Sembrava una conseguenza del forte vento che aveva soffiato nella notte, ma la caduta del pino in viale Indipendenza, avvenuta domenica notte, era da tempo prevista dai residenti. Da mesi, infatti, gli abitanti della zona avevano allertato il Comune riguardo alle precarie condizioni della pianta, con radici ormai vecchie che avevano persino provocato crepe nei locali vicini. Nonostante le segnalazioni, nessun intervento è stato fatto in tempo per evitare il crollo.
"Più volte abbiamo avvertito il Comune delle condizioni critiche della pianta, inviando una serie di Pec a cui non è pervenuta risposta", affermano i cittadini. Le radici, evidentemente molto vecchie, avevano già creato crepe nei locali vicini, ma nessun intervento era stato eseguito in tempo per evitare il disastro. "Il Comune mi ha fatto sapere che provvederà al risarcimento danni dell'auto", dichiara sconsolato il giovane proprietario, che ora si ritrova con una vettura "solo da buttare via".
Fortunatamente, non ci sono stati feriti, ma i danni non si sono limitati alla sola auto. La facciata della vicina Chiesa di Santa Croce ha subito graffi causati dal pino durante la caduta, mentre un palo della luce è stato abbattuto. "Solo la fortuna ha voluto che il pino cadesse nelle prime ore del mattino", commenta un altro residente, preoccupato per i rischi che si sarebbero corsi se la caduta fosse avvenuta in un momento di maggior affluenza. "È una zona molto frequentata dai bambini, soprattutto quelli che partecipano al catechismo".
L'eccessiva inclinazione della pianta era stata notata da tutti, persino dai clienti della barberia vicina. "I miei clienti non facevano altro che parlare di quanto fosse inclinato quel pino", racconta il barbiere della zona. "Per sicurezza, avevamo persino applicato dei distanziatori per monitorare eventuali movimenti della pianta. E infatti, domenica notte, è successo quello che è successo".
La preoccupazione ora cresce per altri pini vicini, come quello a pochi metri di distanza, che sembra mostrare segni di precarietà simili. In vicolo Santa Croce, un altro pino, questa volta di proprietà privata, ha già provocato lo spostamento di un cancello. La domanda che ora si pongono tutti è: si interverrà prima che si verifichi un fatto tragico?
Sembrava una conseguenza del forte vento che aveva soffiato nella notte, ma la caduta del pino in viale Indipendenza, avvenuta domenica notte, era da tempo prevista dai residenti. Da mesi, infatti, gli abitanti della zona avevano allertato il Comune riguardo alle precarie condizioni della pianta, con radici ormai vecchie che avevano persino provocato crepe nei locali vicini. Nonostante le segnalazioni, nessun intervento è stato fatto in tempo per evitare il crollo.
"Più volte abbiamo avvertito il Comune delle condizioni critiche della pianta, inviando una serie di Pec a cui non è pervenuta risposta", affermano i cittadini. Le radici, evidentemente molto vecchie, avevano già creato crepe nei locali vicini, ma nessun intervento era stato eseguito in tempo per evitare il disastro. "Il Comune mi ha fatto sapere che provvederà al risarcimento danni dell'auto", dichiara sconsolato il giovane proprietario, che ora si ritrova con una vettura "solo da buttare via".
Fortunatamente, non ci sono stati feriti, ma i danni non si sono limitati alla sola auto. La facciata della vicina Chiesa di Santa Croce ha subito graffi causati dal pino durante la caduta, mentre un palo della luce è stato abbattuto. "Solo la fortuna ha voluto che il pino cadesse nelle prime ore del mattino", commenta un altro residente, preoccupato per i rischi che si sarebbero corsi se la caduta fosse avvenuta in un momento di maggior affluenza. "È una zona molto frequentata dai bambini, soprattutto quelli che partecipano al catechismo".
L'eccessiva inclinazione della pianta era stata notata da tutti, persino dai clienti della barberia vicina. "I miei clienti non facevano altro che parlare di quanto fosse inclinato quel pino", racconta il barbiere della zona. "Per sicurezza, avevamo persino applicato dei distanziatori per monitorare eventuali movimenti della pianta. E infatti, domenica notte, è successo quello che è successo".
La preoccupazione ora cresce per altri pini vicini, come quello a pochi metri di distanza, che sembra mostrare segni di precarietà simili. In vicolo Santa Croce, un altro pino, questa volta di proprietà privata, ha già provocato lo spostamento di un cancello. La domanda che ora si pongono tutti è: si interverrà prima che si verifichi un fatto tragico?
Un'abitazione temporaneamente inagibile e il gatto della padrona di casa morto per intossicazione. Sono le conseguenze di un incendio divampato stamattina, intorno alle 7 di questa mattina, in una palazzina di due piani in via Saffi a Montecosaro.
Le fiamme, partite dal piano terra, forse a causa di un corto circuito, hanno sprigionato una densa nube di fumo che ha raggiunto anche il piano superiore e non ha dato scampo all'animale domestico. In quel momento nell'abitazione non era presente la donna che vi risiede.
È intervenuta una squadra dei vigili del fuoco di Civitanova Marche che ha poi spento le fiamme: non risultano persone ferite né danni strutturali all'immobile che però risulta temporaneamente non fruibile, a causa del fumo che si è diffuso nell'edificio, fino al ripristino delle condizioni necessarie.
Ruba cavatappi in un supermercato, poi compie atti osceni davanti a una donna. A Civitanova Marche, nei giorni scorsi, un uomo di nazionalità tunisina, pregiudicato e senza fisa dimora, è stato denunciato all’autorità giudiziaria per furto aggravato, porto abusivo di armi e atti osceni in luogo pubblico.
Lo straniero, dopo aver rubato un cavatappi con lama nel supermercato Conad di via Saragat, si è diretto ai vicini giardini pubblici adiacenti alla scuola dell’infanzia “Casa dei bimbi” e ha compiuto atti osceni di fronte una donna, toccandosi nelle parti intime. I carabinieri intervenuti sul luogo, dopo averlo identificato, hanno accertato che l’uomo era già destinatario del divieto di dimora nella provincia di Macerata.
Nei giorni scorsi a Porto Recanati un carabiniere della locale stazione, libero dal servizio, è intervenuto in una delle vie principali del comune, dove era in corso una lite tra due uomini, che è degenerata quando uno dei due, un 34enne del posto, ha brandito un coltello contro il suo contendente. Grazie al pronto intervento del militare, l’aggressore è stato bloccato e disarmato, mentre l'altro uomo si è allontanato dal luogo del fatto.
Successivamente, con l'ausilio di una pattuglia giunta sul posto, il 34enne è stato sottoposto a perquisizione personale, che ha portato al ritrovamento di un ulteriore coltello a serramanico, di 0,60 grammi di cocaina, di 1,10 grammi di eroina e di 280 euro in contanti, probabile provento di attività illecite. Una successiva perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire ulteriori 0,20 grammi di cocaina, sostanze da taglio, materiali per il confezionamento della droga e un bilancino di precisione.
