Sano a sapersi di Fabrizio Scoccia

L'ovaio policistico: che cos'è e quali sono i rimedi

L'ovaio policistico: che cos'è e quali sono i rimedi

La salute delle donne merita una particolare attenzione perché oltre ad avere una rilevanza come tutti gli esseri umani, senza distinzione di genere sulla qualità della vita, ha anche una sua valenza sociale che si ripercuote nella possibilità e gestione della maternità, nella vita e gestione della famiglia, nel loro impegno nel lavoro.  Tra le condizioni patologiche riconducibili alla donna l’ovaio policistico è sicuramente una delle sindromi femminili che hanno una maggiore incidenza. Ne parliamo con la dottoressa Maria Cristina Magagnini, medico specialista in endocrinologia e malattie del metabolismo con Master di II livello in andrologia, medicina della riproduzione e della sessualità, consulente presso il centro medico Associati Fisiomed. Dott.ssa Magagnini, oggi tra le giovani donne si sente parlare molto della sindrome dell'ovaio policistico (PCOS). Cos'è? "La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è il disturbo endocrinologico più diffuso tra le donne in età fertile, avendo una prevalenza dell'8-13%. È una condizione clinica caratterizzata da una variabilità di segni e sintomi. La diagnosi si basa sui criteri di Rotterdam e richiede almeno 2 di queste tre condizioni: irregolarità mestruali, iper androgenismo clinico (dosaggio degli androgeni tramite prelievo ematico al terzo giorno del ciclo mestruale) o biochimico (ad es irsutismo, acne e alopecia) e quadro ecografico compatibile con policistosi ovarica (che richiede dei parametri ben precisi). Nel complesso si tratta di un'importante disfunzione dell'apparato riproduttivo femminile che sfocia però in una complessa alterazione di tipo metabolico, estetico e riproduttivo".  Quindi quali sono i sintomi che devono fare allarmare?  "Solitamente l'oligoamenorrea (mancanza del ciclo mestruale) è il segno che più preoccupa le giovani donne. Altre volte si tratta di peluria in eccesso (irsutismo), acne o caduta di capelli, la cosiddetta alopecia androgenetica".  Invece dal punto di vista metabolico, quali sono i problemi a cui si riferisce? "Le donne con PCOS, ad esempio, hanno un rischio maggiore di sviluppare il diabete mellito di tipo 2. La maggior parte è insulino-resistente e/o obesa, e ha difficoltà a perdere peso nonostante diete spesso rigide".   Ha parlato di riproduzione. Può la PCOS incidere sulla fertilità?  "Assolutamente sì, irregolarità mestruale significa anche alterata ovulazione, quindi a volte non si fa diagnosi in adolescenza, ma arrivano in ambulatorio giovani 30enni che da anni provano ad avere figli, senza successo".   Esiste una cura? "Esistono dei trattamenti sintomatici. Sicuramente il primo consiglio rimane correggere lo stile di vita, inteso come alimentazione e attività fisica, soprattutto per le donne in sovrappeso o obese. Il resto dipende dalla problematica principale. Non esiste una cura univoca. Tutto va personalizzato e studiato in base alle necessità della paziente e in base al problema che presenta in quel preciso momento". Grazie Dottoressa Magagnini.

26/01/2025 10:30
"Medico di medicina generale: figura chiave della nostra vita"

"Medico di medicina generale: figura chiave della nostra vita"

Incontrando un mio vecchio amico, compagno di liceo ai Salesiani di Macerata, abbiamo parlato del suo lavoro, della pensione raggiunta dopo quasi 40 anni di servizio, lui medico di base ad Ancona. Il medico di base o di famiglia, che dir si voglia, è da sempre la figura di riferimento quotidiana per la preservazione della salute dei cittadini. E’ medico, spesso confidente, a volte anche amico. E’ una visione allargata della tutela della salute coinvolgendo fiducia ed attenzione reciproca nella cura del corpo, ma anche valutazione della qualità della vita, persino esplorazione dei sentimenti. E’ il medico di famiglia, la figura storica di riferimento sempre presente e in ogni caso di aiuto.  Il Dottor Luigi Fiordelmondo, quasi per 40 anni medico di medicina generale ad Ancona, ha voluto descrivere in un libro intitolato "Quando il medico non è solo di famiglia" la sua esperienza professionale, l’evoluzione del ruolo nel tempo e anche le frustrazioni sopraggiunte a deteriorare la missione. Il libro ha già ricevuto un riconoscimento in un concorso letterario. Voglio riportare l’introduzione perché penso possa aiutare tutti ad un proficuo rapporto con una figura fondamentale per la nostra vita. “Volevo fare il medico condotto come il dottor Manson del romanzo di Cronin. Ho finito per fare il medico di famiglia, il medico di base, il medico generico, il medico di medicina generale, il medico curante, ma non il medico condotto e il problema non fu non essere in Scozia ai tempi di Cronin, ma l’essere in Italia ai tempi della riforma sanitaria. Correva l’anno 1978 e il 23 dicembre di quell’anno nasceva il Servizio Sanitario Nazionale. La diversità degli appellativi denotava, fin d’allora, la varietà di interpretazioni che venivano attribuite a questa particolare figura di sanitario. Medico, ma anche psicologo, ma anche sociologo, ma anche soprattutto medico “prescrittore”, preferibilmente “appropriato” secondo le normative del Servizio Sanitario Pubblico.  Quando mi si chiedeva che lavoro facessi dicevo il medico. Se la domanda richiedeva anche una distinzione precisa, per tagliar corto dicevo: 'il medico della Mutua' e tutti capivano anche se le Mutue non c’erano più. La cosiddetta “appropriatezza prescrittiva” è stata, insieme alla frequente difficoltà dei collegamenti Internet con il Ministero dell’Economia e Finanza (MEF), forse anche per mia responsabilità, il costante incubo nei 38 anni di attività. Oltre ovviamente a quello degli anni bui della pandemia da Covid 19. Si dirà in maniera ironica, ma non troppo, “facevi anche l’esperto contabile”? In effetti, come un bravo ragioniere, dovevo inviare ogni giorno e da ciò l’ansia per la linea Internet, tutte le ricette dematerializzate che effettuavo. In tempo reale venivano controllate dal MEF, sia nell’appropriatezza, sia per verificare se si fosse superato o meno il budget di spesa. In tutti questi anni, per ottenere un seppur minimo risparmio siamo passati dalla dotazione di un ricettario verde, di formato verticale, nel quale potevi scrivere diversi farmaci l’uno di seguito all’altro, ad un ricettario rosso, molto più contenuto, di formato orizzontale, nel quale potevi scrivere, anche perché non c’era spazio per altro, un numero massimo di due farmaci. Non più quindi collutori, lavande per l’igiene intima, saponi, creme o parafarmaci di qualsiasi genere. Avevamo scoperto la razionalizzazione e il contenimento della spesa! Con Internet poi nacque la ricetta senza materia detta appunto dematerializzata. Avevamo fatto un’ulteriore magia. La carta della Zecca dello Stato sulla quale incredibilmente si dovevano prescrivere i farmaci non c’era più. In effetti la carta c’era, ma non era quella nobile e costosa della Zecca, bensì un semplice formato A5 prodotto dalla stampante del tuo PC (personal computer) che diventò nel frattempo indispensabile in ambulatorio, come lo era il lettino per le visite se non di più. Dopo due anni di servizio in ospedale, quando scelsi il territorio e me ne andai, l’Aiuto del reparto mi disse: “Ottima scelta ragazzo, sarai libero e Primario di te stesso”. Non immaginava che sopra a me, in quella nuova avventura, avrei avuto il MEF e il Direttore generale dell’Azienda Sanitaria, non immaginava nemmeno che mi sarebbero accadute vicende e situazioni che andavano oltre la clinica e che comunque valevano la pena di essere vissute ed anche raccontate”.  

