La città di Civitanova Marche è stata insignita del titolo di Città Ciclistica dell’Anno dal Comitato Provinciale di Macerata della Federazione Ciclistica Italiana. Le motivazioni di questo riconoscimento sono molteplici e tutte collegate alla valorizzazione della bicicletta nei suoi aspetti sportivi, turistici e di mobilità quotidiana.
Il Comitato ha premiato la città di Civitanova Marche per diversi motivi. Tra questi, la presenza della società ciclistica ASD CAM Futuro, realtà di spicco nel panorama sportivo regionale e nazionale, premiata come società che organizza il maggior numero di gare a carattere nazionale. È stato inoltre riconosciuto l’impegno del Comune di Civitanova Marchenello sviluppo della Ciclovia Adriatica, con particolare attenzione al collegamento tra Porto Potenza Picena e Civitanova, un’infrastruttura strategica per la mobilità ciclabile e il turismo sostenibile. Un altro elemento determinante è la costante promozione della mobilità sostenibile, attraverso iniziative rivolte alla diffusione dell’uso della bicicletta nella vita quotidiana, così come la collaborazione con la Federazione Ciclistica Italiana, che rappresenta un prezioso supporto nella promozione dello sport ciclistico, nella crescita culturale legata all’uso della bici e nella costruzione di una rete di progetti e buone pratiche a livello locale.
Questo riconoscimento sottolinea l’impegno di Civitanova Marche nel rendere la bicicletta un elemento centrale dello sport, del turismo e della qualità della vita cittadina.
«Essere riconosciuti come Città Ciclistica dell’Anno – dichiara Roberta Belletti, Assessore alla Mobilità Sostenibile – è un risultato importante, che valorizza il lavoro condiviso tra amministrazione, associazioni e realtà sportive del territorio. È un premio che conferma una visione chiara: promuovere l’uso della bicicletta significa investire in salute, sostenibilità e qualità urbana. Ringrazio la Federazione Ciclistica Italiana per l’attenzione riservata a Civitanova e tutti coloro che ogni giorno, con passione, rendono possibile questo percorso».
Camerino ha vissuto una mattinata di particolare rilievo istituzionale e sociale con l’inaugurazione della nuova sede della Fondazione Casa Amica, la casa di riposo della città donata dalla Croce Rossa Italiana, e con il taglio del nastro della rinnovata sede CRI cittadina. All’evento hanno preso parte il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli, il presidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui, il presidente della Fondazione Casa Amica Angelo Montaruli, la vicepresidente nazionale della Croce Rossa Italiana Debora Diodati, il presidente del Comitato CRI di Camerino Gianfranco Broglia e l’arcivescovo di Camerino-San Severino Marche Francesco Massara.
La nuova sede della Fondazione Casa Amica rappresenta un traguardo molto importante per Camerino, che può ora contare su una struttura moderna e dignitosa dedicata all’assistenza agli anziani. Il progetto, avviato nel 2022, ha comportato lavori per un investimento complessivo di circa 2,5 milioni di euro e consentirà di accogliere 35 ospiti, offrendo spazi adeguati e servizi pensati per garantire qualità della vita.
Nel corso della mattinata si è svolta anche l’inaugurazione della sede della Croce Rossa Italiana di Camerino, in via Leopardi, al termine degli interventi di riqualificazione energetica. La struttura è stata ufficialmente riconsegnata alla comunità insieme a tre nuove autoambulanze, che rafforzeranno in modo significativo la capacità di risposta sanitaria ed emergenziale del territorio.
“L’inaugurazione di questa mattina della nuova struttura destinata a casa di riposo, donata alla Croce Rossa Italiana, è sicuramente un passo importante che chiude un 2025 ricco di opere destinate a quelle generazioni che rappresentano il futuro, il presente e le radici della nostra comunità – spiega il sindaco Roberto Lucarelli –. Non posso non ricordare che a maggio abbiamo inaugurato la nuova scuola Betti e oggi, con la nuova sede della Fondazione Casa Amica, andiamo finalmente a dare una sistemazione adeguata ai nostri nonni, ai nostri anziani, che sono un valore fondamentale e le vere radici della nostra città”.
“È stata una giornata molto partecipata, con tante istituzioni e tante persone che hanno voluto visitare la nuova struttura. Questo è il segno evidente che si tratta di un’opera attesa dalla comunità da tantissimi anni, addirittura dal terremoto del 1997: un’attesa durata quasi trent’anni che oggi trova finalmente compimento. Il mio ringraziamento va a tutti coloro che erano presenti, a partire dal presidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui, al presidente della Fondazione Casa Amica Angelo Montaruli e a tutto il consiglio di amministrazione”.
“Un grazie particolare a Sua Eccellenza monsignor Francesco Massara, che con la sua benedizione e il suo intervento ha ricordato l’importanza profonda di questa giornata. Ringrazio inoltre il Comitato locale della Croce Rossa di Camerino, rappresentato dal presidente Gianfranco Broglia. Il grazie più grande va però a chi ha voluto fortemente la realizzazione di questa struttura, ossia la Croce Rossa Italiana. Grazie alla vicepresidente nazionale Debora Diodati, presente oggi a Camerino, ma anche al presidente nazionale Rosario Maria Gianluca Valastro, che in questi mesi ha dimostrato una costante attenzione e una presenza concreta, dando un segnale forte della vicinanza della Croce Rossa Italiana ai territori più colpiti dal sisma”.
“Questa struttura va verso quella che è la ricostruzione della città, che sta vedendo mese dopo mese i suoi frutti grazie all’operato del Commissario straordinario Guido Castelli, che in stretta collaborazione con l’amministrazione sta portando importanti risultati. Inoltre è una delle tante donazioni che la Croce Rossa Italiana ha fatto alla città di Camerino: basti ricordare che nel 2020 donò anche una parte del campus dell’Università, a testimonianza di una solidarietà autentica e continua”.
“Da mercoledì prossimo prenderà avvio il nuovo percorso della casa di riposo, con il trasferimento dei venticinque ospiti attualmente accolti negli appartamenti a Le Mosse, per arrivare progressivamente a una residenzialità complessiva di trentacinque posti. Un ringraziamento finale va a tutte le imprese e ai professionisti che hanno contribuito alla realizzazione di questa importante opera e, soprattutto, alle operatrici e agli operatori che nei prossimi giorni inizieranno il loro lavoro: sono certo che sapranno garantire un servizio di eccellenza in una struttura che rappresenta un vero motivo di orgoglio per tutta la comunità”.
“Quella di oggi è stata una giornata importante – dichiara il presidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui –. È stata inaugurata la nuova casa di riposo Casa Amica, una donazione della Croce Rossa Nazionale grazie all’impegno dell’allora presidente nazionale Francesco Rocca e del presidente della Croce Rossa locale Gianfranco Broglia. Un risultato che si è potuto concretizzare anche attraverso un’attività estremamente significativa portata avanti dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Roberto Lucarelli”.
“Si tratta di un intervento fondamentale per la ricostruzione sociale e culturale di questi territori, che sono ripartiti grazie a interventi delle istituzioni rivolti alle diverse fasce di età. Dopo l’inaugurazione della scuola, opera di grande rilievo a livello regionale e del cratere sismico, oggi quella della casa di riposo. Per questo ringrazio la Croce Rossa, l’amministrazione comunale e il sindaco Lucarelli, la Fondazione Casa Amica, guidata dal presidente Angelo Montaruli, che garantisce competenza e una guida solida per la quotidianità rivolta ai nostri anziani”.
