“Ho bisogno di alleggerire le spalle. Perché è da troppo tempo che sono cariche di pesi che non ho voluto e non ho chiesto. E poi sotto ci sono le mie ali. Ci sono io, che ho bisogno di volare” (frase attribuita ad Alda Merini).
Svegliarsi al mattino già stanco, sentire il peso della vita addosso ancor prima di aprire gli occhi. Alzarsi dal letto, per indossare un vestito che non ti appartiene, perché quel vestito non lo hai scelto tu, ma ti è stato cucito addosso.
Una veste il cui tessuto è fatto di aspettative altrui, che ti imprigionano in una realtà in cui non ti riconosci, che ti dice come essere, come comportarti e quali scelte compiere per non deludere nessuno.
Senti esplodere dentro le discussioni non affrontate, i “no” mai pronunciati e quei silenzi che gridano forte. A forza di portare questo carico, finisci per vivere una storia che non è la tua.
I pesi invisibili ma reali, che ti incurvano la schiena, rallentano il passo e offuscano la direzione del tuo cammino. Ma proprio sotto questi macigni ci sono le tue ali, quei talenti e vocazioni che aspettano solo di potersi espandere.
Il primo passo per guarire è ascoltare la stanchezza con cui il tuo corpo ti comunica una verità scomoda. È arrivato il momento di distinguere ciò che ti appartiene da ciò che bisogna lasciare andare.
Avere la forza e la lucidità di fermarsi, per guardare la propria vita, riconoscere quando si sta rimandando la gioia di vivere a un tempo ancora non definito, credendo che arriverà quell’attimo propizio, più comodo. Altrimenti si rischia di adattarsi ai bisogni degli altri senza più ascoltare i propri.
Si vive senza un desiderio autentico, senza un sogno da inseguire, senza una visione. Resta solo l’abitudine, una finta sicurezza travestita da normalità, una maschera che copre il vuoto. Un lento, quotidiano tradirsi.
Succede di caricarsi di responsabilità che non ci competono, per aver vissuto, fin da piccoli, situazioni che ci hanno costretto a crescere velocemente, diventando salvatori o salvatrici di chi avrebbe dovuto proteggerci. Così, da adulti, si rischia di portare avanti lo stesso copione: credere che per essere amati ci si debba prendere cura di tutti.
Ci si convince che il proprio valore dipenda da quanto riusciamo a sostenere gli altri, anche quando questo comporta dimenticare se stessi.
Non appena si comprende che prima di essere amati dagli altri, dobbiamo amare noi stessi, qualcosa dentro si armonizza: si restituisce ogni responsabilità al suo legittimo proprietario e ci si concede il permesso di ascoltarsi davvero. Si comincia a desiderare e a sognare.
Questo è il primo vero atto di cura verso se stessi. Un cambiamento che ridimensiona la propria posizione nel mondo, che libera dal bisogno di compiacere e trasforma la qualità delle relazioni. Liberarsi significa alleggerirsi, permettere alla vera natura di fiorire, di respirare e di vivere.
Il comando di polizia locale di Civitanova Marche interviene per fare chiarezza sulle recenti notizie riguardanti i misuratori elettronici di velocità e annuncia un cambio di passo nelle strategie di controllo del territorio. «È fondamentale garantire una corretta informazione alla cittadinanza», fanno sapere dal Comando, smentendo ricostruzioni considerate «fuorvianti» e illustrando un nuovo corso orientato alla sicurezza attiva.
Al centro delle polemiche, la presunta irregolarità nell’inserimento dei dispositivi – il Telelaser Trucam e il Velomatic 512d – nella piattaforma ministeriale. Una ricostruzione che la polizia locale definisce «totalmente infondata». I due strumenti, spiegano dagli uffici di via Marinetti, sono stati registrati «entro i termini perentori del 28 novembre» e secondo le procedure tecniche previste.
Resta da completare l’inserimento di alcune informazioni residue, attività già affidata al personale competente e legata a un semplice «disallineamento informatico».
Se gli autovelox risultano pienamente in regola, la loro sospensione non è legata agli adempimenti ministeriali, ma alla recente ordinanza della Corte di Cassazione che ha introdotto dubbi sulla distinzione tra approvazione e omologazione dei dispositivi. Il Comune ha quindi deciso una pausa «cautelativa e temporanea», in attesa di un chiarimento normativo definitivo e dei necessari interventi tecnici.
«Non appena il legislatore avrà fatto chiarezza - assicura il Comando - i controlli sulla velocità riprenderanno regolarmente».
Parallelamente, la polizia locale punta su nuove tecnologie per rafforzare la sicurezza stradale. È stato infatti acquistato il Targa System 5.0, un dispositivo in grado di individuare in tempo reale veicoli privi di assicurazione, revisione, rubati o collegati a reati. Uno strumento «più evoluto» rispetto al precedente, che consente un controllo dinamico ed efficace della legalità su strada.
Accanto al nuovo sistema, le pattuglie intensificheranno verifiche su soste irregolari, uso del cellulare alla guida - anche con agenti in borghese - e guida in stato di ebbrezza.
Il dirigente della Polizia Locale, Cristian Lupidi, rivendica la linea adottata: «La sicurezza non si misura con il numero di misuratori presenti in un elenco, ma con la capacità di adeguare i controlli al contesto normativo. Abbiamo scelto la massima prudenza giuridica sospendendo il rilevamento della velocità: è un atto di rispetto verso i cittadini».
E lancia un messaggio chiaro: niente "liberi tutti". Domani, per la festività dell’8 dicembre, sono previste sette pattuglie sul territorio, inclusi agenti in abiti civili per verifiche su traffico, conduzione degli animali e conferimento dei rifiuti.
Piena sintonia anche dall’assessorato alla sicurezza urbana. L’assessore Giuseppe Cognigni conferma la strategia: «Il decreto parla chiaro: va limitato l’uso indiscriminato dei dispositivi di controllo della velocità. A Civitanova abbiamo scelto strumenti più intelligenti, come il Targa System, in grado di individuare veicoli rubati, non assicurati, non revisionati o intestati a prestanome. Un alleato prezioso per la sicurezza urbana».
Torna come ogni domenica la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana “Chiedilo all'Avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa alla violenza di genere e specificatamente ai casi di femminicidio e la specificità del nuovo delitto introdotto. Ecco la completa analisi dell’avv. Oberdan Pantana.
La legge n. 181/2025, che entrerà in vigore dal 17 dicembre 2025, introduce il delitto di femminicidio e numerose modifiche sostanziali e processuali, finalizzate al rafforzamento della tutela delle donne vittime di violenza. L'iter legislativo, iniziato con il disegno di legge governativo presentato il 31 marzo 2025, si è concluso con l'approvazione unanime della Camera il 25 novembre 2025, data simbolicamente coincidente con la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Tale consenso trasversale riflette l'urgenza e la centralità del tema. La riforma si inserisce in un percorso pluriennale che mira a riconoscere la specificità della violenza contro le donne come fenomeno strutturale e recepisce le indicazioni sovranazionali provenienti da organismi come la CEDAW, la Convenzione di Istanbul, la Direttiva 2024/1385/UE e dalla giurisprudenza della Corte EDU, come nel caso Scuderoni del 25 settembre 2025.
Il cuore della riforma è l'introduzione dell'art. 577-bis c.p., che tipizza il femminicidio come l'uccisione di una donna “come atto di odio o discriminazione o di prevaricazione, controllo, possesso o dominio in quanto donna…”. La previsione autonoma di reato risponde alla volontà di nominare il fenomeno e riconoscerne il particolare disvalore sociale. L'uso esplicito del termine “donna” modernizza il codice penale, superando fattispecie ormai incompatibili con l’ordinamento. La tutela della vita e libertà della donna appare conforme alla Costituzione e alle fonti internazionali, mentre le critiche sul presunto “populismo penale” risultano superate dalla peculiarità e gravità del fenomeno.
La Corte costituzionale, con la sentenza 197/2023, ha evidenziato la necessità di distinguere tra i diversi tipi di omicidio, riconoscendo che i femminicidi richiedono misure incisive, preventive e repressive. Il trattamento differenziato trova fondamento anche nel principio delle discriminazioni positive previsto dall’art. 3, secondo comma, Cost.
La pena prevista è l’ergastolo, ritenuto proporzionato. Il delitto è a dolo generico. Non è previsto un divieto di bilanciamento delle attenuanti, ma vengono fissati limiti minimi di pena — 24 o 15 anni — anche in presenza di attenuanti prevalenti.
