“Le decisioni prese all’unanimità dai presenti della commissione consiliare Toponomastica e dalla Giunta ci spinge ad alcune considerazioni di metodo e di merito. La prima considerazione è che le decisioni della apposita Commissione da anni e anni stanno avvenendo sulla base di un regolamento più che datato che, oltre a non tenere conto dell’evoluzione storica, culturale e sociale del Paese, condiziona le proposte di intestazione che, come spesso avviene, rispondono a scelte di parte il più delle volte ideologiche”. Sono le parole di Francesco Peroni, presidente dell’Anpi Civitanova, che interviene in merito alla decisione dell’amministrazione comunale di dedicare un piazzale a Toro Seduto, leggendario capo della tribù dei Sioux.
Nel merito l’Anpi non obietta sul nome di Tatanka Yotanka, “vittima come tutti i Nativi americani del razzismo dell’allora governo Usa” – afferma Peroni - “ma appare chiaro e assolutamente non condivisibile che la genesi di questa intitolazione è avvenuta in Consiglio Comunale da parte dell’allora assessore Fausto Troiani, che di fatto ha voluto equiparare la figura di Anna Frank a quella di Toro Seduto come per sminuire la portata del genocidio nazista nato dalle leggi razziste volute da Hitler, a loro volta ispirate dalle leggi razziali del regime fascista italiano”.
“Purtroppo in queste scelte notiamo una sorta di filo nero che da tempo è presente nella toponomastica cittadina – prosegue il presidente dell'Anpi - per esempio con l’intestazione avvenuta qualche anno addietro al quadriumviro Italo Balbo fondatore con Mussolini del partito fascista”.
“Su Sergio Ramelli ucciso dalla violenza estremista nel 1975, l'Anpi nazionale ha a suo tempo espresso un giudizio di condanna verso tutto l'odio politico che c'è stato in quegli anni bui del terrorismo di destra e di sinistra, facendo notare che quel periodo storico di violenze e stragi di Stato andava meglio interpretato e studiato in modo che si sarebbe potuti arrivare a una decisione che avrebbe dovuto esprimere un giudizio storico più complessivo con al centro la difesa della Costituzione Repubblicana e Democratica”.
“Ecco perchè avremmo preferito che ci fosse stata un'intitolazione a ricordo di tutte le vittime del terrorismo e non solo di alcune. Altra nota critica è il non equilibrio di genere delle personalità alle quali si sono intestate vie e luoghi pubblici, per la maggior parte maschili”.
“Vogliamo sperare – conclude Peroni- che questo metodo di nomine sia lasciato da parte e che vi sia al più presto una revisione del regolamento sulla toponomastica ispirato ai principi fondamentali della nostra Costituzione antifascista” .
Prenderà avvio sabato 18 marzo alle ore 9:30 con il primo appuntamento al teatro Panettone di Ancona, il ciclo di incontri con i territori voluto dalla neo segretaria del Partito Democratico delle Marche Chantal Bomprezzi.
"Dopo il successo di partecipazione delle primarie – sottolinea la segretaria dem – volevamo onorare quanto promesso nei tanti incontri sui territori e proseguire la fondamentale attività di ascolto. Quanti si sono messi in fila nei gazebo e nei Circoli Pd per esprimere la loro opinione saranno protagonisti del nuovo corso del partito marchigiano".
Le assemblee, in totale 5, una in ogni provincia, saranno aperte anche ai non iscritti: "La parola d’ordine è partecipazione – ribadisce Bomprezzi – coinvolgeremo donne e uomini delle province marchigiane nel nostro progetto politico. Dal loro ascolto, dalle segnalazioni dei fabbisogni specifici dei diversi territori e delle diverse realtà, produrremmo insieme le proposte del Pd Marche".
Le assemblee aperte del Pd Marche proseguiranno venerdì 24 marzo a Fermo, sabato 25 a Macerata (Asilo Ricci), il 31 a Pesaro e si concluderanno ad Ascoli Piceno sabato primo aprile.
Sta destando clamore la notizia della presentazione in quel di Ascoli, il prossimo 24 marzo, dell’opera "Cento-Eredità di una rivoluzione", la quale celebra il centenario della marcia su Roma attraverso "ritratti, aneddoti e storie", come riportato sulla locandina dell'evento.
Nel post Facebook degli organizzatori della manifestazione si legge: "Cento è una pubblicazione, sotto forma di un giornale, che ci tramanda concretamente un patrimonio senza pari. Quella di un Ventennio in cui l'Italia si affermò nel panorama mondiale come un'eccellenza in tutti i campi dell'umanità. Dopo un'accurata selezione, sono stati stilati cento profili di uomini e donne che hanno fatto la storia della scienza, dell'arte, del pensiero, dello sport, della civiltà".
Profili che "rappresentano l'espressione di un Mito vivente e tangibile, di un'esperienza fondata sulla volontà e la consapevolezza. Non si tratta di un malinconico ricordo, ma di un testimone da trasmettere". Nelle ultime ore, però, il titolare della sede in cui l'evento (Caffè Bistrot, ndr) era originariamente previsto, ha deciso di annullare la presentazione. Si è in attesa di comprendere se verrà scelta una nuova location, magari con un cambio di data e orario.
Sulla vicenda sono intervenuti i deputati marchigiani del Pd Irene Manzi e Augusto Curti, chiedendo all'amministrazione comunale di opporsi. Ascoli Piceno, città Medaglia d'oro al valor militare per l'attività partigiana, è guidata dal sindaco Marco Fioravanti (Fratelli d'Italia), con una maggioranza di centrodestra.