In un’epoca segnata dal ritorno di nazionalismi e pericolosi rigurgiti neofascisti, ideologie che sembravano appartenere ormai al passato, si è levato un forte segnale di unità dal Maceratese. Con lo spirito di un vero e proprio "presidio di memoria e democrazia", si è tenuto ieri sera, nella splendida cornice del Teatro delle Logge di Montecosaro, l'evento “Resistenti per Costituzione”.
La serata, allietata dall'intrattenimento musicale del gruppo folk Sambene, ha sancito ufficialmente la fusione delle sezioni ANPI di Civitanova e Montecosaro, che hanno scelto di unire le forze in un momento storico che, come sottolineato dai relatori, tende alla divisione.
Ad aprire la parte istituzionale, moderata da Claudio Ricci, sono stati il presidente dell'ANPI Civitanova, Francesco Peroni, il presidente provinciale ANPI, Francesco Rocchetti, e la sindaca di Montecosaro, Lorella Cardinali. Tutti hanno rimarcato come l'unione delle due sezioni rappresenti "un atto politico e morale fondamentale per contrastare le derive antidemocratiche e diffondere i valori della Resistenza tra le nuove generazioni".
Il momento più emozionante della serata è stato dedicato alle testimonianze dirette. Il pubblico ha ascoltato la storia di Giuseppe Cerquetti, 97enne civitanovese (membro dell'Anpi), sfollato a Montecosaro durante la Seconda Guerra Mondiale.
"Volevo entrare nella banda di mio fratello, ma lui si oppose perché ero troppo giovane” , ha raccontato Cerquetti, che divenne così una preziosa staffetta partigiana.
Il suo ruolo fu cruciale: curava i collegamenti tra le formazioni, trasmetteva direttive, e provvedeva al rifornimento di beni e munizioni. Ha ricordato l'espediente di issare una bandiera bianca in punti strategici per segnalare l'arrivo dei tedeschi e la grande paura provata durante il trasporto clandestino di armi.
Successivamente, Gabriella Macellari, insegnante e scrittrice, ha reso omaggio alla figura del padre, Umberto Macellari, un "maresciallo partigiano", arricchendo il quadro della Resistenza locale.
La serata è proseguita con l'approfondimento storico a cura di Roberto Lucioli e Simone Massaccesi dell'Istituto Storico delle Marche. I due studiosi hanno presentato il loro ultimo lavoro, “Chiedilo alla libertà”, sulla storia delle bande partigiane nelle Marche.
Gli autori hanno evidenziato il valore inestimabile dell’esperienza partigiana non solo in termini militari, ma soprattutto come scuola di democrazia. Moltissimi giovani, pur mossi inizialmente da un "istinto ribellistico" contro il fascismo repubblicano, furono alfabetizzati alla politica, spogliati delle "scorie tossiche della dittatura" e forniti dei rudimenti della cultura democratica.
Un ricordo è stato dedicato anche al comandante partigiano Emanuele Lena, detto Acciaio, siciliano di origine, che operò nel Maceratese, in particolare nella zona di Tolentino, a capo del Gruppo 201.
Infine, l’avvocato Roberto Gaetani ha omaggiato la figura del poeta dialettale marchigiano Arnoldo Ciarocchi.
In chiusura, dopo aver ribadito che l'obiettivo della neonata sezione unificata è "essere un presidio e diffondere i valori della Resistenza", il presidente provinciale Francesco Rocchetti non ha mancato di lanciare una critica diretta: "Questa serata vuole fare da contraltare anche al festival 'Letture Maceratesi' di Macerata, che tanto ha fatto discutere in questi giorni".
(E.L.)
Con due eventi distinti è stato festeggiato il trentennale del CentroArancia: sono stati intitolati i nuovi spazi all’ex monastero di Santa Teresa e presentati i nuovi servizi. Dopo il taglio del nastro e la benedizione del Vescovo S.E. mons. Nazareno Marconi, il sindaco Mauro Sclavi ha guidato i presenti nella visita dei nuovi locali, intitolati a Vania Feliziani.
L’ingegner Vania Feliziani, di Pollenza, mamma di due bambine, è scomparsa prematuramente lo scorso 10 gennaioall’età di 44 anni, dopo aver affrontato una malattia. Era direttore tecnico della Fly Engineering di Tolentino e ingegnere strutturista della Geoteam Associati, collaborando anche con l’Ircr di Macerata. Professionista competente e generosa, innamorata della vita, stimata e benvoluta per le sue qualità umane e professionali, è stata esempio di grande professionalità e instancabile impegno sociale. Insieme al collega Samuele Crucianelli dello Studio Geoteam Associati, aveva redatto il progetto degli interventi.
I lavori hanno riguardato la ristrutturazione edilizia di una porzione del blocco “A” del complesso dell’ex monastero di Santa Teresa, con la trasformazione dei tre alloggi esistenti in sei camere dormitorio, in grado di garantire l’accessibilitàa 12 ospiti con sufficiente autonomia. L’accessibilità rappresenta il più alto livello di qualità degli spazi costruiti, consentendone la piena fruizione nel rispetto di tutte le normative vigenti. I dormitori risultano così immediatamente utilizzabili. Gli interventi architettonici hanno previsto una diversa distribuzione dei divisori interni per ricavare le nuove camere, la sostituzione delle porte con sistemi roto-traslanti facilmente manovrabili anche da persone in sedia a ruote e il completo rifacimento dei servizi igienici, dotati di spazi adeguati, docce a pavimento con sedile ribaltabile e maniglioni di supporto.
Dal punto di vista impiantistico sono stati realizzati sistemi di videosorveglianza con audio e chiamata, campanelli di emergenza nei servizi igienici, rilevatori di allagamento, adeguamenti delle caldaie, installazione del wifi per favorire anche il lavoro agile, impianti a pompa di calore per il riscaldamento, telecamere lungo le scale di accesso e l’adeguamento delle altezze di tutti i dispositivi elettrici e di controllo. Tutti gli interventi sono stati pensati anche in chiave di domotica, per consentire il controllo da remoto della gestione dell’immobile nell’ambito del servizio “Dopo di noi”. I locali sono stati infine completamente arredati per renderli pienamente vivibili.
Il costo complessivo dell’intervento, pari a circa 300.000 euro, ha visto la progettazione a cura dell’ingegner Vania Feliziani e la direzione lavori affidata allo Studio Geoteam Associati. Il RUP è stato l’ingegner Katiuscia Faraoni, con il geom. Stefano Staffolani dell’Ufficio Lavori Pubblici del Comune di Tolentino, mentre l’impresa esecutrice è stata la Tardella srl.
Il CentroArancia, nato nel 1995 nella ex casa cantoniera di via Buozzi, aveva l’obiettivo di offrire accoglienza e attività a ragazzi con disabilità non più in età scolare. Il nome richiamava l’idea dei tanti spicchi di un’arancia, simbolo delle diverse attività proposte nel corso della giornata. In questi trent’anni il CentroArancia ha trovato la sua sede ideale nell’ex monastero di Santa Teresa, dove al centro diurno si sono affiancati la struttura residenziale per gravi e gli appartamenti del “Dopo di Noi”, pensati per garantire alloggi condivisi e favorire una vita il più possibile autonoma. Grazie ai fondi del PNRR, la struttura è stata ulteriormente ampliata con 12 nuovi posti in appartamenti per vita parzialmente autonoma e lavoro, oggi intitolati a Vania Feliziani.
