Macerata
Scontri a Civitanova durante la trasferta di Giulianova: la Prefettura valuta le porte chiuse per Maceratese-Chieti
Quella che doveva essere una domenica di festa rischia di trasformarsi in una gara a porte chiuse. La Prefettura di Macerata starebbe infatti valutando questa soluzione in vista di Maceratese-Chieti, in programma domenica 21 dicembre alle ore 15 allo stadio Helvia Recina Pino Brizi. Per i tifosi abruzzesi il divieto di trasferta era già stato disposto in seguito al provvedimento del Ministero dell’Interno del 26 novembre, che ha vietato le trasferte alla tifoseria teatina dopo l’aggressione subita dal pullman del Chieti lo scorso 16 novembre, al rientro dalla sconfitta di Recanati. Nelle ultime ore, però, il provvedimento si è esteso anche alla tifoseria biancorossa. Alla base della decisione ci sarebbero gli episodi verificatisi domenica scorsa durante la trasferta di Giulianova, che hanno fatto finire i tifosi della Maceratese nell’occhio del CASMS. Nella zona commerciale del Globo nei pressi del casello autostradale di Civitanova Marche, una decina di sostenitori della Maceratese avrebbero tentato di entrare in contatto con quelli della Civitanovese. Il confronto è stato evitato grazie all’intervento delle forze dell’ordine, ma nel parapiglia un agente è rimasto ferito da una bottiglia di vetro ed è stato danneggiata lo specchietto di un’auto della polizia. La decisione non è ancora definitiva. Il presidente della Maceratese Alberto Crocioni sta infatti tentando in ogni modo di ottenere una revisione del provvedimento, anche alla luce dell’importante iniziativa sociale prevista per domenica. La società aveva infatti organizzato, insieme ad Anffas, un momento dedicato al tema dell’inclusione: i ragazzi dell’associazione avrebbero accompagnato le squadre in campo e dato il calcio d’inizio, in un clima di solidarietà e condivisione in vista del Natale. Un appuntamento atteso da mesi, che al momento non sembra aver fatto cambiare orientamento al prefetto Giovanni Signer. A rendere ancora più amaro il possibile stop c’è anche l’iniziativa programmata dalla Curva Just, che aveva preparato una maestosa coreografia da sventolare nel corso dell’intervallo per celebrare i 103 anni di storia della Maceratese, anniversario che ricorre proprio il 21 dicembre. Nella giornata di oggi è previsto un nuovo vertice in Questura, al quale prenderà parte anche il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, nel tentativo di individuare una soluzione alternativa. Resta però l’amarezza per una decisione che rischia di penalizzare un’intera tifoseria per episodi riconducibili a pochi individui. Non manca chi sottolinea come, eventualmente, una misura più coerente sarebbe potuta essere il divieto della prossima trasferta contro la Vigor Senigallia, considerando che i fatti contestati sono avvenuti lontano dalle mura amiche.
Macerata, soldi e scarpe strappati a un minorenne al terminal bus. La madre: "Poteva finire molto peggio" (VIDEO)
Aspettava la corriera come ogni giorno, in mezzo ad altri studenti. Poi una chiamata, un pretesto, pochi passi lontano dal gruppo. E da lì, la rapina. È quanto accaduto nei giorni scorsi al terminal dei bus di Macerata a uno studente minorenne dell'I.T.E. Gentili, derubato da un gruppo di coetanei mentre attendeva il rientro a casa. Soldi e scarpe di marca il bottino. Nessuna ferita fisica, ma uno shock che resta. «È andata bene così», racconta oggi la madre del ragazzo in un messaggio vocale che sta circolando tra famiglie e genitori. «Perché poteva finire molto peggio». Non è un modo di dire: episodi simili possono facilmente degenerare in violenza. La famiglia ha presentato denuncia ai carabinieri e ha deciso di rendere pubblico l’accaduto per mettere in guardia altri studenti e le loro famiglie. Secondo quanto riferito, non si tratterebbe di un caso isolato: sarebbero già stati segnalati altri episodi analoghi e si ipotizza l’esistenza di un gruppo di ragazzi che agirebbe con metodo, prendendo di mira studenti più giovani o isolati. Una dinamica inquietante: osservano, scelgono, isolano. Guardano come ti vesti, cosa indossi, cosa può essere facilmente sottratto e rivenduto. Il tutto in luoghi di passaggio quotidiano, come il terminal e le fermate degli autobus, che per molti ragazzi dovrebbero essere spazi sicuri e che invece diventano punti vulnerabili. Nel suo appello, la madre non cerca vendetta ma prevenzione. Invita i genitori a parlare con i figli, a raccomandare loro di non allontanarsi con sconosciuti, di evitare di restare soli e di prestare attenzione soprattutto nelle zone meno illuminate. «Tenete gli occhi aperti – è il senso del messaggio – perché questa è la realtà». Parole che colpiscono perché non arrivano da un comunicato ufficiale, ma dalla paura concreta di una madre che ha visto suo figlio tornare a casa senza scarpe e senza soldi, ma almeno sulle proprie gambe. Un episodio che impone una riflessione urgente sulla sicurezza dei più giovani e sulla necessità di non minimizzare.
