Isolato un emisfero cerebrale per fermare l’epilessia: intervento complesso su un bambino di 2 anni al Salesi
Muoversi con cautela nelle vie profonde del cervello. Questo hanno fatto i neurochirurghi e i neuropsichiatri dell'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche trattando il caso di un bambino di appena due anni che, dalla nascita, presentava una epilessia con crisi farmaco resistenti anche di ultima generazione.
In gergo tecnico l'intervento portato a termine con successo da medici e chirurghi dell’azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche è chiamato Emisferotomia Funzionale e consiste nell'isolare chirurgicamente uno dei due emisferi cerebrali, senza asportazione, per annullare le influenze negative di quello malato nei confronti di quello sano. Una sorta di "clic" per spegnere una fonte elettrica dannosa, renderla inerte e consentire all'altro emisfero cerebrale di funzionare senza interferenze. Non si tratta di un intervento rarissimo quello compiuto al materno-infantile "Salesi", la letteratura in materia lo prevede da anni, ma stiamo parlando di un complesso trattamento chirurgico nel campo dell'epilessia.
Il piccolo paziente è stato seguito e preso in carico dalla Neuropsichiatria Infantile di AOUM a cui poi si sono aggiunti i Neurochirurghi della Divisione Ospedaliera con interesse Pediatrico, senza dimenticare l'apporto decisivo della Anestesia e Rianimazione Pediatrica diretta dal dottor Alessandro Simonini: “Il percorso multidisciplinare è fondamentale per questo come per tutti gli altri casi trattati _ conferma la dottoressa Carla Marini, direttore della Neuropsichiatria Infantile dell'_, così come è straordinaria la rete operativa di professionisti con cui ci interfacciamo a livello regionale e nazionale. Nel caso specifico la famiglia (residente nel territorio marchigiano, ndr.) si è affidata a noi e i risultati post-operatori sono subito stati evidenti. È bastato il primo sorriso del bambino per capire che le cose erano cambiate e in effetti da allora non ha più avuto crisi epilettiche. È bene ricordare che non c'erano alternative all'intervento neurochirurgico in quanto il bambino era affetto da una encefalopatia epilettica resistente ai farmaci che stava compromettendo il suo sviluppo psicomotorio”.
Prima dell'intervento le crisi epilettiche erano molto frequenti e presenti tutti i giorni. L'origine era legata a una ischemia cerebrale verosimilmente perinatale che aveva creato una cavità nel cervello del bambino di due anni. Chiaramente il livello di qualità della vita del piccolo era deficitario e si rifletteva sui genitori che dopo la riunione con medici e chirurghi non hanno avuto dubbi sul da farsi, affidandosi completamente a loro. La preparazione, dopo diversi ricoveri precedenti, è andata avanti fino ad arrivare alla seconda metà di maggio, quando il bambino è stato operato: la prima settimana di giugno il piccolo è tornato a casa e da allora continua a essere seguito passo dopo passo dalle unità operative del "Salesi": “Si tratta di un intervento molto delicato perché si agisce dentro il cervello mettendo a rischio i centri vitali _ spiega il Direttore della Neurochirurgia Ospedaliera dell'AOU delle Marche, il dottor Roberto Trignani con cui hanno collaborato i neurochirurghi Michele Luzi e Alessandra Marini _. I due emisferi, divisi da un vallo d'acqua, sono stati separati sotto il profilo delle influenze evitando che quello patologicamente non sano (il destro, ndr.) compromettesse anche l'altro. Un tempo la soluzione chirurgica in campo consisteva nell'asportare l'emisfero malato, con tutta una serie di gravi conseguenze. Ora i due emisferi vengono disconnessi e quello dannoso semplicemente annullato. Ed è quello che è successo al bambino in questione che dal giorno dell'intervento non presenta più crisi e ha ripreso funzioni vitali mai attivate. Quando le conoscenze si uniscono in una grande alleanza per la salute e per il benessere, le sfide si possono affrontare. La sinergia tra competenze funziona sempre”.
Commenti