Politica

"Terme di Sarnano come il gioco dell'oca: si è tornati al punto di partenza"

"Terme di Sarnano come il gioco dell'oca: si è tornati al punto di partenza"

"Un anno e mezzo per tornare al punto di partenza". È quanto sostengono i consiglieri di minoranza Stefano Battaglioni, Cristina Tartabini e Andrea Merli in merito alla vicenda delle Terme di Sarnano. "La procedura di composizione negoziata della crisi, oggi votata dall’Amministrazione Fantegrossi con revoca del concordato preventivo e con l’obiettivo della privatizzazione della struttura, era stata proposta già nell’estate del 2024 dal consigliere Battaglioni, all’epoca delegato alle società partecipate, quando Fratelli d'Italia era ancora organica alla maggioranza", si legge in una nota stampa. Secondo i tre consiglieri di opposizione, “con tutto il prezioso tempo che si è colpevolmente perso, dopo avere spaccato la maggioranza ed imbarcato sul carrozzone il capogruppo di minoranza Piergentili Giacomino e l'ondivago Pd, per lo più in stato confusionale tra voti con la maggioranza, voti contro (pochi) e presenze per garantire il numero legale salvo astensioni dalla votazione come Ponzio Pilato, il sindaco Fantegrossi vorrebbe far passare il suo dietrofront - imposto magari da dritte di consulenti finalmente del mestiere ma soprattutto dal ricorso al TAR contro quella delibera di ammissione al concordato promossa dai consiglieri di FdI Tartabini e Battaglioni, oltreché dal consigliere Merli, unico e vero rappresentante dell'opposizione - addirittura come una sua conquista, come un'illuminazione improvvisa, quando invece si tratta solo di un doversi rimangiare la parola obtorto collo".  I consiglieri proseguono evidenziando come "la revoca di quella delibera illegittima è stata sollecitata e auspicata proprio dal Tar, che ha rinviato appositamente la decisione sul ricorso al fine di consentire al Comune il ritiro della delibera sul concordato". I tre consiglieri di minoranza sottolineano inoltre che "non scherziamo: se tale delibera fosse stata corretta, quale giudice o tribunale ne avrebbe auspicato la revoca?" e ricordano che, già al consiglio comunale del 20 agosto 2025 e durante le assemblee dei soci di STM Srl, "sia il sindaco che il suo nuovo alleato e capogruppo di minoranza Piergentili hanno più volte affermato che l'unica strada tutelante per la società e per il Comune era la procedura di concordato preventivo". I consiglieri contestano anche le dichiarazioni del sindaco sui motivi del cambio di rotta: "E' risibile che invece ora lo stesso sindaco, in alcuni recenti articoli di stampa, al fine di mascherare il proprio dietrofront sul concordato sostenga che l'attuale valutazione di convenienza della procedura di composizione negoziata sia frutto di un'attività di ricognizione e analisi della situazione economico-finanziaria della società da parte del nuovo amministratore unico e del nuovo revisore dei conti, dalla quale sarebbe emersa la possibilità di intraprendere un tale percorso. Quali sarebbero le novità economico-finanziarie?".    Secondo la minoranza, "il concordato preventivo è l'anticamera del fallimento, forse c'è stato un periodo in cui questo era il vero obiettivo del sindaco, dell'amministrazione comunale e del capogruppo di minoranza Piergentili; le lotte sostenute a gran voce da FdI in consiglio comunale, in assemblea dei soci delle Terme e da ultimo anche in sede giudiziaria, hanno drizzato le orecchie alla cittadinanza e non solo, creato dubbi e più di qualche malcontento, reso di difficile gestione un'operazione che sarebbe dovuta passare sottovoce e alla cheticella: il fallimento della Sarnano Terzo Millennio Srl e la vendita all'asta della struttura termale con tutti i suoi beni, con qualche avvoltoio pronto a fare festa sul cadavere delle Terme". 

04/12/2025 10:00
"Fondi Ue per la città, 15mila euro al festival con CasaPound e Paragone": l’attacco di GD e Cicaré

"Fondi Ue per la città, 15mila euro al festival con CasaPound e Paragone": l’attacco di GD e Cicaré

