con epicentro a 32 km a est di Fano, 37 km da Pesaro e 42 km a nord di Ancona. Al momento non si segnalano danni a persone o a edifici. L’episodio sismico è avvenuto praticamente nella stessa zona dove, il 9 novembre 2022, furono registrate due forti scosse di magnitudo 5.5 e 5.2, che causarono danni significativi e sfollati tra Pesaro e Ancona. Le autorità locali e i vigili del fuoco continuano a monitorare la situazione, mentre la popolazione viene invitata a mantenere la calma e a seguire le procedure di sicurezza in caso di ulteriori scosse. Dopo la scossa di terremoto il sindaco di Fano, Luca Serfilippi, ha disposto alcune misure precauzionali per monitorare la situazione e garantire la sicurezza della popolazione. L’evento sismico, avvertito anche in città più lontane come Ancona (42 km dall’epicentro), ha avuto profondità di 8 km, con coordinate geografiche 43.9782, 13.3723, secondo i dati della Sala Sismica INGV-Roma. In via cautelativa, è stato aperto il Centro operativo comunale (COC) per coordinare eventuali interventi. Inoltre, l’Ufficio Tecnico del Comune ha avviato sopralluoghi preventivi in tutte le scuole della città, al fine di garantire la piena sicurezza degli edifici e rassicurare famiglie e personale scolastico. A titolo precauzionale, in via Guido del Cassero è stata disposta la chiusura momentanea al traffico in attesa dei controlli, con deviazione lungo il percorso del Pincio, sotto l’Arco d’Augusto. “La sicurezza dei cittadini, e in particolare dei nostri studenti, è la nostra priorità – ha dichiarato il sindaco Serfilippi. – Al momento non si registrano danni, ma abbiamo deciso di procedere con controlli mirati per garantire la massima serenità”.    .

06/10/2025 13:22
Attivista Flotilla di Ancona rientra dall’esperienza in carcere in Israele: “Abbiamo agito solo per i palestinesi”

Attivista Flotilla di Ancona rientra dall’esperienza in carcere in Israele: “Abbiamo agito solo per i palestinesi”

«Abbiamo rivoluzionato la nostra vita per poter fare questa missione solo per i palestinesi, assolutamente per loro». Sono le parole di Silvia Severini, 54 anni, impiegata pubblica di Ancona, rientrata in Italia dopo essere stata detenuta per tre giorni nel carcere israeliano di Ketziot. L’attivista era imbarcata con la Global Sumud Flotilla, la missione internazionale diretta verso Gaza, e ha parlato alla Tgr Marche raccontando la propria esperienza e rispondendo alle critiche, tra cui quelle della premier Giorgia Meloni, sui reali obiettivi dell’iniziativa. Tra pochi giorni sarebbe terminata la sua aspettativa dal lavoro. Severini ha ricordato i momenti concitati seguiti all’abbordaggio delle imbarcazioni da parte delle forze israeliane: «All’inizio al porto eravamo tutti o seduti o in ginocchio. Con qualcuno ci hanno proprio giocato: gli dicevano di andare giù e poi tirarsi su, andare giù e tirarsi su e, se non eseguivano rapidamente i movimenti, venivano colpiti». Durante la detenzione, Severini afferma di aver incrociato anche Greta Thunberg: «Era in una cella accanto a me – racconta – l’hanno avvolta nella bandiera israeliana e derisa. Chi era con lei ha detto che era abbastanza provata». Un pensiero, al suo rientro, l’attivista lo dedica alle manifestazioni di solidarietà organizzate in Italia: «Devo ringraziare assolutamente le piazze che ci sono state qua in Italia, qui ad Ancona, perché credo che la nostra sicurezza, la nostra forza arrivasse da questo». Dopo il suo ritorno, il Coordinamento Marche per la Palestina ha diffuso una nota di sostegno a Severini, denunciando «il silenzio delle istituzioni» locali e regionali. «Silvia ha agito in nome della solidarietà, della pace e della coscienza civile. La sua esperienza e testimonianza meritano ascolto, rispetto e visibilità», scrive il Coordinamento, che chiede «alle istituzioni regionali e locali di rompere il silenzio e di esprimersi con chiarezza: da che parte stanno?». L’associazione ricorda che la 54enne anconetana ha partecipato alla Flotilla, «una missione di chiaro carattere umanitario e pacifista», con l’obiettivo di «rompere l’assedio imposto da Israele alla Striscia di Gaza, aprire un corridoio umanitario e denunciare il genocidio». «Silvia – prosegue la nota – è stata detenuta per due giorni nelle carceri israeliane, sottoposta a vessazioni e violenze psicologiche. Dopo il suo rientro in Italia, nella tarda notte di sabato 4 ottobre, nessuna istituzione del territorio – né il sindaco di Ancona, né il prefetto, né tantomeno il presidente della Regione Marche – ha espresso pubblicamente solidarietà o vicinanza». «Questo silenzio istituzionale è grave, e non può essere ignorato. - aggiunge - A prescindere dal colore politico delle amministrazioni locali o regionali, riteniamo che esista un dovere morale e istituzionale di riconoscere e sostenere chi ha messo a rischio la propria incolumità per difendere i diritti umani, la giustizia e la dignità dei popoli. Il silenzio delle istituzioni - prosegue - non è solo un vuoto di parole: è assenza di umanità, è complicità passiva di fronte a un genocidio". Il Coordinamento "marchigiani, associazioni, realtà sociali e collettivi a far sentire la propria voce e a costruire insieme una risposta collettiva all'indifferenza e all'ingiustizia. La solidarietà non si arresta. Il silenzio uccide».

