Scuola e università

Macerata, studenti in piazza per il “No Meloni Day”: “Ci battiamo per il nostro diritto a un'istruzione democratica"

Macerata, studenti in piazza per il “No Meloni Day”: “Ci battiamo per il nostro diritto a un'istruzione democratica"

Anche gli studenti e le studentesse di Macerata scendono in piazza per quello che è stato denominato il "No Meloni day", ovvero venerdì 14 novembre, che corrisponde con la manifestazione "Friday for Future". Una giornata di cortei in tutta Italia e, anche nel capoluogo, il Fronte della Gioventù Comunista ha voluto far sentire la propria voce con una manifestazione organizzata in piazza della Libertà. Una gruppo di giovani si è, infatti, radunato dietro a striscioni in cui si è potuto leggere: "Con FdI scuola di parte, con la lotta scuola di classe" e "Guerra-Repressione-Genocidio. Cacciamo il governo".  Secondo quanto spiegato da Davide Savi, rappresentante dei Giovani Comunisti/e di Macerata, organizzazione giovanile che ha risposto alla convocazione del Fronte della Gioventù Comunista, "stare in questa piazza stamattina non significa saltare un giorno di scuola, stare qui oggi significa battersi per il nostro diritto all’istruzione democratica, quindi accessibile, laica, inclusiva e solidale. Come studenti/esse e come cittadini/e consapevoli del mondo lavorativo che ci aspetta, non possiamo accettare l’aziendalizzazione che ci impongono con ogni riforma dell’istruzione: ovvero verso una scuola che serve gli interessi delle aziende, che basa l’insegnamento sull’occupabilità, quando oggi il lavoro va cercato come l’oro e dà redditi al di sotto dei limiti di sopravvivenza". "Il mercato sta letteralmente impedendo lo sviluppo, l’autorealizzazione e l’indipendenza di noi giovani, seguitare ad educarci così genera una scuola antidemocratica, che non ha alcun interesse a formare cittadini/e attivi/e e consapevoli in società, pronta dare in pasto al mercato del lavoro gli/le studenti/esse in un paese che già fatica a renderlo qualcosa di più che manodopera precaria ed impoverita", aggiunge Savi. "Ecco perché il Pcto diviene obbligatorio per l’ammissione all’esame di stato, nonostante le tragedie enumerate ogni giorno dalla stampa - prosegue l'esponente dei Giovani Comunisti/e -. L’interesse del governo è normalizzare l’insicurezza sul lavoro, reinserire il lavoro minorile e se deve scapparci il morto, che sia d’insegnamento ai vivi. Basta guardare le statistiche: negli ultimi tre anni si è raggiunto un totale di 4 morti e oltre 600 feriti sul Percorso per le competenze trasversali e per l'orientamento (ex alternanza scuola-lavoro). Se già non è un ambiente sicuro per il lavoro e non garantisce le sicurezze di un vero contratto, non fornisce una retribuzione a scapito degli studenti che invece producono un lavoro reale, allora perché lo legittimano? Perché dietro la morale dei grandi vecchi valori si nasconde la cultura dello sfruttamento". "Il ministro Valditara promuove il ritorno a valori 'forti e sani' come la disciplina, l’ordine e la competizione al fine di riportare il premio per il merito: che senso ha parlare però di merito se ci sono famiglie che vengono messe in difficoltà dal caro libri? Che senso ha parlare di merito se ci sono studenti che sono costretti ad arrivare in ritardo perché non hanno a disposizione mezzi di trasporto adeguati? Che senso ha parlare di merito se degli studenti non possono intervenire nella democrazia scolastica perché gli viene negato il diritto a partecipare attivamente alla burocrazia delle scuole? Che merito c’è se la scuola diventa classista - conclude Savi -. In questa stessa città abbiamo l’istituto artistico Cantalamessa suddiviso in tre sedi, senza una consulta studentesca, con spazi mutuati da altre strutture, materiali e spazi dunque spesso non disponibili per i laboratori di indirizzo, o ancora gli studenti provenienti da Piediripa e Casette Verdini, che con l’unificazione delle tratte 10/7 che non rispetta le effettive esigenze di orario degli studenti li mette solo in difficoltà con lo spostamento, per non parlare di come vengano raggirate le norme sul tetto massimo di prezzo per i libri, segnando dei testi come facoltativi abbassando sulla carta la quota complessiva per poi adottarli a tutti gli effetti per le lezioni”. 

14/11/2025 14:00
Cultura, luci e ombre nelle Marche: adolescenti poco nei musei, ma 1 su 2 legge libri extra scuola

Cultura, luci e ombre nelle Marche: adolescenti poco nei musei, ma 1 su 2 legge libri extra scuola

