Cronaca

La fuga nel bosco, il tentativo di suicidio e il ritrovamento: Muslija ora detenuto a Montacuto

La fuga nel bosco, il tentativo di suicidio e il ritrovamento: Muslija ora detenuto a Montacuto

È terminata in una zona impervia dell'Alta Collina, tra Sant’Anna e Braccano di Matelica, la fuga di Nazif Muslija, il cittadino macedone fortemente sospettato dell'omicidio della moglie avvenuto lo scorso 3 dicembre a Pianello Vallesina. L'uomo è stato tratto in arresto dai Carabinieri di Matelica il 4 dicembre, dopo essere stato soccorso in seguito a un tentativo di suicidio. L'epilogo drammatico è scattato a seguito di una segnalazione giunta al 112 Nue, che indicava la presenza di un uomo con chiare intenzioni suicidarie in una zona particolarmente impervia. I militari della Stazione di Matelica si sono immediatamente recati sul posto insieme al personale del 118. Le forze dell'ordine e i soccorritori hanno raggiunto l'uomo che, poco prima, aveva tentato di togliersi la vita impiccandosi a un ramo d'albero. Tuttavia, un cacciatore di passaggio, in compagnia del suo cane, ha notato la scena ed è intervenuto con prontezza, tagliando la corda e salvando l'uomo. Raggiunto e identificato, l'uomo è stato immediatamente riconosciuto: si trattava proprio di Nazif Muslija, ricercato da ore in relazione al femminicidio della moglie. Gli accertamenti successivi hanno ricostruito le ultime ore della sua latitanza. Dopo aver commesso l'omicidio, il macedone si era dato alla fuga a bordo di una Smart, prelevando denaro contante e girovagando tra le province di Ancona e Macerata. Muslija aveva raggiunto la località di Sant’Anna-Braccano, una zona molto isolata. Qui, aveva percorso una stradina imbrecciata, nascondendo l'auto tra i rovi per eludere le ricerche, e si era ricavato un giaciglio di fortuna tra due alberi, convinto di aver trovato un nascondiglio sicuro. Non aveva però fatto i conti con le serrate battute di ricerca messe in campo dai Carabinieri. Dopo essere stato sottoposto alle cure del 118 e stabilizzato, Muslija è stato trasportato all’ospedale di Camerino, dove i sanitari lo hanno giudicato fuori pericolo di vita. Dimesso, Nazif Muslija è stato condotto presso la Compagnia Carabinieri di Camerino, dove gli è stato notificato il provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dall’autorità giudiziaria di Ancona. Al termine delle formalità di rito, l'uomo è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Ancona Montacuto, dove attende la convalida del fermo da parte dell’autorità giudiziaria di Macerata. Intanto il corpo della moglie, Sadijde Muslija, è stato portato all’obitorio dell’ospedale di Torrette, dove è in attesa dell’autopsia che dovrà chiarire con precisione le cause della morte.

05/12/2025 13:03
Femminicidio di Monte Roberto: trovato a Matelica Nazif Muslija. Era ferito e in una zona impervia

Femminicidio di Monte Roberto: trovato a Matelica Nazif Muslija. Era ferito e in una zona impervia

