Martedi sera si è spento all'età di 91 anni Lodovico Marinozzi, “Vico”, conosciuto da tutti a Corridonia per la sua azienda "Fratelli Marinozzi" che da oltre 60 anni sforna prodotti artigianali di alta qualità.
La sua è stata una vita dedicata alla sua passione, che è riuscito a trasformare anche nel suo lavoro: preparare pane e dolci. Con la moglie Anna Maria Gatti, la sorella Maria Luisa, il fratello Ottavio, la moglie di quest’ultimo Bina Bedetta detta “Fosca”, nel 1961 aveva fondato il forno-panetteria che porta il suo cognome.
Fu una sommessa vinta. Nel 2014, l’azienda ebbe addirittura un riconoscimento a livello nazionale guadagnando il secondo posto ai campionati italiani per panettoni artigianali. Oggi a portare avanti i nome del forno c'è il nipote Silvano Marinozzi, insieme al fratello Paolo, al figlio ed al resto della famiglia. "Vico" lascia i figli Maria Grazia, Ennio e Lorella e i fratelli Ottavio e Gigia. Il funerale verrà celebrato oggi pomeriggio alle 15 presso la chiesa dei Santi Pietro, Paolo e Donato.
Scontro frontale tra un'auto e un furgoncino: due feriti e traffico in tilt. È il bilancio di un incidente avvenuto intorno alle 7:30 lungo la Ss77Dir “Della Val di Chienti”, in direzione della statale 16, al km 86,7000, in prossimità del passaggio a livello di Collevario, nel territorio comunale di Macerata.
I mezzi si sono scontrati frontalmente, violento l’impatto. La squadra dei vigili del fuoco di Macerata ha provveduto a estrarre uno degli occupanti dall’abitacolo attraverso l’utilizzo di tecniche specifiche e, successivamente, a mettere in sicurezza l’area dell’intervento.
Due i feriti, entrambi uomini, trasferiti per accertamenti all'ospedale di Macerata. Per i rilievi di rito sono intervenuti i carabinieri di zona e gli agenti della polizia locale, ai quali spetterà il compito di ricostruire con esattezza la dinamica dell'incidente. Sul posto anche personale Anas per consentire le operazioni di ripristino e della normale transitabilità. Il tratto interessato dal sinistro è stato chiuso al traffico per oltre un'ora.
Donna investita da un'auto finisce in ospedale. È quanto accaduto, intorno alle 18:00 del pomeriggio, in viale Trieste a Macerata, lungo le mura del centro storico. Ancora da chiarire l'esatta dinamica di quanto avvenuto, la cui ricostruzione spetterà agli agenti della polizia locale.
Immediato l'arrivo sul posto dei sanitari del 118 che hanno prestato alla donna ferita le prime cure del caso, per poi trasferirla in codice giallo all'ospedale di Macerata per accertamenti. La signora, una 59enne, non versa in gravi condizioni, ma a seguito dell'impatto con il veicolo ha riportato dei traumi sulla cui entità si è ritenuto necessario fare approfondimenti medici.
Proprio ieri, giornata nazionale della memoria delle vittime innocenti di mafia, si è celebrata l’udienza del processo “Omnia Nostra”, sulla mafia garganica, instaurato all’esito del blitz dei carabinieri del dicembre 2021, che portò a 32 arresti e alla richiesta da parte della DDA del rinvio a giudizio di 45 imputati accusati a vario titolo di 57 imputazioni: al centro del processo ci sono i due omicidi e un tentato omicidio.
Davanti al gup di Bari dove si sta svolgendo il procedimento con rito abbreviato ad alcuni degli imputati, mentre altri hanno scelto il rito ordinario, ieri i pm della Dda hanno chiesto l'ergastolo per Marco Raduano, per l’omicidio di Giuseppe Silvestri, risalente al marzo 2017, per essere stato il mandante dell’omicidio di Omar Trotta ucciso il 27 luglio 2017 in un ristorante di Vieste, e per aver partecipato al tentato omicidio di Giovanni Caterino che scampò alla morte il 18 febbraio 2018.