Anche ad Appignano, nel corso della manifestazione "Leguminaria", un carabiniere libero dal servizio ha sorpreso un giovane di 20 anni mentre fumava uno spinello in un'area pubblica. Dopo l'intervento di una pattuglia della locale stazione è stata eseguita la perquisizione personale e domiciliare nei confronti del ragazzo che ha permesso di rinvenire e sequestrare un ulteriore quantitativo di 0,70 grammi di hashish. Il ragazzo è stato segnalato al Prefetto per uso personale di sostanze stupefacenti.
Domenica mattina, il sindaco e presidente della provincia di Macerata, Sandro Parcaroli, è stato operato d’urgenza nel reparto di Cardiologia dell’ospedale del capoluogo. In base alle informazioni, l’intervento è stato ritenuto necessario per il rischio di rottura dell’aorta.
Già da qualche giorno, il sindaco accusava qualche malessere, da qui la decisione di rivolgersi al Pronto Soccorso per dei controlli che hanno evidenziato il rischio immediato per l’arteria e quindi la decisione immediata dell’intervento.
Parcaroli è stato operato ieri mattina dall’equipe del dottor Francesco Pellone e l’intervento si è risolto con successo. Il presidente di provincia e sindaco sta bene e dovrebbe essere dimesso oggi in base a quanto prevede il protocollo.
Nel pomeriggio, attraverso un post sulla propria pagina social, il sindaco ci ha tenuto ad aggiornare la cittadinanza sulle proprie condizioni di salute: "Ci tengo a ringraziare personalmente tutti voi per le tante dimostrazioni di affetto e vicinanza ricevute. A seguito di una visita specialistica, sono stato sottoposto d’urgenza a un intervento cardiologico che si è risolto con successo e oggi sono stato dimesso dall’ospedale di Macerata con alcuni giorni di convalescenza".
"Voglio ringraziare il responsabile di Cardiologia Interventistica, il dottor Francesco Pellone, e tutto il reparto di Cardiologia dell’ospedale di Macerata guidato dal dottor Mario Luzi per la professionalità, la preparazione e l’umanità che mi hanno riservato, a testimonianza delle eccellenze in ambito sanitario presenti sul nostro territorio. Dopo qualche giorno di riposo tornerò completamente operativo anche in vista dei tanti progetti da avviare e già avviati per la nostra città", ha concluso Parcaroli.
Nel primo pomeriggio di oggi, in via Crescimbeni, nei pressi di piazza Vittorio Veneto a Macerata, un autocarro ha subito un ribaltamento rimanendo inclinato su una fiancata. Il mezzo pesante, dotato di braccio, si trovava posteggiato per lo svolgimento di alcuni lavori che sono in corso sulla via.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale e gli agenti della polizia locale che hanno provveduto a transennare il tratto e alla messa in sicurezza. Per rimuovere l'autocarro è stato necessario anche il supporto di una ditta privata specializzata. Il traffico veicolare è stato sospeso sino al completamento delle operazioni, avvenuto intorno alle 19.
Resta intrappolato sotto l'auto mentre effettua lavori di manutenzione nel garage di casa: uomo finisce a Torrette. È quanto avvenuto nel tardo pomeriggio, intorno alle 18:00, in via Montefanese, nel territorio comunale di Osimo.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco con una squadra del locale distaccamento che ha utilizzato appositi cuscini ad aria per sollevare il veicolo e liberare l'infortunato. Il paziente è stato poi affidato alle cure del personale sanitario del 118 che ne ha disposto il successivo trasporto d'urgenza all'ospedale regionale. Sul posto presenti anche i carabinieri.
Nottata di controlli a Civitanova Marche con l'impiego di pattuglie della Polizia di Stato sia in uniforme che in abiti civili, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale. La sezione della polizia stradale ha proceduto a specifici accertamenti di laboratorio per verificare l’alterazione da sostanze stupefacenti da parte dei conducenti.
Nel corso del servizio sono state ritirate 34 patenti per guida in stato di ebbrezza alcolica e due per guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti.
Sono stati, inoltre, sequestrati - ai fini della confisca - tre veicoli poiché i proprietari sono stati sorpresi alla guida con un tasso alcolemico superiore a 1.5 g/l, tre volte superiore al limite consentito per legge. Una donna è stata trovata al volante con una patente revocata. In totale sono state contestate 39 infrazioni al codice della strada con la decurtazione di 410 punti complessivi.
Durante la notte, nonostante la presenza di tante persone, non si sono verificati né atti di violenza, né atti di vandalismo, né altri episodi rilevanti sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica. Al termine dei servizi sono state identificate 74 persone e sottoposti a controllo 52 veicoli.
I controlli delle forze dell'ordine, come stabilito in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Isabella Fusiello, verranno ripetuti anche le prossime settimane al fine di garantire l’ordine e la sicurezza dei cittadini, in particolare delle persone che vivono nelle zone interessate dalla movida e dei giovani che intendono trascorrere in tranquillità il sabato sera.
Da mercoledì 23 ottobre sarà online il nuovo sito web del comune di Macerata, finanziato con i fondi Pnnr e realizzato grazie alla sinergia e alla stretta collaborazione tra gli uffici Sistemi Informativi e Comunicazione dell’Ente e Task srl - raggiungibile dallo stesso indirizzo di sempre www.comune.macerata.it.
"Con questa nuova operazione virtuosa il comune di Macerata si mette in linea con un processo di razionalizzazione che riguarda tutta la pubblica amministrazione fornendo allo stesso tempo ai cittadini un servizio di qualità - afferma l'assessore all’Innovazione ed E - government Marco Caldarelli -. Il finanziamento ottenuto ci ha consentito di realizzare interfacce digitali esposte al pubblico all’indirizzo istituzionale coerenti, fruibili e accessibili, per far sì che tutti i cittadini ricevano le medesime e più recenti informazioni rispetto all'amministrazione, ai servizi che eroga, alle notizie e ai documenti pubblici dell'amministrazione stessa.
"Allo stesso tempo, con il nuovo sito, mettiamo a disposizione una serie di procedure erogate a livello comunale, come, ad esempio richiedere l’accesso agli atti, il permesso di occupazione del suolo pubblico e ancora l’iscrizione al trasporto scolastico o all’asilo nido", aggiunge Caldarelli.
"Si tratta di passaggio significativo nel campo della Comunicazione - interviene l'assessore alla Comunicazione Riccardo Sacchi - che agevolerà i rapporti tra istituzione e cittadini. Il Comune di Macerata con il nuovo sito è ora in linea con la normativa più recente in tema di comunicazione, accessibilità e inclusione e questo significa alzare e migliorare il livello di conoscenza dei prodotti e dei servizi che esso svolge ed eroga elevando il grado di trasparenza dell’attività"
Il nuovo sito risponde perfettamente alle nuove prescrizioni dettate dall'Agenzia per l'Italia Digitale (Agid), l'agenzia tecnica della Presidenza del Consiglio che garantisce la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana coordinando tutte le Amministrazioni del Paese.
