Una giornata speciale quella di oggi per Enrico Sciamanna. Il giovane consigliere con delega alla cultura del Comune di Amandola ha conseguito brillantemente la laurea magistrale in Global Politics and International Relations, presso l'Università degli Studi di Macerata.
Un risultato che premia impegno, passione e serietà: qualità con cui Enrico ha affrontato l’intero percorso accademico. Davanti alla commissione ha discusso una tesi in International Trade Law, dal titolo "The Role of The World Bank in Green Investment". A Enrico vanno i più sinceri auguri dell’intera redazione.
Grande partecipazione, ieri, all'auditorium della Banca di Macerata, dove oltre 200 persone hanno assistito all’incontro "Fermiamo le truffe", promosso dalla Sezione maceratese dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato - Odv Protezione Civile. Un appuntamento pensato non solo per informare, ma soprattutto per fornire strumenti concreti di prevenzione contro un fenomeno in costante aumento.
Dopo il saluto introduttivo di Debora Falcetti, responsabile del settore commerciale della Banca, ha preso la parola il questore di Macerata Luigi Mangino, che ha posto l’accento sulla crescita costante delle truffe, un reato subdolo che “mina la fiducia dei cittadini”. Particolarmente odioso, ha sottolineato, quando a farne le spese sono gli anziani. Per questo la strategia di contrasto deve essere duplice: repressiva, ma soprattutto preventiva, come nel caso dell’iniziativa promossa dall’ANPS.
Apprezzamento per l’incontro è arrivato anche dall'assessore alla Sicurezza Paolo Renna e dal sindaco di Tolentino Mauro Sclavi, che si sono congratulati con gli organizzatori per l’importanza sociale del progetto.
Durante l’evento sono stati distribuiti opuscoli contenenti oltre 50 casi reali di truffe avvenute recentemente in provincia, un materiale utile a comprendere le dinamiche che i truffatori mettono in atto. I relatori hanno spiegato nel dettaglio come funzionano alcuni dei raggiri più frequenti, spesso raccontati dalla cronaca, ma raramente analizzati nelle loro fasi operative.
Tra i casi trattati, quelli del finto carabiniere che annuncia l’arresto di un familiare dopo un presunto incidente, del finto finanziere che chiede di controllare i gioielli, o le truffe “storiche” come lo specchietto rotto, che circola da oltre trent’anni, oggi affiancata da nuove varianti come la falsa “strisciata” dell’auto. Molto interesse ha suscitato anche il tema dei falsi investimenti online, con piattaforme che promettono profitti giornalieri e che celano vere e proprie organizzazioni criminali.
Particolarmente significativo il riferimento a un’inchiesta giornalistica che ha dimostrato come, in un test condotto con finti tecnici del gas, il 90% delle persone abbia fatto entrare in casa uno sconosciuto. Un dato allarmante, che ha spinto gli organizzatori a ribadire con forza: "In casa non si fanno entrare sconosciuti per nessun motivo".
Sul palco si sono alternati Leonardo Lucinato della Banca di Macerata, Giovanni Bonomo, Commissario Capo del Compartimento Polizia Postale Marche, Claudio Tarulli della rete Educativa Digitale, Giorgio Iacobone, presidente della Sezione ANPS di Macerata, e Fabio Tarquini, responsabile del gruppo di volontariato.
L'incontro si è concluso con numerose domande del pubblico, che ha condiviso episodi personali e situazioni di rischio vissute nel quotidiano. Un confronto utile e partecipato che ha confermato quanto sia necessario mantenere sempre alta l’attenzione per difendersi da truffe e raggiri, oggi più sofisticati che mai.
Andrà in scena domenica 23 novembre, alle ore 17.15, l’evento voluto dal Consiglio Delle Donne di Macerata e patrocinato dall’assessorato alle politiche sociali e alle pari opportunità.
"Non una di più, non una di meno" si svolgerà presso il Teatro della Filarmonica che registra già da qualche giorno il sold-out. Lo spettacolo è ideato dall’associazione culturale +Artisti APS e prende spunto dalla storia vera di Giuseppina Gazzella, presidente dell’associazione: “Davvero è una grande soddisfazione per me vedere quanta risposta c’è intorno a questo evento - dice Gazzella -. Da maceratese non posso non ringraziare Lorella Benedetti, presidente del Consiglio delle Donne, e tutto il direttivo per aver fortemente voluto Non una di più non una di meno, e il vicesindaco e assessore alle politiche sociali Francesca D’Alessandro, che da subito ha sposato la nostra causa".
Un evento questo realizzato anche grazie al sostegno della Commissione delle Pari Opportunità della Regione Marche, che ha patrocinato l’evento, e alla Società Filarmonico Drammatica di Macerata, che aprirà le porte a “Non una di più, non una di meno”.
Sul palco dieci artisti d’eccezione: Eddy Giunchi alla chitarra elettrice, Roberto Maccaroni alla chitarra acustica, Andrea Di Lupidio al basso, Matteo Salvucci alla batteria, accompagnati da Daniela Poli, Giuseppina Gazzella e Matteo Falone alle voci. Ad impreziosire la serata ci saranno anche gli interventi degli attori Sara Sonaglioni e Marco Squarcia. Gli artisti saranno coadiuvati dal reparto tecnico gestito da Heptagon Service.
L’appuntamento è quindi, per quanti hanno prenotato il loro posto, per questa domenica, 23 novembre, alle ore 17.15, presso il Teatro della Filarmonica di Macerata.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Università di Macerata promuove l’iniziativa “Contro ogni forma di violenza contro le donne”, in programma martedì 25 novembre, dalle 11 alle 14 nell’Aula 2 di via Don Minzoni 22/A.
L’incontro, organizzato dai Dipartimenti di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali e di Studi Umanistici in collaborazione con il Comitato Unico di Garanzia, si apre con l’intervento della prorettrice Natascia Mattucci, delegata al benessere e welfare.
La psicologa Raffaella Pagnanini approfondirà il ruolo del dialogo, della consapevolezza e della Mindfulness Interpersonale nel contrasto alla violenza e alle strutture patriarcali.
A seguire, il confronto con Ines Corti, Alessandra Fermani ed Elena Di Giovanni dell’Università di Macerata.
L’appuntamento rientra nella campagna di comunicazione “Lasciamo un segno contro la violenza”, promossa per sensibilizzare la comunità accademica e cittadina su un impegno che non può conoscere pause.