Il primo cittadino - insieme al presidente di regione Francesco Acquaroli, che ha poi preso le distanze dichiarandosi all'oscuro in merito al tema dell'incontro - partecipò il 28 ottobre 2019 ad una "cena nostalgica" per l'anniversario della marcia su Roma, con fasci littori e aquile stampati sui menù, ad Acquasanta Terme.
Non arriva la condanna del primo cittadino, che si smarca così: "Non si tratta di un'iniziativa del Comune". Si accoda anche CasaPound, che accusa il Pd di "censura per motivi ideologici". I profili selezionati in 'Cento' rappresenterebbero "eccellenze umane, un modello positivo a cui guardare". E rilancia: "I dem vengano alla presentazione per una lezione di storia che non ha nulla a che fare con il nostalgismo che ci viene attribuito".
E sia, addentriamoci in questa lezione di storia e cerchiamo di fare un po' di chiarezza, cercando di trovare elementi da celebrare in quello che fu a tutti gli effetti un colpo di Stato (a cui Mussolini non prese neanche parte, essendo fuggito per precauzione in Svizzera nel caso le cose fossero andate male). I miti circolanti sul fascismo, le presunte "cose buone" che solitamente vengono attribuite al duce più per sentito dire che per fatti realmente accaduti, sono spesso il risultato di una propaganda vecchia di un secolo e possono essere facilmente verificati con dati storici a portata di click.
Partiamo dalla bufala delle pensioni, una delle preferite da molti che vorrebbero attribuire a Mussolini il sistema pensionistico nazionale: l'Inps nasce nel 1898 e l'assicurazione di validità e anzianità per i lavoratori diventa obbligatoria nel 1919 (la marcia su Roma risale al 1922). Solo a partire dal 1968, fino al 1972, il sistema retributivo sostituisce quello contributivo, portando alla nascita della pensione di anzianità e della pensione sociale: vengono predisposte misure straordinarie di tutela dei lavoratori (cassa integrazione guadagni straordinaria e pensionamenti anticipati) e per la produzione (sgravi contributivi).
E la tredicesima? Per quanto il ccnl del 5 agosto 1937 introducesse l’obbligo di corrispondere una mensilità aggiuntiva oltre alle 12 annuali per gli impiegati nel sistema industriale, sarà solo l’accordo interconfederale per l’industria del 27 ottobre 1946 a estendere il trattamento anche agli operai.
Lo stesso vale per la cassa integrazione, istituita con il decreto legislativo 788 del 9 novembre 1945 relativo alla “Istituzione della Cassa per l'integrazione dei guadagni degli operai dell'industria e disposizioni transitorie a favore dei lavoratori dell'industria dell'Alta Italia”. Benito Mussolini era già morto da mesi. Così come le famose 40 ore di lavoro settimanali, conquista posteriore all’approvazione della Costituzione, intorno agli anni ’50 e ’60.
La condotta di Mussolini nei confronti dei lavoratori? Ha vietato lo sciopero e ha sciolto i sindacati con gli accordi di Palazzo Vidoni del 2 ottobre 1925: Confindustria e sindacato fascista si riconoscono come unici rappresentanti di capitale e lavoro e le Commissioni interne vengono abolite. Poi la legge 563 del 3 aprile 1926 riconoscerà giuridicamente il solo sindacato fascista quale l’unico a poter firmare i contratti collettivi nazionali di lavoro, istituendo la magistratura speciale per la risoluzione delle controversie di lavoro e cancellando il diritto di sciopero.
Le case popolari? La prima legge in merito risale al 1903 e i più importanti progetti di sviluppo urbano in Italia si concentrano nei primi 15-20 anni del XX secolo. A dirla tutta, neanche i treni arrivavano in orario, nonostante Mussolini avesse ereditato una rete ferroviaria ristrutturata prima del ventennio. I ritardi venivano semplicemente nascosti per non perdere la faccia dopo tanta propaganda sulla puntualità, sbandierata come valore fondante del regime.
Da un razzismo (se non interiorizzato, almeno dimostrato dai fatti) tutt’altro che mutuato dall'alleato nazista, come testimoniato dalle leggi emanate fra il 1937 e il 1939 che vietavano matrimoni misti e limitavano le libertà economiche e sociali dei non "ariani italiani" (definizione ovviamente fumosa, basata su nessun presupposto scientifico o culturale attendibile), a un maschilismo imperante che mise le donne ai margini della vita civile, limitandone le possibilità professionali e politiche (regio decreto 2480 del 9 dicembre 1926 e decreto legge del 5 settembre 1938, ndr).
Potremmo andare avanti ancora a lungo, dalla bonifica delle paludi (di cui il fascismo è responsabile solo per il 6% del totale, dopo l'attività iniziata prima del ventennio) alla fondazione della scuola pubblica (la prima scuola elementare è del 1859), dall'attività fisica nelle scuole (resa obbligatoria nel 1878 dalla legge De Santis) al fantomatico pareggio di bilancio (raggiunto solo nel 1925 grazie all'allora ministro delle finanze De Stefani, inviso al duce e destituito poco dopo).
Non serve specificare che persone totalmente malvage o totalmente virtuose possono esistere solo nella fantasia, ma per trarre un giudizio su Mussolini basta ricordare che durante la seconda guerra mondiale persero la vita oltre 300 mila italiani e italiane fra soldati e partigiani, migliaia di donne vennero uccise, torturate, arrestate o deportate e decine di migliaia di ebrei vennero mandati a morire in Germania.
Ciò che è importante sottolineare è l'oggettiva mistificazione che la riabilitazione della figura di Mussolini comporta: per costruire un futuro migliore in un momento di crisi nazionale e internazionale non si dovrebbe guardare a un passato già dimostratosi fallimentare - per non dire di peggio -, ma cercare di individuare soluzioni nuove e coerenti con i tempi che cambiano.
