Si è svolta ieri sera, 14 novembre, la Commissione di sicurezza dedicata all'Hotel House, un incontro cruciale per fare il punto sulla complessa situazione del condominio multietnico. Presenti, tra gli altri, il comandante dei vigili urbani, Sirio Vignoni, e l'avvocata Enrica Fedeli, amministratrice uscente della struttura.
L'incontro è stato anche l'occasione per ringraziare l'avvocata Fedeli, la cui professionalità e il cui impegno, in un ruolo spesso ingrato, hanno permesso di risolvere "numerose e importanti situazioni critiche" negli ultimi due anni. L'intera commissione ha espresso profonda gratitudine per il lavoro svolto, che ha significativamente migliorato la situazione generale.
Progressi nella sicurezza, allarme sul degrado
La commissione ha preso atto dei notevoli progressi compiuti negli ultimi due anni, in particolare per quanto riguarda la sicurezza e l'ordine pubblico. Il comandante Vignoni ha confermato un miglioramento tangibile "nella riduzione della criminalità e dello spaccio all'interno del maxi-condominio".
Tuttavia, Vignoni ha evidenziato che la situazione generale rimane critica per un altro, fondamentale, aspetto: il deterioramento della qualità della struttura e dei servizi.
La discussione ha fatto emergere con chiarezza la necessità di un intervento di sistema. "Il futuro dell’Hotel House, hanno sottolineato i membri della Commissione, non può gravare solo sulle spalle dell'amministrazione comunale, ma richiede un impegno più ampio e un intervento più strutturato e coordinato da parte di enti sovraordinati per trovare soluzioni definitive al degrado strutturale".
Il confronto, che ha visto anche la partecipazione costruttiva dei consiglieri di minoranza, si è concluso con l'impegno di tutte le parti a proseguire la discussione per definire obiettivi e soluzioni adeguate al problema.
MACERATA - Un grave incidente stradale si è verificato intorno alle ore 11 di questa mattina, sabato 15 novembre, lungo la strada provinciale 10, in via Lattanzio Ventura. Lo scontro ha coinvolto una vettura e una motocicletta.
Secondo le prime ricostruzioni della Polizia Locale, intervenuta sul posto, i due mezzi sono entrati in collisione lateralmente. L'impatto è stato tale da far finire la due ruote in bilico sulla fiancata dell'automobile.
I soccorsi sono stati immediatamente allertati. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti i sanitari del 118 che, valutata la situazione del conducente della moto, hanno disposto il trasferimento in eliambulanza. Il centauro, un 52enne di Macerata, è stato trasportato all'ospedale Regionale di Torrette ad Ancona per accertamenti specialistici e le cure del caso. Non si troverebbe comunque in pericolo di vita.
Le forze dell'ordine hanno effettuato i rilievi di rito necessari per ricostruire con precisione la dinamica dell'accaduto e stabilire le cause della collisione.
MACERATA – Una sala dell’Asilo Ricci gremita, con una buona presenza di pubblico e diversi esponenti della giunta comunale: così si è svolto oggi, venerdì 14 novembre, l’incontro promosso dal Circolo della Rosa per riflettere sul futuro politico di Macerata dopo le elezioni regionali 2025, che hanno lasciato il capoluogo senza alcun rappresentante in Giunta. Un evento che, nelle intenzioni degli organizzatori, doveva essere un momento di analisi profonda e di confronto franco. Così è stato, grazie a interventi che non hanno risparmiato critiche, autocritiche e richiami alla necessità di ricostruire una classe dirigente credibile.
L’avvocato Bruno Mandrelli, promotore dell’iniziativa, ha introdotto le ragioni dell’incontro: “Lo spunto arriva dal risultato delle regionali, che consegnano una Macerata completamente assente dalla Giunta regionale. È un dato che ritengo preoccupante, e che non possiamo archiviare in modo superficiale. La domanda che pongo – e che affido anche ai giornalisti – è se questo risultato possa essere collegato al calo costante dell’affluenza. È un tema che riguarda la credibilità della politica, la capacità di coinvolgere, la distanza dai cittadini”.
Mandrelli ha poi chiesto ai giornalisti presenti – Patrassi, Porzi e Cambi – di offrire una lettura indipendente e radicata nella vita quotidiana della città.
Luca Patrassi ha fornito un’analisi dura, a tratti impietosa: “Siamo di fronte a un fatto storico: per la prima volta in cinquant’anni di Regione Marche, Macerata non esprime un rappresentante in Giunta. Questo non è un incidente: è la fotografia di una classe politica cittadina che è scomparsa da tempo. Per descriverla ci sarebbe da osservare un minuto di silenzio”.
Patrassi ha criticato la tendenza di destra e sinistra a scaricarsi le responsabilità: “A forza di dire che è colpa dell’altro, siamo arrivati a non sapere più nemmeno di chi sia la colpa. Forse è anche dei maceratesi, che non sono riusciti a fare squadra come invece è accaduto nei piccoli centri della provincia, dove la politica locale ha prodotto risultati più coesi e una rappresentanza più forte”. Ha aggiunto un passaggio significativo sulle dinamiche istituzionali: “Macerata subisce decisioni prese altrove. Benediciamo interventi del PNRR senza che ci sia una reale capacità di incidere sulla loro utilità o priorità. La filiera di centrodestra non ha offerto spazi di dialogo, ma non si può ignorare che anche i partiti locali non sono riusciti a sostenere i propri candidati”.
Il suo auspicio finale: “Spero che ci sia ancora qualcuno disposto a costruire un progetto di squadra, serio e credibile, capace di dare concretezza alla politica maceratese”.
Gaetano Porzi ha scelto di intervenire riportando uno spunto emerso nei giorni successivi al voto: “Ho sentito Carancini dire che forse il messaggio non è arrivato. Ma l’ho percepita come una frase che tendeva più a chiudere la questione che ad aprirla. La domanda vera è: cosa si è sbagliato? Si è fatta una valutazione seria, approfondita? Io non l’ho vista”. Porzi ha chiarito: “Non credo che il problema sia di linguaggio. Non è una questione di parole più morbide o più dure. Il problema è di metodo: di come ci si confronta, di come si costruisce una campagna elettorale, di come ci si presenta come gruppo dirigente. Servono autocritica e ripartenza, non recriminazioni rituali”.
L’intervento di Carlo Cambi è stato tra i più analitici e radicali. Ha esaminato il voto numericamente: “I numeri dicono una cosa molto chiara: a Macerata le elezioni le ha perse il centrodestra. Acquaroli nel 2020 prese 12.251 voti: oggi ne perde quasi tremila. Il centrosinistra perde meno di mille voti in città”. Da qui, la lettura più ampia: “Ha perso il centrodestra, ha perso Parcaroli, perché il suo ‘brand’ non tira più. Ma soprattutto ha perso Macerata. Non abbiamo consiglieri regionali non per un incidente della storia, ma perché la città non è più in grado di esprimere un peso politico reale”.
Cambi ha delineato un quadro del declino: “Siamo l’unico capoluogo senza segretari provinciali nei principali partiti: l’unico è il PD. Tutti gli altri hanno segreterie altrove. Non abbiamo imprese leader: nessuna delle più importanti delle Marche ha sede a Macerata. La città ha perso la propria capacità produttiva, e con essa quella politica. Come possiamo competere con territori come Tolentino, Civitanova, San Severino, Treia? Pretendere rappresentanza senza un sistema economico, culturale e amministrativo forte è illusorio”.
