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Viviamo Civitanova, l'Associazione denuncia: "Due milioni di euro per il turismo, ma senza promuoverlo"
Riportare sulla costa marchigiana i turisti dell’entroterra e dell'Umbria, fidelizzando un pubblico di prossimità attraverso accoglienza e cultura. È questo l'obiettivo di "Creare Valore", il nuovo progetto promosso dall’associazione Viviamo Civitanova aps, guidata da Manola Gironacci. L’iniziativa, nata dalla collaborazione con oltre 60 attività locali tra stabilimenti balneari, ristoranti, alberghi, B&B, negozi e professionisti, punta a incentivare un turismo "di casa", in grado di generare ricchezza senza doverla cercare altrove. "Fidelizzare il nostro turismo senza andarlo a cercare molto lontano sarebbe strategico per far rimanere e redistribuire ricchezza all'interno della nostra regione", ha spiegato la presidente Gironacci. Il progetto mette al centro il valore del volontariato e della rete del terzo settore, dimostrando come sia possibile costruire un’offerta turistica attrattiva anche a costo zero. Tuttavia, l’associazione sottolinea come a rendere veramente efficace il programma sarebbe stato l'affiancamento da parte dell'amministrazione comunale con un cartellone eventi estivi promosso con anticipo, a partire già da aprile o maggio. “Lo scorso anno - denuncia la presidente - il calendario estivo è stato presentato a luglio, troppo tardi per influenzare le scelte dei turisti. La promozione è quasi assente dalle delibere, e così si rischia di vanificare investimenti importanti”. Secondo dati citati nella nota stampa - frutto di uno studio realizzato da Agis, Università IULM e Makno - ogni euro speso per cultura e spettacoli genera 1,7 euro di produzione di beni intermedi e 2,4 euro di valore aggiunto. Inoltre, il 68% degli spettatori dichiara di spendere in media 53 euro a evento tra ristoranti, parcheggi, bar e shopping, rendendo quindi la cultura un vero motore economico. "Eventi come Risuona la Piazza, se adeguatamente pubblicizzati, potrebbero diventare un volano economico per l’intero territorio", ha aggiunto Gironacci, sottolineando l’importanza di una pianificazione strategica. "Una stima realistica - afferma l'associazione - suggerisce che un budget di promozione pari almeno al 10% della spesa totale per cultura e turismo (stimata in 2 milioni di euro) potrebbe garantire un ritorno economico tangibile e diffuso". La richiesta rivolta all'amministrazione è chiara: investire con lungimiranza nella promozione turistica e culturale, valorizzando il lavoro di chi sul territorio si impegna ogni giorno per creare accoglienza e opportunità. Solo così, conclude l’associazione, si potrà "creare valore" reale per l’intera comunità.

Macerata, volontari della Federcaccia al lavoro per restituire splendore alle fonti cittadine
La Federazione Italiana della Caccia - sezione comunale di Macerata, in collaborazione con il Comune, ha promosso anche quest’anno l’iniziativa nazionale della Fondazione UNA - Uomo, Natura, Ambiente dal titolo “Paladini del Territorio”. L’obiettivo dell’iniziativa è preservare l’ambiente e trasmetterlo intatto alle future generazioni, con la consapevolezza dell’importanza di tutelare gli equilibri naturali tra flora e fauna, a beneficio dell’intera comunità. Su indicazione dell’assessore con delega al Decoro Urbano Paolo Renna, i cacciatori si sono adoperati nella pulizia delle fonti, della rete fognaria e del verde circostante a Fonte Maggiore, Fonte della Quercia e Fonte San Giuliano. “Un ringraziamento da parte dell’Amministrazione comunale a tutta la Federazione Caccia di Macerata per l’impegno che mette all’interno del progetto Paladini del Territorio e per il grandissimo senso civico che dimostra, ogni volta, a tutta la cittadinanza - ha commentato l’assessore Renna -. Una iniziativa che promuove il decoro urbano e la pulizia e che valorizza alcuni beni cittadini di grande valore storico e culturale”.

