Varie
Riconferma al vertice: Gianluca Lucchese guiderà "Tradizioni Sanginesine" per il quadriennio 2026-2029
L'Associazione Tradizioni Sanginesine Aps Asd entra nel nuovo quadriennio 2026-2029 con un organo di amministrazione rinnovato e la significativa riconferma di Gianluca Lucchese alla presidenza. L'Assemblea dei Soci, riunitasi lo scorso 16 novembre, ha proceduto all'elezione del direttivo, che guiderà l'Associazione nei prossimi quattro anni, impegnata nella promozione e valorizzazione degli eventi storici e culturali di San Ginesio. La squadra che affiancherà il presidente Lucchese è così composta: Laura Salvucci Salice – Vicepresidente, Silvia Abrami – Segretario, Marco Scagnetti – Tesoriere, Loredana Riccucci – Consigliere. Prima dell'elezione, l'Assemblea ha accolto con favore la relazione delpPresidente uscente (e ora riconfermato) Gianluca Lucchese, che ha illustrato le numerose attività svolte nel triennio 2023-2025. Contestualmente, sono state approvate all'unanimità le linee programmatiche che orienteranno le iniziative associative per il quadriennio 2026-2029. Un momento particolarmente sentito è stato dedicato al professor Sandro Quassinti. L'Assemblea ha espresso un profondo ringraziamento per il suo fondamentale contributo, avendo garantito la continuità tra le gestioni e ricoperto con dedizione il ruolo di vicepresidente per l'intero mandato appena concluso. Pur avendo comunicato la sua indisponibilità per un terzo mandato, il prof. Quassinti ha assicurato la sua preziosa collaborazione futura alle attività dell’Associazione. Il nuovo periodo associativo si apre subito con un evento di grande rilevanza: la XXI edizione – 63° anniversario del "Ritorno degli Esuli". Come da consolidata tradizione, si attende la partecipazione della Municipalità di Siena e del Magistrato delle Contrade, a suggello dello storico legame. Tra i primi impegni in agenda per il nuovo direttivo figurano la convocazione del Comitato per il Ritorno degli Esuli e la successiva costituzione del Comitato del Palio 2026. Entrambi i comitati avranno il compito cruciale di pianificare e organizzare le rispettive manifestazioni, assicurando il successo e la continuità di questi eventi cardine per la comunità di San Ginesio.
Macerata, bersaglieri e alpini uniti nella solidarietà: 62 tonnellate di cibo raccolte per la Colletta Alimentare
Nella cornice della 29ª Giornata Nazionale della Colletta Alimentare e della IX Giornata mondiale dei Poveri, la provincia di Macerata ha dato ancora una volta prova di una coscienza civile viva, capace di unire generazioni, associazioni e forze della comunità attorno a un gesto che, come ha ricordato il Presidente CEI Card. Matteo Zuppi, rappresenta «un segno di grande fiducia e una risposta concreta» ai bisogni di chi fatica ad arrivare a fine mese. Tra i protagonisti della giornata a Macerata e Piediripa ci sono stati, come sempre, i Bersaglieri e gli Alpini, presenti in spirito e in numero con quella disciplina del cuore che appartiene alla più autentica tradizione del volontariato d’arma, per trasformare la speranza in azione. Per queste realtà – nate per servire il Paese, ieri nelle trincee e oggi nelle comunità – la Colletta Alimentare non è solo un appuntamento annuale, ma un modo di essere: unire velocità, prontezza, organizzazione e spirito di squadra al servizio dei più fragili. Presso il Conad di Piediripa, dove hanno operato cinque bersaglieri, sono stati raccolti 1.701 kg di alimenti, con un aumento di circa 250 kg rispetto al 2024. All’Eurospin, con l’impegno di due bersaglieri, il risultato è stato di 1.512 kg. Nel complesso, la provincia di Macerata segna un importante passo avanti con 62.960 kg raccolti a fronte dei 59.944 kg del 2024 (+5,05%, dato perfettamente allineato al progresso nazionale). Un contributo prezioso che si somma alla grande mobilitazione regionale e che conferma il ruolo decisivo delle associazioni d’arma nei contesti di solidarietà popolare. Il dato complessivo nazionale è impressionante, un vero «spettacolo della carità» che dimostra come la solidarietà resta uno dei pilastri invisibili che tengono insieme la società italiana. 8.300 tonnellate di alimenti donati in un solo giorno, il 5% in più rispetto al 2024 grazie all’impegno di 155.000 volontari e oltre 5 milioni di donatori, permetteranno a Banco Alimentare di sostenere 1 milione e 800 mila persone attraverso 7.600 enti caritativi in tutto il Paese. Ma il valore simbolico è ancora più grande: combattere la solitudine, che è la prima vera forma di povertà. La giornata maceratese è stata possibile grazie al coordinamento impeccabile di Leo Del Carpio e Maurizio Galassi, veri motori organizzativi dell’iniziativa, e alla collaborazione di associazioni, parrocchie, gruppi giovanili, istituzioni locali e volontari di ogni età. Il Presidente ANB di Macerata, Bers. Ten. Carmine Posa, ha sottolineato «la grande partecipazione e i buoni risultati ottenuti», ringraziando «tutti i bersaglieri che hanno partecipato nella raccolta e con donazioni personali».
Tolentino, lavori sulla ciclopedonale e modifiche alla viabilità: via San Nicola resta chiusa, ecco quando
Proseguono gli interventi di manutenzione e riorganizzazione della viabilità nel territorio comunale di Tolentino. In questi giorni l’Ufficio Manutenzioni ha portato a termine un importante lavoro lungo la pista ciclopedonale che dal Ponte del Diavolo, attraversando contrada Pianibianchi, conduce fino al lago delle Grazie. Gli operai comunali hanno provveduto alla sostituzione e alla sistemazione dei cordoli che delimitano il percorso, alcuni dei quali risultavano ormai deteriorati. L'intervento, fortemente voluto dal sindaco e dall'amministrazione comunale, ha l'obiettivo di ripristinare condizioni ottimali di sicurezza lungo un tracciato particolarmente apprezzato e molto frequentato da cittadini e sportivi che scelgono questo itinerario per attività fisica e passeggiate all'aria aperta. Parallelamente, il Comune comunica importanti modifiche alla circolazione veicolare in via San Nicola per consentire lo svolgimento di ulteriori lavori programmati. Dal 17 al 28 novembre, dal lunedì al venerdì nella fascia oraria 8:30 – 18:00, sarà infatti vietato il transito nel tratto compreso tra il civico 66 e Via I Maggio (esclusa). Sarà inoltre invertito il senso unico di marcia nel tratto tra Piazza San Nicola e Piazza della Libertà, con direzione verso quest’ultima. La ditta incaricata provvederà alla corretta delimitazione dell'area di cantiere, garantendo la sicurezza dei pedoni attraverso percorsi alternativi e apposita segnaletica. La segnaletica temporanea sarà installata con almeno 24 ore di anticipo e posizionata nei principali punti di intersezione, come Piazza della Libertà e Corso Garibaldi con Via Oberdan, con ripetizione delle indicazioni in prossimità di Piazza Domenico Silveri. Durante i lavori, la segnaletica in contrasto con l’ordinanza sarà coperta, mentre al termine degli interventi la ditta provvederà alla rimozione della segnaletica temporanea e al ripristino delle condizioni di sicurezza per la circolazione.