L'ombra del "Modello L'Aquila" si allunga su Macerata, sollevando un'aspra critica da parte dei Giovani Democratici di Macerata. Secondo il segretario, Tommaso Domizi, l'amministrazione comunale di destra starebbe replicando uno schema già visto in Abruzzo: usare fondi e spazi pubblici, sotto l'etichetta di "eventi culturali", per promuovere ospiti e messaggi di orientamento politico di estrema destra.  La denuncia fa riferimento a un festival letterario all'Aquila, smascherato da un'inchiesta giornalistica come una piattaforma politica finanziata con soldi pubblici. Domizi ritiene che lo stesso meccanismo sia in atto a Macerata.  "La scelta del Comune di Macerata — governato dalla destra — di invitare Michele Iozzino (CasaPound), Fabio Dragoni (editore di Vannacci), Pietro Senaldi (direttore di Libero) e, come gran finale, Gianluigi Paragone con il suo libro 'Maledetta Europa', non è un gesto neutro. È un atto politico che usa uno spazio istituzionale per promuovere narrazioni di estrema destra e apertamente ostili all'Unione Europea", afferma Domizi. La critica dei Giovani Democratici si concentra sull'evidente paradosso tra l'uso dei fondi europei da parte del Comune e le voci invitate a parlarne in città. Macerata, infatti, sta beneficiando di ingenti risorse del PNRR per interventi di riqualificazione come i Giardini Diaz, il Parco di Fontescodella, i Giardini Micheletti e il Bosco del Sasso d’Italia.  "Macerata si rifà il look con fondi europei, ma allo stesso tempo offre il palcoscenico a chi li critica: un doppio gioco che mette in crisi la coerenza dell'amministrazione", sottolinea il segretario Domizi. A ciò si aggiunge il sospetto che molti lavori siano "riqualificazioni estetiche, senza un vero progetto di città, senza visione sociale o culturale," citando come esempio i Giardini Diaz, pensati "più per mostrare qualcosa che per costruire luoghi vivi". I Giovani Democratici puntano il dito anche contro la presunta mancanza di visione culturale della destra maceratese, evidenziando il taglio dei fondi destinati a Musicultura in contrasto con la promozione di questi eventi.  "Ci permettiamo di dire che forse la destra maceratese preferisce questi eventi, dato che poi taglia i fondi per Musicultura" , dichiara Tommaso Domizi. Il segretario chiarisce poi la distinzione tra libertà d'espressione e promozione istituzionale di ideologie estreme: "La libertà di espressione non significa dare voce a chi, come CasaPound, porta avanti apertamente ideologie neofasciste, ben lontane dai valori della nostra Macerata e della democrazia".  I Giovani Democratici concludono chiedendo all'amministrazione "una politica con responsabilità e visione, capace di trasformare i fondi in spazi vivi, inclusivi, sostenibili, in cultura vera e partecipata, per i giovani, le famiglie e l'intera comunità".  Alle osservazioni dei GD si aggiunge la posizione durissima di Alberto Cicaré, che accusa la Giunta non solo di scelte politicamente discutibili, ma anche di un uso “indecente” delle risorse pubbliche. Il consigliere ha ricostruito l’origine dell’iniziativa, rilevando che la richiesta di finanziamento proviene dall’associazione Castelli di Carta di Voghera, nel nord del Piemonte — una realtà che, come ricorda Cicaré, è già stata al centro di polemiche per presunte vicinanze a CasaPound e inviti a relatori antisemiti. “Scopro che uno dei relatori, Michele Iozzino, è proprio di CasaPound. Scopro che un altro relatore è un editore di Vannacci. E poi ci sono Dragoni, Senaldi e Paragone. Qui siamo oltre la pagliacciata: emerge un profilo parafascista e antidemocratico”, scrive Cicaré. Il consigliere evidenzia anche un elemento comparativo: mentre ad Artemigrante, storica manifestazione che anima Macerata con spettacoli inclusivi, il Comune assegna 6.000 euro, all’associazione piemontese vengono riconosciuti 15.000 euro per una rassegna che, a suo giudizio, “porta in città degli impresentabili”. “Il disprezzo per la decenza è totale”, conclude Cicaré, invitando a vigilare su ciò che definisce “una diffusione mascherata di ideologie antidemocratiche attraverso iniziative addirittura natalizie”.

03/12/2025 11:00
Apm, Miliozzi accusa la giunta: "Caccia alla multa premiata. Stop ai bonus legati alle sanzioni"

Apm, Miliozzi accusa la giunta: "Caccia alla multa premiata. Stop ai bonus legati alle sanzioni"

MACERATA - Un sistema premiante che incentiva la "caccia alla multa" a scapito della qualità del servizio e un preoccupante deficit di trasparenza amministrativa. Sono questi i durissimi rilievi sollevati dal consigliere di minoranza David Miliozzi in una recente interpellanza rivolta al sindaco e alla Giunta, che mette sotto la lente d'ingrandimento la gestione di Apm, la società di servizi quasi interamente partecipata dal Comune. L'atto, basato su documenti interni di Apm, denuncia un fatto strutturale critico: i premi di risultato per il personale sono legati, in misura percentuale, al numero di multe o avvisi emessi durante l'anno. Miliozzi sottolinea che questa impostazione rischia di incentivare comportamenti conflittuali tra ausiliari e cittadini, alimentare una percezione di "caccia alla multa", generare distorsioni nella gestione della sosta e del traffico e, infine, rispondere più a esigenze di bilancio che di servizio.  Miliozzi evidenzia che tale impianto premiale è in vigore da anni e si è progressivamente rafforzato, con un costante e significativo incremento dei target sanzionatori nel periodo 2019-2025. "Questa impostazione rischia di determinare una distorsione della funzione pubblica, poiché l’obiettivo economico finisce con il prevalere sulla corretta gestione della sosta" , si legge nel documento.  Un elemento di particolare criticità è la variazione intervenuta nel settore parcheggi a partire dal 2021-2022: i parametri economici (espressi in euro) sono stati improvvisamente sostituiti dal mero numero di avvisi emessi.  "Questo passaggio rappresenta un serio vulnus di trasparenza amministrativa", attacca Miliozzi. La modifica, infatti, impedisce qualsiasi confronto trasparente con gli anni precedenti, rende impossibile conoscere i ricavi reali degli avvisi, priva il Consiglio Comunale della possibilità di valutare quante sanzioni siano state pagate, annullate o non riscosse e introduce un sistema non misurabile sotto il profilo economico.  Secondo il consigliere, l'aumento dei target unito a questo sistema premiale "appaiono indicativi di una possibile pressione sistematica all’emissione di sanzioni ('fare cassa'), piuttosto che di un miglioramento del servizio".  L'interpellanza solleva dubbi anche sulla gestione dei dirigenti: Apm avrebbe distribuito bonus senza rendere pubblici gli "obiettivi misurabili" che giustificavano tali premi, né i criteri trasparenti per attestarne il raggiungimento. A ciò si aggiungono le numerose criticità lamentate dai cittadini: manutenzione carente, impianti datati (come i parcometri non a norma in Piazza Pizzarello), e modalità di pagamento non sempre funzionanti, tutto questo "nonostante l’adozione di premi per massima efficienza".  Miliozzi richiama, inoltre, i precedenti della Corte dei Conti, che in altri contesti territoriali ha già sollevato rilievi su sistemi di incentivazione analoghi. Tali precedenti, pur riferiti a casi diversi, presentano una evidente analogia con il sistema APM, evidenziando come sistemi premiali non trasparenti, incentivi legati alla quantità e non alla qualità del servizio e l'utilizzo distorto dei proventi sanzionatori possano comportare violazioni dei principi di buon andamento, imparzialità e corretta gestione amministrativa, oltre a esporre gli enti locali a rilievi contabili. In conclusione, l'interpellanza chiede al sindaco e alla Giunta di intervenire con urgenza su diversi punti chiave: "Chiarire se il sistema che lega i premi al numero di sanzioni sia ritenuto appropriato; indicare quale organo comunale abbia verificato la legittimità e la trasparenza degli obiettivi premiali; spiegare le ragioni dei sistematici innalzamenti dei target sanzionatori; consentire la pubblicazione immediata dei dati relativi al numero reale di multe/avvisi emessi per anno, ai ricavi effettivi, alla destinazione delle somme e ai criteri di valutazione del personale; valutare l’avvio di una revisione del sistema premiante, orientandolo a criteri di qualità del servizio, manutenzione, accoglienza, funzionamento degli impianti, sicurezza e riduzione dei reclami, anziché alla quantità delle sanzioni; e, infine, Impegnarsi a introdurre criteri trasparenti, equilibrati e pienamente conformi ai principi di buon andamento e imparzialità dell’amministrazione, evitando qualunque meccanismo assimilabile alla "caccia alla multa". L'atto di Miliozzi mette il Comune, che risponde politicamente dell’indirizzo dato alla società partecipata, di fronte alla necessità di fare piena luce su una gestione che, secondo la minoranza, espone l'ente a critiche per eccesso di fiscalismo e alimenta la percezione che le multe siano diventate una voce strutturale del bilancio.