Il cambiamento più sostanziale rispetto al sito che fino a domani sarà ancora online, riguarda l’organizzazione concettuale dei contenuti. Tutti i dati pubblicati nel nuovo sito saranno interconnessi: questo permetterà, ad esempio, di ricercare un servizio erogato al cittadino e ottenere simultaneamente i contatti dell’ufficio che lo fornisce, tutti i documenti necessari per ottenerlo, gli argomenti correlati al servizio e altre notizie utili.
C’è inoltre un’associazione logica dei contenuti per argomento, in modo che selezionando ad esempio l’argomento "Ambiente", si avrà accesso ai servizi, alle notizie, ai documenti e agli uffici che riguardano la tematica stessa.
La grafica tiene in grande considerazione la facilità di lettura e adotta tutti gli accorgimenti necessari a una consultazione agevole. La combinazione di colori ad alto contrasto, la scelta del font e la disposizione spaziale degli elementi permettono una navigazione rapida e intuitiva.
Il menu principale posto in alto consente di accedere rapidamente alle quattro sezioni principali: 'Amministrazione' contiene tutti i contenuti riguardanti gli esponenti politici, il personale, gli uffici e i documenti; novità è la sezione dedicata alle ultime notizie e agli avvisi pubblicati dal Comune; 'servizi' raccoglie l'elenco completo di tutti i servizi erogati ai cittadini, che si possono trovare anche attraverso un potente motore di ricerca posto all’ingresso della sezione; 'Vivere il comune', infine, presenta gli eventi e i luoghi di interesse del territorio comunale.
Sempre nella parte superiore del sito, sulla destra, sono raccolti tre dei tanti argomenti contenuti nel sito: turismo, lavoro e assistenza sociale. Scorrendo in basso, la homepage ospita tre grandi sezioni per la consultazione rapida delle ultime news, degli eventi e degli argomenti in evidenza.
Nella parte finale della pagina una serie di pulsanti indirizza a siti tematici e link utili per gli utenti. Per introdurre gli utenti al funzionamento del nuovo sito è stato predisposto un mini tutorial pubblicato nel canale youtube https://www.youtube.com/watch?v=U4OzxOkfJ3w
Il sonno è una componente fondamentale della nostra vita quotidiana, anche se spesso non gli diamo l’attenzione che merita. Può influenzare i livelli ormonali, l’umore e il peso; dunque, questo stato di riposo non è solo un momento per ritrovare le energie, ma una componente essenziale per il nostro benessere fisico e mentale.
Tuttavia, insonnia, difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni sono problematiche sempre più comuni e diffuse che gravano fortemente sulla qualità della vita.
Le cause dell’insonnia e dei disturbi del sonno possono essere molteplici e complesse: lo stress, l’ansia e le preoccupazioni hanno sicuramente un impatto negativo, così come le cattive abitudini quali l’uso eccessivo di smartphone o tablet prima di dormire, con la loro luce blu che inibisce la produzione dell’ormone che regola i cicli sonno-veglia, la famosa melatonina, può rendere difficile l’addormentamento.
E se vi dicessi che anche il microbiota intestinale può influenzare la qualità del sonno? Non solo, e che il riposo influisce sulla salute dell’intestino?
Facciamo un passo indietro. Il microbiota intestinale è l’insieme dei microorganismi simbiotici che colonizza il nostro intestino senza danneggiarlo. Esso è in grado di influenzare l’ambiente intestinale e gli altri organi, attraverso il rilascio nella circolazione di sostanze da esso prodotte, creando delle vere e proprie “connessioni” con gli altri sistemi. A sua volta però risente dell’attività degli altri organi e, non meno importante, della dieta. Un’alimentazione sbilanciata, quindi, si ripercuote sull’intestino, creando una situazione di “disbiosi”.
Si parla sempre più spesso di un “asse microbiota-intestino-cervello”, che gioca un ruolo sulla qualità del sonno e che sta suscitando un crescente interesse. Infatti, alcune recenti ricerche hanno dimostrato che specifici cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale possono essere all’origine di diversi disturbi del sonno.
Lo sa bene chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile (una volta definita “colite”), che difficoltà ad addormentarsi, sonno più breve, risvegli frequenti o sonno non ristoratore sono le manifestazioni più comuni.
Quest’associazione è, però, reciproca. Infatti, se da un lato tale sindrome sembra pregiudicare e condizionare il sonno, è vero anche il contrario, ovvero che sia l’insonnia stessa a giocare un ruolo nella comparsa dell’intestino irritabile. In particolare, alcuni ricercatori hanno evidenziato un legame tra una qualità del sonno più scadente e una maggiore gravità e frequenza dei sintomi gastrointestinali nei soggetti con intestino irritabile, già nel giorno successivo.
Il legame tra insonnia e intestino irritabile sembra quindi essere bidirezionale, e così come questa sindrome può peggiorare la qualità del sonno, l’insonnia può a sua volta intensificare i sintomi, in un circolo vizioso difficile da interrompere.
Dunque, come possiamo agire? Sicuramente avere una corretta igiene del sonno è il primo passo per migliorare il riposo. Oltre a ciò, sia l’attività fisica che la dieta possono influire significativamente. Non basta evitare pasti abbondanti e difficilmente digeribili alla sera, ma è necessario modificare la propria dieta per ripristinare la condizione di “eubiosi” intestinale. Come? Una buona base di partenza sarà ridurre i cibi ricchi in grassi e bilanciare l’apporto di fibre durante la giornata. Attenzione però, ogni disbiosi è differente, sarà compito quindi dello specialista della nutrizione individuare il piano alimentare più adatto all’esigenze del singolo. Prendetevi cura del vostro intestino e dormirete sonni tranquilli.
La Giunta Michelini sta effettuando l’esame delle carte, nell’ambito delle attività finalizzate al recupero del capannone dell’ex Montecatini. Sarebbe emerso che, nonostante i massicci lavori di bonifica, l'amianto non era presente sul tetto della struttura.
Andiamo con ordine. Nel 2017, la Giunta Mozzicafreddo ha commissionato a una ditta di Recanti lavori di “incapsulamento” dell’asbesto, regolarmente eseguiti e pagati. Il caso “amianto” era balzato prepotentemente agli onori della cronaca nel 2014, subito dopo la vittoria del centro-sinistra alle elezioni.
Con determina del 4 dicembre 2014, l’Ufficio Tecnico aveva affidato la valutazione del rischio amianto presso il capannone ad una ditta specializzata, commissionando altresì una serie di campionamenti. La relazione finale dei tecnici attestava la presenza di amianto del tipo “crisotilo” sul tetto del paraboloide. A confermare la cosa anche le dichiarazioni rese dal professionista a verbale di una conferenza di servizi.
