Cinque percorsi enogastronomici che uniscano le Marche rurali dall’Ascolano al Pesarese, toccando le aree interne di tutte le province della Regione per valorizzare l’identità territoriale, promuovere i prodotti delle imprese locali, migliorare la qualità dell’accoglienza e puntare alla destagionalizzazione turistica. Sono questi i pilastri che ruotano attorno al progetto regionale "Sapori delle Marche rurali" con l'obiettivo di creare una destinazione turistica capace di mettere in rete istituzioni, aziende agricole, vitivinicole e olivicole, attività della ristorazione e della ricettività, imprese artigiane, consorzi di tutela e guide turistiche.
Un progetto che nei giorni scorsi è stato al centro di un incontro organizzato nella sala consiliare del comune di Caldarola per illustrare agli enti e alle realtà del territorio la strada tracciata per la realizzazione del piano nei prossimi cinque anni. "Crediamo fortemente che fare rete in un settore come quello turistico sia fondamentale - dice il sindaco di Caldarola Giuseppe Fabbroni -. Viviamo in territori ricchi di cultura, ma anche di perle enogastronomiche che vanno valorizzate e al tempo stesso riconosciute come traino per l’economia e lo sviluppo locale".
Ed è proprio su questa scia che si inserisce il progetto presentato a Caldarola da Andrea Marsili, product manager dei Gal Sibilla, Piceno e Fermano (il Gal Montefeltro Leader è capofila del progetto, e sono soggetti promotori anche i Gal Flaminia Cesano e Colli Esini San Vicino). Progetto al quale è possibile aderire sottoscrivendo il Protocollo d’intesa, vale a dire la creazione di una proposta di eccellenza e la messa in rete di attività e operatori presenti nell’area dei sei Gal marchigiani, per aggregare l'offerta turistica delle aree rurali delle Marche e posizionare il territorio e gli operatori sul mercato turistico.
Il prodotto turistico che si vuol costruire con l'adesione degli operatori mira a distinguersi per la propria specificità, tenendo ben presenti le esigenze del turista valorizzando il territorio. Cinque percorsi, dunque, dedicati rispettivamente al vino, alla birra, al tartufo, al miele e all’olio che possano unire imprese, strutture ricettive e di ristorazione, associazioni e consorzi nella valorizzazione dei loro prodotti attraverso esperienze che solo le Marche sanno offrire, nel pieno spirito di una destagionalizzazione propria solamente della bellezza dei tempi dettati dalla natura.
Il Protocollo intende inoltre creare una visione condivisa tra gli operatori, promuovendo una cultura di collaborazione e innovazione, così che ogni attività aderente sia parte attiva di una rete. Grazie a questa iniziativa, le Marche rurali si propongono come una destinazione capace di unire tradizioni e innovazione, mettendo in risalto le eccellenze agroalimentari locali e offrendo ai viaggiatori - turisti un’esperienza autentica, immersiva e memorabile.
"Questa è la prima fase del progetto - spiega Francesco Ferranti, componente del Gal Sibilla per Federalberghi Macerata - in cui vengono identificati tutti i potenziali interlocutori sul territorio. Stiamo riscontrando una grande sensibilità dei produttori e della parte politica, ci ha fatto molto piacere l’entusiasmo del sindaco di Caldarola che ci auguriamo possa coinvolgere anche gli altri amministratori locali. In un secondo momento si passerà alle adesioni al Protocollo e poi entro l’anno verranno sviluppati i percorsi per ogni categoria".
"Un progetto molto interessante - dice il presidente regionale di Federalberghi, Luca Giustozzi - a cui si dovrà lavorare in maniera costante. Vediamo l’interesse di tutti i diversi operatori e la programmazione in cinque anni è la conferma di un piano che ha credibilità e una struttura ben ragionata. Si tratta di una attività funzionale alle imprese del nostro territorio che sono consapevoli di come, per far volare il turismo, sia importantissimo lavorare su tutti i settori legati all’accoglienza: dalle strutture alle infrastrutture fino alla corretta informazione".
Nel corso delle indagini, i militari della Stazione di Caldarola sono riusciti ad individuare e denunciare gli autori di due distinte truffe. I responsabili sono stati deferiti all’autorità giudiziaria al termine degli accertamenti.
Phishing e furto di dati bancari
Nel primo caso, una donna è stata truffata attraverso il meccanismo del "phishing", una frode elettronica finalizzata a rubare informazioni bancarie. La vittima è stata contattata telefonicamente, apparentemente da un operatore del centralino della sua banca, con la scusa di dover cambiare le credenziali di accesso al conto. Convinta dalla telefonata che sembrava autentica, la signora ha fornito i suoi dati sensibili, inclusi numeri di carta di credito e password.
Il truffatore, riuscito ad ottenere i dettagli bancari, ha subito eseguito un bonifico istantaneo di circa 17.000 euro su un conto a lui intestato. Attraverso indagini bancarie, analisi dei tabulati telefonici e la visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza presso sei Atm a Roma, i carabinieri sono riusciti a identificare l’autore del furto: un venticinquenne di origine egiziana, residente in provincia di Frosinone, con precedenti penali specifici.
Le indagini hanno permesso di ricostruire l’intero percorso fraudolento, con il giovane che ha prelevato la somma sottratta alla vittima dagli sportelli bancari della capitale. Prevenzione e protezione degli anziani
Questi arresti sono il risultato degli sforzi dei carabinieri nel proteggere i cittadini, in particolare gli anziani, dai crimini che si verificano con crescente frequenza. Le forze dell’ordine continuano a monitorare attentamente il territorio per prevenire truffe, adottando misure di contrasto sempre più efficaci, come il controllo delle transazioni bancarie e l’analisi delle comunicazioni telefoniche.
L'impegno della compagnia di Caldarola nella lotta contro le truffe rappresenta un passo importante nel garantire la sicurezza dei cittadini più vulnerabili, contribuendo a creare una rete di protezione che riduca il rischio di frodi e danni patrimoniali.
Truffa tramite vendita online di pneumatici usati
Il secondo caso riguarda un cittadino ultrasettantenne che, nel mese di gennaio, aveva messo in vendita degli pneumatici usati su un sito di annunci online per un importo di poche centinaia di euro. Un giovane ha risposto all’annuncio, fingendosi interessato all'acquisto. Dopo una serie di contatti telefonici, ha convinto la vittima a recarsi presso uno sportello postale per verificare l’accredito del pagamento. Una volta giunto sul posto, l’uomo è stato indotto, tramite telefonate ingannevoli e pressanti, a eseguire più bonifici istantanei per un totale di 1.175 euro, tutti indirizzati al truffatore.