Cena di Natale per il Collettivo Pallavolo Macerata: tifosi, squadra e staff uniti per la salvezza
Una serata all’insegna della passione, della convivialità e dell’orgoglio biancorosso. Il Collettivo Pallavolo Macerata, storica tifoseria organizzata nata nel 2017, si è ritrovato ieri per la tradizionale cena di Natale, ospitata dal Ristorante La Cucina degli Angeli. Attorno ai tavoli, in un clima di grande familiarità, erano presenti i tifosi del Collettivo, i giocatori, la società e lo staff tecnico della Banca Macerata Fisiomed, a testimonianza di un legame che va ben oltre il semplice tifo sugli spalti. Una serata scandita da aneddoti, sorrisi, battute e ricordi, ma anche da parole sincere e cariche di significato in vista della seconda parte di stagione. Il Collettivo, nato otto anni fa e diventato nel tempo punto di riferimento imprescindibile per il tifo organizzato maceratese, ha voluto ribadire ancora una volta la propria vicinanza alla squadra in un momento cruciale del campionato. Con l’avvio del girone di ritorno, infatti, la Banca Macerata Fisiomed è chiamata a una vera e propria battaglia sportiva: l’obiettivo è conquistare la salvezza e difendere con le unghie e con i denti la categoria. La cena natalizia ha rappresentato così non solo un momento di festa, ma anche un’iniezione di fiducia e motivazione reciproca, con i tifosi pronti a sostenere la squadra fino all’ultimo pallone e il gruppo squadra consapevole di poter contare su un pubblico caldo, presente e appassionato. Un brindisi collettivo, una torta celebrativa e tante foto ricordo hanno chiuso una serata che conferma come, a Macerata, la pallavolo sia soprattutto una grande famiglia, pronta a stringersi ancora di più nel momento decisivo della stagione.
Il nuovo ponte di Piediripa prende forma: al via il montaggio dei conci d'acciaio
Entrano in una fase cruciale i lavori per il nuovo ponte sul fiume Chienti, lungo la strada provinciale 34 "Corridoniana", nel territorio di Piediripa. In questa settimana è iniziato il montaggio dei conci d'acciaio delle travi principali, un passaggio tecnico fondamentale che consentirà di dare forma definitiva all’infrastruttura e che si concluderà entro il mese di gennaio. In cantiere sono impegnati i tecnici della Cagnini Costruzioni srl e della Europrogress Group srl, il raggruppamento di imprese che si è aggiudicato l’appalto per la realizzazione dell’opera, coordinando una fase particolarmente delicata dal punto di vista ingegneristico. A fare il punto sull’avanzamento dei lavori è stato il vicepresidente della Provincia di Macerata, Luca Buldorini, che nella mattinata di oggi ha effettuato un sopralluogo in cantiere. «Si tratta di un'opera programmata e progettata nei minimi particolari, rispettando i tempi che ci eravamo imposti - ha spiegato - anche grazie alla professionalità e competenza delle ditte incaricate. È un intervento di miglioramento viario e messa in sicurezza di una delle principali arterie di ingresso alla città di Macerata, inserito in una visione più ampia che riguarda tutti gli accessi al capoluogo». Un progetto condiviso e coordinato che vede la Provincia operare in costante dialogo con il Ministero delle Infrastrutture, la Regione Marche e i Comuni di Macerata e Corridonia. «Entro gennaio saranno terminate le sovrastrutture - ha aggiunto Buldorini - e per la primavera il ponte sarà percorribile». Attualmente la gru sta lavorando sul lato del ponte che ricade nel territorio del Comune di Macerata, occupandosi del posizionamento dei conci in acciaio da 48 tonnellate ciascuno. Successivamente le operazioni si sposteranno sull’altra sponda del fiume, nel territorio del Comune di Corridonia. Parallelamente proseguono anche gli interventi sulla rete dei sottoservizi, indispensabili per completare l’infrastruttura. Il nuovo ponte, realizzato in affiancamento a quello esistente, è finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per un importo complessivo superiore ai 9 milioni di euro. L’opera avrà una lunghezza di 180,45 metri e consentirà di passare dalle attuali due corsie alle future quattro corsie, due per ogni senso di marcia, migliorando in modo significativo la fluidità del traffico. Prevista anche la realizzazione di una pista ciclopedonale sul lato destro del ponte, in direzione Corridonia–Macerata, larga 2,50 metri e articolata su due corsie, pensata per garantire maggiore sicurezza e un collegamento sostenibile tra le due sponde del Chienti. Un intervento strategico che, una volta completato, rappresenterà un tassello fondamentale per la mobilità dell’intera area maceratese.
