Provincia Macerata
Ritorno sul parquet con i campioni: la VL Pesaro di Magnifico e Luminati domani a Tolentino
Una vera e propria boccata d'ossigeno per la comunità sportiva di Tolentino: sabato 1° novembre è stata una giornata di grande festa per la riapertura del Palazzetto dello Sport “Giulio Chierici” dopo i lavori di riqualificazione. Un evento accolto con particolare entusiasmo dall'Associazione Basket Tolentino (ABT), che considera la struttura la propria "casa". Il presidente dell’ABT, Marco Reggio, ha espresso la profonda soddisfazione dell’associazione. "Nessuno più di noi tolentinati sa quanto sia bello tornare nella propria casa dopo un periodo di allontanamento", ha commentato Reggio. Il presidente Reggio ha voluto dedicare un ringraziamento speciale all’amministrazione comunale e alla struttura tecnica, ponendo l'accento sul ruolo dell’assessore allo Sport Alessia Pupo. L'assessore non solo ha reperito le risorse e garantito la conclusione dei lavori nei tempi previsti, ma si è anche prodigata per assicurare spazi di allenamento alternativi che hanno permesso all'attività sportiva di proseguire in assenza del palazzetto. La gratitudine si estende anche a realtà locali che hanno dimostrato collaborazione e disponibilità: le Cantine Riunite, l’Unione sportiva Tolentino e il CSI Pala Gattari. Infine, un plauso è andato alle famiglie degli associati ABT, che hanno mostrato grande pazienza nell’adattarsi ai frequenti cambi di orario e di luogo di allenamento. I festeggiamenti, tuttavia, non si fermano alla riapertura. Domani, martedì 18 Novembre, l'ABT ospiterà una delegazione d'eccezione della VL Pesaro. A guidare la rappresentanza ci sarà il "mitico" Walter Magnifico, icona del basket italiano. Sarà presente anche Giovanni Luminati, figura di rilievo nel settore giovanile della VL e vice allenatore della Nazionale Under 18. La mattina sarà dedicata alla visita di alcune scuole della città, mentre nel pomeriggio la delegazione sarà al Palazzetto Chierici per un incontro di formazione e lavoro con lo staff tecnico e i ragazzi del settore giovanile dell’ABT. In conclusione, il presidente Reggio ha voluto condividere il messaggio del rappresentante regionale del Coni: pur riconoscendo che non tutti gli atleti raggiungeranno vittorie prestigiose o livelli nazionali, la vera vittoria per la comunità è l'esistenza di luoghi come il Palazzetto. "Avere luoghi dove i ragazzi possono praticare la loro passione sportiva e crescere con valori sani insieme ad altri ragazzi, è di per sé la vittoria più bella per una comunità cittadina", ha chiosato il presidente, sottolineando il valore sociale e educativo della struttura sportiva riqualificata.
Convegno a Confindustria Macerata: "Africa e Medio Oriente, opportunità di business per le imprese italiane" con il Piano Mattei
"Le opportunità in Africa e Medioriente per le imprese italiane e il Piano Mattei" è il titolo dell'evento riservato alle imprese aderenti al sistema confindustriale che si svolgerà mercoledì 19 novembre alle ore 14:30 in Confindustria Macerata. L'Africa è tornata al centro del dibattito economico globale e del dialogo politico italiano e proprio l’Italia, con il vertice Italia-Africa e il lancio del Piano Mattei, ha rafforzato il suo impegno verso una collaborazione più stretta con il continente. Pur rimanendo una terra dalle molte sfide e complessità, con oltre 50 Paesi e dinamiche economiche molto differenti, l’Africa si profila come una destinazione strategica per diversificare le opportunità di business. La popolazione giovane e in rapida crescita e i programmi di sviluppo avviati in molti Paesi, rendono il continente un terreno fertile per l’export italiano (scambio commerciale 2024: 60mld di euro, di cui circa mld 21 in export; periodo gennaio-giugno, +2,1% rispetto al medesimo periodo 2024). In questo contesto il buon funzionamento del sistema Paese è un fattore imprescindibile per consentire alle imprese italiane, incluse le PMI, di cogliere le opportunità di business nei mercati africani. Per questa ragione, Confindustria Macerata e Confindustria Assafrica & Mediterraneo, con la partecipazione della Struttura di Missione Piano Mattei presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Cassa Depositi e Prestiti, SIMEST e SACE, hanno organizzato questa iniziativa per meglio conoscere le opportunità di business per le imprese italiane, incluse le PMI, nei mercati africani e quali strumenti a supporto sono offerti dal nostro sistema Paese. Per informazioni ed iscrizioni consultare il sito www.confindustriamacerata.it (Area Internazionalità – Confindustria Macerata 0733279636)
Macerata - L'ex questore Pignataro ospite dell'incontro all'IIS 'Matteo Ricci': "La cannabis light non esiste" (FOTO e VIDEO)
