L’autunno è una stagione pazzerella, con bruschi cambi di temperature. Oggi però il freddo è ufficialmente arrivato e noi dobbiamo fare del nostro meglio per proteggerci e tutelare il resto della nostra famiglia. Il pericolo numero uno? I malanni dovuti ai ritmi diversi. Il numero di raffreddori aumenta velocemente e allo stesso tempo influenza, stanchezza e malanni colpiscono sempre più persone.
Se vogliamo difenderci dai diversi ceppi, i virus e il raffreddore dobbiamo prenderci cura di noi. E per farlo dobbiamo agire sotto più punti di vista.
Devi sapere però che ci sono ottime soluzioni e rimedi per provare a rafforzare le difese immunitarie e quindi difenderci al meglio. Vediamo insieme quali.
Sostegno extra: quando ricorrere agli integratori
Quando ci troviamo ad affrontare periodi particolarmente stressanti o difficili il nostro corpo mostra segni di cedimento e la salute ne risente. Per fortuna abbiamo degli alleati naturali come la gamma di integratori alimentari che ci aiuta a supervisionare cosa accade, rafforzando dall’interno con un complesso multivitaminico mirato.
Vitamina C, D, zinco, echinacea e propoli sono i nostri best friends durante questi mesi. Ognuno ha la sua azione ma insieme lavorano nel rafforzare il sistema immunitario, contrastando lo stress ossidativo e prevenendo i malanni di stagione.
Durante l’autunno, oltre a rinforzare il sistema immunitario, gli integratori ci aiutano nella transizione: ad esempio rafforzando unghie e capelli che spesso tendono a indebolirsi o cadere.
Esistono in formato pastiglia o capsula, solubili o in boccettine da bere concentrate o diluire in acqua: si può scegliere l’opzione più indicata andando incontro ai propri gusti.
Ascolta il tuo corpo
Spesso ci si accorge troppo tardi di essere “fuori fase”. Ti capita mai di svegliarti stanco anche dopo otto ore di sonno? O di avere quel fastidioso senso di spossatezza che non sai spiegarti? Ecco, sono segnali chiari: il tuo corpo ti sta dicendo che ha bisogno di attenzioni.
Concediti pause, rispetta i tuoi ritmi, cerca di dormire bene. Un sonno di qualità è come un balsamo per il sistema immunitario: durante la notte il corpo si rigenera, produce anticorpi e prepara le difese per il giorno successivo. Inizia la giornata con una buona colazione, evita eccessi di zuccheri e concediti ogni tanto un respiro profondo: lo stress, si sa, è uno dei principali nemici delle difese immunitarie.
La cura parte dalla tavola
Quando le temperature scendono, la cucina diventa un alleato potentissimo. Il segreto? Scegli ingredienti di stagione ricchi di vitamine e antiossidanti. Frutta e verdura colorata e di stagione dà un twist al nostro corpo: un vero e proprio booster naturale ricco di vitamina C. Le zuppe e le vellutate calde non solo coccolano, ma idratano e apportano minerali preziosi. Non dimenticare lo zenzero e la curcuma: due spezie d’oro per le difese. Ti basta aggiungerle a un tè caldo o a una tisana per un effetto tonificante e antibatterico.
Limitare cibi grassi, fumo, alcol e preferire un’alimentazione bilanciata è importantissimo: sembra proprio sia questo il primo step per poter raggiungere il benessere. E come accennato, se tutto ciò non bastasse, si può dare un twist con l’aiuto di integratori.
Il potere delle buone abitudini
La nostra quotidianità può fare la differenza, le più piccole buone abitudini ci aiutano a tenerci lontani da microbi e batteri. Una routine importantissima è lavarsi frequentemente e con cura le mani, arieggiare a sufficienza le stanze e provare ad evitare sbalzi di temperatura. La routine equilibrata è altrettanto importante: fare sempre colazione, provare ad avere orari regolari e concedersi del relax, tutte fasi importantissime della nostra giornata.
L’importanza di sport e movimento
L’attività fisica è un potente “attivatore” del sistema immunitario. Non serve correre una maratona: bastano 30 minuti al giorno di camminata veloce, yoga o stretching per migliorare la circolazione e ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.
La buona notizia? Non servono ore di palestra o imprese esageratamente intense, possono bastare 30 minuti al giorno praticando camminate veloci, yoga o una bella pedalata in bici che fa bene a corpo o mente. E il freddo? Alcuni studi hanno rivelato che non sono le basse temperature a farci ammalare, basta quindi utilizzare abbigliamento tecnico, farsi una doccia calda subito dopo e asciugarsi con cura i capelli.
Il ruolo del sonno
Dormire bene non può essere visto come un lusso, è infatti un bisogno fisiologico importantissimo che ci aiuta a tenerci in forze e a combattere al meglio ogni giorno. Ecco perché chi ha una scarsa qualità del riposo o riduce le ore notturne a causa di una routine non regolare tende ad ammalarsi con più frequenza.
Focus su bambini, anziani e soggetti fragili
Nella nostra vita dobbiamo essere consapevoli di non essere sempre al top; situazioni di stress o difficoltà ci espongono a contagi più facilmente ma sono soprattutto le fasce più esposte di bambini e anziani a dover avere un occhio di riguardo verso il proprio sistema immunitario.
I bimbi, che spesso non mangiano a sufficienza frutta e verdura, dovrebbero integrare e migliorare l’igiene delle mani. Lo stesso per gli anziani che rischiano anche di ridurre idratazione e attività. Il diretto risultato è una carenza di vitamine quali la D e la B12. Ecco perché, oltre a una buona integrazione, viene consigliato a queste fasce d’età di riguardarsi con vaccinazioni stagionali.
La tutela della vaccinazione stagionale
Tra le strategie più efficaci per proteggere il sistema immunitario durante i cambi di stagione c’è quella di vaccinarsi. Come spiegano i medici in modo semplice, il vaccino si allea con le difese immunitarie così da insegnare al corpo a riconoscere e combattere virus e batteri evitando il rischio di infezione.
Chi è fragile di salute, soffre di patologie o in famiglia ha persone con difficoltà dovrebbe valutare di sottoporsi ai vaccini influenzali, così da provare a schermarsi ulteriormente. C’è chi lo definisce un senso di responsabilità, perché oltre a schermare se’ stessi contribuisce a creare una barriera di comunità, riducendo la circolazione del virus.
Se metterai in atto tutti questi rimedi riuscirai a rafforzare le difese immunitarie e probabilmente riuscirai a schivare la classica influenza stagionale.
Un sentiero scosceso, una grotta scavata nell’arenaria e una sorgente che ancora scorre: sono le Fontanelle di San Nicola, uno dei luoghi identitari del borgo che diede i natali, nel 1245, al santo agostiniano. Qui si incontrano devozione popolare e micro-paesaggio: un piccolo sito votivo, legato alla tradizione del Sasso Massaccio, oggi raggiunto da un percorso sistemato e frequentato da fedeli e camminatori. Punto di partenza ideale per raccontare un luogo in cui memoria religiosa e territorio continuano a intrecciarsi e dialogare.