I carabinieri, attraverso riscontri con istituti di credito, analisi dei tabulati telefonici e visione delle immagini di videosorveglianza presso gli sportelli ATM, sono riusciti a raccogliere prove schiaccianti contro un ventitreenne di origini marocchine, residente in Veneto, rivelatosi l’autore della truffa. Il giovane ha effettuato immediatamente i prelievi sul conto a lui intestato non appena il denaro è stato trasferito dalla vittima.
Continua a tener banco il progetto di una multinazionale norvegese con sede in Italia che vorrebbe realizzare a Caldarola un mega parco eolico. Ma l’amministrazione Fabbroni non resta con le mani in mano e tenta ogni strada possibile per evitare che il piano diventi realtà.
Dopo la mozione approvata all’unanimità, nelle scorse settimane, in consiglio comunale, in cui veniva chiesto alla Regione Marche di intervenire il prima possibile con l’individuazione delle aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti rinnovabili, ora il primo cittadino ha inviato all’ente una nuova richiesta che riguarda la Montagna della Croce, zona in cui dovrebbe sorgere il parco eolico.
Con tanto di tavole e progetti allegati, Giuseppe Fabbroni ha inviato alla Regione una proposta di individuazione della Montagna della Croce come area di notevole interesse paesaggistico. «Dato atto del notevole valore paesaggistico - si legge nel documento a firma del primo cittadino - dell’area ubicata nel Comune di Caldarola denominata Montagna della Croce, propongo di individuarla come area di notevole interesse pubblico così come definita dagli elaborati grafici».
Tale riconoscimento potrebbe contribuire a evitare la realizzazione del mega impianto eolico proprio in quella zona. La documentazione sarà esaminata proprio oggi dalla apposita commissione regionale.
«L’impianto proposto - spiega il sindaco Giuseppe Fabbroni - consiste nell’installazione di pale eoliche di grandi dimensioni e, anche a fronte di un numero di pale ridotto da 12 (precedente progetto) a 7 (attuale progetto), le grandi dimensioni delle pale rendono comunque l’impatto insostenibile e destinato a deturpare tutto il crinale dell’Appennino marchigiano, anche in considerazione del fatto che un analogo impianto è stato proposto nei Comuni di Serrapetrona e San Severino».
Da diversi mesi la regione Marche sta vivendo una vera e propria rivoluzione nel mondo calcistico, un campionato di Eccellenza femminile composto da ben 14 squadre, espressione di tutto il territorio regionale: dalla provincia di Pesaro fino all’estremo confine sud delle Marche passando per piccoli paesi dell’entroterra.
È così che storiche società calcistiche che hanno una compagine al femminile da diversi anni, in questa stagione 2024/25 si trovano a confrontarsi con neonate realtà di giovani appassionate calciatrici.
Ovviamente la prima parte del campionato non ha riservato nessuna sorpresa, le più blasonate sono schizzate in vetta alla classifica, con una netta distanza dettata soprattutto dalla differenza reti. Non sempre, però, il risultato sul campo ha sottolineato l’abissate discrepanza. Ne è stata la prova la partita di domenica 26 gennaio tra il Caldarola Gnc e l’Ascoli Calcio 1898, 1500 abitanti contro 45.000.
Nei 90 minuti di partita ha giocato sempre la sportività e il fair play, il rispetto delle regole e dell'avversario, nella consapevolezza che i risultati sportivi ottenuti sono correlati all'impegno profuso. Una partita vinta dalle ragazze ascolane per 6 a 1 ma che ha dato un grande insegnamento a tutti, a partire da un calcio di punizione per un presunto retropassaggio volutamente non concretizzato dalla squadra ospite, passando per il gol segnato dalla squadra di casa contro “un mostro sacro” come l’Ascoli Calcio fino al terzo tempo offerto dallo sponsor “I Dolci di Cessapalombo” in spensieratezza e allegria consumato tra tutte le giocatrici senza distinzione di maglia.
Un pensiero a parte lo vorremmo dedicare alla squadra di Caldarola che si affaccia al campionato di Eccellenza calcio a 11 per la prima volta: il girone di andata è stato decisamente difficile, tantissimi gol subiti, partite disputate potendo contare alcune volte su una rosa di 9 o 10 giocatrici o nella migliore delle ipotesi senza nessun cambio, giocatrici giovanissime, 14/15 anni, e un determinato ma molto empatico mister Anselmo Ciappi che si divide quotidianamente tra famiglia e lavoro a Roma e allenamenti e partite nelle Marche. Ma nonostante le difficoltà, i gol subiti, qualche volta gli sfottò di alcune giocatrici avversarie, non si sono mai demoralizzate, come nell’ultima partita di cui accennavamo contro l’Ascoli Calcio.
Il gol segnato dall’attaccante Anita Passarini è stato come linfa vitale per tutte le ragazze che si sono lungamente abbracciate al centro del campo sostenute dal tifo del pubblico, sono rientrate nello spogliatoio ancora più grintose, motivate e innamorate di uno sport che per troppo tempo era solo un privilegio maschile.
Alle giovani atlete del Caldarola, al mister Ciappi e alla società Caldarola Gnc che da subito ha creduto in loro va il più grande in bocca al lupo, che la loro determinazione sia da stimolo a tutte le future aspiranti calciatrici.
Quale modo più incisivo per non dimenticare, riflettere sull’orrore dell’Olocausto e commemorarne le vittime, se non con la potenza del teatro che riesce a portare in scena - attraverso l’attrice Lucia Marchesini - il drammatico racconto dei sopravvissuti ai campi di concentramento. È per questo che la compagnia Teatrale CTR Macerata, con il patrocinio del Comune di Caldarola e il sostegno dell’Anpi dei Cinque Comuni, ha organizzato per il Giorno della Memoria, al teatro comunale di Caldarola, una doppia replica del monologo “Quando si spegnerà la luce”. La pièce è vincitrice dell'edizione 2008 del Premio Oreste Calabresi riservato a testi teatrali inediti, nella sezione speciale istituita per il 70° Anniversario dell'emanazione delle leggi razziali.
In scena l’attrice Lucia Marchesini con l’accompagnamento musicale di Giulio Marchesini per la regia di Giorgio Pietroni e il coordinamento di Liliana Ciccarelli. «Sara è una signora anziana - scrive l’autore del testo teatrale, Benedetto Mortola - che quando era poco più di una bambina è passata attraverso l'orrore di un lager nazista ed è sopravvissuta. Alla platea di oggi racconta la sua esperienza di quando nessuno la chiamava Sara, ma era solo un numero. Racconta perché sa che ormai è l'unica cosa che le resta da fare. Racconta perché non si perda il ricordo di quello che è successo. Racconta anche per il senso di colpa di essere sopravvissuta ai suoi compagni che non ce l'hanno fatta.
