Sant'Angelo in Pontano
“San'Angelo DiVino” pronto per la sua terza edizione: sette cantine per raccontare il cuore delle Marche
SANT’ANGELO IN PONTANO - Nel cuore delle Marche, dove i monti Sibillini abbracciano borghi sospesi nel tempo, torna la terza edizione di Sant’Angelo DiVino, un evento che non è solo degustazione, ma immersione nella verità agricola del vino. Sette cantine — tra valli, colline e antichi mulini — porteranno non solo etichette, ma racconti, memorie, visioni. Ognuna con la propria voce. Tutte, con lo stesso linguaggio: quello autentico del vino fatto con amore. L’appuntamento è per sabato 9 agosto, dalle ore 18. La festa terminerà quando finirà il vino e si spegnerà la musica. Cantina Bastianelli – Vignaioli di confine, artigiani di relazione. Dal cuore di Monte San Pietrangeli, la Cantina Bastianelli rappresenta l’incontro armonico tra due terre e due generazioni. Qui il vino nasce dal legame profondo con la famiglia, la memoria e la visione del futuro. Ogni bottiglia è una promessa mantenuta: onorare le radici e immaginare nuove storie. A Sant’Angelo porteranno il gusto di un racconto sincero, fatto di territorio, poesia e passione. Coppacchioli Tattini – Il ritorno del Vissanello e l’anima dei Sibillini. A Cupi di Visso, nel respiro solenne delle montagne, l’azienda Coppacchioli Tattini ha risvegliato un vitigno dimenticato: il Vissanello. Una rinascita familiare e il coraggio di tornare a casa, al proprio “posto nel mondo”. I loro vini parlano sottovoce, ma arrivano dritti al cuore: sono sussurri di terra, di silenzio e di radici ritrovate. Fattoria Colmone della Marca – Il vino che spegne le guerre e accende la pace. Dalle colline di San Severino Marche arriva Colmone, custode di un’eredità che affonda nel 1400, quando il vino placava conflitti e univa città. Oggi, la loro viticoltura elegante e consapevole continua a portare un messaggio di equilibrio, bellezza e condivisione. A Sant’Angelo DiVino, ogni calice sarà un invito a riscoprire il valore della misura e della gentilezza. Poderesabbioni – L’agricoltura poetica tra api, vento e silenzi. Da Corridonia, con terreni coltivati come un giardino sacro: Poderesabbioni è un manifesto agricolo che coniuga etica, ecologia e gusto. Tra vigne accarezzate dal vento e una cantina-mulino del primo Novecento, i loro vini raccontano una filosofia: rispettare la natura, ascoltarla, lavorare in armonia. A Sant’Angelo porteranno un’idea di futuro che sa di verità e biodiversità. Lumavite – Luce liquida che accende l’anima. Rapagnano, colline pettinate dal sole, e un sogno: fare vino come gesto di luce. La cantina Lumavite è poesia agricola che si fa esperienza. Niente compromessi, solo uve curate con amore, scelte consapevoli, rispetto per la terra. I loro vini vibrano di energia solare e sincerità. A Sant’Angelo saranno luce da bere, parola da ascoltare, emozione da vivere. Caonà – Il Vino Cotto che racconta l’eternità delle Marche. A Loro Piceno, il Vino Cotto non è moda, ma rito. L’azienda agricola Caonà custodisce una tradizione millenaria, bollendo il mosto in caldaie di rame e lasciandolo maturare per anni. Ogni sorso è un viaggio nel tempo, tra feste contadine e camini accesi. A Sant’Angelo DiVino porteranno dolcezza, profondità e la memoria viva di un popolo che non ha mai dimenticato le sue radici. Il Leprotto – La voce liquida della terra di Loro Piceno. Anche Taccari Alberto, con il suo "Leprotto", ci ricorda che il vino cotto è cultura, identità, memoria. Il soprannome di famiglia diventa etichetta, e l’antica arte contadina si trasforma in eccellenza. Produzione tradizionale, rispetto dei gesti di sempre, autenticità senza tempo. A Sant’Angelo, ogni bottiglia sarà un racconto sussurrato delle campagne marchigiane. Sant’Angelo DiVino 2025. Un evento che celebra il vino come linguaggio universale, come eredità condivisa, come gesto agricolo che diventa narrazione. Sette cantine. Sette anime. Un solo cuore: quello delle Marche, che batte più forte quando si brinda insieme.
