Varie
La famiglia del bosco: cosa non vi dicono e dovreste sapere…
In queste ore, si dibatte senza tregua intorno alla controversa vicenda della famiglia che viveva nei boschi in Abruzzo e alla quale è stata portata via la prole per decisione presa dal tribunale. Si leggono in effetti opinioni contrastanti e il dibattito pare essere polarizzato, come spesso del resto accade quando si verificano vicende di questo genere. Sia quel che sia, dalla vicenda della famiglia che viveva nel bosco e alla quale hanno portato via i figli apprendiamo quattro punti saldi dell’ordine nel quale ci troviamo, nostro malgrado, a vivere: 1. L’ecologismo è incentivato se e solo se inscritto nell’ordine capitalistico (modalità green economy o ambientalismo neoliberale che dir si voglia). I paladini dell’economia verde non accettano ricette che non siano quelle sotto l’egida del capitale, perché in fondo il verde che a loro interessa è quello dei dollari, non certo quello della natura. Business is business, as usual... E dire che con il suo ritorno into the wild la famiglia dell’Abruzzo ha compiuto la transizione ecologica più radicale: anziché essere stata premiata, è stata duramente punita. 2. A essere repressa dal potere non è solo la rivoluzione che cambia l’ordine delle cose, ma anche la ribellione individuale di chi compie la propria secessione dall’ordine della civiltà dei consumi, modalità “ribelle” di Jünger (letteralmente Waldgaenger, “colui che passa al bosco”). Autrement dit, viene represso non soltanto il soggetto politico che progetti una trasformazione sociale complessiva, secondo il modello della rivoluzione messo a tema da Marx: viene represso anche semplicemente chi compia l’esodo individuale dalla civiltà dei consumi, scegliendo di passare al bosco e di scollegarsi dall’ordine tecnomorfo. La ribellione di Jünger resta un gesto individuale e, non di meno, politico. Infatti, mette in discussione le forme dominanti della politica ritirando il consenso e ridefinendo il senso stesso dell’appartenenza politica. “Ribelle”, Waldgaenger, è letteralmente colui che “passa al bosco” in quanto individuo, compiendo una secessione personale dall’ordine politico. Richiamandosi alle fonti di una moralità non ancora dispersa nei canali delle istituzioni, il ribelle si dà alla macchia, come gli antichi fuorilegge medievali. Sceglie di condurre un’esistenza libera e rischiosa, esterna rispetto alla legge, strutturalmente non istituzionalizzabile nei dispositivi universalizzanti della politica: “il Ribelle è il singolo, l’uomo concreto che agisce nel caso concreto”, scrive Jünger. Gli elementi che stanno alla base della sua scelta anticonformista sono, anzitutto, la volontà di opporre resistenza nell’hic et nunc, di “dare battaglia, sia pure disperata”, rigettando l’automatismo della civiltà della tecnica, il sistema elettorale come finzione che occulta le scelte già sovranamente prese dal potere, e il fatalismo come rinuncia all’agire trasformativo. 3. L’ordine neoliberale non è più nemmeno in grado di garantire i diritti individuali: ormai reprime apertamente chiunque non si allinei ai moduli della civiltà del consumo. La civiltà liberale una volta di più ammette apertamente che la sola libertà che le stia a cuore è quella del mercato, sul cui altare è pronta in ogni istante a sacrificare la libertà degli individui. Ne discende una società del controllo e della sorveglianza totali. 4. Nella civiltà del tardo capitalismo, viene rimossa non soltanto la sovranità sul proprio corpo individuale (già da tempo di proprietà delle multinazionali no border), ma anche quella sui propri figli, che ormai appartengono evidentemente al potere, che può disporne liberamente. Manca ancora qualche anno al 2030, eppure l’agenda 2030 sembra già in larga parte realizzata: non avrai più niente – nemmeno i tuoi figli – e sarai felice… Insomma, more solito, il capolavoro del potere tecnocapitalistico.
L'attesa: come gestire l'ansia delle spunte di Whatsapp
“Attesa” deriva dal latino ad-tendere, cioè “tendere verso”. È un movimento proiettato in avanti, verso qualcosa che ancora dovrà accadere. Una tensione diretta ad un evento che ancora non esiste, ma che occupa già spazio nella nostra mente. Un’attenzione sospesa che immagina scenari per colmare il senso di incertezza. L’attesa è un movimento interiore che ci proietta a ciò che speriamo o temiamo. Può diventare creativa, quando nasce da un desiderio, oppure caricarsi di ansia, quando è alimentata dalla paura. La teoria dell’attesa trova oggi una nuova espressione nella dinamica dei messaggi su WhatsApp. Questa forma di comunicazione digitale ha accentuato le nostre insicurezze affettive: “Visualizzato”, “non visualizzato”, “visualizzato senza risposta” sono diventati indicatori emotivi che non hanno un reale significato. Eppure, proprio su questi segnali ambigui, finiamo per costruire relazioni sospese tra fiducia e timore, caratterizzate dall’“ansia da risposta” e da un bisogno urgente di conferme. Le spunte dei messaggi sono diventate simboli carichi di significato, capaci di attivare emozioni profonde sulla base di semplici ipotesi. Un’apparente trasparenza che in realtà alimenta l’illusione del controllo dell’altro. Possiamo vedere quando un messaggio viene letto, ma non possiamo sapere cosa stia facendo la persona in quel momento né perché risponda, o scelga di non farlo. Così riempiamo quel vuoto con supposizioni, spesso errate, tentando di interpretare ciò che accade dall’altra parte. Le reazioni all’attesa variano molto in base allo stile di attaccamento della persona. Chi ha un attaccamento ansioso, sempre bisognoso di conferme e timoroso dell’abbandono, vive il non visualizzato come un segnale di disinteresse. L’attesa, in questo caso, diventa un’esperienza emotiva intensa, quasi un rifiuto. L’incertezza apre un vuoto che il soggetto sente di dover colmare immediatamente con rassicurazioni. Si innesca così un meccanismo di ipervigilanza: si cercano risposte anticipate, segnali nascosti, tentativi di controllo del comportamento dell’altro, senza considerare la realtà, spesso più semplice. Ancora più destabilizzante è il visualizzato non risposto: qui l’informazione