Politica
"Un confronto intergenerazionale per ridare vita alla politica": il Laboratorio di Idee a Montecosaro
"La politica torni al centro del dibattito pubblico e indichi una prospettiva di futuro". È stato il filo conduttore dell'incontro che si è tenuto, nella serata di giovedì, nel "Centro Sociale Anziani G. Cavalieri" di Montecosaro. L'evento è stato organizzato dal Laboratorio di Idee, un nuovo gruppo civico nato con l’intento di stimolare il dibattito tra i cittadini su temi politici, economici e sociali di rilevanza locale e nazionale. La serata, dal titolo "La crisi della politica", ha visto la partecipazione di cittadini di diverse età, che hanno condiviso le proprie riflessioni su alcuni dei principali problemi che affliggono la politica contemporanea, come il crescente distacco tra i cittadini e le istituzioni, l'alto tasso di astensionismo alle urne e l'incomunicabilità tra le nuove generazioni e il mondo della politica. Nel corso dell’incontro è emersa la convinzione che la soluzione a tali problematiche risieda in una maggiore partecipazione politica e in un confronto diretto tra i cittadini. Un’idea che è stata ampiamente sostenuta durante il dibattito, con un forte appello all'impegno civico e alla necessità di costruire ponti tra le diverse generazioni. Uno degli interventi più significativi è stato quello di Reano Malaisi, ex sindaco di Montecosaro, che ha portato un contributo molto articolato sul ruolo delle istituzioni nazionali e sovranazionali nel contesto politico attuale. Malaisi ha sottolineato l’importanza di comprendere "come le leggi di mercato influenzino profondamente la vita quotidiana dei cittadini", ma ha anche messo in luce una questione cruciale: "le nuove generazioni sembrano non sentire il bisogno di impegnarsi in politica, essendo cresciute in una 'società del benessere', dove i diritti e i benefici conquistati dalle generazioni precedenti sono dati per scontati". Il rischio che ha evidenziato Malaisi è che, proprio per questa mancanza di consapevolezza, "alcuni diritti fondamentali, come l’accesso alla sanità pubblica e all’istruzione gratuita, possano essere progressivamente erosi". "Ha quindi invitato i giovani a riflettere sulla necessità di un impegno attivo per preservare questi diritti, che oggi potrebbero sembrare acquisiti ma che, senza una costante vigilanza, potrebbero venire minacciati". "Il dibattito si è poi intensificato con la partecipazione attiva sia dei giovani che dei meno giovani. Ognuno ha portato il proprio punto di vista, amplificando e diversificando i temi trattati. I giovani hanno sollevato il problema del disinteresse verso la politica, suggerendo "l’urgenza di un rinnovamento che coinvolga le nuove generazioni e affronti le sfide globali, mentre i partecipanti più maturi hanno proposto soluzioni concrete per avvicinare i cittadini alla politica, con l’obiettivo di riscoprire il valore della partecipazione e della democrazia diretta". Il Laboratorio di Idee ha concluso l’incontro ringraziando la cittadinanza per la partecipazione numerosa e attiva, sottolineando l’importanza di continuare il percorso intrapreso con futuri incontri focalizzati su singole tematiche di interesse pubblico. L’obiettivo è creare uno spazio aperto di confronto, in cui i cittadini possano sentirsi protagonisti del cambiamento e contribuire attivamente al miglioramento della comunità. L’evento di ieri segna solo l’inizio di una serie di iniziative che il gruppo civico intende sviluppare per stimolare la riflessione collettiva e per promuovere una cultura della partecipazione politica a Montecosaro e nei comuni limitrofi.
"La giunta Acquaroli e il governo Meloni lasciano le Marche in ginocchio, urge patto di sviluppo"
"La giunta Acquaroli e il governo Meloni lasciano le Marche in ginocchio, urge un nuovo patto di sviluppo". Va all'attacco la segretaria dem nelle Marche Chantal Bomprezzi, secondo cui "la crisi industriale, il declino imprenditoriale e i tagli agli atenei stanno compromettendo il futuro della nostra regione, mentre i lavoratori ricevono solo porte in faccia da chi dovrebbe proteggerli". Bomprezzi denuncia "l'immobilismo e l'incapacità della filiera delle destre al governo". "Le Marche sono oggi una regione in ginocchio. "Secondo i dati della Camera di Commercio, - scrive in una nota il Pd Marche - la nostra regione è fanalino di coda in Italia da oltre due anni: oltre 14.700 imprese perse da ottobre 2021, un declino cinque volte più rapido rispetto alla media nazionale. I settori del commercio, del manifatturiero e delle costruzioni sono quelli più colpiti. A ciò si aggiungono i tagli agli atenei marchigiani, che rischiano di smantellare il sistema universitario regionale e privare le nostre imprese proprio del supporto fondamentale della ricerca e dell'innovazione". "La giunta Acquaroli ha fallito nel difendere il nostro territorio - dice Bomprezzi - e il governo Meloni sta completando l'opera. Una filiera a perdere. Il risultato? Le Marche perdono imprese, lavoratori e i giovani più talentuosi. Non possiamo permetterci questo declino". Il Pd Marche "chiede una svolta immediata". "Serve una ricetta nuova, che parta da un grande patto per lo sviluppo. Un progetto condiviso che unisca lavoratori, imprese, associazioni di categoria, sindacati, terzo settore e università. Il futuro delle Marche dipende dalla capacità di mettere insieme tutte le forze vive del territorio e definire una visione strategica per il rilancio". Il Partito Democratico "sta già lavorando a un nuovo progetto per le Marche, a partire dall'assemblea regionale dei Segretari di Circolo di domenica prossima 15 dicembre, alle ore 15, alla Palombella di Ancona". "Meloni e Acquaroli stanno chiusi nei palazzi, hanno paura del confronto con le persone. Hanno così paura di perdere che si sta discutendo anche di un possibile rinvio delle elezioni regionali al 2026 - conclude la segretaria regionale dem -. Le Marche meritano invece una politica che ci metta la faccia, che sappia ascoltare e agire. Come Partito Democratico stiamo lavorando per questo".
