Tolentino, in tanti per un ultimo saluto a Franco Moschini. Il sindaco: "Intitoliamogli il Politeama" (FOTO)
Si sono tenuti questa mattina, nella cornice dell'Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, i funerali di Franco Moschini, figura emblematica dell'imprenditoria marchigiana e mondiale, pilastro della storica azienda Poltrona Frau. Un addio composto e dignitoso, che ha riunito centinaia di persone, testimonianza del profondo impatto che Moschini ha avuto non solo nel mondo dell'industria, ma anche nella vita sociale e culturale del territorio.
La chiesa abbaziale, intrisa di storia e spiritualità, ha accolto la bara sulla quale, in un gesto di commovente sobrietà, era poggiato il panama color panna che da sempre lo contraddistingueva, simbolo di un'eleganza discreta e inconfondibile. Accanto al cappello, tre rose bianche e una rossa, un tocco di intimo affetto in un contesto di solenne mestizia.
A stringersi nel dolore più profondo, le figlie Erika e Melania e il nipote, circondati da un'ampia rappresentanza del mondo civile, istituzionale e imprenditoriale. Tra i banchi, volti noti e figure di spicco si sono uniti nel ricordo di un uomo che ha saputo lasciare un segno indelebile.
Presenti il sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi, il presidente dell'Unione Montana dei Monti Azzurri Giampiero Feliciotti, il presidente del consiglio comunale, Alessandro Massi Gentiloni Silverj, il presidente della Provincia Sandro Parcaroli, l'assessore regionale Filippo Saltamartini, il consigliere regionale Romano Carancini, e l'ex presidente della Regione Marche Adriano Ciaffi e l'ex senatore Mario Baldassarri. Presente anche il Maggiore Giulia Maggi, comandante dei carabinieri della stazione di Tolentino.
Il mondo dell'industria, al quale Moschini ha dedicato gran parte della sua vita, ha visto la partecipazione di figure di spicco come Domenico Guzzini, Germano Ercoli, Umberto Antonelli, Fiorella Tombolini e Nando Ottavi. Accanto a loro, amici di una vita e numerosi dipendenti di Poltrona Frau, a testimonianza del legame profondo e rispettoso che Moschini aveva saputo instaurare con le persone che con lui hanno condiviso anni di lavoro e di successi.
L'omelia ha ricordato la figura di Franco Moschini non solo come imprenditore illuminato, capace di guidare Poltrona Frau a livelli di eccellenza internazionale, ma anche come uomo di grande visione e generosità.
A sottolineare l'importanza della sua figura per la comunità e il territorio, le parole pronunciate dal sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi: "Franco Moschini nasce a Macerata, vive, cresce, si sviluppa e muore a Tolentino. Muore ma non finisce, muore ma lascia un grande segnale, una grande traccia. Lui ha scelto di essere una sorgente mite, silenziosa con una caratteristica: la semplicità come può essere semplice un reticolo cristallino di carbonio, ossia il diamante".
"Pensiamo a questa semplicità che lui ci ha lasciato e questa semplicità si vede anche nella scelta che la famiglia ha fatto. Se venti secoli fa i greci hanno inventato il 'kalòs kai agathos', venti secoli più tardi Moschini ha sviluppato il bello, il buono e il ben fatto. Vorrei condividere con voi un pensiero: io ritengo che il Politeama a Tolentino sia corta come dicitura: il Politeama dovrebbe chiamarsi il Politeama Franco Moschini, grazie a tutti voi", conclude Sclavi.
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