Dopo il taglio del nastro, la benedizione e la visita dei nuovi locali, i partecipanti, accompagnati dalla Mabo Band, hanno sfilato per le vie del centro fino al Politeama Franco Moschini, dove sono stati ripercorsi i 30 anni di attività del CentroArancia e illustrato l’intervento realizzato all’ex monastero. Molto apprezzato il video che ha raccontato le numerose iniziative che hanno visto protagonisti ragazzi e ragazze nel corso degli anni.
Sono intervenuti il sindaco Mauro Sclavi, il coordinatore dell’Ambito XVI Valerio Valeriani, ideatore e instancabile animatore del CentroArancia, Rosanna Baccifava, presidente dell’Associazione Senza Confini, Diego Mancinelli della COOSS Marche e Silvia Luconi, sottosegretario della Regione Marche. Ha inviato un videomessaggio di saluto l’assessore regionale alla Sanità Paolo Calcinaro. Nella seconda parte hanno preso la parola Giampiero Feliciotti, presidente della Comunità Montana di San Ginesio, Katiuscia Faraoni, Elisa Marucci, assistente sociale dell’Ambito XVI, Fabio Alessandrelli della Cooperativa Opera e Andrea Primucci, marito di Vania Feliziani, al quale è stata consegnata una pergamena commemorativa. Ha concluso Benedetta Lancioni, assessore alle Politiche sociali del Comune di Tolentino. La festa è proseguita nel foyer del Politeama con gadget, libriccini, la visita alla mostra dedicata ai 30 anni del CentroArancia e l’animazione della Mabo Band.
Un ringraziamento finale agli sponsor Poltrona Frau, Blu Gallery e Simonelli Group.
Grande soddisfazione per Valerio La Porta e per la Macerata Scherma nella gara Interregionale Under 14 di Terni. Il giovanissimo schermidore ha ottenuto un ottimo secondo posto nella categoria Giovanissimi, risultando il migliore delle Marche. Valerio dopo la fase a gironi ha progressivamente superato il romano Giordano, il ternano Carloppi, l’anconetano Stipa, cedendo la vittoria nell’assalto di finale a Raffaello Baldi, atleta di casa.
La partecipazione della Macerata Scherma è stata completata da Agata Parenti, che si è classificata al 20° posto nella categoria Ragazze, da Chiara Bracalente e Alice Pieroni nella categoria Giovanissime, e da Martina Censi, giunta decima nella categoria Bambine.
La competizione ha visto salire in pedana i migliori fiorettisti Under 14 di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. Per tutti una giornata di sport e di accesa competizione all’insegna sempre del massimo rispetto per l’avversario, per gli arbitri e per i maestri: questo è l’aspetto più bello della scherma.
Domenica 14 dicembre 2025, alle ore 12.00, nella suggestiva cornice di Piazza Vittorio Veneto a Macerata, avrà luogo il tradizionale Concerto di Natale promosso e organizzato dal Rotary Club Macerata “Matteo Ricci”.
Nel corso della mattinata si esibiranno i Pueri Cantores “D. Zamberletti”, che proporranno al pubblico un programma interamente dedicato alle musiche natalizie, pensato per accompagnare l’atmosfera delle festività e creare un clima di gioia e serenità.
Attraverso questa iniziativa, il Club maceratese desidera offrire alla città di Macerata un significativo momento di condivisione, incontro e partecipazione, in occasione delle imminenti festività natalizie, coinvolgendo cittadini e visitatori in un evento aperto a tutti.
L’ingresso è libero e l’intera cittadinanza è invitata a partecipare per vivere insieme un momento musicale e di festa nel cuore della città.
Un vasto incendio è divampato nel pomeriggio di oggi, intorno alle ore 16:00, nelle campagne di Sarnano, in località Fonte Birilli. Le fiamme, stando alle prime ricostruzioni, sarebbero scaturite da un trattore per poi propagarsi rapidamente a un cumulo di rotoballe di fieno o paglia, creando un rogo.
L'episodio ha richiesto un massiccio intervento dei Vigili del Fuoco. Sul posto sono giunte diverse squadre, supportate da ben quattro autobotti, per fronteggiare la potenza delle fiamme e scongiurare che potessero coinvolgere ulteriormente l'area circostante.
Il rogo è divampato nelle immediate vicinanze di un casolare agricolo, generando momenti di apprensione. Fortunatamente, grazie al pronto intervento dei soccorsi, non si registrano feriti o intossicati.
Le operazioni di spegnimento sono risultate lunghe e complesse a causa del materiale altamente infiammabile coinvolto. Al momento, si sta lavorando per la completa messa in sicurezza dell'area, mentre si ipotizza che un guasto meccanico o un surriscaldamento del mezzo agricolo possa essere la causa scatenante dell'incendio.
La Maceratese si prepara per la difficile trasferta contro il Giulianova, una partita che si preannuncia infuocata e fondamentale per il cammino in campionato. Alla vigilia della sfida, il sirettore sportivo biancorosso, Nicolò De Cesare, ha fatto il punto sul mercato, l'arrivo del nuovo difensore e gli obiettivi di crescita societaria, in una chiacchierata che tocca temi di campo e di mentalità.
Il primo argomento affrontato è stato il recente arrivo del difensore Siniega. De Cesare ha spiegato le ragioni della scelta, sottolineando come il giocatore incarni il modello di calciatore che la società apprezza:
"Siniega è uno di quei profili che ci piacciono, giovane e forte. Nonostante l’età ha un percorso importante alle spalle, ma ancora non è del tutto consapevole del suo valore. Lo aiuteremo in questo. Volevamo puntellare la difesa e lui sarà certamente un valore aggiunto per la squadra".
Concentrandosi sull'imminente impegno, il ds ha descritto la trasferta di Giulianova come una partita che richiederà un approccio mentale specifico, richiamando un vecchio motto usato quando era calciatore:
"Quando giocavo, in determinate partite, scherzavo nei pre gara e dicevo ad ogni mio compagno ‘oggi chi sa sa, chi non sa non sa’ – non ci sono vie di mezzo. Domenica sarà proprio una partita di queste: ci vuole personalità e non basta giocarle, ci deve essere quel gusto di farlo".
Per affrontare un campo difficile e un ambiente notoriamente caldo, la Maceratese dovrà scendere in campo con carattere e determinazione, accettando la sfida emotiva e tecnica.
Interrogato sui futuri movimenti di mercato, De Cesare ha mantenuto la linea della prudenza e della sostenibilità: "A volte si devono fare scelte difficili, ma non ci siamo mai tirati indietro. Terremo conto di un equilibrio di rosa; se si trovano i profili giusti si affonda, ma sempre senza spese folli".
Infine, il direttore sportivo ha sottolineato la continua crescita strutturale del club, citando in particolare i nuovi investimenti voluti dal presidente Crocioni:
"I nuovi led allo stadio sono stati voluti in prima persona dal presidente Crocioni, un investimento importante che attesta la crescita continua del club e la solidità della proprietà. Da questo punto di vista si può fare sempre meglio e soprattutto si può crescere ogni giorno".
Il Consolato Provinciale di Macerata della Federazione Nazionale dei Maestri del Lavoro ha recentemente concluso l'iter di rinnovo delle proprie cariche organizzative per il prossimo quadriennio, che coprirà il periodo 2026-2029.
