Politica

"Nuovo affidamento dei musei di Tolentino? Stessa cooperativa di Macerata, personale tutelato"

"Nuovo affidamento dei musei di Tolentino? Stessa cooperativa di Macerata, personale tutelato"

"Quando l'ignoranza gioca brutti scherzi". Così - in una nota congiunta - le liste di maggioranza del comune di Tolentino (Tolentino popolare, Riformisti Tolentino e Tolentino Civica e Solidale) replicano alle polemiche innescate dai segretari cittadini di Lega (Giovanni Gabrielli) e Forza Italia (Roberto Scorcella) circa l'affidamento alla Cooperativa l'Orologio dei servizi museali, del punto informativo e della sala lettura (leggi qui).  "Le dimensioni economiche del bando non consentivano affidamenti diretti - rimarcano dalla maggioranza -. Il bando, inoltre, dava la più ampia possibilità di partecipazione e quindi anche a soggetti locali, che potevano associarsi e collaborare per formulare una proposta".  "L'aggiudicazione dell’appalto si basava per l’80% sul progetto e solo per il 20% sulla dimensione economica, quindi nessuna spinta al 'ribasso'. Il personale attualmente impiegato è stato integralmente tutelato attraverso una specifica clausola di riassorbimento presente nel bando (salvo scelte autonome e personali)", si aggiunge nella nota. Rispedita al mittente anche la poca conoscenza della cooperativa del territorio (la sede centrale della stessa è a Firenze, ndr): "La Cooperativa l'Orologio è attualmente impegnata nella gestione dei Musei di Macerata e Recanati. Tutti incapaci?".   "Se la colpa è quella di aver fatto una gara ad evidenza pubblica, evitando di favorire magari con metodi clientelari e poco trasparenti, la costruzione di associazioni ad hoc, con personale la cui unica competenza fosse quella di essere di Tolentino, ci assumiamo la responsabilità di questa scelta fatta esclusivamente nell'interesse della città", puntualizzano le liste di maggioranza.  "Siamo certi che chi è in possesso di reali ed effettive competenze potrà senz’altro essere preso in considerazione dalla cooperativa affidataria dell’appalto come avvenuto in altri contesti. Le polemiche sollevate sono quindi  il frutto evidente della volontà, pretestuosa, di gettare discredito sull'attività amministrativa, senza approfondimento e conoscenza", concludono dalla maggioranza.

21/10/2025 14:40
Potenza Picena, Parco dei Laghetti: “A sei mesi dalla mozione nessuna azione dal Comune”

Potenza Picena, Parco dei Laghetti: “A sei mesi dalla mozione nessuna azione dal Comune”

Potenza Picena – A quasi sei mesi dall’approvazione unanime della mozione presentata da Idea Futura il 31 dicembre 2024, la questione del Parco dei Laghetti resta ferma al palo. La mozione, approvata dal Consiglio Comunale il 29 aprile 2025, impegnava l’Amministrazione a convocare in prima commissione consiliare il curatore fallimentare dell’area per valutare la possibilità di acquisirla al patrimonio comunale. “In tutto questo tempo – denunciano da Idea Futura – non è stato fatto assolutamente nulla. Il presidente della prima commissione permanente, il capogruppo Mirco Braconi, non ha mai convocato la commissione, nonostante il chiaro mandato del Consiglio Comunale". Il gruppo di minoranza ricorda che il prossimo 31 ottobre si terrà la sesta asta pubblica per la vendita del comparto, con un prezzo base sceso a 450.000 euro, dopo i 2.761.500 euro iniziali e gli 870.000 euro circa dell’ultima gara, tenutasi a febbraio 2025. “Il rischio concreto – prosegue Idea Futura – è che un privato possa aggiudicarsi l’intera area, con una perdita immensa per la cittadinanza di Potenza Picena. Sarebbe gravissimo se ciò accadesse senza che il Comune abbia nemmeno tentato di presentare un’offerta o avviato un confronto con il curatore fallimentare”. Il gruppo consiliare ricorda inoltre che l’Amministrazione comunale, lo scorso 29 maggio, ha approvato il Rendiconto di Bilancio 2024 con un avanzo disponibile di 942.200,18 euro, risorse che – secondo Idea Futura – avrebbero potuto consentire al Comune di valutare concretamente l’acquisto dell’area. “L’Amministrazione aveva tutto: il consenso unanime del Consiglio e la disponibilità economica. Eppure, non ha mosso un dito”. Da qui l’appello del gruppo di opposizione:“Nonostante il tempo stringa, chiediamo che l’Amministrazione comunale prenda in mano la questione e metta finalmente in atto un’azione concreta, dimostrando coerenza con quanto approvato in Consiglio. Servono fatti, non proclami".