Disinnescare: la saggezza di chi sa fare un passo indietro
"Però una cosa importante l’ho imparata" "Cosa?""Saper disinnescare""Cioè?""Non trasformare ogni discussione in una lotta di supremazia. Non credo che sia debole chi è disposto a cedere, anzi, è pure saggio. Le uniche coppie che vedo durare sono quelle dove uno dei due, non importa chi, riesce a fare un passo indietro. E invece sta un passo avanti"(Perfetti Sconosciuti, Paolo Genovese) Queste parole tratte dal film “Perfetti Sconosciuti” ci insegnano che nelle relazioni, la forza non sta nell’avere sempre ragione, ma nel saper scegliere quando fermarsi. "Disinnescare" non significa debolezza o resa, ma proteggere sé stessi, l'altro ed il legame. Non è passività, ma presenza consapevole, nel riuscire a rimanere lucidi se l’altro perde il controllo e saper scegliere il momento giusto per confrontarsi, quando la mente è più calma e il cuore più disponibile. Spesso nel pieno di un litigio, ascoltare davvero l’altro diventa difficile. Invece di cercare di comprendere, siamo piuttosto concentrati a costruire nuovi argomenti per difendere la nostra posizione. Così, il confronto non ha più la sua funzione originaria di voler chiarire per capire e crescere insieme, ma si trasforma in una lotta di potere, dove ognuno ha bisogno di affermare la propria forza. L’orgoglio vince e la coppia perde. Non siamo davvero noi a dialogare ma il nostro ego: quella parte che teme di smarrire la propria identità. Quando è invece l’essenza ad emergere, non c’è più paura di mostrarsi vulnerabili: riconoscere una fragilità non significa perdere potere o dignità, ma ritrovare umanità. Disinnescare significa interrompere l’escalation del conflitto prima che degeneri, fermarsi prima che le parole possano ferire. Solo così il dialogo può tornare ad essere uno spazio d’incontro, dove il confronto non divide, ma costruisce. Nelle discussioni tra uomo e donna accade spesso che si utilizzino linguaggi emotivi diversi. La donna tende a esprimersi attraverso il sentire: parla di emozioni, cerca connessione e autenticità, desidera essere ascoltata subito. L’uomo, invece, risponde con logica e razionalità, tende a chiudersi in sé, non per paura di affrontare il problema, ma perché fa fatica a gestire la pressione emotiva. Così evita loscontro diretto per non sentirsi giudicato o messo alle strette. Il risultato è un fraintendimento reciproco: lei si sente non vista e non ascoltata, mentre lui accusato e inadeguato. Purtroppo, in tal modo, ciò che nasce come bisogno di avvicinarsi finisce spesso per diventare una distanza. Da qui la tensione cresce: entrambi sono feriti ma hanno paura di esporsi, per proteggere la propria vulnerabilità. Si alza il tono della voce, il corpo si irrigidisce, le parole diventano taglienti, si smette di ascoltare per interrompere l’altro. In quel momento non conta più comprendere, ma difendere la propria tesi, affermare la propria ragione. Riconoscere quest’istante, accorgersi del passaggio dall’ascolto alla difesa è il primo passo di consapevolezza che può trasformare lo scontro in dialogo. E’ il momento di disinnescare, alleggerire i toni, non cedendo semplicemente all’altro per quieto vivere, ma scegliendo di proteggere la connessione che tiene unita la relazione: mettere al centro il legame non l’orgoglio. Così la donna può tentare di disinnescare, rispettando il bisogno momentaneo dell’uomo di ritirarsi ed evitando di forzare il dialogo immediato; mentre l’uomo può dimostrare il proprio coinvolgimento emotivo, riconoscendo le emozioni della partner senza sottrarsi troppo presto alla conversazione. Disinnescare vuol dire, in definitiva, fare un passo indietro per comprendere meglio l’altro. Non è un segno di debolezza ma la più alta forma di forza nelle relazioni. Significa avere il coraggio di fermarsi, ascoltare e comprendere prima di reagire, scegliere la connessione prima della rivalsa, l’empatia al posto della difesa, la consapevolezza invece dell’impulsività.
Sarnano, inaugurata la nuova casetta del Bookcrossing: un piccolo spazio per cultura e benessere
Sabato 15 novembre, in occasione della Festa della Famiglia, è stata inaugurata in Piazza della Libertà la nuova casetta del Bookcrossing di Sarnano: un luogo pensato per favorire la lettura, la condivisione e il benessere della comunità. La casetta, realizzata con cura dagli ospiti della Comunità Le Querce di Civitanova gestita da PARS “Pio Carosi”, è stata presentata ufficialmente alla cittadinanza alla presenza delle famiglie e delle realtà promotrici del progetto. Al suo interno saranno disponibili libri per tutte le età, da prendere, leggere e scambiare liberamente. Il progetto è promosso da PARS “Pio Carosi”, COOSS, Cooperativa Sociale Berta ’80, Associazione GLATAD Onlus e dal Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’AST Macerata. L’iniziativa rientra nel Piano Regionale Integrato per la prevenzione del Gioco d’Azzardo Patologico e delle nuove dipendenze 2023–2025, con l’obiettivo di sostenere il benessere di giovani e adulti attraverso la cultura e la partecipazione. La nuova casetta del Bookcrossing diventerà un punto di riferimento per residenti e visitatori, un piccolo spazio che vuole portare più cultura, riflessione e serenità nella vita quotidiana di Sarnano.
È legittima la sosta di motocicli e biciclette negli androni del condominio?
