
Politica

Chiude lo sportello bancario a Visso: "Un colpo alla ricostruzione, ogni giorno perdiamo pezzi"
In un momento cruciale per la rinascita delle aree colpite dal sisma, quando i territori avrebbero bisogno di più servizi e non di meno, arriva una notizia che suona come un duro colpo: la banca Intesa Sanpaolo chiude lo sportello di Visso, uno dei simboli del terremoto che ha devastato il Centro Italia. A denunciare questa decisione è l’imprenditrice locale Loredana Remigi, che da anni lotta per restare e ricostruire nel proprio territorio. Ma le difficoltà si accumulano e l’ennesima chiusura sembra sancire un lento e inesorabile abbandono delle aree interne, svuotate non solo dalle persone, ma anche dai servizi essenziali che rendono possibile la vita quotidiana: banche, scuole, ambulatori. Questa scelta appare in aperta contraddizione con le politiche di rilancio delle aree terremotate e con la retorica della “ricostruzione partecipata”. Come si può parlare di ripartenza se i territori vengono privati dei presidi fondamentali per la gestione delle attività economiche e familiari? Dove sono le istituzioni? Di fronte a questa chiusura, ci si domanda quale sia stata la reazione delle amministrazioni di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Si sono attivate per cercare soluzioni e tutelare cittadini e imprese? Hanno aperto un dialogo con l’istituto bancario o con altri enti per garantire un’alternativa? Il silenzio non è accettabile. Chi governa un territorio ha la responsabilità di rappresentare e difendere la propria comunità, soprattutto in situazioni critiche come questa. Un territorio che lotta, ma perde pezzi Remigi, che ha già affrontato l’inagibilità del suo locale e del magazzino, si è scontrata con un altro ostacolo: la mancata assegnazione di uno spazio commerciale, nonostante avesse presentato regolarmente un progetto per il bando del Comune. L’amministrazione ha scelto di procedere con un sorteggio, affidando tutte le strutture a un solo imprenditore. "Un sistema incomprensibile e inaccettabile – denuncia Remigi –. Ho presentato denuncia alla Procura della Repubblica e alla Guardia di Finanza, ma finora nessuno è intervenuto per correggere una palese irregolarità". Ora, una delle sue società è destinata a chiudere a giugno, mentre le altre rischiano di essere trasferite altrove. “Non si può restare in un territorio che non offre le condizioni minime per lavorare”. La chiusura della banca: una decisione assurda La comunicazione della chiusura dello sportello bancario di Visso è per Remigi e per molti altri un segnale gravissimo. “Gestisce i conti legati al contributo del Decreto Sisma. In questa fase della ricostruzione, la sua chiusura è assurda. Ci stanno abbandonando nel silenzio generale”. Ma ciò che preoccupa di più è l’assenza totale di reazione da parte delle istituzioni: né i Comuni, né la Regione Marche, né il commissario straordinario alla Ricostruzione hanno preso posizione su questa vicenda. "Chi resta in queste terre ci mette cuore, tempo e sacrifici. Ma ogni giorno perdiamo pezzi: attività, scuole, banche, servizi. Come possiamo parlare di ricostruzione se il territorio viene lentamente svuotato di ogni presidio vitale?" Un grido d’allarme Loredana Remigi dà voce a un malessere diffuso, a una resistenza che rischia di spegnersi. E con lei, molti cittadini si chiedono: come si può sperare nella rinascita, se le istituzioni sono le prime a scomparire?