Quattro comuni, arte e resistenza culturale: torna Borgofuturo con Storti, Mancuso, Michikawa. Il programma
Dal 29 giugno al 6 luglio torna Borgofuturo, festival biennale che quest’anno celebra la sua decima edizione nei paesi della Val di Fiastra: Colmurano, Sant’Angelo in Pontano, Loro Piceno e Ripe San Ginesio. Nato nel 2010 come Festival della sostenibilità a misura di borgo, Borgofuturo è oggi una delle più longeve e conosciute manifestazioni italiane legata al futuro delle aree interne, capace di tenere insieme ricerca territoriale, ecologia e impegno civile con musica, spettacolo dal vivo e arti performative. 15 anni di festival La decima edizione si intitola Aldilà: uno sguardo retrospettivo e allo stesso tempo proiettato in avanti, per riflettere sulle parole che hanno guidato il festival sin dall’inizio, a partire da borghi, sostenibilità, futuro. Un’edizione per andare oltre il senso comunemente accettato e le etichette imposte rispetto alle tematiche care a Borgofuturo, in un contesto sociale e politico sempre più critico. Dopo 15 anni una cosa è certa: continuare a fare cultura in provincia non è scontato. In un momento storico in cui le politiche nazionali sembrano dare per irreversibile il “percorso di spopolamento” di certe aree interne, come riportato all’interno del nuovo Piano Strategico Nazionale Aree Interne (PSNAI), la scelta di continuare a lavorare in questi territori assume il senso di un atto politico, oltre che poetico. Otto giorni di festival, quattro comuni coinvolti Il festival si è aperto il 29 giugno a Colmurano, con una giornata dedicata a Margherita Salvucci e un evento collettivo tra cammino, letture e musica sul Monte de lu Seru. Dal 30 giugno al 3 luglio il testimone passa a Sant’Angelo in Pontano, con l’ottava edizione del Social Camp, laboratorio di formazione orizzontale di Borgofuturo, per un’edizione a tema STORMI • futuri che iniziano dai margini. Il laboratorio si conclude giovedì con un evento pubblico musicale. In programma il concerto di Davide Ambrogio, le sonorità globali di Magui + Traqueen e il dj set tropicale di Lavalamp. Venerdì 4 luglio il festival arriva a Loro Piceno, tra laboratori, una talk che si interroga sul futuro possibile ed auspicabile con la sociologa Cristina Zavaroni e il filosofo Paolo Godani, lo spettacolo I Ritornanti di Jonathan Zenti e una serata musicale di sperimentazione con Alessandro “Asso” Stefana, Laura Agnusdei, BLUEM e Catu Diosis. Nel fine settimana del 5-6 luglio il programma si sposta a Ripe San Ginesio, con due giornate dense di spettacoli, concerti, laboratori e incontri pubblici. Tra gli ospiti: Stefano Mancuso e Giovanni Storti, impegnato anche in un dibattito pomeridiano con attivisti di Greenpeace. Il ciclo di incontri “Le parole di Borgofuturo” vedrà inoltre la partecipazione della giornalista Sarah Gainsforth, del ricercatore Maurizio Dematteis e del progetto Tornanza, per una riflessione condivisa sul senso dei ‘borghi’ oggi. A seguire, una tavola rotonda sui cammini nelle Marche coinvolgerà promotori dell’Anello della Val di Fiastra, del Cammino Francescano della Marca, dei Forti, dei Cappuccini, delle Terre Mutate e del Grande Anello dei Sibillini. Le performance musicali si articolano tra i concerti serali all’Arena La Cava – con The Heliocentrics, Romare e Neoprimitivi – e le esibizioni diffuse nel borgo durante il giorno, tra cui C+C=Maxigross, Emanuele Colandrea e il live acustico di Tipografia Sonora ispirato all’opera di Mario Giacomelli. Spazio anche a installazioni e laboratori con il maestro ceramista giapponese Shozo Michikawa e il collettivo Guerrilla Spam, oltre a giochi in piazza e attività per bambini, in un intreccio continuo tra arte, territorio e comunità. Una comunità che resiste Borgofuturo è da sempre un laboratorio aperto e corale. Alle spalle c’è il lavoro di un gruppo di volontari, artisti, tecnici e attivisti che, in forma mutualistica, costruisce ogni edizione come spazio di possibilità e alleanza territoriale, e diviene punto di partenza di processi più lunghi, come il progetto Qui Val di Fiastra, che proprio durante il festival presenta i primi risultati e ragiona su nuovi percorsi attuativi.