Fatto sta che Marco Raduano, boss di Vieste di elevata pericolosità, il 24 febbraio è riuscito a fuggire dal carcere di massima sicurezza di Nuoro, dove sono rinchiusi diversi terroristi e mafiosi. L’uomo si trovava in carcere con tre condanne definitive che avrebbe finito di scontare nel 2046; poche settimane prima dell’evasione aveva già ricevuto una ulteriore condanna definitiva a 19 anni in via definitiva per narcotraffico aggravato dalla mafiosità.
Raduano è tuttora ricercato in Italia e all'estero: secondo quanto testimoniato dai video di sorveglianza, si è calato con le lenzuola da un muro perimetrale del carcere per poi fuggire correndo e sparendo dalla vista delle telecamere.
Per la fuga sono state aperte due inchieste, una da parte del Dap (Dipartiento dell’Amministrazione penitenziaria) e una da parte della Procura. Fuggire da un carcere in regime di massima sicurezza, è operazione tutt'altro che facilmente realizzabile. Nella teoria.
Raduano può contare su una fitta rete criminale di fiancheggiatori all’esterno del carcere. L’ex comandante Dirigente Aggiunto di Polizia Penitenziaria Manuela Cojana pare avesse più volte denunciato le numerose criticità all’interno del carcere nuorese, che però sembra fossero rimaste lettera morta; pare avesse denunciato di aver sequestrato in 3 anni 35 cellulari ai detenuti ed avesse evidenziato che il sistema anti scavalcamento (da dove è fuggito Raduano) era vecchio ed il relativo allarme non funzionava.
Donato Capece, segretario generale del Sappe (Sindacato della Polizia Penitenziaria), aveva così commentato la notizia: "Quel che è successo è di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri. Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Il Sappe denuncia da tempo che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, l'aver tolto le sentinelle della polizia penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza in organico di poliziotti penitenziari, il mancato finanziamento per i servizi antintrusione e anti-scavalcamento".
È successo ad Ancona, in via della Loggia: una terribile e violenta aggressione ad un 53enne davanti al teatro delle Muse di Ancona, per una mancata precedenza. Ora l'uomo brutalmente picchiato e miracolosamente sopravvissuto dovrà subire un delicato intervento per la ricostruzione delle fratture al volto, conseguenza del pestaggio.
Il presunto aggressore sarebbe stato identificato dagli investigatori: si tratterebbe di un giovane anconetano di 28 anni, fermato dai carabinieri. Secondo le prime ricostruzioni, il 53enne sabato sera era andato con la moglie a prendere il figlio di 16 anni che si trovava con gli amici in Piazza del Papa.
Poco dopo essere ripartiti in auto tutti e tre insieme, all'altezza di via della Loggia, hanno incrociato l'auto su cui viaggiava il 28enne che sfrecciava a tutta velocità. Sfiorato l'incidente, quella che era iniziata come una discussione per una mancata precedenza si è trasformata in una brutale aggressione.
Il padre di famiglia si sarebbe ritrovato a terra ricevendo violenti calci e pugni in faccia. Il tempestivo intervento del figlio dell'uomo ha probabilmente impedito che l'aggressione avesse esiti peggiori: il 16enne sceso dall'auto in soccorso del padre ha cercato di trattenere il 28enne afferrandolo alle spalle, e lui stesso per tale gesto sarebbe stato aggredito a morsi.
Sopraggiunti i mezzi del 118 e delle forze dell'ordine, l'uomo con il volto sfigurato è stato trasportato all'ospedale Torrette dove gli sono state riscontrate molteplici fratture al setto nasale, agli zigomi ed alla mandibola; è ora in attesa di essere operato da un'equipe di specialisti. Procedono intanto le indagini dei carabinieri per ricostruire esattamente i fatti che si sarebbero verificati la sera di sabato.
Si è spenta questa mattina Ida Impecora, la nonnina più longeva di Treia e una delle più longeve delle Marche, che aveva spento le 108 candeline lo scorso gennaio. Si trovava nella struttura residenziale per anziani treiese.
Nata nel 1915 a Pievebovigliana, ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale di cui ricordava spesso le fughe sui monti. Sposata con Ignazio, anche lui partì per la Guerra e tornò per sposarsi e in occasione della nascita della loro unica figlia, Adriana.