19/01/2025 11:10
"La musica come terapia, riduce stress e ansia": intervista al dottor Mauro Galantino

"La musica come terapia, riduce stress e ansia": intervista al dottor Mauro Galantino

La musica rilassa, rasserena, emoziona, a volte commuove, sempre crea quel collegamento tra la mente e il cuore che tracima benessere che va ad espandersi a tutto il corpo. La musica è salute o la salute è musica, è la sensazione del sublime stato che si guarda allo specchio quando le note ci rapiscono.  Abbiamo la fortuna di approfondire il suggestivo argomento con un medico che è anche giornalista e raffinato critico musicale. Il dottor Mauro Galantino è medico del lavoro e medico termale e già nello svolgimento della sua professione si intuisce la propensione alla ricerca del benessere e di una condizione sempre migliore della qualità della vita. Nella sua passione per la musica riesce inoltre a coniugare la scienza con i sentimenti più intimi e i sogni che la musica sa propinare. Ci affidiamo a lui, è pugliese, ma anche un grande amante ed amico delle Marche. Non manca mai a tutte le manifestazioni musicali che popolano i programmi culturali e di spettacolo, soprattutto agli appuntamenti dello Sferisterio di Macerata e dell’Arena di Verona. La rubrica Sano a sapersi vuol fare ai suoi lettori un regalo ed un augurio di Buon Natale e Felice Anno Nuovo proponendo un’amichevole e dotta conversazione con l’ amico Mauro Galantino. Questa volta partiamo dalle Marche: come è andata quest’anno la stagione dello Sferisterio a Macerata? "La 60° Edizione del MOF 2024 si è conclusa con il più grande successo di pubblico e di fatturato di sempre! Diverse le serate 'sold out'. Non poteva mancare l’omaggio di Macerata a Puccini, nel centenario della morte, con due delle tre opere in cartellone. E poi il concerto evento per i 60 anni con la luna tornata sullo Sferisterio ad ascoltare le note; la spettacolare messa in scena de 'I Carmina Burana';  l’iniziativa per i giovani con le prove d’assieme allo Sferisterio; i Concerti dislocati in varie location della città; gli Aperitivi Culturali a mezzogiorno con artisti, filosofi e giornalisti ad interrogarsi sui vari temi del MOF; il “Progetto “InOpera” con la mission che la cultura può e deve diventare una preziosa occasione di coesione e di crescita sociale, volta alla prevenzione della marginalità e del disagio sociale, che ha visto crescere anche gli sponsor privati, tra cui Associati Fisiomed, polo emergente d’eccellenza della sanità marchigiana sempre attento anche a patrocinare iniziative d’inclusione sociale. E poi il ROF di Pesaro, con il periodico omaggio al moderno e sempre più gradito Rossini; il festival della vicina Ravenna, ormai città adottiva del mio compaesano Maestro Muti e della sua giovane prestigiosa orchestra".   In Arena, invece, siamo all’Edizione 101?! "Il Festival Areniano a Verona ha raggiunto un importante traguardo, la veneranda età di 101 anni! L’edizione 2024 è iniziata con il botto, con due serate evento 'sold out', la prima dedicata al Belcanto lirico italiano, patrimonio mondiale immateriale dell’umanità, trasmessa in mondovisione, con Riccardo Muti protagonista; la seconda con la Turandot, omaggio anche di Verona a Puccini. E poi un super cartellone ricco delle opere che hanno reso il palcoscenico areniano famoso a livello mondiale con anche qui serate speciali con artisti straordinari (Bolle, Netrebko, Domingo, etc) e pagine di musica immortali. Da sottolineare la presenza sulle gradinate dell’Arena di un pubblico più giovanile. L’Arena di Verona si conferma anche per il 2024 la location ideale dove sono passati e passeranno anche tutti i grandi artisti della musica cosiddetta “leggera” e d’autore. Da sottolineare numeri record di spettatori e di incassi anche qui, con crescita progressiva del pubblico giovanile". E nel resto d’Italia come è andata? "Molto bene!  L’appeal della musica 'colta' è sempre più grande, i vari cartelloni si sono arricchiti di nuovi contenuti e proposte che non solo hanno incontrato il favore dei tradizionali appassionati ma anche di giovani e neofiti con tariffe ed agevolazioni loro dedicate. Ormai ne sono sempre più convinti operatori turistici ed Istituzioni pubbliche e private: i Festival d’Estate hanno rappresentato un potente volano per le economie delle vacanze dei territori interessati. Il 2024 è stato soprattutto  dovunque l’anno di Puccini. Il compositore toscano l’ha fatta da padrone, non solo nella sua Torre del Lago, dove si è celebrata la 70° edizione del Puccini Opera Festival, firmato da una grande vecchia conoscenza dei maceratesi e dello Sferisterio, Pier Luigi Pizzi, ma un po’ dovunque. Alle Terme di Caracalla di Roma tanti grandi eventi e con il famoso architetto Massimiliano Fuskas chiamato a firmare i progetti creativi di Tosca e Turandot per l’omaggio dovuto a Puccini. A Ravello si è giunti alla 72° edizione, pur in una difficile congiuntura economica che stava minando questo festival che si svolge in un luogo privilegiato da una scenografia naturale inimitabile (per dirla con Pasolini e lo stesso Wagner) ed altrettanto famoso nel mondo. Stessa situazione per la rassegna “Un’Estate da Re” che si svolge nell’altrettanto splendida Reggia di Caserta. Sempre a Sud, come non citare il festival di Taormina nella emozionante location del suo Teatro Antico che rende anche le cose semplici, uniche al mondo e che ha riproposto Enrico Castiglione a firmare la Manon Lescaut? E poi, la mia Martina Franca, in Puglia, cittadina aristocratica di grande bellezza e fascino, che nel 2024 ha festeggiato il suo 50° compleanno, rivendicando con orgoglio la propria storia e riaffermando il suo ruolo nel panorama italiano ed internazionale, quale sede ideale del Belcanto, con la riscoperta e la riproposizione di alcuni titoli cosiddetti minori, per l’occasione con l’orchestra del bellissimo Teatro Petruzzelli di Bari come partner. Per fortuna, in Italia, le Città della Musica sono tante, con importanti Festival Musicali, rassegne concertistiche, operistiche e balletti che insieme ad altre iniziative artistiche e culturali promuovono il territorio".   