06/10/2025 11:26
Ussita, il laghetto Azzurro torna a vivere. A Frontignano nuovi servizi per escursionisti

Ussita, il laghetto Azzurro torna a vivere. A Frontignano nuovi servizi per escursionisti

Portate a termine in questi giorni due importanti opere di riqualificazione paesaggistica nel Comune di Ussita. Le opere dell’appalto appena concluso hanno riguardato: la riqualificazione dell’area del nuovo laghetto azzurro sito in località Vallazza, un percorso di collegamento con il Parco Sensoriale, la realizzazione di una passerella pedonale sul fiume Ussita di collegamento tra il Parco Sensoriale e l’area parcheggi lungofiume; un blocco di servizi nell’area verde in località Frontignano, Pian della Croce, per la riqualificazione e il rilancio dell’area verde, tramite la realizzazione di appositi servizi igienici posti a servizio degli utenti dell'area. Il piccolo edificio è stato realizzato all’interno della proprietà comunale dove sorge la Chiesa della Madonna del Pian della Croce. Le opere realizzate sono state inserite nella misura A.3.1 - Rigenerazione Urbana, finanziata con i fondi complementari al Pnrr – Pnc (Piano Nazionale per gli investimenti complementari al PNRR) per un importo complessivo di 850.000 euro. L’area del nuovo Laghetto Azzurro, fino agli anni ‘80, è stata interessata dalla presenza di un piccolo invaso artificiale che venne realizzato per scopi idroelettrici nella prima metà del secolo scorso. L’invaso artificiale venne realizzato insieme alle opere di presa e di rilascio dell’acqua, da e verso il Torrente Ussita, per la produzione di energia idroelettrica e a servizio delle centrali poste poco più a valle.  L’area risultava in stato di abbandono da quasi quarant’anni, ovvero da quando l’invaso ha cessato di essere utilizzato, anche per motivi sportivi o fruitivi.  Il progetto ha consentito la riutilizzazione dell’invaso del lago esistente con il fine di minimizzare spostamenti, scavi e movimenti terra di un certo rilievo, garantendo anche il mantenimento della forma del laghetto azzurro, limitando a circa 1,5 metri la profondità delle acque. L’afflusso idrico avviene dal Torrente Ussita mediante il prelievo di una modesta quantità di acqua dal torrente per poi essere rilasciata a valle dell’area dove sorge il laghetto.  "Con quest’opera ci siamo posti l’obiettivo – ha detto la sindaca Silvia Bernardini -  di recuperare questo luogo, ancora fortemente radicato nei ricordi e nella memoria storica della popolazione residente e dei turisti che da decenni visitano il centro di Ussita, collegandolo con il parco sensoriale esistente attraverso un percorso pedonale, e la realizzazione di un nuovo ponte pedonale, così da garantire il collegamento e l’accessibilità dal borgo di Fluminata, non lontano dalla piazza principale, evitando di fare un giro più lungo, fatto questo molto apprezzato. La restituzione dell'opera, inserita nei programmi elettorali degli ultimi 30 anni, è avvenuta questa volta volutamente senza celebrazioni e inaugurazioni, per lasciare spazio alla fruibilità spontanea, alla scoperta del posto agli ussitani e ai visitatori donando loro un effetto sorpresa. La rigenerazione di luoghi come questo, contribuisce a quella "riparazione" sociale di cui i nostri paesi hanno molto bisogno. Anche per questo ringrazio il commissario straordinario Guido Castelli”. Il percorso che si è così venuto a creare riconnette alcuni dei borghi principali che compongono il Comune di Ussita e cioè Capovallazza, Vallazza e Fiuminata, diramandosi a partire dal laghetto, verso le aree boscate perimetrali nel versante sul quale si attestano le antiche vie sterrate che raggiungono il borgo di Castelfantellino e del cimitero monumentale, per raggiungere poi a valle un’area pianeggiante posta nelle immediate vicinanze del ponte carrabile posto all’intersezione dell’incrocio tra via Roma e la via che porta ai borghi di Tempori e Casali. Dal punto di vista botanico sono state realizzate a valle del laghetto aree con accrescimento di specie autoctone tipiche degli ambienti lacustri che perfettamente si possono adattare all’ambiente vallivo montano. “Questi interventi rappresentano un tassello significativo della strategia di ricostruzione e rigenerazione che stiamo portando avanti nei territori colpiti dal sisma- dichiara il commissario Straordinario Ricostruzione e Riparazione Sisma Guido Castelli che prosegue -La riqualificazione del laghetto azzurro e la realizzazione dei nuovi servizi a Frontignano non sono solo opere materiali: restituiscono identità, memoria e luoghi di socialità alle comunità e ai visitatori. L’investimento in spazi verdi, percorsi naturalistici e servizi contribuisce a rendere Ussita e l’intero comprensorio più accoglienti e vitali, rafforzando al tempo stesso la capacità attrattiva di queste aree montane. Grazie alla sinergia con il Comune di Ussita e con la sindaca Bernardini, stiamo lavorando per restituire a questi territori nuove opportunità e nuove fonti di attrazione. La rigenerazione urbana che stiamo promuovendo con fonti di finanziamento specifiche passa proprio da interventi come questo, capaci di coniugare memoria, identità e futuro. È importante continuare a lavorare insieme, istituzioni e comunità locali, per trasformare i luoghi colpiti dal sisma in spazi di vita e di crescita condivisa".“Relativamente alla realizzazione di un punto servizi in località di Pian dell’Arco a Frontignano – ha concluso la sindaca Silvia Bernardini – è stato posizionato un blocco prefabbricato per servizio igienici anche per disabili all’interno della proprietà comunale dove sorge la Chiesa della Madonna del Pian della Croce, al fine di soddisfare le esigenze del flusso di persone che transitano per escursionismo o per il tempo libero, essendo l'area un importante punto di snodo sulle direttrici che da Frontignano scendono verso il fondovalle Ussitano e verso San Placido e poi Castelsantangelo Sul Nera”.  