"Dal presepe all'eccellenza agroalimentare": Natale al Ministero dell'Agricoltura per Copagri Marche
Una giornata con un significato simbolico e istituzionale quella vissuta dal presidente di Copagri Marche, Andrea Passacantando, in trasferta a Roma per partecipare all’inaugurazione del presepe e dell’Albero di Natale al Ministero dell’agricoltura nella sede di via XX Settembre. All’evento ha presenziato il ministro Francesco Lollobrigida insieme al suo staff, ai sottosegretari Patrizio La Pietra e Luigi D’Eramo, al direttore della comunicazione promozione e valorizzazione del Ministero, Marco Bruschini, in un clima di festa che ha saputo coniugare la tradizione natalizia con il profondo legame tra l’agricoltura e le radici culturali del Paese. Durante la cerimonia, il ministro Lollobrigida ha ribadito l’importanza di eventi come questo per valorizzare le eccellenze del settore agricolo italiano. Al termine il ministro Lollobrigida e Bruschini si sono incontrati con il presidente Andrea Passacantando che ha colto l’occasione per evidenziare il ruolo cruciale delle associazioni agricole nel sostenere le comunità rurali e promuovere la sostenibilità. <<In momenti come questi – ha detto il presidente di Copagri Marche - è fondamentale consolidare il dialogo con le istituzioni e mettere al centro il lavoro degli agricoltori, veri custodi delle nostre tradizioni e del nostro futuro>>. L’incontro si è concluso con lo scambio degli auguri e la degustazione di prodotti agroalimentari provenienti dalla provincia di Belluno, un omaggio alla ricchezza enogastronomica che il settore primario offre al Paese. Un’occasione speciale, dunque, per rafforzare i legami tra il mondo istituzionale e quello agricolo, puntando a costruire una visione condivisa per il futuro del settore. Erano presenti anche i vertici di Agea e Smea.
Un incontro a Macerata per rievocare l'eredità di De Gasperi: ospiti Ciaffi e Delrio
Il 12 dicembre, il Circolo Aldo Moro di Macerata organizza un incontro per commemorare i 70 anni dalla morte di Alcide De Gasperi, una delle figure più importanti nella storia della Repubblica Italiana e dell’Europa. L’appuntamento si terrà alle ore 21 presso il Teatro Parrocchiale di Collevario (via Pavese 2), e vedrà la partecipazione di Adriano Ciaffi e Graziano Delrio, con i saluti introduttivi del segretario del Circolo, Angelo Sciapichetti. De Gasperi, leader cristiano-democratico e uomo di grande statura politica, ha rappresentato una figura centrale nel periodo della ricostruzione post-bellica. La sua visione politica si è distinta per una profonda lungimiranza, che ha guidato l’Italia dalla devastazione della Seconda Guerra Mondiale verso una nuova identità, solida e stabile, nel contesto internazionale. Il contributo di De Gasperi alla ricostruzione economica e politica dell’Italia non può essere sottovalutato. Uscito da una guerra devastante, l’Italia si trovava a ricostruire non solo le sue infrastrutture, ma anche una nuova identità nazionale. De Gasperi, con la sua leadership, seppe orientare il Paese verso una via di unificazione, senza mai cedere alla tentazione di escludere alcuna componente politica, anche quelle minoritarie. Nonostante la disponibilità di una maggioranza assoluta, il suo approccio fu sempre inclusivo: cercò una rappresentanza organica per tutti, a partire dalle forze politiche che segnarono il periodo della ricostruzione. Un esempio concreto di questa visione politica fu l’approvazione della Costituzione nel 1947, un testo votato quasi all’unanimità, al di là delle divisioni politiche. La Costituzione non solo ha garantito la stabilità interna, ma ha posto le basi per un’Italia proiettata verso il futuro, sostenendo le aspirazioni di un Paese moderno e democratico. Inoltre, questo stesso testo ha facilitato l’ingresso dell’Italia nel Patto Atlantico e, successivamente, nella Comunità Economica Europea, oggi Unione Europea, in linea con la visione europea di De Gasperi. Se la politica interna ha visto la costruzione di un’Italia solida e unitaria, è soprattutto nella politica estera che l’opera di De Gasperi si distingue come uno dei suoi maggiori successi. Con la sua lungimiranza, ha saputo ridare credibilità all’Italia nel contesto internazionale, posizionando il Paese saldamente tra le democrazie occidentali. Le scelte europeiste e atlantiche di De Gasperi, sebbene divisive all'epoca, si sono rivelate fondamentali per la storia italiana. Esse hanno assicurato all’Italia un ruolo di rilievo nel mondo, orientando il Paese verso i valori fondanti dell’Unione Europea e della Nato. De Gasperi comprese che per dare una nuova identità all’Italia, bisognava partire dai valori universali emersi dal processo di unificazione nazionale: la dignità della persona, la libertà, la pace, e il rispetto delle istituzioni. Questi valori, difesi durante la Seconda Guerra Mondiale dai Paesi democratici, erano anche i principi sui quali costruire il futuro dell’Italia, in sinergia con le nazioni che avevano difeso tali ideali. La sua intuizione politica ha reso possibile la rinascita di un’Italia credibile e partecipe di un nuovo progetto europeo e mondiale. Il lascito di Alcide De Gasperi è ancora vivo nel contesto attuale, e il suo esempio di unità, di mediazione, e di coraggio politico rappresenta un punto di riferimento per le sfide moderne. Il progetto europeo che De Gasperi ha contribuito a fondare è oggi uno degli elementi più importanti nella vita del continente, un simbolo di pace, cooperazione, e sviluppo condiviso. La sua opera rimane un pilastro per la comprensione di come l’Italia possa essere un attore centrale nella costruzione di un'Europa unita. Il Circolo Aldo Moro di Macerata, con questo incontro, ci invita a riflettere su un uomo che ha saputo unire la sua visione politica per ricostruire un’Italia solida, libera e democratica, facendo dell’Europa un progetto di pace e di speranza per le generazioni future.