Questa mattina, l'Auditorium dell'IIS "Matteo Ricci" ha ospitato l’incontro "Oltre le Fragilità: la rete delle dipendenze", una mattinata dedicata alla prevenzione e alla consapevolezza sulle molte forme di dipendenza che coinvolgono il mondo giovanile. L’evento, moderato dalla giornalista Paola Pagnanelli, ha riunito autorità, esperti e operatori del settore in un confronto aperto e ricco di contenuti. Dopo i saluti della dirigente scolastica Rita Emiliozzi e delle autorità, Monsignor Nazzareno Marconi ha evidenziato l'importanza dell’educazione alla responsabilità e del sostegno reciproco nelle comunità scolastiche. Ha seguito l’intervento del dirigente generale di pubblica sicurezza Antonio Pignataro, che si è rivolto direttamente ai giovani con un messaggio chiaro: "Questi incontri sono fondamentali perché danno ai ragazzi conoscenza e informazione, per evitare di entrare nel tunnel delle droghe e delle altre dipendenze". Pignataro ha ribadito con forza che "la cannabis light non esiste, non è mai esistita: è solo un’invenzione commerciale che ha rovinato la vita di tanti ragazzi e tante famiglie", sottolineando l’impegno istituzionale nel contrasto alle dipendenze. Dopo la pausa, il Colonnello dei Carabinieri Raffaele Ruocco ha spiegato il ruolo dell’Arma nel contrasto ai reati legati agli stupefacenti, ricordando che "l’attività repressiva deve essere considerata residuale, se i giovani comprendono davvero rischi e pericoli dell’uso di sostanze". Il suo intervento ha contribuito a far percepire agli studenti la complessità del fenomeno e la necessità di un approccio che unisca prevenzione, legalità e consapevolezza. Roberto Scendoni, tossicologo forense dell’Università di Macerata, ha illustrato gli effetti delle sostanze esogene e l’importanza delle analisi tossicologiche per comprendere l’impatto sul corpo umano, mentre il dottor Paolo Nanni dell'Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata ha condiviso esperienze di vita e percorsi di cura nel suo intervento "Diario di indipendenza". Particolarmente significativa la riflessione della dirigente Rita Emiliozzi, che ha spiegato la scelta di ampliare l'incontro affrontando, oltre alle dipendenze da sostanze, anche le nuove forme legate al digitale e ai comportamenti compulsivi: "Le dipendenze vanno conosciute per essere contrastate, e oggi non possiamo ignorare quanto l’abuso del digitale stia diventando una piaga di grande attualità". Ha inoltre espresso orgoglio per la partecipazione attiva degli studenti: "I ragazzi sono stati entusiasti e hanno posto domande intelligenti, segno che questo dialogo è necessario e produce consapevolezza". La giornata si è conclusa con un vivace momento di confronto, durante il quale gli studenti hanno interagito con i relatori, ponendo domande e condividendo riflessioni. L’iniziativa ha confermato la necessità di costruire una rete educativa solida e attenta, capace di accompagnare i giovani oltre le fragilità e di promuovere scelte di vita sane, informate e responsabili.
Montefano, rimonta e tre punti a Montegranaro. Bilò: "Piano gara eseguito alla perfezione" (VIDEO)
Il Montefano espugna il campo del Montegranaro con una prestazione di carattere e lucidità, ribaltando nella ripresa il vantaggio iniziale di Chrisantus e portando a casa un successo prezioso per la classifica. Finisce 1-2 al termine di una gara intensa, vibrante, ricca di occasioni da una parte e dall’altra. La partita si apre con due grandi chance per il Montegranaro già al 3’: prima Chrisantus impegna Talozzi con un colpo di testa in torsione, poi Palladini calcia dal limite trovando ancora l’opposizione del portiere viola. Il Montefano risponde al 12’ con una punizione di Frulla che termina alta, mentre al 19’ Palmucci sfiora il palo con un destro dal limite. I locali insistono sulle palle inattive: al 21’ Urbinati stacca di testa su corner ma manda sopra la traversa, mentre al 34’ Ciarrocchi non trova lo specchio con un colpo di testa su cross di Stortini. Al 44’ nuova chance per Chrisantus, il cui tiro ravvicinato viene deviato in angolo dalla difesa del Montefano. Il primo tempo si chiude sullo 0-0, con Talozzi protagonista tra i viola. La seconda frazione parte subito forte e al 47’ il Montegranaro sblocca il risultato: sugli sviluppi di un corner, Chrisantus è il più rapido a ribadire in rete da due passi dopo una prima parata di Talozzi. È l’1-0. Il Montefano però reagisce. Al 51’ Martedì costringe Taborda al doppio intervento con un colpo di testa ravvicinato, e al 62’ arriva il pareggio: Ferretti apre per Castignani, cross rasoterra perfetto per l’arrivo di Frulla che, di piattone, insacca sotto la traversa per l’1-1. Gli ospiti completano la rimonta al 68’: Martedì mette un pallone preciso dalla destra e Stampella, in torsione, trova il palo più lontano con un colpo di testa imprendibile. È il gol del definitivo 1-2. Nel finale il Montegranaro prova a rientrare in partita, ma Talozzi è sempre attento sui tentativi di Albanesi e Palladini. Soddisfatto a fine gara l’allenatore viola Lorenzo Bilò, che sottolinea l'atteggiamento della squadra: “I ragazzi hanno seguito alla lettera il piano gara: partita accorta e di sacrificio nel primo tempo e poi, con i cambi, tentare di portare a casa i 3 punti. Così è stato, con l’unico intoppo di aver subito gol su palla inattiva. Dobbiamo mantenere i piedi ben saldi per terra perché questo è un campionato davvero equilibrato e insidioso. Ci teniamo i 3 punti e il fatto di esserci sbloccati fuori casa”. Il Montefano porta a casa tre punti di peso specifico importante, mostrando solidità mentale e una reazione immediata allo svantaggio. Al Montegranaro resta l’amaro per le occasioni sprecate e l’incapacità di gestire il vantaggio.