No, caro Mengoni: la maternità surrogata non è un diritto, ma un reato
Meritano davvero un pur rapido commento le recenti dichiarazioni di Marco Mengoni. Queste le parole pronunciate dal cantante sulla cresta dell'onda e prontamente riportate con zelo da tutti i più letti e soprattutto più venduti quotidiani nazionali, sempre in prima linea nel difendere il progresso liberal-capitalistico: "Non mi rappresenta un paese in cui la maternità surrogata è un reato". A giudizio di Mengoni, dunque, e di larga parte del fronte omologato dei cantori del pensiero unico liberal-progressista in tinta arcobaleno, comprare un figlio mediante la pratica dell'utero in affitto rientrerebbe fra i sacri diritti universali dell'essere umano. E i Paesi che non lo riconoscono debbono essere per ciò stesso definiti barbari e retrogradi. Curiosa epoca, in effetti, quella nei cui spazi alienati e reificati i capricci di consumo delle classi possidenti, fondati magari anche sulla mercificazione integrale della donna e dei nascituri, vengono celebrati come diritti. Il nostro è il tempo in cui i capricci e i desideri pretendono di ergersi a diritti universali, mediante la ben nota pratica della liberalizzazione propria della civiltà del capitale. La nostra risulta sotto ogni profilo la società della liberalizzazione integrale del costume e del consumo, ove destra e sinistra si dividono con zelo i compiti. La destra promuove la deregolamentazione economica, la sinistra quella antropologica. Giova allora rammentare una volta di più per quali motivi l'utero in affitto o maternità surrogata che dir si voglia (e così preferisce In effetti appellarla la neolingua liberale) non è un diritto, ma una pratica abominevole. Una pratica che deve essere condannata in nome della difesa della dignità dell'essere umano, che ha dignità e non ha prezzo. Anzitutto, la si deve condannare per i già richiamati i processi di mercificazione: processi in grazia dei quali il ventre della donna diventa un magazzino aziendale e il nascituro decade a merce on demand, programmata magari anche con derive eugenetiche. In secondo luogo, non debbono passare inosservati i processi di sfruttamento sottesi alla pratica della maternità surrogata: abbiamo qui il classico teorema della libertà liberale, in forza del quale nessuna donna sarà costretta a mettere in affitto il proprio utero, ma le donne dei ceti subalterni non potranno fare altrimenti per via della loro condizione economica. Non dimentichiamo infine che avere un figlio non è un diritto, ma è l'esito di un incontro, di una storia d'amore e di una relazione tra un uomo e una donna. Il rapporto che ci lega al figlio non è quello del consumatore che desidera una merce, ma è quello dell'amore incondizionato e gratuito per il figlio stesso, come insegna la vicenda di Re Salomone: quando gli si presentarono dinanzi due donne che pretendevano entrambe di essere la madre del bambino in fasce che avevano con sé, Re Salomone propose di tagliare in due parti uguali l'infante e assegnarne metà a ciascuna delle due donne. Solo allora si capì qual era la vera madre: quella che si disse disposta a cedere il bambino all'altra, purché non venisse tagliato e potesse continuare a vivere nella sua pienezza d'essere. Perché questo è l'amore per il figlio: desiderarne la piena realizzazione in tutta la sua potenza d'essere. Volo ut sis: voglio che tu sia, questa secondo Agostino d'Ippona è la formula magica dell'amore, tutto il contrario del desiderio autocentrato del consumatore, che tanta libertà ha quanta può comprarne e che pretende di trasformare tutti i suoi capricci di consumo in diritti codificati dalla legge. Sarebbe bene che Mengoni posasse per un istante il microfono e riflettesse seriamente su questi temi per evitare di ribadire pappagallescamente gli schemi mentali propri dell'odierna civiltà merciforme. In effetti la nostra è anche la prima epoca in cui intellettuali e artisti sono completamente schierati dalla parte dei cristalli del potere dominante e della sua mappa mundi.

La dipendenza affettiva: perdonarsi per chi si è perso per amore
Cara me, Ti chiedo scusa per le volte in cui non mi sono ascoltata, in cui ho rivolto lo sguardo solo verso di lui. Per quelle volte in cui ho permesso che l’anima scomparisse dentro al mio corpo, ormai non più mio per quanto magra fossi diventata . Una sopravvissuta in un mondo nel quale credevo, dove non mi era permesso provare emozioni, bisogni, desideri. Incapace di urlare il mio dolore. Io, piccola, invisibile alla sua vita, Inghiottita dalla sua, di vita. Gli ho donato la corona, dimenticando fosse la mia. L’ho insignito di tutti gli onori. Gli ho fatto credere di essere immortale. Ho così vissuto in una giostra di felicità illusoria e di disperazione. Chiedo scusa a me stessa per aver dimenticato la dignità. Perdonami per la fragilità La paura di perderlo mi ha congelato. Ho permesso a lui di definire chi sono, spogliandomi dei miei vestiti color dell’oro. Il vampiro aveva riconosciuto la sua preda, il suo ricco pranzo su cui abbuffarsi. Lui si alimentava della mia energia, mentre io morivo dissanguata. Sono caduta in un oblio che mi ha fatto credere di non valere nulla, mi sono rimpicciolita per entrare nel suo mondo fino a ringraziarlo per essere in vita. Mi dispiace, mi dispiace tanto per aver trascorso anni senza sole, per non aver onorato la mia esistenza. Ti prego di scusarmi. Mi sono rinchiusa in un inferno di cui solo io detenevo le chiavi d'uscita. Oggi con il tuo perdono posso lasciare andare via il passato e rinascere libera, più forte e consapevole di prima. Oggi ho ritrovato la vita.

Condomino si atteggia ad "amministratore" con offese e atteggiamenti aggressivi: quali responsabilità?