02/12/2025 19:32
Ussita, caos bilancio. Rossi attacca: "Dupss approvato senza regolamento contabile obbligatorio"

Ussita, caos bilancio. Rossi attacca: "Dupss approvato senza regolamento contabile obbligatorio"

Forte dissenso in seno al Consiglio comunale di Ussita sull'approvazione del Documento Unico di Programmazione Super Semplificato (DUPSS). Il consigliere di minoranza, Guido Rossi, ha espresso voto contrario, motivando in modo puntuale e dettagliato una serie di gravi criticità procedurali e contabili che ha ritenuto doveroso portare all'attenzione della cittadinanza. Il consigliere Rossi ha denunciato che il voto contrario espresso non è stato di natura politica, ma strettamente tecnico, a causa di anomalie, discrepanze e omissioni che compromettono la legittimità del procedimento. L'accusa principale mossa dal consigliere Rossi riguarda la totale assenza di uno strumento chiave per la gestione finanziaria dell'Ente: il Regolamento di Contabilità. "Il documento approvato cita più volte il Regolamento di Contabilità che, però, non è mai stato adottato dal Comune, nonostante sia uno strumento obbligatorio previsto dal T.U.E.L.," ha spiegato Rossi. "Approvare un documento programmatico basato su un atto che non esiste significa presentare ai cittadini un quadro contabile non fondato e non verificabile. La sua assenza genera un vuoto normativo che incide sulla validità delle procedure e pregiudica il controllo". Altro punto di forte attrito riguarda le previsioni finanziarie relative alla gestione degli impianti sciistici di Frontignano. Mettendo a confronto i documenti, il consigliere Rossi ha evidenziato una netta contraddizione sui canoni che la società affidataria deve versare. "L'offerta presentata dalla società è di 70.700 euro annui, mentre il Comune ha stipulato un contratto che prevede un canone di 10.000 euro per il primo anno, 20.000 per il secondo e 30.000 per il terzo",  ha contestato. "Non solo i dati non coincidono, ma gli introiti dovuti non sono nemmeno riportati nel DUPSS, compromettendo l'attendibilità delle previsioni". Rossi ha puntato il dito anche contro la tempistica di consegna degli atti. L’intera documentazione è stata consegnata ai Consiglieri meno di 48 ore prima della seduta, anziché i 20 giorni previsti dalla legge, impedendo di fatto "un'analisi seria e trasparente". A ciò si aggiunge il ritardo nella consegna di specifici documenti richiesti il 25 marzo 2025: "Ad oggi, dopo oltre 200 giorni, ancora niente. Negare o ritardare la consegna degli atti significa impedire al sottoscritto di svolgere il proprio ruolo e rappresenta un serio vulnus democratico". "Di fronte alle contestazioni, la maggioranza ha pensato bene di passare subito alla votazione, senza fornire interventi a difesa della proposta". 

29/11/2025 16:34
"Argentinos nelle Marche": la Provincia incontra l'associazione che riporta in patria ius sanguinis e nuovi cittadini Ue

"Argentinos nelle Marche": la Provincia incontra l'associazione che riporta in patria ius sanguinis e nuovi cittadini Ue

Il consigliere Giorgio Pollastrelli ha incontrato, nella sala del Consiglio provinciale, Jesus Olmos, neo eletto presidente di “Argentinos nelle Marche”, associazione di promozione sociale che sta prendendo forma anche nel nostro territorio con lo scopo di promuovere attività sociali e culturali tra gli argentini residenti nelle Marche. Argentini che, tornando a vivere in Italia tramite la loro discendenza, quasi sempre richiedono la cittadinanza italiana per merito della “ius sanguinus” e vanno così automaticamente a diventare anche nuovi cittadini europei. Il consigliere Pollastrelli, che gestisce la delega alle Politiche europee, ha portato il saluto del presidente della Provincia Sandro Parcaroli e di tutta l’Amministrazione. “Ringrazio il presidente Olmos per essere venuto in Provincia a presentare la sua realtà associativa – spiega Pollastrelli -. L’incontro è stata un’occasione per comprendere e approfondire quali sono le problematiche e le informazioni necessarie per chi decide di tornare a vivere nelle Marche dall’Argentina grazie alla propria discendenza italiana. L’incontro è stato utile per informare l’Associazione delle tante opportunità che offre l’Europa ai suoi cittadini: dalle occasioni di studio e incontro tra le associazioni, a quelle di viaggio e di mobilità lavorativa all’interno della UE”. Olmos, da qualche anno residente a Montecassiano insieme alla sua famiglia, ha espresso soddisfazione per le informazioni ricevute spiegando come spesso gli argentini che rientrano in Italia e scelgono le Marche come terra dei padri o dei nonni dove tornare a vivere, abbiano necessità di ricevere informazioni chiare, oltre alla vicinanza da parte di un’associazione come la loro. 