Monte San Martino, al via il cantiere per il monastero delle Benedettine: "Torneremo al nostro prega, lavora, accogli"
Una storia che attraversa un millennio quella del Monastero delle Monache Benedettine di Santa Caterina a Monte San Martino, l’edificio più antico del paese, reso inagibile dalle scosse del 2016. Da allora le quindici religiose vivono in spazi angusti, in una piccola dependance accanto al complesso storico. Dopo anni di attesa e una progettazione complessa e innovativa, i lavori possono finalmente partire. Con una cerimonia raccolta e sentita è stata benedetta la prima pietra, alla presenza del commissario alla ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, delle suore, dei tecnici, dei progettisti e dell’impresa esecutrice. L’edificio, risalente all’anno 1000, è tutelato dalla Soprintendenza con Decreto n. 9651 del 30 dicembre 1974. L’intervento, finanziato con Decreto n. 5703 del 17 settembre 2025 per un importo di circa 10 milioni di euro, riguarda una superficie lorda di 4.000 metri quadrati articolata in sette corpi di fabbrica, tra cui la chiesa di Santa Caterina. Il programma prevede restauro conservativo e miglioramento sismico del complesso, caratterizzato da murature, solai e coperture molto eterogenei. Prima della progettazione è stato condotto uno studio tecnico-scientifico approfondito in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche. L’installazione di accelerometri e velocimetri ha consentito un monitoraggio dinamico completo dell’edificio, utile a calibrare il modello strutturale e impostare interventi mirati, evitando opere superflue e ottimizzando le risorse. A lavori conclusi è previsto un sistema permanente di monitoraggio sismico, per verificare nel tempo le prestazioni delle opere e il comportamento strutturale del complesso, che tornerà a essere vissuto quotidianamente dalla comunità monastica. Il progetto prevede consolidamenti mirati: rinforzo delle murature (intonaco armato, iniezioni, catene, scuci-cuci), consolidamento o rifacimento di solai e volte, interventi sulle coperture, opere edilizie e restauri delle finiture. Ogni intervento è stato definito sulla basedel comportamento reale dell’edificio, ricostruito grazie allo studio preliminare. “Restaurare un luogo che non è solo patrimonio storico ma anche casa di una comunità viva impone rigore e responsabilità,” afferma il commissario al Sisma 2016 Guido Castelli. “Questo intervento unisce tutela, sicurezza e continuità di vita. Lo facciamo con un metodo scientifico: studio preliminare, modellazione accurata e monitoraggio continuo. È la strada giusta per proteggere il nostro patrimonio e dare certezze alle persone che lo abitano,come le monache che da sempre contribuiscono alla vita spirituale e sociale della comunità. Sono felice che presto potranno tornare nella loro casa, più sicura, e che Monte San Martino potrà riavere un pezzo della sua storia”. Suor Maria Stefania Costarelli, madre badessa racconta: “Sono stati anni duri. Non abbiamo mai fatto venir meno la preghiera e la nostra vocazione, restando fedeli al carisma benedettino. Gli spazi stretti limitano il movimento, soprattutto per le sorelle più anziane. Ora abbiamo la speranza concreta di tornare nella nostra casa, quella che ci ha accolte quando abbiamo scelto la vita monastica. Potremo riprendere pienamente il nostro ‘prega, lavora, accogli’ e avremo posto anche per nove giovani che vorranno seguire la fede”. Le monache, nonostante tutto, non si sono mai fermate: lavorano nei campi, realizzano paramenti sacri, ricami, marmellate, liquori e piccoli manufatti, contribuendo dall’interno del monastero alla vita comunitaria. E torneranno ad accogliere chi vorrà con loro vivere l’esperienza di vita monastica nella foresteria, una volta riaperto il complesso. “È l’edificio storico più antico del nostro paese”, osserva il sindaco di Monte San Martino, Matteo Pompei. “Attorno al monastero è nato il centro storico. Le suore lo tengono vivo da mille anni e sono parte integrante della comunità. Dopo nove anni di attesa la ricostruzione parte davvero. È un nuovo inizio per un edificio complesso, che richiedeva tempo, studi e soluzioni adeguate. Grazie al Commissario Castelli e alla sua Struttura”. Per monsignor Rocco Pennacchio, vescovo dell’Arcidiocesi di Fermo: “Il monastero è un elemento identitario per il paese, con un valore importante dal punto di vista civile e religioso. È una notizia di rinascita di un piccolo comune che custodisce storia e arte, tra cui il Polittico di Crivelli. Inoltre è un complesso vivo e vissuto: per la nostra diocesi rappresenta un riferimento importante. Ringrazio la Struttura Commissariale per l’impegno”. Demetrio Catalini, economo diocesano, ricorda il quadro più ampio: “Nella diocesi abbiamo sette monasteri di clausura, quattro dei quali danneggiati dal sisma. A Montegiorgio e Monte San Giusto i lavori sono in corso, uno è stato riaperto ad Amandola. Questo di Monte San Martino è il più impegnativo per dimensioni e valore. È un momento felice: finalmente rivediamo la luce”.