La pagina del fascismo è una delle più importanti nella storia italiana: le profonde cicatrici che il ventennio ha lasciato sul Paese sono tutte visibili nella Costituzione, redatta specificatamente perchè un nuovo totalitarismo (termine coniato da Mussolini) non possa più verificarsi.
La digitalizzazione della rete idrica, per allungare la vita degli impianti sotterranei e monitorare in tempo reale l’acqua, risorsa preziosa per la comunità e l’economia. Tra i finanziamenti del Pnc sisma ci sono anche 27 milioni di euro per i comuni del cratere di Marche (20 milioni) e Abruzzo (7 milioni) che hanno scelto di investire in una tecnologia che può fare la differenza per il contrasto alla crisi idrica.
Oggi durante l’assemblea Aato a Macerata, presieduta dal presidente Alessandro Gentilucci, è stato approvato lo schema di accordo di programma tra le Aato 3, 4 e 5, la regione Marche e il commissario straordinario alla riparazione e ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli. Il programma degli interventi prevede un investimento di 20 milioni di euro, che saranno distribuiti tra i comuni sulla base di criteri e modalità che saranno condivisi dal territorio.
La digitalizzazione dei sottoservizi verrà realizzata grazie a rilievi aerei (droni), laser scanner e georadar. L’insieme dei dati raccolti consente di fotografare in tempo reale la situazione, attraverso quella che viene chiamata "nuvola di punti", cioè un’immagine in 3d estremamente dettagliata degli impianti rilevati. Questo tipo di monitoraggio permette di intervenire puntualmente anche nella regolazione dinamica della pressione, impossibile altrimenti da calcolare così nel dettaglio. Il soggetto gestore sarà la società Ciip, realtà interamente pubblica affidataria del servizio idrico integrato nell'Aato 5, che ha già implementato questa tecnologia negli anni passati nel Piceno.
"Rendiamo i territori del cratere protagonisti della transizione digitale - ha detto il commissario Castelli -. Lo sviluppo di una piattaforma di monitoraggio e gestione della risorsa idrica rappresenta un primo passo per una visione di sviluppo strategico del cratere. Questa tecnologia ha delle potenzialità straordinarie per il contrasto alla dispersione idrica, che purtroppo è una grande questione nazionale. Basti pensare che nei territori dove questa tecnologia è già operativa, si registrano perdite d’acqua fino a otto volte inferiori".
"Un risultato politico straordinario - sottolinea Gentilucci -, poiché abbiamo messo insieme tre Autorità d’Ambito, AATO 3, 4 e 5, la Regione Marche e il Commissario Straordinario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, per un intervento che consentirà di far fronte allo spreco d’acqua con sistemi di controllo e verifica tecnologicamente innovativi".
Venerdì 17 marzo il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara arriva nelle Marche per parlare della "rinascita delle scuole nei comuni dell’area del cratere". L’incontro, che si terrà ad Ascoli Piceno presso la sla della Vittoria della Pinacoteca Civica con inizio alle ore 10.30, è organizzato dalla Lega Marche e fa seguito all’emendamento al Dl Sisma per la deroga alla formazione delle classi nelle scuole lesionate nell’area del cratere, che, con ulteriore intervento Lega a mezzo ordine del giorno, è stata estesa a tutte le scuole del cratere comprendendo anche le non danneggiate.
Interverranno gli onorevoli firmatari Giorgia Latini, vicepresidente della commissione cultura della Camera, e Riccardo Augusto Marchetti, commissario regionale del partito, l’assessore regionale all’Istruzione Chiara Biondi, consiglieri regionali e amministratori dei territori ricompresi nel provveadimento.
“Grazie alla Lega tutti gli istituti del cratere, non solo quelli inagibili, potranno fino al 2029 avere la deroga al numero minimo di studenti per formare le classi nelle zone terremotate – ricordano gli onorevoli Latini e Marchetti - Le nostre scuole sono un presidio fondamentale per dare un futuro alle aree terremotate e non possono essere lasciate vuote”.
L’incontro con il ministro sarà un’opportunità di confronto costruttivo per i rappresentanti del territorio protagonisti di una battaglia di anni per mantenere le classi nelle aree del cratere. “La ferita aperta nel 2016 in Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria andava ricucita – concludono Latini e Marchetti - abbiamo lavorato per farlo nella logica di filiera amministrativa virtuosa con l’indispensabile e convinto sostegno del ministro".
"L’obiettivo è estendere la deroga a tutte le scuole, anche a quelle nuove già ricostruite con fondi sisma e Pnr per contrastare lo spopolamento e mantenere il servizio essenziale della scuola per garantire la crescita dei piccoli borghi”.
“Freschi di un congresso che ha avuto come linea guida principale la continuità del centro-sinistra locale, apprendiamo con sincero dispiacere dell'uscita del gruppo Dipende da Noi dalla coalizione 'Tolentino città aperta' che ha sostenuto Massimo D’Este come candidato sindaco alle ultime amministrative”. È quanto si legge in una nota di Nicola Serrani, membro del direttivo di Civico22, che interviene all’indomani dell’uscita del gruppo Dipende da Noi dalla coalizione che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Massimo D’Este, a Tolentino.
“La campagna elettorale del centro-sinistra si è contraddistinta per unità di intenti e per la scrittura di un programma condiviso nella sua totalità – continua Serrani - programma al quale Dipende da Noi ha contribuito con un apporto tecnico e umano importantissimo.
“Apprendiamo dalla stampa di difficoltà incontrate da Ddn durante tutto il periodo dalla proclamazione della nuova amministrazione ad oggi e che non è riuscito ad esercitare il ruolo di opposizione come avrebbero voluto fare e perché non sono presenti direttamente in consiglio comunale".
