
Caldarola

Pievefavera protagonista di "Primavera nei Borghi": visite guidate, archeologia e cultura nel cuore di Caldarola
Anche uno dei cinque castelli di Caldarola sarà protagonista dell’iniziativa nazionale Primavera nei borghi, organizzata da Archeoclub d’Italia. Grazie alla sede Marca di Camerino, presieduta da Fiorella Paino, per la manifestazione in programma in tutto lo Stivale domenica 27 aprile, sarà coinvolto anche il borgo di Pievefavera di Caldarola. Al mattino dalle 10 alle 12.30, e al pomeriggio dalle 15.30 alle 18, sarà possibile partecipare alle visite guidate nel borgo medievale, nell’area archeologica e nell’Antiquarium, da poco inaugurati dopo i lavori di riallestimento. Sono infatti stati eseguiti i lavori di ristrutturazione nel piccolo museo che ha riaperto le sue porte ai visitatori, offrendo di nuovo la possibilità di ammirare la sua collezione archeologica, frutto dei ritrovamenti casuali restituiti dal territorio, grazie anche al senso civico di tanti cittadini, e dallo scavo della Soprintendenza che ha interessato la villa romana rinvenuta nell’area adiacente all’Antiquarium. Sarà dunque possibile vivere un'esperienza completa, integrando la visita agli scavi con l'esposizione museale e il gioiello del piccolo borgo. L’obiettivo della manifestazione è quello di conoscere la bellezza del territorio e promuoverne la ricchezza ambientale e architettonica anche attraverso l’arte: è per questo che alle 17 è in programma anche una lettura a più voci sulla Marchesa Margherita Sparapani Gentili Roccapadule a Pievefavera. Una performance che riguarderà la nobildonna nata a Camerino nel 1735, viaggiatrice e appassionata di letteratura e scienze naturali. «Siamo grati alla sede di Camerino dell’Archeoclub e alla sua presidente - dice il sindaco di Caldarola Giuseppe Fabbroni - per aver scelto Pievefavera in occasione della giornata nazionale Primavera dei borghi. Una vetrina importante per l’area archeologica e l’Antiquarium da poco riaperti ai visitatori. Questa iniziativa è anche l’esempio di come si debba fare squadra tra territori, valorizzando non solo le bellezze del proprio Comune, ma anche quelle dei centri vicini». L’evento è patrocinato dal Comune di Caldarola e vedrà anche la sinergia dell’Associazione Olio Coroncina che preparerà la degustazione dell’olio evo Coroncina, tipico di questa zona.

Caldarola- "Io viva grazie al tempestivo intervento dei medici, mantenete gli ospedali dell'entroterra"
«Sono viva per miracolo. Ma soprattutto perché ho incontrato medici di valore e un presidio sanitario nell’entroterra che ha permesso di intervenire bene e in fretta». Alla vigilia della Pasqua, che segna un momento di riflessione e rinascita, un esempio di speranza arriva da Caldarola. A raccontarlo, con l’obiettivo di accendere i riflettori sull’importanza di mantenere operativi gli ospedali e i punti di primo intervento nei territori dell’entroterra, è Clara Buscalferri, 69 anni, ex responsabile dell’Ufficio turismo di piazza della Libertà a Macerata, oggi in pensione. Dopo un calvario iniziato a dicembre scorso, è tornata a casa da qualche settimana e ha deciso di raccontare la sua storia affinché non solo possa essere un esempio di speranza per chi si trova - come è successo a lei - da un momento all’altro a lottare tra la vita e la morte, ma anche per gli amministratori che su più livelli decidono le sorti della sanità e dei servizi nell’entroterra. «La mattina del 21 dicembre scorso - racconta Buscalferri - quando mi sono svegliata ho avvertito un dolore alla spalla sinistra. Ho atteso qualche minuto ma non passava, così ho chiamato il mio medico di base, Renato Filoni, che è subito venuto a casa a visitarmi. La sua risposta è stata chiara e diretta: “Vai subito al pronto soccorso”. Sono partita senza perdere tempo verso il pronto soccorso di Camerino dove, fortunatamente, non ho trovato altri utenti in attesa. I medici mi hanno presa in carico, mentre io iniziavo pian piano a perdere le forze». I professionisti della struttura sanitaria della città ducale, dopo i dovuti accertamenti, hanno subito capito la gravità della situazione: «Sentivo che stavano organizzando il trasferimento a Torrette con Icaro - prosegue la caldarolese - e dopo poco tempo mi sono ritrovata sull’elicottero alla volta di Ancona». Clara Buscalferri ricorda poco di quei momenti, le sue condizioni di salute peggioravano di minuto in minuto: le era stata diagnosticata una dissezione aortica e bisognava intervenire chirurgicamente. «Mentre eravamo in volo - dice - ricordo che un operatore ha aperto la tendina dell’elicottero e mi ha fatto notare che ci trovavamo sopra la Basilica di Loreto. Quando siamo arrivati, grazie alla precisione dei medici dell’ospedale di Camerino che avevano passato le consegne ai colleghi di Torrette, la sala operatoria era già pronta ed è iniziato un intervento durato oltre dodici ore». Un intervento delicatissimo: «Ammetto che i medici non avevano buone speranze, ma il lavoro del dottor Carlo Zingaro e della sua equipe è stato eccellente». Così, dopo la battaglia di diversi giorni in Rianimazione, la degenza in Cardiochirurgia e la riabilitazione al Santo Stefano di Porto Potenza Picena, oggi Clara è a casa. Viva. E con un messaggio potente da condividere: «Non so se sarei qui se non fossi andata all’ospedale di Camerino - ammette -. Se avessi aspettato ore in un pronto soccorso intasato come spesso avviene nella struttura sanitaria del capoluogo, probabilmente il finale sarebbe stato diverso. È stata una questione di minuti». La sua è una storia di speranza, ma anche un appello: «Vorrei che la mia esperienza servisse a far riflettere sull’importanza di mantenere aperti e funzionanti gli ospedali dell’entroterra. Nessuno è cittadino di Serie B e anche chi vive in montagna ha il diritto di salvarsi». La caldarolese è il volto di una sanità fatta di medici, infermieri, strutture e decisioni rapide che non solo devono essere mantenuti, ma potenziati: «La mia storia - conclude - dimostra che l’efficienza può esistere anche lontano dalle grandi città. Che spesso la vita si gioca sul filo dei minuti e su chi, in quel momento, è lì per te. A chi c’è stato per me e a chi c’è tutti i giorni per coloro che ne hanno bisogno, va il mio immenso grazie».