Macerata, Palazzo Buonaccorsi riabbraccia la "Madonna con Bambino e Santi" dopo il restauro
Palazzo Buonaccorsi ha celebrato il "ritorno a casa" della "Madonna con Bambino e Santi", opera danneggiata dal terremoto del 2016 e finalmente restaurata, con un incontro che si è svolto mercoledì 17 dicembre presso il museo maceratese. Il quadro, raffigurante una variazione sul tema della Consegna delle chiavi a San Pietro, è una tavola quattrocentesca risalente alla seconda decade del XV secolo, la cui paternità è stata a lungo dibattuta. L'attribuzione più recente, quella avanzata dallo storico dell'arte Matteo Mazzalupi, ricondurrebbe l'opera a Giovanni di Corraduccio, pittore folignate operoso anche nelle Marche. La tavola, restaurata già nel 1939-1940 da Luigi Benedettucci e negli anni '90 da Gianfranco Pasquali, si presenta come un'insolita rivisitazione della canonica iconografia della Traditio clavium, con un Cristo adulto raffigurato nell'atto di consegnare le chiavi a San Pietro. Qui, invece, al centro dell'opera campeggiano la Madonna e Gesù bambino, inseriti in una mandorla luminosa sorretta da sei angeli. Ai lati, svettano i santi Pietro, Paolo, Giovanni Evangelista, Giovanni Battista e Francesco d'Assisi. Fa da sfondo una corona di piccoli santi e angeli musicanti, insieme ad una fitta trama di iscrizioni. Tra questi, è possibile scorgere anche il volto di San Venanzio, indice della probabile collocazione originaria dell'opera nella città di Camerino. Il restauro della "Madonna con Bambino e Santi", curato dall’Istituto Centrale per il Restauro e dalla Soprintendenza ABAP di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, rientra nel più ampio progetto di recupero delle opere danneggiate dal sisma. "Siamo molto felici di riavere questa importante opera dopo due anni trascorsi alla mole vanvitelliana sotto le sapienti mani dell'Istituto Centrale di Restauro. - ha dichiarato l'assessore alla cultura Katiuscia Cassetta - Si tratta di un importante ritorno a casa: questo percorso è iniziato nel 2020, quando il ministero ha messo a disposizione importanti fondi per il recupero delle opere che avevano subito dei danni durante il terremoto. A distanza di 10 anni, le opere stanno finalmente facendo ritorno". Le operazioni di recupero sono state eseguite e coordinate dalla dottoressa Teresa Mascolo, con la collaborazione di alcuni studenti e docenti dei corsi di laurea Magistrale ICR in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali. Lo storico dell'arte SABAP Ascoli Piceno, Fermo e Macerata Pierluigi Moriconi, un "ponte tra i laboratori e le comunità", ha rievocato i drammatici ricordi del sisma: "Dopo la paura iniziale siamo passati all'esecuzione. Abbiamo fatto della Mole Vanvitelliana un deposito per le opere più danneggiate e un laboratorio, istituendo allo stesso tempo altri depositi distribuiti in tutto il territorio e gestiti dalla Soprintendenza in collaborazione con i Comuni e con le Curie. Tutto questo ha permesso, ad oggi, la riapertura di moltissimi musei e pinacoteche." L'appuntamento si è concluso con gli interventi di Giuliana Pascucci, responsabile del Servizio Musei, e di Teresa Mascolo, restauratrice della "Madonna con Bambino e Santi", che hanno illustrato le peculiarità artistiche della tavola e le tecniche esecutive adottate nelle operazioni di recupero.