Sulla sanità: “Le baruffe sul tema sanitario sono state incredibili. Si è discusso senza affrontare il punto fondamentale: vogliamo un sistema efficiente o efficace? La riforma che ha trasformato gli ospedali in AST è vecchia. Se in campagna elettorale non sfidi l’elettore su temi veri, poi vincono le tessere, e infatti così è stato”.
Massimiliano “Sport” Bianchini ha portato un punto di vista molto critico sul sistema elettorale: “A Macerata si parla di politica solo durante la campagna elettorale. Il resto dell’anno c’è silenzio totale. La legge elettorale regionale penalizza il centrosinistra, ma il problema è più ampio: mancano liste vere. La lista Ricci non era una vera lista. Quella di Parcaroli, per chi l’ha vissuta, è stata un’esperienza terrificante. Questo modo di fare politica allontana i cittadini e contribuisce al crollo della partecipazione.”
Bianchini ha aggiunto un giudizio sulla storia recente: “Macerata ha perso tanto quando Marcolini non è diventato presidente della Regione. È stata una ferita profonda per il centrosinistra. Carancini in città ha avuto un risultato altissimo, quasi anomalo, mentre Menghi ha fatto una campagna isolata. La domanda è: siamo in grado di mettere insieme il meglio della politica cittadina?”.
A questo punto hanno preso la parola i consiglieri regionali uscenti, i primi sconfitti da questo risultato elettorale. L’intervento di Anna Menghi ha mescolato memoria politica, autocritica e appello alla trasparenza: “Sono in politica da 35 anni e già allora a Macerata c’era confusione tra destra e sinistra. La politica deve trovare soluzioni, deve parlare ai problemi delle persone. Io ho sempre fatto opposizione con chiarezza e responsabilità".
Ha riconosciuto un merito a Parcaroli: “Gli va dato atto di aver reso possibile un’alternativa per il centrodestra". E sul clima politico: “L’elettore è stanco. Io faccio politica vecchio stile: chi mi ama mi segua. Ma questa città deve trovare più coraggio. Bisogna tornare a dire le cose senza paura, riconoscere i difetti e le responsabilità politiche, non quelle personali”.
Romano Carancini ha portato un’analisi dettagliata: “Manca un consigliere regionale sia al centrodestra che al centrosinistra. Ma è il centrosinistra ad aver perso più gravemente. Ricci ha 23mila voti in meno rispetto ai precedenti appuntamenti, 16mila persi nella provincia di Pesaro. Anche se avesse pareggiato il 2024, sarebbe comunque arrivato dietro ad Acquaroli”.
L'ex consigliere regionale ha individuato l’errore principale: “Non abbiamo capito che la campagna elettorale doveva parlare alla sfiducia. Tema enorme, certificato dall’astensione. È stata un’occasione persa". Guardando all'imminente appuntamento elettorale dell'elezioni comunali: “Tra 7-8 mesi si vota ia Macerata ma anche in altre città importanti come Fermo, Senigallia, San Benedetto. Dobbiamo affrontare questa fase con convinzione. Tornare a essere una città che partecipa è fondamentale”.
Il segretario provinciale del PD Angelo Sciapichetti invece ha posto tre emergenze, relative a partecipazione, partiti e coalizioni, “La provincia di Macerata è quella in cui si è votato di meno. È un dato drammatico, segno di un male profondo per la democrazia. La politica non interessa più ai cittadini perché si concentra sullo scontro personale invece che sui problemi concreti. Il PD ha responsabilità precise. Dobbiamo fare un’analisi seria e capire perché non riusciamo più a interpretare le trasformazioni della regione. Il centrosinistra non è credibile agli occhi dell’elettorato. Le liste civiche o sono vere o non hanno senso. Il centrodestra da trent’anni si presenta unito: il centrosinistra no”.
Ha chiuso con un ritratto della città: “Macerata ha perso il ruolo di capoluogo da tempo: Banca Marche, la riforma delle province, la debolezza della classe dirigente. Ora dobbiamo ascoltare i cittadini, proporre idee nuove, costruire una partecipazione vera”.
A concludere la giornata sono stati gli interventi di Fabio Pallotta, Nicola Perfetti e Marco Sigona, che hanno portato una riflessione sul futuro della città e sulle possibili strategie per rilanciare la politica locale. Il dibattito si è così chiuso lasciando alla città un quadro chiaro delle sfide da affrontare: partecipazione, rappresentanza e qualità della classe dirigente saranno le chiavi per il futuro politico del capoluogo, che deve tornare ad esser tale, non solo sulla carta.
Nel primo pomeriggio di oggi una piccola combustione di cera e plastica verificatasi all’interno degli Antichi Forni ha provocato un intenso sviluppo di fumo, interessando non solo i locali coinvolti ma anche parte della struttura del Teatro Lauro Rossi e della Torre Civica.
Il comune di Macerata ha immediatamente richiesto l’intervento dei vigili del fuoco, che sono giunti sul posto e hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area. Contestualmente è stato effettuato un sopralluogo anche da parte dell'Azienda Sanitaria Territoriale, mentre per ragioni precauzionali è stata disposta la chiusura degli spazi coinvolti in attesa delle verifiche sulla qualità dell’aria da parte dell'Arpam.
Fino alla comunicazione degli esiti degli esami, rimarranno quindi chiusi gli Antichi Forni, il Teatro Lauro Rossi e la Torre Civica. La chiusura forzata degli ambienti ha reso necessario lo spostamento o il rinvio di alcuni eventi in programma. Il convegno dell’Ordine dei Commercialisti previsto per la mattinata di sabato 15 e la serata jazz in programma sempre sabato 15 saranno trasferiti al Teatro Don Bosco.
Lo spettacolo della Rassegna Angelo Perugini, previsto per il pomeriggio di domenica 16, è invece rinviato a data da destinarsi. Il Comune fornirà aggiornamenti non appena saranno disponibili i risultati delle analisi.
Anche gli studenti e le studentesse di Macerata scendono in piazza per quello che è stato denominato il "No Meloni day", ovvero venerdì 14 novembre, che corrisponde con la manifestazione "Friday for Future". Una giornata di cortei in tutta Italia e, anche nel capoluogo, il Fronte della Gioventù Comunista ha voluto far sentire la propria voce con una manifestazione organizzata in piazza della Libertà.
Una gruppo di giovani si è, infatti, radunato dietro a striscioni in cui si è potuto leggere: "Con FdI scuola di parte, con la lotta scuola di classe" e "Guerra-Repressione-Genocidio. Cacciamo il governo".
Secondo quanto spiegato da Davide Savi, rappresentante dei Giovani Comunisti/e di Macerata, organizzazione giovanile che ha risposto alla convocazione del Fronte della Gioventù Comunista, "stare in questa piazza stamattina non significa saltare un giorno di scuola, stare qui oggi significa battersi per il nostro diritto all’istruzione democratica, quindi accessibile, laica, inclusiva e solidale. Come studenti/esse e come cittadini/e consapevoli del mondo lavorativo che ci aspetta, non possiamo accettare l’aziendalizzazione che ci impongono con ogni riforma dell’istruzione: ovvero verso una scuola che serve gli interessi delle aziende, che basa l’insegnamento sull’occupabilità, quando oggi il lavoro va cercato come l’oro e dà redditi al di sotto dei limiti di sopravvivenza".