Sant’Angelo in Pontano, auto finisce in un dirupo: conducente a Torrette in elisoccorso
Paura nel pomeriggio di oggi per un incidente avvenuto nel territorio comunale di Sant’Angelo in Pontano, intorno alle ore 17. Un uomo di 83 anni ha perso il controllo della sua auto, che è uscita di strada ed è finita in un dirupo, precipitando per circa tre metri. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri. Viste le condizioni del ferito, è stato disposto il trasferimento in eliambulanza all’ospedale regionale di Torrette ad Ancona. Fortunatamente, secondo le prime informazioni, le sue condizioni non sarebbero gravi. L’auto è stata recuperata dai vigili del fuoco con l’ausilio di un’autogru e riportata sulla carreggiata. I carabinieri hanno effettuato i rilievi per ricostruire la dinamica dell’accaduto, le cui cause sono ancora in fase di accertamento.
A Sant’Angelo in Pontano ritorna il Magnitudo Festival: la scossa dei giovani per rilanciare il paese
Una "scossa" di energia, entusiasmo e voglia di fare che parte dai giovani e coinvolge l’intera comunità. È questo lo spirito del Magnitudo Festival, in programma sabato 14 giugno a Sant’Angelo in Pontano, evento centrale del calendario estivo EnjoySantangelo. L’iniziativa nasce dalla volontà di un gruppo di giovani del territorio di offrire un’occasione di festa ma anche di rilancio culturale e aggregativo per il paese, unendo tradizione e innovazione, semplicità e dinamismo. Magnitudo, infatti, richiama la misura di un’energia: in questo caso, quella positiva e contagiosa che vuole smuovere il borgo, restituendogli centralità attraverso momenti condivisi. La serata a ingresso gratuito si aprirà con una cena all’aperto pensata per tutti i gusti: in menù hamburger artigianali, arrosticini, grigliate, primi piatti caldi, e naturalmente birra, cocktail e molto altro, in un contesto conviviale e informale che valorizza i sapori e la socialità. A seguire, la piazza si trasformerà in una vera e propria arena di divertimento grazie allo show firmato "1hourparty": ogni ora una festa diversa, tutti i generi musicali tra spettacoli e coinvolgimento, pensata per far ballare e sorridere fino a tarda notte. Il Magnitudo Festival vuole essere un simbolo di ripartenza e vitalità, una dimostrazione concreta che i piccoli centri possono ancora raccontare grandi storie, se animati da chi ha voglia di mettersi in gioco.
Vino, arte e musica a Sant’Angelo in Pontano: torna l’evento estivo 'Sant’Angelo Di Vino'
Nel cuore dell’estate, quando le colline marchigiane profumano di grano maturo e il crepuscolo si tinge d’oro e lavanda, Sant’Angelo in Pontano torna ad accendersi di luce e di vita. Sabato 9 agosto, a partire dalle ore 18, il borgo si fa teatro della terza edizione di “Sant’Angelo Di Vino”, un evento che è ormai diventato rito, celebrazione gioiosa del gusto e dell’identità più profonda di questo lembo d’entroterra. Non è solo una manifestazione enologica: è un racconto corale di territorio, un invito alla scoperta, un brindisi alla bellezza. Le vie del centro storico, con i loro scorci che si aprono tra case in pietra e antiche chiese, si trasformeranno in un elegante percorso del palato e dello spirito. Le migliori cantine del territorio, sapientemente selezionate, offriranno un itinerario sensoriale attraverso i vini che nascono da queste colline: calici che parlano di terra, di fatica, di sapienza antica tramandata nei filari. Ad arricchire la serata, non mancheranno musica dal vivo e performance artistiche, che trasformeranno ogni angolo del borgo in una piccola scena sospesa tra sogno e realtà. Arte, note e gusto si fonderanno sotto il cielo d’agosto, in una notte che profuma di magia e di autenticità. Dietro le quinte, il lavoro di squadra è già in pieno fermento: il sindaco Vanda Broglia, il vicesindaco