29/11/2025 13:29
Direzione Pd Marche, Bomprezzi analizza la sconfitta profonda: "Paghiamo le ferite del passato"

Direzione Pd Marche, Bomprezzi analizza la sconfitta profonda: "Paghiamo le ferite del passato"

Si è conclusa venerdì sera, presso la Conero Break di Ancona, la direzione regionale del Partito Democratico delle Marche, riunitasi per una riflessione post-elettorale dopo l'esito delle recenti consultazioni regionali. Numerosi gli interventi, tra cui quello dell'europarlamentare Matteo Ricci, già candidato presidente alle scorse elezioni, che ha voluto richiamare con forza l'attenzione del Partito sulla necessità di unità e impegno congiunto. Nella sua relazione introduttiva, la segretaria regionale Chantal Bomprezzi ha cercato di indagare le motivazioni di quella che ha definito una "sconfitta dolorosa". "Un risultato di questo tipo non può che avere ragioni profonde. Ancora paghiamo le ferite del passato. Negli anni la destra si è radicata nei Comuni, anche laddove eravamo più forti", ha dichiarato la segretaria. A suo avviso, il centrosinistra non è ancora percepito come una credibile alternativa di governo, e la coalizione non ha raggiunto la necessaria maturità. Bomprezzi ha tuttavia difeso il percorso di ricomposizione intrapreso: "Stando uniti siamo riusciti ad avere un candidato unitario e forte, un’alleanza ampia e coesa e un programma serio, non preconfezionato." Ma ha ammesso: "A causa delle divisioni del passato, questo tempo di unità non è bastato. La fiducia dell’elettorato si conquista nel tempo". La segretaria ha quindi sottolineato l'imperativo di proseguire sulla rotta dell'unità, ribadendo il proprio impegno personale. "Prima di tutto viene il bene del partito, soprattutto nei momenti più difficili. Non si può abbandonare la nave ora che serve la massima responsabilità" , ha affermato, mettendo in guardia contro nuove tensioni o "contifici". L'appello è stato un chiaro invito alla responsabilità collettiva: "Le responsabilità vanno riconosciute e affrontate insieme, io per prima, così come insieme abbiamo fatto tutte le scelte. Ora nessuno si senta escluso dalla responsabilità collettiva di una ripartenza". La linea politica futura tracciata da Bomprezzi vede la necessità di unità, partecipazione attiva e una ripartenza "dal basso", ridando centralità ai territori, ai circoli e ai temi fondamentali per i marchigiani. La segretaria ha ringraziato tutti i partecipanti alle cinque assemblee provinciali di ascolto post-voto e ha annunciato che nei prossimi mesi il Pd Marche sarà impegnato nel rilancio delle iniziative politiche, anche attraverso la riattivazione dei tavoli di lavoro. "Vogliamo ripartire dai territori, dai circoli. Il prossimo anno ci aspettano importanti appuntamenti elettorali," ha concluso, invitando a coinvolgere tutti i segretari di circolo e i rappresentanti istituzionali. "Se lavoreremo insieme con senso di responsabilità, i buoni risultati arriveranno". L'ampio dibattito seguito alla relazione ha visto la stragrande maggioranza degli interventi a sostegno della riflessione e dell'orientamento espresso dalla segretaria regionale. 

29/11/2025 10:24
Parcaroli a Lecce all'Assemblea UPI: "Macerata provincia virtuosa. Ora più risorse per funzioni fondamentali"

Parcaroli a Lecce all'Assemblea UPI: "Macerata provincia virtuosa. Ora più risorse per funzioni fondamentali"

“Le Province devono tornare ad essere pienamente operative e capaci di rispondere ai bisogni delle popolazioni locali. Per farlo serve aumentare la dotazione finanziaria e tornare ad attribuire a questi Enti determinate competenze, iniziando per esempio dal turismo. Un passo fondamentale è accrescere il fondo per le funzioni fondamentali, un finanziamento statale destinato a coprire i costi delle funzioni essenziali svolte dalle Province, come l’edilizia scolastica e la viabilità. Le Province hanno dimostrato, nonostante le pesanti ripercussioni seguite alla legge Delrio del 2014, di essere importanti Enti intermedi sui territori”. Il Presidente della Provincia, Sandro Parcaroli, è intervenuto a Lecce alla 38esima Assemblea Nazionale delle Province Italiane aperta dall’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, per primo, ha rilanciato la necessità di restituire un ruolo territorialmente efficace alle Province. Parcaroli, intervenendo in un panel dedicato alla nuova Legge di bilancio insieme a Enzo Lattuca, Presidente Provincia di Forlì-Cesena; Massimiliano Presciutti, Presidente Provincia di Perugia; Emanuele Ramella Pralungo, Presidente Provincia di Biella e chiuso dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato anche come la Provincia di Macerata, nonostante le molte difficoltà, sia un Ente virtuoso che ha sempre chiuso i bilanci in positivo, continuando a dare servizi al territorio. “Basti ricordare che negli ultimi quattro anni (2022-2025) gli investimenti complessivi nel settore viabilità ammontano a oltre 58 milioni, altri 13 milioni sono relativi a finanziamenti Pnrr dedicati all’edilizia scolastica, cui si aggiungono i finanziamenti sisma messi in campo dall’Ufficio Ricostruzione come i 3 milioni per il restauro del Palazzo del Provveditorato a Macerata; i 16,5 milioni per il restauro del Palazzo del Governo a Macerata e i 31 milioni del nuovo polo scolastico di Tolentino. Accanto a questa attività non va dimenticata quella di supporto agli Enti del territorio e vorrei ricordare che, solo nel 2025, sono state effettuate 56 gare per altri Comuni o Enti convenzionati per un valore complessivo di 177 milioni di euro. Questi numeri dimostrano che la nostra Provincia è virtuosa, così come lo sono molte altre in Italia e, per questo, devono essere sostenute”.