A Caldarola la Pasquetta cambia nome e diventa Pasquarola: l'edizione 2025 è ricca di novità
Tutto pronto a Caldarola per festeggiare la Pasquetta nel segno della tradizione e della rinascita, con uno sguardo attento alla sinergia con tutto il territorio. Festa e condivisione le parole chiave dell’edizione 2025 per un evento che ormai da anni coglie l’occasione del lunedì dell’Angelo e delle celebrazioni della Madonna del Monte per organizzare un pomeriggio di divertimento da trascorrere in famiglia e con tutta la comunità. Così il 21 aprile, a partire dalle ore 14, piazza Vittorio Emanuele II torna a essere il cuore pulsante del paese e a fare da sfondo a Pasquarola, organizzata dalla Pro Loco, con il patrocinio del Comune e la collaborazione di numerose realtà associative del territorio. Il pomeriggio sarà una occasione speciale per vivere insieme il cuore del paese tra mercatini, degustazioni, animazione per grandi e piccini, laboratori, giochi, e spettacoli. Tra le attività previste, l’area bimbi con i giochi gonfiabili e lo zucchero filato, laboratori creativi aperti a tutti e l’attesa tombola con l’estrazione alle ore 18:30. Spazio anche al gusto, con le tradizionali stracciaporte e la degustazione dell’olio evo varietà Coroncina servito sul pane bruschettato grazie alla sinergia con l’Associazione Olio Coroncina. E a proposito di sinergie, sono davvero tante le associazioni di Caldarola e dei paesi vicini che hanno risposto «presente» all’invito della Pro loco di Caldarola, che ormai da mesi si pone da collante per fare squadra con le realtà dei Cinque Comuni e puntare insieme a una promozione sempre più capillare e di successo dell’intera zona. «Una bellissima sinergia con le associazioni del territorio – commenta il presidente della Pro loco, Daniele Piani – che ci consente di proporre iniziative adatte a tutte le età e ampliare il pubblico a cui ci rivolgiamo. Questa collaborazione, avviata lo scorso novembre con la festa di San Martino e proseguita con MagnaForte, ha ottenuto un ottimo riscontro, e abbiamo deciso di proseguire su questa linea anche con Pasquarola, allargando ancora di più lo sguardo su quelli che possono essere i punti di forza del lavoro di squadra. E non finisce qui, proprio grazie all’entusiasmo che abbiamo riscontrato nei direttivi delle altre Pro loco della zona, stiamo lavorando a tante sorprese anche per l’estate". Tra le associazioni coinvolte, le Pro loco di Belforte del Chienti e di Cessapalombo, Crescere Insieme-Oratorio Cristo Re, Avis e Cif Caldarola, l’Occhio nascosto dei Sibillini che proporrà laboratori per bambini e l’associazione Corpus Domini che presenterà l’attività "Infioratore per un giorno", aperta a bambini e adulti, in cui si potranno apprendere i segreti per realizzare meravigliose opere d’arte come quelle che hanno sempre caratterizzato il Corpus Domini a Caldarola. Il gran finale sarà affidato alla musica dal vivo dei The RhumSka Lions. Un momento di unione e rilancio della vita sociale quello di Pasquarola, in un luogo - come la piazza - che la comunità vuole vivere più che mai dopo il profondo cambiamento vissuto a seguito del sisma.

Caldarola si oppone al mega parco eolico: "Il paesaggio è un valore da proteggere"
Continua a tenere banco a Caldarola la questione relativa al mega parco eolico progettato nei mesi scorsi da una multinazionale norvegese con sede in Italia. La zona identificata per la sua realizzazione è quella di Montagna della Croce, la quale offre uno dei più bei panorami del territorio. Fin da subito l’amministrazione comunale di Caldarola si è dichiarata contraria a questo progetto eolico, successo è stato riscontrato anche nell’incontro pubblico organizzato insieme al comitato no all’eolico lunedì sera (7 aprile). “Hanno preso parte all’assemblea pubblica - ha detto il sindaco di Caldarola Giuseppe Fabbroni - non solo i cittadini di Caldarola, ma anche quelli di paesi limitrofi. Presenti inoltre i volontari del Tess che hanno portato anche degli esperti che hanno illustrato le controindicazioni di questo mega parco eolico”. Il sindaco Fabbroni ha inoltre sottolineato e ribadito il suo pensiero a riguardo: "Dobbiamo scongiurare la presenza di questo mega parco eolico nel nostro territorio. Stiamo puntando sul rilancio economico e turistico di Caldarola, un parco eolico distruggerebbe tutto il paesaggio poiché le pale sarebbero alte oltre 200 metri”.

