Politica
Macerata, dal caso Moncalieri al Consiglio comunale, De Padova: "Impianti gratis per calcio femminile o contributi alla pari"
Nel dibattito pubblico sullo sport e sulla parità di genere, continuano purtroppo a emergere segnali che richiamano l’urgenza di un cambio culturale e di interventi concreti. Nei giorni scorsi, durante una partita di calcio femminile a Moncalieri, una donna arbitra è stata bersaglio di insulti sessisti come “vai a lavare i piatti”, episodio che ha riacceso l’attenzione sul tema della discriminazione nello sport. Da questo fatto prende avvio l’intervento della consigliera comunale di Macerata Sabrina Di Padova, che collega quanto accaduto alla necessità di azioni anche a livello locale, in vista del Consiglio comunale di lunedì 15 dicembre. "Episodi come questo dimostrano quanto sia ancora necessario intervenire, affinché ci sia meno discriminazione nello sport e nella società. Le parole d’odio non nascono nel vuoto: trovano terreno fertile nelle disuguaglianze e nelle disparità di trattamento che, ancora oggi, penalizzano lo sport femminile.Come consigliera comunale di Macerata, ho ritenuto doveroso collegare questi fatti all’azione politica locale. Per questo, in vista del Consiglio comunale di lunedì, ho proposto modifiche al ‘Regolamento per la gestione e l’utilizzo degli impianti sportivi comunali’. per garantire pari opportunità tra sport maschile e femminile, prevedendo la concessione gratuita degli impianti sportivi comunali alle società di calcio femminile o, in alternativa, contributi economici equivalenti a quelli riconosciuti alle società di calcio maschile. Questo impegno nasce anche dal ruolo che ho ricoperto negli anni precedenti come presidentessa del Consiglio delle Donne, un’esperienza che mi ha permesso di conoscere da vicino le difficoltà, gli stereotipi e le discriminazioni che molte donne affrontano quotidianamente in vari ambiti.È un impegno che porto avanti anche nel mio lavoro di docente, cercando ogni giorno di trasmettere alle nuove generazioni il valore del rispetto, dell’uguaglianza e del superamento dei pregiudizi di genere.Affinché ci sia meno discriminazione, servono scelte politiche e un lavoro culturale costante.Contro insulti come “vai a lavare i piatti” non bastano le condanne di rito: occorre costruire, anche a livello comunale, politiche pubbliche capaci di affermare nei fatti che lo sport, come la società, è di tutte e di tutti".
Mattatoio Villa Potenza, il Comune scende in campo: mutuo straordinario per l'acquisto all'asta
In vista del Consiglio comunale di lunedì 15 dicembre, l’Amministrazione comunale di Macerata annuncia la presentazione di un emendamento alla programmazione finanziaria del Bilancio di Previsione. L’atto è finalizzato a consentire all’Ente di partecipare all’asta pubblica per l'acquisto del complesso immobiliare di Villa Potenza, che comprende l'attuale mattatoio e una vasta area limitrofa di circa 20mila metri quadrati. L’emendamento prevede la contrazione di un mutuo, strumento necessario per dotare l’Ente delle risorse economiche aggiuntive per prendere parte efficacemente alla procedura di gara. Il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, ha così commentato l'iniziativa: "La decisione di intervenire con urgenza nel Bilancio risponde a una duplice esigenza strategica. Innanzitutto, è nostra ferma intenzione salvaguardare l’attività di macellazione locale attualmente gestita dalla Co.zo.ma. L'acquisizione della proprietà immobiliare non solo garantirà la continuità di un servizio essenziale per la nostra filiera, ma ci permetterà anche di esercitare una regia pubblica sugli interventi di efficientamento e ammodernamento della struttura". Il sindaco ha inoltre evidenziato la valenza strategica dell'intera area: "Non dobbiamo sottovalutare l'interesse pubblico nell'acquisire la proprietà dell'intero complesso in una zona come Villa Potenza, che è al centro di un ambizioso piano di sviluppo strategico per la città. Questa operazione segue un percorso di confronto positivo con la Regione Marche e i soggetti privati, dove è emersa la concorde volontà di tutelare un immobile fondamentale. Essere proprietari ci consentirà, tra l'altro, di intercettare con maggiore facilità i necessari finanziamenti pubblici per riqualificare e rendere più efficiente il servizio". Il voto sull'emendamento, e il conseguente via libera alla partecipazione all'asta, saranno discussi e deliberati durante la seduta del Consiglio comunale di lunedì.