c’è, il messaggio è stato letto, ma è proprio questo che alimenta fantasie negative e timori di rifiuto. Chi presenta un attaccamento evitante, al contrario, tende a minimizzare il proprio – spesso non riconosciuto – bisogno di vicinanza. Di fronte all’attesa, la sua strategia è l’allontanamento: prendere distanza per evitare la dipendenza emotiva. In questo caso, l’attesa genera chiusura e un forte controllo delle emozioni. L’attaccamento disorganizzato, invece, alterna ansia e distacco. Il vuoto dell’incertezza viene riempito con risposte caotiche e oscillanti, riflettendo la difficoltà di regolare le proprie emozioni. Un attaccamento sicuro vive l’incertezza con serenità, riconoscendola come una parte naturale delle relazioni. Chi lo possiede non interpreta il silenzio come rifiuto e rimane disponibile al confronto. WhatsApp ha accorciato le distanze al punto da farci credere che tutto debba essere immediato. Così perdiamo di vista i tempi dell’altro, che possono includere la necessità di elaborare pensieri, emozioni e situazioni. La qualità delle relazioni si gioca proprio in quell’intervallo di non conoscenza, nello spazio sospeso tra un messaggio e la sua risposta. Uno spazio che andrebbe riempito non con supposizioni, ma con presenza nel presente, con una vita che ci appassioni e che nutra una fiducia di base, evitando di legare il nostro valore alla rapidità con cui qualcuno risponde. Ci possiamo liberare dall’ansia delle spunte o degli “online” imparando a ridurre il controllo e ad accettare che esistono eventi, tempi e decisioni che non dipendono da noi.
Morrovalle, dalla fototeca al caso Palestina: sei punti all’ordine del giorno in consiglio comunale
Erano sei i punti all’ordine del giorno nel consiglio comunale andato in scena ieri sera a Palazzo Lazzarini. Dopo l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti, via libera al nuovo regolamento di gestione della fototeca comunale, contenente alcune modifiche e correzioni al precedente senza però intaccarne la sostanza di soggetto fondamentale per la conservazione della memoria storica della città e la promozione di iniziative ed eventi legati al mondo della fotografia. Approvata anche la ratificazione della delibera di giunta n. 124 dello scorso 2 ottobre, così come è arrivato l’ok a maggioranza per una variazione al bilancio di previsione 2025-2027, che è stata illustrata dall’assessore al bilancio Alfredo Benedetti. "Andiamo ad applicare l’ultimo residuo dell’avanzo di amministrazione del 2024 per una cifra di poco meno di 19 mila euro – ha spiegato Benedetti – tra le altre voci, sono aumentati gli introiti derivanti dagli accertamenti per le affissioni per circa 7 mila euro e per la Tarsu per 30 mila euro, così come il recupero dell’evasione Imu cresce di 42 mila euro. Inoltre abbiamo intercettato un contributo ministeriale di 61 mila euro per l’istituzione di un fondo di equità per la rimozione dei disequilibri economici e sociali. Poi, crescono gli incassi dalle violazioni del Codice della strada per 25 mila euro, i proventi dalla gestione dell’asilo nido per 12 mila euro e riceviamo un eco-indennizzo dalla Morrovalle Ambiente per 90 mila euro". Rinviata all’unanimità la discussione del punto numero 5, ovvero l’approvazione del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche. "La Regione ha concesso 180 giorni di proroga sul termine per l’approvazione, abbiamo deciso di sfruttare questo tempo per approfondire al meglio la questione", ha precisato il sindaco Andrea Staffolani. In conclusione, si è discussa la mozione presentata dal gruppo Cura e Partecipazione che chiedeva l'esposizione simbolica della bandiera palestinese e l'approvazione di un ordine del giorno contro il genocidio di Gaza. Maggioranza e opposizione hanno concordato di muoversi come era successo nei mesi scorsi sulla tematica del gioco d’azzardo, ossia costituendo un tavolo congiunto di discussione per arrivare ad un testo e a iniziative concrete condivise. "Anche da parte nostra c’è la più netta condanna alle stragi e agli eccidi di vittime innocenti compiuti dal Governo Netanyahu nella Striscia di Gaza – ha evidenziato l’assessore Stefano Montemarani – apprezziamo l’iniziativa di Cura e Partecipazione e su molte delle proposte avanzate ci troviamo d’accordo. L’impegno è quello di ritrovarsi da qui alle prossime settimane per trovare dei punti d’unione e ritornare qui in consiglio comunale con un documento unitario. Sono sicuro che non avremo difficoltà a trovare un accordo sia sul testo che sulle iniziative concrete da proporre". Il consiglio comunale dovrebbe tornare a riunirsi nelle prossime settimane per la discussione del bilancio di previsione per il prossimo anno.
Macerata, Black Friday 2025 tra shopping anticipato e boom previsto nel weekend
Il Black Friday 2025 è tornato nei due grandi centri commerciali ai piedi di Macerata, Corridomnia e Val di Chienti, ma con un’atmosfera meno frenetica rispetto agli anni passati. I commercianti parlano di una giornata positiva, segnata però da un cambiamento evidente nelle abitudini dei consumatori. Le offerte anticipate hanno infatti distribuito gli acquisti su più giorni, riducendo il classico picco del venerdì. Secondo diversi esercenti, l’affluenza è buona ma non eccezionale, con la previsione che il vero movimento arriverà tra sabato e domenica, quando il tempo libero spingerà molte persone a fare shopping. Altri negozianti, invece, raccontano di un venerdì già particolarmente vivace, con un flusso continuo di clienti e ritmi intensi. Il quadro generale resta comunque positivo, ma conferma una tendenza che si consolida anno dopo anno: sempre più utenti scelgono di acquistare online, attratti dalla comodità e dalla vasta gamma di prodotti. Eppure la possibilità di toccare con mano un capo o vedere da vicino un articolo continua a essere considerata da molti un valore che “non ha prezzo”. Tra gli acquirenti si incrociano motivazioni diverse: c’è chi si anticipa per i regali di Natale e chi lo prende come pretesto per farsi un giro all’inizio del fine settimana, segno che il Black Friday rimane un appuntamento capace di unire necessità e piacere, pur evolvendosi nelle forme e nei tempi.