Macerata si stringe nel dolore per la scomparsa di Giuseppe Gallucci, 63 anni, punto di riferimento storico del calcio cittadino. Da tempo combatteva con una malattia che purtroppo non gli ha lasciato scampo. La notizia della sua morte ha profondamente colpito quanti lo conoscevano e ne avevano apprezzato l’umanità, la dedizione e la presenza costante nel mondo sportivo locale.
Per decenni Gallucci è stato un volto familiare nelle società del territorio: dirigente stimato, accompagnatore prezioso, uomo sempre pronto a dare una mano. Ha condiviso il suo cammino sportivo con realtà come Vis Macerata, Maceratese, Recanatese, Porto Potenza e Maceratese, di cui è stato anche dirigente.
Tra coloro che hanno vissuto con lui tante stagioni c’è mister Emanuele Ciabocco, oggi viceallenatore e preparatore atletico del Fossombrone in Serie D, oltre che presidente del collegio di garanzia AIAC a Coverciano, che lo ricorda così:
«Con la scomparsa di Peppe perdiamo tutti un grande sportivo e io perdo un amico. Abbiamo condiviso tanti anni di calcio: è stato il mio accompagnatore alla Maceratese tra il 2008 e il 2010, poi alla Recanatese e alla Vis Macerata, e in seguito al Porto Potenza. Da quella collaborazione è nata una grande amicizia, fatta di rispetto e sostegno: non ha mai smesso di farmi sentire la sua vicinanza, con messaggi, telefonate, commenti, anche dopo le vittorie più recenti. Peppe amava i giovani più di ogni altra cosa. Era sempre pronto ad aiutarli, come un padre. Ha voluto che il figlio Marco iniziasse con me il suo percorso in panchina, e da allora con lui e con la sua famiglia ho mantenuto un legame profondo. Quando si è ammalato, ha voluto che lo sapessi: sono andato a trovarlo e gli ha fatto piacere, come a me. Quest’estate l’avevo rivisto meglio e avevo sperato che potesse superare la malattia, anche se conoscevo la gravità della situazione. La notizia della sua morte mi ha colpito profondamente. Abbiamo passato notti intere a parlare di calcio, anni fa, quando lavorava a Sant’Egidio: momenti che porterò sempre con me. Oggi so di avere un tifoso in più lassù. Un abbraccio alla famiglia e al mio caro amico Peppe».
Ciabocco ha inoltre annunciato che proporrà l'organizzazione di un torneo giovanile all’Atletico Macerata per ricordare Gallucci e il suo impegno a favore dei giovani nel mondo del calcio.
Un ricordo colmo di affetto arriva anche dall’Atletico Macerata, società nella quale Giuseppe lavorava da due anni e dove si era fatto voler bene fin dal primo giorno. «Un giorno triste per noi, Giuseppe Gallucci ci ha lasciato. Entrato da due anni nella nostra famiglia, si è subito messo al servizio della scuola calcio. Amato tantissimo dai bambini, sempre presente con energia, entusiasmo e grinta da vendere».
La società custodisce ancora vive le parole che Giuseppe aveva pronunciato nell’ultima riunione, appena un mese fa: «Per me il calcio sono i ragazzini, non riuscirei a stare senza loro, non vedo altro».
Un amore sincero, totale, che l’Atletico Macerata ha voluto trasformare in un ultimo saluto: «Ciao Giuseppe, grazie e veglia su di noi… sappiamo che sarai sempre a bordo campo».
Anche la S.S. Maceratese si unisce al cordoglio: «La S.S. Maceratese si unisce al dolore della famiglia per la scomparsa di Giuseppe Gallucci, ricordando con stima il suo impegno e la passione dedicati al calcio cittadino».
La comunità sportiva e l’intera città si stringono attorno alla famiglia, nel ricordo di un uomo buono, generoso, capace di farsi voler bene ovunque andasse. Gallucci lascia la moglie Rosita e il figlio Marco. I funerali si terranno domani, sabato 22 novembre alle ore 14, presso la Chiesa delle Vergini.
Otto band in gara, una giuria di professionisti e due serate dedicate alla musica emergente. Il teatro Don Bosco di Macerata ospiterà, il 22 e 23 novembre, le finali dell’Homeless Fest, storico appuntamento marchigiano dedicato alla musica originale emergente. Dopo le selezioni itineranti che si sono svolte dal vivo nei teatri della provincia di Macerata, a Petriolo e a Pollenza, approdano sul palco della finale otto progetti musicali provenienti da diverse aree del centro Italia: Basaglia Project, Lucida, Subrev, Gruve, Corcolis, DPCM, Passionisti e Lepore.
Le formazioni presenteranno tre brani originali ciascuna, secondo il regolamento consolidato del festival, rimasto invariato rispetto alle passate edizioni. Le esibizioni saranno valutate con un sistema misto: il 75% del punteggio alla giuria tecnica e il 25% al voto del pubblico. La giuria che decreterà il vincitore finale sarà composta da figure di rilievo nel panorama musicale e culturale nazionale.
In questi anni il concorso ha visto susseguirsi in giuria, produttori come Giacomo Fiorenza, Andrea Marmorini, etichette indipendenti quali La Tempesta Dischi, Woodworm Label, La Famosa Etichetta Trovarobato, 42 Records, Dischi Soviet Studio e alcuni importanti artisti come Colombre, Adriano Viterbini, Cesare Petulicchio, Fabio Rondanini, Alberto Cazzola, Andrea Lazslo De Simone, Gionata Mirai, Stefano Pilia, Max Collini, Federico Dragogna, Enrico Molteni, Gabriele Lazzarotti.
Quest’anno l’Homeless Fest potrà contare su : Giorgio Maria Condemi, chitarrista e produttore, già al fianco di Motta, Giovanni Truppi e Marina Rei; Gianluca Polverari, direttore artistico e voce storica di Radio Città Aperta; Colombre, nome d’arte di Giovanni Imparato, apprezzatissimo cantautore il cui utlimo album Luna di Miele, realizzato insieme alla cantante Maria Antonietta, è uscito il 19 settembre 2025 per Bomba Dischi; Matteo Cioci, musicista e “fil rouge” di tutte le passate edizioni del contest,in rappresentanza dell’associazione Homeless.
Il festival radicato nel territorio, nasce come Homeless Rock Fest ed oggi ampliato a ogni forma di espressione musicale, il festival è promosso dall’Associazione Homeless con l’obiettivo di offrire visibilità e opportunità concrete ai giovani artisti. Come da tradizione, ai primi tre artisti classificati verrà assegnato un premio finalizzato alla produzione e promozione di nuova musica originale,grazie alla collaborazione con lo studio di registrazione Homeless Factory e con l’ufficio stampa Peyote Press.