Macerata, incidente in superstrada: scontro tra un tir e due auto, traffico in tilt con code chilometriche
Mattinata di caos lungo la superstrada SS77 della Val di Chienti. Intorno alle 11:30 si è verificato un incidente stradale che ha coinvolto un tir e due autovetture, in prossimità dello svincolo di Piediripa/Corridonia, al km. 90, in direzioni monti. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e una squadra dei vigili del fuoco del Comando provinciale, oltre agli agenti della polizia stradale, che stanno gestendo i soccorsi e i rilievi per ricostruire la dinamica dell’incidente. Il bilancio complessivo è di un ferito trasferito per accertamenti all'ospedale di Macerata. La circolazione lungo la SS77 è rimasta bloccata sino alle 12:50, con forti ripercussioni sulla viabilità. Le code registrate sono state chilometriche con incolonnamenti che sono arrivati sin quasi allo svincolo di Morrovalle. A peggiorare la situazione relativa al traffico, nella frazione, è la protesta dei trattori (leggi qui) che si sta tenendo da questa mattina proprio a Piediripa, con agricoltori mobilitati contro la nuova Pac, causando ulteriori rallentamenti sulla viabilità locale e di accesso alla superstrada. In provincia di Macerata, peraltro, la mattinata è stata segnata da un incidente mortale, avvenuto in contrada Addolorata, a Recanati. A perdere la vita un uomo di 60 anni (la notizia).
Presepe vivente a Villa Ficana, strade chiuse e sosta vietata: ecco quando
La Polizia locale ha emesso un’ordinanza per regolamentare temporaneamente la circolazione stradale con chiusura al traffico in occasione della rappresentazione del presepe vivente a Villa Ficana, in programma il 26 dicembre. L’ordinanza prevede: il 20 dicembre 2025 dalle ore 08:00 alle ore 24:00 e il 27 dicembre dalle ore 20 alle ore 24 il divieto di sosta con rimozione coatta in prossimità del civico 12 di via Rosati (2 posti auto) eccetto veicoli dell’organizzatore per operazioni di carico/scarico; il 27 dicembre, dalle ore 09:00 alle ore 22:00, e comunque fino al termine della manifestazione a Borgo Santa Croce, dal civico n. 69 al n. 131 fino al termine della via (traversa ex lavatoio adiacente a Villa Ficana) il divieto di transito, ad eccezione dei veicoli dei residenti per accesso alle aree private, dei mezzi di soccorso e dei veicoli dell’organizzazione e il divieto di sosta con rimozione coatta, in ambo i lati.
De Padova: "Rimandare non è governare. Servono decisioni coraggiose su acqua e rifiuti"
"Ricoprire un ruolo istituzionale non significa limitarsi alla gestione dell’ordinaria amministrazione né rinviare all’infinito le scelte più complesse". È un intervento duro e diretto quello della consigliera comunale di minoranza Sabrina De Padova, che punta il dito contro quello che definisce un preoccupante immobilismo dell’amministrazione su temi strategici per il futuro della comunità. Secondo De Padova, chi viene eletto lo fa per assumersi la responsabilità di decidere, non per alimentare una paralisi decisionale che finisce per svuotare di significato l’azione politica e danneggiare i cittadini. "Su questioni fondamentali come la gestione dell’acqua e dei rifiuti emerge sempre più chiaramente una mancanza di coraggio nel prendere decisioni". Sul fronte del servizio idrico, il percorso verso il gestore unico appare segnato da incertezze e contraddizioni. Le osservazioni della Corte dei Conti, che ha chiesto chiarimenti e sollevato dubbi sulla sostenibilità e sull’efficacia dell’attuale impianto organizzativo, avrebbero potuto rappresentare un punto di svolta. "Invece si è scelto di temporeggiare, mentre i sindaci continuano a confrontarsi in riunioni a porte chiuse, lontano dal necessario dibattito pubblico". Nel frattempo, cittadini e territori restano senza risposte chiare. Uno schema analogo si ripete anche sulla scelta del sito per la gestione dei rifiuti a Macerata. Una decisione complessa, ammette De Padova, ma ormai inevitabile. "Continuare a rimandare per evitare tensioni o polemiche significa soltanto spostare il problema nel futuro, aggravandolo". Per la consigliera di minoranza, governare significa assumersi responsabilità anche impopolari. "Chi amministra non può sottrarsi alle scelte per timore delle conseguenze politiche. Il mandato ricevuto serve proprio a questo: decidere nell’interesse generale". Il coraggio amministrativo, chiarisce De Padova, non è imporre decisioni calate dall’alto, ma la capacità di indicare una direzione chiara, spiegare le ragioni delle scelte, confrontarsi con i cittadini e poi agire. "L’immobilismo logora la fiducia, indebolisce le istituzioni e rende più difficili le soluzioni future". Da qui l’appello finale della consigliera. "Come rappresentante della minoranza sento il dovere di dirlo con franchezza: rimandare non è governare. Evitare le decisioni per non assumersi responsabilità è una scelta politica, ed è una scelta sbagliata. La nostra città ha bisogno di amministratori che abbiano il coraggio di decidere oggi, non di lasciare i problemi a chi verrà domani. I ruoli che ricopriamo devono essere impegni concreti verso i cittadini".