Questa è una rubrica dedicata soprattutto alla Salute: Musica e Lavoro: cosa dicono gli esperti? E che ne pensa Lei, che è anche Medico del Lavoro? "Come sempre, ci sono due scuole di pensiero, suffragate da studi e ricerche e che tengono conto dei vari tipi di lavoro. In linea di massima, però, si può dire che ascoltare musica al lavoro favorisce la produttività dei dipendenti e contribuisce a creare un ambiente positivo e vivace. Riduce lo stress, le sensazioni negative, facilita le relazioni interpersonali con gli altri colleghi, può rendere più scorrevoli compiti di routine, evitare noia e stanchezza mentale, avere, insomma, un migliore stato d’animo e la giusta carica! Parallelamente, ascoltando ripetutamente musica con le cuffie, si corre il rischio di isolarsi dagli altri, con riflessi negativi sul lavoro di gruppo e sulla capacità di raggiungere insieme un obiettivo comune. Ascoltare musica aiuta soprattutto a svolgere le attività noiose e ripetitive, aumenta la nostra creatività ed in genere aiuta la concentrazione. Naturalmente queste considerazioni sono soggettive e variano da persona a persona ed a seconda delle personali abitudini, ma è scientificamente provato che i suoni, le melodie, l’armonia sono in grado di agire sullo stato d’animo umano: l’importante è riuscire a trovare il giusto equilibrio tra le emozioni generate dalla musica e l’attività che si sta svolgendo e trasformarle in energia positiva.  In che modo la musica ci fa stare meglio? Quali sono i meccanismi scientifici di cui Lei parla? "L'ascolto della musica  favorisce il rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione del piacere, riduce l'ansia e lo stress attraverso l'abbassamento del livello di cortisolo, l'ormone legato allo stress; ritarda anche l'invecchiamento cerebrale, come dimostrano vari studi pubblicati su riviste scientifiche internazionali. Inoltre la musica attiva anche alcune aree del nostro cervello che regolano le emozioni, stimolando il rilascio di ormoni associati al piacere, le cosiddette endorfine! I tre elementi fondamentali della 'musica pura', cioè di quella senza parole, ossia ritmo, melodia ed armonia, sono privi di caratteristiche logico/deduttive, proprie del linguaggio verbale, e quindi in un contesto di più difficile razionalizzazione, hanno il vantaggio di un accesso privilegiato alla nostra sfera emotiva. Sì, possiamo affermare che la Musica è una forma di comunicazione non verbale che è in grado di esercitare effetti favorevoli sulla stanchezza collegata al lavoro, allo stress, alla tristezza, noia, alla sofferenza in generale. Lei sta dicendo che ascoltare musica può diventare una sorta di terapia, di musicoterapia, insomma? "Esattamente. La musicoterapia è una disciplina specialistica che utilizza il linguaggio musicale quale forma di comunicazione non verbale. La Musica è composta da suoni, che attraversano l’apparato uditivo fino ad arrivare a quello cognitivo. Essa invia segnali al cervello ed in particolare al sistema limbico (che controlla l’emotività), permettendo l’evocazione di emozioni, sensazioni e stati d’animo, contribuisce a sbloccare repressioni e resistenze. In altre parole, la Musica è un’altra dimensione rispetto alla Ragione ed al linguaggio verbale. Ed è anche per questo che è molto accessibile anche a coloro che hanno difficoltà con il verbale, come le persone affette da autismo, disabilità intellettive, sindromi genetiche. La musicoterapia è considerata ormai uno strumento essenziale del percorso educativo e riabilitativo di questi pazienti".  La musica, in fondo, ha sempre accompagnato le vicende umane? "Proprio così. Basti pensare al suo utilizzo durante tutti gli eventi delle comunità in ogni luogo e tempo (cerimonie religiose, politiche, militari, funebri, riti pubblici e privati, etc); alla sua presenza nelle produzioni cinematografiche; nei teatri, dove se accostata a testi letterari, ne sottolineava ed amplificava il significato".  Quanto è importante, invece, studiare musica? "È importantissimo non solo studiare musica ed imparare a suonare uno strumento, ma soprattutto acquisire una sensibilità e curiosità musicale che non verranno perse con il passar del tempo. Poi l’insegnamento della teoria musicale e la pratica dello strumento stimola diverse aree del cervello, potenziando la memoria, l’attenzione e la capacità di apprendimento, oltre il ragionamento logico e la comprensione matematica".  Cosa ci aspetta, per finire, nel panorama musicale di questi ultimi giorni del 2024? "Ormai da tempo la Musica accompagna tutte le nostre tradizioni natalizie. Su tutti gli eventi, il celeberrimo Concerto di Capodanno del teatro La Fenice a Venezia che 'se la gioca' con quello di Vienna per il primo posto in Europa. Poi il variegato programma Natale ’24 predisposto dall’Auditorium Parco della Musica di Roma che vedrà esibirsi Allevi, Piovani, la Mannoia, Brachetti, Peppe Barra, la PFM e tanti altri, e dal Teatro dell’Opera di Roma. Non saranno da meno il San Carlo di Napoli, con i suoi importanti appuntamenti per le famiglie a prezzo 'politico' ed i 'Dialoghi Sinfonici' per avvicinare i giovani alla comprensione della cosiddetta “Musica colta” e le tante iniziative del Regio di Torino, il Carlo Felice di Genova, il teatro del Maggio Fiorentino di Firenze con l’eterno Zubin Mehta, il Teatro Massimo di Palermo, il Petruzzelli di Bari (che chiuderà un anno di successi di pubblico proprio con Puccini) il Teatro Pavarotti di Modena (che riproporrà la favola musicale de “Il piccolo Spazzacamino”), l’Auditorium di Milano che chiuderà l’anno con il capolavoro Beethoveniano, la celeberrima IX Sinfonia che quest’anno compie 200 anni ma che continuerà in eterno a commuoverci, simboleggiando il testamento spirituale e la forza morale di un grande uomo e compositore, oggi più che mai di grande attualità per il suo messaggio di fratellanza e di solidarietà tra i popoli del pianeta, oltre i tanti teatri famosi e meno noti dei più piccoli comuni d’Italia, ognuno con il suo programma musicale delle feste! Il vero Re di Natale continuerà ad essere, però, in tutto il mondo lui, Petr Il’ic Cajkovskij, con i balletti delle bellissime favole de “Il Lago dei Cigni” e de Lo Schiaccianoci".  