A Civitanova Marche la poesia celebra la solidarietà: al via la terza edizione di “Solidarity Word”
Giovedì 4 dicembre, alle 18.30, prenderà il via la terza edizione di “Civitanova Solidarity Word”, iniziativa che unisce poesia e solidarietà, organizzata dalla Consulta per i Servizi Sociali di Civitanova Marche con il sostegno dell’Assessorato al Welfare. La finale si terrà nella Sala Don Lino Ramini in via del Timone 14 ed è aperta a tutta la cittadinanza. Il concorso letterario, riservato ai cittadini di Civitanova Marche, invita i giovani a riflettere sul valore della solidarietà attraverso la poesia, con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità e promuovere l’operato della Consulta per i Servizi Sociali. Grazie al positivo riscontro delle precedenti edizioni, la direzione artistica e l’organizzazione sono state confermate a Samuele Dutto. L’assessore al Welfare, Barbara Capponi, ha commentato: “La sinergia tra Assessorato e Consulta si conferma vincente nel portare ricaduta educativa e sociale in città. Solidarity Word cresce e investe nei giovani, valorizzandoli nei loro talenti e sensibilità. Siamo felici di continuare a promuovere una comunità che crea opportunità di mettersi in gioco anche per i più piccoli nel cimentarsi con temi sociali di rilievo”. Quest’anno il concorso ha raccolto oltre sessanta composizioni, con una partecipazione particolarmente significativa delle scuole secondarie di primo grado. La Consulta ha espresso un sentito ringraziamento agli insegnanti, sottolineando come abbiano promosso attivamente il progetto, stimolando gli studenti ad avvicinarsi alla poesia come strumento di espressione e confronto. “Civitanova Solidarity Word si conferma un appuntamento culturale di riferimento per la città, favorendo incontro, dialogo e crescita collettiva nel segno della solidarietà”, hanno dichiarato gli organizzatori. La giuria, composta da personalità di spicco tra cui il poeta Carlo Molinari, la scrittrice civitanovese Barbara Cerquetti, l’attore e regista Antonio Sterpi, il produttore creativo Clara Ferranti, la ricercatrice di glottologia e linguistica Domenico Bartolini, lo studioso di Dante e giornalista civitanovese Domenico Bartolini e l’assessore Barbara Capponi, selezionerà i vincitori che riceveranno un premio in materiale scolastico del valore di 200 euro. Durante la serata, le poesie finaliste saranno lette da Antonio Sterpi e Davide Raho, accompagnati dal sottofondo musicale al pianoforte di Samuele Dutto. Tra le composizioni finaliste per la sezione delle scuole secondarie di primo grado, figurano titoli come “Cura del pianeta”, “Cura dell’anima”, “Cura delle persone e del pianeta” e “Dal mio quartiere al mondo”. Nella categoria delle scuole secondarie di secondo grado, i lavori finalisti comprendono “Anche se sorridi”, “Il Sorriso della cura”, “La Notte Dei Mostri”, “La Luce” e “Un Piccolo Gesto”, mentre per la sezione dedicata agli universitari e ai giovani fino a 35 anni le poesie selezionate sono “La creatura” e “A modo mio”. Con questa iniziativa, Civitanova Marche conferma il suo impegno nella promozione della cultura e dell’educazione sociale, stimolando i più giovani a riflettere su valori fondamentali come la solidarietà e la responsabilità verso la comunità.
Civitanova, a 14 anni combatte con la caviglia rotta: l'impresa della judoka Michelle Morbiducci
Il sindaco Fabrizio Ciarapica ha ricevuto in Comune la giovane atleta civitanovese Michelle Morbiducci, 14 anni, accompagnata da Angelo Mercanti, presidente dell’associazione Alfa Judo presso la quale Michelle è tesserata e dal padre, dopo il brillante risultato ottenuto ai Campionati Italiani Esordienti B A2 di Judo. L’atleta si è classificata quinta, entrando così tra le prime quindici d’Italia. Un risultato straordinario, reso ancora più significativo dal fatto che Michelle ha combattuto e vinto con una caviglia rotta, dimostrando carattere, coraggio e una maturità sportiva rara alla sua età. Pratica judo da quando aveva due anni e mezzo ed è oggi cintura marrone. Il piazzamento ottenuto le ha garantito la qualificazione alle finali di dicembre, anche se, a causa dell’infortunio, non è ancora certo se potrà partecipare. Durante l’incontro, il sindaco Ciarapica ha espresso grande apprezzamento per la giovane atleta: "Michelle è una storia di talento, disciplina e sacrificio. A soli 14 anni ha dimostrato una forza che va oltre il risultato sportivo. È un esempio per tanti ragazzi: ci ricorda che la passione, quando è vera, permette di superare ostacoli che sembrano impossibili. A lei, alla famiglia e a tutta l’associazione vanno i miei complimenti e un grande incoraggiamento per il futuro". Michelle, emozionata, ha raccontato cosa significhi per lei il judo: "Il judo per me è sfogo, amicizia e disciplina. È uno sport che mi fa crescere e che amo da sempre. Sono felice del risultato, anche se dispiaciuta per l’infortunio. Spero di riuscire a partecipare alle finali, ma comunque continuerò a mettercela tutta". Angelo Mercanti, presidente dell’associazione Alfa Judo ha sottolineato l’importanza del percorso svolto: "Gli incontri di Michelle sono stati bellissimi. Abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati: portare un’atleta così giovane fino a una qualificazione nazionale è un traguardo importante. Questo risultato, per noi, è un punto di partenza".
