Cultura
Civitanova, nominato il comitato scientifico del Magma
Nel corso della riunione del 28 ottobre, la Giunta comunale di Civitanova Marche ha provveduto alla nomina del Comitato Scientifico del Museo Archivio della Grafica e del Manifesto che ha sede nel palazzo storico di Piazza Garibaldi 533 a Civitanova Alta. Nei mesi scorsi, alla direzione del Museo comunale è stato riconfermato per cinque anni Enrico Lattanzi, che ne fu l’ideatore nel 2019 donando oltre ventimila elementi, tra manifesti, libri e giornali alla città di Civitanova Marche, riconosciuta dalla Regione Marche con Legge Regionale n 22/19 “Città del Manifesto”. Il Comitato scientifico viene nominato dalla Giunta Comunale su proposta del Direttore e rimane in carica cinque anni, operando in conformità ai programmi e agli indirizzi dell'Amministrazione e nei limiti delle risorse stanziate dall'Ente con funzione propositiva in relazione all'attività scientifica e di progettazione culturale del Museo. Ne fanno parte di diritto il Direttore, che svolge anche le funzioni di segretario verbalizzante, il Presidente pro tempore della Regione Marche e il Sindaco pro tempore di Civitanova Marche e personalità che si sono distinte per la competenza professionale nell'attività svolta in relazione alle finalità del Museo stesso. Questi i nomi: Mario Piazza, architetto, docente al Politecnico Milano, già direttore artistico Abitare, collaboratore Triennale Milano; Marco Tortoili Ricci, docente universitario, fondatore Co.Mo.Do. e BCPT studi grafici; Mauro Bubbico, Graphic designer, docente del direttivo AGI (Alliance Graphique Internationale); Barbara Pistilli, Architetto, Master Domus Academy, professionista; Maria Loreta Pagnani, Graphic designer, fondatrice studio Elp; Elisabetta Zurovach, Docente universitaria Università Carlo Bò; Luigi Giuliano, Graphic designer, ex titolare Iceberg, diplomato ISIA; Riccardo Ruggeri, Visual graphic designer, illustratore, fondatore Studio Ruggeri di Civitanova Marche.
"Il paradosso Dante Ferretti": il maestro dirige Ancona Capitale della Cultura, Macerata non lo invita
Dante Ferretti torna protagonista sulla scena nazionale: il tre volte Premio Oscar sarà il direttore artistico del Museo della Civiltà del Mare Adriatico, progetto portante della candidatura di Ancona a Capitale Italiana della Cultura 2028. Accanto a lui, nel team creativo, nomi di prestigio come Abel Ferrara e Andrea Bocelli, annunciato come ospite della cerimonia inaugurale in caso di vittoria del capoluogo dorico. Il dossier, intitolato “Ancona. Questo Adesso”, è ispirato alle parole del poeta anconetano Francesco Scarabicchi e punta su un’idea di cultura come motore di rigenerazione urbana, sociale ed economica, con oltre 80 progetti e una forte attenzione all’inclusione.Ferretti, originario di Macerata, ha raccontato con entusiasmo il suo legame con la città di mare: “Ad Ancona ho cominciato la mia carriera. Ho girato i miei primi film qui e con Fellini ci siamo ispirati a questo porto per E la nave va. Voglio essere un testimonial della bellezza della mia regione”. Parole che suonano come una dichiarazione d’amore per le Marche — ma che, inevitabilmente, fanno riflettere. Mentre Ancona lo mette al centro della sua visione culturale per il 2028, Macerata continua a dimenticare il suo artista più illustre. Solo poche settimane fa, il nome di Ferretti era comparso sul nuovo Belvedere Beligatti accanto alle opere da lui ideate e concesse dalla Fondazione Giancarlo Cossiri, ma senza che il maestro venisse coinvolto o invitato all’inaugurazione. Una scelta che aveva suscitato non poche polemiche, anche all’interno del Consiglio comunale. Così, mentre Ancona gli affida un ruolo di guida e ispirazione per il futuro, la sua città natale si limita a intitolargli uno spazio e a guardare altrove. Una differenza che racconta, più di tante parole, due idee di cultura: una che investe nel talento, e una che lo cita distrattamente. Sulla questione è tornato anche il consigliere di minoranza David Miliozzi: “Sono contento che Ancona valorizzi Dante Ferretti con un progetto internazionale di grande rilievo, è un motivo di orgoglio per le Marche. Allo stesso tempo, però, da maceratese non posso nascondere l’amarezza per il fatto che il maestro non sia stato coinvolto né invitato all’inaugurazione del Belvedere Beligatti. È un’occasione persa per riconoscere davvero il valore di uno dei nostri cittadini più illustri". Forse il vero “set” che Dante Ferretti non avrebbe mai voluto immaginare è proprio questo: una Macerata che non sa riconoscere la bellezza che le appartiene.