28/11/2025 12:50
Tolentino - Canone Unico, l’amministrazione: "Chi ha scritto le regole oggi ci accusa: è illogico"

Tolentino - Canone Unico, l’amministrazione: "Chi ha scritto le regole oggi ci accusa: è illogico"

Dopo le critiche della minoranza sul metodo con cui il Comune ha gestito gli avvisi relativi al Canone Unico (leggi qui), arriva una replica ferma da parte dell’amministrazione comunale, che accusa il centrodestra di aver "strumentalizzato" una questione regolata da norme nazionali e da un regolamento approvato proprio dalla precedente maggioranza. L’amministrazione chiarisce innanzitutto che l’Ordine del Giorno urgente presentato in aula non era ammissibile. "Se davvero si fosse voluto avviare un percorso condiviso, sarebbe bastato presentare l’atto nei tempi previsti dal regolamento del Consiglio comunale, cioè almeno sette giorni prima - sottolinea la Giunta -. La scelta di presentarlo all’ultimo minuto dimostra che non c’era alcuna volontà di costruire una soluzione, ma solo quella di creare polemica politica". Da Palazzo Europa arriva anche un richiamo diretto a chi oggi critica: “Il regolamento del Canone Unico è stato approvato nel 2021 proprio dalla maggioranza di centrodestra dell’epoca. Se oggi dichiarano che il sistema non funziona, dovrebbero spiegare perché lo hanno scritto loro in quel modo”. L’amministrazione ricorda inoltre che “"orse non introdussero altre esenzioni perché la normativa nazionale non lo consentiva, esattamente come non lo consente oggi". Il Comune ribadisce poi che il Canone Unico "non è una scelta politica dell’attuale amministrazione, ma un tributo previsto dalla legge nazionale". Tra le agevolazioni applicabili c’è quella per le insegne nelle aree colpite dal sisma, "già pienamente riconosciuta dal Comune". Sulle tempistiche degli avvisi, l’amministrazione precisa che "il ritardo è legato alle sospensioni dell’emergenza Covid, che hanno impedito agli uffici di procedere con i normali accertamenti". Ora, con la fine delle deroghe, "il Comune ha l’obbligo di completare le verifiche: non farlo significherebbe incorrere in responsabilità amministrative e contabili". Un passaggio è dedicato anche alle attività che operano ancora tra ponteggi e cantieri: "Se un’insegna o una vetrofania è coperta e non visibile, il canone non è dovuto per quell'annualità. L’Ufficio Tributi resta a disposizione per valutare ogni situazione". Il Comune contesta l’uso politico della vicenda: "Trasformare il Canone Unico in uno scontro politico significa sbagliare due volte: non si aiutano le attività che chiedono risposte e si tenta di attribuire all’amministrazione attuale responsabilità che derivano da scelte approvate da chi oggi accusa".   La replica si chiude con una dichiarazione di principio: "La nostra priorità resta garantire uniformità, legalità, trasparenza e sostegno reale alle attività".

28/11/2025 09:50
Violenza di genere: nelle Marche fondi per centri e case rifugio ma in Parlamento si discute ancora sul consenso

Violenza di genere: nelle Marche fondi per centri e case rifugio ma in Parlamento si discute ancora sul consenso

Con 227 voti favorevoli, all'unanimità, il 19 novembre l’aula della Camera ha approvato in via definitiva e all’unanimità il ddl che istituisce il reato di femminicidio. Il provvedimento, che aveva già ottenuto il via libera anche dal Senato, diventerà ora legge e introduce nel Codice penale l’articolo 577-bis, il delitto di femminicidio, prevedendo l’ergastolo quando l’omicidio di una donna sia commesso per discriminazione di genere, odio o per reprimere la libertà della vittima. Un passaggio che ha segnato un momento di rara compattezza parlamentare su uno dei temi più drammatici dell’attualità. Diverso, invece, il destino dell’altro provvedimento che nelle stesse ore era finito al centro del dibattito politico: il ddl sulla violenza alle donne che introduce il principio del consenso informato, già approvato all’unanimità alla Camera. Questo testo, giornalisticamente noto come "Ddl consenso", non è infatti arrivato all’esame dell’Aula del Senato, dove era atteso per il via libera definitivo, a causa dei dubbi sollevati da alcuni rappresentanti dei partiti di maggioranza in Commissione. Uno stop che ha riaperto tensioni e fratture. A giustificare la frenata sono arrivate le parole di Matteo Salvini, secondo cui la legge è importante ma va scritta con attenzione “perché non diventi un’arma di chi si vuole vendicare”. Sulla stessa linea la senatrice leghista Giovanna Bongiorno, da sempre impegnata sul tema e fondatrice di Doppia Difesa, che ha parlato della necessità di migliorare il testo: "Ci sono due Camere. È stata rilevata dai rappresentanti del centrodestra l’esigenza di migliorare il testo. Ho accolto la richiesta perché presenta ottimi spunti, ma merita un approfondimento. Il 25 era una data simbolo. Avremmo potuto celebrarla con uno spot su due leggi a favore delle donne, sarebbe stato bello… Ma il senso di responsabilità ha prevalso". Le opposizioni, che avevano accolto con entusiasmo l’unanimità della Camera sul ddl consenso e il clima di collaborazione tra Schlein e Meloni, hanno parlato apertamente di un regolamento di conti interno alla maggioranza, in particolare tra Lega e Fratelli d’Italia.  La premier, dal canto suo, ha cercato di rassicurare, ribadendo che la norma sul consenso si farà, ma che deve essere scritta nel modo giusto, e che tutte le forze politiche concordano sulla necessità di superare l’attuale disciplina. Mentre a Roma il confronto è passato rapidamente dal dialogo allo scontro, lo stesso tema è stato al centro anche del dibattito nelle Marche, durante la seduta aperta del Consiglio regionale dedicata alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha parlato di una “piaga sociale che richiede un impegno concreto e condiviso”, ricordando come la violenza assuma molteplici forme e spesso si consumi per anni tra le mura domestiche, a opera di persone considerate vicine alla vittima e spesso alla presenza di minori. I numeri del Rapporto regionale 2024 confermano una situazione allarmante: le donne che si sono rivolte ai servizi sono state 663 nel 2021, 705 nel 2022, 748 nel 2023 e 841 nel 2024. Un aumento che, da un lato, segnala una crescita del fenomeno e, dall’altro, è anche frutto di una maggiore sensibilizzazione. “Come istituzioni – ha concluso Acquaroli – dobbiamo proseguire nel rafforzamento delle misure di tutela, attraverso politiche integrate, investimenti economici e normativi e il consolidamento della rete territoriale”. Durante la stessa seduta è intervenuta anche l’assessora regionale alle Pari Opportunità Francesca Pantaloni, che ha ribadito: “La violenza contro le donne non è un fatto privato né una fatalità, ma una ferita alla dignità di tutta la nostra comunità”. Il Rapporto 2024 mostra che le 841 donne che hanno chiesto aiuto ai centri antiviolenza segnano un aumento del 12,4% rispetto all’anno precedente; il 71,9% sono italiane, il 28,1% straniere. I consultori femminili hanno registrato 971 accessi, con un incremento del 44,1%, mentre i casi di violenza sui minori sono cresciuti del 78,9% dal 2020. Anche le Procure marchigiane hanno fatto registrare aumenti significativi dei procedimenti penali per violenza di genere. Per affrontare l’emergenza, la giunta regionale ha stanziato 1,65 milioni di euro per il biennio 2024-2025 destinati alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere nelle cinque province. I fondi finanziano i centri antiviolenza, le case rifugio, i consultori, i programmi per uomini autori di violenza e le attività di formazione. È stata inoltre potenziata la rete dei Pronto soccorso, dove nel 2024 si sono registrati 224 accessi correlati a episodi di violenza. Forse in queste settimane si è persa un’occasione per lanciare un messaggio davvero unitario sul tema del contrasto alla violenza di genere. Da una parte, nei territori come le Marche, si investe in modo concreto su prevenzione, protezione e servizi; dall’altra, a livello nazionale, il confronto politico sul consenso "libero e attuale" continua a dividersi tra timori, veti incrociati e calcoli politici. La legge sul femminicidio è ormai realtà, ma la partita sul consenso resta aperta. E quello che sembrava un percorso lineare verso un ulteriore avanzamento dei diritti si è trasformato, ancora una volta, in un terreno di scontro che rischia di allontanare la politica dalle esigenze reali delle vittime.