22/12/2024 10:40
Fisiomed, l'intervista all'ad Enrico Falistocco: "Il 2024 un anno di arrivo per una nuova ripartenza"

Fisiomed, l'intervista all'ad Enrico Falistocco: "Il 2024 un anno di arrivo per una nuova ripartenza"

Incontriamo Enrico Falistocco, amministratore unico del centro medico Associati Fisiomed in una mattinata freddina con il sole che appare e ricompare tra nuvole sparse spruzzando ad intermittenza un po’ di calore, una sensazione piacevole. L’apprezza anche Enrico Falistocco nella passeggiata che ci concediamo chiacchierando. È reduce l’amministratore unico di Associati Fisiomed da una serata calda ed impegnativa in un ristorante di Civitanova Marche dove è tradizione annuale che tutto il mondo che partecipa in qualche modo al lavoro del centro medico si ritrovi per gli auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo.  Enrico Falistocco, come è andata la serata degli auguri? "È stata molto bella, ormai da anni amiamo concederci una serata con una buona cena, insieme alla mia famiglia, ai dipendenti e collaboratori Associati Fisiomed, ai medici ed operatori sanitari nostri consulenti, agli amici, ai rappresentanti istituzionali che amano ed apprezzano il nostro lavoro, tutti magari accompagnati dai loro familiari. Quest’anno per ravvivare ancora di più la serata abbiamo offerto un po’ di musica ed il Karaoke, una grande famiglia per un’occasione di amicizia e serenità, nella nostra intimità lontano dai riflettori. Non è mancata naturalmente anche qualche mia riflessione sul nostro lavoro nel 2024 e di quello che potrà essere nell’anno che verrà".  Ecco, appunto, che anno è stato il 2024 per Associati Fisiomed? "È stato importante, direi fondamentale e per certi aspetti anche emozionante per me e per tutti quelli che lavorano con noi. Alla fine del 2023, per la precisione il 28 ottobre, era stata inaugurata la nostra nuova sede a Sforzacosta, in via Giovanni XXIII. Costruita ed attrezzata secondo i migliori canoni di una struttura sanitaria moderna ed accogliente, ma poi sono i risultati ed i giudizi di chi vi lavora e di chi usufruisce dei servizi che certificano la bontà dell’opera. Risonanza magnetica alto campo 1.5 Tesla, risonanza magnetica aperta, TAC 128 strati ad alta definizione, mammografia 3D con tomosintesi, elettromiografia per citare alcune tecnologie di ultima generazione presenti che hanno soddisfatto le aspettative di professionisti di primo livello che le utilizzano e i tanti pazienti che hanno richiesto i servizi. In quella sede abbiamo poi riservato uno spazio alla comunicazione medico-scientifica con professionisti del settore. Sono stati svolti nel 2024 5 convegni di aggiornamento per operatori sanitari del territorio, inoltre una lunga serie di conferenze ed incontri con associazioni e gruppi. La cultura della salute e la prevenzione in primo piano è l’obiettivo”. Questo, Enrico Falistocco, è un aspetto interessante, perché un’attività rivolta all'informazione e alla prevenzione? "Perché il nostro obiettivo è creare un modello di servizio sanitario dove è fondamentale ed essenziale una sicura diagnosi e una buona cura, ma senza trascurare la prevenzione della malattia che è alla base della buona salute individuale e collettiva. Anzi, dirò di più, il centro Medico Associati Fisiomed è impegnato anche in un altro aspetto importante della salute: la ricerca del benessere. Nel territorio siamo promotori di molti sport attraverso le associazioni e squadre che li praticano, naturalmente curiamo l’aspetto sanitario degli atleti con il nostro centro di medicina dello sport, ma soprattutto vogliamo stimolare e sottolineare quanto lo sport sia importante per la crescita fisica e della personalità dei giovani. Per venire poi incontro alla passione sportiva del territorio abbiamo anche inserito il nostro nome nella denominazione della squadra professionistica di A2 di volley maschile, Banca Macerata-Fisiomed. Sempre nell’ottica di un benessere sociale partecipiamo a numerose attività culturali ed artistiche del nostro territorio: stagione dello Sferisterio, Musicultura, calendario delle rappresentazione del Teatro Politeama di Tolentino, del teatro di Corridonia etc…inoltre progetti istituzionali di educazione civica e prevenzione come Woman is life" Il 2024 è stato anche un anno di ampliamento di vostre strutture nel territorio? "Sì, alle 5 già presenti, le voglio ricordare: quella nuova e caposaldo già citata, quella storica di Via Natali sempre a Sforzacosta, un centro medico a Tolentino con specialisti e dove svolgono anche il loro lavoro medici di medicina generale, a Corridonia centro dedicato alla salute dell’infanzia e a pratiche salutistiche esempio Yoga, un laboratorio analisi convenzionato a Civitanova Marche, si sono aggiunti nel 2024 un laboratorio analisi a Tolentino, l’ex Mocchegiani, e un poliambulatorio a Casette d’Ete denominato San Michele".  Da questa grande attività e grande sviluppo nel 2024 di Associati Fisiomed cosa si aspetta per il futuro? "Abbiamo calcolato che circa 95.000 donne e uomini si sono rivolti ad Associati Fisiomed nell’ultimo anno per risolvere problemi di salute, non ben calcolati, ma tantissimi hanno usufruito della nostra informazione per la prevenzione, per l’aggiornamento e per il sostegno delle attività sociali. Tutto questo certifica che Associati Fisiomed ha un ruolo ben definito per venire incontro a tutti gli aspetti della salute individuabili in un territorio. Il 2024 non è stato quindi solo un anno di arrivo, deve essere anche di partenza perché il nostro impegno ed il nostro modello faccia parte di un progetto più grande dove le istituzioni pubbliche e private possono trovare un punto d’incontro e ristrutturare un sistema che salvaguardi la salute di tutti i cittadini, con la stessa possibilità per tutti. Noi abbiamo già canali di collaborazione e convenzione con strutture associative ed anche assicurative per facilitare il raggiungimento dell’obiettivo, ma l’aspettativa è ancora più grande. Associati Fisiomed pronto ad analizzare proposte e progetti che vadano in questo senso”. Buon Natale Enrico Falistocco e che il 2025 possa soddisfare tutte le sue aspettative.