Macerata, trattori in strada a Piediripa: protesta contro la nuova Pac (FOTO e VIDEO)
La protesta annunciata nei giorni scorsi si è svolta oggi, giovedì, con il raduno dei mezzi agricoli a Piediripa a partire dalle 9 e l’avvio del primo convoglio alle 10. Confagricoltura Macerata è tornata in strada in concomitanza con la grande manifestazione europea di Bruxelles per ribadire il proprio no alla nuova Politica agricola comune, ritenuta una minaccia concreta per il futuro di migliaia di aziende agricole. Il corteo, organizzato in accordo con prefettura, questura e polizia locale, si è articolato in turni di dieci trattori all’ora. Dopo il primo convoglio delle 10, diretto verso la rotatoria di Corridonia all’altezza di Mediaworld e poi rientrato a Piediripa, un secondo gruppo è partito alle 11 sullo stesso percorso. L’ultima tranche di mezzi prenderà il via alle 14.30. L’iniziativa ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze che le nuove regole europee potrebbero avere sul comparto agricolo. Secondo Confagricoltura, senza un cambio di rotta dell’Unione europea e politiche agricole più adeguate ai tempi e alle reali necessità del settore, nel giro di una decina d’anni molte imprese non riusciranno più a reggere il mercato, con ricadute pesanti anche sulle aziende della provincia di Macerata e sulla capacità di garantire produzioni di qualità ai consumatori. Gli agricoltori, viene ribadito, non chiedono sussidi, ma di essere messi nelle condizioni di assicurare produzione, qualità e sicurezza alimentare, oltre a un futuro sostenibile per i giovani. Parallelamente al corteo, Confagricoltura Macerata ha attivato un presidio nelle vicinanze della propria sede per declinare a livello locale il dissenso verso la nuova Pac. L’associazione ha denunciato come le aziende del territorio, attive nei settori dei cereali, del vino, dell’olio, della zootecnia, degli ortaggi, della frutta e del miele, si troveranno a dover fare i conti con un miliardo di euro in meno all’anno e con tagli ai contributi Pac compresi tra l’8% e il 39%, fino ad arrivare al 60% per le realtà più grandi e strutturate. Una situazione che, secondo gli agricoltori, rischia di aggravare ulteriormente la mortificazione di vendere i propri prodotti a prezzi inferiori ai costi di produzione, pur continuando a garantire la tutela dell’ambiente e l’approvvigionamento alimentare della comunità.
Addio a Silvio Craia, Maestro dell’arte maceratese: "In lui grandezza umana e artistica si sono sovrapposte"
La comunità artistica maceratese e marchigiana è in lutto per la scomparsa di Silvio Craia, artista e pittore tra i più rappresentativi del territorio. È morto nella serata di ieri all’età di 88 anni, lasciando un vuoto profondo non solo nel mondo dell’arte, ma anche nella memoria collettiva della provincia di Macerata. Nato a Corridonia nel febbraio del 1937, Silvio Craia aveva mosso i primi passi formativi all’Istituto d’Arte di Macerata, dando poi avvio a una lunghissima carriera che lo ha reso conosciuto in tutta Italia. Un percorso creativo di prim'ordine, fatto di oltre 40mila opere. L’arte è stata la linfa vitale della sua esistenza fino all’ultimo. Anche negli anni più recenti Craia non aveva mai abbandonato tele e pennelli: nel suo laboratorio di via Beniamino Gigli a Macerata continuava instancabilmente a creare quadri, sculture, presepi in legno e opere realizzate con materiali tra i più svariati, dimostrando una curiosità e una vitalità fuori dal comune. Negli anni Sessanta aderì al movimento Agrà, fondato da Sante Monachesi, per il quale realizzò numerosi manifesti. Fondamentale anche l’esperienza delle Idrologie, sviluppate insieme a Giorgio Cegna ed Emilio Villa, presentate per la prima volta nel 1970 alla galleria Il Centro di Napoli ed esposte anche alla Biennale. A queste seguirono i celebri "Recuperi formidabili", opere nate dal riuso creativo dei materiali, oltre a numerose sculture pubbliche: dal monumento ai caduti sul lavoro di Corridonia, al mappamondo dedicato a padre Matteo Ricci, fino alle ceramiche realizzate negli ultimi anni. Nel 2017 il Comune di Macerata gli