Cultura

Il fondo musicale del Centro Nazionale di Studi Leopardiani si arricchisce grazie alla donazione di Federico Verrigni

Il fondo musicale del Centro Nazionale di Studi Leopardiani si arricchisce grazie alla donazione di Federico Verrigni

Il Fondo Musicale del Centro Nazionale di Studi Leopardiani si è impreziosito grazie alle due nuove composizioni per voci e strumenti, create da Federico Verrigni. Queste opere, ispirate a “La ginestra” e “Alla Luna”, sono state eseguite per la prima volta il 25 gennaio 2024 al Teatro Mazzacorati di Bologna e l’8 giugno successivo nella Sala Bossi del Conservatorio “G. Martini”, dove Verrigni è studente del Biennio di composizione. Accompagnato da Paola Ciarlantini, che ha studiato il fondo, Federico Verrigni ha consegnato personalmente le sue composizioni al presidente del CNSL, Fabio Corvatta. Il giovane compositore ha espresso il suo entusiasmo dicendo: “Ringrazio sentitamente per la splendida e calorosa accoglienza il presidente del CNSL. Considero quanto avvenuto oggi come un traguardo per la mia vita oltre che per la mia carriera di compositore e spero che possa essere la prima di una lunga serie di altrettanto piacevoli collaborazioni con il Centro Nazionale di Studi Leopardiani”. Attualmente, il Fondo Musicale del Centro Nazionale conserva oltre 230 partiture, sia manoscritte che stampate, su supporti analogici e digitali. Dopo un importante intervento di catalogazione e riorganizzazione nel 2021, l’inventario del fondo viene costantemente aggiornato con tutte le nuove donazioni, come quella de “L’infinito” musicato da Massimo Varini e recitato da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Il Presidente Corvatta ha espresso la sua gratitudine verso Federico Verrigni per il suo contributo.

19/07/2024 16:20
Civitanova, premio letterario dell'UniTre: vince Paola Verole Bozzello con "Tana libera tutti"

Civitanova, premio letterario dell'UniTre: vince Paola Verole Bozzello con "Tana libera tutti"

La scrittrice maceratese Paola Verole Bozzello si è classificata prima al Premio letterario dell’Università delle Tre Età di Civitanova Marche. Nel corso della cerimonia che si è svolta domenica 14 luglio, nello spazio della Pinacoteca di Civitanova Alta, sono stati assegnati i riconoscimenti ai finalisti alla sesta edizione del concorso che quest’anno ha avuto come tema la libertà. Il racconto “Tana libera tutti” della Bozzello ha conquistato la giuria lettori, degli studenti e la giuria tecnica. Al secondo posto: “La ruota della fortuna” della civitanovese Barbara Malaisi e al terzo è arrivato “Stelle” di Daniela Duca di Roma. I due i racconti menzionati: “Fin che morti non separi” di Gian Paola Pintus di Oristano e “Il paese della libertà” di Lucia Farabosco di Sapri. La serata è stata presentata da Daniela Gurini ed ha visto alternarsi le performance dei musicisti Maurizio Serafini, Fabio Capponi, Valeria Romitelli e dell’attrice Pamela Olivieri. Il Premio è stato organizzato in collaborazione con il circuito delle Unitre nazionali ed il patrocinio della città di Civitanova Marche, dell’azienda Teatri e dell’I.I.S. “Leonardo da Vinci”. “Siamo soddisfatti per la grande partecipazione al concorso, sono stati 72 gli elaborati che ci sono pervenuti da tutta Italia sul tema della libertà - ha detto la presidente Unitre Marisa Castagna. Ringrazio quanti hanno collaborato alla riuscita del Premio che riproporremo a primavera”.

16/07/2024 16:08
Civitanova, dall'astrattismo geometrico alla scultura: taglio del nastro per "Iskra" di Anna Donati

Civitanova, dall'astrattismo geometrico alla scultura: taglio del nastro per "Iskra" di Anna Donati

Grande partecipazione ieri nello spazio multimediale San Francesco di Civitanova Alta, per il vernissage di Anna Donati “Iskra”, che ha messo in mostra una selezione di 120 opere, realizzate dal 2001 al 2024, e raccontate nel progetto espositivo “La fiamma che arde" firmato dal professor Stefano Papetti e curato dall’architetto Luciano Mei. Per l’occasione sono intervenuti il consigliere regionale Pierpaolo Borroni, che ha portato i saluti del governatore Francesco Acquaroli, il sindaco Fabrizio Ciarapica insieme al presidente del Consiglio comunale Fausto Troiani e all’assessore Roberta Belletti, il presidente dell’azienda Teatri Maria Luce Centioni con il direttore Paola Recchi e il Cda, i critici d’arte professor Roberto Cresti e Stefano Papetti. L’artista Donati, ringraziando le autorità presenti e le tante persone intervenute, ha esternato la propria soddisfazione di aver avuto l’onore di realizzare questa personale nella sua città, e in uno spazio così prestigioso come il San Francesco che ospiterà fino all’8 settembre le più significative opere della sua ricerca artistica: dall’astrattismo geometrico alla scultura, attraverso materiali diversi tra loro che creano un dialogo cromatico e materico con lo spettatore. “Iskra – ha spiegato Papetti - in lingua russa significa scintilla, è il nome d’arte scelto da Anna Donati, artista marchigiana, già allieva di Remo Brindisi durante gli anni di studi all’Accademia di Belle Arti di Macerata che, dopo una carriera nel mondo della moda e della grafica, inizia a dedicarsi dagli anni Novanta esclusivamente all’arte. L’incendio non si limita alla creazione pittorica, ma scende concretamente nella vita per avere un’influenza nel sociale, nella lotta alle ingiustizie. In mostra sono esposte anche le recenti sculture in stoffa della serie conflitti, che ricordano dei sudari insanguinati, tributo da parte dell’artista alle vittime delle guerre in corso tra l’Ucraina e la Palestina; Donati prende infatti una posizione significativa davanti alle ingiustizie e ai drammi della società contemporanea". “Anna Donati lavora per pure analogie, guidata senza pregiudizi estetici dal pensiero della forma, che è la vera forma del suo lavoro, in un labirinto di riflessi senza centro e senza un verso di marcia stabilito: il nome «Iskra», in russo «scintilla», dà fondamento alla sua identità e indica un’accensione come un effetto e una causa. La seguiamo in questo percorso riepilogativo che porta, in realtà, al proprio inizio” ha detto Roberto Cresti.  “L’Amministrazione comunale ha voluto celebrare la straordinaria carriera artistica di una sua concittadina – ha sottolineato il sindaco Fabrizio Ciarapica. Sono particolarmente emozionato per questo progetto, Anna è senz’altro un’esponente di spicco della nostra comunità, sono tanti e alti i suoi contributi alla vita culturale, come succede per i Martedì dell’Arte, una rassegna che coinvolge tanti appassionati”. La mostra è corredata da un catalogo edito da Grafiche Fioroni, con testi critici a cura di Stefano Papetti e Roberto Cresti. Anna Donati studia all’Istituto d’Arte e si perfeziona all’Accademia Belle Arti di Macerata. Con il suo secondo nome: Iskra, dai primi anni Novanta si dedica solo all’arte. Suoi Maestri sono gli antesignani del Futurismo, Klee e Kandinskij. Dai 14 ai 19 anni figurinista presso azienda confezioni femminili “Rogin”, dai 20 ai 38 anni stilista presso la sartoria “Emilia Cavalli” pret-a-porter donna, dai 18 ai 22 anni disegnatrice presso gli architetti Renzo Perugini e Aldo Tomassini Barbarossa, dai 22 ai 24 anni arredatrice presso la ditta “Marcelletti”, dai 29 ai 35 anni progettista grafico-pubblicitaria presso la ditta “Publidia” di Alfredo Paoletti, dai 36 ai 38 anni disegnatrice presso l’architetto Aldo Tomassini Barbarossa. Per cinque anni ha insegnato pittura e disegno presso l’Università della Terza Età, nel1999 è stata impegnata come esperta presso l’Istituto S. Stefano in corsi di disegno e pittura rivolti a soggetti con problemi psicomotori.      

