Attualità

Al via la riqualificazione del Pincetto a Recanati: investimento di 175.600 euro, fine lavori prevista marzo 2026

Al via la riqualificazione del Pincetto a Recanati: investimento di 175.600 euro, fine lavori prevista marzo 2026

Un’importante opera di recupero urbano legata alla sostenibilità:  partono infatti i lavori di riqualificazione ambientale del “Pincetto”, progetto finanziato dalla Regione Marche attraverso il bando per le infrastrutture verdi. L’importo totale dei lavori, Il cui completamento è previsto entro marzo 2026, è pari ad e 175.600.  “L’obiettivo – spiega Roberto Bartomeoli, assessore ai Lavori Pubblici e Vice sindaco di Recanati - è quello di rendere fruibile uno spazio verde di proprietà comunale situato sotto la curva del Colle dell’Infinito. Si tratta di una piccola zona di notevole interesse pubblico, in passato molto frequentata ed utilizzata come luogo di ritrovo e socializzazione per cittadini, tanto che era presente anche una piccola superficie dedicata al gioco delle bocce”. L’area è chiusa da anni e versa in uno evidente stato di incuria, tanto che lo stesso casottino situato al di sotto della terrazza panoramica si trova in condizioni di degrado. I lavori inizialmente riguarderanno l’eliminazione delle piante non autoctone cui seguirà la realizzazione di opere di ingegneria naturalistica per il consolidamento del terreno. Verrà inoltre realizzato un percorso pedonale di circa 120 metri di lunghezza, che consentirà una variante alla passeggiata leopardiana. Il passaggio scenderà sotto la curva del Colle dell’infinito per poi risalire su via via Colombella. Infine è prevista la messa a dimora di piante autoctone per il miglioramento e la valorizzazione della biodiversità locale. "Questo intervento - riprende l’assessore Bartomeoli - rappresenta il primo passo verso il recupero e la valorizzazione di un’importante areadal punto di vista ambientale e paesaggistico del nostro territorio, quella interessata dal Piano Particolareggiato del Colle dell’Infinito, in vista di un potenziale futuro ampliamento dei sentieri verso valle. Il cantiere è stato poi studiato per avere un impatto minimo sulla viabilità. Solo in alcuni giorni si farà ricorso ad un senso unico alternato con impianto semaforico”.  

20/11/2025 13:52
Valfornace, via libera alla ricostruzione della chiesa Madonna del Rosario. Si parte a gennaio

Valfornace, via libera alla ricostruzione della chiesa Madonna del Rosario. Si parte a gennaio

È previsto nelle prossime settimane il sopralluogo dell’impresa e poi a gennaio l’avvio dei lavori per la chiesa della Madonna del Rosario, a Valfornace, al centro di Pievebovigliana. Con il decreto n. 974 del 5 novembre 2025, la Struttura commissariale sisma 2016 dà seguito all’ok della Conferenza permanente relativa all’intervento per il recupero di questo edificio di culto in uno dei paesi del Maceratese tra i più colpiti dal sisma del 2016. Assegnate le risorse per l’intervento avrà un valore complessivo di 886.586,83 euro. Il soggetto attuatore è l’Arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche. “La Madonna del Rosario è una chiesa molto cara alla comunità di Pievebovigliana, nel comune di Valfornace – dichiara il Commissario Straordinario per la ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli –. Ogni progetto approvato rappresenta un tassello concreto nella ricostruzione dei nostri borghi e dei luoghi della fede, che sono il cuore pulsante delle comunità dell’entroterra”. “Finalmente una bella notizia per questa comunità che avrà un luogo di fede e di recupero della propria identità. Condivido questa gioia con tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo traguardo così tanto desiderato dalla comunità” afferma l’arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, monsignor Francesco Massara. La chiesa, punto di riferimento storico e spirituale del territorio, sarà oggetto di interventi di miglioramento sismico e riparazione dei danni che garantiranno la sicurezza strutturale e la conservazione del suo valore architettonico e devozionale. La Chiesa della Madonna del Rosario costituisce un importante riferimento storico e spirituale per la comunità. Un’epigrafe lapidea ricorda l’esistenza del luogo di culto già nel 1600, ma la sua origine è probabilmente più antica. La chiesa è anche uno scrigno di tesori d’arte da valorizzare: all’interno sono presenti tre altari a parete di notevoli dimensioni, riccamente decorati. L’altare maggiore custodiva la pala d’altare di Domenico Luigi Valeri (Jesi, 1701 – Camerino, 1770), raffigurante la Madonna col Bambino tra Sant’Anna, San Giovanni Battista e San Carlo Borromeo, mentre un affresco seicentesco ritrae il Crocifisso tra San Francesco e Sant’Agostino.

19/11/2025 17:20
Noi Marche Bike Life fa tappa su Rai News: Strade di Marca, la ciclovia di 800 km che cambia il modo di vivere le Marche

Noi Marche Bike Life fa tappa su Rai News: Strade di Marca, la ciclovia di 800 km che cambia il modo di vivere le Marche