“Rispettiamo le argomentazioni di Ddn, anche se come Civico22 non abbiamo riscontrato diversità di vedute su temi rilevanti per la città. Come Civico22 siamo a lavoro sui temi, sul programma e crediamo che la sinistra debba uscire dalla sua elitarietà”.
“Ringraziamo Dipende da Noi per l'enorme apporto dato nel corso della campagna elettorale per Massimo D'Este ed auguriamo un buon lavoro a una forza politica che con il suo nuovo slogan 'Riprendiamoci il comune' indica l'inizio di un nuovo ambizioso percorso che a nostro avviso, per essere perorato fino in fondo, necessita lo sforzo di unire forze e movimenti che hanno in comune lo stesso recinto valoriale”, conclude.
“La intitolazione a Tatanka Yotanka o Tatanka Iyotake meglio conosciuto come Toro Seduto è una proposta da me formulata dopo che era intercorsa una fitta corrispondenza con Alessandro Martire, (delegato in Italia e presso l’alto Commissariato dei diritti dell’Uomo di Ginevra, della nazione Lakota Sioux di Rosebud).
La precisazione arriva da Giorgio Pollastrelli, presidente della commissione toponomastica di Civitanova Marche, nonché esponente della Lega, che motiva così la scelta di intitolare una via al capo tribù dei Sioux Hunkpapa.
Non sarebbe quindi, a detta dell’esponente del Carroccio, conseguente alle parole dell’ex vicesindaco e ora presidente del consiglio Fausto Troiani che nel 2018, dopo che l’assise aveva bocciato una mozione per un’intitolazione di una via ad Anna Frank, provocatoriamente aveva detto che se fosse stata intitolata una strada al simbolo dell’Olocausto, “perché non intitolarne una a Toro Seduto”.
Pollastrelli spiega che sul lavoro della commissione c’è stata piena unanimità e condivisione di scelte: “Nelle ultime sedute abbiamo approvato all’unanimità la intitolazione di una serie di aree di circolazione dando un tributo in particolar modo a chi è stato vittima di, violenze, soprusi, soppressioni e stermini – sottolinea – . Oltre le segnalazioni giunte ci sono anche le proposte prodotte dalla stessa Commissione”.
“ Il 1 aprile Alessandro Martire sarà a Macerata per un convegno e sarebbe felicissimo nella mattina dello stesso giorno di venire a Civitanova Marche a tenere un convegno su un grande della storia dei nativi d’America, altra tragedia storica che ha prodotto milioni di morti. L’ intitolazione a Sergio Ramelli del quale il 13 marzo cadeva l’anniversario dell’aggressione è una testimonianza a un giovane studente ucciso negli anni in cui il contrasto politico non era solo verbale, ma gli scontri di piazza e la violenza condizionavano la quotidianità della società civile”.
“La decisione della commissione di intitolare ad Anna Frank i giardini di via Goito è stata unanime – prosegue Pollastrelli – Una proposta che da circa 15 anni attendeva che fosse avviato il suo iter burocratico, mai approntato prima d’ora. In supporto di questa la stessa commissione ha anche individuata una via ai martirai dei lager nazisti, Maria del Carmen Hernàndez Barrera co-iniziatrice del cammino neocatecumenale, cosi come Piazzale Europa, così come per Pasqualina Pezzola”.
“Il tutto in maniera unanime. Tutto questo lavoro di riordino di vecchie e nuove proposte ha prodotto un deliberato unico che parte dal 2016 con le Nazioni, gli sportivi del passato, passa per il risorgimento italiano, la storia dei nativi di America, le tragedie europee del 900 e infine Anna Frank. Un plauso alla Giunta che ha approvato la proposta deliberativa senza stravolgere quanto fatto in commissione e ha apprezzato il lavoro di doveroso riordino. ha concluso Pollastrelli”.
Il movimento "Dipende da Noi", esce dalla coalizione "Tolentino città aperta" che ha sostenuto Massimo D’Este come candidato sindaco alle ultime elezioni comunali. A spiegare le ragioni della scelta, avvenuta dopo "ampia riflessione", sono i coordinatori Barbara Salcocci e Nazzareno Tiranti.
"Abbiamo avuto modo di esprimere direttamente agli altri gruppi facenti parte della coalizione e allo stesso Massimo D’Este le difficoltà incontrate durante tutto il periodo dalla proclamazione della nuova amministrazione ad oggi - dichiarano Salcocci e Tiranti -. In particolare si è evidenziato che non siamo riusciti ad esercitare il nostro ruolo di opposizione come avremmo voluto fare".
"Non siamo presenti direttamente in consiglio comunale con nostri candidati - aggiungono i coordinatori cittadini di 'Dipende da Noi' -, il che ha comportato difficoltà operative e comunicative con gli altri componenti della coalizione, e per diversità di vedute e di intenti manifestatesi su alcuni temi per noi rilevanti per il comune di Tolentino. "Si confida di poter comunque lavorare insieme con gli altri gruppi della coalizione 'Tolentino città aperta' sui temi per cui vi sono state e vi saranno comunità d’intento" concludono Salcocci e Tiranti.
Il PD trema dalle fondamenta dopo la nomina a sorpresa della segretaria Elly Schlein e la sezione marchigiana del Partito Democratico non è da meno: dopo la vittoria di Chantal Bomprezzi alle primarie, si è tenuta la prima assemblea regionale di partito ad Ancona, dove la parola d’ordine che è emersa è “discontinuità”.
In linea con le volontà espresse dall’elettorato, Bomprezzi si è presentata con la sua nuova squadra per una segreteria completamente rinnovata, dall’età media ben più bassa che in passato.
"Ho voluto anticipare la composizione della segreteria per essere operativi il prima possibile - ha detto la neoeletta segretaria regionale -. Ci sono ragazze e ragazzi con esperienza, ma giovani per un Pd che deve tornare tra le persone".