Atto di provenienza: perché non sottovalutare l’origine di un immobile
Acquistare casa è sempre un passo importante, e chi compra tende a concentrarsi su prezzo, posizione o finiture. Ma c’è un aspetto che spesso passa in secondo piano e che può fare la differenza tra un investimento sicuro e uno pieno di sorprese: l’atto di provenienza. Si tratta del documento che racconta la storia legale dell’immobile, indicando chi lo ha venduto o donato in passato e come ne sia avvenuto il passaggio di proprietà. Leggerlo con attenzione non è solo una formalità: può evitare problemi futuri, come contestazioni sulla proprietà, diritti di terzi o ipoteche nascoste. Perché è importante conoscere l’atto di provenienza Non tutti gli immobili hanno una storia lineare. Soprattutto per case più vecchie o passate di mano più volte, possono esserci errori, omissioni o passaggi poco chiari. Un atto di provenienza trasparente permette di capire chi ha venduto l’immobile, a quali condizioni, se ci sono state donazioni o successioni che hanno inciso sulla titolarità e se ci sono vincoli o ipoteche da considerare. In altre parole, conoscere l’atto significa sapere con certezza chi è il proprietario legittimo e se l’immobile è realmente libero da problemi. È un passaggio fondamentale prima di firmare qualsiasi contratto. Cosa cercano oggi gli acquirenti Negli ultimi anni, con il mercato immobiliare sempre più dinamico, chi compra tende a rivolgersi a servizi che permettono di ottenere rapidamente visure storiche degli immobili. Questo è particolarmente vero nelle grandi città, dove gli appartamenti cambiano spesso proprietario e la storia delle compravendite può essere complessa. Un immobile con un atto di provenienza chiaro e completo è più appetibile sul mercato: riduce i tempi di compravendita, diminuisce i rischi e aumenta la fiducia degli acquirenti. Non sorprende quindi che molti professionisti considerino la trasparenza della documentazione uno dei fattori chiave per decidere se investire o meno. Inoltre, gli atti più datati possono contenere informazioni preziose sulle modifiche urbanistiche o catastali subite dall’immobile. Analizzarli con attenzione aiuta a capire la storia dell’immobile e a prevenire problemi futuri. Come ottenere l’atto di provenienza Ottenere l’atto di provenienza oggi è più semplice grazie a strumenti digitali affidabili, come EasyVisure, ma anche tramite uffici catastali e notarili. Conoscendo l’identificativo dell’immobile o il nome del proprietario, è possibile richiedere una visura completa che ricostruisca la catena di proprietà fino all’atto originale. Le visure digitali rendono tutto più rapido e trasparente, evitando lunghe pratiche burocratiche e permettendo di analizzare con calma la documentazione prima di firmare qualsiasi contratto. Come tutelarsi negli investimenti immobiliari Oltre a conoscere l’atto di provenienza, ci sono altri strumenti fondamentali per muoversi in sicurezza. Il primo passo è verificare la situazione legale e ipotecaria dell’immobile. Una visura ipotecaria permette di capire se sull’immobile gravano ipoteche, pignoramenti o altri vincoli. Anche un appartamento apparentemente libero potrebbe avere obblighi nascosti che ne limitano la vendibilità o comportare rischi finanziari. Allo stesso modo, un controllo catastale consente di verificare la regolarità urbanistica, confrontando planimetria e situazione reale. Eventuali discrepanze possono portare a problemi futuri, come difficoltà di vendita o costose sanatorie. Affidarsi a un notaio o a servizi digitali affidabili è un passaggio strategico: la visura storica permette di ricostruire la catena di proprietà, mentre la visura ipotecaria aggiornata mostra eventuali gravami finanziari. Chi investe dovrebbe anche considerare la storia e l’evoluzione della zona: immobili in aree in sviluppo o soggetti a progetti urbanistici possono avere grande potenziale, ma anche vincoli o contenziosi nascosti. Combinare atto di provenienza, visure ipotecarie e controlli catastali significa muoversi con maggiore sicurezza e ridurre drasticamente i rischi.