15/07/2024 14:14
Il meglio di Musicultura in onda su Rai 2 e su Rai Italia nel mondo

Il meglio di Musicultura in onda su Rai 2 e su Rai Italia nel mondo

Il meglio di Musicultura 2024 andrà in onda su Rai 2 in seconda serata lunedì 15 luglio e lo stesso giorno Rai Italia diffonderà il programma in ambito internazionale agli oltre 120 milioni di spettatori disseminati nei cinque continenti: Europa, America, Asia, Africa e Oceania. Condotto dall’inedita coppia Carolina Di Domenico e Paola Turci, il programma di Rai 2 proporrà nella suggestiva scenografia dello Sferisterio di Macerata le esibizioni live di Enzo Avitabile, Serena Brancale, Diodato, Filippo Graziani, Nada, Marcin e Carlotta Proietti. Con loro i vincitori del prestigioso concorso di Musicultura, Nico Arezzo, Anna Castiglia, De.Stradis, Nyco Ferrari, Bianca Frau, Helle, Eugenio Sournia e The Snookers. Su Rai 2 si potranno rivivere le intense emozioni della giovanissima Anna Castiglia eletta dal pubblico dello Sferisterio Vincitrice Assoluta del Festival 2024, alla quale sono andati gli ambiti 20 mila euro del Premio Banca Macerata.  Il programma televisivo, firmato da Matteo Catalano e dal direttore artistico del Festival, Ezio Nannipieri, per la regia di Duccio Forzano, vede anche la partecipazione di Rai Radio1, la radio ufficiale di Musicultura, che ha seguito l’evento con Duccio Pasqua, Marcella Sullo e John Vignola. Completano e impreziosiscono il racconto del Festival RaiNews 24, RaiNews.it, TgR, Rai Italia, RaiPlay e RaiPlaySound.  Seguitissima dai mass media nazionali, Musicultura si riconferma un attrattore culturale e turistico delle Marche peculiare, una primaria vetrina che promuove tutto l’anno il territorio grazie ai prodotti multipiattaforma che il Festival produce e diffonde anche in collaborazione con Rai, main media partner del Festival. Dall’inizio dell’anno, le diverse fasi della manifestazione sono state documentate da 14 dirette streaming sui social e su RaiPlay che hanno raggiunto 3 milioni di utenti, da 7 special di Rai Radio1 trasmessi in diretta da Macerata e da Recanati, seguiti da oltre 2 milioni di radioascoltatori. Spettacoli live, dirette streaming e radiofoniche di Rai Radio1, servizi e speciali dedicati su Tg1, Tg2, Tg3, Rai News 24, Rainews.it, RaiTgr,  Rai Italia, Gr1, Gr2, Gr3, e centinaia di  articoli realizzati dalle principali testate giornalistiche nazionali che hanno seguito direttamente il Festival, il tutto condito dai  numerosi contenuti web e social, sono il mix trasversale di comunicazione  che Musicultura ha offerto per la promozione della canzone popolare e d’autore e della regione Marche anche per l’edizione 2024. Il lungo percorso di Musicultura culminerà lunedì 15 luglio con lo special in onda su Rai 2 e su Rai Italia, due ore di grande musica e spettacolo dal cuore delle Marche, che il Festival da anni contribuisce a far conoscere ed apprezzare a milioni di Italiani della penisola e dei cinque continenti nel mondo.

13/07/2024 19:01
Arte biomimetica, Roberto Giacomucci svela '1+1=3' al Museo Civico di Recanati

Arte biomimetica, Roberto Giacomucci svela '1+1=3' al Museo Civico di Recanati

Sabato 13 luglio 2024 verrà inaugurata, a partire dalle ore 18, la mostra “1+1=3 | Elementi di Biomimica” dell’artista Roberto Giacomucci, nella prestigiosa cornice del Museo Civico di Villa Colloredo Mels, nel cuore del centro storico di Recanati.  Una selezione di opere che definisce, negli spazi della Sala Adelaide Gigli, un percorso espositivo di particolare rilievo creativo, con risvolti estetici e concettuali corroborati da una peculiare tecnica di realizzazione dei lavori che trae origine anche dalla conoscenza e confidenza con materiali e lavorazioni industriali. Roberto Giacomucci (Ancona, 1960) è infatti già noto per la sua premiata attività di architetto e designer (giacomuccidesign.com), grazie ad una carriera per importanti progetti e brand italiani con creazioni che più volte gli sono valse la menzione al Compasso d’Oro. La curatela della mostra, patrocinata dal Comune di Recanati, è stata affidata a Giorgio d’Orazio, curatore indipendente legato in particolare alla figura di Joseph Beuys, il Maestro della Difesa della Natura. Sono 13 i “dittici” esposti, ovvero coppie di opere di dimensione 70x100 cm, incorniciate in metallo, dal valore cromaticamente evocativo e in dialogo fra loro; un corpus di lavori che determina un’impaginazione visuale dello spazio, complice anche un particolare allestimento, capace di suggestionare per varietà e potenzialità visiva: dimensioni aniconiche in cui lo sguardo può interrogarsi sulla percezione di una reale evidenza quanto del celato dalla realtà dell’opera.  “È così che la Natura, grazie al filtro dell’artista, può ritrovare la propria immagine attraverso un “fare” antropizzato, - si legge nelle note del curatore che accompagnano la mostra, - “un “inganno” che evidenzia la polivalenza della materia quando incontra il sentimento creativo, la visione poetica. È il caso della “biomimica” di Roberto Giacomucci, una “imitazione” della natura attraverso l’uomo che diventa sintonizzazione della vita su frequenze di equilibrio ad alto contenuto di bellezza. Le opere, questi “elementi di biomimica”, danno lo spunto al concetto sottinteso alla mostra, 1+1=3: è la somma dei dittici esposti, così come il rapporto visivo tra fruitore e opera, a creare una sinergia di due elementi capace di produrre un risultato maggiore della semplice somma degli stessi”. La mostra, visitabile fino a metà settembre, chiuderà con un finissage, il sabato 14 settembre 2024 a partire dalle ore 18, durante il quale sarà presentato e distribuito il catalogo di “Roberto Giacomucci. 1+1=3 | Elementi di Biomimica”, con immagini delle opere, testi critici e biografici sull’artista.  