Per la finalissima del 23 novembre si alterneranno sul palco anche dei graditissimi ospiti ed amici del contest. Ad aprire la serata ci sarà Tommy Indaco (ex Tommus_sk8) secondo classificato dello scorso anno. A chiudere la diciannovesima edizione della manifestazione ci penseranno invece i Capabrò, band ormai affermata, che ha calcato il palco del concorso in una delle precedenti edizioni.
Le due serate finali si preannunciano come una vetrina significativa per la scena emergente, confermando l’Homeless Fest come uno degli appuntamenti più longevi e riconosciuti del settore musicale italiano. L’inizio delle due serate è fissato alle ore 21.00. L’ingresso è libero.
L'eco dei tagli ai fondi e delle convenzioni non rinnovate per Musicultura, lo storico festival della canzone popolare d'autore, si fa sentire con forza nel dibattito politico locale. A intervenire duramente è l'esponente del Pd, Romano Carancini, ex sindaco di Macerata e già consigliere regionale, che solleva la questione oltre la mera contabilità economica, parlando di un vero e proprio "voltafaccia" della politica maceratese e regionale nei confronti della cultura.
"La cultura è coscienza", afferma Carancini, ponendo un interrogativo diretto ai vertici amministrativi: "Dove stiamo andando? E soprattutto: cosa stiamo perdendo?"
L'ex sindaco sottolinea come Musicultura sia molto più di un semplice festival. Per Macerata e per l’intero territorio marchigiano, al quale non ha mai voltato le spalle pur ambendo a orizzonti nazionali, l'evento rappresenta un "patrimonio collettivo, un crocevia di linguaggi e di idee".
Carancini rende omaggio alla visione del suo fondatore, Piero Cesanelli, definendo Musicultura come "la storia di una mente illuminata, il palcoscenico degli incontri artistici più improbabili e, allo stesso tempo, più efficaci della storia della canzone d’autore italiana" . Il Festival è descritto come uno "spazio di cura e di attenzione" per il talento emergente, un luogo che mantiene viva la cultura, fornendo "memoria e spirito critico" e agendo come "casa per intere generazioni di artisti e cittadini".
La critica si fa diretta nei confronti degli attuali amministratori. "Se il sindaco Parcaroli e il presidente Acquaroli non riconoscono il valore sempre maggiore di Musicultura – lo confermano anche i numeri – non stanno solo tagliando fondi o bloccando convenzioni" , sostiene Carancini.
La sua conclusione è netta: le istituzioni "stanno letteralmente abdicando all’idea di una città e di una regione in cui la cultura può e deve essere bellezza, esperimento e connessione. Senza pregiudizi, senza muri".
Mettetevi comodi che qui si raccontano le gesta del Bianconiglio maceratese. È in fuga dalle responsabilità perché sa perfettamente che gli toccherebbe ammettere ciò che ormai hanno capito tutti: del bene comune non gli interessa gran che, ma soprattutto non lo sa coltivare. Succede che domattina alle ore 10 e 30 in Provincia dove il Bianconiglio ha preteso di essere nominato presidente in parte per bulimia di potere, ma in gran parte per insipienza politica non avendo valutato che se si è sindaco del capoluogo non conviene dover interpretare la parte del mediatore perché si finisce per danneggiare la propria città, si deve discutere della nuova discarica.
Come ognun sa l’expertise della Politecnica delle Marche non lascia adito a dubbi sul piano formale: il primo sito indicato per diventare il nuovo immondezzaio provinciale è a Macerata. Il Bianconiglio si è anche complimentato con sé stesso, pare per l’operazione di trasparenza. Poi i comitati civici, quelli di Macerata, ma anche quelli di Corridonia e probabilmente eguali formazioni spontanee di Pollenza gli hanno fatto capire che non era aria. E allora cosa fa il Bianconiglio? Scappa, come farebbe ogni coniglio, scappa delle responsabilità.
Anzi si mostra abilissimo nel gioco del discarica barile. Al Giullare è venuto spontaneo attribuire questo nomignolo benevolo a Sandro Parcaroli evocato dalla sua glauca capigliatura per un motivo molto semplice: ricorda in negativo il personaggio creato da Lewis Carroll (pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson) seguendo il quale la povera Alice si ritrova a precipitare in un buco che si rivelerà essere il Paese delle Meraviglie. Se qualcuno ha letto il romanzo sa che queste meraviglie hanno a che fare più col monstrum che con il pulchrum: sono più incredibili che affascinanti.
Bene Macerata è come Alice: è precipitata in un universo parallelo dove si sta smarrendo. E c’è un altro motivo per cui si può paragonare il nostro Sindaco al personaggio di Carroll: mentre il suo coniglio bianco è ossessionato dal tempo e ripete sempre “è tardi, è tardi”, il nostro usa il tempo per un continuo rinvio. Ormai è chiamato lo schema Parcaroli: aspettare che le cose o si aggiustino per proprio conto o che non ci sia più tempo per una soluzione diversa se non quella auspicata, ma non dichiarata dal Bianconiglio.
È esattamente ciò che accadrà domattina sulla discarica dei rifiuti. E a suggerire il che fare al nostro Bianconiglio, il Giullare è persuaso che questo sia accaduto involontariamente ai tecnici che hanno stilato la lista dei siti candidati a ospitare i rifiuti, è proprio il sito che guida la graduatoria. Vogliono portare l’immondizia a Botonto luogo di straordinario valore paesistico, dove ci sono decine di aziende agricole a coltivazione biologica, dove ha sede il seminario internazionale Redemptor Matris e dove il Comune fa passare un pezzo della fantasmagorica ciclovia da 3 milioni di euro per 40 chilometri di percorso annunciato.
La cittadinanza si è sollevata, hanno anche dimostrato con una simulazione che i camion con i rifiuti fanno fatica ad arrivarci. E allora che fa il Bianconiglio che è finito in trappola con le sue mani? Ispirandosi alla toponomastica pensa: a chi mi chiede se lì si fa la discarica rispondo boh e se qualcuno insiste nel volere che prenda una decisione mi fingo tonto.
Ecco la soluzione il Bianconiglio in fuga fa il boh-tonto per evitare di pronunciarsi su Botonto! Ma le decisioni vanno prese: scatta il discarica barile, così tocca al vicepresidente Luca Buldorini che pure qualche favore al Bianconiglio glielo deve restituire. Dicono che sarà lui domattina a gestire la riunione del cosiddetto ATA3 dove si deve affrontare il caso discarica.