Le Fontanelle sono legate a un episodio leggendario: San Nicola avrebbe fatto sgorgare l’acqua nel punto in cui posò il capo, durante una sosta di penitenza. Il masso su cui amava sedere, nel vicino fosso, è ricordato come “Sasso Massaccio”. È un racconto trasmesso di generazione in generazione e ripreso nella divulgazione locale, che colloca qui uno dei luoghi più intimi della devozione nicolaiana.
La memoria popolare incontra anche le carte. Secondo la rete turistica della Marca Maceratese, una prima edicola devozionale in muratura fu edificata nel 1701, dopo aver scavato la piccola cavità nell’arenaria. Un documento notarile del 1724, citato dagli studiosi locali, registra inoltre episodi “straordinari” legati alla fonte e il nome del devoto Stefano Montanaro, che costruì un riparo per proteggere il luogo. Oggi, nella grotta è stata ricavata una cappellina.
Per arrivarci, si parte dalla Rocca di San Filippo, poco fuori dall’abitato: un camminamento attrezzato scende ripido tra gradoni di terra e legno, attraversa con un ponticello il torrente Salino e risale per pochi metri fino al piazzaletto davanti alla grotta. Il tratto è breve (circa quindici minuti la discesa), ma richiede passo sicuro e terreno asciutto; negli ultimi anni il percorso è stato sistemato grazie a interventi dell’Unione Montana dei Monti Azzurri.
Il richiamo delle Fontanelle è nella loro sobrietà: niente monumenti, solo una sorgente che parla con la roccia e le foglie. È un manifesto naturale del “turismo lento” dell’entroterra maceratese: passi corti, storie secolari, e il rientro a casa con uno sguardo nuovo sul borgo—e su sé stessi. Il sentiero, segnato dalla Rocca di San Filippo, rientra negli itinerari che guidano alla scoperta dei “paesaggi d’acqua”, una rete di oltre 50 km tra natura, storia e architettura che unisce i comuni di Sant’Angelo in Pontano, Penna San Giovanni, e Gualdo.
Come la pioggia purifica la terra, così le lacrime purificano il nostro essere. Piangere è un atto di guarigione profondo e primordiale che ci riconnette a ciò che siamo: il momento in cui l’anima si esprime nella sua luce.
Un insegnamento della tribù Lakota dei Nativi Americani recita: “Quando piangi, stai parlando con l’acqua. L’acqua dentro di te riconosce l’acqua fuori di te. È una conversazione con Madre Terra".
L’acqua, simbolo delle nostre emozioni più profonde, è il veicolo di connessione tra l’essere umano e la sua verità più intima e diventa nel contempo il ponte tra l’uomo ed il Cosmo: ogni nostra lacrima contiene fiumi, alberi ed antenati.
Quando piangiamo, non siamo più separati dal mondo, avvertiamo la sensazione di appartenere a qualcosa di più grande, l’ego si indebolisce, l’anima sente se stessa e, nella sua vulnerabilità, finalmente si rivela. La maschera quotidiana si incrina e l’uomo smette di recitare il suo copione, costruito su abitudini e difese, per scoprire la propria verità.
Le lacrime sono ponti verso il mistero della vita. Sono sacre, ci ricordano che siamo esseri sensibili connessi all’universo. Ogni lacrima che versiamo è un frammento di infinito che ci riporta nel flusso dell’esistenza. Lasciarle scorrere liberamente significa permettere alla vita di attraversarci. È un atto di resa, un allineamento con ciò che siamo: un rito che purifica, rivela e trasforma.
Quando il pianto arriva senza un motivo apparente è espressione dell’anima che chiede di essere ascoltata: in quel momento l’inconscio dialoga con il conscio, portando alla luce ciò che è stato nascosto o rimosso.
Le lacrime sono acqua informata, carica di significato e memoria. La loro composizione varia in base alle cause che le scatenano. Secondo la dacriologia, lo studio scientifico delle lacrime, ne esistono tre tipi principali:
1) Le basali – lubrificano l’occhio ogni giorno e rappresentano la cura invisibile della vita
2) Le riflesse – generate da stimoli fisici, come vento e polvere, ci difendono quando qualcosa ci irrita o ci ferisce
3) Le emotive – nascono da emozioni intense e sono le più rivelatrici, perché con esse l’anima dà voce alla tristezza, alla gioia, al dolore, alla rabbia, rompendo la barriera protettiva tra ciò che sentiamo e ciò che mostriamo.
Una lacrima è composta da acqua e sale: due elementi simbolici che rappresentano la nostra doppia natura. L’acqua, con il suo fluire, è manifestazione catartica. Il sale è sostanza, la materia da cui proveniamo.
Nel pianto, l’uomo incontra l’infinito, superando la sua natura finita e fragile: è qui che l’ego tace, la mente si placa e l’anima è libera di sentire. È l’istante della rivelazione, il mondo interiore si manifesta ed il dolore si trasforma in comprensione.
Torna come ogni domenica la rubrica curata dall’avvocato Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa alle concessioni demaniali e, nello specifico, alle opere effettuate sugli stabilimenti da parte dei titolari delle concessioni. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana a un titolare di Civitanova Marche che chiede: "Le opere che ho costruito sull’area demaniale data in concessione restano di mia proprietà?".
La questione delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative è particolarmente complessa a causa degli elevati interessi economici coinvolti. Nello specifico, la recente sentenza del Consiglio di Stato del 14 ottobre 2025 n. 8024 opera una lettura dell'art. 49 del Codice della Navigazione alla luce dei principi affermati dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea nella sentenza dell’11 luglio 2024, causa C-598/22, contribuendo così all’evoluzione della consolidata giurisprudenza amministrativa in materia.
La pronuncia si inserisce in un orientamento che ha chiarito la compatibilità del meccanismo devolutivo previsto dalla normativa italiana con il diritto eurounitario, confermando il principio di inalienabilità del demanio pubblico e il carattere precario delle concessioni demaniali marittime. La sentenza rappresenta un contributo significativo alla definizione del quadro giuridico di riferimento per le future procedure di affidamento delle concessioni, fornendo criteri interpretativi chiari e consolidati per orientare sia l’azione amministrativa sia le scelte imprenditoriali del settore balneare.
L’art. 49 del Codice della Navigazione stabilisce che “salvo che sia diversamente stabilito nell'atto di concessione, quando venga a cessare la concessione, le opere non amovibili, costruite sulla zona demaniale, restano acquisite allo Stato, senza alcun compenso o rimborso, salva la facoltà dell'autorità concedente di ordinarne la demolizione, con restituzione del bene demaniale al pristino stato.”Tale disposizione, che richiama l’istituto dell’accessione di cui all’art. 934 cod. civ., con deroga al principio dell’indennizzo previsto dall’art. 936 cod. civ., garantisce che il demanio marittimo rimanga patrimonio pubblico ed è espressione del principio della sua inalienabilità.