Giulia Grandinetti vince il Gran Premio della Giuria all’AFI Fest di Los Angeles con “Majonezë”
Dopo il trionfo in oltre ottanta festival internazionali, la regista Giulia Grandinetti conquista il Gran Premio della Giuria all’AFI Fest di Los Angeles con il suo cortometraggio Majonezë. Si tratta della sua seconda vittoria in un festival “Oscar qualifying”, dopo quella ottenuta al Festival di Bruxelles. Da domani, l’autrice inaugurerà un tour di proiezioni For Your Consideration che farà tappa in diverse città europee e statunitensi. La giuria dell’American Film Institute ha motivato così il riconoscimento: “Una giovane donna si emancipa dalle forze imponenti della sua vita in questo racconto intenso su famiglia, amore e ribellione. Tra rituali locali e paesaggi naturali dell’Albania rurale, Majonezë è una favola punk rock, vivace e profondamente cinematografica”. Scritto e diretto dalla stessa Grandinetti, il cortometraggio è prodotto da Lupin Film in collaborazione con London Production Studios, Close Film e The City of Erseke. Ora il cortometraggio inizierà una serie di proiezioni per il "For Your Consideration" tour, in vista della data in cui si saprà la shortlist dei cortometraggi candidati, il 16 dicembre. In seguito le nomination ufficiali con la cinquina dei possibili vincitori saranno presentate il 22 gennaio 2026. La cerimonia di premiazione èfissata invece per il 15 marzo 2026. (Foto di Martin Escalante / AFI)
San Severino, "La natura del segno nelle Marche": in mostra capolavori dal secondo Futurismo agli anni '80
Venerdì 31 ottobre 2025, alle ore 17.30 inaugura, negli ambienti raccolti e suggestivi della Chiesa della Misericordia di San Severino Marche, antica costruzione del XIV sec., la mostra "La natura del segno nelle marche. Tracce di collezionismo fra primo e secondo Novecento", a cura di Maria Letizia Paiato. Si tratta di un breve spaccato intorno al tema del disegno, o meglio del segno, con opere provenienti da collezioni private, quindi rare, quasi impossibili da vedere perché sporadicamente, se non mai, esposte al pubblico in musei o gallerie. È una piccola ma preziosa mostra che racconta un patrimonio “nascosto”, ma molto importante nella comprensione della diffusione e trasformazione del gusto nelle Marche, perlopiù delle provincie di Macerata ed Ancona, la cui importanza culturale e artistica si misura nel cospicuo numero di lavori esposti. Oltre quaranta tra autori nati fra l’inizio del novecento e gli anni Sessanta del Novecento, il cui legame nel tempo si rintraccia proprio nel motivo del segno, sempre più spesso evidenziato come punto d’unione fra artisti di generazioni diverse e dediti a soluzioni formali eterogenee, ricorrente fra gli studi e le più recenti proposte espositive di arte contemporanea in regione. Segno, disegno ovvero idea, una parola molto cara a Giovan Battista Bellori quando, nel 1664, scrive il suo celebre discorso L’idea del pittore, dello scultore e dell’architetto, intorno al quale concettualmente si richiama un primo gruppo di opere su carta di artisti maturati nell’orbita del secondo Futurismo, il movimento costituitosi a Macerata nel 1932, promosso da Bruno Tano e attivo fino al 1942. Oltre a Tano, i disegni di Ivo Pannaggi, Sante Monachesi, Umberto Peschi, Arnaldo Bellabarba e Wladimiro Tulli mostrano e dimostrano l’aderenza al linguaggio del futurismo mai abbandonata nei decenni o, come nel caso di Virginio Bonifazi un distacco da quello stile che tuttavia mai tradisce la forza dell’idea, del pensiero quale abbozzo o schizzo su cui riflettere nel processo creativo che genera l'opera pittorica, plastica o architettonica che sia. La proposta espositiva si allarga in seguito ad uno sguardo sul disegno, anche quello inciso, non più inteso come bozzetto o progetto ma come motivo autonomo, opera compiuta, completa e significativa, trasmettendo lo stile di un'immagine più complessa. Qui troviamo un ricco gruppo di artisti nati all’incirca fra la metà degli anni Venti e Quaranta, particolarmente attivi negli anni Settanta e Ottanta rispondenti ai nomi di Edgardo Mannucci, Arnoldo Ciarrocchi, Magdalo Mussio, Giuseppe Uncini, Franco Giuli, Claudio Cintoli, Silvio Craia, Luciano De Vita, Valeriano Trubbiani, Sirio Reali, Ubaldo Bartolini, Luigi Bartolini, Gino De Dominicis, Enzo Cucchi, Nino Ricci, Sandro Piermarini, Luigi Teodosi, Egidio Del Bianco, Ezio Bartocci e Carlo Cecchi. Maestri, in alcuni casi putativi e non, di tutta la successiva generazione, oggi in piena attività e anche legati al contesto accademico. Marina Mentoni, Teresa Marasca, Paolo Gobbi, Benito Leonori, Paolo Benvenuti, Sandro Acquaticci, Pierpaolo Marcaccio, Valerio Valeri e Bruno Mangiaterra chiudono questo significativo percorso espositivo che, sostenuto dall’idea di ricerca e di ricognizione di un linguaggio, vuole essere un libro aperto sull’arte del segno praticato in queste zone delle Marche, affrontando, senza pretese di esaustività ma in modo libero, espressioni creative caratterizzanti il territorio. La mostra è sostenuta dal Comune di San Severino Marche, promossa dall’Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata e dall’Associazione Yoruba diffusione arte contemporanea APS. È patrocinata da Fondazione Marche Cultura, dall’ Accademia di Belle Arti di Macerata, dalla Fondazione Salimbeni per le Arti figurative e da UTEAM, Università della terza età di San Severino Marche. Si ringrazia per la collaborazione Gabriele Porfiri, presidente del Centro Studi Ivo Pannaggi di Macerata, l’Archivio Nino Ricci e la Collezione Pianesi-Principi di Macerata, la Collezione Bellabarba di San Saverino Marche, la Collezione Giuli-Pecchia di Fabriano, Claudio Buffarini Tenenti, Pierfrancesco Giannangeli, Andrea Giusti, Antonio Mercuri, Daniele Taddei, Patrizia Taddei e numerosi altri collezionisti e prestatori di Ancona, Bologna, Jesi, Macerata, San Severino Marche e Tolentino che hanno gentilmente messo a disposizione il proprio patrimonio per questa mostra.
Macerata Jazz 65: inaugurazione con il progetto che incontra l'Opera a firma Massimo Morganti
Si è aperta ieri a Macerata la 65ª edizione di Macerata Jazz, con un evento speciale che unisce due mondi apparentemente lontani: l’opera lirica e il jazz. La serata inaugurale ha visto la presentazione del progetto sperimentale “Jazz all’Opera”, ideato dal Maestro Massimo Morganti e commissionato dall’Associazione Sferisterio Eredi 100 Consorti in occasione del quarantesimo anniversario della cessione dell’Arena Sferisterio alla comunità maceratese (1985–2025). Il progetto nasce dalla collaborazione tra Daniele Massimi di Musicando e il consigliere Vieri Cicconi, con l’obiettivo di rendere omaggio alla città attraverso una reinterpretazione innovativa del repertorio lirico. Nove celebri pagine operistiche sono state rilette attraverso arrangiamenti originali di Morganti, dando vita a un incontro unico tra improvvisazione jazzistica e composizione orchestrale. Protagonista della serata è stata la Colours Jazz Orchestra, accompagnata dai suoi solisti, capace di fondere scrittura orchestrale, improvvisazione e interplay, regalando al pubblico una performance di grande energia e creatività. Il progetto è realizzato in collaborazione con Musicando e con il patrocinio del Comune di Macerata, confermando il legame tra cultura, musica e comunità locale. La rassegna prosegue venerdì 25 ottobre con la performance del grande batterista e percussionista Tullio De Piscopo, uno dei protagonisti del jazz italiano, confermando il livello internazionale della manifestazione.