Anche Fanpage accende il caso su “Letture Maceratesi”: “Il festival nero finanziato dalla Regione”
Macerata torna al centro dell’attenzione nazionale. Questa volta a puntare i riflettori è Fanpage.it, uno dei principali giornali online italiani, noto per le sue inchieste giornalistiche, l’approfondimento politico e l’attenzione alle dinamiche sociali. Con un articolo pubblicato oggi, la testata ha definito “Letture Maceratesi – Rassegna Esplicita” come “il Festival nero di Macerata coi soldi della Regione”, sollevando un acceso dibattito sulla natura dell’evento e sul percorso dei finanziamenti pubblici che lo sostengono. Il festival letterario si terrà nel capoluogo sabato 13 e domenica 14 dicembre, ma secondo Fanpage il cuore della questione non è il programma culturale. “Per capire che cosa sia davvero ‘Letture Maceratesi’ – scrivono – non basta guardare al calendario. Bisogna seguire il flusso del denaro, perché la vicenda è soprattutto politica”. Il giornale ricostruisce infatti un percorso “lineare, silenzioso e amministrativamente impeccabile”, ma che, a suo giudizio, descrive una filiera politica ben definita: 15mila euro di fondi regionali, stanziati dalla giunta Acquaroli (Fratelli d’Italia) per un generico “Festival del Libro”, arrivano al Comune di Macerata, guidato da Lega e FDI, e da lì vengono trasferiti integralmente a Castelli di Carta, un’associazione di Voghera, considerata vicina all’estrema destra e attiva a 500 chilometri di distanza. Secondo Fanpage, questo passaggio trasformerebbe un contributo pubblico destinato alla promozione culturale “in un sostegno concreto a un evento affine alla galassia nera italiana e, in particolare, a CasaPound”. Da qui la domanda che l’articolo pone in modo diretto: il finanziamento pubblico è stato utilizzato per sostenere un’iniziativa coerente con i valori della Costituzione, oppure le istituzioni hanno appoggiato – consapevolmente o meno – un evento politicamente orientato verso l’estrema destra neofascista? Un interrogativo che Fanpage avrebbe voluto porre anche al sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, il quale però – si legge – “si è rifiutato di rispondere alle nostre domande”. A intervenire, invece, sono stati Alberto Cicarè, consigliere della lista Strada Comune – Potere al Popolo, e Ninfa Contigiani, segretaria del PD di Macerata. Entrambi sostengono che il festival non sia nato improvvisamente: “La legge regionale che assegna i 15mila euro risale a dicembre 2024” spiegano. “C’è stato un lungo lavorio per arrivare a una rassegna che fa esplicitamente l’occhiolino ai valori della destra fascista”. E aggiungono un attacco frontale all’amministrazione comunale: “La ridicola affermazione secondo cui non sapevano nulla della caratterizzazione del festival, e che i fondi sarebbero andati persi, li qualifica per quello che sono: bugiardi e ignavi”. Le polemiche non si fermano alla politica istituzionale. Contro Letture Maceratesi si è mobilitata anche una rete di oltre 30 soggetti, tra associazioni, partiti, sindacati e persino attività commerciali, che hanno organizzato in città una contro-rassegna antifascista, in programma negli stessi giorni del festival. Domani l’evento prenderà ufficialmente il via. A Macerata, tra festival, contro-festival e dibattito politico, ne vedremo delle belle.
Marche, Fabio Pistarelli si dimette da Capo Gabinetto del presidente Acquaroli: "Torno al territorio"
L'avvocato Fabio Pistarelli ha formalizzato le sue dimissioni dall'incarico di capo di gabinetto del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. La notizia, giunta oggi, segna la fine di una collaborazione intensa durata complessivamente cinque anni, comprensiva del recente rinnovo all'inizio della nuova legislatura. Pistarelli, avvocato di professione, ha espresso in una nota tutto il suo ringraziamento e l'entusiasmo per il lavoro svolto: "Ringrazio della fiducia accordatami dal presidente Francesco Acquaroli in questi 5 anni di mandato di capo gabinetto, svolto con grande entusiasmo e intenso lavoro, e con il rinnovo dell’incarico nella attuale nuova legislatura regionale". La decisione, presa "d'accordo con il presidente", rientra in una fase di naturale riorganizzazione post-elettorale. L'incarico rinnovato ad ottobre era infatti limitato a tre mesi, il tempo necessario per concludere il mandato precedente e avviare la nuova macchina regionale. "In questo primo periodo post elettorale c’è infatti una fisiologica fase di riorganizzazione per ridefinire ruoli e compiti sulla base di esigenze anche personali", ha spiegato Pistarelli, motivando il suo passo indietro con una chiara volontà: il desiderio di riavvicinarsi al territorio."Dopo 5 anni ho espresso il desiderio di riavvicinarmi al territorio e dato una disponibilità a dare una mano alla politica territoriale e, d’intesa con il Presidente, a conclusione del mio mandato, proseguirò in queste altre forme l’impegno per la nostra straordinaria regione". L'esplicita menzione di voler dare un contributo alla "politica territoriale" ha immediatamente acceso i riflettori su quali potrebbero essere i prossimi impegni politici dell'avvocato. Pistarelli è una figura ben nota nell'ambiente di Macerata, e la sua scelta di lasciare un ruolo di prestigio in Regione viene letta da molti osservatori come un chiaro segnale in vista delle prossime elezioni comunali nel capoluogo maceratese. La sua esperienza amministrativa e il forte legame con il presidente Acquaroli lo rendono un nome di spicco per un'eventuale candidatura o un ruolo chiave nella campagna elettorale locale del centrodestra. Il futuro impegno di Pistarelli sarà dunque fuori dalle stanze della Giunta regionale, ma concentrato, con ogni probabilità, sul panorama politico locale di Macerata.