Il signor Buldorini alfiere del generale Vannacci dovrebbe essere un decisionista, ma pare che col Bianconiglio in fuga sceglierà il rinvio: chiederà ai sindaci di non decidere. La faccenda non è indolore: ai maceratesi se non si trova una soluzione costa come minimo un ulteriore rincaro di un terzo della Tari. I Banconigli fanno così: di fronte al pericolo scappano e si nascondono. Perché se domattina non passa il rinvio ci si troverà nella scomoda posizione che il Sindaco di Macerata in quanto Presidente della Provincia riceve un voto contrario dalla città che amministra. Già un paio di settimane fa l’assessora all’ambiente Laura Laviano, peraltro della Lega come Parcaroli e come Buldorini, ha annunciato il voto contrario del Comune di Macerata allo studio della Politecnica delle Marche che individua nel sito di Botonto l’immondezzaio provinciale. Tutti i partiti di Macerata hanno detto no alla discarica e Sandro Parcaroli per evitare di essere sfiduciato non si presenta.
A Luca Buldorini, il decisionista, gli tocca di ricordarsi del suo originario mestiere: fa il pompiere e proverà a spegnere l’incendio, ma non è detto che gli riesca. Perché se i sindaci s’impuntano per votare e siccome Macerata è inevitabilmente in minoranza potrebbe accadere che il Presidente della Provincia e Sindaco di Macerata contro il parere della sua maggioranza e dei sui cittadini deve dare corso alla discarica a Botonto. La faccenda però non è finita qui: diventa tutta politica, anzi tutta interna alla Lega.
Il Bianconiglio e con lui il segretario provinciale della Lega che pare abbia detto che non può essere Laura Laviano, nonostante abbia la delega all’ambiente come assessore, a rappresentare Macerata nell’assemblea dell’ATA3 (tutti gli altri Comuni mandano il Sindaco, ma Macerata non può perché Parcaroli siede nell’assemblea come presidente della medesima in quanto presidente della Provincia) perché se per caso non passa la discarica a Botonto lei sarebbe la salvatrice della città. Ma siccome nella Lega Laviano è considerata eretica rispetto all’asse di comando Buldorini-Marchiori-Parcaroli con Katiuscia Cassetta ospite d’onore non le può essere offerta questa opportunità. Inoltre Laviano è tropo vicina ad Anna Menghi e al Bianconiglio questa presenza mette timore (un po’ come in Alice nel paese delle meraviglie la carta della Regina di cuori).
Ma per la stessa ragione non può essere delegata la vicesindaco Francesca D’Alessandro che in più è anche di Fratelli d’Italia e l’immondizia è di stretta competenza leghista. Pare che la scelta cadrà su Oriana Piccioni, assessora al bilancio, leghista mansueta che si accoda a qualsiasi (non) decisione assuma Buldorini. Che non vuole accedere all’unica, strettissima via d’uscita, e cioè cedere a Filippo Saltamartini che avrebbe fatto sapere: se non viene ostacolato il mio ritorno in Consiglio regionale posso tentare di convincere il Sindaco di Cingoli ad accettare un rapido ampliamento della discarica. Come si sa Michele Vittori, primo cittadino del Balcone delle Marche, è in ottimi rapporti con Saltamartini, ma è lui che ha il pallino dei rifiuti in mano.
La discarica di Cingoli è satura, lui non ha ancora ricevuto i soldi che gli sono dovuti e dunque i rifiuti emigrano con il sovrapprezzo della Tari che i maceratesi conoscono bene e subiscono male. Saltamartini avrebbe fatto sapere alla Lega, ed in particolare alla segretaria regionale onorevole Giorgia Latini che ne ostacola il ritorno in consiglio regionale e, d’accordo pare con Buldorini e Parcaroli, non vuole Renzo Marinelli assessore perché questo lascerebbe il seggio a Filippo Saltamartini, che se ha garanzie si riapre la discarica di Cingoli, altrimenti i rifiuti continuano ad emigrare. Così dal prossimo anno la Tari subirebbe un ulteriore aumento del 30% visto che il Cosmari con i conti non sta messo benissimo e che sul Cosmari la vigilanza dell’ATA3 non è stata così mirata. Il Bianconiglio tutto questo lo sa e si nasconde, ma non medita che tutto ciò accade perché lui ha voluto essere doppiamente Re: Sindaco e Presidente della Provincia. Ma i guai non sono finiti.
Ha firmato Sandro Parcaroli un’ordinanza per limitare il consumo dell’acqua: non piove e dunque bisogna risparmiare. Ma anche sull’acqua il Presidente della Provincia ha preso tempo. Se il Bianconiglio di Carroll ossessione tutti con è tardi, è tardi, lui cerca di tenere tutti buoni con c’è tempo, c’è tempo. Perché sa che quando la soluzione diventa ineluttabile alla fine le cose vanno come lui desidera. Alla fine di dicembre scadono le concessioni dell’acqua.
Il Sindaco di Pieve Torina Alessandro Angelucci e presidente dell’assemblea Aato3 di cui Sandro Parcaroli, come Sindaco di Macerata, ma soprattutto in qualità di Presidente della Provincia è magna pars, che dovrebbe deliberare la fusione di tutte le municipalizzate in un unico soggetto per poi vedersi riassegnata la concessione dell’acqua pubblica anche nell’ultima assemblea ha registrato l’ennesimo stop. Ma sono rimasti ormai solo 30 giorni utili. Dunque l’acqua andrà con tutta probabilità ai privati.
Lo sapevano tutti che sarebbe finita così perché l’Astea che è la municipalizzata che gestisce l’acqua per Loreto, Montecassiano, Montefano, Montelupone, Osimo, Porto Recanati, Potenza Picena e Recanati ha il famoso socio privato che nessuno nomina mai. È il Consorzio GPO che ha il 21% del capitale e che è però di proprietà di Iren la terza multiutility italiana che fattura 6 miliardi e passa di euro. Per mollare la presa su Astea chiede non meno di 35 milioni e nessuno ce li ha. Dunque è possibile che alla fine l’acqua ai maceratesi gliela dia l’Iren.
Il bello è che Sandro Parcaroli ha giurato e spergiurato anche di fronte a Francesco Acquaroli che sulla privatizzazione dell’acqua ha detto dei no grossi come palazzo Raffaello che come Presidente della Provincia avrebbe trovato la soluzione. Che c’è, ma è di vendere l’acqua e va ricordato che l’Apm, la società multiservizi del Comune di Macerata (fatturato attorno ai 26 milioni) proprio sull’acqua fa i maggiori utili economici, ma dalla vendita ricaverebbe quanto basta a far tornare conti che zoppicano.