20/10/2025 10:00
"Medici in pensione? A Pollenza situazione chiara. Sestili lasci da parte la retorica da talk show"

"Medici in pensione? A Pollenza situazione chiara. Sestili lasci da parte la retorica da talk show"

"Ho letto con interesse le dichiarazioni del capogruppo di minoranza, Laura Sestili. Devo ammettere che mi sfugge il motivo della sua animosità, ma non mi sorprende: fa parte del gioco politico. Sarebbe fin troppo facile ricordarle che, appena due settimane fa, era candidata come consigliere regionale nella coalizione oggi al governo della Regione Marche, che gestisce la sanità dal settembre 2020. Sono certo che la sua risposta sarebbe quella che ascoltiamo da anni: la colpa è sempre di chi c’era prima alla guida della Regione, e al Governo. Non entrerò in questa narrazione, che serve solo a spostare l’attenzione e a generare polemiche sterili, mentre i cittadini desiderano risposte concrete". Così il sindaco di Pollenza, Mauro Romoli, replica a quanto affermato dalla consigliera di minoranza Laura Sestili che aveva denunciato il rischio di carenza assistenziale sanitaria nel comune (leggi qui).  "A Pollenza, la situazione è chiara: abbiamo due medici di medicina generale che, ad oggi, non hanno ancora comunicato le proprie dimissioni per il pensionamento, ma che verosimilmente lo faranno entro fine anno. La competenza per garantire la continuità dell’assistenza sanitaria sul territorio è dell’AST 3 di Macerata, che è perfettamente consapevole della situazione. Il ruolo del Sindaco, come la consigliera Sestili dovrebbe sapere, non è quello di nominare i medici, ma di sostenere, sollecitare e favorire soluzioni. È ciò che stiamo facendo, con serietà e responsabilità", precisa il primo cittadino. "Sorprende che la consigliera si chieda cosa io sia andato a fare presso l’AST. Francamente, non so dove si aspettasse che andassi. Ribadisco, con chiarezza, di aver incontrato i vertici dell’Azienda Sanitaria nei giorni scorsi, per chiedere rassicurazioni e comprendere come intendano affrontare il possibile vuoto della continuità assistenziale - chiarisce Romoli -. Mi è stata descritta una realtà preoccupante: tra una costa in affanno e un entroterra al limite dell’emergenza, con carenze sempre più difficili da colmare". "A tutto ciò si aggiungono gli effetti del nuovo contratto integrativo per i medici di medicina generale, firmato proprio dalla Regione Marche con la categoria, che introduce una serie di vincoli e obblighi tali da rendere oggi poco attrattivo questo percorso professionale - aggiunge il sindaco -. Alla direzione dell’AST, che ho trovato attenta e disponibile, ho chiesto di affrontare con la massima urgenza questa criticità e ho offerto, da parte del Comune, ogni forma di collaborazione possibile: spazi, strutture, risorse". "Alla consigliera Sestili rivolgo un invito semplice e diretto: lasci da parte la retorica da talk show, il mondo è pieno di persone che sanno fare l’elenco dei problemi, ma troppo carente di chi sa trovare le soluzioni. Se davvero ha a cuore il futuro di Pollenza, collabori anche lei. Se ritiene che il Comune possa risolvere la questione in autonomia, si attivi, lei e i suoi colleghi di minoranza, per trovare chi sia disposto a fare il medico di medicina generale a Pollenza. Noi, come sempre, siamo pronti a lavorare con chiunque voglia contribuire seriamente al bene della nostra comunità", conclude il sindaco di Pollenza, Mauro Romoli.   