La giurisprudenza amministrativa maggioritaria ha interpretato l’art. 49 nel senso che l’acquisto si verifica “ipso iure” al termine del periodo di concessione, applicandosi anche in caso di rinnovo della concessione. Come chiarito dalla Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 34250 del 24 dicembre 2024, “decorso il termine di durata iniziale della concessione demaniale marittima, si verifica ipso iure, ai sensi dell’art. 49 cod. nav., la devoluzione automatica a favore dello Stato delle opere non agevolmente rimuovibili realizzate dal concessionario, con effetto legale immediato.”
La giurisprudenza ha inoltre distinto tra rinnovo e proroga della concessione demaniale. Come precisato dalla Corte d’Appello di Roma, Sez. I, civ., sentenza n. 4592 del 18 luglio 2025, “il rapporto concessorio cessa con il rinnovo, che integra una nuova concessione sostitutiva di quella precedente ormai scaduta, mentre non cessa con la proroga che ne determina il prolungamento della durata.”
Secondo la Corte, solo nel caso di rinnovo automatico prima della scadenza naturale della concessione, il principio dell’accessione gratuita non troverebbe applicazione.
Il Consiglio di Stato, con la sentenza in commento, ha confermato che “alla scadenza dell’originaria concessione l’effetto traslativo delle opere di difficile rimozione realizzate su aree demaniali si produce automaticamente, con la conseguenza che il passaggio di proprietà si determina al verificarsi degli eventi e l’atto di incameramento ha natura puramente ricognitiva.”
Come precisato nella sentenza, “non era, dunque, necessario alcun provvedimento espresso e formale di incameramento delle opere, in quanto l’art. 49 non lo contempla tra gli elementi costitutivi della fattispecie acquisitiva ex lege.”
Una volta verificatasi l’acquisizione delle opere al demanio statale, l’amministrazione può legittimamente applicare i criteri di determinazione del canone previsti dall’articolo 1, comma 251, della legge n. 296/2006, che prevedono l’utilizzo dei valori di mercato immobiliare pubblicati dall’Agenzia delle Entrate.
Come chiarito dalla giurisprudenza di merito, “per la determinazione del canone demaniale ai sensi dell’articolo 1, comma 251, della Legge 296/2006, le pertinenze destinate ad attività commerciali devono essere inquadrate nella categoria commerciale e non terziaria quando dall’accertamento in loco risulti che i locali sono adibiti ad attività quali sala ristorante, bar, bazar e servizi accessori.”
Pertanto, in risposta al nostro lettore, il Consiglio di Stato ha evidenziato che l’art. 49 del Codice della Navigazione disciplina il rapporto autoritativo tra il concessionario e l’amministrazione, stabilendo che, al termine della concessione, le opere realizzate sul demanio sono acquisite al patrimonio dello Stato senza indennizzo, salvo diverse pattuizioni tra le parti.
Tuttavia, la sentenza precisa che “ciò non impedisce di valutare, nelle future gare per l’affidamento delle concessioni, la possibilità di riconoscere al concessionario uscente un’equa remunerazione degli investimenti effettuati per le opere installate sul demanio marittimo.”
Tale valutazione, si legge nella sentenza, dovrà essere effettuata caso per caso, tenendo conto della natura delle opere, dell’equilibrio economico-finanziario della concessione e degli investimenti non ammortizzati. Rimango in attesa, come sempre, delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Nasce un’alleanza dal forte valore simbolico e culturale: il gemellaggio tra il Premio San Marone – Radici e Futuro e il Premio Prof. Giuseppe Moscati, due riconoscimenti diversi nelle origini ma uniti dalla stessa visione di solidarietà, umanità e impegno verso il bene comune.
Il Premio San Marone, radicato nella comunità di Civitanova Marche, celebra coloro che con discrezione e generosità custodiscono la memoria collettiva e, allo stesso tempo, costruiscono il futuro attraverso gesti di cura, cultura e bellezza condivisa.
Il Premio Moscati, istituito a Casanova di Carinola e ispirato alla figura di San Giuseppe Moscati – il “medico dei poveri” – ha assunto negli anni una dimensione nazionale, premiando operatori sanitari, associazioni e personalità che hanno messo la propria vita e la propria professione al servizio degli altri.
«Questo gemellaggio – sottolineano i promotori, tra cui figura l'associazione Viviamo Civitanova Aps – rappresenta l’unione tra radici e universalità, tra identità locali e valori senza confini. È un patto che rafforza il messaggio che la cura dell’uomo e la solidarietà sono pilastri essenziali per la società di oggi e di domani».
Con questo sodalizio, Civitanova Marche e Casanova di Carinola diventano luoghi simbolici di un’Italia che sa coniugare tradizione e innovazione, memoria e speranza, dando vita a un percorso comune che celebra la dignità e l’altruismo come beni universali.
Quando pensiamo alle fibre, spesso le associamo semplicemente al buon funzionamento dell’intestino. In realtà, la scienza ci racconta una storia molto più ampia: le fibre alimentari sono veri e propri modulatori della salute generale, influenzando il microbiota, il sistema immunitario, il metabolismo e persino la regolazione del peso corporeo. La fibra, infatti, viene spesso classificata insieme ai carboidrati, ma a differenza degli zuccheri e degli amidi, non ha un ruolo energetico né strutturale, bensì funzionale: contribuisce al benessere dell’organismo attraverso meccanismi complessi e benefici.
Le fibre si dividono in solubili e insolubili. Le prime, presenti in avena, legumi e frutta, formano gel nell’intestino che rallentano lo svuotamento gastrico, modulano l’assorbimento di zuccheri e grassi e nutrono i batteri benefici del microbiota. Le seconde, tipiche di cereali integrali e verdure, favoriscono la motilità intestinale e la regolarità. Insieme, queste due tipologie creano un ecosistema intestinale equilibrato, stimolando la produzione di acidi grassi a corta catena come il butirrato, il propionato e l’acetato, fondamentali per l’energia delle cellule intestinali, la modulazione dell’infiammazione sistemica e il supporto alla barriera intestinale. In particolare, il butirrato protegge le cellule epiteliali del colon, il propionato contribuisce alla regolazione del metabolismo lipidico e dell’appetito, mentre l’acetato è coinvolto in numerose funzioni metaboliche e nella comunicazione tra intestino e cervello.
Numerosi studi mostrano come un microbiota ricco e diversificato, nutrito da fibre, favorisca una risposta immunitaria equilibrata e protegga l’organismo da infiammazioni croniche di basso grado, oggi riconosciute come fattore comune in malattie metaboliche, cardiovascolari e autoimmuni. Inoltre, le fibre influenzano la sazietà, regolano la glicemia e contribuiscono a ridurre i livelli di colesterolo LDL, rappresentando così uno strumento chiave nella prevenzione dell’obesità e del diabete di tipo 2.