Disconnessi per sopravvivere: perché la Gen Z sta scappando (finalmente) dall'iperconnessione
Se c’è un qualcosa che stiamo imparando, è che ogni rivoluzione tecnologica porta con sé un inevitabile contraccolpo sociale. Per anni abbiamo creduto alla narrazione della "grande connessione globale", quella che ci avrebbe resi tutti più vicini, più informati, più felici. Eppure, guardandoci intorno oggi, seduti al tavolino di un bar o nella metro, lo scenario è ben diverso: teste chine, pollici frenetici e sguardi vitrei illuminati dalla luce blu. Siamo diventati una società di monadi iperconnesse, dove la solitudine paradossalmente aumenta all'aumentare dei "like". Ma qualcosa sta cambiando. Il vento sta girando e, sorprendentemente, a guidare questa inversione di marcia sono proprio loro: i nativi digitali. L'epidemia silenziosa della comparazione sociale Non si tratta di fare i luddisti o di demonizzare lo smartphone, che resta uno strumento straordinario. Si tratta di analizzare i costi occulti di un’economia basata sull'attenzione. Il cervello umano, specialmente in fase di sviluppo, non è biologicamente programmato per gestire il flusso costante di giudizio, comparazione e perfezione artificiale che i social network vomitano ogni secondo. Il risultato di questa esposizione continua è sotto gli occhi di tutti, confermato da statistiche che faremmo meglio a non ignorare. C'è un legame diretto, quasi brutale, tra il tempo passato a scorrere feed infiniti e il crollo dell'autostima. Non è un caso che gran parte della Generazione Z sia a rischio depressione a causa dell'abuso dei social, una tendenza che gli esperti osservano con crescente allarme. L'ansia da prestazione digitale ha creato una frattura emotiva che il semplice "mettere giù il telefono" non basta più a sanare; serve una rieducazione al reale. La ribellione analogica: verso nuovi spazi di libertà E qui entra in gioco la reazione immunitaria della società. I giovani, stanchi di essere prodotti in vendita nel mercato dei big data, stanno iniziando a cercare vie di fuga. Il Digital Detox non è più visto come una punizione o una privazione, ma come un atto di riappropriazione del sé. È una scelta politica, nel senso più nobile del termine: riprendersi il tempo e lo spazio. Questo bisogno di autenticità sta ridisegnando anche la geografia delle nostre città. Stanno nascendo spazi pensati appositamente per "staccare la spina" in senso letterale. Immaginate luoghi dove non esistono notifiche, dove il Wi-Fi è bandito e dove l'unica connessione ammessa è quella umana. Un esempio lampante di questa tendenza è l'Offline Club, il nuovo rifugio lontano da Internet che sta ridefinendo il concetto di aggregazione giovanile. In questi spazi, il vuoto lasciato dallo smartphone viene riempito da libri, musica dal vivo e conversazioni che non vengono interrotte dal trillo di un messaggio WhatsApp. Riscoprire la noia e la creatività Il vero lusso del nostro secolo non sono gli oggetti, è l'attenzione indisturbata. Per un genitore, un educatore o semplicemente per chiunque voglia vivere meglio, la sfida oggi è promuovere questi momenti di disconnessione non come una dieta ferrea, ma come un ritorno al piacere. Dobbiamo recuperare il valore della noia. È in quei momenti di vuoto, quando non abbiamo uno schermo da fissare, che il cervello elabora, immagina e crea. Disconnettersi significa smettere di consumare la vita degli altri per iniziare a produrre la propria. La rivoluzione analogica è appena iniziata, e per la prima volta dopo anni, sembra che stiamo tornando a guardare il mondo ad altezza occhi, e non attraverso un filtro a 5 pollici.
Montecassiano si accende: torna il Natale del Sambuco con mercatini, spettacoli e trenino
Montecassiano si prepara ad abbracciare lo spirito del Natale a Sambucheto, con uno degli appuntamenti più amati dalla comunità. Sabato 29 e domenica 30 novembre torna, infatti, il Natale del Sambuco, l'evento che da anni inaugura ufficialmente il periodo delle feste e che quest'anno si trasferisce in una cornice tutta nuova e caratteristica: via Don Lauro Cingolani, proprio all’imbocco della pista ciclabile. Due giornate dense di calore, tradizioni e convivialità, pensate per famiglie, bambini e per chiunque voglia vivere l'atmosfera autentica del Natale in un clima accogliente e festoso. Il programma promosso dall'associazione "Il Sambuco" conferma tutti gli ingredienti che negli anni hanno reso l’iniziativa un punto fermo del territorio, arricchendoli di nuove suggestioni e spazi più ampi. Tra le proposte immancabili ci saranno i Mercatini di Natale, con idee regalo originali, prodotti tipici, artigianato locale e quella cura per i dettagli che rende ogni bancarella un piccolo mondo da scoprire. Non mancheranno spettacoli e animazioni per tutte le età, pensati per far giocare, sorridere e condividere momenti di leggerezza. Torna anche il trenino di Natale, amatissimo da grandi e piccini, pronto a trasportare tutti dentro un’atmosfera fatta di luci e meraviglia. I più piccoli potranno inoltre vivere l’emozione del giro pony, sempre uno dei momenti più attesi dell’evento. A completare il quadro, stand enogastronomici, profumi di festa, musica natalizia e tanta voglia di stare insieme: perché il Natale del Sambuco è, da sempre, un appuntamento che riunisce, che crea legami e che celebra il valore della comunità.
Scossicci diventa patrimonio naturalistico: protocollo tra Opere Laiche e Lipu per creare una Riserva
Valorizzare l’area di Scossicci come patrimonio naturalistico ed ambientale a livello nazionale: questo il significato del Protocollo d’intesa siglato dalla Fondazione Opere Laiche Lauretane e Casa Hermes e la Lipu. In particolare, nell’intesa si legge che tra gli intenti stabiliti c’è quello di definire e concordare le modalità operative per l’istituzione di forme permanenti di protezione dell’area attraverso l’individuazione di una porzione della zona in questione e, previa delibera del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, proporre l’istituzione di una Riserva naturale regionale, ai sensi della Legge regionale n. 15/1994. "Sottoscriviamo con grande soddisfazione questo protocollo d’intesa con la Lipu, poiché ci consente di tutelare e valorizzare al meglio dal punto di vista naturalistico un’area di nostra proprietà che è a servizio della comunità. Soprattutto pensando alle future generazioni. Il protocollo d’intesa siglato con la Lipu è comunque solo un primo passo che vede come obiettivo finale la realizzazione di una riserva naturale che coinvolge tutti i 300 ettari