"La politica ha ancora un senso?" Un incontro pubblico a Montecosaro
Il Laboratorio di Idee di Montecosaro ha indetto una pubblica assemblea sul tema “La politica ha ancora un senso?”, che si terrà giovedì 12 dicembre presso il centro sociale anziani “G. Cavalieri” in via Tiziano a Montecosaro Scalo. L'incontro, che avrà inizio alle ore 21:30, vuole essere un momento di riflessione e discussione sul futuro della politica e sul suo ruolo nella società contemporanea. "L'obiettivo del Laboratorio di Idee è quello di stimolare un dialogo tra le diverse generazioni, promuovendo il confronto e la consapevolezza su temi rilevanti come le sfide sociali, economiche e istituzionali", si legge in una nota del gruppo. "In un periodo in cui molte persone sembrano distaccarsi dalla politica, l'iniziativa mira a riscoprire il valore dell'impegno civico e a esplorare nuovi modi di fare politica che rispondano alle necessità della comunità" . Un'importante occasione di confronto sarà rappresentata dall'intervento di Reano Malaisi, ex sindaco di Montecosaro, che porterà la sua esperienza diretta e il suo punto di vista sul panorama politico locale e nazionale, offrendo spunti di riflessione su come le istituzioni possano rispondere alle esigenze della cittadinanza e affrontare le problematiche attuali. L'incontro è aperto a tutti i cittadini, che sono invitati a partecipare attivamente al dibattito. Il Laboratorio di Idee invita in particolare i giovani e le nuove generazioni "a contribuire con il proprio punto di vista, affinché la politica possa tornare ad essere un motore di cambiamento e partecipazione attiva". L'assemblea si preannuncia come un'importante occasione di dialogo e di costruzione di un pensiero comune, in un'epoca in cui il coinvolgimento dei cittadini appare più che mai necessario per affrontare le sfide future.
Castelsantangelo, la controreplica di Falcucci: "Riccioni scarica le responsabilità sui suoi collaboratori"
Prosegue il botta e risposta tra l'attuale sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Alfredo Riccioni, e il capo gruppo di minoranza Mauro Falcucci, nonché ex sindaco che, riferendosi a Riccioni, dichiara: "Si chiama sindrome del deresponsabilizzato, che consiste nel riversare le colpe sugli altri, attribuire le responsabilità dei propri errori e delle proprie incapacità su chi ci sta vicino e collabora con noi. Il sindaco Alfredo Riccioni sembra proprio soffrire questo tipo di problema: non bastava dare addosso al responsabile dell'area tecnica, negandogli quanto evidentemente a lui spettante e contrapponendosi a lui nelle aule di giustizia, adesso è il turno della responsabile dell'area amministrativa. Sembra incredibile, ma davvero l'attuale sindaco è convinto che tutti i problemi del Comune siano responsabilità di qualcun altro, non si è nemmeno accorto di aver votato una delibera (Cfr. DGC n. 167 del 28/11/2024) che è una vera e propria dichiarazione di guerra ad uno dei suoi principali collaboratori, dimostrando di non sapere neanche cosa voglia dire fare opposizione a un decreto ingiuntivo". "Adesso-prosegue Falcucci- addirittura ha il coraggio di attaccare l'altro responsabile di Area: dopo aver impedito, a voce e per iscritto, il pagamento degli straordinari, se la prende con l'ufficio che non avrebbe provveduto alla liquidazione: dovrebbe però spiegare se proprio quest'ufficio è stato inadempiente perché lui ha nominato un legale per respingere la richiesta di pagamento. Ancora una volta il sindaco Alfredo Riccioni dimostra che quando è alle strette attacca i propri responsabili quando afferma “…che la competenza della liquidazione degli straordinari sarebbe spettata al Funzionario preposto e non all'organo politico….”. Forse è il caso di ricordare al Sindaco, parafrasando un vecchio aforisma, che “Quando si punta il dito accusatore contro qualcuno, si dovrebbe ricordare che le altre tre dita sono dirette verso se stesso” - Louis Nizer… Ricordo al Sindaco Alfredo Riccioni che i molti dipendenti che sono andati via lo hanno fatto sempre, per esigenze personali, per avvicinarsi alle proprie famiglie e ai propri affetti senza “essere spinti” a differenza sua, invece, che si sta adoperando non ha spingerli, ma a “cacciarli”! Il Comune di Castelsantangelo Sul Nera per tanti anni è stato un indiscusso punto di riferimento e di formazione per molti dipendenti in considerazione della multidisciplinarietà e complessità dei diversi argomenti, ma soprattutto dell’attenzione che ha sempre ricevuto a livello regionale e commissariale, cosa che in questo ultimo periodo è venuta significativamente meno, tanto per ricordare una terminologia a me nota per la professione esercitata: “ Comune completamente scomparso dalla copertura radar!” Falcucci, in conclusione, riporta le Determine con le quali l’allora responsabile del servizio finanziario, oggi sindaco, si sarebbe liquidato le prestazioni straordinarie: "Termino, per fare chiarezza e risvegliare la memoria ad Alfredo Riccioni riportando le Determine con le quali l’allora Responsabile del servizio finanziario, oggi Sindaco, si è liquidato le prestazioni straordinarie (nn. 157 del 17/12/2016, 7 del 20/02/2017, 58 del 24/052017, 158 del 23/11/20217, 47 del 21/04/2017, 58 del 24/05/2017, 68 del 19/06/2017, 92 del 24/07/2017, 111 del 21/08/2017, 120 del 23/09/2017, 4 del 18/01/2018, 75 del 16/05/2018 e 142 del 16/08/2018 per un totale di €. 