
Cronaca

Furgone finisce fuori strada e si ribalta: conducente estratto dalle lamiere dell'abitacolo
Perde il controllo del furgone che esce di strada e si ribalta: conducente trasportato all’ospedale. L’incidente si è verificato, nel primo pomeriggio di oggi, in contrada Paludi a Fermo. Lanciato l’allarme, sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118 e dei vigili del fuoco. La squadra dei pompieri, proveniente dalla Centrale, in collaborazione con il personale sanitario ha provveduto a estrarre il conducente dall’abitacolo. L’uomo è stato, quindi, trasportato all’ospedale “Murri” per tutti gli accertamenti del caso. I rilievi sono spettati agli agenti della polizia locale.

Fermato per un controllo, baby pusher aggredisce i carabinieri: trovata droga nello zaino e in casa
Un ragazzo di 17 anni, residente a Fermo, è stato identificato e denunciato all'autorità giudiziaria competente dai carabinieri di Porto San Giorgio per spaccio di stupefacenti e per violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i Minorenni di Ancona, su richiesta della Procura dei Minori, concordando con le risultanze investigative raccolte dall'Arma, ha poi disposto con ordinanza la misura cautelare del collocamento in comunità nei confronti del minore. Durante i controlli del territorio, coordinati dal comando provinciale dei carabinieri di Fermo, era stato fermato perché alla vista dei militari aveva tentato in maniera piuttosto palese di allontanarsi, accelerando il passo, iniziando poi a correre una volta ricevuto ordine di fermarsi. I carabinieri però lo hanno rincorso e bloccato dopo pochi metri. A quel punto il minore ha reagito in modo aggressivo, strattonando i militari e colpendoli anche con calci, senza riuscire a fuggire. È stato perquisito: nel suo zaino è stato rinvenuto un chilogrammo e mezzo di hascisc, suddiviso in 10 cilindri e 9 panetti e 2.800 euro in contanti. I militari hanno perquisito anche l'abitazione del ragazzo, dove sono stati scoperti altri 10.410 euro in contanti, ritenuti provento di attività illecita. Il 17enne è stato accompagnato presso il Cpa di Ancona, in stato di arresto sino all'udienza di convalida della misura precautelare. Nel corso dell'intervento, uno dei militari ha riportato lievi lesioni per le quali sono risultate necessarie cure mediche. Il minore non ha precedenti e la sua famiglia, di origine nordafricana, risulta ben inserita nel tessuto sociale cittadino. L'attenzione della Procura per i minorenni e dell'Arma dei carabinieri di Fermo è alta, con servizi mirati di controllo e prevenzione nei luoghi maggiormente frequentati dai giovanissimi ed esposti a fenomeni di illegalità in tutto il territorio di competenza.

Rapina in orologeria a Macerata, titolare minacciata e legata: arrestato il colpevole dopo 5 anni
Nella mattinata odierna, i poliziotti della Squadra Mobile hanno arrestato un 42enne italiano, residente a Macerata, condannato a 3 anni e 18 giorni di reclusione per aver rapinato e sequestrato la titolare di un'orologeria di Macerata, lo scorso 3 aprile del 2018. IL FATTO - In particolare, il soggetto, quella sera di primavera di cinque anni fa, si era introdotto all’interno dell'orologeria Gironella e, minacciando con un tagliacarte la titolare, si era impossessato di circa 150 euro in contanti, di alcuni oggetti in oro e di 25 orologi del valore di circa 200 euro ciascuno, sottraendoli alla proprietaria. Poi, prima di darsi alla fuga, aveva rinchiuso a chiave la vittima nel retro bottega dell’orologeria, dopo averla legata con delle fascette ai polsi e imbavagliata con del nastro adesivo sulla bocca (acquistati dal 42enne in una ferramenta poco distante dalla gioielleria, ndr). Le Volanti della polizia, subito intervenute, dopo aver liberato la vittima e ritrovato coltello e fascette sul luogo del reato, hanno ricostruito la vicenda delittuosa, individuando l’autore della rapina grazie al riconoscimento fotografico effettuato dalla titolare e da un testimone. L'uomo si trova ora ristretto presso la casa circondariale di Fermo.

