Spiace constatare che l'avvocato Andrea Marchiori - certamente conosce a menadito il codice degli appalti visto che si attribuisce il merito di averne in corso per 150 milioni di euro - dia l'impressione di avere una conoscenza approssimativa delle norme che regolano il diritto d’espressione. Non si capisce da cosa deduca che l'articolo in questione - per chi l'avesse perso, leggetene tutti - debba essere per forza redatto da un giornalista. L’articolo 21 della Costituzione recita: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".
A tutto concedere che l'articolo sia invece opera di un giornalista anche qui l’avvocato Marchiori si lancia in un’affermazione priva di fondamento. Il codice deontologico della professione giornalistica appena rinnovato e vigente dal 1 giugno 2025 non vieta affatto l’uso di pseudonimo. È fatto obbligo al giornalista di qualificarsi solo nel caso di raccolta di informazioni su dati sensibili (articolo 9 comma 5), ma non per la pubblicazione dei medesimi dati e se redige un articolo con raccomandazioni d’investimento (articolo 27, comma 4). In tutti gli altri casi vale disposto dell’articolo 21 della Costituzione: "La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure".
A Macerata tuttavia da quando c’è questa giunta che indulge a tenere il taccuino dei buoni e dei cattivi usare lo pseudonimo è necessario – lo afferma questo sì l’Ordine dei giornalisti – "per proteggere la propria privacy, per evitare pregiudizi legati al genere, o per ragioni di sicurezza legate alla delicatezza degli argomenti trattati". Inoltre va ricordato che l’articolo 9 del Codice Civile tutela lo pseudonimo al pari dell’identità.
Esaurita la lezioncina di diritto (l’accetti, avvocato, è gratis) veniamo all'assessore Marchiori. Forse l’assessore un dovere di chiarezza su tempi, modi, costi dei cantieri ce l'ha. Ma non con generici annunci: con cifre, date e dati esatti. Non foss'altro c’è un obbligo di trasparenza sancito dal D.Lgs. 36/2023 e dalle deliberazioni Anac. Si tratta di denaro pubblico e renderne conto ai cittadini è doveroso.
Ultima sciocchezza. Se l'assessore ritiene che chi ha scritto l’articolo sia come Rigoletto, visto che l’assessore Marchiori non si perde una prima dello Sferisterio (a proposito il biglietto lo paga?), si potrebbe dire di lui che veste i panni del Duca di Mantova? Rigoletto, peraltro, a chi lo paragona a Sparafucile dice: "Io ho la lingua, egli ha il pugnale". Alla prossima, assessore. Il Giullare di Corte!
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