Luca Bonfranceschi, l’assessore Marusca Torresi e i consiglieri Gianni Berarducci, Marco Cecchetti, Francesco Coccia, Monia Compagnoni, Patrizia Luccerini, Mauro Martorelli, Giada Testarmata, e Stefano Sbarbati, insieme a un gruppo di appassionati collaboratori come Ada Valeri (appassionata di vini), Paolo Ricci (esperto di musica) e Luisella Quarchioni (aiuto organizzazione), stanno plasmando un evento curato in ogni dettaglio, con l’orgoglio di chi conosce il valore delle proprie radici. Sant’Angelo in Pontano non è un borgo qualsiasi. È una gemma nascosta tra le valli del Fiastra e dell’Ete Morto, adagiata a 473 metri sul livello del mare, con lo sguardo rivolto alle vette dei Sibillini e il cuore saldo nella propria storia. Qui ogni pietra racconta, ogni strada conduce a un frammento d’eternità: dalla romanica Collegiata di San Salvatore al convento di San Nicola, fino al minuscolo teatro Angeletti, che sa ancora emozionare come un sipario che si apre su un tempo sospeso. Partecipare a “Sant’Angelo Di Vino” significa vivere un’esperienza che va oltre la degustazione: è lasciarsi abbracciare da un borgo che sa accogliere, incantare, raccontare. È un incontro con la lentezza e la verità delle cose fatte bene, con l’arte del buon vivere che solo i piccoli centri sanno custodire. Il 9 agosto, sotto un cielo trapunto di stelle, Sant’Angelo Di Vino vi aspetta. Per brindare insieme a una terra generosa, alla musica della convivialità, alla poesia che nasce quando il vino si fa cultura e il borgo si fa palcoscenico.
Teatro Rebis a Sant’Angelo in Pontano: la compagnia porta in scena "Signorina Else"
Appuntamento sabato 8 marzo alle 21, al teatro comunale di Sant'Angelo in Pontano con Signorina Else della compagnia Teatro Rebis, all’interno della rassegna dell'Unione Montana dei Monti Azzurri dedicata alla Generazione Z. Lo spettacolo rientra infatti nel cartellone di Teatro Next Gen, concorso ideato dal presidente Giampiero Feliciotti, al quale possono partecipare i giovani della Generazione Z che potranno vincere premi in denaro in base al maggior numero di partecipazioni agli spettacoli della rassegna. Signorina Else è una produzione del Teatro Rebis, in collaborazione con Osa (Operai/e dello Spettacolo Associati) di Macerata, con il Gruppo Studentesco Officina Universitaria di Macerata, il Teatro Nuovo di Capodarco e con Artisti Drama di Modena Signorina Else - diretto da Andrea Fazzini - è una lettura drammatizzata, tratta dall’opera omonima del 1924 di Arthur Schnitzler, uno dei primi autori ad occuparsi in maniera così endoscopica e viscerale del tema della violenza sulle donne - una violenza sottile, sociale, patriarcale, una violenza di costume, strisciante, che vede protagonista un’adolescente schiacciata da responsabilità più grandi della sua età. Lettura intesa come partitura di scena, attraversamento drammaturgico del racconto di Schnitzler, alla ricerca delle sue nervature più enigmatiche, lasciando affiorare dal testo i momenti meno descrittivi e più emozionali, tratteggiando la geografia di un’anima che impercettibilmente, ma anche ineluttabilmente, scivola verso un abisso tragico, con onirica levità. Signorina Else è anche uno dei primi esempi di utilizzo in letteratura del flusso di coscienza come tecnica narrativa. Introspezione dell’istantaneità delle pulsazioni emotive umane, spesso messa in relazione alle coeve sperimentazioni psicoanalitiche, data anche la fitta corrispondenza tra Schnitzler e Freud. Il cantante Giuliano Bruscantini, con una tessitura vocale spezzata e minimale, fa da contrappunto ipnotico al precipitare degli eventi, dialogando con la voce interiore di Else, con le sue speranze e le sue incrinature. La materialità visionaria di Frediano Brandetti colloca nello spazio l’ingigantirsi delle soglie attraversate da Else.