15/12/2024 10:40
Diagnostica per immagini, la rivoluzione dell'intelligenza artificiale: colloquio con il dott. Marcello Bartomioli

Diagnostica per immagini, la rivoluzione dell'intelligenza artificiale: colloquio con il dott. Marcello Bartomioli

La diagnostica per immagini dagli anni ‘80 del secolo scorso in poi ha fatto passi enormi e questo grazie all'introduzione del computer. Siamo passati dalla sola radiologia tradizionale basata sull'uso di raggi X a nuove metodiche che hanno rivoluzionato la medicina come l’ecografia, la TAC, la risonanza magnetica (RM), la TAC CONE-BEAM. Ora siamo di fronte ad un’altra grande rivoluzione e sfida cioé l'I.A.(Intelligenza Artificiale) che è destinata a dare un altro importante impulso. Ne parliamo con il Dr. Marcello Bartomioli specialista in radiologia diagnostica già responsabile del servizio TAC e risonanza magnetica del servizio di Radiologia dell’Ospedale di Macerata ed attuale collaboratore presso “Associati Fisiomed”. Dr. Bartomioli le chiediamo innanzi tutto quali sono le nuove frontiere della diagnostica per immagini? "L'I.A. di fatto già presente in alcune apparecchiature TAC e risonanza magnetica (RM) e nei sistemi ris-pacs, che i radiologi utilizzano per visualizzare le immagini e per la refertazione, ogni giorno di più sta crescendo ampliando e migliorando le sue possibilità di utilizzo. Viene utilizzata in tutte le fasi di lavoro dell'attività radiologica quotidiana, cioè dalla produzione delle immagini, all’interpretazione delle stesse e infine anche nella refertazione. Grazie alla I.A nella fase di produzione delle immagini le apparecchiature sono in grado di ottimizzare i parametri di acquisizione migliorando la loro qualità a fronte di una significativa  riduzione dei tempi dell'esame, il che comporta miglior confort per il paziente e un aumento della produttività con riduzione dei tempi di attesa. Nel successivo passo di interpretazione delle immagini l 'I.A. aiuta il radiologo in quanto riesce ad  indicargli, seppur in maniera acritica, le zone ritenute non normali; in termini più semplici vede di più di quanto faccia l'occhio umano migliorando le possibilità diagnostiche. In ultimo, ma non certo per importanza, può essere utilizzata nella refertazione guidando il radiologo nella compilazione del referto, che è il momento più importante e conclusivo dell'atto radiologico". Allora dottore visto il gran lavoro e aiuto dati dall' I.A. voi medici radiologi siete destinati a scomparire? "Quando si parla di I.A. in tutti i campi e perciò anche in quello medico questo è il pericolo paventato. Io non credo ci sia questo pericolo; trattasi sempre di una macchina che non ha quella sensibilità, esperienza e soprattutto quella capacita creativo-interpretativa della mente umana. Va visto come un nuovo importante strumento che non sostituisce l'uomo, ma che si integra con gli altri strumenti a nostra disposizione migliorando il lavoro e le performances diagnostiche. Facendo un confronto la paragonerei all’organo che nella musica è considerato il re degli strumenti musicali, ma che da solo non riesce a produrre il suono di una intera orchestra frutto dell’integrazione di tanti strumenti diretti sapientemente dal maestro d’orchestra che in questo caso mi permetto di dire è il medico radiologo. Con queste apparecchiature dette “pesanti”  integrate dalla I.A. mi riferisco a TAC e RM, ha ancora un senso la radiologia tradizionale quella per intenderci ereditata da Rontgen con la scoperta dei raggi X nel 1895 ? "Sicuramente sì. Non dobbiamo credere che la complessità tecnologica porti in ogni caso e sempre a un miglioramento della diagnosi. Il concetto base in medicina è di arrivare alla diagnosi seguendo la via più semplice, meno dispendiosa e meno impattante per il paziente. Qui ritorna l'importanza dell'uomo: sarà il medico prescrivente in base al  colloquio, sintomatologia e visita del paziente a porre un quesito clinico e indirizzare il paziente al medico radiologo che nel ventaglio di offerte radiologiche sceglierà la metodica più appropriata. Per esempio nel sospetto di una frattura sarà sicuramente la radiologia tradizionale la metodica di prima scelta". Come vi ponete voi operatori di fronte all'avvento della I.A.? "Per noi operatori del settore e cioè medici e tecnici dal 1980 in poi è stato un susseguirsi di innovazioni e siamo stati incalzati dalla tecnologia. Come già detto con ecografia, TAC e RM abbiamo dovuto rinnovare il nostro bagaglio culturale e in alcuni casi ricominciare proprio da capo. Faccio l'esempio più tangibile: il passaggio dalla famosa 'lastra' alla radiologia digitale con immagini su dischetto; ormai è cosa di tutti i giorni, ma è stata una rivoluzione epocale. Dai pesanti ed ingombranti e costosi pacchi di 'lastre' siamo passati alle immagini su dischetto che tutti possiamo consultare da casa e che ci arrivano anche tramite posta elettronica.  Il passaggio non è certo stato facile in quanto abbiamo dovuto cambiare completamente l'organizzazione dei reparti di radiologia e le modalità di lavoro. Alcuni colleghi radiologi i più anziani non sono riusciti ad adattarsi a questi cambiamenti ed hanno preferito persino abbandonare la professione. Come vediamo queste innovazioni non sono indolori, adesso ci aspetta la I.A. ma ormai siamo più allenati e vaccinati ai cambiamenti e come sempre 'Iniziare un nuovo cammino spaventa, ma dopo ogni passo che facciamo ci rendiamo conto di come era pericoloso rimanere fermi' (Roberto Benigni)"  