"Il mercato sta letteralmente impedendo lo sviluppo, l’autorealizzazione e l’indipendenza di noi giovani, seguitare ad educarci così genera una scuola antidemocratica, che non ha alcun interesse a formare cittadini/e attivi/e e consapevoli in società, pronta dare in pasto al mercato del lavoro gli/le studenti/esse in un paese che già fatica a renderlo qualcosa di più che manodopera precaria ed impoverita", aggiunge Savi.
"Ecco perché il Pcto diviene obbligatorio per l’ammissione all’esame di stato, nonostante le tragedie enumerate ogni giorno dalla stampa - prosegue l'esponente dei Giovani Comunisti/e -. L’interesse del governo è normalizzare l’insicurezza sul lavoro, reinserire il lavoro minorile e se deve scapparci il morto, che sia d’insegnamento ai vivi. Basta guardare le statistiche: negli ultimi tre anni si è raggiunto un totale di 4 morti e oltre 600 feriti sul Percorso per le competenze trasversali e per l'orientamento (ex alternanza scuola-lavoro). Se già non è un ambiente sicuro per il lavoro e non garantisce le sicurezze di un vero contratto, non fornisce una retribuzione a scapito degli studenti che invece producono un lavoro reale, allora perché lo legittimano? Perché dietro la morale dei grandi vecchi valori si nasconde la cultura dello sfruttamento".
"Il ministro Valditara promuove il ritorno a valori 'forti e sani' come la disciplina, l’ordine e la competizione al fine di riportare il premio per il merito: che senso ha parlare però di merito se ci sono famiglie che vengono messe in difficoltà dal caro libri? Che senso ha parlare di merito se ci sono studenti che sono costretti ad arrivare in ritardo perché non hanno a disposizione mezzi di trasporto adeguati? Che senso ha parlare di merito se degli studenti non possono intervenire nella democrazia scolastica perché gli viene negato il diritto a partecipare attivamente alla burocrazia delle scuole? Che merito c’è se la scuola diventa classista - conclude Savi -. In questa stessa città abbiamo l’istituto artistico Cantalamessa suddiviso in tre sedi, senza una consulta studentesca, con spazi mutuati da altre strutture, materiali e spazi dunque spesso non disponibili per i laboratori di indirizzo, o ancora gli studenti provenienti da Piediripa e Casette Verdini, che con l’unificazione delle tratte 10/7 che non rispetta le effettive esigenze di orario degli studenti li mette solo in difficoltà con lo spostamento, per non parlare di come vengano raggirate le norme sul tetto massimo di prezzo per i libri, segnando dei testi come facoltativi abbassando sulla carta la quota complessiva per poi adottarli a tutti gli effetti per le lezioni”.
L'azienda maceratese Orim ha consolidato la sua posizione di leadership nel settore della Green and Circular economy in occasione di Ecomondo, l'evento internazionale di riferimento che si è tenuto a Rimini. Orim, che vanta una presenza ininterrotta alla fiera sin dalla sua prima edizione nel 1997 (quando si chiamava ancora "Ricicla"), ha partecipato quest'anno con un’immagine rinnovata e uno stand molto apprezzato, confermando il suo ruolo di innovatore industriale.
In quattro giorni di fiera, l'azienda ha incontrato centinaia di clienti e ha visto la partecipazione di oltre 25 membri dello staff commerciale, produttivo e direzionale. Orim ha sfruttato l'occasione per proiettare la propria visione verso il futuro. Attraverso un video, l'azienda ha presentato i suoi nuovi impianti di calcinazione e di idrometallurgia, infrastrutture strategiche che saranno dedicate al recupero delle Materie Prime Critiche (CRM).
A Rimini, inoltre, l'azienda ha riaffermato la sua vocazione per la ricerca e la tecnologia, coordinando un importante momento di confronto tra esperti e imprese focalizzate sul riciclo delle batterie.
Al centro dell'attenzione c'è stato il progetto LIFE GRAPhiREC, un'iniziativa all’avanguardia cofinanziata dall’Unione Europea. Il progetto affronta una delle sfide più urgenti della produzione di batterie: l'approvvigionamento sostenibile della grafite, un componente chiave.
L’obiettivo di LIFE GRAPhiREC è ambizioso: realizzare il primo progetto pilota su scala industriale in Europa interamente dedicato al riciclo della grafite dagli sfridi di produzione delle batterie. Sviluppando una tecnologia avanzata, si mira a ridurre la dipendenza europea dall’importazione di questo materiale, promuovendo al contempo un'economia circolare in linea con gli obiettivi di neutralità climatica dell'UE.
Il "First outreach event" del progetto, coordinato da Enrico Fiori della Orim, si è focalizzato sul tema: “Chiudere il cerchio: riciclare grafite dagli scarti per produrre nuove batterie al litio e alcaline”.
Orim S.r.l. coordina il progetto grazie alla sua specializzazione pluriennale nel recupero di materie prime critiche da rifiuti. Tra i partner strategici figurano il gruppo VARTA, la società Sima S.r.l., le Università degli Studi dell’Aquila e di Camerino e l’European Advanced Carbon and Graphite Materials Association (ECGA).
Le sessioni di confronto hanno permesso di presentare il ruolo strategico del riciclo della grafite per la filiera europea e di esplorare le sinergie con altri progetti europei incentrati sul recupero di materie prime critiche dai RAEE e sui processi innovativi per il riciclo delle batterie.
Icidente stradale questa mattina, poco dopo le ore 10:00, nella zona di via Roma a Macerata. Un uomo è rimasto coinvolto in una caduta autonoma mentre era alla guida del suo scooter.
L'episodio si è verificato all'interno della rotatoria tra piazzale Velardi e via Roma, in un punto ad alta densità di traffico e frequentato, nei pressi del supermercato Eurospin. Non risultano al momento coinvolti altri veicoli.
Sul luogo dell'incidente è prontamente intervenuto il personale sanitario del 118 per prestare i primi soccorsi allo scooterista. Dopo le cure iniziali sul posto, è stato trasferito in ambulanza presso l'ospedale di Macerata. Fortunatamente, le condizioni del conducente dello scooter non destano preoccupazione: è stato infatti ricoverato con un codice di lieve entità.
Per i rilievi di rito e per ricostruire l'esatta dinamica della caduta sono intervenuti i Carabinieri.
Nel pomeriggio di ieri, 13 novembre, al Teatro della Filarmonica di Macerata, si è svolta la presentazione della 39esima dizione della Classifica delle principali imprese marchigiane, il rapporto curato dalla Fondazione Aristide Merloni insieme all’Università Politecnica delle Marche, in collaborazione con Confindustria Macerata. Un appuntamento ormai consolidato, che nel tempo è diventato un vero osservatorio privilegiato sulla vitalità e sulla solidità del sistema produttivo regionale, offrendo ogni anno una fotografia aggiornata dello stato di salute dell’economia delle Marche.
