La solidarietà, l’impegno civico e il ricordo affettuoso si sono uniti in un gesto di profonda generosità a San Severino Marche. Il Comitato Jake Jam, nato per onorare la memoria di Giacomo “Jake” Bonci, giovane appassionato di basket prematuramente scomparso in un incidente d’auto, ha donato due nuovi defibrillatori semiautomatici esterni (DAE) alla comunità settempedana.
Un Dae è stato destinato ad equipaggiare una nuova ambulanza del Comitato Locale della Croce Rossa Italiana, rendendo il mezzo di soccorso immediatamente operativo con strumentazione moderna, mentre l’altro è stato installato nel vialone centrale del giardino storico monumentale “Giuseppe Coletti”, un punto strategico e di grande affluenza, sempre operativo grazie anche alla connessione wi-fi messa a disposizione dal Comune, per intervenire tempestivamente in caso di emergenza cardiaca.
Alla cerimonia di donazione, benedetta dal sacerdote don Aldo Romagnoli, hanno preso parte il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, l’assessore Michela Pezzanesi e il consigliere comunale Alberto Capradossi.
Il sindaco Piermattei ha espresso la commozione e la gratitudine dell'Amministrazione comunale, sottolineando il valore della donazione per l'intera collettività: “L'inaugurazione di due nuovi dispositivi semiautomatici esterni donati dal Comitato Jake Jam è qualcosa di unico – ha ricordato, sottolineando - Un sentito ringraziamento va al Comitato Jake Jam, che da anni onora la memoria del caro Giacomo Bonci, 'Jake' per gli amici, un giovane la cui passione e il cui spirito continuano a vivere attraverso queste splendide iniziative. Questa donazione rappresenta un contributo fondamentale al progetto di rendere la nostra città sempre più 'cardio-protetta', è un gesto concreto di amore verso la comunità. Attraverso il Comitato, la famiglia e gli amici di Giacomo trasformano il dolore in azione positiva, lasciando un'eredità di sicurezza e speranza. Ricordare Giacomo con atti di generosità così significativi è il modo più bello per celebrarne la vita”.
La famiglia Bonci, rappresentata dalla mamma Catia Carminelli, ha condiviso il messaggio di speranza che guida le iniziative di Jake Jam: “Le uniche cose che restano sono l’amore dato, l’amore donato. Ringraziamo Giacomo che ci ha uniti nella volontà di donare, nella speranza che resti memoria indelebile”.
Le famiglie del papà e della mamma di “Jack”, Bonci e Carminelli, hanno voluto anche ricordare le donazioni precedenti che hanno lasciato un segno nel territorio e oltre: un sostegno a “Tutti per l’Emmanuel” per la cura dei bimbi con disabilità, agli amici settempedani dei “Sorrisi per l’Etiopia” per l’acquisto di una pompa d’acqua, e l’acquisto di carrelli per la medicazione per l’Hospice di San Severino.
La donazione dei due Dae da parte del Comitato Jake Jam si inserisce pienamente nel progetto più ampio che mira a rendere San Severino un "Comune cardioprotetto".
Grazie all'impegno congiunto del Comune, dell'Auser, della Croce Rossa e di operatori economici locali, la città ha già visto l'installazione di diversi Dae di ultimissima generazione in punti nevralgici, facilmente individuabili tramite appositi totem. Altri defibrillatori sono stati posizionati in passato in viale Bigioli (all'incrocio con via Eustachio), all'ingresso dei giardini pubblici del rione Settempeda (in via Padre Giuseppe Zampa) e lungo la Septempedana (all'altezza dell'incrocio con via Aristide Merloni).
Questa diffusione capillare dei dispositivi salvavita è accompagnata dall'impegno nella formazione, con volontari della Croce Rossa che tengono periodicamente corsi gratuiti aperti a tutti per spiegare l'utilizzo del Dae, garantendo che i cittadini siano pronti a intervenire in attesa dei soccorsi sanitari.
A un anno dalla conversione in legge del Decreto Legge 92/2024, l’Associazione Laureati dell’Università di Macerata (ALAM) propone un incontro di approfondimento per riflettere sulle criticità e sulle opportunità emerse nell’attuazione delle nuove disposizioni. L’appuntamento è in programma per venerdì 21 novembre alle ore 17:00 nella Sala Conferenze di Piazza Strambi 1, al terzo piano.
Il DL 92/2024, che ha introdotto significative novità in materia di giustizia e sistema penitenziario, continua a suscitare un ampio dibattito tra operatori del diritto, istituzioni e società civile. L’incontro offrirà un’occasione di confronto tra esperienze e prospettive diverse, a partire da chi quotidianamente vive e gestisce le implicazioni della riforma.
Dopo i saluti introduttivi della presidente di ALAM, Daniela Gasparrini, interverranno Roberto di Caterino, comandante della Scuola di Polizia Penitenziaria di Parma, Mario Paciaroni, già procuratore della Repubblica di Macerata, e Giancarlo Giulianelli, garante dei diritti dei detenuti della Regione Marche. A moderare il dibattito sarà Francesco Bernabucci, vicepresidente di ALAM.
L’iniziativa è aperta al pubblico e si inserisce nel percorso di incontri promossi dall'ALAM per favorire il dialogo tra il mondo accademico, le professioni e le istituzioni, con l’obiettivo di stimolare una riflessione condivisa sui temi più attuali della giustizia e della società contemporanea.
La sezione Avis di Cingoli sta portando avanti la sua attività di promozione della donazione di sangue tra le donne perché, come risulta dai dati, il numero dei donatori è in continuo aumento ma la componente femminile si attesta a meno della metà degli iscritti: nel 2020 su 366 donatori le donne erano 136; nel 2023 su 407 donatori le donne erano 149; nel 2025 si è arrivati a 456 donatori di cui 193 donne.
È necessario quindi compiere azioni di sensibilizzazione tra le donne affinché questo divario si assottigli sempre di più e proprio in questa prospettiva si inserisce l’ultima iniziativa della sezione cingolana, un calendario con dodici figure femminili del Novecento che, all’interno della comunità cingolana, hanno apportato il proprio contributo di intraprendenza, passione, autonomia, determinazione e che hanno contribuito a costruire il tessuto della società durante diversi decenni dell’ultimo secolo. Si tratta di donne con diverse provenienze sociali, economiche, culturali ma tutte caratterizzate dall’aver fatto di più di quello che i tempi consigliavano, di più di quello che la loro condizione di partenza avrebbe potuto consentire, di più di quello che sarebbe stato normale fare; esse rappresentano i diversi ambiti della società: economico-commerciale, culturale, artistico, ecclesiale, scolastico e insieme tratteggiano il quadro di una società di cui le donne non erano una componente irrilevante ma una parte determinate, fondamentale.
Attraverso questo calendario anche alle donne di oggi si chiede quindi di fare” un po’ di più” di quello che fanno, che è già sicuramente tanto, si chiede loro di riflettere sulla possibilità di diventare donatrici: ogni iscritta riceverà un calendario per sé e un altro per una donna a cui lo consegnerà invitandola a compiere questa scelta di solidarietà e civiltà. Domenica 23 novembre alle ore 17 nell’Auditorium di Santo Spirito ci sarà la presentazione del calendario; interverranno le autorità comunali, la presidente dell’Avis Floriana Crescimbeni e i curatori del calendario: Sabrina Nocelli, Luca Pernici, Giovanni Sbergamo e Gianfilippo Centanni.
La Halley Matelica ritrova la vittoria dopo il ko di Recanati battendo nettamente una Italiangas Termoli che ha dato battaglia ma che, con soli otto uomini a disposizione (tra cui l'ex Dieng, che ha inciso solo a tratti), non è mai davvero riuscita a mettere i brividi alla squadra biancorossa.
Ottimo l’approccio della Vigor, che parte coi razzi nelle gambe e la voglia di cancellare l’amaro finale del PalaCingolani-Pierini. I biancorossi maciullano la box and one di coach Marinelli e portano rapidamente il vantaggio in doppia cifra difendendo col sangue agli occhi e trovando sempre conclusioni ad alta percentuale in attacco. Sembra tutto in discesa per la squadra di coach Trullo, che in avvio di secondo quarto dà un’altra accelerata e tocca pure il +22 (39-17 al 13’ firmato dal canestro di Dell’Anna), ma basta che l’intensità cali un attimo ed ecco che Rupil si infila nel pertugio: l’argentino mette 14 punti nei 5’ che precedono l’intervallo lungo ed ecco che negli spogliatoi la Halley rientra con un +10 (50-40) che lascia un po’ di amaro in bocca.
Bisogna rimettersi al lavoro per evitare guai, anche perché Termoli al ritorno in campo non molla la presa, anzi: uno scatenato Pierucci arriva a dare man forte a Rupil e gli ospiti tornano addirittura sotto la doppia cifra di svantaggio per la prima volta dal primo quarto (62-54 al 25’ firmato proprio dall’ex Pisaurum). Ma nel momento più delicato della serata è il solito Mariani a togliere le castagne dal fuoco: due triple e quattro tiri liberi lo portano a quota 30 quando ancora non è terminato il terzo quarto, ma soprattutto spingono la Vigor a un confortante +19 sul finire del periodo. I biancorossi chiudono i conti in avvio di quarto periodo e trovano un Fea brillante (9 punti frutto di tre triple) che non fa rimpiangere Mozzi e Mattarelli gravati di 4 falli: è proprio il lungo ex Torino a firmare il massimo vantaggio sul +27 (92-65 a 5’ dalla sirena) che di fatto chiude la contesa. La Air non si dà per vinta e ha la forza di griffare anche uno 0-12 di parziale che la riporta a -15 (92-77) ma la luce si spegne definitivamente negli ultimi 2’ e la Vigor può esultare per vittoria ritrovata e secondo posto in classifica, un buon viatico in vista della trasferta di domenica prossima a Vasto.