17.075,14). Per completezza di informazione: la nota di riscontro del Dipartimento nazionale di Protezione civile, con la quale si autorizzavano le prestazioni del Responsabile dell’Area Tecnica, è arrivata il 22/07/2024 quando io ero un ex Sindaco e conseguentemente non poteva essere stata liquidata dall’Amministrazione che mi onoravo di rappresentare. L’attuale Sindaco forse era in vacanza… ! Auspico un immediato ravvedimento da parte del Sindaco Alfredo Riccioni nell’interesse della Comunità perché dopo sei mesi di guida del Comune la situazione è in forte stallo, dimenticata da tutti e quello che riportava il suo programma (Cfr. sito del Comune) è in alto “mare” anche se siamo in una bellissima “montagna”! Buon lavoro Sindaco e Giunta e se ci siete battete un colpo"
"Francia nel caos: sinistra di Melenchon e destra di Le Pen uniti contro il liberal-atlantismo. Era ora"
La situazione francese è complessa e degna di essere commentata. "Cade il governo Barnier, la Francia precipita nel caos". Così leggiamo sui giornali. In terra gallica, si è registrata la mozione di sfiducia della gauche votata anche dal partito di Le Pen. Dunque è capitato, sia pure tardivamente, quello che avevamo detto a suo tempo, allorché vi furono le elezioni in Francia. L'estrema destra della Le Pen e l'estrema sinistra di Melenchon, se ancora vogliamo utilizzare queste categorie tolemaiche (ormai ampiamente inadeguate) della politica, si sono unite per mettere all'angolo Emmanuel Macron, presidente liberale e atlantista, prodotto in vitro dei Rothschild. Se si fossero uniti già al tempo delle elezioni, gli avrebbero direttamente impedito di andare al potere, come invece è sciaguratamente accaduto. Sia quel che sia, il fronte contro Macron prende corpo e fa cadere il governo: hoc erat in votis. Il fabula docet, da cui tutta l'Europa avrebbe da imparare, è che oggi il nemico principale è il liberalismo atlantista, semplice copertura politica della plutocrazia finanziaria dominante a base imperialistica. Per questo motivo, diventa più che mai di fondamentale rilievo compiere la rivoluzione copernicana della politica e abbandonare le categorie tolemaiche di destra e sinistra per approdare alla comprensione dell'unica vera dicotomia oggi vigente, quella tra l’alto della plutocrazia liberista e il basso delle masse popolari oppresse: occorre costituire un fronte unitario per la sovranità nazionale democratica contro i processi di sovranazionalizzazione capitalistica, rivendicando la centralità della sovranità popolare e l'esigenza di un indipendenza dell'Europa tutta dall'imperialismo di Washington al quale ad oggi è in toto sottomessa. Chi si ostina a ragionare con le categorie tolemaiche di destra e sinistra risulta soltanto uno strumento funzionale alla tenuta dell'ordine dominante, poiché dal conflitto permanente di destra e sinistra esce rafforzato e vincente sempre solo il fronte liberal-atlantista, la grosse Koalition turbocapitalistica. Occorre propiziare il transito dalla “fase tolemaica” alla “fase copernicana” della filosofia politica: o, per usare ancora un linguaggio caro a Kant, un risveglio dal “sonno dogmatico” e l’approdo a una prospettiva critica, finalmente in grado di orientarsi nel mare procelloso della mondializzazione neoliberale. All’orizzontalità topografica di destra e sinistra deve essere sostituita la verticalità oppositiva di alto e basso o, più precisamente, il conflitto tra l’oligarchismo liberista dell’alto e il populismo socialista del basso. Rispetto a questa nuova geografia della politica, destra e sinistra sopravvivono come parti a) di rappresentanza dell’alto contro il basso, b) di distrazione e divisione orizzontale nel basso, c) di programmatico impedimento di una “rivoluzione spaziale” della politica, che mostrando la nuova geografia, renda possibile la ripresa della rotta verso la terra ferma dell’emancipazione universale e del superamento dell’apartheid globale dell’asimmetria capitalistica. L’aquila neoliberale, con il grand récit elettorale dell’alternanza senza alternativa delle sue due ali destra bluette e sinistra fucsia – che, congiuntamente, formano il finto pluralismo del partito unico del capitale e della sua omogeneità bipolare –, egemonizza lo spazio politico: e, dall’alto, vola rapacemente verso il basso, aggredendo ceti medi e classi lavoratrici, popoli e nazioni. Nemica dell’alternativa reale, l’alternanza unica tra la sinistra fucsia e la destra bluette si conferma la base di tutti i progressi della dominazione neoliberale. E quello che viene osannato come “pluralismo” non è se non la concorrenza totalmente amministrata dalle coercizioni del mercato.