17/10/2025 19:20
Pollenza, due medici vanno in pensione. Sestili: "Nessun sostituto nominato, rischio di carenza assistenziale"

Pollenza, due medici vanno in pensione. Sestili: "Nessun sostituto nominato, rischio di carenza assistenziale"

A Pollenza cresce la preoccupazione per la continuità dell’assistenza sanitaria. Entro la fine dell’anno, due dei quattro medici di medicina generale del comune andranno in pensione, lasciando oltre tremila cittadini senza medico di base. A lanciare l’allarme è la consigliera di minoranza Laura Sestili, del gruppo “Pollenza al Centro”, che denuncia l’assenza di progetti concreti da parte dell’amministrazione comunale: “Ad oggi non sappiamo quali iniziative siano state avviate per sopperire a questa carenza. La situazione è imbarazzante e preoccupante, soprattutto per anziani e malati cronici, che saranno costretti a spostarsi nei comuni limitrofi anche per una semplice ricetta”. Sestili sottolinea inoltre come a Pollenza non siano presenti strutture di supporto come Case di Comunità, HAB, Spoke o assistenza infermieristica territoriale, strumenti che potrebbero rafforzare l’assistenza sanitaria sul territorio. “Il sindaco Mauro Romoli lo sa che due medici su quattro sono affittuari del comune, uno dell’AST e uno proprietario dell’immobile? Lo sa che gli ambulatori sono sparsi e il distretto sanitario risulta poco funzionale alle esigenze dei cittadini? Questo problema riguarda anche altri comuni dell’entroterra, dove invece i sindaci si sono mossi per garantire servizi ai propri cittadini. A Pollenza, invece, nessun sostituto è stato ancora nominato”. Chiosa ironica da parte della consigliera: “Forse il sindaco, convinto di essere Harry Potter, è corso all’AST per tirare fuori dal cappello due medici magici, peccato che dalla bacchetta non sia uscito nemmeno un cerotto", conclude Sestili.  Il gruppo di minoranza chiede quindi all’amministrazione chiarimenti immediati e azioni concrete per garantire l’assistenza sanitaria ai cittadini prima della fine dell’anno, quando l’assenza dei due medici diventerà effettiva. LEGGI ANCHE - LA REPLICA DEL SINDACO: "A POLLENZA SITUAZIONE CHIARA, SESTILI LASCI DA PARTE LA RETORICA DA TALK SHOW"

17/10/2025 11:28
Ddl Zes, Leonardi (Fdl): "Approvato in commissione Bilancio, notizia attesa per le Marche"

Ddl Zes, Leonardi (Fdl): "Approvato in commissione Bilancio, notizia attesa per le Marche"

"L’approvazione, oggi in commissione Bilancio del Senato, del ddl Zes in Marche e Umbria, rappresenta una notizia tanto attesa per la nostra Regione. L’utilizzo della V commissione in sede deliberante, con la procedura accelerata, spinge un provvedimento che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante una sua recente visita nelle Marche, aveva preannunciato come prossimo ad essere approvato". Così in una nota la senatrice Elena Leonardi, coordinatore di Fratelli d’Italia nelle Marche. "Insieme al presidente Francesco Acquaroli abbiamo sostenuto fin da subito l’importanza di questo provvedimento per il nostro tessuto economico. Si tratta di uno strumento strategico per rilanciare il tessuto produttivo della Regione e di un volano per gli investimenti e l’occupazione - aggiunge la senatrice, originaria di Porto Recanati -. Saranno tangibili i vantaggi per le imprese, attraverso la sburocratizzazione, per esempio per il rilascio di un’autorizzazione unica per avviare, trasferire o ampliare un’attività produttiva artigianale, categoria che costituisce il cuore pulsante del tessuto economico marchigiano". "Previsti inoltre - conclude Leonardi - incentivi per le assunzioni, specie di disoccupati e donne in condizione di svantaggio. Importanti saranno poi gli incentivi fiscali con il credito d’imposta. Insomma, una serie di provvedimenti strategici che consentiranno finalmente alle Marche il rilancio che la nostra Regione merita”.      