Il Consiglio provinciale, organo che rappresenterà il territorio nei vari ruoli istituzionali, è stato così composto: MdL Walter Alimenti (Macerata), MdL Stefano Ercoli (Recanati), MdL Bruno Girotti (Montelupone), MdL Pierino Marini (Recanati), MdL Sandro Rita (Tolentino), MdL Alberto Sabbatini (Recanati) e MdL Graziella Sabbatini (Recanati). Il Consiglio è completato dalla presenza autorevole del Console emerito, MdL Eraldo Menghi.
Nella successiva riunione tenutasi l'11 dicembre 2025, il Consiglio ha espresso un voto di continuità, confermando l'Ingegner Sandro Rita, già console uscente, come nuovo console per il quadriennio 2026-2029.
L'organismo territoriale si prepara dunque a proseguire la sua attività sotto una guida esperta e riconosciuta. I Maestri del Lavoro sono cittadini italiani che hanno dedicato la loro vita professionale all'attività dipendente, distinguendosi per merito. Per fregiarsi del titolo è necessario aver compiuto i 50 anni di età e aver prestato servizio ininterrottamente per almeno 25 anni alle dipendenze di una o più aziende.
I requisiti per l'onorificenza sono legati a eccellenze comprovate, quali: essersi distinti per singoli meriti di perizia, laboriosità e buona condotta morale. Aver migliorato l’efficienza degli strumenti, delle macchine o dei metodi di lavorazione tramite invenzioni o innovazioni nel campo tecnico e produttivo. Aver contribuito in modo originale al perfezionamento delle misure di sicurezza del lavoro. Essersi prodigati per istruire e preparare le nuove generazioni nell’attività professionale.
I Maestri del Lavoro vengono decorati con la prestigiosa "Stella al Merito del Lavoro" tramite Decreto del Presidente della Repubblica, un riconoscimento che conferisce ufficialmente il titolo.
Il Fondo Vesprini continua a crescere: superate le 200 opere. Il Fondo Vesprini cresce ancora e raggiunge un nuovo, importante traguardo: superate le 200 opere custodite all’interno della biblioteca Silvio Zavatti. Questa mattina sono state presentate le nuove acquisizioni che arricchiscono ulteriormente la collezione, composta da opere dedicate ad architettura, grafica, fotografia, illustrazione e arte urbana. Un patrimonio culturale costruito nel tempo grazie alle opere raccolte durante il festival Tabula Rasa e altri progetti artistici curati da Giulio Vesprini.
“Questo Fondo rappresenta un ponte ideale tra passato e futuro – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica – ed è la dimostrazione concreta di come l’Amministrazione e le energie culturali della città possano lavorare insieme. Implementare il Fondo Vesprini, custodito nella nostra biblioteca,significa valorizzare la capacità della città di generare cultura e di attrarre esperienze di qualità. Parliamo di opere rare, spesso uniche, che contribuiscono in modo significativo alla crescita culturale del nostro territorio”.
Il Fondo, collocato nella sala centrale della biblioteca, è organizzato in sezioni, numerate per anni e titoli, ed è liberamente consultabile da tutti. Per accompagnarne la fruizione è stato inoltre predisposto un book archivio che ne racconta l’evoluzione e i contenuti. “Con questa nuova donazione abbiamo superato le 200 opere – ha spiegato Giulio Vesprini, direttore artistico di Tabula Rasa –. Si tratta di testi di editoria indipendente, illustrazioni e libri difficilmente reperibili nelle librerie tradizionali. Il Fondo Vesprini è oggi una realtà riconosciuta, non solo a livello locale, e rappresenta anche una forma di formazione che guarda al turismo culturale e di settore. Ringrazio il mio staff, che mi affianca costantemente, e l’Amministrazione per il supporto continuo. Buona lettura a tutti”.
Sottolinea il valore dell’iniziativa anche l’assessore al Turismo, Mara Orazi che evidenzia come “il Fondo Vesprini sia un esempio virtuoso di come la cultura possa diventare anche attrattore turistico. Progetti di questo livello rafforzano l’identità della città e parlano a un pubblico curioso, consapevole e attento alla qualità dell’offerta culturale. Ringrazio Giulio, un vero valore aggiunto per Civitanova”.
Si è svolto presso l’Hotel Royal in Lido di Fermo un importante incontro istituzionale tra le Sezioni Sanità Privata delle Confindustrie di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata e l’assessore alla Sanità della Regione Marche, Paolo Calcinaro. L’obiettivo della riunione è stato quello di fare il punto sulla situazione del settore e stabilire, in un’ottica di confronto e collaborazione, le priorità per la sanità regionale.
Ad aprire i lavori è stata la presidente della Sezione Sanità di Ascoli Piceno, Silvia Romani, che ha ringraziato l’assessore Calcinaro per la disponibilità e ha ricordato la sua esperienza professionale e amministrativa.
Il cuore dell'incontro è stato rappresentato dalla relazione di Maurizio Natali, presidente delle Sezione Sanità delle Confindustrie di Fermo e Macerata. Dopo aver ringraziato l’assessore per l’attenzione dimostrata, Natali ha toccato diversi punti ritenuti di interesse prioritario per la sanità privata e per l’intero sistema regionale.
Natali ha posto l’accento sul bilancio, definendone l’equilibrio non come un semplice vincolo burocratico, ma come una "condizione imprescindibile" per assicurare l'efficienza e l’equità nell’erogazione dei servizi sanitari, un elemento di forte coesione sociale e garanzia per l’accesso a ulteriori risorse.
Per orientare risorse e pianificazione, il presidente ha evidenziato come sia indispensabile basarsi su una conoscenza approfondita del fabbisogno di assistenza sanitaria dei cittadini, per poter rispondere in modo efficace ai bisogni di salute della popolazione.
Nel corso del suo intervento, Natali ha inoltre richiamato: la necessità di rafforzare i meccanismi di controllo e di trasparenza. La valutazione della Legge Regionale 19/2022 sul riordino sanitario, a due anni dalla sua applicazione, per apportare possibili miglioramenti per l’efficientamento del sistema. Il tema dei nuovi Manuali di autorizzazione e accreditamento, definito "inderogabile" e già portato all’attenzione del presidente Acquaroli nei primi mesi del 2025.
L’assessore Calcinaro, dopo aver ascoltato con grande interesse le istanze dei presidenti, ha definito l’incontro "proficuo, concreto e pragmatico".
Ha espresso l’intenzione di mantenere un contatto continuativo per seguire l’evoluzione di tante tematiche: da quelle relative al budget, che inevitabilmente si intersecano con le dinamiche di finanziamento nazionale del Fondo Sanitario, a quelle più pratiche.
Proprio su un punto pratico e urgente, l’assessore ha fornito una prima risposta: è stata data luce verde al regime di proroga per le autorizzazioni sui nuovi manuali per le strutture socio-sanitarie. In chiusura, l’assessore Calcinaro ha sottolineato il clima di grande positività della riunione, ribadendo l’augurio di seguitare con una forte collaborazione tra pubblico e privato. Questi, ha concluso, sono due "lati" che devono dialogare bene per progredire tutti in un "campo" difficile come quello della Sanità.