Macerata, il mandato del sindaco Parcaroli si allunga: le elezioni slittano alla primavera 2026
Sandro Parcaroli resterà sindaco di Macerata per tutto il 2025. Ancora da decidere la data esatta della tornata elettorale che interesserà il capoluogo che sarà, comunque, compresa all'interno della finestra temporale che va dal 15 aprile al 15 giugno 2026. A chiarirlo, in via ufficiale, è stata una circolare diffusa nella giornata di oggi ed inviata a tutti i prefetti dal capo dipartimento Palomba della Direzione centrale per i servizi elettorali del Ministero dell'Interno. Come si evince dalla circolare, i comuni che hanno votato i rinnovi dei Consigli nell'autunno 2020 e 2021, in conseguenza della crisi pandemica da Covid-19, andranno, infatti, al voto rispettivamente a primavera 2026 e 2027. A godere della proroga del mandato per un ulteriore anno, oltre al sindaco Parcaroli, saranno anche i primi cittadini di Petriolo (Matteo Santinelli) e Ussita (Silvia Bernardini), visto che in questi comuni i cittadini si sono recati alle urne per le elezioni amministrative nel secondo semestre del 2020.
Castelsantangelo, Riccioni replica a Falcucci: "Straordinario non pagato? Non è di competenza politica"
“Non è affatto vero, come affermato da Falcucci, che la mia amministrazione si rifiuti di pagare lo straordinario al responsabile dell’area tecnica”. Così l’attuale sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Alfredo Riccioni, in risposta all’ex primo cittadino, Mauro Falcucci, che aveva accusato l’amministrazione di non voler retribuire gli straordinari a un dipendente dello stesso ente (leggi qui). “Come ben sa l’ex sindaco, avendo ricoperto la carica per 24 anni, la competenza per la liquidazione degli straordinari spetta al funzionario preposto e non all'organo politico”, spiega Riccioni. Se, come sostiene, fosse stato compito dell'organo politico provvedere al pagamento degli straordinari, la domanda che pongo a Falcucci è la seguente: Perché, se la liquidazione spettava all'organo politico, non ha provveduto al pagamento prima, assumendosene la responsabilità, visto che lo straordinario richiesto riguarda il periodo da gennaio 2019 fino ai primi mesi del 2024, e Falcucci ha terminato il suo mandato il 10 giugno 2024?” La posizione della Regione e la liquidazione degli straordinari. “In realtà, il funzionario incaricato non ha provveduto alla liquidazione, nonostante la presenza di una nota della Protezione Civile nazionale, che lascia alcuni dubbi, ma che è stata condivisa anche con la Regione Marche. Quest’ultima, infatti, con più comunicazioni, ha sempre ribadito, richiamando esplicitamente riferimenti normativi, che allo stesso dipendente non spettava alcun straordinario e che quindi non sarebbe mai stato rimborsato”, dichiara ancora Riccioni. Nomina del legale per opporsi al decreto ingiuntivo. “Per quanto riguarda la nomina del legale per opporsi al decreto ingiuntivo, ritengo che sia stato un atto dovuto. Tuttavia, noto che l’ex sindaco Falcucci non ha letto con attenzione l’atto di nomina, il quale, nella sua redazione, richiede espressamente di chiamare in causa la Regione. Quest’ultima, infatti, avrebbe dovuto rimborsare l'intera somma, come previsto dalle normative vigenti”. Accuse sulla gestione dei dipendenti. “Falcucci accusa la mia amministrazione – prosegue il sindaco - di scarsa attenzione verso i dipendenti. Ritengo che questa accusa sarebbe meglio rivolta a lui stesso, considerando che durante il suo mandato molti dipendenti, anche altamente qualificati, sono stati spinti ad andare via dal Comune. Pertanto, rigetto questa accusa con fermezza, anche perché, come noto, amministro il Comune da meno di sei mesi. Non ho mai messo in discussione, né tanto meno attaccato, il dipendente a cui si fa riferimento. Al contrario, nutro la massima stima per la sua professionalità e competenza, tanto che gli ho confermato la posizione organizzativa”. Straordinario percepito dal sindaco .“Infine, riguardo allo straordinario percepito da me, Falcucci sembra avere la memoria corta, sottolinea Riccioni. Nel dicembre 2018, su sua specifica richiesta, si stabilì che l’emergenza fosse terminata, in quanto tutte le Sae erano state consegnate agli aventi diritto e i cittadini restanti ricevevano il Cas (Contributo Autonomo di Sistemazione). Pertanto, Falcucci riteneva non giusto che i dipendenti pubblici continuassero a percepire straordinari. È importante ricordare che, nonostante nel 2019 abbia effettuato numerose ore di straordinario, non ho mai richiesto il pagamento di tali ore, né mi è stato liquidato alcun compenso”. “La mia amministrazione – conclude Riccioni - continua a lavorare con trasparenza, impegno e correttezza, nel rispetto delle normative e dei dipendenti comunali. In futuro, comunico che non risponderò ulteriormente alle provocazioni, concentrandomi invece sul lavoro per la nostra comunità”.
-Belforte, acquisto dell'ex monastero di San Lorenzo: "Investimento o rischio sostenibilità per il Comune?"