"Dal Maceratese a Roma": successo per il convegno del Centro studi storici
Il 60° convegno annuale organizzato dal Centro Studi Storici Maceratesi e tenutosi nei giorni 15 e 16 novembre nella Sala Verde dell’Abbadia di Fiastra sul tema: “Dal Maceratese a Roma. Studi, carriere, fortune (Secc. XVIII-XX)”, è stato un successo sotto ogni punto di vista, confermando e anche superando ampiamente le aspettative degli organizzatori, grazie al programma di alta qualità, all’organizzazione complessiva perfetta e ad una eccellente partecipazione di pubblico. La prima parte della mattina di sabato 15 è stata dedicata alla celebrazione della ricorrenza del 60° anno di attività del Centro Studi, fondato nel 1965. Il presidente Alberto Meriggi ha aperto i lavori ricordando le origini dell’Associazione e i suoi fondatori, definendoli tre pilastri della miglior gioventù maceratese del secondo dopoguerra: i professori Dante Cecchi e Pio Cartechini e Aldo Adversi. Ha poi parlato delle attività svolte da allora, ricordando che dal primo convegno del 1965 all’ultimo non ci sono mai state interruzioni e che da diversi anni il Centro Studi organizza anche eventi nel corso dell’anno, oltre al tradizionale convegno di due giorni. Meriggi ha poi invitato le autorità presenti per i saluti istituzionali. Il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi ha richiamato l’attenzione su un personaggio maceratese, il cardinale Gabriele Filippucci, insigne giurista, che nel 1796 rinunciò alla porpora cardinalizia conferitagli da Clemente XI. Di elevato spessore culturale i saluti portati dal consigliere regionale Leonardo Catena, dall’assessora alla cultura del Comune di Macerata, Katiuscia Cassetta e dalla professoressa Simona Antolini dell’Università di Macerata. Il presidente Meriggi ha poi invitato Mario Ascheri, noto in Italia e all’estero per i suoi studi e pubblicazioni sulla giustizia e giurisprudenza in età medievale e moderna e sugli Statuti comunali medievali. Il professore Ascheri ha svolto un intervento, come prolusione, parlando de “Il presente della storia. Il viaggio che continua”. Il prof. Meriggi ha poi avviato la serie delle relazioni inerenti al tema del convegno. Le due relazioni iniziali sono state affidate a Donatella Fioretti e Alfredo Luzi, già docenti dell’Università di Macerata. Richiamata la grande attrattiva esercitata nei secoli da Roma e anche il suo cosmopolitismo, Donatella Fioretti ha preso in esame alcuni personaggi maceratesi che in diverse epoche hanno cercato a Roma una affermazione personale, il miglioramento del proprio status o il compimento di una missione, religiosa o laica, individuando in questo modo alcune tipologie di trasferimenti nella capitale. Alfredo Luzi, con le parole di alcuni scrittori originari del Maceratese come Libero Bigiaretti, Dolores Prato, Sibilla Aleramo e Ugo Betti, ha evidenziato come il vissuto della “dislocazione” crei la necessità di dare un senso allo spazio metropolitano, in contrapposizione inevitabile con la realtà periferica di provenienza, cui si tende in qualche modo a tornare. Aperto in questo modo il convegno, le successive relazioni hanno illuminato singole figure attive a Roma nel Sei e Settecento, quali gli artisti Pasqualino Marini, Pasquale Ciaramponi e l’architetto Giovanni Antinori, personaggi ricordati da David Frapiccini. Ivano Palmucci ha parlato di una figura femminile, la polacca Maria Klementyna Sobieska, moglie del pretendente al trono d’Inghilterra Giacomo Stuart, a lungo considerata di nascita maceratese per i rapporti con la famiglia Marefoschi. Alessandra Sfrappini ha ricordato il cardinale Simone Buonaccorsi, secondo porporato nella storia della nobile casata maceratese, trasferitosi a Roma nella seconda metà del Settecento. Tra le figure maceratesi del XIX secolo, operanti nella capitale, sono stati presentati l’astronomo Francesco De Vico, che diresse la Specola del Collegio romano (Angelo Angeletti); il letterato e patriota liberale Francesco Ilari, emigrato a Roma come precettore presso la famiglia Patrizi (Massimo Lanzavecchia); il cingolano monsignor Luigi Bruschetti, diplomatico della Santa Sede (Luca Pernici) e il pittore decoratore Domenico Lanciani, nativo di Corridonia, attivo in numerosi cantieri artistici della capitale (Fabio Sileoni). La seconda giornata del convegno è stata dedicata a personalità del XX secolo. Dal sacerdote Gaetano Balelli, autore di testi teatrali, insegnante e scrittore appartenente alla nota famiglia di fotografi (Emanuela Baletti), a Biagio Biagetti, pioniere del restauro in Vaticano, pittore e innovatore dell’arte sacra (Paolo Ondarza), a Claudio Cintoli, artista contemporaneo scomparso nel 1978, che esordì nella Roma degli anni Sessanta per poi spostarsi sulla scena americana (Paola Ballesi). Alla figura del musicista Domenico Alaleona, compositore, musicologo e didatta della “Generazione dell’Ottanta”, è stata dedicata la relazione di Paolo Peretti, mentre Claudia Scipioni e Andrea Carnevali hanno presentato la fortunatissima carriera romana del fotografo Arturo Ghergo, nato a Montefano. Infine Giuseppe Trivellini ha illustrato la figura di Aldo Tomassini Barbarossa, architetto e scenografo nella Roma del secondo dopoguerra, in pieno boom dell’industria cinematografica italiana. Il convegno è stato chiuso dal presidente Alberto Meriggi, che ha ringraziato i relatori, le autorità, i soci e tutti coloro che sono intervenuti nei due giorni. Ha ricordato il prossimo appuntamento del Centro Studi del 9 dicembre, nella Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi-Borgetti di Macerata, consistente in una giornata di studi sulle più antiche pergamene inedite del Comune di Macerata, che saranno illustrate e commentate da Giammario Borri. Meriggi ha poi dato l’annuncio del prossimo convegno del 2026, che si terrà a Camerino in collaborazione con il Comune e la locale Università, sul tema riguardate i rapporti in passato tra l’Umbria e le Marche lungo la dorsale appenninica.