Corridonia, si è spento Lodovico Marinozzi: è stato tra i fondatori dello storico panificio
Martedi sera si è spento all'età di 91 anni Lodovico Marinozzi, “Vico”, conosciuto da tutti a Corridonia per la sua azienda "Fratelli Marinozzi" che da oltre 60 anni sforna prodotti artigianali di alta qualità. La sua è stata una vita dedicata alla sua passione, che è riuscito a trasformare anche nel suo lavoro: preparare pane e dolci. Con la moglie Anna Maria Gatti, la sorella Maria Luisa, il fratello Ottavio, la moglie di quest’ultimo Bina Bedetta detta “Fosca”, nel 1961 aveva fondato il forno-panetteria che porta il suo cognome. Fu una sommessa vinta. Nel 2014, l’azienda ebbe addirittura un riconoscimento a livello nazionale guadagnando il secondo posto ai campionati italiani per panettoni artigianali. Oggi a portare avanti i nome del forno c'è il nipote Silvano Marinozzi, insieme al fratello Paolo, al figlio ed al resto della famiglia. "Vico" lascia i figli Maria Grazia, Ennio e Lorella e i fratelli Ottavio e Gigia. Il funerale verrà celebrato oggi pomeriggio alle 15 presso la chiesa dei Santi Pietro, Paolo e Donato.

Macerata, frontale tra auto e furgoncino: due feriti e traffico in tilt (FOTO)
Scontro frontale tra un'auto e un furgoncino: due feriti e traffico in tilt. È il bilancio di un incidente avvenuto intorno alle 7:30 lungo la Ss77Dir “Della Val di Chienti”, in direzione della statale 16, al km 86,7000, in prossimità del passaggio a livello di Collevario, nel territorio comunale di Macerata. I mezzi si sono scontrati frontalmente, violento l’impatto. La squadra dei vigili del fuoco di Macerata ha provveduto a estrarre uno degli occupanti dall’abitacolo attraverso l’utilizzo di tecniche specifiche e, successivamente, a mettere in sicurezza l’area dell’intervento. Due i feriti, entrambi uomini, trasferiti per accertamenti all'ospedale di Macerata. Per i rilievi di rito sono intervenuti i carabinieri di zona e gli agenti della polizia locale, ai quali spetterà il compito di ricostruire con esattezza la dinamica dell'incidente. Sul posto anche personale Anas per consentire le operazioni di ripristino e della normale transitabilità. Il tratto interessato dal sinistro è stato chiuso al traffico per oltre un'ora.

Macerata, investimento in viale Trieste: donna trasferita in ospedale
Donna investita da un'auto finisce in ospedale. È quanto accaduto, intorno alle 18:00 del pomeriggio, in viale Trieste a Macerata, lungo le mura del centro storico. Ancora da chiarire l'esatta dinamica di quanto avvenuto, la cui ricostruzione spetterà agli agenti della polizia locale. Immediato l'arrivo sul posto dei sanitari del 118 che hanno prestato alla donna ferita le prime cure del caso, per poi trasferirla in codice giallo all'ospedale di Macerata per accertamenti. La signora, una 59enne, non versa in gravi condizioni, ma a seguito dell'impatto con il veicolo ha riportato dei traumi sulla cui entità si è ritenuto necessario fare approfondimenti medici.