Dal 15 novembre gli appassionati di bicicletta – e non solo loro – hanno un motivo in più per accendere la tv o aprire l’app di RaiPlay: sulla piattaforma è disponibile la puntata del programma di RaiNews24 “Sulla Strada”, la rubrica firmata da Alfredo Di Giovampaolo dedicata a “territori, persone, storie a due ruote”, che questa volta porta le telecamere lungo Strade di Marca, il grande anello cicloturistico nato dall’esperienza di Noi Marche Bike Life. È un racconto che parte dal mare e sale verso le colline e le montagne, seguendo le pedalate di chi ha trasformato la bicicletta in chiave di lettura del territorio, strumento di rinascita dopo il sisma, alleata della transizione ecologica, compagna di viaggio per chi cerca salute, lentezza, relazioni.  Dal mare fino alla collina non solo un percorso ciclabile che unisce paesi, persone, ma una trama fitta di storie che il documentario mette in fila, come fossero tappe di una lunga giornata in sella. Il successo del cicloturismo in Italia non è più una nicchia per pochi appassionati: secondo le analisi richiamate dall’“Oscar del cicloturismo”, sono milioni gli italiani interessati a viaggiare in bici e oltre 90 mila chilometri di itinerari dedicati attraversano il Paese, con una crescita sostenuta dei servizi bike friendly e dell’uso dell’e-bike, che rende accessibili salite e lunghe distanze anche a chi non è allenatissimo. Al centro del documentario c’è Noi Marche Bike Life, un progetto che nasce dall’intuizione di due sorelle, Loredana e Sonia Miconi, originarie di Francavilla d’Ete, in provincia di Fermo, trasferitesi a Roma per amore e lavoro. Nella Capitale hanno iniziato un’attività di comunicazione con un’idea chiara: promuovere le Marche a Roma, farle conoscere e raccontarle. Poi è arrivato l’incontro con Mauro Fumagalli, ciclista di lungo corso, e quella vocazione alla comunicazione ha trovato la sua naturale alleata nelle due ruote. Così si è creato l’incastro perfetto: promozione territoriale e cicloturismo. “Grazie a Mauro- afferma Loredana Miconi- alla sua volontà di promuovere il cicloturismo nelle Marche, abbiamo capito che è una terra che pedala, che si può far amare e conoscere agli appassionati di bicicletta”. Da questa consapevolezza nasce Noi Marche Bike Life, oggi rete di 29 Comuni marchigiani, strutture ricettive, guide, noleggi, ciclo-officine, info point: un vero ecosistema del cicloturismo, nato dal basso e poi riconosciuto anche a livello regionale nel progetto Marche Outdoor. Il cuore dell’esperienza è l’itinerario Strade di Marca: un anello cicloturistico di circa 800 km che tocca 29 borghi, collegando costa adriatica, colline e montagne, e attraversando tutte e cinque le province marchigiane. Il percorso parte e arriva a Civitanova Marche, affacciata sull’Adriatico. Da lì si risale verso Morrovalle e Potenza Picena, si costeggia il Conero fino ad Ancona, si prosegue lungo la costa verso Senigallia e Fano. Poi si entra nell’entroterra: le Grotte di Frasassi a Genga, i vigneti del Verdicchio a Cupramontana e Matelica, il “Balcone delle Marche” Cingoli, i borghi di Treia, San Severino e Tolentino, l’oasi dell’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra. Si sale ancora verso il Lago di Fiastra e i Monti Sibillini, sfiorando i 1.500 metri di quota, si scende su Sarnano, Penna San Giovanni, Falerone, Montegiorgio, Mogliano, Petriolo, Corridonia, per tornare infine verso il mare attraverso Montegranaro, Magliano di Tenna, Grottazzolina, fino a San Benedetto del Tronto e di nuovo lungo la Ciclovia Adriatica verso Civitanova. Per dare forma concreta al viaggio è stato creato il Passaporto del cicloturista, una piccola guida tascabile con 29 punti timbro: ogni timbro è il segno di una sosta, di un incontro, di un paesaggio per cui è valsa la pena rallentare per esplorare meglio. Il passaporto accompagna chi pedala lungo tutte le varianti di Strade di Marca, comprese le ciclovie tematiche come la Ciclovia delle Abbazie, che risale la valle del Chienti tra piccoli centri dell’interno, antichi monasteri, strade bianche e un’ospitalità che lascia il segno. A Petriolo, per esempio, è stato introdotto il “caffè sospeso del cicloturista": una consumazione pagata da chi è passato prima, pronta ad aspettare chi arriverà dopo, come una staffetta di gentilezza tra viaggiatori. In questi paesi, spesso colpiti dal sisma del 2016, la bicicletta è diventata anche simbolo di ripartenza. Sempre a Petriolo c’è Gianluca Biondi, che ha aperto un’attività di noleggio bici proprio dopo il terremoto, per mettere insieme il desiderio di riconnettersi al proprio territorio – il lavoro lo porta spesso in giro per l’Italia – e la volontà di contribuire alla ricucitura delle ferite. “È stato un bisogno personale – dice Gianluca – da un lato avevo bisogno di riconnettermi con il mio territorio perché faccio un lavoro che mi porta a essere fuori, in giro per l’Italia; dall’altro la passione di tornare ha fatto in modo di scegliere Petriolo per avere uno stimolo a ricucire le ferite causate dal sisma. Nel nostro territorio c’è un turismo di nicchia, non di massa, e penso che la bicicletta, in particolare elettrica, è un mezzo ideale che permette la scoperta lenta, entrando in connessione stretta con il territorio”. Il racconto torna poi a Mauro Fumagalli, anima tecnica del progetto. Dopo anni di ciclismo agonistico, Mauro ha scelto di fare l’accompagnatore cicloturistico, portando in sella persone da mezza Europa alla scoperta delle Marche interne. “Dopo aver praticato il ciclismo a livelli agonistici – spiega – ho intrapreso un’attività di accompagnatore cicloturistico, accompagnando tanta gente all’interno dei nostri territori, facendogli fare bellissime esperienze in bicicletta. Abbiamo faticato a mettere insieme quello che oggi è il circuito di Strade di Marca, di Noi Marche Bike Life perché non sono soltanto questi 800 km di itinerario permanente che collega i 29 Comuni, ma è anche una rete di operatori. La bellezza del paesaggio c’è, ma la differenza la fanno i servizi che offrono un’accoglienza eccezionale, dove anche la bici è al sicuro ed è coccolata quasi più dell’ospite cicloturista. Il cicloturismo sta veramente unendo i territori e le persone e una rete di operatori che si stanno dando da fare. Sul fronte della sicurezza su strada c’è ancora molto da fare; occorre che questi turisti che vengono nel nostro territorio per scoprire le bellezze artistiche, culturali, storiche lo possano fare in totale sicurezza”. È un richiamo diretto alle istituzioni, perché l’infrastruttura “immateriale” creata dal progetto – rete di servizi, passaporto, itinerari – si accompagni a strade più sicure, segnaletica adeguata, rispetto reciproco tra chi pedala e chi guida. Nel mosaico di Noi Marche Bike Life si inserisce anche il progetto Romeo, firmato dalla fotografa Monica Palloni, che ha seguito Mauro nelle sue imprese in bici – da Marche-Londra a Marche-Bruxelles – trasformando quei viaggi in narrazione visiva e ispirazione per nuovi percorsi. “Con Romeo abbiamo pensato – afferma Palloni – di creare dei pacchetti ciclo turistici vintage, condividendo le bellezze del nostro territorio attraverso le strade bianche”. L’idea è quella di un cicloturismo che non rincorre la prestazione, ma lo stile, il gusto per le strade sterrate, le bici d’epoca, le soste in osteria, il tempo lungo della conversazione. La bicicletta, come figura nel documentario, non è solo turismo: è anche terapia. Lo dimostra la storia di Simone Masotti, che convive con il morbo di Parkinson e ha trovato nella bici un’alleata preziosa. “Ho scoperto che la bicicletta è stata anche la mia medicina; lo scorso anno ho affrontato il periplo dell’isola di Fuerteventura, scoprendo la magia del deserto e una sensazione  che non avevo mai provato prima. Durante l’inverno continuo ad allenarmi e a studiare nuovi viaggi per la primavera e l’estate. Questo viaggio non è solo per me ma per tutti coloro che affrontano sfide temporali simili”. È un tassello che dialoga con i dati sul boom dell’e-bike, sempre più usata anche da persone che hanno bisogno di un supporto fisico per continuare a muoversi, a esplorare, a sentirsi parte del mondo. Il viaggio lungo le ciclovie maceratesi dell’interno incrocia anche il bike hotel di Gianni Traini, esempio concreto di come l’accoglienza si stia adattando alle esigenze di chi viaggia su due ruote. Qui, il cicloturista trova una jacuzzi con idromassaggio per recuperare dopo le salite, un orto con erbe aromatiche e verdure di stagione a disposizione degli ospiti, ma soprattutto una cura particolare per la bici: ogni appartamento ha il suo box dedicato, con tutta la strumentazione utile, e c’è una ciclofficina completa, dove si può intervenire in autonomia o con l’aiuto di un tecnico. È la conferma che  il cicloturismo cresce davvero quando alla bellezza dei percorsi si affianca una rete di servizi dedicati.              