Il ministro Lollobrigida in visita all’Amap: “Un modello strategico per l’agricoltura. Referendum? Non andrò a votare"
Visita istituzionale a Osimo per il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, accolto nella sede centrale dell’AMAP (Agenzia regionale per l’Innovazione nel Settore Agroalimentare e della Pesca) dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, dal presidente dell’Agenzia Marco Rotoni e dalla direttrice Francesca Severini. Durante l’incontro, il ministro ha potuto approfondire da vicino le attività dell’ente regionale, che già conosce grazie a precedenti occasioni di confronto, sia nelle Marche che a Roma, nell’ambito dell’evento ministeriale “Agricoltura è”. «L’AMAP – ha dichiarato Lollobrigida – riesce a interpretare in modo strategico la realtà agricola marchigiana, anticipando le sfide future e sviluppando modelli funzionali per garantire alle nuove generazioni condizioni almeno pari a quelle attuali». Il ministro ha poi sottolineato alcune delle principali sfide del settore, a partire dalla crisi idrica e dalla necessità di un’agricoltura sempre più sostenibile. Un punto di partenza ideale, secondo Lollobrigida, è rappresentato proprio dalle Marche, terra natale di Nazzareno Strampelli, uno dei pionieri della genetica agraria e padre della cosiddetta "rivoluzione verde". «Dobbiamo produrre di più consumando meno suolo – ha aggiunto – e l’Italia può essere apripista in Europa. AMAP è un esempio di innovazione agricola al servizio del territorio». Al termine dell’intervento, il ministro ha consegnato ad AMAP una targa di riconoscimento come “Custode della qualità”, sottolineando il ruolo centrale dell’agenzia nel valorizzare la tradizione agroalimentare italiana, anche in vista della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale UNESCO. Acquaroli: “AMAP è la nostra carta vincente per un’agricoltura di qualità” Soddisfazione anche da parte del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli: «Crediamo molto in AMAP, per questo l’abbiamo potenziata fin dall’inizio del mandato. L’agenzia svolge un lavoro fondamentale per supportare un settore strategico non solo sul piano economico, ma anche per la salvaguardia del territorio e della biodiversità. L’agricoltura marchigiana è simbolo di autenticità: ed è proprio l’autenticità che ci rende unici e resistenti ai fenomeni globalizzanti». Anche il presidente di AMAP, Marco Rotoni, ha voluto rimarcare il valore della visita: «La presenza del ministro gratifica il lavoro svolto in questi due anni e riconosce il valore delle nostre attività a sostegno delle imprese e dei cittadini. AMAP è il braccio operativo dell’assessorato regionale, capace di garantire servizi trasversali e collaborazioni fattive con enti e istituzioni». Infine, la direttrice Francesca Severini ha evidenziato l’importanza delle sinergie istituzionali:«AMAP è un’opportunità concreta per rafforzare le politiche agricole della Regione e del Ministero. Grazie alla presenza sul territorio e alle nostre competenze tecniche, possiamo essere un ponte tra imprese, istituzioni e ricerca. Sarà essenziale valorizzare queste connessioni, puntando sull’efficienza e sulla capacità di attrarre risorse europee attraverso progettualità mirate». A margine della visita all’AMAP di Osimo, il ministro Francesco Lollobrigida ha commentato anche l’attuale dibattito referendario, prendendo posizione in maniera netta: «Molti dei quesiti proposti sembrano più una questione interna al Partito Democratico che un vero referendum. Alcune componenti dello stesso PD, infatti, hanno già annunciato che si asterranno, così come faremo anche noi su tre quesiti. È un’iniziativa che riflette dinamiche politiche più che istanze reali del Paese». Il ministro ha ribadito che il Governo è impegnato ad affrontare i temi oggetto del referendum – dalla cittadinanza alla riforma del lavoro – direttamente in Parlamento, con riforme concrete e senza fare passi indietro. «Non ritenevamo questi referendum strumenti utili – ha aggiunto – e, pur rispettando la libertà garantita dalla Costituzione, io personalmente non andrò a votare».

Libertà è Democrazia si rivolge al Papa: “La sua guida è un faro per la politica dei valori”
Il presidente nazionale di Libertà è Democrazia, Giancarlo Affatato, ha rivolto un messaggio di augurio e impegno a Sua Santità in occasione dell’inizio del nuovo Pontificato, ribadendo la volontà di camminare al fianco della Chiesa nella difesa dei valori cristiani nella società e nella politica. «Le porgo le mie più sentite felicitazioni – scrive Affatato – e quelle del partito che presiedo, che vede nella Chiesa un riferimento indissolubile». Al centro del messaggio, l’adesione ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa, indicati come fondamento dell’azione politica del movimento. «I principi cattolici della Dottrina Sociale della Chiesa ispirano la nostra azione», sottolinea, «e condividiamo con Lei le parole che hanno ispirato il Suo primo saluto ai fedeli: la necessità di pace universale, l’amore di Dio per ogni uomo, la giustizia e l’essere missionari come massima espressione del senso di essere cristiani». Affatato cita anche un passaggio particolarmente significativo del discorso di Sua Santità: «“Sono un figlio di Sant’Agostino che ha detto: con voi sono cristiano e per voi vescovo”». Per il presidente di Libertà è Democrazia, queste parole «indicano un cammino comune che tutti noi cristiani dobbiamo percorrere avendo Lei come guida. Un percorso che abbia nella giustizia sociale, nella pace, nella condivisione e nell’aiuto verso il prossimo i principi ispiratori». Il saluto rivolto dal nuovo Papa a Francesco viene interpretato come un segnale di continuità nell’impegno evangelico: «Il Suo saluto a Papa Francesco ha ricordato l’importanza di continuare l’impegno quotidiano di evangelizzazione che il Suo predecessore ha tracciato: anche noi Cristiani laici, nel nostro lavoro quotidiano, vogliamo contribuire a costruire una società e un mondo migliori». Affatato si è poi soffermato sulle gravi sfide globali che attendono il nuovo Pontificato: «Le guerre, le carestie, l’ambiente, le ingiustizie e la perdita di fede sono tutte situazioni che dovranno essere affrontate da subito». Per il presidente, la voce del Papa potrà rappresentare una guida fondamentale anche sulla scena internazionale: «La Sua salita al soglio di San Pietro è un’occasione unica per parlare ai potenti della Terra e ai popoli e creare, mediante l’impegno di tutti, una nuova prospettiva di comune convivenza e fratellanza universale». Nel concludere, Affatato ribadisce l’impegno politico e morale del suo movimento: «Da cattolici impegnati in politica in difesa della Cosa e del Bene comuni siamo consapevoli che questi obiettivi potranno essere raggiunti solo con l’impegno di ciascuno di noi e, seguendo i principi della Dottrina Sociale della Chiesa, noi per primi ci impegniamo per essere di esempio agli altri». Infine, un richiamo forte al ruolo attivo dei fedeli laici: «Perché soltanto con il lavoro reale e quotidiano, secondo i principi che la Chiesa propugna da sempre, si potrà arrivare a migliorare la Casa comune che è il nostro pianeta: si deve partire, però, dal basso e dalla diffusione di messaggi di speranza, aiuto e conforto verso il nostro prossimo». «Santità – conclude Affatato – La abbraccio e, con Lei e la Chiesa, ci mettiamo in cammino per essere promotori e modelli di speranza e carità per chiunque cerchi conforto e aiuto».