Così coach Trullo a fine partita: «Ero convinto che non ci saremmo portati nulla in testa dalla sconfitta di Recanati perché avevamo fatto una buona partita, andando a tanto così dal vincerla, e così è stato. Anzi, recuperando gli acciaccati siamo andati anche meglio soprattutto nel primo quarto, nel quale abbiamo giocato molto molto bene. Nel secondo ci siamo un po’ rilassati, buttando 3-4 palloni e giocando con sufficienza, ma nel terzo periodo abbiamo ripreso il bandolo della matassa. Nell’arco dei 40’ direi che abbiamo meritato di vincere. Una prestazione in generale in linea con quelle di questo inizio di stagione, poi è chiaro che con rotazioni più lunghe riusciamo ad andare di più in contropiede e ad avere gente più fresca aumentando l’intensità su ambo le metà campo. Siamo contenti, ma sappiamo che siamo solo a novembre. Fra non molto riavremo Mentonelli, più avanti anche Eliantonio e questo ci dà ulteriore fiducia. Ora restiamo concentrati perché domenica giochiamo su un campo, quello di Vasto, dove la capolista Recanati ha colto la sua unica sconfitta. Significa che troveremo un campo difficile e una squadra con tanti tiratori da fuori: una partita che dovremo preparare al meglio altrimenti si rischia grosso».
HALLEY MATELICA-ITALIANGAS TERMOLI 100-77
MATELICA: Marrucci 10, Pacini ne, Panzini 14, Mentonelli ne, Franch ne, Fea 9, Ferretti ne, Dell’Anna 8, Mazzotti 8, Mariani 30, Mattarelli 12, Mozzi 10. All.: Trullo.
TERMOLI: Matera 5, Rupil 25, Odigie 8, Pierucci 15, Sow 10, Dieng 11, Magugliani 2, Cassano 1. All.: Marinelli.
ARBITRI: Gaudenzi, Bonfigli.
PARZIALI: 29-13, 21-25, 30-21, 20-16.
CBF Balducci HR sconfitta 3-1 nel derby marchigiano sul campo della Megabox Ond.Savio Vallefoglia nella decima giornata di andata Serie A1 Tigotà, dopo un match per lunghi tratti equilibrato e deciso dalla maggiore lucidità delle padrone di casa nei finali di terzo e quarto set. MVP di giornata il libero delle pesaresi Chiara De Bortoli: la prestazione in muro-difesa delle pesaresi fa la differenza nel corso della gara, oltre ai 28 punti di Bici, top scorer del match. Per le arancionere in doppia cifra Decortes (16) e Kokkonen (15).
Nel primo set partenza difficile per le arancionere che subiscono il servizio di Vallefoglia (9-3), poi risalgono fino al 14-14 (Decortes 5 punti con il 50%) grazie ad una battuta efficace e una difesa attenta: gli errori in attacco maceratesi e i colpi di Omoruyi (5 per l’azzurra) consegnano però il set alle pesaresi, 25-21. La CBF Balducci HR spinge sull’acceleratore nel secondo set, volando fino all’11-16, i cambi di Pistola (Lazaro in regia) e ancora Omoruyi (9 nel set) riportano sotto la Megabox (19-19): l’equilibrio continua fino ai vantaggi, ci pensa Kokkonen a chiudere 25-27. Sulla scia del secondo set vinto le arancionere partono bene anche nel terzo (8-11), poi calano in attacco (nonostante i 5 punti di Mazzon con il 100%) e Vallefoglia ne approfitta con Bici scatenata (9 punti con il 50%) oltre al buon ingresso di Ungureanu (6): 25-22. Ancora equilibrio per gran parte del quarto set, la Megabox prova a scappare ma la CBF Balducci HR tiene fino al 18-18 con Piomboni in campo, poi le pesaresi si scatenano a muro e in battuta chiudendo la contesa 25-19.
LA CRONACA
Coach Lionetti parte con Bonelli-Decortes, Crawford-Mazzon (Clothier è ferma precauzionalmente dopo un problema al ginocchio ad inizio riscaldamento), Kokkonen-Kockarevic, Caforio libero. Coach Pistola schiera Bartolucci-Bici, Candi-Butigan, Omoruyi-Giovannini, De Bortoli libero.
La Megabox apre il primo set con il break sul servizio di Omoruyi (5-2), Kokkonen mura Bici (5-3), arriva l’ace di Candi (7-3), Giovannini contrattacca, 8-3. Muro Butigan (9-3), Mazzon primo tempo (9-4), Decortes contrattacca (9-5), anche Kokkonen a segno, 9-6. C’è l’ace Bonelli (9-7), Decortes vincente (10-8), Kokkonen in pipe (10-9), Kockarevic da posto quattro (11-10), Decortes aggancia (12-12), Bici risponde, 14-12. Kockarevic contrattacca (14-14), Kokkonen non trova le mani del muro (16-14), muro Giovannini, 17-14. Kokkonen vincente (17-15), Decortes non trova la riga, 18-15. Decortes pallonetto (19-17), Kockarevic a segno (19-18), out Omoruyi (20-19), sbaglia anche Decortes, 22-19. Omoruyi contrattacco (23-19), entra Ornoch per Decortes, ancora Omoruyi (24-20), rientra Decortes, va a segno (24-21), chiude Omoruyi 25-21.
Ace Crawford nel secondo set (1-2), Giovannini out (3-4), poi non passa (3-5), al suo posto entra Carletti, Decortes a segno, 4-6. Fallo seconda linea Bici (4-7), Butigan sbaglia (4-8), Kockarevic spinge giù il 5-9, muro Bonelli (5-10), entrano Lazaro per Bartolucci e Thokbuom per Butigan. Kockarevic errore (7-10), Decortes vincente (7-11), Bici non passa (8-12), Kokkonen contrattacca, 8-13. Omoruyi pipe (10-13), Decortes passa (10-14), ancora Decortes (11-15), Carletti non trova le mani del muro, 11-16. Bici contrattacco (13-16), Mazzon primo tempo (13-17), Omoruyi passa (15-17), poi ferma Decortes, 16-17. Kockarevic pallonetto (16-18), entra Ornoch al servizio e favorisce il 16-19 a filo rete, Omoruyi passa ancora (18-19) poi ferma il colpo di Bonelli, 19-19. Kockarevic vincente (19-20), errore al servizio Megabox (20-21), invasione Vallefoglia (20-22), Carletti a segno, 22-22. Kokkonen a segno (22-23), poi ferma Bici (22-24), Carletti annulla (23-24), errore arancionero (24-24). Kokkonen mani out (24-25), fallo in difesa maceratese (25-25), errore al servizio Bici (25-26), chiude Kokkonen in pipe, 25-27.
Kokkonen passa nel terzo set (1-3), Mazzon in fast (2-4), ancora Kokkonen (3-5), muro Mazzon, 3-6. Ace Bici (5-6), Mazzon primo tempo (5-7), ancora Mazzon, 6-8. Kokkonen pipe (6-9), entra Ungureanu per Omoruyi, Decortes a segno (7-10), Kokkonen pallonetto (8-11), Bici contrattacco, 10-11. Ungureanu vincente (11-11), poi sbaglia il servizio (11-12), si va punto a punto (13-13), Ungureanu passa (14-13), errore Carletti, 14-14. Kockarevic ferma Bici (14-15), non riesce l’azione arancionera, 16-15. Invasione maceratese (17-15), Decortes a segno (17-16), fallo seconda linea Bici (17-17), Decortes passa, 18-18. Rientra Butigan al centro, Ungureanu a filo rete (20-18), Kokkonen non trova il campo (21-18), Bonelli di prima intenzione, 21-19. Mazzon contrattacca (21-20), Ungureanu out (21-21), rientrano Giovannini e Omoruyi, ace Omoruyi, 23-21, entra Piomboni per Kockarevic. Bici contrattacco (24-21), Mazzon primo tempo (24-22), chiude Bici 25-22.
Avvio di quarto set punto a punto (4-4), Kockarevic a segno (5-5), entra Piomboni per Kockarevic, ancora Bici due punti consecutivi, 7-5. Ungureanu mani out (8-5), Decortes passa (8-6), Butigan non passa (8-7), Piomboni a segno, 9-8. Decortes pipe (10-9), Kokkonen vincente (11-10), Decortes a segno (12-11), Piomboni ancora, 13-12. Fallo in difesa Megabox (13-13), Bici contrattacco (15-13), ace Carletti (16-13), po sbaglia, 16-14. Muro Crawford (16-15), toccato l’attacco Piomboni (16-16), ancora Piomboni (17-17), Kokkonen a segno, 18-18. Entra Omoruyi per Carletti, muro Omoruyi (20-18), Bici contrattacco (21-18), Omoruyi passa, 22-19. Ace Candi (23-19), muro Butigan (24-19), Decortes out, 25-19.