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato tematiche riferibili ai rapporti tra condomini che, spesso e volentieri, vanno a deteriorarsi per comportatemi incivili di alcuni nei confronti di altri. Il caso di specie scelto è di un lettore di Macerata che chiede: “A quale responsabilità può andare incontro il condomino che si atteggia ad amministratore ed arriva fino ad incutere terrore negli altri inquilini?". A tal proposito risulta utile portare un caso giuridico giunto sino ai banchi della Cassazione che riguarda il caso tipico di "persecuzioni in ambito condominiale" contro alcuni condomini, definiti ripetutamente come "incivili" dall'autore delle molestie. Nello specifico, la Corte ha annullato la decisione del tribunale che, nel sottovalutare le prove raccolte, aveva derubricato il delitto di atti persecutori nella contravvenzione di cui all'art. 660 c.p.: per costante orientamento della Cassazione, infatti, il discrimen fra il delitto di cui all'art. 612-bis c.p. e il reato di molestie è costituito dal diverso atteggiarsi delle conseguenze della condotta, configurandosi il delitto di atti persecutori «qualora le condotte molestatrici siano idonee a cagionare nella vittima un perdurante e grave stato di ansia ovvero l'alterazione delle proprie abitudini di vita», mentre sussiste il reato di cui all'art. 660 c.p. nel caso in cui le molestie si limitino ad infastidire la vittima del reato (ex multis, Cass. n. 23375 del 10/07/2020; Cass. n. 15625 del 09/02/2021). A ciò si aggiunge il fatto che, nel caso di specie, alle "molestie" si sono affiancati altri comportamenti oppressivi, come i danneggiamenti, gli imbrattamenti e le minacce, tipicamente espressivi del delitto di cui all'art. 612-bis del codice penale. Pertanto, in risposta al nostro lettore, risulta corretto affermare che, "le minacce o le molestie ripetute vanno punite come atti persecutori a norma dell'art. 612-bis c.p. quando creano uno stato di ansia che pervade la vita della persona posta nel mirino del molestatore, finanche arrivando al punto di modificarne le normali abitudini” (Cass. Pen., Sez. V, sentenza n. 21006/2024). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.

Non solo buono: il carciofo tra tradizione, scienza e benessere
Spesso protagonista delle nostre tavole primaverili, il carciofo non è soltanto un ortaggio gustoso e versatile, ma anche un concentrato di benefici per la salute. Originario del bacino del Mediterraneo e coltivato fin dai tempi degli Etruschi, vanta una lunga tradizione in Italia, che oggi è sia il primo produttore sia il primo consumatore al mondo. Negli ultimi anni, questa pianta è stata al centro di numerosi studi scientifici che ne confermano le proprietà nutrizionali e terapeutiche. Ricco di antiossidanti, fibre, vitamine e composti bioattivi come la cinarina, il carciofo si rivela un alleato prezioso per la salute del fegato, il controllo del colesterolo, la regolazione della glicemia e la prevenzione cardiovascolare. Una delle sue caratteristiche nutrizionali più rilevanti è l’elevato contenuto di fibre: bastano due carciofi per coprire circa la metà del fabbisogno giornaliero raccomandato. Tra queste spicca l’inulina, una fibra solubile che trattiene acqua e contribuisce al senso di sazietà. Ma l’inulina è anche una fibra prebiotica, in grado di nutrire selettivamente i batteri “buoni” dell’intestino, come i bifidobatteri, aiutando così a mantenere un microbiota equilibrato e funzionale. I benefici sono numerosi: digestione più efficiente, rafforzamento del sistema immunitario, maggiore assorbimento di minerali come calcio e magnesio, e un migliore controllo della glicemia. Non sorprende quindi che diversi studi abbiano osservato un miglioramento dei livelli di zucchero nel sangue e una maggiore sensibilità all’insulina in soggetti che consumano regolarmente carciofi. Inoltre, grazie al senso di sazietà che favorisce, l’inulina può contribuire anche alla perdita di peso e alla riduzione della circonferenza addominale. Un altro protagonista tra i composti attivi del carciofo è la cinarina, un polifenolo presente soprattutto nelle foglie. Nota per le sue proprietà coleretiche e colagoghe, stimola la produzione e il flusso della bile, facilitando la digestione dei grassi e favorendo l’eliminazione delle tossine. Gli effetti protettivi della cinarina sul fegato sono ben documentati: numerose ricerche hanno evidenziato un miglioramento significativo dei livelli degli enzimi epatici (come ALT e AST), suggerendo una funzione di protezione cellulare. Inoltre, la cinarina ha mostrato di contribuire alla riduzione del colesterolo totale e LDL, migliorando così il profilo lipidico e riducendo il rischio cardiovascolare. E se ti stai chiedendo se queste virtù siano note anche fuori dalla medicina… beh, lo sono eccome! Sapevi che il famoso amaro Cynar è a base di carciofo? E no, non è uno scherzo. Il suo nome deriva proprio da Cynara scolymus, il nome latino del carciofo, e l’estratto utilizzato è apprezzato non solo per il sapore caratteristico, ma anche per le sue proprietà digestive. Certo, l’alcol non lo rende un’alternativa alle verdure al vapore, ma dopocena può dare un piccolo aiuto (o almeno una buona scusa!). Infine, una nota culinaria rassicurante: i carciofi conservano buona parte della loro capacità antiossidante anche dopo la cottura — che sia bollitura, cottura a vapore, alla griglia o persino frittura. Tuttavia, meglio preferire le tecniche meno aggressive come la bollitura o la pentola a pressione, per ridurre il rischio di formazione di composti potenzialmente dannosi dovuti alle alte temperature dell’olio. Visti i numerosi benefici nutrizionali e la ricca tradizione agricola che ci vede primi produttori al mondo, forse dovremmo riscoprire più spesso il valore di questa verdura antica, che da oltre duemila anni fa parte della nostra cultura alimentare. In fondo, non capita tutti i giorni di portare a tavola un fiore… e per di più così prezioso per la salute.