L’incontro, che ha visto anche la partecipazione dei presidenti di Confindustria Ascoli Piceno e di Fermo, si è concluso con la piena disponibilità dell’assessore a continuare il dialogo istituzionale, nella convinzione che solo attraverso il confronto e una visione integrata si possa costruire un sistema sanitario più forte, inclusivo e capace di affrontare le sfide future.
L’Università di Camerino conferma il proprio ruolo di eccellenza nella ricerca scientifica aggiudicandosi un importante finanziamento nell’ambito del terzo bando del Fondo Italiano per la Scienza (FIS 3), lo strumento del Ministero dell’Università e della Ricerca dedicato al sostegno della ricerca di base più innovativa.
Il progetto selezionato, del valore di 1.271.776 euro, è stato presentato da Alessandro Bricca, giovane ricercatore che ha scelto proprio l’Università di Camerino come host institution per sviluppare le attività scientifiche previste.
A livello nazionale, il Ministero dell'Università e della Ricerca ha esaminato più di 5mila proposte, selezionandone 326 per un investimento complessivo superiore a 432 milioni di euro. Nelle Marche sono stati finanziati soltanto due progetti nei macrosettori disciplinari Life Sciences, tra cui quello di Unicam per un importo di 1.271.776 euro.
Il progetto, dal titolo “Valutare il ruolo delle aree protette nella conservazione della biodiversità e della multifunzionalità degli ecosistemi in un contesto di cambiamento globale”, si inserisce nella cornice della EU Biodiversity Strategy for 2030 e degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.
L’iniziativa mira a valutare in modo innovativo quanto le aree protette, nel tempo, siano uno strumento efficace di conservazione della biodiversità, con un focus particolare sugli ecosistemi forestali. La crisi globale della biodiversità rappresenta oggi una delle sfide più urgenti per la comunità scientifica e per la società: proteggere il patrimonio naturale non è solo una scelta ambientale, ma un investimento sul nostro futuro. La biodiversità, infatti, garantisce servizi ecosistemici fondamentali per la nostra vita quotidiana: dall’aria pulita all’acqua, fino alla regolazione del clima.
Per questo è essenziale sapere se e come le aree protette funzionano. Valutarne l’efficacia nel tempo consente infatti di adattare le misure di gestione, così da mantenerle al passo con il cambiamento delle minacce alla biodiversità e garantirne un ruolo sempre più solido in un’epoca segnata dagli effetti del cambiamento climatico e dalla crescente pressione delle attività umane.
La scelta del dottor Bricca, ecologo funzionale con una consolidata esperienza sia nella ricerca teorica sia in quella applicata, di sviluppare il progetto presso l’Università di Camerino, conferma la solidità e il prestigio dei gruppi di ricerca dell’Ateneo nei campi dell’ecologia, della biodiversità e delle scienze ambientali. Unicam, infatti, da anni si distingue come vero e proprio centro di eccellenza scientifica riconosciuto a livello internazionale su queste tematiche.
"Sono naturalmente molto soddisfatto – ha sottolineato il dott. Bricca – per questo risultato che premia non solo la mia attività di ricerca, ma anche quella dell’Ateneo che ho scelto per svilupparla. L’obiettivo del progetto è certamente ambizioso, ma ha una forte proiezione verso il futuro. In Unicam lavorerò con vari gruppi di ricerca tra cui quello del professor Roberto Canullo e sarà per me un onore collaborare con ricercatori e ricercatrici di elevata qualità scientifica e con una forte vocazione internazionale”.
“Mi congratulo a nome dell’intera comunità universitaria con il dottor Bricca – ha affermato il rettore dell’Università di Camerino Graziano Leoni – per questo importante riconoscimento che conferma sia l’eccellenza della ricerca scientifica del nostro Ateneo sia la capacità di attrarre giovani talenti e progetti competitivi in ambito nazionale e internazionale. Unicam continua così a promuovere una ricerca di qualità, in grado di contribuire in modo significativo alle grandi sfide ambientali del nostro tempo e di produrre conoscenza utile alla società e ai territori”.
In vista del Consiglio comunale di lunedì 15 dicembre, l’Amministrazione comunale di Macerata annuncia la presentazione di un emendamento alla programmazione finanziaria del Bilancio di Previsione. L’atto è finalizzato a consentire all’Ente di partecipare all’asta pubblica per l'acquisto del complesso immobiliare di Villa Potenza, che comprende l'attuale mattatoio e una vasta area limitrofa di circa 20mila metri quadrati.
L’emendamento prevede la contrazione di un mutuo, strumento necessario per dotare l’Ente delle risorse economiche aggiuntive per prendere parte efficacemente alla procedura di gara.
Il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, ha così commentato l'iniziativa: "La decisione di intervenire con urgenza nel Bilancio risponde a una duplice esigenza strategica. Innanzitutto, è nostra ferma intenzione salvaguardare l’attività di macellazione locale attualmente gestita dalla Co.zo.ma. L'acquisizione della proprietà immobiliare non solo garantirà la continuità di un servizio essenziale per la nostra filiera, ma ci permetterà anche di esercitare una regia pubblica sugli interventi di efficientamento e ammodernamento della struttura".
Il sindaco ha inoltre evidenziato la valenza strategica dell'intera area: "Non dobbiamo sottovalutare l'interesse pubblico nell'acquisire la proprietà dell'intero complesso in una zona come Villa Potenza, che è al centro di un ambizioso piano di sviluppo strategico per la città. Questa operazione segue un percorso di confronto positivo con la Regione Marche e i soggetti privati, dove è emersa la concorde volontà di tutelare un immobile fondamentale. Essere proprietari ci consentirà, tra l'altro, di intercettare con maggiore facilità i necessari finanziamenti pubblici per riqualificare e rendere più efficiente il servizio".
Il voto sull'emendamento, e il conseguente via libera alla partecipazione all'asta, saranno discussi e deliberati durante la seduta del Consiglio comunale di lunedì.
I Carabinieri della Stazione di Monte San Giusto hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Corte d’Appello di Ancona. Il provvedimento è stato disposto come aggravamento della misura cautelare precedentemente in atto nei confronti di un 31enne italiano pluripregiudicato, indagato per maltrattamenti in famiglia.
L’uomo era già sottoposto alla misura dell’allontanamento dalla casa familiare con l’obbligo di indossare il dispositivo di controllo elettronico, comunemente noto come braccialetto elettronico.
L'aggravamento della misura è scattato dopo che i militari hanno accertato che il 31enne aveva manomesso il dispositivo elettronico, con il chiaro intento di eludere il controllo dei suoi spostamenti nei confronti dei genitori.
L’immediata segnalazione all’autorità giudiziaria competente ha portato all’emissione del provvedimento restrittivo. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato immediatamente tradotto presso la Casa Circondariale di Fermo, a disposizione dell’autorità giudiziaria mandante.
Domenica 14 dicembre alle 14:30 allo stadio Rubens Fadini torna a disputarsi dopo dieci anni una sfida storica: Giulianova-Maceratese. Un incontro che evoca ricordi importanti per entrambe le tifoserie, considerando la lunga storia di confronti tra le due squadre, che risale alla metà degli anni ’40. Entrambe tornate quest’anno in Serie D, giallorossi e biancorossi si preparano a vivere un pomeriggio carico di emozioni.