Accanto al nuovo reato, la riforma introduce aggravanti di discriminazione sessuale per altri reati violenti e amplia la disciplina del delitto di maltrattamenti. Sul piano processuale vengono potenziati gli obblighi informativi verso le vittime, i diritti della persona offesa, l’utilizzo delle intercettazioni, le modalità di sequestro conservativo e l’obbligo di audizione entro tre giorni nei reati del cosiddetto “codice rosso”. Vengono inoltre introdotte norme per prevenire la vittimizzazione secondaria.
In materia cautelare, è prevista una presunzione di adeguatezza della custodia in carcere o degli arresti domiciliari per molti reati “codice rosso”, viene rafforzato il braccialetto elettronico (con una distanza minima di 1000 metri) e vengono introdotti obblighi stringenti di comunicazione alla vittima.
La legge interviene anche sulla tutela degli orfani di femminicidio, sulla formazione obbligatoria per magistrati e operatori sanitari, sul potenziamento dei centri antiviolenza, sull’ampliamento del gratuito patrocinio e sul coordinamento tra i procedimenti penali, civili e minorili. Ulteriori modifiche riguardano l’ordinamento penitenziario, prevedendo un’osservazione psicologica annuale per i condannati per femminicidio e restrizioni nell’accesso ai benefici.
Nel complesso, la legge n. 181/2025 rappresenta un intervento organico e strutturato che integra prevenzione, protezione e repressione. Introduce il femminicidio come delitto autonomo, rafforza la tutela delle vittime e aggiorna il sistema penale alla concezione della violenza contro le donne come violazione dei diritti umani. I dati ISTAT di novembre 2025 confermano infatti un fenomeno radicato e persistente: il 31,9% delle donne tra i 16 e i 75 anni ha subito violenze fisiche o sessuali e i femminicidi continuano a rappresentare una quota significativa degli omicidi volontari.
Come spesso accade, è stata inserita anche la clausola di invarianza finanziaria, che nonostante la portata degli interventi non prevede risorse aggiuntive.
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Al PalaQuaresima ieri sera si è scritta una pagina di sport marchigiano e cingolano. La Macagi Cingoli, infatti, ha ottenuto la qualificazione alla Coppa Italia 2025-2026 di pallamano, 8 anni dopo la prima storica partecipazione del 2017-2018. I ragazzi di Laera hanno battuto 24-23 il Trieste nella 13^ giornata di Serie A Gold, rimontando a più riprese dal -3 al -4 e vincendo grazie al gol del cingolano Lorenzo Nocelli a pochi secondi dalla sirena, trascinato dal calore incessante del suo pubblico. Perché ancora non è notte a Cingoli.
Con il settimo posto in classifica, senza consultare i risultati degli altri campi, Strappini e compagni sono sicuri di partecipare alla kermesse della Play Hall di Riccione che si disputerà tra il 26 febbraio e il 1° marzo. E ora la zona play-out è lontana 6 punti: con il sistema a 2 punti per vittoria, dunque, si tratta di un buon vantaggio alla fine del girone d’andata.
Non è stato facile, però, avere la meglio di un Trieste veloce, fantasioso in attacco e arcigno in difesa. Nei primi 10 minuti ci sono solo 4 gol, con i triestini che vanno sull’1-3 con il mini-break a denominazione Lindiström, Pauloni e Vanoli. Merito dei portieri: Martini da una parte fa gli straordinari su Vanoli ed Esparon dai 7 metri, Garcia dice no a Giambartolomei, a Makhlouf e a Lezaun dai 7 metri. Senza dimenticare un palo di Vanoli e una traversa di Parisato.
Dopo la virgola del 2-3 di Mangoni, quindi, gli ospiti piazzano uno 0-3 firmato Pernic, Esparoni e Parisato, con tre gol uno più bello dell’altro, così il parziale è di 2-6 al 12’. La Macagi si riorganizza e dimezza lo svantaggio con Mangoni e Strappini dopo 4 minuti (5-7), ma Vanoli e Lindiström ribadiscono il +3 (6-9). Strappini e Pauloni colpiscono un palo ciascuno, Nocelli accorcia sul 7-9.
Parisato riallunga, però dall’altra parte i padroni di casa piazzano un 3-0 con due reti di Makhlouf e il sigillo di Mangoni, parziale sul 10-10 al 25’. Si viaggia punto-punto fino alla fine del primo tempo, chiuso sul 13-13, con Parisato a fallire il possibile +1 ospite e Garcia a murare la sua porta da Mangoni.
Nella ripresa Cingoli ci crede di più e, approfittando del calo fisiologico di Trieste, riesce a spuntarla al fotofinish. L’inizio di secondo tempo è promettente, visto che Makhlouf e Mangoni firmano l’1-2 del 15-13, con Martini a dire di no a Pauloni ed Esparon. Trieste risponde con un contro-break di 1-6 con i colpi di Pauloni (2), Esparon (3) e Bono, portandosi sul 16-19 al 41’. Gran parte del merito è di Garcia, che neutralizza le conclusioni di Ciattaglia, Giambartolomei, Strappini e Naghavialhosseini. Naghavialhosseini sblocca la Macagi dopo 8 minuti senza segnare, ma gli alabardati sembrano in controllo, tanto che, dopo la traversa di Nocelli, volano sul 19-22 al 50’.
Ancora non è notte a Cingoli, però, e arriva la clamorosa rimonta. Tutto nasce da un 2 minuti comminato a Lindiström: i locali ne approfittano per piazzare un 4-0 firmato Martini (dalla sua porta in situazione di extraplayer), Nocelli, Rossi e Rossetti, per il 23-22 a 5 minuti dalla sirena. Martini, oltre a segnare, para anche i tentativi di Bono e Vanoli.
Esparon prima sbaglia, poi pareggia i conti sul 23-23. Garcia dice di no a Nocelli, dall’altra parte Naghavialhosseini prende il palo. Ultimo minuto: sull’attacco di Trieste, i direttori di gara chiamano il VR per un possibile 7 metri ai danni della Macagi su Esparon, ma dopo aver rivisto l’azione riconsegnano palla ai locali. Coach Laera, a 19 secondi dalla fine, chiama il time-out: al rientro dal campo Lorenzo Nocelli, uno di quelli che a Conversano nel 2018 c’era, segna il gol del 24-23 a fil di sirena, facendo festeggiare il PalaQuaresima.
Tabellino
Macagi Cingoli 24-23 Trieste (13-13)
MACAGI CINGOLI - Martini 1, Albanesi, Gharbi, Ciattaglia 1, Naghavialhosseini 1, Morganti, Mangoni 5, Lezaun 2, Latini, Strappini 1, Rossi 1, Giambartolomei 1, Rossetti 1, Compagnucci, Gharbi, Nocelli 5, Makhlouf 5. All. Laera
TRIESTE – Garcia, Postogna, Bono 1, Mazzarol, Antonutti, Pernic 1, Parisato 2, Andreotta, Pauloni 5, Lindiström 5, Vanoli 2, Bendjilali 1, Sandrin, Esparon 6. All. Carpanese
ARBITRI – Carrino-Pellegrino
(Foto Doriano Picirchiani)
Una serata di festa, colori e orgoglio comunitario quella vissuta ieri a Montefano, dove è stato inaugurato il nuovo albero all’uncinetto posizionato sotto il loggiato del Comune. Un progetto nato da un’idea di Graziella Coltrinari, da sempre attiva nella vita del paese, che ha deciso di portare anche a Montefano una tradizione creativa già diffusa nei centri limitrofi.
«Tutti i paesi vicini avevano l’albero realizzato all’uncinetto, noi no. Così ho pensato che fosse il momento di farlo anche qui», racconta Coltrinari, che ha coinvolto nel lavoro le volontarie dell’Avulss. Entusiasmo e partecipazione sono stati immediati: «Le signore non sono state felici… di più! Hanno collaborato in modo eccezionale e con tanto entusiasmo».
Il risultato è un’opera corale e impegnativa: oltre 400 piastrelle lavorate all’uncinetto, più di 100 stelle e mesi di lavoro meticoloso che hanno dato forma a un albero unico nel suo genere.
All’inaugurazione erano presenti il sindaco, la giunta comunale e molte delle donne che hanno contribuito alla realizzazione. Nonostante il freddo, la partecipazione è stata ampia e calorosa. «Montefano ha vissuto un momento davvero bello di festa - raccontano le promotrici -. L’albero non è stato apprezzato… ma molto di più: è piaciuto tantissimo».
L’opera resterà visibile per tutto il periodo natalizio sotto il loggiato del Comune, dove cittadini e visitatori sono invitati a fermarsi per ammirarla da vicino.