11/07/2024 12:11
"Shakespeare nel Parco", Francesco Montanari e Franco Branciaroli protagonisti in "Amleto"

"Shakespeare nel Parco", Francesco Montanari e Franco Branciaroli protagonisti in "Amleto"

Nell’ambito del festival teatrale "Shakespeare nel Parco", ideato dalla compagnia Proscenio Teatro con il patrocinio del comune di Fermo e Amat, il 12 luglio Villa Vitali alle 21:15 ospiterà la messa in scena dell’Amleto che vede protagonisti i due noti attori teatrali e televisivi Francesco Montanari e Franco Branciaroli.  Francesco Montanari, attore di teatro diplomato all’Accademia Silvio d’Amico di Roma, cinema e serie tv, è il volto indimenticabile del Libanese nella serie Romanzo Criminale prodotta da Cattleya e Sky Cinema (2008-2010) ed è stato protagonista della fiction Il Cacciatore trasmessa su Rai 2.  Franco Branciaroli è un attore e regista teatrale fra i più importanti nel panorama italiano. Dopo il diploma presso la Civica Scuola del Piccolo Teatro di Milano, ha lavorato a lungo con nomi di spicco del teatro quali Aldo Trionfo, Carmelo Bene, Luca Ronconi, Giovanni Testori.  Oltre che in televisione, ha poi lavorato al cinema con Michelangelo Antonioni (Il mistero di Oberwald), Mikos Jancso (Vizi privati e pubbliche virtù) e Tinto Brass (La chiave, Miranda, Così fan tutte, L’ uomo che guarda).  Diretti da Daniele Sacco e insieme agli attori Sara Bertelà e Francesco Acquaroli, Branciaroli e Montanari danno vita a una rilettura dell’Amleto nella Danimarca degli anni '30 del Novecento.  Chiuso nella sala cinema del palazzo di famiglia, il principe Amleto (interpretato da Montanari) rivive - in un perpetuo incubo - la notizia della morte del padre (il cui fantasma è interpretato da Branciaroli), al quale lo lega tuttora un rapporto simbiotico. Il desiderio di vendetta nei confronti dello zio Claudio lo rende cieco, dando il via ad una dolorosa catena di morte e distruzione. Gli ambienti sonori sono a cura di Francesco Sarcina, la produzione è di Ente Teatro Cronaca, LVF – Teatro Manini di Narni e Teatro Segreto. L’evento prevede un biglietto d’ingresso (20 euro intero - 15 euro ridotto per over 65, collaboratori e allievi di Proscenio Teatro e abbonati Teatro dell’Aquila) acquistabile nei giorni precedenti o prima dello spettacolo presso la biglietteria di Villa Vitali o online sul sito Vivaticket, mentre è a ingresso libero per i ragazzi entro i 18 anni di età. 

07/07/2024 19:00
Pieve Torina, il paese delle fiabe secondo Gianni Rodari: al via Fabulando

Pieve Torina, il paese delle fiabe secondo Gianni Rodari: al via Fabulando

Il 5 luglio Pieve Torina si trasforma nel “Paese di Fabulando” dando vita alla “Festa delle Fiabe”.«È un progetto in continuità con il Premio letterario Fabulando intitolato a Gianni Rodari» sottolinea il sindaco, Alessandro Gentilucci. «Quest’anno abbiamo voluto creare un evento doppio: domani, il momento per vivere l’esperienza della fiaba in modo diretto attraverso spettacoli teatrali, di fuoco, di giocoleria e magia, per stimolare l’incantamento e le emozioni nei più piccoli ma anche nei genitori». Un mondo fantastico dove sarà possibile scivolare e rimbalzare sui gonfiabili, giocare con le bolle di sapone, ballare, mangiare zucchero filato e partecipare alla Gran Cena delle Fiabe. Lo scorso 5 giugno, invece, è stato il giorno della premiazione dei migliori elaborati che hanno partecipato a Fabulando. «Il Premio - conclude Gentilucci - incentrato su tematiche legate all’infanzia, alla scuola, ai più giovani, è organizzato e gestito in toto dal Comune di Pieve Torina ed è sinonimo di apertura, di confronto, di creatività e anche, in prospettiva, di turismo, perché legato ad un piano di promozione complessiva del territorio che punta su ambiente, benessere, servizi, buon cibo e cultura. Una sfida che Pieve Torina intende vincere». L’appuntamento nel “Paese di Fabulando” è per domani pomeriggio, 5 luglio, al Parco Rodari con ingresso gratuito a partire dalle ore 17. Si proseguirà fino a sera con uno spettacolo dedicato proprio al grande scrittore piemontese: “100 schegge di Rodari”.

04/07/2024 17:02
Macerata, "Giura che senza me mai più godrai": Paola Giorgi e Cesare Catà in scena a Palazzo Buonaccorsi

Macerata, "Giura che senza me mai più godrai": Paola Giorgi e Cesare Catà in scena a Palazzo Buonaccorsi

Sabato 6 luglio prosegue "Buon’Estate", rassegna di arti performative a Palazzo Buonaccorsi promossa dal comune di Macerata con l'Amat, il contributo di Regione Marche e MiC. Alle ore 21 il cortile ospita "Giura che senza me mai più godrai", una lezione-spettacolo sulle Eroidi di Ovidio messa in scena da Paola Giorgi e Cesare Catà, anche autore del testo. Quattro eroine in cerca di attrice. E la trovano, in Paola Giorgi. Fillide, Briseide, Fedra, e Ipermestra sono le mitiche ‘Heroides’ ovidiane che torneranno in vita grazie al volto e alla performance dell’artista marchigiana, pronta ad impersonarle in ‘Giura che senza me mai più godrai’. Più che uno spettacolo, una ‘lezione-spettacolo’, format ormai collaudato nel felice connubio artistico tra Paola Giorgi e Cesare Catà, che in questi ultimi anni hanno narrato in chiave innovativa ed originale molti personaggi universali della letteratura e della mitologia.  Prodotta da Bottega Teatro Marche, ‘Giura’ è una performance che sta già facendo parlare di sé ribaltando totalmente il paradigma del racconto della donna, si prepara ad attestarsi come una delle ‘perle’ più significative messe in scena da questa operosa compagnia indipendente, guidata da Agnese Paolucci e con direttore artistico la stessa Giorgi, che si sta distinguendo nel panorama della produzione teatrale di qualità. Musicata da Ludovica Gasparri, la performance di Giorgi e Catà trasforma la celebre opera in distici elegiaci di Ovidio in quattro piccoli monologhi, nei quali ciascuna eroina viene immaginata rivolgersi al proprio uomo lontano. Quattro donne diverse, quattro diversi tipi di rapporto uomo-donna, impersonati da una sola attrice in scena che, nel tempo sospeso della lezione-spettacolo, diventa ciascuna di loro, ripercorrendone le parole, gli entusiasmi e i terrori, secondo una narrazione critica originale che contestualizza le loro storie. E che, soprattutto, le rende assolutamente consapevoli, in modo inedito, della loro femminilità. Una cifra, questa, distintiva, nei lavori di Paola Giorgi, non nuova a portare in scena personaggi di donna per analizzare il tema del ‘femminile’ da molteplici angolazioni. Un lavoro mai facile, tanto più oggi.   