Caldarola, riapre l'Antiquarium di Pievefavera: un viaggio nel passato tra archeologia e storia locale
Sabato 5 e domenica 6 aprile, dopo i lavori di ristrutturazione, ha riaperto le porte ai visitatori il piccolo museo Antiquarium di Pievefavera, che conserva i reperti provenienti dagli scavi e dal territorio al fine di raccontare, attraverso gli oggetti di uso comune, le fasi significative della vita dell'antico sito, che testimoniano la presenza umana databile dalla media età repubblicana fino all’età imperiale romana. La sua collezione archeologica è anche il frutto dei ritrovamenti casuali restituiti dal territorio, grazie anche al senso civico di tanti cittadini, su tutti il dottor Analdo Mazzanti che insieme a sua moglie Anna Cerruti negli anni '70 scoprì diversi reperti, sia sulla riva del lago che nei terreni vicini. Mazzanti, rispettando il Codice dei beni culturali, non si fermò alla donazione ma in tanti anni si è occupato anche di una prima classificazione e poi della divulgazione avvenuta anche grazie alla stampa locale e all’interessamento di studiosi marchigiani e non solo che hanno raccontato dell’importanza di questo sito e di alcuni reperti in particolare, in diverse pubblicazioni nel tempo. Lo scavo sistematico della Soprintendenza, che ha interessato la villa romana rinvenuta nell’area adiacente all’Antiquarium, ha permesso di portare in luce significativi reperti. Oggi al visitatore si consente di vivere un'esperienza completa, integrando la visita agli scavi con l'esposizione museale. Presenti all’inaugurazione, in rappresentanza degli Enti che hanno sostenuto il riallestimento promosso dal Comune di Caldarola, Pierpaolo Borroni, consigliere regionale, il presidente e il direttore della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi e Gianni Fermanelli. A curare l’intero progetto la Soprintendenza Archeologica Belle Arti Paesaggio per le province di Ascoli Piceno Fermo e Macerata. Presenti Giovanni Issini e Federica Erbacci oltre a Francesca Pettinari della SABAP di Ancona e Pesaro Urbino, responsabile scientifica. Tra gli intervenuti al taglio del nastro Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, che ha ricordato come questa opera sia stata il frutto anche del lavoro di alcuni amministratori del passato come Fedro Buscalferri, Fabio Lambertucci e le loro giunte comunali oltre ai Sindaci che proseguirono la loro opera. Nel tempo numerosi Enti come la Soprintendenza e l’Università di Macerata, si interessarono attivamente al progetto. Nel suo discorso per l’inaugurazione, il sindaco di Caldarola Giuseppe Fabbroni ha sottolineato il lavoro corale portato avanti: "Una giornata significativa. Abbiamo restituito al territorio un contenitore culturale e turistico da far fruire nel tempo all'intera collettività, soprattutto ai bambini degli Istituti Scolastici. Ringrazio tutte le autorità intervenute, la Curia- Arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche, le associazioni, la EFI Srl - Estrazione in cava e Lavorazione Inerti per il sostegno, il signor Massimiliano Vecchioni per la collaborazione, i dipendenti comunali, i professionisti che hanno collaborato nel tempo e a vario titolo a questa nuova apertura, i cittadini". "Il nostro auspicio ora è che nel prossimo futuro la Soprintendenza, che ci è stata molto vicina, possa continuare ad effettuare nuovi scavi, utili a restituire tracce importanti del nostro passato" Ospite della inaugurazione anche Quochi Pallotta, della famiglia proprietaria del Castello, che tra circa un anno vedrà la grande riapertura. Domenica 6 aprile oltre 90 persone provenienti da diversi comuni marchigiani, hanno partecipato all’ evento che ha consentito di vedere i reperti con la spiegazione delle esperte della Soprintendenza Erbacci e Pettinari. La passeggiata naturalistica al Castello di Pievefavera, con la guida ambientale escursionistica Martina Zura Puntaroni, ha condotto nella piazzetta della chiesa di Santa Maria Assunta alla performance artistica: “Rinvenimenti. Dissertazioni archeologiche tra il conte Desiderio Pallotta e la sua serva” con Elena Fioretti e Mauro Capenti, ex sindaco di Caldarola componente del gruppo dei volontari “Cittadini attivi” del presidente Stefano Vellante. Autrice dell’adattamento Genny Ceresani. A fine evento, all'interno della torre poligonale della cinta muraria di Pievefavera, presso la chiesa di Santa Maria Assunta, la visita al lapidario, che conserva importanti reperti. Infine, nella Piazzetta del Circolo Acli, molto apprezzata anche la degustazione con pane bruschettato e olio evo varietà Coroncina, tipico del luogo, a cura dell’Associazione Olio Coroncina, grazie anche alla disponibilità del gestore del piccolo Circolo Acli Pinzi e della Pro Loco di Caldarola che ha curato gli aspetti della logistica degli eventi, promossi dal Comune di Caldarola e coordinati dalla giornalista Barbara Olmai. L'Antiquarium resterà aperto al pubblico il sabato e la domenica pomeriggio dalle 16,30 alle 19,30 dal prossimo 25 aprile e su prenotazione per i gruppi. Data la richiesta, si sta valutando se anticipare le aperture già dal prossimo fine settimana. I pannelli espositivi all’interno dell’Antiquarium, accompagneranno i visitatori. Una delle novità di questo allestimento è l'intento di rendere l'archeologia un tema comprensibile e interessante per tutti, con un particolare focus sul coinvolgimento dei più giovani e degli studenti, per i quali la visita al museo non deve essere pensata solo come esperienza didattica ma anche come conoscenza della propria identità in riferimento alla storia e al territorio.

Mega parco eolico a Caldarola, incontro con la cittadinanza: "Va evitato che il territorio venga deturpato"
Continua a Caldarola la battaglia contro il mega parco eolico che potrebbe essere realizzato nel territorio comunale, come da progetto di una multinazionale norvegese con sede in Italia. Lunedì 7 aprile alle 21:15, nella Sala Tonelli di Caldarola, l’amministrazione comunale e il Comitato No Eolico - che si è da poco costituito in paese grazie all’impegno di alcuni cittadini - hanno organizzato un incontro aperto alla cittadinanza per informare la popolazione, grazie all’intervento di esperti del settore, quali sono le conseguenze legate alla realizzazione del progetto. Interverranno il sindaco Giuseppe Fabbroni; Simone Vitaletti dei Comitati territoriali riuniti di Sassoferrato e Fabriano e promotore di Tess Marche; il delegato Grig per la Regione Marche Aldo Cucchiarini; Jacopo Angelini, scrittore, faunista e storico dell’ambiente; Danilo Baldini, ambientalista e delegato Lac per la Regione Marche; Paolo Bonifazi, ricercatore e docente universitario e portavoce del Comitato spontaneo di Rucce Viacce. Sarà presente anche il consigliere regionale del Pd, Romano Carancini. "Crediamo che sensibilizzare la cittadinanza su questo tema sia fondamentale - dice il sindaco Giuseppe Fabbroni - poiché comprendiamo che alcuni dati tecnici e le conseguenze di un impianto come quello progettato per Caldarola possono non essere chiare a tutti. Invece ora più che mai, anche grazie al Comitato No Eolico che si è costituito e a cui possono aderire tutti i cittadini, è importante fare squadra per evitare che un territorio di grande valore paesaggistico e storico come il nostro venga deturpato". Poi il primo cittadino entra nel merito del progetto: "Consiste nell'installazione di pale eoliche di grandi dimensioni e, anche a fronte di un numero di pale ridotto da 12 (precedente progetto) a 7 (attuale progetto), le grandi dimensioni delle pale rendono comunque l’impatto insostenibile e destinato a deturpare tutto il crinale dell’Appennino marchigiano, anche in considerazione del fatto che un analogo impianto è stato proposto nei comuni di Serrapetrona e San Severino". Il consiglio comunale di Caldarola, attraverso una mozione votata all’unanimità, ha già chiesto alla regione Marche di intervenire il prima possibile per scongiurare che il mega impianto venga realizzato, individuando le aree idonee e non per l’installazione degli impianti.