Preziosa vittoria di cuore e carattere per la CBF Balducci HR che supera al tie break Bergamo e chiude il girone di andata della Serie A1 Tigotà dopo tredici giornate a quota 13 punti. Due volte avanti e due volte rimontate dalle lombarde, le arancionere tirano fuori gli artigli nel quinto set conquistandolo ai vantaggi, con la mvp Decortes sugli scudi (23 punti), contro i 21 dell’ex Bolzonetti, protagoniste tra le bergamasche. Da segnalare la prestazione delle centrali maceratesi Mazzon (13, 71% in attacco) e Clothier (12, 3 muri). 7 gli ace di Bergamo, 5 quelli della CBF Balducci HR.
Il primo set si tinge di arancionero con i 7 punti di Decortes, il 100% in attacco di Kokkonen (4) e i 5 muri vincenti di squadra: il break arriva sul 16-13 e poi ancora sul 22-17 per il 25-21 finale, le maceratesi sopra al 50%, Bergamo si ferma al 41%. Nel secondo le lombarde salgono in attacco con Kipp (7 al 57%, 2 muri) e più solidità in ricezione, prendono il break del +2 e lo tengono fino in fondo con Bolzonetti protagonista nel finale con i due attacchi del 21-25, per la CBF Balducci HR altri 8 punti per Decortes.
Terzo set con le arancionere che provano a spingere ancora con Decortes (12-9), ma riecco Bolzonetti (13-14, 7 punti nel parziale): le ragazze di coach Lionetti non mollano e si va punto a punto fino in fondo, con il break CBF Balducci HR proprio al momento giusto, sul set ball dopo un lungo scambio (25-23). Bergamo non ci sta e scatta sull’8-14 nel quarto set, le maceratesi tentano la rimonta (12-14) ma le ragazze di coach Parisi tengono duro (21-25) spinte ancora da Bolzonetti (9 punti nel set) e Mlejnkova (5 con il 66%).
Nel tie break la CBF Balducci HR parte meglio (5-3), Bergamo rientra e sorpassa (6-8), le arancionere restano attaccate agganciando sul 12-12 e trovano lo slancio vincente ai vantaggi 16-14 al secondo match ball.
LA CRONACA - Coach Lionetti schiera Bonelli-Decortes, Clothier-Mazzon, Kokkonen-Piomboni, Caforio libero. Coach Parisi inizia con Eze-Kipp, Manfredini-Meli, Cese Montalvo-Mlejnkova, Armini libero.
Avvio punto a punto nel primo set (2-2 ace Decortes, 5-5 Kokkonen), Piomboni a segno (7-7), Decortes ferma Cese (8-7), muro anche di Clothier (9-7), risponde Meli (9-9), la sfida a muro prosegue con Clothier che ferma ancora Kipp, 10-10. Cese non passa (11-10), toccato l’attacco Piomboni (12-11), pipe Decortes (14-13), muro Mazzon (15-13), Kokkonen contrattacca il 16-13.
Ancora Kokkonen (17-14), l’errore arancionero riavvicina Bergano (17-16), Decortes mani out (18-16), invasione Manfredini, 19-16. Muro Piomboni (20-16), Decortes gran lungolinea (21-17), poi mette l’ace (22-17), entra Bolzonetti per Cese, ace Eze (22-19), poi sbaglia (23-19). Kokkonen contrattacco (24-19), ace Bolzonetti (24-21), chiude Clothier 25-21.
Equilibrio anche all’inizio del secondo set (3-3), arriva l’ace di Kipp (4-6), Piomboni a segno (5-6), Bergamo tiene il +2 (7-9). Decortes pallonetto vincente (8-9), Piomboni a segno (9-10), Kipp contrattacco (9-12), Decortes ancora, 10-12. Clothier fast (11-13), Mlejnkova out (12-13), Cese a segno (12-15), muro Clothier, 13-15. Mazzon ferma Cese (14-16), poi primo tempo (15-17), rientra Bolzonetti per Cese, Decortes pallonetto (16-18), poi in diagonale, 17-18. C’è Bresciani in seconda linea, Kipp ferma Piomboni (17-20), entra Kockarevic, Decortes pipe (19-21), ace Kockarevic (20-21), Decortes palla sulla riga, 21-22. Bolzonetti contrattacco (21-24), chiude lei 21-25.
Nel terzo Decortes continua a passare (5-3), Piomboni a filo rete (7-4), Clothier passa (8-5), ace Bolzonetti (8-7), Kipp non passa, 9-7. Kokkonen diagonale (10-8), ancora lei (11-9), Decortes contrattacco (12-9), Bolzonetti mura due volte (12-12). Mazzon primo tempo (13-12), toccato l’attacco Bolzonetti (13-14), ace Decortes (15-14), Bonelli ferma Bolzonetti (17-15), Clothier fast, 18-16. Decortes out (18-18), Mazzon a segno (20-19). Toccato l’attacco Mlejnkova (20-21), ancora Mazzon (21-21), Piomboni contrattacco (22-21), Decortes a segno (23-22), toccato l’attacco Piomboni (24-23), entra Kockarevic al servizio, chiude Decortes 25-23.
Punto a punto l’avvio di quarto (4-4), Decortes out (4-6), Manfredini contrattacco (4-7), muro Manfredini (5-9). Bolzonetti out (6-9), Piomboni sbaglia (6-11), al suo posto entra Kockarevic, Bolzonetti a segno (6-12), Kipp errore, 8-12. Bolzonetti pallonetto (8-14), entra Ornoch per Kokkonen, la polacca a segno (9-14), muro Bonelli (10-14), muro Ornoch, 11-14.
Mazzon a filo rete (12-14), Decortes palla all’incrocio righe (13-15), Ornoch ferma Kipp (14-16), Mlejnkova contrattacco, 14-18. Muro Kockarevic (15-18), Bolzonetti contrattacco (15-20), Clothier primo tempo (16-20), invasione Bolzonetti, 17-20. Clothier passa (19-22), Mazzon fast (20-23), Meli sbaglia (21-23), out Decortes, 21-25.
Clothier a segno nel tie break (2-1), muro Mazzon (3-1), out Decortes (3-3), Mazzon vincente (4-3), Kokkonen contrattacco, 5-3. Ace Kipp (5-5), Kokkonen a segno (6-5), entra Kockarevic per Piomboni, Bolzonetti contrattacco, 6-7. Ace Mlejnkova (6-8), Manfredini sbaglia (7-8), Decortes passa (8-9), Eze errore al servizio, 9-10.
Out Mlejnkova (10-11), rientra Piomboni, Mazzon in fast (11-12), ancora lei (12-12), Kokkonen non trova le mani del muro (12-13), errore al servizio Kipp (13-13), muro Decortes (14-13), Mlejnkova annulla (14-14). Decortes passa (15-14), Bolzonetti errore, 16-14.
IL TABELLINO
CBF BALDUCCI HR MACERATA - BERGAMO 3-2 (25-21 21-25 25-23 21-25 16-14)
CBF BALDUCCI HR MACERATA: Mazzon 13, Decortes 23, Piomboni 9, Clothier 12, Bonelli 3, Kokkonen 9, Caforio (L), Ornoch 2, Kockarevic 2, Bresciani, Sismondi, Crawford (L), Batte. Allenatore Lionetti.
BERGAMO: Mlejnkova 16, Manfredini 7, Eze 3, Cese Montalvo 5, Meli 9, Kipp 17, Armini (L), Bolzonetti 21, Micheletti, Strubbe, Carraro, Mosser, Weske, Ferrario (L). Allenatore Parisi.
Arbitri: Canessa, Papadopol.
Note - Spettatori: 760, Durata set: 23', 26', 26', 27', 22'; Totale: 124'. MVP: Decortes.
(Credit foto: Roberto Bartomeoli)
A complicare il cammino di una Cucine Lube Civitanova imbattuta tra le mura amiche, nel 10° turno della Regular Season arriva un'altra delusione in trasferta. Al PalaPanini sono i padroni di casa della Valsa Group Modena a imporsi in quattro set (25-23, 26-24, 20-25, 25-11) nel "classico" contro i cucinieri.
Uno stop che mette nei guai i vicecampioni d’Italia, ora sesti a 17 punti e scavalcati da Modena (19 punti), anche in ottica di un buon piazzamento nella griglia della Del Monte® Coppa Italia. I biancorossi alternano sprazzi di bel gioco ad amnesie, con dinamiche simili a quelle viste mercoledì a Monza, soprattutto nel finale. Da segnalare, al termine, l’applauso di incoraggiamento dei Predators giunti dalle Marche.