 Si è conclusa nel pomeriggio di oggi la caccia all'uomo per Nazif Muslija, il marito di Sadjide Muslija, trovata morta nella loro abitazione di Monte Roberto. L’uomo, accusato di omicidio volontario aggravato, è stato rintracciato dai carabinieri in una zona impervia del territorio di Matelica. Nazif Muslija è stato trovato riverso a terra, in gravi condizioni ma ancora in vita. I sanitari del 118 sono intervenuti immediatamente sul posto per stabilizzarlo, e a breve verrà trasferito  all'ospedale di Camerino, piantonato dalle forze dell'ordine. A poca distanza dal luogo del ritrovamento, i militari hanno individuato anche la sua autovettura, una Smart bianca, presumibilmente utilizzata per la fuga. Sempre nella giornata di oggi, gli inquirenti hanno compiuto un passo decisivo nelle indagini. La sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale dei Carabinieri di Ancona era tornata nell'abitazione per cercare tracce microscopiche. Nel corso del sopralluogo, è stata individuata e sequestrata la possibile arma del delitto: un tubo di ferro da cantiere, presumibilmente utilizzato per impalcature e vuoto all'interno, che presentava tracce ematiche. Il tubo, recuperato vicino a un muro esterno dell'abitazione, sarà sottoposto ad analisi specifiche per verificare la compatibilità con le gravi ferite alla testa e al torace riscontrate sul corpo della vittima, e per ricercare le impronte del marito. Secondo quanto emerso dalle prime indagini e dal passato della coppia, la tragedia sarebbe l'epilogo di una storia di violenza domestica. Lo scorso aprile, Nazif Muslija era stato arrestato per maltrattamenti in famiglia. In quell'occasione, l'uomo aveva aggredito la moglie in casa contestandole un presunto tradimento, arrivando a sfondare la porta con un'ascia e a minacciarla. Sadjide Muslija era riuscita a rifugiarsi dai vicini e a chiamare i carabinieri, che avevano fermato il marito. Tuttavia, dopo aver patteggiato la pena, il 50enne era stato scarcerato a luglio ed era tornato a convivere con la moglie, fino al tragico epilogo di questi giorni.

04/12/2025 19:25
Macerata, procede a zig zag con un grosso Suv: aveva un tasso alcolico doppio rispetto al limite

Macerata, procede a zig zag con un grosso Suv: aveva un tasso alcolico doppio rispetto al limite

Prosegue l’attività di controllo del territorio da parte della Polizia di Stato, impegnata negli ultimi giorni in diversi interventi in città. Le pattuglie della Volante della Questura di Macerata sono state chiamate a gestire situazioni che hanno richiesto prontezza e attenzione, contribuendo alla sicurezza urbana nelle ore serali e notturne. Gli agenti hanno dapprima notato un grosso Suv procedere zigzagando lungo le vie cittadine, creando pericolo per la circolazione. Fermato il veicolo, il conducente presentava evidenti sintomi di ubriachezza, poi confermati dall’alcoltest, che ha rilevato un tasso alcolemico doppio rispetto al limite massimo consentito. L’uomo, che in quel momento non aveva con sé il titolo di guida, è stato denunciato in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza e gli è stata disposta la sospensione della patente. In un altro intervento, effettuato in orario notturno nei pressi dei Giardini Diaz, i poliziotti hanno controllato un cittadino egiziano, poi sottoposto a perquisizione. Addosso gli è stato trovato un coltello a serramanico di circa 20 centimetri, motivo per cui è scattata la segnalazione all’autorità giudiziaria per porto abusivo di arma da taglio.    

04/12/2025 17:20
Pollenza, non rispetta il divieto di avvicinamento alla ex moglie: arrestato 57enne

Pollenza, non rispetta il divieto di avvicinamento alla ex moglie: arrestato 57enne

Intensificata l'attività di controllo del territorio da parte della Polizia di Stato maceratese. Il 30 novembre, la Squadra Volante è intervenuta  a Pollenza. Un cittadino italiano di 57 anni, di origine albanese, è stato tratto in arresto per aver violato il divieto di avvicinamento nei confronti dell'ex coniuge. L'allarme è scattato grazie al sistema di monitoraggio elettronico (braccialetto) applicato sia sull'uomo che sulla vittima. L'immediata attivazione della Volante, unitamente alla segnalazione al 112 da parte della donna che si sentiva in pericolo perché seguita dall'ex marito, ha permesso di raggiungere rapidamente la località e procedere all'arresto sul posto. L’arresto è stato successivamente convalidato dal Gip del Tribunale di Macerata nell'udienza del 3 dicembre.

