Elezioni Macerata, Savi avverte la sinistra: "Serve unità e competenza, non solo volti nuovi”
Un messaggio chiaro dall’ex consigliere comunale Alessandro Savi sulle recenti elezioni regionali: il gradimento per il centrodestra nella provincia è “nettamente ridimensionato” e il margine complessivo tra le due coalizioni è oggi “estremamente sottile, fermo a circa 600 voti”.
Secondo Savi, l’analisi dei voti di preferenza mostra che i candidati del centrodestra hanno ottenuto mediamente più voti rispetto ai colleghi del centrosinistra (628 contro 487), ma questo “non cambia il fatto che il margine complessivo è minimo”.“In sintesi, un centrosinistra unito ha concrete e reali possibilità di tornare alla guida della città”, sottolinea l’ex consigliere.
Tuttavia, avverte, il successo non è affatto scontato: “L’errore più grande sarebbe contare esclusivamente sul ballottaggio. Sebbene le elezioni amministrative prevedano i ‘tempi supplementari’ del secondo turno, il crescente astensionismo rende estremamente pericoloso pensare di poter rimediare a un’iniziale divisione. La priorità assoluta è, quindi, la massima unità possibile già al primo turno”.
Savi propone di riproporre la formula del “campo largo” vista alle regionali, con la creazione di un numero elevato di liste civiche che affianchino le forze politiche tradizionali. “Il vero motore del consenso spesso risiede nei candidati al consiglio comunale. Una squadra ampia e ramificata, con più candidati in campo, garantisce una maggiore mobilitazione di voti”, aggiunge.
L’ex consigliere invita il centrosinistra ad agire presto, creando un cartello unitario con regole chiare e incontri frequenti. Sottolinea l’importanza di abbracciare la riflessione comune, relativizzando le proprie posizioni e aprendo il dibattito. Prima di avanzare nomi, è fondamentale definire il profilo ideale del candidato sindaco, senza “bruciare” nessuno: “Nessuno è troppo vecchio, nessuno è troppo giovane: in questa fase tutti possono essere utili”.
Savi invita anche a riflettere sul tipo di candidato da proporre: “Cinque anni fa aveva senso puntare su una ‘faccia nuova’, proveniente dalla società civile o dalla militanza apartitica. Oggi, però, la domanda della città è diversa. Macerata chiede competenza, affidabilità politica e capacità gestionale. Il candidato vincente potrebbe non essere chi non ha mai fatto politica, ma chi saprà coniugare la freschezza dell’approccio con l’esperienza necessaria per governare la città”.
Un intervento che, secondo Savi, vuole stimolare il centrosinistra a muoversi in anticipo, con unità e strategia, per affrontare le prossime sfide amministrative di Macerata.
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