15/10/2025 19:00
Ventitré km di strada nuova per la vallata del Potenza: entro dicembre la scelta del tracciato

Ventitré km di strada nuova per la vallata del Potenza: entro dicembre la scelta del tracciato

Tre possibili tracciati sono stati illustrati oggi pomeriggio nella sala Consiliare della Provincia di Macerata per affrontare il ritardo infrastrutturale della vallata del Potenza. A presentare le alternative progettuali è stato il raggruppamento temporaneo di professionisti composto da Abacus srl, Rina Consulting spa e Ambiente srl, incaricato della progettazione, davanti ai sindaci di Montecassiano, Recanati, Montelupone, Potenza Picena e Porto Recanati, e ai rappresentanti di Camera di Commercio, Cna, Coldiretti, Confartigianato, Confcommercio e Confindustria. L’iniziativa prosegue il percorso di condivisione con il territorio voluto dal presidente della Provincia, Sandro Parcaroli, e dal vicepresidente Luca Buldorini, iniziato con l’istituzione di un Tavolo tecnico di concertazione e formalizzato nel Protocollo d’intesa del 24 ottobre 2024 tra Regione Marche, Provincia di Macerata e Associazioni di categoria, finalizzato allo sviluppo e alla riqualificazione della viabilità della vallata del Potenza. “La presentazione del Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (Docfap) rappresenta un passaggio fondamentale — ha spiegato Parcaroli —. Chiediamo osservazioni ai rappresentanti del territorio, che sin dall’inizio abbiamo voluto al nostro fianco, per arrivare alla progettazione di un’arteria fondamentale per la vallata. Si tratta di un sogno che si sta concretizzando”. Il percorso complessivo si estende per circa 23 km, da Villa Potenza alla nuova uscita dell’A14 a Porto Potenza, ed è suddiviso in quattro lotti funzionali, ciascuno con tre diverse ipotesi progettuali. Tra gli obiettivi principali: migliorare la sicurezza per utenti e pedoni, ridurre l’inquinamento acustico e atmosferico, e aumentare la velocità commerciale lungo tutto l’itinerario. I progettisti spiegano che questi risultati si potranno ottenere attraverso: l’eliminazione degli attraversamenti dei centri abitati, la riduzione o eliminazione degli accessi diretti, l’adeguamento della sezione stradale e dell’andamento plano-altimetrico dell’asse. Il nuovo tracciato prevede viabilità di tipo C1 (due corsie per senso di marcia), con la possibilità di costruire nuovi tratti e opere d’arte o di adeguare quelli esistenti, integrando strade di servizio per concentrare gli accessi carrabili. Nei prossimi giorni la Provincia convocherà la Conferenza dei servizi, coinvolgendo Comuni, Genio Civile e portatori di interesse, per raccogliere pareri sui tracciati e arrivare, entro dicembre, alla scelta del percorso migliore. Da gennaio sarà quindi avviata la gara per il primo lotto, da Villa Potenza a Sambucheto. Parallelamente proseguirà il confronto politico con sindaci, territori, Commissione viabilità provinciale, oltre alla nuova giunta regionale e al Governo, per garantire il pieno supporto all’avvio dei lavori.

14/10/2025 19:15
Sinistra Italiana Macerata diventa Federazione Provinciale e conferma Piergentili segretario

Sinistra Italiana Macerata diventa Federazione Provinciale e conferma Piergentili segretario