Civitanova, Roberto Tiberi è il nuovo capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale
Cambio al vertice del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia: dopo la nomina di Roberto Pantella ad assessore in seguito al rimpasto di Giunta dello scorso 24 novembre, il testimone passa ufficialmente a Roberto Tiberi, designato nuovo capogruppo. L’annuncio arriva in una nota firmata dallo stesso Tiberi, che esprime gratitudine e responsabilità per l’incarico ricevuto. «Desidero esprimere la mia sincera gratitudine ai colleghi consiglieri per la fiducia che hanno voluto riporre in me nominandomi nuovo capogruppo» dichiara. «È per me un onore raccogliere questo incarico, che assumo con senso di responsabilità e spirito di servizio verso il nostro gruppo e verso la città». Tiberi rivolge poi un pensiero a Pantella, che ha guidato Fratelli d’Italia in Consiglio comunale fino alla recente nomina in Giunta: «Un ringraziamento particolare va a Roberto Pantella, che ha guidato il gruppo con equilibrio, competenza e dedizione e al quale rivolgo i miei più sentiti auguri per il nuovo ruolo di assessore. Il suo lavoro rappresenta un punto di riferimento importante e farà da base solida su cui continuare a costruire». Il nuovo capogruppo promette continuità e impegno, sottolineando la volontà di mantenere coesione interna e di lavorare nell’interesse della città: «Mi impegno fin da ora a proseguire nel solco tracciato, lavorando per mantenere il gruppo unito, coeso e sempre orientato al bene di Civitanova Marche. Continueremo a portare avanti le nostre idee con serietà, trasparenza e senso istituzionale, contribuendo al dibattito consiliare con proposte concrete nell’interesse dei cittadini».
"Uso improprio di fondi pubblici per iniziative di stampo fascista": nuovo presidio contro 'Letture Maceratesi'
Si accende lo scontro politico attorno alla "Rassegna Esplicita: Letture Maceratesi", l’iniziativa che - secondo il comunicato diffuso da cittadine e cittadini antifascisti insieme a Rifondazione Comunista e ai Giovani Comunisti - vedrebbe la partecipazione di "case editrici e ospiti vicini a CasaPound Italia all’interno dello Sferisterio". Un evento che, sottolineano, sarebbe «realizzato con fondi pubblici dell’amministrazione regionale e comunale» e destinato a «tematiche di stampo fascista». Nel documento, i firmatari parlano apertamente di «preoccupazione per l’utilizzo improprio di fondi pubblici» e annunciano un nuovo momento di mobilitazione: domenica 14 dicembre alle 16 in piazza Vittorio Veneto, dove si terrà un presidio cittadino «contro l’utilizzo improprio dei soldi delle cittadine e dei cittadini marchigiani». Dopo l’iniziativa antifascista "Non Ci Si Rassegna", organizzata nei giorni scorsi come risposta alla manifestazione culturale sostenuta da Regione Marche e Comune di Macerata, gli aderenti sentono «la necessità di creare un altro momento di partecipazione», ritenendo la vicenda «così grave» da richiedere una risposta pubblica e unitaria. Il comunicato si inserisce in un clima di crescente critica verso le politiche culturali dell’amministrazione maceratese: «Macerata sta soffrendo il costante definanziamento e impoverimento culturale e sociale effettuato da parte della Giunta comunale di destra – si legge – che vede sempre più eventi traslocare, subire tagli o chiudere definitivamente». I firmatari citano casi specifici: il festival Ratatà trasferito a Jesi, Musicultura definanziato, e «lo Sferisterio stesso» oggetto di contrazioni economiche. La critica principale, però, riguarda la scelta di finanziare l’associazione “Castello di Carta” - organizzatrice della rassegna - con 15 mila euro, mentre «alle associazioni culturali cittadine si concedono miseri 20 mila euro complessivi, 1.500 euro ciascuna». Una decisione che, secondo il comunicato, risponderebbe unicamente a «affinità ideologiche con la Giunta Parcaroli». Sul piano politico e costituzionale, il comunicato richiama direttamente la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, ricordando che «in nessun modo il partito fascista deve essere ricostituito né – aggiungiamo – i suoi punti programmatici diffusi, men che meno a carico delle contribuenti e dei contribuenti». Il messaggio si conclude con la firma collettiva: “Cittadine/i Antifasciste/i Maceratesi”, sostenuti da Rifondazione Comunista e dai Giovani Comunisti, decisi a contestare quella che definiscono «una programmazione culturale incoerente con i valori costituzionali» e a rivendicare una città «che investa in cultura, partecipazione e libertà». "Come Rifondazione Comunista e Giovani Comuniste/i Macerata, abbiamo sentito la profonda urgenza di sollecitare la convergenza politica anche alla giornata del 14, oltre che alla contro-iniziativa antifascista 'Non ci si rassegna'. La risposta di piazza, necessaria a chiudere la mobilitazione, ha trovato sponda nel coordinamento antifascista “Cittadine/i Antifasciste/i Maceratesi", sottolinea Gianmarco Mereu di Rifondazione Comunista Macerata. "Sosteniamo il presidio e la denuncia contro la mala gestione di fondi, perché questa città da troppo tempo sta vivendo un impoverimento culturale ed associativo, tale da vedersi sottratti momenti di incontro, socialità, dialogo e anche solo mero intrattenimento essenziali per riconoscere la vivacità di un capoluogo. Proprio nel mentre che viene a morire il fermento culturale per cui era tanto nota la nostra città, ci viene imposta una presenza sgradita e provocatoria che fa scempio di Macerata. Non possiamo che rispondere con i valori civili della resistenza e con la convergenza di tutte/i le/gli antifasciste/i maceratesi in piazza", conclude Mereu.