Nelle Marche gli adolescenti tra i 13 e i 19 anni visitano meno musei e siti archeologici rispetto alla media nazionale, ma mantengono una buona abitudine alla lettura. È quanto emerge dalla sedicesima edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia, intitolata “Senza filtri”, diffusa da Save the Children a pochi giorni dalla Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza. Secondo il rapporto, il 52,7% dei ragazzi marchigiani legge libri al di fuori dei testi scolastici, una quota in linea con il dato italiano del 53,8%. Sul fronte della fruizione culturale, invece, i valori risultano più bassi: solo il 44,5% ha visitato mostre o musei (50,1% la media nazionale) e il 37,3% ha visitato siti archeologici, contro il 40,2% del resto del Paese. Ancora più contenuta la partecipazione agli spettacoli dal vivo: il 28,3% è stato a teatro e il 31,9% a un concerto, dati inferiori a quelli nazionali. Un elemento positivo arriva però dall’attività fisica: il 15,3% degli adolescenti marchigiani non pratica alcuno sport, una percentuale migliore rispetto alla media italiana del 18,1%. In totale, gli adolescenti nelle Marche rappresentano il 6,7% della popolazione, un valore leggermente sotto la media nazionale (6,86%). Lo studio di Save the Children dedica un capitolo importante al sistema di cura. Nella regione sono disponibili 18 posti letto in Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (Npia), su poco più di 400 presenti complessivamente in Italia. Critica, invece, la situazione della presa in carico successiva al ricovero: nelle Marche non esiste alcuna struttura residenziale pubblica o accreditata gratuita destinata agli adolescenti. Sul fronte dell’istruzione, il rapporto rileva che il tasso di dispersione implicita nella scuola marchigiana è pari al 7,5%, inferiore alla media italiana dell’8,7%. L’Atlante indaga anche il benessere adolescenziale attraverso un ascolto diretto dei ragazzi. In Italia il 60% degli adolescenti si dichiara soddisfatto di sé, ma il 9% ha vissuto periodi di auto-isolamento dovuti a problemi psicologici. Preoccupano due fenomeni in crescita: quasi un adolescente su otto ha usato psicofarmaci senza prescrizione e il 41,8% ha chiesto aiuto all’intelligenza artificiale nei momenti di tristezza, ansia o solitudine. “L'Atlante fotografa le tante, diverse, adolescenze vissute in Italia da una generazione duramente segnata dall'emergenza Covid, in termini di uso problematico di internet e rischi di isolamento, ma che oggi cerca con forza nuovi spazi di protagonismo – spiega Raffaela Milano, direttrice del Polo Ricerche di Save the Children – Le disuguaglianze economiche, educative e sociali si fanno più pesanti proprio in questa fase cruciale della crescita, rischiando di compromettere il futuro”.      

14/11/2025 11:40
Il rettore McCourt in missione in Cina con la Crui e il Ministero dell’Università

Il rettore McCourt in missione in Cina con la Crui e il Ministero dell’Università

Il rettore dell’Università di Macerata, John McCourt sta partecipando in questi giorni alla missione istituzionale della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane in Cina, organizzata in collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero dell’Istruzione della Repubblica Popolare Cinese. La delegazione ha preso parte al Forum dei Rettori delle Università Cina–Italia nell’ambito della Settimana Italia–Cina della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione: un appuntamento di alto profilo accademico e grande importanza nelle relazioni tra gli atenei dei due paesi, che ha visto la partecipazione della Ministra Anna Maria Bernini e del ministro Huai Jinpeng, insieme a oltre molti rettori e prorettori dei due Paesi. Nel suo intervento durante il forum, il rettore McCourt ha richiamato il ruolo delle università come spazi di dialogo e responsabilità condivisa, sottolineando la necessità di integrare innovazione scientifica e visione umanistica per affrontare le grandi sfide globali, ricordando la figura di Padre Matteo Ricci – Li Madou, gesuita e scienziato maceratese come ponte tra civiltà diverse attraverso conoscenza, lingua e rispetto reciproco. «La cooperazione sino-italiana – ha dichiarato – può essere davvero trasformativa. I doppi titoli, la mobilità accademica, i progetti di ricerca congiunti non sono soltanto strumenti istituzionali: sono atti di fiducia e di immaginazione, che preparano una nuova generazione di leader capaci di pensare criticamente, di agire con etica e di costruire ponti tra culture, come fece, quattro secoli fa, Ricci». A margine dei lavori, il rettore ha partecipato a incontri bilaterali con Wu Zhen, prorettore della Shandong University, e con Xing Jianjun, responsabile di Uni-Italia in Cina, per esplorare nuove prospettive di collaborazione accademica, progetti di ricerca congiunti e programmi di mobilità studentesca. L’occasione della missione è stata anche un momento per incontrare alcuni laureati e dottori di ricerca UniMc attivi in Cina, oggi impegnati in ruoli di prestigio nei settori culturale, diplomatico e scientifico. «È stato un grande piacere – ha commentato McCourt – ritrovare a Pechino straordinari testimoni del valore della nostra formazione umanistica, che sanno dialogare con le sfide globali e portano con orgoglio il nome dell’Università di Macerata nel mondo». Domani il rettore sarà a Hangzhou per i prossimi eventi della Settimana Cina–Italia:  un’occasione unica per rafforzare i legami accademici e scientifici tra i due Paesi. Subito dopo farà ritorno a Pechino, insieme a una delegazione dell’Istituto Confucio, per la Conferenza Mondiale sulla Lingua Cinese promossa dal Ministero dell’Istruzione cinese sul tema “L’innovazione guida, l’intelligenza artificiale potenzia: imparare il cinese senza confini”, un evento che unisce cultura, tecnologia e formazione linguistica a livello globale.