Le linee guida internazionali suggeriscono di consumare circa 35 grammi di fibre al giorno, un obiettivo raggiungibile distribuendo frutta, verdura, legumi, cereali integrali, semi e frutta secca lungo la giornata. Ad esempio, una colazione con avena e frutta, un pranzo con legumi e verdure, una merenda con frutta secca e una cena con cereali integrali e verdure può facilmente coprire il fabbisogno quotidiano, garantendo al contempo varietà, gusto e nutrienti essenziali.
Il bello delle fibre è che il loro effetto si manifesta nel tempo: non servono integratori costosi, ma varietà nel piatto. Frutta, verdura, legumi, cereali integrali, semi e frutta secca offrono una combinazione di fibre solubili e insolubili che nutre il microbiota, regola la digestione e sostiene l’equilibrio metabolico.
In un’epoca in cui molti regimi alimentari si concentrano su ciò che bisogna togliere, le fibre ci ricordano l’importanza di aggiungere: più colori, più consistenze e più varietà. Sono un invito a nutrire il corpo in modo naturale, sostenendo l’intestino, il metabolismo e il benessere generale, e a ricordarci che ciò che mangiamo quotidianamente ha effetti concreti e duraturi sulla nostra salute.
Giovedì 30 ottobre, alle ore 11, il sindaco Alessandro Gentilucci poserà la prima pietra del nuovo edificio destinato a ospitare il comune di Pieve Torina.
“Un gesto semplice ma dal forte valore simbolico, perché rappresenta un segnale di concretezza nell’ottica di una ripartenza post sisma sempre più evidente e tangibile” sottolinea Gentilucci. “L’aria è cambiata, e la posa di questa prima pietra ne è ulteriore testimonianza, grazie soprattutto all’impegno del presidente della Regione Acquaroli e del Commissario Castelli che hanno saputo restituire fiducia alle aree interne e che per questo interverranno alla cerimonia. Entro la primavera del 2027 la struttura del nuovo comune sarà completata e, finalmente, potremo lasciare i container che ci ospitano ormai da troppi anni, con le difficoltà che tutto ciò ha comportato in termini di organizzazione e gestione degli uffici e del personale ma, soprattutto, per i cittadini”.
Una sede municipale all’avanguardia, dotata di spazi funzionali alle esigenze degli uffici e della comunità, realizzata impiegando le più moderne tecnologie di costruzione antisismiche e sostenibili. «Questa scelta costruttiva di eccellenza» prosegue Gentilucci «non solo garantirà la massima sicurezza strutturale, ma permetterà anche un significativo abbattimento dei consumi e un notevole risparmio energetico a lungo termine, in linea con gli obiettivi di transizione ecologica. La sua collocazione strategica sarà valorizzata da un rinnovato e più efficace assetto viario che favorirà l'accessibilità. Infine, l'edificio sarà armoniosamente inserito in un pregevole contesto naturalistico, grazie alla completa riqualificazione e sistemazione delle aree verdi limitrofe”.
Finanziato con fondi sisma e contributi GSE (conto termico), l’intervento prevede un costo complessivo di 3 milioni e 400.000 euro.
Tanti i contributi emersi giovedì 23 ottobre a Macerata in Piazza della Libertà al gazebod ell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato. L’Assessore alla Sicurezza Paolo Renna ha tracciato la chiara validità del sistema di videosorveglianza attuato in città, con l’impiego di strumentazioni all’avanguardia, che permettono di individuare tutte le auto segnalate per i più svariati motivi dalla ricerca per furto, alla mancanza di assicurazione o revisione o all’utilizzo di persone sospette, non solo.
Più volte hanno consentito di assicurare alla giustizia autori di reati contro il patrimonio e in tanti casi di identificare l’autore di danneggaimenti a privati o a pubbliche strutture. Queste istallazioni ha proseguito l’assessore hanno contribuito a rendere Macerata tra le città più sicure d’Italia.
Sul fronte droga Gianni Giuli, Direttore del Dipartimento delle Dipendenze, nel parlare dei rimedi all’assunzione degli stupefacenti ha sottolineato la necessità di agire in campi multidisciplinari, sì ai farmaci, ora ce ne sono alcuni di massima efficacia, ma con accanto le comunità terapeutiche, psicologi, psichiatri e altre figure che traccino il difficile percorso del recupero
L’Avvocato Bommarito ha delineato i punti di alert utili per i genitori: Il rendimento scolastico; il cambiamento delle amicizie; le abitudine orarie; l’allontanamento dalle attività che lo appassionavano; la ricerca del danaro; l’irritabilità, l’iralità immotivata, la sonnolenza o al contrario l’insonnia, comunque disturbo del sonno. Ha condiviso queste linee Piero Paolini affidatario di ragazza tossicodipendente, che ha sottolineato la necessità dei genitori di essere vicini ai figli.
Nel campo della prevenzione particolare interesse ha destato la testimonianza di Enrico Fastilocco, che nel parlare della recente convenzione di Fisiomed con la Macerata Scherma, ha sottolineato l’importanza dell’inclusione e di come lo sport debba costituire un baluardo contro le devianze, per cui specie per le classi più giovani gli allenatori non possono essere solo istruttori e preparatori ma anche educatori, che sappiano trasmettere i valori di correttezza e di onestà. Lo sport può e deve fare molto, ha detto Giorgio Iacobone presidente dell’Anps, pertanto imprenditori illuminati come Enrico Fastilocco rendono alla società un servizio di eccezionale valore e l’Associazione è orgogliosa di averlo tra i suoi soci.
Interessante le testimonianze di Emanuela Fusari della Caritas e di Mustafà, che giunto in Italia da minore non accompagnato ha dato prova di grande spirito di impegno, studiando la mattina e lavorando il pomeriggio per inseguire il suo sogno di avere una vita stabile e svolgere l’attività che predilige: l’elettricista! Roberta Lamonaca per tanti anni all’ufficio immigrazione della Questura ha sottolineato come sia importante che gli stranieri siano in regola con il soggiorno in modo da non essere facile preda dei malviventi.
Viva attenzione ha suscitato poi l’intervento della giornalista di cronache maceratesi Francesca Marsili circa il risalto di una notizia da lei pubblicata all’apparenza non importante: il pagamento da parte di due coniugi in fila alla cassa di un supermercato di un paio di pantofole ad un anziano che aveva desistito dall’acquisto nonostante la modica somma. Sono intervenuti anche il giornalista veterano Maurizio Verdenelli e Giuseppe Bommarito. Tutti hanno convenuto che al di là della bravura della giornalista si è affermata la volontà dei lettori di apprendere notizie positive.....un’inversione di rotta rispetto al mito delle bad news?.....chissà!!!