06/10/2025 10:51
Dalle Marche a Roma per la Palestina: forte presenza anche da Macerata e Civitanova

Dalle Marche a Roma per la Palestina: forte presenza anche da Macerata e Civitanova

La mobilitazione per la Palestina non si ferma. Dopo i cortei dei giorni scorsi e il blocco simbolico al porto di Ancona, oggi dalle Marche sono partiti dieci pullman diretti a Roma per partecipare alla manifestazione nazionale a sostegno del popolo palestinese. La trasferta è stata organizzata dalla rete dei Centri Sociali delle Marche e dall’Usb, con partenze da Ancona, Falconara, Jesi, Senigallia, Fano, Fabriano, Macerata, Civitanova e Porto San Giorgio. Dal capoluogo e dal resto della provincia maceratese è partita una nutrita delegazione di attivisti, studenti e semplici cittadini che hanno voluto unirsi alla protesta per chiedere la fine del conflitto e l’apertura di corridoi umanitari verso Gaza. “Sono migliaia le persone dirette a Roma – ricordano i Centri Sociali delle Marche – e lungo il viaggio abbiamo ricevuto un’incredibile accoglienza: applausi nei bar durante le soste e incoraggiamenti spontanei nei luoghi di partenza”. Secondo gli organizzatori, i pullman e i furgoni affittati non sono bastati per soddisfare tutte le richieste: molti manifestanti hanno raggiunto la Capitale in auto, in un flusso continuo di partecipanti partiti da ogni angolo della regione. “Oggi a Roma partecipiamo in massa al corteo a sostegno della Global Sumud Flotilla – concludono i promotori – e per sostenere le nuove flotilla dirette verso Gaza, al fianco della resistenza palestinese e contro il colonialismo sionista”. Una partecipazione corale che conferma l’attenzione e il coinvolgimento anche nel territorio maceratese, dove da settimane si moltiplicano iniziative, assemblee e presìdi in solidarietà con la popolazione civile palestinese.