Noi Moderati attacca la lottizzazione Simonetti: “Operazione rischiosa e politicamente miope”
In vista del consiglio comunale del 12 maggio, "Noi Moderati" prende posizione contro la proposta di lottizzazione Simonetti, sollevando dubbi sulla legittimità della variante urbanistica e mettendo in guardia dai rischi politici, economici e urbanistici di un progetto ritenuto forzato e incoerente con le necessità del territorio. "La lottizzazione Simonetti sulla quale abbiamo espresso le nostre valutazioni negative, merita un approfondimento in vista del Consiglio comunale del 12 maggio - sottolineano dal partito maceratese in una nota -. Al lettore e più ancora ai Consiglieri, di qualsiasi colore, non sarà sfuggito l’incalzare pressante, anche da parte del privato, tutto teso a proporre questa lottizzazione ovvero una variante macroscopica simile ad una sorta di Paradiso terrestre di cui c’è bisogno e assoluta necessità, così viene 'raccontato'. Insomma un artificiale “stato di emergenza” in relazione al quale, se non si vota favorevolmente, “pagheremo i danni”. Un vero e proprio forcing". "Accade sempre così quando si “deve” o si “forza” il voto consiliare. Il “personaggio muto” all’orizzonte è sempre il Tribunale, una sorta di fantasma dell’Opera: è un vecchio trucco. I Consiglieri sanno che l’unica, sostanziale e vera sovranità a loro delegata è il governo del territorio e che il loro voto è e sarà fondamentale - si legge ancora nella nota -. Ma perché Simonetti che aveva ottenuto dal centrosinistra anni or sono la variante (ben diversa dalla attuale) non è andato avanti, costruendo e realizzando ciò che gli era dovuto? Perché si è attardato? Perché tanta melina?". "Dalle nuove carte non sembra affatto, neppure ad un cieco, che il nuovo progetto e la nuova variante siano simili al vecchio sul quale Simonetti potrebbe vantare un diritto acquisito. Non si può giocare facendo passare il nuovo per il vecchio magari, mescolando le carte - proseguono da 'Noi Moderati' -. Altra valutazione politica è l’inconsistenza del progetto: perché realizzare questo nuovo “paradiso terrestre” a pochi centinaia di metri da una importante struttura commerciale già esistente, Valdichienti e a novecento metri da Corridomnia che di recente, fra l’altro, si è allargata? E Valleverde, piena di erbacce che doveva diventare la Silicon Valley di Macerata, che fine ha fatto? E siamo sempre a Piediripa che non è certo Londra". "Ma c’è di più: la delibera e il nuovo macro insediamento sarebbe in grado di risolvere, 'raccontano', il problema annoso del traffico che tutti conosciamo: alle 8 di mattina e alle 18 è impossibile uscire ed entrare a Macerata per l’intasamento, l’ingolfamento e il blocco. Cosa succederà con il nuovo insediamento? È forse l’autostrada del Sole? Un miracolo? Anche un cieco lo comprende. C’è uno studio, un filmato con drone, che certifica tale situazione. Questa delibera sarà una ferita per i commercianti, non solo o tanto quelli delle casette e del centro storico, ma per la diffusa rete cittadina, una delibera rischiosa, avventurosa e imbarazzante. Ed ora un segnale politico: può il centrodestra votare questa delibera che sarà un boomerang elettorale a ridosso delle elezioni regionali e come antipasto per le prossime amministrative? È una operazione di grande miopia politica, a dir pocO", concludono gli esponenti di "Noi Moderati".

Macerata - Centro commerciale Simonetti, De Padova dice no: “Un progetto inutile e dannoso”
Un nuovo centro commerciale a Macerata? “No, grazie.” La consigliera comunale Sabrina De Padova prende posizione netta contro il progetto di riconversione dell’area ex Simonetti, che prevede l’ennesima variante urbanistica in direzione commerciale. Durante il consiglio comunale, ha espresso la propria contrarietà con un lungo e articolato intervento, denunciando quella che definisce “la solita logica del cemento travestita da rigenerazione urbana”. Secondo De Padova, il progetto — che mira a trasformare l’area da “parco commerciale” a “centro commerciale” — rappresenta solo l’ultima incarnazione di un’idea che ciclicamente riaffiora da oltre quindici anni. “Un fantasma che ritorna, sostenuto prima dal centrosinistra, oggi dal centrodestra. Cambiano i colori politici, ma non cambia l’inerzia del sistema”, ha detto. La consigliera ha ricostruito le tappe del progetto: dalla delibera del 2010 per cambiare la destinazione d’uso da direzionale a commerciale, al parere contrario espresso nel 2018 dall’allora opposizione (oggi maggioranza), fino alla VAS provinciale che già in passato aveva evidenziato forti criticità ambientali. “Eppure ci ritroviamo ancora una volta a discutere l’ennesimo passaggio verso un consumo di suolo inutile e dannoso". Critico anche il giudizio sul contenuto dell’intervento edilizio. “Si parla di aree verdi e spazi sociali, ma sappiamo bene che queste promesse si riducono a qualche albero nel parcheggio. Se non siamo riusciti ad animare il centro storico, come possiamo pensare di farlo in una zona periferica?” De Padova contesta anche la narrazione secondo cui il Comune sarebbe obbligato ad approvare il nuovo progetto: “Non esiste alcun vincolo giuridico che imponga questa scelta. Parlare di obblighi o risarcimenti è terrorismo psicologico". E aggiunge: “Abbiamo già Corridomnia e Val di Chienti: un terzo polo commerciale finirebbe solo per cannibalizzare i precedenti, causando chiusure e licenziamenti”. Non manca un passaggio sulla viabilità: “L’ampliamento a quattro corsie di un tratto limitato di strada aumenterà traffico e inquinamento in una zona già congestionata”. Il suo intervento si conclude con un appello alla coerenza e all’assunzione di responsabilità da parte della maggioranza: “Spero che, almeno stavolta, qualcuno abbia il coraggio di esprimere un’opinione autonoma. Dopo quattro anni, sarebbe ora di vedere un voto libero e non dettato dal gruppo".