dedicò una grande mostra ospitata a Palazzo Buonaccorsi, negli ex locali della Tipografia operaia e alla biblioteca Mozzi Borgetti, riconoscendo ufficialmente il valore di una vita spesa per l’arte e per il territorio. Lo stesso fece il comune che gli diede i natali, Corridonia, nel 2023 (leggi qui). Profondamente toccante il ricordo del critico d’arte David Miliozzi, che ha voluto salutare Craia con parole cariche di emozione, qui riportate integralmente: "Stasera Silvio se ne è andato e con lui se ne va un pezzo fondamentale della nostra storia e della nostra identità. Questa terribile notizia ci lascia tutti nello sconforto, un vuoto incolmabile per chiunque l'abbia conosciuto e gli abbia voluto bene. Condoglianze alla famiglia prima di tutto, e queste parole per ricordare un grande artista e un grande uomo. Silvio hai lasciato un segno indelebile in chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerti. Tu sei memoria Silvio, la memoria di un Maestro, vivrai per sempre attraverso gli splendidi ricordi della tua vita formidabile e le tue opere meravigliose e stupefacenti che hanno fatto la storia dell'arte. Ti ricordiamo e ti ricorderemo sempre, stanotte, domani, dopodomani, un ricordo infinito di un artista infinito, di un uomo infinito. Silvio la tua luce dolce e vigorosa ha illuminato un intero territorio, rendendolo più bello, tu sei sempre stato avanguardia in ogni cosa che hai fatto, in te la grandezza artistica e umana si sono sovrapposte. La tua creatività, la tua vitalità, la tua curiosità, la tua generosità, il tuo sorriso, il tuo amore per l'arte e per la vita non moriranno mai. Grazie Silvio! Non smetterò mai di ringraziarti per tutto quello che mi hai lasciato. Ti voglio bene! E te ne vorrò per sempre! Ogni giorno di più!” Con la scomparsa di Silvio Craia se ne va un Maestro, ma resta un'eredità artistica e umana che continuerà a vivere nelle sue opere e nel ricordo di chi lo ha conosciuto. La provincia di Macerata perde una delle sue voci più autentiche e creative.
A Macerata nascono "Le Contrade dei Presepi": da Cervare a Botonto, la Via Lauretana si illumina per Natale
Un'iniziativa che unisce tradizione, partecipazione e valorizzazione del territorio prende forma nelle campagne di Macerata. Dall'idea e dall'impegno di alcuni residenti di Contrada Cervare, Contrada Botonto, Via Ventura e Contrada Valle nasce "Le Contrade dei Presepi", un progetto promosso dal gruppo spontaneo 'Contrade Vive' con l'obiettivo di raccontare e rendere visibile la vitalità delle aree rurali, spesso poco conosciute. Il progetto si concretizza in un percorso diffuso di presepi, allestiti dalle famiglie e visibili ai passanti lungo le strade delle contrade coinvolte. Un itinerario che invita cittadini e visitatori a rallentare, osservare e scoprire scorci di campagna vissuta, curata e animata da relazioni autentiche. Il tracciato, illustrato in una locandina con mappa interattiva, coincide in larga parte con il percorso individuato per la futura pista ciclabile e con la Via Lauretana, rafforzando il legame tra mobilità dolce, tradizione e territorio. "Le Contrade dei Presepi" non è solo un evento natalizio, ma un vero e proprio gesto collettivo di presenza e appartenenza. Attraverso la creatività espressa nei presepi, gli abitanti raccontano la propria scelta consapevole di vivere e presidiare queste campagne, difendendone l’identità e promuovendone l’accoglienza. Ogni allestimento diventa così una storia, un segno concreto di cura e attenzione verso il luogo in cui si vive. L'iniziativa mira a rafforzare il senso di comunità e a valorizzare territori poco raccontati, ma ricchi di energie, relazioni e desiderio di futuro. Un modo semplice ma significativo per far conoscere queste contrade, mantenerle vive e aperte, e dimostrare come anche nelle aree rurali la partecipazione attiva dei cittadini possa generare bellezza e condivisione. Con "Le Contrade dei Presepi", il Natale diventa così un'occasione per riscoprire il paesaggio, le persone e le storie che abitano le campagne maceratesi, trasformando un percorso quotidiano in un'esperienza di comunità.