08/12/2024 11:00
La salute sociale e l'impegno per il benessere dell'umanità: intervista doppia a Deborah Pantana e Beatrice Bistocco

La salute sociale e l'impegno per il benessere dell'umanità: intervista doppia a Deborah Pantana e Beatrice Bistocco

La salute individuale e collettiva ha la sua base in una diffusione di cultura che riceve gli stimoli da iniziative pubbliche, progetti istituzionali e da volontà personali inserite in associazioni di volontariato e di solidarietà. In ogni caso c’è bisogno dell’opera di persone che abbiano a cuore il benessere sociale e la salvaguardia dei diritti umani con altruismo ed amore verso gli altri, forse il modo più efficace per ricercare la propria serenità ed il proprio benessere.  In questo periodo prenatalizio numerose sono le occasioni in cui chi è impegnato in questa sua "missione" ricerca sostegno e diffonde informazioni sui propri obiettivi nella speranza di coinvolgere sempre più uomini e donne in una benefica attività. Abbiamo scelto un progetto istituzionale, ideato ed alimentato nel territorio dalla consigliera per la parità della provincia di Macerata, dott.ssa Deborah Pantana denominato "Woman is life". Sull’altro fronte del volontariato interessante il lavoro di Beatrice Bistocco, estetista presso le Terme S. Lucia di Tolentino, che nel territorio del maceratese rappresenta l’associazione "Africa Mission", con sede nazionale a Piacenza e sede operativa regionale nelle Marche a Pesaro; si occupa da tanti anni della sopravvivenza ed emancipazione delle popolazioni più povere del mondo, nel cuore del continente africano.  Dott.ssa Pantana, quando è nato il progetto "Woman is life" e che cosa si prefigge? “Il progetto “Woman is life” è nato circa un anno fa in una bella manifestazione a Recanati con la presenza della maestra di ballo, giudice della trasmissione televisiva “Ballando con le stelle”, Carolyn Smith, alle prese anche lei con l’insorgere e la cura del tumore del seno. “Woman is life” vuole raccogliere la trattazione di problematiche legate alla vita delle donne che negli uffici pubblici sono spesso in ordine sparso. Vuole occuparsi del lavoro delle donne, della sicurezza e del trattamento economico, vuole occuparsi del gravissimo problema della violenza sulle donne, della prevenzione delle malattie caratteristiche femminili, dell’emancipazione e del rispetto sociale in generale della donna".  In che modo esercitate l’attività di "Woman is life"? "Abbiamo fatto un corso per spiegare alle donne le loro problematiche sul posto di lavoro e come affrontarle. Abbiamo promosso manifestazioni nel territorio, a Castelsantangelo sul Nera, ad Appignano, Serrapetrona dove con l’aiuto di specialisti abbiamo parlato di prevenzione e tutela della salute della donna". Per l’immediato futuro? "Nell’immediato, domenica 1 dicembre presso “La Serra” di Civitanova Marche, ristorante e struttura per l’intrattenimento, con il patrocinio del Comune di Civitanova Marche ed il supporto di qualche sponsor, parleremo di 'Woman is Life' e dei suoi obiettivi. La manifestazione è aperta a tutti, sarà anche possibile cenare con una quota di € 50, in parte devoluta al progetto ed ascoltare buona musica. Il 6 dicembre poi a Macerata, nell’ambito della manifestazione “Tipicità” sarà presentato il logo di “Woman is life”, saranno aperte le iscrizioni con la possibilità di usufruire da subito di una convenzione di agevolazione nei servizi sanitari di “Associati Fisiomed”, il centro medico attrezzatissimo con più sedi nel territorio che ci è stato vicino fin dalla fase embrionale nel nostro progetto. Sarà nell’occasione presente Maria Laura De Vitis, un personaggio televisivo che presenterà il suo libro con le sue esperienze di donna". Per il 2025? "Le manifestazioni di comunicazione per la prevenzione saranno numerose, le convenzioni oltre a quella sanitaria con Associati Fisiomed saranno anche ricercate nel commercio alimentare e dell’abbigliamento". Complimenti dott.ssa Pantana e buon lavoro.  Beatrice Bistocco, estetista presso le Terme S. Lucia di Tolentino, è un esempio del volontariato personale e presta la sua opera nell’ambito dell’associazione “Africa Mission”. Signora Bistocco, di che cosa si occupa “Africa Mission”? “Africa Mission è nata 40 anni fa per iniziativa di un sacerdote, Don Vittorio Pastori, ha sede nazionale a Piacenza, una sede operativa regionale nelle Marche a Pesaro. Si occupa dell’Africa, dei territori più poveri di quel continente dove mancano cibo, acqua, ogni servizio socio-sanitario è molto raro e quando c’è offre assistenza ad un territorio vastissimo; manca una scuola per tutti, con una percentuale di analfabetismo altissima. Attualmente l’attività di “Africa Mission” è concentrata in alcune zone dell’Uganda, tra le più bisognose". Cosa l’ha spinta ad impegnarsi in questa associazione? "Come quasi sempre l’informazione specifica è avvenuta tramite conoscenze ed amicizie. Quello che mi ha spinto ad un impegno più incisivo sono i valori di generosità, solidarietà ed umanità in cui credo. Ho avuto anche la fortuna di avere amico e di usufruire dei suoi insegnamenti un medico di Macerata, mio medico di famiglia, il Dr. Gabriele Torresi che aveva ben saldi quei valori e li praticava ogni giorno nel suo lavoro. Adesso non c’è più, io dedico proprio a lui la mia missione di solidarietà. Sono andata anche personalmente in quei luoghi e mi sono resa conto delle estreme esigenze per una vita appena passabile di quella gente". Cosa fa la volontaria Beatrice Bistocco nel nostro territorio? "C’è stata qualche mese fa una mostra fotografica in un palazzo del comune di Tolentino sull’attività di “Africa Mission”, poi abbiamo partecipato ad un incontro a San Ginesio con le scuole dove si parlava dell’acqua e della sua importanza. La sua mancanza in quei luoghi dell’Africa forse è il problema più importante. A Serrapetrona c’è stato uno stand dimostrativo nell’ambito della Sagra della Vernaccia".  