Sabato 11 ottobre a Macerata si è svolto il congresso provinciale di Sinistra Italiana, che ha sancito la nascita della Federazione Provinciale. L’incontro ha registrato una partecipazione significativa tra gli iscritti, tra cui gli ex sindaci Tommaso Corvatta e Reano Malaisi, e ha visto la presenza di rappresentanti di forze politiche, associative e sindacali. I saluti istituzionali e politici sono stati aperti da Gioia Santarelli, segretaria regionale, e Michele Verolo, coordinatore della segreteria regionale, seguiti da interventi di Chiara Bonotti, presidente dell’ANPI di Macerata, e Daniele Principi, segretario della CGIL provinciale. Hanno portato il loro saluto anche rappresentanti di Europa Verde, Partito Democratico, Giovani Democratici, Strada Comune, Macerata Bene Comune e Civico22. L’introduzione è stata affidata a Leonardo Piergentili, reggente provinciale uscente, che ha sottolineato l’importanza di evitare narcisismi, egocentrismi e personalismi all’interno del partito e della coalizione. Piergentili ha inoltre evidenziato la necessità di costruire un campo progressista credibile, basato su progetti concreti e non su aggregazioni guidate solo da logiche elettorali. La chiusura del suo intervento ha posto l’accento sulla radicalità del pensiero, fondamentale per affrontare le questioni sociali alla radice. Il congresso ha proseguito con una discussione interna sulle prospettive di Sinistra Italiana e di Alleanza Verdi e Sinistra, con un’analisi delle recenti elezioni regionali. La neo-costituita Federazione Provinciale ha ribadito l’impegno a promuovere iniziative in favore della pace, della solidarietà, della tutela dell’ambiente e dei diritti dei più deboli. Al termine dell’Assemblea Provinciale, Leonardo Piergentili è stato riconfermato all’unanimità come segretario provinciale. Nei prossimi giorni saranno scelti gli altri membri della segreteria provinciale, a completamento della struttura della nuova Federazione.

13/10/2025 12:07
Rutte (Nato): "Siamo tutti in pericolo". E intanto Zelensky piagnucola

Rutte (Nato): "Siamo tutti in pericolo". E intanto Zelensky piagnucola

Ebbene sì, il segretario della NATO Rutte (nomina sunt omina) ha recentemente dichiarato, senza perifrasi, che "siamo tutti in pericolo". Ha spiegato che i missili russi potrebbero, da un momento all’altro, colpire Roma o Londra. Continua, dunque, imperterrita la narrazione propagandistica incardinata sul terrore: terrore che, come ormai dovremmo ben sapere, rappresenta un vero e proprio metodo di governo, dacché le masse terrorizzate sono disposte ad accettare docilmente tutte le misure liberticide poste in essere, a patto che siano presentate come atte a garantire la sicurezza minacciata. L’emergenza epidemica dovrebbe pur averci insegnato qualcosa. Governare mediante la paura rappresenta un punto cardinale dell’ordine neoliberale contemporaneo. Non più il nemico invisibile identificato con il patogeno, ma la Russia di Putin viene ora utilizzata come minaccia per giustificare le politiche emergenziali, secondo una narrazione propagandistica in accordo con la quale la Russia di Putin sarebbe in procinto di invadere e aggredire l’Europa: con la conseguenza per cui quest’ultima dovrebbe prepararsi bellicamente a reagire all’attacco. Per questa via, l’ordine dominante può presentare il proprio riarmo (in specie, il folle piano del Rearm Europe) e magari anche il conflitto come se fosse dovuto alla Russia, quando in realtà, come sappiamo, allo stato dell’arte, è l’Europa che si sta riarmando fino ai denti e che sta provocando la Russia, quasi come se volesse trascinarla a tutti i costi nel conflitto. In secondo luogo, non ci stupiremmo se, come già accadde con l’emergenza epidemica, venissero presto poste in essere misure liberticide e palesemente repressive, giustificate come necessarie per fronteggiare l’emergenza bellica cagionata dalla Russia di Putin. Insomma, cambia l’oggetto dell’emergenza, ma persiste lo schema operativo e narrativo di ordine emergenziale, utilizzato come ars regendi da parte del sinedrio liberal-atlantista per potenziare il proprio dominio. Intanto, il guitto di Kiev, l’attore Nato Zelensky, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood, continua a fare la parte che più gli compete, quella dell’attore di second’ordine. E adesso inscena una tragedia greca in piena regola, piagnucolando in mondovisione e lagnandosi accoratamente del fatto che i suoi alleati non supportano adeguatamente l’Ucraina. Con tutta evidenza, le cose stanno andando ben altrimenti rispetto ai desiderata del guitto di Kiev e del suo padrone a stelle e strisce. Non soltanto la Russia di Putin non accenna a crollare, come pure i professionisti dell’informazione ci avevano garantito sarebbe accaduto nel volgere di pochi mesi: la Russia sembra oggi più ringalluzzita che mai, forte economicamente e militarmente, aperta a un mare magnum di nuove relazioni commerciali e politiche. Oltretutto, nei giorni scorsi la Russia ha abbattuto ben 250 droni ucraini. In difficoltà, semmai, sono l’Ucraina del guitto di Kiev, l’Unione Europea degli euroinomani delle brume di Bruxelles e, dulcis in fundo, la civiltà talassocratica dell’hamburger. Mentre l’occidente, anzi l’uccidente liberal-atlantista, affonda gradualmente come il Titanic, il veliero russo procede speditamente e, come avrebbero detto i latini, ventis secundis.   Che cosa vuole dunque di più dai suoi alleati il guitto di Kiev? Vuole altre armi e altri soldi? Non ne ha già avuti a sufficienza? Una cosa deve essere chiara al di là di ogni ragionevole dubbio: l’attore Nato non vuole in alcun modo che si giunga alla pace, anche perché nel momento in cui dovesse terminare il conflitto, egli dovrebbe rendere conto del proprio operato al suo popolo e siamo certi che il giudizio non sarebbe particolarmente benigno.