L’incontro si è concluso con la consegna delle tessere dell’Associazione a due nuovi soci Gabriele Bartoli, l’iscritto più giovane, e il Vice Prefetto Cecilia Campolungo, cui ha partecipato anche il Generale dei Carabinieri Alessandro Gentili.
In un momento storico in cui la crisi economica continua a mettere a dura prova famiglie e imprese, nasce una collaborazione strategica tra Tutela Impresa e SOS Casa Asta Spa, due realtà che condividono l’obiettivo di offrire soluzioni concrete a chi si trova in situazioni di sovraindebitamento o rischio di perdita dei propri beni.
Il presidente di SOS Casa, Nicola Compagnone, ha spiegato la filosofia alla base dell’accordo: “Abbiamo l'idea di unire i know-how e fare in modo che tutti gli associati o chi fa parte o gravita intorno all'ecosistema di Giuseppe abbiano la possibilità di usufruire anche di quello che sappiamo fare, del nostro know-how”.
SOS Casa Asta Spa, nel corso degli anni, ha maturato una profonda esperienza nel creare le condizioni per permettere ai debitori di ricomprare il proprio immobile o di recuperare un bene perso, utilizzando strumenti innovativi e opportunità normative. "Tutte le imprese, chi si sovraindebita, persone fisiche o giuridiche che stanno rischiando di perdere un qualcosa - ha aggiunto Compagnone - il nostro lavoro consiste nel creare i presupposti per recuperare quella cosa, avere di nuovo l'opportunità di farlo fare".
Il presidente ha sottolineato l’importanza delle nuove normative in materia di crisi d’impresa e dell’utilizzo di fondi di cartolarizzazione sociale o investitori privati etici, in grado di sostenere il debitore nel percorso di rientro. “Una volta che abbiamo gli strumenti per risparmiare su un debito, bisogna poi avere le somme a disposizione per pagare. Molte volte i debitori non ce l'hanno, e noi interveniamo proprio lì, trovando le risorse necessarie tramite fondi o investitori che permettono di rimanere nella propria casa e ripartire con dignità”.
Un elemento distintivo dell’approccio di Sos Casa Asta Spa è la remunerazione a risultato ottenuto. Come precisa Compagnone: "Essendo una società di capitali dobbiamo essere pagati, ma veniamo pagati al momento in cui raggiungiamo un risultato, non per l’impegno. Fa una grande differenza perché già chi si trova in difficoltà economica non ha soldi, quindi chiedere compensi senza aver ottenuto un risultato non è nelle nostre politiche".
Anche il presidente di Tutela Impresa, Giuseppe Tosoni, ha espresso entusiasmo per questa collaborazione: "Sono contentissimo di far parte di SOS Casa Asta Spa, perché tratta presupposti molto validi a favore degli indebitati. Sono reali, esistono e vengono messi in pratica da poche persone che sanno come farlo".
Tosoni ha inoltre evidenziato il valore etico e pratico del modello adottato: "Il pagamento a risultato ottenuto è un’ottima cosa per gli indebitati. Spesso si trovano consulenti che chiedono soldi in anticipo e poi non raggiungono risultati. Qui, invece, si paga solo quando si ottiene davvero qualcosa".
Grazie anche al legame tra Tutela Impresa e Casa Artigiani Nazionale, questa sinergia promette di ampliare il raggio d’azione del progetto, fornendo strumenti concreti a cittadini e imprese che vogliono affrontare il debito non con paura, ma con consapevolezza e possibilità reali di riscatto.
Proseguiranno ancora per alcuni giorni i lavori di riqualificazione dell'area parcheggio di piazza Nazario Sauro, a Macerata. La polizia locale ha, infatti, disposto la proroga dell'ordinanza che regola temporaneamente la circolazione stradale, con nuove disposizioni in vigore da oggi, giovedì 23 ottobre, fino a giovedì 31 ottobre, per consentire il completamento delle opere.
Nel dettaglio, l'ordinanza prevede - con orario 0-24 - il divieto di transito per tutte le categorie di veicoli e il divieto di sosta con rimozione coatta in piazza Nazario Sauro, nell'intera area parcheggio in prossimità del civico 10, interessata dal cantiere.
Inoltre, nella giornata di mercoledì 29 ottobre, dalle ore 6:00 alle 15:00, saranno in vigore ulteriori restrizioni: in via Pannelli sarà istituito il divieto di sosta con rimozione coatta, eccetto per gli autocarri degli operatori commerciali; mentre in via Moie scatterà il divieto di transito, fatta eccezione per autocarri degli operatori commerciali, forze dell’ordine e residenti di via Moie, via Pannelli e via Della Nana.
L'amministrazione comunale invita i cittadini "alla massima collaborazione e attenzione alla segnaletica temporanea, al fine di garantire il regolare svolgimento dei lavori e la sicurezza della circolazione".
L'amministrazione comunale di Tolentino annuncia la conclusione dei lavori di manutenzione straordinaria e ordinaria presso il civico cimitero, interventi finalizzati alla riqualificazione e alla messa in sicurezza delle strutture.
Tra le opere completate, il rifacimento della copertura del settore denominato "Campo Aggiunto di Sud Ovest": ora l'area è stata completamente ripristinata ed è accessibile ai visitatori. Sono stati portati a termine anche i lavori di tinteggiatura delle cappelline situate al piano terra dello stesso settore, mentre le operazioni di potatura dei cipressi hanno garantito sicurezza e decoro nell’area cimiteriale.
I lavori proseguono inoltre con la sistemazione e il riordino del verde, insieme alla pulizia accurata delle aree calpestabili, delle corsie e degli spazi comuni. L'amministrazione invita tutti gli utenti a non lasciare piante, vasi o altri oggetti ingombranti lungo vialetti, corsie e spazi comuni, per consentire il regolare svolgimento dei lavori e garantire la fruibilità del cimitero.
"Ringraziamo anticipatamente i cittadini per la consueta collaborazione", si legge nella nota del Comune, sottolineando l’importanza di mantenere decoro e sicurezza nelle strutture cimiteriali.
È un anno nero per l’olivicoltura marchigiana, e in particolare per il Maceratese. A spiegarne le motivazioni è Gino Pasquali, agronomo esperto del territorio, che abbiamo intervistato sul campo per comprendere le cause della drastica riduzione del raccolto di olive e, di conseguenza, della produzione di olio.
“Quest’anno è andata molto male,” spiega Pasquali “perché i parassiti dell’olivo si sono "messi d’accordo" per fare il massimo dei danni”. Il riferimento è in particolare alla mosca olearia e alla lebbra dell’olivo, o antracnosi: due minacce che, unite alle condizioni climatiche avverse, hanno devastato la produzione.