Primi due set equilibratissimi con la Lube che perde l’attimo sul 23-23 del parziale d’apertura, cedendo 25-23, e che trova un’ottima rimonta nel secondo, procurandosi due palloni per chiudere (22-24), per poi subire un parziale di 4 a 0 con tre muri finali di Pardi (26-24). Nel terzo atto il servizio biancorosso è più efficace, la ricezione regge e la Lube attacca con continuità riaprendo il match (20-25). Il quarto parziale segna la rinascita modenese.
Impietoso il dato dei muri, 15 a 3 per i canarini (5 di Mati), la Lube combatte nei primi tre set crescendo al servizio (7 i vincenti a fine gara), ma Modena trova il sorpasso anche dai nove metri (10), complice un quarto atto sul velluto. Nominato MVP Sanguinetti (14 punti con 6ace), in doppia cifra come Davyskiba (15), Buchegger (10) e Porro (10). Tra i biancorossi, il top scorer Nikolov è il più efficace (20 punti). In doppia cifra anche Loeppky (14).
LA GARA - Lube in campo con Boninfante al palleggio, gli schiacciatori Loeppky, Nikolov e Bottolo ad attaccare, Gargiulo e Podrascanin al centro, Balaso libero. Padroni di casa schierati con Tizi-Oualou in cabina di regia e Buchegger bocca da fuoco, Davyskiba e Porro di banda, l’ex biancorosso Mati e Sanguinetti al centro, Perry libero.
Minuto di silenzio iniziale anche a Modena per ricordare Nicola Pietrangeli. La Lube parte mole in attacco e Modena ne approfitta (8-4). Buona la reazione dei biancorossi, che si fanno valere a muro (11-10), con Podrascanin che centra il suo block n. 1.300 nei tornei della Lega Pallavolo Serie A. Si procede a strappi: la Valsa Group risponde al centro (15-12), la Lube torna sotto con Bottolo (15-14).
Appena si creano i presupposti per la rimonta, i gialli chiudono la strada (18-15). Davyskiba (6 punti con il 75%) ha la mano calda, ma gli errori modenesi dai nove metri e in attacco tengono in corsa gli ospiti (20-18). L’esperienza del Potke vale oro (21-20), almeno quanto il bolide di Nikolov per il 22-22 dopo il servizio del nuovo entrato Poriya. Intanto il bulgaro supera i 200 punti stagionali (23-23).
Come a Monza, però, il primo set va al team di casa al fotofinish. Decisivo l’ace di Buchegger (25-23).Padroni lievemente avanti in tutti i fondamentali, ma l’atleta più prolifico è Nikolov (7 sigilli).
Al rientro la Lube ha la testa al primo parziale, la Valsa Group è in fiducia (6-2). I vicecampioni d’Italia ingranano e si portano sotto con gli schiacciatori (9-8). Sembra un film già visto, a un passo dall’aggancio, ecco il guastafeste Davyskiba (13-10). Nikolov in attacco e Loeppky a muro fanno vedere che la Lube c’è (13-12).
Davyskiba e Buchegger replicano (15-12), ma il “problem solver” Nikolov rimette in carreggiata i suoi (15-15). Il miglior schiacciatore del Mondiale (7 punti nel set) si ripete dalla seconda linea per il primo vantaggio cuciniero (16-17). Sul 18-19 Giuliani completa il doppio cambio con Giraudo che raggiunge il neoentrato Ikhbayri, la Lube vola con il servizio di Bottolo, ma vanifica il potenziale +3 con un’invasione (19-20).
Gargiulo carica spinge (19-21), Ikhbayri e Davyskiba impattano (21-21). La Lube trova il break con l’ace di Loeppky (22-24), poi succede l’impensabile. Gli emiliani infilano un 4 a 0, con gli ultimi punti 3 firmati da Mati a muro (26-24).
I biancorossi stavano prendendosi il set con il servizio (4 ace a 1), Modena lo vince a muro (6 a 0). Nel terzo set la Lube trova un buon approccio (2-4) e prosegue a martellare con determinazione (7-9) trovando il +3 sull’invasione di Sanguinetti (11-8). L’ace di Boninfante frutta alla Lube un buon cuscinetto (13-17). Proprio la continuità al servizio dei marchigiani mette in difficoltà i gialli e permette a Loeppky di trovare il +5 con un diagonale ben assestato (15-19), mentre grazie a un errore dei padroni di casa il tabellone segna il massimo vantaggio esterno (16-22).
Dopo due ace di Sanguinetti la Valsa Group dimezza il divario (19-22). Finale più tranquillo del precedente per Balaso e compagni, che riaprono la partita su un errore degli uomini di Alberto Giuliani (20-25).
Un riscatto innescato dalla una ricezione costante e da un attacco più pimpante (55%), con una distribuzione equilibrata dei palloni. L’avvio di quarto set è di marca emiliana, con Davyskiba in attacco, Sanguinetti al servizio e Tizi-Oualou che si mette in proprio (6-1). Il calo di tensione civitanovese impone cambi in serie a Medei, Nikolov compreso, ma la Lube non trova più il filo del gioco (13-3), sbandamento molto simile a quello andato in scena mercoledì in Brianza. L’ace di Mati suona come una sentenza (16-4).
Con Nikolov di nuovo in campo e l’ace di Loeppky Civitanova prova a rientrare (18-8). I biancorossi incassano un rosso per proteste e cercano di limitare i danni nel finale, ma cedono 25-11 contro una squadra trascinata da 3.500 persone.
Valsa Group Modena - Cucine Lube Civitanova 3-1 (25-23, 26-24, 20-25, 25-11)
Valsa Group Modena: Tizi-Oualou 5, Davyskiba 15, Mati 9, Buchegger 10, Porro 10, Sanguinetti 13, Federici (L), Perry (L), Ikhbayri 3, Giraudo 0. N.E. Massari, Tauletta, Anzani, Bento. All. Giuliani.
Cucine Lube Civitanova: Boninfante 1, Bottolo 8, Gargiulo 4, Loeppky 14, Nikolov 20, Podrascanin 4, Bisotto (L), Orduna 0, Balaso (L), Hossein Khanzadeh 0, Kukartsev 0, Duflos-Rossi 0. N.E. D'Heer, Tenorio. All. Medei.
Arbitri: Curto e Verrascina.
Note: durata set 33’, 33’, 24’, 22’. Totale: 1h 52’. Modena: errori al servizio 22, ace 10, muri 15, attacco 49%, ricezione 36% (17%). Civitanova: errori al servizio 20, ace 7, muri 3, attacco 40%, ricezione 39% (26%). Spettatori: 3.500. MVP: Sanguinetti.
(Credit foto: Modena Volley)
Nella notte di ieri, i carabinieri della sezione radiomobile della Compagnia di Macerata sono intervenuti a Monte San Giusto in seguito a una segnalazione per una lite in ambito familiare. A chiedere aiuto sono state due donne presenti nell’abitazione: la compagna di un uomo di 31 anni e la madre di lei.
Quando i militari sono arrivati sul posto, hanno trovato nell’appartamento il 31enne - disoccupato e già noto alle forze dell’ordine - insieme alla compagna, al figlio minore della coppia e ai genitori della donna. Secondo quanto riferito, l’uomo, al culmine di una discussione nata per futili motivi, avrebbe minacciato le due donne e le avrebbe aggredite fisicamente utilizzando un coltello da cucina. In particolare, le avrebbe colpite al capo con la parte piatta della lama.
La madre della compagna ha riportato una vistosa ecchimosi al volto. Nonostante le ferite, entrambe le donne hanno rifiutato sia il trasporto al pronto soccorso per le cure mediche, sia la possibilità di essere accolte in una struttura protetta, come proposto dal personale sanitario del 118, intervenuto insieme ai carabinieri.
Al termine degli accertamenti, il 31enne è stato denunciato a piede libero all’autorità giudiziaria con l’accusa di percosse e minacce.
"Scrigno di biodiversità" è il sottotitolo della nuovissima edizione di "Le Terre del Tartufo", un viaggio enogastronomico alla riscoperta delle ricchezze del nostro territorio e di una delle sue più pregiate risorse, il fungo ipogeo che nasce all'ombra dei boschi e che può essere scovato solo dal fiuto di qualche abilissimo amico a quattro zampe e dagli esperti vanghetti dei cosiddetti "cavatori". Il tartufo, insomma, è un bene tanto raro, quanto prezioso, e a Pieve Torina lo si celebra con un evento che compie il suo quarto anniversario e che vedrà la piccola cittadina dell'entroterra marchigiano protagonista il 6, il 7, il 13 e il 14 dicembre.