La nuova edizione della Classifica è stata elaborata sulla base dei bilanci ordinari e consolidati chiusi al 31 dicembre 2024 e analizza le performance economiche e finanziarie delle prime 500 imprese marchigiane, restituendo un quadro completo e comparato del tessuto imprenditoriale del territorio.
Sul piano dei risultati numerici, l’edizione 2024 conferma e al tempo stesso ridefinisce alcuni equilibri ai vertici della graduatoria. In testa alla classifica si colloca Ariston Group, con 2.632.700 di vendite nel 2024, a testimonianza di un ruolo consolidato nel panorama industriale marchigiano e internazionale. Al secondo posto si conferma Conad Adriatico, con 1.345.334 di vendite. La novità più significativa riguarda il terzo gradino del podio: Magazzini Gabrielli supera Tod’s e conquista la terza posizione con 1.236.521 di vendite, mentre Tod’s scivola al quarto posto con 1.046.895, sempre con riferimento all’esercizio 2024. Numeri che, oltre a raccontare la forza dei singoli gruppi, descrivono una geografia economica in evoluzione, in cui la grande distribuzione organizzata e l’industria manifatturiera continuano a esercitare un ruolo di primo piano.
La presentazione del rapporto al Teatro della Filarmonica è stata l’occasione per un confronto ampio tra accademia, impresa e istituzioni. A illustrare i contenuti della Classifica sono stati Donato Iacobucci, professore ordinario di Economia applicata all’Università Politecnica delle Marche, e Martina Orci, ricercatrice in Economia applicata della stessa Università. A moderare l’incontro il direttore del Corriere Adriatico, Giancarlo Laurenzi. Tra gli interventi istituzionali, quelli di Marco Ragni, presidente provinciale di Confindustria, e di Paolo Merloni, presidente della Fondazione Aristide Merloni, collegato in video dall’estero. In sala era presente anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.
Proprio Paolo Merloni ha inquadrato il senso profondo della Classifica nel percorso di lungo periodo della Fondazione, non come semplice esercizio statistico, ma come strumento concreto di promozione dell’imprenditorialità e di lettura strategica dell’economia regionale. “Per la Fondazione, stilare una Classifica delle principali imprese delle Marche significa coniugare l'impegno a favore della ricerca con il mandato originario di promuovere e favorire l'imprenditorialità. È un modo per mettere in luce e valorizzare le possibilità, le capacità e i punti di forza delle nostre imprese, affinché siano le fondamenta per costruire il futuro”, ha dichiarato il presidente della Fondazione Aristide Merloni, rimarcando come la conoscenza approfondita della struttura produttiva sia un presupposto essenziale per orientare politiche di crescita e strategie industriali.
Dal punto di vista congiunturale, il quadro che emerge dai dati è articolato: la crescita delle principali imprese marchigiane continua a mostrare un passo leggermente più lento rispetto alla media nazionale, ma su un terreno di forte solidità finanziaria. A spiegare questa dinamica è stato Donato Iacobucci, che ha richiamato sia i nodi strutturali legati alla dimensione d’impresa, sia le prospettive di ripresa insite nella robustezza finanziaria dei gruppi leader.
“Il risultato che emerge è che anche il 2024, le principali imprese marchigiane, in particolare quelle manifatturiere hanno avuto un ritmo di crescita leggermente inferiore a quello medio nazionale. Questo è ormai un dato che ci contraddistingue purtroppo da qualche anno e che sta determinando un relativo arretramento della nostra Regione; nulla di drammatico ma di anno in anno c’è un piccolo arretramento rispetto alla media nazionale. Sembrerebbe che questo arretramento si conferma nel primo semestre 2025.
Tuttavia, accanto a questo dato non particolarmente positivo c’è da dire che nel complesso le principali imprese mostrano una situazione finanziaria molto solida e questo significa che hanno aumentato di molto la resilienza agli shock che in questi anni si stanno moltiplicando in questi anni. Questo è un elemento che fa sperare in una possibilità di ripresa. In un contesto italiano che sappiamo già di per sé essere caratterizzato da imprese di piccola e media dimensione, le Marche lo sono ancora di più; il peso degli occupati nelle imprese grandi nella nostra Regione è significativamente più basso di quello medio nazionale che già, rispetto ad altri paesi europei come Francia e Germania, è basso di per sé.
Questo crea dei problemi perché nel contesto competitivo la dimensione è rilevante sia per i processi di innovazione sia per i processi di internazionalizzazione; vediamo un sistema che nell’ultimo decennio ha penalizzato le imprese più piccole. Nella classifica prendiamo in considerazione 500 imprese che numericamente sono poche rispetto alle centinaia di migliaia di imprese che appunto caratterizzano il nostro territorio e che in prevalenza sono microimprese. Dal punto di vista del peso in termini di occupati e di valore aggiunto le imprese che noi censiamo hanno un peso veramente rilevante”.
Accanto all’analisi macroeconomica, il rapporto dedica ampio spazio alla struttura della Classifica e alla metodologia adottata, con particolare attenzione al diverso peso delle imprese per dimensione e al ruolo delle società quotate in Borsa, monitorate per cogliere l’andamento in corso d’anno. Su questi aspetti è intervenuta Martina Orci, che ha ricostruito i criteri di selezione delle aziende e i segnali che emergono dal campione osservato:
“La classifica considera le prime 500 imprese per valore delle vendite nel 2024. Le prime quattro imprese della classifica superano il miliardo di euro e sono Ariston Group, Conad Adriatico, Magazzini Gabrielli e Tod’s. Le imprese sono inserite seguendo un duplice criterio; quello dimensionale, ossia sono considerate le prime cinquecento imprese per valore delle vendite e segue anche un criterio territoriale; ovvero sono incluse le società che hanno la sede principale operativa nella Regione Marche. Inoltre, abbiamo analizzato l’andamento in corso d’anno prendendo in considerazione i risultati registrati dalle società marchigiane quotate; abbiamo analizzato nove società marchigiane quotate e abbiamo osservato che nel primo semestre del 2025 tre di queste hanno registrato una contrazione delle vendite ma sei delle società marchigiane quotate hanno registrato un incremento delle stesse”.
A chiudere l’evento le parole del presidente Francesco Acquaroli: “ I prossimi 5 anni saranno necessariamente diversi da quelli precedenti perché sono nuove le sfide che ci attendono. Dovremo mettere a terra tutti quei progetti iniziati, mi riferisco alle infrastrutture materiali e immateriali, abbiamo governato nell'era del digitale che oggi viene superato dall'intelligenza artificiale che propone nuovi orizzonti. Dobbiamo agganciare le Marche alle regioni più produttive è necessario lasciare da parte campanilismi e frammentazioni ma puntare alla massima coesione possibile. Credo che la Zes sarà fondamentale per attrarre imprenditorialità che vogliamo resti sul territorio e si radichi qui da noi. L'altro grande obiettivo di questo mio secondo mandato sarà dedicato ai giovani: è la prima cosa che dovremo fare per trattenerli nelle Marche perché sono una ricchezza per le nostre imprese alle prese con i problemi legati alla competitività”.