La proclamazione del sindaco Alessio Vita e le criticità sull'acquisto dell'ex Monastero di San Lorenzo. Dopo il Consiglio comunale del 28 novembre, è arrivata la dichiarazione del sindaco Alessio Vita sui social, che ha dato il via libera all'iter per l'acquisto dell'ex monastero di San Lorenzo. Secondo il primo cittadino, l'affare rappresenta un'opportunità imperdibile per dare un nuovo impulso al centro storico e al Comune. Tuttavia, questa presa di posizione ha sollevato molte perplessità, soprattutto da parte della minoranza, che ha espresso dubbi sull’effettiva convenienza economica e sulla trasparenza dell'operazione. L'investimento di 800.000 euro per l'acquisto dell'immobile non sembra convincere la consigliera di minoranza Marina Migliorelli. Sebbene il prezzo d’acquisto sia stato ridotto rispetto all’iniziale proposta, Migliorelli sottolinea che il Comune si impegnerà finanziariamente per i prossimi 20 anni, un impegno che potrebbe avere un impatto significativo sui bilanci comunali. Solo una parte dei fondi, pari a 282.395 euro, proviene dal bando "Hub borghi", mentre il resto, 517.000 euro sarà finanziato con un mutuo di 420.000 euro che impegnerà il Comune per due decenni, con un costo annuo di circa 35.000 euro, senza un piano economico chiaro che ne garantisca la sostenibilità. Dubbi sulla gestione del complesso da parte della consigliera di Belforte Domani. “Oltre alle perplessità finanziarie, ci sono anche riserve riguardo la gestione del complesso, che si estende su una superficie di circa 1600 mq”, dichiara Migliorelli. Pur essendo stato recentemente ristrutturato, il monastero non è ancora pienamente fruibile. Sono necessarie opere di adeguamento alle normative di sicurezza e adattamenti strutturali in base agli utilizzi previsti, lavori che potrebbero comportare spese aggiuntive non ancora quantificate. Inoltre, le destinazioni d’uso proposte dall’amministrazione, come una scuola di fotografia, residenza per anziani, museo, sala convegni e spazi per giovani, sollevano dubbi sulla fattibilità, poiché ognuna di queste idee richiede un piano di gestione che avrà costi aggiuntivi”. “Il sindaco ha affermato che l'immobile sarà utilizzato per scopi sociali,come richiesto dalla rappresentante legale del Monastero di San Lorenzo. Tuttavia, le proposte avanzate finora, tra cui l’affitto di appartamenti per generare entrate per il Comune, non sembrano rispecchiare pienamente l’obiettivo di utilità sociale. Inoltre, l’idea di utilizzare gli appartamenti per famiglie come fonte di reddito non appare stabile e potrebbe non essere una soluzione sicura per il finanziamento del mutuo”. La consigliera Migliorelli ha manifestato preoccupazioni sul fatto che “l’acquisto dell’immobile non sia adeguatamente giustificato da un piano economico che ne dimostri la sostenibilità. Durante il consiglio comunale, ha richiesto maggiore trasparenza su come il Comune intenda finanziare questo investimento e su come verranno gestiti i costi a lungo termine. Inoltre, ha criticato la decisione di non esplorare soluzioni meno onerose, come l’acquisto di altri edifici nel centro storico a prezzi più contenuti, suggerendo che l'amministrazione avrebbe potuto optare per investimenti più prudenti”. Migliorelli ha sottolineato, invece, che “la sua opposizione all'acquisto non è un rifiuto di qualsiasi iniziativa di valorizzazione, ma una critica all’approccio dell’amministrazione, che sembra adottare una strategia senza un dialogo aperto con la cittadinanza e senza un adeguato coinvolgimento della minoranza”. La consigliera ha concluso ribadendo che, “se le preoccupazioni economiche e gestionali non saranno affrontate adeguatamente, ci impegneranno a monitorare l'evolversi della situazione e, se necessario, coinvolgeranno le istituzioni competenti per garantire la trasparenza dell'operazione e la sostenibilità economica del progetto”.
Potenza Picena, la sindaca risponde alle critiche: "La convenzione con l'USR è un atto responsabile"
La sindaca di Potenza Picena, Noemi Tartabini, ha risposto alle recenti accuse mosse dal consigliere di Idea Futura,Tommaso Gaballo, in merito alla programmazione delle opere pubbliche nel comune. Secondo Tartabini, Gaballo sarebbe stato "frettoloso e impulsivo" nel suo intervento, senza aver compreso appieno il contenuto della convenzione stipulata tra il Comune di Potenza Picena e l'Ufficio Speciale per la Ricostruzione (USR) della Regione Marche". La convenzione, infatti, prevedrebbe – secondo Tartabini- una collaborazione tra il Comune e l'USR per rendere più efficienti le operazioni tecniche e organizzative legate alle opere pubbliche, senza costi aggiuntivi per l'ente. "Se il Comune sceglie di migliorare l’efficienza dell’attività dell'ufficio tecnico, instaurando una collaborazione con un ente esterno qualificato e senza oneri economici aggiuntivi, quale sarebbe il motivo per cui l’opposizione dovrebbe opporsi?". Ha affermato Tartabini, definendo le critiche sollevate da Gaballo come "fumose e ingannevoli". La sindaca ha ribadito che l'amministrazione sta lavorando per restituire ai cittadini una città con spazi sicuri e fruibili, e ha sottolineato l’impegno del Comune nella partecipazione a numerosi bandi di finanziamento per la realizzazione di importanti opere pubbliche. "Contrariamente a quanto sostenuto dall'opposizione, abbiamo partecipato a diverse opportunità di finanziamento e intendiamo completare tutte le opere avviate", ha spiegato Tartabini. Uno degli argomenti centrali della polemica riguarda la progettazione di una nuova palestra nell’ambito dei lavori per la costruzione della nuova scuola media di Potenza Picena. In merito, la sindaca ha espresso "legittime perplessità" sulla sostenibilità economica dell’idea di una palestra di dimensioni superiori rispetto a quella finanziabile con i fondi dell’Usr. "Tutti vorremmo una palestra più grande, ma dobbiamo valutare la sostenibilità di questa operazione. Aggiungere ulteriori investimenti rischierebbe di penalizzare altri settori come il sociale, le manutenzioni ordinarie e le manifestazioni pubbliche", ha chiarito Tartabini, ribadendo la necessità di un utilizzo responsabile delle risorse comunali. Il sindaco ha poi elencato le numerose opere in corso nel Comune, a partire dalla scuola media di Porto Potenza Picena e dalla scuola materna Coloramondo, per arrivare ad altri interventi significativi come la riqualificazione dell'area dell'ex scuola elementare in piazza Douhet, il rifacimento dei marciapiedi di via Aprutina, la creazione di un percorso ciclabile, la valorizzazione del teatro Mugellini e della piazza Matteotti, e il recupero della Torre Civica. "La convenzione con l'USR è uno strumento previsto per supportare i Comuni che, come il nostro, hanno tante situazioni da seguire. Non è una resa, ma un atto di responsabilità", ha concluso la sindaca.