Macerata ospita gli Stati Generali della Diplomazia Culturale
Sarà il Teatro Lauro Rossi di Macerata a ospitare gli Stati Generali della Diplomazia Culturale, organizzati ogni anno dal Ministero degli Esteri per favorire il confronto tra i direttori degli Istituti di Cultura Italiana nel mondo. L’evento si svolgerà giovedì 23 e venerdì 24 ottobre, rappresentando un’occasione preziosa per il territorio e le realtà culturali locali. “Siamo onorati di ospitare a Macerata questo evento di grande rilevanza, che rappresenta una preziosa opportunità per l'intero territorio – ha dichiarato il sindaco Sandro Parcaroli. – Le due giornate offriranno a molte realtà locali l’opportunità di confrontarsi con le istituzioni, favorendo la creazione di rapporti virtuosi nel segno della cultura e della promozione del nostro territorio. Un ringraziamento speciale al Ministro degli Esteri e Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, Antonio Tajani, per la sua partecipazione.” I lavori prenderanno il via giovedì 23 ottobre alle 9:30, con il saluto del direttore generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale, il Ministro Plenipotenziario Alessandro De Pedys, che traccerà un bilancio delle attività svolte dalla direzione generale nel triennio 2023-2025. A seguire, i rappresentanti del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Cultura illustreranno le strategie future d’azione in vista della riforma ministeriale e le attività di internazionalizzazione della direzione generale per la creatività contemporanea. La sessione pomeridiana sarà dedicata alle realtà culturali, anche locali, impegnate quotidianamente nella promozione e valorizzazione della cultura. Venerdì 24 ottobre i lavori saranno focalizzati sulle Marche, con la partecipazione di importanti realtà culturali locali come l’Associazione Arena Sferisterio, il Museo Tattile Statale Omero, la Fondazione Marche Cultura, l’Accademia di Belle Arti di Macerata e l’Università di Macerata. Seguirà un panel dedicato a imprese e territorio con la partecipazione di Fondazione Fedrigoni Fabriano, Rainbow srl, Elica, WEGA Formazione e Loccioni. La due giorni al Lauro Rossi si concluderà con gli interventi del vice presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e del sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito Paola Frassinetti, prima del trasferimento a Recanati. L’evento conferma Macerata come punto di riferimento nazionale per la cultura e la diplomazia culturale, valorizzando le eccellenze del territorio e le relazioni internazionali nel segno della promozione della creatività italiana.
San Severino, grande successo per la mostra "Rinascimento Marchigiano": scatta la proroga fino al 7 gennaio
Il grande successo di pubblico e l'eccezionale valore artistico dell'esposizione hanno portato alla decisione di prorogare la mostra "Rinascimento Marchigiano. Opere d'arte restaurate dai luoghi del sisma lungo i cammini della fede" fino al 7 gennaio 2026. L'esposizione, allestita nella prestigiosa Galleria d'Arte Moderna del piano nobile del Palazzo Comunale di San Severino Marche, è l'ultima e significativa tappa di un percorso itinerante partito da Roma e già passato per Ascoli Piceno e Ancona, e che ad anno nuovo supererà i confini nazionali per essere presentata con un evento itinerante in Cina, Germania e Spagna. Curata da Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi e realizzata da Anci Marche e Pio Sodalizio dei Piceni con il contributo del Commissario Straordinario alla Ricostruzione post sisma 2016, la mostra è stata ampiamente riconosciuta come l'evento culturale di punta dell'estate marchigiana 2025, celebrando la rinascita del patrimonio storico-artistico colpito dal sisma del 2016. La proroga consentirà a un pubblico ancora più vasto di ammirare le 15 straordinarie opere che resteranno nelle sale espositive, grazie alla rinnovata autorizzazione concessa dai proprietari. Le opere in mostra sono testimonianze della ricchezza artistica del territorio, offrendo un viaggio emozionante attraverso la pittura e la scultura marchigiana tra il XII e il XVIII secolo, focalizzato sul tema del sisma e della ricostruzione dell'identità culturale. Il cuore dell'esposizione continua dunque a battere con capolavori che includono il Trittico di Valle Castellana di Carlo Crivelli (pinacoteca civica di Ascoli Piceno), la Madonna in trono con Bambino, Redentore, San Sebastiano e committenti di Pietro Alemanno (museo diocesano di Ascoli Piceno), il Polittico dei Fratelli Vivarini (pinacoteca parrocchiale di Corridonia), il Polittico di Funti di Filotesio detto Cola dell’Amatrice (museo diocesano di Ascoli Piceno), il toccante Crocifisso ligneo del XIII secolo (Corridonia) e il Busto reliquiario di Sant’Apollonio (fine XV secolo) da Fermo. Con queste opere anche la Pietà (XVIII secolo) attribuita a Giuseppe Puglia, detto “Il Bastaro”, da Visso, e la sua Madonna con Bambino, san Francesco e santa Maria Maddalena (XVII secolo) da Amandola, insieme all’imponente tela San Carlo in gloria e i Santi Lorenzo, Giovanni Battista, Francesco e Apollonia (XVII secolo) di Cesare Dandini (Ancona), la Cornice in legno intagliato e dorato (XV secolo) del trittico Cristo in pietà tra San Sebastiano e San Rocco, l’opera Presentazione al tempio di Ludovico Trasi (XVII secolo) (pinacoteca civica di Ascoli Piceno), la scultura lignea San Rocco (XVI secolo) (Comune di Caldarola) e una straordinaria croce astile (XV secolo) di manifattura abruzzese. Non potranno invece continuare a far parte dell’esposizione le opere Christus Trimphans del Maestro del Crocefisso di Sant’Eutizio e Madonna in trono con Bambino e sant'Anna, san Rocco e san Sebastiano di Lorenzo d'Alessandro. Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, esprime grande soddisfazione per la decisione di prorogare l’evento fino all’inizio del nuovo anno: "Siamo oltremodo entusiasti per questa proroga che ci permette di prolungare la magia del 'Rinascimento Marchigiano' fino all'Epifania 2026. Le tante visite registrate fino ad oggi sono la prova tangibile di quanto la nostra comunità e i visitatori abbiano apprezzato l'opportunità unica di ammirare da vicino questi capolavori restaurati. Questa mostra non è solo un'esposizione d'arte, ma un simbolo forte della resilienza e della rinascita delle nostre terre. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile estendere questo momento di bellezza e profonda riflessione sulla nostra identità culturale". La mostra è visitabile presso la Galleria d'Arte Moderna del Palazzo Municipale di San Severino Marche con i seguenti orari: martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 15 alle 18; sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; domenica e festivi dalle 11 alle 19 con orario continuato.