27/11/2025 19:30
Tolentino, minoranza compatta: "Sul Canone Unico sono mancati metodo e attenzione alla realtà post-sisma"

Tolentino, minoranza compatta: "Sul Canone Unico sono mancati metodo e attenzione alla realtà post-sisma"

Il Consiglio comunale di Tolentino non ha ammesso l’ordine del Giorno urgente presentato dalla minoranza di centrodestra sul tema delle sanzioni inviate ai commercianti in relazione al Canone Unico. L’iniziativa dei consiglieri (Silvia Luconi, Silvia Tatò, Francesco Colosi e Monia Prioretti) mirava a correggere le modalità con cui l'amministrazione ha gestito, nelle ultime settimane, l’applicazione del tributo relativo a insegne e vetrofanie. Secondo la minoranza, gli avvisi e le sanzioni arrivati a numerose attività commerciali "sono arrivati senza un’adeguata informazione preventiva e senza considerare le condizioni straordinarie in cui vive ancora la città". I consiglieri hanno chiarito il loro punto di vista: "Non discutiamo l’esistenza del tributo - dichiarano -, ma il modo in cui è stato applicato. In una comunità impegnata nella ricostruzione post-sisma, con cantieri, ponteggi e visibilità ridotta per molte attività, serviva un approccio basato sulla collaborazione e sulla chiarezza". La minoranza ha sottolineato come l’intervento dell'amministrazione sia stato percepito da molti operatori come un’imposizione improvvisa, aggravata da una comunicazione istituzionale arrivata solo dopo l'invio delle sanzioni. "È mancato il metodo, è mancata l’attenzione al contesto, ed è mancata soprattutto la coerenza tra ciò che la Giunta dichiara, una visione di amministrazione condivisa, e ciò che poi avviene sul piano operativo", hanno aggiunto. I consiglieri hanno richiamato la necessità di ristabilire un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni: "Un’amministrazione non si giudica solo per le norme che applica, ma per come le applica. La città ha bisogno di un Comune che accompagni, non che complichi. Che ascolti, non che sorprenda. Che tenga insieme indirizzo politico e azione amministrativa". L’Ordine del Giorno chiedeva di rivedere le procedure adottate, prevedere una fase transitoria chiara e comunicata con anticipo e avviare un confronto con le categorie economiche. "Non si tratta di un atto contro qualcuno - conclude la minoranza -, ma di un invito a correggere un percorso che ha generato tensione inutile in un momento in cui la città ha bisogno di fiducia e collaborazione. Governare significa anche saper riconsiderare le proprie scelte quando rischiano di allontanare chi ogni giorno tiene viva la nostra comunità".  Il sindaco Mauro Sclavi, pur non accogliendo l’Ordine del Giorno urgente, si è impegnato a convocare un tavolo tecnico a stretto giro e a discutere della questione in commissione affari istituzionali con la partecipazione delle parti interessate.