L'Università di Camerino apre al Québec: via al progetto Erasmus+ KA171 per ricercatori e studenti
L’Università di Camerino ha ospitato nei giorni scorsi il professor Thierry Ollevier, docente di Chimica dell’Université Laval di Québec City in Canada, nell’ambito delle attività del programma Erasmus+ KA171, dedicato alla mobilità con Paesi extra-UE. La visita si inserisce nel progetto finanziato nella Call 2024, attivo fino al 2027, coordinato per Unicam dai professori Fabio Marchetti e Riccardo Pettinari, e volto a intensificare lo scambio di docenti, ricercatori e studenti tra l’ateneo camerte e due tra le più prestigiose istituzioni accademiche canadesi, l’Université Laval di Québec City e laMcGill University di Montréal. Durante le due giornate, il professor Ollevier ha tenuto presso la Sala Stampa ChIP due seminari scientifici rivolti in particolare a studentesse, studenti, dottorande e dottorandi di Chimica. Ad aprire gli incontri è stato il prof. Fabio Marchetti, direttore della Scuola di Scienze e Tecnologie, che ha sottolineato come la collaborazione con le università canadesi rappresenti “un’opportunità strategica per rafforzare la dimensione internazionale della ricerca UNICAM e per offrire a studenti e dottorandi percorsi di mobilità altamente qualificanti, in grado di arricchire la loro formazione scientifica e personale”. Grazie al progetto KA171, sono infatti previsti flussi di mobilità sia per docenti sia per studentesse e studenti delle lauree magistrali e del dottorato, con scambi che favoriranno la nascita di nuove attività di ricerca congiunta. Il professor Ollevier, nel corso della sua visita, ha espresso il proprio apprezzamento per l’Ateneo camerte e per la qualità della collaborazione scientifica già avviata. “Conosco bene i colleghi della Sezione di Chimica – ha affermato il professor Ollevier – e tornare qui è sempre un piacere. Il contesto è ideale per sviluppare ricerche congiunte, specialmente nei campi della catalisi, della sintesi organica e della chimica dei metalli. E’ fondamentale poi l’aspetto della mobilità per i giovani ricercatori: la possibilità di trascorrere alcuni mesi all’estero, lavorare in un nuovo laboratorio e confrontarsi con altre metodologie di ricerca è una straordinaria opportunità di crescita scientifica e culturale”. Nell'occasione il rettore Graziano Leoni, il professor Fabio Marchetti e il professor Riccardo Pettinari hanno accompagnato il professor Ollevier a visitare l'ala del campus universitario realizzata anche grazie al supporto e al sostegno del Governo del Canada e della Croce Rossa Canadese. La visita del professor Ollevier conferma il forte impegno dell’Università di Camerino nel promuovere una formazione internazionale aperta, inclusiva e integrata nei principali network della ricerca globale. Le attività Erasmus+ KA171 costituiscono infatti un tassello fondamentale della strategia di internazionalizzazione dell’Ateneo, capace di offrire ai propri studenti la possibilità di «diventare cittadini del mondo», come sottolineato dal professor Marchetti.
Tolentino, lavori sulla ciclopedonale e modifiche alla viabilità: via San Nicola resta chiusa, ecco quando
Proseguono gli interventi di manutenzione e riorganizzazione della viabilità nel territorio comunale di Tolentino. In questi giorni l’Ufficio Manutenzioni ha portato a termine un importante lavoro lungo la pista ciclopedonale che dal Ponte del Diavolo, attraversando contrada Pianibianchi, conduce fino al lago delle Grazie. Gli operai comunali hanno provveduto alla sostituzione e alla sistemazione dei cordoli che delimitano il percorso, alcuni dei quali risultavano ormai deteriorati. L'intervento, fortemente voluto dal sindaco e dall'amministrazione comunale, ha l'obiettivo di ripristinare condizioni ottimali di sicurezza lungo un tracciato particolarmente apprezzato e molto frequentato da cittadini e sportivi che scelgono questo itinerario per attività fisica e passeggiate all'aria aperta. Parallelamente, il Comune comunica importanti modifiche alla circolazione veicolare in via San Nicola per consentire lo svolgimento di ulteriori lavori programmati. Dal 17 al 28 novembre, dal lunedì al venerdì nella fascia oraria 8:30 – 18:00, sarà infatti vietato il transito nel tratto compreso tra il civico 66 e Via I Maggio (esclusa). Sarà inoltre invertito il senso unico di marcia nel tratto tra Piazza San Nicola e Piazza della Libertà, con direzione verso quest’ultima. La ditta incaricata provvederà alla corretta delimitazione dell'area di cantiere, garantendo la sicurezza dei pedoni attraverso percorsi alternativi e apposita segnaletica. La segnaletica temporanea sarà installata con almeno 24 ore di anticipo e posizionata nei principali punti di intersezione, come Piazza della Libertà e Corso Garibaldi con Via Oberdan, con ripetizione delle indicazioni in prossimità di Piazza Domenico Silveri. Durante i lavori, la segnaletica in contrasto con l’ordinanza sarà coperta, mentre al termine degli interventi la ditta provvederà alla rimozione della segnaletica temporanea e al ripristino delle condizioni di sicurezza per la circolazione.