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa all’utilizzo in condominio delle aree comuni. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di Porto Recanati che chiede: "E’ legittima la sosta di motocicli e biciclette negli androni del condominio?" Il caso di specie è stato recentemente affrontato in un giudizio di merito nel quale una condomina conveniva davanti al Tribunale il condominio (e alcuni condòmini) chiedendo l'accertamento della illegittimità della sosta di motocicli e biciclette nell'androne, area comune destinata esclusivamente al transito pedonale. Si doleva del fatto che l'area in questione veniva sistematicamente utilizzata da alcuni condòmini per parcheggiarvi motocicli e biciclette con conseguente ostruzione dell'accesso agli alloggi e deterioramento della pavimentazione inidonea a sostenere carichi simili. Il nocciolo della decisione verte sull'esame del contenuto e i limiti dell’art. 1102 c.c. in relazione alla destinazione delle parti comuni, segnatamente all'uso degli androni, porticati e vialetti come area di parcheggio per motocicli e biciclette. Il Tribunale fa proprio il tradizionale principio per il quale l'uso del bene comune non deve alterare la destinazione né impedire il pari uso. Il regolamento di condominio vieta attraverso previsioni tassative la sosta in dette aree, ammettendo in via eccezionale soltanto quella temporanea per le operazioni di carico e scarico. Determinante è stato l'accertamento del giudicante circa la natura comune degli spazi in contestazione, riconducibili all'intero plesso supercondominiale, in quanto esplicitamente indicati nel regolamento contrattuale come beni comuni indivisibili (androne, porticato e vialetti). Il Tribunale ha escluso la possibilità di una modifica tacita della destinazione d'uso per facta concludentia. Al riguardo, ha richiamato la giurisprudenza che considera vincolante la volontà dei condòmini contenuta nei regolamenti contrattuali, perlomeno sino a quando non verranno espressamente modificati nei modi previsti dalla legge. La prassi diffusa e tollerata del parcheggio è stata considerata irrilevante ai fini della liceità della condotta, confermativa di un comportamento contra legem in difetto di approvazione assembleare. Il Tribunale ha anche respinto la tesi della presunta «non lesività» della condotta, in base al fatto che resta libero uno spazio di passaggio: la violazione dell'art. 1102 c.c. si realizza ogniqualvolta viene meno la compatibilità tra l'uso individuale e collettivo, anche senza occupazione totale del bene. Pertanto, in risposta alla nostra lettrice risulta corretto affermare che: "È illegittima ai sensi dell’art. 1102 c.c. e del regolamento condominiale la sosta di ciclomotori e bici nell’androne e vialetti di accesso destinati al solo transito pedonale – costituenti beni comuni del supercondominio – qualora tale utilizzo alteri la destinazione d’uso ed impedisca il pari godimento da parte degli altri condomini" (Tribunale di Torre Annunziata, sentenza del 03.09.2025, n. 1970). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Strage di Nassiriya, Civitanova Marche rende omaggio ai caduti: cerimonia e memoria per la pace
Oggi la città di Civitanova Marche si è fermata a ricordare la Strage di Nassiriya e tutti i caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace. Nella piazza cittadina dedicata alle vittime di quel vile attentato del 2003 in Iraq, il Comune di Civitanova e l'Associazione nazionale Carabinieri hanno rinnovato la vicinanza delle istituzioni alle famiglie spezzate dal dolore e espresso orgoglio e gratitudine per chi, ieri come oggi, rischia la vita per la pace. Presenti per l'amministrazione comunale il sindaco Fabrizio Ciarapica, il vicesindaco Claudio Morresi, gli assessori Ermanno Carassai, Giuseppe Cognigni e Barbara Capponi, i consiglieri comunali Paola Campitelli, Piero Gismondi e Francesco Micucci. Presente anche il presidente della fondazione Carima Francesco Sabatucci. Come tradizione la cerimonia si è aperta con l'ingresso nella piazza della signora Giovanna Paolone Piermanni, accompagnata dall'ispettore regionale Anc Tito Baldi Honorati, portatrice della medaglia d'oro al valor militare alla memoria del compianto maresciallo capo Sergio Piermanni. A seguire, Roberto Ciccola rivolgendosi ai presenti ha detto: "Un saluto al Sindaco e a tutte le autorità civili e militari, all'Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto, Polizia municipale, Vigili del Fuoco, Protezione civile, mondo del volontariato e colleghi Anc dei paesi vicini e soprattutto alla rappresentanza delle classi 3 A e 3 B dell'istituto via Ugo Bassi della scuola secondaria di I grado Annibal Caro e ai docenti che li accompagnano. Questa piazza, cari ragazzi, fu inaugurata il 21 maggio 2005 alla presenza della signora Anna Maria Zollo, poliziotta e consorte del maresciallo Alfonso Trincone, una delle 19 vittime. Cari ragazzi mi auguro che queste occasioni vi aiutino a comprendere al meglio il significato del valore della memoria e del sacrificio della propria vita a difesa della pace". Nel suo intervento, il sindaco Fabrizio Ciarapica ha ricordato i 19 italiani che persero la vita nel compimento del proprio dovere mentre servivano lo Stato in terra straniera: "Ricordiamo con dolore e riconoscenza uomini e donne che hanno creduto in un ideale e nella scelta di servire il proprio Paese in un contesto di guerra e instabilità. La pace si costruisce con impegno, dialogo e cooperazione, il nostro impegno come comunità è quello di non dimenticare. Ricordare i caduti di Nassiriya significa riaffermare valore della pace, della solidarietà, della giustizia e dell'umanità. Il loro sacrificio resta vivo nel nostro cuore. A Nassiriya, l'Italia ha perso donne e uomini che hanno compiuto fino in fondo il loro dovere, dando la vita per la nostra sicurezza e per i valori che ci uniscono. A loro, e alle loro famiglie, va il mio pensiero più commosso e grato. Il loro sacrificio non sarà mai dimenticato". Il sindaco ha poi annunciato la volontà di dar seguito al progetto Anc per la