Perciò il Bianconiglio forse farà anche il buco nell’acqua. E si presenterà – pare che soprattutto Fratelli d’Italia lo voglia ricandidare nonostante lo scherzetto probabile sui rubinetti visto che la Lega ormai va in ordine sparso e Forza Italia ha altri orizzonti – per chiedere la rielezione a Sindaco con la Tari raddoppiata e l’acqua svenduta. Per sapere come finisce Macerata nel paese delle meraviglie basta solo far passare il tempo.
La carenza idrica che sta colpendo diversi Comuni della provincia di Macerata è la dimostrazione concreta degli effetti del cambiamento climatico, un fenomeno che “nonostante qualche scettico e negazionista, esiste e si fa sentire nella vita quotidiana delle persone”. A dichiararlo sono Andrea Maurilli (segreteria provinciale Alleanza Verdi e Sinistra) e Leonardo Piergentili (co-portavoce provinciale Alleanza Verdi e Sinistra), che denunciano la mancanza di programmazione da parte delle istituzioni locali.
Secondo i due esponenti, di fronte alla crisi attuale, sindaci e amministratori delle società multiservizi “appaiono sorpresi di fronte a problematiche prevedibili, dopo aver fatto orecchie da mercante”. Le risposte politiche adottate in questi giorni vengono definite “raffazzonate” e prive di una visione strutturale. Tra gli esempi citati, lo stop al riempimento delle piscine private e all’innaffiamento dei giardini, misure necessarie ma considerate solo “toppe cucite addosso a un problema trattato come emergenza del momento”, nonostante l’imminente arrivo dell’inverno.
Nel mirino anche il ruolo del presidente della Provincia e sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, accusato di ignorare la portata della crisi climatica e di adottare interventi tardivi. “Come tutta la destra, si ritrova costantemente in ritardo. Non pianifica, non previene, non anticipa: rincorre (neanche troppo in fretta)”, affermano Maurilli e Piergentili. Gli esponenti di AVS ricordano inoltre che la giunta Parcaroli avrebbe perso l’occasione offerta dal PNRR, che avrebbe potuto consentire di ripensare una gestione virtuosa della risorsa idrica.
Un altro punto critico riguarda le deroghe al Deflusso Minimo Vitale dei fiumi, considerate da AVS una scelta dannosa: “Pensare di risolvere il problema idrico attaccando ancora una volta i fiumi, a discapito del loro ecosistema, è una scelta miope che ricade negativamente su ambiente e biodiversità”. Per Maurilli e Piergentili, “è inammissibile continuare a far pagare all’ambiente la nostra mancanza di azioni e strategie”.
La posizione di Alleanza Verdi e Sinistra è chiara: serve un cambio di passo immediato e una pianificazione politica di lungo periodo, non interventi urgenti dell’ultimo minuto. L’obiettivo, concludono, deve essere l’uscita dalla logica emergenziale e dallo sfruttamento senza limiti dell’acqua, puntando su investimenti nelle reti per ridurre le perdite e su una gestione idrica che metta al centro sostenibilità e prevenzione.
L’Università di Macerata, in collaborazione con il Gruppo Italiano dell’Associazione Internazionale per la Protezione della Proprietà Intellettuale, Aippi, presenta il corso di formazione in “Tutela della proprietà industriale e intellettuale”, un'iniziativa formativa di eccellenza che si terrà in Ateneo tra il 28 novembre e il 5 dicembre. La partecipazione è libera e gratuita, previa registrazione tramite il form disponibile sul sito di Ateneo www.unimc.it. Le lezioni si terranno sia in presenza che online.
“In un contesto economico sempre più orientato all'innovazione e alla digitalizzazione, la tutela della proprietà intellettuale rappresenta uno strumento essenziale non solo per imprese e professionisti, ma anche per studiosi e ricercatori”, afferma Laura Marchegiani, coordinatrice scientifica del corso e ordinario di diritto industriale all’Università di Macerata, nonché delegata del rettore per il placement e l’orientamento alla carriera, gli spin off e i brevetti.
Il corso, organizzato dall’Area valorizzazione delle conoscenze e impatto sociale di Unimc, è rivolto a tutta la comunità accademica e a professionisti e imprese del territorio, con la prospettiva di cogliere numerosi aspetti della tutela della proprietà intellettuale: dai brevetti e marchi al diritto d'autore, dalla gestione dei diritti nelle pubblicazioni scientifiche open access alla proprietà intellettuale nei progetti europei. Il percorso approfondisce inoltre le specificità dell’ingegneria dell’informazione, i regolamenti universitari in materia Ip e il ruolo strategico degli uffici di trasferimento tecnologico.
“Abbiamo costruito un corso che riconduce a sistema i diversi livelli di diritti e tutele, coinvolgendo professionisti di primissimo piano ed esperti del settore”, sottolinea Marchegiani, secondo cui l’iniziativa intende rappresentare un ponte tra formazione accademica, ricerca e mondo imprenditoriale, offrendo strumenti concreti per affrontare con consapevolezza un panorama normativo complesso e in continua evoluzione.
La collaborazione con Aippi Italia garantisce un collegamento diretto con la principale associazione internazionale del settore e con le best practices consolidate a livello globale. Per partecipare al corso è necessario iscriversi tramite il form disponibile sul sito dell'Università di Macerata.
Prosegue a Macerata il ciclo di incontri organizzato dall’associazione L’Albero dei Cuori - Anteas e dal CSV Marchedal titolo “Oltre le case di riposo e l’assistenza domiciliare: nuove forme di residenzialità e servizi per anziani fragili”, con l’obiettivo di ripensare i modelli di assistenza agli anziani più vulnerabili e stimolare la cittadinanza e le istituzioni a riflettere su servizi innovativi.
Domani pomeriggio, dalle ore 15 alle 18, presso la sala polivalente IRCR di Piazza Mazzini 34, si terrà il terzo appuntamento del ciclo, incentrato sui “Servizi innovativi di sostegno domiciliare”. Interverranno esperti del settore, tra cui Ilenia Marcattili, assistente sociale del servizio InformAnziani IRCR, che parlerà dell’importanza di informare sugli strumenti già esistenti; Fabrizio Buglioni, farmacista, con una riflessione sulle farmacie dei servizi; Daniele Ciarini, assistente sociale di IS Azzurra Servizi, che illustrerà i servizi di teleassistenza leggera come risposta alla solitudine degli anziani; e il presidente Nazzareno Tartufoli, che presenterà il progetto del Maggiordomo di Comunità, figura di riferimento domiciliare per persone fragili.
A conclusione della sessione, sotto la guida della Dott.ssa Alessia Guidi, i partecipanti prenderanno parte a un percorso laboratoriale di progettazione sociale partecipata, pensato per stimolare nuove idee e strategie a sostegno degli anziani fragili.