04/10/2025 18:30
Bellezza a tavola: il segreto di una pelle sana parte dall’intestino

Bellezza a tavola: il segreto di una pelle sana parte dall’intestino

La pelle parla di noi: arrossamenti, acne, secchezza o lucidità spesso raccontano qualcosa che va oltre la crema applicata la sera. Negli ultimi anni la ricerca ha messo in luce un dialogo continuo e bidirezionale tra intestino e pelle — il cosiddetto gut-skin axis — per cui ciò che accade nel nostro tratto gastrointestinale può influenzare l’infiammazione cutanea, la barriera epidermica e persino il microbioma locale della pelle. Ma come funziona questa comunicazione? I meccanismi principali sono ormai abbastanza chiari: il microbiota intestinale produce metaboliti che modulano il sistema immunitario e l’infiammazione sistemica, mentre un intestino «permeabile» (il cosiddetto leaky gut) può lasciare passare molecole pro-infiammatorie che agiscono a distanza. Molti fattori possono alterare l’equilibrio microbico e favorire una condizione di disbiosi, con conseguenze visibili sulla pelle, che risponde con alterazioni della barriera, infiammazione e variazioni del microbioma cutaneo. In questo delicato equilibrio la dieta gioca un ruolo centrale. Alimenti ricchi di fibre, frutta, verdura, cereali integrali e prodotti fermentati favoriscono la crescita dei cosiddetti batteri “buoni”, capaci di produrre molecole antinfiammatorie e nutrienti preziosi per la pelle, come gli acidi grassi a catena corta. Questi metaboliti non solo supportano la funzione immunitaria intestinale, ma contribuiscono anche a mantenere la pelle più resistente, elastica e luminosa. Al contrario, un’alimentazione eccessivamente ricca di zuccheri semplici, grassi saturi e cibi ultraprocessati può ridurre la diversità microbica, aumentando l’infiammazione sistemica e favorendo la comparsa o il peggioramento di disturbi cutanei. Piccoli accorgimenti quotidiani fanno la differenza: consumare regolarmente cibi fermentati come yogurt, kefir, miso o crauti può modulare positivamente il microbiota, così come l’apporto di prebiotici presenti naturalmente in legumi, cipolla, porri, aglio e avena, che nutrono i batteri benefici dell’intestino. Non va poi dimenticato il ruolo dello stress, del sonno e dell’attività fisica, che influenzano indirettamente la pelle attraverso modifiche del microbiota e della risposta infiammatoria. Ne consegue che la salute cutanea è strettamente intrecciata con le scelte alimentari e lo stile di vita: adottare una dieta equilibrata, varia e ricca di fibre e alimenti fermentati non solo sostiene l’intestino, ma offre alla pelle una base solida per apparire più sana, luminosa e resiliente. È importante sottolineare che gli effetti della dieta e del microbiota possono variare da persona a persona; i risultati non sono immediati né uniformi, ma seguire principi alimentari corretti e uno stile di vita equilibrato rappresenta la strategia più efficace per sostenere la bellezza e la salute cutanea dall’interno, trasformando l’attenzione alla nutrizione in un vero alleato quotidiano per la pelle.

04/10/2025 16:39
Macerata accoglie la Madonna di Loreto nella Peregrinatio Mariae

Macerata accoglie la Madonna di Loreto nella Peregrinatio Mariae

Nel giorno della festa di San Francesco, 4 ottobre, la città di Macerata ha accolto con grande partecipazione la statua della Madonna di Loreto, protagonista della Peregrinatio Mariae. La tradizionale processione, partita da Recanati lungo la Via Lauretana, ha visto l’arrivo del simulacro in Cattedrale accompagnato da oltre un centinaio di fedeli e dalle autorità civili e militari in piazza Vittorio Veneto.  Un lungo applauso ha salutato il trasporto e l’ingresso della statua in Cattedrale, dove si è svolta una breve processione guidata dal sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, dalla vice sindaco Francesca D’Alessandro e dall’assessore Paolo Renna.  «L’arrivo della Madonna pellegrina è un motivo di orgoglio per la città – ha affermato il sindaco Parcaroli – e sapere che a Roma la Peregrinatio Mariae sarà benedetta dal Papa rende merito a tutto il territorio attraversato». All’interno della Cattedrale, la recita del Santo Rosario ha preceduto la celebrazione eucaristica delle 11, a cui hanno partecipato anche il neo consigliere regionale e sindaco di Montecassiano, Leonardo Catena, e l’assessore Marco Caldarelli. Verso Roma: venti tappe per la Peregrinatio Mariae La statua della Madonna di Loreto percorrerà venti tappe fino a Roma, passando per Recanati, Macerata, Tolentino, Camerino, Colfiorito, Foligno, Montefalco, Spoleto, Terni, Narni, Otricoli, Magliano Sabina, Gallese, Civita Castellana, Castel Sant’Elia, Rignano Flaminio, Castelnuovo di Porto, Riano e Prima Porta, fino a raggiungere l’11 ottobre la Chiesa di San Salvatore in Lauro.  La Peregrinatio Mariae si concluderà domenica 12 ottobre con la Santa Messa presieduta dal Santo Padre in Piazza San Pietro, evento centrale del Giubileo della Spiritualità Mariana.  L’iniziativa è promossa dalla Regione Ecclesiastica Marche e organizzata dalla Fondazione Giustiniani Bandini, in collaborazione con il Tavolo di Concertazione per il Recupero e la Valorizzazione della Via Lauretana e tutte le diocesi lungo il percorso. La Peregrinatio Mariae è inoltre inserita tra le principali iniziative del Giubileo 2025 della Regione Marche, nell’ambito del progetto “Pellegrini di Speranza”, e rientra nel Calendario dei Grandi Eventi della Santa Sede.  