04/12/2025 17:10
Truffa del finto broker a Treia: vittima raggirata con promesse di investimenti, denunciata 25enne

Truffa del finto broker a Treia: vittima raggirata con promesse di investimenti, denunciata 25enne

I Carabinieri della Stazione di Treia, al termine di un’articolata attività d’indagine, hanno deferito in stato di libertà all’autorità giudiziaria una giovane donna di 25 anni, originaria della Romania e residente in provincia di Torino. La donna, già nota alle forze dell’ordine, è ritenuta responsabile del reato di truffa. L’attività investigativa è scaturita dalla querela presentata da una donna 44enne residente nel comune di Treia, vittima di un raggiro online. La denunciante era stata contattata tramite un noto canale di messaggistica da una persona che si presentava come broker assicurativo. La sedicente intermediaria aveva prospettato alla 44enne la possibilità di ottenere vantaggi economici certi attraverso presunti investimenti finanziari, convincendola della serietà e della sicurezza dell'opportunità. In seguito a questo convincimento, la vittima è stata indotta a effettuare un bonifico di 150 euro su un IBAN che le era stato fornito dalla falsa broker. Gli accertamenti rapidi e mirati condotti dai militari dell’Arma hanno permesso di ricostruire l’intera dinamica. Le indagini hanno rivelato che il conto corrente bancario indicato per l'accredito del denaro risultava essere collegato a una carta prepagata direttamente riconducibile alla 25enne ora indagata. La raccolta degli elementi probatori ha quindi consentito ai Carabinieri di procedere alla denuncia in stato di libertà della giovane, ritenuta – allo stato degli atti – l’autrice della truffa. L’Invito dei Carabinieri alla Cautela L’Arma dei Carabinieri rinnova l’appello ai cittadini affinché prestino la massima attenzione alle proposte di investimento che pervengono tramite social network, applicazioni di messaggistica o canali non ufficiali. Si ricorda di rivolgersi sempre e solo a canali istituzionali e a operatori finanziari certificati per qualsiasi tipo di transazione o investimento economico.

04/12/2025 15:12
Dal permesso premio alla latitanza in Spagna: indagini su chi aiutò Cavallari a evadere

Dal permesso premio alla latitanza in Spagna: indagini su chi aiutò Cavallari a evadere

Era stato condannato a 11 anni e 10 mesi per la strage di Corinaldo in cui, a causa dello spray al peperoncino che aveva spruzzato all'interno della discoteca "Lanterna Azzurra" - nella calca - avevano perso la vita sei persone, ma Andrea Cavallari era evaso durante un permesso per discutere la laurea in scienze giuridiche a Bologna. Le indagini scoprirono che si era allontanato con un NCC fino a Milano e poi con un passaggio con BlaBla Car fino in Francia. Da lì, la fuga in Spagna dove, a Lloret de Mar, era stato catturato dalla Polizia dopo quindici giorni di latitanza. Un'evasione che gli inquirenti reputano studiata da tempo e che, grazie alle ricostruzioni, hanno permesso di scoprire i telefoni usati, le schede Sim ma anche una carta di credito usata in Spagna e ricaricata dall'italia più e più volte.  Ora il Tribunale ha indagato due persone con l'accusa di favoreggiamento nell'evasione: la mamma di Andrea Cavallari ed un amico arrivato da Ancona che avrebbe fornito soldi e documenti falsi usati poi da Cavallari per vivere in Spagna.  Gli inquirenti hanno scoperto anche che, durante la latitanza, Cavallari avesse attiva una chat con un altro detenuto, Moez Akari, in carcere a Ferrara anche lui condannato per la strage di Corinaldo. Sembrerebbe che Akari nella chat si stesse organizzando con Cavallari per una fuga durante un permesso premio  Cavallari, oggi in carcere a Civitavecchia, è anche indagato insieme ad altre 69 persone per l'uso di cellulari all'interno del carcere di Bologna dove era detenuto e dove, sempre secondo le indagini, avrebbe piu volte telefonato alla madre, alla nonna e all'ex fidanzata con un apparecchio illegalmente introdotto nel carcere e con una Sim intestata ad uno straniero. Condannato per la strage, ora rischia una nuova condanna per l'evasione e una ulteriore per accesso abusivo a dispositivi di comunicazione all'interno del carcere.

