Il Bianconiglio in fuga: tra “discaricabarile” e buco nell’acqua
Mettetevi comodi che qui si raccontano le gesta del Bianconiglio maceratese. È in fuga dalle responsabilità perché sa perfettamente che gli toccherebbe ammettere ciò che ormai hanno capito tutti: del bene comune non gli interessa gran che, ma soprattutto non lo sa coltivare. Succede che domattina alle ore 10 e 30 in Provincia dove il Bianconiglio ha preteso di essere nominato presidente in parte per bulimia di potere, ma in gran parte per insipienza politica non avendo valutato che se si è sindaco del capoluogo non conviene dover interpretare la parte del mediatore perché si finisce per danneggiare la propria città, si deve discutere della nuova discarica.
Come ognun sa l’expertise della Politecnica delle Marche non lascia adito a dubbi sul piano formale: il primo sito indicato per diventare il nuovo immondezzaio provinciale è a Macerata. Il Bianconiglio si è anche complimentato con sé stesso, pare per l’operazione di trasparenza. Poi i comitati civici, quelli di Macerata, ma anche quelli di Corridonia e probabilmente eguali formazioni spontanee di Pollenza gli hanno fatto capire che non era aria. E allora cosa fa il Bianconiglio? Scappa, come farebbe ogni coniglio, scappa delle responsabilità.
Anzi si mostra abilissimo nel gioco del discarica barile. Al Giullare è venuto spontaneo attribuire questo nomignolo benevolo a Sandro Parcaroli evocato dalla sua glauca capigliatura per un motivo molto semplice: ricorda in negativo il personaggio creato da Lewis Carroll (pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson) seguendo il quale la povera Alice si ritrova a precipitare in un buco che si rivelerà essere il Paese delle Meraviglie. Se qualcuno ha letto il romanzo sa che queste meraviglie hanno a che fare più col monstrum che con il pulchrum: sono più incredibili che affascinanti.
Bene Macerata è come Alice: è precipitata in un universo parallelo dove si sta smarrendo. E c’è un altro motivo per cui si può paragonare il nostro Sindaco al personaggio di Carroll: mentre il suo coniglio bianco è ossessionato dal tempo e ripete sempre “è tardi, è tardi”, il nostro usa il tempo per un continuo rinvio. Ormai è chiamato lo schema Parcaroli: aspettare che le cose o si aggiustino per proprio conto o che non ci sia più tempo per una soluzione diversa se non quella auspicata, ma non dichiarata dal Bianconiglio.
È esattamente ciò che accadrà domattina sulla discarica dei rifiuti. E a suggerire il che fare al nostro Bianconiglio, il Giullare è persuaso che questo sia accaduto involontariamente ai tecnici che hanno stilato la lista dei siti candidati a ospitare i rifiuti, è proprio il sito che guida la graduatoria. Vogliono portare l’immondizia a Botonto luogo di straordinario valore paesistico, dove ci sono decine di aziende agricole a coltivazione biologica, dove ha sede il seminario internazionale Redemptor Matris e dove il Comune fa passare un pezzo della fantasmagorica ciclovia da 3 milioni di euro per 40 chilometri di percorso annunciato.
La cittadinanza si è sollevata, hanno anche dimostrato con una simulazione che i camion con i rifiuti fanno fatica ad arrivarci. E allora che fa il Bianconiglio che è finito in trappola con le sue mani? Ispirandosi alla toponomastica pensa: a chi mi chiede se lì si fa la discarica rispondo boh e se qualcuno insiste nel volere che prenda una decisione mi fingo tonto.
Ecco la soluzione il Bianconiglio in fuga fa il boh-tonto per evitare di pronunciarsi su Botonto! Ma le decisioni vanno prese: scatta il discarica barile, così tocca al vicepresidente Luca Buldorini che pure qualche favore al Bianconiglio glielo deve restituire. Dicono che sarà lui domattina a gestire la riunione del cosiddetto ATA3 dove si deve affrontare il caso discarica.
Il signor Buldorini alfiere del generale Vannacci dovrebbe essere un decisionista, ma pare che col Bianconiglio in fuga sceglierà il rinvio: chiederà ai sindaci di non decidere. La faccenda non è indolore: ai maceratesi se non si trova una soluzione costa come minimo un ulteriore rincaro di un terzo della Tari. I Banconigli fanno così: di fronte al pericolo scappano e si nascondono. Perché se domattina non passa il rinvio ci si troverà nella scomoda posizione che il Sindaco di Macerata in quanto Presidente della Provincia riceve un voto contrario dalla città che amministra. Già un paio di settimane fa l’assessora all’ambiente Laura Laviano, peraltro della Lega come Parcaroli e come Buldorini, ha annunciato il voto contrario del Comune di Macerata allo studio della Politecnica delle Marche che individua nel sito di Botonto l’immondezzaio provinciale. Tutti i partiti di Macerata hanno detto no alla discarica e Sandro Parcaroli per evitare di essere sfiduciato non si presenta.
A Luca Buldorini, il decisionista, gli tocca di ricordarsi del suo originario mestiere: fa il pompiere e proverà a spegnere l’incendio, ma non è detto che gli riesca. Perché se i sindaci s’impuntano per votare e siccome Macerata è inevitabilmente in minoranza potrebbe accadere che il Presidente della Provincia e Sindaco di Macerata contro il parere della sua maggioranza e dei sui cittadini deve dare corso alla discarica a Botonto. La faccenda però non è finita qui: diventa tutta politica, anzi tutta interna alla Lega.