04/10/2025 13:00
San Severino, "molestie telefoniche a un’anziana per un debito inesistente": l’allarme di Federconsumatori

San Severino, "molestie telefoniche a un’anziana per un debito inesistente": l’allarme di Federconsumatori

“Denunciamo con forza l’ennesimo caso di abuso da parte di una società di recupero crediti”. È quanto afferma Federconsumatori Macerata, riferendosi a quanto accaduto nei mesi scorsi a una cittadina di 83 anni residente a San Severino. “La donna, totalmente estranea ai fatti contestati, è stata ripetutamente molestata, minacciata e disturbata telefonicamente da una società che reclamava una somma di 540,89 euro, sostenendo di aver acquistato il credito da un operatore telefonico. Peccato che, a seguito delle opportune verifiche, il debito – peraltro prescritto – non riguardasse lei, bensì una sua omonima residente a Chieti”. Federconsumatori denuncia la perseveranza degli operatori incaricati del recupero: “Nonostante i numerosi tentativi della cittadina di spiegare l’equivoco e dimostrare la propria totale estraneità – portando anche esempi concreti della confusione creata dall’omonimia – gli operatori hanno proseguito con insistenza le telefonate, senza fornire documentazione dettagliata né spiegazioni puntuali”. Particolarmente grave, aggiunge l’associazione, è stato il comportamento di una presunta legale collegata alla società: “Ha inviato messaggi minacciosi tramite applicazioni di messaggistica, ventilando querele in seguito a una chiamata involontaria partita per errore”. “Questi abusi configurano potenzialmente pratiche commerciali scorrette e aggressive. Chiediamo che venga fatta luce su comportamenti sempre più diffusi da parte di alcuni operatori del recupero crediti, che agiscono al limite – e oltre – della legalità, approfittando della scarsa conoscenza dei cittadini in materia di prescrizione e diritti del consumatore”. L’associazione sottolinea che il caso non è isolato: “Sempre più spesso riceviamo segnalazioni da cittadini ai quali vengono richieste somme risalenti anche a oltre 10 anni fa, spesso prescritte e mai sufficientemente documentate. Una tendenza preoccupante che rischia di minare la serenità di famiglie e persone estranee ai debiti contestati”. Federconsumatori ricorda infine l’azione intrapresa: “Abbiamo inviato formale contestazione e richiesta documentale alla società di recupero, avvertendo che in mancanza di riscontro il credito sarà considerato inesistente e l’attività di recupero illegittima. Invitiamo tutti coloro che ricevono richieste di pagamento dubbie a non cedere alla pressione e a rivolgersi ai nostri sportelli per assistenza”. “Continueremo a vigilare e a denunciare ogni forma di abuso o pressione indebita ai danni dei consumatori”, conclude l’associazione.

04/10/2025 12:55
Troppa AI: quando l'intelligenza artificiale fa tutto al posto tuo