Uno sportello per il difensore civico a Corridonia: accordo col garante Giulianelli
Il Comune di Corridonia ha dato disponibilità a stipulare il protocollo d’intesa con il garante delle Marche dei diritti della persona, per l’attivazione dello sportello territoriale del difensore civico. È quanto emerso dall’incontro, svoltosi nella Sala Giunta del palazzo Municipale della cittadina maceratese, tra la sindaca Giuliana Giampaoli, l’assessore alla Cultura Massimo Cesca e il garante delle Marche Giancarlo Giulianelli. “Il difensore civico regionale – ha precisato Giulianelli - tutela i diritti e gli interessi dei cittadini e delle organizzazioni sociali nei rapporti con la Regione e gli enti dipendenti o sottoposti a vigilanza della stessa Regione, con gli enti ed aziende ed agenzie del servizio sanitario regionale, nonché con enti locali, previa stipula di convenzione. Interviene d’ufficio o su richiesta per segnalare casi di ritardi, di omissioni, d’irregolarità, di rifiuto di accesso agli atti amministrativi”. Si tratta dunque di uno strumento di tutela e di primo supporto ai cittadini, specie quelli più deboli e vulnerabili, a cui hanno aderito molti Comuni marchigiani, tra i quali il vicino Tolentino. La visita del Garante Regionale, la prima dopo l’insediamento della nuova Giunta comunale a guida Giampaoli, è stata un importante momento per parlare anche di progetti legati all’ambito sociale e dell’inclusione, da mettere a terra nel 2025 con il fattivo coinvolgimento dell’ente regionale presieduto da Giulianelli.
"Il Comune di Castelsantangelo sul Nera si rifiuta di pagare gli straordinari a un dipendente"
Un nuovo capitolo si aggiunge alla già complessa gestione post-sisma del Comune di Castelsantangelo Sul Nera. L'attuale amministrazione, guidata dal sindaco Alfredo Riccioni, ha recentemente deciso di opporsi al decreto ingiuntivo presentato dal responsabile dell'Area Tecnica per il pagamento degli straordinari svolti a seguito del terremoto del 2016. La decisione è contenuta nella Delibera di Giunta Comunale n. 167 del 28 novembre 2024, che ha incaricato un legale per difendersi in tribunale, anziché procedere al pagamento degli straordinari che il dipendente ha richiesto. È quanto denuncia l'ex sindaco dello stesso Comune, Mauro Falcucci, il quale ha espresso forte disappunto in merito all'approccio dell'amministrazione attuale. Falcucci ha evidenziato come, a distanza di otto anni dal terremoto,"il Comune stia ancora affrontando enormi difficoltà nel completare la ricostruzione, anche a causa della carenza di personale. In un contesto già segnato da continui trasferimenti e dimissioni, trovare professionisti disposti a rimanere in una zona fortemente colpita dal sisma è un’impresa ardua". L'ex primo cittadino ha sottolineato che la scelta dell’amministrazione Riccioni di non riconoscere gli straordinari al responsabile dell'Area Tecnica sia "un segno di scarsa attenzione nei confronti dei dipendenti comunali, che continuano a impegnarsi con grande professionalità e dedizione nella ricostruzione del territorio". "Invece di difendere e premiare chi si è sacrificato per la ricostruzione, l’amministrazione attuale attacca chi, con competenza e spirito di sacrificio, ha permesso al Comune di affrontare le difficoltà post-sisma", ha dichiarato Falcucci. A supporto della sua posizione, l’ex sindaco ha ricordato che la Protezione Civile Nazionale, dopo lunghe trattative, ha dato il via libera alla rendicontazione degli straordinari effettuati dal dipendente, con la previsione che il Comune paghi tali straordinari per poi essere rimborsato dalla Regione. Nonostante ciò, l’amministrazione comunale ha scelto di non procedere con il pagamento, ma di avviare un’azione legale per opporsi al riconoscimento economico delle ore straordinarie. Falcucci ha evidenziato un paradosso che, a suo dire, non può essere ignorato: "il sindaco Alfredo Riccioni, prima di assumere la carica attuale, ha ricoperto il ruolo di responsabile del servizio finanziario e del personale e ha ricevuto il pagamento di oltre 1.000 ore di straordinario nei primi tre anni successivi al sisma. Tuttavia, oggi si trova a negare lo stesso diritto a un altro dipendente del Comune, creando una situazione di evidente incoerenza", ha sottolineato Falcucci. L’ex sindaco ha inoltre lanciato un appello affinché l’amministrazione compia un passo indietro e riconosca finalmente gli straordinari dovuti. "Con questi comportamenti contraddittori e autolesionisti, ha concluso Falcucci, si rischia di perdere una figura tecnica altamente qualificata e di paralizzare ulteriormente un processo di ricostruzione già rallentato". Falcucci ha annunciato che la questione sarà approfondita tramite una interpellanza in Consiglio comunale, con l'obiettivo di fare chiarezza sulla vicenda e sollecitare una soluzione equa. L’amministrazione Riccioni si trova ora di fronte a una sfida delicata: trovare un equilibrio tra il rispetto dei diritti dei dipendenti e la necessità di rispondere alle pressanti esigenze di una comunità che fatica ancora a risollevarsi dalle ferite del terremoto.