Tra i tanti ex giocatori che hanno lasciato il segno a Macerata c’è Luigi “Gigi” Potacqui, fantasista classe ’86, che ha vestito la maglia biancorossa nel campionato 2009/10, allora denominata Fulgor Maceratese. Oggi, Potacqui è conosciuto anche come fondatore di Romanzo Calcistico, una delle community più seguite sui social per lo storytelling sportivo, con oltre 500mila follower su Facebook e 400mila su Instagram. Il suo progetto trasforma partite, squadre, stadi e protagonisti in veri e propri capitoli di un grande romanzo popolare, apprezzato da tifosi, curiosi e addetti ai lavori. Ha collaborato con GQ Italia e Il Fatto Quotidiano e pubblicato con Sonzogno due libri: La Magia del numero 10 (2020) e Settimo cielo (2022).
“Macerata è stata una delle piazze in cui sono stato meglio, perché sono stato accolto davvero alla grande. Arrivai a campionato iniziato e la squadra non andava bene, nonostante fosse stata attrezzata inizialmente per vincere. C’erano già stati diversi scossoni, con il cambio di allenatore e l’arrivo in panchina di Mister Nocera, che mi volle fortemente con lui. Arrivai il venerdì e il caso volle che Settecase, il titolare designato, si sentì poco bene. Quindi il mister mi lanciò subito dal primo minuto e andò bene: mi procurai il rigore e quindi ebbi subito un grande impatto. Da lì molti tifosi mi hanno sostenuto alla grande fino alla fine dell’anno”.
Un aspetto di Macerata è rimasto particolarmente impresso nei suoi ricordi: “Quella fu una stagione in cui ci salvammo tranquillamente, senza arrivare ai playoff. Nonostante non fosse un campionato particolarmente esaltante, i tifosi ci acclamarono per tutta la stagione. Quella è una delle cose che più mi è rimasta della mia esperienza a Macerata”.
Tra i ricordi più belli di Potacqui c’è poi il super gol vittoria contro il Montegiorgio: “Eravamo a 4-5 punti dalla zona playout e quella era una partita delicata, in quanto il Montegiorgio era una nostra concorrente per la salvezza. Erano gli ultimi minuti di una partita tirata, giocata su un campo pesante, e mi è uscita quella cavalcata di cuore. Devo dire che ero giovane e quindi avevo parecchia gamba”, sorride. “Ricordo che dopo il gol mi girai verso il settore ospiti e vidi un centinaio di tifosi biancorossi venire giù dalla tribuna come se crollasse. Un’immagine e una sensazione che porto dentro di me, aldilà della categoria”.
Potacqui ricorda anche il livello competitivo dell’Eccellenza di allora, vinta dalla Sambenedettese, e il grande successo esterno nel derby contro la Fermana.
Come detto, da diversi anni l'ex centrocampista ha fondato il suo progetto online Romanzo Calcistico, che unisce memoria, emozione e cultura sportiva. Tornando a Giulianova-Maceratese, gli abbiamo chiesto quanto sia, appunto, "una partita romantica": “Parliamo di due piazze seguite, che hanno fatto tanti anni in Serie C, con tifoserie calde. In entrambe le città si vive di calcio. Quindi sicuramente è una partita romantica, ma anche un big match, magari non per le posizioni di classifica in cui si trovano adesso, ma per gloria e storia lo è sicuramente.Piazze così meritano di giocarsi ogni anno la vittoria del campionato. Quest’anno chiaramente è un po’ complicato, ma spero possano mettere le basi per provarci nei prossimi anni. Io sono giuliese, nato a Giulianova e cresciuto nel Giulianova, in cui oltre ad assaporare la Serie C ho giocato anche in Eccellenza. Difficile trovare uno più giuliese di me, quindi per me il Giulianova è il Giulianova. Ma la Maceratese è un’altra delle squadre che porto dentro, per come mi sono trovato a Macerata e per come sono stato accolto”.
Chi tiferà Potacqui? “Ovviamente tiferò Giulianova, ma non posso che voler bene alla Maceratese. Diciamo che se dovessero pareggiare non sarò così scontento, ma spero che vinca il Giulianova: il cuore dice quello”.
Sul fronte tattico, Potacqui analizza la squadra di mister Pergolizzi: "Oggi c’è una società molto seria, che ci tiene tanto e fa grandi investimenti. All’inizio del campionato la squadra ha avuto qualche difficoltà, pagando lo scotto della categoria. La nostra però, come Macerata, è una piazza sempre molto esigente. Ci sono stati cambi di allenatore, aggiustamenti sul mercato, e adesso la squadra si sta sistemando. Mister Pergolizzi sta trovando una quadra, soprattutto in fase difensiva. Poi c’è un grande attacco, con Martiniello che ha sempre segnato tanti gol negli ultimi anni in Serie D, Odionose è un buon attaccante e De Silvestro è un giocatore che non c’entra nulla con la categoria. Quindi il Giulianova inizia ad essere una squadra con buoni valori, ma così come la Maceratese, che per quel che ho visto posso dire che gioca un buon calcio”.
Infine, un saluto ai tifosi biancorossi: “Spero di rincontrare la Maceratese, magari con altri ruoli, e auguro a entrambe le squadre il meglio per il prosieguo del campionato”.
Domenica, Giulianova e Macerata torneranno dunque a scrivere un nuovo capitolo di una sfida che sa ancora emozionare, tra storia, passione e quel calcio romantico che solo certe piazze sanno regalare.
I Carabinieri del Comando Compagnia di Macerata hanno intensificato la vigilanza sul territorio con un servizio a largo raggio, volto alla prevenzione e alla repressione di reati, con particolare attenzione al contrasto dello spaccio di droga e alla sicurezza stradale. Le attività si sono svolte tra il pomeriggio e la sera, coinvolgendo le Stazioni di Monte San Giusto, Mogliano, Pollenza e Cingoli, con l’ausilio cruciale del Nucleo Cinofili di Pesaro. Numerosi sono stati i posti di controllo allestiti lungo le arterie principali per intercettare veicoli sospetti e prevenire atteggiamenti pericolosi alla guida.
Durante i controlli, la Sezione Radiomobile è intervenuta a Monte San Giusto per i rilievi di un incidente stradale. Un 27enne di origini albanesi, già noto alle forze dell’irdine, ha perso il controllo della sua autovettura, terminando la corsa fuori strada in un terreno. Sottoposto a esame etilometrico, il giovane è risultato avere un tasso alcolico pari a 2.01 g/l, un valore ben superiore ai limiti consentiti. Per lui è scattata immediatamente la denuncia all’autorità giudiziaria, il ritiro della patente di guida e il sequestro del veicolo.
L’azione di contrasto alla piaga dello spaccio si è concentrata nelle aree sensibili, inclusi parchi pubblici, locali e scali ferroviari. I Carabinieri della Stazione di Mogliano, affiancati dal Nucleo Cinofili, hanno fermato un’autovettura all’esterno della stazione ferroviaria di Macerata. A bordo un cittadino peruviano di 24 anni residente nel capoluogo. L'agitazione del giovane ha indotto i militari a procedere con un controllo più approfondito. A seguito di perquisizione, è stato rinvenuto e sequestrato un involucro contenente oltre un grammo di hashish. Il 24enne è stato segnalato alla Prefettura quale assuntore di sostanze stupefacenti.
Il bilancio operativo si completa con il controllo di sette esercizi pubblici. All'interno di uno di questi è stato rinvenuto e sequestrato uno spinello di hashish pronto all'uso, mentre in un altro locale sono state accertate e contestate diverse violazioni amministrative per un importo complessivo di 6.000 euro.