Troppa AI: quando l'intelligenza artificiale fa tutto al posto tuo

"Chiedi a ChatGPT", "Usa un filtro AI", "Fatti fare il post dall'intelligenza artificiale". In poco tempo l'AI è passata da curiosità tecnologica a presenza costante nelle nostre vite digitali. E sui social? È diventata la nuova dipendenza di massa. Ma quando l'intelligenza artificiale fa troppo al posto nostro, cosa resta di noi? IL NUOVO ASSISTENTE CHE NON CI LASCIA MAI Scenario quotidiano 2025: devi scrivere un messaggio importante? ChatGPT. Vuoi migliorare una foto? Filtro AI. Serve un'idea per un post? Intelligenza artificiale. Devi rispondere a una mail? AI. Persino per scegliere cosa cucinare a cena: "Chiedi all'AI". L'intelligenza artificiale è diventata il nostro nuovo migliore amico digitale. Quello che sa tutto, fa tutto, risolve tutto. Il problema? Stiamo dimenticando come fare le cose da soli. E sui social il fenomeno è ancora più evidente. LA GENERAZIONE COPIA-INCOLLA Una volta copiavi i compiti dal compagno di banco. Oggi copi i contenuti dall'intelligenza artificiale. La differenza? Il compagno di banco almeno aveva studiato. Post scritti da AI, foto ritoccate da AI, video creati da AI, didascalie generate da AI. I social del 2025 sono pieni di contenuti tecnicamente perfetti ma stranamente vuoti e tutti uguali. Come quei dolci bellissimi in vetrina che poi sanno di plastica. Il paradosso? Tutti usano l'AI per sembrare più autentici. Ma l'autenticità costruita da un algoritmo è ancora autenticità? IL FILTRO CHE CANCELLA LA REALTÀ I filtri AI hanno raggiunto livelli di perfezione inquietanti. Cancellano rughe, rimodellano corpi, cambiano sfondi, correggono imperfezioni. Con un tap sei una versione migliorata di te stesso. Il problema non è il filtro in sé. È che stiamo perdendo la capacità di accettare la versione reale. Quella senza AI. Ragazze di 15 anni che non postano più foto "normali" perché "non sono abbastanza". Adulti che ritoccano ogni selfie prima di condividerlo. La realtà non è più abbastanza Instagram senza l'aiuto dell'intelligenza artificiale. Quando il filtro diventa la norma, la normalità diventa difetto. L'ILLUSIONE DELLA PRODUTTIVITÀ "Con l'AI lavoro il doppio in metà tempo!" - il mantra del 2025. Ma è davvero produttività o è solo velocità senza qualità? Sì, puoi creare 50 post in un'ora con l'intelligenza artificiale. Ma diranno qualcosa di te? Rifletteranno il tuo pensiero? Creeranno connessione vera con chi ti segue? La produttività non è quanti contenuti produci, è quanti contenuti significativi produci. E qui l'AI può aiutare, ma non può sostituire. LA DIFFERENZA TRA USO E ABUSO Uso intelligente dell'AI: Ti aiuta a velocizzare processi noiosi; migliora contenuti che hai già creato tu; ti suggerisce idee che poi sviluppi personalmente; ti libera tempo per la creatività vera. Abuso dell'AI: Sostituisce completamente il tuo pensiero; crea contenuti "perfetti" ma senza personalità; ti rende dipendente per ogni piccola decisione; cancella ogni traccia di imperfezione umana; la linea è sottile ma fondamentale. L'AI dovrebbe essere uno strumento, non un sostituto. IL COSTO NASCOSTO DELLA PERFEZIONE ARTIFICIALE Quando deleghi tutto all'intelligenza artificiale, perdi qualcosa di prezioso: la capacità di sbagliare, di imparare, di crescere. Un post scritto male ma autentico crea più connessione di dieci post perfetti generati da AI. Un selfie con imperfezioni racconta più di cento foto ritoccate. Perché? Perché le persone si riconoscono nell'imperfezione, non nella perfezione artificiale. IL PARADOSSO DELL'AUTENTICITÀ ARTIFICIALE Ecco la contraddizione più grande del 2025: usiamo l'AI per sembrare più autentici. Ma l'autenticità per definizione non può essere costruita da un algoritmo. "Fatti scrivere un post autentico da ChatGPT" è la frase più assurda dell'anno. Come può un'intelligenza artificiale che non ti conosce creare qualcosa di autentico per te? L'autenticità richiede vulnerabilità, imperfezione, umanità. Tutte cose che l'AI non può replicare, per quanto sofisticata. QUANDO L'AI È DAVVERO UTILE Non fraintendiamoci: l'intelligenza artificiale è uno strumento potentissimo. Il problema non è l'AI, è come la stiamo usando. L'AI funziona quando: Ti aiuta a migliorare idee che hai già; velocizza compiti tecnici ripetitivi; ti suggerisce prospettive che non avevi considerato; ti libera tempo per la creatività vera L'AI fallisce quando: Sostituisce completamente il tuo pensiero; cancella la tua personalità; crea contenuti standardizzati uguali per tutti; ti rende incapace di fare senza; la chiave è usarla come amplificatore della tua voce, non come sostituto. IL RITORNO DELL'UMANO Perché? Perché dopo mesi di perfezione artificiale, la gente ha nostalgia di umanità vera. Di errori, di imperfezioni, di contenuti che raccontano persone vere. Il futuro non sarà "AI vs umano", ma "AI al servizio dell'umano". LA MORALE DIGITALE L'intelligenza artificiale non è il nemico. Il nemico è la dipendenza da essa. È l'idea che senza AI non siamo abbastanza. Sui social, come nella vita, ciò che conta è l'equilibrio. Usa l'AI per velocizzare, migliorare, sperimentare. Ma non dimenticare che la tua voce, la tua imperfezione, la tua umanità sono quello che ti rende riconoscibile. L'intelligenza artificiale può fare molto al posto tuo. Ma non può essere te. E questo, in un mondo di perfezione artificiale, è il tuo più grande vantaggio competitivo.