"Pare che i problemi nascano tutti ora che è salita al governo la nuova Amministrazione", aveva dichiarato nel gennaio del 2015 il sindaco Sabrina Montali, e forse un po’ di verità in quelle parole c’era davvero. Il 19 maggio 2015 cade la Giunta Montali e, due giorni dopo, viene nominato commissario prefettizio il dottor Passerotti.
Il 27 maggio 2015 una determina, a firma del responsabile dell’epoca, aggiudica definitivamente alcune opere di bonifica ed asportazione dal Nervi di materiale contenente amianto per circa 2.000 kg. Spesa prevista per l’allestimento del cantiere e per la pratica ASUR 2.500,00 euro + I.V.A., spesa per la raccolta l’imballo ed il trasporto in discarica 2.000 euro + I.V.A.
Quella determina verrà pubblicata con oltre un anno di ritardo, dopo la fine del commissariamento, esattamente il 30 settembre 2016. Intanto, a giugno del 2016 il centrodestra torna al governo del paese, i lavori pubblici vengono affidati alla vicesindaco Rosalba Ubaldi. Il 17 agosto del 2017, la Giunta Mozzicafreddo approva un progetto di “intervento urgente di bonifica della copertura in cemento amianto a mezzo di incapsulamento, per una spesa complessiva di 100.000 euro di cui 87.537,76 per lavori e 12.462,24 euro per somme in amministrazione”.
"Nel 2021, le attività effettuate dal R.R.A. (Responsabile Rischio Amianto) nel 2020 evidenziavano la necessità di programmare una nuova applicazione del ciclo incapsulante ma, prima di procedere per quella via – commenta l’assessore Lorenzo Riccetti, dell'attuale Giunta Michelini– abbiamo voluto vederci chiaro".
"Poiché – prosegue Riccetti – per oltre 10 anni non era mai stata applicata alcuna rotazione nell’affidamento degli appalti di servizi si è pensato di nominare un diverso R.R.A (Responsabile Rischio Amianto) che, su incarico dell’architetto Donatella Paciarotti ha provveduto a commissionare a una ditta diversa dalla precedente l’esecuzione di nuovi accertamenti e nuove analisi".
"Ebbene i risultati sono stati inaspettati quanto incredibili: sul tetto del Nervi non ci sarebbe il pericoloso materiale. La cosa, a detta dei nuovi tecnici e dai report delle nuove analisi, sarebbe anche visibile ad occhio nudo. Le successive analisi hanno confermato il risultato negativo. Nessuna presenza di amianto sul tetto del Capannone Nervi", conclude l’Assessore.
"Non sapevamo se essere contenti per la scomparsa del “mostro” ambientale – commenta il sindaco Andrea Michelini – o esterrefatti per quanto emerso dai risultati di laboratorio, per cui abbiamo ripetuto le indagini ricorrendo ad altro soggetto certificatore; anche in questo caso l’esito è stato: “negativo”".
"Naturalmente, di quanto emerso è stata notiziata l’autorità competente. Se la cosa venisse confermata in maniera definitiva, si tratterebbe di un danno enorme per l’Ente oltre che di una clamorosa “beffa” dai risvolti preoccupanti – conclude il primo cittadino –, ma soprattutto sarebbe la conferma di un fatto inquietante. Ovvero che con un diverso responsabile all’Ufficio Tecnico e l’introduzione del principio della rotazione degli incarichi e la nomina di un nuovo R.R.A. e un po’ di sana amministrazione, viene restituita un’altra verità: le analisi diventano quanto meno “sbagliate”, l’amianto sparisce e oltre 100 mila euro di risorse a bilancio si trasformano in un possibile sperpero di denaro pubblico".
Distaccamento di sette lapidi nel cimitero di Porto Potenza. Sulla vicenda, sollevata negli scorsi giorni dal Pd, è intervenuta ora la sindaca di Potenza Picena Noemi Tartabini.
“L’area è stata immediatamente transennata e messa in sicurezza in attesa dell’intervento di sistemazione. Gli uffici si sono subito adoperati con ricerche per contattare i familiari dei deceduti, così da comunicare loro l'accaduto”, ha spiegato. “Trattandosi di salme tumulate decine di anni fa, non è stato purtroppo possibile rintracciare i congiunti. Le cause del distaccamento sono ancora in corso di accertamento ma, da una prima analisi, si dovrebbe trattare di un movimento del terreno”.
Da segnalare che la stessa ala del cimitero era stata oggetto di lavori di riqualificazione, che però non sono stati sufficienti per ovviare alle infiltrazioni di acqua piovana che hanno portato al conseguente crollo delle lapidi.
“Gli interventi effettuati lo scorso anno in quest’area, che è la più vecchia dell’intera struttura e che per questo presenta ancora numerose criticità da risolvere, sono stati solo il primo step di una serie di interventi programmati”,ha sottolineato ancoraTartabini.
“Nel dettaglio essi hanno riguardato il rinforzo dei pilastri e l’antisfondellamento sull’intradosso del solaio, poiché gli stessi pilastri si stavano staccando dalle travi a causa del degrado diffuso. 40.000 mila euro è la cifra complessiva spesa, che includeva però anche altri interventi all’interno del cimitero, non solo quello in oggetto” .
“Purtroppo entrambi i nostri cimiteri cittadini, così come accaduto per le scuole, le strade e altre strutture pubbliche, presentano tantissime problematiche dovute a decenni di mancati interventi. A oggi, ai cimiteri abbiamo destinato risorse pari a più di un milione di euro”.
“Concludo rassicurando il Partito Democratico locale: nessun danno erariale per le casse comunali, solo la decisione di mettere in campo interventi commisurati alle risorse a disposizione. Lo sciacallaggio politico fatto su questa vicenda invece, quello sì che è un danno per l’intera comunità”.
La responsabile della Libreria Giunti al Punto di Macerata, Raffaella di Gioia, ha donato libri al reparto di Pediatria dell’ospedale maceratese, diretto dalla dottoressa Martina Fornaro, nell’ambito del progetto “Aiutaci a crescere. Regalaci un libro! Edizione 2024”.
“Si tratta di un progetto, organizzato ogni anno presso tutte le Librerie Giunti al Punto, con l’obiettivo di sensibilizzare alla lettura i bambini, rendendoci partecipi della felicità di questi piccoli e delle loro famiglie che devono passare poco o tanto tempo in ospedale” - dichiara Raffaella di Gioia.
Alla donazione erano presenti il primario della Pediatria di Macerata dottoressa Martina Fornaro, la caposala Anastasia Vita e le infermiere del Reparto. Sono stati consegnati 932 volumi, raccolti nel mese di agosto nella Libreria Giunti al Punto di Macerata e in quella del centro storico.
“I clienti ai quali era stato chiesto di partecipare alla donazione di un libro per la Pediatria hanno accettato con grande entusiasmo e la partecipazione all’iniziativa ha trovato l’adesione anche di alcune attività della città di Macerata, che con l’occasione vorrei ringraziare: Osteria Agnese, Osteria dei fiori, Bar Mercurio, Casa Tasso e Buffetti. Un ringraziamento a tutti i clienti che hanno donato con il cuore, lasciando anche una dedica meravigliosa per i bambini sui libri scelti” – conclude la responsabile della libreria Giunti -.