Il giornalista Giocchino Bonsignore, ospite d'onore e mediatore dell'evento, ha definito il tartufo come prodotto identitario ma anche come decisivo elemento di coesione per un territorio ancora in fase di ripresa: "Si tratta di un bene immateriale, un bene che il terremoto non ci ha potuto sottrarre, un bene che è rimasto. Negli ultimi anni si è rafforzata sempre di più l'idea che il tartufo possa diventare una bandiera per la ricostruzione. Certo, c'è ancora molta strada da fare e il tartufo non risolverà tutti i problemi locali, ma io sono sicuro che ci darà una grande mano."
L'unicità di questo pregiatissimo fungo, come ha affermato il professore Andrea Spaterna dell'Università di Camerino, sta proprio nelle sue straordinarie caratteristiche organolettiche, caratteristiche che derivano da un contesto ambientale quasi completamente incontaminato, ma anche nella sua "irriproducibilità": "Il tartufo è un prodotto che nessuno può copiarci, perché le sue qualità sono il risultato di un'interazione con un contesto ambientale e territoriale all'interno del quale questo fungo ipogeo cresce e matura. L'Università di Camerino fa e farà sempre la sua parte, sia sul versante della formazione - basta ricordare il corso di laurea in scienze gastronomiche -, sia sul versante della ricerca, dimostrandosi ancora una volta l'Università non del territorio, ma per il territorio."
Il sindaco Alessandro Gentilucci ha parlato, a proposito di "Le terre del tartufo", di "ricostruzione immateriale che viaggia di fianco alla ricostruzione fisica e che proietta questi territori in un percorso rivolto al futuro, dando così ai giovani l'opportunità di restare, ma anche di ritornare." E di giovani ha voluto parlare anche Guido Castelli, Commissario straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione sisma 2016, sottolineando il ruolo centrale che, all'interno di una comunità, deve svolgere il "principio della restanza", ossia la volontà di rimanere nella propria terra: "Dobbiamo rappresentare i nostri ragazzi, in modo che se anche dovessero decidere legittimamente di andare in giro per il mondo spinti dalla curiosità di conoscere nuove culture, possano trovare dentro di sé il desiderio di tornare. E il desiderio di tornare c'è solo se il rapporto con il tuo luogo d'origine è positivo, è bello, è un archetipo."
Dal simpatico duo de Il doppiatore marchigiano, al divulgatore scientifico Francesco Broccolo, alcuni dei più conosciuti influencer marchigiani sono stati chiamati al rapporto per collaborare nella promozione dell'evento. "Si parla molto spesso del tartufo come alimento nutritivo, ma mai come essere vivente che ruota attorno a tutto il sistema che c'è, ad esempio, in un bosco. Oggi, quindi, parleremo della biodiversità che ruota attorno al tartufo, sia come pianta tartufigena, sia nel contributo che esso fornisce alle piante sotto cui nasce: c'è uno scambio vicendevole, quindi bisogna imparare a comprenderne il meccanismo per preservarlo al meglio in questo momento di cambiamenti climatici e ambientali."
Questo profumatissimo fungo ipogeo, dunque, non rappresenta soltanto un prodotto straordinarioda da proteggere e tramandare come bene immateriale del nostro territorio, ma costituisce anche il perno di una ripresa economica, turistica e sociale per i luoghi che sono stati devastati dal sisma; e gli appuntamenti con "Le terre del tartufo" si pongono proprio questo obiettivo: quello di valorizzare una ricchezza inestimabile che merita di essere messa in risalto.
L'evento, che si svolge nel Palazzetto dello sport di Pieve Torina, ospita diversi espositori, ognuno con le proprie tipicità: dai dolci, ai cosmetici, ai liquori. Immancabili, ovviamente, gli stand dedicati al tartufo, dal bianco al nero pregiato: una vera e propria officina di sapori - e di odori. Durante le giornate del 6 e del 7 dicembre si svolgeranno diversi eventi incentrati sulle varie declinazioni culinarie del fungo, dai laboratori e gli showcooking con chef stellati, fino al cibo di strada e alla pizza. Insomma, ce n'è per tutti gusti!
Oggi, sabato 6 dicembre, Loro Piceno ha vissuto una giornata di forte valore simbolico e istituzionale con l’inaugurazione del palazzo comunale dopo il lungo e complesso intervento di ristrutturazione post sisma. Alla cerimonia, molto partecipata, erano presenti numerosi sindaci del territorio, il commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli e il presidente dell’Unione Montana Monti Azzurri Gianpiero Feliciotti. Ad accogliere le autorità e i cittadini è stato il sindaco Robertino Paoloni che, con visibile commozione, ha restituito alla comunità la casa comunale completamente rinnovata, nel cuore del centro storico.
Dopo anni di delocalizzazione in un piano della scuola secondaria fuori dal centro, la sede municipale torna nella sua collocazione originaria, tra la chiesa di Santa Maria di Piazza e il Castello. Un ritorno che segna non solo la fine di un cantiere, ma anche un passaggio fondamentale nel percorso di rinascita del borgo. Il palazzo, eretto nel 1624 e ridisegnato nel 1780 dall’architetto Pietro Augustoni, è stato interessato da un intervento di riparazione dei danni e miglioramento sismico finanziato dalla Struttura commissariale sisma 2016 con un contributo complessivo di 1.506.200 euro. Il restauro è stato di tipo conservativo, privilegiando soluzioni poco invasive e rispettose dell’autenticità dell’edificio.
«La consegna di un edificio pubblico storico, restituito alla sua comunità più sicuro, più funzionale e pienamente adeguato dal punto di vista sismico, testimonia l’efficacia e la concretezza della ricostruzione in corso», ha dichiarato il commissario Guido Castelli, sottolineando come interventi di questo tipo riportino la vita nel cuore dei borghi. Castelli ha ricordato anche il valore istituzionale del rientro nel centro storico: «È qui che avevo lasciato il Comune di Loro Piceno quando, anni fa, da assessore regionale, mi confrontai con il sindaco Paoloni per trovare le soluzioni migliori affinché il centro storico tornasse a respirare anche dal punto di vista istituzionale. È un lavoro complesso su un palazzo antico, ma oggi vediamo un risultato concreto che documenta come la ricostruzione abbia preso il verso giusto».
Dal canto suo, il sindaco Paoloni ha rimarcato il forte significato simbolico del ritorno nella sede storica: «La cosa più importante è rientrare qui, nel centro storico. I nostri borghi, pur bellissimi, soffrono lo spopolamento, e riportare il Comune nel cuore del paese significa farlo rivivere. Non è un punto di ripartenza, ma una tappa fondamentale di un percorso che ci sta riportando alla piena ricostruzione dei nostri centri storici». Il primo cittadino ha voluto inoltre ricordare come il cammino che ha portato all’inaugurazione sia stato possibile grazie al lavoro di più figure istituzionali: «È un percorso che ha coinvolto due commissari, l’onorevole Giovanni Legnini prima e Guido Castelli poi, che sono stati davvero molto vicini alla nostra comunità». Paoloni ha anche sottolineato come, negli ultimi anni, vi sia stata una forte accelerazione sulla ricostruzione pubblica, che si è aggiunta a quella privata già ben avviata.
I lavori hanno interessato il ripristino della continuità muraria, il consolidamento delle volte in canna e gesso, la ricostruzione di porzioni della copertura, l’inserimento di cordoli e tramezzi strutturali, il rafforzamento del torrino e una profonda riorganizzazione funzionale degli spazi interni, con nuovi collegamenti, servizi igienici, impianti aggiornati e nuove finiture. Particolare cura è stata riservata al restauro degli affreschi presenti nella sala del Sindaco e nell’aula consiliare, riportati alla loro piena leggibilità. L’iter amministrativo si è chiuso con l’approvazione del progetto esecutivo nel novembre 2022, la concessione del contributo nel dicembre dello stesso anno e l’avvio dei lavori nel 2023, conclusi dopo una variante progettuale nell’agosto 2024.
Il presidente dell’Unione Montana Monti Azzurri Gianpiero Feliciotti ha evidenziato il valore territoriale dell’intervento: «Piano piano stiamo rimettendo in linea tutti i borghi. Oggi Loro Piceno ha la sua nuova casa comunale ed è un successo, perché con fiducia si riesce a riportare ogni paese nella sua giusta dimensione. Il Comune rappresenta la casa di tutti e dà il senso della sicurezza e della ripresa tanto attesa».