Ma Sara sono anche tutti coloro che hanno raccontato della loro vita nei lager, perché è stato solo attraversando le loro parole che io sono arrivato a Sara. E tra tutti, voglio ricordare un'anziana partigiana di Genova dalla quale, negli Settanta, ho ascoltato il racconto della sua esperienza in un campo di concentramento. Di lei mi sfugge il nome, ma so che posso chiamarla tranquillamente Sara. A lei vorrei dedicare in particolare questo testo che ho scritto io, ma che in realtà appartiene a tutte le vittime dei lager nazisti». L’appuntamento è per domani (26 gennaio) alle 17.15 al teatro comunale di Caldarola (ingresso gratuito); lunedì (27 gennaio) alle 9, invece, il monologo sarà replicato per gli studenti della Secondaria di primo grado dell’Istituto De Magistris di Caldarola e Belforte del Chienti.
«Abbiamo subito accolto con entusiasmo la proposta della compagnia CTR Macerata - dice l’assessore alla cultura di Caldarola, Paola Scaficchia - di portare in scena a Caldarola questo spettacolo, consapevoli dell’importanza di celebrare il Giorno della Memoria. Abbiamo pensato che il teatro fosse la forma migliore per rendere terribilmente reale l’orrore dell’Olocausto e per riflettere insieme alla comunità e ai più giovani che studiano la Shoah sulle pagine di storia. La nostra missione deve essere quella di non far sembrare troppo lontano nel tempo lo sterminio che stiamo ricordando, perché solo comprendendo a pieno l’atrocità che l’uomo è riuscito a mettere in atto potremo evitare che si ripeta in futuro».
Accorpamento dell'Istituto Comprensivo De Magistris di Caldarola. Si è svolta ieri sera una riunione tra gli amministratori dei cinque comuni di Caldarola, Belforte del Chienti, Camporotondo, Serrapetrona e Cessapalombo, il personale scolastico, i genitori degli studenti che frequentano l’istituto e il presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, Giampiero Feliciotti.
Al centro dei dibattito l’accorpamento tra l’Istituto Comprensivo Simone De Magistris e l’Omnicompnrensivo Frau-Leopardi di Sarnano come proposto dall’Ufficio Scolastico Regionale. Un tema che tiene banco ormai da settimane e che gli amministratori stanno cercando di contrastare in tutti i modi tanto che, come annuncia il sindaco di Caldarola, Giuseppe Fabbroni, "è stato deciso di incaricare un legale per tentare il ricorso al Tar".
"Abbiamo consegnato tutti gli atti a un avvocato - dice il primo cittadino di Caldarola - che sta approfondendo la questione per valutare come procedere. Intanto resta aperta la porta per un dialogo con i vertici regionali per scongiurare che dal prossimo anno scolastico avvenga l’accorpamento tra i due istituti". Secondo il sindaco Fabbroni, "le tempistiche con cui siamo stati avvisati del disegno pensato per il nostro istituto non ci hanno permesso di presentare soluzioni alternative e migliori rispetto a quella dell’accorpamento con Sarnano. Nessuno ci ha convocato per annunciarci questa idea e fino a metà dicembre questa ipotesi non era nemmeno in campo, tanto che non era stata discussa neanche sul tavolo istituzionale che si è tenuto a inizio dicembre".
A proposito di alternative, infatti, Fabbroni evidenzia che "è stato fatto riferimento alla maggiore vicinanza con il territorio di Tolentino, rispetto a quello di Sarnano. Ma sarebbe preferibile mantenere l’autonomia dell’Istituto che garantisce una elevata qualità nello svolgimento del servizio molto apprezzata dai genitori. L’appello è quindi di non smantellare ciò che funziona: un errore che purtroppo viene fatto spesso in Italia".
La volontà di ricorrere al Tar è stata sostenuta anche dal presidente dell’Unione Montana, dai sindacati e dai rappresentanti del Consiglio d’Istituto che hanno manifestato la propria disponibilità ad affiancare i Comuni nell’iter giudiziario. Saranno inoltre assunte iniziative pubbliche per informare la cittadinanza sulle strade che verranno intraprese.
Il Consiglio Comunale di Caldarola ha votato all'unanimità una mozione per chiedere alla Regione Marche di intervenire rapidamente e approvare la legge per individuare le aree idonee e non idonee per l'installazione di impianti a fonti rinnovabili. La proposta è stata presentata dalla consigliera di maggioranza Antonella Rocchi e si concentra in particolare sul progetto di una multinazionale norvegese che intende realizzare un grande parco eolico proprio nel territorio caldarolese.
Il sindaco Giuseppe Fabbroni ha spiegato che "l’impianto, se realizzato, comporterebbe l’installazione di grandi pale eoliche sui crinali dell'Appennino marchigiano. Nonostante una riduzione del numero di pale rispetto al progetto iniziale, passando da 12 a 7, le dimensioni delle turbine restano enormi, con un impatto paesaggistico che rischia di deturpare il territorio. Inoltre, un progetto analogo è stato proposto anche nei comuni vicini di Serrapetrona e San Severino.
La mozione richiama il “DM aree idonee” entrato in vigore il 3 luglio scorso, un decreto che obbliga le Regioni a individuare le aree idonee e non idonee all'installazione di impianti a fonti rinnovabili, garantendo un coinvolgimento attivo degli enti locali. A oggi, però, la Regione Marche non ha ancora completato questa mappatura, motivo per cui l'amministrazione caldarolese sollecita un intervento urgente da parte del presidente Francesco Acquaroli e della sua giunta.
Anche Giovanni Ciarlantini, capogruppo di minoranza, ha espresso il suo sostegno alla mozione, pur precisando che non è contrario all'energia eolica in generale. Ciarlantini ha infatti sottolineato di essere contrario alla "vastità del progetto", che ritiene "inadeguato per la zona, e ha dichiarato di essere al fianco dell'amministrazione nel contrastare la realizzazione di tale impianto".
Il Consiglio comunale di Caldarola si unisce quindi nel chiedere una presa di posizione della Regione per garantire che "i crinali dell’Appennino marchigiano rimangano preservati, evitando la realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici invasivi su questi territori di grande valore paesaggistico e naturalistico".