13/11/2025 17:11
Processo penale e rappresentazione mediatica: lezione aperta a UniMc

Processo penale e rappresentazione mediatica: lezione aperta a UniMc

"La rappresentazione mediatica del processo penale" è il tema al centro della lezione aperta organizzata dalla professoressa dell’Università di Macerata Lina Caraceni a chiusura del corso di diritto processuale penale per venerdì 14 novembre alle 16:30, nell’Aula Tulli del Polo didattico Sibillini, in via Convitto 4/D. L’obiettivo è portare l’attenzione su come il grande interesse mediatico, che accompagna tante vicende giudiziarie storiche del nostro paese, si riflette sulla celebrazione dei processi nelle aule di giustizia. L’incontro, a cui parteciperà la direttrice del dipartimento di giurisprudenza Claudia Cesari, sarà introdotto da Glauco Giostra, emerito di procedura penale all’Università di Roma La Sapienza, che ha dedicato buona parte dei suoi studi al tema del rapporto tra processo penale e informazione. Ne discuteranno con lui il vice direttore de “La Repubblica” Carlo Bonini e l’avvocato Carlo Melzi d’Eril del Foro di Milano.

13/11/2025 10:00
Civitanova, Inaugurata la nuova palestra della scuola “Don Milani” di Fontespina

Civitanova, Inaugurata la nuova palestra della scuola “Don Milani” di Fontespina

È stata inaugurata ieri pomeriggio la nuova palestra della scuola primaria Don Milani di Fontespina, appartenente all’Istituto Comprensivo “via Regina Elena”. Un intervento atteso da tempo, reso possibile da un finanziamento condiviso tra Comune di Civitanova Marche e Istituto scolastico, che consente oggi agli alunni di disporre di uno spazio moderno, sicuro e funzionale per le attività motorie e ludiche.   Al taglio del nastro erano presenti il sindaco Fabrizio Ciarapica, la dirigente comunale Maria Antonietta Castellucci, i tecnici comunali, la Dirigente scolastica Elena Rita Fazio e una rappresentanza del corpo docente e degli alunni.  “Siamo felici di consegnare ai bambini della Don Milani una nuova area attrezzata dove poter giocare, muoversi e crescere insieme – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica –. Come Amministrazione abbiamo sempre riservato un’attenzione speciale ai più piccoli e al mondo della scuola, un ambito in cui abbiamo investito molto e continueremo a farlo. Crediamo che la qualità formativa passi anche attraverso spazi moderni, sicuri e accoglienti, come i quattro nuovi asili nido ormai in dirittura d’arrivo, che permetteranno di raddoppiare i posti disponibili da 100 a 200”. La nuova palestra è dotata di pavimentazione antinfortunistica, materiali fonoassorbenti,arredi colorati e attrezzature per la motricità infantile, garantendo così un ambiente accogliente, sicuro e stimolante per lo svolgimento delle attività scolastiche e dei laboratori motori. “Questo traguardo – ha commentato la dirigente scolastica Elena Rita Fazio – è il risultato di un vero lavoro di squadra tra scuola, Comune e famiglie: un sogno coltivato nel tempo e oggi finalmente realizzato. Ringrazio l’Amministrazione per la collaborazione costante”.

12/11/2025 13:40
"Novembre Quantistico": l'Università di Camerino spiega la fisica del futuro, tre incontri al via

"Novembre Quantistico": l'Università di Camerino spiega la fisica del futuro, tre incontri al via

CAMERINO – Prosegue con successo il viaggio nella fisica quantistica promosso dall’Università di Camerino (Unicam). Dopo l'inaugurazione della mostra interattiva “Quantum: la fisica quantistica è per tutti” lo scorso ottobre, l'Ateneo arricchisce il calendario con il ciclo di appuntamenti denominato “Novembre Quantistico”. L’iniziativa, proposta all'interno del progetto di public engagement “ViceVersa” di Unicam, mira ad avvicinare il grande pubblico ai concetti e alle applicazioni della meccanica quantistica attraverso esperienze dirette e il dialogo con i protagonisti della ricerca. L'iniziativa rientra nelle celebrazioni per l’Anno Internazionale delle Scienze e Tecnologie Quantistiche (IYQ 2025). Come sottolinea il professor David Vitali, docente Unicam di Fisica Quantistica, la quantistica non è una disciplina astratta, ma un motore di innovazione che sta rapidamente cambiando il nostro modo di comunicare, calcolare e vivere il mondo digitale. Unicam, attiva da anni nel settore e membro del Consorzio NQSTI, si conferma parte integrante di questa rivoluzione scientifica e tecnologica. Tutti gli incontri sono aperti al pubblico con ingresso libero e si terranno presso la Sala Convegni della Scuola di Studi Superiori “Carlo Urbani”, in via D’Accorso 16 a Camerino. Il ciclo si apre giovedì 13 novembre alle ore 17:30 con il professor David Vitali (Unicam), che presenterà l'incontro dal titolo “Come sbancare il casinò con la fisica quantistica. Il vantaggio quantistico spiegato con un gioco”. L’appuntamento offrirà un’esperienza interattiva e divertente per comprendere i principi che rendono i sistemi quantistici "vincenti" rispetto a quelli classici. Si prosegue martedì 18 novembre, alle ore 18:00, con Anna Parisi, fisica e divulgatrice scientifica e co-autrice del libro “Quanti quanti? La fisica quantistica per tutti”. Sarà l’occasione per scoprire, tra curiosità e aneddoti, come il mondo subatomico influenzi la nostra realtà quotidiana, mostrando quanto la fisica quantistica sia ormai parte integrante della vita di tutti i giorni. Il terzo e ultimo appuntamento è in programma mercoledì 19 novembre alle ore 15:00 con Simone Montangero, professore di Fisica Quantistica all’Università di Padova e direttore del Centro di Calcolo e Simulazione Quantistica. Il relatore, co-autore del volume “Il computer impossibile”, dedicherà l'incontro al futuro del calcolo quantistico e al suo impatto sulla scienza, sulla tecnologia e sulla società, offrendo al pubblico uno sguardo sulle prospettive più avanzate di questa rivoluzione.