04/12/2025 12:20
Tragedia a Milano, muore a 23 anni il marchigiano Cristian Mandolesi: tutte le ipotesi al vaglio

Tragedia a Milano, muore a 23 anni il marchigiano Cristian Mandolesi: tutte le ipotesi al vaglio

Cristian Mandolesi, 23 anni, originario di Porto Sant’Elpidio, è morto a Milano mentre si trovava a casa di amici dove era arrivato nei giorni precedenti. Le cause del decesso restano al momento avvolte dal mistero e non viene esclusa alcuna ipotesi, dal malore improvviso alle conseguenze di un incidente stradale avvenuto mentre era in auto con un amico, fino alla possibilità di un’overdose. Per fare piena luce sull’accaduto è stata disposta l’autopsia, che dovrebbe essere effettuata tra oggi e domani, prima del rientro della salma nel Fermano. Secondo quanto ricostruito finora, il giovane era arrivato a Milano nel fine settimana in treno e ad attenderlo in stazione c’era un amico, uno dei numerosi contatti che Cristian aveva nel capoluogo lombardo. La tragedia si è consumata la mattina successiva, domenica scorsa, quando il 23enne non si è più svegliato. I soccorsi sono stati chiamati immediatamente, ma ogni tentativo di rianimazione si è rivelato inutile e per il ragazzo non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenute anche le forze dell’ordine, che hanno informato i familiari e avviato tutti gli accertamenti di rito, compresa la perquisizione dell’appartamento in cui si trovava il giovane. In attesa dei risultati dell’esame autoptico, gli investigatori mantengono aperte tutte le piste per chiarire le circostanze della morte.

04/12/2025 12:00
Tod’s e inchiesta caporalato: decisione rinviata a febbraio mentre si allargano le indagini

Tod’s e inchiesta caporalato: decisione rinviata a febbraio mentre si allargano le indagini

Tod’s ha chiesto al giudice per le indagini preliminari di rinviare la decisione sulla richiesta della procura di Milano di sospendere per sei mesi le attività di pubblicità e marketing dell’azienda. Il procedimento coinvolge tre manager di vertice accusati di caporalato. Il gip ha accolto l’istanza del gruppo, sulla base dell’impegno dichiarato a intervenire lungo l’intera filiera dei subfornitori per rafforzare sicurezza e legalità. La nuova udienza è fissata per il 23 febbraio. Parallelamente l’inchiesta coordinata dal pm Paolo Storari continua ad ampliarsi e ha raggiunto anche il distretto di Scandicci, dove sono emerse ulteriori e più gravi situazioni di sfruttamento, con opifici cinesi che impiegherebbero lavoratori pakistani. Nel documento inviato al gip di Milano, Tod’s sottolinea di disporre già di una mappatura completa degli appaltatori e subappaltatori e di aver autonomamente rilevato la necessità di dotarsi di un sistema informatico per la gestione dell’albo. L’azienda ricorda inoltre che la società di certificazione Bureau Veritas effettua circa 30 ispezioni l’anno, comprese visite non annunciate presso appaltatori e subappaltatori. Tod’s afferma di aver preso atto degli elementi emersi dalle verifiche della procura e ribadisce la ferma volontà di fare tutto il possibile per garantire sicurezza e dignità del lavoro, evidenziando come sia in corso una revisione complessiva della supply chain. In una nota diffusa ieri, il gruppo invita il procuratore Storari a visitare l’azienda per conoscere direttamente la realtà produttiva e le condizioni dei lavoratori. Tod’s sottolinea che esistono molte realtà virtuose e che sarà fondamentale un confronto nelle sedi opportune per affrontare un problema che, se gestito in modo inadeguato e senza una visione ampia, rischia di mettere in difficoltà una parte rilevante del mondo del lavoro italiano. Nella nota viene inoltre ribadito che i valori del Made in Italy e la sua reputazione internazionale rappresentano un patrimonio da difendere e valorizzare. Secondo l’inchiesta, però, la filiera si reggerebbe anche sul lavoro, spesso irregolare, di manodopera straniera. Le indagini, partite dalla Lombardia e poi estese alle Marche, hanno ora raggiunto l’area di Scandicci, dove sono stati interessati sette laboratori di proprietà di cittadini cinesi. In uno di questi opifici sarebbero stati sfruttati anche lavoratori pakistani, delineando una catena di caporalato che colpisce i soggetti più vulnerabili. Tra le testimonianze agli atti figura quella di un pakistano di 34 anni ascoltato dal Nucleo di tutela del lavoro di Milano il 18 novembre. L’uomo ha raccontato di essere arrivato a piedi passando da Trieste dopo aver pagato circa 8mila euro in Pakistan, di lavorare troppe ore al giorno e di essere costretto ad accettare quelle condizioni per poter vivere e inviare denaro alla famiglia. L’opificio accusato di caporalato, che farebbe parte della filiera Tod’s, è la Bag Group di Carmignano, dove sono stati trovati lavoratori cinesi e pakistani impiegati per circa 12 ore al giorno, sabato compreso, per 1.300 euro mensili in nero. Gli straordinari non sarebbero retribuiti, la pausa pranzo durerebbe tra 10 e 20 minuti e non risulterebbero né formazione né controlli medici. Numerose deposizioni confermano un quadro di sfruttamento sostanzialmente identico.In questo quadro si inserisce anche l’ampliamento delle verifiche della procura di Milano su altri 13 grandi gruppi della moda, finiti a loro volta sotto la lente degli inquirenti. Su mandato del pm Paolo Storari, i carabinieri del Nucleo tutela lavoro hanno acquisito nelle sedi aziendali la documentazione relativa ai controlli su sicurezza e legalità lungo le filieredi marchi come Missoni, Off White Operating, Adidas Italy, Yves Saint Laurent Manifatture, Givenchy Italia, Ferragamo, Versace, Gucci, Pinko, Prada, Coccinelle, Dolce&Gabbana e Alexander McQueen. Dagli accertamenti è emerso in più casi l’uso di manodopera cinese in condizioni di grave sfruttamento, con lavoratori sottopagati, privi di tutele e spesso irregolari. Le società dovranno ora consegnare contratti, organigrammi, verbali societari, sistemi di controllo interno, elenchi fornitori e bilanci, sulla base dei quali la procura valuterà se chiedere un’amministrazione giudiziaria o contestare direttamente il reato di caporalato. Le indagini, che hanno già portato al commissariamento di alcuni brand in passato, confermano la volontà degli inquirenti di fare piena luce sulle filiere degli appalti e subappalti del settore moda.