Il palazzo comunale rappresenta anche uno scrigno di tesori d’arte. Nella Sala Consiliare sono conservati il ritratto del cardinale Giuseppe Mori, quello di Padre Donato Camacci, una serie di ritratti dei cardinali protettori della comunità dal XVI al XIX secolo, un antico leggio dei Cappuccini, un lampadario in cristallo dell’Ottocento e un importante nucleo di panche lignee tra XVII e XVIII secolo. Lo studio del Sindaco custodisce invece una Madonna con Bambino in terracotta invetriata della scuola di Andrea della Robbia, specchiere artistiche tra Settecento e Ottocento, un inginocchiatoio del Seicento, un dipinto di San Giorgio e il Drago e un tavolo ligneo in marmo verde del XVIII secolo. Due opere, ancora temporaneamente esposte nella chiesa di Santa Maria di Piazza, torneranno prossimamente nella loro sede originaria quando vi saranno le condizioni ideali per la conservazione.
Di grande valore anche l’archivio storico comunale, con documenti che risalgono ai primi del XIII secolo, tra cui registri, catasti e una preziosa trascrizione in caratteri gotici di un’iscrizione bronzea di epoca romana legata alla figura di Valerio Arunzio, inviato dall’imperatore Augusto per restaurare una fortificazione già esistente a Loro Piceno.
L’inaugurazione del palazzo comunale si inserisce in un quadro di ricostruzione molto avanzato per Loro Piceno. Oltre il 70 per cento delle pratiche di ricostruzione privata ha già portato all’apertura dei cantieri e più della metà degli interventi è conclusa, con un importo liquidato che sfiora i 30 milioni di euro. Anche la ricostruzione pubblica è in pieno sviluppo, con numerose opere tra cantieri avviati, conclusi e in progettazione. Oggi, con il ritorno del Municipio nel suo centro storico, la comunità di Loro Piceno compie un altro passo concreto verso il pieno recupero della propria identità urbana, civile e istituzionale.
La capolista Aurora Treia fa visita alla Palmense nel match clou del quattordicesimo turno del Girone B di Promozione. La Palmense, rinvigorita dalla cura Nocera, ha conquistato dieci punti nelle ultime quatto giornate dimostrando di essere squadra coesa e ritrovata. L’Aurora Treia capolista, ancora imbattuta, lascia l’influenzato Ballanti in panchina per Orlietti. In attacco Mister Ricci schiera il tridente composto da Cirrottola, Borrelli e Mazzoni.
PRIMO TEMPO
Parte bene l’Aurora che prova ad imporre il proprio gioco sin dalle prime battute.
Al 7’, Mazzoni carica il sinistro e la sfera manca di pochi centimetri il bersaglio.
I rivieraschi iniziano a prendere le misure agli avversari e si fanno pericolosi due minuti più tardi: Cuccù manda alto di poco dopo essersi ricavato lo spazio per calciare dal limite dell’area.
I cucinieri crescono e si affidano alla velocità di Cirrottola che spedisce fuori dopo essersi involato verso la porta avversaria.
Nel giro di pochi minuti l’Aurora crea una doppia occasione con Guzzini ma per il colosso biancorosso la porta è letteralmente stregata.
Nel finale di frazione, Cuccù fa tremare la traversa tramite una conclusione potente.
SECONDO TEMPO
La ripresa si apre nel segno della Palmense: Cuccù si rende ancora protagonista di un buon gesto tecnico ma Testa salva la propria porta con un intervento fenomenale.
Lo stesso Testa si rende ancora protagonista di un salvataggio provvidenziale al 67’ negando a Cappella la gioia del goal.
Il vantaggio rivierasco si concretizza al 68’: Aliffi insacca all’angolino con uno stacco imperioso da buona posizione.
La capolista non ci sta e reagisce prontamente con Orlietti che serve la sponda a Melchiorri ma il pallone termina tra le mani di Tiberi.
È però solo questione di attimi prima di assistere al pari biancorosso: Melchiorri trova il suo secondo centro stagionale sorprendendo Tiberi di testa.
In pieno recupero c’è tempo per assistere alla fondamentale parata di Tiberi che neutralizza sul tentativo di Cirrottola.
Secondo pari consecutivo per l’Aurora Treia che resta in vetta ma vede ridursi il vantaggio sulle inseguitrici. Quinto risultato utile consecutivo per la Palmense di Mister Nocera ancora più vicina alla zona playoff.
PALMENSE FM: Tiberi, Fuglini, Gregonelli, Haxhiu, Silenzi (14’ Cappella), Aliffi, (74’ De Carolis), Nazziconi F, Ruggeri, Zira (65’ Malavolta), Cuccù (82’ Ameli), Nazziconi M (84’ Mancini M). A disposizione: Renzi, Bucci, Basili, Ruotolo. Allenatore: Francesco Nocera.
AURORA TREIA: Testa, Calamita, Tavoni, Bonifazi (72’ Guglielmo), Orlietti, Bartolini, Gabrielli (65’ Chornopyshchuk), Guzzini (65’ Melchiorri), Cirrottola, Borrelli, Mazzoni.
A disposizione: Giachetta, Dominino, Giuliodori, Ballanti, Zeqiri, Cacciamani.
Allenatore: Simone Ricci.
MARCATORI: Aliffi 68’, Melchiorri 84’.
ARBITRO: Romolo Bartomioli – Sezione di Pesaro.
ASSISTENTI: Antonio Raiola – Sezione di Jesi; Serena Mercuri – Sezione di Fermo.
NOTE: ammoniti Gregonelli, Cuccù, De Carolis e Mazzoni, espulso Francesco Nocera (dalla panchina), buona cornice di pubblico allo stadio “Stanghetta” di Marina Palmense.
Un tappeto di luminarie stellate sovrasta la nuova Piazza Matteotti di Potenza Picena: l'opera è stata inaugurata ufficialmente oggi, sabato 6 dicembre 2025, alla presenza delle cariche locali, tra cui il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. In apertura di cerimonia hanno risuonato i versi della poesia “O Mondesando mia” di Giovanni Pastocchi, letta dal nipote Riccardo Pastocchi.
“Restituiamo alla Città un luogo davvero rinnovato. – ha detto il sindaco, Noemi Tartabini, nel corso della cerimonia – Avevamo una piazza fatta di asfalto, utilizzata quasi esclusivamente come parcheggio, con la fontana, elemento ornamentale, che fungeva da rotatoria. Il nostro borgo meritava molto di più. La riqualificazione di questo luogo è sempre stata tra le priorità dei nostri due mandati. Nel progetto di rinnovamento abbiamo voluto prevedere un'area pedonale per rendere la nostra piazza davvero viva. Quando, nei giorni scorsi, sono arrivati i primi arredi, abbiamo percepito la voglia della cittadinanza di fare proprio questo spazio: ho visto anziani, famiglie, bambini sostare, correre, giocare. Eravamo consapevoli di non poter pedonalizzare completamente l'area, come è accaduto in alcuni Comuni limitrofi: la nostra Città necessita di parcheggi. Ma così facendo abbiamo raggiunto il giusto compromesso: una parte pedonale e una carrabile con la presenza di stalli per la sosta. Sono stati inoltre rifatti i sottoservizi e la pavimentazione, sono stati rinnovati gli arredi, cambiati gli alberi, aggiunte delle vasche di fiori ed è stato ampliato il numero dei corpi illuminanti”.
La realizzazione dell'opera è stata in parte finanziata con i fondi del Piano di Rigenerazione Urbana. “Abbiamo intercettato una parte delle risorse necessarie partecipando al bando ministeriale. Questo è solo il primo tassello di una rigenerazione più ampia del centro storico. È infatti in corso la riqualificazione della Torre Civica ed è prevista quella di altri palazzi storici di proprietà del Comune. Ringrazio davvero di cuore tutti coloro che hanno reso possibile, con il loro impegno quotidiano, il raggiungimento di questo primo importante obiettivo: amministratori, tecnici e dipendenti comunali. E un ringraziamento ai commercianti e ai cittadini, che hanno avuto la pazienza di sostenere un cantiere così impattante. A tutti, davvero, grazie”.
L'iniziativa di oggi, promossa dall'Amministrazione Comunale in collaborazione con la Pro Loco di Potenza Picena e con i commercianti di Piazza Matteotti, ha visto anche l'accensione delle luminarie e la partenza ufficiale del calendario degli eventi natalizi. Presenti alla manifestazione anche la Banda Cittadina e la Corale S. Stefano. In occasione dell'inaugurazione della nuova piazza è stata inoltre allestita una mostra fotografica con scatti dell'agorà potentina dell'Ottocento ad oggi a cura del FotoClub Potenza Picena.