11/11/2025 17:11
Unicam premia l'ambasciatore del Kazakistan: benemerenza a Sembayev per la cooperazione Italia-Asia

Unicam premia l'ambasciatore del Kazakistan: benemerenza a Sembayev per la cooperazione Italia-Asia

Si è svolta questa mattina, presso la Sala delle Mura del rettorato dell’Università di Camerino, la cerimonia di conferimento del Diploma di Benemerenza a Sua Eccellenza Yerbolat Sembayev, ambasciatore della Repubblica del Kazakistan presso la Repubblica Italiana. L’incontro, introdotto dal rettore professor Graziano Leoni, dal prorettore vicario professor Emanuele Tondi e dal presidente dell’Istituto Italiano per l’Asia Mario Morgoni, ha rappresentato un momento di riconoscimento e gratitudine per il costante sostegno e l’impegno dell’Ambasciatore nel promuovere la collaborazione accademica e culturale tra il Kazakistan e l’Ateneo camerte.  Si legge infatti nella motivazione ufficiale del conferimento: “Per il costante impegno nel rafforzare i rapporti di cooperazione universitaria e culturale tra il Kazakistan e l’Università di Camerino, favorendo scambi, dialogo e progettualità condivise che contribuiscono alla crescita internazionale dell’Ateneo e alla promozione dei valori di conoscenza e collaborazione tra i popoli”.   Nel corso della cerimonia sono intervenuti anche il professor Luciano Barboni, delegato Unicam ai Programmi di cooperazione e mobilità con Paesi extra-europei, e il professor Carlo Lucheroni, responsabile Unicam per il programma Erasmus+ KA171 – Asia Centrale, che hanno illustrato le attività e le iniziative di collaborazione già avviate tra l’Università di Camerino e diversi atenei kazaki, nell’ambito di progetti di ricerca congiunti, scambi di docenti e studenti, e programmi di formazione internazionale. Con la consegna del diploma, l’Università di Camerino ha voluto sottolineare il valore di un dialogo costante e fecondo con il Kazakistan, che si inserisce nel più ampio impegno di Unicam per la costruzione di una rete di relazioni accademiche globali fondate su conoscenza, innovazione e cooperazione tra i popoli. “Questo riconoscimento – ha sottolineato il rettore Unicam Graziano Leoni – rappresenta un segno concreto della stima e della gratitudine dell’Ateneo verso l’Ambasciatore Sembayev, che ha creduto profondamente nella collaborazione tra il Kazakistan e l’Università di Camerino, sostenendo progetti che valorizzano il dialogo accademico e culturale. La nostra missione internazionale si fonda proprio su queste relazioni sincere e durature, che favoriscono non solo la mobilità e la ricerca, ma anche la costruzione di ponti di amicizia e di conoscenza tra Paesi e persone”.   

10/11/2025 15:18
Laureata Unimc vince il Premio America Giovani: premiata alla Camera dei Deputati

Laureata Unimc vince il Premio America Giovani: premiata alla Camera dei Deputati

Lisa Svizzero, laureata in Mediazione linguistica all'Università di Macerata, 22 anni, originaria di Basciano (Teramo), è tra i giovani laureati e laureate italiani insigniti del Premio America Giovani, riconoscimento promosso dalla Fondazione Italia USA per valorizzare le eccellenze accademiche del Paese. La cerimonia si è svolta il 1° luglio 2025 nella suggestiva cornice della Camera dei Deputati. La giovane ha conseguito la laureata in lingua russa alla triennale di Discipline della Mediazione Linguistica lo scorso 12 novembre 2024, con una tesi dal titolo "Relazioni economiche e politiche tra Serbia e Russia dopo il 24 febbraio 2022", seguita dalla professoressa Giuseppina Larocca. Il lavoro, che combina analisi geopolitica e traduzione specialistica, si distingue per l'approccio interdisciplinare e la capacità di interpretare scenari complessi alla luce della cooperazione internazionale. "Siamo molto orgogliosi del successo di Lisa - commenta il rettore John McCourt -. Il riconoscimento del talento e dell'impegno dei nostri studenti e studentesse è sempre un motivo di ispirazione per l'intera comunità UniMc". Durante il percorso universitario, Lisa ha potuto contare sul supporto dell'Ateneo per svolgere un Erasmus di ricerca tesi a Belgrado, finanziato nell'ambito della rete Uniadrion, che riunisce università dell'area adriatico-ionica. "Lisa - ribadisce la professoressa Larocca -. ha saputo mettere in pratica ciò che insegniamo ogni giorno: la curiosità intellettuale e la capacità di muoversi tra lingue e culture diverse. Questo premio è un riconoscimento sia del suo impegno, sia del valore formativo di un Ateneo che sa preparare eccellenze, creare reti e far crescere talenti".  L'esperienza a Belgrado ha permesso alla studentessa di approfondire le proprie competenze linguistiche e culturali, tornando in Serbia, dove aveva già trascorso un anno di studi nel 2019 grazie a una borsa Intercultura. "Ricevere il Premio America Giovani è stata un'emozione indescrivibile - racconta Lisa -. In genere tendo a sottovalutarmi, ma quel giorno è stato diverso. Essere scelta tra mille neolaureati mi ha fatto capire che nulla è impossibile e che devo credere di più in me stessa. Questo traguardo lo devo ai miei genitori, che mi hanno sempre sostenuta e incoraggiata, permettendomi di arricchire continuamente il mio bagaglio culturale". Per Lisa, questo riconoscimento non è un punto d'arrivo ma un trampolino per nuove sfide: "Mi ha insegnato che non bisogna mai lasciarsi abbattere, perchè ogni difficoltà può essere superata".