Nel complesso, la 39ª edizione della Classifica restituisce l’immagine di un sistema produttivo che, pur rallentato rispetto alla media nazionale in termini di crescita, mantiene una robustezza finanziaria significativa e trova nei suoi campioni industriali e commerciali un ancoraggio decisivo. La sfida per le Marche, come emerso dal dibattito al Teatro della Filarmonica, sarà trasformare questa solidità in nuova capacità di investimento, innovazione e internazionalizzazione, così da invertire gradualmente quel “piccolo arretramento” relativo e costruire, sulle fondamenta descritte dal rapporto, una nuova stagione di sviluppo.
Un "no secco, forte e chiaro" all’ipotesi di una nuova discarica nel territorio comunale di Macerata. È la posizione espressa da Forza Italia Macerata, attraverso una nota firmata dall’assessore Riccardo Sacchi, dal segretario comunale Barbara Antolini e dal capogruppo in Consiglio comunale e provinciale Sandro Montaguti.
Secondo gli esponenti azzurri, Macerata “ha già dato abbondantemente in passato”, dopo “decenni di convivenza forzata con la discarica della Pieve”, e non può essere chiamata di nuovo a sopportare “il peso di scelte sbagliate e rinvii colpevoli”.
“Forza Italia – si legge nella nota – non permetterà che l’assenza di visione e programmazione politica degli ultimi vent’anni ricada oggi sulle spalle dei maceratesi, che meritano rispetto e lungimiranza amministrativa”.
Il partito sottolinea come la contrarietà alla nuova discarica non sia solo una battaglia territoriale ma anche una presa di posizione culturale e ambientale: "Le discariche – scrivono Sacchi, Antolini e Montaguti – rappresentano un modello obsoleto e superato. È necessario un cambio di paradigma verso un sistema che punti su riduzione dei rifiuti, riciclo, riuso e innovazione".
Gli esponenti forzisti hanno inoltre espresso apprezzamento per la posizione del sindaco e presidente della Provincia, Sandro Parcaroli, e dell’assessore comunale Laviano, che si sono già detti contrari all’ipotesi di una nuova discarica nel territorio.
"Forza Italia Macerata – conclude la nota – sarà in prima linea per sostenere ogni iniziativa politica, istituzionale e, se necessario, giudiziaria finalizzata a impedire che la nostra città ospiti un nuovo impianto di smaltimento. Lo faremo con determinazione, in difesa della salute dei cittadini, della qualità dell’ambiente e della dignità del territorio, pronti a collaborare con i comitati e la cittadinanza". "Macerata ha già dato. È ora di dire basta e di costruire una visione diversa: una città che guarda al futuro", chiosano Sacchi, Antolini e Montaguti.
Il rettore dell’Università di Macerata, John McCourt sta partecipando in questi giorni alla missione istituzionale della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane in Cina, organizzata in collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero dell’Istruzione della Repubblica Popolare Cinese.
La delegazione ha preso parte al Forum dei Rettori delle Università Cina–Italia nell’ambito della Settimana Italia–Cina della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione: un appuntamento di alto profilo accademico e grande importanza nelle relazioni tra gli atenei dei due paesi, che ha visto la partecipazione della Ministra Anna Maria Bernini e del ministro Huai Jinpeng, insieme a oltre molti rettori e prorettori dei due Paesi.
Nel suo intervento durante il forum, il rettore McCourt ha richiamato il ruolo delle università come spazi di dialogo e responsabilità condivisa, sottolineando la necessità di integrare innovazione scientifica e visione umanistica per affrontare le grandi sfide globali, ricordando la figura di Padre Matteo Ricci – Li Madou, gesuita e scienziato maceratese come ponte tra civiltà diverse attraverso conoscenza, lingua e rispetto reciproco. «La cooperazione sino-italiana – ha dichiarato – può essere davvero trasformativa. I doppi titoli, la mobilità accademica, i progetti di ricerca congiunti non sono soltanto strumenti istituzionali: sono atti di fiducia e di immaginazione, che preparano una nuova generazione di leader capaci di pensare criticamente, di agire con etica e di costruire ponti tra culture, come fece, quattro secoli fa, Ricci».
A margine dei lavori, il rettore ha partecipato a incontri bilaterali con Wu Zhen, prorettore della Shandong University, e con Xing Jianjun, responsabile di Uni-Italia in Cina, per esplorare nuove prospettive di collaborazione accademica, progetti di ricerca congiunti e programmi di mobilità studentesca.
L’occasione della missione è stata anche un momento per incontrare alcuni laureati e dottori di ricerca UniMc attivi in Cina, oggi impegnati in ruoli di prestigio nei settori culturale, diplomatico e scientifico. «È stato un grande piacere – ha commentato McCourt – ritrovare a Pechino straordinari testimoni del valore della nostra formazione umanistica, che sanno dialogare con le sfide globali e portano con orgoglio il nome dell’Università di Macerata nel mondo».
Domani il rettore sarà a Hangzhou per i prossimi eventi della Settimana Cina–Italia: un’occasione unica per rafforzare i legami accademici e scientifici tra i due Paesi. Subito dopo farà ritorno a Pechino, insieme a una delegazione dell’Istituto Confucio, per la Conferenza Mondiale sulla Lingua Cinese promossa dal Ministero dell’Istruzione cinese sul tema “L’innovazione guida, l’intelligenza artificiale potenzia: imparare il cinese senza confini”, un evento che unisce cultura, tecnologia e formazione linguistica a livello globale.
"Un’opportunità unica per l’economia del Maceratese, frutto di un importante lavoro di squadra, che permetterà anche ai nostri territori di attrarre maggiori capitali per stimolare la crescita delle nostre imprese”. Così il Presidente della Provincia, Sandro Parcaroli, ha commentato l’approvazione in via definitiva anche da parte della Commissione Bilancio della Camera del disegno di legge che allarga il perimetro della Zona economica speciale (Zes) unica anche alle Marche e all’Umbria.
Le due regioni si aggiungono così alle otto che già facevano parte della Zes unica (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna). Nella Zes, per le aziende attive sul territorio (e per quelle che vi si insedieranno) sono previste semplificazioni amministrative e agevolazioni agli investimenti, con l'obiettivo di favorire la ripresa economica e sostenere la competitività delle imprese.
"Personalmente è un obiettivo che attendevo da cinque anni - aggiunge Parcaroli - e, per questo, voglio ringraziare il Governo, il Presidente Giorgia Meloni per l’impegno assunto in campagna elettorale e oggi mantenuto e anche il Commissario alla Ricostruzione, Guido Castelli, da sempre in prima linea per lo sviluppo delle nostre realtà locali. L’estensione della Zes alle Marche è un segnale concreto di vicinanza ai cittadini e ai territori".
Prosegue la stagione invernale di Macerata Jazz, organizzata da Musicamdo Jazz con la direzione artistica di Daniele Massimi, e promossa dal Comune di Macerata – Assessorato alla Cultura, con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Marche e in collaborazione con I-Jazz, Università di Macerata, Consorzio Marche Spettacolo e Società Civile dello Sferisterio.
Sabato 15 novembre, alle 21:15, il palco del Teatro Lauro Rossi accoglierà il Fabrizio Bosso Spiritual Trio con la presentazione del nuovo progetto Welcome Back, un concerto che promette di essere un viaggio intenso e vibrante tra gospel, soul e jazz.