19/11/2025 17:10
Andrea Bertini conquista la sua prima Stella Michelin: Recanati festeggia lo chef di Casa Bertini

Andrea Bertini conquista la sua prima Stella Michelin: Recanati festeggia lo chef di Casa Bertini

Lo chef recanatese Andrea Bertini ha ricevuto oggi (mercoledì 19 novembre, ndr), nella cerimonia solenne che a Parma ha presentato la selezione 2026 della Guida Michelin, l’ambita e meritata Stella che certifica l’eccellenza della cucina di Casa Bertini, il ristorante, da oggi stellato, che dirige in località Le Grazie. C’è grande soddisfazione, dunque, anche tra l’Amministrazione comunale, che nel weekend appena trascorso ha voluto fortemente la sua partecipazione nella rassegna di enogastronomia e cultura ‘Leopardi Gourmet’, che ha fatto registrare notevole presenza di pubblico e di interesse anche a livello nazionale. Bertini ha infatti presentato il suo personale e partecipatissimo show cooking nell’atrio del Palazzo Comunale nel pomeriggio di domenica. “Siamo felicissimi per Andrea Bertini, eccellenza recanatese, che ha visto riconosciuto il suo impegno nell’alta cucina – ha dichiarato il sindaco di Recanati Emanuele Pepa –. Voglio pertanto congratularmi con lui personalmente e a nome di tutta l’Amministrazione, che riconosce e valorizza i grandi talenti cittadini. La stella Michelin, conferitagli proprio oggi, segna un passo fondamentale per Bertini e per la cucina del territorio, che si conferma di alta qualità, come ha dimostrato l’esperienza di Leopardi Gourmet”. Andrea Bertini, nato e cresciuto a Recanati, ha mosso i primi passi nel mondo culinario iniziando la formazione presso l’Istituto Alberghiero di Loreto. Poi la decisione di ‘farsi le ossa’ attraverso l’esperienza in numerosi ristoranti stellati, come l’”Uliassi” di Senigallia. Si trasferisce a Parma per frequentare il ‘Corso superiore di cucina italiana’ presso l’ALMA, la prestigiosissima scuola di cucina che ha lanciato chef italiani e stranieri nei settori di eccellenza dell’enogastronomia, diplomandosi come secondo migliore studente del suo corso. Decide, infine, di tornare a Recanati, fondando il ristorante ‘Casa Bertini’. “Complimenti ancora a Bertini per questo straordinario risultato raggiunto – ha concluso Pepa – e gli auguriamo tantissimi successi nella ristorazione con il suo locale”.

19/11/2025 16:49
Scontro totale sul Piano Discariche ATA 3, Comitato contesta studio Univpm: "Tratte camion irrealistiche e criteri discrezionali"

Scontro totale sul Piano Discariche ATA 3, Comitato contesta studio Univpm: "Tratte camion irrealistiche e criteri discrezionali"

Sale la tensione in vista dell'assemblea cruciale dell'ATA 3, convocata per venerdì 21 novembre 2025. All'ordine del giorno, oltre all'approvazione del verbale, figura l'adozione della proposta del Piano di localizzazione delle discariche e l'avvio della procedura di Vas. Su questo punto, il Comitato No Discarica Macerata dichiara la sua ferma opposizione, definendo lo studio propedeutico dell'Univpm "errato e discutibile". Il Comitato, riunitosi martedì 18 novembre, sottolinea con forza l'importanza di verbalizzare le dichiarazioni della professoressa Fratalocchi relative ai criteri e ai pesi attribuiti nello studio, ritenuti discutibili e discrezionali dai consulenti. "Tali criteri, secondo il Comitato, richiedono un approfondimento urgente, specialmente dopo l'ammissione che luoghi e percorsi utilizzati per la graduatoria non sarebbero stati verificati direttamente sul territorio". La contestazione si fa concreta sui siti individuati. Nei casi di Botonto e Cervare, il Comitato denuncia "l'irrealismo dei percorsi previsti per i camion da 40 tonnellate: le tratte includerebbero strade come Piediripa, corso Cairoli, Quartiere La Pace e le Contrade Botonto e Cervare, che sarebbero "non realistiche e impercorribili per mezzi di queste dimensioni". A supporto delle proprie osservazioni, il Comitato mette a disposizione dei Sindaci, dell'ATA e dell'Univpm gli esiti di una simulazione effettuata il 18 ottobre, ribadendo la necessità di integrare o rinnovare lo studio con una rettifica delle conclusioni e della graduatoria, rendendole coerenti con la situazione reale dei luoghi. Il Comitato chiede inoltre che venga verbalizzata l’opposizione del Comune di Macerata, già espressa dall’assessore Laviano durante l’assemblea del 20 ottobre. Poiché il punto tre dell’ordine del giorno sembra indicare una selezione già compiuta dei siti da sottoporre a Vas, il Comitato si attende l'esclusione di quelli individuati nel Comune di Macerata. A sostegno di questa richiesta, vengono richiamate criticità non considerate dallo studio Univpm, tra cui l'esistenza di aree agricole di pregio con certificazioni, la realizzazione in fase esecutiva del percorso ciclabile e la vocazione naturalistica e turistica delle aree, oltre a carenze nella valutazione di territori ulteriormente sviluppati dal 2015. Il Comitato, forte del sostegno dei cittadini che stanno sottoscrivendo una petizione online, chiede che le criticità condivise "vengano approfondite dai sindaci e dall’Ata affinché le decisioni vengano prese sulla base di risultati oggettivi e realistici, ritenendo tali scelte determinanti per la salute attuale e futura della popolazione". Viene infine ricordato l'impegno del vice presidente della Provincia di Macerata, Luca Buldorini, che manifesta la volontà di interrompere la realizzazione di nuove discariche e istituire un tavolo tecnico di confronto, in linea con il nuovo Piano Regionale di gestione dei rifiuti.