“Un sentito ringraziamento alla Libreria Giunti di Macerata, perché la loro preziosa donazione permette di educare i più piccoli alla lettura e di far vivere loro un momento di spensieratezza quando si trovano a dover sostare, per breve o lungo tempo, presso la Pediatria del nosocomio maceratese” - dichiara il direttore generale dell’Ast di Macerata Marco Ricci -.
L’Ast di Macerata ha introdotto la possibilità di effettuare il cambio del medico di assistenza primaria online, in tempo reale, tramite SPID, Carta d’identità Elettronica (CIE) o CNS (TsCns), collegandosi al seguente link: https://serviziweb.asur.marche.it/cambiomedico/.
“L’introduzione di questa modalità telematica per il cambio del medico di Medicina Generale ha la finalità di ridurre gli spostamenti non necessari, in particolare gli eccessivi assembramenti da parte degli assistiti dell’AST di Macerata presso gli sportelli dell’anagrafe assistiti dislocati sul nostro territorio, – dichiara il direttore generale Marco Ricci – snellendo nello stesso tempo le procedure amministrative”.
Rimangono, tuttavia, attive le consuete modalità e orari di accesso agli sportelli anagrafe assistiti dell’AST di Macerata per la scelta del medico di famiglia in presenza.
Il derby tra Tolentino e Maceratese si è concluso tra polemiche accese. A scatenare il dibattito post-partita è stato il presidente del Tolentino, Marco Romagnoli, che non ha risparmiato critiche al direttore di gara, Reali della sezione di Foligno. Parole dure, quelle di Romagnoli, che ha definito l'arbitro "un direttore di gara da CSI", nel recriminare per il mancato saluto finale ai giocatori come consuetudine richiede.
"Le lamentele sugli arbitri le lascio a società più affascinanti, noi siamo una povera società di provincia fatta con quattro soldi", ha esordito Romagnoli nel suo sfogo. "Non sono solito parlare di arbitri, ma chi ritiene che sia giusto condizionarli fa un danno al calcio. Oggi abbiamo avuto un direttore di gara da CSI, anche nell'atteggiamento finale, in cui anziché salutare i giocatori è andato via", ha continuato il presidente cremisi, manifestando il proprio disappunto anche per il comportamento dell'arbitro al termine della gara.
Romagnoli, però, ha voluto sottolineare anche l'orgoglio per la prestazione dei suoi giocatori, nonostante la sconfitta: "Mi porto a casa la grande prova dei miei ragazzi e del nostro pubblico. La Maceratese deve fare un altro percorso rispetto a noi. Mi dispiace perché era un derby e una partita a cui tenevamo molto, ma oggi ho visto undici leoni in campo, che meritavano la vittoria".
Le polemiche arbitrali non si sono fermate qui, con il presidente del Tolentino che ha contestato due episodi chiave: "Sul primo rigore c'era un fuorigioco, l'altro era inesistente". Romagnoli ha poi preferito guardare al futuro con ottimismo: "Prendiamo l'amaro di questa sconfitta, ma prendiamo il dolce che è la prova di questa squadra che è in netta crescita. Sono molto ottimista per il futuro. Il Tolentino è vivo e il campionato è ancora lungo".
(Credit foto: US Tolentino 1919)
Alla settima giornata è finalmente arrivata la prima vittoria in campionato dell’Aurora Treia targata Lube, che sabato scorso ha travolto con un tennistico 6-3 l’Elpidiense Cascinare. Mattatore assoluto della gara è stato Diego Allegretti, autore di 4 gol. Ancora a secco fin qui, l’attaccante ex Vibonese e Pineto si è dunque sbloccato alla grande. Al termine della partita ha espresso la sua soddisfazione per la vittoria e per il poker personale.
"Importante essermi sbloccato ma soprattutto aver vinto - ha dichiarato Allegretti -. Venivamo da 5 partite in cui avevamo fatto fatica. Oggi invece siamo partiti bene e l’abbiamo messa subito sul binario giusto. Ci siamo un po' complicati la vita ad un certo punto, ma siamo stati bravi a non mollare e rimanere concentrati per portare a casa la posta in palio".
Contro l’Elpidiense Cascinare si è visto tutto il grande potenziale offensivo dell'Aurora Treia, con il tridente Germinale-Allegretti-Borrelli che ha regalato sprazzi di grande calcio. Tre giocatori di assoluta caratura, che secondo Allegretti, nonostante il brutto avvio di stagione, possono trascinare la squadra alla conquista del salto di categoria. "Siamo tre buoni attaccanti, che vogliono aiutare la squadra a salire di categoria. Ci vorrà tempo ma siamo vogliosi di fare bene”".
“Per il merito di rappresentare da quarant’anni una realtà imprenditoriale marchigiana di eccellenza nel settore della riparazione e manutenzione di veicoli commerciali e industriali con grande professionalità, competenza e serietà”.
Questa la motivazione dell’encomio che l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha consegnato all’Officina meccanica di Maurizio Andreani di Civitanova Marche. Un riconoscimento, assegnato dietro l’impulso del consigliere Segretario dell’Ufficio di presidenza, Pierpaolo Borroni, consegnato nel corso di una cerimonia che si è svolta a Palazzo delle Marche.
“Il vostro è un esempio per tutta la comunità marchigiana – ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Dino Latini – nei termini di dedizione incondizionata, passione autentica e lavoro svolto con professionalità e serietà. Oggi – ha poi aggiunto Latini - celebriamo il vostro impegno, ma anche i valori che rappresentate, la tenacia, l’innovazione e la tradizione”.
“Un percorso lavorativo fatto di impegno, abnegazione e sacrificio – ha evidenziato il consigliere Borroni – esempio di imprenditoria e di valori famigliari”. Orgoglio e commozione da parte del titolare dell’Officina, Maurizio Andreani, accompagnato per l’occasione dalla moglie, dai figli, Giordano e Francesco, e dai nipoti.
Promette di essere un’ottima annata per l’olio soprattutto dal punto di vista della qualità con una produzione che tornerà nella media marchigiana dopo la pessima annata 2023. Nel frattempo Aprol Marche, l’associazione dei produttori legati a Coldiretti, ha presentato una serie di proposte alla Regione Marche per sostenere il settore e incrementare la produzione.
“L’olivicoltura – dicono da Coldiretti – sta vivendo una fase di svolta e ha bisogno di interventi di ammodernamento e investimento su nuovi impianti se vuole stare al passo con una concorrenza che arriva soprattutto dall’estero. Come qualità l’olio italiano non teme confronti ma negli anni la produzione è calata mentre quella di altri Paesi del Mediterraneo è aumentata”.