La strenna natalizia, promossa e organizzata dalla Linotype quest'anno è rappresentata da una shopping bag con lo slogan che invita a vivere ed esplorare la città di Tolentino. Questa l'iniziativa del 2025 che unisce sinergie private a scopi sociali benefici presentata questa mattina, 6 dicembre. Presenti alla conferenza stampa, coordinata da Solidea Vitali, il titolare della Linotype,Gionata Del Pupo, il presidente della Pro Loco Tct, Edoardo Mattioli e don Oscar Mwansa."È sempre un lavoro di squadra, reso possibile grazie alla collaborazione della Pro Loco Tolentino Cultura e Turismo e degli sponsor privati che condividono gli obiettivi dell'iniziativa" dichiara Gionata Del Pupo, titolare della storica tipografia. Lizzie e Ilaria Capenti hanno contribuito con disegni e grafiche.Le idee della Linotype nascono per promuovere Tolentino e raccogliere fondi da destinare a associazioni o realtà che contribuiscono a livello sociale e umano sul nostro territorio.Quest'anno il ricavato verrà devoluto all'oratorio Don Bosco di Tolentino. Gratitudine nelle parole di Don Oscar che ha ricordato quanto sia importante mantenere viva una realtà come l'oratorio per i giovani.La shopping bag potrà essere acquistata alla Linotype in via Gramsci, e nella sede della Pro Loco Tct, via della Pace.
Taglio del nastro, in via Collio 9, per il nuovo Spazio Snoezelen, una struttura all’avanguardia dedicata al supporto e al benessere delle persone con fragilità cognitive, sensoriali o relazionali.
L’iniziativa è il risultato di una sinergia virtuosa tra la Città di San Severino Marche, l’Unione Montana Potenza Esino Musone, l'Ambito Territoriale Sociale n. 17 e il Gal Sibilla. All'evento hanno partecipato autorità civili, religiose e militari, sottolineando l'importanza strategica del progetto per l'intero territorio.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha aperto la cerimonia, sottolineando il valore simbolico e operativo della nuova struttura: “Lo Spazio Snoezelen è una 'stanza magica' per la nostra comunità e per l’intero Ambito Territoriale Sociale. Questa struttura, in un’area strategica che abbiamo messo a disposizione accanto al nostro Istituto Comprensivo 'Tacchi Venturi', rappresenta la felice conclusione di un progetto realizzato grazie a una sinergia virtuosa tra enti che dà seguito alle altre iniziative intraprese in questa direzione, come l’inaugurazione della nuova sede del Centro socio educativo riabilitativo diurno 'Il Girasole' e gli spazi destinati al progetto 'Dopo di Noi'. Il concetto Snoezelen nasce in Olanda negli anni Settanta e si basa sulla stimolazione multisensoriale controllata. È un ambiente fisico strutturato – con luci colorate, tubi a bolle, suoni calibrati e materiali tattili – per coinvolgere tutti i sensi in modo mirato e non invasivo. Questo spazio sarà dedicato a favorire il rilassamento, il benessere, l'attenzione e la comunicazione nelle persone con fragilità cognitive, sensoriali o relazionali. Inaugurare questo Spazio significa per San Severino Marche e per le altre realtà dell’Ambito Territoriale Sociale confermare la propria vocazione di realtà inclusive e solidali”.
Il presidente dell'Unione Montana Potenza Esino Musone e sindaco di Matelica, Denis Cingolani, ha evidenziato il carattere innovativo della struttura: “Con questa inaugurazione arriva a conclusione un progetto che è partito diversi anni fa. E’ una struttura unica, una struttura che nella nostra provincia è la prima che viene inaugurata e che ora viene messa a disposizione di tutti i Comuni del nostro Ambito Territoriale Sociale. Inclusione, comunità e soprattutto condivisione sono quei temi che l'Unione Montana sta cercando di portare avanti ormai da tantissimi anni e che stanno pian piano giungendo a coronamento”.
Il coordinatore dell'Ambito Territoriale Sociale 17,Valerio Valeriani, ha illustrato la valenza scientifica e sociale del progetto: “Questa è un po' una sfida perché è una struttura che si può prestare per tantissimi utilizzi diversi. Abbiamo capito che abbiamo la necessità di consentire l'espansione, di consentire soprattutto a persone fragili di esplorare degli spazi in maniera autonoma, in maniera libera, aiutando ad imparare la gestione delle emozioni. Questa struttura nasce proprio con questa peculiarità, perché pensiamo di utilizzarla non solo per disabilità, ma per minori in difficoltà, per la salute mentale, per i servizi di sollievo, per le demenze. Il benessere delle persone è fortemente legato ai contesti e agli ambienti: la possibilità di stare alcune ore in ambiente green aumenta il recupero del benessere in maniera grandissima, come ci dicono gli esperti”.
L'Arcivescovo di Camerino - San Severino Marche, Fabriano e Matelica, monsignor Francesco Massara, ha benedetto il nuovo spazio: “In una società che vive di egoismo, pensare al sociale, pensare soprattutto alla fragilità e a quel 'Dopo di Noi' cui accennava il sindaco è una cosa molto importante. Riscoprire la bellezza anche dei sensi, e noi abbiamo perso anche il tatto e i sentimenti, aiuta moltissimo. Veramente che questo Centro possa essere allora un punto di incontro naturalmente per San Severino Marche ma anche per tutto il territorio”.
Il consigliere regionale Renzo Marinelli ha concluso ribadendo l'impegno istituzionale della Regione Marche: “Stiamo facendo molto sul sociale, secondo me sul sociale non è mai abbastanza quello che facciamo ma stiamo tracciando una strada. Questa stanza magica, che è accessibile a tutti, è un passo in avanti per andare incontro a quelle che sono le esigenze di coloro che hanno il diritto a non avere problemi. È l'unica struttura del genere nella provincia di Macerata, quindi anche nelle aree interne possiamo fare ed avere cose che altri non hanno”.
Alla cerimonia hanno partecipato numerosi esponenti istituzionali e partner del progetto, tra cui il direttore del Gal Sibilla, Stefano Giustozzi, il sindaco di Apiro, Ubaldo Scuppa, l'assessore comunale di Castelraimondo, Ilenia Cittadini, e il rappresentante dell'azienda LudoVico di Bologna che ha allestito lo Spazio Snoezelen, Andrea Spadaccini.
Presenti anche gli assessori comunali Sara Clorinda Bianchi, Jacopo Orlandani, Paolo Paoloni, Michela Pezzanesi, la consigliera comunale Alessandra Aronne, i dirigenti scolastici dell'Istituto comprensivo "Tacchi Venturi", Catia Scattolini, e dell'Istituto Tecnico Tecnologico Statale "Eustachio Divini", Sandro Luciani, con una rappresentanza di alunni e studenti.
All’evento anche il comandante della Compagnia Carabinieri di Tolentino, maggiore Giulia Maggi, e della Polizia Locale, vice commissario Adriano Bizzarri, il coordinatore del gruppo comunale di Protezione Civile, Dino Marinelli, e i professionisti dell'Area Tecnica del Comune.
Grande serata di festa e passione rossonera per il Milan Club Castelfidardo, che da ben 36 anni riunisce i tifosi del Milan nelle Marche. Il sodalizio, uno dei più attivi della regione, ha celebrato il Santo Natale e la sua lunga storia venerdì 5 dicembre 2025 con una Cena di Gala esclusiva presso il ristorante Nettuno di Porto Potenza Picena.
L'evento ha visto la partecipazione straordinaria di un ospite d'onore d'eccezione: Gianni Rivera, la leggenda del Milan e il primo Pallone d'oro italiano.
La serata è stata arricchita da un momento culturale di grande rilievo: il noto giornalista del Corriere della Sera, Massimo M. Veronese, ha intervistato la bandiera rossonera, regalando ai tantissimi soci presenti aneddoti e riflessioni sulla storia del club e del calcio italiano.
La Cena di Gala ha sottolineato l'importanza del club nel panorama del tifo organizzato, con la presenza dei delegati regionali e provinciali dell'Associazione Italiana Milan Clubs, intervenuti da ogni parte delle Marche.
Il Milan Club Castelfidardo non è solo una realtà longeva, ma un vero e proprio punto di aggregazione sociale. Il club, che segue fedelmente ogni partita del Milan in casa e in trasferta, è riconoscibile a San Siro grazie al suo striscione storico.
A ogni match, i soci si ritrovano nell' attrezzata sede di Castelfidardo, dotata di ben tre sale con maxischermo, riunendo famiglie, donne e bambini in nome della comune passione rossonera.