Giancarlo Affatato presenta “Libertà è Democrazia” nelle Marche: Corrado Pilotti nominato coordinatore regionale (FOTO e VIDEO)
Una nuova forza politica si affaccia nel panorama nazionale con l’ambizione di ricucire lo spazio centrale del dibattito pubblico. Si chiama “Libertà è Democrazia”, ed è un partito di centro ispirato alla Dottrina Sociale della Chiesa, fondato da Giancarlo Affatato con il dichiarato intento di coniugare valori cristiani, giustizia sociale e partecipazione civica. L’esordio ufficiale nelle Marche è avvenuto con un incontro a Penna San Giovanni, presso il Borgo Pilotti Beauty Clinic Hotel & SPA, dove il fondatore Giancarlo Affatato ha presentato i valori e gli obiettivi del movimento. «Dopo il nostro battesimo ufficiale con gli Stati Generali a Roma – spiega Affatato – stiamo lavorando per strutturarci in tutte le regioni italiane, coinvolgendo chi proviene dal sociale, dal civismo, dall’impegno quotidiano nelle comunità. Il nostro obiettivo non è raccogliere ciò che già esiste, ma parlare a quella fascia di cittadini – stimata tra il 15 e il 20% – che oggi non vota perché non si riconosce in nessuna proposta politica». I pilastri del movimento sono chiari: sociale, istruzione, sicurezza, difesa e lavoro. «Sono i temi su cui si fonda la nostra azione – aggiunge il fondatore –. Partiamo sempre dalla Dottrina Sociale della Chiesa, che riteniamo oggi più attuale che mai per affrontare con equilibrio e concretezza le sfide del presente». Un altro punto chiave è l’attenzione ai giovani. «Per un giovane professionista oggi è difficile inserirsi nel mondo del lavoro – osserva Affatato –. Vogliamo dare risposte rapide e strumenti concreti. Lo stesso vale per le donne: teniamo molto alla loro presenza e al loro ruolo attivo nella vita politica del partito». Su questo si inserisce l’intervento di Cheti Cafissi, coordinatrice nazionale del movimento per le donne: «In Italia la rappresentanza femminile si ferma al 33%. C’è bisogno di una forza che, attraverso la femminilità, che è diversa dal sentire femminista, sappia costruire ponti: di dialogo, tolleranza e amore. La donna è il fulcro, è creatrice di vita e luogo della famiglia. Vogliamo portare una visione diversa e più completa, di una donna partner dell’uomo proprio in politica. Il mio compito è questo». Importante anche il tema del dialogo intergenerazionale. «Dobbiamo tornare a una politica che ascolta l’esperienza. I nonni della politica e dell’imprenditoria hanno il dovere di tramandare ai giovani la visione e i valori su cui si costruisce una società stabile. Serve una politica giovane, ma radicata». Per guidare il radicamento del movimento nelle Marche è stato scelto Corrado Pilotti, imprenditore attivo nel sociale, che assume il ruolo di coordinatore regionale: «A lui – conclude Affatato – abbiamo affidato un compito importante. Lo abbiamo scelto con meticolosità perché rappresenta quella politica pulita he vogliamo portare nei territori». All’incontro ha partecipato anche Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, che ha portato il proprio saluto istituzionale e manifestato interesse verso i temi affrontati nel corso dell’iniziativa. “Libertà è Democrazia” sta crescendo rapidamente in tutta Italia, strutturandosi più velocemente del previsto. «Dobbiamo essere pronti per le elezioni nazionali – afferma Affatato – ma credo che potremmo già anticipare la nostra presenza alle regionali». Il futuro del partito, nelle sue parole, è «roseo, vincente e sicuro», con l’ambizione di diventare un punto di riferimento per quell’ampia fascia di cittadini oggi lontani dalla politica, offrendo loro una proposta centrata su valori solidi e partecipazione attiva.