Macerata, Tullio De Piscopo porta "I Colori della Musica" al Teatro Lauro Rossi
Dopo lo strepitoso esordio con l’apertura di stagione firmata da Massimo Morganti e dalla Colours Jazz Orchestra alle prese con una riuscitissima rilettura delle arie d’opera in chiave jazz, Macerata Jazz Winter 2025/2026 prosegue sabato 25 ottobre alle 21:15 con un altro appuntamento da non perdere: Tullio De Piscopo porta sul palco del Teatro Lauro Rossi il suo nuovo spettacolo "I Colori della Musica", un viaggio travolgente attraverso ritmo, energia e passione. Il festival, organizzato da Musicamdo Jazz, promosso dal Comune di Macerata - Assessorato alla Cultura, con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Marche e in collaborazione con I-Jazz, Università di Macerata, Consorzio Marche Spettacolo, Società Civile dello Sferisterio, ospita infatti una leggenda della musica italiana e internazionale. De Piscopo ha saputo tracciare in oltre cinquant'anni di carriera un segno indelebile grazie al suo stile inconfondibile, alle radici napoletane e alle grandi collaborazioni con artisti come Astor Piazzolla, Quincy Jones, Chet Baker, Mina, Fabrizio De André, Franco Battiato e naturalmente Pino Daniele, con cui condivise un sodalizio artistico e umano indimenticabile. Sul palco maceratese, De Piscopo ripercorrerà i momenti salienti della sua storia musicale, dagli storici assoli di batteria ai successi popolari come Andamento Lento, Stop Bajon e Pummarola Blues, fino alla sua celebre interpretazione di Libertango, tributo all’amico Piazzolla. Un concerto che mescola jazz, pop, blues e tradizione mediterranea, restituendo l’essenza più autentica del suo essere “cacciatore di suoni”. Come di consueto, il Centrale Macerata aprirà la serata alle 19:30 con l’aperitivo musicale del Daniele Cervigni Quartet che scalda l’atmosfera con un repertorio elegante e vivace, tra groove mediterranei e grandi standard jazz. Nel foyer del Teatro Lauro Rossi continua anche l’appuntamento con Foyer di Jazz, la mostra fotografica di Carlo Pieroni, che accompagna ogni data del festival con un’esposizione tematica dedicata agli artisti protagonisti della serata. In occasione del concerto di sabato, saranno esposte le immagini di Tullio De Piscopo, scattate dal fotografo nel corso della sua lunga carriera. Prosegue inoltre il percorso di formazione di ImproveIsAction Lab, curato da Emanuela Sabbatini, responsabile della comunicazione di Macerata Jazz, in collaborazione con l’Università di Macerata. Un progetto che nasce con una prospettiva didattica e partecipativa, offrendo agli studenti dell’Ateneo un’esperienza diretta nella comunicazione e nella narrazione culturale, trasformando il festival in un laboratorio vivo di creatività e sperimentazione.
Un piccolo capolavoro marchigiano: “La paura dei numeri” conquista i festival
Dopo il successo al Castelli Romani Film Festival Internazionale di Frascati, dove ha ricevuto il premio come miglior film sociale e una menzione speciale per la miglior attrice a Corinna Coroneo, il cortometraggio “La paura dei numeri” di Mauro John Capece sarà presentato oggi, 17 ottobre 2025, alle ore 21.00, presso il Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto , all’interno del Piceno Cinema Festival. Nel frattempo, l’opera è in attesa di ricevere il premio per la migliore fotografia all’Amsterdam New Cinema Film Festival. Patrocinato dalla Marche Film Commission, il cortometraggio affronta i temi del tempo, della diversità e dell’autismo attraverso un approccio rigorosamente formale. La storia, ispirata alla leggenda marchigiana raccontata ne “Il fantasma della fontana” di Elisabetta Garbati, segue le vicende di una bambina di undici anni affetta dalla sindrome dello spettro autistico. Attraverso il suo punto di vista, il film intreccia due piani temporali — il 1923 e l’oggi — interrogandosi su come venivano trattati i bambini autistici nel passato e su come la società li accoglie oggi.“Noi non siamo diversi, sono gli altri che sono tutti uguali”, recita una delle frasi chiave del cortometraggio. Capece commenta:“La sceneggiatura di questo piccolo capolavoro mi ha spinto a tornare a raccontare storie essenziali, restando fedele alla mia cifra cinematografica. Ho voluto mostrare il trattamento riservato ai bambini autistici un secolo fa, spesso sottoposti a pratiche estreme come gli esorcismi, e confrontarlo con l’attenzione e il sostegno che ricevono oggi”. Il cortometraggio è sceneggiato da David Miliozzi, Jonathan Arpetti e Valerio Tatarella, con la collaborazione di Lorena Pinciaroli e della stessa Garbati, presente anche nel cast insieme a Corinna Coroneo, Miliozzi, Andrea Pierdicca, Meri Bracalente, Maurizio Boldrini, David Romano, e ai debuttanti Margherita Caracini e Francesco Pugnaloni. Capece si è occupato anche della fotografia, mentre scenografia e costumi sono curati da Cristina Alaimo e il montaggio da Danny Mecozzi e Demetra Diamantakos. Prodotto dall’Associazione Culturale Picus con produzione esecutiva di Evoque Art House, il cortometraggio conferma la capacità del cinema marchigiano di raccontare storie socialmente rilevanti con rigore estetico e sensibilità.
