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Politica Civitanova Marche

"Tre o quattro non decidano per tutti": Gironacci attacca le affissioni di 'Civitanova Unica'

"Tre o quattro non decidano per tutti": Gironacci attacca le affissioni di 'Civitanova Unica'

CIVITANOVA – In vista della campagna elettorale per le Regionali 2025, si accende il dibattito politico anche a Civitanova. A intervenire è Manola Gironacci, presidente dell’associazione Viviamo Civitanova, che con una nota mette al centro due temi: onestà politica e rappresentanza.

"Alla luce dei recenti eventi e delle affissioni a sorpresa che hanno caratterizzato la vita politica cittadina - afferma Gironacci - è fondamentale affrontare la questione con trasparenza e onestà. Per amore della verità e per non continuare a ingannare gli elettori, la lista civica Civitanova Unica sembra per miracolo rinvigorirsi, ma non senza suscitare dubbi e interrogativi".

Secondo la presidente di Viviamo Civitanova, alcune scelte di comunicazione sarebbero state prese da un ristretto numero di persone, senza un reale confronto con l’intero gruppo: "Le affissioni recenti non sembrano riflettere una volontà condivisa, bensì rappresentano un’imposizione di pochi su un gruppo che, ben più ampio, merita di essere ascoltato".

Gironacci evidenzia inoltre le divergenze interne alla lista: "Antonio Nortesani appartiene al gruppo Noi Moderati con Maika Gabellieri, Giovanna Capodarca Agostinelli sostiene Matteo Ricci, mentre Pierpaolo Turchi è associato alla Lega più civici. Questa disunione interna suscita legittimi interrogativi su come tre o quattro individui possano decidere, in nome di un’intera lista, affissioni che non sono state concordate". 

La critica si allarga anche alla rappresentatività reale della lista: "Come può Ottavio Brini quantificare il peso della lista in duemila voti, quando la sua forza politico-elettiva si limita a un assessore e un consigliere? Pensare di influenzare l’opinione pubblica con il cosiddetto effetto bandwagon significa non avere rispetto degli elettori".

Per Gironacci, la questione più urgente rimane quella della rappresentanza: "È tempo di riportare il rispetto per gli elettori al centro della discussione. Chi ha pagato un prezzo per far eleggere un sindaco non merita di essere strumentalizzato dai vecchi volponi della politica. Tre o quattro iscritti non possono spacciarsi come portavoce di un’intera comunità".

L’appello finale è a favore di un cambio di passo: "In un’epoca in cui l’onestà politica è sempre più rarefatta, le istituzioni e i rappresentanti devono agire come veri portavoce dei cittadini. Ogni decisione che impatta la comunità deve scaturire da un confronto genuino, non dall’autoreferenzialità di pochi. Per il bene della nostra città, facciamo sì che la voce di ogni cittadino venga rispettata e ascoltata, riscoprendo l’essenza della democrazia".

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