27/11/2025 18:55
Corridonia, approvato il progetto di riqualificazione per viale Montolmo: priorità a sicurezza e abbattimento barriere

Corridonia, approvato il progetto di riqualificazione per viale Montolmo: priorità a sicurezza e abbattimento barriere

Una priorità divenuta improrogabile risolvere le problematiche che affliggono quel tratto di strada ormai da anni, per il quale sarà realizzato un intervento di riqualificazione e valorizzazione con particolare attenzione alla sicurezza degli utenti e all’abbattimento delle barriere architettoniche Con delibera 172 del 15 novembre 2025 la Giunta comunale di Corridonia ha approvato il progetto di fattibilità per la riqualificazione di viale Montolmo. L’obiettivo è stato sin da subito quello di individuare una soluzione che potesse contemperare le esigenze di sicurezza di pedoni e veicoli, il superamento delle barriere architettoniche e il rispetto delle prescrizioni paesaggistiche. Il tratto di strada, compreso tra viale Italia e l’ex Mattatoio Comunale, presenta al momento un elevato stato di degrado, dovuto anche alla presenza di alberature di alto fusto lungo le fasce laterali. Per effetto dell’azione delle radici si sono verificati, nel corso degli anni, evidenti danneggiamenti sia della sede stradale che dei marciapiedi laterali, con potenziali pericoli per la circolazione sia veicolare che pedonale. La ridottissima ampiezza dei marciapiedi impedisce una corretta percorribilità in sicurezza, in modo particolare ai soggetti più fragili. Volontà dell’Amministrazione Comunale è stata quella di intervenire, dopo un attento esame, su di un tratto di strada che rappresenta un asse stradale di particolare interesse per la sua funzione di fulcro di una zona con alta densità abitativa ed elevato traffico sia veicolare che pedonale, proponendo una riqualificazione e una valorizzazione in termini anche di incremento della sicurezza e di eliminazione delle barriere architettoniche. «È stata una decisione a lungo soppesata e sofferta, ma necessaria – afferma il sindaco di Corridonia Giuliana Giampaoli – Una decisione che possiamo definire senza dubbio coraggiosa e “storica”, vista la valenza strategica ed affettiva del tratto di strada in questione, ma che abbiamo assunto con profondo senso di responsabilità per risolvere problematiche che affliggono viale Montolmo da moltissimi anni e che richiedevano soluzioni efficaci e urgenti». Il progetto era stato illustrato e condiviso con la cittadinanza nel corso di una assemblea pubblica lo scorso 26 settembre, direttamente dai progettisti incaricati. Il prossimo passo, ora, sarà la presentazione del progetto esecutivo, che sarà pronto nei primi mesi del 2026. I lavori sono previsti per il periodo estivo, in modo da interferire il meno possibile con il transito dei veicoli e dei mezzi di trasporto scolastico.

27/11/2025 11:52
Marche, voto netto contro il riconoscimento della Palestina. Bocciate in Consiglio mozioni della minoranza

Marche, voto netto contro il riconoscimento della Palestina. Bocciate in Consiglio mozioni della minoranza

 Il Consiglio regionale delle Marche ha bocciato oggi le mozioni abbinate presentate dalle minoranze (Pd, Avs e M5s) che chiedevano il riconoscimento dello Stato di Palestina. Dopo un dibattito durato oltre un'ora nell'Assemblea legislativa ad Ancona, l'Aula si è espressa con una netta maggioranza: 16 voti contrari della maggioranza di Centrodestra e 9 favorevoli dell'opposizione. Non si è registrato nessun astenuto. Le mozioni erano state presentate dai consiglieri Maurizio Mangialardi (Pd), Andrea Nobili (Avs) e Marta Ruggeri (M5s). Al termine della votazione, il consigliere Maurizio Mangialardi ha espresso profondo rammarico per l'esito: "La destra ha scelto di negare questo riconoscimento umiliando un popolo martoriato, che subisce da decenni una intollerabile occupazione militare." Mangialardi ha aggiunto che la decisione non sarebbe "in linea con la tradizione della nostra Regione, che negli anni sempre in prima linea nell'impegno per la pace e per l'autodeterminazione e la libertà dei popoli". Il capogruppo di Fratelli d'Italia, Andrea Putzu, ha difeso la scelta della maggioranza, accusando l'opposizione di preferire posizioni di principio: "La sinistra preferisce le piazze ideologiche, noi lavoriamo per la pace e la sicurezza". Putzu ha spiegato che la maggioranza aveva proposto una risoluzione alternativa, "che ricalcava quella approvata dal parlamento il 2 ottobre 2025, in linea con la posizione del Governo Meloni". Tale linea politica, ha ribadito Putzu, "difende il diritto di Israele alla propria sicurezza, denunciando la brutalità di Hamas e, allo stesso tempo, lavorando per una prospettiva politica stabile, basata sulla soluzione dei due Stati e sul rafforzamento dell'Autorità nazionale palestinese".  

25/11/2025 18:05
Civici Marche cresce in provincia di Macerata: ufficiale l'ingresso di Paolo Pacetti

Civici Marche cresce in provincia di Macerata: ufficiale l'ingresso di Paolo Pacetti

Cresce ancora la rappresentanza dei Civici Marche in provincia di Macerata. Il nuovo ingresso nel movimento politico che annovera tra le sue fila il vicepresidente del Consiglio Regionale Giacomo Rossi, potrà ora contare sull'esperienza e la determinazione di Paolo Pacetti di Montecassiano, comune dove nelle recenti elezioni regionali Civici Marche ha ottenuto un più che dignitoso 3.03%.   "Pacetti è un punto di riferimento nel territorio con il movimento cittadino Montecassiano Libera Voce di cui è il portavoce nonché presidente. Negli ultimi anni si è fatto carico di esporre, individuare e proporre soluzioni su tematiche molto importanti come, ad esempio, la complessa vicenda della Fornace Smorlesi", afferma soddisfatto il presidente dei Civici Marche, Matteo Pompei.   "Non sono un politico ma sono solo un semplice operaio - dichiara con umiltà Pacetti - ma il progetto di un movimento civico radicato in tutta la Regione mi ha dato quell'entusiasmo per provare a dare, in maniera fattiva, il mio contributo alla realtà di Montecassiano e del suo territorio". "Montecassiano merita di più - conclude Pacetti - e con esso tutti i montecassianesi che mi hanno adottato, non essendo io natio del posto, ma che mi hanno sempre rispettato apprezzando il mio impegno per la comunità".