Riaperti il Museo “G. Boccanera” e il Palazzo arcivescovile di Camerino: una rinascita dopo 9 anni (FOTO e VIDEO)
Questa mattina, Camerino ha vissuto un momento carico di emozione e significato con la cerimonia ufficiale di riapertura del Museo diocesano “G. Boccanera” e del Palazzo arcivescovile, chiusi dal 2016 a causa dei gravi danni subiti durante il sisma. L’evento si è svolto in una gremita piazza Cavour, divenuta per l’occasione simbolo di rinascita e ritrovata vitalità per l’intera comunità. Alle 10 ha preso il via l’inaugurazione con gli interventi delle autorità civili, religiose e tecniche che, a vario titolo, hanno contribuito a rendere possibile questa riapertura. Tra i protagonisti, l’arcivescovo di Camerino-San Severino Marche e vescovo di Fabriano-Matelica, mons. Francesco Massara, ha definito la giornata “molto importante per la storia della nostra comunità diocesana e civile”, sottolineando l’impegno corale e il valore simbolico della restituzione alla collettività di due luoghi fondamentali per la vita culturale e spirituale della città. “Il museo oggi è uno scrigno prezioso, completamente rinnovato, che custodisce opere dal grande valore storico, cultuale e affettivo”, ha dichiarato il presule. Il sindaco Roberto Lucarelli ha parlato di “una giornata di festa”, ricordando l’immagine drammatica del 26 ottobre 2016, quando la piazza si riempì di studenti in fuga con i trolley. “Oggi – ha aggiunto – quell’immagine viene finalmente cancellata da questa folla gioiosa”. Il commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli, ha evidenziato il risultato ottenuto grazie alla sinergia tra istituzioni, politica e università. “Abbiamo restituito un elemento che fa tornare viva questa città”, ha detto, citando anche una frase significativa ricevuta da mons. Massara: “Per ogni problema c’è una soluzione. E se non c’è una soluzione, non è un problema”. Di grande rilievo anche gli interventi tecnici: l’ingegner Carlo Morosi, che ha seguito i lavori di recupero, ha descritto il progetto come “delicato e complesso”, mirato a restituire al palazzo la sua forma originale, eliminando interventi successivi. Il sovrintendente Pierluigi Moriconi ha invece ricordato il difficile lavoro di messa in sicurezza delle opere d’arte, che oggi tornano finalmente visibili dopo un importante restauro. Barbara Mastrocola, curatrice del nuovo allestimento del museo, ha raccontato l’emozione personale di vedere rinascere Camerino, la città in cui ha mosso i primi passi professionali. “Abbiamo ripensato il museo secondo un percorso tipologico – ha spiegato – non si tratta solo di una restituzione delle opere, ma di una nuova narrazione culturale”. Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha parlato di “un messaggio concreto di speranza”, rimarcando il ruolo decisivo delle istituzioni per “restituire ai giovani questi territori, affinché possano tornare a viverli pienamente”. La giornata si concluderà con un concerto di solidarietà dell’Orchestra di fiati “Insieme per gli altri”, alle 18 nella basilica di San Venanzio. Il ricavato sarà devoluto alla Caritas diocesana, a suggellare un evento che unisce memoria, arte, comunità e speranza nel futuro.
Tolentino pronta a sorridere con "Biennale Off": due giorni di arte, musica e umorismo in città
Tolentino si prepara a vivere un weekend all’insegna dell’arte e del buonumore. Il 25 e 26 ottobre il centro cittadino sarà infatti animato da "Biennale Off", l’evento collaterale alla XXXIII edizione della Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte, che porterà nel cuore della città spettacoli, incontri, mostre e degustazioni dedicate al tema del sorriso. Il programma è stato presentato nel corso di una conferenza stampa dal sindaco Mauro Sclavi, dall’assessore alla Cultura Fabio Tiberi, da Padre Marziano Rondina, da Lucia Biagioli di Confartigianato, da Edoardo Costantini e Michele Polisano di Zagreus e da Franco Maiolati del Circolo culturale Tullio Colsalvatico. “Dopo l’inaugurazione della Biennale e delle esposizioni al Castello della Rancia, ci sembrava doveroso valorizzare anche la mostra sui 50 anni del Premio Mari a Palazzo Sangallo – ha spiegato l’assessore Tiberi –. Visto il tema della caricatura, abbiamo deciso di creare eventi divulgativi e di spettacolo che coinvolgessero tutta la città, rendendo inoltre gratuita l’entrata al MIUMOR. Un ringraziamento speciale va a Confartigianato, che con l’edizione speciale di AperiGusto ha stimolato la creatività di bar e ristoranti per degustazioni ispirate al tema dell’umorismo e del sorriso”. Il weekend si aprirà sabato 25 ottobre, alle 15.30, con la “Passeggiata del Sorriso”: un itinerario dal Ponte del Diavolo a Piazza della Libertà tra storie, leggende e curiosità, a cura del Circolo Tullio Colsalvatico e del Laboratorio Artistico Bura. Alle 17.30, nella Sala Mari del Museo dell’Umorismo, si terrà la conversazione “Le Faccine di San Nicola” con Padre Marziano Rondina, Enrico Maria Davoli e Lucia Tancredi, moderati da Luca Romagnoli. In serata, alle 21.15, il Politeama ospiterà “CaricaturaShow”, uno spettacolo che unisce arte e musica con Marco Martellini, Marzio Mariani, Federico Cecchin, Angelo Ciaramella e le musiche dal vivo di Luca Giarritta. L’ingresso sarà libero fino a esaurimento posti. Domenica 26 ottobre la città si sveglierà nel segno della comicità. Dalle 9.00 alle 18.00, con vari turni, sarà possibile partecipare alle visite guidate “La Commedia Umana” a Casa Marcorelli e al Miumor, curate da Zagreus. In Piazza della Libertà, dalle 10.00 alle 13.00, si terrà “CaricaturaLive”, dove quattro artisti realizzeranno ritratti dal vivo per regalare un sorriso a grandi e piccoli. Gran finale la sera, alle 21.15, al Teatro Nicola Vaccaj con “Elio in Teatro – Quando un musicista ride”, lo spettacolo di Stefano “Elio” Belisari che omaggia la comicità musicale italiana reinterpretando con ironia il repertorio di Gaber, Fo, Iannacci, Cochi e Renato. Lo spettacolo, firmato da Giorgio Gallione, segna la partenza del nuovo tour nazionale e riflette perfettamente il tema della “comicità involontaria” scelto per l’edizione 2025 della Biennale. Durante tutto il weekend sarà possibile visitare gratuitamente il Castello della Rancia e il Museo Internazionale dell’Umorismo nell’Arte, che per l’occasione osserverà orari di apertura straordinari e offrirà visite guidate a cura di Samanta Casali. A rendere l’atmosfera ancora più conviviale ci penserà AperiGusto, l’iniziativa promossa da Confartigianato, che coinvolgerà numerosi locali cittadini con degustazioni e proposte gastronomiche dedicate al tema del sorriso. “Biennale Off” è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Tolentino, con il patrocinio di Regione Marche e Provincia di Macerata, il contributo della Fondazione Carima e il sostegno di DesignTerrae, Poltrona Frau e Systematica. Due giorni di eventi, arte e musica per ricordare – con ironia e leggerezza – che ridere è una cosa seria.