04/07/2024 11:40
Svelata la "Turandot" che andrà in scena allo Sferisterio: sprazzi contemporanei ma fedeltà all'originale

Svelata la "Turandot" che andrà in scena allo Sferisterio: sprazzi contemporanei ma fedeltà all'originale

L'attesa era tanta, con una lunga fila di spettatori al Teatro Lauro Rossi già mezz’ora prima dell’inizio, per la presentazione di Turandot come primo appuntamento di "Tutti all’opera", il nuovo progetto del Macerata Opera Festival per coinvolgere la città, ideato da Paolo Gavazzeni. Con lui sul palcoscenico il direttore d’orchestra Francesco Ivan Ciampa, il regista Paco Azorín, i soprani Olga Maslova (Turandot) e Ruth Iniesta (Liù), il tenore Angelo Villari (Calaf) e il pianista accompagnatore Simone Savina. Il direttore artistico del Mof ha tracciato in breve i caratteri del compositore e gli aspetti inessenziali dell'opera, svelando insieme ai protagonisti alcuni aspetti della nuova produzione del capolavoro che debutterà allo Sferisterio il prossimo 19 luglio e che si avvia a segnare il primo sold out dell’anno. In particolare, il direttore Ciampa ha sottolineato la capacità della musica di Puccini di arrivare nel cuore dello spettatore, travolgendolo completamente, accarezzandolo, talvolta ferendolo con alcune scelte forti che smuovono le coscienze ma che rendono l’opera sempre viva e attuale. Con il regista Azorín, Gavazzeni ha svelato che l’opera terminerà con la morte di Liù, dove cento anni fa si fermò anche la penna del compositore e come fu fatto anche alla prima esecuzione al Teatro alla Scala il 25 aprile 1926. Inoltre, presentando in anteprima uno dei costumi (firmati dal celebre stilista spagnolo Ulises Mérida) ha svelato alcuni tratti dello spettacolo, che avrà degli aspetti contemporanei ma sarà rispettoso della teatralità e dell’originale ambientazione "nel tempo delle favole", con un omaggio al luogo e alla storia del festival, una lettura aggiornata del celebre specchi di Svoboda. I tre interpreti presenti hanno quindi interpretato al pianoforte tre celebri momenti dei loro personaggi, “Tu che di gel sei cinta” (Iniesta-Liù), “Straniero, ascolta” (Maslova-Turandot) e “Non piangere Liù” (Villari-Calaf), strappando calorosissimi applausi al tanto pubblico presente. Prossimo appuntamento da non mancare sabato 6 luglio (Teatro Lauro Rossi, ore 19) per la presentazione di Norma con il direttore d’orchestra Fabrizio Maria Carminati, la regista Maria Mauti, i soprani Marta Torbidoni e Roberta Mantegna, il tenore Antonio Poli. Quindi spazio alle prove d’assieme aperte al pubblico che costituiscono un’occasione unica per scoprire le professionalità e il lavoro che sta dietro alla preparazione di uno spettacolo: per conoscere in anteprima i dettagli dall’allestimento di Turandot rimangono gli ultimi posti (biglietto 10 euro intero / 7 euro under30) per lunedì 8 luglio alle ore 18 (sold out quelle delle ore 21); quindi ci saranno due sessioni di prove di Norma giovedì 11 luglio sempre alle ore 18 è alle ore 21. Con il biglietto delle prove d’assieme, gli under30 potranno acquistare anche un biglietto per uno spettacolo al prezzo speciale di 30 euro nel settore rosso. Venerdì 5 luglio invece secondo appuntamento della nuova finestra televisiva nazionale del Macerata Opera Festival: su Classica HD (Sky canale 136) andrà in onda la seconda delle dieci “Cartoline dallo Sferisterio. 60° Macerata Opera Festival 2024” a cura del direttore artistico Paolo Gavazzeni, che ogni settimana proporrà due diversi contenuti legati alla realizzazione del festival. Dopo il primo speciale dedicato allo “Sferisterio a scuola”, venerdì 5 luglio sempre alle ore 20.10 (in replica sabato mattina, domenica pomeriggio, lunedì mattina) sarà la volta di “Sartoria e i costumi”, per conoscere da vicino il lavoro di preparazione di Turandot e Norma insieme ai costumisti Ulises Mérida e Nicoletta Ceccolini e ai sarti del festival. Le “Cartoline dallo Sferisterio” sono realizzare da Alia Simoncini con Luna Simoncini e prodotte da Piero Maranghi.

04/07/2024 11:04
"Meridio erutta, tutta Napoli è distrutta", a Macerata volantini criptici e provocatori: ecco cosa c'è dietro

"Meridio erutta, tutta Napoli è distrutta", a Macerata volantini criptici e provocatori: ecco cosa c'è dietro

Macerata "tappezzata" da volantini contenenti frasi provocatorie riguardanti vari pregiudizi verso chi proviene dal sud, in particolare da Napoli. Lancio promozionale a effetto per il nuovo singolo di Meridio, artista emergente di origini campane, ma residente da diversi anni nelle Marche. È proprio lo stesso Meridio a raccontarsi e a spiegare le difficoltà che un ragazzo di 25 anni ha dovuto superare per far arrivare la sua arte senza pregiudizi. Perché Macerata è stata invasa da questi manifesti apparentemente discriminatori verso il sud? "Questi manifesti sono provocatori, per riportare dei luoghi comuni che la gente pensa, dice, spesso anche non scherzosamente. Ho voluto creare insieme a Toty, il mio producer e direttore artistico, dei manifesti che attirassero l'attenzione con delle frasi purtroppo tristemente usate ai nostri giorni". E cosa c'entrano i manifesti con la musica? "Il mio ultimo singolo "Non Cambia" parla di molte cose, amore, crescita e anche il trasferimento dalla Campania alle Marche, che per me è stato molto difficile in termini di abitudini, amicizie e passioni da coltivare. "Il mio nome non cambia, questa city non cambia, le regole né il mood" cita la canzone". In che modo questi luoghi comuni ti hanno provocato difficoltà? "A scuola sono sempre stato il diverso, il ragazzo del sud che fa musica, spesso in dialetto ma anche in italiano con accento partenopeo, motivo di aspre critiche e preconcetti. Io voglio solo che la gente prima di giudicarmi ascolti la mia musica e ciò che voglio trasmettere, e in seguito lasci un giudizio. Non voglio essere il ragazzo di Napoli che fa musica nelle Marche, ma semplicemente un artista italiano che ha molto da comunicare. Detto ciò voglio precisare che ho molti amici qui, fatti negli anni, anche marchigiani, che mi hanno dimostrato stima, rispetto e sostegno, nonostante non fossi del posto. In primis Andrea, il proprietario del Monterosa Records". Parlaci del Monterosa Records "Il Monterosa è il mio studio, ma anche la mia seconda famiglia. Partiti dal garage di Andrea, un mio caro amico, io insieme ad altri ragazzi, sia di Napoli che delle Marche, abbiamo creato uno studio di registrazione da zero, per produrre, scrivere e registrare la nostra musica. Questo posto è usato da diversi ragazzi del posto che registrano le loro canzoni e passano dei momenti di spensieratezza e arte insieme. Ecco, questa è la mia idea di musica. Musica che unisce le persone e non che le divide". Ma quindi, tornando ai volantini, non credi sia sbagliato "imbrattare" luoghi pubblici? "Io e il mio team siamo stati molto attenti ad attaccare, con colla facilmente rimovibile, solo in muri già usurati e pali della luce, evitando monumenti, proprietà private e qualsiasi muro pulito e/o nuovo.In ogni caso volevo mandare un messaggio forte e avevo bisogno che fosse visibile a tutti. Non nego che è anche stata un'ottima idea per promuovere la canzone e far arrivare il pezzo a più persone possibile".