dell’area di Scossicci, dal mare sino all’autostrada", dice il Presidente delle Opere Laiche Federico Guazzaroni. "Si creerà in questo modo un vero e proprio polmone verde disponibile per il territorio e per chi lo frequenta. In questo modo, inoltre, verrà salvaguardata anche la nostra azienda agraria, i cui utili ci permettono di supportare le attività sociali nel nostro territorio di riferimento. Questo orientamento ci consente quindi di poter concepire un profitto diverso, capace anche di tutelare adeguatamente l’ambiente e la sostenibilità, oltre che consolidare questa zona come una attrazione turistica sempre più importante”, conclude Guazzaroni. "Con molto piacere - dichiara Alessandro Polinori, Presidente Lipu OdV - sottoscriviamo questo accordo che dà l'avvio a una collaborazione pluriennale con la Fondazione. L'area di Scossicci, almeno per una parte della sua estensione, ha un notevole potenziale naturalistico, testimoniato dalle osservazioni di fauna e flora condotte dai nostri volontari marchigiani. L'obiettivo comune di Fondazione e Lipu, nell'ottica di valorizzare il sito sia come luogo per la tutela della biodiversità che per il corretto utilizzo da parte delle persone, è quello di definire un documento congiunto da proporre a Regione Marche e amministrazioni locali. Il tema attuale della sensibilizzazione ambientale e del ripristino della natura, anche per mezzo della recente Nature Restoration Law dell'UE, è di fatto la naturale cornice di riferimento per i prossimi anni di impegno e lavoro comune di Fondazione e Lipu". L’area di Scossicci nei piani della Fondazione e della Lipu potrebbe pertanto diventare una riserva naturale regionale, da leggere come un ideale completamento degli interventi che la stessa Fondazione ha recentemente effettuato: la riqualificazione dell’area mediante la piantumazione di innumerevoli alberi autoctoni, cespugli ed arbusti di interesse apistico, il contrasto ai cambiamenti climatici attraverso l’ombreggiamento delle strade interpoderali con conseguente abbassamento della temperatura delle stesse, l’utilizzo nella riqualificazione di materiali naturali, come il legno di acacia non trattato, pacciamatura di legno vergine non trattata e materiali riciclati certificati, l’installazione all’interno dell’area di circa 40 nidi artificiali certificati della SCHWEGLER Vogel- u. Naturschutzprodukte GmbH, la realizzazione di un Bugshotel per aumentare la biodiversità ed attrarre gli impollinatori. Un sodalizio naturale quello tra le Opere Laiche e la Lipu, considerando che la Fondazione ha tra i propri obiettivi strategici quello di rafforzare le azioni di promozione e diffusione della cultura ecologica e di educazione e sensibilizzazione ambientale, per il miglioramento delle condizioni dell’ambiente nonché alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio. Dal canto suo la Lipu, riconosciuta Ente Morale dal Presidente della Repubblica (DPR n. 151 del 06/02/1985) e riconosciuta associazione ambientalista di livello nazionale dal Ministero dell'Ambiente ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 349/86 (DM n. 27 del 07/02/2019), ha come scopo statutario quello di conservare e proteggere la biodiversità nonché promuovere la cultura ecologica per diffondere la conoscenza, l'esperienza diretta, l'apprezzamento e il rispetto della natura, educare al buon uso delle sue risorse, stimolare l'azione a sua difesa, contribuire alla costruzione di un sapere più compiuto anche attraverso il confronto, l'approfondimento, la comprensione dei significati e dei valori della natura.
Macerata, la Giunta amplia la Ztl e rimodula gli accessi: nuove regole dal 29 novembre
La Giunta comunale di Macerata ha approvato due nuove delibere che segnano un passo significativo nel percorso di revisione della mobilità cittadina. Le misure, pensate per migliorare l’accessibilità al centro, aumentare l’attrattività commerciale e garantire un equilibrio tra tutela del patrimonio storico e dinamiche economiche, anticipano l'orario di attivazione della Zona a Traffico Limitato, che sarà estesa dalle 18 alle 16. Le disposizioni saranno valide dal 29 novembre 2025 all’11 gennaio 2026, in occasione delle festività natalizie, e in forma sperimentale fino al 30 giugno 2026. L’assessore ai lavori pubblici Andrea Marchiori sottolinea come i provvedimenti rappresentino un tassello ulteriore nel progetto di trasformazione e valorizzazione del centro storico. "Vogliamo un centro sempre più vivibile - spiega - e abbiamo lavorato per coniugare le esigenze dei pedoni, dei residenti e dell’accessibilità in auto. Il percorso è stato condiviso con i commercianti, con i quali abbiamo mantenuto un dialogo costante per trovare il giusto equilibrio tra mobilità, attività economiche e qualità della vita". Marchiori ricorda inoltre come la riqualificazione del patrimonio immobiliare del centro stia producendo risultati concreti: "Il cuore della città è oggi più vivo, più frequentato e più attrattivo. Per questo riteniamo necessario ampliare la ZTL e riservare alcune fasce orarie ai residenti, così da garantire un ambiente più ordinato e sicuro, soprattutto nei momenti di maggiore afflusso". Tra le novità, l'amministrazione introduce anche l'estensione della zona pedonale nei fine settimana, scelta che punta a offrire "un centro più accogliente, più fruibile a piedi e capace di valorizzare il patrimonio storico e culturale". Marchiori anticipa inoltre che per gli eventi più partecipati verranno adottate delibere ad hoc per ampliare temporaneamente Ztl e aree pedonali, al fine di garantire ordine, sicurezza e una migliore esperienza a residenti e visitatori. "Il nostro obiettivo - conclude Marchiori - è rendere il centro storico un luogo dinamico, sicuro e capace di attrarre persone ogni giorno dell’anno". Le delibere riguardano in particolare il Varco 1 di via Don Minzoni, dove nei feriali sarà consentito il transito libero dalle 6 alle 24, mentre nei festivi e prefestivi l’accesso sarà permesso dalle 6 alle 16. Nei mercoledì di mercato, il varco resterà libero dalle 15 alle 24. Negli altri orari la ZTL sarà attiva, con deroghe per veicoli elettrici, ibridi e mezzi a due ruote. Il Comune ha inoltre disposto la disattivazione temporanea del controllo elettronico al varco di uscita di via XX Settembre. Viene confermata fino a giugno 2026 anche la sosta breve gratuita per i primi 30 minuti in corso Cavour, corso Cairoli e piazza Mazzini, con esposizione del disco orario. Trascorso questo periodo di sperimentazione, la tariffa tornerà quella ordinaria di 1,20 euro l’ora.