Secondo Aprol occorre sfruttare il Csr per sostenere gli investimenti su oliveti per la produzione di olive biologiche o destinate alle denominazioni di origine come il Cartoceto Dop e il Marche Igp. Tra le proposte anche quella di inserire fra gli investimenti ammessi con la concessione di adeguata priorità, i progetti di ammodernamento degli oliveti esistenti ovvero di oliveti con età degli olivi pari o superiore a 40 anni, il recupero degli oliveti abbandonati e la creazione di invasi con pompaggi e cambiare passo per una gestione della risorsa idrica programmata, senza la quale anche l’olivicoltura marchigiana, e in generale italiana, non può più garantire una produzione costante e di qualità per gli effetti sempre più violenti dei cambiamenti climatici".
"Nelle Marche si contano circa 9.500 ettari di oliveti (oltre il 35% bio) di oliveti e sono presenti 141 frantoi. La media produttiva degli ultimi anni – tolto il terribile 2023 funestato da sbalzi di temperatura al momento della fioritura che ne hanno ridotto l'allegagione e dalla successiva siccità che ha causato la caduta dei pochi frutti presenti sulle piante - è di circa 3mila tonnellate con una qualità ottimale e due denominazioni certificate: il Cartoceto Dop e il Marche Igp.
Un settore che vale oltre 22 milioni di euro di produzione con un export da circa 4 milioni di euro, secondo l’Istat, soprattutto in Germania, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti, Austria e Francia. Già dalla prossima settimana è prevista l’apertura di un bando dedicato all’oleoturismo con 1 milione di euro a disposizione delle aziende agricole per allestire spazi per la degustazione e l’accoglienza di turisti.
L’oleoturismo è una possibilità data alle imprese agricole da una legge regionale, frutto dell’impegno di Coldiretti e Aprol, che permette loro organizzare eventi e attività come passeggiate tra gli oliveti, corsi di degustazione e abbinamento con il cibo, attività didattiche e ricreative coinvolgendo prodotti trasformati dalla stessa azienda agricola o comunque della tradizione marchigiana.
Mercoledì 23 ottobre alle 18 all’Università di Macerata, il regista e attore Edoardo Leo dialogherà con gli studenti in un confronto sui temi che emergono dal suo ultimo film “Non sono quello che sono” in uscita in sala il 14 novembre per Vision Distribution - che rilegge la tragedia di Otello di W. Shakespeare, ambientandola nei primi anni 2000.
Il talk sarà moderato da Francesca Chiappa, fondatrice e direttrice di Hacca Edizioni. Per l’Università di Macerata interverrà il rettore John Mc Court, docente di letteratura inglese. L’evento, realizzato grazie alla collaborazione di Marche Film Commission, è riservato agli studenti dell’Università.
Un progetto rivolto ai giovani ai quali trasmettere, attraverso l’analisi e la rilettura cinematografica di un classico in chiave moderna, un nuovo approccio ad un bagaglio valoriale fondato sul rispetto per la persona. Violenza di genere, gelosia, maschilismo, anaffettività, razzismo sono tra i principali temi di questa indagine sull’odio. Si esplorerà anche l’operazione da un punto di vista del linguaggio, le motivazioni sulla scelta di tradurre il testo nei dialetti romano e napoletano e la relazione tra testo letterario e indagine sociologica.
L’Otello di Shakespeare non ha bisogno di essere raccontato. Ha solo bisogno di essere riletto esattamente com'è stato scritto, con la sola forza del dialetto a riportarlo al presente. Iago, Otello, Desdemona sono purtroppo ancora tra noi. La cronaca attraverso un grande classico. Ambientata nei primi anni 2000, una storia senza tempo in cui il bene e il male si mescolano in un vortice di inganni, tradimenti e folle gelosia.
L’incontro fa parte del progetto Masteclass tour che precede l’uscita del film in sala e che vede, dal 18 al 30 ottobre, una serie di appuntamenti con gli studenti e le studentesse in alcuni dei più prestigiosi Atenei d'Italia.
Il masterclass tour, organizzato da Cineventi, ha ottenuto il Patrocinio della Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università italiane e vedrà il coinvolgimento di numerosi Rettori della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane che da sempre, a proposito della violenza di genere, ribadisce il ruolo cruciale dell’Università in una lotta che non riguarda solo le donne ma la sopravvivenza stessa della democrazia in quanto forma politica della convivenza.
MASTERCALSS TOUR Info su: https://bit.ly/LeoMasterclass
Il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata organizza il convegno "Environmental changes, global challenges, and livelihoods" con l'obiettivo di promuovere una riflessione interdisciplinare sui cambiamenti ambientali e climatici e sugli adattamenti delle comunità locali, con un'attenzione particolare ad alcune aree del sud globale. Verranno approfondite le categorie teoriche impiegate per descrivere questi fenomeni, tra cui il concetto di "antropocene."
L'inaugurazione del convegno avverrà giovedì 24 ottobre alle 9:30 nell’Aula Verde del Polo Pantaleoni con i saluti istituzionali del rettore John McCourt e del direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Roberto Mancini. Seguirà l'intervento di Marco Armiero dell’Università di Barcellona e di Icrea, che terrà una keynote lecture sul concetto di "Wasteocene" o "era degli scarti," tema al centro dei suoi studi. I lavori riprenderanno il giorno successivo, venerdì 25 ottobre, alle 11 alla biblioteca statale. La seconda keynote, affidata a Estefania Bournot dell’Accademia di scienze austriaca, si terrà alle 14 e tratterà della "violenza ambientale" nella letteratura latino-americana.
Il programma del convegno prevede diversi panel a carattere geografico, letterario, politico e antropologico, con la partecipazione di studiosi e studiose provenienti da università italiane e straniere. Il dibattito sarà arricchito da una visita guidata all'Ecomuseo di Borgo Ficana. L’evento è aperto al pubblico.
Torna la rassegna “I Venerdì con… l’Unitre”. Il 25 ottobre, alle ore 15,45, nella sala conferenze del Banco Marchigiano Credito Cooperativo di viale Matteotti, l’Unitre Civitanova organizza un incontro con Lucia Tancredi che presenta il suo libro dal titolo: “Ogni cosa è per Giulia - Antonio Gramsci e Giulia Schucht: una storia d’amore”, pubblicato da Ponte alle Grazie. La presentazione vedrà la partecipazione della violinista Maria Pia Abbatantuoni.
Basandosi su un’ampia documentazione e su una fervida immaginazione, il romanzo di Lucia Tancredi prova a indagare su Giulia Schucht, moglie di Antonio Gramsci e madre dei suoi due figli, Delio e Giuliano.
Lucia Tancredi ha compiuto studi letterari e musicali. Di formazione proustiana, ama le vite degli altri e le resurrezioni della memoria involontaria. Ha scritto: Io, Monica (2006), Côté Bach (2009), Ildegarda (2009), L’otto (2016), Jacopa dei Settesoli (2022). I suoi romanzi sono tradotti in varie lingue e prestati alla riscrittura teatrale.