29/06/2024 17:36
Macerata, rinnovato il Consiglio della società civile dello Sferisterio: Sinigallia nuovo presidente

Macerata, rinnovato il Consiglio della società civile dello Sferisterio: Sinigallia nuovo presidente

Cattedrale di San Giovanni piena per il concerto di Musica Sacra Note d’organo con i maestri Andrea Inghisciano al cornetto e Marco Mencoboni all’organo. L’appuntamento musicale è stato ideato dalla Società civile dello Sferisterio eredi cento consorti che ha chiesto la collaborazione alla Diocesi di Macerata per la sua realizzazione, con il patrocinio della città di Macerata. La serata si è aperta con il saluto del presidente della Società Civile dello Sferisterio – Eredi dei Cento Consorti, Riccardo Sinigallia, che ha brevemente ricordato lo spirito munifico dei cento cittadini maceratesi che nel 1821 diedero inizio all’impresa di edificare lo Sferisterio. Ricordo che gli attuali eredi intendono mantenere vivo presso la cittadinanza, dopo la cessione gratuita del monumento al Comune avvenuta nel 1985. Sono state eseguite musiche sacre barocche di Merulo, Willaert, Rodio, Gregori, Pellegrini, da Viadana, Trabaci, Monteverdi, Felice Sances, Storace e Roncaglia, inframezzate da riflessioni di monsignor Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata. L’organo, suonato da Mencoboni, è stato recentemente restaurato e ha evidenziato l’eccezionale risposta acustica della cattedrale. Costruito nel 1792 dal famoso artigiano Callido, è stato portato nella Collegiata di San Giovanni nel 1812, dopo la demolizione della chiesa di San Francesco. Il concerto ha rappresentato anche la prima occasione di presentazione del Consiglio della Società civile dello Sferisterio – eredi dei cento consorti, recentemente rinnovato, che risulta composto dal presidente, Riccardo Sinigallia, dal vicepresidente Pierluigi Pianesi, dal segretario – economo Nicoletta Minestroni, dai consiglieri Massimiliano Cingolani, Vieri Cicconi, Stefano Perugini e il sindaco pro tempore della città di Macerata. Il dottor Walfrido Cicconi, che per oltre tre decenni ha ricoperto con impegno e dedizione la carica di presidente, è stato nominato presidente emerito: a lui va il ringraziamento per gli anni di presidenza e per le lotte sostenute atte a tenere alto il nome e il valore dell’associazione.  

29/06/2024 15:50
Macerata, inaugurata la mostra Vis-à-vis: il ritratto diventa metafora per comprendere il contemporaneo

Macerata, inaugurata la mostra Vis-à-vis: il ritratto diventa metafora per comprendere il contemporaneo

