Inaugurata ieri (sabato 6 dicembre) la nuova sede dell’Unitalsi - Sottosezione di Matelica, un’associazione cattolica importante, che si dedica con cura al servizio degli ammalati ed anche al loro trasporto in pellegrinaggio in numerosi santuari nazionali ed internazionali.
L’Unitalsi matelicese ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno partecipato e dato il loro contributo credendo nel loro impegno: “Ci hanno testimoniato fiducia, ci teniamo a ringraziare inoltre quelli che ci sono stati vicini col pensiero non potendo essere presenti. Un grazie speciale va al signor Ciccolini che con la sua immensa generosità ci ha donato questo spazio.
Oggi più che mai, ricordiamo te, Cecilia, che sei venuta a mancare proprio sul più bello”. Grande emozione per il sindaco della Città di Matelica Denis Cingolani: “Ci sono inaugurazioni ed inaugurazioni ma ieri abbiamo finalmente realizzato un sogno. Finalmente, grazie al grande cuore della famiglia Ciccolini, è stata inaugurata la nuova sede dell’Unitalsi di Matelica. Un momento di festa per questa associazione che negli anni si è sempre contraddistinta per il suo impegno nel sociale. Alla presidente Ersilia Falzetti ed a tutti i componenti i nostri più vivi auguri per questo nuovo inizio. Un pensiero particolare va anche a Cecilia Zeppa, unitalsiana storica, che ci ha lasciato in questi giorni. Il suo vissuto e la sua determinazione resti d’esempio per le nuove generazioni”.
Una Maceratese concreta conquista una vittoria di enorme valore nello scontro diretto contro un’Unipomezia che si è rivelata ancora una volta un avversario ostico, capace di mantenere intensità e qualità di gioco per tutta la gara e di mettere in difficoltà l’undici di Possanzini. La squadra biancorossa è stata brava a passare in vantaggio subito con Gagliardi, e poi a trovare il raddoppio nel momento migliore degli ospiti, che sul parziale di 1-1 avevano anche colpito una traversa. È stata una Rata non scintillante ma estremamente cinica, attenta a portare a casa tre punti fondamentali nella corsa salvezza. Con questo successo i biancorossi centrano il terzo risultato utile consecutivo, allontanandosi per il momento dalla zona playout.
Tra i biancorossi da segnalare non solo gli autori delle reti ma anche Gagliardini, sempre affidabile, De Angelis in mezzo al campo e il subentrante Sabattini, oltre all’esordio del giovane centravanti Arbusti. Per l’Unipomezia si sono messi in mostra il vivace Lancioni e Amadio, autore del pareggio, con Suffer molto attivo sulle corsie esterne.
La partita rappresentava l’ennesimo scontro diretto per la salvezza, con i pontini reduci da un mercato invernale molto dinamico rispetto a una Maceratese più statica. L’Unipomezia, inoltre, arrivava alla sfida dopo tre gare in una settimana, compresa l’eliminazione ai rigori in Coppa Italia. In trasferta i laziali avevano finora ottenuto risultati simili a quelli casalinghi, con due vittorie, due pareggi e tre sconfitte, in una posizione di classifica molto vicina a quella dei biancorossi.
La Rata doveva rinunciare a Vanzan e Neglia, entrambi vicini alla cessione, mentre si attende in settimana l’arrivo di un nuovo difensore centrale reduce da un’esperienza in una squadra toscana di Serie D. Possanzini ha cambiato due giocatori rispetto al derby di Recanati, inserendo Marchegiani e Gagliardi, mentre i pontini hanno effettuato un ampio turnover. Assente per squalifica De Santis.
La gara si è sbloccata al primo tiro in porta: Osorio conquista una punizione dal limite dell’area, e Gagliardi sorprende Gariti con un destro a giro sul palo scoperto. L’Unipomezia fatica inizialmente a reagire e la Maceratese sfiora il raddoppio in contropiede con Osorio. Gli ospiti crescono e ci provano con Lancioni, ma è al 26’ che arriva il pareggio: Amadio entra in area, salta due avversari e conclude, trovando il gol grazie a una deviazione che spiazza Gagliardini.
La Maceratese fatica a rendersi pericolosa e si affaccia in avanti solo con tiri dalla distanza che non impensieriscono il portiere laziale. Il primo tempo si chiude con poche emozioni, segnato solo dalle due reti.
Nella ripresa debutta il giovane Arbusti, con la Rata che alza ulteriormente il baricentro. Dopo tre minuti Morganti sfiora il gol ma Gariti salva di piede. Al 19’ l’Unipomezia sfiora il vantaggio colpendo una traversa con Lancioni e poi trovando un’altra grande occasione con Suffer, ma Gagliardini compie un miracolo per evitare il raddoppio ospite. I laziali continuano a premere, mentre la Maceratese fatica a trovare spazi.
A cambiare l’inerzia ci pensa al 31’ Ciattaglia, che crea la superiorità e serve un cross perfetto per Osorio, bravo a insaccare al volo per il suo quarto gol stagionale. Nel finale l’Unipomezia protesta per un presunto tocco di mano in area dopo un tiro di Gagliardini, mentre la Maceratese sfiora il tris con Papa, fermato ancora da Gariti. Alla fine però i biancorossi possono festeggiare una vittoria fondamentale.
foto di Francesco Tartari
Maceratese (4-3-3):
Gagliardini, Perini (1' st Arbusti), Marchegiani (34' st Papa), Morganti, Lucero, De Angelis, Ruani (15' st Sabattini), Ciattaglia, Marras, Gagliardi (34' st Mastrippolito), Osorio. A disposizione: Cusin, Sciarra, Lorenzi, Sabattini, Nasic, Cirulli. All: Matteo Possanzini
UniPomezia (4-1-3-2):
Gariti, Pettorossi, Gemini, Bordi Suffer, Binaco, Ippoliti (25' st Marianelli), Amadio (26' st Della Pietra), Morelli (33' st Okojie), Colau (33' st Denis Manu), Lancioni. A disposizione: Pierandrei, Buchel, Fonzi, Valle. All: Andrea Casciotti
Arbitro: Anna Frazza di Schio
Reti: Gagliardi 10' pt, Amadio 26' pt, Osorio 31' st
Note: Spettatori 800 circa. Ammoniti Binaco, Ippoliti, De Angelis, Marchegiani, Osorio, Della Pietra
Montefano e Tolentino si spartiscono la posta in palio allo stadio comunale dell'Immacolata nella sfida valevole come quattordicesima giornata del campionato di Eccellenza Marche. È uno a uno il risultato finale, in virtù delle reti - giunte entrambe su rigore - di Capezzani e Bambozzi. Un punto che serve a poco per i cremisi, che restano invischiati in piena zona play-out mentre i padroni di casa si portano a soli 3 punti dal primo posto della Fermana.
LE FORMAZIONI - Tra i 'viola' viene lanciato il 2007 Magini come titolare a centrocampo. In avanti confermatissima la coppia Stampella-Palmucci. Nel Tolentino Lovotti parte dalla panchina. Come compagno di reparto di Moscati, Passarini sceglie Pietrani. Alle loro spalle torna ad agire, dopo un lungo stop per infortunio, Capezzani. Per gli ospiti anche un cambio modulo, con la difesa che passa a tre.
LA CRONACA - All'11' un errore da matita rossa in appoggio di Romitelli apre la strada verso la porta di Marricchi a Stampella. L'attaccante dei locali viene bloccato al limite dell'area da un intervento irregolare di Strano, che viene ammonito. Sul pallone va Bambozzi che tenta la conclusione a giro, palla di poco a lato.
Quattro minuti più tardi la prima iniziativa cremisi. Capezzani pesca Moscati in area, l'attaccante si gira in un fazzoletto e scaglia un tiro velenoso, deviato in angolo. Sugli sviluppi del corner, Moscati viene toccato in maniera ingenua da un difensore del Montefano: per l'arbitro è rigore. Dal dischetto Capezzani è perfetto. La palla finisce sotto il sette. Vantaggio Tolentino.
Replica del Montefano al 24' con la botta dalla distanza di Nardacchione, troppo centrale per spaventare Marricchi. Tre minuti dopo è Tortelli a provare l'eurogol sullo scarico di Pietrani, ma anche Talozzi riesce a fare buona guardia.
Nardacchione ritenta la conclusione al 29' con una volée dal limite dell'area, che si spegne a lato di poco. Al 36' è capitan Palmucci a mettersi in evidenza con un diagonale potente ma impreciso.
Con il passare dei minuti sale il nervosismo, specie tra le fila dei padroni di casa ma il direttore di gara riesce a tenere le redini dell'incontro con autorità. All'intervallo si va con gli ospiti avanti 1-0, sebbene i 'viola' si facciano preferire sotto il piano del gioco.