19/11/2025 16:20
Emergenza Idrica a Tolentino, scatta l'ordinanza del sindaco: uso dell'acqua potabile limitato fino a gennaio

Emergenza Idrica a Tolentino, scatta l'ordinanza del sindaco: uso dell'acqua potabile limitato fino a gennaio

La persistente situazione di criticità idrica ha spinto il Comune di Tolentino ad agire con urgenza. Il sindaco ha firmato un’ordinanza che impone immediate e rigorose restrizioni sull’uso dell’acqua potabile distribuita dall’acquedotto pubblico, con validità fino al 31 gennaio 2026. "Questa decisione è stata sollecitata dal sirettore dell’ASSM, a causa del concreto rischio di una crisi idrica generalizzata, dovuta all'insufficiente disponibilità di risorsa, spiega Sclavi. "Per far fronte all'emergenza, tramite l'Ato3, è stata chiesta alla Regione Marche la convocazione urgente del Comitato provinciale di Protezione Civile affinché autorizzi un prelievo aggiuntivo temporaneo dall'acquedotto del Nera". Il provvedimento ha l’obiettivo di disciplinare rigorosamente l’uso dell’acqua potabile, limitandola all’effettivo fabbisogno idropotabile, per evitare usi impropri e sprechi che potrebbero portare a conseguenze più severe. L’Amministrazione avverte infatti che, senza il contenimento dei consumi, si potrà arrivare all’interruzione della continuità del servizio, al razionamento e alla turnazione delle forniture. L'ordinanza dispone immediatamente a tutti gli utenti del servizio idrico integrato "un uso estremamente accorto della risorsa. Gli utenti domestici sono invitati a limitare l’impiego dell’acqua potabile ai soli usi alimentare e igienico-sanitario, escludendo ogni altro uso non strettamente necessario, in particolare negli orari diurni e di maggior consumo". L'ordinanza vieta "l’impiego di acqua potabile per attività come il lavaggio di cortili e piazzali, il lavaggio domestico di veicoli a motore, il riempimento di piscine private e vasche da giardino. È inoltre vietato l'innaffiamento di giardini e orti, sebbene per questi ultimi sia prevista l'unica eccezione delle ore notturne, tra le 22:00 e le 06:00". "Si invitano tutti i cittadini a collaborare attivamente adottando ogni utile accorgimento finalizzato al risparmio idrico: dalla riparazione immediata delle perdite, anche minime, all'installazione di dispositivi frangigetto sui rubinetti, fino all'impiego di lavastoviglie e lavatrici solo a pieno carico. È fondamentale, inoltre, preferire la doccia al bagno e non lasciare scorrere l'acqua durante il lavaggio dei denti o la rasatura". "Il corpo di Polizia locale è incaricato della vigilanza sull'esecuzione dell'ordinanza, coadiuvato dal personale del gestore Assm. Si avverte che i contravventori saranno puniti con una sanzione pecuniaria amministrativa che varia da 25 a 500 euro".

19/11/2025 15:33
KFC sbarca a Civitanova: primo ristorante nelle Marche della celebre catena di pollo fritto

KFC sbarca a Civitanova: primo ristorante nelle Marche della celebre catena di pollo fritto

KFC approda ufficialmente a Civitanova Marche. La nota catena statunitense specializzata in pollo fritto – tra le più diffuse al mondo – inaugura infatti il suo primo ristorante nelle Marche, segnando un nuovo ingresso nel panorama della ristorazione veloce regionale. L’apertura è prevista per giovedì 20 novembre, all’interno del centro commerciale Cuore Adriatico, dove il nuovo punto vendita sarà collocato al primo piano. Per festeggiare l’arrivo in città, KFC ha annunciato una promozione speciale valida il giorno dell’inaugurazione: un menù composto da Kentucky Cheese & Bacon, una bibita media e un contorno medio a scelta al prezzo di 6,95 euro. Un opening molto atteso dagli appassionati del brand e da chi desidera scoprire le celebri ricette segrete di pollo fritto che hanno reso KFC un’icona globale. L’arrivo della catena a Civitanova conferma inoltre l’attrattività commerciale della città e del Cuore Adriatico, che continua ad ampliare la propria offerta con marchi di richiamo internazionale.

19/11/2025 14:49
Pollenza, auto fantasma venduta online: uomo truffato per 7500 euro

Pollenza, auto fantasma venduta online: uomo truffato per 7500 euro

I Carabinieri della Stazione di Pollenza hanno concluso una mirata attività investigativa deferendo in stato di libertà alla Procura della Repubblica un uomo di 39 anni, residente in provincia di Bergamo e già noto alle Forze dell’Ordine, ritenuto responsabile del reato di truffa aggravata. L’indagine ha preso il via lo scorso agosto a seguito della querela presentata da un operaio residente a Pollenza. La vittima, intenzionata ad acquistare un’autovettura, aveva risposto a un annuncio pubblicato su un noto portale di vendite online.   Dopo aver concordato telefonicamente il prezzo di 6.000 euro con il sedicente venditore, l’operaio ha effettuato il pagamento tramite due distinti bonifici bancari diretti a un conto corrente estero.   Non soddisfatto, l’uomo è riuscito a estorcere alla vittima un ulteriore bonifico di 1.500 euro. Questa cifra extra, sosteneva il truffatore, era indispensabile per estinguere un presunto quanto inesistente fermo amministrativo gravante sul veicolo. Nonostante il versamento complessivo di 7.500 euro, la compravendita non è mai stata perfezionata. L’autovettura non è mai stata consegnata e, ovviamente, non si è giunti ad alcun passaggio di proprietà. Resosi conto dell’inganno, l’operaio si è rivolto immediatamente ai Carabinieri.     I militari della Stazione di Pollenza hanno quindi avviato immediate attività investigative, riuscendo a ricostruire con precisione il complesso flusso del denaro e a identificare il soggetto ritenuto responsabile della truffa. Gli accertamenti hanno inoltre confermato che l’intestatario effettivo dell’autovettura realmente esistente (e usata come esca) era completamente estraneo ai fatti, dimostrando la natura puramente fittizia dell’annuncio di vendita. L’Arma dei Carabinieri rinnova l’invito a tutti i cittadini a prestare la massima prudenza nelle transazioni online tra privati e a segnalare tempestivamente qualsiasi situazione sospetta presso i Comandi dell’Arma.