04/12/2025 11:49
Femminicidio a Pianello Vallesina: 49enne uccisa in casa, il marito è ricercato. Era già stato arrestato

Femminicidio a Pianello Vallesina: 49enne uccisa in casa, il marito è ricercato. Era già stato arrestato

È stata trovata morta nella sua abitazione di Pianello Vallesina, nel comune di Monte Roberto, Sadjide Muslija, 49 anni, di origini macedoni. A far scattare l’allarme, nella tarda mattinata di oggi, è stata la sua assenza dal lavoro: una mancata presenza che, considerando il difficile quadro familiare, ha subito destato preoccupazione. Quando i carabinieri e il personale del 118 sono arrivati in via Garibaldi, hanno trovato la chiave ancora inserita nella serratura. Entrati nell’abitazione, la donna è stata rinvenuta senza vita in camera da letto, con gravi lesioni al volto, compatibili con colpi inferti con un oggetto contundente. Secondo i primi accertamenti, l’omicidio risalirebbe alla notte scorsa. Le ricerche si concentrano sul marito, Nazif Muslija, 50 anni, connazionale della vittima, che risulta irreperibile. L’uomo è fortemente sospettato del delitto. Non è la prima volta che i carabinieri intervengono per la coppia: secondo quanto emerso, la donna aveva più volte denunciato maltrattamenti nel corso dell’ultimo anno, raccontando di subire violenze fisiche da circa due anni. Uno degli episodi più gravi risale allo scorso aprile, quando l’uomo aveva sfondato con un’ascia la porta della camera da letto, costringendo la moglie a fuggire dai vicini. Prima di quell’aggressione, le aveva distrutto il cellulare e l’aveva minacciata di morte urlando: “Questa sera ti ammazzo”, accusandola di un presunto tradimento. Dopo averla cercata inutilmente, si era diretto verso l’abitazione dell’uomo che riteneva coinvolto, danneggiandone la porta d’ingresso. Solo l’intervento dei carabinieri aveva posto fine a quella escalation. L’uomo era stato arrestato e, qualche mese più tardi, a luglio, aveva patteggiato una pena. Nonostante il passato turbolento, i due erano tornati a convivere. Oggi, la loro casa è diventata il luogo dell’ennesima tragedia. Gli investigatori stanno ricostruendo minuziosamente gli ultimi movimenti della coppia, mentre prosegue la caccia al marito, ritenuto la persona più vicina al delitto. 