Caldarola, "No all'accorpamento scolastico con Sarnano": Fabbroni si oppone con ricorso e nuove proposte
Un incontro con la cittadinanza per illustrare tutte le azioni portate avanti da dicembre a oggi contro l’accorpamento scolastico dell’Istituto comprensivo Simone De Magistris di Caldarola e l’Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Fabbroni, nei giorni scorsi ha risposto ai dubbi dei cittadini e alle preoccupazioni delle famiglie degli studenti che frequentano l’Istituto caldarolese, anche dei quattro Comuni vicini. «Da quando la Regione, nel pieno delle festività natalizie, ci ha comunicato la decisione d’imperio dell’accorpamento - ha detto il primo cittadino -, ipotesi che non era mai stata valutata nei tavoli precedenti con gli enti preposti, ci siamo subito impegnati per valutare tutte le strade percorribili a evitare la riorganizzazione». Si sono susseguiti incontri con gli altri sindaci del territorio interessati dall’accorpamento e, grazie all’impegno del presidente dell’Unione Montana Giampiero Feliciotti, è stato possibile incontrare l’assessore regionale all’Istruzione Chiara Biondi. Grande sostegno è arrivato dal vicepresidente della Provincia, Luca Buldorini, che ha compreso le conseguenze dell’accorpamento dell’IC De Magistris con quello di un territorio molto distante, rendendosi disponibile a valutare nuove soluzioni per l’anno scolastico 2026-2027. Due, infatti, le principali strade su cui sta lavorando l’amministrazione comunale: il ricorso al Tar contro la delibera regionale per l’anno scolastico 2025-2026 e lo studio di un piano B con un eventuale accorpamento a un istituto più vicino a Caldarola e ai Cinque Comuni per l’anno scolastico 2026-2027. «Per quanto riguarda il ricorso al Tar - ha spiegato Fabbroni - riteniamo che non ci sia stata una adeguata istruttoria per attuare l’accorpamento e che non siano state tenute in considerazione le peculiarità del Comune di Caldarola e degli altri Comuni su cui opera l’Istituto. Non troviamo una motivazione congrua che giustifichi questo accorpamento. Nel corso del tavolo interistituzionale del 13 dicembre scorso, questa ipotesi non era mai stata né discussa né accennata. In quella sede erano state valutate otto proposte di accorpamento, ma nessuna di queste includeva Caldarola. Poi, improvvisamente, il 23 dicembre è comparsa la delibera della giunta regionale che prevedeva l’accorpamento De Magistris-Frau Leopardi. Non comprendiamo cosa sia cambiato in dieci giorni e quale sia il motivo per cui nessuno degli enti e degli istituti coinvolti sia stato avvisato. Questo è il vizio per il quale ci sembra che ci sia stata a monte una istruttoria incompleta, senza essere stata discussa al tavolo interistituzionale. Vizi a cui si aggiungono disposizioni regionali e nazionali che richiedono particolare attenzione nel tutelare le sedi scolastiche montane. Chiaro che anche queste possono essere oggetto di ridimensionamenti, ma a seguito di una istruttoria adeguata e di maggiori attenzione, cautela e motivazione rafforzata che, in questo caso, sono venute meno». Poi lo sguardo rivolto al futuro e l’apertura a trovare soluzioni condivise: «Dal colloquio con l’assessore regionale Chiara Biondi - ha detto Fabbroni - è emersa la disponibilità dell’assessore al confronto con i nostri territori per recepire le nostre necessità e, compatibilmente con la fattibilità tecnica, mettere in pratica le nostre proposte». Nel corso dell’assemblea, il sindaco Fabbroni ha ringraziato il vicepresidente della Provincia di Macerata, Luca Buldorini, riconoscendolo come il primo rappresentante istituzionale ad aver colto il grido d’allarme proveniente dal territorio. Grazie al suo impegno, si è attivato un percorso di confronto con i Comuni coinvolti e si è avviata una riflessione condivisa in vista della futura programmazione scolastica. La Provincia di Macerata, pur non avendo avuto un ruolo nella fase iniziale del processo e non essendo stata formalmente coinvolta dai Comuni interessati, ha confermato la propria disponibilità a farsi carico delle esigenze del territorio, riaffermando il proprio ruolo istituzionale di cerniera tra le realtà locali e la Regione. L’ente provinciale, anche con il supporto del consigliere Pierfrancesco Castiglioni, ha inoltre ribadito la necessità di un percorso costruito in sinergia con le amministrazioni comunali, le dirigenze scolastiche e i rappresentanti di istituto, veri interpreti delle esigenze degli studenti e garanti del diritto all’istruzione nei territori montani. «Nel frattempo - ha concluso il sindaco - è stato approvato in consiglio comunale (e così sta avvenendo nei Consigli degli altri quattro Comuni interessati) un documento in cui si dà mandato all’amministrazione di valutare insieme agli altri enti le linee di indirizzo per la programmazione della rete scolastica del Comune».