25/11/2025 12:00
Civitanova, il sindaco integra la Giunta: entrano Roberto Pantella e Mara Orazi, ecco le deleghe

Civitanova, il sindaco integra la Giunta: entrano Roberto Pantella e Mara Orazi, ecco le deleghe

Il sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, ha firmato questa mattina i decreti di nomina di due nuovi assessori, completando così la squadra di governo dopo le dimissioni di Francesco Caldaroni.  A subentrare è Roberto Pantella, 49 anni, consigliere comunale in quota Fratelli d’Italia, capo ufficio logistico nonché responsabile del personale della Croce Verde. A lui il sindaco ha assegnato le stesse deleghe precedentemente attribuite a Caldaroni: Commercio, Politiche Giovanili, Attività produttive, Pesca, Porto, sviluppo e valorizzazione del mare, Osap attività commerciali. Entra in Giunta anche Mara Orazi, 48 anni, docente della scuola dell’infanzia di Via Tacito, nominata in rappresentanza di Civitanova Unica. A lei sono state conferite le deleghe al Turismo, Spettacolo, Grandi Eventi, Politiche di aggregazione, iniziative di valorizzazione della città, rapporto con i quartieri e centri civici, gemellaggi. "Con l’ingresso di Roberto Pantella e Mara Orazi la nostra Giunta si arricchisce di entusiasmo, competenza e senso di responsabilità – ha dichiarato il sindaco Ciarapica –. Sono due persone che conoscono bene la nostra città e che hanno dimostrato, ciascuno nel proprio ambito, capacità di ascolto, impegno e vicinanza alla comunità. Sono certo che sapranno dare un contributo concreto e immediato al percorso che stiamo portando avanti: rendere Civitanova sempre più accogliente, dinamica e attrattiva. A entrambi rivolgo i miei migliori auguri di buon lavoro". "Inizio questo nuovo percorso con umiltà, determinazione e un profondo senso di responsabilità – ha dichiarato Roberto Pantella - .Ringrazio il Sindaco per la fiducia e il mio predecessore Francesco Caldaroni. Raccogliere il testimone in corsa è una sfida impegnativa, ma la affronto con la volontà di dare da subito il massimo nelle deleghe che mi sono state affidate. Per tutti sarò semplicemente Roberto, una persona attenta, responsabile e trasparente. Il metodo sarà chiaro: confronto continuo, trasparenza e regole uguali per tutti. Credo - ha aggiunto - in una Civitanova dove le idee migliori possano trovare spazio, sostenute da procedure chiare, rispetto reciproco e un metodo trasparente che garantisca a tutti le stesse opportunità. Con serietà e collaborazione possiamo costruire una città più viva, attrattiva e capace di guardare al futuro con fiducia". "Per me è la prima esperienza amministrativa e la vivo con grande emozione e senso di responsabilità - ha dichiarato Mara Orazi -. Voglio ringraziare sinceramente il sindaco per aver creduto in me e per avermi affidato un incarico così importante. Mi metterò al lavoro con umiltà, determinazione e spirito collaborativo, pronta a valorizzare le potenzialità turistiche di Civitanova e a promuovere progetti che rendano la nostra città sempre più attrattiva".  

24/11/2025 15:20
Strisce pedonali concetto ideale, Avs contro la giunta: "Macerata vuole sicurezza quotidiana, non solo grandi opere"

Strisce pedonali concetto ideale, Avs contro la giunta: "Macerata vuole sicurezza quotidiana, non solo grandi opere"

Mentre l'amministrazione comunale si appresta a festeggiare con nastri tricolori e brindisi l'inaugurazione di palazzi, musei e piazzette ristrutturate, finanziate principalmente con fondi Pnrr, ll'esponente provinciale di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), Patrizia Sagretti, lancia un forte monito: "La vita quotidiana dei cittadini sta diventando sempre più complessa a causa della carente manutenzione ordinaria".  "Questo è quello che pensano i miopi e la nostra giunta di destra" , dichiara Sagretti in riferimento all'ottimismo sui "tagli di nastri" che dureranno fino a primavera. "Il pensiero delle persone, probabilmente, è un altro".  Secondo Avs, il rischio è che le grandi opere non abbiano un impatto sulle "problematiche quotidiane" dei maceratesi, che sono fatte di "azioni semplici, ma fondamentali", come il camminare a piedi. Il cuore della critica di Avs è rivolto allo spazio residuale e alla scarsa sicurezza dedicati ai pedoni. L'attività di camminare a piedi, svolta quotidianamente da tutti, si scontra con una realtà critica: "Marciapiedi stretti e impraticabili: la pavimentazione è spesso sconnessa o lo spazio risulta ingombro da erbacce e arbusti". Attraversamenti pedonali "ideali": Macerata, secondo Sagretti, si distingue negativamente per la quasi totale invisibilità delle strisce pedonali. "Le famose strisce bianche sono un concetto ideale. Sono da cercare, da intuire e una volta che si pensa di averle trovate rimane sempre il dubbio se siano quelle ufficiali o quelle vecchie non ben cancellate", afferma la segretaria Avs.  Sicurezza stradale "a parole" , Avs accusa Lega e Fratelli d'Italia di tenere alla "sicurezza del cittadino solo a parole", escludendo il tema della sicurezza stradale dal loro concetto di gestione urbana.  "A dimostrazione di questo, ahinoi, sono gli incidenti che coinvolgono sempre più spesso i pedoni", si legge nella nota. "Nonostante le statistiche e le richieste dei cittadini, non si percepisce che l'amministrazione abbia adottato misure concrete per migliorare la visibilità delle strisce o limitare la velocità nelle aree più popolate".  Il nodo della questione risiede, secondo Avs, nelle priorità di bilancio: "La manutenzione delle opere pubbliche ha un costo e nel bilancio attuale le risorse per le spese correnti sono limitate". La conclusione è amara: le piccole opere non generano titoloni sui giornali e, quindi, "forse valgono meno nell'ordine delle idee di Parcaroli & co".  "Macerata ha bisogno di strade sicure per tutti, di marciapiedi comodi, di strisce pedonali ben visibili", conclude Patrizia Sagretti, rilanciando la necessità di un cambio di prospettiva sulle priorità urbane.

24/11/2025 10:43
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