12/10/2025 11:00
Acquaroli: "Tod's è un'eccellenza marchigiana, la reputazione dei brand va tutelata"

Acquaroli: "Tod's è un'eccellenza marchigiana, la reputazione dei brand va tutelata"

"La reputazione dei brand di eccellenza della nostra economia è un valore da tutelare e promuovere in Italia e nei mercati internazionali. Tod's rappresenta un'eccellenza marchigiana riconosciuta a livello mondiale nel settore della moda, per la creatività, la qualità e l'innovazione dei prodotti, ma anche per l'attenzione verso la qualità della vita lavorativa aziendale". Così in una nota il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli in riferimento alla richiesta di commissariamento dell'azienda della famiglia Della Valle fatta dalla Procura di Milano nei giorni scorsi (leggi qui). "Ho condiviso con il Ministro Adolfo Urso tale priorità per salvaguardare l'immagine del Made in Italy anche nel fashion e nella moda - ha aggiunto Acquaroli - Non bisogna mai dimenticare che la reputazione è un punto di forza fondamentale per le imprese del Made in Italy che può essere protetta anche con certificazioni preventive dell'intera filiera produttiva dell'indotto, tese a salvaguardare pienamente i principi di legalità ambientale, sociale e lavorativa".

10/10/2025 18:50
Belvedere Beligatti, Miliozzi attacca: “Usano il nome di Ferretti senza coinvolgerlo, sciatteria della giunta”

Belvedere Beligatti, Miliozzi attacca: “Usano il nome di Ferretti senza coinvolgerlo, sciatteria della giunta”

Macerata - Il consigliere comunale di minoranza David Miliozzi critica duramente l'inaugurazione del Belvedere Beligatti, recentemente riqualificato, denunciando quello che definisce un «grave e reiterato disprezzo» verso il maestro Dante Ferretti, premio Oscar maceratese. Il Maestro non è stato coinvolto in alcun modo nel progetto né invitato all'inaugurazione, nonostante ripetute raccomandazioni in tal senso. «Usano il suo nome per promuoversi e non hanno neanche l’accortezza di chiamarlo», afferma il consigliere. Miliozzi segnala inoltre errori nell’allestimento: «I pannelli informativi sono scadenti e poco leggibili. Hanno scritto che Dante Ferretti ha lavorato con Bernardo Bertolucci, uno dei pochi registi con cui non ha mai collaborato. Invece, Ferretti ha lavorato con Pasolini, Fellini, Cavani, Comencini, Ferreri, Petri, Scorsese, Burton, De Palma, Minghella, Branagh e tanti altri». Il consigliere critica anche la sciatteria generale dell’amministrazione comunale: «Non riguarda solo le scelte culturali. Hanno bloccato via dei Velini per due anni per un marciapiede inutile, dimenticano i sottopassaggi al buio, trascurano le luci del Luna Park, chiudono spazi verdi, mortificano le attività commerciali senza ascolto e si prendono cura della città in modo superficiale». Miliozzi conclude sottolineando la possibilità di migliorare gli allestimenti artistici: «Quando si espongono opere d’arte, è noto che la luce riflessa sul vetro ne impedisce la corretta fruizione. Forse sarebbe stato meglio lasciare il loggiato aperto e fruibile come era in origine».