sistemazione della piazza per dare maggior significato e valore a questo spazio, ringraziando il presidente della Fondazione Carima per il sostegno offerto alla riqualificazione del monumento come opera da visitare come un memoriale. La parola poi è passata al Capitano Angelo Chiantese, che ha portato i saluti del Comandante della Legione Carabinieri Marche, Generale di Brigata Nicola Conforti e del comandante provinciale col. Raffaele Ruocco impossibilitati a partecipare per impegni istituzionali pregressi. Dopo aver salutato e ringraziato gli organizzatori e tutti i presenti, il capitano si è rivolto ai ragazzi con queste parole: "E' molto importante essere qui oggi tutti insieme a ricordare quei tragici fatti, per essere vicini alle famiglie che non devono rimanere sole con il loro dolore. Sono ormai 22 anni, nessuno di voi era nato, questa vicenda è per voi lontana ma vi riguarda. Quei ragazzi che erano lì, non erano lì per portare la guerra, ma la pace e per aiutare la popolazione irachena dopo una guerra devastante. I Carabinieri istituirono due basi all'interno della città di Nassiriya e questa vicinanza non fu vista bene dall'intera popolazione; fu così che avvenne l'attentato. L'esplosione ha ucciso 28 persone. Ho sempre pensato che chi siamo veramente viene fuori nei momenti difficili e di crisi, e che quando siamo messi alla prova riusciamo a capire chi siamo davvero. Così è stato per l'appuntato Andrea Filippa, che ha provato a fermare il camion con l'esplosivo invece che mettersi a riparo. Lui ha perso la vita e il suo gesto eroico ha salvato migliaia di vite. Per questo è importante essere qui, per fare in modo che quel sacrificio e l'eroismo di quei ragazzi non sia dimenticato. Onorare la memoria è importante, perché ciò che si dimentica si ripete". Il Gen. Tito Baldi Honorati ha sottolineato l'importanza dei riconoscimenti ufficiali per chi dopo quel 12 novembre non fece più ritorno in Patria: "Erano ragazzi, giovani, con l'orgoglio di rappresentare l'Italia, la volontà di essere portatori di un impegno per la pace, solidarietà e umanità. Il vero eroismo è stato nella scelta di lasciare le famiglie, gli affetti e gli interessi per andare in una zona dove era alto il rischio di perdere la vita. L'eroismo è servire con impegno e solidarietà le persone che in quel momento avevano il bisogno primario di ricostruire la propria esistenza". Anche l'assessore all'Istruzione Barbara Capponi ha portato i suoi saluti, prima di lasciare la parola agli alunni che hanno letto le proprie riflessioni: "Mi rivolgo a voi studenti, l'episodio è lontano, ma le azioni di pace di quei ragazzi si ripercuotono nel vostro presente: c'è una circolarità in quello che facciamo anche se non sempre è possibile vederla. Avete sentito che siamo qui per tributare onore ai caduti, siete già grandi, avrete la responsabilità di usare pensieri e parole di responsabilità. Oggi non possiamo intervenire sul passato, ma potrete intervenire sul futuro con una cultura diversa che distingue quello che vale la pena di fare per essere onorati, onorabili o semplicemente conosciuti. Questo il mio augurio che spero porterete con voi da qui, alla fine di questa cerimonia, grazie a tutti". Al termine della cerimonia, ai ragazzi sono state donate delle litografie a ricordo della Giornata delle celebrazioni per l'anniversario della strage di Nassiriya.
“Denti sani”: una lezione su salute dentale nelle scuole con il Rotary Tolentino
Un’importante e coinvolgente lezione di igiene dentale ha interessato, l’altra mattina, gli alunni delle classi quinte A e B del plesso “Arcobaleno” dell’Istituto comprensivo “Paladini” di Treia con dirigente Silvia Mascia Paolo, grazie all’iniziativa promossa dal Rotary Club Tolentino. Il progetto educativo, “Denti sani”, ha avuto come obiettivo quello di sensibilizzare i bambini sull’importanza della cura della bocca e della prevenzione delle patologie dentali, rendendo l’apprendimento un’esperienza divertente e partecipata. A introdurre l’incontro è stata Iole Rosini, presidente del Rotary Tolentino, che ha illustrato le finalità dell’iniziativa. La lezione è poi entrata nel vivo grazie al dottor Leonardo Compagnucci, dentista e socio del Rotary, affiancato dal figlio Giorgio Compagnucci, anch’egli dentista. Con un approccio interattivo e dinamico, i due professionisti hanno spiegato ai ragazzi i principi fondamentali della salute dentale, utilizzando anche video animati per rendere i concetti più accessibili e coinvolgenti. Si è parlato dell’anatomia del dente, delle cause principali delle carie e delle corrette abitudini di igiene orale, dall’uso dello spazzolino, tradizionale ed elettrico, fino al corretto impiego del filo interdentale e alla scelta di un dentifricio adeguato per la protezione dello smalto e la prevenzione dei disturbi gengivali. Gli alunni hanno partecipato con entusiasmo, ponendo numerose domande e prendendo appunti con curiosità e attenzione. Al termine della lezione, ogni bambino ha ricevuto il “Certificato del supereroe dei denti”, insieme a un kit per l’igiene orale contenente spazzolino, dentifricio e collutorio, per incoraggiare buone abitudini anche a casa. A completare l’esperienza, i ragazzi hanno ricevuto un cruciverba a tema dentale, ideato per mettere alla prova le conoscenze apprese in modo giocoso, e una pubblicazione illustrata con consigli pratici su come mantenere i denti sani, compresa l’importanza di una corretta alimentazione per prevenire carie e problemi gengivali. L’iniziativa ha riscosso grande successo, trasformando la lezione di igiene dentale in un momento educativo, stimolante e divertente. Un ringraziamento speciale va alle insegnanti Chiara Bonifazi, Giorgia Pioli, Sara Gattari e Martina Mazzi (classe quinta B) e Angela Maurelli, Giovanna Fioretti e Marta Cipolletti (classe quinta A), per la preziosa collaborazione. Ancora una volta, il Rotary Club Tolentino ha dimostrato il proprio impegno nel promuovere la prevenzione e il benessere fin dalla giovane età, contribuendo alla formazione di cittadini più consapevoli e attenti alla propria salute.