L' Unione Montana Monti Azzurri, presieduta da Giampiero Feliciotti, presenta la seconda serata della rassegna "Monti azzurri a teatro". Dopo il sorprendente esordio al teatro di Loro Piceno, i Canti di Giacomo Leopardi e di Dino Campana si spostano al teatro comunale di Caldarola, sabato 18, ore 21.00. L' intuizione organizzativa di Feliciotti di rendere gratuito l'ingresso per la generazione z, nati dal 1995 al 2010, (gli adulti pagheranno un modesto biglietto di 8 euro) oltre che essere funzionale per avvicinare i giovani all'ascolto poetico, nel caso specifico è doppiamente importante. Infatti Leopardi e Campana come sono presentati dal Minimo Teatro con la voce di Maurizio Boldrini e la musica dal vivo di Lucio Matricardi è l'occasione rara di scoprire finalmente due massimi poeti italiani affrancati da certe "pappardelle" scolastiche e soprattutto liberati da assurde violazioni biografiche e restituiti al loro fulgido estro musicale, acustico, acrobatico, sensazionale.
Quello proposto dal è un viaggio dentro il gesto poetico senza filtri concettuali, senza note a piè di pagina. Proprio per i giovani più assidui nella frequenza degli spettacoli sono previsti consistenti premi in denaro, altra significativa trovata dell' Unione Montana dei Monti Azzurri.
Non si arrendono i sindaci dei Comuni di Caldarola, Belforte del Chienti, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo e Serrapetrona alla proposta dell’Ufficio scolastico regionale, recepita dalla giunta delle Marche, di accorpare l’Istituto Comprensivo Simone De Magistris con l’Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano. Dopo la mobilitazione messa in atto durante le festività natalizie non appena saputo del disegno regionale per il prossimo anno scolastico, gli amministratori dei cinque Comuni su cui opera l’IC De Magistris si sono riuniti anche ieri per non lasciare nulla di intentato e scongiurare l’accorpamento delle due realtà scolastiche a discapito dei piccoli centri dell’entroterra già duramente colpiti dal terremoto del 2016.
«Non abbiamo mai mollato la presa - dicono gli amministratori - poiché non siamo intenzionati a cedere di fronte a una manovra che mette a repentaglio un altro servizio fondamentale per il nostro territorio. Restiamo sempre pronti e aperti a un dialogo con la Regione, affinché il governatore Francesco Acquaroli e la sua giunta comprendano le conseguenze che potrebbero derivare da una scelta simile. Ma serve un confronto serio e costruttivo, senza pregiudiziali. Non è possibile investire sulla ricostruzione da una parte e togliere i servizi dall’altra, rendendo i nostri Comuni poco appetibili per le giovani coppie e cattedrali nel deserto gli edifici sistemati con i fondi pubblici della ricostruzione. Inoltre, una scelta di questo tipo, non può essere presa così frettolosamente e senza aver consultato i rappresentanti dei territori interessati».
I sindaci Giuseppe Fabbroni, Alessio Vita, Massimiliano Micucci, Giuseppina Feliciotti e Silvia Pinzi auspicano quindi un confronto con la giunta regionale e stanno valutando tutte le possibili azioni da intraprendere, senza escluderne nessuna, per evitare che dal prossimo anno scolastico l’IC De Magistris condivida la direzione con l’Omnicomprensivo di Sarnano. I cinque sindaci tornano nel merito del disegno di accorpamento, ribadendo che la loro preoccupazione riguarda anche il «coinvolgimento di un territorio vastissimo di 352 Km quadrati e oltre mille studenti che andrebbero dai 3 ai 19 anni, per i quali - avevano già spiegato - ci resta difficile immaginare l’impegno di un solo dirigente che si troverebbe a gestire piani scolastici totalmente differenti, personale da dislocare nelle diverse sedi e problematiche legate alle diverse fasce d’età con le criticità che vanno dall’infanzia all’adolescenza».
Allo stesso tempo, però, tengono a rassicurare la cittadinanza e le famiglie riguardo il personale scolastico: «Sebbene ci sia la possibilità che docenti e collaboratori scolastici, facendo capo a un unico istituto, vengano disposti in tutto il territorio in cui opera la mega-realtà, gli studenti avranno comunque personale qualificato e preparato per la loro formazione». Personale che ha però mostrato la propria preoccupazione con due rispettive delibere del Collegio docenti e del Consiglio d’istituto in cui viene ribadita la contrarietà all’accorpamento.
La proposta della giunta regionale di accorpare l'Istituto Comprensivo Simone De Magistris di Caldarola con l’Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano, avanzata per il prossimo anno scolastico, continua a suscitare forti proteste. Dopo la mobilitazione dei sindaci dei cinque Comuni serviti dal De Magistris, che hanno chiesto alla Regione di rinviare la decisione, anche i docenti e gli organi collegiali dell'Istituto si sono espressi in maniera unanime contro l’accorpamento.
Nella giornata di ieri, si sono svolti il Collegio dei Docenti e il Consiglio d'Istituto del De Magistris, durante i quali sono state approvate due delibere inviate alla Prima Commissione Consiliare Istruzione, al presidente della Commissione, al governatore Francesco Acquaroli e all’assessore regionale Chiara Biondi. Entrambi gli organi hanno sottolineato con forza la loro contrarietà alla proposta di unire l'Istituto di Caldarola con quello di Sarnano, evidenziando le problematiche logistiche e organizzative che deriverebbero dall’accorpamento.
Le obiezioni sono simili a quelle sollevate dai cinque sindaci dei Comuni di Caldarola, Belforte del Chienti, Camporotondo, Cessapalombo e Serrapetrona, che hanno evidenziato la difficoltà di gestire un istituto così vasto, con 17 plessi distribuiti su 11 Comuni diversi e su tre ordini di scuola. A queste difficoltà logistiche si aggiungerebbero anche gravi problemi di gestione del personale e dell’offerta formativa. Inoltre, gli organi scolastici hanno sottolineato l'impatto negativo che tale riorganizzazione avrebbe sulle famiglie, in particolare per quanto riguarda i disagi nei trasporti tra i diversi plessi situati in un'area montuosa.
Il rischio che l’accorpamento possa danneggiare ulteriormente il territorio già segnato dagli effetti del sisma è stato anche un punto centrale della discussione. Gli organi collegiali hanno sottolineato che la riorganizzazione "potrebbe impoverire ancora di più una comunità che sta cercando di risollevarsi dalle difficoltà economiche e sociali derivanti dal terremoto".
In risposta alla proposta regionale, il sindaco di Caldarola, Giuseppe Fabbroni, ha inviato un appello ai colleghi dei Comuni che fanno parte dell'Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano, invitandoli a valutare la situazione e, se lo ritengono opportuno, a prendere una posizione chiara contro l'accorpamento.