IL TABELLINO
MEGABOX OND. SAVIO VALLEFOGLIA - CBF BALDUCCI HR MACERATA 3-1 (25-21 25-27 25-22 25-19)
MEGABOX OND. SAVIO VALLEFOGLIA: Butigan 4, Bartolucci 1, Omoruyi 17, Candi 6, Bici 27, Giovannini 3, De Bortoli (L), Ungureanu 9, Carletti 7, Thokbuom 4, Lazàro Castellanos 2, Stoyanova, Feduzzi, Mitkova (L). Allenatore Pistola.
CBF BALDUCCI HR MACERATA: Decortes 16, Kockarevic 10, Crawford 5, Bonelli 3, Kokkonen 15, Mazzon 10, Caforio (L), Piomboni 3, Ornoch, Bresciani, Capodacqua (L), Sismondi, Clothier, Batte. Allenatore Lionetti.
Arbitri: Santoro, Grossi.
Note - Spettatori: 804, Durata set: 28', 30', 30', 28'; Totale: 116'. MVP: De Bortoli
Valerio Lionetti (head coach CBF Balducci HR Macerata): “Innanzitutto devo fare i complimenti a loro: sono una grande squadra e hanno disputato una partita molto più costante della nostra. A noi probabilmente è mancata un po’ di continuità e, soprattutto, credo che questa debba essere una scossa per tutti — per me, per le giocatrici e per lo staff. In allenamento facciamo molte cose meglio di come le abbiamo espresse oggi nei finali di set, e dobbiamo trovare il modo di trasformare il lavoro quotidiano in prestazione durante la partita. Oggi non abbiamo giocato al livello che possiamo raggiungere. Devo fare i complimenti anche ad Andrea Pistola, che è un allenatore bravissimo, e al ds Alessio Simone, perché insieme hanno costruito una squadra che oggi è riuscita a sfruttare praticamente tutti i cambi a disposizione. Forse oggi ci è mancato un po’ di questa capacità di trovare soluzioni diverse. Mi prendo la responsabilità di aver provato poche opzioni che potevamo utilizzare, ma ci lavoreremo”.
Alessia Mazzon (centrale CBF Balducci HR Macerata): “È mancato davvero poco. C’è stato un gioco molto intenso tra difesa e muro e abbiamo combattuto su ogni pallone. Sono sicura che potevamo fare qualcosina in più, mentre loro hanno giocato con maggiore aggressività e alla fine questo ha fatto la differenza a loro favore”.
Giorgio Caforio (libero CBF Balducci HR Macerata): “È stata una battaglia sotto ogni aspetto, anche dal punto di vista fisico. Ci sono stati tanti scambi lunghi, nessuno voleva far cadere la palla e abbiamo dato tutto quello che avevamo. Oggi purtroppo è andata così. Forse è mancata un po’ di lucidità nei momenti finali dei set, quando avremmo potuto fare scelte diverse. A caldo è difficile analizzare a fondo, perché siamo rimaste punto a punto in ogni parziale e non abbiamo mai mollato la partita. Evidentemente loro hanno avuto qualcosa in più, e lavoreremo su ciò che ci è mancato”.
Dopo tre vittorie casalinghe di fila, arriva un passo falso al PalaBancaSport per i vicecampioni d’Italia. Il secondo stagionale in altrettante trasferte, questa volta senza muovere la classifica. Nel 5° turno della Regular Season, la Cucine Lube Civitanova lotta in Emilia, ma cade in tre set (29-27, 28-26, 25-22) contro i padroni di casa della Gas Sales Bluenergy Piacenza, trainati dal best scorer ed MVP Bovolenta (20 punti), supportato da Mandiraci (13) e Gutierrez (11).
Uno stop doloroso per la corsa in classifica dei cucinieri e per le chance sprecate nel punto a punto finale dei primi due set, dopo le belle rimonte biancorosse. Loeppky è il più pericoloso dei marchigiani (11 punti). Medei le prova tutte per invertire l’inerzia dell’incontro, utilizzando molto la panchina, e la Lube reagisce lottando in tutti i parziali, ma perde i duelli decisivi. Civitanova resta così a 13 punti in classifica subendo il sorpasso di Verona; Piacenza si porta a quota 9.
Lube in campo con Boninfante al palleggio, gli schiacciatori Loeppky, Nikolov e Bottolo ad attaccare, Gargiulo e D’heer al centro, Balaso libero. Padroni di casa schierati con Porro in cabina di regia e Bovolenta bocca da fuoco, Mandiraci e Gutierrez di banda, Galassi e Simon centrali, Pace libero. In avvio Piacenza spinge in attacco (6-3) e allunga con il muro di Mandiraci (9-5). La Lube rientra più volte (10-8), ma la Gas Sales resiste (18-14). Sul block di Gargiulo i giochi sono aperti (18-16), ma il servizio aiuta gli emiliani (20-16). Il muro biancorosso e l’attacco di Nikolov mettono paura ai padroni di casa (21-20), l’invasione piacentina ristabilisce la parità (21-21). In una fase cruciale. Nikolov (5 punti nel set) centra il secondo ace (22-23), ma sulla reazione della Gas Sales e l’errore di D’heer cambia tutto (24-23). A seguire cinque svarioni di fila dai nove metri (26-26). Il muro di Gargiulo mischia le carte (26-27), Bovolenta sigla il suo sesto punto (27-27), i due block di Galassi chiudono un set equilibratissimo (29-27), deciso da episodi.
Anche nel secondo set le due squadre si danno battaglia (8-7), ma il canovaccio è quello visto in avvio del primo parziale (13-9), come testimonia il time out chiesto da Giampaolo Medei, seguito dal 14-9 targato Gutierrez. Il team di casa si carica e va sul 17-11 con Mandiraci. Medei inserisce Poriya per Nikolov e cambia volto alla squadra che recupera punti (18-15) con Orduna, Kukartsev, Podrascanin e Duflos-Rossi. Boninfante si ripresenta in campo sul 20-17 al servizio. Civitanova non si dà per vinta e si rifà sotto con la magia del rientrante Loeppky (22-21). Simon trova il break in attacco (23-21). In attacco la Lube sbaglia meno: prima Loeppky (5 punti nel set) e poi il mani out di Poriya, dopo l’ottimo servizio del canadese, lasciano di stucco il PalaBancaSport (23-23). Nel finale la Lube annulla tre palle set agli emiliani, ma cade sull’ace di Bovolenta (28-26), nono punto dell’opposto di casa nel parziale.
Nel terzo atto, con Nikolov, Loeppky e Poriya in campo, Civitanova parte bene (6-8) ma la rincorsa di Piacenza è premiata dall’attacco di Bovolenta (12-12). Sulle ali dell’entusiasmo per i due set di vantaggio e per una prova di altissimo livello, la Gas Sales vola sul +3 dopo l’ace di Porro (19-16). Il buon momento di Loeppky tiene in vita Civitanova (19-18), ma i padroni di casa restano in fiducia (22-19). Sul 24-20 la Lube annulla due palle set, ma Gutierrez chiude i conti (25-22).
Gasa Sales Bluenergy Piacenza - Cucine Lube Civitanova 3-0 (29-27, 28-26, 25-22)
PIACENZA: Porro 2, Leon, Pace (L), Mandiraci 13, Comparoni, Galassi 8, Simon 9, Travica ne, Andringa, Bergmann, Gutierrez 11, Bovolenta 20, Loreti (L) ne, Seddik ne. All. Boninfante
CIVITANOVA: D’heer 1, Gargiulo 7, Loeppky 14, Orduna, Bisotto (L) ne, Balaso (L), Boninfante 1, Poriya 7, Nikolov 8, Kukartsev 3, Podrascanin 2, Bottolo 6, Duflos-Rossi 1, Tenorio ne. All. Medei
Arbitri: Vagni e Caretti
Note: durata set 31’, 34’, 27’. Totale: 1h 32’. Piacenza: errori al servizio 23, ace 8, muri 7, attacco 56%, ricezione 41% (21%). Civitanova: errori al servizio 14, ace 4, muri 6, attacco 53%, ricezione 42% (25%). MVP: Bovolenta.
INTERVISTE
Giampaolo Medei (allenatore): “Non è stata la nostra serata migliore, in particolare non sono stati buoni gli inizi dei primi due set. Siamo stati bravi a recuperarli entrambi, ma il rammarico sta nel non aver capitalizzato le occasioni che ci si sono presentate. Potevamo tornare a casa con in mano qualcosa di concreto, invece usciamo da questo palasport con zero set vinti e quindi zero punti. Sarà una partita da analizzare bene, anche perché si trattava di una gara in trasferta, arrivata dopo diverse partite consecutive giocate davanti ai nostri tifosi raccogliendo sempre il massimo della posta”.
Fabio Balaso: “Sapevamo benissimo di venire a giocare contro una squadra tosta su un campo molto difficile. Così è stato. Venivamo da una striscia di vittorie conquistate in casa, la gara di stasera ci ha detto che dobbiamo lavorare sodo perché ci sono diverse cose da sistemare in allenamento. Chiaro poi che il campionato è ancora molto lungo, quindi l’imperativo è di metabolizzare questa sconfitta molto in fretta e concentrarci sul prossimo impegno”.
Mattia Boninfante: “Dal campo si sentiva che l’inerzia della sfida era sempre dalla parte di Piacenza, ma tra le note positive odierne c’è che siamo rimasti sempre in partita, riuscendo a recuperare in ogni set. Il rammarico è invece che in nessuno dei tre parziali siamo riusciti a trovare lo spunto decisivo per portarlo a casa. La sfida di famiglia con mio padre in veste di allenatore rivale? Era già la terza volta e speriamo che ne siano tante altre in futuro”.