E nell’immediato futuro? "Questo è importante: per contribuire a finanziare l’apertura di un pozzo di acqua in Uganda che si chiamerà “Gabriele Torresi” è stata organizzata una cena solidale presso il refettorio dei frati di San Nicola di Tolentino per la sera di sabato 30 novembre. Il menù è ricco, i frati sono maestri in cucina, la quota è di € 30, parte andrà al progetto del pozzo. Per prenotarsi chiamare il n° 347 7829184. Spero in una grande partecipazione e prego di prenotare subito, i frati vogliono sapere in anticipo quanto devono preparare".  Per il 2025? “Io conto di tornare in quei luoghi in Africa e dare un contributo di impegno diretto per qualche tempo”.  Grazie Beatrice e buon lavoro.  

24/11/2024 11:50
La salute del piede tra tacchi, 'ballerine' e chirurgia: conversazione con il dottor Ferranti

La salute del piede tra tacchi, 'ballerine' e chirurgia: conversazione con il dottor Ferranti

Il piede è un elemento del nostro corpo dalla complessa struttura anatomica. Non può essere definito un organo perché non ha una fisiologia specifica e una funzione peculiare, ma essendo alla base e sopportando il peso del nostro corpo è determinante in più funzioni. È fondamentale il piede nella deambulazione, fondamentale nell’equilibrio statico e dinamico dell’intero organismo con un rapporto sinergico e di "collaborazione" con l’intero scheletro. Importante e determinante l’impulso che nel camminare il piede dà al ritorno circolatorio del sangue venoso dagli arti inferiori tanto che i flebologi lo definiscono "il secondo cuore". Multipla e complessa l’anatomia del piede, multiple e complesse le funzioni.  Le insidie patologiche che ne compromettono il buon funzionamento sono soprattutto le fratture e le deformazioni strutturali. Negli interventi terapeutici è necessario cercare di ripristinare l’equilibrio della funzionalità iniziale. Ne parliamo con il Dr. Stefano Ferranti, chirurgo ortopedico che ha dedicato i suoi studi specialistici alle riduzioni delle deformazioni del piede e della caviglia con tecniche più conservative possibili, come la chirurgia percutanea, già sperimentate ed omologate. Il Dr. Ferranti, già responsabile medico in struttura pubblica, è oggi consulente in centri medici territoriali tra cui Associati Fisiomed.  - Dr. Ferranti,  perché molte persone soffrono di dolori ai piedi? "Il piede è una struttura anatomica molto complessa costituita da numerose ossa, numerose articolazioni, tendini e legamenti. Il piede deve sorreggere e permettere il passo e la corsa coinvolgendo quindi tutto il peso della persona. Questo determina un progressivo deterioramento delle strutture anatomiche suddette dipendente da fattori genetici, traumi, malattia artrosica, cambiamenti ormonali. La donna risulta essere il soggetto più colpito da questi cambiamenti". - Quali sono le patologie più frequenti? "Senza dubbio le deformità anatomiche riguardanti il piede sono: l’alluce valgo, il dito a martello, le metatarsalgie. Meno frequenti il piede piatto e il piede cavo. Le suddette patologie sono causa di dolore durante la deambulazione e difficoltà ad indossare la calzatura. Dopo ormai 45 anni di professione medica e di particolare attenzione alla patologia del piede, posso permettermi di dare un consiglio ai pazienti: è fondamentale curare in modo conservativo le suddette patologie e ricorrere alla chirurgia soltanto quando il trattamento conservativo risulterà inefficace. - La chirurgia è sempre necessaria ed eventualmente che tipo di intervento? "Quando il trattamento conservativo non produce effetti risolutivi è necessario ricorrere alla chirurgia. Oggi la chirurgia dispone di molte tecniche. Negli ultimi anni la chirurgia percutanea nata negli Stati Uniti d’America e portata in Europa da Mariano de Prado ha riscontrato un grande interesse. Da circa venticinque anni, Il dottor Andrea Bianchi, in libera professione ed il sottoscritto, in ambito ospedaliero, sono stati i primi ad utilizzarla in territorio Italiano con ottimi risultati. La tecnica chirurgica attraverso l’utilizzo di strumentario dedicato e con mini incisioni, consente di correggere gran parte della patologia del piede. Possiamo dire che nel bagaglio culturale del chirurgo devono essere comprese più tecniche che possono essere attuate a seconda dei casi".  - Esiste una prevenzione? "Purtroppo dobbiamo affermare che la prevenzione si può fare ma non potrà escludere una evoluzione sintomatica della patologia del piede. Si consiglia di utilizzare scarpe comode a pianta larga con tomaia morbida. Il tacco non deve essere superiore a 4/5 cm per non sovraccaricare le teste metatarsali. Anche le cosiddette scarpe "ballerine" sono sconsigliate in quanto causano una tensione eccessiva sul tendine di Achille e sulla fascia plantare. Alla comparsa di dolore, tilomi alla pianta del piede, possono essere consigliati i plantari ricordando che il loro utilizzo modifica la postura e non sempre sono ben accetti. La prescrizione degli stessi deve essere attenta e responsabile".  