Caldarola, torna fruibile l'area archeologica di Pievefavera: riapre al pubblico l’Antiquarium
Sabato 5 e domenica 6 aprile, presso l'area archeologica di Pievefavera, a Caldarola si svolgeranno due giornate dedicate alla riapertura e al riallestimento dell'Antiquarium di Pievefavera. Dopo i lavori di ristrutturazione il piccolo museo riapre le sue porte ai visitatori, offrendo di nuovo la possibilità di ammirare la sua collezione archeologica, frutto dei ritrovamenti casuali restituiti dal territorio, grazie anche al senso civico di tanti cittadini e dallo scavo sistematico che ha interessato la villa romana rinvenuta nell'area adiacente all’antiquarium, permettendo di vivere un'esperienza completa, integrando la visita agli scavi con l'esposizione museale. Una parte della collezione, il lapidario, rimane fruibile all'interno della torre poligonale della cinta muraria di Pievefavera, presso la chiesa di Santa Maria Assunta, prima sede del Museo archeologico di Caldarola. L'antico insediamento di Faveria si trovava in una zona strategica, lungo la valle del fiume Chienti e vicino a un'importante via di comunicazione che, partendo dalla via Flaminia, conduceva verso la costa adriatica. "Siamo riusciti a riattivare un sito culturale tra i più significativi del territorio, da tempo inattivo per lavori. Grazie ai contributi della Regione Marche, della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, dell’Unione Montana dei Monti Azzurri e grazie al lavoro della Soprintendenza Archeologica Belle Arti Paesaggio per le province di Ascoli Piceno Fermo e Macerata, ci apprestiamo ad inaugurare l’Antiquarium. Per i cittadini ci sarà la possibilità di vivere due giornate di conoscenza e scoperta della bellezza del territorio. Dopo gli eventi inaugurali, al cui taglio del nastro sono state invitate diverse autorità, ci sarà la possibilità di fruire degli spazi dell’Antiquarium su prenotazione". Parole del sindaco di Caldarola Giuseppe Fabbroni riferite al nuovo allestimento dell'Antiquarium, curato dalla Soprintendenza Abap per le provincie di Ascoli, Fermo e Macerata, in collaborazione con la Sabap An Pu. Si tratta di un progetto nato per esporre una selezione di reperti provenienti dagli scavi e dal territorio al fine di raccontare, attraverso gli oggetti di uso comune, le fasi significative della vita dell'antico sito che testimoniano la presenza umana databile dalla media età repubblicana fino all’età imperiale romana e per mettere in luce i reperti più rilevanti dal punto di vista tipologico. Ricco il programma delle due giornate inaugurali. Sabato 5 aprile, alle ore 10:00, si inizierà con un momento inaugurale, di seguito il taglio del nastro con le autorità e la visita alla collezione archeologica dell’Antiquarium e della villa romana con spiegazione introduttiva. Domenica 6 aprile giornata aperta al pubblico su prenotazione. Il ritrovo sarà alle ore 10:00 presso l’Antiquarium e, dopo una spiegazione introduttiva, si visiterà la collezione archeologica dell'Antiquarium e della villa romana per poi iniziare la passeggiata verso Pievefavera con visita narrata del borgo e arrivo di fronte la chiesa di Santa Maria Assunta per la performance artistica: "Dissertazioni archeologiche tra il conte Desiderio Pallotta e la sua serva" con Elena Fioretti e Mauro Capenti, da un'idea di Barbara Olmai; autrice dell’adattamento Genny Ceresani. A fine evento, all'interno della torre poligonale della cinta muraria di Pievefavera, presso la chiesa di Santa Maria Assunta, sarà possibile visitare il lapidario che conserva importanti reperti. Alle ore 12:15 nella Piazzetta del Circolo Acli, degustazione con pane bruschettato e olio varietà Coroncina, tipico del luogo a cura dell'Associazione Olio Coroncina. Durante la visita al borgo, previste delle testimonianze dei pievani. Alle ore 13:00 termine della manifestazione, il gruppo ripartirà dal borgo per dirigersi verso l’Antiquarium.

Caldarola, stop al caos dei mezzi pesanti: inaugurato il semaforo che limita transito e velocità a Valcimarra
Emergenza viabilità a Valcimarra, mosso il primo importante passo del piano triennale di investimenti che riguarda le strade nella parte bassa della frazione di Caldarola. Questa mattina, infatti, il sindaco Giuseppe Fabbroni, il consigliere Sergio Grasselli e il vicepresidente della Provincia di Macerata, Luca Buldorini, hanno inaugurato il semaforo lungo la strada provinciale che regolerà il traffico nel centro abitato, limitando dunque i disagi più volte lamentati dai residenti. Si tratta di problematiche annose che l’amministrazione Fabbroni, a seguito di diversi incontri con i residenti della frazione, ha recepito non appena insediata, impegnandosi a trovare soluzioni valide di concerto con la Provincia, la Comunanza Agraria e la ditta Efi srl (la cava di materiali inerti vicino alla frazione). Tra le necessità, quelle di risolvere in tempi brevi e nel modo migliore possibile le problematiche già note dei sempre più numerosi automezzi pesanti che trasportano materiali di cava e di risulta, transitanti all’interno del centro abitato con conseguenti ripercussioni sull’inquinamento, con l’invasione di polveri all’interno delle abitazioni e rumori fastidiosi. Enti e istituzioni erano così giunti a un accordo condiviso per un programma triennale di investimenti che, come primo passo, ha consentito di installare un impianto semaforico che impedisce il transito dei mezzi in entrambi i sensi contemporaneamente e, nel contempo, costituisce un freno alla velocità di chi transita. «Una prima risposta importante - dice il sindaco Giuseppe Fabbroni - alle richieste dei residenti della frazione per i quali alcune situazioni erano diventate davvero insopportabili. Ringraziamo la Provincia, il vicepresidente Luca Buldorini, e il dirigente per la viabilità Matteo Giaccaglia che hanno sin da subito compreso le problematiche e ci hanno permesso di lavorare tutti in sinergia per raggiungere un primo risultato. Grande lavoro anche quello dei nostri tecnici comunali». Ma è un punto di partenza annuncia il primo cittadino: «Successivamente - spiega -, compatibilmente con i cantieri della ricostruzione che saranno aperti a breve in zona, si provvederà anche a rifare il manto stradale, l’ammorsamento dei tombini lungo la medesima e il rifacimento dei sottoservizi, puntando anche a risolvere l’eccessivo riscaldamento dell’acqua potabile dovuto alla posizione della linea dell’acquedotto». Soddisfazione anche da parte del vicepresidente della Provincia, Luca Buldorini: «L’amministrazione provinciale - dice - ha lavorato fin dal primo giorno per garantire la massima collaborazione a tutte le amministrazioni locali, perché convinti che, solo con il dialogo e l'ascolto reciproco, si possano raggiungere risultati importanti per le nostre comunità. Questo semaforo è un piccolo, ma concreto esempio di come la richiesta arrivata dai residenti di Valcimarra non sia rimasta inascoltata. Ringrazio il sindaco con cui abbiamo fin da subito instaurato un ottimo rapporto di collaborazione e ci auguriamo che questo semaforo possa aiutare ad avere un maggiore tranquillità nella zona».