Niente da fare per una Banca Macerata Fisiomed rimaneggiata che, priva di Novello e del suo “senatore” Gabbanelli, nella quinta giornata del campionato di Serie A2 Credem Banca cede il passo ai padroni di casa della Tinet Prata di Pordenone che si aggiudicano l’incontro in tre set.
Prata si dimostra molto solida in tutti i fondamentali e non vengono neanche tradite le aspettative che vedevano un servizio casalingo davvero difficile da gestire. Macerata ci prova, ruota i suoi effettivi pur non trovando l’assetto che permetta di essere costantemente in partita. Il terzo parziale ha un piglio diverso, ma qualche dettaglio e l’ace finale di Ernastowicz sigla un pesante 3-0, il terzo consecutivo subito dai biancorossi. 25-19 i primi due parziali, 25-22 l’ultimo.
La Tinet Prata si presenta con la sua classica versione: Alberini-Gamba è la diagonale palleggiatore opposto, Terpin ed Ernastowicz sono i laterali, Katalan e Scopelliti al centro, Benedicenti libero.
Nuovo assetto per la Banca Macerata Fisiomed che scende sul parquet friuliano con Pedron opposto a Diaferia, Zhelev-Karyagin in posto 4, Fabi-Fall al centro, Dolcini all’esordio come libero nel primo sestetto.
Primo set. Padroni di casa che approcciano meglio il match: il primo timeout è maceratese e arriva sul 5-1. Terpin spara fuori dal 4 dopo un’azione concitata: 10-8 casalingo con Macerata che si avvicina anche al successivo errore dal 2 di Gamba. Fall passa alto per il 13-10. Zhelev fatica in ricezione ma nell’attacco di palla alta è chirurgico: 15-11 che diventa -5 con il successivo errore dai nove metri di Fall. Niente sussulti o rimonte, Prata spinge sempre al servizio e amministra, con Katalan che manda in archivio la prima frazione.
Secondo set. Macerata parte male nel secondo e il -4 iniziale è interrotto solamente da un’errore casalingo al servizio (4-1). Pedron prova una magia, Prata difende e con il suo opposto non perdona: 7-3 in avvio. Zhelev non è preciso in ricezione, Terpin lo è in pipe con Prata che duplica Macerata per il 12-6. Karyagin spinge il pallonetto del 15-9 con i biancoverdi chiamati a dare di più per rientrare nel match. In campo Garello e Ambrose che provano a far riavvicinare i suoi con astuzia e potenza: ancora +5 per i friulani (18-13). Macerata ruota molti dei suoi effettivi senza riuscire a impensierire i passerotti, nonostante una buona vena offensiva del suo Karyagin. Chiude una difesa out di Dolcini su Terpin (25-19).
Terzo set. Tornano i due bulgari in posto 4 e anche Diaferia in campo con Prata che sprinta subito come sempre nel match di oggi. Gamba è anche fortunato con un ace sul nastro, ci pensa Karyagin a toglierlo da lì (+2, 5-3). Ancora un nastro che fa male (7-3). Ace di Zhelev che prova a dare la scossa ai biancoverdi ora più pimpanti (10-9). Macerata è più solida in questo set che può permettere l’inizio di una nuova partita: Giannini lo sa e ferma le intenzioni dei nove metri di Alberini sul -2 ospite (17-15). Diaferia segue però con due errori in attacco sanguinosi. Garello col mani-out tiene ancora aperto il parziale, ma il suo successivo errore sigla ancora il doppio vantaggio per i padroni di casa (21-19). Super Garello dai nove metri, ma il capitano Fall non riesce a eludere il muro di Katalan con Prata che chiude con l’ace di Ernastowicz.
TINET PRATA DI PORDENONE - BANCA MACERATA FISIOMED 3-0 (25-19, 25-19, 25-22)
Prata: Katalan 7, Alberini 1, Scopelliti 5, Ernastowicz 11, Meneghel, Terpin 9, Bruno, Gamba 19, Benedicenti (L1). NE: Sist, Pillon, Umek, Fusaro, Aiello (L2). All: Di Pietro, Ass: Baldon
Macerata: Fabi 2, Pedron 1, Garello 3, Fall 6, Diaferia 5, Ambrose 2, Zhelev 5, Karyagin 14, Talevi, Becchio, Dolcini (L1). All: Giannini, Ass: Leoni.
Durata set: 26’, 27, 29’ per un’ora e 22 minuti.
Note: Battute punto Prata 7 con 14 errori, Macerata 3 con 12 errori. Muri punto Prata 3, Macerata 3, Attacco punto Prata 53%, Macerata 40%, Ricezione positiva Prata 60% (30% perfetta), Macerata 46% (24% perfetta).
Photo credits: Franco Moret
L’undicesima giornata del Girone B di Promozione propone l’attesa sfida al vertice tra Aurora Treia e Azzurra Mariner.
Le due formazioni sono appaiate in testa a quota 24 punti e cercano la vittoria per agguantare la vetta solitaria della classifica. Entrambe le squadre si sono presentate allo scontro diretto da imbattute.
Mister Ricci propone il nuovo tridente offensivo composto da Chornopyshchuk, Cirrottola e Mazzoni.
L’Azzurra Mariner schiera una formazione a trazione offensiva con Cofini supportato dai veloci Palladini e De Panicis.
PRIMO TEMPO:
Prima frazione di gara vibrante e ricca di emozioni con le due formazioni che hanno messo a segno ben cinque reti.
L’Aurora parte fortissimo e sfiora il vantaggio al 7’: Chornopyshchuk raccoglie un ottimo cross di Guzzini e costringe Coccia a compiere un intervento decisivo. Lo stesso attaccante ci riprova poco dopo su punizione, ma l’estremo difensore ospite vola a deviare in corner.
L’Azzurra Mariner inizia a farsi vedere e al 18’ Palladini ha una ghiotta chance a tu per tu con Testa, ma il suo tiro termina di poco a lato. Poco dopo è Cofini a concludere da buona posizione, senza però trovare lo specchio.
Al 25’, l’Aurora Treia apre le marcature: Guzzini serve Mazzoni, che grazie ad un sinistro preciso batte Coccia e firma l’1-0.
Gli ospiti replicano subito con Palladini, il cui tiro a giro sfiora il palo.
Tre minuti più tardi, al 28’, l’Aurora raddoppia con un’azione di contropiede magistrale: ancora Mazzoni, imbeccato al limite, piazza un sinistro fotocopia del primo goal e porta i cucinieri sul 2-0.
I padroni di casa controllano bene l’incontro e mancano il tris con Cirrottola che calcia di poco sul fondo.
I rivieraschi riaprono la contesa al 35’: una mischia all’interno dell’area locale favorisce Manoni, lesto ad insaccare da due passi.
La reazione dell’Aurora è immediata. Passano pochi istanti e Cirrottola, approfittando di un errore difensivo, scarica un destro potente che vale il 3-1. Per il giovane talento pugliese si tratta del quinto goal consecutivo in campionato.
Il primo tempo non smette di sorprendere perché dopo neanche sessanta secondi è l’Azzurra Mariner a riportarsi ancora in partita: Testa non riesce a respingere un cross insidioso e Cofini, ben appostato, deposita in fondo alla rete.
Nel finale c’è tempo per assistere ad un’altra buona parata di Coccia che tiene in vita la propria squadra.
SECONDO TEMPO:
La seconda parte di gara viene giocata a ritmi decisamente più bassi.
L’Azzurra Mariner cerca di schiacciare l’Aurora con buona densità offensiva, ma la difesa locale regge con ordine senza correre particolari rischi.
Al 66’, Chornopyshchuk ha la palla per chiudere la contesa ma spara alto sopra la traversa.
Il definitivo 4-2 arriva al 76’ e porta la firma di Borrelli, entrato da pochi minuti: il fantasista biancorosso disegna una punizione magistrale che sorprende Coccia e fa esplodere il tifo locale.
L’Aurora gestisce senza affanni il finale, compreso il lungo recupero, e conquista tre punti fondamentali al termine di una sfida intensa e ben disputata da entrambe le compagini.
I ragazzi di Mister Ricci riconquistano la vetta solitaria del Girone B e si portano a +3 sul duetto composto da Azzurra Mariner e Atletico Azzurra Colli.
Escono a testa alta i ragazzi di Mister Morelli che nonostante il punteggio hanno dato vita ad una prestazione di qualità.
AURORA TREIA: Testa, Calamita, Tavoni, Alla (86’ Bonifazi A), Ballanti, Bartolini, Guglielmo (67’ Gabrielli), Guzzini (89’ Dominino), Chornopyshchuk (67’ Borrelli), Cirrottola (93’ Melchiorri), Mazzoni.
A disposizione: Giachetta, Di Gennaro, Zeqiri, Cacciamani. Allenatore: Simone Ricci.
AZZURRA MARINER: Coccia, Nicolosi, De Vito, Panza (45’ Orsini), Napolano (71’ Machado), Manoni (73’ Colletta), Cameli, Rossi, Cofini (71’ Bonifazi D), Palladini (78’ Schiavi), De Panicis.
A disposizione: Perozzi, Toscano, Veccia, Monino. Allenatore: Alessio Morelli.