Sant'Angelo in Pontano punta alla riqualificazione del centro: coinvolte le tre vie principali
È in corso un importante intervento di manutenzione straordinaria delle strade comunali a Sant’Angelo in Pontano. Si tratta dell’attuazione di una linea della sub misura A.4 dell’ordinanza relativa al Pnc Sisma, che attraverso un importo di 255.000 euro sta lavorando su tre arterie del centro storico, vale a dire via Capponi, via Collegiata e via Verdi, tutte collocate in una zona residenziale di interesse storico-artistico. «Valorizzare, migliorare il patrimonio e riqualificare il tessuto urbano dei comuni del cratere sismico rappresenta uno dei punti nodali del processo di ricostruzione - spiega il commissario straordinario, Guido Castelli -. In tal senso il Pnc Sisma si rivela fondamentale, così come la sua messa in opera che finora ha trovato una sponda concreta e fattiva dai Comuni, e in questo ringrazio il sindaco Vanda Broglia, dall’Ufficio Speciale Ricostruzione e dalla Regione Marche guidata dal presidente Acquaroli». Nello specifico, le lavorazioni in corso hanno l’obiettivo di migliorare il flusso veicolare e pedonale, oltre alla messa in sicurezza (attraverso una migliore regimazione delle acque superficiali), il potenziamento dell’illuminazione pubblica e il rifacimento di opere di sostegno alla sede stradale.
Sant'Angelo in Pontano, arriva la comicità di Roberto Ciufoli: sarà in scena con "Tipi"
Seconda tappa del Festival Storie nel piccolo scrigno di Sant'Angelo in Pontano, il suggestivo Teatro Angeletti, che si prepara ad ospitare la comicità di Roberto Ciufoli in "Tipi". Lo spettacolo, in scena domenica 17 novembre alle ore 17:30, è un vero e proprio viaggio nell’universo umano, esplorato con ironia e vivacità dall'attore e comico romano. Ciufoli, autore e protagonista, reduce dal successo televisivo con “Tale e Quale Show” condotto da Carlo Conti, porta sul palco una galleria di "tipi" umani che, con le loro manie e caratteristiche, ci raccontano la nostra umanità, i nostri vizi e le nostre virtù, i nostri difetti e le nostre stravaganze. Ogni personaggio è un piccolo mondo, con gesti, tic, movenze e modi di parlare che rivelano i diversi modi in cui ognuno di noi affronta la vita, le sfide, le paure e le passioni. Con un ritmo incalzante e una verve trascinante, Ciufoli passa da un personaggio all'altro creando un vero e proprio “multi-one-man-show”, ricco di monologhi, poesie, sketch e balli, uno spettacolo che, grazie alla comicità intelligente e mai scontata di Ciufoli, ci invita a sorridere delle nostre debolezze e a celebrare l'umanità nella sua complessità e ironia. I biglietti sono disponibili ai numeri 0734/632800 e 0734/710026, 15 euro intero, 8 euro (ridotto under 14). Il botteghino del teatro Angeletti sarà aperto domenica dalle 16.30. Ciufoli, con lo spettacolo "Tipi" mette in scena una colorata carrellata di personaggi, qual è stato per lei il "tipo" più divertente da interpretare? C’è un personaggio con cui sente un’affinità particolare? "I tipi che porto in scena sono dei veri e propri archetipi, persone che si incontrano ogni giorno, tutto è basato sul linguaggio del corpo e sul modo di parlare. Si parte con lo sportivo, che secondo me ha un atteggiamento con il quale bisognerebbe affrontare la vita, nel quale mi rivedo, poi da lì spazio con il suo opposto, il pigro, e poi ci sono l'innamorato, il supereroe. Io mi diverto tantissimo a fare questo spettacolo, spero che il pubblico si riconosca in questi personaggi e si diverta a farlo. Ho scomodato anche Shakspeare con Amleto che, se ci pensate, è proprio la rappresentazione per eccellenza dell'indeciso". Lo spettacolo esplora caratteristiche umane universali che spesso ci fanno sorridere dei nostri piccoli difetti e stranezze. A suo parere, quanto è importante saper ridere di noi stessi? "E' importantissimo, l'aspetto fondamentale dello spettacolo è proprio questo. E col tempo questo è sempre più complicato, oggi tutti sembrano essere più seri e permalosi, il famoso 'politicamente corretto', che servirebbe a salvare i rapporti sociali, secondo me li ha peggiorati, non siamo più disposti a prenderci in giro e a farci prendere in giro e questo elimina quella parte di 'gusto' propria dell'ironia. Non sempre una presa in giro è offensiva e volgare, ma spesso può essere divertente e costruttiva". Nella sua carriera da