Noi Moderati correrà con una lista autonoma alle Regionali: "Pieno sostegno ad Acquaroli"
Il gruppo dirigente di Noi Moderati delle Marche ha partecipato a un vertice nazionale a Roma per definire la linea politica in vista delle elezioni regionali del 2025. A guidare la delegazione marchigiana il segretario regionale Tablino Campanelli e il capogruppo in consiglio regionale Marco Marinangeli, che hanno incontrato i vertici del partito: il presidente Maurizio Lupi, la segretaria Mara Carfagna, e i responsabili nazionali per Enti Locali e Organizzazione, Pino Bicchielli e Alessandro Colucci. Durante l’incontro è stata ufficializzata la volontà di presentare una lista autonoma di Noi Moderati alle prossime elezioni regionali, confermando al tempo stesso il sostegno al presidente uscente Francesco Acquaroli. "Con Acquaroli – si legge nella nota diffusa dal partito – le Marche hanno ritrovato slancio e visibilità. Il rilancio del turismo, la realizzazione di infrastrutture attese da anni e l’attrattività per nuovi investimenti sono risultati tangibili di un’amministrazione che ha restituito centralità alla nostra Regione. Le Marche sono oggi tra le prime in Italia per l’efficace utilizzo dei fondi europei, un dato che testimonia l’efficienza dell’azione di governo". Con questa scelta, Noi Moderati conferma la propria collocazione nel centrodestra e si prepara a contribuire in modo attivo alla prossima competizione elettorale regionale, con l’obiettivo dichiarato "di proseguire il lavoro già avviato nella legislatura in corso".

Macerata, Giorgio Pollastrelli ammesso alla "Rete dei consiglieri locali dell'Ue"
Il consigliere provinciale Giorgio Pollastrelli è stato ammesso alla "Rete dei consiglieri locali dell'Ue", un'iniziativa gestita congiuntamente dalla Commissione europea e dal Comitato europeo delle Regioni, che conta già oltre 3.000 amministratori locali. La Rete ha l’obiettivo di rafforzare il legame tra l’Unione Europea e i cittadini attraverso il coinvolgimento diretto dei rappresentanti eletti a livello locale. “Credo fermamente che questa iniziativa rappresenti una straordinaria opportunità per rafforzare il legame tra le istituzioni europee e le comunità locali - commenta Pollastrelli - perché proprio dai territori e dagli amministratori locali può partire una nuova spinta per un’Europa più vicina, più comprensibile, più partecipata”. L’adesione alla Rete consente al “consigliere locale dell’Ue” di beneficiare di strumenti utili per rafforzare la propria azione sul territorio: visite di studio a Bruxelles, sessioni di formazione, seminari tematici e materiali informativi personalizzati per facilitare il dialogo con i propri cittadini sui temi europei. A tal riguardo, al “consigliere locale dell’Ue” viene richiesto un impegno attivo nel promuovere le questioni europee nel dibattito pubblico locale, stimolando eventi, incontri o momenti di discussione all’interno delle assemblee e della vita amministrativa quotidiana del proprio territorio.

Potenza Picena in lutto per la scomparsa di Stefano Mezzasoma: "Una persona buona, nel senso più autentico del termine"
La comunità di Potenza Picena piange la scomparsa di Stefano Mezzasoma, spentosi a 74 anni dopo una malattia. Figura molto conosciuta e apprezzata in città, Mezzasoma è stato un cittadino profondamente impegnato nella vita pubblica, candidato sindaco nel 2019 per il Movimento 5 Stelle e già consigliere comunale. La notizia della sua scomparsa si è rapidamente diffusa, suscitando cordoglio e commozione. Il Comune di Potenza Picena lo ha ricordato con un messaggio ufficiale: "Il Sindaco, l’amministrazione comunale e gli uffici, ricordando l'appassionato contributo dato alla nostra comunità, porgono ai suoi familiari e a tutti i suoi cari le più sentite condoglianze". Architetto di professione, Mezzasoma aveva alle spalle una carriera ricca anche di esperienze internazionali. Fino al 1980 è stato addetto all’ufficio personale di una primaria azienda di costruzioni in Algeria, per poi proseguire come agente di commercio. Ha lavorato non solo in Italia, ma anche in Libia, Iraq, Bulgaria, Spagna e Portogallo, testimoniando un’apertura al mondo rara e una visione ampia anche nel suo impegno civico. Era anche vicino al mondo degli scout, un aspetto che racconta il suo profondo senso della comunità, dell’educazione e della solidarietà. Richard Dernowski, consigliere comunale del gruppo "Comunità Ecologia Progresso", lo ha ricordato con parole toccanti: "Stefano era una persona buona, nel senso più autentico del termine. Una di quelle persone con cui si discuteva anche con forza - perché aveva idee chiare, perché non accettava compromessi facili - ma sempre nella consapevolezza che dietro ogni sua posizione c’era un cuore grande e una mente libera". "Cercava soluzioni, non scontri. Dava fiducia, soprattutto ai giovani, riusciva a tornare sulle sue convinzioni se ben argomentate. E soprattutto, c’era. Sempre", aggiunge Dernowski. Mezzasoma lascia due figli. Le forze politiche e associative con cui ha collaborato promettono ora di portare avanti il suo impegno, i suoi valori, e il suo esempio di cittadinanza attiva.