Macerata, Sandro Scipioni è il nuovo segretario del Partito Socialista Italiano
Sabato 30 novembre si è svolto a Loro Piceno il congresso provinciale straordinario del Partito Socialista Italiano. Numerosa la partecipazione all'assemblea che ha visto anche il ritorno della componente giovanile. Durante il congresso, da parte del coordinatore uscente, si è data lettura della mozione congressuale, che ha messo in risalto un'opportuna e necessaria azione di rinnovamento del partito, che sia in grado di renderlo più dinamico, moderno, inclusivo, ed in linea con le nuove esigenze della società civile, ma soprattutto in grado di attrarre nuova linfa elettorale, principalmente fra i giovani. È stato eletto all'unanimità Sandro Scipioni come nuovo segretario della Federazione di Macerata, Mirko Corridoni come vice-segretario, Claudio Simonetti come presidente dell’assemblea provinciale, Roberto Vezzoso come responsabile dell’organizzazione e Lucia Pistelli come coordinatrice della componente femminile. Venanzo Ronchetti, Nando Ferretti e Mariano Parrucci sono stati eletti, inoltre, come responsabili organizzativi della comunità montana, Stefano Giustozzi - su delega del segretario - sarà il coordinatore della "Fabbrica delle idee". Proprio realizzazione di una "Fabbrica delle idee" e l’autonomia del partito c- on la possibilità di presentarsi con una propria lista e simbolo alle prossime elezioni regionali - sono stati il tema ricorrente del dibattito, insieme ad alcuni principi fondamentali che devono fare da cardine nell'azione politica futura tra cui la tutela del lavoro, la realizzazione della Pedemontana e la sistemazione della Val Potenza, la sicurezza in ogni ambito e la richiesta al governo della Zes (zona economica speciali) per l'entroterra.
Nuovo ospedale Macerata, c'è il via libera dell'Anac: "Un salto di qualità per la sanità marchigiana"
Disco verde dell’Anac - Autorità Nazionale Anticorruzione - alla Regione Marche per la conclusione della procedura di gara europea per l’aggiudicazione definitiva dei servizi di progettazione del nuovo polo ospedaliero del Comune di Macerata al costituendo Raggruppamento Temporaneo di Professionisti (RTP) guidato dalla mandataria Mnr Progetti S.r.l. Si tratta di un passaggio fondamentale per l'aggiudicazione definitiva dei lavori a cui seguirà successivamente la stipula del contratto. Il termine contrattuale per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, comprensivo del servizio di coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, è previsto in 120 (centoventi) giorni dalla stipula del contratto. "Il via libera dell'Anac sull'aggiudicazione definitiva della progettazione della nuova struttura ospedaliera di Macerata rappresenta un ulteriore e importante passo avanti nel percorso che abbiamo avviato - dichiara il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli -. La città di Macerata, il suo comprensorio e l'intera provincia necessitano di una struttura moderna e all'avanguardia, stiamo lavorando passo dopo passo per raggiungere questo obiettivo insieme alla messa a terra della Riforma sanitaria che con gli atti aziendali entrerà nella fase di attuazione". "Con il nuovo nosocomio, che sorgerà in località La Pieve, si concretizza un progetto strategico per la sanità marchigiana e per il territorio maceratese - evidenzia il vice presidente e assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini - Realizziamo una struttura moderna e tecnologicamente all'avanguardia, un presidio sanitario di primo livello con specializzazioni di secondo livello, che consentirà di compiere un salto di qualità nell’assistenza sanitaria sempre più avanzata, efficiente e rispondente alle esigenze dei cittadini. Un risultato frutto dell'impegno della Regione in direzione del miglioramento delle cure e del potenziamento della rete sanitaria”. “Il progetto del nuovo ospedale di Macerata – sottolinea l’assessore alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici Francesco Baldelli, che ha la delega all’Edilizia Sanitaria e Ospedaliera – prevede la realizzazione di una struttura con 379 posti letto, già pronta, in caso di emergenza, a salire a quota 434. Grande flessibilità, da un lato, e dall’altro lato, grande attenzione all’utilizzo di tecniche architettoniche innovative, ispirate ai principi della cosiddetta ‘Architettura del benessere’. Spazi ideati per migliorare la qualità del lavoro dei medici e degli operatori sanitari, e per creare un ambiente accogliente per pazienti e loro familiari. Insieme al collega Saltamartini, rinnoviamo la rete ospedaliera delle Marche, imprimendo un cambio di passo decisivo alla sanità delle Marche, creando una rete diffusa sul territorio, vicina ai cittadini, senza distinzioni tra costa ed entroterra, grandi e piccoli centri”. L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha riscontrato positivamente la documentazione per l’aggiudicazione definitiva dopo la consueta interlocuzione con la stazione appaltante della Regione Marche, in ottemperanza al protocollo di vigilanza collaborativa stipulato a luglio 2023 proprio tra l’Autorità presieduta dall’Avvocato Busia e l’ente regionale guidato dal presidente Francesco Acquaroli. Il protocollo era stato sottoscritto per la gestione delle gare per la realizzazione degli ospedali di Pesaro, Macerata e San Benedetto del Tronto. L’Autorità, dopo aver esaminato la documentazione e aver ricevuto i necessari chiarimenti dal responsabile della fase di affidamento, ha infatti favorevolmente preso atto dell’aggiudicazione definitiva. La stessa procedura prevede, come opzione per l’affidamento, anche la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione per un valore massimo stimato dell’appalto di poco meno di 16 milioni di euro. Tutta la progettazione sarà effettuata seguendo il metodo Building Information Modeling (BIM), con ampio uso di tecnologie all’avanguardia per la realizzazione e il monitoraggio anche dei futuri lavori di realizzazione dell’opera.