Non solo acqua: il segreto per restare idratati in ogni stagione
Con l’arrivo dei mesi più freddi, spesso beviamo meno. È un comportamento naturale: il calo della sudorazione e la minore percezione della sete fanno pensare che il nostro organismo non necessiti di tanti liquidi. In realtà, anche in inverno l’idratazione rimane fondamentale: il corpo continua a perdere acqua attraverso respirazione, urina e traspirazione minima, e reintegrare liquidi è essenziale non solo per mantenere la temperatura corporea, ma anche per supportare le funzioni metaboliche, la digestione, la salute della pelle e la concentrazione. Non esiste un’unica quantità di acqua “giusta” per tutti: il fabbisogno idrico varia in base all’età, al sesso, allo stato fisiologico e all’attività fisica. Bambini e adolescenti, adulti, donne in gravidanza o in allattamento e anziani hanno esigenze diverse. Anche persone che praticano sport o svolgono attività fisica intensa devono aumentare l’apporto di liquidi, così come chi vive in ambienti riscaldati o con clima secco. Per avere un riferimento pratico, gli esperti suggeriscono un consumo medio di circa 35 ml di acqua per chilogrammo di peso corporeo al giorno, da integrare anche con tisane, brodi e alimenti ricchi di acqua come frutta e verdura. Non solo acqua quindi: tisane, infusi e acque aromatizzate contribuiscono a soddisfare il fabbisogno quotidiano. Bevande calde come camomilla o tè alle erbe possono essere particolarmente piacevoli in inverno e aiutano anche a creare momenti di pausa e benessere. È importante però distribuire l’assunzione di liquidi nell’arco della giornata, evitando di concentrare tutto il consumo poco prima di coricarsi, per prevenire risvegli notturni. Anche la qualità dell’acqua può fare la differenza: acque con diversi residui minerali possono essere più indicate in alcune situazioni. Ad esempio, acque ricche di calcio e magnesio sostengono ossa e funzione muscolare, mentre acque più leggere possono essere preferibili per chi deve limitare l’apporto di sodio. Piccoli gesti quotidiani aiutano a migliorare l’idratazione in modo semplice e naturale: tenere sempre a portata una bottiglia, associare un bicchiere d’acqua a ogni pasto o spuntino, o scegliere bevande calde senza zuccheri aggiunti. L’idratazione non è solo una questione di quantità, ma di costanza e consapevolezza: un corpo ben idratato affronta meglio il freddo, mantiene la concentrazione, supporta digestione e metabolismo e sostiene la pelle e le mucose, spesso più secche nei mesi invernali. Bere, quindi, è un gesto semplice ma potente, che non va trascurato neanche quando la sete sembra meno evidente. Idratare il corpo con regolarità significa prendersi cura di sé in modo concreto e quotidiano, trasformando anche un piccolo bicchiere d’acqua in un vero alleato per salute, benessere e vitalità durante tutto l’anno.
Odcec Macerata e Camerino: focus su Legge di Bilancio 2026 e ZES Marche-Umbria per imprese e crescita
Istituzioni, imprenditori e professionisti, insieme per crescere. Questo il contenuto dell'iniziativa promossa dall'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Macerata e Camerino "La Legge di Bilancio 2026, agevolazioni per le imprese, ZES Marche e Umbria" che si è svolta il 15 novembre al Teatro Don Bosco di Macerata. Dopo l'introduzione ai lavori del presidente dell'Odcec di Macerata e Camerino Luca Mira, sono intervenuti per i saluti istituzionali Francesca D'Alessandro, vicesindaco di Macerata, Antonella Borzacchiello, viceprefetto di Macerata, Daniele Gibellieri, presidente dell'Unione regionale dottori commercialisti e esperti contabili Marche ed Eliana Quintili, consigliera nazionale del Consiglio nazionale dottori commercialisti e esperti contabili. I temi della giornata, “La Legge di bilancio 2026 e le agevolazioni per le imprese e Zes Marche e Umbria”. Nella prima tavola rotonda sono intervenuti il viceministro dell'Economia e delle Finanze Maurizio Leo, che ha illustrato misure e novità della Finanziaria, il docente Sna, coordinatore Commissioni Irpef e Ires del Comitato tecnico del Mef per l'attuazione della riforma tributaria, Gianfranco Ferranti e, in videocollegamento, il direttore dell'Agenzia delle entrate Vincenzo Carbone. Nella seconda parte della mattinata, invece, l'approfondimento è stato relativo alla Zona economica speciale, il cui disegno di legge per Marche e Umbria è stato approvato in settimana dalla Commissione Bilancio della Camera. Tra gli intervenuti, Giosy Romano, coordinatore della struttura di missione Zes, Lucia Albano, sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze, Guido Castelli, commissario straordinario ricostruzione sisma 2016 e Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche. Presente anche l'assessore regionale alla Zes, Giacomo Bugaro. Il presidente dell'Odcec di Macerata e Camerino Luca Mira “ringrazia tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita di un evento straordinario, realizzato in collaborazione con Confindustria Macerata”.
Inaugurato il nuovo campo da padel: Monte Cavallo punta sullo sport del momento per il rilancio
Rinascita attraverso lo sport e la rigenerazione urbana a Monte Cavallo, piccolo comune maceratese del post sisma 2016 dove è stato inaugurato un nuovo campo da padel, realizzato nell’area degli impianti sportivi grazie ai fondi Pnc, nella misura che riguarda la rigenerazione urbana, gestiti dalla Struttura Commissariale Sisma 2016 guidata dal commissario Guido Castelli. L'opera rientra nel Programma Unitario di Rigenerazione Urbana da 730 mila euro, che interessa il capoluogo e le frazioni di Pian della Noce, Collattoni e Selvapiana Cascine. Il nuovo campo da padel, sport di derivazione tennistica che si gioca all'interno di un campo chiuso da quattro pareti, dinamico e accessibile a tutte le età, sostituisce il precedente campetto polivalente. È realizzato con un importo di poco più di 60 mila euro, ha dimensioni 20x10 metri con pavimentazione in erba sintetica, pareti di fondo alte 4 metri e laterali alte 3 metri, struttura in acciaio verniciato e vetri temperati per garantire il corretto rimbalzo e una buona visibilità dall'esterno. La struttura restituisce alla comunità uno spazio moderno e di qualità, pensato come punto di incontro per giovani, famiglie e associazioni. L’intervento, il primo nell’Alto Maceratese, intercetta un fenomeno sportivo globale in piena espansione: secondo il Playtomic Global Padel Report 2025, i campi nel mondo hanno superato quota 50mila e diventeranno oltre 81mila entro il 2027. Il padel è ormai praticato in più di 90 Paesi ed è entrato stabilmente nella quotidianità sportiva di milioni di persone. «La realizzazione di un campo da padel è un’ottima intuizione: significa offrire nuove opportunità sportive e sociali, seguendo la contemporaneità e un fenomeno in forte crescita a livello mondiale. Lo sport è un potente antidoto contro la solitudine e le devianze giovanili: crea comunità, offre alternative sane e costruisce legami. Questo intervento si inserisce in una strategia più ampia: migliorare la qualità della vita, rendere i borghi attrattivi e rafforzare le occasioni di incontro e coesione. Le risorse del PNC stanno consentendo ai territori più fragili dell’Appennino di tornare a investire sul futuro. Ringrazio l’amministrazione comunale, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e tutti i tecnici coinvolti», dichiara il commissario straordinario Guido