Montecassiano investe nel futuro: inaugurato il terzo asilo nido
Taglio del nastro nei locali riqualificati dell’ex scuola di Vissani: con 70 posti complessivi per la fascia 0-3 anni tra le strutture del territorio, il Comune raddoppia gli obiettivi europei. Il sindaco Leonardo Catena: «Un impegno che guarda lontano e che mette al centro le persone, la comunità e il futuro» Un taglio del nastro che guarda lontano. Questa mattina a Montecassiano l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Leonardo Catena ha inaugurato un nuovo asilo nido nei locali al primo piano dell’ex scuola di Vissani. Si tratta del terzo asilo nido realizzato dall’amministrazione Catena dopo quelli di Sambucheto e del capoluogo. Il nuovo asilo nido ha comportato un intervento di circa 510mila euro e potrà ospitare fino a 18 posti. Complessivamente, ora le strutture comunali possono ospitare fino a 70 bambini in età 0-3 anni, circa il 65% del fabbisogno, rispetto alla copertura media italiana del 28% e l’obiettivo europeo del 33%. Il prossimo passo sarà quello di mettere al bando la locazione degli spazi per la gestione del nido. «Con l’apertura del terzo asilo nido comunale – spiega il sindaco Catena – Montecassiano si dimostra un Comune all’avanguardia nelle politiche per la famiglia e la prima infanzia. Investire nei servizi educativi per i bambini da 0 a 3 anni significa non solo offrire alle famiglie un sostegno concreto nella quotidianità, ma anche favorire la piena partecipazione al mondo del lavoro per le coppie e promuovere la coesione sociale. Abbiamo scelto di puntare su questi servizi come strategia strutturale di welfare locale. Con 70 posti disponibili nei nostri nidi, doppiamo gli obiettivi fissati dall’Unione Europea in tema di copertura del fabbisogno, contribuendo a colmare un divario che nel nostro Paese è ancora troppo ampio. Si tratta di un impegno che guarda lontano e che mette al centro le persone, la comunità e il futuro. È così che si costruisce un’amministrazione vicina ai cittadini e capace di incidere positivamente sulla qualità della vita». «Inoltre - conclude il primo cittadino - la scelta di realizzare il nido a Vissani, riqualificando l’edificio dell’ex scuola, ci consente di contribuire alla rivitalizzazione di una frazione che con la chiusura della chiesa per i danni del sisma e dell’unica attività ricettiva presente ha sofferto per la mancanza di spazi comuni. In questi giorni è in via di approvazione il progetto esecutivo dei lavori al Piano della terra della struttura, per un costo di circa 130mila euro, già stanziati, che andrà ad ospitare un centro civico di aggregazione per la comunità locale. Infine, un ringraziamento all’architetto Antonello Musio che ha realizzato il progetto e diretto i lavori e alle imprese coinvolte nella ristrutturazione».

Tolentino, la ciclabile si illumina: completato il tratto dal Ponte del Diavolo al Lago delle Grazie
Tolentino "accende le luci" sulla mobilità sostenibile. Il sindaco Mauro Sclavi ha annunciato la conclusione dei lavori di verifica e attivazione dell'impianto di illuminazione lungo la pista ciclabile che collega il Ponte del Diavolo al Lago delle Grazie. A partire da sabato 10 maggio, il tratto sarà pienamente fruibile anche nelle ore serali, offrendo maggiore sicurezza e continuità nell’utilizzo dell’infrastruttura. L’intervento rappresenta un tassello fondamentale del più ampio progetto di riqualificazione e ampliamento della rete ciclo-pedonale comunale, pensato per favorire uno stile di vita attivo, valorizzare il patrimonio naturalistico e storico e promuovere il cicloturismo come volano economico e culturale. "È un progetto ambizioso – ha dichiarato il sindaco Sclavi – che unisce sport, natura e turismo in un percorso che abbraccia l’intero territorio comunale, collegando due eccellenze come il Lago delle Grazie e il Castello della Rancia. Una nuova mobilità dolce per cittadini e visitatori". Il tracciato complessivo si estende per circa 13 km da ovest a est del territorio, di cui 6 km di nuova realizzazione. Il progetto è articolato in due lotti funzionali: il primo, già completato, riguarda il tratto lungo la strada Pianibianchi nella zona ovest; il secondo, attualmente in corso, comprende il collegamento da via Sandro Pertini al Castello della Rancia, con la costruzione di un ponte ciclopedonale in contrada Rotondo per attraversare il Fosso omonimo. "Dove non siamo riusciti ancora a intervenire - ha aggiunto il sindaco -contiamo di completare l’opera grazie ai fondi della Via Lauretana".