Sarnano, scintille di Natale in Consiglio. Dari (Pd): "Se la Giunta non è in grado di governare, chiuda scusa e si dimetta"
Si accende il clima politico sotto le festività natalizie. A parlare è Federico Dari, consigliere comunale e segretario del Partito Democratico di Sarnano, che interviene dopo le critiche ricevute da Fratelli d’Italia durante l’ultimo consiglio comunale. Il Pd locale è stato infatti definito «ondivago» e «corresponsabile delle scelte sbagliate prese», una lettura che Dari respinge con decisione, accusando la maggioranza di voler «nascondere il vero problema per Sarnano e i suoi cittadini: l’immobilismo più totale di questa giunta, frutto della continua litigiosità della maggioranza». Dari parla apertamente di «lotta fratricida tra i vincitori delle elezioni» che, a suo avviso, starebbe paralizzando la capacità amministrativa: «Questa lotta fratricida nuoce a Sarnano. Come forza di opposizione potrei cercare di trarre politicamente vantaggio da questa situazione. Avrei potuto attaccare, scrivere, sentenziare come fanno altri. Sono invece molto dispiaciuto perché siamo tutti noi cittadini a farne le spese». Il segretario PD rivendica inoltre la piena autonomia del suo ruolo istituzionale rispetto alle posizioni di partito: «Pur essendo segretario del PD, il voto che esprimo da consigliere comunale viene studiato di volta in volta per garantire il massimo beneficio per il paese e non per seguire direttive di partito». E chiarisce di non voler essere trascinato nelle tensioni interne alla maggioranza: «Non ho nessuna intenzione di prendere parte a questa lotta tra Forza Italia e Fratelli d'Italia». Dari arriva anche a chiedere un’assunzione di responsabilità da parte della giunta: «Se non sono in grado di governare, dopo che si sono presentati ai cittadini con questo obiettivo, chiedano tutti scusa e si dimettano». Uno dei punti più duri dell’intervento riguarda la questione Terme, tema ricorrente nel dibattito politico cittadino: «È l'unica cosa che da un anno e mezzo pongono sul tavolo e quando si arriva al voto decisivo Fratelli d'Italia neppure si presenta per votare quello che da sempre sostiene! Siamo alla schizofrenia politica». Dari elenca poi quelle che ritiene le conseguenze dell’immobilismo amministrativo: «Intanto tutto il resto crolla: strade dissestate o chiuse, un paese vuoto di turisti e residenti, con una programmazione natalizia su cui non infierisco solo perché, appunto, a Natale siamo tutti più buoni». E aggiunge che molte criticità gli vengono segnalate quotidianamente dai cittadini: «Questo paese è fermo, deserto, buio e stanco». Il consigliere conclude con un appello diretto alla maggioranza: «Fateci un regalo: rilanciate il paese come avete promesso se ne siete in grado e vedrete che avrete anche il mio appoggio e quello di tanti cittadini che non vi hanno votato. Ammesso che abbiate ancora quello di chi ha riposto fiducia in voi».
Vallata del Potenza, in 150 a Villa Quiete per discutere il nuovo tracciato viario: cittadini e istituzioni a confronto
Grande partecipazione e confronto costruttivo domenica 7 dicembre all'Hotel Villa Quiete, dove si è svolto l’incontro pubblico promosso dai comitati spontanei Una Valle da Vivere sul nuovo progetto viario proposto dalla Provincia di Macerata. Circa 150 le persone presenti, "a conferma dell’attenzione sempre più alta sulle ricadute territoriali delle future scelte infrastrutturali", sottolineano i referenti dei comitati spontanei "Una Valle da Vivere", Luca Giustozzi, Rodolfo Mogetta, Paolo Monti.. All’appuntamento hanno preso parte il vicepresidente della Provincia di Macerata, la sindaca facente funzioni di Montecassiano, il sindaco di Montelupone e un referente provinciale di Coldiretti, oltre ai rappresentanti dei comitati. Durante la serata, i comitati hanno illustrato le criticità del tracciato attualmente sul tavolo, attraverso l’intervento dell’ingegnera Cecilia Scoccia, che ha evidenziato gli impatti sull’abitato e sulle attività produttive della valle. A seguire, l’urbanista e ingegnere Giuseppe Malaisi ha presentato una proposta progettuale alternativa che punta a ridurre il consumo di territorio, riqualificando dove possibile l’infrastruttura esistente e introducendo un bypass dell'area più sensibile – quella di Sambucheto e Sant’Egidio – sfruttando lo spazio a nord dell’asse SS77–SP571. Un’ipotesi già avanzata dai comitati nell’assemblea pubblica del giugno 2023. Secondo i promotori, l’alternativa sarebbe meno impattante per il comparto agricolo, più economica e priva di criticità idrauliche, garantendo al contempo un migliore servizio alle zone industriali Enrico Mattei di Montecassiano e F.lli Guzzini di Recanati, senza danneggiare le attività commerciali presenti lungo l’attuale tracciato. Il professor Fabio Taffetani ha posto l’accento sugli aspetti idrogeologici, ribadendo l’importanza di una progettazione rispettosa degli equilibri ambientali della valle. In chiusura, sia il vicepresidente Buldorini sia la sindaca Acciarresi hanno espresso la volontà di valutare attentamente la proposta dei comitati, aprendo alla possibilità di un dialogo più approfondito nelle prossime fasi decisionali. L’assemblea si è conclusa in un clima positivo e collaborativo, lasciando spazio alla prospettiva di una progettazione condivisa che sappia conciliare mobilità, sicurezza e tutela del territorio.