10/11/2025 10:35
Macerata, gli ex studenti del 5° AS del Geometri si ritrovano a 30 anni dal diploma

Macerata, gli ex studenti del 5° AS del Geometri si ritrovano a 30 anni dal diploma

Macerata - Giornata di intense emozioni, ricordi e risate per la classe di diplomati Geometri 1994/1995 che, a trent'anni dalla maturità, si è riunita per celebrare l'importante anniversario. Gli ex studenti del 5° AS hanno ritrovato non solo i compagni di banco, ma anche moltissimi dei docenti di quell'anno scolastico, dando vita a un incontro conviviale carico di significato. La domenica è trascorsa rievocando aneddoti giovanili, tra risate di gioia e un pizzico di commozione nel rivivere il giorno del diploma di geometra. Un momento speciale che ha permesso ai partecipanti di ripercorrere i ricordi degli anni di scuola e di fare un bilancio dei trent'anni trascorsi da quel traguardo.

10/11/2025 10:11
San Severino, il “Divini” torna a casa: da lunedì studenti del triennio a lezione nella nuova sede

San Severino, il “Divini” torna a casa: da lunedì studenti del triennio a lezione nella nuova sede

Si chiude un capitolo durato sette anni per la comunità scolastica settempedana: a partire da lunedì, tutti gli studenti del triennio dell'Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Eustachio Divini” inizieranno le lezioni nella nuova e avveniristica sede di viale Mazzini. Si dice così addio, in maniera definitiva, alla sistemazione provvisoria "Alessandro Luzio", utilizzata sin dal terremoto del 2016. L'operazione di trasferimento, che ha visto il coinvolgimento attivo degli studenti nel salutare il vecchio plesso, culminerà formalmente entro i primi giorni di dicembre. La nuova struttura, inaugurata poche settimane fa, si pone come un tangibile simbolo della resilienza e della rinascita del territorio colpito dal sisma. Realizzata su una superficie di circa 6.500 metri quadrati, la scuola vanta ben 32 aule e 21 laboratori specializzati, essenziali per l'alta formazione offerta dall'istituto, che spazia dalla meccanica/meccatronica, all'elettronica, alla chimica, all'informatica, fino alla grafica e comunicazione. Particolare attenzione è stata dedicata alla sostenibilità: il nuovo edificio è un modello di efficienza energetica, classificato come Nzeb (Near Zero Energy Building). È dotato di impianti ad alta efficienza, illuminazione a Led, pannelli fotovoltaici e sistemi di ventilazione e regolazione automatica della temperatura, garantendo un ambiente di apprendimento ottimale e allineato con gli indirizzi formativi all'avanguardia della scuola.     A sottolineare l'importanza dell'evento, il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, invitata dal dirigente scolastico, professor Sandro Luciani, ha presenziato all'ultimo giorno di lezioni del triennio nella sede provvisoria. Il sindaco ha espresso con forza l'emozione e la soddisfazione per questa tappa cruciale: "Vedere i nostri ragazzi uscire da una sede provvisoria e saperli da lunedì nella loro nuova casa è la vittoria della nostra comunità sulla paura e sulle difficoltà del sisma. La nuova scuola, moderna e all'avanguardia, è la certezza di una formazione di qualità e un orizzonte di speranza e crescita per il futuro della nostra città e dei nostri giovani". Con una ditta specializzata già all'opera per assicurare che scrivanie e sedie siano al loro posto, l'ITTS “Divini” torna finalmente a operare in una struttura che si riconferma un punto di riferimento per l'istruzione tecnico-scientifica del Centro Italia.

08/11/2025 12:16
Macerata, due giornate dedicate a Pier Paolo Pasolini: convegno e proiezione di "Teorema"

Macerata, due giornate dedicate a Pier Paolo Pasolini: convegno e proiezione di "Teorema"

A cinquant’anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, la Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi” dell’Università di Macerata dedica due giornate alla riflessione sull’eredità culturale del grande intellettuale friulano. L’iniziativa, dal titolo “In difesa dell’umano. Pasolini tra passione e ideologia”, si terrà martedì 11 e mercoledì 12 novembre e vedrà la partecipazione di Paolo Desogus, docente alla Sorbonne Université di Parigi, tra i più attenti studiosi di Pasolini, autore dell’omonimo volume pubblicato da La nave di Teseo nel 2025. La prima giornata, martedì 11 novembre, si aprirà alle 16.45 presso la Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata con la presentazione del libro di Desogus. Insieme all’autore dialogheranno Costanza Geddes De Filicaia e Sergio Labate, docenti dell’Università di Macerata, con il coordinamento di Carla Danani, direttrice della Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi”. Alle 21, al Cinema Italia di Macerata, è in programma la proiezione del film “Teorema”, scritto e diretto da Pasolini. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento dei posti.  Mercoledì 12 novembre, dalle 9 alle 12 nell’Aula Magna della sede di via Don Minzoni 22/A, si terrà un seminario di approfondimento sull’attualità letteraria, filosofica e politica di Pier Paolo Pasolini, che vedrà ancora una volta il dialogo tra Desogus e Labate, con il coordinamento di Carla Danani.  L’appuntamento rientra nel ciclo di seminari “Comunità di pratiche” promossi dalla Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi” dell’Università di Macerata e rappresenta un’occasione per rileggere la figura di Pasolini come intellettuale capace di interrogare il mondo e le sue trasformazioni, guidato – come scrive Desogus – da “una bussola della contraddizione” che ancora oggi orienta la riflessione sull’umano.  