Dal 29 giugno 2024 al 12 gennaio 2025 i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi presentano la mostra Vis-à-vis, una riflessione inedita sulla ritrattistica settecentesca e contemporanea, a cura di Elsa Barbieri, Massimo Francucci e Giuliana Pascucci, con oltre 60 opere che accostano maestri del passato e artisti del presente, italiani e internazionali Dopo la preview del mattino dedicata alla “stampa”, l’esposizione è stata inaugurata ieri, venerdì 28 giugno, alla presenza del sindaco Sandro Parcaroli,dell'assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta e delle maggiori autorità civili e militari.  Una mostra audace ed esclusiva:“I meravigliosi spazi espositivi dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi ospitano una mostra che si inserisce all’interno di un percorso, che abbiamo deciso di avviare e stiamo proseguendo in modo magistrale - ha detto il sindaco Sandro Parcaroli - che valorizza la tradizione ‘contaminandola’, virtuosamente, con l’arte contemporanea. Vis-à-vis, una mostra audace ed esclusiva, arricchisce ulteriormente la proposta culturale della città di Macerata che sta ritrovando il suo ruolo di punto di riferimento, a livello artistico, nel panorama nazionale”.  Un percorso fatto di relazioni e connessioni “Vis-à-vis ai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, una mostra in cui il ritratto diventa metafora per capire e interpretare il contemporaneo e noi stessi che, seppur abbiamo a disposizione una serie di linguaggi e strumenti, spesso ignoriamo o sottovalutiamo la capacità degli artisti di invitarci a osservare e a osservarci – ha affermato l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta -.  Il ruolo di museo oggi crediamo sia anche quello di diventare luogo in cui la creazione dell’oggi diventi eredità per il domani, capire da dove veniamo e guardare alle creazioni dei nuovi artisti. Da qui nasce un viaggio nella ritrattistica dal 1700 a oggi in un percorso fatto di relazioni e connessioni, una rete tra artisti e curatori, prestatori e musei che insieme a tutti noi si interrogano sul senso di una mostra in un museo civico di provincia nel 2024, che però dialoga con le più grandi istituzioni nazionali ed internazionali per rinnovare una modalità espositiva che permetta anche al suo patrimonio di valorizzarsi e farsi conoscere. L’auspicio è che la mostra offra ai visitatori, che vorranno fare visita ai nostri musei, lo stupore in cui si incontrano mondi diversi, emozioni e spunti per affrontare e comprendere il presente. Un’operazione colta e raffinata che qualifica il lavoro fatto in questi anni dai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi che vorremmo sempre più far conoscere a un pubblico nuovo che vorremmo che tornasse più volte a Macerata per apprezzare ogni volta spunti e visioni nuove”.  Un originale percorso artistico In mostra dialogano opere di autori settecenteschi - Pier Leone Ghezzi, Sebastiano Ceccarini, Carlo Magini -, artisti contemporanei - Evgeny Antufiev, Eduardo Arroyo, Matthew Attard, Luigi Bartolini, Joseph Beuys, Marco Cingolani, Michelangelo Consani, Fabrizio Cotognini, Enzo Cucchi, Thomas De Falco, Antony Gormley, Maggi Hambling, Diango Hernández, Leiko Ikemura, Jiri Kolar, Carlo Maratta, Mark Manders, Annette Messager, Fulvio Morella, Roman Opalka, Laura Paoletti, Vettor Pisani, David Reimondo, Klaus Rinke, Kiki Smith -, insieme alle prestigiose collezioni del museo, in particolare autori del ‘900 fra cui Nanda Vigo, Osvaldo Licini, Aligi Sassu, attraverso un percorso espositivo che si snoda lungo tutti i piani e le affascinanti sale di Palazzo Buonaccorsi. Un originale incontro artistico dal Settecento, il Secolo d’oro della ritrattistica marchigiana, al Contemporaneo, che traccia le traiettorie di studio di quanto la percezione visiva - di un ritratto - sia frutto di un processo di selezione, integrazione e intuizione in cui intervengono, oltre alla facoltà visiva, il dato reale, la coscienza, l’adesione affettiva, la memoria individuale e la messa a fuoco morale. Attraverso la selezione di opere esposte, la mostra si propone di dare conto sia dell’evoluzione del genere artistico del ritratto, sia di alcuni fra gli esemplari settecenteschi più importanti, vividi e a volte sorprendenti. Emergono così anche le diverse possibilità all’epoca affidate al pittore stesso, di caratterizzare la figura con l’ambiente circostante, di inserire elementi che richiamassero il ruolo sociale e le passioni del soggetto ritratto, tanto quanto la profondità della lettura psicologica, che dipendeva spesso anche dal livello di confidenza che legava l’artista all’effigiato.  Il percorso espositivo La mostra si articola in tutti gli ambienti espositivi di Palazzo Buonaccorsi, dalle sale dedicate alle mostre temporanee alla Pinacoteca d’Arte Antica e Moderna fino al Museo della Carrozza. L’esplorazione assomiglia a una caccia al tesoro, una ricerca che coinvolge i visitatori nella scoperta delle opere, degli artisti, del museo e delle sue collezioni permanenti. Ogni sezione fa storia a sé, approfondendo da un’angolazione particolare la questione del volto e facendo emergere, col succedersi delle incursioni settecentesche e contemporanee, il rapporto che intercorre fra le pratiche del ritratto e la rivelazione dell’identità di un singolo individuo e di una comunità. Le sale dedicate alle mostre temporanee, situate nell’ala ovest di Palazzo Buonaccorsi, ospitano il “faccia a faccia” tra la ricerca dell’identità umana e l’approfondimento sulla ritrattistica di uno dei pittori più rappresentativi del Settecento: Pier Leone Ghezzi (Roma, 8 giugno 1674 - 6 marzo 1755). I suoi ritratti, così come gli autoritratti, mostrano una eccezionale capacità di trattare la materia pittorica, di leggere e trasmettere la personalità del ritrattato, una dote questa a lungo perfezionata dall’uso della caricatura da lui condotta al di là dell’ambito più ristretto verso una sistematicità e un apprezzamento mai visti in precedenza. Alla caratterizzazione dei volti perpetuata da Pier Leone Ghezzi fanno da contro altare Eduardo Arroyo, Enzo Cucchi, Annette Messager, Roman Opalka, Klaus Rinke, Laura Paoletti, Antony Gormley, Jiri Kolar e Mark Manders, che con le loro opere tendono a restituire la visione dell’umano sia sul piano individuale che su quello sociale. Tra queste, l’installazione Isolated Bathroom / Composition With Four Colors (2010-2014) di Mark Manders - noto per le sue grandi figure in bronzo che sembrano argilla sbozzata, bagnata o scrostata - rende l’idea di sé trasferendo la visione soggettiva e la dimensione interiore allo spazio espositivo. L’Autoritratto (fine XVII/inizio XVIII) di Carlo Maratta fronteggia l’omaggio a Van Gogh (2011) di Enzo Cucchi: entrambi artisti marchigiani di successo a Roma e portabandiera di movimenti che si richiamavano in vari modi alla tradizione. L’Autoritratto (1754) di Pier Leone Ghezzi si specchia in quelli di Opalka; il primo registrava i cambiamenti nella propria persona rispetto al suo ruolo nella società, modulando il tutto nei diversi generi affrontati (ritratto ufficiale e caricatura), mentre il secondo ha utilizzato il suo volto quale semplice superficie atta a registrare, tra un esemplare e l’altro, lo scorrere del tempo.    Le opere nel Museo della Carrozza Nello storico Museo della Carozza, la Pala (1983) di Joseph Beuys e l’Autoritratto (2021) di Fulvio Morella pongono una questione fondamentale: tendiamo a definire un’immagine reale perché è immediata, ma spesso ciò che si percepisce come immediato è in realtà un rapporto tra esperienza e medium. Il ritratto si figura anche nei segni rapidi e gestuali di Maggi Hambling, nell’intreccio manuale di Thomas De Falco, nel corpus magnum di Vettor Pisani e nella narrazione di Michelangelo Consani, da cui emerge un vincolo tra animali ed esseri umani che può essere complesso tanto quanto quello che ci lega ad altre persone.  Le collezioni civiche Le collezioni civiche del Novecento maceratese innescano un inedito ritratto di epoche apparentemente distanti, per tecnica e gusto, attraverso incursioni contemporanee. Diango Hernàndez fa appello alla memoria, Marco Cingolani spinge il visitatore a mettersi in gioco in una dimensione pubblica e praticabile e Matthew Attard adotta un dispositivo digitale di eye-tracking come mezzo per disegnare. Nessuno di loro richiama il ricordo di un’esistenza, ma tutti richiamano il soggetto a sé stesso, affinché esegua il suo infinito ritorno a sé. Nipote di Ceccarini, Carlo Magini (Fano, 1720 – 1806), se nella natura morta ha dato il meglio di sé, con brani di lirismo senza precedenti, non ha di certo sfigurato come pittore di ritratto, genere fratello dell’altro nella necessità di partire da un’attenta descrizione del reale poi trasfigurato dalla sensibilità pittorica dell’artista. Con i loro sorrisi enigmatici, i suoi protagonisti, spesso e volentieri imbellettati, rappresentano un intenso campionario di personalità, ricostruendo un’epoca, soprattutto gravitante intorno alla natia Fano. Le sale del piano nobile Le sale del piano nobile che ospitano la Pinacoteca d’Arte Antica propongono il ri-conoscimento di sé e dell’altro attraverso un cortocircuito tra uno dei più celebri pittori fanesi del Settecento - Sebastiano Ceccarini (Fano, 17 maggio 1703 - 26 agosto 1783) - e alcuni tra i più noti artisti viventi. I lineamenti forti nei carboncini e appena accennati sulla superficie del vetro di Leiko Ikemura, i corpi che infrangono il limite tra Io e natura, tra spirito e materia, tra soggetto e oggetto di Kiki Smith, l’essere alchemico di Evgeny Antufiev, i volti delle miniature di Fabrizio Cotognini, le interazioni tra uomini e donne di David Reimondo: li riconosciamo come volti tra i volti e corpi tra i corpi, che diventano tali guardando e venendo guardati. Il catalogo Accompagna la mostra un catalogo edito da Cimorelli Editore che sarà presentato giovedì 18 luglio, in concomitanza con l’inaugurazione della stagione 2024 di MOF – Macerata Opera Festival. Concerto del maestra Wojciech Świętoński. Al termine dell’inaugurazione nel cortile di Palazzo Buonaccorsi concerto del M° Wojciech Świętoński, rinomato pianista polacco docente al Conservatorio di Varsavia. Il concerto, promosso da Polovers su impulso di George Dernowski, ha voluto rappresentare un omaggio ai soldati del Generale Władysław Anders che il 30 giugno 1944 entrarono a Macerata con le truppe del Corpo Italiano di Liberazione e i partigiani della Banda Niccolò.. Buonaccorsi Rings Up Nell’ambito della mostra Vis-à-vis, i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi presentano Buonaccorsi Rings Up, un’iniziativa espositiva nata dalla collaborazione con le istituzioni del territorio marchigiano. Il titolo prende giocosamente le mosse dall’atto quotidiano del suonare il campanello, proprio il gesto che precede un incontro. Ed ecco dunque che Buonaccorsi Rings Up permetterà, nella modalità di una sinergia espositiva e collaborativa, di far incontrare «a viso a viso» le opere esposte, gli artisti coinvolti, i visitatori partecipi e i territori circostanti. In questo modo, la mostra Vis-à-vis non termina ai Musei Civici ma prosegue attraverso le collezioni della Pinacoteca Civica Marco Moretti (Civitanova) e i Musei di Palazzo Ricci (Macerata).