MARCATORI: Mazzoni 18’, 28’, Manoni 35’, Cirrottola 36’, Cofini 37’, Borrelli 76’.
ARBITRO: Enrico Spadoni – Sezione di Pesaro.
ASSISTENTI: Daniele Busilacchi – Sezione di Ancona; Luigi Domenella – Sezione di Ancona.
NOTE: ammoniti Testa, Bonifazi A, De Vito, Rossi, Machado, espulso De Vito, angoli 6-3, recuperi 1’-6’, presenti oltre 400 spettatori al “Leonardo Capponi” di Treia.
L’Italia Senior chiude gli Europei di Ginnastica Aerobica con risultati straordinari, conquistando per la terza volta consecutiva il primo posto nel team ranking. Una rassegna luminosa anche per Macerata, rappresentata dalla giovane atleta Arianna Ciurlanti, parte della spedizione azzurra e da Francesco Sebastio, in forza alla Ginnastica Francavilla che per motivi universitari si sta allenando stabilmente a Macerata, lavorando quotidianamente accanto ad Arianna Ciurlanti: un binomio che ha portato energia, motivazione e un alto livello tecnico nel team cittadino.
Il gruppo maceratese ha preparato l’appuntamento europeo con un percorso completo, allenando non solo il corpo ma anche la mente. La società si è infatti avvalsa della collaborazione dello psicologo dello sport Andrea Giammaria, che ha accompagnato gli atleti in questo cammino verso l’Europa.
Nelle finali individuali spiccano l’argento di Davide Nacci, l’ottavo posto di Sara Cutini, mentre il trio Cutini–Nacci–Sebastio conquista il bronzo. Il gruppo azzurro brilla con un esercizio impeccabile e porta a casa un prestigioso oro, a cui si aggiunge il bronzo della squadra di Aerobic Dance.
Grande soddisfazione anche per i tecnici della società maceratese Arianna Ciucci, Ludovico Vallasciani e Sarah Ferragina, che si dichiarano estremamente orgogliosi del percorso, dell’impegno e dei risultati ottenuti dai loro atleti.
Una spedizione europea che lascia grande entusiasmo e nuove prospettive di crescita per tutto il movimento maceratese.
In questo anno denso di appuntamenti, dopo la “Poliphonica Don Fernando Morresi” tenutasi a marzo, il Concerto spirituale “Sul Tuo cammino” nel mese di aprile e il concerto estivo dello scorso luglio, irrinunciabile evento dell’estate maceratese, l’associazione Pueri Cantores “Domenichino Zamberletti” prosegue con i festeggiamenti per il 65° anno di Fondazione del coro con altrettante iniziative da non perdere.
Si inizia domenica 23 novembre 2025 alle 17:30, presso la Chiesa Cattedrale di San Giovanni a Macerata con il concerto “Cantate Domino” che vedrà impegnata un’insolita compagine di circa sessanta ex-Pueri, tra i quali il M° Simone Polacchi, nel ruolo di direttore. In rappresentanza dei circa 1000 che hanno fatto parte del coro dei Pueri Cantores, nei 65 anni di attività trascorsi, questo gruppo di affezionati ex cantori vuole condividere quanto di bello e di buono ha ricevuto, ripercorrendo in musica la storia e la vita dell’associazione, per essere memoria viva dell’importanza che questa realtà ha avuto per loro e che ancora continua ad avere per molti ragazzi e giovani, maceratesi e non solo.
I festeggiamenti proseguiranno, quindi, con uno speciale concerto in preparazione al Natale, “Alzati, viene la tua luce” che si terrà lunedì 22 dicembre 2025 alle 21:15, presso la Chiesa Cattedrale di San Giovanni a Macerata: un concerto per Soli, coro e orchestra, che sotto la direzione del M° Gian Luca Paolucci, offrirà una meditazione sul tema della Luce e della Pace, spaziando dalla musica barocca di Haendel e di Bach, alla musica romantica di Mendelssohn, per giungere al repertorio contemporaneo europeo e italiano. A coronamento finale di tutte le iniziative realizzate, avrà luogo l’immancabile tradizionale Concerto di Natale, giovedì 25 dicembre alle ore 17:00, presso la Chiesa del SS. Sacramento (Frati Cappuccini) a Macerata, che ospiterà l’Associazione a seguito dei lavori di ristrutturazione della Chiesa del S. Cuore: un’occasione di gioia che i giovani cantori offriranno a tutti coloro che vorranno intervenire
Sconfitta amara per la Maceratese, che torna dalla trasferta sul campo del San Marino senza punti ma con la consapevolezza di aver offerto una prova di carattere. La squadra di Possanzini, impegnata nella 12ª giornata del girone F di Serie D, viene superata 2-1 al termine di una partita combattuta e decisa nei minuti di recupero.
La Maceratese si presenta all’appuntamento con qualche difficoltà di formazione: fuori Ruani per un’infiammazione muscolare all’adduttore, dentro Ambrogi dal primo minuto e con Neglia nuovamente titolare e capitano. In panchina tornano Lucero e Marchegiani.
La prima frazione si chiude senza reti. La Maceratese controlla il possesso ma fatica a rendersi pericolosa negli ultimi metri, mentre il San Marino crea due occasioni importanti: al 22’ Gasperoni impegna Gagliardini su punizione, e al 30’ è Useini a cercare il gol con un mancino che il portiere biancorosso blocca a terra. Squadre negli spogliatoi sullo 0-0.
SECONDO TEMPO - Il secondo tempo si apre subito in salita. Dopo appena due minuti, su calcio d’angolo, Shiba svetta e firma il vantaggio sammarinese. La Maceratese reagisce con decisione: Perini calcia, la palla deviata diventa un assist per Sabattini, che però non trova la deviazione vincente.
All’11’ Neglia prova il tiro a giro ma Meli para; il capitano lascia poi il posto a Gagliardi. Ci provano anche Ambrogi da lontano e Marras con due tiri da fuori, senza esito.
Possanzini aumenta il peso offensivo inserendo Marchegiani e Lorenzi, ma è ancora Gagliardini a tenere in partita i suoi con una grande parata su Visconti. Al 34’ arriva il meritato pari: su corner di Marras, respinta corta della difesa e Ciattaglia colpisce al volo, trovando l’1-1 anche grazie a una deviazione.
La Maceratese ora spinge e sfiora il sorpasso con una bordata di Gagliardi, respinta da Meli con un intervento da applausi. Nel recupero, però, arriva la doccia fredda: al 48’ una ripartenza su lancio lungo trova Mariano, che davanti a Gagliardini non sbaglia e fa 2-1.
I biancorossi tentano l’assalto finale: altra conclusione di Gagliardi neutralizzata da un super Meli e anche Gagliardini sale in area sull’ultimo corner, ma il portiere sammarinese è ancora decisivo.
La Maceratese rientra a casa senza punti, ma la prestazione è stata confortante: carattere, intensità e diverse occasioni create. Resta però il rammarico per un risultato che, per quanto mostrato sul campo, avrebbe potuto prendere una piega ben diversa.
Il Tolentino esce con una pareggio per 1-1 sul campo del K Sport Montecchio nel match valevole come undicesima giornata del campionato di Eccellenza Marche. Per la seconda volta in un due settimane, dunque, i cremisi riescono a fermare la marcia della capolista di turno grazie a una prova solida, sebbene il pareggio di Strano arrivi soltanto al 94', a replicare la rete del vantaggio dei pesaresi arrivata su rigore.
La sfida tra le due squadre, replay della finale playoff dello scorso anno, verrà riproposta, sempre in finale, in questa stagione in occasione dell'ultimo atto della Coppa Italia. La classifica diventa ancor più imperscrutabile con il K Sport che perde il primato ai danni della coppia Osimana-Fermignanese.
LE FORMAZIONI - Il Montecchio ha aggiunto al suo ottimo scheletro della passata stagione un bomber di razza come Bardeggia. Nel trio di trequartisti lo supportano Peroni, Montagna e Sollaku, con Magnanelli che parte dalla panchina. Nel Tolentino debutta dal primo minuto il nuovo acquisto Garcia, proveniente dall'Aurora Treia. Al centro dell'attacco viene confermato Iori, nonostante l'ottimo ingresso di Pietrani contro la Fermignanese una settimana fa. Imprescindibile Moscati al suo fianco.
LA CRONACA - A partire meglio sono i padroni di casa. I maggiori grattacapi vengono creati sulla fascia destra dove le sortite in avanti di Camilloni mettono in difficoltà il ripiegamento difensivo di Romoli. Proprio una conclusione del terzino spaventa Marricchi al 14'. La replica ospite giunge al 18' con una sventola di Cappa dal limite dell'area che sfiora la traversa. Al 23' Carta si guadagna - con ammonizione di Tomassetti annessa - e calcia una punizione su cui Marricchi è costretto ad allungarsi in tuffo per deviare la sfera in angolo.
Il Tolentino, però, risponde colpo su colpo: al 27' Iori impegna alla parata Cerretani. Due minuti più tardi il direttore di gara assegna un calcio di rigore ai padroni di casa per un discusso intervento di Tomassetti su Bardeggia. Dal dischetto si presenta Carta che è implacabile nella trasformazione: palla da una parte, portiere dall'altra. Uno a zero Montecchio al 30'.