I lavori dell'assemblea sono cominciati con quattro testimonianze di persone della società civile: sindacalisti, persone che vivono il dramma del terremoto o dell'alluvione, giovani democratici, persone che "sono testimoni e vivono problematiche molto presenti nella nostra regione".
I prossimi passaggi della segretaria regionale saranno sui territori con incontri in ciascuna provincia, a partire, sabato 18 marzo, da Ancona dove si vota alle prossime amministrative.
Intanto "lascerò aperta la porta per quella parte del Pd che con Michela Bellomaria ha animato la competizione alle ultime Primarie - conclude Bomprezzi - Vorrei si lavorasse insieme e che si dividessero le responsabilità e le molte soddisfazioni che, sono certa, verranno. Dobbiamo essere compatti per elaborare insieme la formazione della nostra proposta politica".
Dopo la nomina di Silvia Verenucci a presidente dell’Assemblea, questa è la composizione della nuova segreteria regionale: oltre a Bomprezzi ne fanno parte Giorgia Sampaoli (tesoriera), Marco Belardinelli (organizzatore), Matteo Terrani (vice segretario), Andrea Belegni (coordinatore segreteria) e inoltre Saura Casigliani, Daniele Sturani, Andrea Salvatori, Manuela Ciaruffoli, Alessandro Iagatti, Mattia Santarelli, Claudio Cavallaro, Sara Calisti. Invitati permanenti sono Alessandro Del Monte di Art. 1e Chiara Croce, segretaria Gd Marche
Incontro pubblico ieri, a Tolentino, sul tema del digestore anaerobico provinciale organizzato da Europa Verde. L’ingegner Sandro Bisonni, ex consigliere regionale, ha illustrato i dati progettuali, analizzando gli aspetti principali dell’impianto che vorrebbe costruire il Cosmari.
“Ne risulta un impianto con un impatto significativo legato a vari aspetti sia emissivi sia legati ai potenziali rischi”, ha affermato Bisonni. L’esponente di Europa Verde ha sottolineato la scarsa consapevolezza dovuta a una diffusione dell’informazione ancora insufficiente.
“Purtroppo – afferma Bisonni – a mio avviso si è discusso troppo poco degli aspetti tecnico – economici di questo impianto. I dati progettuali parlano chiaro e fanno nascere forti preoccupazioni che dovrebbero far riflettere tutti, soprattutto gli Amministratori. Chi ci governa prima di continuare silenziosamente nel cammino che porta alla realizzazione di un impianto del genere, per di più sovradimensionato rispetto al fabbisogno provinciale, dovrebbe acquisire una maggiore consapevolezza delle problematiche e degli impatti correlati all’impianto”.
Bisonni ha poi sottolineato come l’alternativa a tale impianto esista già; basterebbe infatti continuare a fare quello che si sta facendo, magari migliorando alcuni aspetti come quelli legati all’abbattimento dei cattivi odori”. Infine è stato ricordato che esiste una legge regionale, la n. 4 del 2020 promossa al tempo dallo stesso Bisonni, che va nella direzione diametralmente opposta alla digestione anaerobica favorendo e sostenendo, anche economicamente, i progetti e la realizzazione di microimpianti per il compostaggio aerobico.
“Insomma, la legge c’è e basterebbe applicarla senza inventarsi nulla e soprattutto evitando l’ingresso dei privati nella gestione di un impianto così delicato”, ha concluso l’esponente di Europa Verde.
"Le auto abbandonate su suolo pubblico o aree private aperte ad uso pubblico rappresentano un vero problema per i cittadini. Oltre ad occupare perennemente dei parcheggi utili ad altri, in certi casi sono pericolose per la sicurezza e per l'ambiente". A dirlo è il segretario cittadino della Lega Recanati, Benito Mariani, nel sottolineare come il fenomeno sia "in aumento sul territorio".
"I costi per la rimozione e smaltimento ricadono sul Comune, quindi sulla collettività - spiega Mariani -. Consideriamo che a Recanati possiamo contare oggi su due ispettori ambientali del Cosmari: quanto meno a loro non dovrebbero più sfuggire questi macro illeciti. Sarebbe sufficiente farsi un giro nei quartieri e nelle periferie per notare che, appunto, ci sono delle auto in evidente stato di abbandono".
"Abbiamo raccolto segnalazioni di cittadini riguardo a 3 veicoli abbandonati nel solo quartiere Le Grazie: si tratta di due autocarri con targa e un ciclomotore, senza targa, abbandonati lì da anni su un'area verde pubblica - aggiunge l'esponente leghista -. È facile individuare questi autoveicoli invasi dalla vegetazione, con evidenti danni alla carrozzeria derivanti da incidenti stradali e con parti mancanti, depositati direttamente sul suolo senza alcuna cautela per il terreno; e tanto più grave è il rischio in quanto prossimi ad una centrale elettrica".
"Altri veicoli abbandonati, di cui un'autovettura addirittura senza targa, sono presenti nei parcheggi dell'area Ex-Eco, area privata sì, ma ad uso pubblico, completamente aperta e accessibile a tutti e pertanto soggetta al Codice della Strada. Pure in questo caso alcune auto sono a ridosso di una centrale elettrica e, in caso di un'emergenza, ostruirebbero le attività di pronto intervento. Ci auguriamo e auspichiamo che, dopo le opportune e dovute verifiche da parte degli organi di polizia preposti, queste auto vengano velocemente rimosse" conclude Mariani.
Mobilitazione della Lega Macerata che apre i gazebo nelle piazze della provincia per contribuire alla raccolta firme contro lo stop alle auto a benzina e diesel che l’Europa vorrebbe introdurre dal 2035.