SECONDO TEMPO - Al rientro dagli spogliatoi arriva, quasi immediato, il rigore per i padroni di casa. Castignani fugge sulla fascia sinistra e viene atterrato da un intervento in scivolata di Alberione, in netto ritardo. Dagli undici metri Bambozzi non perdona (47'). È uno a uno.
Sulle ali dell'entusiasmo il Montefano va anche vicino al sorpasso al 52'. Magini colpisce al volo in bello stile, senza inquadrare lo specchio. Al 56' Passarini decide che è arrivato il momento di Lovotti, a rilevare Pietrani.
Il cambio porta gli effetti sperati ed il Tolentino alza il proprio baricentro. I cremisi prendono in maniera decisa in mano le redini del possesso palla, ma faticano a rendersi pericolosi.
Al 79' Lovotti conduce una ripartenza e allarga sulla sinistra per Garcia che crossa al centro, premiando il suo inserimento: il puntero argentino, però, non è preciso nella stoccata. All'85' Bambozzi interviene da dietro sul neo entrato Rozzi, lanciato verso la porta in contropiede.
Inevitabile la doppia ammonizione, con conseguente espulsione per il centrocampista viola. A due minuti dal 90', Garcia ci prova in drop, sparando alto.
Null'altro di significativo accade nei sei minuti di recupero. Allo stadio dell'Immacolata termina 1-1.
Tabellino Montefano - Tolentino 1-1
TOLENTINO: Marricchi, Alberione (77' Rozzi), Tomassetti, Strano, Romitelli (80' Fontana), Tizi, Tortelli, Giandomenico, Capezzani (75' Garcia), Pietrani (57' Lovotti), Moscati. All: Passarini
MONTEFANO: Talozzi, Magini (77' Fossi), Bernardi, Straccio (86' Angelucci), Martedì, Galeotti, Nardacchione, Bambozzi, Stampella (63' Rombini), Palmucci, Castignani (71' Frulla). All: Lorenzo Bilò
Arbitro: Antonio Tarli di Ascoli Piceno Assistenti: Fabio Federici di Ascoli Piceno e Giacomo Caporaletti di Macerata
Reti: 16' Capezzani (T), 47' Bambozzi (M) ammoniti: Strano, Nardacchione, Tomassetti, Romitelli; espulsi: Bambozzi (doppia ammonizione); corner 2-3; recupero: 1' e 6'
Grande partecipazione ieri (sabato 6 dicembre) all’accensione delle luminarie a Castelraimondo, come ogni anno segnano l’inizio del periodo più atteso e sentito dalla comunità. Nelle festività e nel weekend sono in programma numerose iniziative ed eventi per questo magico periodo dell’anno.
L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Patrizio Leonelli ha dichiarato: “Un gesto semplice quello dell’accensione delle luminarie, ma dal profondo significato, perché le luci di Natale hanno sempre rappresentato per Castelraimondo la voglia di stare insieme, di condividere la bellezza delle piccole cose e di custodire quella magia che appartiene soprattutto ai bambini. Come Amministrazione crediamo che queste luci siano importanti perché ci ricordano che la magia del Natale nasce dall’unione, dalla possibilità di ritrovarci nelle nostre piazze e nei nostri quartieri, di vivere insieme i tanti momenti di festa che ci accompagneranno nelle prossime settimane.
Stare insieme significa stare bene, e questo è ciò che desideriamo per tutta la nostra comunità. Un grazie speciale all’Istituto Comprensivo N. Strampelli e a tutti gli studenti che oggi si sono esibiti con i loro canti, portando emozione, gioia e luce vera nel cuore del nostro paese. Sono loro che illuminano Castelraimondo oggi e sempre: i nostri giovani, il cuore pulsante del nostro agire quotidiano e il nostro futuro più prezioso. Che queste luci possano accompagnarci verso un Natale ricco di serenità, condivisione e calore. Buone feste a tutta la comunità!”
Inaugurato oggi 6 Dicembre 2025 il Nuovo Studio di Consulenza Bandi: Boom di Presenze e Grande Interesse del TerritorioNoi, Cav. Rag. Giuseppe Tosoni e Avv. Roberto Germani, comunichiamo con grande soddisfazione che oggi si è svolta, con un boom di presenze inaspettato, l’inaugurazione del nuovo Studio di “Consulenza Bandi” in Via Zavatti n. 4, Civitanova Marche (Mc).
L’affluenza straordinaria ha confermato l’interesse e il bisogno concreto del territorio di avere un punto di riferimento professionale dedicato al supporto e alla consulenza in finanza agevolata per imprese, cittadini e start-up.Un parterre ricco di autorità, professionisti e imprenditori. All’inaugurazione infatti hanno partecipato numerosi avvocati, imprenditori e professionisti del territorio, esponenti di istituzioni e autorità locali, rappresentanti del Comune di Civitanova Marche ed infine l’Assessore al Turismo dott.ssa Mara Orazi, la cui presenza ha dato ulteriore rilievo all’evento.
Le imprese oggi hanno bisogno di punti di riferimento competenti per orientarsi tra bandi e opportunità di finanziamento; un servizio strutturato come questo secondo noi può facilitare nuovi investimenti e rafforzare il tessuto produttivo locale.La collaborazione con lo studio di commercialisti Tosoni&Partners è fondamentale per mettere insieme competenze diverse e permettere di offrire servizi completi di alto livello; vogliamo dare un segnale forte della rilevanza che questo nuovo polo di consulenza riveste per la comunità, creando una vera sinergia, esempio positivo di come lavorare in rete possa generare valore per le imprese.
Lo Studio offrirà supporto qualificato in un insieme di servizi come bandi a fondo perduto e agevolazioni, contributi per imprese e start-up, internazionalizzazione e sviluppo commerciale, soluzioni per persone e imprese indebitate, procedure di tutela e blocco aste giudiziarie, un insieme di competenze pensato per le aziende che faticano a districarsi tra procedure, norme, scadenze, al fine di sostenere la crescita e proteggere chi vive situazioni economiche delicate.Focus inaugurale: contributi a fondo perduto del 70% e 80% riservati per l’Area Cratere – Bandi USR (Ufficio Speciale per la Ricostruzione).
L’incontro ha previsto anche un approfondimento sui finanziamenti regionali destinati all’Area Cratere, tema centrale per lo sviluppo del nostro territorio post-sisma; la presenza di figure istituzionali e professionisti ha arricchito il dibattito, rendendo l’evento un vero momento di confronto e collaborazione.
Al termine, i partecipanti hanno condiviso un momento conviviale con un buffet offerto dai titolari. Per ulteriori informazioni e per fissare un appuntamento, vi invitiamo a contattarci ai seguenti riferimenti qui riportati: Cav. Rag. Giuseppe Tosoni Tosoni&Partners Tel: 329/2448198, e-mail: tosoni@studiotosoni.it, sito: www.studiotosoni.it, Avv. Roberto Germani Tel: 328/7352543, e-mail: info@consulenzabandi.it, sito: www.consulenzabandi.it
La Via Lauretana si illuminerà il 9 dicembre alla vigilia della Venuta della Santa Casa. Da Roma a Loreto, lungo comuni e località delle Marche, dell’Umbria e del Lazio, l’iniziativa “Illuminiamo la Via Lauretana” nasce a pochi mesi dalla conclusione della Peregrinatio Mariae. Evento giubilare che ha visto la statua della Madonna Pellegrina essere benedetta da papa Leone XIV: si è trattato di insieme di appuntamenti a carattere spirituale che ha avuto l’obiettivo di evidenziare il forte legame tra le comunità attraversate e che ora si rinnova.
Secondo una tradizione lauretana diffusa nel Centro Italia, particolarmente nelle aree rurali, la sera del 9 dicembre si accendono i tradizionali fuochi o “focaracci” in onore della Madonna di Loreto. Tali fuochi evocano la luce che idealmente accompagnò il prodigioso volo della Santa Casa attraverso l’Italia Centrale fino a raggiungere Loreto. In molti luoghi delle Marche tale tradizione si rinnova ogni anno con l’accensione di un fuoco insieme ad un breve momento di preghiera, alla presenza delle autorità civili e religiose.
Nei territori attraversati dalla Via Lauretana, in occasione del Giubileo della Speranza, tale tradizione sarà così riproposta con una particolare intenzione di preghiera per la pace in Terra Santa e in Ucraina.
«Ringraziamo fin d’ora tutte le comunità che hanno potuto aderire – ha affermato mons. Nazzareno Marconi, presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana e vescovo di Macerata –, iniziative semplici e proporzionate alla realtà locale contribuiranno a rendere più viva e feconda la memoria della Peregrinatio Mariae e della Via Lauretana, come itinerario di fede che collega Roma a Loreto».