San Severino, il Cammino dei Cappuccini si rafforza: workshop su “Esperienze e prodotto turistico”
Prosegue con un nuovo workshop di co-progettazione l'importante iniziativa legata a “Il Cammino dei Cappuccini - Un viaggio che cambia l'anima”, un progetto finanziato dal Ministero del Turismo a valere sull'avviso pubblico per lo sviluppo dell'offerta turistica dei cammini religiosi italiani. Un nuovo atteso laboratorio si terrà mercoledì,19 novembre, dalle ore 17:30 alle 19:30, presso il foyer del teatro comunale Feronia, in piazza del Popolo n. 15. Il workshop è specificamente dedicato al tema "Esperienze e prodotto turistico" e si concentrerà su due obiettivi chiave: l'individuazione dei target di viaggiatori più in linea con il Cammino e la progettazione di nuove esperienze capaci di arricchire l'offerta dell'itinerario, ponendo particolare attenzione alla sua dimensione spirituale. Questo momento di confronto e collaborazione è fondamentale per la crescita di un progetto collettivo, inclusivo e sostenibile a beneficio dell’intero territorio attraversato dal Cammino. Il contributo attivo dei partecipanti è cruciale per definire i servizi e le narrazioni che renderanno l’esperienza del pellegrino unica e memorabile. Le iscrizioni al workshop “Esperienze e prodotto turistico” sono aperte e potranno essere effettuate fino alla giornata di martedì 18 novembre, attraverso il seguente link di registrazione: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSc9r700dGWHTQ3vIEpnHltmE88QwkEnf_EGOKPp5BQG0f4ZXA/viewform L'evento è promosso dal progetto Il Cammino dei Cappuccini, con il supporto di Marchingegno ed Expirit, e rientra nell'ambito delle iniziative turistiche finanziate dal Ministero e sostenute dalla Regione Marche. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di San Severino Marche.
Macerata, Delsa celebra la nuova collezione 2026: "In ogni pizzo l'evoluzione della femminilità" (FOTO e VIDEO)
Domenica 16 novembre il Teatro la Filarmonica di Macerata ha indossato il bianco per celebrare il Gran Galà delle Spose firmato Delsa. Luci viola e musica elettronica hanno fatto da sottofondo ad un evento che ha raccontato la storia dell'azienda e la trasformazione dell'abito da sposa dagli anni '60 fino ai giorni nostri: una metamorfosi che sembra riflettere e incarnare artigianalmente quella della femminilità stessa. La serata si è aperta con una sfilata dei cavalli di battaglia di Delsa: abiti rétro, dai tagli morbidi e dal sapore vintage, intramontabili e ancora attuali. La raffinatezza dei bustini a frange in stile Charleston e dei modelli boho è stata poi soppiantata dall'accattivante e contemporanea collezione "Appassionante", pensata per l'anno 2026. Si tratta di un debutto in grande stile, che vede l'assortimento di elementi audaci e al tempo stesso eleganti: il guanto a manica lunga viola abbinato al classico abito "a principessa", il filo di perle geometrico e moderno che svetta su un corpetto che strizza l'occhio alla moda ottocentesca. La passerella si è conclusa con la sfilata delle spose Delsa del 2025 e con l'unanime applauso alle vere protagoniste dell'evento, ossia le sarte e le modelliste che hanno contribuito alla creazione di meravigliose opere d'arte in pizzo, raso, chiffon e strass. Il trio musicale Appassionante ha accompagnato un valzer di chiusura sulle note di arie tratte dal Rigoletto e da La Traviata, per poi proseguire con un concerto serale dopo la pausa ristoratrice del buffet, servito nell'atrio della Filarmonica. "Delsa è stata fondata nel 1969 da mia mamma, Maria Cristina Craglia, che essendo donna ha dovuto affrontare un percorso molto arduo e pieno di ostacoli legati alla cultura del tempo - ha dichiarato Gianluca Salvucci, direttore creativo dell'azienda - Madre di cinque figli e imprenditrice, con il nostro aiuto è riuscita a cavalcare l'onda dell'economia italiana fino a conquistare i mercati nazionali e internazionali. Oggi siamo qui riuniti per celebrare la nuova collezione 2026, ispirata all'evoluzione della femminilità in tutte le sue forme, che si esprime in ogni abito, in ogni ricamo, in ogni pizzo, cercando così di realizzare quello che è il nostro principale obiettivo, e cioè andare incontro ai gusti delle spose di oggi". Ospite della serata, Eleonora Venturini Storaro, giovanissima e promettente stilista specializzata nell'ambito del corsetto di alta fattura: un elemento raffinato e rétro che negli ultimi anni sta tornando a calcare le passerelle delle più importanti case di moda, comprese quelle specializzate negli abiti da sposa. Si tratta di un capo senza tempo che arricchisce outfit di qualsiasi tipo, da quelli casual a quelli eleganti, a seconda dell'effetto che si vuole ottenere - uno stile talvolta più gotico, talvolta più ricercato e chic. Ed è proprio Delsa a mostrare come questo indumento possa essere estremamente versatile anche quando abbinato all'abito più elegante di tutti, quello da sposa: il corpetto rientra a pieno titolo tra i capi indispensabili per chi desidera conservare uno stile sobrio, sofisticato e al contempo esclusivo. Si tratta del perfetto connubio sartoriale tra tradizione e innovazione. Le dichiarazioni di Gianluca Salvucci lasciano trapelare l'ipotesi di una collaborazione con la fashion designer, nipote del pluripremiato maestro di fotografia Vittorio Storaro: "Eleonora è una professionista preparata e capace, e noi abbiamo sempre cercato giovani leve all'avanguardia, che sappiano guardare il mondo con ottimismo ed entusiasmo, esattamente come fa Delsa".