Il Bianconiglio e con lui il segretario provinciale della Lega che pare abbia detto che non può essere Laura Laviano, nonostante abbia la delega all’ambiente come assessore, a rappresentare Macerata nell’assemblea dell’ATA3 (tutti gli altri Comuni mandano il Sindaco, ma Macerata non può perché Parcaroli siede nell’assemblea come presidente della medesima in quanto presidente della Provincia) perché se per caso non passa la discarica a Botonto lei sarebbe la salvatrice della città. Ma siccome nella Lega Laviano è considerata eretica rispetto all’asse di comando Buldorini-Marchiori-Parcaroli con Katiuscia Cassetta ospite d’onore non le può essere offerta questa opportunità. Inoltre Laviano è tropo vicina ad Anna Menghi e al Bianconiglio questa presenza mette timore (un po’ come in Alice nel paese delle meraviglie la carta della Regina di cuori).
Ma per la stessa ragione non può essere delegata la vicesindaco Francesca D’Alessandro che in più è anche di Fratelli d’Italia e l’immondizia è di stretta competenza leghista. Pare che la scelta cadrà su Oriana Piccioni, assessora al bilancio, leghista mansueta che si accoda a qualsiasi (non) decisione assuma Buldorini. Che non vuole accedere all’unica, strettissima via d’uscita, e cioè cedere a Filippo Saltamartini che avrebbe fatto sapere: se non viene ostacolato il mio ritorno in Consiglio regionale posso tentare di convincere il Sindaco di Cingoli ad accettare un rapido ampliamento della discarica. Come si sa Michele Vittori, primo cittadino del Balcone delle Marche, è in ottimi rapporti con Saltamartini, ma è lui che ha il pallino dei rifiuti in mano.
La discarica di Cingoli è satura, lui non ha ancora ricevuto i soldi che gli sono dovuti e dunque i rifiuti emigrano con il sovrapprezzo della Tari che i maceratesi conoscono bene e subiscono male. Saltamartini avrebbe fatto sapere alla Lega, ed in particolare alla segretaria regionale onorevole Giorgia Latini che ne ostacola il ritorno in consiglio regionale e, d’accordo pare con Buldorini e Parcaroli, non vuole Renzo Marinelli assessore perché questo lascerebbe il seggio a Filippo Saltamartini, che se ha garanzie si riapre la discarica di Cingoli, altrimenti i rifiuti continuano ad emigrare. Così dal prossimo anno la Tari subirebbe un ulteriore aumento del 30% visto che il Cosmari con i conti non sta messo benissimo e che sul Cosmari la vigilanza dell’ATA3 non è stata così mirata. Il Bianconiglio tutto questo lo sa e si nasconde, ma non medita che tutto ciò accade perché lui ha voluto essere doppiamente Re: Sindaco e Presidente della Provincia. Ma i guai non sono finiti.
Ha firmato Sandro Parcaroli un’ordinanza per limitare il consumo dell’acqua: non piove e dunque bisogna risparmiare. Ma anche sull’acqua il Presidente della Provincia ha preso tempo. Se il Bianconiglio di Carroll ossessione tutti con è tardi, è tardi, lui cerca di tenere tutti buoni con c’è tempo, c’è tempo. Perché sa che quando la soluzione diventa ineluttabile alla fine le cose vanno come lui desidera. Alla fine di dicembre scadono le concessioni dell’acqua.
Il Sindaco di Pieve Torina Alessandro Angelucci e presidente dell’assemblea Aato3 di cui Sandro Parcaroli, come Sindaco di Macerata, ma soprattutto in qualità di Presidente della Provincia è magna pars, che dovrebbe deliberare la fusione di tutte le municipalizzate in un unico soggetto per poi vedersi riassegnata la concessione dell’acqua pubblica anche nell’ultima assemblea ha registrato l’ennesimo stop. Ma sono rimasti ormai solo 30 giorni utili. Dunque l’acqua andrà con tutta probabilità ai privati.
Lo sapevano tutti che sarebbe finita così perché l’Astea che è la municipalizzata che gestisce l’acqua per Loreto, Montecassiano, Montefano, Montelupone, Osimo, Porto Recanati, Potenza Picena e Recanati ha il famoso socio privato che nessuno nomina mai. È il Consorzio GPO che ha il 21% del capitale e che è però di proprietà di Iren la terza multiutility italiana che fattura 6 miliardi e passa di euro. Per mollare la presa su Astea chiede non meno di 35 milioni e nessuno ce li ha. Dunque è possibile che alla fine l’acqua ai maceratesi gliela dia l’Iren.
Il bello è che Sandro Parcaroli ha giurato e spergiurato anche di fronte a Francesco Acquaroli che sulla privatizzazione dell’acqua ha detto dei no grossi come palazzo Raffaello che come Presidente della Provincia avrebbe trovato la soluzione. Che c’è, ma è di vendere l’acqua e va ricordato che l’Apm, la società multiservizi del Comune di Macerata (fatturato attorno ai 26 milioni) proprio sull’acqua fa i maggiori utili economici, ma dalla vendita ricaverebbe quanto basta a far tornare conti che zoppicano.
Perciò il Bianconiglio forse farà anche il buco nell’acqua. E si presenterà – pare che soprattutto Fratelli d’Italia lo voglia ricandidare nonostante lo scherzetto probabile sui rubinetti visto che la Lega ormai va in ordine sparso e Forza Italia ha altri orizzonti – per chiedere la rielezione a Sindaco con la Tari raddoppiata e l’acqua svenduta. Per sapere come finisce Macerata nel paese delle meraviglie basta solo far passare il tempo.

cielo coperto (MC)
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