19/11/2025 12:17
Cipollini operato ad Ancona: “Non si molla di un millimetro”. L’ex campione rassicura i fan dai social

Cipollini operato ad Ancona: “Non si molla di un millimetro”. L’ex campione rassicura i fan dai social

Giornata complessa quella di martedì per Mario Cipollini, sottoposto a un intervento all’ospedale regionale di Torrette di Ancona, nella clinica di aritmologia e cardiologia diretta dal professor Antonio Dello Russo. È stato lo stesso ex campione del ciclismo a comunicarlo con un video pubblicato sui social, nel quale appare visibilmente provato ma determinato. «Oggi  (ieri n.d.r.) è stata una giornata veramente complicata. Non sono ancora in grado di raccontarvi quello che è successo, ma volevo tranquillizzarvi: è andato tutto bene, con qualche variazione del percorso. Non si molla di un millimetro», ha detto Cipollini dal letto d’ospedale, il volto stanco ma sereno. Già lunedì l’ex velocista aveva annunciato il ricovero, spiegando che da tempo è sotto monitoraggio cardiaco: «Ci risiamo, anzi ci risono. Il mio cuore continua a fare un po’ le bizze. L’anno scorso ho fatto l’ultima operazione. Ora ho un piccolo registratore vicino al cuore con cui tengono sotto controllo la situazione». Secondo quanto raccontato dallo stesso Cipollini, nelle ultime settimane il dispositivo avrebbe registrato alcune anomalie, rendendo necessario un nuovo approfondimento: «Mi hanno richiamato all’ordine dicendo che avrebbero dovuto cercare con delle sonde di ristimolare alcune situazioni per capire se si scatena qualcosa di dannoso». Il campione toscano ha aggiunto che tra le ipotesi valutate dai medici c’è anche quella di un defibrillatore sottocutaneo. «Sono nelle mani di persone preparatissime», ha concluso, ringraziando il personale sanitario e rassicurando i tifosi.

19/11/2025 12:01
Il cimitero di Civitanova Alta amplia i propri spazi: in arrivo un nuovo servizio igienico

Il cimitero di Civitanova Alta amplia i propri spazi: in arrivo un nuovo servizio igienico

La Giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo per la realizzazione di un nuovo servizio igienico per il pubblico all’interno del cimitero di Civitanova Alta. Nel corso degli anni, il camposanto ha subito significativi ampliamenti, con conseguente aumento di visitatori e necessità di infrastrutture di supporto per migliorarne la fruizione e offrire maggiore comfort e accessibilità anche a persone con mobilità ridotta. I gabinetti attualmente disponibili sono distribuiti in maniera tale da coprire i vari settori del cimitero, ma resta esclusa l’area con ingresso ad est, in prossimità delle cappelline a schiera. Pertanto, l’Amministrazione comunale ha attivato l’Ufficio tecnico della Delegazione che ha individuato uno spazio libero all’interno del blocco C8 in prossimità del lato sud del porticato, dove può essere realizzato un nuovo bagno pubblico avente dimensioni circa di 2.47x2.47 metri. Il progetto esecutivo prevede l’adattamento di uno spazio mediante la chiusura di porzione del porticato nella parte dove vi è una rientranza, dalla quale si accede ai locali seminterrati utilizzati come magazzini. Nello specifico sono previste le seguenti lavorazioni: realizzazione di parete di cartongesso per chiusura a filo con i loculi per creazione locale bagno; rivestimento delle pareti con piastrelle bicottura a pasta rossa; realizzazione impianto idrico acqua fredda; realizzazione scarico ed allaccio fognatura; fornitura e posa in opera di fossa settica; impianto elettrico completo di plafoniera a Led per l’illuminazione ordinaria e di emergenza e campanello di allarme; tinteggiatura delle superfici con idropittura lavabile sulle pareti, previa preparazione delle superfici e fissativo; fornitura e posa in opera di sanitari (vaso a cacciata e lavabo sospeso); porta da esterno in pvc delle dimensioni di 90x210 con sopraluce apribile vetrato altezza 60, completa di telaio, serratura con meccanismo libero ed occupato, ed apertura verso l’esterno. L’importo dell’intera riqualificazione è di 25 mila euro.  

19/11/2025 11:30
Da Riserva a "Castelli di Jesi Docg": l'Imt cambia le regole per l'élite del vino (VIDEO e FOTO)

Da Riserva a "Castelli di Jesi Docg": l'Imt cambia le regole per l'élite del vino (VIDEO e FOTO)