29/06/2024 10:51
Quadri moderni: tendenze emergenti

Quadri moderni: tendenze emergenti

Per il 2024, ci aspettiamo diverse tendenze interessanti nel campo dei quadri moderni che riflettono sia l'evoluzione del gusto artistico sia le innovazioni tecnologiche. Ecco alcune delle principali correnti emergenti: - Ritorno alla Natura: La crescente consapevolezza ambientale sta influenzando gli artisti contemporanei a riscoprire temi legati alla natura. Aspettati quadri che incorporano elementi organici, paesaggi reinventati e colori naturali, con un'enfasi sulla sostenibilità dei materiali utilizzati. - Tecnologia e Arte Digitale: L'integrazione della tecnologia nell'arte si intensifica, con l'uso di realtà aumentata (AR) e tecniche digitali per creare esperienze immersive. Questi quadri moderni non solo decorano uno spazio ma invitano gli osservatori a interagire attraverso applicazioni mobili che rivelano livelli nascosti dell'opera. Minimalismo Colorato: Contrariamente al minimalismo tradizionale in bianco e nero, il 2024 vedrà un'esplosione di minimalismo colorato. Questo stile utilizza forme semplici e un uso audace del colore per creare composizioni che catturano l'essenza di un soggetto con pochi tratti essenziali - Abstract Geometrico: L'arte geometrica continua a evolversi con una fusione di forme astratte e uso innovativo di colori e texture. Questi lavori spesso giocano con la percezione dello spazio e la profondità, offrendo nuove interpretazioni di forme classiche. Cultural Cross-Over: Gli artisti moderni stanno sempre più attingendo da un ampio spettro di culture per ispirare le loro opere. Questo porta a una fusione di stili e tecniche da diverse tradizioni, riflettendo un mondo sempre più globalizzato e interconnesso. - Arte Attivista: Con un'epoca segnata da movimenti sociali e politici, l'arte attivista guadagna spazio. I quadri moderni spesso affrontano temi di giustizia sociale, diritti umani e cambiamento politico, fungendo da catalizzatori per il dialogo e la riflessione. Uso Innovativo dei Materiali: Artisti esploreranno materiali non convenzionali nel 2024. Ciò include l'uso di tessuti riciclati, plastica, metalli e altri materiali compositi per creare texture uniche e sostenibili. - Interazione tra Pubblico e Opera: L'arte diventa più interattiva, con quadri che richiedono la partecipazione del pubblico per completare l'opera o modificarla nel tempo. Questo può includere opere che cambiano aspetto in risposta alla presenza o al tocco del pubb. Queste tendenze offrono un'ampia gamma di opzioni per i collezionisti e gli appassionati di arte moderna, permettendo di scegliere opere che non solo sono esteticamente piacevoli, ma che rispecchiano anche temi e preoccupazioni contemporanee. Scegliere le opere d'arte moderna per la casa non è solo una questione di gusto personale, ma anche di considerazione per l'ambiente e gli spazi domestici in cui verranno collocate. Questa scelta può avere un impatto significativo non solo sull'estetica generale della casa, ma anche sul benessere emotivo degli abitanti. L'arte moderna può definire o completare lo stile di un ambiente, quadri selezionati in base ai colori, allo stile e alle dimensioni degli spazi possono creare un senso di unità e flusso. L'arte ha la capacità di influenzare l'umore e le sensazioni. Colori vivaci e composizioni dinamiche possono energizzare un ambiente, mentre toni più tranquilli e opere minimaliste possono creare un'atmosfera di calma e relax. Scegliere l'arte in funzione dell'ambiente può quindi contribuire a migliorare la qualità della vita domestica. La dimensione e il posizionamento dell'arte invece possono influenzare la percezione dello spazio in una stanza. Grandi opere possono rendere un soffitto più alto o un ambiente più ampio, mentre opere più piccole possono essere usate per creare intimi angoli di interesse o per valorizzare spazi più piccoli o stretti. Insomma, l'arte selezionata può dire molto sulla personalità degli abitanti e sui loro valori, le opere che scegliamo riflettono i nostru interessi personali, passioni o valori culturali. In conclusione, la scelta consapevole dell'arte moderna per gli ambienti domestici va oltre la semplice decorazione. È un processo che considera l'interazione tra lo spazio, l'arte e gli individui, mirando a creare un ambiente che stimola, ispira e accoglie. TENDENZE 2024 PER I QUADRI MODERNI Nel 2024, il panorama dell'arte moderna continua a evolversi, mostrando nuove tendenze e stili che riflettono una gamma dinamica di influenze culturali, sociali e tecnologiche. Di seguito, esploriamo alcune delle tendenze chiave in termini di colori, temi e tecniche che stanno emergendo e che influenzano anche i quadri in stile moderno. Tra i colori predominanti troviamo tonalità naturali e terrose, molti sono gli artisti che si orientano verso colori ispirati alla natura, come verdi bosco, blu profondo del mare e tonalità neutre di beige e marrone. Questi colori sono spesso utilizzati per creare un senso di calma e connessione con l'ambiente naturale. Accanto alle tonalità terrose però, emerge un interesse per colori vivaci e audaci. Rosso fuoco, giallo limone e blu elettrico sono utilizzati per dare energia e dinamismo alle opere, spesso contrastando con sfondi neutri o scuri per massimizzare l'impatto visivo. Tra i temi emergenti rappresentati nei quadri moderni oggi domina l'arte che esplora questioni di sostenibilità e impatto ambientale. Opere che incorporano materiali riciclati o che rappresentano visivamente gli effetti dei cambiamenti climatici sono sempre più comuni. L'interazione tra umanità e tecnologia è un altro tema chiave, con opere che esplorano la realtà virtuale, l'intelligenza artificiale e la cybersicurezza. Questi temi sono spesso trattati con un mix di ottimismo e critica. Infine, troviamo anche l'arte che celebra la diversità culturale, di genere e di identità, opere che esplorano queste tematiche tendono a utilizzare un'ampia gamma di simboli e narrativa visiva per comunicare messaggi potenti e inclusivi. Infine, tra le tecniche dominanti troviamo il Mixed Media, ossia l'utilizzo di diverse tecniche e materiali in un'unica opera. Questo può includere la combinazione di pittura, scultura, elementi digitali e trovati per creare texture complesse e layer di significato. L'arte digitale non è una novità, ma l'uso crescente della realtà aumentata per creare esperienze immersive è all'avanguardia. Gli spettatori possono interagire con l'opera attraverso dispositivi digitali per rivelare nuovi livelli di dettaglio o per cambiare l'aspetto dell'opera stessa. Inoltre, la ripetizione di forme geometriche e la creazione di pattern complessi sono tecniche sempre più utilizzate per evocare ordine e caos contemporaneamente, riflettendo temi di complessità e connessione. Queste tendenze non solo definiscono il panorama del trend 2024 dei quadri moderni, ma offrono anche ampie opportunità per gli acquirenti e i collezionisti di connettersi con opere che riflettono temi contemporanei e personali rilevanti. COME SCEGLIERE IL QUADRO GIUSTO PER OGNI AMBIENTE DELLA CASA Scegliere il quadro giusto per ogni ambiente della casa è una decisione importante che può trasformare completamente l'atmosfera di una stanza. Per quanto riguarda il soggiorno è spesso il cuore della casa, un luogo dove famiglie e amici si riuniscono. Qui, un'opera d'arte può servire come punto focale. Scegli un'opera che si adatti alla scala della stanza, una grande tela può dominare un muro spoglio, mentre una serie di stampe più piccole può bilanciare una parete con molti mobili. Opta per colori che armonizzino con il tuo arredamento esistente. Se il tuo soggiorno ha tonalità neutre, un'opera vivace può aggiungere un tocco di energia. Considera in primis l'atmosfera che vuoi creare, paesaggi sereni, astratti calmanti o ritratti stimolanti possono influenzare il mood della stanza. La camera da letto invece è un rifugio personale, quindi l'arte qui dovrebbe promuovere relax e tranquillità. Scegli temi rilassanti, opere che evocano tranquillità, come paesaggi naturali o astratti fluidi, sono ideali. I colori devono essere rigorosamente soft come tonalità pastello, blu, verdi e grigi che possono contribuire a un ambiente rilassante. Appendi il quadro o i quadri dove possa essere vista dalla posizione di riposo, come sopra la testata del letto. La cucina merita un esame accurato, rappresenta infatti un luogo di creatività e spesso un centro di attività. L'arte può aggiungere un tocco di ispirazione senza sopraffare lo spazio. Meglio optare per pezzi più piccoli che possono essere appesi in spazi liberi, come sopra un bancone o tra gli armadi. Prediligi immagini di cibi, nature morte, o scene colorate che possono stimolare l'appetito e l'umore e considera stampe incorniciate sotto vetro, più facili da mantenere in ambienti esposti a umidità e sporco. Anche il bagno merita un'attenzione artistica, sebbene spesso sia uno spazio trascurato. Assicurati che l'opera sia adatta a resistere all'umidità, ideali sono quadri moderni sotto vetro o in materiali impermeabili. Ideali sono temi rilassanti o naturalisti come paesaggi marini, acquatici o immagini tranquille possono trasformare il bagno in un piccolo santuario. Infine, l'ufficio in casa o studio, un luogo che stimola la concentrazione e la produttività. Considera quindi quadri moderni che ispirano o che riflettono obiettivi personali e aspirazioni dai colori vivaci come il rosso, l'arancione ed il giallo in grado di energizzare lo spazio e stimolare la creatività. Un layout geometrico e ordinato può aiutare a mantenere una sensazione di ordine. In generale, quando scegli quadri per la casa, considera sia l'impatto estetico che emotivo che ogni opera avrà sullo spazio. L'arte dovrebbe riflettere non solo il tuo stile personale ma anche migliorare l'ambiente e la funzionalità di ogni stanza. Esplora le risorse online come Verdelillahome, offre un’ampia gamma di scelta di qualità 100% Made in italy al prezzo più competitivo.