Sferisterio, cena di auguri a Macerata: mecenati e sponsor celebrano il successo del Mof (VIDEO)
Una serata di ringraziamento, condivisione e visione per il futuro quella organizzata dall'associazione Arena Sferisterio, che ha voluto riunire mecenati, sponsor e sostenitori al Teatro Filarmonica di Macerata per la tradizionale cena degli auguri. Un appuntamento sentito, pensato per dire grazie a chi, con il proprio contributo, rende possibile ogni anno il Macerata Opera Festival e la valorizzazione di uno dei luoghi simbolo della città. L’evento si è aperto con un piccolo buffet, momento informale di incontro e dialogo, prima di spostarsi nella sala del teatro per la cena vera e propria. Nel corso della serata hanno preso la parola il presidente di Arena Sferisterio Sandro Parcaroli, la sovrintendente Lucia Chiatti e il direttore artistico Marco Vinco, che hanno tracciato un bilancio dell’anno appena concluso e condiviso prospettive e obiettivi futuri. Parcaroli ha sottolineato come la cena fosse prima di tutto "una serata per dire grazie a tutti", ricordando che essere mecenate o sponsor del Macerata Opera Festival significa “avere a cuore questa città”. Il presidente ha evidenziato il grande successo della stagione appena trascorsa, nonostante qualche timore legato al meteo: "Due serate mi hanno fatto pregare per mandare via la pioggia, ma alla fine è andata bene". Il risultato è stato uno Sferisterio pieno, con pullman e turisti arrivati anche dalla costa, uno spettacolo che, ha ribadito Parcaroli, "è bellissimo da vedere". Un messaggio chiaro anche sul ruolo del festival, che "non è solo di Macerata, ma di tutto il territorio". Lucia Chiatti ha posto l'accento sul lavoro costante che accompagna il festival durante tutto l’anno, parlando di un percorso che si costruisce "ora dopo ora, sempre più mattoncino dopo mattoncino". Una sfida definita bellissima, capace di generare crescita non solo personale ma anche per l’intero territorio. La sovrintendente ha ricordato anche la presentazione del nuovo cast avvenuta a Roma, nella sala Spadolini del Ministero della Cultura, occasione in cui il Macerata Opera Festival è stato messo al centro del discorso istituzionale e culturale nazionale. A chiudere gli interventi è stato Marco Vinco, che ha collegato idealmente la presentazione della nuova stagione del giorno precedente con la serata alla Filarmonica: "Ieri abbiamo presentato la nuova stagione con il nuovo cast e oggi ci ritroviamo qui per farci gli auguri". Un ringraziamento sentito a tutti i presenti, perché, ha sottolineato il direttore artistico, "senza di voi quello che facciamo non sarebbe possibile". Intervistato sul palco da Paolo Notari, Vinco ha condiviso anche un ricordo personale, raccontando il suo legame profondo con lo Sferisterio, dove hanno cantato i suoi zii: "Sento parlare dello Sferisterio prima ancora di sapere dove fosse". La serata è stata accompagnata dalle eleganti note del pianoforte di Luca Giarritta, che hanno fatto da colonna sonora a un evento capace di unire riconoscenza, cultura e senso di comunità, confermando ancora una volta il valore dello Sferisterio e del Macerata Opera Festival per Macerata e per tutto il territorio.
Macerata, "Sulle ali di Leopardi": primo premio e menzione d'onore per due alunni del Convitto Leopardi
La poesia nasce là dove le parole finiscono e inizia la musica, come suggeriva Heinrich Heine. Nasce dal silenzio, dalle emozioni più forti, dalle domande senza risposta. È proprio da questo spazio fragile e autentico, profondamente umano, che sono scaturiti i versi premiati al concorso provinciale di poesia “Sulle ali di Leopardi”, promosso dal Liceo Classico “Giacomo Leopardi” di Macerata e rivolto a tutti gli studenti di classe terza delle scuole secondarie del maceratese, capace di portare alla luce voci giovani ma già sorprendentemente profonde e mature. Voci capaci di scendere nelle zone d’ombra dell’animo umano e di risalire trasformando il dolore in parola, la fragilità in arte. Una dimostrazione del fatto che la poesia, quando è autentica, non ha età. Tra queste, si è imposta con forza quella di Kristian Galli, alunno del Convitto Nazionale Leopardi di Macerata, vincitore del primo premio, pari a 100 euro, grazie alla poesia “Le mie tenebre”. Un testo intenso che attraversa le notti dell’animo, restituendo al lettore immagini cariche di verità emotiva, ricomposti in una architettura che ricorda quella di un sonetto libero che si specchia sul suo opposto. Accanto a lui, Anita