Chiesta condanna all’ergastolo per due omicidi: l’imputato, pericoloso boss mafioso evaso dal carcere
Proprio ieri, giornata nazionale della memoria delle vittime innocenti di mafia, si è celebrata l’udienza del processo “Omnia Nostra”, sulla mafia garganica, instaurato all’esito del blitz dei carabinieri del dicembre 2021, che portò a 32 arresti e alla richiesta da parte della DDA del rinvio a giudizio di 45 imputati accusati a vario titolo di 57 imputazioni: al centro del processo ci sono i due omicidi e un tentato omicidio. Davanti al gup di Bari dove si sta svolgendo il procedimento con rito abbreviato ad alcuni degli imputati, mentre altri hanno scelto il rito ordinario, ieri i pm della Dda hanno chiesto l'ergastolo per Marco Raduano, per l’omicidio di Giuseppe Silvestri, risalente al marzo 2017, per essere stato il mandante dell’omicidio di Omar Trotta ucciso il 27 luglio 2017 in un ristorante di Vieste, e per aver partecipato al tentato omicidio di Giovanni Caterino che scampò alla morte il 18 febbraio 2018. Fatto sta che Marco Raduano, boss di Vieste di elevata pericolosità, il 24 febbraio è riuscito a fuggire dal carcere di massima sicurezza di Nuoro, dove sono rinchiusi diversi terroristi e mafiosi. L’uomo si trovava in carcere con tre condanne definitive che avrebbe finito di scontare nel 2046; poche settimane prima dell’evasione aveva già ricevuto una ulteriore condanna definitiva a 19 anni in via definitiva per narcotraffico aggravato dalla mafiosità. Raduano è tuttora ricercato in Italia e all'estero: secondo quanto testimoniato dai video di sorveglianza, si è calato con le lenzuola da un muro perimetrale del carcere per poi fuggire correndo e sparendo dalla vista delle telecamere. Per la fuga sono state aperte due inchieste, una da parte del Dap (Dipartiento dell’Amministrazione penitenziaria) e una da parte della Procura. Fuggire da un carcere in regime di massima sicurezza, è operazione tutt'altro che facilmente realizzabile. Nella teoria. Raduano può contare su una fitta rete criminale di fiancheggiatori all’esterno del carcere. L’ex comandante Dirigente Aggiunto di Polizia Penitenziaria Manuela Cojana pare avesse più volte denunciato le numerose criticità all’interno del carcere nuorese, che però sembra fossero rimaste lettera morta; pare avesse denunciato di aver sequestrato in 3 anni 35 cellulari ai detenuti ed avesse evidenziato che il sistema anti scavalcamento (da dove è fuggito Raduano) era vecchio ed il relativo allarme non funzionava. Donato Capece, segretario generale del Sappe (Sindacato della Polizia Penitenziaria), aveva così commentato la notizia: "Quel che è successo è di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri. Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Il Sappe denuncia da tempo che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, l'aver tolto le sentinelle della polizia penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza in organico di poliziotti penitenziari, il mancato finanziamento per i servizi antintrusione e anti-scavalcamento".

Aggressione per una mancata precedenza. I testimoni: "Gli dava calci alla testa come a un pallone"
È successo ad Ancona, in via della Loggia: una terribile e violenta aggressione ad un 53enne davanti al teatro delle Muse di Ancona, per una mancata precedenza. Ora l'uomo brutalmente picchiato e miracolosamente sopravvissuto dovrà subire un delicato intervento per la ricostruzione delle fratture al volto, conseguenza del pestaggio. Il presunto aggressore sarebbe stato identificato dagli investigatori: si tratterebbe di un giovane anconetano di 28 anni, fermato dai carabinieri. Secondo le prime ricostruzioni, il 53enne sabato sera era andato con la moglie a prendere il figlio di 16 anni che si trovava con gli amici in Piazza del Papa. Poco dopo essere ripartiti in auto tutti e tre insieme, all'altezza di via della Loggia, hanno incrociato l'auto su cui viaggiava il 28enne che sfrecciava a tutta velocità. Sfiorato l'incidente, quella che era iniziata come una discussione per una mancata precedenza si è trasformata in una brutale aggressione. Il padre di famiglia si sarebbe ritrovato a terra ricevendo violenti calci e pugni in faccia. Il tempestivo intervento del figlio dell'uomo ha probabilmente impedito che l'aggressione avesse esiti peggiori: il 16enne sceso dall'auto in soccorso del padre ha cercato di trattenere il 28enne afferrandolo alle spalle, e lui stesso per tale gesto sarebbe stato aggredito a morsi. Sopraggiunti i mezzi del 118 e delle forze dell'ordine, l'uomo con il volto sfigurato è stato trasportato all'ospedale Torrette dove gli sono state riscontrate molteplici fratture al setto nasale, agli zigomi ed alla mandibola; è ora in attesa di essere operato da un'equipe di specialisti. Procedono intanto le indagini dei carabinieri per ricostruire esattamente i fatti che si sarebbero verificati la sera di sabato.