Nel 1985 si trasferì a Treia dove ha vissuto accanto a sua figlia e i suoi familiari. "Ha vissuto una vita guardando a ogni giorno sempre con ottimismo - la ricorda la nipote Lucia Piermartiri -. Energica, positiva, propositiva, di larghe vedute sempre all’avanguardia rispetto anche alla sua età. Ha sempre cercato che sua figlia studiasse, si costruisse un futuro, fosse indipendente. È stata fortunata perché ha goduto sempre di ottima salute fino al suo più grande dispiacere: la perdita di sua figlia nel 2016".
Aveva due nipoti e sei pronipoti. Proprio i suoi familiari ci tengono a rivolgere un ringraziamento al personale della struttura residenziale per anziani di Treia dove è stata trattata come una persona di famiglia, con amore e cura fino all’ultimo giorno.
Effettuata la sospensione di tre cantieri della ricostruzione per gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Il Nucleo carabinieri Ispettorato del Lavoro di Macerata con l’ausilio del personale del gruppo carabinieri per la Tutela del Lavoro di Venezia ed in totale sinergia con i militari delle Compagnie di Tolentino, Macerata e Civitanova Marche, hanno eseguito una serie di accertamenti relativi alla vigilanza straordinaria nei cantieri edili che si è tenuta nei territori del Maceratese in virtù delle ingenti risorse destinate per la ricostruzione post-sisma.
In particolare gli accertamenti hanno interessato i comuni di Macerata, Tolentino, Caldarola e Civitanova Marche a cui hanno partecipato anche i carabinieri delle locali Stazioni.
Le ispezioni hanno interessato soprattutto i cantieri edili di medie dimensioni. Particolare attenzione è stata posta dalle forze dell’ordine alla normativa sul rispetto della sicurezza sui luoghi di lavoro e in particolare ponteggi e installazione di ancoraggi degli stessi, aperture nei solai, omesse installazioni dei parapetti e violazione dei requisiti di sicurezza delle attrezzature di lavoro in genere.
L’attività di verifica è stata comunque affiancata dall’opera di sensibilizzazione e informazione sulla legislazione vigente. Contestuale alla verifica del rispetto delle norme sulla sicurezza, è stato tenuto in debita considerazione il contrasto al lavoro. L’attività ispettiva ha evidenziato l’irregolarità di tutti i cantieri ispezionati.
Numerose sono state le prescrizioni contestate e le sanzioni comminate. Nello specifico sono state ispezionate 13 aziende, identificati 38 lavoratori ed elevate 13 prescrizioni inerenti violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Ammende per un totale di euro 53.240 euro e sanzioni amministrative per un totale di 6.000 euro circa.
Secondo tentativo di furto la scorsa notte, a meno di due mesi di distanza da un precedente episodio verificatosi a fine gennaio, nei depositi della municipalizzata Assem Spa, in località Colotto.
Ignoti sono riusciti ad introdursi nei magazzini dopo aver forzato porte e finestre. Un primo tentativo di effrazione, partito molto probabilmente dalla finestra del bagno dei dipendenti posta sul retro rispetto all’ingresso principale, è però andato a vuoto nonostante abbia fatto scattare l’impianto di controllo.
A una prima verifica, che ha fatto subito arrivare sul posto gli addetti al servizio di vigilanza insieme alla squadra di reperibilità, tutto dava l’idea che si fosse trattato di un falso allarme. Ma è con un secondo tentativo, stavolta riuscito, che i malviventi intorno all’una di notte sono entrati di nuovo in azione seminando il caos e distruggendo infissi, porte interne e distributori automatici di caffè, snack e bibite. I danni sono ingenti, tanto da ammontare a diverse migliaia di euro, nonostante, a parte qualche elettroutensile usato e quindi di poco valore, alla fine non sia sparito nulla dai depositi dove sono custodite, questo forse il vero obiettivo del raid, bobine industriali di filo di rame del peso di diverse tonnellate e del valore di migliaia di euro.