Caldarola, la Giunta approva il progetto definitivo per Palazzo Pallotta: "Appalto entro l'anno, poi i lavori"
Approvato dalla giunta comunale di Caldarola il progetto definitivo per il recupero post-sisma di Palazzo Pallotta, ex sede del municipio, in piazza Vittorio Emanuele II. "Raggiunto uno dei nostri principali obiettivi programmatici", commenta il sindaco Giuseppe Fabbroni. Complessivamente si tratta di un intervento di nove milioni. Ora il prossimo passaggio riguarderà la Conferenza dei servizi per le necessarie autorizzazioni prima della gara d’appalto e della consegna dei lavori. "L'intervento principale riguarderà il consolidamento delle fondamenta per le quali dovrà essere effettuato uno scavo importante anche nello spazio di fronte all'edificio - spiega il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, Mirko Brandi -. Dopo aver sistemato la copertura e le murature, ci si potrà concentrare sul piano terra per riportare il prima possibile le attività commerciali nei loro spazi originari. È un intervento concepito per fasi, affinché la piazza possa, pian piano, tornare a vivere". Per quanto riguarda i tempi, quindi, il progetto di Palazzo Pallotta è arrivato nella sua fase conclusiva: "L’obiettivo - aggiunge il primo cittadino - è di ottenere tutte le autorizzazioni entro il primo semestre di quest'anno così che possiamo procedere con l'affidamento entro il secondo semestre del 2025 o, al massimo, a inizio 2026. E poi partire subito con i lavori. Lavoreremo per appaltare il cantiere insieme a quello della Torre civica (lavori per 500mila euro). Una operazione che ci permetterebbe di intervenire con un unico blocco". Non nasconde la soddisfazione il sindaco Fabbroni: "Appena ci siamo insediati abbiamo subito sollecitato l’Ufficio tecnico comunale per sbloccare la situazione di un edificio simbolo per il paese e per la comunità. Per noi, il risultato politico-amministrativo, cioè di essere riusciti a sbloccare un’opera che era al centro del nostro programma, è stato raggiunto. Ora possiamo procedere con la fase cruciale che segna una svolta per Caldarola". Intanto, proprio con l'obiettivo di restituire pian piano la piazza e il palazzo ai cittadini, sono state tolte le transenne dagli archi che non permettevano la vista del loggiato e al tempo stesso non risolvevano il problema del passaggio dei piccioni: "Abbiamo installato apposite reti antivolatili - dice Fabbroni - innanzitutto per motivi igienico-sanitari contro il guano dei piccioni, e poi anche per restituire una piccola parte del palazzo alla sua comunità. Ora il loggiato è ben visibile a cittadini e visitatori, ci auguriamo che presto torni a essere anche vivibile".