08/11/2025 11:00
Corsi di perfezionamento per insegnanti: un business fuori controllo

Corsi di perfezionamento per insegnanti: un business fuori controllo

Abilitazioni costosissime e a numero chiuso, corsi informatici e linguistici, master aggiuntivi per perfezionare le proprie conoscenze, un concorso che dovrebbe garantire l’accesso ad un impiego a tempo indeterminato ma che, in realtà, costituisce l’ennesima falla di un sistema alimentato dalla disperazione di persone che farebbero di tutto pur di lavorare. Si tratta del mondo dell’insegnamento, lo stesso cui un tempo si poteva accedere con un diploma e, nella peggiore delle ipotesi, con un concorso. Era semplice: si studiava e poi si entrava a lavorare. Cosa è cambiato da allora? Innanzitutto, si è acquisita la consapevolezza che, per impartire insegnamenti e per empatizzare con gli studenti, studiare non è sufficiente. Un bravo insegnante deve sì padroneggiare la sua materia, ma anche saper cogliere le diverse sfaccettature all'interno di un’aula: dall’alunno con una situazione familiare difficile, fino a quello con bisogni educativi speciali. Parallelamente a questo, è cambiato il ruolo: un tempo si trattava di un posto "comodo", con il contratto a tempo indeterminato, le tanto invidiate ferie e il prestigio della cattedra, dove c'era la possibilità di usare la bacchetta. Tuttavia, a quel sistema basato sul terrore e sulle ginocchia nude sul grano, è subentrato uno più virtuoso, fondato sull’autorevolezza e sulle note disciplinari. Fin qui, nulla di sbagliato, se non fosse che ad oggi sono gli stessi insegnanti a dover tornare sui banchi da eterni studenti. I corsi da frequentare e gli esami da sostenere per iniziare ad esercitare la professione sono obbligatori e a pagamento. Il costo dei cosiddetti "percorsi abilitanti", fondamentali per accedere alla prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS), si aggira intorno ai 2.500/3.000 euro: una cifra piuttosto alta, se si pensa al fatto le persone che vi accedono sono costituite principalmente da studenti e neolaureati, categorie prive di una solidità economica per antonomasia. Se una buona parte di essi, però, sa di poter contare sul sostegno finanziario della propria famiglia, alcuni ne restano inevitabilmente esclusi. È una selezione tutt’altro che naturale, piuttosto pecuniaria. Si tratta di un ingranaggio inceppato già in partenza, a cui si aggiungono tuttavia altri elementi determinanti nel renderlo ancora più discriminatorio e penalizzante nei confronti dei meno abbienti. Dal momento in cui i costosissimi percorsi formativi per l’insegnamento sono praticamente indispensabili per iniziare a lavorare con una certa continuità e che tutti gli aspiranti docenti devono averli frequentati e superati, l’unico modo per salire in graduatoria e avere così maggiore probabilità di essere contattati dalle scuole è raggiungere un punteggio più alto rispetto ai propri colleghi. E qui subentra l’ennesima strategia di lucro da parte delle università (siano esse pubbliche o private) e dei vari istituti di alta formazione: corsi di perfezionamento da centinaia o addirittura migliaia di euro, certificazioni informatiche e linguistiche, specializzazioni aggiuntive che si rivelano in realtà l’ennesima speculazione su concetti triti e ritriti. Gli stessi esami da superare all’interno di questi “approfondimenti didattici” sono dei veri e propri pro forma - il più delle volte, si tratta di test a risposta multipla ripetibili fino al superamento della prova. Insomma, il meccanismo è chiaro: più si paga, più si ha la possibilità di lavorare. Non è una questione di competenze attinenti alla professione o alle specifiche classi di concorso perché, nell’attuale ordine delle cose, tutto fa brodo: il professore di latino, così come quello di educazione fisica, ottiene ben 6 punti in più con un livello C2 (il più alto che si possa raggiungere) in una lingua straniera, 12 punti con un anno di servizio civile (sta al lettore cercare di immaginare in che modo questa attività possa essere attinente all’ottenimento di una cattedra), 2 punti con strampalate certificazioni informatiche in cui agli “studenti-insegnanti” viene spiegato il funzionamento di un tablet e di una lavagna multimediale - e qui è importante ribadire che i principali destinatari di questo genere di contenuti sono giovani leve perfettamente in grado di utilizzare autonomamente un dispositivo elettronico. Stando così le cose, non sarebbe certo un’esagerazione parlare di «industria scolastica», un apparente ossimoro che in realtà definisce l'innegabile e fattuale degenerazione del mondo dell’istruzione, in cui alla padronanza della materia si antepone la disponibilità a esborsare cifre discutibili in cambio di punti extra per garantirsi la scalata delle graduatorie. Ancora una volta, però, la colpa non è da ricercare in chi cavalca la crisi del mondo scuola cercando di trarne profitto, né tantomeno in coloro che si adeguano a un sistema che non hanno contribuito a creare: la responsabilità, l’unica, è dello Stato e del Ministero dell’Istruzione, ai quali spetta il compito di risanare i danni provocati negli ultimi anni. Se davvero si trattasse di competenze necessarie all’esercizio della professione, e non di mere strategie di marketing finalizzate a speculare sulle speranze dei giovani e delle loro famiglie, basterebbe rendere i corsi accessibili a tutti: abbassarne i prezzi e far sì che le istituzioni coprano parte delle spese organizzative, introdurre l’opportunità di frequentare alcuni di questi insegnamenti durante i rispettivi percorsi universitari, includendoli così nella consueta tassazione annuale. Le possibilità, a ben pensare, sarebbero molteplici. Resta da chiedersi, dunque, se le ultime riforme scolastiche siano realmente rivolte al benessere del corpo docente e degli studenti, o non piuttosto al solo interesse delle istituzioni stesse. 