L’evento giubilare è promosso dalla Regione Ecclesiastica Marche e organizzato dalla Fondazione Giustiniani Bandini in collaborazione con il Tavolo di Concertazione per il Recupero e la Valorizzazione della Via Lauretana e con tutte le Diocesi lungo il percorso.
La Peregrinatio Mariae si colloca, inoltre, tra le iniziative più significative previste per il Giubileo 2025 dalla Regione Marche, nell’ambito del progetto “Pellegrini di Speranza”.
Montefano ha celebrato l'arrivo del periodo più magico dell'anno con una giornata indimenticabile. Il 6 Dicembre 2025, è stato un sabato magico, che ha immerso l'intera comunità in un’atmosfera natalizia intensa, culminata con l'accensione dell’albero e della nuova luminaria nella rinnovata Piazza Bracaccini.
La grande festa ha segnato il "Primo Natale" in una Piazza Bracaccini che, dopo gli interventi di riqualificazione, ha mostrato il suo nuovo splendore. Questo momento è stato il risultato tangibile della sinergia tra l'Amministrazione Comunale e le numerose e preziose realtà di volontariato del paese, che hanno lavorato fianco a fianco per regalare ai cittadini un evento memorabile.
Il cuore pulsante della giornata è stato illuminato da due simboli natalizi. Al centro della piazza, un maestoso albero ha preso vita, avvolto da una miriade di luci che hanno adornato ogni suo ramo, sopra di esso un vero e proprio cielo stellato formato dalle nuove luci natalizie acquistate dal Comune. Poco distante, sotto le logge dell'ex Palazzo Comunale, è stato presentato un secondo albero, più piccolo ma ugualmente significativo, realizzato interamente all'uncinetto dalle nonne del Centro Anziani, guidate dall'associazione AVULSS. Questo progetto, nato la scorsa primavera e ispirato dalla collaborazione di Graziella Coltrinari, ha visto le mani esperte di queste donne assemblare innumerevoli mattonelle colorate, esposte con orgoglio come emblema della creatività e del prezioso impegno comunitario.
Il programma della giornata ha dato particolare risalto alle Melodie Natalizie. La piazza ha risuonato delle voci angeliche del coro di bambini “Do Re Mi” e dal Coro Oddo Marconi. Entrambi i cori sono stati diretti magistralmente dalla Maestra Laura Veroli, che ha emozionato il pubblico presente. A seguire, grandi e piccini sono stati allietati dal coinvolgente "Christmas Show" degli Artisti di Strada.
Non è mancata l'occasione per passeggiare tra il Mercatino di Artigianato Artistico e i Prodotti Locali di Qualità. Il momento conviviale è stato reso ancora più caldo e accogliente dal grande lavoro dei Volontari della Pro Loco, che hanno offerto a tutti i partecipanti cioccolata calda, vin brûlé e castagne, rendendo l'evento in Piazza completamente gratuito e aperto a tutti.
Il Sindaco Angela Barbieri ha commentato la giornata sottolineando l'importanza dell'evento: "Una giornata speciale come quella di sabato, ha voluto avvicinare tutti i montefanesi e dare un messaggio di pace e serenità in un periodo storico così difficile. Per questo l’Amministrazione ha voluto creare un Natale così strutturato, grazie al supporto delle tante realtà di volontari e con il grande lavoro degli operai comunali che hanno reso la nostra piazza unica."
La magia del Natale è continuata anche in serata. Alle ore 21:30, il Teatro La Rondinella ha ospitato un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica: il Concerto Gospel del coro "QUELLI CHE... NON SOLO GOSPEL". Con circa trenta elementi, il coro ha proiettato pubblico in una coinvolgente atmosfera natalizia. La serata è stata promossa dai volontari dell'associazione culturale La Rondinella e dal Comune di Montefano, e ha riscosso grande partecipazione e un vivo apprezzamento da parte del pubblico, concludendo in modo trionfale una giornata che ha celebrato la luce e lo spirito della comunità.
È in corso la riattivazione graduale della fornitura di gas metano nella zona di Villa Potenza, a Macerata, dopo l’incidente avvenuto ieri vicino al ponte Sandro Pertini (leggi qui). Un cavo di media pressione era stato tranciato accidentalmente mentre operai di una ditta stavano effettuando trivellazioni per la posa di tubature elettriche, lasciando circa cento famiglie senza gas.
I tecnici della società che gestisce la rete gas hanno completato la riparazione della tubazione e stanno ora passando casa per casa per riattivare le utenze. L’intervento ha richiesto la chiusura temporanea di un tratto della SS77, all’altezza del km 95, per garantire la sicurezza durante le operazioni.
Sul posto erano intervenuti vigili del fuoco e polizia locale, insieme ai tecnici specializzati. Non è stata necessaria l’evacuazione dei residenti, nonostante la copiosa fuga di gas, ma la chiusura della strada ha inevitabilmente causato disagi alla viabilità, con deviazioni e rallentamenti per gli automobilisti.
Con la conclusione dei lavori e il progressivo ripristino del servizio, la situazione sta lentamente tornando alla normalità, garantendo alle famiglie di Villa Potenza la regolare fornitura di gas metano.
Venerdì mattina, presso la sede dell’Unione Montana Marca di Camerino, il presidente dell’Unione, Alessandro Gentilucci, il presidente del Tribunale di Macerata, Paolo Vadalà, e la giudice Alessandra Canullo hanno inaugurato l'Ufficio di Prossimità, uno sportello informativo dove l’utenza potrà ricevere supporto e assistenza per atti di "volontaria giurisdizione" che non necessitano dell’ausilio di un avvocato.
Un servizio pensato per avvicinare i cittadini, soprattutto delle fasce più fragili, al sistema giudiziario. Tra le pratiche gestite rientrano l'amministrazione di sostegno, le consulenze su istituti di protezione giuridica relativi ai minori e le curatele speciali.
Il presidente Gentilucci, ha evidenziato che l'apertura «rappresenta un’ulteriore conferma della sensibilità delle istituzioni pubbliche alle esigenze della popolazione dei comuni dell’ATS 18, ancora provata dalle ferite del sisma. La sinergia con il Tribunale di Macerata, rappresentato dal presidente Vadalà, ha permesso l'attivazione di questo ufficio, simbolo di una giustizia più vicina ai cittadini».
Il presidente Vadalà, ha rimarcato che l’Ufficio di Prossimità attribuisce maggiore centralità alla popolazione, occupandosi di situazioni che non presentano conflitti tra le parti, ma richiedono un aiuto e sostegno sociale sempre più necessari nelle aree interne.
Alessandra Canullo, giudice del Tribunale di Macerata, ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra Tribunale e istituzioni per semplificare il rapporto con la burocrazia e velocizzare le procedure, grazie a figure messe a disposizione dall’ATS 18 in grado di orientare correttamente l'utenza.
A chiudere gli interventi, Valerio Valeriani, direttore dell'ATS 18, e l'operatrice Marta Montecchiari che hanno sottolineato come l'Unione Montana sia in una fase di sempre maggior collaborazione con gli organi giudiziari e ricordato la gratuità del servizio che sarà disponibile tutti i giorni dal lunedì al venerdì su appuntamento telefonico al numero 0737/617511.
La realizzazione dell’Ufficio di Prossimità rientra in un progetto più ampio, finanziato dall’Unione Europea, coordinato dal Ministero della Giustizia e attivato in collaborazione con la Regione Marche e l'Unione Montana Marca di Camerino.
Apprendiamo che la Nato potrebbe compiere ai danni della Russia una aggressione preventiva. Lo ha recentemente dichiarato al “Financial Times” l’ammiraglio Cavo Dragone. Proprio ora che sembrava si fosse trovato un possibile accordo tra Stati Uniti e Russia in relazione alla guerra d’Ucraina, la Nato ammette candidamente la possibilità di una guerra preventiva contro la Russia: la guerra preventiva risulta oltretutto uno degli strumenti bellici più infami, mediante il quale si finge di intraprendere un’azione difensiva nell’atto stesso con cui si aggredisce un altro Stato, giudicato pericoloso e in procinto di aggredire a propria volta. In maniera classicamente orwelliana, si fa passare l’attacco per difesa.
Ciò oltretutto si inquadra perfettamente nel regime discorsivo demenziale a cui ormai siamo abituati da anni, quello secondo cui la Russia di Putin si accinge a invadere l’Europa e dunque occorre riarmarsi fino ai denti e, dulcis in fundo, compiere un’aggressione preventiva ai danni della Russia stessa. In ogni caso, con l’emersione di questa sconvolgente verità appare con adamantino profilo quanto già dicevamo da tempo: e cioè che la guerra d'Ucraina è in realtà la guerra che l’occidente a trazione atlantista ha dichiarato alla Russia di Putin, utilizzando l’Ucraina del guitto di Kiev e attore Nato come mero instrumentum belli.