Tra i cremisi fatica ad entrare in partita Moscati, ingabbiato dalla marcatura di Procacci. Al 36' K Sport vicino al bis. Il diagonale di Sollaku fa la barba al palo al termine di una ripartenza condotta con caparbietà dal solito Carta. Un giro di lancette dopo, il tiro telefonato di Cappa non impensierisce Cerretani. Sempre Cappa ci prova su piazzato al 45', ma la sfera viene deviata in corner. All'intervallo si va con i locali avanti uno a zero. Il Tolentino non sfigura al cospetto della capolista, anzi, ma viene condannato da un rigore.
SECONDO TEMPO - Al rientro dagli spogliatoi subito padroni di casa pericolosi. Torelli sfugge a Romitelli sulla sinistra e si presenta a tu per tu con Marricchi, ma il portiere del Tolentino è bravo a intercettare la conclusione (48'). Nella ripresa il K Sport sembra voler insistere da quel lato e crea un'altra occasione poco più tardi col bel dialogo Procacci-Sollaku, ma stavolta Torelli dilapida tutto con un tiro scarabocchiato.
Passarini avverta la difficoltà dei suoi e toglie dal campo Garcia: al suo posto entra Rozzi. Al 55' Moscati riesce finalmente a liberare il suo talento ed imbucare per Cappa, la sfera arriva a Iori che di prima intenzione batte verso la porta: Cerretani si supera e toglie dallo specchio il pallone del pareggio.
Ora il Tolentino pare più spigliato e riesce a trovare spazio tra le linee. Al 75' Iori lavora bene spalle alla porta ma non riesce a imprimere potenza alla sua stoccata nel cuore dell'area di rigore. Gli ospiti si fanno preferire in maniera evidente nel finale di partita ed operano il massimo sforzo alla ricerca del pari. All'82' il tiro-cross di Romoli spaventa Cerretani, che alza la sfera sopra la traversa. Il direttore di gara assegna cinque minuti di recupero.
E proprio al 94' il Tolentino riesce ad agguantare il meritato pareggio con Strano. Su un corner battuto dal subentrato Tizi, il difensore centrale cremisi trova la deviazione giusta. Qualche istante più tardi l'arbitro decreta la fine dell'incontro. Ottima prova per i ragazzi di Passarini che riescono a fermare un'altra capolista dopo l'impresa di una settimana fa contro la Fermignanese.
Degustazioni, eventi culturali e di approfondimento, iniziative dedicate ai bambini e intriganti spettacoli di cucina tenuti da chef stellati locali. Tutto questo è stata l’edizione ‘zero’ di Leopardi Gourmet, la festa della cucina leopardiana che Recanati ha ospitato con successo di pubblico nei suoi luoghi più significativi, non solo per omaggiare il poeta nel suo lato meno conosciuto di palato fine ma anche e soprattutto per far scoprire al grande pubblico di cittadini e visitatori le eccellenze enogastronomiche del territorio. Organizzato dal Comune di Recanati e sostenuto da Regione Marche, Uni.Co. – Unione Confidi, Confartigianato Macerata-Ascoli Piceno-Fermo e Tipicità, l’evento ha costituito il lancio di un modo nuovo di mettere in rete le istituzioni locali con i produttori, in una connessione proficua con il sistema culturale cittadino e regionale.
“Leopardi Gourmet ha saputo ispirare e coinvolgere tanti visitatori che sono venuti a Recanati per assistere agli eventi di alta cucina – ha commentato il sindaco Emanuele Pepa, che si è personalmente speso per la realizzazione della due giorni -. La classe e l’eccellenza degli chef presenti, oltre alla qualità delle pietanze proposte dai produttori locali, hanno attratto e lasciato il segno. Con soddisfazione ho riscontrato l’interesse verso un brand in crescita e lavoreremo per ampliare ancora il format nei prossimi anni”.
Leopardi Gourmet si era aperto ufficialmente ieri,sabato 15 novembre, con un convegno partecipato dallo stesso Pepa, dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e dagli stakeholder istituzionali che hanno partecipato alla realizzazione della manifestazione. Significativa la partecipazione in videomessaggio del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida. La cucina è stata poi protagonista assoluta del pomeriggio-sera, con lo show-cooking dello chef Errico Recanati davanti ad un pubblico numeroso e coinvolto nel processo di preparazione di una rielaborazione delle quarantanove ricette leopardiane, il carciofo alla brace.
Oggi il fitto programma degli eventi è proseguito in modo diffuso in tutta la città, a partire dalla centralissima Piazza Leopardi, che ha visto gli show-cooking degli chef Alessandro Rapisarda e Andrea Bertini. Rapisarda, in particolare, ha valorizzato le tipicità locali cucinando un piatto a carattere stagionale, il riso al burro con castagne e limone, rielaborando dunque la ricetta leopardiana del riso al burro in chiave contemporanea ma senza perdere il senso della tradizione. Stesso principio, questo, che ha guidato la proposta dei ristoratori e delle aziende agricole del territorio, che hanno proseguito il tour degustazione e gli ‘Aperigusto’ sotto il loggiato del Palazzo Comunale e nei locali aderenti al circuito di Confartigianato. I visitatori hanno potuto acquistare un carnet di assaggi tutti ispirati alle ricette di Leopardi, in un vero e proprio viaggio multisensoriale nel gusto e nel piacere della buona tavola.
Nel segno dell’intreccio tra poesia, cultura ed enogastronomia, si sono succeduti convegni, incontri e laboratori destinati ad un pubblico interessato ad approfondire il mondo della cucina leopardiana anche attraverso giochi multisensoriali destinati ai più piccoli e alle famiglie. Significativo il fatto di aver messo in rete i principali luoghi della cultura leopardiana e cittadina, dai Musei civici all’Orto del Colle dell’Infinito. Per i più piccoli sono stati pensati laboratori a Villa Colloredo Mels e una divertente escape room al Museo dell’Emigrazione Marchigiana. Musei, peraltro, aperti tutto il giorno a prezzi speciali, con i residenti a Recanati e i minori di 13 anni che hanno potuto visitare le eccellenze culturali gratuitamente. L’Orto, inoltre, ha visto una lezione botanica, a cura del FAI, da parte del suo giardiniere e curatore, che ha dato ai visitatori una prospettiva diversa del luogo senza dimenticare lo sfondo letterario che lo caratterizza.
Ancora in Piazza Leopardi, Giaconi Editore ha presentato il libro ‘Legumi affettivi’ della food editor Ilaria Cappellacci, che descrive oltre 30 ricette di legumi e tutti i migliori modi per cucinarle. Nel pomeriggio è seguito un dialogo tra il prof. Carlo Pongetti, l’architetto Carlo Brunelli e la dottoressa Alessandra Troilo sul rapporto tra paesaggio leopardiano, la sua poetica e la ricerca agricola e letteraria che caratterizza il Colle dell’Infinito, dal titolo ‘Sul paterno giardino – Tra ricerca, poesia e tradizione’. In serata, chiusura nel segno delle risate e della riflessione con il monologo dell’attore marchigiano Piero Massimo Macchini, “Scena muta”, a cura di Giaconi Editore.
In vista della imminente assemblea dell’ATA 3, convocata per venerdì 21 dicembre 2025 e chiamata a definire l’ubicazione della nuova discarica provinciale, il Comitato “NO alla discarica Cantagallo / Pollenza”, ha espresso il proprio dissenzo in merito alla proposta di localizzazione dell’impianto nel territorio del Comune di Pollenza."Il Comitato “NO alla discarica Cantagallo / Pollenza” ribadisce ancora una volta la assoluta inidoneità del sito individuato nel territorio del Comune di Pollenza per tutta una serie di motivazioni ognuna di notevole importanza dichiarando inoltre lo stupore per la mancata valutazione degli stessi nei criteri scelti da parte dell’Ata ed indicati ai tecnici incaricati.
Prima di tutto fare una discarica nei siti della prima battaglia per l’indipendenza d’Italia è inammissibile e questo sarebbe già escludente a priori. Il proclama di Rimini del 1815 di Gioacchino Murat è un invito all’indipendenza dell’Italia secondo i principi universali delle libertà dell’uomo e rappresenta certamente il primo atto del Risorgimento italiano. Sono peraltro presenti proprio nell’ area individuata due santuari storici per la memoria delle migliaia di soldati caduti nelle sanguinose giornate di scontro.
Molti di questi erano anche Maceratesi , Tolentinati e ovviamente Pollentini e molti di loro giacciono ancora nel sottosuolo di Cantagallo. Dovremmo forse riesumare i loro resti durante i lavori di sbancamento per la discarica? Ci chiediamo e Vi chiediamo se sapevano questo gli amministratori dell’Ata e soprattutto i professori dell’università di Ancona incaricati per i rilievi della presenza di una memoria storica così importante a livello europeo? Qualunque sia la eventuale risposta che possa pervenire ci preoccupa e non poco! Inoltre come ignorare la presenza a poche decine di metri dal sito di una primaria e famosissima Azienda enologica con tutti i suoi impianti produttivi e soprattutto i meravigliosi vigneti che sono un vanto per la nostra provincia.
Altra valutazione incredibilmente ignorata da parte dei tecnici è a presenza a confine di un campo di volo (autorizzato dall’ENAC – Ente nazionale aviazione civile) , ente preposto a livello nazionale al controllo della sicurezza in volo. La gravità della dimenticanza è data dal fatto che le normative nazionali ed internazionali pongono fortissime limitazioni ad impianti da installare nelle vicinanze e soprattutto per le discariche per il temibile rischio di “ BIRD STRIKE” (impatto tra volatili ed aeromobili).