Il cane antidroga in azione a "Castagne e Cantine". Multe salate e due patenti ritirate nel Maceratese
La Compagnia Carabinieri di Macerata ha concluso un articolato servizio di controllo del territorio nel fine settimana, mirato alla prevenzione e repressione dei reati in diverse aree della provincia. L'operazione ha visto il coordinamento del Nucleo Operativo e Radiomobile, delle Stazioni locali (Pollenza, Macerata, Cingoli, Treia, Appignano) e del supporto del Nucleo Cinofili di Pesaro. L'attività si è concentrata in particolare nel centro storico di Pollenza, in concomitanza con la manifestazione "Castagne e cantine" che ha richiamato numerosi visitatori. Grazie all'ausilio del cane antidroga, i militari hanno rinvenuto quattro frammenti e due spinelli di hashish, per un totale di circa 4 grammi. La sostanza stupefacente, verosimilmente abbandonata a terra dai possessori alla vista dei militari, è stata sequestrata a carico di ignoti. Un uomo di 47 anni, residente a Loro Piceno, già noto alle forze dell’ordine, è stato fermato nel comune di Corridonia alla guida della sua auto. L'accertamento con l'etilometro ha rilevato un tasso alcolemico pari a 0,80 g/l. Per lui è scattata la segnalazione al prefetto per guida in stato di ebbrezza e il ritiro immediato della patente. Un caso più grave ha riguardato un uomo di 29 anni, residente a Fabriano, deferito all’autorità giudiziaria dopo essere stato sorpreso nel capoluogo con un tasso alcolemico di 1,28 g/l. Anche a lui è stata ritirata la patente e il veicolo è stato rimosso. Infine, una giovane di 22 anni è stata segnalata al prefetto per uso personale di stupefacenti. Controllata nel centro storico alla guida della sua autovettura, la ragazza è stata trovata in possesso di 10,8 grammi di hashish, sottoposti a sequestro amministrativo. Nel corso dell'operazione sono state complessivamente identificate 110 persone, controllati 60 veicoli e 8 esercizi pubblici. Il bilancio finale include quattro contravvenzioni al Codice della Strada, due sanzioni amministrative per ubriachezza e il ritiro di due patenti di guida, confermando l'impegno della Compagnia Carabinieri di Macerata nel garantire sicurezza e legalità sul territorio.
Montelupone, bambina di 11 anni investita da un'auto: trasferita d'urgenza al Salesi
Montelupone, bambina di 11 anni investita da un'auto in transito in via Dante Alighieri: trasferita in eliambulanza al Salesi, è in condizioni stabili. L'incidente, le cui cause sono ancora in fase di accertamento, è avvenuto nella tarda mattinata, intorno alle 13:20, in una delle arterie di maggior transito dell'intero borgo, in prossimità della scuola primaria di secondo grado. A raggiungere il luogo dell’investimento sono stati i sanitari del 118 della medicalizzata di Recanati, che hanno prestato le prime cure alla ragazzina e ne hanno stabilizzato le condizioni. Poco dopo è stato richiesto l’intervento dell’eliambulanza, che ha trasferito la piccola paziente all’ospedale pediatrico Salesi di Ancona in codice rosso. Le sue condizioni, pur serie, risultano stabili. Per consentire l’esecuzione di tutti i rilievi necessari, la strada è stata momentaneamente chiusa al traffico. Sul posto hanno operato i carabinieri della stazione locale, incaricati della ricostruzione dell’esatta dinamica dell’incidente. (Foto di repertorio)
50 anni di Aido a Macerata “Tra-pianti e sorrisi”: medici ed esperti a confronto alla Mozzi Borgetti
50 anni di attività in città e provincia, sono quelli che l’Aido di Macerata celebra in un convegno medico sulle attività di prelievo e trapianto di organi, tra solidarietà e impegno scientifico con protagonisti impegnati in prima linea. L’appuntamento, aperto alla cittadinanza, è il 22 novembre, dalle 9 nella Sala Castiglioni Biblioteca Mozzi Borgetti, in Piazza Vittorio Veneto 2 a Macerata. L’incontro intitolato “Tra-pianti e sorrisi – Lo stato dell’arte”, prevede i saluti delle autorità e della presidente provinciale Aido Loredana Piermattei, seguiti dagli interventi dei past president Elio Giacomelli e Angelo Sciapichetti. Quindi la mattina prosegue con le relazioni sul quadro aggiornato dell’attività di prelievo e trapianto di organi nella provincia di Macerata e nelle Marche. Il dottor Gianrenato Riccioni, anestesista rianimatore ed ex coordinatore per i trapianti di Macerata, terrà una Lectio Magistralis dal titolo “La storia dell’attività di prelievo e trapianto di organi”. La dottoressa Valeria Zompanti, anestesista rianimatrice e attuale coordinatrice per i trapianti presso l’Ospedale di Macerata, interviene con una relazione su “L’attività di prelievo e trapianto in provincia dopo Una scelta in comune”, riguardo i risultati e le prospettive introdotte dal nuovo sistema di consenso alla donazione. La relazione del dottor Benedetto Marini, coordinatore del Centro Regionale Trapianti di Ancona, verte su “Risultati raggiunti dal CRT e nuovi traguardi”. La dottoressa Katia Fabi, dirigente medico presso l’Unità Operativa di Neurologia dell’Ospedale di Macerata, parlerà di “Accertamento di morte cerebrale a cuore battente”, approfondendo gli aspetti clinici e deontologici di una fase tanto delicata del percorso donativo. Infine, alle 11:30, il professor Roberto Scendoni, medico legale e docente associato dell’Università di Macerata, concluderà gli interventi con una relazione su “Cosa prevede la legge italiana per l’attività di prelievo e trapianto di organi”, offrendo una panoramica sul quadro normativo nazionale. In conclusione della mattinata, alle 12:00, segue il dibattito e alcune testimonianze.