Con Alberto Marsico all’organo Hammond e Alessandro Minetto alla batteria, la tromba di Bosso torna a dialogare con il pubblico di Macerata in un intreccio di spiritualità, groove e libertà improvvisativa che da oltre un decennio definisce la cifra sonora del trio.
Nato nel 2011, lo Spiritual Trio è una delle formazioni più longeve e rappresentative del trombettista torinese. Dopo Spiritual (2011), Purple (2013) e Someday (2019), il gruppo ha pubblicato nel giugno 2025 il nuovo album Welcome Back per Warner Music Italy, disponibile in CD, vinile e digitale.
In questa nuova tappa, Bosso e i suoi compagni proseguono il percorso di esplorazione della musica nera e delle sue radici, intrecciando composizioni originali a riletture ispirate come You Are So Beautiful di Billy Preston e Theme from Taxi Driver di Bernard Herrmann, in un dialogo continuo tra tradizione e contemporaneità.
La tromba di Bosso si fa voce, corpo e respiro del trio; l’organo di Marsico tesse trame profonde e spirituali; la batteria di Minetto ne scandisce il battito, con un interplay maturo e dinamico che si rinnova ad ogni concerto. Il risultato è un progetto dall’anima nera e luminosa, capace di far vibrare il piede e il cuore.
La serata si apre alle 19:30 al Centrale Macerata con l’Antonangelo Giudice Quartet, formazione dal suono caldo e comunicativo composta da Antonangelo Giudice (sax), Alessandro Menichelli (pianoforte), Lorenzo Scipioni (contrabbasso) e Nicolò Di Caro (batteria). Un aperitivo musicale che anticipa la magia del main concert e che si conclude, come da tradizione, con la jam session delle 23:30, quando il jazz torna a respirare nel cuore della città.
Nel foyer del Teatro Lauro Rossi, per tutta la durata della stagione, è visitabile la mostra fotografica “Foyer di Jazz” di Carlo Pieroni, un racconto per immagini che raccoglie i volti, le luci e le emozioni che hanno segnato la lunga storia di Macerata Jazz.
Dopo Bosso, il festival tornerà venerdì 5 dicembre con un appuntamento all’insegna dell’ironia e della teatralità: Petra Magoni e Mauro Ottolini porteranno sul palco del Lauro Rossi Gira Dischi, uno spettacolo che reinterpreta la canzone italiana in chiave jazz, mescolando leggerezza, gioco e grande classe musicale.
"La rappresentazione mediatica del processo penale" è il tema al centro della lezione aperta organizzata dalla professoressa dell’Università di Macerata Lina Caraceni a chiusura del corso di diritto processuale penale per venerdì 14 novembre alle 16:30, nell’Aula Tulli del Polo didattico Sibillini, in via Convitto 4/D. L’obiettivo è portare l’attenzione su come il grande interesse mediatico, che accompagna tante vicende giudiziarie storiche del nostro paese, si riflette sulla celebrazione dei processi nelle aule di giustizia.
L’incontro, a cui parteciperà la direttrice del dipartimento di giurisprudenza Claudia Cesari, sarà introdotto da Glauco Giostra, emerito di procedura penale all’Università di Roma La Sapienza, che ha dedicato buona parte dei suoi studi al tema del rapporto tra processo penale e informazione. Ne discuteranno con lui il vice direttore de “La Repubblica” Carlo Bonini e l’avvocato Carlo Melzi d’Eril del Foro di Milano.
La CBF Balducci HR Macerata non riesce nella difficilissima impresa di fermare le campionesse in carica della Prosecco Doc A.Carraro Imoco Conegliano, in un Fontescodella entusiasta e sold out con oltre 1800 spettatori: 0-3 il finale nella nona di andata Serie A1 Tigotà per le imbattute venete di coach Santarelli (oggi prive di Fahr e con Ewart in regia), nonostante un terzo set incerto fino all’ultimo e chiuso ai vantaggi. MVP di giornata la centrale Marina Lubian (11 punti con il 71% in attacco), per le arancionere Clara Decortes in doppia cifra (11), 4 muri vincenti per Mazzon. Top scorer dell’incontro Gabi con 16 punti (62% in attacco), l’Imoco viaggia oltre il 50% in attacco, le maceratesi si fermano al 25%. Con questo risultato la CBF Balducci HR resta ferma a quota 11 punti in classifica.
La CBF Balducci HR prova a partire con il piede giusto, ma dal 7-5 Conegliano piazza un micidiale break di otto punti consecutivi fino al 7-13 che segna il parziale, con Gabi protagonista (7 punti con il 64%), l’Imoco attacca con percentuali doppie rispetto alle maceratesi (50% vs 27%). Dominio veneto nel secondo set: Ewert (oggi in campo per Wolosz) gestisce bene tutte le attaccanti mentre la CBF Balducci HR non riesce ad incidere in attacco (21%) e soffre in ricezione (35% di positività), l’Imoco va subito il vuoto e chiude 12-25. Diversa la storia nel terzo set, le arancionere aggiustano ricezione ed attacco e giocano punto a punto con le campionesse d’Italia, arrivando fino al 22-21: la CBF Balducci HR annulla un set ball, ma i 6 punti di Lubian fanno la differenza nel finale (26-28).
LA CRONACA - Coach Lionetti sceglie Bonelli-Decortes, Clothier-Mazzon, Kokkonen-Kockarevic, Bresciani libero (Caforio ancora a riposo). Coach Santarelli inizia con Ewert-Haak, Chirichella-Lubian (Fahr non è in roster oggi), Gabi-Daalderop, Scognamillo libero.
Mazzon in contrattacco (3-2) e l’ace di Bonelli portano le arancionere sul 5-3, Kockarevic ferma Haak tenendo il +2, 7-5. Gabi trova due contrattacchi consecutivi per il 7-8, poi Chirichella allunga in fast, 7-9. Ewert di prima intenzione (7-10), Decortes non trova due volte il campo (7-12), Gabi vincente (7-13), entra Ornoch per Kockarevic, Decortes a segno, 8-13. Ancora Decortes (9-14), Kokkonen da posto quattro (10-15), Lubian a filo rete (10-17), muro Mazzon, 13-19. Decortes mani out (14-20), l’Imoco tiene il +7 (15-22), Clothier vincente (16-23), Conegliano chiude 16-25.
Haak apre il secondo set con due contrattacchi (1-4), Decortes risponde (3-4), Clothier primo tempo (4-5), Lubian in fast (4-7), Mazzon pallonetto, 5-7. Gabi mani out (5-9), Decortes passa (6-10), ancora Gabi (7-13), Daalderop a filo rete, 7-14. Chirichella primo tempo (8-16), sul 9-17 c’è Ornoch per Kokkonen, non riesce la difesa arancionera (9-19), Ewert inventa il 10-21, Gabi mette il 10-22. Chirichella a filo rete (10-23), muro Mazzon (11-24), Ornoch contrattacco (12-24), chiude l’Imoco 12-25.