La cosa più disturbante è però aver letto negli organi di informazioni da parte di esponenti di alcuni comuni lamentele per il fatto di aver già in passato contribuito ad ospitare impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Il comitato ribadisce a tutti ancora una volta il proprio stupore per la mancata valutazione del fatto che se altri hanno avuto impianti temporanei a Pollenza abbiamo da SEMPRE il Cosmari e sempre lo avremo e questo per noi è il principio escludente più assoluto che possa esistere! Quindi NOI abbiamo già dato e stiamo dando ad un livello inarrivabile per tutti gli altri Comuni! Eravamo e siamo stufi di vedere il nostro territorio come capitale dei rifiuti provinciali già da troppo tempo! Ci dispiace ma ora basta! Se le valutazioni fatte finora ,come più di uno sostiene, sono sbagliate si riparta da zero facendo un lavoro più serio. Se sempre come qualcuno sostiene il sistema delle discariche è obsoleto si riparta da zero ma se vogliamo andare avanti così , se tutto va bene allora tutti debbono rispettare le regole date ed adeguarsi alla graduatoria già stilata in quanto le regole o ci sono per tutti o non ci sono per nessuno".
"È tempo di smetterla con i rinvii: ogni giorno perso si traduce in un euro in più nelle bollette dei cittadini". Con queste parole la consigliera comunale di Macerata, appartenente al gruppo misto, Sabrina De Padova, interviene con forza nel dibattito sulla gestione dei rifiuti e sulla nuova discarica provinciale, chiamando in causa direttamente l’assemblea dei sindaci e il Cosmari.
Secondo De Padova, l’intero territorio maceratese sta pagando "anni di immobilismo e scelte mancate", che hanno generato un aumento costante dei costi e ricadute dirette sulle famiglie attraverso una Tari sempre più pesante. Assemblee rinviate, piani d’ambito mai approvati, decisioni sospese e bilanci in difficoltà: per la consigliera, il quadro è quello di "un sistema che continua a rimandare mentre i problemi crescono".
Nel suo comunicato, De Padova ricorda come Macerata abbia già ospitato in passato due discariche nell’area della Pieve, lasciando sul territorio conseguenze che non possono essere ignorate nel dibattito attuale. Per questo, sottolinea, il capoluogo non può essere nuovamente considerato senza tener conto degli oneri ambientali già sostenuti.
La mancata individuazione di una nuova discarica avrebbe inoltre prodotto un vero e proprio effetto domino: più rifiuti inviati fuori provincia, costi di trasporto e smaltimento in aumento, bilanci Cosmari in tensione e, inevitabilmente, rincari TARI a carico dei cittadini.
Per la consigliera, però, non basta stabilire dove collocare l’impianto: per ridurre realmente i costi occorre una riforma strutturale, ovvero l’introduzione della tariffa puntuale, il sistema che fa pagare in base alla quantità di rifiuto indifferenziato effettivamente prodotto.
Una misura già adottata in diversi Comuni italiani, dove ha portato a risultati concreti: "Premia chi differenzia di più, riduce il secco residuo e alleggerisce il carico sul sistema provinciale".
De Padova punta il dito contro la gestione dell’assemblea dei sindaci, denunciando l’assenza di una visione comune e ricordando che "continuare a rimandare significa far pagare di più i contribuenti". Macerata – afferma – deve rimanere protagonista nelle scelte future, ma "non può subire altri sacrifici dopo quelli già affrontati con le discariche del passato".
Il messaggio finale è una chiamata all’azione: "È il momento di passare dalle parole ai fatti. I cittadini non possono continuare a essere il banco su cui si scaricano incertezze e indecisioni politiche".
MACERATA – Quarant’anni di attività, una tradizione che attraversa generazioni e una passione che non si è mai affievolita. Tutto Gelato, storica gelateria maceratese, si prepara a celebrare il suo quarantesimo anniversario il prossimo 28 novembre, data precisa dell’apertura nel 1985. Alla guida dell’attività c’è oggi Barbara Trozzo, che ha raccolto l’eredità della madre e della zia, fondatrici coraggiose di quella che sarebbe diventata una delle gelaterie più amate della città.
«Tutto è nato dal coraggio di due donne meravigliose: mia madre e mia zia» racconta Barbara. «Io davo una mano già da ragazza e, finiti gli studi, ho deciso di seguirne le orme. È stato un percorso lungo, fatto di tanta passione e dedizione. Per fare questo mestiere servono studio, formazione e conoscenza del prodotto». Un impegno che l’ha portata a frequentare realtà d’eccellenza come Cast Alimenti e Carpigiani University, punti di riferimento nel settore.
Il vero salto di qualità arriva con la collaborazione ventennale con il fratello Raul: «Un periodo bellissimo, l’attività è fiorita al cento per cento», ricorda Barbara. «Il gelato non è un lavoro che si improvvisa: servono esperienza, capacità di trasformare le materie prime e materie prime di qualità».
Tra i segreti di Tutto Gelato c’è anche una squadra affiatata che negli anni ha saputo crescere, rinnovarsi e restare unita. «Il nostro team è la nostra vera forza» sottolinea.
Quattro decenni che hanno trasformato profondamente non solo la città, ma anche il modo di fare gelato. «Quando ho iniziato, questo mestiere era quasi completamente maschile. Nei corsi eravamo solo io e mia madre: le macchine erano manuali e serviva forza», spiega la titolare. Cambiate anche le abitudini dei consumatori: «Le gelaterie erano quasi tutte stagionali. Noi oggi ci prendiamo un breve periodo di pausa solo per riorganizzarci e ripartire».
Tutto Gelato propone decine di gusti a rotazione, frutto di ricerca e bilanciamento degli ingredienti. Il “prodotto principe”, racconta Barbara, nasce nel 2016, quando alla gelateria viene conferita la targa delle Eccellenze italiane. «Ho voluto dedicare un gusto proprio a quel riconoscimento: un mix di frutta secca – noci, nocciole, mandorle, pistacchi – con un variegato leggermente salato. Vale davvero la pena assaggiarlo».
Il gusto più richiesto rimane però un grande classico: la nocciola, seguita dal pistacchio e dai sapori tradizionali. Ma c’è anche spazio per i trend del momento: «Quest’anno c’è stato il boom del “Dubai”, una novità virale nata su TikTok. L’abbiamo proposta con materie prime di qualità ed è andata fortissimo».
Negli ultimi anni la gelateria ha ampliato la sua proposta con le torte gelato, sempre più richieste per ogni tipo di ricorrenza. «Sono diventate un nostro punto di forza. Prepariamo torte per battesimi, comunioni, cresime, lauree…» spiega Barbara. «E possiamo rispondere a esigenze che in pasticceria a volte è difficile soddisfare: senza glutine, senza lattosio, senza zucchero o senza saccarosio».
Mentre fervono i preparativi, Barbara mantiene un po’ di mistero, ma qualche anticipazione la concede: «Il festeggiamento principale sarà il 28 novembre. Chi passerà in gelateria riceverà un cono o una coppetta in omaggio. Ci saranno anche eventi e intrattenimento, ma non posso svelare tutto… mi piace l’effetto sorpresa!».
Quarant’anni dopo quel 1985, Tutto Gelato rimane un punto di riferimento per Macerata, con la stessa filosofia di sempre: qualità, passione e una squadra che lavora ogni giorno con il sorriso.
Continuano a manifestarsi in Europa e in Italia episodi di censura liberale con tanto di mordacchia democratica. Non soltanto vengono proibiti i concerti e le esibizioni di artisti russi, come pochi giorni fa è accaduto a Verona. Vengono anche boicottate le conferenze di studiosi, come è successo a Torino, ove è è stata annullata la conferenza sulla Russia che sarebbe dovuta essere svolta da Angelo D'Orsi, storico professore di scienze politiche ed esperto studioso di Antonio Gramsci. Per impedire la conferenza, leggiamo sul "Fatto quotidiano", pare siano intervenuti direttamente Pina Picierno e Carlo Calenda, l'uomo che si è fatto tatuare sul braccio il tridente ucraino.
La situazione si fa ogni giorno più grave e merita qualche pur telegrafica considerazione critica. Una sedicente democrazia che proibisca attività culturali e conferenze pubbliche in cosa si distingue ancora da un regime dittatoriale? Ovviamente, la narrazione liberale dice che rientra pienamente nei perimetri della democrazia liberale impedire la diffusione di idee pericolose per la conservazione della stessa democrazia liberale. È il noto paradosso di Popper, secondo cui nella open society non bisogna essere tolleranti con gli intolleranti: dico paradosso, dacché basta indicare colui che ha idee diverse dalle nostre come intollerante per potergli agevolmente negare il diritto di parola.
Anche qui, oltretutto, si esibisce la mediocrità della filosofia politica di Popper (che resta un valido filosofo della scienza ma un pessimo filosofo della politica): mediocrità che, come è noto, raggiunge il suo punto massimo nella liquidazione, da parte di Popper, di Platone, Hegel e Marx come totalitari. Tanto più grande di Popper appare allora Spinoza, il massimo teorico moderno della democrazia: nella democrazia, spiega Spinoza, ciascuno deve avere il diritto di dire liberamente tutto ciò che pensa (libertas philosophandi).
Del resto, come si nota nel "Trattato teologico-politico", probabilmente il testo più rivoluzionario dell'intera modernità filosofica, se si nega ai cittadini tale libertà, essi continueranno a pensare in privato ciò che vogliono e, oltre a ciò, nutriranno sentimenti di crescente ostilità verso lo Stato che reprime il loro pensiero.