Corridonia celebra Filippo Corridoni: "Eroe in difesa dei diritti dei lavoratori". Tra gli ospiti Giordano Bruno Guerri
Un ciclo di eventi per un doppio anniversario importante: il comune di Corridonia, in collaborazione con il Centro Socio-Culturale "Mons. Raffaele Vita", organizza una rassegna di iniziative in occasione dei 110 anni dalla morte della medaglia d'oro al valor militare Filippo Corridoni e dei 130 anni dalla nascita della medaglia d'oro al valor militare, Capitano Eugenio Niccolai. Evento principale sarà la mostra "Filippo Corridoni. Mito ed Eroe", visitabile dal 18 ottobre al 9 novembre presso il Museo Casa Natale Filippo Corridoni in via Trincea delle Frasche 29. L'esposizione sarà aperta ogni domenica dalle 16:00 alle 19:00, con un percorso espositivo che unirà cimeli, documenti e testimonianze per ripercorrere la vita e l'eredità morale dell’eroe corridoniano. La rassegna si aprirà sabato 18 ottobre con un doppio appuntamento: alle 16:30, al Centro di Aggregazione Giovanile (via Cavour 65), si terrà un incontro con l'avvocato Andrea Benzi sul tema “Corridoni e il suo esempio: il Nucleo Volontari Corridoniani”. Seguirà l’intervento della dottoressa Alessandra Tanzilli che illustrerà le “Memorie corridoniane in Italia. Un monumento inedito a Sora”. L'apertura dei lavori sarà preceduta dai saluti istituzionali del sindaco Giuliana Giampaoli e dell’assessore alla cultura Massimo Cesca. Alle 18:00 è in programma l’inaugurazione della mostra presso il Museo Casa Natale. Le celebrazioni culmineranno domenica 9 novembre, al Teatro Velluti alle ore 17:00, con la conferenza del professor Giordano Bruno Guerri, storico e presidente del Vittoriale degli Italiani, che terrà una lectio dal titolo “Corridoni. Nazionalismo, interventismo”. «La città di Corridonia ha una confidenza quotidiana con la figura di Filippo Corridoni, personaggio illustre di cui porta il nome - ricorda il sindaco Giuliana Giampaoli -. Nonostante ciò pochi ancora conoscono il ruolo fondamentale che ha avuto negli eventi storici che hanno preceduto la Grande Guerra, che segnò purtroppo la fine della sua giovane vita. Nell’intento di riscoprire e far riscoprire la grandezza di quest’uomo, partito da una realtà agricola di provincia per poi diventare attivista, pensatore e infine eroe in difesa dei diritti dei lavoratori e della libertà, l'amministrazione ha voluto celebrarlo con una serie di eventi. È un atto doveroso di omaggio verso il nostro concittadino più illustre, che vi invitiamo a conoscere davvero, molto al di là dell’eroe che campeggia in Piazza Corridoni». Sulla stessa linea l’Assessore alla Cultura Massimo Cesca, che spiega: «Dopo i due giorni istituzionali nei luoghi della Grande Guerra dei mesi scorsi, abbiamo ritenuto opportuno omaggiare le figure di Filippo Corridoni ed Eugenio Niccolai con altre importanti iniziative. In particolare, con ospiti di rilievo nazionale e con la mostra 'Filippo Corridoni. Mito ed Eroe', un percorso alla Casa Natale dedicato all'eroe cittadino, simbolo di idealismo, coraggio e impegno civile, arricchito da cimeli storici inediti. L'idea è nata durante la visita del Circolo Corridoni di Parma, che ha voluto celebrare i 110 anni dalla morte dell’eroe e il centenario del conferimento della Medaglia d’Oro al Valor Militare. In un momento di relativismo culturale e perdita di identità, crediamo che queste celebrazioni rappresentino un’occasione preziosa per conoscere le radici della nostra storia e acquisire maggiore consapevolezza del nostro presente». Il Comune ringrazia le associazioni e i soggetti coinvolti, tra cui l’Associazione Culturale L. Lanzi, il Circolo Culturale F. Corridoni di Parma, il Gruppo Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia e l’Istituto Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, il cui contributo ha permesso la realizzazione di un ciclo di eventi di alto valore culturale e storico. Un ringraziamento particolare va anche alle aziende Krea Sistemi, Ixous, Centro Mobili Andreozzi e Mariotti Costruzioni per il loro sostegno alle iniziative. La cittadinanza, le scuole e tutti gli interessati sono invitati a partecipare a questo importante percorso di memoria e conoscenza, per onorare due figure che hanno lasciato un segno profondo nella storia e nell’identità del territorio.