comico e attore, ha trovato che il modo di essere “umani” sia cambiato nel tempo? "Assolutamente sì. Quello di cui si poteva ridere e sorridere un tempo, ora è molto cambiato, ma ripeto, non bisogna cadere nella trappola del 'questo non si può dire'. Tutto si può dire se detto con garbo, soprattutto quando lo si fa in un contesto teatrale e di comicità. Solo così si può sovvertire il modo di vedere e di considerare le cose". Lei è ormai un amico del Festival Storie e dei teatri marchigiani. Se potesse portare in scena un nuovo "tipo" ispirato a questa regione come sarebbe? "Se dovessi rappresentare il marchigiano lo farei molto laborioso, i marchigiani hanno sempre voglia di fare, non ho visto mai rassegnazione in loro. Per questo le Marche sono una regione splendida, perché i marchigiani custodiscono e curano il loro territorio, e i teatri ne sono la riprova, tanto che quelli marchigiani concorrono ad essere patrimonio dell'Unesco, veramente una perla rara. Sono sempre molto felice di tornare nei teatri dei piccoli borghi grazie al Festival Storie".
Eccellenza della ristorazione: encomio del Consiglio regionale per “Pippo e Gabriella”
A Palazzo delle Marche la consegna dell’encomio del Consiglio regionale al ristorante “Pippo e Gabriella”. Il riconoscimento, condiviso dal presidente Dino Latini e dall’Ufficio di presidenza, è stato proposto dal consigliere regionale Simone Livi che ha consegnato l’attestato alla titolare Gabriella Bompadre, accompagnata dai figli Fabio e Marco. “Oggi – ha detto Livi – premiamo un’eccellenza della ristorazione che ha fatto conoscere il territorio, un punto di riferimento per residenti e turisti, gestito dalla stessa famiglia con passione e competenza”. Dopo quarantasei anni di attività, per la signora Gabriella i capisaldi restano “i piatti della tradizione marchigiana e i prodotti locali”. Nella motivazione dell’encomio al ristorante fondato nel 1978 dal marito Giuseppe Domizi, “Pippo”, scomparso nel 2022, “il merito di rappresentare una realtà marchigiana di eccellenza nel settore della ristorazione, con grande attenzione al cliente e alla qualità del servizio”.
Sant'Angelo in Pontano, proseguono le ricerche di Laurentiu Cosarianu: scomparso da oltre una settimana
I carabinieri del Comando provinciale di Macerata hanno diffuso nel pomeriggio la foto di Laurentiu Cosarianu, il 42enne pastore, di origini romene, che ha fatto perdere le sue tracce da oltre una settimana. Dalla mattinata di ieri sono al lavoro per la sua ricerca, nel territorio comunale di Sant'Angelo in Pontano, diverse squadre dei vigili del fuoco coadiuvate da unità cinofile e droni, squadre del soccorso alpino, volontari della protezione civile e carabinieri per le ricerche del 42enne. Al momento della scomparsa l'uomo - alto 1,65 metri, occhi marroni, capelli castani corti, barba incolta e di corporatura magra - indossava pantaloni e felpa di colore scuro. L'ultimo contatto risale alla serata di sabato 5 ottobre quando, intorno alle 20:00, ha telefonato al fratello, che si trovava in quel momento in Romania, confermandogli di trovarsi in Italia presso un’azienda agricola di Sant’Angelo in Pontano. Nei giorni successivi, più volte contattato dal fratello non ha più risposto al telefono, che ad oggi risulta ancora spento. Di seguito l'immagine ingrandibile di Cosarianu:
Sant'Angelo in Pontano, non si hanno più sue tracce da giorni: scattano le ricerche di un pastore
Pastore fa perdere le sue tracce, si attivano le ricerche. Si tratta di un uomo di 42 anni, di origini romene, che si trovava nel territorio comunale di Sant'Angelo in Pontano per ragioni di lavoro. I soccorsi sono stati allertati nella serata di sabato dal fratello, che da giorni non riesce più a mettersi in contatto con lui telefonicamente. Sul posto sono giunti subito dieci uomini dei vigili del fuoco oltre ai volontari della protezione civile comunale e ai carabinieri che, esaminata la situazione, hanno deciso di attivare il protocollo per le persone scomparse. Ai fini della ricerca, nella zona di Contrada Perilli, sono impiegati cani molecolari e droni. +++ AGGIORNAMENTO+++ Un’altra squadra di tecnici della stazione di Macerata del Soccorso Alpino e Spelologico Marche è impegnata nelle ricerche del pastore di 40 anni di cui ancora non si ha traccia. Sul posto sono presenti i Vigili del Fuoco, i Carabinieri e la Protezione Civile.