Russamento e apnee notturne: visite gratuite a Corridonia con Fisiomed. Ecco quando
Sul russare si fa da sempre ironia, ma non tutti sono a conoscenza del fatto che può non essere solo un “rumore”, bensì anche un problema di salute. Per questo motivo Fisiomed ancora una volta viene incontro al territorio e lo fa nel modo più comodo e conveniente per i pazienti e gli interessati, vale a dire organizzando una giornata di screening gratuito sul tema. L’appuntamento è per lunedì 24 novembre, a partire dalle 16.00, presso la sede di Corridonia in viale Trento 21. A ricevere, visitare e prendersi cura dei pazienti sarà la dottoressa Simonetta Calamita, specialista dei disturbi respiratori del sonno, nonché otorinolaringoiatra e foniatra. “Russare: un rumore nella notte o un problema di salute?” questo il nome dato all’iniziativa, utilissima per approfondire, prevenire o limitare cause e sintomi. Parliamo d’altronde di un fenomeno assai diffuso, studi epidemiologici hanno evidenziato che l’80% della popolazione tende a russare durante il sonno e incappa in crisi di apnea caratterizzata da cessazione del respiro di diversa entità. La presenza di almeno 5 apnee per ora di sonno caratterizza la cosiddetta sindrome da apnea ostruttiva del sonno o osas. Chi colpisce Il sesso maschile in percentuale tripla rispetto alle donne. Tutte le età possono essere interessate, compresa quella adolescenziale con conseguente sonno agitato, secchezza delle fauci, disturbi dell’apprendimento, ritardo della crescita. Come si manifesta Il sonno è disturbato da frequenti risvegli, da sensazioni di soffocamento, da reflusso gastro esofageo e da un fastidioso e assordante rumore per il partner che spesso è costretto a cambiare letto. Effetti e cause I fattori di rischio sono rappresentati dall’obesità, deposito di grasso al collo, alterazioni anatomiche nel distretto di pertinenza otorinolaringoiatrico, con patologie riguardanti il naso, il palato e la base della lingua. Il paziente affetto da tale sindrome durante il giorno è stanco, si addormenta dopo pranzo, durante il lavoro, durante la guida dell’automobile. Attenzione, la sonnolenza diurna determinata dalla cattiva qualità del sonno è causa di incidenti sul lavoro e stradali (in Italia il 54% degli incidenti mortali avvengono per colpi di sonno durante la guida). L’osas rappresenta a sua volta un fattore di rischio rilevante cardiovascolare (ipertensione, ictus, ischemie, insufficienza cardiaca). Evidente l’importanza di una corretta gestione della sindrome che necessiterebbe di una consulenza otorinolaringoiatrica. Tale specialista con apposita videoendoscopia diurna o notturna (sleep endoscopy) e con apposito monitoraggio cardiorespiratorio o polisonnografia, evidenzia la gravità e la causa di tale sindrome e la corretta terapia che può essere posizionale, medica, chirurgica o protesica.
Civitanova, dalla memoria alla rinascita: Monica Palloni dedica la mostra "L'Altra Me" a tutte le donne e all'Ant
Dal 21 al 26 novembre 2025, la Palazzina Liberty del Lido Cluana si prepara a ospitare un evento che unisce arte, profonda emozione e solidarietà: "L’Altra Me", la nuova mostra fotografica di Monica Palloni. Con trent'anni di carriera alle spalle, la fotografa dedica questo significativo progetto a tutte le donne e alla loro straordinaria capacità di resilienza, di resistere, cambiare e rialzarsi dopo ogni battaglia. L'iniziativa, patrocinata dall’amministrazione comunale, va oltre l'aspetto puramente artistico poiché nasce da una storia personale e da un profondo gesto d'amore. "Questo progetto è il mio grazie ad Ant (Associazione Nazionale Tumori), che ha seguito mia madre negli ultimi mesi della sua vita," racconta Monica Palloni. Per questo motivo, una parte del ricavato della mostra sarà devoluta all’associazione, "restituendo qualcosa di importante a chi ogni giorno si prende cura delle persone più fragili" e trasformando il dolore in un gesto concreto di supporto. Le opere esposte nascono da sessioni fotografiche intime e autentiche, capaci di catturare emozioni che si esprimono attraverso volti, sguardi e mani. Sono storie di donne che raccontano coraggio, desideri e l'identità nella sua forma più vera. La mostra è concepita come un luogo aperto e accogliente, pensato per creare un punto d'incontro per appassionati, associazioni, realtà culturali e cittadini che vogliano lasciarsi toccare da un messaggio universale: la bellezza della donna nella sua autenticità. La serata inaugurale, in programma venerdì 21 novembre alle ore 18.30, sarà arricchita da performance di danza, musica e poesia, grazie al coinvolgimento di artiste e artisti civitanovesi che renderanno il momento ancora più intenso e partecipato. I visitatori potranno sostenere il progetto e l'Ant attraverso donazioni libere, l'acquisto delle fotografie esposte o l'acquisto di pacchetti di sessioni fotografiche speciali offerte dall'artista nel suo Family Studio. "L’Altra Me’ è un grande progetto, che porto nel cuore con responsabilità ed emozione,"aggiunge la fotografa. "È un abbraccio collettivo, un modo per dire che siamo tutte diverse, tutte forti, tutte bellissime. Lo dedico a mia madre, Rosella: la mia guida, la mia radice, la mia più grande ispirazione”. Il sindaco Fabrizio Ciarapica ha accolto l'iniziativa con sensibilità: “Civitanova accoglie con grande emozione un progetto che unisce arte, sensibilità e solidarietà. Ringrazio Monica Palloni per il coraggio di trasformare una storia personale in un dono per tutta la comunità, sostenendo l’ANT in una sfida difficile con dignità”.

cielo coperto (MC)