Complessivamente, l'attività ha portato al controllo di 20 veicoli e 54 persone, otto delle quali già note alle forze dell’ordine. Sono state elevate tre sanzioni amministrative per violazioni al Codice della strada, con il ritiro di una patente di guida.
Il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha firmato la revoca dell'ordinanza, emessa nel luglio del 2019, con la quale veniva chiuso il sentiero che conduce alle grotte di Sant’Eustachio in Domora. Il provvedimento sindacale consente la riapertura del transito pedonale e ciclabile.
La revoca è stata disposta a seguito dell'ultimazione dei lavori di messa in sicurezza della parete rocciosa soprastante il sentiero, eseguiti dall'Unione Montana Potenza Esino Musone, gestore dell'area. I lavori si erano resi necessari vista la pericolosità del sentiero a causa della minaccia della caduta di alcuni massi.
Il primo cittadino settempedano ha commentato con soddisfazione la riapertura: “Grazie ai lavori di messa in sicurezza della parete rocciosa possiamo riaprire alla fruizione questo importante percorso naturalistico restituendo così alla comunità e ai visitatori un luogo di inestimabile valore storico, culturale e naturalistico come le grotte di Sant'Eustachio. La tutela dell'incolumità pubblica resta la nostra priorità, e ora, grazie alla sinergia con l'Unione Montana Potenza Esino Musone, possiamo finalmente riaprire il sentiero a pedoni e ciclisti, permettendo a tutti di tornare a godere della bellezza e della spiritualità di questo angolo della Valle dei Grilli”.
Le grotte e la chiesetta di Sant'Eustachio si trovano in una suggestiva valle e rappresentano un luogo di grande interesse storico, religioso e naturalistico nel territorio di San Severino Marche.
L'edificio originario, dedicato a San Michele Arcangelo di Domora, fu realizzato nell'XI secolo ad opera dei monaci benedettini. Fu poi ampliato nel XIII secolo (tra il 1263 e il 1281) e dedicato a Sant'Eustachio.
La struttura muraria, quasi interamente lapidea, si innesta direttamente nel masso roccioso, e le grotte, in parte artificiali, costituiscono una parte della spazialità interna dell'antica chiesa e dei locali sotterranei.
La zona è ricca di flora e fauna, con pareti rocciose stillicidiose e microclimi freschi e umidi, ideali per specie vegetali come la Adiantum capillus veneris (capelvenere) e la Lingua cervina.
L’ordinanza firmata dal sindaco revoca il divieto di transito unicamente per pedoni e ciclisti, mentre resta vietato il transito ai veicoli a motore.
In un anno in cui TIME ha scelto proprio “l’Intelligenza Artificiale e i suoi architetti” come Persona dell’Anno 2025, riconoscendone l’influenza “nel bene e nel male” sulla società globale, il dibattito pubblico non può che guardare con attenzione a come questa tecnologia stia cambiando le nostre vite. Un riconoscimento simbolico e potente, che racconta non solo i progressi vertiginosi dell’AI, ma anche le sue ombre, le paure, le speranze e le trasformazioni che sta innescando in ogni settore: dalla geopolitica alla scuola, dal lavoro all’informazione. È proprio in questo scenario che arriva l’intervista al professor Flavio Corradini nel nuovo episodio del Picchio Podcast: una conversazione che mette ordine, svela potenzialità e rischi, e soprattutto aiuta a capire come convivere – e crescere – con un’intelligenza artificiale sempre più presente nelle nostre scelte quotidiane.
Corradini, informatico, docente universitario, ex rettore dell'Università di Camerino e figura di riferimento nel dibattito sull’innovazione, racconta l’avvio di un progetto sperimentale dedicato alle scuole di primo e secondo grado, con un percorso che partirà dalla formazione degli insegnanti per arrivare a studenti e famiglie. Un passaggio decisivo, dice, perché “i nostri figli già usano questi strumenti nelle loro stanze. Fingere che non esistano è sciocco. Serve consapevolezza, non divieti”. L’obiettivo è affrontare l’AI come un’innovazione non incrementale, capace cioè di cambiare radicalmente i processi educativi, con opportunità enormi ma anche rischi da monitorare con attenzione.
Sul fronte produttivo, Corradini vede un’Italia che ha già compiuto passi importanti nella digitalizzazione, ma che sta ancora costruendo una vera cultura dei dati: “I dati sono il cibo degli algoritmi”, afferma. Le applicazioni reali sono già moltissime: logistica, magazzini, customer care, manutenzione predittiva, marketing, realtà virtuale e aumentata per la formazione. La tecnologia, in alcuni casi, può perfino ridurre gli incidenti sul lavoro grazie a sensori e sistemi di allerta. Sulle paure di sostituzione dei lavoratori, il professore è netto: “Non credo che l’AI ci manderà a casa. Ma cambierà il modo di lavorare, e bisogna essere pronti. Servono upskilling e reskilling a tutti i livelli, anche manageriali”.
Guardando al futuro, Corradini parla di tecnologie già pronte – come veicoli autonomi e sistemi immersivi – che però attendono una cornice giuridica adeguata: “La tecnologia non basta. Bisogna capire chi si assume la responsabilità quando qualcosa va storto”. L’Europa, spiega, ha scelto di concentrarsi molto sulla regolamentazione (AI Act) e sull’uso etico, più che sulla competizione tecnologica pura. Una scelta strategica per proteggere cittadini e professionisti, che oggi devono dichiarare quando utilizzano strumenti di AI nei propri lavori.
Una parte significativa dell’intervista è dedicata alla disinformazione. Corradini racconta episodi concreti e avverte: “Questi sistemi rispondono su ciò che trovano in rete. Se la rete è inquinata, la risposta sarà inquinata”. Per questo servono nuove norme, più consapevolezza e strumenti di controllo.
Nella parte finale, Corradini presenta L’Officina delle Idee (LEGGI QUI), un gruppo di oltre 40 cittadini che lavora da un anno a un programma per il futuro di Macerata: cultura, welfare, trasporti, giovani, immigrazione. Un percorso aperto, partecipato e apartitico, che sarà messo a disposizione della città nei prossimi mesi: “Vogliamo portare contributi liberi, creativi e trasparenti. Una voce in più per il territorio”.
E quando gli chiediamo se l’AI può dirci chi sarà il prossimo sindaco di Macerata, il professor Corradini frena subito: "È impossibile oggi, non abbiamo nemmeno i candidati. L’AI non inventa: si limita a rielaborare i dati che trova. Se le dici che vince chi usa di più i social, lei va in rete e ti ridà quel nome. Ma questo è il problema: questi sistemi non sanno distinguere tra informazioni vere, distorte o ripetute artificialmente".
Ricorda anche un esempio personale: per anni l’AI sosteneva che fosse un esperto di sicurezza informatica — cosa mai fatta in vita sua — solo perché “molti informatici lo sono”. E avverte: "Se circolano online abbastanza fake news, l’AI finisce per ripeterle". Per questo invita a usare cautela, soprattutto in politica, dove bastano poche distorsioni per orientare una narrazione.
Un ultimo consiglio ai nostri ascoltatori: "Se volete sapere chi è davvero Flavio Corradini, meglio questa intervista che ChatGPT". E così si chiude la puntata: con lucidità, ironia e un messaggio chiaro — l’AI è potente, ma la responsabilità resta degli esseri umani.