Castelli. Soddisfatto il sindaco di Monte Cavallo Pietro Cecoli: «Grazie al finanziamento del PNC siamo riusciti a realizzare il nuovo campo da padel, ampliando l’offerta sportiva e turistica per i giovani del paese e dei comuni limitrofi. Si tratta di uno sport in continua espansione e noi stiamo facendo tutto il possibile per restare al passo, seguendo le novità e portando opportunità concrete sul territorio. Quest’opera è stata possibile grazie al lavoro della Struttura Commissariale guidata dal Commissario Guido Castelli, che segue in prima persona ogni intervento per migliorare la fruibilità e la qualità dei territori del cratere con passione e dedizione. Da parte nostra va un sincero ringraziamento». Presenti diversi sindaci dell’entroterra maceratese e il presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche Gianluca Pasqui: «Quella di oggi è una giornata importante, una giornata di festa ma anche di riflessione. Questo intervento simboleggia bene ciò che significa ricostruzione: non solo il recupero delle mura e delle case, ma anche il rilancio sociale, economico e sportivo delle nostre comunità. Questi territori non si sono mai fermati e hanno bisogno di certezze che arrivano anche da momenti come questo. Il mio grazie va al Commissario Castelli, sempre attento alle esigenze dell’Appennino, e al presidente della Regione Acquaroli, che non ha mai fatto mancare il suo contributo alla vita amministrativa di queste aree». Il presidente del Coni Marche Fabio Luna ha fatto sentire la sua vicinanza anche donando la bandiera del Comitato Olimpico regionale Marche: «Ringrazio il Comune di Monte Cavallo e la Struttura Commissariale diretta da Guido Castelli per aver creduto ancora una volta nella ricostruzione attraverso lo sport e, quindi, negli impianti sportivi. Ogni volta che un intervento come questo viene realizzato in queste zone è un momento commovente, perché significa dare valore allo sport e, di conseguenza, alle comunità. Guido Castelli sta portando avanti un lavoro eccezionale da questo punto di vista». Il piano di rigenerazione urbana di Monte Cavallo. Il campo da padel è parte di un pacchetto coordinato di interventi volto a migliorare servizi, spazi pubblici, attrattività turistica e sicurezza. Nel capoluogo, oltre alla nuova struttura sportiva, è stato realizzato un parcheggio da 6 posti auto a servizio degli impianti sportivi e avviata la riqualificazione di via Umberto I con pavimentazione in porfido, in continuità con il centro storico. A Pian della Noce è stata allestita un’area fitness con 7 macchine su pavimentazione antitrauma e avviato il ripristino dei muri in pietra. A Collattoni è stata realizzata un’area camper attrezzata con colonnine elettriche, camper service, illuminazione, segnaletica e un’area fitness con 3 macchine; realizzati due campi polivalenti – un campo da calcetto e un’area giochi per bambini – con spogliatoi e servizi igienici. A Selvapiana Cascine completata un’area camper da 2 stalli con attacchi elettrici, illuminazione e area fitness con 7 macchine, oltre al ripristino del muro di contenimento vicino alla chiesa di San Cristoforo. Il programma comprende anche un nuovo sistema comunale di videosorveglianza per un presidio di sicurezza con telecamere OCR già installate e centrale operativa presso il Municipio.
Offerte di lavoro del 13 novembre 2025, Confindustria ricerca due nuove figure professionali: ecco quali
Confindustria Macerata ricerca per azienda specializzata nella fornitura di materiale elettrico e termoidraulico un/a IMPIEGATO/A DISEGNATORE TECNICO (Codice annuncio Conf 514) da inserire presso la sede di Ancona. La risorsa selezionata entrerà a far parte dell’Ufficio Tecnico, riportando direttamente al Responsabile territoriale di settore. Si occuperà della progettazione e realizzazione di schemi elettrici di potenza e comando per quadri elettrici di distribuzione in bassa tensione, destinati ad impianti civili, industriali e del terziario. Mansioni e responsabilità: Progettazione e sviluppo di schemi elettrici in Cad elettrico; elaborazione di distinte base, layout quadri e documentazione tecnica; collaborazione con i reparti di produzione e collaudo per l’assemblaggio dei quadri elettrici; Interfaccia tecnica con l’ufficio commerciale per l’analisi dei requisiti di commessa; adeguamento dei progetti secondo le normative tecniche Cei/Iec. Requisiti richiesti: diploma di scuola secondaria di secondo grado, preferibilmente indirizzo elettrico o elettrotecnico; capacità di lettura e interpretazione di schemi unifilari e specifiche tecniche; attitudine al lavoro in team e al rispetto delle scadenze; precisione e attenzione al dettaglio; buone doti comunicative e spirito di collaborazione interfunzionale. Si valutano anche profili junior, motivati ad intraprendere un percorso di crescita professionale all’interno dell’azienda, da inserire con contratto di apprendistato. Sede di lavoro: provincia di Ancona. Inviare la propria candidatura tramite la pagina dedicata: https: https://lavoro.confindustriamacerata.it/ Secondo annuncio - Confindustria Macerata ricerca per azienda specializzata nella fornitura di materiale elettrico e termoidraulico un/a IMPIEGATO/A UFFICIO TECNICO (Codice annuncio Conf 515) da inserire presso la sede di Ancona. Mansioni e responsabilità: consulenza tecnica pre e post vendita (B2B) per gli impianti elettrici (quadri BT, impianti fotovoltaici, civili ed industriali, impianti speciali); sviluppo di elaborati grafici (schemi elettrici, disegni, ecc.); sviluppo di preventivi e supporto alla forza vendita; consulenza e supporto al cliente anche attraverso sopralluoghi in cantiere. Requisiti richiesti: diploma di istruzione secondaria in ambito elettrico/elettronico o laurea in ambito elettrotecnico/elettronico; padronanza dell’utilizzo del pacchetto Office, in particolare di Excel; Conoscenza del software AS400; Capacità di analisi e problem-solving. Sede di lavoro: Provincia di Ancona. Inviare la propria candidatura tramite la pagina dedicata: https://lavoro.confindustriamacerata.it/ I presenti annunci sono rivolti a entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
Morrovalle, completato il quarto blocco dell'ampliamento del cimitero: nuovi loculi e lavori in corso
Prosegue il restyling del cimitero comunale di Morrovalle, dove è stato da poco completato il quarto e ultimo blocco dell'ampliamento, un intervento che consente di aumentare la capacità della struttura e migliorare la fruibilità complessiva dell’area. Il nuovo blocco, realizzato nella zona a valle del complesso, ospiterà circa 100 nuovi loculi e si inserisce nel più ampio piano di ampliamento e riqualificazione del cimitero. La struttura è stata costruita sopra ai blocchi 1, 2 e 3, già ultimati e funzionali, e consente di estendere lo spazio cimiteriale senza interferire con eventuali opere future, completando così il terzo stralcio dell’intervento. Il progetto ha avuto un valore complessivo di 280 mila euro, finanziamento che ha permesso di concludere un’opera attesa e necessaria per rispondere alle esigenze della comunità. Accanto ai nuovi colombari, sono in corso lavori di manutenzione straordinaria per la sistemazione delle pavimentazioni dei camminamenti interni e il ripristino delle parti in cemento armato deteriorate nel tempo. Per queste opere il Comune ha stanziato 20 mila euro, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la sicurezza e il decoro dell’intera area cimiteriale.