Fin dagli anni Novanta, del resto, la Nato si è indebitamente allargata negli spazi post-sovietici, mettendo a profitto la situazione prodottasi con l’ingloriosa implosione dell’Unione Sovietica e con gli ignobili interregni di Gorbaciov e Eltsin. L’obiettivo ultimo appare esso stesso chiarissimo: prendersi la Russia, normalizzarla in senso liberale e atlantista, devitalizzarne ogni velleità di sovranità e di resistenza.
Sia quel che sia, deve essere chiaro che la Nato non ha a che fare in questo caso con la Serbia o con l’Iraq, ma con una potenza mondiale sovrana militarmente ed economicamente e, oltretutto, appoggiata direttamente dal dragone cinese. Come si suol dire, Putin venderà cara la pelle e la Russia difenderà fino in fondo la propria autonomia rispetto alle mire neobarbariche della libido dominandi della civiltà del dollaro. Il cupio dissolvi e la pulsione autodistruttiva dell’Occidente, anzi dell’uccidente, si manifestano ormai in forma eclatante e tragicomica.
Ci pare comunque che sia davvero giunto il momento di tracciare un bilancio, sia pure provvisorio, sulla guerra di Ucraina e sulla lezione che, anche questa volta, la Russia ci ha impartito: dico “anche questa volta”, dacché la Russia ha storicamente impartito molteplici lezioni all’Europa, segnatamente tutte le volte che essa ha sciaguratamente provato a muoverle guerra. Ebbene, la lezione che apprendiamo ancora una volta è che non si può sconfiggere la Russia e che è votato allo scacco ogni tentativo di aggredirla: come abbiamo infinite volte evidenziato, la guerra d’Ucraina non è affatto la guerra che la Russia ha dichiarato a Kiev, come sempre è stata presentata dagli autoproclamati professionisti delle informazioni.
È, invece, il conflitto lungamente preparato dall’occidente a trazione atlantista, mediante un graduale accerchiamento della Russia, culminato con il tentativo di far passare Kiev sotto la Nato e dunque di portare le basi militari a stelle e strisce ai confini con Mosca. A Obama che diceva Yes we can, Putin rispose idealmente asserendo No you can’t. La Russia è oggi una potenza sovrana sul piano economico e militare, geopolitico e culturale: una potenza che oltretutto è supportata dal dragone cinese ed è dunque in grado di resistere fermamente alla anglobalizzazione, ossia alla americanizzazione imperialistica.
La funzione svolta dai Brics in questo senso è preziosissima ed è auspicabile che l’alleanza si potenzi e si allarghi in funzione anti-imperialistica. Questo è il fabula docet: Donald Trump l’ha capito e infatti ha scelto, non certo per presunta dote umanitaria, ma con sobrio e cauto realismo, di trattare con Putin e di cercare insieme a lui la via della pace. L’Europa, per parte sua, sempre più simile a un treno in corsa verso l’abisso, sembra non volerlo capire in alcun modo, tant’è che si ostina stoltamente a cercare in ogni maniera la prosecuzione del conflitto e l’irragionevole supporto al guitto di Kiev, l’attore Nato Zelensky, dittatore e attore, in una parola “dittattore”.
Nel pomeriggio di venerdì si è tenuta l’Assemblea della Sarnano Terzo Millennio Srl, convocata dal nuovo amministratore per aggiornare i soci sulla situazione patrimoniale riscontrata dopo il suo insediamento nel mese di settembre. Alla riunione hanno preso parte anche gli advisor nominati dalla società, "favorendo un ampio dibattito e un confronto approfondito", sottolinea l'amministrazione comunale di Sarnano.
"Nei mesi scorsi il socio di maggioranza aveva indicato come strada preferibile il ricorso a un concordato preventivo in continuità diretta. L’attuale amministratore, invece, sulla base delle valutazioni emerse e delle indicazioni del nuovo revisore dei conti, ritiene più adeguato avviare una procedura di composizione negoziata della crisi - si legge in una nota diffusa dal Comune -. Lo scenario emerso dal lavoro di ricognizione del bilancio e dall’analisi delle manifestazioni d’interesse ricevute, infatti, risulta diverso da quello inizialmente ipotizzato con il precedente organo amministrativo".
La situazione patrimoniale rimane comunque grave: i debiti superano i 3 milioni di euro e manca una reale continuità aziendale. "Ciò rende urgente l’avvio di una procedura che salvaguardi la società e che consenta di individuare un soggetto terzo, solido e affidabile, capace di garantire un nuovo futuro all’impresa, come richiesto dallo stesso socio di maggioranza - sottolinea il Comune -. È stato inoltre evidenziato come, nonostante la crisi fosse nota da tempo, in passato non sia mai stata attivata alcuna procedura né approfondita la possibilità di una privatizzazione: un elemento che desta particolare sconcerto".
"La nuova gestione, al contrario, ha ritenuto necessario intervenire tempestivamente. È in corso la redazione di una perizia di valutazione che, nell’ambito della procedura di composizione negoziata, verrà sottoposta al Tribunale per assicurare trasparenza, correttezza e oggettività dei valori. Tale documento costituirà anche la base d’asta per la valutazione dei piani industriali che verranno presentati dai soggetti interessati - conclude il Comune -. Rimane chiaro che occorre procedere con rapidità, superando l’immobilismo del passato, con l’auspicio di individuare al più presto un interlocutore realmente motivato a rilevare e risanare la società".
“Ho bisogno di alleggerire le spalle. Perché è da troppo tempo che sono cariche di pesi che non ho voluto e non ho chiesto. E poi sotto ci sono le mie ali. Ci sono io, che ho bisogno di volare” (frase attribuita ad Alda Merini).
Svegliarsi al mattino già stanco, sentire il peso della vita addosso ancor prima di aprire gli occhi. Alzarsi dal letto, per indossare un vestito che non ti appartiene, perché quel vestito non lo hai scelto tu, ma ti è stato cucito addosso.
Una veste il cui tessuto è fatto di aspettative altrui, che ti imprigionano in una realtà in cui non ti riconosci, che ti dice come essere, come comportarti e quali scelte compiere per non deludere nessuno.
Senti esplodere dentro le discussioni non affrontate, i “no” mai pronunciati e quei silenzi che gridano forte. A forza di portare questo carico, finisci per vivere una storia che non è la tua.
I pesi invisibili ma reali, che ti incurvano la schiena, rallentano il passo e offuscano la direzione del tuo cammino. Ma proprio sotto questi macigni ci sono le tue ali, quei talenti e vocazioni che aspettano solo di potersi espandere.
Il primo passo per guarire è ascoltare la stanchezza con cui il tuo corpo ti comunica una verità scomoda. È arrivato il momento di distinguere ciò che ti appartiene da ciò che bisogna lasciare andare.
Avere la forza e la lucidità di fermarsi, per guardare la propria vita, riconoscere quando si sta rimandando la gioia di vivere a un tempo ancora non definito, credendo che arriverà quell’attimo propizio, più comodo. Altrimenti si rischia di adattarsi ai bisogni degli altri senza più ascoltare i propri.
Si vive senza un desiderio autentico, senza un sogno da inseguire, senza una visione. Resta solo l’abitudine, una finta sicurezza travestita da normalità, una maschera che copre il vuoto. Un lento, quotidiano tradirsi.
Succede di caricarsi di responsabilità che non ci competono, per aver vissuto, fin da piccoli, situazioni che ci hanno costretto a crescere velocemente, diventando salvatori o salvatrici di chi avrebbe dovuto proteggerci. Così, da adulti, si rischia di portare avanti lo stesso copione: credere che per essere amati ci si debba prendere cura di tutti.
Ci si convince che il proprio valore dipenda da quanto riusciamo a sostenere gli altri, anche quando questo comporta dimenticare se stessi.
Non appena si comprende che prima di essere amati dagli altri, dobbiamo amare noi stessi, qualcosa dentro si armonizza: si restituisce ogni responsabilità al suo legittimo proprietario e ci si concede il permesso di ascoltarsi davvero. Si comincia a desiderare e a sognare.
Questo è il primo vero atto di cura verso se stessi. Un cambiamento che ridimensiona la propria posizione nel mondo, che libera dal bisogno di compiacere e trasforma la qualità delle relazioni. Liberarsi significa alleggerirsi, permettere alla vera natura di fiorire, di respirare e di vivere.
Il comando di polizia locale di Civitanova Marche interviene per fare chiarezza sulle recenti notizie riguardanti i misuratori elettronici di velocità e annuncia un cambio di passo nelle strategie di controllo del territorio. «È fondamentale garantire una corretta informazione alla cittadinanza», fanno sapere dal Comando, smentendo ricostruzioni considerate «fuorvianti» e illustrando un nuovo corso orientato alla sicurezza attiva.