04/10/2025 12:20
Tarlo Asiatico, Macerata perde alberi: Legambiente suggerisce accordo pubblico-privato

Tarlo Asiatico, Macerata perde alberi: Legambiente suggerisce accordo pubblico-privato

Legambiente interviene sulla questione del Tarlo Asiatico, l’insetto che da anni infesta grandi aree delle Marche, con effetti particolarmente pesanti anche nella città di Macerata. Solo nella frazione di Collevario, infatti, saranno abbattute 240 specie diverse di alberi, un numero destinato a crescere se il parassita dovesse espandersi ulteriormente. “Comprendiamo la necessità di proteggere gli alberi sani e limitare la diffusione di questa piaga con interventi drastici”, dichiara Marco Ciarulli, presidente di Legambiente Marche. “Tuttavia, una volta abbattute tutte queste piante, non potremo consideraci al sicuro dal Tarlo Asiatico. Sarà necessario un monitoraggio costante negli anni, che potrebbe richiedere ulteriori abbattimenti in altre aree della città”. Secondo Legambiente, questa situazione rischia di modificare il volto della città, riducendo i benefici delle cosiddette “infrastrutture verdi” in termini di sicurezza e qualità della vita. Per questo, l’associazione propone al Comune di Macerata un’azione di mitigazione, coinvolgendo i cittadini nella gestione del patrimonio verde. Una delle proposte riguarda gli alberi sani presenti in proprietà privata. Attraverso un accordo pubblico-privato, i proprietari potrebbero preservare le proprie piante sane, impegnandosi a comunicare tempestivamente eventuali segni di malattia. Questo consentirebbe all’ente pubblico di avere un monitoraggio puntuale e alla cittadinanza di salvaguardare gli alberi di valore. “Questo compromesso non salverà le piante malate né ridurrà drasticamente il numero di abbattimenti necessari”, sottolinea Legambiente, “ma permetterà di preservare un buon numero di alberi che negli anni hanno contribuito a creare senso di appartenenza e comunità tra i quartieri”.   L’associazione evidenzia inoltre che il monitoraggio del Tarlo Asiatico dovrebbe essere parte di una strategia di comunicazione e coinvolgimento cittadino più ampia, estesa non solo a Collevario, ma all’intero territorio comunale.

03/10/2025 13:00
Macerata, in centinaia in piazza per Gaza: “Non una battaglia ideologica, ma di civiltà”

Macerata, in centinaia in piazza per Gaza: “Non una battaglia ideologica, ma di civiltà”