Il Natale 2024 ha portato con sé una decisione controversa per l’entroterra maceratese, suscitando preoccupazione e forte disappunto nelle comunità coinvolte. Un atto deliberativo della giunta regionale, destinato a modificare la struttura scolastica per l’anno prossimo, ha proposto l’accorpamento di alcuni istituti, tra cui l’Istituto Comprensivo Simone De Magistris di Caldarola. Questa scuola, che ha sedi nei comuni di Belforte del Chienti, Camporotondo, Cessapalombo e Serrapetrona, è stata oggetto di una proposta che prevede la fusione con l’Istituto Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano, creando un’unica realtà con un solo dirigente scolastico e una sola graduatoria interna.
La proposta, che verrà discussa lunedì 30 dicembre dalla Prima Commissione consiliare permanente, è vista con grande preoccupazione dalle amministrazioni locali e dalle comunità dell’entroterra, che si trovano già a fare i conti con le difficoltà post-terremoto, tra cui lo spopolamento e la perdita di servizi essenziali. In particolare, il sindaco di Caldarola, Giuseppe Fabbroni, ha definito l’accorpamento “un colpo di grazia” per i comuni terremotati, sottolineando che la scuola, inaugurata come una delle prime strutture ricostruite dopo il sisma, "è un simbolo fondamentale per la comunità locale".
"Accorpare l’Istituto De Magistris a una scuola superiore è inammissibile", ha dichiarato Fabbroni, mettendo in evidenza il rischio di smantellare una delle poche identità rimaste sul territorio. Inoltre, ha criticato la proposta come una decisione presa senza considerare la professionalità degli insegnanti e l’offerta formativa, spostando l'attenzione sui numeri piuttosto che sul valore delle scuole e delle comunità.
Il sindaco ha poi denunciato come l’atto della giunta regionale contrasti con le indicazioni della Provincia, che aveva stabilito di non modificare l'assetto scolastico. Fabbroni ha espresso l’intenzione di combattere questa proposta, sostenuto dall’Unione Montana dei Monti Azzurri e dai sindacati, che hanno già manifestato il loro dissenso.
La discussione della delibera da parte della Prima Commissione consiliare, prevista per il 30 dicembre, darà il via a un processo che potrà portare a modifiche della proposta. Tuttavia, la decisione finale, che non passerà per il Consiglio regionale, sarà presa dalla giunta regionale, che potrà accogliere le osservazioni o respingere le modifiche.
Quando la magia del Natale si unisce al desiderio di tenere unita la comunità e promuovere le bellezze del territorio nasce un evento unico come La via dei presepi che, ormai da otto anni, anima le frazioni di Caldarola e Cessapalombo.
Inaugurata lo scorso 15 dicembre (sarà visitabile fino al 19 gennaio 2025), La via dei presepi entra nel vivo nel periodo delle festività, quando famiglie e visitatori decidono di immergersi nell’atmosfera di Natale e, al tempo stesso, scoprire la bellezza di un territorio accogliente e bello da scoprire tutto l’anno.
Un percorso tra arte e tradizione che unisce - per Caldarola - le frazioni di Valcimarra, Pievefavera, Croce e Vestignano e - per Cessapalombo - Villa di Montalto. Organizzata dagli abitanti delle frazioni, questa iniziativa fonde artigianato e creatività, proponendo una straordinaria esposizione di presepi realizzati a mano. Le opere, create con materiali di ogni tipo e di dimensioni diverse, riflettono la passione delle comunità locali per mantenere vive le tradizioni natalizie.
«Ogni frazione - evidenzia Matteo Vergari, tra gli organizzatori - racconta una storia diversa, intrecciando scene sacre e dettagli ispirati alla vita quotidiana. L’evento è una occasione per riscoprire il significato autentico del Natale e valorizzare il patrimonio storico e culturale del territorio».
Il plauso per l’impegno dei cittadini arriva anche dall’amministrazione comunale di Caldarola. Il sindaco Giuseppe Fabbroni evidenzia come «i presepi esposti nelle frazioni sono vere e proprie opere d’arte. Ciò che ci riempie di orgoglio è vedere l’impegno dei nostri concittadini nell’arricchire ogni anno le loro creazioni, tanto che l’evento è ormai arrivato all’ottava edizione. Il percorso poi, è davvero adatto a tutti: da chi sceglie di spostarsi in auto e poi fermarsi a passeggiare tra le viuzze delle splendide frazioni a chi invece preferisce muoversi a piedi, in bici o in e-bike e unire l’attività sportiva alla cultura e alla tradizione. La via dei presepi, oltre a mettere in mostra le creazioni di hobbisti e artigiani, rappresenta anche una vetrina per i borghi che, d’inverno come d’estate, hanno sempre un grande fascino».
Ha dedicato tutta la sua vita alla storia del territorio, impegnandosi affinché restasse impressa di generazione in generazione. Ora è il suo ricordo che resterà per sempre vivo, non solo tra chi lo ha conosciuto. In memoria del professore Rossano Cicconi, l’amministrazione comunale di Caldarola ha apposto una targa nell’atrio del municipio, all’esterno della sala consiliare, a pochi mesi dalla scomparsa del suo cittadino onorario. Ieri sera, prima del consiglio comunale, alla presenza dei consiglieri di maggioranza e minoranza, la breve cerimonia di scoprimento della targa a cui hanno partecipato anche i figli di Cicconi, Annalisa e Giuseppe.
«In memoria del prof Rossano Cicconi - si legge nella targa - cittadino onorario di Caldarola. Illustre studioso e grande custode della storia e della cultura locali, ci ha donato la memoria delle radici della nostra terra». Pensiero che ha ampliato nel suo intervento il sindaco Giuseppe Fabbroni: «Non potevamo non ricordare il prof Cicconi - ha detto il primo cittadino - che nel nostro territorio ha formato tanti studenti e ha contribuito alla ricerca storica locale, pubblicando negli anni decine di volumi. Paleografo e ricercatore, ha lasciato un segno indelebile in coloro che lo hanno conosciuto e, grazie ai suoi scritti, il suo lavoro continuerà a vivere ancora».
La figlia ha ringraziato l’amministrazione comunale «per la sensibilità avuta nel ricordare nostro padre».
The show must go on. Un guasto all’impianto di riscaldamento del teatro comunale costringe l’amministrazione di Caldarola e la Compagnia Valenti a riorganizzare l’ultimo appuntamento di Dialettiamoci. Lo spettacolo di varietà con le premiazioni delle compagnie in programma per domani (domenica 15 dicembre) alle 17.15 non si terrà al teatro comunale, come era previsto e come tutti gli altri eventi del festival, ma si trasferirà alla Sala Tonelli.