Armati di picconi e badili, i malviventi hanno tentato in ogni modo di passare inosservati strappando letteralmente dal muro l’impianto di allarme e distruggendo centraline, telecamere e combinatori telefonici. Un colpo di piccone ha anche centrato il vetro di un fuoristrada dal cui abitacolo sono stati sottratti, anche in questo caso, attrezzi usati e di poco valore. Il raid si è poi concluso con la fuga dei malviventi, probabilmente sempre dal retro.
Sull’accaduto indagano i carabinieri della locale stazione. "L’Assem, come sempre, ha fornito il massimo supporto consegnando agli inquirenti le immagini del circuito di videosorveglianza", fa sapere il Comune di San Severino Marche. "Del fatto è stato subito informato anche il sindaco".
Si susseguono le segnalazioni in merito a un ragazzo tra i 25 e i 30 anni che da almeno una settimana, in diverse occasioni, si sarebbe avvicinato a dei bambini per mostrare loro le parti intime. I fatti si sono verificati a Fossombrone, ma anche a Ponte degli Alberi e Sterpeti (Montefelcino), oltre che a Pian di Rose (Sant’Ippolito).
Episodi analoghi si sarebbero verificati anche nei parchi di Tavernelle e Calcinelli (Colli al Metauro). A Ponte degli Alberi avrebbe agito in un parchetto. Dopo essersi avvicinato a due bambine che si trovavano su una panchina avrebbe mostrato loro i genitali.
È quanto emerge da alcune segnalazioni, e sempre secondo queste fonti si tratterebbe dello stesso che sabato si è avvicinato a un gruppo di bimbi che si trovavano di fronte la loro casa. Anche in questo caso, con una scusa, si sarebbe avvicinato loro mostrandogli i genitali. I carabinieri sono sulle sue tracce.
Perde il controllo dell'auto e finisce in un fossato adiacente alla carreggiata: conducente soccorso dal 118. È quanto avvenuto poco dopo le 19 di questa sera, in via Montecucco nel comune di Civitanova Marche.
Ancora in fase di accertamento le cause dell'incidente, la cui ricostruzione spetta alle forze dell'ordine. Sul posto è intervenuta una squadra dei vigili del fuoco di Civitanova per estrarre il ferito dall'abitacolo in collaborazione con i sanitari, rimuovere il mezzo dalla scarpata e mettere in sicurezza l'area dell'intervento.
L'uomo è stato successivamente trasportato al pronto soccorso dell'ospedale cittadino accertamenti.
Truffa a un'anziana: denunciato dai carabinieri di San Severino Marche un uomo, di origini campane. Dalle indagini svolte, è emerso infatti che, dopo essere stata raggirata, una signora settempedana, è stata indotta ad eseguire una serie di operazioni ritenute finalizzate al blocco della propria carta Postepay che, invece, permettevano di ricaricare indebitamente la Postepay dell’autore della truffa della somma di ben mille euro.
La stazione dei carabinieri di San Ginesio, invece, ha denunciato all’autorità giudiziaria del capoluogo provinciale, un cinquantenne originario dell’entroterra maceratese. La sua presenza era stata segnalata in alcuni esercizi pubblici di Tolentino, dove si è intrattenuto in maniera molesta. Sul posto, durante la fase di identificazione, ha oltraggiato la pattuglia intervenuta alla presenza di più persone. Anche per lui scattava quindi la denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale, oltre alla sanzione amministrativa per lo stato di ebbrezza molesta.
A passeggio per lo shopping nel centro storico. Un ladro la sorprende alle spalle e le scippa la borsa. La signora dà l’allarme e gli grida contro. Un operaio di un cantiere edile lo vede fuggire, lo rincorre e riesce a recuperare la refurtiva. Giunge l’allarme alla centrale operativa dei carabinieri di Tolentino e lo scippatore viene fermato e individuato dalla pattuglia in borghese nei pressi del Ponte del Diavolo.
È successo venerdì pomeriggio, verso le 16:30, tutto in una manciata di minuti, in via Filelfo, nei pressi della Chiesa di San Francesco di Tolentino, dove una signora 57enne, casalinga, si trovava normalmente a passeggio con una sua amica, quando, improvvisamente, alle spalle, veniva scippata della borsa che teneva in mano.