Al centro delle polemiche, la presunta irregolarità nell’inserimento dei dispositivi – il Telelaser Trucam e il Velomatic 512d – nella piattaforma ministeriale. Una ricostruzione che la polizia locale definisce «totalmente infondata». I due strumenti, spiegano dagli uffici di via Marinetti, sono stati registrati «entro i termini perentori del 28 novembre» e secondo le procedure tecniche previste.
Resta da completare l’inserimento di alcune informazioni residue, attività già affidata al personale competente e legata a un semplice «disallineamento informatico».
Se gli autovelox risultano pienamente in regola, la loro sospensione non è legata agli adempimenti ministeriali, ma alla recente ordinanza della Corte di Cassazione che ha introdotto dubbi sulla distinzione tra approvazione e omologazione dei dispositivi. Il Comune ha quindi deciso una pausa «cautelativa e temporanea», in attesa di un chiarimento normativo definitivo e dei necessari interventi tecnici.
«Non appena il legislatore avrà fatto chiarezza - assicura il Comando - i controlli sulla velocità riprenderanno regolarmente».
Parallelamente, la polizia locale punta su nuove tecnologie per rafforzare la sicurezza stradale. È stato infatti acquistato il Targa System 5.0, un dispositivo in grado di individuare in tempo reale veicoli privi di assicurazione, revisione, rubati o collegati a reati. Uno strumento «più evoluto» rispetto al precedente, che consente un controllo dinamico ed efficace della legalità su strada.
Accanto al nuovo sistema, le pattuglie intensificheranno verifiche su soste irregolari, uso del cellulare alla guida - anche con agenti in borghese - e guida in stato di ebbrezza.
Il dirigente della Polizia Locale, Cristian Lupidi, rivendica la linea adottata: «La sicurezza non si misura con il numero di misuratori presenti in un elenco, ma con la capacità di adeguare i controlli al contesto normativo. Abbiamo scelto la massima prudenza giuridica sospendendo il rilevamento della velocità: è un atto di rispetto verso i cittadini».
E lancia un messaggio chiaro: niente "liberi tutti". Domani, per la festività dell’8 dicembre, sono previste sette pattuglie sul territorio, inclusi agenti in abiti civili per verifiche su traffico, conduzione degli animali e conferimento dei rifiuti.
Piena sintonia anche dall’assessorato alla sicurezza urbana. L’assessore Giuseppe Cognigni conferma la strategia: «Il decreto parla chiaro: va limitato l’uso indiscriminato dei dispositivi di controllo della velocità. A Civitanova abbiamo scelto strumenti più intelligenti, come il Targa System, in grado di individuare veicoli rubati, non assicurati, non revisionati o intestati a prestanome. Un alleato prezioso per la sicurezza urbana».
Torna come ogni domenica la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana “Chiedilo all'Avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa alla violenza di genere e specificatamente ai casi di femminicidio e la specificità del nuovo delitto introdotto. Ecco la completa analisi dell’avv. Oberdan Pantana.
La legge n. 181/2025, che entrerà in vigore dal 17 dicembre 2025, introduce il delitto di femminicidio e numerose modifiche sostanziali e processuali, finalizzate al rafforzamento della tutela delle donne vittime di violenza. L'iter legislativo, iniziato con il disegno di legge governativo presentato il 31 marzo 2025, si è concluso con l'approvazione unanime della Camera il 25 novembre 2025, data simbolicamente coincidente con la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Tale consenso trasversale riflette l'urgenza e la centralità del tema. La riforma si inserisce in un percorso pluriennale che mira a riconoscere la specificità della violenza contro le donne come fenomeno strutturale e recepisce le indicazioni sovranazionali provenienti da organismi come la CEDAW, la Convenzione di Istanbul, la Direttiva 2024/1385/UE e dalla giurisprudenza della Corte EDU, come nel caso Scuderoni del 25 settembre 2025.
Il cuore della riforma è l'introduzione dell'art. 577-bis c.p., che tipizza il femminicidio come l'uccisione di una donna “come atto di odio o discriminazione o di prevaricazione, controllo, possesso o dominio in quanto donna…”. La previsione autonoma di reato risponde alla volontà di nominare il fenomeno e riconoscerne il particolare disvalore sociale. L'uso esplicito del termine “donna” modernizza il codice penale, superando fattispecie ormai incompatibili con l’ordinamento. La tutela della vita e libertà della donna appare conforme alla Costituzione e alle fonti internazionali, mentre le critiche sul presunto “populismo penale” risultano superate dalla peculiarità e gravità del fenomeno.
La Corte costituzionale, con la sentenza 197/2023, ha evidenziato la necessità di distinguere tra i diversi tipi di omicidio, riconoscendo che i femminicidi richiedono misure incisive, preventive e repressive. Il trattamento differenziato trova fondamento anche nel principio delle discriminazioni positive previsto dall’art. 3, secondo comma, Cost.
La pena prevista è l’ergastolo, ritenuto proporzionato. Il delitto è a dolo generico. Non è previsto un divieto di bilanciamento delle attenuanti, ma vengono fissati limiti minimi di pena — 24 o 15 anni — anche in presenza di attenuanti prevalenti.
Accanto al nuovo reato, la riforma introduce aggravanti di discriminazione sessuale per altri reati violenti e amplia la disciplina del delitto di maltrattamenti. Sul piano processuale vengono potenziati gli obblighi informativi verso le vittime, i diritti della persona offesa, l’utilizzo delle intercettazioni, le modalità di sequestro conservativo e l’obbligo di audizione entro tre giorni nei reati del cosiddetto “codice rosso”. Vengono inoltre introdotte norme per prevenire la vittimizzazione secondaria.
In materia cautelare, è prevista una presunzione di adeguatezza della custodia in carcere o degli arresti domiciliari per molti reati “codice rosso”, viene rafforzato il braccialetto elettronico (con una distanza minima di 1000 metri) e vengono introdotti obblighi stringenti di comunicazione alla vittima.
La legge interviene anche sulla tutela degli orfani di femminicidio, sulla formazione obbligatoria per magistrati e operatori sanitari, sul potenziamento dei centri antiviolenza, sull’ampliamento del gratuito patrocinio e sul coordinamento tra i procedimenti penali, civili e minorili. Ulteriori modifiche riguardano l’ordinamento penitenziario, prevedendo un’osservazione psicologica annuale per i condannati per femminicidio e restrizioni nell’accesso ai benefici.
Nel complesso, la legge n. 181/2025 rappresenta un intervento organico e strutturato che integra prevenzione, protezione e repressione. Introduce il femminicidio come delitto autonomo, rafforza la tutela delle vittime e aggiorna il sistema penale alla concezione della violenza contro le donne come violazione dei diritti umani. I dati ISTAT di novembre 2025 confermano infatti un fenomeno radicato e persistente: il 31,9% delle donne tra i 16 e i 75 anni ha subito violenze fisiche o sessuali e i femminicidi continuano a rappresentare una quota significativa degli omicidi volontari.
Come spesso accade, è stata inserita anche la clausola di invarianza finanziaria, che nonostante la portata degli interventi non prevede risorse aggiuntive.
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Al PalaQuaresima ieri sera si è scritta una pagina di sport marchigiano e cingolano. La Macagi Cingoli, infatti, ha ottenuto la qualificazione alla Coppa Italia 2025-2026 di pallamano, 8 anni dopo la prima storica partecipazione del 2017-2018. I ragazzi di Laera hanno battuto 24-23 il Trieste nella 13^ giornata di Serie A Gold, rimontando a più riprese dal -3 al -4 e vincendo grazie al gol del cingolano Lorenzo Nocelli a pochi secondi dalla sirena, trascinato dal calore incessante del suo pubblico. Perché ancora non è notte a Cingoli.
Con il settimo posto in classifica, senza consultare i risultati degli altri campi, Strappini e compagni sono sicuri di partecipare alla kermesse della Play Hall di Riccione che si disputerà tra il 26 febbraio e il 1° marzo. E ora la zona play-out è lontana 6 punti: con il sistema a 2 punti per vittoria, dunque, si tratta di un buon vantaggio alla fine del girone d’andata.
Non è stato facile, però, avere la meglio di un Trieste veloce, fantasioso in attacco e arcigno in difesa. Nei primi 10 minuti ci sono solo 4 gol, con i triestini che vanno sull’1-3 con il mini-break a denominazione Lindiström, Pauloni e Vanoli. Merito dei portieri: Martini da una parte fa gli straordinari su Vanoli ed Esparon dai 7 metri, Garcia dice no a Giambartolomei, a Makhlouf e a Lezaun dai 7 metri. Senza dimenticare un palo di Vanoli e una traversa di Parisato.