“I Venerdì con…” sono organizzati con il patrocinio del Comune di Civitanova Marche e in collaborazione con Licei Da Vinci e Banco Marchigiano. Ingresso libero con possibilità di crediti formativi.
È stata presentata venerdì scorso, all’auditorium San Nicolò, la nuova stagione di prosa del Teatro Apollo di Mogliano organizzata dalla locale Compagnia “G.Lucaroni" e dall’Amministrazione Comunale.
Una stagione che promette di emozionare, divertire e far riflettere gli affezionati spettatori che tutti gli anni riempiono la piccola “bomboniera”: questo il nome che gli artisti che si sono succeduti sul palcoscenico hanno dato al bellissimo teatro di Mogliano. Sei spettacoli selezionati con cura per garantire qualità e professionalità a una stagione che cercherà di sorprendere gli spettatori. Confermata la formula vincente di portare in scena uno spettacolo al mese, con inizio il 22 novembre 2024 e termine il 12 Aprile 2025.
Cesare Bocci, Gaia de Laurentiis, Max Pisu, Milena Miconi, Edy Angelillo, Gianni Ferreri, Nino Formicola, Giancarlo Ratti e Blas Roca Rey sono solo alcuni dei grandi nomi che si alterneranno sul palco. L’ultimo spettacolo, unico portato in scena da una compagnia non professionistica ma di grandissima qualità, tratta di un argomento molto importante e sempre di attualità: la mafia.
L’Associazione Culturale Teatro Oltre di Sciacca (AG) porterà infatti in scena la Storia di Lia Pipitone, giovane donna palermitana fatta uccidere probabilmente dal padre nel 1983, perché con i suoi comportamenti metteva a disagio lui e la sua cosca mafiosa. Fuori abbonamento ci saranno anche due spettacoli per bambini e ragazzi.
PittaRosso PinkParade, la camminata rosa per sostenere la ricerca scientifica sui tumori femminili e sensibilizzare le donne sull'importanza della prevenzione, ha invaso piazza Del Popolo, a San Severino Marche, in occasione dell’edizione 2024, tenutasi domenica mattina.
Neanche la pioggia è riuscita a fermare la caparbietà di centinaia di partecipanti che hanno voluto sposare l'iniziativa a sostegno della Fondazione Umberto Veronesi. Quest'anno l'evento è stato organizzato con il patrocinio del Comune di San Severino Marche, in collaborazione con la Pro Loco locale, e ha visto la partecipazione attiva delle istituzioni cittadine.
In testa al corteo, il sindaco Rosa Piermattei, accompagnata dalla vice sindaco e assessore alla cultura, Vanna Bianconi, e dagli assessori Sara Clorinda Bianchi e Michela Pezzanesi, che hanno testimoniato il forte impegno dell'amministrazione locale verso una causa così importante.
La facciata del Palazzo Comunale nella notte tra sabato e domenica si è anche illuminata di rosa. Grande l’impegno messo, per la promozione dell’appuntamento a livello locale, anche dalla settempedana Sara Cannillo. Importante il supporto offerto per la buona riuscita dell’iniziativa da Giusy Minnozzi di Multiradio e poi dalla polizia locale, dai volontari del gruppo comunale di protezione civile e da quelli del locale comitato della Croce Rossa Italiana.
La PittaRosso PinkParade è più di una semplice camminata: è un simbolo di solidarietà e speranza, un momento in cui sport e impegno sociale si fondono per sostenere la ricerca contro il cancro. I fondi raccolti anche a San Severino Marche andranno a finanziare progetti innovativi sostenuti dalla Fondazione Veronesi, in particolare per la lotta contro i tumori che colpiscono le donne.
Domenica 27 ottobre, presso Villa Koch a Recanati, ci sara la sesta edizione "Il salotto degli sposi". Un evento sartoriale sul mondo wedding e un occasione per visitare la villa con i suoi saloni storici.
Una domenica magica dedicata al mondo del wedding, nella splendida cornice di una delle dimore storiche più affascinanti delle Marche. Un evento esclusivo, pensato per far esporre ai professionisti del settore, con eleganza e creatività. La giornata prevederà live show, degustazioni gourmet, drink raffinati e musica live. l'ingresso è libero, dalle ore 10:00 alle ore 19:00.
Hong Kong e Macerata più vicine grazie alla vista del cardinale Stephen Chow Sau-Jan. La città di Padre Matteo Ricci ha ricevuto nel fine settimana la visita dell’illustre componente del Sinodo riunito in questi giorni in Vaticano.
Nelle giornate di sabato 19 e domenica 20 ottobre, mons. Chow ha potuto visitare i luoghi ricciani nella Diocesi che ha dato i natali al grande missionario e Venerabile. Insieme a don Giovanni Battista Sun, il Vescovo nominato nel 2021 da papa Francesco ha visitato la Biblioteca Comunale Mozzi-Borgetti e conosciuto la comunità locale del clero, intrattenendosi con i sacerdoti e i seminaristi cinesi residenti a Macerata che operano anche all’interno del Centro Studi “Li Madou”.
Nella serata di sabato, il cardinale Chow ha trascorso alcuni momenti di fraternità con il vescovo di Macerata, mons. Nazzareno Marconi, con uno scambio di doni particolarmente significativi. Il giorno successivo, l’alto rappresentante del Sinodo dei Vescovi ha dapprima celebrato la Santa Messa in cinese nella Basilica della Madonna della Misericordia per poi visitare il Museo di Palazzo Buonaccorsi e la Cattedrale dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista, particolarmente apprezzata, dove ha portato i saluti e la sua benedizione ai fedeli presenti per la messa domenicale.
Dopo aver assistito all’uscita dei Magi e della Madonna con il Bambino al suono dell’orologio della Torre Civica in piazza della Libertà, mons. Chow ha partecipato al pranzo preparato dai seminaristi cinesi ed è poi ripartito alla volta di Roma, dove resterà fino alla conclusione del Sinodo prevista per il 27 ottobre.
Partendo, il vescovo di Hong Kong ha salutato i maceratesi ringraziando per l’ospitalità e pregando affinché il Signore conceda presto la beatificazione a Padre Matteo Ricci: «Quel giorno – ha detto –, sarò presente con voi insieme a una folta delegazione della mia Diocesi».
Ieri, domenica 20 ottobre, il sindaco di Pollenza Mauro Romoli e la vicesindaco, Antonella Menichelli, hanno portato i saluti e gli auguri dell’intera comunità alla neocentenaria pollentina Maria Coluccini che lo scorso lunedì 14 ottobre ha spento 100 candeline.
In tanti hanno voluto festeggiarla tra cui il maresciallo dei carabinieri della stazione di Pollenza Giuseppe Moretto e il parroco Don Roberto Angelucci. I festeggiamenti si sono conclusi nella giornata di ieri al ristorante Moulin Rouge di Pollenza, circondata dall’affetto della figlia Anna Rita e degli amici che si sono ritrovati numerosi per festeggiarla.
