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Cronaca Provincia Macerata

Macerata, maxi truffa sui bonus edilizi: quattro denunciati. Recuperati oltre 1,4 milioni di euro

Macerata, maxi truffa sui bonus edilizi: quattro denunciati. Recuperati oltre 1,4 milioni di euro

MACERATA - La Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Macerata ha concluso una complessa attività investigativa nel settore dei bonus edilizi, portando alla luce una maxi frode sui crediti d’imposta legati al Sisma Bonus acquisti 110% e al Sisma Bonus ordinario.

Al centro dell’inchiesta un gruppo familiare con sede nella provincia maceratese, a cui fanno capo diverse società, tra cui una formalmente attiva nella gestione di parcheggi e autorimesse ma di fatto inattiva. Secondo gli accertamenti dei finanzieri, la società sarebbe stata creata ad hoc per simulare l’acquisto di garages pertinenziali agli appartamenti in costruzione, con l’obiettivo di generare crediti d’imposta inesistenti da cedere o compensare, eludendo le restrizioni previste dalla normativa vigente.

Il meccanismo fraudolento si basava sulla cessione fittizia dei garages dalle imprese costruttrici alla società collegata, che poi ne concedeva l’utilizzo agli acquirenti degli appartamenti. Per mascherare la natura illecita dell’operazione, i contratti di affitto dei box erano intestati a familiari degli acquirenti, allo scopo di confondere i controlli dell'amministrazione finanziaria.

Secondo quanto ricostruito, il valore complessivo dei bonus edilizi non spettanti creati e ceduti con la formula dello "sconto in fattura" ammonta a oltre 1,1 milioni di euro, parte dei quali già compensati dalle imprese cessionarie.

A rendere ancora più grave il quadro, la presenza di false asseverazioni redatte dal direttore dei lavori strutturali e dal collaudatore statico in uno dei cantieri coinvolti. I tecnici avrebbero attestato la conclusione delle opere strutturali in una data non veritiera, permettendo l’accesso al Sisma Bonus 110% – in luogo dell’85% spettante – per un ammontare di ulteriori 360.000 euro di crediti indebiti.

L’attività si è conclusa con la denuncia di due imprenditori, in qualità di legali rappresentanti di tre società edili, per indebita compensazione di crediti d’imposta, e di due professionisti tecnici per falsità ideologica nelle asseverazioni, come previsto dal Decreto Legge n. 34/2020.

In seguito alla ricostruzione dei fatti e alla collaborazione con le autorità, le società coinvolte - cessionarie dei crediti - hanno aderito alla procedura del ravvedimento operoso, restituendo all’Erario l’intero importo dei crediti non spettanti, inclusi sanzioni e interessi, per una somma complessiva superiore a 1,4 milioni di euro.

La Guardia di Finanza sottolinea che, nel rispetto del principio di presunzione d’innocenza, la colpevolezza dei soggetti coinvolti sarà definitivamente accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna.

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