Iniziava così a gridare e le sue urla non restavano inascoltate da parte di un ragazzo di origine macedone che stava lavorando in un cantiere edile sito lungo il vicolo del centro storico. Il giovane operaio edile si è messo così all’inseguimento dello scippatore costringendolo a disfarsi della refurtiva ma senza riuscire a raggiungerlo.
Veniva così dato l’allarme alla centrale operativa della compagnia Carabinieri di Tolentino, che raccoglieva le prime indicazione ed allertava tutte le pattuglie in circuito per la ricerca del responsabile.
In effetti, grazie alle indicazioni fornite e alla direzione di fuga indicata, pochi minuti dopo, le ricerche attivate hanno permesso di individuare la presenza di un ragazzo che corrispondeva esattamente alla descrizione fornita.
Lo stesso, individuato da una pattuglia in borghese del nucleo operativo, è stato subito fermato, controllato e condotto in caserma per accertamenti. Qui venivano raccolti elementi inconfutabili circa la sua identificazione e, successivamente, riconosciuto dalla signora che era insieme alla vittima e dal ragazzo che lo aveva inseguito.
In aggiunta, sono stati acquisiti i filmati del sistema di video sorveglianza cittadini che, nel caso di specie, avevano ripreso l’intera fase dello scippo. L'uomo, un 37enne pugliese ma che ultimamente frequenta l’entroterra maceratese in quanto operaio edile per conto di imprese impegnate nella ricostruzione post-sisma, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Macerata per il reato di furto con strappo.
Scontro tra cinque mezzi lungo l'A14: sei persone coinvolte, quattro feriti in ospedale. L'incidente è avvenuto questo sera, intorno alle 20:30, dopo il casello di Civitanova Marche, in direzione nord. Ancora in corso di accertamento le cause del sinistro da parte della polizia autostradale.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118. Il bilancio è di quattro feriti, non in gravi condizioni, trasferiti per accertamenti al pronto soccorso dell'ospedale di Civitanova Marche. A provvedere alla messa in sicurezza dell'area dell'incidente e dei mezzi coinvolti sono stati i vigili del fuoco del locale distaccamento.
Lampeggiatori per cantieri stradali, provenienti dalla Cina e destinati a un'azienda italiana, erano privi della corretta marcatura 'CE' prevista dalla normativa di settore, comprese le indicazioni relative al nome e indirizzo dell'importatore stabilito all'interno dell'Ue.
Per questo i funzionari dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dell'Ufficio di Ancona, a seguito di un'attività di controllo doganale all'importazione, hanno effettuato un sequestro amministrativo della merce, un totale di 4.416 lampade.
Irrogata una sanzione amministrativa pecuniaria fino a 12mila euro, in base alla normativa vigente. La parte potrà tuttavia procedere alla regolarizzazione della merce. L'attività rientra tra i controlli extra tributari dell'Agenzia delle Dogane, finalizzati ad assicurare la sicurezza dei prodotti immessi sul mercato.
La marcatura "Ce", infatti, costituisce una certificazione di qualità con la quale il fabbricante e l'importatore, sotto la propria responsabilità e in conseguenza delle opportune verifiche, dichiarano che la merce è conforme a tutti i requisiti di sicurezza previsti dalla normativa.
Blitz antidroga in un bar: sequestrata eroina, cocaina e hashish. Due cittadini tunisini denunciati a piede libero e altri due segnalati alla Prefettura per uso personale di stupefacenti. Tre di essi sono stati espulsi dal territorio nazionale perché non in regola con il permesso di soggiorno. È il risultato di un'operazione condotta dai finanzieri della compagnia di Civitanova Marche
IL FATTO - I militari, coadiuvati dall’unità cinofila, hanno assistito "in diretta", nei pressi di un bar della città, alla consegna di un involucro, tra due soggetti, con fare furtivo, rivelatosi contenere, dalle conseguenti attività di controllo svolte, 0,5 grammi di cocaina.