“Oggi è una giornata storica per la nostra comunità – dichiara il sindaco Mauro Romoli – dobbiamo essere orgogliosi e consapevoli che la sua testimonianza custodisce i sani valori della vita. Alla concittadina Maria ho voluto porgere a nome mio personale, dell’Amministrazione Comunale e di tutta la comunità, i migliori auguri per il raggiungimento di questo splendido traguardo dei 100 anni”.
L'intelligenza artificiale è indubbiamente divenuto uno dei temi dominanti del dibattito presente: non solo nella cerchia ristretta degli specialisti e, come usa dire, degli "addetti ai lavori", ma anche presso il grande pubblico; tant'è che ormai se ne parla incessantemente pressoché ovunque, per radio e sui giornali, in tv e sulle reti sociali dell'internet.
In particolare, come spesso accade, il dibattito si è rapidamente disposto nella forma di una "tifoseria" che vede contrapposti i tecnofili dell'elogio acritico dell'intelligenza artificiale come necessario sviluppo progressista ai tecnofobi o nuovi luddisti digitali, che con atteggiamento opposto ma egualmente dogmatico demonizzano l'intelligenza artificiale come prodotto diabolico che porterà alla fine dell'umanità.
È a giusta distanza tra questi due eccessi egualmente unilaterali che deve orientarsi il pensiero critico anche intorno al tema dell'intelligenza artificiale. Che vi siano possibili sviluppi in senso progressivo, appare innegabile, anche solo considerando le possibilità dischiuse dall'intelligenza artificiale ad esempio nell'ambito medico.
Come del resto risulta innegabile la presenza di ombre e aspetti tutt'altro che entusiasmanti, che chiedono di essere messi criticamente in luce. Per farlo, bisognerebbe soffermarsi non tanto sull'aggettivo "artificiale", quanto sul sostantivo "intelligenza" disinvoltamente applicato alla sfera dell'inanimato.
Che genere di intelligenza sarebbe mai l'intelligenza artificiale, se essa, a rigore, non dispone delle prerogative proprie dell’intelligenza stricto sensu? L'intelligenza è anzitutto l'autocoscienza ossia la consapevolezza di sé e del mondo circostante come ricondotto a quell'Io penso che, diceva Kant, deve poter accompagnare tutte le mie rappresentazioni.
L'intelligenza come autocoscienza e anche poi la capacità di porre domande fondamentali sul senso dell'essere e di Dio, dell’anima e del destino oltre la morte: tutte domande che evidentemente evidentemente l'intelligenza artificiale non pone proprio in quanto mancante della coscienza; né d'altro canto l'intelligenza artificiale pone il problema relativo ai limiti e i rischi dell'intelligenza artificiale, che è appunto un problema che poniamo noi umani.
Al netto degli aspetti progressisti ed emancipativi che indubbiamente esistono, non bisogna neppure trascurare l'impatto negativo che l'intelligenza artificiale già sta avendo sul mondo della vita umana: ad esempio nel mondo del lavoro, ove il Fondo monetario Internazionale ci garantisce che nei prossimi anni centinaia di migliaia di posti di lavoro andranno letteralmente bruciati.
Ma poi anche nel mondo del nostro rapporto con le macchine, poiché sempre più prende forma una distopia realizzata sul modello di Matrix del 1999, ove le macchine prendono il sopravvento sugli umani riducendoli a loro utili servitori. Si tratta oltretutto di temi su cui la migliore filosofia del Novecento, da Martin Heidegger a Emanuele Severino, passando per Adorno e Marcuse, ampiamente riflettuto in termini generali, anche se non propriamente in relazione all'intelligenza artificiale come specificità contemporanea.
Insomma, possiamo dire con Anders che grazie all'intelligenza artificiale l'uomo può definitivamente dirsi antiquato rispetto ai suoi stessi prodotti? Si è realmente prodotto un dislivello prometeico in grazia del quale le macchine sono infinitamente più evolute rispetto agli uomini, che sempre più dovranno emularle e ibridarsi con esse?
Sono domande ineludibili, domande che solo l'intelligenza umana può porre grazie al principio della coscienza e dell'autocoscienza. Lo Uebermensch di cui scriveva con timbro sulfureo Friedrich Nietzsche non è più oggi il superuomo eversivo di destra e non è nemmeno più l'oltreuomo postborghese di sinistra.
È invece il trans-uomo ad alta tecnicizzazione, sempre più ibridato con la macchina e sempre più soggiogato al potere di quest'ultima. Possiamo allora asserire, senza tema di smentita, che la vera sfida in relazione all'intelligenza artificiale riguarda oggi anzitutto il pensiero e la capacità di confrontarsi criticamente con i nuovi portati di una tecnica sempre più autonomizzata e indipendente rispetto a noi, sempre più indistruttibile dall'apparato tecno capitalistico che solo mira alla crescita illimitata del profitto e della potenza fini a sé stessi.
(Foto di Alexandra_Koch da Pixabay)
Ippocrate, il celebre medico greco vissuto nel V secolo a.C. affermava di gioire dei propri poteri interiori, poiché sono alla base della salute e della perfezione.
Credeva che per curare un paziente fosse fondamentale studiare le sue abitudini di vita ed il suo passato, considerando che l’essere umano è il risultato non solo delle sue caratteristiche fisiche, ma anche delle influenze ambientali che impattano sulle sue emozioni e pensieri e quindi sul suo stato di salute.
Egli cercava le cause che, nel paziente, avevano portato alla rottura dell’equilibrio originario e allo sviluppo della malattia. Ippocrate fu un pioniere di una visione che considera l’individuo come un insieme di corpo, mente, emozioni e spirito, influenzato dall’ambiente in cui vive.
Si mira così a curare la persona nella sua totalità, senza limitarsi a trattare singole parti del corpo o sintomi isolati. Questo percorso inizia nel V secolo a.C e si estende fino al 2024 con il biologo americano Victor Ambros che insieme a Gary Ruvkun hanno ricevuto il premio Nobel per la medicina per le loro ricerche sul micro-Rna.
Questi illustri scienziati hanno scoperto il principio fondamentale che regola l’espressione dei geni. L’epigenetica ci permette di conoscere come modificare l’azione dei nostri geni e, di conseguenza, la predisposizione genetica a certe malattie.
Grazie a questa innovazione, i geni non sono più il nostro destino; possiamo influenzare la loro attivazione attraverso scelte consapevoli legate all’alimentazione, all’attività fisica e ad un'ambiente emotivamente equilibrato, promuovendo una vita centrata e consapevole nella cura di noi stessi.
Quindi accanto al nostro stile di vita è essenziale considerare ciò che coltiviamo interiormente. Infatti gli studi ci hanno dimostrato che le emozioni e i pensieri influenzano i telomeri, i cappucci dei nostri cromosomi, che la scienza utilizza come biomarcatori della longevità.
Le persone che nutrono una buona energia vitale, alimentando sentimenti di gentilezza, perdono ed empatia tendono a vivere più a lungo e a ammalarsi di meno.