Macerata, controlli sanitari per gli Aperitivi Europei: l'Ast al lavoro per la sicurezza alimentare
Il dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria territoriale di Macerata anche quest’anno partecipa dietro le quinte alla manifestazione degli Aperitivi Europei promossa dal comune di Macerata, che si svolge in questi giorni, per garantire la sicurezza degli alimenti e delle bevande che saranno somministrati al pubblico. L’evento culturale registra l’adesione di ben 69 esercizi tra bar, gastronomie, ristoranti e altre attività che partecipano alla grande festa allestendo le proprie vetrine a tema europeo. Sono già quattro anni che il Comune di Macerata coinvolge l’Azienda sanitaria nella vigilanza integrata degli esercizi attraverso il controllo igienico sanitario svolto dall’Unità Operativa del Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale, diretta dal dottor Maurizio Catitti, con la collaborazione preziosa del comando della polizia locale di Macerata. "L’ispezione è basata fondamentalmente sulla verifica delle corrette procedure nell’allestimento e nella somministrazione dei vari piatti, con l’intento di garantire al consumatore la degustazione dei cibi in completa sicurezza - spiega il direttore del servizio igiene degli alimenti di origine animale, Maurizio Catitti -. Bisogna considerare che la preparazione delle varie specialità può avvenire anche in spazi ristretti, poco avvezzi a tale tipologia di lavoro, ma viene sempre garantita la massima cura nell’ordine e nella pulizia". Il Dipartimento di Prevenzione, come ogni anno, ha programmato un’attività di controllo valutando alcune priorità finalizzate alla massima garanzia della salute pubblica, considerando nello specifico la capienza delle cucine, la capacità di accoglienza dei frigoriferi e del loro corretto funzionamento in relazione anche ai vari menù e formando adeguatamente il personale sul tipo di servizio offerto, sia esso al chiuso oppure all’aperto. In quest’ ultimo caso si richiede che vengano rispettate le modalità di protezione dei piatti da contaminazioni esterne, come ad esempio la polvere, durante la somministrazione. "Abbiamo preso contatti con i consulenti dei piani di autocontrollo di molti esercizi, spiegando le nostre richieste sulle modalità operative per ottenere l’osservanza di tutti i paradigmi sanitari - spiega il dottor Catitti - come ad esempio il rispetto della catena del freddo, la pulizia dei locali, l’idoneità degli utensili e delle attrezzature, la conoscenza dei componenti del piatto così da fornire corrette informazioni al consumatore in merito agli allergeni". "Considerando gli esiti di questa attività di vigilanza ormai quadriennale si può affermare che ad oggi la situazione è molto migliorata, soprattutto a livello di coscienza degli esercenti che hanno mostrato interesse e partecipazione ai consigli del personale sanitario, iniziando cun percorso di crescita, che può portare solo ad esiti felici", aggiunge Catitti. "L’attività di controllo e vigilanza in ambito sanitario svolta dal dipartimento di prevenzione in occasione delle manifestazioni pubbliche rappresenta una garanzia per la salute dei cittadini che partecipano agli eventi - dichiara il direttore generale dell’Ast di Macerata Alessandro Marini -. Ringrazio l’Unità Operativa I.A.O.A diretta dal dottor Catitti perché ha dimostrato negli anni di aver saputo coinvolgere attivamente gli esercenti grazie ad un ottimo lavoro di formazione e informazione interattiva, che ha avuto riscontri molto positivi".