Dopo la virgola del 2-3 di Mangoni, quindi, gli ospiti piazzano uno 0-3 firmato Pernic, Esparoni e Parisato, con tre gol uno più bello dell’altro, così il parziale è di 2-6 al 12’. La Macagi si riorganizza e dimezza lo svantaggio con Mangoni e Strappini dopo 4 minuti (5-7), ma Vanoli e Lindiström ribadiscono il +3 (6-9). Strappini e Pauloni colpiscono un palo ciascuno, Nocelli accorcia sul 7-9.
Parisato riallunga, però dall’altra parte i padroni di casa piazzano un 3-0 con due reti di Makhlouf e il sigillo di Mangoni, parziale sul 10-10 al 25’. Si viaggia punto-punto fino alla fine del primo tempo, chiuso sul 13-13, con Parisato a fallire il possibile +1 ospite e Garcia a murare la sua porta da Mangoni.
Nella ripresa Cingoli ci crede di più e, approfittando del calo fisiologico di Trieste, riesce a spuntarla al fotofinish. L’inizio di secondo tempo è promettente, visto che Makhlouf e Mangoni firmano l’1-2 del 15-13, con Martini a dire di no a Pauloni ed Esparon. Trieste risponde con un contro-break di 1-6 con i colpi di Pauloni (2), Esparon (3) e Bono, portandosi sul 16-19 al 41’. Gran parte del merito è di Garcia, che neutralizza le conclusioni di Ciattaglia, Giambartolomei, Strappini e Naghavialhosseini. Naghavialhosseini sblocca la Macagi dopo 8 minuti senza segnare, ma gli alabardati sembrano in controllo, tanto che, dopo la traversa di Nocelli, volano sul 19-22 al 50’.
Ancora non è notte a Cingoli, però, e arriva la clamorosa rimonta. Tutto nasce da un 2 minuti comminato a Lindiström: i locali ne approfittano per piazzare un 4-0 firmato Martini (dalla sua porta in situazione di extraplayer), Nocelli, Rossi e Rossetti, per il 23-22 a 5 minuti dalla sirena. Martini, oltre a segnare, para anche i tentativi di Bono e Vanoli.
Esparon prima sbaglia, poi pareggia i conti sul 23-23. Garcia dice di no a Nocelli, dall’altra parte Naghavialhosseini prende il palo. Ultimo minuto: sull’attacco di Trieste, i direttori di gara chiamano il VR per un possibile 7 metri ai danni della Macagi su Esparon, ma dopo aver rivisto l’azione riconsegnano palla ai locali. Coach Laera, a 19 secondi dalla fine, chiama il time-out: al rientro dal campo Lorenzo Nocelli, uno di quelli che a Conversano nel 2018 c’era, segna il gol del 24-23 a fil di sirena, facendo festeggiare il PalaQuaresima.
Tabellino
Macagi Cingoli 24-23 Trieste (13-13)
MACAGI CINGOLI - Martini 1, Albanesi, Gharbi, Ciattaglia 1, Naghavialhosseini 1, Morganti, Mangoni 5, Lezaun 2, Latini, Strappini 1, Rossi 1, Giambartolomei 1, Rossetti 1, Compagnucci, Gharbi, Nocelli 5, Makhlouf 5. All. Laera
TRIESTE – Garcia, Postogna, Bono 1, Mazzarol, Antonutti, Pernic 1, Parisato 2, Andreotta, Pauloni 5, Lindiström 5, Vanoli 2, Bendjilali 1, Sandrin, Esparon 6. All. Carpanese
ARBITRI – Carrino-Pellegrino
(Foto Doriano Picirchiani)
Una serata di festa, colori e orgoglio comunitario quella vissuta ieri a Montefano, dove è stato inaugurato il nuovo albero all’uncinetto posizionato sotto il loggiato del Comune. Un progetto nato da un’idea di Graziella Coltrinari, da sempre attiva nella vita del paese, che ha deciso di portare anche a Montefano una tradizione creativa già diffusa nei centri limitrofi.
«Tutti i paesi vicini avevano l’albero realizzato all’uncinetto, noi no. Così ho pensato che fosse il momento di farlo anche qui», racconta Coltrinari, che ha coinvolto nel lavoro le volontarie dell’Avulss. Entusiasmo e partecipazione sono stati immediati: «Le signore non sono state felici… di più! Hanno collaborato in modo eccezionale e con tanto entusiasmo».
Il risultato è un’opera corale e impegnativa: oltre 400 piastrelle lavorate all’uncinetto, più di 100 stelle e mesi di lavoro meticoloso che hanno dato forma a un albero unico nel suo genere.
All’inaugurazione erano presenti il sindaco, la giunta comunale e molte delle donne che hanno contribuito alla realizzazione. Nonostante il freddo, la partecipazione è stata ampia e calorosa. «Montefano ha vissuto un momento davvero bello di festa - raccontano le promotrici -. L’albero non è stato apprezzato… ma molto di più: è piaciuto tantissimo».
L’opera resterà visibile per tutto il periodo natalizio sotto il loggiato del Comune, dove cittadini e visitatori sono invitati a fermarsi per ammirarla da vicino.
Preziosa vittoria di cuore e carattere per la CBF Balducci HR che supera al tie break Bergamo e chiude il girone di andata della Serie A1 Tigotà dopo tredici giornate a quota 13 punti. Due volte avanti e due volte rimontate dalle lombarde, le arancionere tirano fuori gli artigli nel quinto set conquistandolo ai vantaggi, con la mvp Decortes sugli scudi (23 punti), contro i 21 dell’ex Bolzonetti, protagoniste tra le bergamasche. Da segnalare la prestazione delle centrali maceratesi Mazzon (13, 71% in attacco) e Clothier (12, 3 muri). 7 gli ace di Bergamo, 5 quelli della CBF Balducci HR.
Il primo set si tinge di arancionero con i 7 punti di Decortes, il 100% in attacco di Kokkonen (4) e i 5 muri vincenti di squadra: il break arriva sul 16-13 e poi ancora sul 22-17 per il 25-21 finale, le maceratesi sopra al 50%, Bergamo si ferma al 41%. Nel secondo le lombarde salgono in attacco con Kipp (7 al 57%, 2 muri) e più solidità in ricezione, prendono il break del +2 e lo tengono fino in fondo con Bolzonetti protagonista nel finale con i due attacchi del 21-25, per la CBF Balducci HR altri 8 punti per Decortes.
Terzo set con le arancionere che provano a spingere ancora con Decortes (12-9), ma riecco Bolzonetti (13-14, 7 punti nel parziale): le ragazze di coach Lionetti non mollano e si va punto a punto fino in fondo, con il break CBF Balducci HR proprio al momento giusto, sul set ball dopo un lungo scambio (25-23). Bergamo non ci sta e scatta sull’8-14 nel quarto set, le maceratesi tentano la rimonta (12-14) ma le ragazze di coach Parisi tengono duro (21-25) spinte ancora da Bolzonetti (9 punti nel set) e Mlejnkova (5 con il 66%).
Nel tie break la CBF Balducci HR parte meglio (5-3), Bergamo rientra e sorpassa (6-8), le arancionere restano attaccate agganciando sul 12-12 e trovano lo slancio vincente ai vantaggi 16-14 al secondo match ball.
LA CRONACA - Coach Lionetti schiera Bonelli-Decortes, Clothier-Mazzon, Kokkonen-Piomboni, Caforio libero. Coach Parisi inizia con Eze-Kipp, Manfredini-Meli, Cese Montalvo-Mlejnkova, Armini libero.
Avvio punto a punto nel primo set (2-2 ace Decortes, 5-5 Kokkonen), Piomboni a segno (7-7), Decortes ferma Cese (8-7), muro anche di Clothier (9-7), risponde Meli (9-9), la sfida a muro prosegue con Clothier che ferma ancora Kipp, 10-10. Cese non passa (11-10), toccato l’attacco Piomboni (12-11), pipe Decortes (14-13), muro Mazzon (15-13), Kokkonen contrattacca il 16-13.
Ancora Kokkonen (17-14), l’errore arancionero riavvicina Bergano (17-16), Decortes mani out (18-16), invasione Manfredini, 19-16. Muro Piomboni (20-16), Decortes gran lungolinea (21-17), poi mette l’ace (22-17), entra Bolzonetti per Cese, ace Eze (22-19), poi sbaglia (23-19). Kokkonen contrattacco (24-19), ace Bolzonetti (24-21), chiude Clothier 25-21.