07/11/2025 17:46
Macerata, a Palazzo Lazzarini la mostra di Isidora Brankovic: la migrazione come coreografia quotidiana del corpo

Macerata, a Palazzo Lazzarini la mostra di Isidora Brankovic: la migrazione come coreografia quotidiana del corpo

La Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi” dell’Università di Macerata ha inaugurato ieri “Economies of Movement”, la mostra di Isidora Brankovic, allestita a Palazzo Lazzarini (Corso Matteotti 43, Macerata). L’esposizione resterà aperta fino al 29 novembre, dal lunedì al venerdì, ore 10–13 e 15–20 e il sabato mattina, ore 10-13. All’inaugurazione, insieme all’artista e alla direttrice della Leopardi Carla Danani ha partecipato l’assessore comunale all’Università Katiuscia Cassetta. L’iniziativa si inserisce nell’ambito della rete delle Scuole Superiori Universitarie “Educating Future Citizens”, che coinvolge atenei italiani di eccellenza nella costruzione di percorsi interdisciplinari dedicati alla cittadinanza consapevole, alla ricerca e alla creatività. Attraverso il programma di residenze d’artista e di scrittura, la Scuola “Leopardi” offre a giovani autori e collettivi un ambiente di ricerca e produzione. Dopo l’esperienza inaugurale di Frank Bölter, la Scuola accoglie ora Isidora Brankovic, che ha sviluppato a Macerata un progetto dedicato al rapporto tra corpo, lavoro e migrazione. «La partecipazione al concorso e la residenza a Macerata – racconta Brankovic – sono state un’opportunità per osservare la migrazione non solo come tema, ma come esperienza che si manifesta in tempo reale, attraverso il lavoro, lo spazio e il corpo». Durante la residenza, l’artista serba ha lavorato presso l’Atelier di via Garibaldi 20, in collaborazione con studenti e studentesse della Scuola “Giacomo Leopardi”, con cui ha indagato il concetto di progetto artistico come processo collettivo e condiviso. «Ho percepito la città – aggiunge – come uno spazio in cui i confini tra arte e vita quotidiana si dissolvono: il forno, il magazzino, il teatro e persino l’autobus diventano scene di un’indagine sul lavoro, sul movimento e sull’appartenenza». La residenza si è arricchita anche di due laboratori al Liceo Artistico “Cantalamessa” di Macerata, condotti insieme ai professori Paolo Brasca e Marco Cristofori, che hanno accompagnato gli studenti nello sviluppo del pensiero creativo e nella comprensione del processo di creazione di un’opera contemporanea. Le opere in mostra – tra video, azioni performative e installazioni – nascono da un’indagine sui gesti e sulle discipline del corpo in rapporto al lavoro. «Tutto comincia dalla pulizia – spiega l’artista – l’atto più elementare del lavoro, che diventa metafora di disciplina, invisibilità e inizio di ogni trasformazione». Attraverso la sua ricerca, Brankovic interpreta la migrazione come una “coreografia quotidiana del corpo”: non semplice attraversamento di confini, ma adattamento costante ai ritmi e agli spazi del lavoro contemporaneo. «Considero il mio lavoro come una riflessione sui rapporti tra corpo e capitale, tra lavoro e identità – afferma –. Desidero parlare delle forze invisibili che strutturano la nostra quotidianità e che ci determinano profondamente». L’esperienza maceratese, conclude, «è stata un’occasione per esplorare, dubitare, mettere alla prova i limiti tra lavoro, identità e spazio – e per trovare, attraverso questo processo, un nuovo linguaggio con cui parlare di migrazione».