03/12/2025 16:20
Auto precipita in una scarpata per 100 metri: due anziani deceduti sul colpo

Auto precipita in una scarpata per 100 metri: due anziani deceduti sul colpo

Tragedia nella tarda mattinata di oggi nella frazione Cervara, nel territorio comunale di Ascoli Piceno. Poco prima delle 13 un’auto è uscita di strada ed è precipitata in una scarpata profonda circa cento metri. A bordo del veicolo viaggiavano due persone anziane, un uomo e una donna, che sono state sbalzate fuori dall’abitacolo. Per entrambi non c’è stato nulla da fare: i due sono deceduti sul colpo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco della sede centrale, impegnati nelle complesse operazioni di messa in sicurezza della vettura, ancora instabile lungo il pendio, per evitare che potesse scivolare ulteriormente verso il basso. Contestualmente è stata avviata una perlustrazione dell’area per escludere la presenza di altre persone coinvolte nell’incidente. Le cause della drammatica fuoriuscita di strada sono ancora in corso di accertamento.  Aggiornamento ore 17:00 Concluse le operazioni di recupero dei due anziani deceduti dopo essere finiti con l’auto in una scarpata di circa cento metri in una zona particolarmente impervia della frazione di Cervara. L’intervento è stato portato a termine con l’ausilio del Drago 158 alzatosi dal reparto volo dei vigili del fuoco di Pescara. Esclusa la presenza di altre persone coinvolte.

03/12/2025 16:19
Civitanova, aggressione e oltraggio alle forze dell'ordine: in manette un 52enne

Civitanova, aggressione e oltraggio alle forze dell'ordine: in manette un 52enne

 I Carabinieri della Stazione di Civitanova Marche hanno messo fine alla latitanza, rintracciando e traendo in arresto un cittadino albanese di 52 anni, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo, sebbene residente a San Severino Marche, dimorava stabilmente nella cittadina rivierasca. Il provvedimento è stato eseguito in ottemperanza a un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Macerata. La condanna definitiva a carico del 52enne è relativa ai reati di “resistenza, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale”, commessi a San Severino Marche nel dicembre del 2022. In virtù del provvedimento restrittivo, l'uomo dovrà espiare una pena di dieci mesi di reclusione. Dopo essere stato rintracciato e accompagnato presso gli uffici del Comando Stazione di Civitanova Marche per le formalità di rito, il 52enne è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Fermo, dove è stato messo a disposizione dell’autorità Giudiziaria mandante.

03/12/2025 14:20
Rapina, truffa e maltrattamenti in famiglia: arrestato un 34enne a Macerata

Rapina, truffa e maltrattamenti in famiglia: arrestato un 34enne a Macerata

MACERATA - Un pluripregiudicato di 34 anni, operaio originario della Toscana ma residente in città, è finito in manette ieri pomeriggio, 2 dicembre, grazie all'intervento dei poliziotti della Squadra Mobile della questura di Macerata. L'arresto è avvenuto nell’ambito dei servizi di prevenzione e repressione dei reati predatori. Gli agenti hanno proceduto al controllo del soggetto, scoprendo che a suo carico pendeva un grave provvedimento: un ordine di esecuzione in carcere e di pene concorrenti, emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pistoia. L’uomo, già noto alle forze dell'ordine per reati contro la persona e il patrimonio, è stato immediatamente condotto in Questura per gli accertamenti foto dattiloscopici di rito. Il provvedimento restrittivo è scaturito dalla sua responsabilità in una serie di reati commessi tra il 2011 e il 2013, che includono episodi di rapina, truffa, maltrattamenti in famiglia e lesioni. Al termine delle formalità di rito, l'operaio 34enne è stato tradotto presso la Casa di Reclusione di Fermo, dove dovrà scontare una pena definitiva di 3 anni e 7 mesi di reclusione.