Dagli ulteriori approfondimenti effettuati, i finanzieri hanno potuto rilevare come sia il cedente che il cessionario, entrambi di nazionalità tunisina, fossero destinatari del decreto di espulsione a firma del prefetto di Macerata. Pertanto, i due sono stati condotti, previa emissione di apposito provvedimento di trattenimento da parte del questore di Macerata, presso il Centro di Permanenza Temporanea di Potenza, in attesa dell'esecuzione dell’espulsione.
Nel corso del servizio, i finanzieri hanno sottoposto a controllo, sempre all’interno dello stesso bar, altri due uomini, anch’essi di nazionalità tunisina, che alla vista delle Fiamme Gialle e del cane antidroga avevano manifestato un atteggiamento irrequieto e nervoso. Uno dei due ha occultato, all’interno della cavità orale, 17 dosi di eroina, per un totale di 6,5 grammi, oltre a detenere, in tasca, 1,35 grammi di hashish.
L’altro soggetto, invece, oltre a essere stato trovato in possesso di 0,60 grammi di hashish, non è risultato in regola con il permesso di soggiorno. Pertanto, a suo carico sono stati emessi il decreto di espulsione e l’ordine di lasciare il territorio nazionale, rispettivamente a firma del prefetto e del questore.
Le sostanze stupefacenti sono state sottoposte a sequestro. Dei quattro fermati, due sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica, rispettivamente per spaccio e per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, mentre gli altri due sono stati segnalati alla prefettura per uso personale.
Tre persone sono state identificate dal personale del commissariato di polizia e da militari dell’Arma dei carabinieri per una lite violenta avvenuta nella notte, tra sabato e domenica 13 marzo, in un bar sito lungo corso Umberto I a Civitanova Marche. Per un uomo è scattato il divieto di accesso e avvicinamento alle aree urbane.
In quell’occasione uno dei soggetti coinvolti, al rifiuto del barista di somministrare altro alcool, aveva reagito in maniera aggressiva e per questo era stata richiesto l’intervento dei poliziotti.
A quel punto l’uomo, originario di San Benedetto del Tronto, aveva reagito anche nei confronti degli equipaggi delle forze dell’ordine e per questo è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale.
Segnalato dal commissariato di Civitanova Marche, in seguito all’attività istruttoria della divisione di polizia Anticrimine della Questura, il questore ha emesso nei suoi confronti un Dacur (Daspo urbano), divieto di accesso e stazionamento nei pressi del locale pubblico ove era avvenuta la violenza e di tutti quelli vicini lungo il corso Umberto I, per almeno un anno. Per gli altri due è scattata una denuncia per ubriachezza.
Prima i furti nelle abitazioni nella zona di Sant'Elpidio a Mare, nelle strade Santa Caterina e San Giuseppe, con bottino di 600 euro e alcuni monili, poi la fuga a folle velocità fino alla Strada Statale 16. Nella corsa, una pattuglia dei carabinieri Porto San Giorgio era riuscita a bloccare il mezzo dei tre uomini che sono finiti a impattare contro un terrapieno.
I tre malviventi, secondo l'accusa responsabili anche di un tentato furto presso il convento delle monache clarisse di Fermo, sono riusciti a scappare a piedi e a far perdere le proprie tracce nelle campagne limitrofe, approfittando del buio. I carabinieri hanno sequestrato la vettura e il materiale ritrovato al suo interno: indumenti scuri, cappelli, targhe originali e false di altri veicoli.
Il comando provinciale carabinieri di macerata nel biennio 2020-2022 ha rottamato oltre 2000 armi. Pistole, fucili, armi bianche ovvero sciabole, pugnali, coltelli e balestre che nel biennio appena trascorso sono state distrutte, presso il 15° Centro rifornimenti e mantenimento di Padova, una struttura militare dell’esercito Italiano presso la quale avviene la rottamazione che consiste nella distruzione materiale delle armi, mediante l’utilizzo di appositi macchinari.
Le armi vengono raccolte presso i Comandi territoriali dell’Arma in maniera spontanea oppure perché disposto dall’autorità giudiziaria; nel primo caso vengono depositate poiché gli interessati non ne gradiscono più il possesso o vengono ereditate da familiari che sono sprovvisti dei necessari titoli autorizzativi; nel secondo perché c’è una disposizione in quanto l’arma è oggetto di attività di indagine.