Pasquali mostra i segni visibili del disastro: olive cadute prematuramente a terra, altre ancora sulla pianta ma già mummificate, piene di spore fungine. “Le trupe (olive) malate non sono più utilizzabili per fare l’olio. Se anche si tenta, l’olio ottenuto diventa rosso e puzza: è completamente compromesso”.
L’antracnosi ha colpito duramente: si manifesta con macchie necrotiche sulla drupa e porta rapidamente alla sua caduta o mummificazione. Un terreno pieno di frutti infetti diventa un focolaio per le stagioni successive, se non vengono raccolti o interrati. A peggiorare il quadro, la mosca olearia, che deposita le sue uova anche sulle olive già infette, amplificando il danno.
Secondo i dati previsionali per la campagna olearia 2025/2026, il calo stimato della produzione si aggira intorno al 50%, con zone in cui la raccolta è stata addirittura annullata.
Alle problematiche fitosanitarie si somma anche il classico anno di “scarica”, tipico dell’olivo, che alterna naturalmente annate più produttive ad altre meno generose. Tuttavia, sottolineano gli esperti, ciò che ha reso il 2025 particolarmente difficile è stata la combinazione di fattori climatici e fitopatologici: alte temperature, poche piogge e un’allegagione difficile hanno impedito una corretta fruttificazione".
Pasquali non nasconde la preoccupazione anche per il prossimo anno: “Dove sono cadute migliaia di trupe malate, il rischio è che la malattia si ripresenti se non si interviene in modo adeguato. Servono trattamenti tempestivi a partire dal risveglio vegetativo, come la poltiglia bordolese o l’uso di sistemi biologici”.
Nel frattempo, la scarsità di olive ha costretto molti frantoi a rimanere chiusi o a lavorare solo per pochi giorni, con una disponibilità di olio ridotta al minimo. Questo comporterà inevitabilmente un aumento del prezzo dell’olio extravergine, in un mercato già sotto pressione, dove l’Italia si trova a competere con paesi che non seguono gli stessi standard qualitativi né le stesse restrizioni normative.
“Chi ha raccolto prestissimo o ha seguito tecniche agronomiche rigorose si è salvato” aggiunge Pasquali, “ma per la maggior parte dei piccoli produttori, questa è stata una stagione da dimenticare”.
Un invito quindi ad investire in prevenzione e monitoraggio fitosanitario, per non lasciare il settore olivicolo – fondamentale per l’economia agricola locale – in balìa degli eventi.
Si è tenuto oggi un incontro istituzionale presso il Palazzo del Governo di Ancona, tra il Prefetto di Ancona, Maurizio Valiante, e Giorgio Giorgetti, Presidente di Confapi Marche, l’associazione punto di riferimento per la piccola e media industria privata. Durante il confronto, a cui ha partecipato anche il Direttore di Confapi Industria Ancona, Michele Montecchiani, sono stati discussi temi cruciali di interesse per le PMI, che rappresentano la quasi totalità del tessuto imprenditoriale locale.
Prioritario è stato il tema della sicurezza, affrontato da diverse prospettive, a cominciare dalla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, argomento su cui Confapi è in prima linea partecipando attivamente ai tavoli nazionali promossi dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. È stata discussa, inoltre, la tematica della sicurezza in riferimento alla videosorveglianza nelle imprese con telecamere e presidi tecnologici, così come alla cybersecurity, per la protezione digitale delle PMI, anche in relazione all’importanza di aggiornamento continuo dei dipendenti, considerando che Confapi Industria Ancona è ente di formazione accreditato dalla Regione Marche.
Il Presidente di Confapi Marche ha inoltre illustrato le principali difficoltà che le PMI stanno vivendo, sottolineando come la congiuntura economica, unita alle sfide globali, imponga un allineamento delle politiche territoriali. «Le piccole e medie imprese sono il motore dell’economia regionale, rappresentano non solo una fonte di occupazione, ma anche un presidio di sviluppo del tessuto territoriale - ha dichiarato Giorgio Giorgetti. - Il tema sicurezza nelle sue varie declinazioni è pertanto fondamentale perché le PMI possano essere tutelate nel loro percorso di crescita sostenibile».
La sicurezza richiede il necessario concorso di tutte le componenti, ivi compreso il contributo dei rappresentanti del tessuto economico, per potenziare il sistema di prevenzione e condividere strategie e progettualità rivolte in ambito sociale, con particolare riguardo al mondo giovanile, che merita una specifica attenzione da parte di tutti, come sottolineato dal Prefetto di Ancona, Maurizio Valiante, che ha ribadito il ruolo della Prefettura come punto di riferimento a livello locale. L’obiettivo è quello di costruire un rapporto continuo tra enti rappresentanti dello Stato sul territorio e associazioni di categoria, per sviluppare una visione condivisa anche nell’ambito di iniziative congiunte e momenti di confronto.
Dal 27 ottobre al 7 novembre la circolazione in via Urbino, a Macerata, subirà modifiche temporanee a causa dei lavori di montaggio delle nuove pensiline alla stazione ferroviaria. La polizia locale ha emanato un'ordinanza per garantire la sicurezza e agevolare le operazioni di cantiere.
Il provvedimento sarà in vigore dalle ore 8:00 di lunedì 27 ottobre alle ore 17:00 di giovedì 7 novembre e prevede il divieto di transito nel tratto di via Urbino prospiciente la ferrovia, eccetto i veicoli addetti ai lavori.
Sono, inoltre, introdotte alcune modifiche alla viabilità: per i veicoli provenienti da via Marche, lato viale Don Bosco, è prevista la direzione obbligatoria a destra, eccetto residenti; per quelli provenienti da via Marche, lato via Ancona, la direzione obbligatoria sarà invece a sinistra, sempre eccetto residenti; mentre per i veicoli che percorrono via Urbino provenendo dalla rotatoria di via Mattei, la direzione sarà obbligatoriamente a destra, eccetto residenti fino al civico 45.
Durante il periodo dei lavori, Apm Trasporti provvederà ad adeguare il servizio di trasporto pubblico urbano in conformità all'ordinanza, comunicando eventuali variazioni di percorso o fermata. La polizia locale invita gli automobilisti a prestare attenzione alla segnaletica provvisoria e a pianificare per tempo i propri spostamenti, al fine di ridurre i disagi alla circolazione.
Scadono il 10 novembre i termini per la richiesta della fornitura gratuita o parzialmente gratuita dei libri di testo per studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado (anno scolastico 2025/2026).
La Regione Marche ha disposto che i benefici per i contributi statali siano destinati a studenti della scuola dell’obbligo e della scuola secondaria superiore residenti nelle Marche, appartenenti a famiglie economicamente disagiate.