Treia in lutto: si spegne a 108 anni la "nonnina dei record" Ida Impecora
Si è spenta questa mattina Ida Impecora, la nonnina più longeva di Treia e una delle più longeve delle Marche, che aveva spento le 108 candeline lo scorso gennaio. Si trovava nella struttura residenziale per anziani treiese. Nata nel 1915 a Pievebovigliana, ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale di cui ricordava spesso le fughe sui monti. Sposata con Ignazio, anche lui partì per la Guerra e tornò per sposarsi e in occasione della nascita della loro unica figlia, Adriana. Nel 1985 si trasferì a Treia dove ha vissuto accanto a sua figlia e i suoi familiari. "Ha vissuto una vita guardando a ogni giorno sempre con ottimismo - la ricorda la nipote Lucia Piermartiri -. Energica, positiva, propositiva, di larghe vedute sempre all’avanguardia rispetto anche alla sua età. Ha sempre cercato che sua figlia studiasse, si costruisse un futuro, fosse indipendente. È stata fortunata perché ha goduto sempre di ottima salute fino al suo più grande dispiacere: la perdita di sua figlia nel 2016". Aveva due nipoti e sei pronipoti. Proprio i suoi familiari ci tengono a rivolgere un ringraziamento al personale della struttura residenziale per anziani di Treia dove è stata trattata come una persona di famiglia, con amore e cura fino all’ultimo giorno.

Ricostruzione, controlli nel Maceratese: sospesi tre cantieri per violazioni delle norme di sicurezza
Effettuata la sospensione di tre cantieri della ricostruzione per gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Il Nucleo carabinieri Ispettorato del Lavoro di Macerata con l’ausilio del personale del gruppo carabinieri per la Tutela del Lavoro di Venezia ed in totale sinergia con i militari delle Compagnie di Tolentino, Macerata e Civitanova Marche, hanno eseguito una serie di accertamenti relativi alla vigilanza straordinaria nei cantieri edili che si è tenuta nei territori del Maceratese in virtù delle ingenti risorse destinate per la ricostruzione post-sisma. In particolare gli accertamenti hanno interessato i comuni di Macerata, Tolentino, Caldarola e Civitanova Marche a cui hanno partecipato anche i carabinieri delle locali Stazioni. Le ispezioni hanno interessato soprattutto i cantieri edili di medie dimensioni. Particolare attenzione è stata posta dalle forze dell’ordine alla normativa sul rispetto della sicurezza sui luoghi di lavoro e in particolare ponteggi e installazione di ancoraggi degli stessi, aperture nei solai, omesse installazioni dei parapetti e violazione dei requisiti di sicurezza delle attrezzature di lavoro in genere. L’attività di verifica è stata comunque affiancata dall’opera di sensibilizzazione e informazione sulla legislazione vigente. Contestuale alla verifica del rispetto delle norme sulla sicurezza, è stato tenuto in debita considerazione il contrasto al lavoro. L’attività ispettiva ha evidenziato l’irregolarità di tutti i cantieri ispezionati. Numerose sono state le prescrizioni contestate e le sanzioni comminate. Nello specifico sono state ispezionate 13 aziende, identificati 38 lavoratori ed elevate 13 prescrizioni inerenti violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Ammende per un totale di euro 53.240 euro e sanzioni amministrative per un totale di 6.000 euro circa.