03/12/2025 13:00
Affitti in nero, scoperti redditi non dichiarati per oltre 111mila euro: operazione della Finanza a Camerino

Affitti in nero, scoperti redditi non dichiarati per oltre 111mila euro: operazione della Finanza a Camerino

Una vasta operazione della Guardia di Finanza della Tenenza di Camerino ha portato alla luce un articolato sistema di locazioni in nero e comodati d'uso gratuito fittizi, con la conseguente contestazione di 111.504 euro di redditi fondiari non dichiarati. L’attività ispettiva è stata avviata dopo l’analisi delle banche dati in uso al Corpo, dalle quali è emersa la posizione di un proprietario di numerosi immobili che aveva registrato diversi contratti di comodato gratuito. Una situazione fin da subito ritenuta sospetta dai finanzieri, poiché tra i comodatari - quasi tutti cittadini stranieri - e il proprietario non risultava alcun legame di parentela o altre circostanze tali da giustificare l'utilizzo gratuito delle abitazioni. Secondo gli investigatori, l’operazione appariva "irragionevole, antieconomica, irreale e immotivata", inducendo i militari ad approfondire il caso. Gli elementi raccolti, definiti "gravi, precisi e concordanti", hanno permesso di stabilire che i comodati erano in realtà locazioni simulate, utilizzate per occultare i redditi provenienti dagli affitti. Le verifiche hanno inoltre interessato altri immobili formalmente coperti da contratti di locazione regolari: anche in questi casi è emerso che i documenti erano stati registrati solo in un secondo momento, e per un periodo inferiore rispetto alla reale occupazione degli immobili. Attraverso la ricostruzione analitica e l'applicazione della presunzione prevista dall'articolo 41-ter del D.P.R. 600/1973 - che considera esistente un rapporto di locazione anche nei quattro anni precedenti in caso di omessa registrazione - i finanzieri hanno determinato l’ammontare dei redditi non dichiarati, assumendo come base il 10% del valore catastale dei fabbricati. Dalle verifiche è emerso inoltre che il proprietario aveva omesso di presentare la dichiarazione dei redditi in alcune annualità e, in altre, aveva presentato una dichiarazione infedele, riportando esclusivamente i compensi da lavoro dipendente e omettendo quelli derivanti dalle locazioni. L’operazione si inserisce nell’ambito del più ampio piano di controlli disposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Macerata, volto a contrastare sistematicamente le locazioni in nero e i cosiddetti "comodati simulati", fenomeni che danneggiano l’erario e alterano il mercato immobiliare regolare.

02/12/2025 11:50
Potenza Picena, auto contro un albero: ragazza in ospedale per accertamenti

Potenza Picena, auto contro un albero: ragazza in ospedale per accertamenti

POTENZA PICENA - Auto finisce contro un albero: necessario l'intervento dei vigili del fuoco. È quanto avvenuto poco dopo le 17:00, in contrada San Girio. Ancora in corso di accertamento le cause del sinistro.  Alla guida c’era una ragazza, rimasta bloccata nell’abitacolo dopo l’impatto. La squadra del distaccamento di Civitanova Marche dei vigili del fuoco, insieme al personale del 118, è riuscita a estrarre la conducente e a consegnarla ai sanitari, che l’hanno poi trasferita in ospedale per ulteriori verifiche. Le sue condizioni non sono gravi. Sul posto è intervenuta anche la polizia locale, impegnata nei rilievi necessari a ricostruire la dinamica dell’incidente.

01/12/2025 18:40
Valfornace, procede a zig-zag con la bici e rifiuta l'etilometro: denunciato 30enne

Valfornace, procede a zig-zag con la bici e rifiuta l'etilometro: denunciato 30enne

Intensificazione dei servizi di controllo del territorio nel fine settimana da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Macerata. A Valfornace, un posto di controllo dei Carabinieri della Stazione di Serravalle di Chienti ha intercettato un ciclista che, alla guida di una bicicletta, eseguiva manovre pericolose e procedeva a “zig-zag”.  Fermato il mezzo, i militari hanno notato chiari segni di ebbrezza alcolica nel 30enne di nazionalità rumena alla guida. Nonostante le ripetute richieste di sottoporsi all'accertamento etilometrico, il giovane ha opposto un netto rifiuto. Per tale comportamento, il 30enne è stato denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria.

01/12/2025 13:18
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