Macerata si è svegliata questa mattina con Piazza della Libertà gremita da centinaia di persone, scese in piazza per partecipare allo sciopero generale indetto dalla CGIL in difesa della Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza. Bandiere rosse del sindacato e vessilli palestinesi hanno colorato la piazza, accompagnati dal coro collettivo “Palestina libera”. La Cgil, annunciando la mobilitazione nazionale di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata di oggi, venerdì 3 ottobre, ha spiegato le ragioni della protesta: “L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani rappresenta un fatto di gravità estrema. È un colpo inferto all’ordine costituzionale, che impedisce un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano a una vera e propria operazione di genocidio. È grave che il governo italiano abbia abbandonato lavoratrici e lavoratori in acque internazionali, violando i nostri principi costituzionali”. Lo sciopero, come precisato dal sindacato, si è svolto “nel rispetto delle prestazioni indispensabili previste dalle regolamentazioni di settore”. Tra gli interventi più sentiti quello della professoressa e scrittrice Lucia Tancredi, a nome dei docenti del Liceo Scientifico: “Gaza è un campo di concentramento a cielo aperto e ancora ci chiedono perché scioperiamo. La scuola è in prima linea con i ragazzi e lo sarà sempre. Non possiamo restare indifferenti davanti a decine di migliaia di civili uccisi, tra cui moltissimi bambini. Il diritto internazionale umanitario sancisce che chi non combatte deve essere protetto. Educare significa insegnare il rifiuto di ogni violenza contro i civili, ovunque e da chiunque sia esercitata. Ribadiamo il valore della pace e del dialogo come obiettivi concreti, da coltivare quotidianamente”. Paola Prosperi, dell'Ast Macerata, reduce dal presidio della sera precedente a San Severino, ha sottolineato la partecipazione dei sanitari: “Difendere la salute significa difendere l’umanità. Siamo accanto agli uomini e le donne della Flotilla. Tra loro c’è anche Silvia Severini, 54 anni, di Ancona, ora detenuta a Gaza. Non possiamo voltarci dall’altra parte”. Forte e appassionato l’intervento di Romina Maccari, segretaria dello Spi CGIL: “Se una piccola nave può solcare il mare contro l’assedio, un grande popolo può solcare la storia contro il genocidio. La storia la si fa col diritto. Non siamo qui contro il popolo israeliano, ma per quello palestinese. La pace si conquista solo con la giustizia. Gaza è una prigione a cielo aperto. Come la Flotilla solca il mare per rompere l’assedio, così noi solchiamo le piazze per rompere il silenzio. Su quelle navi non ci sono governi, ma società civile: voce del mondo libero che non si arrende all’indifferenza. Il mare può fermare una barca, ma non un popolo. La paura può fermare un governo, ma non un’idea giusta. Due popoli, due Stati, un solo diritto: la pace. Un solo dovere: non tacere mai. Palestina libera”. Presente anche il mondo associativo, con la voce di Ruggero Orilia (ARCI): “Siamo in piazza per protestare contro l’attacco alla Flotilla e contro l’inazione del nostro governo. È inaccettabile che il diritto valga solo per alcuni. In questo caso la legge della coscienza coincide con il diritto internazionale e con la nostra Costituzione. Chiediamo la liberazione immediata e senza condizioni dei volontari e di tutti i prigionieri palestinesi. Non è una battaglia ideologica, ma di civiltà. Venendo qui sono passato davanti alla targa dedicata a Garibaldi e ho pensato alla sua frase: ‘L’internazionale è il sol dell’avvenire’. Ho pensato alle brigate Garibaldi della Resistenza e a chi, nel suo nome, ha lottato per la libertà non solo in Italia ma ovunque. Questo mi ha dato la conferma di essere dalla parte giusta”. La mobilitazione ha visto la partecipazione di studenti, docenti, sindacalisti, associazioni, rappresentanti della politica locale e cittadini comuni. Una piazza trasversale che ha voluto ribadire, con voci diverse ma unite dallo stesso obiettivo, che la pace passa attraverso il rispetto dei diritti e della dignità dei popoli.

03/10/2025 12:26
Vetro bianco separato nel centro storico: Civitanova e Cosmari puntano sul riciclo avanzato

Vetro bianco separato nel centro storico: Civitanova e Cosmari puntano sul riciclo avanzato

Il Cosmari, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente le materie “prime – seconde” provenienti dalla raccolta differenziata e avviate al recupero e riciclo ha predisposto un interessante progetto che è stato accolto favorevolmente e finanziato in quota parte da un bando Anci e Coreve, il consorzio del sistema Conai che si occupa di riciclo del vetro e con cui Cosmari è convenzionato da anni. In accordo con l’Amministrazione comunale di Civitanova Marche è stata avviata, per ora solo nel centro storico della città, la raccolta differenziata del vetro bianco che quindi va conferito in un contenitore differente da quello riservato per il vetro di colore marrone e verde. Sono stati posizionati circa 250 nuovi contenitori stradali di colore verde con adesivi specifici che li identificano per gettare le bottiglie ed i barattoli, senza tappi, di colore bianco e di colore marrone e verde. “Questo tipo di raccolta – ha dichiarato l’assessore di riferimento Giuseppe Cognigni - punta a valorizzare ancora di più i materiali riciclati e a ridurre l'impatto ambientale. Sono coinvolti nel progetto tutti i cittadini e le attività di pubblico esercizio della zona centro e nei prossimi mesi sarà estesa agli altri quartieri. Si tratta di un progetto innovativo che guarda al futuro, considerando che Civitanova Marche conta circa 42.000 abitanti, ma grazie al turismo si stima un equivalente di oltre 54.000 presenze: questo rende ancora più importante migliorare il sistema di raccolta”.  Inoltre il progetto prevede la dotazione di tre nuovi automezzi elettrici per raccogliere in maniera separata innanzitutto le due macro tipologie di vetro (bianco e colorato) lasciando aperta la possibilità di valutare in futuro magari anche una ulteriore raccolta differenziata del “marrone”, arrivando a raccogliere separatamente le tre diverse tipologie di imballaggi in vetro. Differenziare la raccolta di vetro bianco da quello colorato comporta molti vantaggi come ridurre gli sprechi, risparmiare energia, diminuire le emissioni di C02 in atmosfera e rendere la città ancora più sostenibile.          

03/10/2025 11:00
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