Una decisione presa - come si diceva - a causa del malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento del teatro che ha reso necessario individuare una soluzione alternativa per garantire il comfort dei partecipanti e del pubblico. Il sindaco Giuseppe Fabbroni e il presidente della Compagnia Valenti Fabio Macedoni si scusano per il disagio: «Invitiamo il pubblico a partecipare - dicono - per celebrare insieme l’arte del dialetto e premiare le compagnie che da ottobre hanno portato in scena a Caldarola le tradizioni locali e la cultura popolare, sempre con divertimento e spunti di riflessione».
Lo spettacolo di varietà di domani prevede la partecipazione del musicista Francesco Tassoni, campione del mondo di organetto, oltre agli attori delle compagnie che porteranno un contributo artistico dialettale a tema natalizio. Saranno assegnati i premi decisi dalla giuria tecnica: per le migliori opera, regia, scenografia, costumi, attrice protagonista, attore protagonista, attrice non protagonista, attore non protagonista, attrice caratterista e attore caratterista. E si assegnerà il premio di gradimento del pubblico e il Trofeo 5Comuni al miglior lavoro teatrale assegnato dai sindaci.
La tredicesima edizione del festival nazionale di teatro dialettale è organizzata dalla Compagnia Teatrale Valenti e dall’Amministrazione comunale di Caldarola, unitamente ai comuni di Belforte Del Chienti, Camporotondo Di Fiastrone, Cessapalombo e Serrapetrona. Ha il patrocinio di: Regione Marche, Unione Montana Monti Azzurri; Uilt Marche e Pro Loco Caldarola.
Ha il sostegno di: Assm Tolentino, Oro Della Terra, Valbeton Mariotti, Rhutten, Imperatori Scavi, Infissi Design, Tec di Luca Pelacani, Cosci Industria, Porzi Ezio Elettricista, Efi Srl, Lead Time, Ricca Associati, Malagrida, Mobilificio Pontoni, Impianti Mancini, Bcc Banca di Credito Cooperativo dei Sibillini e R.G. di Gratani Roberto
Un viaggio tra risate e ricordi per raccontare l’anima di un territorio. Il gruppo teatrale Tiaeffe di Fermo, sabato sera, al teatro comunale di Caldarola, ha chiuso la rassegna Dialettiamoci che ora si prepara per il weekend conclusivo dedicato alle scuole e alle premiazioni delle compagnie.
Quello andato in scena - Sbezzechenne qua e là - è stato uno spettacolo che, grazie alla regia di Graziano Ferroni, ha saputo unire tradizione e intrattenimento, portando in scena una narrazione vivace e autentica della storia del Fermano. Attraverso aneddoti, umorismo e uno sguardo affettuoso e ironico sul passato, la pièce ha raccontato l’evoluzione sociale ed economica della provincia, tracciando un percorso che parte dalle famiglie contadine degli anni Sessanta, passa per il lavoro artigianale delle donne impegnate nella realizzazione delle scarpe a domicilio, e arriva fino all’industrializzazione e al benessere del boom economico.
Il racconto, ambientato tra gli anni Sessanta e Novanta, si è sviluppato grazie a un espediente narrativo originale: un nonno che racconta al nipote la straordinaria trasformazione del territorio, sottolineando come il Fermano sia diventato il cuore pulsante del settore calzaturiero italiano e mondiale. Questa struttura ha permesso di unire tre atti unici in un’unica narrazione fluida e coerente, che ha saputo catturare l’attenzione degli spettatori dall’inizio alla fine.
Si è chiuso così il capitolo della rassegna dedicato alle compagnie in gara. Ora il prossimo weekend si dividerà in due appuntamenti, sempre al teatro di Caldarola. Sabato mattina, alle ore 9, gli studenti dell’Istituto Filelfo di Tolentino, del Liceo classico linguistico Leopardi di Macerata e dell’Istituto comprensivo De Magistris di Caldarola assisteranno a un vero e proprio viaggio tra i dialetti marchigiani grazie all’incontro “Il dialetto e i suoi parlanti”.
Dopo l’introduzione linguistica di Agostino Regnicoli, con gli intermezzi musicali affidati a Francesco Tassoni, campione del mondo di organetto, il palco sarà tutto per attori e rappresentanti delle compagnie dialettali del territorio. Interverranno: Carlo Pagnini di Pesaro (contributo video), Gianfranco Fioravanti di Castel di Lama, Rita Papa di Loreto, Mario Maurizi di Montegiorgio, Gabriele Mancini di Belmonte Piceno, Fabio Santilli di Montegiorgio, Adriano Marchi di Camporotondo di Fiastrone, Silvano Fazi di Urbisaglia, Fabio Macedoni di Treia, Agostino Regnicoli di Macerata e Pier Paolo Piccioni di Ascoli Piceno.
Domenica invece, alle 17.15, lo spettacolo di varietà: anche in questo caso interverranno il musicista Francesco Tassoni e il cantastorie Adriano Marchi, oltre agli attori delle compagnie che porteranno un contributo artistico dialettale a tema natalizio. Saranno assegnati i premi decisi dalla giuria tecnica: per le migliori opera, regia, scenografia, costumi, attrice protagonista, attore protagonista, attrice non protagonista, attore non protagonista, attrice caratterista e attore caratterista. Si assegnerà il premio di gradimento del pubblico e il Trofeo 5Comuni al miglior lavoro teatrale assegnato dai sindaci.
La tredicesima edizione del festival nazionale di teatro dialettale è organizzata dalla Compagnia Teatrale Valenti e dall’Amministrazione comunale di Caldarola, unitamente ai comuni di Belforte Del Chienti, Camporotondo Di Fiastrone, Cessapalombo e Serrapetrona.
Ha il patrocinio di: Regione Marche, Unione Montana Monti Azzurri; Uilt Marche e Pro Loco Caldarola.
Ha il sostegno di: Assm Tolentino, Oro Della Terra, Valbeton Mariotti, Rhutten, Imperatori Scavi, Infissi Design, Tec di Luca Pelacani, Cosci Industria, Porzi Ezio Elettricista, Efi Srl, Lead Time, Ricca Associati, Malagrida, Mobilificio Pontoni, Impianti Mancini, Bcc Banca di Credito Cooperativo dei Sibillini e R.G. di Gratani Roberto
Il borgo di Vestignano, frazione di Caldarola, come esempio di rinascita strutturale e sociale. Nei giorni scorsi il comune di Caldarola ha accolto corsisti e docenti del Master universitario di Unicam in “Aree interne - La rinascita post disastro naturale: progettare con le comunità”.