I Carabinieri della Stazione di Macerata, al termine di una mirata e approfondita attività investigativa, hanno deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria una giovane donna di 22 anni, residente in provincia di Roma e già nota alle Forze dell’Ordine, ritenuta responsabile del reato di furto aggravato.
Le indagini hanno preso avvio a seguito della denuncia presentata, nel mese di ottobre scorso, dal responsabile di un esercizio commerciale del capoluogo, il quale aveva segnalato ripetuti ammanchi di merce dagli scaffali del punto vendita.
Gli accertamenti condotti dai militari hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti: la donna, in più occasioni, avrebbe prelevato dagli scaffali più di 80 prodotti cosmetici, per un valore superiore a 1.200 euro, occultandoli sulla propria persona e allontanandosi dal negozio senza effettuare il pagamento.
Determinante, ai fini dell’identificazione della presunta autrice del furto, è risultata l’analisi delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza interno, integrata dall’escussione di alcuni testimoni presenti nei momenti in cui si sarebbero verificati gli episodi.
Al termine delle attività, i Carabinieri hanno raccolto elementi ritenuti utili a carico della giovane, provvedendo a deferirla all’Autorità Giudiziaria per il reato di furto aggravato.
La S.S. Maceratese 1922 lancia una nuova campagna educativa nel calcio giovanile, con l’obiettivo di promuovere rispetto, correttezza e fair play tra giocatori, allenatori, arbitri, famiglie e pubblico. La campagna, dal titolo “Zero scuse. Massimo rispetto.”, vuole diventare un modello di riferimento per tutto il territorio, invitando le altre società sportive a condividere questi principi.
Secondo il comunicato ufficiale della società, "alla luce dei continui episodi di intolleranza e comportamenti scorretti che si registrano nel calcio giovanile, ritiene necessario assumere una posizione chiara e coraggiosa. Nasce così la campagna “Zero scuse. Massimo rispetto”, un impegno pubblico che mette al centro i valori educativi dello sport e che pone un accento particolare sul rispetto verso gli arbitri, troppo spesso bersaglio di atteggiamenti inaccettabili da parte di giocatori, dirigenti e soprattutto spettatori".
Il progetto si basa su un Codice Etico che guida il comportamento di tutti i tesserati. Come si legge nel comunicato, la società intende promuovere il rispetto delle regole, dei compagni, degli avversari, degli allenatori, degli arbitri e della società stessa, favorendo integrazione, correttezza e spirito di squadra. Viene sottolineata l’importanza di mantenere un atteggiamento esemplare prima, durante e dopo le partite, di prendersi cura delle strutture e di dare sempre il massimo delle proprie possibilità.
Gli allenatori sono chiamati a diventare veri educatori, usando un linguaggio corretto, valorizzando ogni singolo giocatore e concentrandosi sulla formazione più che sul solo risultato. Allo stesso tempo, il comunicato ribadisce la necessità di contrastare ogni forma di abuso, violenza o discriminazione e di prevenire pratiche illecite come doping, corruzione e match-fixing. Viene inoltre chiesto ai genitori di non esprimere giudizi su compagni e avversari, insegnando ai ragazzi a vincere e a perdere con equilibrio e offrendo loro un’educazione sportiva completa.
“Sarò cura della Società verificare il rispetto di tali imposizioni e direttive e, di fronte ad episodi che andranno a ledere l’immagine della società o a contrastare la normale convivenza tra i propri calciatori, o danneggiare il rapporto tra le società sportive, loro tesserati e sostenitori, non esiterà a prendere iniziative disciplinari forti nei confronti dei propri atleti e, qualora episodi spiacevoli dovessero verificarsi nel corso delle partite in campo e sugli spalti tra genitori, provvederà ad abbandonare il campo anche a rischio di vedersi attribuire la sconfitta dagli organi federali”, si legge ancora nel testo ufficiale.
Per concludere, la Maceratese "invita ufficialmente le società sportive della provincia a sottoscrivere e adottare questi principi, unendo le forze per costruire un modello di riferimento regionale di educazione sportiva, rispetto e inclusione. La vittoria più grande è crescere giovani capaci di portare nella vita i valori imparati nel calcio".
L’Università di Macerata e l’Università Nazionale di Rosario in Argentina rilanciano il loro partenariato accademico. Oggi in rettorato il rettore John McCourt ha accolto il collega Franco Bartolacci, alla guida di una delle principali istituzioni accademiche dell’Argentina e del Sud America.
L’incontro ha segnato un nuovo passo nel percorso di collaborazione tra le due università, in vista del rinnovo dell’accordo didattico e scientifico originato dal Dipartimento di Giurisprudenza ed esteso a tutto l’ateneo. Per il rettore argentino si è trattato anche di una visita ai luoghi natali di suo padre, originario di San Severino.
La riunione, alla presenza della prorettrice Emanuela Giacomini e della coordinatrice dell’accordo Lina Caraceni, ha ribadito la volontà di proseguire su una strada che favorisca scambi di studenti e docenti, progetti congiunti e una crescente apertura internazionale.
Si è parlato, in particolare, della possibilità di attivare doppi titoli di laurea, tirocini internazionali nel campo del turismo, insegnamenti di diritto internazionale e programmi di visiting professor. “L’incontro di oggi conferma un legame solido e in evoluzione, che si traduce in nuove opportunità di studio, ricerca e dialogo internazionale per entrambe le comunità accademiche” è il commento del rettore McCourt.
L’ateneo argentino, fondato nel 1968 e oggi tra i più prestigiosi del Paese, conta oltre 140 mila studenti, 12 facoltà e 7 scuole, ed è riconosciuto per il forte investimento nell’innovazione e nei progetti scientifici. Tra le novità più recenti figura l’apertura di una facoltà dedicata alle scienze del movimento umano e della cura, ulteriore testimonianza della vitalità e della crescita dell’UNR.
Al termine del confronto istituzionale, il rettore Bartolacci ha potuto conoscere da vicino la realtà maceratese con una passeggiata tra le sedi universitarie del centro storico, che ha fatto tappa anche al Dipartimento di Giurisprudenza.
Sale la tensione in vista dell'assemblea cruciale dell'ATA 3, convocata per venerdì 21 novembre 2025. All'ordine del giorno, oltre all'approvazione del verbale, figura l'adozione della proposta del Piano di localizzazione delle discariche e l'avvio della procedura di Vas. Su questo punto, il Comitato No Discarica Macerata dichiara la sua ferma opposizione, definendo lo studio propedeutico dell'Univpm "errato e discutibile".