"Dialetti marchigiani a confronto": 5 compagnie si contendono il miglior spettacolo della provincia
I dialetti della provincia di Macerata saranno i protagonisti di una rassegna teatrale che si terrà al Teatro Comunale di Caldarola e al Teatro Comunale di Monte San Martino, quest'ultimo recentemente restaurato dopo il sisma del 2016. L'evento fa parte di un più ampio progetto denominato "Dialetti a confronto", che coinvolge ogni provincia marchigiana in una selezione interna. Le cinque rappresentazioni migliori di ciascuna provincia concorreranno poi a livello regionale per una selezione finale. La rassegna è organizzata dalla FITA Marche (Federazione Italiana Teatro Amatori), con il patrocinio dell’Unione Montana dei Monti Azzurri e dei Comuni di Caldarola e Monte San Martino. Il programma è stato presentato durante la conferenza stampa svoltasi presso il Basquait Bistrot di Macerata (ex Venanzetti), alla presenza del presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri Giampiero Feliciotti, del presidente di FITA Marche Mauro Pierfederici, del segretario Enrico Borsini, del presidente della FITA per la provincia di Macerata Anna Maria Scuppa e del sindaco di Monte San Martino Matteo Pompei. Il primo appuntamento si terrà sabato 8 marzo al Teatro Comunale di Caldarola con "Fluido Marchigiano", messo in scena dalla compagnia teatrale "Filodrammatica Sangiustese" di Monte San Giusto. I successivi spettacoli si svolgeranno al Teatro Comunale di Monte San Martino: sabato 15 marzo andrà in scena "La Fijastra Cittadina" della compagnia teatrale "Dieci Donne Mamme Matte" di Camerino, mentre sabato 29 marzo sarà la volta di "Achille Ciabotto lu medico condotto", proposto dalla compagnia "Filarmonica Drammatica CFD" di Caldarelli di Macerata. Domenica 6 aprile verrà rappresentato "Scene de strada de famija e de candina" della compagnia "Vrango De Matti" sezione dialettale "Torre Che Ride" di Civitanova Marche. L’ultimo spettacolo, in programma domenica 13 aprile, sarà "L’importante è la salute" della Compagnia Teatrale di Avenale di Cingoli, al termine del quale si svolgerà la premiazione finale. Gli spettacoli del sabato avranno inizio alle 21:15, mentre quelli della domenica alle 17:15. L’ingresso sarà di 8 euro, con la possibilità di sottoscrivere un abbonamento per l’intera rassegna al costo di 32 euro. Per informazioni e prenotazioni è disponibile il numero WhatsApp 333 9642870. Durante la conferenza stampa, il presidente della FITA Marche Mauro Pierfederici ha sottolineato il valore del rapporto con gli enti locali, evidenziando come il teatro amatoriale sia nato proprio per dare voce ai piccoli comuni e alle loro comunità. Ha ribadito l'importanza del teatro come luogo di aggregazione, soprattutto nei mesi invernali, quando la piazza non è un punto di ritrovo abituale. L'Unione Montana dei Monti Azzurri, come ha spiegato il presidente Giampiero Feliciotti, conta ben otto teatri su quindici comuni e sta cercando di valorizzarli attraverso un'offerta differenziata di spettacoli. In questo caso, il focus sarà sulla comicità, grazie al coinvolgimento delle compagnie filodrammatiche. Feliciotti ha inoltre sottolineato come il dialetto rappresenti un legame con le proprie radici, un patrimonio linguistico che racconta la quotidianità delle generazioni passate. Il sindaco di Monte San Martino, Matteo Pompei, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra i comuni dell’Unione Montana, sottolineando come questi quindici territori riescano a lavorare insieme in un’ottica di territorio piuttosto che di campanile. Ha inoltre ribadito l’impegno nel valorizzare la cultura nei piccoli borghi, nonostante le risorse limitate: "Spesso ci dobbiamo mettere del nostro, ma riusciamo a fare rete e dar vita a questi eventi." Pompei ha poi sottolineato il valore del dialetto, che oltre a essere divertente, rappresenta un elemento fondamentale della tradizione da preservare. La rassegna teatrale, infatti, si inserisce in un più ampio programma culturale che prevede ben quattordici eventi da qui a maggio, tra cui anche spettacoli di comicità moderna come la stand-up comedy. Anna Maria Scuppa ha evidenziato la varietà della rassegna, con compagnie che vanno dalla costa all’entroterra, da Civitanova Marche a Camerino, passando per Monte San Giusto, Macerata e Avenale di Cingoli. Ciascuna realtà porterà in scena un proprio dialetto, offrendo così uno spaccato culturale autentico e divertente. Enrico Borsini ha ricordato come questo format abbia riscosso grande successo negli anni, contribuendo a diffondere il teatro nei piccoli borghi e a stimolare il confronto tra le diverse espressioni dialettali. L’iniziativa, oltre a rappresentare un’occasione di crescita per le compagnie partecipanti, mira a mantenere viva la tradizione teatrale locale e a incentivare nuove adesioni a questo mondo affascinante.

Accorpamento del De Magistris, il Comune di Caldarola ricorre al Tar: "Motivazioni inconsistenti"
Accorpamento, con una sola dirigenza, dell’Istituto Comprensivo Simone De Magistris di Caldarola all’Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano per il prossimo anno scolastico, il Comune di Caldarola ricorre al Tar. È stato presentato il 28 febbraio scorso, tramite l’avvocato incaricato dall’ente, Luca Forte, il ricorso al Tar che impugna la delibera regionale con cui viene dato il via libera all’accorpamento tra il De Magistris e la realtà scolastica di Sarnano. Il ricorso è stato presentato contro la Regione Marche, il Dipartimento Politiche Sociali, Lavoro, Istruzione e Formazione regionale, il Ministero dell’Istruzione e del merito, l’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, la Commissione consiliare permanente del Consiglio regionale, l’Assemblea legislativa Marche, Affari istituzionali, Cultura, Istruzione, Programmazione e Bilancio e il Consiglio Autonomie Locali. «A oggi - spiega il sindaco Giuseppe Fabbroni - riteniamo che non ci sia stata una adeguata istruttoria per attuare l’accorpamento e che non siano state tenute in considerazione le peculiarità del Comune di Caldarola e degli altri Comuni su cui opera l’Istituto». Il Comune di Caldarola insorge quindi contro un provvedimento che non è stato condiviso nella forme e nei tempi opportuni: «Innanzitutto - prosegue Fabbroni - non troviamo una motivazione congrua che giustifichi questo accorpamento. Nel corso del tavolo interistituzionale del 13 dicembre scorso, questa ipotesi non è mai stata né discussa né accennata. In quella sede erano state valutate otto proposte di accorpamento, ma nessuna di queste includeva Caldarola». «Poi, improvvisamente, il 23 dicembre è comparsa la proposta dell’Ufficio Scolastico Regionale in attesa del parere favorevole della giunta regionale, che prevedeva l’accorpamento De Magistris-Frau Leopardi. Non capiamo cosa sia cambiato in dieci giorni e quale sia il motivo per cui nessuno degli enti e degli istituti coinvolti sia stato avvisato. Questo - evidenzia il primo cittadino - è il vizio per il quale ci sembra che ci sia stata a monte una istruttoria incompleta e che si sia trattato di una decisione calata dall’alto il 23 dicembre, senza essere stata discussa al tavolo interistituzionale. Vizi a cui si aggiungono disposizioni regionali e nazionali che richiedono particolare attenzione nel tutelare le sedi scolastiche montane. Chiaro che anche queste possono essere oggetto di ridimensionamenti, ma a seguito di una istruttoria adeguata e di maggiori attenzione, cautela e motivazione rafforzata che, in questo caso, sono venute meno».