"Camminata per la vita": San Severino si mobilita per la sicurezza stradale in ricordo di Matteo Falistocco
La Città di San Severino Marche domenica 18 maggio accoglierà la terza edizione della "Camminata per la vita", una significativa manifestazione aperta a tutti patrocinata dal Comune. L'iniziativa, nata da un’idea del professor Giammario Borri, ha un duplice obiettivo: sensibilizzare i giovani, in particolare i neopatentati, sull'importanza della sicurezza stradale e promuovere un'autocoscienza responsabile alla guida, onorando al contempo la memoria di tutte le vittime di incidenti automobilistici. Il programma della giornata prevede il ritrovo alle ore 8:30, in piazza del Popolo, per le operazioni preliminari e la distribuzione delle t-shirt con scritto "Mai più fiori schiacciati/recisi sulla strada". Alle ore 9 prenderà il via la camminata, che si snoderà lungo un percorso di circa 6 chilometri attraversando via Battisti, Matteotti, Mazzini, San Michele, Colotto e Taccoli, fino a raggiungere il piazzale Scuriatti. La camminata si svolgerà in totale sicurezza grazie al supporto del personale della Polizia Locale, della Protezione Civile, della Croce Rossa e dell'Agesci. Le strade saranno chiuse al traffico per tutta la durata della manifestazione. Lungo il percorso saranno disponibili punti di ristoro con acqua. Sono previsti due momenti di riflessione: una sosta avrà luogo nel punto in cui, dieci anni fa, perse la vita il giovane Matteo Falistocco, mentre la seconda sosta si terrà nel piazzale Scuriatti. Qui, dopo interventi liberi e testimonianze, la manifestazione si concluderà con un momento conviviale a base di pizza e bibite offerti a tutti i partecipanti. Il rientro sarà garantito gratuitamente dalla Contram, sia prima che dopo la Santa Messa che verrà celebrata dal vicario don Donato De Blasi alle ore 12 a Taccoli. La partecipazione è aperta a tutti ma è gradita la comunicazione della propria adesione tramite WhatsApp al numero 3393757465 (Giammario). Sarà inoltre possibile prenotare e/o ritirare le t-shirt presso "Lo Scrigno della gioia" sabato 10 e sabato 17 maggio, dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 16 alle 19. Agli adulti e a chi ne ha la possibilità, viene richiesto un contributo di 10 euro. Si precisa che la t-shirt non è obbligatoria per partecipare. L’elenco dei giovani settempedani prematuramente scomparsi a seguito di incidenti d’auto si fa sempre più lungo, la manifestazione intende ricordarli tutti e abbracciare, simbolicamente, quanti per la loro scomparsa soffronto quotidianamente di un dolore inimmagibile. Si potrà partecipare alla camminata a qualsiasi età, i bambini sono i benvenuti. Ci si potrà unire in bici, monopattini, tricicli, carrozzine o semplicemente a piedi. La manifestazione si terrà anche in caso di maltempo. La "Camminata per la vita" rappresenta un'occasione importante per la comunità di San Severino Marche per unirsi in un messaggio di sensibilizzazione e solidarietà, ricordando chi non c'è più e promuovendo una cultura della sicurezza sulle strade.

Ray-Ban: l'epopea degli occhiali da sole che hanno attraversato i decenni e i trend
Parlare di occhiali da sole vuol dire aprire un libro ricco di storie, di nomi e di prodotti che sono riusciti, nel corso dei decenni, a rimanere sulla cresta dell'onda e a planare con maestria sulle tendenze, continuando a rappresentare oggetti del desiderio e alleati degli outfit più cool nonostante i cambiamenti sociali e culturali. Il caso degli occhiali Ray-Ban incarna alla perfezione questa immagine. Si tratta, infatti, di un marchio la cui storia ha preso il via da un contesto che nulla ha a che fare con il fashion, ha visto il lancio del primo prototipo nel 1937 da parte dell'azienda Bausch & Lomb, incaricata dal luogotenente generale MacCready di creare un accessorio in grado di proteggere gli occhi degli aviatori dai raggi solari. Nacque così lo storico occhiale Anti-Glare, grazie al quale il mondo conobbe le lenti da sole con design a goccia che, di lì a pochi decenni, sarebbe diventato un trend pietra miliare nell'ambito degli accessori. Per rendersene conto basta guardare le proposte di occhiali da sole Ray-Ban nei negozi o su e-commerce storici verticali come Vistaexpert, tra i punti di riferimento principali per chi vuole acquistare gli occhiali del marchio con la certezza di un'ampia scelta fra modelli evergreen e nuove collezioni. Il modello con lente a goccia non manca mai e continua, con gli anni che passano, a rappresentare un accessorio irrinunciabile per chi vuole catalizzare l'attenzione con un look estivo di tendenza. L'epopea dei Ray-Ban come occhiali che non passano mai di moda è legata a filo doppio anche al fascino di star che, con la loro bellezza, il loro talento e il loro carisma, li hanno portati nell'olimpo degli accessori irrinunciabili. Qualche esempio? La splendida Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, film i cui fotogrammi di lei con gli occhiali sono diventati iconici. Diversi decenni dopo, il cinema ha creato un altro brand ambassador straordinario, ossia Tom Cruise in Top Gun, il film che, più di qualsiasi altra pellicola, è associato all'immagine degli occhiali Aviator. L'elenco potrebbe andare avanti ancora e ci dimostra quanto un accessorio nato per finalità pratica sia stato capace di intercettare quell'esigenza di unicità che, ogni volta che scegliamo un accessorio, vogliamo sottolineare a prescindere dal sesso e dall'età.