17/11/2024 11:50
Il trattamento fisioterapico del dolore: dagli atleti agli anziani, ecco tutte le risposte

Il trattamento fisioterapico del dolore: dagli atleti agli anziani, ecco tutte le risposte

La Iasp (International Association for the Study of Pain - 1986) definisce il dolore come "un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno". Il dolore è un sintomo secondario di molte patologie di vario genere ed eziologia. Alcuni tipi di dolore possono essere trattati e ridotti con interventi fisioterapici specifici e mirati, complementari a volte a trattamenti farmacologici, ma comunque sempre efficaci per una risoluzione delle cause che può essere definitiva e che, se ben attuati non comportano nessun effetto collaterale negativo. Ne parliamo con il fisioterapista Vincenzo Di Costanzo, operatore presso il centro medico Associati Fisiomed di Macerata. Qual è il ruolo della fisioterapia nella gestione del dolore cronico? "La fisioterapia è una risorsa fondamentale per la gestione del dolore cronico, che spesso riguarda condizioni come la lombalgia, la cervicalgia e le artrosi. Attraverso un approccio personalizzato, il fisioterapista combina tecniche come la terapia manuale, l’esercizio terapeutico e le terapie strumentali per alleviare il dolore e migliorare la qualità della vita. In alcuni casi, vengono utilizzate anche tecnologie avanzate come le onde d’urto per ridurre l’infiammazione e favorire la rigenerazione dei tessuti. Inoltre, i fisioterapisti educano i pazienti a svolgere esercizi a casa per migliorare la mobilità e gestire autonomamente il dolore, riducendo la dipendenza dai farmaci". Come la fisioterapia può aiutare gli anziani a gestire il dolore e migliorare la qualità di vita? "Negli anziani, la fisioterapia svolge un ruolo chiave nella gestione del dolore legato a problemi muscolo-scheletrici come l’artrosi e le patologie degenerative. Attraverso esercizi di rinforzo muscolare, allungamento e tecniche di mobilizzazione articolare, il fisioterapista aiuta a migliorare la mobilità e ridurre la rigidità. Per il dolore cronico, tecniche come la terapia manuale e la laserterapia possono essere efficaci per ridurre le infiammazioni. Inoltre, i fisioterapisti specializzati in riabilitazione vestibolare possono lavorare e migliorare l'equilibrio, insegnano agli anziani movimenti sicuri per evitare sforzi eccessivi e prevenire le cadute, migliorando l’autonomia e la qualità della vita anche in età avanzata".  In che modo la fisioterapia contribuisce alla gestione del dolore negli atleti? "La fisioterapia è essenziale nella gestione del dolore negli atleti, che spesso affrontano lesioni da sovraccarico o infortuni acuti. I fisioterapisti usano tecniche di terapia manuale per alleviare tensioni muscolari e migliorare la mobilità delle articolazioni, associandole a trattamenti con terapie strumentali e il taping neuromuscolare per ridurre il dolore e favorire la guarigione. Gli atleti ricevono anche programmi di esercizi personalizzati per rafforzare i muscoli coinvolti, prevenendo ricadute. La fisioterapia sportiva aiuta non solo a trattare il dolore esistente ma anche a ridurre il rischio di nuovi infortuni, permettendo agli atleti di mantenere una prestazione ottimale". Quali sono i benefici dell’esercizio terapeutico nella gestione del dolore? "L’esercizio terapeutico è una componente fondamentale della fisioterapia per la gestione del dolore, sia cronico che acuto. Attraverso movimenti specifici e progressivi, il fisioterapista guida il paziente a migliorare forza, flessibilità e resistenza, riducendo la percezione del dolore. Gli esercizi terapeutici aiutano a rafforzare i muscoli di sostegno e a stabilizzare le articolazioni, prevenendo ulteriori danni e favorendo un recupero più rapido. Inoltre, l’esercizio fisico rilascia endorfine, sostanze naturali che agiscono come antidolorifici, migliorando il benessere psicofisico. Questo approccio non solo allevia il dolore, ma aiuta i pazienti a recuperare fiducia e autonomia".  

10/11/2024 11:30
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