Programmazione per FPGA e automazione industriale: cosa c'è da sapere
Nell’epoca dell’Industria 4.0, anche se si parla già di modello 5.0, l’automazione industriale è molto più di una semplice frontiera, rivelandosi una vera e propria rivoluzione tecnologica. Alla base c’è la capacità di elaborare dati in tempo reale, con dispositivi programmabili, flessibili e adattabili. È in questo contesto che si inserisce la programmazione per FPGA (Field Programmable Gate Array), che dà luogo a componenti elettroniche – circuiti integrati per la precisione – che permettono di configurare e riconfigurare le funzioni logiche dei dispositivi hardware persino dopo la produzione. Il risultato sono sistemi personalizzati e aggiornabili nel tempo. Si tratta di tecnologie che stanno trasformando il modo di progettare e gestire le macchine industriali, complice la rapidità di elaborazione e la possibilità di eseguire più processi in parallelo. Oltre che nel mondo della produzione industriale in senso stretto, si trovano al centro di ambiti come quello energetico, medicale e nell’automotive. Possiamo dunque affermare che gli apparecchi FPGA rappresentano una soluzione di riferimento per chi punta a coniugare efficienza, sicurezza e controllo intelligente dei processi. Programmazione per FPGA: cos’è e come funziona L’Italia è uno dei Paesi più all’avanguardia, su scala internazionale, in un settore con un tasso ingegneristico elevato quale l’elettronica. Non stupisce, non fino in fondo almeno, che esistano alcune realtà d’eccellenza specializzate proprio nella progettazione FPGA. Tra queste, VT100 (sito VT100. srl) si distingue per la capacità di integrare la logica programmabile all’interno di un processo completo che unisce sviluppo hardware, firmware embedded e test funzionali, offrendo soluzioni su misura per i settori più avanzati dell’automazione. Parliamo del resto di un’azienda che vanta una solida esperienza e specializzazione alle spalle, i cui servizi sono altamente certificati con i migliori standard internazionali, a cominciare da quelli ISO. Ma cosa sono esattamente i dispositivi con circuiti integrati FPGA? E in cosa consiste questo tipo così innovativo di programmazione? Gli apparecchi FPGA possono essere descritti come dei sistemi hardware che non risultano statici: una volta configurati possono essere riconfigurati nuovamente. Ciò è dovuto a una matrice interna impostata secondo celle logiche programmabili, interconnesse tra loro, che consentono di implementare circuiti digitali personalizzati. I chip FPGA si distinguono dai microprocessori standard, che eseguono istruzioni in modo sequenziale. La programmazione FPGA è infatti progettata per lavorare su più livelli paralleli: ogni blocco logico può operare indipendentemente, eseguendo più funzioni simultaneamente. Il risultato sono applicazioni con parametri superiori in termini di velocità, precisione e riduzione della latenza, adottate all’interno dei più innovativi sistemi di automazione e di controllo industriale. Caratteristiche e funzionamento delle soluzioni FPGA La peculiarità principale delle soluzioni FPGA risiede nella possibilità di essere riconfigurate sul campo (per questo si chiamano field programmable). Tale caratteristica dà modo di adattare la logica operativa anche dopo la produzione, seguendo l’evoluzione del progetto e aggiornando le funzionalità. È questa flessibilità che consente di ridurre i costi nel lungo periodo e di prolungare la vita utile dei dispositivi, integrando funzionalità avanzate e di natura tailor made. La programmazione FPGA si basa sull’adozione di linguaggi specifici, come VHDL o Verilog, che descrivono il comportamento logico del circuito. Questi linguaggi, interpretati da software sofisticati, traducono il codice in configurazioni fisiche pronte per essere caricate sul dispositivo. Tutto questo a fronte di un processo che unisce competenze elettroniche e informatiche di alto livello. I dispositivi di matrice FPGA sono tra i più all’avanguardia in assoluto: risultano flessibili, scalabili e capaci di rispondere alle esigenze di personalizzazione e aggiornamento continuo tipiche della produzione moderna. FPGA vs ASIC: similitudini e differenze Introduciamo ora un nuovo concetto, raffrontando FPGA e ASIC (Application-Specific Integrated Circuit): queste soluzioni non vanno confuse, anche perché rappresentano due modalità diverse di intendere la progettazione elettronica. Se la programmazione per FPGA è orientata alla flessibilità e alla sperimentazione, le soluzioni ASIC assicurano la massima efficienza e stabilità operativa. Capire come si differenziano aiuta a comprendere perché le FPGA stanno assumendo un ruolo centrale nell’automazione industriale contemporanea. Cominciamo da un recap dei tratti salienti dei dispositivi FPGA (Field Programmable Gate Array): - sono circuiti integrati programmabili sul campo, riconfigurabili dopo la produzione; - consentono di adattare la logica interna a nuove esigenze o aggiornamenti software; - risultano ideali per prototipi, produzioni di nicchia o sistemi in evoluzione, come automazione e IoT. Ecco invece le caratteristiche maggiormente degne di nota degli apparecchi ASIC (Application-Specific Integrated Circuit): - sono chip progettati per una funzione specifica e non modificabile; - garantiscono una buona velocità e consumi ottimali, ma necessitano di costi iniziali elevati; - sono più adatti a produzioni di massa e standardizzabili, nonché a funzioni stabili nel tempo, meno a soluzioni personalizzate. Se i circuiti integrati FPGA incarnano dunque la flessibilità, gli ASIC rappresentano l’essenza della performance assoluta. Parliamo perciò di due facce complementari dell’elettronica moderna, che di per sé non si escludono a vicenda: possono convivere all’interno della medesima filiera e persino nello stesso prodotto. FPGA e automazione industriale: alcuni esempi concreti Nel contesto dell’automazione industriale, i circuiti FPGA stanno assumendo un ruolo decisivo grazie alla loro capacità di gestire enormi quantità di dati in tempo reale e di adattarsi a diverse configurazioni operative. I dispositivi dotati di questi circuiti integrati vengono impiegati in molteplici compiti e processi: per ottimizzare il controllo delle macchine, coordinare robot industriali, monitorare sensori distribuiti lungo la linea di produzione. Come è facile intuire, vengono ottimizzati grazie ai moderni sistemi di intelligenza artificiale. In virtù dell’architettura riconfigurabile, questi dispositivi sono in grado di integrare logiche di machine learning direttamente a bordo macchina, riducendo la “dipendenza” dai server centrali e garantendo tempi di risposta immediati. Il risultato è un’automazione più intelligente, autonoma e sostenibile: una strada che verrà certamente implementata nell’immediato futuro.