Non è solo un’inaugurazione commerciale, ma un forte messaggio di ripartenza e fiducia nell’entroterra maceratese. Caldarola ha celebrato questa mattina l'apertura della nuova e più ampia sede del supermercato Coal, un evento che il sindaco Giuseppe Fabbroni ha definito "la più grande inaugurazione dell’anno per Caldarola".
Alla cerimonia, che si è svolta alla presenza del direttore marketing Coal, Marco Cortucci, e del parroco, la soddisfazione era palpabile. La festa rappresenta, infatti, un significativo investimento in un territorio che lotta contro lo spopolamento e porta ancora i segni del sisma.
La nuova struttura è notevolmente più ampia e moderna rispetto alla precedente, garantendo un servizio essenziale non solo ai residenti di Caldarola, ma anche agli abitanti dei Comuni limitrofi. Questo presidio di prossimità assume un valore cruciale soprattutto per le persone più fragili, in particolare gli anziani, garantendo loro autonomia, dignità e qualità della vita senza dover affrontare lunghi spostamenti verso le grandi città.
La scelta di investire a Caldarola è stata fatta dalla famiglia Scarpacci di Belforte del Chienti, che ha deciso di ampliare i propri orizzonti restando saldamente radicata nella propria comunità.
Il sindaco Fabbroni ha voluto ringraziare la famiglia Scarpacci per la determinazione, sottolineando come l’investimento sia un tassello fondamentale per la ripresa: «Ringrazio la famiglia Scarpacci per aver investito nel nostro paese e per aver dato a Caldarola un servizio all’altezza di una città più grande. Questo significa rendere Caldarola sempre più attrattiva. È importante vedere che si continua a investire qui, perché significa che ricostruire serve».
L'apertura del nuovo supermercato si inserisce in un anno di fermento commerciale per il borgo, che nel 2025 ha visto l'inaugurazione di altre attività significative, come il nuovo centro estetico di Valentina Zacconi, la palestra di personal training Forma (fondata dal giovane Francesco Gentili) e il completo restyling degli showroom Lube e Creo Cucine, rafforzando il ruolo di Caldarola come polo commerciale di riferimento per l'intera area.
Nella mattinata di oggi, il sindaco di Pollenza Mauro Romoli e la vicesindaco Antonella Menichelli hanno portato i saluti e gli auguri dell’intera comunità alla neocentenaria pollentina Fulvia Colotti, che ha spento 100 candeline. Il suo sorriso, decennio dopo decennio, si è arricchito di maturità e saggezza, ma anche della premurosa tenerezza del suo essere mamma e nonna.
“Oggi è una giornata storica per la nostra comunità – dichiara il sindaco Mauro Romoli – dobbiamo essere orgogliosi e consapevoli che la sua testimonianza di vita custodisce i sani valori della vita. Alla Concittadina Fulvia ho voluto porgere a nome mio personale, dell’Amministrazione Comunale e di tutta la comunità, i migliori auguri per il raggiungimento di questo splendido traguardo dei 100 anni.”
La signora Fulvia ha festeggiato presso la Residenza Protetta di Pollenza circondata dall’affetto dei familiari che si sono ritrovati per festeggiarla.
MACERATA - Disagi alla circolazione e nella frazione di Villa Potenza, dove in tarda mattinata un tratto della provinciale 77 è stato chiuso al traffico in entrambe le direzioni a causa di una fuga di gas.
L'incidente è avvenuto intorno alle ore 11:30, quando una ditta impegnata in lavori di trivellazione ha accidentalmente danneggiato una tubazione del metano all’altezza del chilometro 95. Il danno alla condotta ha richiesto l'immediato isolamento del ponte per garantire la sicurezza.
Sul posto sono intervenuti prontamente i Vigili del fuoco di Macerata, che hanno delimitato l’area interessata e, utilizzando strumenti per il rilevamento gas, hanno effettuato controlli nelle abitazioni vicine al punto di rottura. Non si è resa necessaria l’evacuazione di alcun edificio.
La chiusura della Provinciale 77 è in corso per consentire l'intervento urgente di riparazione da parte della società di gestione della rete del gas. Il blocco del traffico ha richiesto l'immediata deviazione sulla viabilità alternativa.
Sul posto, oltre ai Vigili del fuoco, sono presenti le squadre dell’Anas, le forze dell’ordine e la Polizia locale per gestire il flusso dei veicoli e per assicurare la riapertura del tratto stradale nel più breve tempo possibile.
L'intervento è ancora in fase di svolgimento.
+++AGGIORNAMENTO+++
L'emergenza è rientrata: il ponte Pertini riaprirà martedì 9 dicembre. L'uscita dalla frazione era stata interdetta per consentire ai Vigili del Fuoco di completare gli essenziali lavori di messa in sicurezza della struttura
Serata di alta tensione quella di ieri a Tolentino, teatro di un inseguimento da cardiopalma terminato con un violento impatto e la fuga a piedi dei malviventi. Una vera e propria "scena da film" che ha messo in allarme i residenti poco prima delle 20:30.
La vicenda ha avuto inizio a Caldarola, in seguito a un furto in abitazione. Una pattuglia dei Carabinieri della Compagnia di Tolentino, impegnata in un servizio di controllo mirato al contrasto dei furti, è riuscita a intercettare una Volvo sospetta. L'auto, grazie a un riscontro sulla targa, è risultata essere un mezzo più volte segnalato in zona e collegato ai recenti "colpi a raffica" nelle case del territorio.
È scattato immediatamente l’inseguimento, che ha condotto i due veicoli – quello dell’Arma a sirene spiegate – da Caldarola fino in via Nazionale a Tolentino. La folle corsa, che ha generato un rapido "tam tam" tra i cittadini, ha visto i malviventi tentare ogni manovra pur di eludere il controllo.
Usciti dalla superstrada e rientrati in città, i ladri a bordo della Volvo hanno tentato una disperata manovra, imboccando una strada contromano per evitare di essere bloccati dalla pattuglia. Questo tentativo si è concluso con un violento schianto contro l'auto dei Carabinieri.
L’impatto è stato molto violento; l'urto e le sgommate hanno portato molti residenti a pensare, nei momenti concitati, che si trattasse addirittura di una sparatoria. Dopo l'urto, i due occupanti della Volvo sono usciti dall'abitacolo e si sono dati alla fuga a piedi, dileguandosi rapidamente nei campi limitrofi.
I due carabinieri coinvolti nell’inseguimento sono illesi e non hanno avuto bisogno di cure mediche. Sul posto sono intervenuti per i rilievi gli agenti della Polizia stradale di Macerata, e la scena è stata gestita dal maggiore Giulia Maggi, comandante della Compagnia di Tolentino, e dal colonnello Massimiliano Mengasini, comandante del reparto operativo di Macerata.
Le indagini proseguono senza sosta e la caccia ai ladri in fuga è aperta.
La magia delle feste si accende sulle frequenze di Radio Subasio con un cast stellare e un tocco di eccellenza marchigiana. La nuova canzone natalizia, intitolata “Natale per tutti”, destinata a diventare la colonna sonora di questo dicembre, vede alla produzione e composizione un trio di hit-maker tra cui spicca il nome del morrovallese Piero Romitelli, insieme al fermano Emilio Munda e Marco Colavecchio.
Il brano è interpretato da quattro voci iconiche e amate della musica italiana: Fiorella Mannoia, Ermal Meta, Noemi e Sal Da Vinci. Il team di autori, compositori e producer, che vanta un percorso costellato di successi – incluse sei partecipazioni al Festival di Sanremo con tre podi e collaborazioni con artisti del calibro di Eros Ramazzotti, Loredana Bertè, Marco Mengoni e Il Volo – rinnova così la sua collaborazione con Radio Subasio, curando anche il mix e il mastering del progetto.
“Siamo onorati di aver prodotto ancora una volta la canzone di Natale di Radio Subasio, lavorando con artisti di straordinaria sensibilità e professionalità” – hanno dichiarato i produttori. – “Ogni parte del brano è stata pensata sulle caratteristiche vocali dei singoli interpreti, affinché ciascuno potesse esprimere al meglio la propria identità artistica. La loro immediata adesione al progetto è un gesto che abbiamo profondamente apprezzato”.
L’inedito “Natale per tutti” è nato da un’idea congiunta di Emilio Munda, Marco Colavecchio e Piero Romitelli, sviluppata poi in stretta collaborazione con Beppe Cuva, direttore di Radio Subasio. Un ringraziamento speciale è stato rivolto anche ai bambini Michelangelo Munda, Leonardo Munda, Matilde Amici e Mattia Tantalocco,"per il loro prezioso contributo alle registrazioni, aggiungendo un tocco di autentica magia natalizia al brano".