Sala gremita alla Mozzi Borgetti: riflettori puntati sull'intelligenza artificiale tra opportunità, rischi e sicurezza
Un confronto serrato, partecipato e ricco di spunti ha animato ieri la sala della biblioteca comunale Mozzi Borgetti, dove si è svolto l’incontro promosso dall'Associazione Insieme in Sicurezza dedicato all'intelligenza artificiale, al suo impatto sulla vita quotidiana e ai rischi derivanti da un utilizzo inconsapevole. L’iniziativa, che ha registrato una presenza di pubblico particolarmente numerosa, è stata l’occasione per approfondire le implicazioni dell'IA non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche sotto il profilo della legalità, della sicurezza e delle ricadute sociali. A guidare la riflessione sono stati gli interventi qualificati del professor Flavio Corradini, docente di Informatica all'Università di Camerino, e della professoressa Alessandra Fermani, docente di psicologia sociale all'Università di Macerata. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di un approccio critico e consapevole, indispensabile per garantire sistemi etici, trasparenti e affidabili ed evitare distorsioni o usi impropri della tecnologia. Particolare attenzione è stata dedicata all’impatto dell’intelligenza artificiale sulla società che la produce, con un focus specifico sul mondo giovanile, il più esposto alle opportunità ma anche alle vulnerabilità legate ai nuovi strumenti digitali. A suscitare grande interesse è stato inoltre l’intervento del dottor Lorenzo Sabbatucci, vice questore aggiunto della Polizia di Stato e dirigente del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica delle Marche. Sabbatucci ha illustrato l’intenso lavoro delle forze dell'ordine nel potenziare gli strumenti di prevenzione e contrasto alla criminalità informatica, un fenomeno in costante evoluzione e sempre più aggressivo, che colpisce soprattutto le categorie di cittadini più fragili. Un incontro che ha offerto al pubblico una panoramica chiara e aggiornata su un tema complesso e attualissimo, ribadendo la necessità di una cultura della sicurezza digitale e di un uso responsabile e informato delle nuove tecnologie.
Urbisaglia, approvato il progetto per il Sacrario dei Caduti-Museo delle Armi: "Investimento nell'anima del luogo"
L’Ufficio Speciale Ricostruzione ha approvato il progetto esecutivo per la ristrutturazione, il miglioramento sismico e la riqualificazione del Sacrario dei Caduti - Museo delle Armi di Urbisaglia, un intervento che segna un passo importante nel recupero del patrimonio storico danneggiato dal sisma del 2016. Il finanziamento complessivo ammonta a 160.000 euro. “Con questo intervento, Urbisaglia si prepara a restituire alla comunità un luogo simbolo della memoria e della storia, rafforzato nella sua sicurezza e valorizzato nella sua identità - conferma il commissario alla ricostruzione Guido Castelli -. Si tratta di un ulteriore passo avanti che conferma il lavoro che stiamo portando avanti a 360 gradi con tutte le componenti coinvolte, dal Comune all’Usr fino alla Regione Marche guidata dal presidente Francesco Acquaroli” Dice il sindaco di Urbisaglia Riccardo Natalini: “Ringrazio il Commissario Straordinario Guido Castelli per il costante sostegno, gli uffici dell’Usr fino alla Regione. Questo monumento sarà dunque un museo e il nostro impegno per onorare questo luogo e i suoi valori sarà totale. Ma onorare il sacrificio esige la massima dignità in ogni dettaglio. Per questo, con tenacia, abbiamo compiuto un atto di volontà cruciale: siamo andati oltre il dovuto, intercettando e blindando anche le risorse per la cura del verde e l'arredo urbano, elementi che non potevano restare ai margini. Non si tratta di una semplice spesa accessoria; è un investimento nell'anima del luogo. Il parco che cinge il Sacrario sarà interamente rigenerato, trasformandosi da semplice spazio aperto a un vero e proprio Giardino della Memoria. Risanare questo parco è risanare la nostra gratitudine, offrendo un palcoscenico degno dei Caduti, della loro eterna testimonianza”. Il Sacrario, ospitato nell’ex Chiesa di San Biagio, è un luogo di memoria che custodisce armi, uniformi e reperti bellici, testimonianza delle vicende militari e del sacrificio dei caduti urbisagliesi. La struttura settecentesca, collocata appena fuori le mura storiche, ha riportato lesioni significative su facciata, pareti laterali e arco trionfale, pur mantenendo integre le fondazioni. Il progetto è stato concepito per restituire stabilità e sicurezza all’edificio senza alterarne il carattere originario. Gli interventi previsti mirano a riparare i danni e a ridurre le vulnerabilità strutturali attraverso tecniche tradizionali e soluzioni ingegneristiche avanzate. Si interverrà sulle murature lesionate con operazioni di scuci-cuci e sarciture, si inseriranno catene in ferro e cuciture a secco per contrastare il ribaltamento delle pareti, mentre l’arco trionfale e la vela saranno rinforzati con placcaggi in tessuto d’acciaio galvanizzato. Particolare attenzione sarà dedicata alla volta dell'abside, che verrà consolidata e restaurata anche nella parte decorativa, riportando alla luce l’affresco con il cielo stellato. Sono previsti inoltre interventi non strutturali per la sicurezza della copertura e il ripristino delle finiture, sempre nel rispetto dell’aspetto storico e dei materiali originari.