San Severino, nuovo raid dei ladri alla Assem: distrutti infissi e distributori automatici
Secondo tentativo di furto la scorsa notte, a meno di due mesi di distanza da un precedente episodio verificatosi a fine gennaio, nei depositi della municipalizzata Assem Spa, in località Colotto. Ignoti sono riusciti ad introdursi nei magazzini dopo aver forzato porte e finestre. Un primo tentativo di effrazione, partito molto probabilmente dalla finestra del bagno dei dipendenti posta sul retro rispetto all’ingresso principale, è però andato a vuoto nonostante abbia fatto scattare l’impianto di controllo. A una prima verifica, che ha fatto subito arrivare sul posto gli addetti al servizio di vigilanza insieme alla squadra di reperibilità, tutto dava l’idea che si fosse trattato di un falso allarme. Ma è con un secondo tentativo, stavolta riuscito, che i malviventi intorno all’una di notte sono entrati di nuovo in azione seminando il caos e distruggendo infissi, porte interne e distributori automatici di caffè, snack e bibite. I danni sono ingenti, tanto da ammontare a diverse migliaia di euro, nonostante, a parte qualche elettroutensile usato e quindi di poco valore, alla fine non sia sparito nulla dai depositi dove sono custodite, questo forse il vero obiettivo del raid, bobine industriali di filo di rame del peso di diverse tonnellate e del valore di migliaia di euro. Armati di picconi e badili, i malviventi hanno tentato in ogni modo di passare inosservati strappando letteralmente dal muro l’impianto di allarme e distruggendo centraline, telecamere e combinatori telefonici. Un colpo di piccone ha anche centrato il vetro di un fuoristrada dal cui abitacolo sono stati sottratti, anche in questo caso, attrezzi usati e di poco valore. Il raid si è poi concluso con la fuga dei malviventi, probabilmente sempre dal retro. Sull’accaduto indagano i carabinieri della locale stazione. "L’Assem, come sempre, ha fornito il massimo supporto consegnando agli inquirenti le immagini del circuito di videosorveglianza", fa sapere il Comune di San Severino Marche. "Del fatto è stato subito informato anche il sindaco".

Mostra i genitali ai bambini che giocano nel parco: è caccia all'uomo
Si susseguono le segnalazioni in merito a un ragazzo tra i 25 e i 30 anni che da almeno una settimana, in diverse occasioni, si sarebbe avvicinato a dei bambini per mostrare loro le parti intime. I fatti si sono verificati a Fossombrone, ma anche a Ponte degli Alberi e Sterpeti (Montefelcino), oltre che a Pian di Rose (Sant’Ippolito). Episodi analoghi si sarebbero verificati anche nei parchi di Tavernelle e Calcinelli (Colli al Metauro). A Ponte degli Alberi avrebbe agito in un parchetto. Dopo essersi avvicinato a due bambine che si trovavano su una panchina avrebbe mostrato loro i genitali. È quanto emerge da alcune segnalazioni, e sempre secondo queste fonti si tratterebbe dello stesso che sabato si è avvicinato a un gruppo di bimbi che si trovavano di fronte la loro casa. Anche in questo caso, con una scusa, si sarebbe avvicinato loro mostrandogli i genitali. I carabinieri sono sulle sue tracce.