Porto Recanati - Parcheggi in centro, rivoluzione firmata Michelini: "Più strisce blu e spazi per i residenti"
"Più spazio ai residenti, meno traffico in centro, parcheggi a pagamento solo dove servono davvero". È questo il cuore del nuovo piano parcheggi presentato dal sindaco Andrea Michelini, una strategia che punta a rendere il centro storico della cittadina più ordinato, silenzioso e vivibile, soprattutto nei periodi di maggiore afflusso turistico. Con l’introduzione di 35 nuovi stalli blu a pagamento e circa 50 stalli gialli riservati ai residenti, l’amministrazione comunale vuole contrastare un’anomalia che da anni penalizza la mobilità urbana: oggi si paga per parcheggiare nelle aree periferiche, come Pastrengo, piazza Giovanni XXIII e via della Stazione, mentre nel cuore del centro storico, anche nelle zone più congestionate, il parcheggio è gratuito. Una situazione che, spiega Michelini, genera un continuo viavai di auto in cerca di posteggi liberi proprio nelle strade più delicate, come via Castennou, San Marino e via Garibaldi. “La nostra idea – afferma il sindaco – è capovolgere questa logica, che danneggia la qualità della vita di chi abita in centro e peggiora la viabilità in generale”. Il piano prevede una razionalizzazione della sosta: alcuni parcheggi oggi gratuiti verranno trasformati in stalli blu a pagamento per la sosta breve, utili a chi deve fare commissioni o acquisti, mentre altri diventeranno riservati ai residenti, con l’obiettivo di garantire un posto a chi vive stabilmente nel centro storico. L’intervento non si limita ai 50 stalli già annunciati: sono previste ulteriori aree di sosta per residenti, distribuite in più punti del centro urbano, per ampliare la disponibilità e migliorare l’accessibilità. “È una scelta che tutela i residenti ma anche le attività commerciali – spiega Michelini – perché gli stalli blu, vicini al centro commerciale naturale, faciliteranno le soste brevi, riducendo il tempo perso a cercare parcheggio e favorendo il ricambio delle auto”. "Il parcheggio gratuito non viene eliminato, ma ripensato. Chi vuole evitare il pagamento potrà utilizzare aree come il parcheggio Nazario Sauro, distante solo 5-6 minuti a piedi dal centro". Un modo, secondo l’amministrazione, "per decongestionare le strade più critiche e rendere più equilibrata la gestione degli spazi pubblici". “Questa riorganizzazione – conclude il sindaco – è un passo importante verso una città più sostenibile, dove convivono meglio le esigenze di chi ci vive e di chi viene a visitarla”.

Recanati, verso la riapertura della Sala Gigli: la Giunta avvia la concessione per la gestione cinematografica
Un segnale concreto di rilancio culturale per la città: la Giunta comunale di Recanati guidata dal sindaco Antonio Pepa ha approvato martedì 6 maggio un atto di indirizzo destinato alla pubblicazione di un avviso per la concessione in locazione della "Sala Gigli", con obbligo di gestione di un’attività cinematografica. L’iniziativa, tanto attesa dalla cittadinanza, rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di riattivazione di un servizio culturale stabile e continuativo, fortemente sentito come parte integrante del patrimonio cittadino. La mancanza di un cinema attivo nel territorio aveva infatti lasciato un vuoto significativo nell'offerta culturale locale. «Dopo gli interventi manutentivi necessari al funzionamento della sala cinematografica, ormai in fase di completamento, abbiamo approvato l’atto che consentirà la concessione della Sala Gigli per ridare alla città un cinema funzionante – ha spiegato l'assessore al patrimonio Sabrina Bertini –. La riapertura è sempre stata considerata una priorità dalla Giunta, tanto da destinarvi risorse significative. Auspichiamo ora che l’avviso susciti interesse tra gli operatori del settore, così da poter riaprire la sala il prima possibile». L'affidamento avrà una durata di sei anni, con la possibilità di proroga per altri sei. Intanto, i lavori di manutenzione eseguiti dall'area tecnica sono ormai in fase conclusiva, e renderanno la sala pienamente operativa. L'avviso pubblico sarà pubblicato nei prossimi giorni sul sito istituzionale e sui canali social del comune di Recanati, aprendo ufficialmente la fase di selezione per individuare i professionisti del settore cinematografico chiamati a gestire la struttura.

Sarnano, Fantegrossi: “Sulle Terme solo fake news. I debiti? Eredità del passato”
Il sindaco Fabio Fantegrossi interviene con decisione sul clima sempre più teso che si respira in città, alimentato – secondo lui – da "notizie distorte, mezze verità e vere e proprie fake news" che avrebbero come bersaglio le grandi questioni cittadine: dalla situazione delle Terme, agli impianti montani, fino alla gestione delle risorse pubbliche. “Non si può restare in silenzio di fronte a una campagna sistematica di disinformazione – dichiara il primo cittadino –. Anche chi non è sui social avverte il malessere. È tempo di chiarezza”. Il caso Terme: tra debiti e verità omesse Il tema più caldo resta quello delle Terme di Sarnano, al centro di polemiche e ricostruzioni che il sindaco definisce "infondate e capziose". "I quasi 4 milioni di euro di debiti non sono responsabilità dell’attuale amministrazione – precisa – ma il frutto di anni di cattiva gestione". Fantegrossi elenca i risultati raggiunti in appena dieci mesi: annullamento di contratti di lavoro irregolari, avvio di nuove assunzioni trasparenti, copertura di una fidejussione rimasta sospesa da 26 anni, conclusione della delocalizzazione post-sisma e chiarimento sulle acquisizioni immobiliari risalenti al 2019. Nonostante i progressi, la situazione finanziaria rimane critica: crisi di liquidità, debiti per TFR, mutui e stipendi non pagati per un passivo complessivo di 2,8 milioni di euro. "Eppure c’è ancora chi parla di soluzioni facili. Ma dov’erano quando servivano davvero?". “Chi gioca a fare opposizione con la memoria corta – conclude Fantegrossi – troverà in noi una risposta ferma, ma non cadrà in provocazioni. Governiamo con i documenti, non con i like. Con la verità, anche quando fa male”.