"Una mossa che metterebbe in ginocchio il settore dell’automotive italiano spalancando le porte alla Cina – spiega il segretario comunale di Macerata Aldo Alessandrini - Le firme finora raccolte dalla mobilitazione Lega su scala nazionale hanno determinato il rinvio della votazione al consiglio europeo, ma l’obiettivo è ottenere il no definitivo". Nel weekend, dunque, il coordinamento maceratese attiverà i suoi punti di raccolta secondo questo programma:
Sabato 11 marzo
Macerata
corso Cairoli 16 (nei pressi della farmacia) ore 9.00-13.00 e 15.00-20.00
corso Cavour 40 ore 9.00-13.00 e 15.00-20.00
Corridonia
Piazza della Vittoria ore 8.30-13.00
Montecassiano (Sambucheto)
piazza Brodolini ore 15.00-19.00
Montefano
piazza Bracaccini ore 9.00-13.00
Treia
piazza Arcangeli ore 10.00-12.00
Domenica 12 marzo
Macerata
corso Cavour 40 ore 9.00-13.00 e 15.00-20.00
Corso Matteotti ore 9.00-13.00 e 15.00-20.00
Montecassiano (Sambucheto)
piazza Brodolini ore 9.00-13.00
Montefano
piazza Bracaccini ore 9.00-13.00
Monte San Giusto
via Giustozzi ore 9.00-13.00
In occasione dei 75 anni di relazioni diplomatiche ufficiali, si è svolto oggi un costruttivo incontro tra Ali Javed, ambasciatore del Pakistan in Italia e il presidente di Isia (Istituto italiano per l'Asia), Mario Morgoni. Erano presenti anche Flavio Corradini, professore ordinario di informatica all'università di Camerino, Domenico Palmieri, segretario generale di Isia, Ajmal Shahid e CH Farooq Naveed, imprenditori di origine pakistana residenti in Italia pienamente integrati nel tessuto economico sociale in rappresentanza di Pak Federation Italia insieme a CH Bashir Amra.
Lo rende noto un comunicato dell'Istituto Italiano per l'Asia. All'incontro era presente Ha Khalid Hanif, consigliere economico dell'ambasciata del Pakistan in Italia. L'ambasciatore Javed ha sottolineato gli ottimi rapporti esistenti tra i due paesi, enfatizzando il fatto che, tra i paesi occidentali, l’Italia è considerato il Paese più amico e in cui vive una comunità di circa 300.000 pakistani.
Numerosi i temi trattati, si legge nella nota dell'Isia, tra cui la situazione degli studenti pakistani residenti in Italia e le problematiche legate al rilascio dei visti e a tal proposito il professor Corradini ha esposto le difficoltà che affrontano in tal senso gli studenti pakistani vincitori di dottorati. '
"Il Presidente Morgoni si è reso disponibile - rileva l'Isia - ad affrontare il problema e a discutere con i parlamentari italiani le possibili soluzioni normative per migliorare il rilascio dei visti. È stato altresì concordato di lavorare a stretto contatto per la promozione dei legami economici Italia-Pakistan con particolare attenzione al regime Spdg Plus dell'Unione Europea, il sistema che offre ai paesi in via di sviluppo un particolare incentivo a perseguire lo sviluppo sostenibile".L'ambasciatore Javed ha accettato con piacere l’invito del Presidente Morgoni ad organizzare una missione istituzionale nella Regione Marche.
"Difficoltà per i cittadini di accedere ai servizi bancari, postali e ai servizi al cittadino nelle aree interne delle Marche e nei piccoli comuni: una mozione per rafforzare l’impegno dell'esecutivo Acquaroli che, fin dal suo insediamento, ha avuto l’obiettivo di valorizzare queste zone attraverso normative specifiche per contrastare lo spopolamento, mantenendo e rafforzando queste tipologie di servizi fondamentali per una popolazione sempre più anziana".
Questa la dichiarazione del consigliere del gruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Simone Livi, componente III Commissione Permanente, primo firmatario, a seguito dell’approvazione all’unanimità della mozione avvenuta nella seduta del 7 marzo del consiglio regionale.
"Mi sono confrontato con molti sindaci prima di arrivare alla stesura di questo atto in modo tale da avere una fotografia precisa di cosa stia accadendo - spiega Livi -. I piani di razionalizzazione degli Istituti bancari provocano, spesso e volentieri, chiusure di agenzie e sportelli nelle zone interne e non solo, delle Marche. Un depauperamento di servizi importanti".
"Anche gli uffici postali hanno subito dei ridimensionamenti importanti nel corso degli ultimi 10/15 anni - aggiunge il consigliere di Fratelli d'Italia -. Anche se, con il progetto Polis, di recente varato da Poste Italiane, è iniziata probabilmente un’inversione di tendenza e per questo motivo, su suggerimento dell’assessore Goffredo Brandoni, è stato inserito un emendamento con il quale si pone l’accento sul progetto Polis affinché sia reso operativo, prima possibile, anche nei piccoli comuni delle Marche".
"L’auspicio è che anche dalle Banche si comprenda che non è pensabile chiudere sportelli e agenzie senza arrecare un danno enorme ai residenti. Per tutti questi motivi, con la mozione a mia prima firma e sottoscritta dall’intero gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, si impegna il Presidente e la Giunta regionale a porre in atto tutte le azioni utili ad evitare la chiusura degli sportelli Bancari, Postali ed erogatori di servizi al cittadino nei piccoli Comuni che ne determinano lo spopolamento ed il declino" conclude Livi.