Martedì 18 novembre, presso il ristorante "Marcello" di Portonovo, si è tenuto il primo di una serie di incontri finalizzati alla divulgazione dei nuovi provvedimenti introdotti dall'Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) e rivolti a giornalisti e professionisti del settore. Il tema centrale degli appuntamenti è quello degli scenari evolutivi della denominazione, modificata con l'obiettivo di conferire maggior risalto al nome del territorio: il cambiamento attuato prevede il passaggio da Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg a Castelli di Jesi Docg, senza quindi dover specificare il tipo di vitigno. Si tratta di una scelta volta alla valorizzazione della località e alla produzione di un vino di élite, che prevede anche tempi di distribuzione drasticamente inferiori rispetto ai canonici diciotto mesi richiesti per il Verdicchio, con possibilità di messa in consumo a partire dal mese di marzo: un percorso intrapreso con l'intenzione di accrescere il valore della territorialità e di ciò che essa rappresenta nell'ambito dell'industria vinicola, espandendo la base produttiva nel mantenimento di una eccellenza qualitativa.  Michele Bernetti, presidente dell'Istituto marchigiano di tutela vini, ha affermato che "l'obiettivo è quello di dare evidenza alle migliori produzioni che derivano dalla zona dei Castelli di Jesi, una zona storica di produzione vinicola già in precedenza differenziata all'interno della struttura delle denominazioni con il Castelli di Jesi Verdicchio Riserva, insignito della denominazione di origine controllata e garantita, la cosiddetta Docg". Conclude: "Il nuovo disciplinare" - atteso al via libera nel 2026 - "consentirà di allargare la produzione e di presentarsi sul mercato con un certo numero di bottiglie che rappresenteranno il vertice all'interno della piramide della qualità nella zona dei Castelli di Jesi". "Dal 2011 ad oggi sono cambiate tante cose dal punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista metereologico e stagionale. Ad oggi, inoltre, il vino ha un appeal completamente diverso rispetto a tanti anni fa: bisogna sapersi adeguare al consumatore e alle sue esigenze. - ha dichiarato il direttore del Imt, Alberto Mazzoni - "Castelli di Jesi sarà sicuramente un emblema del territorio, perché non è circoscritto soltanto al discorso della denominazione, ma racconta tutto ciò che è legato a queste realtà e all'operato umano che è a esse correlato. Il nome del vitigno, Verdicchio, diventa facoltativo, perché Castelli di Jesi avrà una versione più 'giovane': già da marzo si uscirà con la tipologia ordinaria, senza aspettare i tempi di invecchiamento. Questo è un aspetto importantissimo, dal momento che un prodotto con un invecchiamento di 18 mesi comporta investimenti folli da parte delle aziende, oltre che un significativo limite per gli amanti del vino di pronta beva, consumabile già da marzo". Il prossimo incontro, su invito, si terrà il 1° dicembre, con un grande evento degustazione presso la Rotonda a Mare di Senigallia, a cui prenderanno parte 17 aziende Imt, sommelier e ristoratori delle Marche. A seguire, il tour proseguirà a Roma con le masterclass del 6 dicembre e del 26 gennaio - rispettivamente in collaborazione con l'Associazione italiana sommelier e con la Fondazione italiana sommelier -  per poi concludersi con la masterclass di Bologna del 22-24 febbraio 2026 in occasione della fiera Slow Wine.  

19/11/2025 10:11
Quel 5 giugno 1998: quando la grazia delle Kessler entrò nella storia di Montecosaro (FOTO e VIDEO)

Quel 5 giugno 1998: quando la grazia delle Kessler entrò nella storia di Montecosaro (FOTO e VIDEO)

MONTECOSARO – All’indomani della scomparsa di Alice ed Ellen Kessler, icone intramontabili dello spettacolo italiano, il Museo del Cinema a Pennello riapre il cassetto dei ricordi e torna a quel 5 giugno 1998, quando le celebri gemelle furono ospiti a Montecosaro per una tre giorni che il paese non ha mai dimenticato. A ripercorrere quei momenti è Paolo Marinozzi, anima del museo e organizzatore di quella giornata “popolare e gioiosa”, come lui stesso la definisce. «Coinvolgemmo tantissima gente – racconta – perché le Kessler erano famosissime, soprattutto per le trasmissioni Rai. E il paese rispose in massa». L’iniziativa, nata da un contatto con le artiste avviato già nel 1997 – dopo un incontro negli studi Rai con Paolo Limiti – prese il nome di “Quelli belli come noi”, una delle canzoni simbolo delle due sorelle. Non fu un semplice evento, ma un vero festival diffuso: una mostra dedicata alla loro carriera, spettacoli all’aperto, un balletto, la banda musicale e un gran finale con il lancio di un pallone aerostatico. «Le Kessler rimasero a Montecosaro per tre giorni – ricorda Marinozzi – vennero da Monaco di Baviera e si muovevano nel paese con una semplicità incredibile. Si fermavano a parlare con tutti, si facevano fotografare con anziani e curiosi, prendevano le persone sottobraccio. Era impossibile non voler loro bene». La mostra allestita per l’occasione includeva materiali rarissimi, presenti tutt'oggi nel museo: manifesti cinematografici, dischi, copertine e riviste d’epoca, oltre a opere storiche come il dipinto di Walter Molino per il Grand Hotel. «Ma la sorpresa più grande – racconta Marinozzi sorridendo – fu quando arrivarono con due buste della spesa. Dentro c’erano i costumi originali della loro prima trasmissione Rai, Giardino d’Inverno, del 1961. Li hanno voluti lasciare qui, allora non era nemmeno un museo vero e proprio. Un gesto che non dimenticherò mai». Tra le “chicche” conservate al Museo del Cinema a Pennello c’è anche un curioso divanetto decorato con un’immagine delle Kessler tratta dalla loro celebre copertina su Playboy. «Una fan di Fermo lo portò in dono – spiega – ma loro non potevano imbarcarlo in aereo. Così è rimasto qui per trent’anni: oggi è parte stabile del museo». Il ricordo di Marinozzi si fa più tenero quando parla della scelta delle Kessler di lasciare questo mondo insieme. «Loro erano una simbiosi – dice – sempre unite, sempre complici. Lo dicevamo scherzando: “Tanto voi resterete sempre qui, da qui all’eternità”. E in fondo è stato così. Il modo in cui se ne sono andate non mi ha stupito, anzi… l’ho trovato coerente con la loro vita». Durante l’intervista, l’emozione tradisce Marinozzi per un momento. «Mi fai emozionare – ammette – perché loro, nonostante venissero dalla Germania dell’Est e da un’infanzia difficile, non erano mai rigide. Erano solari, gentili, generose. Da Parigi al Lido hanno conquistato il mondo, poi la fortuna dell’incontro con Antonello Falqui le ha rese immortali in Rai». E mentre si guarda intorno nella sala del museo, Marinozzi indica un vecchio televisore in bianco e nero. «Il mio ricordo è lì dentro – conclude – i loro programmi Rai, la magia della TV dell’infanzia. E poi il fatto che siano state qui, a Montecosaro, rende tutto ancora più speciale. Per noi resteranno per sempre».