Alluvione 2024, fondi e aiuti anche nel Maceratese. Acquaroli: “Risposte come mai in passato”
Il Consiglio dei Ministri ha ufficializzato l’estensione dello stato di emergenza anche ad alcuni territori della provincia di Macerata colpiti dagli eventi meteorologici eccezionali a partire dal 18 settembre 2024. Nello specifico, il provvedimento include i Comuni di Morrovalle e Recanati, duramente provati dal maltempo, insieme ad altre località delle province di Ancona e Pesaro e Urbino. Nella stessa seduta, il Governo ha stanziato nuove risorse per gli interventi di somma urgenza e per i primi ristori a famiglie e imprese che hanno subito danni. Un segnale importante per il territorio maceratese, che potrà così beneficiare di un primo supporto concreto per affrontare le conseguenze dell’alluvione. Soddisfatto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, che ha sottolineato come questo risultato sia frutto del lavoro costante e puntuale portato avanti in sinergia con il vice commissario per l’alluvione Stefano Babini, il Dipartimento nazionale della Protezione Civile e il suo capo, Fabio Ciciliano. “L’ampliamento dello stato di emergenza e lo stanziamento di ulteriori risorse dimostrano l’attenzione del Governo nazionale per le istanze dei nostri territori colpiti dal maltempo, che stanno ricevendo risposte come mai in passato”, ha dichiarato Acquaroli. Nel frattempo, come annunciato dall’ingegner Babini, sono già iniziati gli interventi di ripristino dell’officiosità idraulica e la pulizia dell’alveo del Torrente Aspio, per un investimento di circa 1 milione di euro. Questi lavori – avviati a monte dell’ospedale Inrca di Camerano e in estensione per circa 4 km – mirano a rimuovere il materiale ligneo e a ristabilire la piena funzionalità idraulica del corso d’acqua. “Una risposta concreta per la mitigazione del rischio idraulico lungo un’asta fluviale che ha causato gravi problemi durante l’alluvione del 2024”, ha affermato l’assessore regionale alla Protezione Civile Stefano Aguzzi. L’assessore ha anche annunciato ulteriori attività già messe in campo: una gara da 2 milioni di euro per la pulizia del fosso dell’Aspio e dell’affluente Marganetto, e un progetto da 11 milioni in collaborazione con Rfi per raddoppiare l’attraversamento ferroviario e riposizionare il congiungimento del Marganetto con l’Aspio.

Viabilità provinciale: istituita una commissione per il collegamento Villa Potenza–Sambucheto
Condividere e approfondire le tematiche relative alla viabilità provinciale, con particolare riferimento alla situazione della vallata del Potenza. Questo l’obiettivo della Commissione di studio che verrà istituita in Provincia, a seguito del voto unanime espresso nell’ultima seduta da parte del Consiglio provinciale. La Commissione sarà composta dal Presidente della Provincia, Sandro Parcaroli (o suo delegato) e da altri sei membri ripartiti, con criterio proporzionale rispetto al numero di eletti nella lista di appartenenza alle scorse elezioni provinciali e, quindi, tre componenti per la lista Centro Destra Macerata, due per la lista Una Provincia per tutti e uno per la lista Provincia al centro, che saranno indicati nei prossimi giorni dai rispettivi gruppi. “L’obiettivo è lavorare con spirito costruttivo e di disponibilità più ampia possibile su un tema fondamentale come lo sviluppo viario del nostro territorio e, in particolare, della vallata del Potenza – ha spiegato il vicepresidente della Provincia, Luca Buldorini, illustrando la proposta in Consiglio -. Con Decreto presidenziale del 15 aprile scorso, infatti, è stato approvato lo Schema di convenzione tra la Regione Marche e la Provincia di Macerata per la realizzazione dell’intervento denominato “Collegamento Villa Potenza – Sambucheto”, da realizzare nell’ambito del più ampio progetto di riqualificazione della vallata del Potenza. La scorsa settimana, invece, è stato approvato il Quadro esigenziale per i lavori di adeguamento e/o miglioramento tecnico funzionale, redatto ad esito del piano d’azione condiviso nell’ambito del tavolo tecnico di lavoro e concertazione con gli enti comunali. Il Quadro esigenziale ipotizza la realizzazione dell’obiettivo comune dell’ammodernamento dell’infrastruttura viaria inerente il tratto compreso tra la nuova Pedemontana delle Marche (nel Comune di Matelica) sino al casello autostradale dell’A14 previsto all’inizio della SS571 nel Comune di Potenza Picena, mediante la suddivisione in sette lotti funzionali, il primo dei quali riguarda appunto il collegamento Villa Potenza – Sambucheto, finanziato con risorse del fondo FSC 2021-2027 per un importo complessivo di 30 milioni essendo ricompreso nell’ambito degli interventi previsti nell’Accordo per la Coesione sottoscritto tra la Presidenza del Consiglio e la Regione Marche. Tutti questi passaggi, svolti nelle scorse settimane, sono propedeutici e fondamentali per procedere, a breve, all’apertura del bando per l’appalto delle varie alternative progettuali per la realizzazione del nuovo tracciato”.