Il Comitato, riunitosi martedì 18 novembre, sottolinea con forza l'importanza di verbalizzare le dichiarazioni della professoressa Fratalocchi relative ai criteri e ai pesi attribuiti nello studio, ritenuti discutibili e discrezionali dai consulenti. "Tali criteri, secondo il Comitato, richiedono un approfondimento urgente, specialmente dopo l'ammissione che luoghi e percorsi utilizzati per la graduatoria non sarebbero stati verificati direttamente sul territorio".
La contestazione si fa concreta sui siti individuati. Nei casi di Botonto e Cervare, il Comitato denuncia "l'irrealismo dei percorsi previsti per i camion da 40 tonnellate: le tratte includerebbero strade come Piediripa, corso Cairoli, Quartiere La Pace e le Contrade Botonto e Cervare, che sarebbero "non realistiche e impercorribili per mezzi di queste dimensioni". A supporto delle proprie osservazioni, il Comitato mette a disposizione dei Sindaci, dell'ATA e dell'Univpm gli esiti di una simulazione effettuata il 18 ottobre, ribadendo la necessità di integrare o rinnovare lo studio con una rettifica delle conclusioni e della graduatoria, rendendole coerenti con la situazione reale dei luoghi.
Il Comitato chiede inoltre che venga verbalizzata l’opposizione del Comune di Macerata, già espressa dall’assessore Laviano durante l’assemblea del 20 ottobre. Poiché il punto tre dell’ordine del giorno sembra indicare una selezione già compiuta dei siti da sottoporre a Vas, il Comitato si attende l'esclusione di quelli individuati nel Comune di Macerata. A sostegno di questa richiesta, vengono richiamate criticità non considerate dallo studio Univpm, tra cui l'esistenza di aree agricole di pregio con certificazioni, la realizzazione in fase esecutiva del percorso ciclabile e la vocazione naturalistica e turistica delle aree, oltre a carenze nella valutazione di territori ulteriormente sviluppati dal 2015.
Il Comitato, forte del sostegno dei cittadini che stanno sottoscrivendo una petizione online, chiede che le criticità condivise "vengano approfondite dai sindaci e dall’Ata affinché le decisioni vengano prese sulla base di risultati oggettivi e realistici, ritenendo tali scelte determinanti per la salute attuale e futura della popolazione". Viene infine ricordato l'impegno del vice presidente della Provincia di Macerata, Luca Buldorini, che manifesta la volontà di interrompere la realizzazione di nuove discariche e istituire un tavolo tecnico di confronto, in linea con il nuovo Piano Regionale di gestione dei rifiuti.
La prolungata assenza di piogge e le temperature insolitamente elevate mettono sotto pressione le falde acquifere di Macerata. Per far fronte all’emergenza idrica, il sindaco Sandro Parcaroli ha firmato una nuova ordinanza che introduce restrizioni all’utilizzo dell’acqua potabile su tutto il territorio comunale, con effetto immediato e valida fino al 31 dicembre.
Secondo quanto comunicato dal gestore del servizio idrico Apm, l’aumento dei prelievi rispetto alle medie stagionali sta causando un rapido abbassamento dei livelli dei serbatoi principali, con il rischio concreto di crisi idriche di ampia entità. Da qui la necessità - definita “urgente” - di limitare l’uso dell’acqua potabile al solo ambito domestico, così da garantire il fabbisogno della popolazione.
L’ordinanza vieta espressamente l’utilizzo dell’acquedotto pubblico per il lavaggio dei cortili, il lavaggio domestico dei veicoli, il riempimento di piscine private e vasche ornamentali, nonché per l’innaffiamento di giardini e orti, con la sola eccezione della fascia oraria compresa tra le 22 e le 6.
L’amministrazione invita inoltre i cittadini ad adottare comportamenti virtuosi per ridurre gli sprechi e salvaguardare la risorsa idrica in una fase particolarmente delicata.
«Servono responsabilità e collaborazione da parte di tutti - sottolinea il Comune - per garantire un approvvigionamento idrico regolare e sufficiente alla comunità».
Nel quadro degli eventi di “Sferisterio Incontri 2025” La Società Civile dello Sferisterio – Eredi dei Cento Consorti – in accordo con il Comune di Macerata e in collaborazione con il gruppo teatrale CTR e la Società Filarmonico-Drammatica, porta in scena la rappresentazione che narra la storia dello Sferisterio e dei “Cento Consorti” che si adoperarono per la sua edificazione. L’appuntamento è sabato 22 novembre alle ore 21.15 al Teatro della Filarmonica di Macerata, in via Gramsci 30.
Il progetto nasce da un incontro risalente al 1994 tra l’allora presidente degli Eredi dei Cento Consorti, Walfrido Cicconi, il sovrintendente di Macerata Opera, Claudio Orazi, e Piergiorgio Pietroni, regista gruppo TEMA, incontro avente per oggetto la stesura di una pièce teatrale che raccontasse la storia dello Sferisterio come monumento e soprattutto dei Cento Consorti, sottolineandone lo spirito che animò i soci fondatori. Fu quindi redatto un copione con il titolo “Sferisterium 94” che è rimasto nell’archivio dell’associazione fino allo scorso anno quando, ripreso in esame dai membri dell’attuale Consiglio Direttivo, è nata la volontà di metterlo in scena.
Con l’occasione, essendo passati 30 anni dalla prima scrittura, è stato aggiornato il copione ed è stato cambiato il titolo, prendendo all’uopo alcune delle parole che sulla facciata dello Sferisterio spiegano lo scopo della costruzione stessa. “È la storia del monumento più rappresentativo della città, storia che pensiamo ancora non conosciuta dalla maggior parte dei cittadini. Il nostro augurio – afferma il presidente della Società Civile dello Sferisterio, Riccardo Sinigallia – è che tale operazione storica possa far conoscere meglio e maggiormente apprezzare lo Sferisterio ed i Cento Consorti che lo edificarono”.
Sotto la regia di Piergiorgio Pietroni reciteranno, oltre a Pietroni stesso, molti artisti del CTR – Calabresi Tema Riuniti – gruppo teatrale con 70 anni di attività. Ingresso libero.
È ufficiale: sono 1.328 gli artisti, che si sono iscritti alla prossima edizione di Musicultura, la XXXVII: è il più alto numero di candidature nella storia del Festival, è anche un primato assoluto a livello nazionale, a maggior ragione se si considera che a Musicultura partecipa solo chi è autore dei brani che interpreta.