18/11/2025 17:30
Civitanova apre il "Venerdì dell'Europa": consulenza gratuita sui fondi Ue per giovani e imprese

Civitanova apre il "Venerdì dell'Europa": consulenza gratuita sui fondi Ue per giovani e imprese

Il comune di Civitanova Marche ha avviato un nuovo servizio informativo per giovani e imprese marchigiane sulle opportunità legate ai fondi europei. Il servizio viene svolto in collaborazione con Projectfin, azienda specializzata nella consulenza per l’accesso a finanziamenti europei per le imprese ed enti pubblici, con sede a Civitanova Marche. Tutti i giovedì dalle ore 9:00 alle ore 13:00, le aziende del territorio potranno trovare un punto di riferimento per ricevere informazioni e consulenza sulle opportunità offerte dall’Unione Europea. Il nuovo servizio nasce con l’obiettivo di supportare attivamente l’intero tessuto imprenditoriale della provincia di Macerata, fornendo informazioni e una prima consulenza gratuita alle imprese che intendono investire in innovazione, ricerca e progetti di sviluppo, nonché a chi vuole cogliere l’opportunità dei fondi comunitari per l’avvio di un nuovo progetto imprenditoriale. Lo sportello sarà operativo al terzo piano del Comune di Civitanova Marche e presso la Biblioteca Comunale “Silvio Zavatti”, dove gli interessati possono recarsi direttamente durante gli orari di apertura oppure si può fissare un appuntamento tramite email. Sono intervenuti questa mattina in conferenza stampa il vicesindaco Claudio Morresi, il consigliere comunale e della Provincia di Macerata Giorgio Pollastrelli e Roberta Crocetti, amministratore e Founder European Senior Project Manager. “L’ufficio Europa del Comune di Civitanova Marche è finalmente una realtà concreta e funzionale per chi si mette alla ricerca delle opportunità dell’Unione europea – ha spiegato l’assessore di riferimento Claudio Morresi. Siamo orgogliosi del lavoro svolto sinora attraverso l’Eurodesk e ringrazio i consiglieri Lavinia Bianchi e Giorgio Pollastrelli per le iniziative messe in atto, e ancor più di presentare oggi questa collaborazione rivolta a giovani e aziende del territorio mettendo a disposizione gratuitamente una consulenza in una materia, come quella dei fondi europei, che risulta complicata da attuare in autonomia. Stiamo anche lavorando ad un progetto riguardante lo sport, che ci auguriamo porterà buoni frutti tra qualche mese. Intanto l’invito è quello di cogliere la possibilità di avere una prima consulenza gratuita, come primo orientamento. Poi successivamente si è liberi scegliere a quale società affidare i propri progetti”. “Qualche anno fa eravamo in pochi a parlare di questi argomenti, ma abbiamo voluto raccogliere la sfida di far crescere lo sportello Eurodesk al terzo piano di Palazzo Sforza ottenendo in questi anni validi risultati – ha detto il consigliere Pollastrelli – e questo nuovo servizio ne è ulteriore dimostrazione. Il nostro vuole anche essere un invito a giovani ed imprese del territorio ad aggiornarsi continuamente e a mettersi in gioco, a non essere passivi ma avere idee e metterle in pratica perché gli aiuti ci sono. Un plauso lo rivolgo in particolare all’assessore Morresi per l’impegno con cui ha portato avanti il progetto dello Sportello comunale, che non è più una scatola vuota ma sta diventando un vero e proprio punto di riferimento. Ottima anche l’idea di andare incontro ai giovani nei luoghi che frequentano di più, come la Biblioteca comunale”. “Ringrazio l’Amministrazione comunale per aver accolto la richiesta della Projectfin – ha dichiarato Roberta Crocetti – è importantissimo divulgare le opportunità dell’Europa e avere soprattutto punti di riferimento concreti, come quelli creati dal Comune di Civitanova con il doppio sportello al pubblico. Tutti i giovedì saremo presenti presso il Comune e in Biblioteca, in maniera alternata, dalle ore 10 alle 13. Ci auguriamo di poter essere da stimolo per sfruttare i fondi europei che possono essere un autentico motore di crescita e sviluppo sia a livello personale che di territorio”.

18/11/2025 15:43
Monte San Martino, al via il cantiere per il monastero delle Benedettine: "Torneremo al nostro prega, lavora, accogli"

Monte San Martino, al via il cantiere per il monastero delle Benedettine: "Torneremo al nostro prega, lavora, accogli"

Una storia che attraversa un millennio quella del Monastero delle Monache Benedettine di Santa Caterina a Monte San Martino, l’edificio più antico del paese, reso inagibile dalle scosse del 2016. Da allora le quindici religiose vivono in spazi angusti, in una piccola dependance accanto al complesso storico. Dopo anni di attesa e una progettazione complessa e innovativa, i lavori possono finalmente partire. Con una cerimonia raccolta e sentita è stata benedetta la prima pietra, alla presenza del commissario alla ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, delle suore, dei tecnici, dei progettisti e dell’impresa esecutrice. L’edificio, risalente all’anno 1000, è tutelato dalla Soprintendenza con Decreto n. 9651 del 30 dicembre 1974. L’intervento, finanziato con Decreto n. 5703 del 17 settembre 2025 per un importo di circa 10 milioni di euro, riguarda una superficie lorda di 4.000 metri quadrati articolata in sette corpi di fabbrica, tra cui la chiesa di Santa Caterina. Il programma prevede restauro conservativo e miglioramento sismico del complesso, caratterizzato da murature, solai e coperture molto eterogenei. Prima della progettazione è stato condotto uno studio tecnico-scientifico approfondito in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche. L’installazione di accelerometri e velocimetri ha consentito un monitoraggio dinamico completo dell’edificio, utile a calibrare il modello strutturale e impostare interventi mirati, evitando opere superflue e ottimizzando le risorse. A lavori conclusi è previsto un sistema permanente di monitoraggio sismico, per verificare nel tempo le prestazioni delle opere e il comportamento strutturale del complesso, che tornerà a essere vissuto quotidianamente dalla comunità monastica. Il progetto prevede consolidamenti mirati: rinforzo delle murature (intonaco armato, iniezioni, catene, scuci-cuci), consolidamento o rifacimento di solai e volte, interventi sulle coperture, opere edilizie e restauri delle finiture. Ogni intervento è stato definito sulla basedel comportamento reale dell’edificio, ricostruito grazie allo studio preliminare. “Restaurare un luogo che non è solo patrimonio storico ma anche casa di una comunità viva impone rigore e responsabilità,” afferma il commissario al Sisma 2016 Guido Castelli. “Questo intervento unisce tutela, sicurezza e continuità di vita. Lo facciamo con un metodo scientifico: studio preliminare, modellazione accurata e monitoraggio continuo. È la strada giusta per proteggere il nostro patrimonio e dare certezze alle persone che lo abitano,come le monache che da sempre contribuiscono alla vita spirituale e sociale della comunità. Sono felice che presto potranno tornare nella loro casa, più sicura, e che Monte San Martino potrà riavere un pezzo della sua storia”. Suor Maria Stefania Costarelli, madre badessa racconta: “Sono stati anni duri. Non abbiamo mai fatto venir meno la preghiera e la nostra vocazione, restando fedeli al carisma benedettino. Gli spazi stretti limitano il movimento, soprattutto per le sorelle più anziane. Ora abbiamo la speranza concreta di tornare nella nostra casa, quella che ci ha accolte quando abbiamo scelto la vita monastica. Potremo riprendere pienamente il nostro ‘prega, lavora, accogli’ e avremo posto anche per nove giovani che vorranno seguire la fede”. Le monache, nonostante tutto, non si sono mai fermate: lavorano nei campi, realizzano paramenti sacri, ricami, marmellate, liquori e piccoli manufatti, contribuendo dall’interno del monastero alla vita comunitaria. E torneranno ad accogliere chi vorrà con loro vivere l’esperienza di vita monastica nella foresteria, una volta riaperto il complesso. “È l’edificio storico più antico del nostro paese”, osserva il sindaco di Monte San Martino, Matteo Pompei. “Attorno al monastero è nato il centro storico. Le suore lo tengono vivo da mille anni e sono parte integrante della comunità. Dopo nove anni di attesa la ricostruzione parte davvero. È un nuovo inizio per un edificio complesso, che richiedeva tempo, studi e soluzioni adeguate. Grazie al Commissario Castelli e alla sua Struttura”. Per monsignor Rocco Pennacchio, vescovo dell’Arcidiocesi di Fermo: “Il monastero è un elemento identitario per il paese, con un valore importante dal punto di vista civile e religioso. È una notizia di rinascita di un piccolo comune che custodisce storia e arte, tra cui il Polittico di Crivelli. Inoltre è un complesso vivo e vissuto: per la nostra diocesi rappresenta un riferimento importante. Ringrazio la Struttura Commissariale per l’impegno”. Demetrio Catalini, economo diocesano, ricorda il quadro più ampio: “Nella diocesi abbiamo sette monasteri di clausura, quattro dei quali danneggiati dal sisma. A Montegiorgio e Monte San Giusto i lavori sono in corso, uno è stato riaperto ad Amandola. Questo di Monte San Martino è il più impegnativo per dimensioni e valore. È un momento felice: finalmente rivediamo la luce”.