28/06/2024 15:04
Macerata, veste estiva per il festival "Presente liberale": ospite Daniele Capezzone

Macerata, veste estiva per il festival "Presente liberale": ospite Daniele Capezzone

Nuovo esclusivo appuntamento con “Presente liberale”, il festival nazionale del libero pensiero promosso dall’Amministrazione comunale e dall’assessorato al Turismo e Eventi del Comune di Macerata con la consulenza scientifica della casa editrice Liberilibri, dedicato quest’anno al tema della censura. La seconda edizione “Siamo tutti censurati”, inaugurata lo scorso gennaio con l’incontro “Dall’Inquisizione social dell’Algoritmo ai Nuovi Profeti della cancel culture” e con la mostra sui libri proibiti Suspectos damnare, prosegue anche nella stagione estiva con un nuovo imperdibile evento dal titolo “Libertà di parola: la minaccia delle ossessioni linguistiche”, in programma venerdì 5 luglio alle ore 19.00, in piazza Cesare Battisti a Macerata. Ospite della serata il direttore editoriale di «Libero» Daniele Capezzone, che presenterà il suo ultimo libro E basta con ’sto fascismo, intervistato dal direttore editoriale di Liberilibri Michele Silenzi. «“Presente liberale” arricchisce il panorama culturale della città fornendo un inedito punto di vista sul contemporaneo e negli anni, con edizioni di grande successo che ci hanno permesso di ospitare a Macerata voci autorevoli del panorama nazionale, è stato in grado di aprire un dibattito pubblico civile e stimolante offrendo spunti nuovi su questioni di rilievo che riguardano la nostra società – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli –. Un ringraziamento alla casa editrice Liberilibri per la preziosa collaborazione e per essersi confermata, ancora una volta, laboratorio di idee in grado di sviluppare confronti e discussioni su tematiche attuali». Soddisfazione anche per l’assessore al Turismo e Eventi del Comune di Macerata Riccardo Sacchi, promotore della manifestazione: «Il percorso che abbiamo avviato nel 2022 procede nel migliore dei modi, e anzi sta superando le nostre più rosee aspettative, grazie anche ai maceratesi che hanno compreso l’unicità dell’iniziativa e hanno risposto sinora con grande partecipazione. “Presente liberale”, con il suo focus distintivo e imprescindibile sulla difesa delle libertà individuali, si configura sempre più come un evento irrinunciabile nel ventaglio delle nostre offerte turistico-culturali, che continuerà ad arricchirsi anche in futuro di altri incontri d’altissimo livello, a partire proprio da quello con Capezzone

28/06/2024 13:05
Treia, premio Dolores Prato: ecco la sestina finalista

Treia, premio Dolores Prato: ecco la sestina finalista

Svelati i romanzi finalisti della terza edizione del Premio Letterario "Dolores Prato - Ccttà di Treia": quest’anno saranno sei (e non cinque) i libri a sfidarsi, visto il pari merito registrato in fase di scelta. I titoli sono: "Resta con me, sorella" di Emanuela Canepa – Giulio Einaudi editore; "Epigenetica" di Cristina Battocletti – La nave di Teseo; "Cronache private" di Valentina Parasecolo –Marsilio E; "Nella casa accanto" di Angela Giannitrapani – Progedit; "Spilli" di Greta Olivo – Giulio Einaudi editore; "La ragazza Garbatella" di Laura Eduati – Accento edizioni. La giornata dedicata alla premiazione sarà domenica 8 settembre al Teatro comunale, all’interno delle celebrazioni pratiane organizzate dal Comune. Il premio, lo ricordiamo, si caratterizza proprio per la sua declinazione al femminile, puntando i riflettori sulla scrittura delle donne.  Pensato dall’Amministrazione comunale di Treia, in collaborazione con la giornalista Lucrezia Sarnari, al Premio letterario hanno potuto concorrere le opere di narrativa italiana prodotte da scrittrici e pubblicate per la prima volta nel periodo a in volume cartaceo nel periodo 1° aprile 2023 - 26 febbraio 2024 e regolarmente in commercio. «Una sestina di livello con romanzi e autrici molto diverse, sia per età che per argomenti trattati – commenta Lucrezia Sarnari - che ci rende orgogliosi del lavoro fatto fino a qui e che rappresenta in maniera esaustiva lo stato di salute di cui gode la letteratura prodotta da donne in questo momento storico. In questi tre anni abbiamo visto crescere l’entusiasmo intorno ad un premio che sta piano piano maturando senza perdere di vista le sue qualità principali: la cura e l’attenzione verso i lettori» conclude Sarnari. La sestina finalista sarà presentata il 2 luglio nella libreria la Scatola Lilla di Milano

26/06/2024 11:16
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