"Ex Otl": prima assoluta al Teatro Comunale di Caldarola con Prosperi, Boldrini e i Passarella
Domenica 2 marzo alle ore 21.00 al Teatro Comunale di Caldarola ci sarà un grande evento d'arte. Andrà in scena la prima assoluta di Ex Otl, concertazione per la voce di Maurizio Boldrini con la partecipazione di Héctor Ulises Passarella, considerato il più grande bandoneonista al mondo, su tracciato musicale del figlio Roberto Passarella. Boldrini ha composto la sua partita verbale dalla fonte poetica di quel grande scrittore che fu il suo amico Giovanni Prosperi, morto nel 2021. Ex Otl è prototipo di drammaturgia scalare, scrittura in risalita verticale da fine opera. Giovanni Prosperi andò in tale direzione, per la prima ed unica volta, sull'Otello di Shakespeare e ne fece dono alla sua voce, Maurizio Boldrini, che a sua volta la inverte in altro verbale poetico. Complice delle inversioni è il labirinto sonoro dei musicisti Passarella. Lo spettacolo, patrocinato dal Comune di Caldarola, è organizzato dall' Unione Montana dei Monti Azzurri presieduta da Giampiero Feliciotti nell'ambito della rassegna Monti Azzurri a teatro che sta riscuotendo un ottimo successo per la particolarità e il livello artistico delle proposte. L'ingresso è gratuito per la generazione Z, per gli adulti ci sarà un biglietto di 8 euro. La richiesta dei biglietti può essere effettuata anche tramite Live ticket.

Teatro di Caldarola sold-out per Walter Veltroni: le emozioni degli anni Sessanta conquistano la platea
Il teatro di Caldarola ha registrato il tutto esaurito domenica scorsa per lo spettacolo "Le emozioni che abbiamo vissuto", scritto, diretto e interpretato da Walter Veltroni. Un viaggio attraverso gli anni Sessanta, in cui Veltroni ha intrecciato i ricordi legati alla sua famiglia e a suo padre (giornalista, conduttore radiofonico e sceneggiatore) con gli avvenimenti di quel decennio: fatti, personaggi, trasmissioni televisive, musica, cinema e televisione. Ne è emersa la fotografia di un periodo storico in cui l'Italia e il mondo intero volgevano lo sguardo con fiducia verso un futuro diverso dal passato della guerra. Accanto a Veltroni, sul palco, il 23enne Gabriele Rossi, una laurea in Ingegneria e una grande passione per la musica che lo ha reso un fuoriclasse del pianoforte. Da "Bella ciao" declinata con gli stili dei grandi compositori di musica classica, ai medley delle canzoni che hanno reso indimenticabili gli anni Sessanta, Rossi ha conquistato e fatto canticchiare l’intero pubblico. Il racconto di Veltroni è stato un alternarsi di aneddoti privati e avvenimenti storici, senza mai distogliere lo sguardo dall’attualità: dall'Italia che imparava a leggere e scrivere con il maestro Manzi in tv fino ai giochi dei bambini dell’epoca; dall'assassinio di John Kennedy a come sarebbe cambiata la storia mondiale se il fratello Robert fosse diventato presidente degli Stati Uniti. E poi il discorso di Martin Luther King. Quasi due ore di spettacolo senza interruzioni, un crescendo che ha suscitato grande emozione tra gli spettatori: una vera e propria macchina del tempo per coloro che quegli anni li hanno vissuti in prima persona e un momento di riflessione per chi ne ha solo sentito parlare. Un successo che conferma la forza del teatro come mezzo per condividere memoria, cultura ed emozioni senza tempo. "Ringraziamo l’Unione Montana, con il presidente Giampiero Feliciotti - ha detto il sindaco di Caldarola, Giuseppe Fabbroni - per aver portato nel nostro teatro uno spettacolo di grande valore: siamo stati tappa di un tour nazionale che tocca i grandi teatri italiani. Un grande onore avere a Caldarola un personaggio di spessore come Veltroni che è stato anche sindaco di Roma, Ministro per i beni culturali e deputato". Il presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, Giampiero Feliciotti, ha ribadito l’importanza "di far vivere gli otto teatri storici presenti nel territorio dell’Unione. Proprio l’appuntamento con Veltroni rientra all’interno della rassegna Teatro Next Gen che ha l’obiettivo di portare a teatro la Generazione Z. Un’impresa importante, ma per la quale è necessario iniziare a seminare per raccogliere poi i frutti in futuro". L’evento è stato finanziato dall’Unione Montana dei Monti Azzurri e coordinato dalla Compagnia teatrale Valenti di Treia.

Ricambi d'auto comprati online e mai arrivati: truffa a un uomo di Caldarola. Tre denunciati
I carabinieri della Stazione di Caldarola hanno denunciato tre uomini della provincia di Caserta coinvolti in una truffa online ai danni di un residente del paese. L’indagine è scaturita da una denuncia presentata da un 69enne locale, che lo scorso settembre aveva cercato, tramite internet, dei ricambi per la sua auto. L’uomo, trovandosi di fronte a un annuncio online che sembrava promettere pezzi di ricambio usati, ha contattato un sedicente rivenditore. Dopo una conversazione telefonica, il truffatore gli ha suggerito di rivolgersi a un altro "ricambista" che avrebbe soddisfatto la sua richiesta. Convinto della bontà dell’affare, il 69enne ha trasferito, tramite bonifico bancario, una somma di 1.200 euro. Tuttavia, non ha mai ricevuto i ricambi né la restituzione del denaro versato. Le indagini dei Carabinieri, condotte attraverso l’analisi dei tabulati telefonici e il tracciamento del flusso bancario, hanno portato all’identificazione di tre persone originarie della provincia di Caserta. Tra loro, un 29enne è stato denunciato per truffa aggravata, mentre i suoi due complici, un 26enne e un 28enne, sono stati denunciati per favoreggiamento in concorso. L’Arma dei carabinieri ha raccomandato ai cittadini di essere sempre molto cauti quando effettuano acquisti online. "È fondamentale verificare l’affidabilità dei venditori e segnalare tempestivamente eventuali anomalie alle forze dell’ordine, per evitare di incorrere in truffe che danneggiano non solo economicamente, ma anche moralmente le vittime".