Nessun altro concorso musicale in Italia ha raccolto una partecipazione così ampia (basti dire che a Sanremo Giovani 2026 gli iscritti sono stati circa 500). Il risultato conferma una volta in più l’appeal e il prestigio di Musicultura, una realtà che dal cuore della provincia marchigiana ha saputo imporsi come uno dei più autorevoli punti di riferimento per la canzone popolare e d’autore e per la musica dal vivo italiana.
“Non pensavo si potesse crescere ancora e invece è successo. - Afferma il direttore artistico di Musicultura Ezio Nannipieri - Questa valanga di iscrizioni è un bellissimo segnale di fiducia che ci arriva da tutta Italia, ora sta a noi interpretarlo con la passione, la curiosità e la serietà di sempre. Il lavoro da fare è tanto, un exploit del genere è di buon auspicio, ma la soddisfazione convive con l’incertezza del domani. Ad oggi siamo in attesa della voce delle istituzioni del territorio che storicamente hanno accompagnato la crescita della manifestazione. Mi auguro che il loro sostegno, alla luce dei fatti e dei risultati, sia convinto e adeguato. Ce ne è bisogno per dissolvere le nubi che si addensano sull’orizzonte di Musicultura”.
Il record di iscrizioni del 2026 segue e supera quelli stabiliti nelle ultime cinque edizioni, quando la cifra finale degli artisti iscritti si era annualmente attestata attorno alle 1.100 unità. Fra i 1.328 partecipanti, le regioni di provenienza più rappresentate sono Lombardia e Lazio, seguite da Toscana ed Emilia-Romagna. Gli artisti marchigiani in gara sono 83. Con un pubblico fedele e un costante impegno nella ricerca di nuove voci e linguaggi, Musicultura si conferma un punto di riferimento credibile, libero e vitale per chi desidera esprimersi attraverso la forma-canzone, un punto di approdo e di partenza per nuove generazioni di artisti, che nel concorso trovano anche consistenti sostegni economici, a cominciare dai 20mila euro del Premio Banca Macerata che vanno al vincitore assoluto.
È in effetti una serie di peculiarità a rendere Musicultura qualcosa di più e di diverso da un semplice festival; un orizzonte culturale capace di evolversi e di offrire una prospettiva unica sul panorama musicale contemporaneo italiano; un veicolo di importanti ricadute professionali ed economiche sul territorio, un volano promozionale formidabile, grazie anche alla consolidata partnership con la RAI, dell’immagine delle Marche in Italia e nel mondo.
Riparte la Serie A dopo la pausa per le nazionali e torna protagonista anche Juan Luca Sacchi. Il fischietto maceratese ha ricevuto la sua seconda designazione consecutiva nel massimo campionato e sarà di scena sabato 22 novembre alla Dacia Arena, dove dirigerà Udinese-Bologna, in programma alle ore 15:00.
Nel corso della sua carriera Sacchi ha già arbitrato entrambe le squadre per otto volte. Il bilancio, nei confronti dei friulani, parla di 2 vittorie, 1 pareggio e 5 sconfitte; per i felsinei, invece, 2 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte nelle partite dirette dal direttore di gara marchigiano.
Quella di sabato sarà inoltre la 68ª presenza di Sacchi in Serie A. Il maceratese aveva esordito nella stagione in corso nel turno precedente, arbitrando Lazio-Cagliari all’Olimpico, match concluso 2-0 per i biancocelesti.
La seconda giornata di campionato finisce agli archivi lasciandosi alle spalle ben 42 reti, un balzo in avanti rispetto alle 34 marcature dell’esordio. Quattro gare dense di episodi, emozioni e momenti chiave che iniziano già a delineare i valori del torneo.
Il match più vibrante è stato senza dubbio quello tra Collebronx e F.C. Perù (in foto), concluso 2-3 per i “latinos” dei fratelli Bohorquez Fuertes. La gara ha visto ben due calci di rigore e soprattutto due portieri in versione saracinesca. Da una parte Tarillo, decisivo per i peruviani; dall’altra Francesco Patrassi, ex attaccante nel calcio a 11 riciclatosi sorprendentemente portiere nel futsal, autore di una prestazione super e capace anche di parare un rigore. Una partita combattuta a viso aperto, corretta ma intensa, rimasta in bilico fino all’ultimo secondo.
Sfida da copertina anche quella tra Deportivo C5 e Futsal Macerata, chiusa sul 4-6. Il “Yellow Submarine” di Eleonori aveva accarezzato l’idea di una rimonta clamorosa dopo essere finito sotto 4-1, ma l’episodio spartiacque arriva sul 5-4: Mariselli, già autore di una rete, si vede neutralizzare un rigore da Molinari. Da lì l’inerzia psicologica si spegne e il Futsal Macerata chiude i conti con il sigillo del giovanissimo Arlind Bajrami, doppietta personale e prestazione da incorniciare.
Altre emozioni nel duello tra Q.P.R. Futsal e Furia Chalaca, altra rappresentante peruviana del torneo. I campioni della scorsa regular season, guidati da Jeremy Flores Salinas (anche a segno), devono sudare più del previsto per superare i “blanquiazules” di capitan Troplini, autore di una tripletta che però non basta per muovere la classifica. Il 6-9 finale rispecchia una gara frizzante, ricca di ribaltamenti e colpi di qualità.
Meno storia, invece, nel confronto tra VR Macerata e Borussia Cappuccini, dominato dai Dragoni con un perentorio 11-1. Giornata no per la squadra di Grelloni, e in particolare per il bomber Morresi, non riuscito a incidere contro quella che lo scorso anno è stata la miglior difesa del campionato. Il Borussia, cinico e organizzato, controlla e dilaga senza mai dare la sensazione di poter perdere il comando delle operazioni.
RISULTATI 2ª GIORNATA
Q.P.R. Futsal - Furia Chalaca 6–9
Collebronx – F.C. Perù 2–3
Deportivo C5 – Futsal Macerata 4–6
VR Macerata -Borussia Cappuccini 1-11
CLASSIFICA
Borussia Cappuccini – 6 pts
Futsal Macerata – 6 pts
Collebronx– 3 pts
Atletiko Macerata* – 3 pts
F.C. Perù* – 3 pts
Furia Chalaca– 3 pts
Deportivo C5– 0 pts
Q.P.R. Futsal– 0 pts
VR Macerata – 0 pts
*una partita in meno
CLASSIFICA MARCATORI
Riccardo Carmenati (Futsal Macerata) – 5 golArlind Bajrami (Futsal Macerata) – 4 gol
Kerbin Junior Estrada Loyo (Furia Chalaca) – 4 gol
Izzi Mattia (Borussia Cappuccini) – 4 gol