Come confermato dal commissario straordinario per la Ricostruzione, Guido Castelli, nell’ultimo incontro del Comitato Istituzionale del cratere sismico delle Marche che si è tenuto a Camerino lo scorso 3 marzo, sono stati stanziati 800mila euro di fondi regionali sisma destinati all’acquisizione da parte del comune di Loro Piceno del castello di Brunforte di proprietà dell’Ordine dei Domenicani che per oltre trecento anni vi hanno istituito un monastero femminile di clausura e che è stato fortemente danneggiato dal sisma del 2016 che lo ha reso inagibile.
“Si tratta di un investimento ingente che consentirà al comune di Loro Piceno di chiudere le trattative velocemente con l’Ordine dei Domenicani e garantire una piena tutela al bene su impulso diretto del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e del commissario alla Ricostruzione Guido Castelli”. Lo fa sapere il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia nella Regione Marche, Pierpaolo Borroni.
“Si chiude una vicenda che è stata sempre all’attenzione di FdI”, commenta Borroni: dalla difficoltà di alienarlo a privati, alla stasi che negli ultimi anni si era creata sul destino di questo bene. Consentire al Comune di acquistarlo significa dare all’Ente la possibilità di rendere pubblico un bene di elevato valore storico e culturale che, peraltro, ha in dote importanti fondi per la ricostruzione sisma”.
Soddisfazione trapela anche dalle parole di Federica Lambertucci, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Loro Piceno. “Non posso che essere soddisfatta di quanto annunciato da Castelli. Dal lontano gennaio 2020, come gruppo di minoranza, avevamo invitato il sindaco di Loro Piceno a porre in essere i passi opportuni per addivenire all’acquisizione del Castello”.
“Sono molto orgogliosa di averne anche parlato al commissario Castelli, allora come assessore con delega al terremoto e che sia venuto a visitare il castello e le sue bellissime cucine del ‘600. Speriamo che ora che la notizia è ufficiale si concluda velocemente l’iter di acquisizione e quindi vedere iniziare quanto prima i lavori di ristrutturazione”.
“Ci riempie di soddisfazione che il Comune diventi il proprietario del 'bene identitario' della comunità lorese e auspico che il Comune adotti anche il progetto di riqualificazione turistica del territorio, già utilizzato dalla scorsa amministrazione nei mesi successivi al sisma, e non chiuda completamente l’accesso al castello durante i lavori di ristrutturazione”.
Nasce il circolo territoriale di Fratelli d’Italia per il territorio di Camerino e dei comuni limitrofi. L’iniziativa è partita dalla città ducale, a coordinarlo sarà Giampaolo Zamponi. "Il circolo neocostituito nasce con l'obiettivo di creare un punto di riferimento politico nei comuni del territorio camerte, aperto a tutti coloro che intendono partecipare ed essere coinvolti nelle iniziative che saranno organizzate", commenta Zamponi
"Ringrazio il coordinatore provinciale di Macerata, Massimo Belvederesi, Mirco Braconi e l’intera struttura regionale guidata dalla senatrice Elena Leonardi per la fiducia accordatami - conclude - questo circolo territoriale nasce dalla volontà di creare un'importante occasione di aggregazione e un luogo di confronto, un'opportunità di vicinanza e di ascolto delle istanze del territorio. Insieme a me c’è una squadra di persone che con entusiasmo e molta voglia di fare hanno voluto condividere questa nuova esperienza politica".
Nell’ultimo incontro del Comitato Istituzionale del cratere sismico delle Marche, che si è tenuto a Camerino lo scorso 3 marzo alla presenza di numerosi sindaci e tecnici, il commissario straordinario per la ricostruzione Guido Castelli e il governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli hanno comunicato le risorse messe a disposizione dei comuni per la ricostruzione pubblica.
Il finanziamento degli interventi che il nuovo Piano della ricostruzione pubblica ha assegnato alla città di Matelica ammonta a ben 8,8 milioni di euro che si vanno ad aggiungere alle risorse già ottenute.
"Una somma importante - commenta con soddisfazione il sindaco Massimo Baldini - con queste risorse andiamo a chiudere il cerchio per quanto riguarda la ricostruzione pubblica e si potranno sistemare anche tutte le mura castellane comprese le porte e il torrione con un importo di 2,7 milioni di euro. Un’altra quota di 800mila euro sarà destinata alla sistemazione di via Oberdan e via Nuova".
"Inoltre, tra le opere finanziate ci sono 800mila euro per integrare il finanziamento per l’edilizia popolare e 1 milione di euro per il recupero dei danni subiti dal sisma al cimitero comunale, chiesa e loggiato - aggiunge il primo cittadino -. Siamo molto soddisfatti poi per il sostanzioso finanziamento di 3,5 milioni di euro ricevuto per la ricostruzione dell’Abbazia di Santa Maria de Rotis, l’antica abbazia benedettina del X° secolo posta all’interno del Parco Naturale Regionale del monte San Vicino e del monte Canfaito".
"Ringrazio a nome di tutta l’amministrazione comunale il commissario Castelli, il presidente Acquaroli, la struttura commissariale e tutto l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione a partire dall’ingegner Trovarelli, con cui collaboriamo costantemente in maniera proficua insieme ai tecnici del comune che si sono adoperati per raggiungere questi importanti risultati" conclude Baldini.
“Il nuovo piano della ricostruzione pubblica delle Marche annunciato oggi a Camerino prevede 7.320.000 euro di fondi destinati al Comune di Corridonia. Un sentito ringraziamento va al commissario straordinario per la ricostruzione, senatore Guido Castelli, al governatore della nostra Regione Francesco Acquaroli e a tutta la struttura commissariale per l’importante e puntuale lavoro svolto.
“In questi mesi una fattiva e reciproca collaborazione ha portato ad avere finanziamenti destinati ad investimenti condivisi che dovranno essere realizzati nel corso dei prossimi anni per rilanciare il nostro territorio”. Sono le parole della sindaco di Corridonia, Giuliana Giampaoli, in seguito alla presentazione del nuovo piano delle opere pubbliche (leggi qui).