“La detenzione di armi nel territorio italiano è disciplinata dall’articolo 38 del T.U.L.P.S., secondo il quale è subordinata al rilascio di titoli emessi dal questore competente nella Provincia”, ricorda il comando dei carabinieri di Macerata. “Tali titoli si dividono in nulla osta per la sola detenzione e licenza di porto di fucile ad uso caccia; il loro conseguimento è subordinato alla presentazione di domanda corredata di certificazione medica e altri documenti”.
“Nel biennio trascorso, numerosi sono stati i casi di violazione del predetto articolo del TULPS e reati previsti dall’Autorità Giudiziaria, che hanno causato il ritiro immediato del titolo e di tutte le armi ad esso connesse”.
“Particolare importanza va data alla custodia delle armi disciplinata dall’articolo n.20 della Legge n.110 del 1975, il quale prevede che la custodia delle armi debba essere assicurata “con ogni diligenza nell’interesse della sicurezza pubblica”; il cittadino deve riporle all’interno di un armadio metallico, chiuso a chiave, in un luogo che viene reso noto alle forze d’ordine addette all’eventuale controllo”.
"La collaborazione fra il Comando Provinciale carabinieri di Macerata e il Tribunale di Macerata, ha permesso inoltre di effettuare la rottamazione di più di 100 armi confiscate e in carico al locale Tribunale".
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Ancona hanno dato esecuzione all'ordinanza del gip che ha disposto, per un ragazzino minorenne di Fabriano, la misura cautelare del collocamento in comunità.
Il giovane è stato ritenuto il responsabile dell'aggressione a un capotreno avvenuta a Genga lo scorso 19 novembre: resistenza, minaccia a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e interruzione di pubblico servizio.
Il capotreno del treno che percorre la tratta Marche-Umbria lo aveva trovato sprovvisto di biglietto. Gli aveva quindi chiesto i documenti per scrivere il verbale e sanzionarlo, ma la carta d'identità da lui esibita era in pessime condizioni e scaduta.
A quel punto il controllore gli ha intimato di scendere ricevendo in risposta insulti e minacce. Il capotreno ha dunque fermato il treno, scendendo alla stazione di Genga e mentre contattava il numero di emergenza , il ragazzo lo ha aggredito, con tre pugni al volto per poi scappare procurandogli una rottura del setto nasale.
Il ragazzo individuato dagli investigatori attraverso le analisi delle telecamere posizionate a bordo del treno, è stato successivamente riconosciuto dal capotreno come il suo aggressore.
La misura cautelare è stata applicata dal gip, in accoglimento della richiesta della Procura dei Minori, accertato il pericolo di reiterazione del reato e considerata la pericolosità sociale desunta anche da altri reati commessi dallo stesso.
Erano da poco passate le 19 quando il passaggio a livello di Collevario si è messo in funzione per il treno diretto a Fabriano. Complice il traffico o una distrazione, un automobilista non è riuscito a liberare i binari prima che le sbarre si abassassero davanti e dietro il veicolo.
E' immediatamente scattato l'allarme computerizzato che ha allertato la centrale operativa di monitoraggo della linea che ha attivato la procedura prevista per questi eventi mentre l'automobilista è riuscito a sistemare il vecolo a ridosso della sbarra in direzione uscita città in modo da non ostacolare il passaggio del convoglio.
Intanto, la procedura di Trenitalia che prevede l'avvio del treno "a passo d'uomo" sino all'ostacolo era gia stata avviata causando inevitabilmente ripercussioni sulla tratta e sulla circolazione stradale da e per Macerata.
Il convoglio ha raggiunto il passaggio a livello dopo circa trenta minuti transitando a velocità ridottissima davanti al veicolo incatrato tra le barriere senza particolari problemi e dando il via libera alla centrale che ha fatto rientrare l'allerta riaprendo le sbarre
Il malcapitato automobilista è potuto così ripartire ma solo per pochi metri visto che dall'altra parte c'erano in attesa gli agenti della Polizia Locale per le formalità del caso