Equilibrio anche all’inizio del secondo set (3-3), arriva l’ace di Kipp (4-6), Piomboni a segno (5-6), Bergamo tiene il +2 (7-9). Decortes pallonetto vincente (8-9), Piomboni a segno (9-10), Kipp contrattacco (9-12), Decortes ancora, 10-12. Clothier fast (11-13), Mlejnkova out (12-13), Cese a segno (12-15), muro Clothier, 13-15. Mazzon ferma Cese (14-16), poi primo tempo (15-17), rientra Bolzonetti per Cese, Decortes pallonetto (16-18), poi in diagonale, 17-18. C’è Bresciani in seconda linea, Kipp ferma Piomboni (17-20), entra Kockarevic, Decortes pipe (19-21), ace Kockarevic (20-21), Decortes palla sulla riga, 21-22. Bolzonetti contrattacco (21-24), chiude lei 21-25.
Nel terzo Decortes continua a passare (5-3), Piomboni a filo rete (7-4), Clothier passa (8-5), ace Bolzonetti (8-7), Kipp non passa, 9-7. Kokkonen diagonale (10-8), ancora lei (11-9), Decortes contrattacco (12-9), Bolzonetti mura due volte (12-12). Mazzon primo tempo (13-12), toccato l’attacco Bolzonetti (13-14), ace Decortes (15-14), Bonelli ferma Bolzonetti (17-15), Clothier fast, 18-16. Decortes out (18-18), Mazzon a segno (20-19). Toccato l’attacco Mlejnkova (20-21), ancora Mazzon (21-21), Piomboni contrattacco (22-21), Decortes a segno (23-22), toccato l’attacco Piomboni (24-23), entra Kockarevic al servizio, chiude Decortes 25-23.
Punto a punto l’avvio di quarto (4-4), Decortes out (4-6), Manfredini contrattacco (4-7), muro Manfredini (5-9). Bolzonetti out (6-9), Piomboni sbaglia (6-11), al suo posto entra Kockarevic, Bolzonetti a segno (6-12), Kipp errore, 8-12. Bolzonetti pallonetto (8-14), entra Ornoch per Kokkonen, la polacca a segno (9-14), muro Bonelli (10-14), muro Ornoch, 11-14.
Mazzon a filo rete (12-14), Decortes palla all’incrocio righe (13-15), Ornoch ferma Kipp (14-16), Mlejnkova contrattacco, 14-18. Muro Kockarevic (15-18), Bolzonetti contrattacco (15-20), Clothier primo tempo (16-20), invasione Bolzonetti, 17-20. Clothier passa (19-22), Mazzon fast (20-23), Meli sbaglia (21-23), out Decortes, 21-25.
Clothier a segno nel tie break (2-1), muro Mazzon (3-1), out Decortes (3-3), Mazzon vincente (4-3), Kokkonen contrattacco, 5-3. Ace Kipp (5-5), Kokkonen a segno (6-5), entra Kockarevic per Piomboni, Bolzonetti contrattacco, 6-7. Ace Mlejnkova (6-8), Manfredini sbaglia (7-8), Decortes passa (8-9), Eze errore al servizio, 9-10.
Out Mlejnkova (10-11), rientra Piomboni, Mazzon in fast (11-12), ancora lei (12-12), Kokkonen non trova le mani del muro (12-13), errore al servizio Kipp (13-13), muro Decortes (14-13), Mlejnkova annulla (14-14). Decortes passa (15-14), Bolzonetti errore, 16-14.
IL TABELLINO
CBF BALDUCCI HR MACERATA - BERGAMO 3-2 (25-21 21-25 25-23 21-25 16-14)
CBF BALDUCCI HR MACERATA: Mazzon 13, Decortes 23, Piomboni 9, Clothier 12, Bonelli 3, Kokkonen 9, Caforio (L), Ornoch 2, Kockarevic 2, Bresciani, Sismondi, Crawford (L), Batte. Allenatore Lionetti.
BERGAMO: Mlejnkova 16, Manfredini 7, Eze 3, Cese Montalvo 5, Meli 9, Kipp 17, Armini (L), Bolzonetti 21, Micheletti, Strubbe, Carraro, Mosser, Weske, Ferrario (L). Allenatore Parisi.
Arbitri: Canessa, Papadopol.
Note - Spettatori: 760, Durata set: 23', 26', 26', 27', 22'; Totale: 124'. MVP: Decortes.
(Credit foto: Roberto Bartomeoli)
A complicare il cammino di una Cucine Lube Civitanova imbattuta tra le mura amiche, nel 10° turno della Regular Season arriva un'altra delusione in trasferta. Al PalaPanini sono i padroni di casa della Valsa Group Modena a imporsi in quattro set (25-23, 26-24, 20-25, 25-11) nel "classico" contro i cucinieri.
Uno stop che mette nei guai i vicecampioni d’Italia, ora sesti a 17 punti e scavalcati da Modena (19 punti), anche in ottica di un buon piazzamento nella griglia della Del Monte® Coppa Italia. I biancorossi alternano sprazzi di bel gioco ad amnesie, con dinamiche simili a quelle viste mercoledì a Monza, soprattutto nel finale. Da segnalare, al termine, l’applauso di incoraggiamento dei Predators giunti dalle Marche.
Primi due set equilibratissimi con la Lube che perde l’attimo sul 23-23 del parziale d’apertura, cedendo 25-23, e che trova un’ottima rimonta nel secondo, procurandosi due palloni per chiudere (22-24), per poi subire un parziale di 4 a 0 con tre muri finali di Pardi (26-24). Nel terzo atto il servizio biancorosso è più efficace, la ricezione regge e la Lube attacca con continuità riaprendo il match (20-25). Il quarto parziale segna la rinascita modenese.
Impietoso il dato dei muri, 15 a 3 per i canarini (5 di Mati), la Lube combatte nei primi tre set crescendo al servizio (7 i vincenti a fine gara), ma Modena trova il sorpasso anche dai nove metri (10), complice un quarto atto sul velluto. Nominato MVP Sanguinetti (14 punti con 6ace), in doppia cifra come Davyskiba (15), Buchegger (10) e Porro (10). Tra i biancorossi, il top scorer Nikolov è il più efficace (20 punti). In doppia cifra anche Loeppky (14).
LA GARA - Lube in campo con Boninfante al palleggio, gli schiacciatori Loeppky, Nikolov e Bottolo ad attaccare, Gargiulo e Podrascanin al centro, Balaso libero. Padroni di casa schierati con Tizi-Oualou in cabina di regia e Buchegger bocca da fuoco, Davyskiba e Porro di banda, l’ex biancorosso Mati e Sanguinetti al centro, Perry libero.
Minuto di silenzio iniziale anche a Modena per ricordare Nicola Pietrangeli. La Lube parte mole in attacco e Modena ne approfitta (8-4). Buona la reazione dei biancorossi, che si fanno valere a muro (11-10), con Podrascanin che centra il suo block n. 1.300 nei tornei della Lega Pallavolo Serie A. Si procede a strappi: la Valsa Group risponde al centro (15-12), la Lube torna sotto con Bottolo (15-14).
Appena si creano i presupposti per la rimonta, i gialli chiudono la strada (18-15). Davyskiba (6 punti con il 75%) ha la mano calda, ma gli errori modenesi dai nove metri e in attacco tengono in corsa gli ospiti (20-18). L’esperienza del Potke vale oro (21-20), almeno quanto il bolide di Nikolov per il 22-22 dopo il servizio del nuovo entrato Poriya. Intanto il bulgaro supera i 200 punti stagionali (23-23).
Come a Monza, però, il primo set va al team di casa al fotofinish. Decisivo l’ace di Buchegger (25-23).Padroni lievemente avanti in tutti i fondamentali, ma l’atleta più prolifico è Nikolov (7 sigilli).
Al rientro la Lube ha la testa al primo parziale, la Valsa Group è in fiducia (6-2). I vicecampioni d’Italia ingranano e si portano sotto con gli schiacciatori (9-8). Sembra un film già visto, a un passo dall’aggancio, ecco il guastafeste Davyskiba (13-10). Nikolov in attacco e Loeppky a muro fanno vedere che la Lube c’è (13-12).
Davyskiba e Buchegger replicano (15-12), ma il “problem solver” Nikolov rimette in carreggiata i suoi (15-15). Il miglior schiacciatore del Mondiale (7 punti nel set) si ripete dalla seconda linea per il primo vantaggio cuciniero (16-17). Sul 18-19 Giuliani completa il doppio cambio con Giraudo che raggiunge il neoentrato Ikhbayri, la Lube vola con il servizio di Bottolo, ma vanifica il potenziale +3 con un’invasione (19-20).
Gargiulo carica spinge (19-21), Ikhbayri e Davyskiba impattano (21-21). La Lube trova il break con l’ace di Loeppky (22-24), poi succede l’impensabile. Gli emiliani infilano un 4 a 0, con gli ultimi punti 3 firmati da Mati a muro (26-24).