Sefro, approvazione del bilancio comunale entro Natale: "Imu e Irpef invariate, spese correnti in calo"
Il Consiglio Comunale di Sefro è stato ufficialmente convocato per venerdì 19 dicembre 2025, alle ore 18:00, presso la sala consiliare di Piazza Bellanti. Al centro della seduta ci sarà l’approvazione del bilancio di previsione 2026-2028, strumento fondamentale che definisce le strategie economiche e operative dell’ente per il prossimo triennio. L’amministrazione comunale conferma l’obiettivo di chiudere i conti entro i termini di legge del 31 dicembre, evitando così le limitazioni dell’esercizio provvisorio. Grazie al lavoro avviato durante il mandato dell’ex vicesindaco e assessore al bilancio Rodolfo Rossi e portato avanti con continuità dall’attuale presidente del Consiglio con delega al bilancio, Alessandro Midei, il Comune sarà pienamente operativo dal 1° gennaio 2026, garantendo continuità nei servizi e capacità di spesa immediata. Lo schema di bilancio, già approvato in giunta e corredato dalla nota integrativa, conferma la solidità dei conti comunali. Tra i dati più rilevanti emerge la conferma della pressione fiscale invariata: IMU e addizionale IRPEF restano ai livelli del 2025, senza chiedere sacrifici aggiuntivi ai cittadini. Parallelamente, si conferma la razionalizzazione della spesa, con le previsioni per le spese correnti in calo a 774.334 euro nel 2026, rispetto ai circa 900.000 euro del 2025, senza ricorrere a nuovi mutui. Il presidente del Consiglio Alessandro Midei sottolinea l’importanza della chiusura anticipata: “Non è solo un tecnicismo, ma un segnale di efficienza. Questo risultato nasce da una grande sinergia tra politica e apparato amministrativo. I dipendenti comunali hanno lavorato con grande professionalità, permettendoci di coniugare rigore contabile e operatività”. Anche il sindaco Pietro Tapanelli esprime soddisfazione, evidenziando le sfide future: “Consegniamo alla comunità un bilancio sano, mantenendo ferme IMU e IRPEF. La gestione della TARI resta la sfida più complessa, con costi che dipendono da dinamiche sovracomunali. Monitoreremo attentamente la situazione e cercheremo soluzioni per mitigare eventuali aumenti”. Oltre al bilancio, il Consiglio discuterà altri temi strategici, tra cui la valorizzazione del patrimonio comunale e la nuova legge per la promozione delle zone montane, confermando l’attenzione dell’amministrazione verso le aree interne.
Ippodromo di Corridonia, l’amministrazione comunale al Comitato: “Garantita la stagione 2025"
L’amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Giuliana Giampaoli, interviene con decisione sullo stato dell’ippodromo cittadino Martini, respingendo le recenti contestazioni avanzate dal Comitato di gestione. Secondo l’ente, infatti, da anni si assisteva a una gestione caratterizzata da una "visione poco lungimirante e da una mancanza di progettualità imprenditoriale necessaria per garantire il futuro dell’impianto nel panorama ippico nazionale". Dal 2021 il Comitato risultava aggiudicatario del bando, ma mai firmava la convenzione, creando un vero e proprio “limbo amministrativo”, incompatibile con la gestione legittima di un bene pubblico. L’amministrazione Giampaoli sottolinea che è dovere della pubblica amministrazione affrontare i problemi invece di nasconderli, come avvenuto per anni con delibere a scadenza, senza monitoraggio né visione strategica. «Abbiamo rilevato gravi criticità – afferma la sindaca – dall’impianto in degrado agli addetti non pagati, passando per utenze disattivate e canone di concessione non versato. Nessun progetto concreto è mai stato formalmente presentato all’amministrazione, nemmeno dopo l’assenso a esaminare la proposta di partenariato da parte della società EliFarm, trasmesso a gennaio 2024». A inizio 2025 l’ippodromo si trovava in uno stato di quasi abbandono. La decisione del Comitato di riconsegnare l’impianto al Comune, lasciando aperto un debito nei confronti dell’ente, ha reso necessaria una pronta azione da parte dell’amministrazione. Grazie all’intervento tempestivo, alla costituzione di una nuova società e al dialogo con il Ministero, è stato possibile garantire la stagione ippica 2025, seppur ridotta, con un impianto riqualificato e funzionante. L’amministrazione sottolinea che l’avviso di bando per la gestione dell’impianto è stato emesso in piena regola e che il Comitato non avrebbe potuto ripresentarsi. «Ci chiediamo quale sia il fine di questa iniziativa scomposta», conclude la nota comunale, ribadendo la trasparenza e la regolarità dell’operato dell’amministrazione Giampaoli.