TERZO SET - Tocca l’asta l’attacco Daalderop (3-2), Chirichella ferma Clothier (3-4), Lubian ace (3-6), Kockarevic trova due volte la riga, 5-6. Ancora Kockarevic (6-6), Haak sbaglia (8-7), Gabi mura e contrattacca, 8-10, Decortes la ferma, 10-10. Kokkonen mani out (11-11), Decortes vincente (12-12), Clothier primo tempo (13-13), Gabi contrattacca in pipe, 14-16. Haak non passa (16-16), entrano Wolosz e Adigwe, l’opposta appena entrata sbaglia (17-16), c’è l’ace Daalderop, 17-18. Mazzon primo tempo (18-18), Decortes vincente (19-19), poi ferma Gabi (20-19), rientrano Haak e Ewert, pallonetto Haak, 20-21. Toccato l’attacco Decortes (21-21), ancora lei (22-21), out al video check l’attacco Kokkonen (22-23), Lubian primo tempo (22-24), ace Kokkonen, 24-24. Haak vincente (24-25), Lubian errore al servizio (25-25), Chirichella a segno (25-26), Haak errore, 26-26. Daalderop vincente (26-27), chiude Gabi 26-28.
IL TABELLINO
CBF BALDUCCI HR MACERATA - PROSECCO DOC A.CARRARO IMOCO CONEGLIANO 0-3 (16-25 12-25 26-28)
CBF BALDUCCI HR MACERATA: Kockarevic 4, Clothier 3, Bonelli 1, Kokkonen 6, Mazzon 6, Decortes 11, Bresciani (L), Ornoch 1, Caforio (L), Batte, Piomboni, Crawford, Sismondi. Allenatore Lionetti.
PROSECCO DOC A.CARRARO IMOCO CONEGLIANO: Ewert 5, Braga Guimaraes 16, Lubian 11, Haak 11, Daalderop 8, Chirichella 11, Scognamillo (L), Adigwe 1, Wolosz, Munarini, Sillah, De Gennaro. Allenatore Santarelli.
Arbitri: Verrascina, Saltalippi.
Note - Spettatori: 1830, Durata set: 26', 22', 31'; Totale: 79'. MVP: Lubian.
(Foto Roberto Bartomeoli)
Il 15 e 16 novembre 2025 si terrà presso la Sala Verde dell’Abbadia di Fiastra il 60° convegno del Centro Studi Storici Maceratesi sul tema: "Dal Maceratese a Roma. Studi, carriere, fortune (Secc. XVIII-XX)".
Nella prima parte del convegno (sabato mattina) si celebrerà la ricorrenza del 60° anno di attività, senza mai interruzioni (1965-2025), con la presenza e i saluti delle autorità e con la partecipazione del professor Mario Ascheri che terrà la prolusione dal titolo: "Il presente della storia. Il viaggio che continua". Il professor Ascheri, di Siena, è il più noto studioso in Italia e in Europa del Diritto medievale e moderno.
Docente in diverse Università tra cui Roma 3, Siena, Sassari, autore di numerose pubblicazioni riguardanti anche gli statuti comunali medievale delle Marche. Il presidente del Centro Studi, professor Alberto Meriggi, aprirà i lavori ricordando i momenti essenziali della storia dell’associazione e soprattutto le figure dei fondatori: i professori Dante Cecchi e Pio Cartechini e il dottor Aldo Adversi. Poi illustrerà i motivi che hanno determinato la scelta del tema del convegno di quest’anno: "Dal Maceratese a Roma. Studi, carriere, fortune (Secc. XVIII-XX)".
Un tema che si collega a quello del convegno del 2024 in cui si parlò di "Viaggi nelle Marche e dalle Marche". Il tema di quest’anno prende le mosse dalla considerazione che Roma, crocevia della storia, è stata sempre una meta da raggiungere, un obiettivo o un sogno da realizzare, ma anche una necessità per molti di trovare lavoro, un luogo del possibile e dell’avverabile e della speranza. Nel corso dei secoli è stato così anche per maceratesi e marchigiani.
Quest’anno, grazie al Giubileo lo è ancora di più e da tutto il mondo. Da sempre anche dalle nostre parti vive l’espressione "andare a Roma per cercare fortuna", una espressione che fa riferimento al tentativo di trovare successo e prosperità nella capitale, una espressione così incisiva negli animi quasi come quel modo di dire più storico della "partenza per l'America". Sedici studiosi, relatrici e relatori, faranno conoscere vari maceratesi e marchigiani che hanno fatto questo percorso di vita trovando fortuna e fama, facendo così conoscere nel mondo la nostra provincia e la regione.
Nel giorno in cui l'Italia intera commemora il tragico anniversario della strage di Nassiriya, avvenuta il 12 novembre 2003, la comunità di Macerata ha manifestato un segno concreto di memoria e gratitudine.
Protagonista di questo gesto toccante è stata la signora Carla Topi che, questa mattina, si è recata spontaneamente presso la Stazione dei Carabinieri di Macerata per deporre un omaggio floreale.
I fiori, lasciati in segno di ricordo e onore, erano accompagnati da un breve ma significativo messaggio: “Non dimentichiamo i nostri eroi di Nassiriya, caduti nel nome della patria e della pace”.
Questo pensiero semplice, ma carico di emozione, rinnova il ricordo dei militari e dei civili che, lontano da casa, hanno perso la vita mentre servivano l'Italia in una missione di pace e stabilità.
Il gesto della signora Topi va oltre la mera commemorazione e rappresenta un importante segnale di vicinanza delle istituzioni e della cittadinanza all'Arma dei Carabinieri, sottolineando l'invito a non dimenticare il sacrificio di quanti hanno donato la propria vita per la sicurezza e la libertà di tutti.
Con questo libello fuori formato e dalla veste grafica innovativa, intitolato Il diritto di odiare? Una piccola inchiesta, prende il via una inedita collaborazione: quella fra la casa editrice Liberilibri e l’intelligenza artificiale. Come sottolinea la nota dell’editore, «un piccolo ma urgente esperimento editoriale» perché l’IA, ormai, «non è una promessa lontana, ma una presenza concreta e operante» che non bisogna ignorare se si vuole tentare di comprenderla e governarla.
Pubblicare dei libri scritti con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, utilizzare con sapienza e cultura una nuova forma di possibilità creativa significa metterne alla prova le opportunità e conoscerne i limiti, significa interrogare, davanti al lettore, la soglia mai netta tra l’umano e il tecnico, tra l’originale e il derivato, scegliendo di stare dentro il tempo.
Il diritto di odiare? Una piccola inchiesta nasce da alcune semplici domande: oggi, nell’ipersensibile mondo occidentale, che cosa significa odiare? Perché l’odio è diventato il sentimento più sospetto, e la nostra società avverte una così forte necessità di difendersi da esso? Qui non si intende certo giustificare né tantomeno celebrare l’odio, ma ci si interroga sul ruolo che un’emozione tanto antica quanto controversa possa avere nella vita morale e politica.
In un Occidente che ha costruito un vero e proprio “culto” dei diritti svuotandoli del loro fondamento morale, può esistere anche un “diritto di odiare”? L’indagine attraversa la filosofia, la storia politica e la psicologia, mettendo bene in chiaro che esiste una netta distinzione tra ciò che si prova e ciò che si fa, tra sentimento e azione, tra parola e violenza. Ne emerge un invito a riflettere non sull’odio in sé, ma su ciò che la nostra difficoltà a tollerarlo rivela del tempo in cui viviamo: esplorando la libertà e i suoi limiti, affiora così l’equilibrio fragile tra la tutela della sensibilità personale – divenuta il nuovo principio morale – e l’esigenza del dissenso.