“L’importo più significativo dei finanziamenti pari ad euro 3.700.000 – spiega Giampaoli - riguarda la ricostruzione della palestra e dei laboratori del nostro istituto professionale Ipsia Corridoni che sommati ai finanziamenti già a nostra disposizione ci permette finalmente di ragionare sulla costruzione di una scuola all’avanguardia in grado di attrarre e preparare alle sfide future i nostri giovani”.
“Abbiamo ricevuto inoltre euro 3.140.000 di finanziamento destinati al recupero dell’ex-collegio Lanzi, 200.000 euro per il ripristino funzionale di Porta Romana e Porta San Pietro, 160.000 euro per il ripristino funzionale del tetto dell’edificio connesso all’ex-collegio Lanzi e infine 120.000 euro per il ripristino funzionale del porticato di ingresso del cimitero comunale”.
“La grande disponibilità del commissario Castelli, la bontà della nostra visione e la caparbietà di questa amministrazione hanno permesso di raggiungere un importante traguardo che ci mette nelle condizioni di iniziare una ricostruzione attenta e funzionale alle esigenze del territorio, progettata tenendo conto delle potenzialità inespresse della nostra città e delle future esigenze della nostra comunità. Ora la grande sfida è dare il via al più presto a tutti gli adempimenti necessari per iniziare la ricostruzione. Da domani subito a lavoro”.
"È stato rinviato a data da destinarsi il voto in Europa sul divieto alle auto a benzina e diesel dal 2035. Come Lega ci siamo mobilitati subito contro questa follia che mette in ginocchio il settore dell’automotive italiano spalancando le porte alla Cina". Lo dichiara l'onorevole Riccardo Augusto Marchetti, commissario della Lega Marche e componente della Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati.
"Nei nostri gazebo abbiamo raccolto oltre centomila firme di cittadini italiani contrari al diktat dell'Unione Europea - spiega Marchetti -. Matteo Salvini ha attivato sin da subito un confronto diretto con imprenditori e lavoratori del settore e insieme agli altri esponenti del Governo ha offerto sui tavoli internazionali argomenti di buonsenso a tutela della storia e dell’economia del nostro paese. Con il rinvio del voto abbiamo dimostrato tutta la forza del popolo italiano e del governo".
Un gemellaggio Macerata-Odessa nel nome della lirica. Il gruppo consiliare Italia Viva-PSI-Demos ha presentato alla stampa un ordine del giorno, che verrà esposto in occasione del prossimo Consiglio comunale.
L’obiettivo è duplice: da un lato, viene richiesta all’amministrazione comunale di esplicitare la solidarietà verso il popolo ucraino, condannando, di conseguenza, l’aggressione perpetrata dalla Federazione Russa.
Dall’altro viene invitato il Comune ad allacciare i rapporti istituzionali con i propri omologhi della città ucraina di Odessa, allo scopo di proporre il gemellaggio fra i due centri, da suggellare nel corso della prossima stagione lirica, prevista in estate.
“Si richiede all’associazione Arena Sferisterio di dedicare, al popolo ucraino e alla città di Odessa, uno degli eventi previsti nel prossimo cartellone della stagione lirica, attraverso la realizzazione di prestazioni artistiche quali balletti o concerti”, afferma il consigliere IV Ulderico Orazi.
“La nostra attenzione si è focalizzata proprio sulla città di Odessa, la quale può annoverare alcune caratteristiche di forte analogia con la nostra città. In primo luogo, essa ospita il cosiddetto ‘Odessa Opera and Ballet Theatre’, sede di un festival annuale dedicato alla lirica di portata internazionale”.
“In secondo luogo, l’associazione Arena Sferisterio, come il teatro di Odessa, è parte integrante della più ampia associazione Opera Europa (organizzazione per i teatri d’opera e festival lirici professionali in Europa), nella quale si annoverano 226 membri, provenienti da 42 nazioni europee differenti”.
“Il nostro auspicio è che il gemellaggio proposto, possa fungere da volàno, al fine di incrementare il turismo, allargando la platea degli appassionati e degli affezionati all’opera lirica, provenienti dall’estero. Cogliamo l’occasione per sottolineare quelle che sono le controversie, in ambito locale, legate all’associazione Arena Sferisterio”.
“Dal ritardo nella presentazione del cartellone operistico, passando per una partecipazione monca alla fiera internazionale del Turismo di Milano fatta all’ultimo secondo senza il cartellone definitivo. Dulcis in fundo, è bene sottolineare l’assenza di trasparenza sui dati afferenti alla passata stagione lirica”.
“La mancata pubblicazione di questi ultimi lascia presagire, pertanto, risultati negativi in orbita Sferisterio, nonché il maldestro tentativo di nascondere alla cittadinanza le fattezze di un flop già ampiamente annunciato” - attaccano i vertici di Italia Viva, lo stesso Orazi, Riccardo Cogliandro e Monica Martarelli - .
“Intendiamo approfondire, al tempo stesso, il tema della governance della già citata associazione Arena Sferisterio, oggetto di discussione da svariati anni, per la quale si richiede il superamento dell’attuale ordinamento. Riteniamo che l’istituzione di una fondazione ad hoc, in grado di attirare eventuali soci privati, portatori di benefici economici, possa essere una proposta su cui lavorare”.
“Ci impegneremo, infine, ad approfondire le tematiche e i progetti presenti all’interno del piano triennale 2023-25 delle opere pubbliche, finanziate con i fondi del Pnrr con una visione di insieme del futuro della città, per evitare sprechi e utilizzi errati dei fondi stessi che non favoriscano una crescita e uno sviluppo armonico della città”.