"Sarnano Terzo Millennio, debiti da oltre 3 milioni": si va verso la composizione negoziata
Nel pomeriggio di venerdì si è tenuta l’Assemblea della Sarnano Terzo Millennio Srl, convocata dal nuovo amministratore per aggiornare i soci sulla situazione patrimoniale riscontrata dopo il suo insediamento nel mese di settembre. Alla riunione hanno preso parte anche gli advisor nominati dalla società, "favorendo un ampio dibattito e un confronto approfondito", sottolinea l'amministrazione comunale di Sarnano. "Nei mesi scorsi il socio di maggioranza aveva indicato come strada preferibile il ricorso a un concordato preventivo in continuità diretta. L’attuale amministratore, invece, sulla base delle valutazioni emerse e delle indicazioni del nuovo revisore dei conti, ritiene più adeguato avviare una procedura di composizione negoziata della crisi - si legge in una nota diffusa dal Comune -. Lo scenario emerso dal lavoro di ricognizione del bilancio e dall’analisi delle manifestazioni d’interesse ricevute, infatti, risulta diverso da quello inizialmente ipotizzato con il precedente organo amministrativo". La situazione patrimoniale rimane comunque grave: i debiti superano i 3 milioni di euro e manca una reale continuità aziendale. "Ciò rende urgente l’avvio di una procedura che salvaguardi la società e che consenta di individuare un soggetto terzo, solido e affidabile, capace di garantire un nuovo futuro all’impresa, come richiesto dallo stesso socio di maggioranza - sottolinea il Comune -. È stato inoltre evidenziato come, nonostante la crisi fosse nota da tempo, in passato non sia mai stata attivata alcuna procedura né approfondita la possibilità di una privatizzazione: un elemento che desta particolare sconcerto". "La nuova gestione, al contrario, ha ritenuto necessario intervenire tempestivamente. È in corso la redazione di una perizia di valutazione che, nell’ambito della procedura di composizione negoziata, verrà sottoposta al Tribunale per assicurare trasparenza, correttezza e oggettività dei valori. Tale documento costituirà anche la base d’asta per la valutazione dei piani industriali che verranno presentati dai soggetti interessati - conclude il Comune -. Rimane chiaro che occorre procedere con rapidità, superando l’immobilismo del passato, con l’auspicio di individuare al più presto un interlocutore realmente motivato a rilevare e risanare la società".
'Letture maceratesi', Avs si unisce al coro di protesta: "La città dell'arte non sia vetrina per il revisionismo"
Leonardo Piergentili, co-portavoce provinciale di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), lancia un attacco contro l'amministrazione e la scelta di destinare 15mila euro di fondi pubblici al festival "Letture maceratesi, Rassegna esplicita". AVS si unisce così al coro delle opposizioni che stanno contestando l'iniziativa, la quale vedrebbe coinvolte associazioni con collegamenti a CasaPound e che in passato hanno ospitato relatori antisemiti. Piergentili bolla come intollerabile il tentativo di "far passare tutto questo per normale," evidenziando la tendenza a sdoganare posizioni estreme. "Stanno cercando di far passare tutto questo per normale. Ieri si accettano editori che fanno revisionismo storico su fascismo e nazismo alle fiere sui libri, oggi, a Macerata, si danno 15mila euro ad associazioni con collegamenti a Casa Pound", tuona il co-portavoce di AVS. L'attacco si estende alla decisione dell'amministrazione Parcaroli di sostituire la dicitura "Città della Pace" con "Città dell’Arte." "Beh, con questi ospiti e questo spreco di soldi pubblici, il festival rientra sicuramente in una categoria artistica, quella delle pagliacciate" , affonda Piergentili. AVS si rivolge direttamente ai partiti di maggioranza – Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – chiedendo di interrompere immediatamente il processo di normalizzazione di associazioni e partiti neofascisti nel dibattito pubblico. "Come insegnava un antifascista vero, Sandro Pertini, il fascismo non è un ideale, ma un crimine. Davvero i partiti di destra vogliono amalgamarsi a questo tipo di narrativa revisionista?" – prosegue Leonardo Piergentili - . La richiesta è poi perentoria: cancellare questa iniziativa e destinare i 15mila euro ad associazioni i cui principi fondanti siano l’antifascismo e la lotta alle discriminazioni, magari cercandole "a Macerata invece che arrivare a Voghera". Infine, Piergentili ringrazia il consigliere comunale Alberto Cicarè per aver sollevato per primo la questione, sottolineando che "la vigilanza su questi temi deve restare alta e non arretreremo di fronte ad esempi di revisionismo storico che insultano la memoria delle italiane e degli italiani".