Il Comune di Civitanova Marche ha pubblicato l’avviso con l’elenco dei requisiti richiesti tra cui, oltre alla residenza in città, l’indicatore ISEE in corso di validità, rientrante nelle seguenti fasce: 1) ISEE da € 0,00 ad € 10.632,94; 2) ISEE da € 10.632,95 ad € 13.500,00. Per studenti minorenni, alla domanda presentata dal genitore/tutore dovrà essere allegato l’ISEE prestazioni per minorenni.
https://www.comune.civitanova.mc.it/novita/avviso-pubblico-per-la-fornitura-gratuita-o-semi-gratuita-dei-libri-di-testo-per-studenti-delle-scuole-secondarie-di-primo-e-secondo-grado-a-s-2025-2026/
Le domande potranno essere consegnate all’Ufficio U.R.P. (piano terra della sede comunale) entro e non oltre le ore 13:00 del 10 novembre 2025, compilando l’apposito modulo in ogni singolo campo ed allegando la documentazione richiesta
In alternativa le istanze potranno essere inviate mediante posta ordinaria o PEC a: comune.civitanovamarche@pec.it.
Per informazioni si può contattare il sig. Pedro L. Tartufoli al numero 0733 82 22 41 (e-mail pedro.tartufoli@comune.civitanova.mc.it) o la d.ssa Nadia Giannini al numero 0733 82 22 94 (e-mail nadia.giannini@comune.civitanova.mc.it).
È arrivato Garby a Matelica. Questa mattina, nel piazzale Don Franco Paglioni (adiacente alla Chiesa di Regina Pacis), è stato inaugurato l’impianto "mangia-plastica" Garby. Si tratta di un’iniziativa realizzata grazie alla collaborazione tra comune di Matelica, Corepla, ATA 3 e Cosmari, che permetterà ai cittadini di conferire bottiglie e contenitori in plastica riciclabile, accumulando punti e ottenendo vantaggi tramite la convenzione con Corepla.
Presenti il sindaco della Città di Matelica Denis Cingolani, l’assessore alla Nettezza Urbana Graziano Falzetti, il direttore del Cosmari Brigitte Pellei, il comandante della polizia locale Giuseppe Corfeo, il direttore ATA3 Massimo Principi e il consiglio degli studenti dell'Istituto Comprensivo Enrico Mattei.
Il Cosmari ha regalato buste di plastica colorate a tutti i giovani presenti proprio per incentivarli al corretto smaltimento. Il sindaco della città di Matelica ha evidenziato la caratteristica del comune: "Il Cosmari fa sì che l’immondizia prodotta nelle nostre case venga smaltita correttamente. Il nostro comune punta molto al concetto di ‘plastic free’, ci tengo dunque a incitare tutti i ragazzi a prestare attenzione al mondo della raccolta differenziata".
Il direttore del Cosmari Brigitte Pellei ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: "Questo compattatore serve per raccogliere e riciclare le bottigliette che spesso si lasciano in giro, a terra, così da fare in modo che questo non accada più".
Il direttore ATA3 Dott. Massimo Principi ha aggiunto: "L’ATA3 è un ente, un’unione di comuni che controlla il lavoro del Cosmari. Abbiamo aderito al bando di Corepla, un’organizzazione pubblica che avvia il riciclo della plastica che noi differenziamo nelle case. Questo consorzio ci ha consentito di installare questo compattatore: si inserisce una bottiglia, la schiaccia e la mette in un bidone che periodicamente il Cosmari raccoglierà".
"In questa macchina va solo un tipo di plastica, quella dei contenitori per alimenti – bottiglie di acqua minerale, olio e latte. Questa Pet ha un valore maggiore ed è bene che venga raccolta e trattata separatamente dalle altre plastiche. Questo consente di ottenere una materia prima seconda, cioè una nuova plastica di maggiore qualità", conclude Principi.
Un’esperienza all’insegna della cultura e dell’amicizia rotariana quella vissuta dai soci del Rotary Club Tolentino, presieduto da Iole Rosini, nel corso della gita organizzata dal 17 al 20 ottobre a Torino. Un’occasione che ha unito la scoperta delle bellezze artistiche e storiche del capoluogo piemontese a momenti di condivisione e di crescita personale.
Al viaggio hanno preso parte anche alcuni soci del Rotary Club Macerata, tra i quali il presidente Annunziata Pagliariccio e l’assistente del governatore Giorgio Piergiacomi, contribuendo a rendere ancora più significativa la partecipazione interclub.
Giunti a destinazione, i rotariani hanno potuto ammirare una città elegante e affascinante, incastonata come una gemma ai piedi delle Alpi. Torino si è presentata come un museo a cielo aperto, capace di coniugare storia, arte e modernità in un equilibrio unico. La passeggiata nel centro storico ha toccato via Roma, piazza Carignano e piazza Castello, dominata da Palazzo Madama, dal Palazzo Reale e dal celebre monumento equestre a Emanuele Filiberto, simboli della tradizione sabauda.
Tra i momenti più apprezzati del viaggio, la visita al Museo Egizio, uno dei più importanti al mondo nel suo genere. Accompagnati da una guida esperta, i soci hanno potuto ammirare gli straordinari reperti dell’antica civiltà dei Faraoni, immergendosi nella storia millenaria dell’Egitto.
La tappa al Duomo di Torino, custode della Sacra Sindone, ha regalato un momento di spiritualità e riflessione, mentre il percorso al Museo del Cinema, ospitato nella suggestiva Mole Antonelliana, ha offerto un’esperienza immersiva tra storia, tecnologia e spettacolo, confermando il valore internazionale del museo torinese.
La giornata di domenica è stata dedicata alla visita della Reggia di Venaria Reale, antica residenza dei Savoia e capolavoro del barocco piemontese, circondata da giardini che hanno incantato i visitatori.
Durante il soggiorno, i soci hanno avuto il piacere di incontrare Luigi Viana, governatore del Distretto 2031 Alto Piemonte e Valle d’Aosta per l’anno rotariano 2021/2022, e Letizia Verdi, past president del Rotary Club Torino Subalpina. Un incontro cordiale e ricco di spunti di confronto, durante il quale Valeriano Visconti, socio del club torinese, ha voluto esprimere la propria gratitudine: “Ringrazio per la visita a Torino. È stato un onore e un piacere stare con voi in questi giorni. Mi auguro che la vostra permanenza nella nostra città sia stata piacevole e produttiva”.
Oltre all’alto valore culturale, la gita ha rappresentato un prezioso momento di aggregazione e condivisione, rafforzando lo spirito di amicizia e collaborazione che da sempre contraddistingue il Rotary. Un viaggio da ricordare, tra arte, storia e relazioni umane, che conferma l’impegno del Rotary Club Tolentino nel promuovere esperienze di valore e momenti di crescita per i propri soci.
New York è una metropoli che affascina milioni di visitatori ogni anno. Situata sulla costa orientale degli Stati Uniti, è diventata nel tempo un simbolo di modernità e multiculturalità. Le sue strade, animate a ogni ora del giorno e della notte, offrono un mosaico di esperienze che spaziano dall’arte all’architettura, passando per la gastronomia e le mode urbane. La prima impressione di chi arriva è spesso legata alla maestosità dei grattacieli, alla vivacità dei quartieri e al continuo movimento di persone che raccontano la varietà del mondo intero.