Recchi, frequentante lo stesso istituto, ha conquistato la menzione d’onore con “Non è l’inizio è la fine”, una poesia che colpisce per la maturità dello sguardo e per la capacità di raccontare il limite, il passaggio, la consapevolezza. Le motivazioni del premio, lette da Piero Alberto Tulli, fratello del noto pittore astrattista Wladimiro, presidente dell’Associazione Amici del Classico, sono state al centro della cerimonia di premiazione svoltasi sabato 13 dicembre scorso, durante la quale è stata messa in luce la straordinaria attitudine dei ragazzi a sondare se stessi, a dare forma poetica alle proprie insicurezze, ricomponendo contrasti interiori in un linguaggio che diventa bellezza e condivisione. Non semplici esercizi scolastici, ma vere e proprie confessioni liriche, capaci di parlare a tutti. Alla cerimonia era presente anche il dirigente Scolastico del Liceo Classico “Giacomo Leopardi”, Simone Cartuccia, membro della commissione giudicante, che ha accompagnato questo momento di valorizzazione del talento giovanile con attenzione e partecipazione. A esprimere la soddisfazione dell’istituto è stata anche il rettore e dirigente scolastico del Convitto Nazionale Alessandra Gattari, che ha sottolineato il valore educativo del riconoscimento: “Questo risultato – ha dichiarato – non premia soltanto il talento dei nostri studenti, ma conferma l’importanza di una scuola che sa ascoltare, accompagnando ragazzi e ragazze nella scoperta di sé e offrendo loro strumenti per trasformare le emozioni più profonde in occasioni di crescita. La poesia è un potente mezzo di espressione e formazione, capace di dare voce a ciò che spesso resta inesprimibile”. In queste poesie c’è già molto di ciò che la letteratura insegna: il coraggio di guardarsi dentro e la capacità di trasformare il dolore in arte e voce.
Macerata - "Quasi un anno per una risonanza: nessuna risposta, nessuna data": un cittadino esasperato
Esausto della situazione, Andrea Giulianelli, pensionato di Appignano, è venuto nella nostra redazione per raccontare la sua esperienza con le liste d'attesa, un problema che affligge sempre più cittadini. Tutto ha avuto inizio il 20 febbraio 2025, quando Giulianelli ha richiesto una risonanza magnetica presso l'Azienda Sanitaria Territoriale (Ast) di Macerata. "Non avendo trovato disponibilità immediata nel cruscotto digitale delle prestazioni, la mia richiesta è stata presa in carico - racconta - e mi è stato detto che sarei stato richiamato entro 90 giorni, in base alla priorità indicata sulla mia impegnativa". Nello stesso giorno ha richiesto anche un'elettromiografia semplice (Emg) per arto inferiore, con priorità D, che avrebbe previsto una chiamata entro 30 giorni. Dopo mesi di attesa senza alcuna comunicazione, Giulianelli si è ripresentato allo sportello il 1° settembre 2025. Le prescrizioni, scadute dopo sei mesi, sono state rinnovate: stessa priorità e stesso tempo di attesa. A dicembre inoltrato, però, ancora nessuna telefonata né risposta alle email inviate all'Ast: "Siamo a Natale e non ho ancora una data per gli esami", racconta Giulianelli, visibilmente frustrato. Quello che colpisce, al di là della singola vicenda, è come situazioni del genere vengano ormai ritenute "normali". Lunghe liste d’attesa, ritardi nei contatti e mancanza di informazioni sembrano far parte della quotidianità del sistema sanitario locale, fino al punto che i cittadini imparano ad aspettare senza speranza. La storia di Andrea non è un'eccezione: è uno specchio del disagio quotidiano di migliaia di persone che si trovano a dover convivere con un'organizzazione che, pur essendo pubblica e fondamentale, fatica a garantire tempi certi e trasparenza. La sfida, dunque, rimane aperta: come garantire tempi certi e trasparenza, evitando che storie come quella di Andrea diventino sempre più comuni?
Macerata - "Esce del fumo dalla mia auto", allarme nel piazzale della chiesa: arrivano i vigili del fuoco
Un principio d’incendio ha interessato un'autovettura in sosta nel piazzale della chiesa di Santa Maria della Pace, a Macerata. Il fatto si è verificato nel pomeriggio di oggi, intorno alle ore 16, e ha riguardato una Bmw alimentata a gasolio. L'intervento dei vigili del fuoco è stato rapido e ha permesso di spegnere le fiamme in breve tempo, senza conseguenze per persone o strutture circostanti. Non si segnalano feriti né particolari disagi. Le cause del principio d’incendio sono in fase di accertamento e, al momento, si ipotizza un guasto di natura tecnica.

nubi sparse (MC)