"Caos traffico e sicurezza a Piazza Pizzarello": Miliozzi presenta una mozione in Consiglio comunale
Situazione della viabilità, sicurezza dei pedoni e condizioni del manto stradale nell’area di Piazza Pizzarello ancora al centro del dibattito politico cittadino, a Macerata. Il consigliere di minoranza David Miliozzi, capogruppo di "Macerata Insieme", ha presentato una mozione che chiede all’amministrazione comunale di intervenire con urgenza per affrontare criticità ormai considerate croniche dal quartiere. Al centro del documento, il cantiere abbandonato che da mesi domina la piazza, a ridosso della stazione interprovinciale dei bus. Un’area strategica di Macerata che, proprio per l’elevato passaggio di mezzi urbani ed extraurbani, viene attraversata ogni giorno da un flusso costante di autobus, pullman e automobili. Secondo Miliozzi, la presenza del cantiere e la mancanza di una gestione adeguata della viabilità hanno generato «una serie di disagi che penalizzano pesantemente residenti, attività commerciali e studenti delle scuole vicine». L’asfalto, definito «in condizioni penose», rende ancora più complicato il transito dei mezzi ingombranti, che all’incrocio tra Piazza Pizzarello e via Emanuele Filiberto arrivano a invadere parte del marciapiede, creando situazioni considerate potenzialmente pericolose. La mozione evidenzia anche come la "scarsità di parcheggi, aggravata dal cantiere, spinga automobilisti - sia residenti sia di passaggio - a improvvisare soste che spesso intralciano il tragitto dei pullman. Nelle ore di punta, gli incroci tra via Filiberto, via Valentini e via P. e L. Cioci diventano veri e propri punti di congestione, con i mezzi del trasporto pubblico costretti a fermarsi in mezzo alla carreggiata". Nel documento, il consigliere chiede che "l’amministrazione comunale monitori con maggiore attenzione la situazione e che venga aperto un tavolo di confronto con le sigle sindacali e i responsabili del trasporto urbano ed extraurbano per valutare modifiche alla viabilità". Tra le proposte avanzate, la più significativa riguarda la possibilità di istituire una corsia preferenziale riservata ai bus, un collegamento diretto tra via Cadorna e via P. e L. Cioci che consentirebbe ai mezzi del trasporto pubblico di raggiungere più rapidamente il Terminal senza compiere «inutili giri» nell’area. Secondo Miliozzi, l’intervento porterebbe due benefici immediati: maggiore sicurezza, grazie alla riduzione delle manovre critiche dei bus in mezzo al traffico; un risparmio economico per le aziende di trasporto, grazie alla diminuzione del chilometraggio e dei consumi di carburante. La mozione sarà ora valutata dal Consiglio comunale. Miliozzi auspica che l’amministrazione intervenga «senza ulteriori ritardi» per restituire decoro, sicurezza e una viabilità adeguata a un’area che rappresenta una delle principali porte d’accesso alla città.
"Terme di Sarnano come il gioco dell'oca: si è tornati al punto di partenza"
"Un anno e mezzo per tornare al punto di partenza". È quanto sostengono i consiglieri di minoranza Stefano Battaglioni, Cristina Tartabini e Andrea Merli in merito alla vicenda delle Terme di Sarnano. "La procedura di composizione negoziata della crisi, oggi votata dall’Amministrazione Fantegrossi con revoca del concordato preventivo e con l’obiettivo della privatizzazione della struttura, era stata proposta già nell’estate del 2024 dal consigliere Battaglioni, all’epoca delegato alle società partecipate, quando Fratelli d'Italia era ancora organica alla maggioranza", si legge in una nota stampa. Secondo i tre consiglieri di opposizione, “con tutto il prezioso tempo che si è colpevolmente perso, dopo avere spaccato la maggioranza ed imbarcato sul carrozzone il capogruppo di minoranza Piergentili Giacomino e l'ondivago Pd, per lo più in stato confusionale tra voti con la maggioranza, voti contro (pochi) e presenze per garantire il numero legale salvo astensioni dalla votazione come Ponzio Pilato, il sindaco Fantegrossi vorrebbe far passare il suo dietrofront - imposto magari da dritte di consulenti finalmente del mestiere ma soprattutto dal ricorso al TAR contro quella delibera di ammissione al concordato promossa dai consiglieri di FdI Tartabini e Battaglioni, oltreché dal consigliere Merli, unico e vero rappresentante dell'opposizione - addirittura come una sua conquista, come un'illuminazione improvvisa, quando invece si tratta solo di un doversi rimangiare la parola obtorto collo". I consiglieri proseguono evidenziando come "la revoca di quella delibera illegittima è stata sollecitata e auspicata proprio dal Tar, che ha rinviato appositamente la decisione sul ricorso al fine di consentire al Comune il ritiro della delibera sul concordato". I tre consiglieri di minoranza sottolineano inoltre che "non scherziamo: se tale delibera fosse stata corretta, quale giudice o tribunale ne avrebbe auspicato la revoca?" e ricordano che, già al consiglio comunale del 20 agosto 2025 e durante le assemblee dei soci di STM Srl, "sia il sindaco che il suo nuovo alleato e capogruppo di minoranza Piergentili hanno più volte affermato che l'unica strada tutelante per la società e per il Comune era la procedura di concordato preventivo". I consiglieri contestano anche le dichiarazioni del sindaco sui motivi del cambio di rotta: "E' risibile che invece ora lo stesso sindaco, in alcuni recenti articoli di stampa, al fine di mascherare il proprio dietrofront sul concordato sostenga che l'attuale valutazione di convenienza della procedura di composizione negoziata sia frutto di un'attività di ricognizione e analisi della situazione economico-finanziaria della società da parte del nuovo amministratore unico e del nuovo revisore dei conti, dalla quale sarebbe emersa la possibilità di intraprendere un tale percorso. Quali sarebbero le novità economico-finanziarie?". Secondo la minoranza, "il concordato preventivo è l'anticamera del fallimento, forse c'è stato un periodo in cui questo era il vero obiettivo del sindaco, dell'amministrazione comunale e del capogruppo di minoranza Piergentili; le lotte sostenute a gran voce da FdI in consiglio comunale, in assemblea dei soci delle Terme e da ultimo anche in sede giudiziaria, hanno drizzato le orecchie alla cittadinanza e non solo, creato dubbi e più di qualche malcontento, reso di difficile gestione un'operazione che sarebbe dovuta passare sottovoce e alla cheticella: il fallimento della Sarnano Terzo Millennio Srl e la vendita all'asta della struttura termale con tutti i suoi beni, con qualche avvoltoio pronto a fare festa sul cadavere delle Terme".