Penna San Giovanni, via libera ai lavori di adeguamento sismico per la Chiesa di San Francesco
La Chiesa di San Francesco a Penna San Giovanni sarà oggetto di interventi di adeguamento e messa in sicurezza sismica grazie a un finanziamento di 360 mila euro del Ministero della Cultura nell’ambito del Pnrr. L’edificio, costruito alla fine del Quattrocento per i frati francescani e rinnovato in epoca barocca, custodisce le reliquie del Beato Giovanni da Penna, compagno di San Francesco. Il progetto si inserisce in un più ampio percorso di tutela del patrimonio storico-artistico e religioso dei borghi dell’Appennino centrale. “Grazie all’intervento del Ministero della Cultura - dichiara il commissario straordinario al sisma 2016, Guido Castelli - la Chiesa di San Francesco a Penna San Giovanni potrà rinascere e tornare ad accogliere i fedeli. Questo edificio di culto, infatti, rientra tra quelli che, grazie al finanziamento assegnato dal Mic attraverso uno specifico fondo del Pnrr, sono stati selezionati per la realizzazione di interventi di adeguamento e messa in sicurezza sismica. La Chiesa di San Francesco che, per i lavori usufruirà di un finanziamento di 360 mila euro, è un edificio di particolare pregio". "Realizzata alla fine del XV secolo per i frati francescani e rimodernata in forme barocche nel ‘700, al suo interno conserva le reliquie del Beato Giovanni da Penna, compagno di San Francesco, ricordato dal Poverello di Assisi nei celebri ‘Fioretti'. Ringrazio il Ministro Giuli per questa nuova iniziativa, che conferma il suo impegno nei confronti dei territori dell’Appennino centrale e per la tutela del nostro incomparabile patrimonio storico, artistico e religioso - conclude Castelli -. Le chiese non sono solamente edifici adibiti al culto, ma luoghi dall’altro valore culturale, spirituale e simbolico, che contribuiscono in misura rilevante a definire l’identità e le tradizioni dei nostri borghi. Restituirli alle nostre comunità equivale a tutti gli effetti a un’opera di riparazione sociale".
MAIRE e la disputa EuroChem–Tecnimont: dobbiamo preoccuparci?
Da alcuni giorni al centro dell’attenzione c’è il possibile congelamento dei conti di una grande società di ingegneria in Italia. Il 19 novembre sedici importanti banche italiane hanno ricevuto richieste di introdurre limitazioni temporanee alle operazioni sui conti di Tecnimont S.p.A. e della sua controllata russa. Ma questo è solo la punta dell’iceberg: se la situazione di crisi non verrà risolta a breve, potrebbe trascinare con sé sia la capogruppo MAIRE S.p.A., sia una serie di altre grandi imprese italiane, poiché nel business internazionale tutto è interconnesso. Secondo le informazioni disponibili, Le lettere sono state inviate dalla società russa «EuroChem Severozapad-2» nell’ambito di una controversia giudiziaria di quasi 2 miliardi di euro, collegata all’interruzione dei lavori di costruzione di un grande complesso chimico nella città russa di Kingisepp. Il tribunale ha accertato che il progetto commissionato da EuroChem non è mai stato portato a termine, sebbene avrebbe dovuto essere completato già nel 2023. Durante tutta l’esecuzione del contratto il committente ha rilevato ritardi rispetto al cronoprogramma e scostamenti dal budget e, nel maggio 2022, gli appaltatori hanno addirittura interrotto i lavori, invocando come causa di forza maggiore le sanzioni dell’Unione Europea. Esaminati gli atti, il tribunale si è schierato dalla parte dell’attore e ha coinvolto Tecnimont in qualità di corresponsabile. Ma la vicenda non si è fermata qui: il 7 novembre «EuroChem Severozapad-2» ha presentato un secondo ricorso, questa volta contro la società madre MAIRE S.p.A. Questo passo modifica sensibilmente gli equilibri, poiché a essere esposta non è più soltanto la componente operativa del gruppo, bensì l’intero holding quotato, le cui azioni sono negoziate in borsa. Le pretese sono state avanzate per lo stesso importo e si basano sulle garanzie societarie, in base alle quali Maire agisce come garante diretto e incondizionato delle proprie controllate. Ed è proprio in questo contesto che risulta poco comprensibile perché MAIRE non stia lavorando attivamente sul piano giuridico e non rilasci neppure dichiarazioni volte a rassicurare il mercato, i clienti e gli investitori. Per di più, nonostante la presenza di rischi significativi, la società non ha fatto alcun cenno all’esistenza del ricorso nella propria rendicontazione intermedia redatta secondo gli standard internazionali per i primi nove mesi del 2025, pubblicata in ottobre. Un simile atteggiamento da parte di un grande attore quotato — il cui portafoglio ordini supera i 14 miliardi di euro — appare quantomeno singolare, se si considera l’entità del potenziale impatto del ricorso sugli indicatori finanziari del gruppo. Ad aggravare ulteriormente il quadro contribuiscono i progetti e gli attivi esteri del gruppo: MAIRE controlla un numero significativo di società partecipate ed è attiva in diversi Paesi dell’Asia Centrale, dove realizza importanti contratti nel settore petrolifero e del gas. Qualora il tribunale russo adottasse misure cautelari che coinvolgessero le azioni o gli attivi della società madre, le conseguenze potrebbero risultare imprevedibili per tutte le parti coinvolte. La regione è economicamente e logisticamente strettamente legata alla Russia; pertanto, il riconoscimento delle misure cautelari russe in una di queste giurisdizioni potrebbe incidere sui flussi finanziari dei progetti in corso. In contratti di tale natura, anche un temporaneo ritardo nei pagamenti può compromettere i cronoprogrammi, aumentare i costi e mettere in discussione i contratti strategici con Silleno e Tengiz, per un valore complessivo superiore a 4,7 miliardi di euro. Non è difficile immaginare la reazione dei potenziali committenti: dall’esterno, la situazione può apparire estremamente critica — una società che non ha portato a termine un progetto di grande rilevanza e che, per di più, non sembra difendere attivamente la propria posizione in tribunale. Perché Maire continua a rimanere in silenzio, nonostante il caso abbia già ottenuto risonanza internazionale? Un intervento pubblico tempestivo e un approccio trasparente da parte del management dell’holding avrebbero potuto, in larga misura, rassicurare clienti, partner e investitori. Nonostante l’attenzione mediatica e la forte pressione intorno al caso, la reazione del mercato rimane finora cautamente vigile. Gli esperti sottolineano tuttavia che l’impatto di questa crisi sulla stabilità finanziaria della società, in caso di esito sfavorevole, deve ancora essere valutato appieno. Esistono poi timori di altra natura: in che misura il procedimento contro Tecnimont potrebbe influenzare gli investitori europei che operano in Russia o che detengono attivi legati a progetti russi?

nubi sparse (MC)