A loro sono stati presentati gli obiettivi del progetto che riguarda la rinascita della frazione di Vestignano non solo dal punto di vista strutturale, ma soprattutto sociale. Un progetto partito dall’impegno di Paola Calafati Claudi, segretario del Club per l’Unesco Tolentino Terre Maceratesi Odv, e che coinvolge anche Faro Italia Platform, il cui coordinatore è l’architetto Francesco Calzolaio, l'architetto designer Keith Gibson residente a Vestignano con la sua famiglia e referente della frazione presso il Comune di Caldarola, l’Associazione Ri-vivi-amo Caldarola, il Rotary e il Rotaract di Tolentino e lo stesso Comune di Caldarola.
L’incontro è stato un momento di riflessione sulla necessità di fare rete tra enti, istituzioni e cittadini per restituire alla popolazione il valore storico, culturale e sociale dei luoghi in cui il sisma ha creato crepe non solo negli edifici, ma anche nelle comunità.
L’obiettivo del Master è infatti quello di formare professionisti capaci di approcciare al tema della ricostruzione dal punto di vista multidisciplinare: antropologico, sociale, artistico, storico, strutturale, urbanistico e ambientale. Sorpresi i corsisti nel vedere come anche luoghi che all’apparenza sembrano desolati hanno in realtà vivacità territoriali inaspettate e di grande valore.
"Purtroppo - ha sottolineato Calafati Claudi - su questo territorio si è lavorato, dopo il terremoto, con una serie di modelli tecnici che non hanno compreso né percepito la realtà disgregata e in dissoluzione che la comunità si trovava a vivere. Progettazioni, studi qualificati tecnicamente, ma poco aderenti alle esigenze sociali. Ci rende quindi felici sapere che questo Master abbia una dimensione multidisciplinare, perché è arrivato il momento, o meglio è già tardi, per chiedersi cosa vogliamo fare dei beni storici e culturali di queste terre nell’attesa che tornino a essere agibili".
Le ha fatto eco Francesco Calzolaio: "Vorremmo - ha detto - che i Comuni e il Commissario straordinario alla ricostruzione dedicassero una parte del loro operare al consolidamento della memoria dei luoghi colpiti dal sisma. Un ruolo fondamentale è quello che possono avere i musei qualora si riuscisse spostare l’attenzione dal loro valore estetico al potenziale valore d’uso".
Grande apertura è stata mostrata da parte del sindaco, Giuseppe Fabbroni: "Se non uniamo le forze siamo destinati al degrado progressivo - ha sottolineato – poiché singolarmente non abbiamo la capacità di risollevare le comunità. È necessario cambiare rotta in un Paese come l’Italia che purtroppo è patria dell’individualismo. Noi siamo pronti a sostenere questo progetto".
Sostegno arrivato anche da Maria Bocci, in rappresentanza del Rotaract Tolentino: "Vogliamo riflettere con voi su come possiamo contribuire alla rinascita dei territori colpiti dal sisma, coinvolgendo le comunità locali come quella di Vestignano. Con il Service distrettuale 2090 invitiamo i Club ad adottare un borgo per organizzare eventi e visite utili a valorizzare storie e tradizioni, e attualmente stiamo valutando l’idea di realizzare il progetto a Vestignano".
La testimonianza di quanto si sta facendo a Caldarola è arrivata da Cristiana Machella, rappresentante del progetto Mappa di comunità: "Abbiamo iniziato nel 2021 - ha spiegato - sulla scia di una comunità disgregata come quella di Caldarola, fiaccata dal sisma e dal Covid. Senza una piazza da vivere abbiamo pensato che ci fosse la necessità di impegnarsi per recuperare la comunità e tramite l’Istituto storico di Macerata e i Cantieri mobili di Storia, che avevano già avviato progetti simili altrove. Abbiamo iniziato a recuperare la memoria del paese con il coinvolgimento di cittadini che hanno portato esperienze, racconti, diari e interviste. Abbiamo coinvolto i bambini della scuola che non conoscevano la Caldarola prima del sisma per far sì che la storia recente del nostro paese non venisse dimenticata".
I corsisti sono stati accompagnati anche nella chiesa - inagibile dal 2016 - dei Santi Giorgio e Martino di Vestignano e al teatro comunale di Caldarola dove è stato visionato il docufilm prodotto con l’IIS Da Vinci di Civitanova proprio sulla comunità di Vestignano.
La rassegna nazionale di teatro dialettale Dialettiamoci, che si svolge a Caldarola, prosegue con entusiasmo e grande partecipazione del pubblico. Sabato sera è stata la volta del gruppo teatrale Briciole d’Arte di Montefano, che ha portato in scena la commedia Amami Arfreddo… ovvero Viola de la Pertecara ecchese lavannara, firmata da Eriodante Domizioli per la regia di Quinto Romagnoli.
Un testo accattivante e ricco di spunti, ambientato in una Macerata in fase di transizione, dove la vita cittadina inizia a urbanizzarsi dopo un passato legato alla campagna. Al centro della storia una famiglia agiata - per economia ma non per estrazione sociale -, proprietaria di un piccolo appartamento sfitto che viene affittato a un maestro di musica milanese e alla sua segretaria.
L’ironia della trama - grazie alla verve degli attori in scena - si è sviluppata nel contrasto tra il desiderio di progresso della famiglia e l’atteggiamento opportunista dei nuovi inquilini, che non solo evitano di pagare l’affitto, ma approfittano anche dell’ospitalità dei padroni di casa per i pasti. A rendere la vicenda ancora più intrigante è stato il personaggio di Viola, conquistata dal maestro di musica, il quale la illude facendole credere di avere un grande talento per il canto lirico. Viola sogna di sfondare nel mondo dell’opera e, in un momento particolarmente comico, arriva a stilare un elenco di opere liriche con protagoniste femminili, da cui sceglierà il nome di Semiramide per la nipote.
La rappresentazione ha riscosso un grande successo: applausi, risate e tanta partecipazione del pubblico hanno scandito la serata. Il testo, oltre a regalare momenti di leggerezza, ha offerto spunti di riflessione sul cambiamento della società e sull’influenza della lirica nella quotidianità delle famiglie maceratesi, ribadendo il legame profondo tra questa forma d’arte e il territorio che con lo Sferisterio vanta il tempio della musica. Un altro appuntamento di qualità che conferma Dialettiamoci come una rassegna imperdibile per gli amanti del teatro dialettale e per chi vuole immergersi nei racconti e nelle tradizioni di una provincia autentica e sempre in evoluzione.
Il prossimo appuntamento con il festival è per sabato 7 dicembre alle 21.15, al teatro comunale di Caldarola, con Sbezzechenne qua e là - tre atti unici in dialetto fermano - proposta della Filodrammatica il Tiaeffe di Fermo per la regia di Graziano Ferroni.