Ricci a Civitanova, con bicicletta e pane ("antifascista"): 'In 5 anni di Acquaroli nessun progresso per le Marche"
“La regione che vogliamo è una regione del cambiamento, con la qualità della vita migliore d’Europa e la più sicura d’Italia”. Così Matteo Ricci, europarlamentare PD e candidato alla presidenza della regione Marche, al Teatro Annibal Caro di Civitanova Alta, in provincia di Macerata, gremito per l’iniziativa de “La primavera delle Marche” che, questa volta, ha visto sul palco anche due simboli di questi primi mesi trascorsi in giro ad ascoltare i cittadini, ovvero: la bicicletta e il pane. La prima come simbolo delle aree interne poiché: “Bisogna ricucire le Marche partendo dall’entroterra, che è bello come andare in bici ma faticoso da vivere come è faticoso pedalare e a noi spetterà il compito di renderlo meno faticoso e più bello”. La seconda invece è il pane, richiamando così la fornaia di Ascoli: “Per una regione che si fonda sui valori della democrazia e dell’antifascismo”. Il progetto di Ricci appare chiaro ed è quello di una Regione profondamente diversa da quella attuale, fondata su valori europeisti, democratici, solidali e con una sanità, un’economia e una rete di servizi finalmente all’altezza. “Vorrei governare una regione europeista e non una regione che inganna e illude i marchigiani che chiudendosi dietro sovranismo bieco e arretrato si possa creare sviluppo e lavoro”, ha dichiarato Ricci in apertura, sottolineando come l’approccio attuale stia danneggiando imprese e famiglie. E ha avvertito: “Basta parlare con le nostre imprese… immaginate quando saranno in vigore i dazi: già solo averne parlato ha avuto ricadute sull’economia marchigiana, che si regge sulle esportazioni, già messe in crisi dai conflitti internazionali”. Ricci ha riservato parole durissime anche contro l’attuale amministrazione regionale e le sue scelte politiche: “Questa politica ci dimostra che a livello nazionale e regionale non c’è più un centrodestra. Berlusconi o Reagan si rivolterebbero nella tomba. Questa destra si è allineata all’estrema destra mondiale e ora ne vediamo i danni: i dazi non solo ridurranno le esportazioni, ma faranno esplodere l’inflazione, colpendo chi già fatica ad arrivare a fine mese”. Sulla sanità, Ricci non ha usato mezzi termini: “La sanità è nel caos. Abbiamo un assessore che non è in grado di fare l’assessore, e lo sanno anche loro: prima volevano cambiarlo, poi gli hanno messo un tutor e infine hanno dato la delega all’edilizia sanitaria a un altro assessore. Tre assessori che non fanno per uno. E intanto si fanno Case della salute senza medici, mancano medici di base, mancano infermieri, e nessuno parla più di salute mentale mentre lo psicologo dovrebbe diventare un diritto.” Altro tema caldo, le infrastrutture, su cui Ricci denuncia immobilismo e propaganda: “Le infrastrutture devono portare le persone nelle Marche, non servono solo a tagliare nastri per propaganda. O si rilancia seriamente l’aeroporto delle Marche, mettendolo in rete con quelli dell’Italia centrale, oppure la smettiamo con i proclami”. Sulle politiche sociali, Ricci accusa la giunta regionale di aver abbandonato un settore che era un’eccellenza: “Le Marche erano un modello nazionale. Oggi non c’è più nulla. Aumentano povertà, dipendenze, l’edilizia popolare è ferma. Servono politiche regionali sull’affitto, o aumenterà il divario tra chi ha e chi non ha”. Netta anche la posizione sulla sicurezza: “Voglio togliere dalle grinfie della propaganda della destra la parola sicurezza e fare delle Marche la regione più sicura d’Italia. La sicurezza è un diritto e riguarda tutti. Non possiamo lasciare i sindaci da soli. Serve un progetto regionale integrato. Vogliamo una regione libera dalle mafie, che contrasti i furti, e useremo tecnologie per identificare le targhe e prevenire l’ingresso delle bande organizzate”. Ricci non risparmia un attacco all’operato della giunta Acquaroli: “In cinque anni non hanno portato un euro nuovo in tre leggi di bilancio. Usano solo soldi stanziati dai governi precedenti. Ogni volta che tagliano un nastro, stanno vendendo come novità progetti di altri finanziati con fondi del PNRR al quale hanno votato contro. È una farsa”. Infine, Ricci ha voluto ribadire i valori democratici al centro della sua proposta politica: “La nostra sarà una regione antifascista, che non celebra la marcia su Roma ma le date fondanti della Repubblica. Lo abbiamo visto ad Ascoli, con Lorenza, una giovane panettiera identificata per uno striscione: il sindaco non le ha dato solidarietà, ma solo vittimismo ipocrita”. E chiude con un’immagine netta della sua idea di futuro: “Le Marche che immagino sono le Marche del cambiamento. Sono le Marche con la più alta qualità della vita d’Europa. Il nostro simbolo è la bicicletta, il loro è il divano: perché stanno seduti e si accontentano della mediocrità”. Il prossimo appuntamento in programma con “La primavera delle Marche” sarà al teatro comunale Domenico Alaleona di Montegiorgio, in provincia di Fermo, il 9 maggio alle ore 21:00.