Il Politeama torna alle origini (come cinema) nel ricordo di Franco Moschini: ecco le novità (VIDEO)
Riprendono le attività del Politeama con una stagione artistica consolidata, nuovi progetti e collaborazioni all’insegna del dialogo, dell’accoglienza e della cultura, in linea con la missione della Fondazione Moschini di recente divenuta Ente del Terzo Settore. Molte le novità a partire dalla nomina di Nando Ottavi come Presidente della Fondazione Franco Moschini. Esponente autorevole del mondo imprenditoriale marchigiano, da sempre vicino al territorio, con la sua presenza assicura continuità nella visione del fondatore Cav. Franco Moschini. Prorio il neo eletto presidente ha detto: "Per me è un grande onore essere il nuovo presidente della Fondazione. Ammetto di averci pensato a lungo prima di accettare: sostituire un mecenate come il cavalier Moschini non è semplice. Avevo chiesto di restare consigliere, lasciando la presidenza a un membro della famiglia. Ma credo molto nel valore del Politeama per il territorio, per i giovani e per il terzo settore. Porto il saluto di Melania Moschini, che continuerà a dare il suo contributo come consigliere del Cda". A introdurre la conferenza stampa Silvia Ruffini di Politeama: “Siamo arrivati in ritardo con la presentazione del programma perché c’è stato bisogno di riflettere sul ruolo del Politeama e della Fondazione. Nei mesi scorsi abbiamo avviato diversi incontri per costruire questa nuova fase, con il nuovo presidente Melania Moschini, il sindaco e l’assessore”. La Fondazione intende rafforzare la propria attività di sostegno alla cultura ed al territorio e come Ente del Terzo Settore proseguirà l’attività di collaborazione con il Comune di Tolentino. Già da settembre sono riprese le lezioni del Liceo Coreutico e del Centro Teatrale Sangallo, della scuola Sfumature Danza e dell’Unitre: un’ospitalità all’insegna della bellezza che permette a bimbi, giovani studenti e curiosi di ogni età di frequentare quotidianamente il Politeama. In questo contesto si pone la programmazione degli eventi del 2025 – 2026. Sei appuntamenti tra teatro e musica nell’ambito della stagione artistica diretta da Massimo Zenobi ed una rassegna di cinema intitolata Millimetri in collaborazione con Design Terrae. "In otto anni abbiamo realizzato oltre 100 spettacoli dal vivo, dando al Politeama un’identità chiara, condivisa con la Fondazione. - ha detto - "Con Moschini abbiamo raggiunto gli obiettivi del 2016, e lo ringrazio ancora oggi. Questo lavoro ha generato relazioni importanti. Il gruppo che si è formato ha la forza di andare oltre la programmazione artistica, costruendo connessioni durature. Insieme al CDA abbiamo ideato questi sei nuovi spettacoli". Si inizia il 9 novembre con Luca Ward, grande voce del cinema, che porta sul palco la sua storia intima e personale nello spettacolo Il talento di essere tutti e nessuno; il 1° febbraio sarà la volta della travolgente comicità di Barbara Foria con il one-woman show dal titolo Basta un filo di rossetto; infine a chiudere la sezione teatrale, il 15 marzo, Massimo Ghini in Noi Giuda, spettacolo scritto da Angelo Longoni. Spazio poi alla musica con il Master Piano Festival, rassegna ormai consolidata di musica classica realizzata con la consulenza artistica di Cinzia Pennesi. In programma grandi interpreti della scena nazionale e internazionale tra cui il duo composto da Alessandro Marini e Silvia D'Augello (14 dicembre), la pianista russa Daria Parkhomenko (11 gennaio) e, dal Kazakhistan, Gulzhamilya Kadyrbekova (12 aprile) che propone esibizioni a quattro mani con Maria Kadyrbekova e Igor Oleksenko. Un ritorno alle origini e un omaggio al design e all’architettura attraverso la settima arte. La rassegna Millimetri, il design a misura di tutti, prevede 6 appuntamenti tra novembre 2025 e aprile 2026, con film, documentari e cortometraggi, introdotti da talk e dialoghi con ospiti di rilievo. Si parte venerdì 28 novembre con Sinceramente Gae, un documentario sulla poliedrica architetta, designer e scenografa, introdotto da ORAstudio di Tolentino con un talk sulla camera 302 di Interno Marche, a lei dedicata. Si prosegue poi domenica 18 gennaio con Dolor y Gloria, domenica 22 febbraio con Che fine ha fatto Bernadette? ospite Manuel Orazi e le sue storie di architetti stravaganti. Uno speciale appuntamento, sabato 7 marzo, con la sonorizzazione live del capolavoro senza tempo Metropolis, curata da una super band composta da Roberta Sammarelli (Verdena), Xabier Iriondo (Afterhours), Karim Qqru (The Zen Circus) e Corrado Nuccini (Giardini di Mirò). Si prosegue poi con The Brutalist, domenica 29 marzo, e in chiusura, Domenica 19 aprile, omaggio al grande regista Michelangelo Antonioni, con la proiezione del cortometraggio Esterno Giorno e di Zabriskie Point. Ad occuparsi della rassegna Federica Fiorani e Valentina Rossi: "La rassegna propone film che raccontano progetti di architettura e design, introdotti da esperti del settore. L’obiettivo è avvicinare non solo gli addetti ai lavori, ma anche un pubblico più ampio, rendendo questi temi accessibili a tutti". A completare la rassegna, un appuntamento dedicato alle scuole dal titolo Design4kids, per avvicinare i più piccoli al mondo del design, attraverso proiezioni e laboratori. Quest’anno il Politeama introduce due formule di abbonamento per la stagione artistica e per la rassegna Millimetri che permetteranno di acquistare i biglietti a prezzi scontati. In partenza a novembre anche il progetto Tutti INscena. Inclusione vuol dire “appartenere a qualcosa, sentirsi accolti”, con questa volontà Fondazione Franco Moschini ha deciso di proporre la terza edizione del corso gratuito di teatro inclusivo “Tutti INscena” rivolto a persone con disabilità, che potranno cimentarsi nell’arte dello spettacolo dal vivo. Il progetto è reso possibile anche grazie al contributo di Simonelli Group ed al lavoro delle insegnanti Ada Borgiani e Ilaria Battaglioni del Centro Teatrale Sangallo. Ada Borgiani sull'iniziativa: "Con Politeama condividiamo l’idea di mettere le nostre competenze al servizio della comunità. In questo territorio sono cresciute tante professionalità e grazie alla sensibilità di Simonelli possiamo portare avanti progetti come Tutti INscena. Nella diversità troviamo relazione, e il teatro è lo strumento giusto per costruirla". La programmazione 2025 – 2026 è sostenuta dalla Regione Marche, con il patrocinio del Comune di Tolentino e della Fondazione Marche Cultura. Si ringraziano per il sostegno Simonelli Group, Estra Prometeo, Gruppo Medico Fisiomed, Studio Ora. Presenti alla conferenza anche il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi e l'assessore alla Cultura Fabio Tiberi: "Una proposta che si intreccia perfettamente con la nostra città e rappresenta uno sguardo concreto verso il futuro” ha detto l'assessore Tiberi. “Questa programmazione rende vivo il Politeama, che è un contenitore di idee e partecipazione. Ho proposto al CDA di intitolare ufficialmente il teatro a Franco Moschini. Il Comune continuerà a sostenere queste iniziative perché durino nel tempo” conclude il Sindaco Sclavi.