Le attrazioni simbolo
Tra i luoghi che hanno reso la città famosa nel mondo, spiccano la Statua della Libertà, simbolo di accoglienza e speranza, e Times Square, con le sue luci che trasformano la notte in giorno. Non meno iconico è Central Park, il polmone verde che offre un’oasi di tranquillità nel cuore della metropoli. Broadway rappresenta invece il centro nevralgico della scena teatrale internazionale, dove è possibile assistere a spettacoli di fama mondiale. Ogni attrazione non è solo un luogo da visitare, ma un tassello che racconta la storia e l’identità della città.
I quartieri e la loro anima
New York è composta da cinque distretti, ognuno con caratteristiche ben definite. Manhattan è il cuore economico e culturale, Brooklyn si distingue per il suo spirito creativo e le vedute spettacolari dal ponte che porta il suo nome, mentre il Bronx è celebre per il legame con la nascita dell’hip hop e per lo Yankee Stadium. Queens è un mosaico di comunità provenienti da ogni parte del mondo, mentre Staten Island custodisce paesaggi più tranquilli, con parchi e spiagge. Esplorare questi quartieri significa scoprire identità differenti che convivono e contribuiscono a creare un insieme unico.
Un viaggio tra arte e musei
La città è anche un punto di riferimento per l’arte. Il Metropolitan Museum of Art, con le sue collezioni che attraversano secoli e culture, e il Museum of Modern Art, noto per le opere di artisti come Picasso e Warhol, sono solo due esempi di ciò che si può ammirare. Il Guggenheim, con la sua architettura a spirale disegnata da Frank Lloyd Wright, è esso stesso un’opera d’arte. Un viaggio a New York non si limita quindi a visitare monumenti e luoghi iconici, ma diventa un percorso immersivo attraverso espressioni artistiche e culturali di altissimo livello.
Gastronomia e multiculturalità
Il cibo a New York riflette la grande diversità dei suoi abitanti. Si passa dalle cucine etniche, come quella cinese a Chinatown o quella italiana a Little Italy, fino ai piatti americani che hanno fatto la storia, come l’hamburger o la cheesecake. I mercati coperti e i food truck offrono alternative dinamiche e accessibili, mentre i ristoranti stellati raccontano l’evoluzione dell’alta cucina internazionale. La tavola diventa così un altro strumento per conoscere la città, unendo sapori e tradizioni di ogni angolo del mondo.
Architettura e grattacieli
Osservare New York dal basso o dall’alto dei suoi grattacieli offre prospettive differenti ma ugualmente affascinanti. L’Empire State Building e il più recente One World Trade Center permettono di avere viste panoramiche che restano impresse nella memoria. La città, con la sua capacità di rinnovarsi continuamente, mostra edifici storici accanto a nuove costruzioni che rappresentano l’evoluzione del design e delle tecniche ingegneristiche. Questa convivenza tra passato e presente è una delle caratteristiche che maggiormente colpiscono chi la visita.
Esperienze oltre i luoghi comuni
Al di là delle mete più conosciute, New York offre esperienze meno turistiche ma altrettanto significative. Passeggiare lungo la High Line, un ex tracciato ferroviario trasformato in parco sopraelevato, consente di ammirare la città da una prospettiva originale. I quartieri emergenti, con le loro gallerie d’arte indipendenti, raccontano un volto diverso della metropoli. Eventi come le parate o i festival musicali mostrano la vivacità di una città che continua a reinventarsi e a sorprendere chiunque la esplori.
Un centro globale in continua evoluzione
New York non è soltanto una meta turistica, ma anche un centro di rilievo mondiale per la finanza, la moda, i media e la tecnologia. Wall Street rimane il cuore pulsante dell’economia internazionale, mentre la Fashion Week richiama ogni anno stilisti e creativi da tutto il mondo. Le università e i centri di ricerca contribuiscono a mantenerla all’avanguardia in molti settori. Questa dimensione globale si riflette nella vita quotidiana della città, che si mostra come un crocevia di idee, innovazioni e opportunità.
La città e i suoi contrasti
Ciò che rende New York unica è anche la presenza di contrasti evidenti. Grattacieli e parchi, ricchezza e semplicità, tradizione e avanguardia convivono all’interno di pochi chilometri quadrati. Questo equilibrio instabile, ma vitale, contribuisce a creare quell’atmosfera che la rende riconoscibile e diversa da qualsiasi altra città al mondo.
Informazioni pratiche per i visitatori
Organizzare un soggiorno richiede attenzione a vari aspetti, tra cui trasporti, alloggi e documentazione. La rete metropolitana, pur complessa, rappresenta il mezzo più efficace per muoversi tra i quartieri. Gli hotel offrono soluzioni per ogni tipo di budget, mentre i documenti richiesti per l’ingresso negli Stati Uniti devono essere verificati con anticipo. Un’attenta pianificazione consente di vivere al meglio l’esperienza, evitando difficoltà e imprevisti.
Talento e studio in primo piano alla Scuola Civica di Musica “S. Scodanibbio”: Caterina Pettorossi, allieva di pianoforte del M° Alexander Sorokin, ha conquistato il secondo premio al 10° Concorso Pianistico Internazionale “Franz Liszt” di Grottammare.
Quindicenne, Pettorossi è stata premiata per la solida preparazione e per le particolari doti musicali, che evidenziano sensibilità e attitudine nell’interpretazione di pagine tra le più impegnative del repertorio pianistico. In particolare, la giovane pianista si è distinta nell’affrontare brani di L. V. Beethoven, P. I. Čajkovskij e R. Schumann, confermando maturità espressiva e cura del dettaglio.
Il risultato arricchisce il percorso formativo della studentessa e valorizza il lavoro didattico svolto presso la Scuola Scodanibbio, segno di un ambiente che sostiene talenti in crescita e ne accompagna l’evoluzione artistica.
Mezzo secolo di vita e di amicizia: si sono ritrovati alla Locanda Le Logge i cinquantenni di Urbisaglia e Colmurano per brindare e festeggiare un traguardo importante con lo spirito e i sorrisi di quando andavano a scuola insieme.
Il pranzo è stato una bellissima occasione per ricordare piacevoli aneddoti, momenti delle classi elementari e medie, episodi dei venti anni, e per passare del tempo in compagnia tra risate e buon cibo.
L’organizzazione è partita su WhatsApp, tra messaggi e voglia di ritrovarsi.
Non sono mancati momenti di racconto, in cui ciascuno ha condiviso qualcosa delle proprie vite: da giovani si parlava di pub e discoteche, ora di lavoro e figli, ma sempre con l'amicizia come sottofondo