Trascuro scientemente di fare anche solo un raffronto fra la cultura di Angelo D'Orsi e quella di Picierno e di Calenda: basti ricordare che gli ultimi due già da tempo si battono in nome della censura democratica e della mordacchia liberale, traendo diletto dal proibire conferenze e dal vietare esibizioni culturali di varia natura. Intelligenti pauca, come dicevano i romani.
Se anche vogliamo ammettere, ex hypothesi, che le idee diffuse da Angelo D'Orsi siano false (cosa tutta da dimostrare), ebbene le idee false si combattono con le idee vere, non certo con la censura e con la repressione. Come diceva ancora Spinoza, il vero è index sui et falsi: basta esibire la verità per confutare il falso. È il falso che, non potendo confutare il vero, deve impedirne la libera espressione. La censura oltretutto non serve ed è anzi controproducente, dacché rivela soltanto l'incapacità di confutare le idee del censurato.
E, in effetti, fatico e non poco a immaginare un pubblico dibattito culturale in cui la signora Picierno e il tatuato Calenda riescano a confutare con la forza delle idee e del logon didonai le posizioni di Angelo D'Orsi...
Intanto sta avendo una certa diffusione in rete l'immagine trionfale dello stesso Calenda, uno tra i più impenitenti liberal-atlantisti d'Europa, che ostenta baldanzosamente il tatuaggio del tridente ucraino recentemente fatto sul proprio braccio. Con orgoglio, l'araldo del pensiero unico liberal-atlantista dice così: "Ce lo siamo tatuati per la vita".
Una prova ulteriore a sostegno della tesi che da tempo andiamo sostenendo, ossia che, accanto agli invasori e agli invasi, esistono anche gli "invasati", ossia quelli che si lasciano annebbiare lo sguardo dall'ideologia. Già da tempo, in effetti, Calenda sostiene posizioni radicalmente ideologiche, propugnando la difesa delle irragionevoli ragioni di Zelensky, attore Nato, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood.
Quando si parla di Ucraina, letteralmente Carlo Calenda smette di ragionare e spara come una mitraglia sentenze ad alto tasso ideologico se not propagandistico.
Ognuno naturalmente fa tatuare sul proprio corpo ciò che desidera, su questo nulla quaestio. Ma mi punge vaghezza di far pacatamente notare a Carlo Calenda che i tatuaggi hanno la prerogativa di essere indelebili o, se si preferisce, non così facilmente cancellabili. E spesse volte i tatuaggi testimoniano di storie d'amore finite male.
Nel caso specifico, che ne sarà del tatuaggio del tridente ucraino quando, presto o tardi, emergerà tutta la verità su questa oscena guerra d'Ucraina, conflitto voluto e propiziato dall'occidente a trazione americana con l'obiettivo di far capitolare la Russia di Putin e, oltretutto, utilizzando a mo' di manovalanza il battaglione Azov?
Segnatevi comunque questo giorno: tra 5 o 6 anni vedremo se sul braccio di Calenda verrà ancora ostentato il tatuaggio col tridente ucraino. O se sarà una storia d'amore finita male, come non ci pare del tutto implausibile che potrà accadere...
Sabato 15 novembre, in occasione della Festa della Famiglia, è stata inaugurata in Piazza della Libertà la nuova casetta del Bookcrossing di Sarnano: un luogo pensato per favorire la lettura, la condivisione e il benessere della comunità.
La casetta, realizzata con cura dagli ospiti della Comunità Le Querce di Civitanova gestita da PARS “Pio Carosi”, è stata presentata ufficialmente alla cittadinanza alla presenza delle famiglie e delle realtà promotrici del progetto. Al suo interno saranno disponibili libri per tutte le età, da prendere, leggere e scambiare liberamente.
Il progetto è promosso da PARS “Pio Carosi”, COOSS, Cooperativa Sociale Berta ’80, Associazione GLATAD Onlus e dal Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’AST Macerata. L’iniziativa rientra nel Piano Regionale Integrato per la prevenzione del Gioco d’Azzardo Patologico e delle nuove dipendenze 2023–2025, con l’obiettivo di sostenere il benessere di giovani e adulti attraverso la cultura e la partecipazione.
La nuova casetta del Bookcrossing diventerà un punto di riferimento per residenti e visitatori, un piccolo spazio che vuole portare più cultura, riflessione e serenità nella vita quotidiana di Sarnano.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa all’utilizzo in condominio delle aree comuni. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di Porto Recanati che chiede: "E’ legittima la sosta di motocicli e biciclette negli androni del condominio?"
Il caso di specie è stato recentemente affrontato in un giudizio di merito nel quale una condomina conveniva davanti al Tribunale il condominio (e alcuni condòmini) chiedendo l'accertamento della illegittimità della sosta di motocicli e biciclette nell'androne, area comune destinata esclusivamente al transito pedonale.
Si doleva del fatto che l'area in questione veniva sistematicamente utilizzata da alcuni condòmini per parcheggiarvi motocicli e biciclette con conseguente ostruzione dell'accesso agli alloggi e deterioramento della pavimentazione inidonea a sostenere carichi simili. Il nocciolo della decisione verte sull'esame del contenuto e i limiti dell’art. 1102 c.c. in relazione alla destinazione delle parti comuni, segnatamente all'uso degli androni, porticati e vialetti come area di parcheggio per motocicli e biciclette.
Il Tribunale fa proprio il tradizionale principio per il quale l'uso del bene comune non deve alterare la destinazione né impedire il pari uso. Il regolamento di condominio vieta attraverso previsioni tassative la sosta in dette aree, ammettendo in via eccezionale soltanto quella temporanea per le operazioni di carico e scarico. Determinante è stato l'accertamento del giudicante circa la natura comune degli spazi in contestazione, riconducibili all'intero plesso supercondominiale, in quanto esplicitamente indicati nel regolamento contrattuale come beni comuni indivisibili (androne, porticato e vialetti).
Il Tribunale ha escluso la possibilità di una modifica tacita della destinazione d'uso per facta concludentia. Al riguardo, ha richiamato la giurisprudenza che considera vincolante la volontà dei condòmini contenuta nei regolamenti contrattuali, perlomeno sino a quando non verranno espressamente modificati nei modi previsti dalla legge. La prassi diffusa e tollerata del parcheggio è stata considerata irrilevante ai fini della liceità della condotta, confermativa di un comportamento contra legem in difetto di approvazione assembleare.
Il Tribunale ha anche respinto la tesi della presunta «non lesività» della condotta, in base al fatto che resta libero uno spazio di passaggio: la violazione dell'art. 1102 c.c. si realizza ogniqualvolta viene meno la compatibilità tra l'uso individuale e collettivo, anche senza occupazione totale del bene.
Pertanto, in risposta alla nostra lettrice risulta corretto affermare che: "È illegittima ai sensi dell’art. 1102 c.c. e del regolamento condominiale la sosta di ciclomotori e bici nell’androne e vialetti di accesso destinati al solo transito pedonale – costituenti beni comuni del supercondominio – qualora tale utilizzo alteri la destinazione d’uso ed impedisca il pari godimento da parte degli altri condomini" (Tribunale di Torre Annunziata, sentenza del 03.09.2025, n. 1970).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Matelica è in fermento per la riapertura del Museo Piersanti che torna a sfavillare nel cuore della città, dopo la ferita che gli aveva inflitto il terremoto del 2016. Una struttura importante a livello storico, culturale e turistico per il comune dell'entroterra maceratese.
Il taglio del nastro ci sarà domenica 21 dicembre, alle ore 16, in Via Umberto I n.11. Ai saluti delle autorità presenti presso il Teatro Piermarini, farà seguito la visita alla casa museo ed un buffet. Il sindaco della città di Matelica Denis Cingolani ha evidenziato l’importanza di riavere a disposizione un fulcro culturale importante, che attira ogni anno visitatori, come il Museo Piersanti.
"Con grande emozione finalmente domenica 21 dicembre, dopo anni, tornerà a risplendere il Museo Piersanti - ha affermato -. Una casa museo che sarà riconsegnata alla comunità dopo un importante restauro avvenuto a seguito del sisma 2016. Grazie all’impegno del Commissario straordinario Guido Castelli, dell’USR e della Curia Vescovile potremmo tornare ad ammirare uno dei musei più importanti del nostro entroterra".
L’assessore alla Cultura della città di Matelica Barbara Cacciolari ha sottolineato: "Sono profondamente orgogliosa e felice di condividere con la cittadinanza, dopo l’annuncio del nostro sindaco, che, dopo anni di attesa e dopo un attento restauro in seguito al sisma del 2016, il Museo Piersanti di Matelica riaprirà finalmente le sue porte alla nostra comunità. Questo museo, custode di opere uniche e di straordinario valore culturale, torna a essere un punto di riferimento per tutti noi".
"Inoltre, voglio sottolineare quanto la cultura sia un motore fondamentale per la rinascita dei nostri borghi. La riapertura del Museo Piersanti non è soltanto un ritorno al passato, ma un passo verso il futuro: un modo per attrarre visitatori, appassionati e turisti che potranno riscoprire la bellezza del nostro territorio. Crediamo fermamente che investire nella cultura significhi investire nella vitalità della nostra comunità e nella sua capacità di accogliere e di crescere", ha concluso Cacciolari.