Sessant’anni di vita e amicizia: Camerino festeggia i nati del ’65
Una giornata di emozioni, spiritualità e allegria ha scandito la festa dei sessantenni di Camerino, celebrata domenica 12 ottobre 2025. Ben 52 festeggiati, tutti nati nel 1965, si sono ritrovati per condividere un traguardo importante, tra ricordi, sorrisi e un forte senso di comunità. Il programma si è aperto in un luogo dal fascino unico: la Chiesa del Convento dei Cappuccini di Renacavata, culla dell’Ordine Cappuccino. L’atmosfera raccolta e accogliente ha offerto lo sfondo perfetto per un momento di intensa spiritualità, dando inizio alla giornata con una messa dedicata. A presiedere la celebrazione è stato Padre Damiano, quasi coetaneo dei festeggiati, che ha emozionato tutti con un’omelia profonda e toccante sul perdono e la gratuità. Le sue parole, semplici ma ricche di significato, hanno invitato a vivere con gratitudine, ad aprirsi agli altri senza aspettative e ad accogliere con serenità il tempo che passa, trasformando l’età in occasione di rinnovata speranza. La cerimonia è stata accompagnata dalla musica e dal canto di Padre Fabio, che con la sua chitarra ha saputo creare un clima di gioia e condivisione, unendo le voci dei presenti in un autentico momento di comunione. Conclusa la celebrazione, la festa è proseguita a Villa Fornari, dove buon cibo, musica e tanta allegria hanno trasformato il pranzo in un convivio indimenticabile. Tra brindisi, abbracci e ricordi, i festeggiati hanno rinnovato il piacere di stare insieme, testimoniando il valore dei legami che resistono al tempo. Quella dei sessantenni di Camerino non è stata soltanto una festa di compleanno, ma un inno alla vita, all’amicizia e alla comunità: un’occasione per celebrare il passato con gratitudine e guardare al futuro con speranza.
La Madonna di Loreto accolta a Roma: nella "chiesa dei marchigiani" c'è anche il sindaco Sclavi
La Peregrinatio Mariae è entrata nella chiesa di San Salvatore in Lauro, la chiesa dedicata alla Madonna di Loreto a Roma e tradizionalmente considerata la “chiesa dei marchigiani” nella Capitale. Il pick-up che l’ha condotta lungo le ventuno tappe della Via Lauretana ha raggiunto nella prima mattinata la chiesa ed stata accolta dal parroco mons. Pietro Bongiovanni e dal vescovo di Macerata, nonché presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana, mons. Nazzareno Marconi. Un lieto fuoriprogramma ha caratterizzato l’ingresso della Madonna Pellegrina: ad attenderla in piazza, infatti, anche un gruppo di suore agostiniane legate a San Nicola da Tolentino che hanno voluto accompagnare insieme la statua in chiesa. «È stato bello ricevere la Madonna di Loreto nel suo Santuario – ha affermato mons. Bongiovanni –, è venuta la gente, davvero una moltitudine, per dire il suo grazie a Maria per la sua protezione, per il suo sguardo d’amore sempre su di noi». Da Tolentino, capofila del progetto della Via Lauretana, non è voluto mancare e ha partecipato alla celebrazione eucaristica il sindaco Mauro Sclavi: «Nella chiesa dedicata ai marchigiani, la marchigiana per eccellenza è sicuramente la Madonna di Loreto – ha detto –, questo arrivo a Roma rappresenta un altro punto di partenza per il quale va ringraziato mons. Marconi, che ha avuto la lungimiranza e la fermezza nel far comprendere a tutti l’importanza della Via Lauretana. Sono stato onorato di aver portato a termine questa Peregrinatio insieme a tutti quelli che hanno reso possibile questo momento». Tra questi lo staff dell’organizzazione rappresentato in ogni tappa dal responsabile del progetto dei Cammini Lauretani Simone Longhi. Nel saluto iniziale che ha preceduto la Messa, Longhi è intervenuto per ricordare il senso della Peregrinatio e per alcuni ringraziamenti: «Al presidente della CEM Marconi che ha creduto e reso possibile questo progetto – ha evidenziato –, così come a tutti gli enti e realtà coinvolte, in particolare alla Regione Marche. Il nostro grazie va alla Delegazione Pontificia della Santa Casa e all’Ordine dei frati minori cappuccini di Loreto per aver messo a disposizione di questo viaggio la statua della Madonna Pellegrina». Per rappresentare l’unità dei territori percorsi dalla Via Lauretana, il vescovo Marconi ha indicato l’immagine del manifesto della Peregrinatio che simboleggia un rosario, dove sono significativi tutti i borghi attraversati: «Ognuno conserva nei secoli una memoria di questo pellegrinaggio ed è bene che queste vengano riscoperte e valorizzate – ha spiegato il mons. Marconi –, siamo in presenza di un piccolo miracolo di armonia che si sta sempre più consolidando nella collaborazione tra le parrocchie e le Diocesi, tra i Comuni e le Associazioni». Una realtà «che nascono dal basso e che si radicano su una storia più che centenaria», ha aggiunto il presidente della CEM auspicando e confidando in una prospettiva di futuro: «Ne è un esempio questa celebrazione bella e commovente con la partecipazione di alcuni pellegrini che sono venuti appositamente qui a San Salvatore in Lauro per accompagnare la Madonna di Loreto dopo averla incontrata lungo il percorso – ha concluso –, siamo all’interno del tempo del Giubileo della devozione mariana ed è particolarmente significativo che si sia creata questa sintonia tra le comunità: come in un rosario, l’insieme di tante persone che esprimono la loro devozione a Maria e che si sentono parte di una unità». In serata, la statua della Madonna di Loreto è stata ospite dell’Ordine di Sant’Agostino in Vaticano. Suggestivo l’abbraccio per le vie di Roma e fino a piazza San Pietro dei fedeli che hanno accompagnato a piedi in strada pick-up della Vergine lauretana per offrirle le proprie preghiere e un segno di devozione.

cielo sereno (MC)