Sant'Angelo in Pontano, si ribalta mietitrebbiatrice: recuperata con l'autogru
Mietitrebbiatrice si ribalta su un fianco. I vigili del fuoco sono intervenuti nel pomeriggio, intorno alle 17:00, per il recupero dell'automezzo agricolo in contrada Vallestanca, nel territorio comunale di Sant'Angelo in Pontano. La squadra di Tolentino dei pompieri, con l’ausilio dei colleghi del comando di Ancona giunti sul posto con l'autogru, ha riposizionato e messo su strada la mietitrebbiatrice incidentata. Nessuna grave conseguenza fisica per il conducente.
Sant'Angelo in Pontano, al via il Magnitudo festival: il clou della serata con Le Donatella. Il programma
Sant'Angelo in Pontano cala l'asso con il Magnitudo festival. Venerdì 12 e sabato 13 luglio si rinnova l’invito dei ragazzi dell’associazione #enjoySantAngelo che, dopo tre edizioni a tema anni 90’, quest’anno raddoppiano i giorni dell’evento con artisti e spettacoli. A partire da venerdì sera si alterneranno sul palco spettacoli a tema folkloristico insieme ai simpaticissimi ragazzi di Dubbing Marche e Zio Pecos nel formato “Tremendi live” e i mitici Vinci e Sgrassi. Il sabato sera la musica parte dall’ora di cena insieme a “Giordano Show”, il Dj maceratese “Dj Silvio” e poi il clou della serata con “Le Donatella”, duo musicale e televisivo composto dalle sorelle gemelle Giulia e Silvia Provvedi. Non solo musica e divertimento al Magnitudo Festival ma anche hamburger, primi piatti, fritti, cocktails e tanta buona birra fornita dal Birrificio “Il Mastio”. Il festival una scarica di divertimento.
Elezioni Sant'Angelo, il risultato preannunciato: Vanda Broglia confermata sindaco
Vanda Broglia è stata confermata sindaca di Sant'Angelo in Pontano al termine degli spogli elettorali delle elezioni amministrative. Con un'affluenza del 78,67%, l'unico candidata in gara con la lista "Sant'Angelo Futura", ha ottenuto 621 preferenze su 994 elettori totali. Sono state 116 le schede nulle e 45 le schede bianche.
Elezioni comunali, superato il quorum per gli otto sindaci in solitaria: si attende solo l'ufficialità
Primo ostacolo superato per gli otto candidati a sindaco in Comuni della provincia di Macerata che facevano corsa solitaria. Già alle 19 di ieri, infatti, era stata superata la fatidica soglia del 40% di affluenza in tutti i centri nei quali era in corsa un’unica lista. Si tratta del primo requisito per rendere valida l’elezione del sindaco e dei consiglieri comunali, e scongiurare di conseguenza l’arrivo di un commissario alla guida del Comune. Il secondo requisito è che almeno il 50 per cento più uno dei votanti abbia espresso la sua preferenza per l’unica lista in corsa. Per verificare questo aspetto, bisognerà aspettare lo spoglio delle schede, che partirà alle 14 di oggi. Verosimilmente non ci dovrebbero essere colpi di scena e per gli otto candidati in solitaria è solo questione di aspettare l’ufficialità, visto che l’alta affluenza porta inevitabilmente un cospicuo numero di preferenze. È praticamente fatta, quindi, per Silvia Pinzi a Serrapetrona, Rinaldo Rocchi a Serravalle, Robertino Paoloni a Loro Piceno, Vanda Broglia a Sant’Angelo in Pontano, Mirko Mari a Colmurano, Rolando Pecora a Montelupone, Sara Simoncini a Poggio San Vicino e Pietro Tapanelli a Sefro.

cielo coperto (MC)