Questo pomeriggio, venerdì 12 dicembre, l’Auditorium Dante Cecchi della Biblioteca Mozzi Borgetti ha ospitato la presentazione del libro “Orelí ed Elio. Il sentiero delle cose perdute”, realizzato da Ludovica Mattiacci e Teresa Curotti. Il volume rientra nel progetto “Un Sorriso in Corsia”, promosso dall’associazione culturale NextGen, con l’obiettivo di rendere più sereno e stimolante il tempo trascorso dai piccoli pazienti del reparto di Pediatria dell’Ospedale di Macerata. L’iniziativa è stata realizzata con il sostegno dell’assessorato allo Sport del Comune di Macerata e grazie al contributo delle società sportive locali S.S. Maceratese, HR Volley Macerata e ASD Kick Boxing Macerata, che hanno finanziato il progetto.
La presentazione dell’iniziativa ha visto la partecipazione dell’assessore allo Sport Riccardo Sacchi, del responsabile dell’area progetti sociali Alessandro Margarucci, della vicepresidente di NextGen Giuly Grace Severini Bazera e della Dott.ssa Martina Fornaro, primario del reparto di Pediatria di Macerata. Erano presenti anche i rappresentanti delle associazioni sportive: il presidente della Maceratese, Alberto Crocioni, il presidente della CBF Balducci HR Volley, Pietro Paolella, e il vicepresidente della ASD Kick Boxing Maceratese, Emanuele Piersanti.
Giuly Grace Severini Bazera ha spiegato il senso dell’iniziativa: «Nasce da una chiamata con il coordinatore del reparto volontariato, che ha coinvolto la scrittrice. Il nostro intento era portare un sorriso in corsia e mettere al centro i soggetti più fragili, che hanno bisogno di attenzione in una società frenetica. Oggi presenteremo il libro, sarà in vendita con un’offerta minima e sarà possibile acquistarlo anche il 21 dicembre ai mercatini di Natale a Macerata».
La dottoressa Martina Fornaro ha sottolineato l’importanza del progetto: «Questo libretto contiene un pensiero di attenzione e sensibilità verso i più piccoli, soprattutto quelli in difficoltà. Siamo molto fortunati a poter accogliere interventi come questo, che dimostrano grande senso di comunità, entusiasmo e capacità di realizzare qualcosa di prezioso in poco tempo. È la prova che, unendo piccoli sforzi, si può migliorare la realtà in cui viviamo».
L’assessore Riccardo Sacchi ha evidenziato il valore sociale del progetto: «Giovani ragazzi hanno proposto all’amministrazione un’iniziativa il cui ricavato andrà in beneficenza per il reparto di Pediatria. Il coinvolgimento delle associazioni sportive della città rende tutto ancora più significativo. Pensare e agire per il bene comune fa bene: in questo caso, contribuire al reparto di Pediatria è un gesto meritorio e sostenuto con convinzione dall’amministrazione».
Anche i rappresentanti delle società sportive hanno espresso il loro entusiasmo: Alberto Crocioni (Maceratese) ha dichiarato: «Sono particolarmente sensibile a iniziative come questa. Il rapporto con i bambini è qualcosa di unico: spesso loro ci insegnano lezioni di vita importanti. Questo libro è un progetto nuovo e toccante, che mi ha colpito profondamente. Voglio ringraziare sinceramente i ragazzi che lo hanno realizzato: hanno creato qualcosa di davvero prezioso e significativo».. Pietro Paolella (CBF Balducci HR Volley) ha aggiunto: «Il sociale è la cosa più bella che possiamo fare, soprattutto per i bambini. Siamo orgogliosi di aver dato il nostro contributo». Emanuele Piersanti (ASD Kick Boxing Macerata) ha sottolineato: «Insegniamo ai nostri ragazzi a rialzarsi dopo un colpo, affrontare le difficoltà con disciplina e dedizione. Sapere di poter supportare i bambini in ospedale, che combattono battaglie molto più grandi, è fondamentale».
Durante l’evento è stato possibile acquistare il volume. L’intero ricavato sarà destinato all’acquisto di materiale sanitario per il reparto di Pediatria dell’ospedale di Macerata. Il libro sarà nuovamente disponibile il 21 dicembre ai mercatini natalizi in corso Cairoli.
(Foto Francesco Tartari)
Macerata torna al centro dell’attenzione nazionale. Questa volta a puntare i riflettori è Fanpage.it, uno dei principali giornali online italiani, noto per le sue inchieste giornalistiche, l’approfondimento politico e l’attenzione alle dinamiche sociali. Con un articolo pubblicato oggi, la testata ha definito “Letture Maceratesi – Rassegna Esplicita” come “il Festival nero di Macerata coi soldi della Regione”, sollevando un acceso dibattito sulla natura dell’evento e sul percorso dei finanziamenti pubblici che lo sostengono.
Il festival letterario si terrà nel capoluogo sabato 13 e domenica 14 dicembre, ma secondo Fanpage il cuore della questione non è il programma culturale. “Per capire che cosa sia davvero ‘Letture Maceratesi’ – scrivono – non basta guardare al calendario. Bisogna seguire il flusso del denaro, perché la vicenda è soprattutto politica”. Il giornale ricostruisce infatti un percorso “lineare, silenzioso e amministrativamente impeccabile”, ma che, a suo giudizio, descrive una filiera politica ben definita: 15mila euro di fondi regionali, stanziati dalla giunta Acquaroli (Fratelli d’Italia) per un generico “Festival del Libro”, arrivano al Comune di Macerata, guidato da Lega e FDI, e da lì vengono trasferiti integralmente a Castelli di Carta, un’associazione di Voghera, considerata vicina all’estrema destra e attiva a 500 chilometri di distanza.
Secondo Fanpage, questo passaggio trasformerebbe un contributo pubblico destinato alla promozione culturale “in un sostegno concreto a un evento affine alla galassia nera italiana e, in particolare, a CasaPound”.
Da qui la domanda che l’articolo pone in modo diretto: il finanziamento pubblico è stato utilizzato per sostenere un’iniziativa coerente con i valori della Costituzione, oppure le istituzioni hanno appoggiato – consapevolmente o meno – un evento politicamente orientato verso l’estrema destra neofascista? Un interrogativo che Fanpage avrebbe voluto porre anche al sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, il quale però – si legge – “si è rifiutato di rispondere alle nostre domande”.
A intervenire, invece, sono stati Alberto Cicarè, consigliere della lista Strada Comune – Potere al Popolo, e Ninfa Contigiani, segretaria del PD di Macerata. Entrambi sostengono che il festival non sia nato improvvisamente: “La legge regionale che assegna i 15mila euro risale a dicembre 2024” spiegano. “C’è stato un lungo lavorio per arrivare a una rassegna che fa esplicitamente l’occhiolino ai valori della destra fascista”. E aggiungono un attacco frontale all’amministrazione comunale: “La ridicola affermazione secondo cui non sapevano nulla della caratterizzazione del festival, e che i fondi sarebbero andati persi, li qualifica per quello che sono: bugiardi e ignavi”.
Le polemiche non si fermano alla politica istituzionale. Contro Letture Maceratesi si è mobilitata anche una rete di oltre 30 soggetti, tra associazioni, partiti, sindacati e persino attività commerciali, che hanno organizzato in città una contro-rassegna antifascista, in programma negli stessi giorni del festival.
Domani l’evento prenderà ufficialmente il via. A Macerata, tra festival, contro-festival e dibattito politico, ne vedremo delle belle.