Domenica 16 novembre, presso il Teatro della Filarmonica di Macerata, si terrà il Primo Gran Gala della Sposa Delsa. L'evento sarà accompagnato da un concerto live del gruppo Appassionante e avrà inizio alle ore 16:00. Si tratta di un incontro esclusivo all'insegna della moda, dell'eleganza e della storia dell'atelier Delsa, durante il quale i visitatori potranno assistere, alle ore 16.30, all'anteprima della nuova e raffinata Collezione "Appassionante", pensata per le spose dell'anno 2026 e, a seguire, alla sfilata delle spose del 2025. L'appuntamento, realizzato grazie alla collaborazione di Enrico Ruffini, Presidente della Società Filarmonico Drammatica, e di atelier, sponsor e professionisti dei settori moda, bellezza e wedding, proseguirà con una cena buffet e con un concerto di chiusura del trio Appassionante. Per informazioni e prenotazioni, si prega di contattare il numero 0733 90 65 43.
“Quello che gli uomini non dicono” è il titolo del convegno organizzato dall’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Macerata che si svolgerà mercoledì 19 novembre, alle 17:00, all’Auditorium “Dante Cecchi” della biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata. Un viaggio al maschile nella piaga della violenza, per cercare di approfondire e capire quali sono le dinamiche che si creano nei rapporti di coppia disfunzionali che a volte, purtroppo, sfociano in tragedia e vedono la donna restarne vittima.
“Giunto alla sua terza edizione, questo format intende accendere un riflettore sul genere maschile all’interno delle dinamiche disfunzionali della violenza di genere, con l’obiettivo di promuovere una riflessione più ampia e consapevole sui rapporti di coppia e sulle relazioni tra uomini e donne - ha commentato il vice sindaco e assessore alle Pari Opportunità Francesca D’Alessandro -. L’iniziativa, a cui parteciperanno anche rappresentanti delle Forze dell’Ordine, propone un approccio multidisciplinare che unisce la prospettiva giuridica e psicologica, affrontando anche il tema della giustizia e il modo in cui linguaggio e sentenze influenzano la percezione e la gestione della violenza di genere. Un contributo fondamentale arriva inoltre dall’esperienza del Centro Antiviolenza e del Centro Uomini autori di violenza, che offrono uno sguardo concreto sulle diverse dimensioni del fenomeno. Si tratta di un evento accreditato per la formazione obbligatoria degli avvocati, a conferma della volontà di coinvolgere il mondo giuridico in un dialogo serio e costruttivo su un tema di grande attualità.”
Dopo i saluti istituzionali a cura del sindaco Sandro Parcaroli e del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Macerata Paolo Parisella, interverranno il presidente del Tribunale di Macerata Paolo Vadalà, il responsabile della Scuola di Formazione della Camera Penale di Macerata Paolo Giustozzi, la dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Macerata Patrizia Peroni, il comandante provinciale dei Carabinieri di Macerata Raffaele Ruocco, la docente Unimc di Psicologia Sociale Alessandra Fermani, lo psicologo e psicoterapeuta Adelio Bravi e l’assistente sociale dell’Ambito Territoriale Sociale 15 – Area Prevenzione e contrasto alla violenza di genere – Valeria Pasqualini. Modererà l’incontro il vice sindaco e assessore alle Pari Opportunità Francesca D’Alessandro. L’evento è accreditato per la formazione obbligatoria degli avvocati.
C’è un modo nuovo di guardare al passato, un modo che unisce nostalgia e tecnologia, poesia e pixel. A mostrarcelo è Officina Fotografica, l’associazione culturale fondata da Daniele Simoni, fotografo di Porto San Giorgio che ha deciso di riportare in vita le immagini storiche di Macerata grazie all’intelligenza artificiale.
Nel video pubblicato, chiamato "Tanto tempo fa a Macerata", scorrono luoghi che ogni maceratese riconosce subito: piazza della Libertà, corso della Repubblica, piazza Nazario Sauro e lo Sferisterio, i cancelli e il monumento a Garibaldi, con corso Cavour sullo sfondo, fino alla Chiesa di Santa Croce. Poi, come in un sogno, ecco viale Trieste, attraversato da auto d’epoca che sembrano muoversi di nuovo, lente, leggere, come fantasmi gentili del Novecento. In ogni scorcio si percepisce la frizzantezza della città, con piazze e strade che, pur nei toni pacati del passato, trasmettono la vita, i passi, le chiacchiere e il ritmo delle giornate di allora.
«Noi di Officina Fotografica – racconta Daniele Simoni – ci occupiamo un po’ di tutto: eventi, reportage, produzioni video. Ma in questo periodo il pubblico è affascinato da ciò che riguarda le ricostruzioni storiche e l’intelligenza artificiale. È un linguaggio che cattura, emoziona, e che se usato bene può diventare una risorsa preziosa per la memoria collettiva».
Un punto, quello dell’equilibrio, che per Simoni resta fondamentale: «L’AI può essere uno strumento straordinario, ma anche pericoloso se finisce in mani sbagliate. Io stesso, restaurando una vecchia foto di mia nonna del 1945, mi sono accorto che l’intelligenza artificiale aveva “creato” un volto maschile dove c’era una donna. Serve attenzione, perché la tecnologia può confondere la realtà con la finzione».
Dietro ogni fotogramma del video su Macerata c’è un lavoro paziente di restauro digitale: «Le immagini che utilizzo sono tutte vere, autentiche, comprese tra il 1920 e il 1960. Prima le restauro con un software tradizionale, non basato su AI, per eliminare pieghe e graffi della carta. Solo dopo affido il materiale all’intelligenza artificiale, che “ricostruisce” ciò che manca e ridà respiro ai dettagli».
Il risultato è sorprendente: la città torna a vivere come in un vecchio film in bianco e nero, ma con una luce nuova. «Macerata si presta magnificamente a questo tipo di lavoro – spiega Simoni – perché custodisce una grande storia e un ricco archivio fotografico. Dal punto di vista paesaggistico, è davvero eccezionale: ogni scorcio, ogni collina, ogni vicolo racconta bellezza».
E guardando al futuro, Daniele Simoni non ha dubbi: «Siamo solo agli inizi. L’intelligenza artificiale sta crescendo, si evolve ogni giorno. Se usata con coscienza, può diventare un mezzo per educare, per far rivivere luoghi, volti, emozioni che il tempo aveva sepolto. È come restituire voce ai ricordi».
Così, in un gioco sottile tra memoria e innovazione, “Tanto tempo fa a Macerata” non è solo un viaggio nel passato, ma un atto d’amore verso la città. Un modo per dire che la storia, se guardata con occhi nuovi, può ancora parlarci — e incantarci. E non a caso, molte persone hanno contattato Simoni chiedendogli di realizzare lavori simili per le loro città, per far rivivere scorci e memorie di luoghi che appartengono al cuore di ciascuno.