La commedia è inserita nel cartellone di Dialettiamoci, tredicesima edizione del festival nazionale di teatro dialettale, organizzata dalla Compagnia Teatrale Valenti e dall’Amministrazione comunale di Caldarola, unitamente ai comuni di Belforte Del Chienti, Camporotondo Di Fiastrone, Cessapalombo e Serrapetrona. Ha il patrocinio di: Regione Marche, Unione Montana Monti Azzurri; Uilt Marche e Pro Loco Caldarola.
Da San Severino a Montefano. Il festival Dialettiamoci continua a giocare in casa e sabato 30 novembre lo fa con una commedia che sarà portata in scena dalla Compagnia teatrale Briciole d’Arte di Montefano. Il nuovo spettacolo del gruppo - testo di Eriodante Domizioli e regia di Quinto Romagnoli - debutterà proprio sabato alle 21.15 al teatro comunale di Caldarola per la rassegna nazionale di teatro dialettale.
Sul palco nove attori ruotano attorno a una storia scritta dal noto commediografo maceratese che riporta nel testo le tradizioni e le credenze legate a Macerata e al rione delle Casette dove era nato. La commedia - il titolo è Amami Arfreddo… ovvero Viola de Pertecara ecchese lavannara - nasce infatti dalla vicinanza con il tempio della lirica del capoluogo: «Una contagiosa passione per la lirica, le cui romanze risuonano dallo Sferisterio di Macerata - si legge nelle note di regia -, poco distante dalla sua casa, portano Viola a cercare di cimentarsi con il “bel canto”. La nostra protagonista, apprezzata cantante di stornellate popolari, si esalta in acuti stridenti all'interno della sua casa, coinvolgendo tutti i familiari sulle sue straordinarie doti canore. Nel periodo della stagione lirica viene ospitato dal marito un maestro di musica che alimenta in Viola la convinzione di essere una grande artista capace di cantare nei più grandi teatri del mondo. È questa una esilarante commedia uscita dalla fantasia di Eriodante Domizioli, che, nato nel rione delle Casette di Macerata e vissuto gran parte a Milano, riesce a dare a questa storia tutto il brio di due dialetti assolutamente straordinari. La vicenda viene colorata dalla collaboratrice domestica Chiarina, dal marito di Viola, Antonio, dai loro figli, Aida e Otello, da Ninon de Lude assistente del Maestro Cazzaniga, da Paulì tuttofare di Antonio e dalla sartina Stirina. La commedia ci riporta agli anni del dopoguerra quando si andava alla fonte per lavare i panni, allorché una gravidanza andava portata avanti guidata da credenze popolari, la rettitudine dei figli era il vanto di ogni famiglia, e tanti altri valori morali ancor oggi necessari».
Va avanti a pieno ritmo la rassegna che continua a riscuotere sold out e apprezzamenti e con il pubblico che per ogni spettacolo esprime il proprio voto: la rappresentazione che totalizzerà la media più alta riceverà proprio il premio del pubblico assegnato nella serata delle premiazioni il prossimo 15 dicembre. La giuria è invece composta dal presidente Gaetano Tartarelli e da Giulia Sancricca, Paola Scaficchia, Alberto Cingolani e Fabio Macedoni.
La commedia è inserita nel cartellone di Dialettiamoci, tredicesima edizione del festival nazionale di teatro dialettale, organizzata dalla Compagnia Teatrale Valenti e dall’Amministrazione comunale di Caldarola, unitamente ai comuni di Belforte Del Chienti, Camporotondo Di Fiastrone, Cessapalombo e Serrapetrona. Dialettiamoci ha il patrocinio di Regione Marche, Unione Montana Monti Azzurri; Uilt Marche e Pro Loco Caldarola.
Ha il sostegno di: Assm Tolentino, Oro Della Terra, Valbeton Mariotti, Rhutten, Imperatori Scavi, Infissi Design, Tec Di Luca Pelacani, Cosci Industria, Porzi Ezio Elettricista, Efi Srl, Lead Time, Ricca Associati, Malagrida, Mobilificio Pontoni, Impianti Mancini, Bcc Banca di Credito Cooperativo dei Sibillini e R.G. di Gratani Roberto.
Nella serata di ieri, si è spento all'età di 90 anni Flaviano Fabbroni. "Ci lascia un uomo, un aclista che come volontario e presidente ha dato tanto alle Acli consolidando ciò che esisteva e creando nuovi servizi ed opportunità come Acli Service (convenzionata Caf Acli) e la Federazione Anziani e Pensionati delle Acli (FAP Acli)", sottolineano in una nota di cordoglio il presidente provinciale delle Acli Ottorino Torresi, la presidenza ed il consiglio provinciale, l'Acli Service, il patronato, tutti i dipendenti ed i volontari delle Acli maceratesi che si stringono "alla sempre presente moglie Anna e alla sua famiglia".
Flaviano ha vissuto le Acli dall'età di 20 anni, attraversando due secoli in cui ha vissuto tutte le fasi dell’associazione, dalla gioia ai momenti burrascosi, sempre mettendo in primo piano le fedeltà delle Acli alla Chiesa, alla democrazia e al mondo del lavoro con uno sguardo al futuro. Meno di un mese fa in un’intervista sul canale ufficiale delle Acli provinciali ha ripercorso la storia dell’associazione dagli anni ’50 ad oggi (link al video: leggi qui)
Allo Stadio Comunale “Angelo Piani” va in scena la sfida tra Caldarola GNC e CF Maceratese valevole per il settimo turno del Campionato di Eccellenza femminile.
La CF Maceratese si rende protagonista di una nuova goleada e travolge il Caldarola GNC per 16-0. La partita è iniziata con le ospiti che hanno subito imposto il ritmo, attaccando senza sosta e creando occasioni da rete fin dai primi minuti. Il Caldarola GNC ha tentato di difendersi, ma le ragazze di Mister Claide Torresi hanno dimostrato una netta superiorità in termini di intensità ed organizzazione.
La cinquina di Stollavagli, il poker di Marangoni, la tripletta di Fodali, la doppietta di Salvucci e le segnature di Micheloni e Picchio valgono la sesta vittoria in sette partite per le biancorosse che mantengono la vetta in coabitazione con la Recanatese.
Oltre alle numerose reti segnate, la Rata ha dimostrato ancora di essere coesa e determinata, contribuendo a un risultato che parla chiaro.
Cade per la settima volta consecutiva il Caldarola GNC che nonostante il punteggio sfavorevole ha comunque provato a sviluppare delle buone trame di gioco da cui il tecnico Anselmo Ciappi potrà prendere spunto per il futuro.
Nel prossimo turno, la CF Maceratese riceverà al “Della Vittoria” la Sangiustese Woman mentre il Caldarola GNC sarà ospite dell’Athletic Val Tordino.