Documenti per il trasporto delle merci: quali sono e come si gestiscono
Per poter trasportare merci bisogna rispondere agli obblighi di legge creando i documenti necessari. Le spedizioni devono essere accompagnate da alcuni file che attestano l’origine, la destinazione, il contenuto e le responsabilità. Accanto agli obblighi burocratici, l’obiettivo è quello di garantire trasparenza, tracciabilità e conformità. Approfondiamo quali sono i documenti per il trasporto delle merci, come gestirli in modo corretto e perché la digitalizzazione sta facendo la differenza con i software per ddt. I principali documenti per il trasporto delle merci Le modalità di trasporto richiedono per legge l’utilizzo di documentazione specifica; alcuni sono assolutamente imprescindibili come il DDT, la lettera di vettura e certe volte le fatture. Documento di trasporto (DDT) Il documento di trasporto, abbreviato con l’acronimo DDT, è fondamentale in ogni spedizione. È stato introdotto per legge dal DPR 472/1996 e ha sostituito la vecchia bolla di accompagnamento. Il suo scopo è quello di giustificare il trasferimento da un soggetto all’altro. Accompagna la merce durante tutto il viaggio e deve essere conservato con cura; oggi molte aziende lo emettono in formato digitale. Nel DDT devono essere riportati alcuni dati essenziali: - Data di emissione e numero progressivo; - Dati di mittente e destinatario; - Descrizione dettagliata dei beni (quantità, tipo, peso); - Causale del trasporto (vendita, conto visione, reso, lavorazione ecc.); - Mezzo di trasporto e nominativo del vettore. Fattura accompagnatoria La fattura accompagnatoria è una sorta di documento ibrido che combina la fattura commerciale tradizionale e il DDT. È utile quando vendita e consegna coincidono nello stesso momento ma oggi il suo uso è diminuito, perché si utilizza la fatturazione elettronica dividendo i due file. Lettera di vettura e CMR La merce che si muove con trasporto stradale deve essere accompagnata da una lettera di vettura, sia su suolo nazionale che su territorio internazionale. All’interno del documento viene riportato il contratto tra mittente e vettore che certifica l’incarico di trasporto e la presa in carico della merce. Quando ci si muove fuori dell’Italia bisogna seguire la Convenzione CMR firmata a Ginevra nel 1956 e dovranno essere indicati: - Dati di mittente, destinatario e vettore; - Luogo di partenza e di destinazione; - Natura, quantità e peso della merce; - Istruzioni particolari per la consegna; - Responsabilità e limiti di risarcimento. Bolle doganali e documentazione internazionale Quando si esporta o importa fuori dai confini dell’Unione Europea, la burocrazia si intensifica. In questo caso servono bolle doganali e una serie di documenti aggiuntivi. I principali sono: - Documento di esportazione: certifica che le merci lasciano il territorio UE; - Certificati di origine: attestano la provenienza del prodotto (richiesti da molti Paesi extra-UE); - Documenti sanitari o fitosanitari, per prodotti alimentari o agricoli; - Polizza di carico per il trasporto marittimo; - Air Waybill per il trasporto aereo. Come gestire correttamente i documenti di trasporto Per gestire correttamente i documenti di trasporto bisognerebbe seguire queste buone pratiche: - Centralizzare le informazioni. Con l’aiuto di un software gestionale si riescono ad avere tutti i documenti dati in un’unica piattaforma; - Gestire la compilazione. Collegando ordini, anagrafiche clienti e documenti di trasporto, si riducono gli errori manuali e si velocizza l’emissione; - Archiviare in sicurezza. Bisognerebbe conservare le copie digitali per almeno 10 anni per rispondere alle richieste della legge e facilitare le verifiche fiscali; - Tracciare ogni spedizione. Si può fare collegando l’ordine ai tracking dei vettori così da monitorare lo stato della consegna. Normativa di riferimento e obblighi legali La documentazione di trasporto è regolata da un complesso quadro normativo che varia in base alla tipologia di merce e alla destinazione. In Italia, i principali riferimenti sono: - DPR 472/1996, che disciplina il Documento di Trasporto; - DPR 633/1972 (art. 21 e seguenti), relativo alla fatturazione; - Codice Civile (artt. 1683–1696) per i contratti di trasporto; - Convenzione CMR (1956) per il trasporto internazionale su strada; - Regolamenti UE in materia di dogane e sicurezza delle merci. I vantaggi della digitalizzazione nella gestione dei DDT Negli ultimi anni la digitalizzazione ha fatto passi da gigante nel settore aziendale e anche in quello dei documenti di trasporto; il DDT viene spesso prodotto attraverso dei software specifici che offrono vantaggi quali l’efficienza, la tracciabilità, la sostenibilità e una migliore accessibilità. Per gestire correttamente i documenti di trasporto dobbiamo assicurarci che ogni merce viaggi secondo le normative, con trasparenza e tracciabilità. È importante però comprendere come il futuro sia strettamente legato a soluzioni paperless e digitali.

cielo sereno (MC)