Scossicci, il litorale diventa cardioprotetto con i defibrillatori donati dalla Fondazione Opere Laiche
La Riviera del Conero con il cuore più sicuro, perché cardioprotetta, grazie all’iniziativa della Fondazione Opere Laiche Lauretane e Casa Hermes che ha donato un defibrillatore ciascuno ai tre camping, Medusa, Adriatico e Bellamare, di cui è proprietaria, tutti situati nell’area di Porto Recanati. Un’azione che va in direzione della prevenzione, spiega il Presidente Federico Guazzaroni, “necessaria in particolar modo d’estate quando i camping si affollano di turisti e con i defibrillatori si ha modo di intervenire per tempo se in qualcuno possono insorgere problemi cardiaci”. La Fondazione Opere Laiche Lauretane e Casa Hermes è una delle realtà di maggior spessore sociale sul territorio della Riviera del Conero e quest’anno ha pensato di poter mettere in campo un’azione di grande respiro e valore proprio a tutela della salute. "Tanto più - spiega Guazzaroni – che dei defibrillatori posti nei camping potranno farne uso anche le persone in spiaggia che non risiedono nella struttura, si tratta di un'azione globale che vuole portare maggiore sicurezza in spiagge molto frequentate e che quindi possono essere di grande aiuto per chi deve garantire la salute dei cittadini". La splendida Riviera del Conero sarà pertanto ancora più protetta dopo questa donazione considerando che la cifra annua di ospiti dei tre campeggi è di circa 300mila persone. Una quantità molto elevata che conferma la centralità della Riviera nelle scelte compiute da parte dei turisti. Si comprende pertanto come i defibrillatori siano uno strumento indispensabile per caratterizzare la Riviera del Conero anche dal punto di vista della salute, nel caso specifico della cardiologia. Due eccellenze del territorio nel proprio campo che si uniscono e fanno sinergia: un segmento di Riviera del Conero e le Opere Laiche Lauretane, per garantire i mezzi sanitari necessari ad una sicurezza che vuole associarsi alla bellezza dei luoghi. "Siamo orgogliosi della rete delle nostre attività sociali – conclude il Presidente Guazzaroni – quello dei defibrillatori è il tassello ulteriore di un insieme di iniziative che vogliono sostenere attivamente la cittadinanza. Uno dei nostri obiettivi è proprio questo, affiancare la comunità con opere di elevato contenuto sociale per consentirle di poter contare su di noi e sulla nostra realtà che vuole confermarsi sempre più presente sul territorio".

Civitanova, scanner d’avanguardia per la prevenzione dermatologica: è il primo nelle Marche
È stato inaugurato ieri, presso il centro dermatologico di Civitanova del dottor Gino Mattutini, il nuovo scanner digitale di ultima generazione IntelliStudio, un sofisticato sistema di videodermatoscopia total-body per l’analisi dermatologica avanzata. Si tratta del primo macchinario di questo tipo installato nelle Marche: un salto di qualità per la prevenzione dei tumori della pelle, grazie a immagini ad altissima definizione e a un software, alimentato dall’intelligenza artificiale, che monitora nel tempo ogni minimo cambiamento cutaneo. All’inaugurazione hanno partecipato il Sindaco Fabrizio Ciarapica e il vicesindaco Claudio Morresi. “Il dottor Mattutini dimostra ancora una volta di essere un professionista lungimirante, sempre pronto a fare di più per la comunità, mettendo la salute delle persone al centro – ha dichiarato il Sindaco Fabrizio Ciarapica –Investire risorse così importanti in uno strumento innovativo come questo gli fa davvero onore. Questa tecnologia è un orgoglio per Civitanova che oggi diventa un punto di riferimento anche per la dermatologia di ultima generazione”. Il nuovo IntelliStudio3 è un sistema dotato di doppia colonna integrata che cattura immagini total-body ad altissima definizione, sia in luce polarizzata che in luce bianca, con qualità fotografica professionale. Grazie alla tecnologia MatchPose e al software DermaGraphix, è possibile documentare la totalità della superficie cutanea in modo rapido e ripetibile, confrontando nel tempo eventuali cambiamenti e riconoscendo automaticamente l’insorgenza di nuove lesioni grazie all’intelligenza artificiale. Il medico rimane sempre al centro del processo diagnostico, ma può contare su uno strumento che standardizza e potenzia la valutazione, aumentando la sicurezza e l’efficacia. “Investire nella prevenzione è il modo migliore per prenderci cura della nostra comunità – ha detto il vicesindaco Morresi - significa offrire ai cittadini un servizio prezioso, di altissimo livello, senza bisogno di spostarsi altrove”. Il dottor Mattutini, che è anche responsabile del polo dermatologico del gruppo Kos (Villa Pini, Villa Alba e Santo Stefano) ha spiegato: “Credo profondamente nella prevenzione e nella necessità di restare sempre al passo con l’innovazione. Con IntelliStudio possiamo scansionare l’intero corpo del paziente in meno di due minuti, creando una mappa precisa e completa per riconoscere subito nuove lesioni e quindi eventuali casi da approfondire. La medicina va avanti e chi lavora per la salute deve continuare a crescere e aggiornarsi. Alla giornata inaugurale è arrivato anche un messaggio di auguri da parte del vescovo di Fano, don Andrea Andreozzi: “Auguri per questa giornata in cui si inaugura il nuovo strumento di ricerca. Un caro saluto al dottor Mattutini e alla sua équipe. Grazie di tutto”.