"Fondi Ue per la città, 15mila euro al festival con CasaPound e Paragone": l’attacco di GD e Cicaré
L'ombra del "Modello L'Aquila" si allunga su Macerata, sollevando un'aspra critica da parte dei Giovani Democratici di Macerata. Secondo il segretario, Tommaso Domizi, l'amministrazione comunale di destra starebbe replicando uno schema già visto in Abruzzo: usare fondi e spazi pubblici, sotto l'etichetta di "eventi culturali", per promuovere ospiti e messaggi di orientamento politico di estrema destra. La denuncia fa riferimento a un festival letterario all'Aquila, smascherato da un'inchiesta giornalistica come una piattaforma politica finanziata con soldi pubblici. Domizi ritiene che lo stesso meccanismo sia in atto a Macerata. "La scelta del Comune di Macerata — governato dalla destra — di invitare Michele Iozzino (CasaPound), Fabio Dragoni (editore di Vannacci), Pietro Senaldi (direttore di Libero) e, come gran finale, Gianluigi Paragone con il suo libro 'Maledetta Europa', non è un gesto neutro. È un atto politico che usa uno spazio istituzionale per promuovere narrazioni di estrema destra e apertamente ostili all'Unione Europea", afferma Domizi. La critica dei Giovani Democratici si concentra sull'evidente paradosso tra l'uso dei fondi europei da parte del Comune e le voci invitate a parlarne in città. Macerata, infatti, sta beneficiando di ingenti risorse del PNRR per interventi di riqualificazione come i Giardini Diaz, il Parco di Fontescodella, i Giardini Micheletti e il Bosco del Sasso d’Italia. "Macerata si rifà il look con fondi europei, ma allo stesso tempo offre il palcoscenico a chi li critica: un doppio gioco che mette in crisi la coerenza dell'amministrazione", sottolinea il segretario Domizi. A ciò si aggiunge il sospetto che molti lavori siano "riqualificazioni estetiche, senza un vero progetto di città, senza visione sociale o culturale," citando come esempio i Giardini Diaz, pensati "più per mostrare qualcosa che per costruire luoghi vivi". I Giovani Democratici puntano il dito anche contro la presunta mancanza di visione culturale della destra maceratese, evidenziando il taglio dei fondi destinati a Musicultura in contrasto con la promozione di questi eventi. "Ci permettiamo di dire che forse la destra maceratese preferisce questi eventi, dato che poi taglia i fondi per Musicultura" , dichiara Tommaso Domizi. Il segretario chiarisce poi la distinzione tra libertà d'espressione e promozione istituzionale di ideologie estreme: "La libertà di espressione non significa dare voce a chi, come CasaPound, porta avanti apertamente ideologie neofasciste, ben lontane dai valori della nostra Macerata e della democrazia". I Giovani Democratici concludono chiedendo all'amministrazione "una politica con responsabilità e visione, capace di trasformare i fondi in spazi vivi, inclusivi, sostenibili, in cultura vera e partecipata, per i giovani, le famiglie e l'intera comunità". Alle osservazioni dei GD si aggiunge la posizione durissima di Alberto Cicaré, che accusa la Giunta non solo di scelte politicamente discutibili, ma anche di un uso “indecente” delle risorse pubbliche. Il consigliere ha ricostruito l’origine dell’iniziativa, rilevando che la richiesta di finanziamento proviene dall’associazione Castelli di Carta di Voghera, nel nord del Piemonte — una realtà che, come ricorda Cicaré, è già stata al centro di polemiche per presunte vicinanze a CasaPound e inviti a relatori antisemiti. “Scopro che uno dei relatori, Michele Iozzino, è proprio di CasaPound. Scopro che un altro relatore è un editore di Vannacci. E poi ci sono Dragoni, Senaldi e Paragone. Qui siamo oltre la pagliacciata: emerge un profilo parafascista e antidemocratico”, scrive Cicaré. Il consigliere evidenzia anche un elemento comparativo: mentre ad Artemigrante, storica manifestazione che anima Macerata con spettacoli inclusivi, il Comune assegna 6.000 euro, all’associazione piemontese vengono riconosciuti 15.000 euro per una rassegna che, a suo giudizio, “porta in città degli impresentabili”. “Il disprezzo per la decenza è totale”, conclude Cicaré, invitando a vigilare su ciò che definisce “una diffusione mascherata di ideologie antidemocratiche attraverso iniziative addirittura natalizie”.

cielo coperto (MC)