17/11/2025 17:00
Macerata, Delsa celebra la nuova collezione 2026: "In ogni pizzo l'evoluzione della femminilità" (FOTO e VIDEO)

Macerata, Delsa celebra la nuova collezione 2026: "In ogni pizzo l'evoluzione della femminilità" (FOTO e VIDEO)

Domenica 16 novembre il Teatro la Filarmonica di Macerata ha indossato il bianco per celebrare il Gran Galà delle Spose firmato Delsa. Luci viola e musica elettronica hanno fatto da sottofondo ad un evento che ha raccontato la storia dell'azienda e la trasformazione dell'abito da sposa dagli anni '60 fino ai giorni nostri: una metamorfosi che sembra riflettere e incarnare artigianalmente quella della femminilità stessa. La serata si è aperta con una sfilata dei cavalli di battaglia di Delsa: abiti rétro, dai tagli morbidi e dal sapore vintage, intramontabili e ancora attuali. La raffinatezza dei bustini a frange in stile Charleston e dei modelli boho è stata poi soppiantata dall'accattivante e contemporanea collezione "Appassionante", pensata per l'anno 2026. Si tratta di un debutto in grande stile, che vede l'assortimento di elementi audaci e al tempo stesso eleganti: il guanto a manica lunga viola abbinato al classico abito "a principessa", il filo di perle geometrico e moderno che svetta su un corpetto che strizza l'occhio alla moda ottocentesca. La passerella si è conclusa con la sfilata delle spose Delsa del 2025 e con l'unanime applauso alle vere protagoniste dell'evento, ossia le sarte e le modelliste che hanno contribuito alla creazione di meravigliose opere d'arte in pizzo, raso, chiffon e strass. Il trio musicale Appassionante ha accompagnato un valzer di chiusura sulle note di arie tratte dal Rigoletto e da La Traviata, per poi proseguire con un concerto serale dopo la pausa ristoratrice del buffet, servito nell'atrio della Filarmonica.  "Delsa è stata fondata nel 1969 da mia mamma, Maria Cristina Craglia, che essendo donna ha dovuto affrontare un percorso molto arduo e pieno di ostacoli legati alla cultura del tempo - ha dichiarato Gianluca Salvucci, direttore creativo dell'azienda -  Madre di cinque figli e imprenditrice, con il nostro aiuto è riuscita a cavalcare l'onda dell'economia italiana fino a conquistare i mercati nazionali e internazionali. Oggi siamo qui riuniti per celebrare la nuova collezione 2026, ispirata all'evoluzione della femminilità in tutte le sue forme, che si esprime in ogni abito, in ogni ricamo, in ogni pizzo, cercando così di realizzare quello che è il nostro principale obiettivo, e cioè andare incontro ai gusti delle spose di oggi". Ospite della serata, Eleonora Venturini Storaro, giovanissima e promettente stilista specializzata nell'ambito del corsetto di alta fattura: un elemento raffinato e rétro che negli ultimi anni sta tornando a calcare le passerelle delle più importanti case di moda, comprese quelle specializzate negli abiti da sposa. Si tratta di un capo senza tempo che arricchisce outfit di qualsiasi tipo, da quelli casual a quelli eleganti, a seconda dell'effetto che si vuole ottenere - uno stile talvolta più gotico, talvolta più ricercato e chic. Ed è proprio Delsa a mostrare come questo indumento possa essere estremamente versatile anche quando abbinato all'abito più elegante di tutti, quello da sposa: il corpetto rientra a pieno titolo tra i capi indispensabili per chi desidera conservare uno stile sobrio, sofisticato e al contempo esclusivo. Si tratta del perfetto connubio sartoriale tra tradizione e innovazione.  Le dichiarazioni di Gianluca Salvucci lasciano trapelare l'ipotesi di una collaborazione con la fashion designer, nipote del pluripremiato maestro di fotografia Vittorio Storaro: "Eleonora è una professionista preparata e capace, e noi abbiamo sempre cercato giovani leve all'avanguardia, che sappiano guardare il mondo con ottimismo ed entusiasmo, esattamente come fa Delsa".  

17/11/2025 15:57
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