Rapine, pestaggi e accoltellamento, minorenni violenti a Porto Recanati: la Procura li rieduca con lavori sociali
La procura minorile delle Marche, guidata da Cristina Tedeschini dal maggio 2024, ha fatto il punto su reati, strategie e tendenze: «Dall’inizio del 2025 abbiamo aperto 492 nuovi procedimenti, circa 2,5 al giorno, con altri 649 casi pendenti del passato». L’attuale impegno ha ridotto di molto il backlog: oggi i fascicoli attivi sono 283, di cui 247 a giudizio ordinario, 19 immediati, 14 con misure cautelari e 4 arresti in flagranza.
I reati raccontano una fotografia realistica: rapine, estorsioni e spaccio, spesso legati a episodi banali un pacchetto di sigarette elettroniche, pochi spiccioli o un capo in meno. Non si tratta di criminalità organizzata, ma di “compagnie che pensano sia normale delinquere”.
Il caso emblematico riguarda le violenze a Porto Recanati da parte di un gruppo di minorenni che si faceva chiamare “N.S.” (non snitch), coinvolto in rapine, pestaggi e perfino un accoltellamento all’Hotel House. Su otto denunciati, cinque hanno ricevuto misure cautelari: tre obblighi comunitari e due detenuti in un istituto. Per loro è partita la messa alla prova: 12 mesi di volontariato, con l’obiettivo espresso dalla procuratrice: «Non vogliamo buttare via la chiave, ma recuperare vite smarrite».
Con questo approccio, la Procura ottiene un 70 % di esito positivo, grazie a percorsi alternativi come affidamento, comunità o lavori sociali. Nonostante la riservatezza imposta dalla normativa, il messaggio è chiaro: “Non è vero che delinquenti minorenni restano impuniti; il nostro sistema prevede addirittura risposte più rapide e misure che favoriscono la reintegrazione”.
A preoccupare è anche l’abuso di stupefacenti tra gli adolescenti e la presenza di disturbi mentali tra le vittime o i protagonisti dei fatti. La radice del fenomeno va spesso cercata nelle famiglie: “La quasi totalità dei ragazzi proviene da nuclei smembrati o con relazioni fragili — italiani o di seconda generazione — e senza un tessuto familiare saldo si perdono”.
Negli ultimi mesi la Regione Marche ha vissuto altri episodi gravi: violenze di gruppo registrate a Fano, Montecchio, Senigallia e le aggressioni ad Ancona su una sigaretta da poche decine di euro unite alla successiva violenza e riprese virali: «I responsabili sono stati individuati», assicura il capo della Squadra Mobile, Carlo Pinto.
"In sintesi, la risposta dei nostri uffici è chiara e tempestiva, conclude: prima si interviene, prima si può aprire la via della riabilitazione. Recuperare anche un solo ragazzo è una vittoria per l’intero sistema, spiega la procuratrice Tedeschini, che invita a non confondere emergenza con emergenzialismo, ma a guardare con fiducia a un percorso che coniuga rigore e speranza".
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