Civitanova, perde il controllo dell'auto e finisce in un fosso: conducente al Pronto Soccorso
Perde il controllo dell'auto e finisce in un fossato adiacente alla carreggiata: conducente soccorso dal 118. È quanto avvenuto poco dopo le 19 di questa sera, in via Montecucco nel comune di Civitanova Marche. Ancora in fase di accertamento le cause dell'incidente, la cui ricostruzione spetta alle forze dell'ordine. Sul posto è intervenuta una squadra dei vigili del fuoco di Civitanova per estrarre il ferito dall'abitacolo in collaborazione con i sanitari, rimuovere il mezzo dalla scarpata e mettere in sicurezza l'area dell'intervento. L'uomo è stato successivamente trasportato al pronto soccorso dell'ospedale cittadino accertamenti.

Crea il panico in più di un bar e reagisce ai carabinieri: denunciato 50enne
Truffa a un'anziana: denunciato dai carabinieri di San Severino Marche un uomo, di origini campane. Dalle indagini svolte, è emerso infatti che, dopo essere stata raggirata, una signora settempedana, è stata indotta ad eseguire una serie di operazioni ritenute finalizzate al blocco della propria carta Postepay che, invece, permettevano di ricaricare indebitamente la Postepay dell’autore della truffa della somma di ben mille euro. La stazione dei carabinieri di San Ginesio, invece, ha denunciato all’autorità giudiziaria del capoluogo provinciale, un cinquantenne originario dell’entroterra maceratese. La sua presenza era stata segnalata in alcuni esercizi pubblici di Tolentino, dove si è intrattenuto in maniera molesta. Sul posto, durante la fase di identificazione, ha oltraggiato la pattuglia intervenuta alla presenza di più persone. Anche per lui scattava quindi la denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale, oltre alla sanzione amministrativa per lo stato di ebbrezza molesta.

Tolentino, scippata della borsa in pieno centro: urla e un operaio riesce a rincorrere il ladro
A passeggio per lo shopping nel centro storico. Un ladro la sorprende alle spalle e le scippa la borsa. La signora dà l’allarme e gli grida contro. Un operaio di un cantiere edile lo vede fuggire, lo rincorre e riesce a recuperare la refurtiva. Giunge l’allarme alla centrale operativa dei carabinieri di Tolentino e lo scippatore viene fermato e individuato dalla pattuglia in borghese nei pressi del Ponte del Diavolo. È successo venerdì pomeriggio, verso le 16:30, tutto in una manciata di minuti, in via Filelfo, nei pressi della Chiesa di San Francesco di Tolentino, dove una signora 57enne, casalinga, si trovava normalmente a passeggio con una sua amica, quando, improvvisamente, alle spalle, veniva scippata della borsa che teneva in mano. Iniziava così a gridare e le sue urla non restavano inascoltate da parte di un ragazzo di origine macedone che stava lavorando in un cantiere edile sito lungo il vicolo del centro storico. Il giovane operaio edile si è messo così all’inseguimento dello scippatore costringendolo a disfarsi della refurtiva ma senza riuscire a raggiungerlo. Veniva così dato l’allarme alla centrale operativa della compagnia Carabinieri di Tolentino, che raccoglieva le prime indicazione ed allertava tutte le pattuglie in circuito per la ricerca del responsabile. In effetti, grazie alle indicazioni fornite e alla direzione di fuga indicata, pochi minuti dopo, le ricerche attivate hanno permesso di individuare la presenza di un ragazzo che corrispondeva esattamente alla descrizione fornita. Lo stesso, individuato da una pattuglia in borghese del nucleo operativo, è stato subito fermato, controllato e condotto in caserma per accertamenti. Qui venivano raccolti elementi inconfutabili circa la sua identificazione e, successivamente, riconosciuto dalla signora che era insieme alla vittima e dal ragazzo che lo aveva inseguito. In aggiunta, sono stati acquisiti i filmati del sistema di video sorveglianza cittadini che, nel caso di specie, avevano ripreso l’intera fase dello scippo. L'uomo, un 37enne pugliese ma che ultimamente frequenta l’entroterra maceratese in quanto operaio edile per conto di imprese impegnate nella ricostruzione post-sisma, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Macerata per il reato di furto con strappo.