I biancorossi stavano prendendosi il set con il servizio (4 ace a 1), Modena lo vince a muro (6 a 0). Nel terzo set la Lube trova un buon approccio (2-4) e prosegue a martellare con determinazione (7-9) trovando il +3 sull’invasione di Sanguinetti (11-8). L’ace di Boninfante frutta alla Lube un buon cuscinetto (13-17). Proprio la continuità al servizio dei marchigiani mette in difficoltà i gialli e permette a Loeppky di trovare il +5 con un diagonale ben assestato (15-19), mentre grazie a un errore dei padroni di casa il tabellone segna il massimo vantaggio esterno (16-22).
Dopo due ace di Sanguinetti la Valsa Group dimezza il divario (19-22). Finale più tranquillo del precedente per Balaso e compagni, che riaprono la partita su un errore degli uomini di Alberto Giuliani (20-25).
Un riscatto innescato dalla una ricezione costante e da un attacco più pimpante (55%), con una distribuzione equilibrata dei palloni. L’avvio di quarto set è di marca emiliana, con Davyskiba in attacco, Sanguinetti al servizio e Tizi-Oualou che si mette in proprio (6-1). Il calo di tensione civitanovese impone cambi in serie a Medei, Nikolov compreso, ma la Lube non trova più il filo del gioco (13-3), sbandamento molto simile a quello andato in scena mercoledì in Brianza. L’ace di Mati suona come una sentenza (16-4).
Con Nikolov di nuovo in campo e l’ace di Loeppky Civitanova prova a rientrare (18-8). I biancorossi incassano un rosso per proteste e cercano di limitare i danni nel finale, ma cedono 25-11 contro una squadra trascinata da 3.500 persone.
Valsa Group Modena - Cucine Lube Civitanova 3-1 (25-23, 26-24, 20-25, 25-11)
Valsa Group Modena: Tizi-Oualou 5, Davyskiba 15, Mati 9, Buchegger 10, Porro 10, Sanguinetti 13, Federici (L), Perry (L), Ikhbayri 3, Giraudo 0. N.E. Massari, Tauletta, Anzani, Bento. All. Giuliani.
Cucine Lube Civitanova: Boninfante 1, Bottolo 8, Gargiulo 4, Loeppky 14, Nikolov 20, Podrascanin 4, Bisotto (L), Orduna 0, Balaso (L), Hossein Khanzadeh 0, Kukartsev 0, Duflos-Rossi 0. N.E. D'Heer, Tenorio. All. Medei.
Arbitri: Curto e Verrascina.
Note: durata set 33’, 33’, 24’, 22’. Totale: 1h 52’. Modena: errori al servizio 22, ace 10, muri 15, attacco 49%, ricezione 36% (17%). Civitanova: errori al servizio 20, ace 7, muri 3, attacco 40%, ricezione 39% (26%). Spettatori: 3.500. MVP: Sanguinetti.
(Credit foto: Modena Volley)
Nella notte di ieri, i carabinieri della sezione radiomobile della Compagnia di Macerata sono intervenuti a Monte San Giusto in seguito a una segnalazione per una lite in ambito familiare. A chiedere aiuto sono state due donne presenti nell’abitazione: la compagna di un uomo di 31 anni e la madre di lei.
Quando i militari sono arrivati sul posto, hanno trovato nell’appartamento il 31enne - disoccupato e già noto alle forze dell’ordine - insieme alla compagna, al figlio minore della coppia e ai genitori della donna. Secondo quanto riferito, l’uomo, al culmine di una discussione nata per futili motivi, avrebbe minacciato le due donne e le avrebbe aggredite fisicamente utilizzando un coltello da cucina. In particolare, le avrebbe colpite al capo con la parte piatta della lama.
La madre della compagna ha riportato una vistosa ecchimosi al volto. Nonostante le ferite, entrambe le donne hanno rifiutato sia il trasporto al pronto soccorso per le cure mediche, sia la possibilità di essere accolte in una struttura protetta, come proposto dal personale sanitario del 118, intervenuto insieme ai carabinieri.
Al termine degli accertamenti, il 31enne è stato denunciato a piede libero all’autorità giudiziaria con l’accusa di percosse e minacce.
"Scrigno di biodiversità" è il sottotitolo della nuovissima edizione di "Le Terre del Tartufo", un viaggio enogastronomico alla riscoperta delle ricchezze del nostro territorio e di una delle sue più pregiate risorse, il fungo ipogeo che nasce all'ombra dei boschi e che può essere scovato solo dal fiuto di qualche abilissimo amico a quattro zampe e dagli esperti vanghetti dei cosiddetti "cavatori". Il tartufo, insomma, è un bene tanto raro, quanto prezioso, e a Pieve Torina lo si celebra con un evento che compie il suo quarto anniversario e che vedrà la piccola cittadina dell'entroterra marchigiano protagonista il 6, il 7, il 13 e il 14 dicembre.
Il giornalista Giocchino Bonsignore, ospite d'onore e mediatore dell'evento, ha definito il tartufo come prodotto identitario ma anche come decisivo elemento di coesione per un territorio ancora in fase di ripresa: "Si tratta di un bene immateriale, un bene che il terremoto non ci ha potuto sottrarre, un bene che è rimasto. Negli ultimi anni si è rafforzata sempre di più l'idea che il tartufo possa diventare una bandiera per la ricostruzione. Certo, c'è ancora molta strada da fare e il tartufo non risolverà tutti i problemi locali, ma io sono sicuro che ci darà una grande mano."
L'unicità di questo pregiatissimo fungo, come ha affermato il professore Andrea Spaterna dell'Università di Camerino, sta proprio nelle sue straordinarie caratteristiche organolettiche, caratteristiche che derivano da un contesto ambientale quasi completamente incontaminato, ma anche nella sua "irriproducibilità": "Il tartufo è un prodotto che nessuno può copiarci, perché le sue qualità sono il risultato di un'interazione con un contesto ambientale e territoriale all'interno del quale questo fungo ipogeo cresce e matura. L'Università di Camerino fa e farà sempre la sua parte, sia sul versante della formazione - basta ricordare il corso di laurea in scienze gastronomiche -, sia sul versante della ricerca, dimostrandosi ancora una volta l'Università non del territorio, ma per il territorio."
Il sindaco Alessandro Gentilucci ha parlato, a proposito di "Le terre del tartufo", di "ricostruzione immateriale che viaggia di fianco alla ricostruzione fisica e che proietta questi territori in un percorso rivolto al futuro, dando così ai giovani l'opportunità di restare, ma anche di ritornare." E sul tema "giovani" si è soffermato anche Guido Castelli, Commissario straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione sisma 2016, sottolineando il ruolo centrale che, all'interno di una comunità, deve svolgere il "principio della restanza", ossia la volontà di rimanere nella propria terra: "Dobbiamo rappresentare i nostri ragazzi, in modo che se anche dovessero decidere legittimamente di andare in giro per il mondo spinti dalla curiosità di conoscere nuove culture, possano trovare dentro di sé il desiderio di tornare. E il desiderio di tornare c'è solo se il rapporto con il tuo luogo d'origine è positivo, è bello, è un archetipo."
Dal simpatico duo de Il doppiatore marchigiano, al divulgatore scientifico Francesco Broccolo, alcuni dei più conosciuti influencer marchigiani sono stati chiamati al rapporto per collaborare nella promozione dell'evento. "Si parla molto spesso del tartufo come alimento nutritivo, ma mai come essere vivente e come parte integrante di un sistema. Oggi, quindi, parleremo della biodiversità che ruota attorno al tartufo, anche per l'importante contributo che esso fornisce alle piante sotto cui nasce: c'è uno scambio vicendevole, quindi bisogna imparare a comprenderne il meccanismo per preservarlo al meglio in questo momento di cambiamenti climatici e ambientali."
Questo profumatissimo fungo ipogeo, dunque, non rappresenta soltanto un prodotto straordinariodda proteggere e tramandare come bene immateriale del nostro territorio, ma costituisce anche il perno di una ripresa economica, turistica e sociale per i luoghi che sono stati devastati dal sisma; e gli appuntamenti con "Le terre del tartufo" si pongono proprio questo obiettivo: quello di valorizzare una ricchezza inestimabile che merita di essere messa in risalto.
L'evento, che si svolge nel Palazzetto dello sport di Pieve Torina, ospita diversi espositori, ognuno con le proprie tipicità. Immancabili, ovviamente, gli stand dedicati al tartufo, dall'intramontabile bianco al nero pregiato: una vera e propria officina di sapori... e di odori. Durante le giornate del 6 e del 7 dicembre si svolgeranno diversi eventi incentrati sulle varie declinazioni culinarie del fungo, dai laboratori e dagli showcooking con chef stellati, fino al cibo di strada e alla pizza. Insomma, ce n'è per tutti gusti!