07/11/2025 17:00
Diritto del Lavoro: assegnato a UniMc il premio alla memoria dell'avvocata Daniela Carbone

Diritto del Lavoro: assegnato a UniMc il premio alla memoria dell'avvocata Daniela Carbone

È Mario De Letteriis il vincitore della prima edizione del Premio di Laurea in diritto del lavoro alla memoria dell’avvocata Daniela Carbone, istituito presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Macerata. Il riconoscimento è stato conferito oggi dalla direttrice del Dipartimento Claudia Cesari nel corso di una cerimonia che ha visto la partecipazione di Guido Canavesi, direttore della Scuola di specializzazione in Diritto sindacale del lavoro e della previdenza, dell’avvocato Leonardo Carbone, padre di Daniela e finanziatore del premio, Filippo Olivelli, docente di diritto del lavoro di UniMc, di Roberto Scendoni, docente di medicina legale, e di Marco Mancini, direttore dell’Inps di Macerata. Istituito con una convenzione tra l’Università di Macerata, l’Associazione giuslavoristi italiani – sezione Marche, il Centro Studi in diritto del lavoro “Domenico Napoletano” – sezione Marche e la Camera civile picena, il premio mira a valorizzare l’impegno degli studenti e a promuovere la cultura giuridica del lavoro. Il premio, di mille euro, è dedicato alla memoria dell’avvocata Daniela Carbone, giuslavorista di grande competenza e passione civile, allieva della Scuola di specializzazione Unimc, e viene assegnato al laureato o alla laureata che abbia conseguito il miglior voto nella disciplina di diritto del lavoro e diritto della sicurezza sociale del corso magistrale in Giurisprudenza. La commissione giudicatrice, composta da Claudia Cesari per l’Università, Maurizio Cinelli per il Csdn, da Carlo Alberto Nicolini per l’Agi e da Maria Capponi Croci per la Camera civile picena, ha individuato in Mario De Letteriis il vincitore per l’anno accademico 2023/2024, sulla base del punteggio di laurea e dei criteri stabiliti dal regolamento. De Letteriis ha discusso una tesi dal titolo “Il lavoro delle persone con disabilità nella Pubblica amministrazione”, distinguendosi per la qualità dell’approfondimento e per l’attenzione ai profili giuridici e sociali dell’inclusione lavorativa. La figura di Daniela Carbone, cui il premio è intitolato, rappresenta un modello di impegno intellettuale e professionale: laureata con lode in Giurisprudenza alla Sapienza, specializzata in diritto del lavoro e previdenza sociale a Macerata, autrice di numerosi contributi scientifici e coautrice del volume di riferimento “Ordinamento previdenziale dell’Avvocatura” (2021), è stata consigliera dell’Ordine degli avvocati di Ascoli Piceno, socia storica del Centro Studi in diritto del lavoro “Domenico Napoletano” e Segretario generale aggiunto del Centro nazionale. Il premio vuole essere, oltre che un riconoscimento accademico, un segno di continuità con la sua eredità scientifica e umana, capace di ispirare le nuove generazioni di studiosi e professionisti del diritto del lavoro.

06/11/2025 18:16
John McCourt presidente Erua: l'Unimc guida l'European Reform University Alliance

John McCourt presidente Erua: l'Unimc guida l'European Reform University Alliance

La leadership dell'European Reform University Alliance (Erua) prosegue nel suo percorso di rinnovamento dinamico. Nel corso dell'ERUA Summit 2025, in corso presso l’Università dell’Egeo sull'isola di Lesbo, si è tenuto questa mattina il passaggio di consegne ufficiale tra la rettrice della Mykolas Romeris University, Inga Zalenienė, e il rettore dell'Università di Macerata John McCourt, nuovo presidente del Consiglio dei rettori dell'Alleanza. Al fianco del nuovo presidente, in qualità di vicepresidente, sarà Eduard Mühle, rettore della European University Viadrina Frankfurt (Oder). Insieme guideranno Erua nella prossima fase di crescita, collaborazione e innovazione, con l'obiettivo di contribuire alla costruzione di un panorama universitario europeo sempre più aperto, inclusivo e creativo. Nel suo intervento di insediamento, McCourt ha pronunciato un discorso intenso e programmatico, sottolineando lo spirito collegiale che caratterizza l'Alleanza: "Il ruolo di presidente è quello di primus inter pares, il primo tra pari, e farò affidamento sulla saggezza e sul sostegno dei miei sette colleghi rettori, così come sull'energia e la creatività della nostra straordinaria comunità Erua - a partire dagli studenti, che sono il cuore di tutto ciò che l’Alleanza vuole realizzare, insieme ai nostri ricercatori, ai docenti e al personale". "Dobbiamo essere orgogliosi dei risultati raggiunti - ha proseguito - ma anche consapevoli di quanto resta ancora da fare. Ciò che conta ora sono i risultati concreti: progressi visibili e impatti misurabili. Erua riunisce università situate ai margini territoriali dell'Europa, luoghi dove le idee hanno sempre attraversato confini, lingue e tradizioni. Una delle nostre ambizioni comuni è far sì che le periferie contino: trasformarle in centri di creatività, sperimentazione e progresso. Nel prossimo anno, che vedrà la costituzione formale della personalità giuridica dell'Alleanza, lavoreremo insieme per rafforzare questa visione, consolidando la cooperazione, promuovendo l'inclusione e dando voce alla diversità delle nostre regioni per contribuire a un'università europea più aperta e innovativa". La delegazione dell'Università di Macerata è presente in Grecia per partecipare ai numerosi tavoli di lavoro del Summit, che riuniscono studenti, docenti, dirigenti universitari e partner regionali degli otto atenei membri per riflettere sui nuovi confini geografici, disciplinari e sociali dell'istruzione superiore. L'Alleanza ERUA - European Reform University Alliance - comprende otto università: University of the Aegean in Grecia, European University Viadrina Frankfurt (Oder) in Germania, New Bulgarian University in Bulgaria, Università di Macerata in Italia, Université Paris 8 in Francia, Mykolas Romeris University in Lituania e University of Las Palmas de Gran Canaria in Spagna.

06/11/2025 17:00
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