Apm, attenzione alle fake news: sui social truffa su prezzi agevolati e offerte per il trasporto pubblico
L’Azienda Pluriservizi Macerata ha riscontrato su alcuni social media la diffusione di un falso messaggio che sfrutta il logo di Aom per promettere prezzi agevolati e offerte per l’uso del servizio di trasporto urbano, gestito da APM. “La comunicazione è falsa e non è attribuibile in alcuna maniera ad APM SpA - interviene l'azienda - si invitano gli utenti a contrassegnare il messaggio ricevuto come spam, bloccare il mittente e segnalare l'accaduto alla Polizia Postale e alla piattaforma social". "Si raccomanda di non effettuare alcun pagamento o acquisto di card/abbonamenti al di fuori dei consueti canali di acquisto (rivendite autorizzate, sportello clienti, ApMobilità) e a segnalare prontamente l’accaduto agli organi competenti per la verifica di presunti tentativi di truffa - si aggiunge nella nota -. I nostri servizi e relative tariffe sono pubblicati unicamente sul sito istituzionale www.apmgroup.it e APM non utilizza soggetti terzi per promuovere i servizi gestiti". "Qualsiasi profilo che lo faccia non è autorizzato, né collegato alla nostra società. Diffidare sempre di offerte di servizi o prodotti gratuiti. Questi messaggi sono spesso trappole create da truffatori per sottrarre denaro o acquisire dati personali. Gli uffici di APM sono sempre disponibili per fornire ogni ulteriore informazione", conclude la nota rilasciata dall'azienda.

"Cammini Aperti", boom di partecipanti sulla Via Lauretana: sold-out in quasi tutti i percorsi
Cammini aperti da sold out nelle Marche. I tre percorsi previsti nelle giornate di sabato 10 e domenica 11 maggio lungo la via Lauretana hanno infatti registrato il tutto esaurito per i tratti da Urbisaglia all’Abbadia di Fiastra e da Muccia a Camerino. Una decina invece le prenotazioni ancora a disposizione per il percorso da San Firmano a Recanati ma che, secondo gli auspici degli organizzatori, andranno ad esaurirsi nel giro di poche ore. L’invito è dunque quello ad affrettarsi vista l’importanza di un evento dalla portata nazionale. Dal cuore dell’Appennino fino alle colline leopardiane, i partecipanti potranno scoprire antichi percorsi di fede che intrecciano spiritualità, arte e paesaggio. Itinerari che, per alcune delle aree coinvolte, significano anche un’occasione di rilancio dopo il sisma del 2016: "Nell’ambito degli investimenti dedicati al turismo lento e ai cammini la Struttura commissariale ha definito un piano strategico per le quattro regioni per un valore di 47 milioni – ha commentato in tal senso il Commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli –, la Via Lauretana è uno dei tre cammini selezionati dalla Regione Marche e, grazie al presidente Francesco Acquaroli, 9 milioni saranno investiti per mettere in sicurezza il percorso e per sviluppare quei servizi fondamentali per la gestione, manutenzione e valorizzazione del tracciato e dei borghi attigui". "I cammini dell’Appennino centrale sono sentieri di storia e sostenibilità che intrecciano tradizioni, borghi e paesaggi, creando economie locali resilienti e nuove opportunità di sviluppo per le aree del cratere - ha evidenziato ancora il Commissario Castelli -, una economia diffusa, che pone l’attenzione sui giovani e ad un turismo lento in grado di essere attrattivo tutto l’anno". Se il cammino tra Urbisaglia e l’Abbadia di Fiastra (sabato 10 maggio) sarà un percorso dedicato all’inclusione tra archeologia romana e spiritualità cistercense (da ricordare la collaborazione con ANFFAS Macerata e I Nuovi Amici Macerata, realtà che saranno presenti con quaranta iscritti), quello in contemporanea tra San Firmano e Recanati si delineerà tra spiritualità romanica e paesaggi leopardiani. Escursione simbolo della sostenibilità ambientale e dell’identità appenninica sarà invece quella prevista tra Muccia e Camerino il giorno seguente. «Abbiamo bisogno di momenti di incontro come questo con Dio e tra le comunità - ha affermato l’Arcivescovo di Camerino Francesco Massara -, se non c’è incontro non c’è spiritualità: lavoriamo in rete, ognuno secondo il proprio ruolo, per realizzare tale compito, perché sentiamo una grande responsabilità nei confronti di questo territorio. Domenica Cammini Aperti lungo la Via Lauretana ci consentirà da un lato di restituire dignità alle nostre bellezze paesaggistiche e architettoniche - ha sottolineato mons. Massara -, mentre dall’altro di mostrare a un numero di pellegrini *lauretani* sempre più ampio che si ritroveranno nel silenzio dell’Eremo del Beato Rizzerio, immersi in un patrimonio storico, oltre che culturale di un percorso capace di unire spazi incontaminati e memoria religiosa». Nel percorso tra Muccia e Camerino, domenica 11 maggio sarà anche possibile apprezzare anche la chiesa di Santa Maria delle Grazie (in località Le Mosse), luogo all’interno del quale, nel pomeriggio, a partire dalle ore 17.30, sarà possibile assistere all’inaugurazione della mostra “Il dono”. Un'esposizione promossa, nell’anno del Giubileo della Speranza, grazie alla collaborazione tra l’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche, il Comune di Camerino e la Sovrintendenza Archivistica e Bibliografica delle Marche.