10/10/2025 17:02
Civitanova rinnova il progetto “Voucher family”: contributi fino a 1.500 euro a nucleo

Civitanova rinnova il progetto “Voucher family”: contributi fino a 1.500 euro a nucleo

Anche per il 2025 il Comune rinnova il progetto “Voucher family”, l’iniziativa promossa dall’Assessorato alle Politiche Sociali e al Welfare a sostegno delle famiglie con due o più figli a carico fino a 26 anni di età. Alla misura è stato destinato un budget complessivo di 100.300 euro. «Riproponiamo un’iniziativa che sostiene tante famiglie – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica – e che si affianca ad altre misure di aiuto per chi vive situazioni di disagio economico. L’Amministrazione comunale vuole essere vicina ai cittadini più fragili, spesso esclusi da altri contributi pubblici». I voucher elettronici potranno essere richiesti dai nuclei familiari residenti a Civitanova Marche da almeno cinque anni continuativi, con ISEE ordinario o corrente non superiore a 20mila euro, e cittadinanza italiana, comunitaria o extracomunitaria in regola con il permesso di soggiorno. L’assessore Barbara Capponi ha ricordato come i “Voucher family”, nati nel 2018, siano «una misura costruita grazie all’ascolto diretto delle famiglie. Abbiamo intercettato esigenze concrete che prima non trovavano risposta, creando una relazione più stretta tra cittadini e istituzioni fondata sulla fiducia e sulla collaborazione». I voucher consentono l’acquisto di beni di prima necessità, tra cui alimenti, farmaci, materiale scolastico, prodotti per la prima infanzia e per l’igiene personale e domestica. Sono esclusi alcolici, tabacchi, giochi, lotterie, ricariche telefoniche e prodotti di cosmesi o estetica. Gli importi dei buoni varieranno in base all’ordine di graduatoria, con un valore minimo di 100 euro per ogni figlio avente diritto. Il limite massimo per nucleo familiare è fissato a 1.500 euro, salvo integrazioni di budget o economie di spesa che permettano di ampliare i contributi. Le domande dovranno essere presentate esclusivamente in modalità telematica, attraverso il modello che sarà pubblicato nei prossimi giorni sul sito istituzionale del Comune di Civitanova Marche. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare l’Ufficio amministrativo dei Servizi Sociali ai numeri 0733 822248/216, dal lunedì al venerdì dalle 10:30 alle 13:30 e il martedì e giovedì anche dalle 15:30 alle 17:30.

10/10/2025 16:00
Tolentino, Erap gestirà gli appartamenti di Borgo Rancia: al Comune le manutenzioni straordinarie

Tolentino, Erap gestirà gli appartamenti di Borgo Rancia: al Comune le manutenzioni straordinarie

Nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale di Tolentino ha incontrato il nuovo presidente di Erap Marche, Sergio Cinelli, recentemente insediato, insieme al suo staff, per un confronto approfondito sul tema dell’abitazione pubblica e sulle prospettive future della gestione del patrimonio immobiliare comunale. Durante la riunione, svoltasi in un clima di collaborazione e concretezza, è stato concordato il passaggio ad Erap della gestione degli appartamenti di Borgo Rancia. In base all’intesa, l’Ente Regionale per l’Abitazione Pubblica assumerà la responsabilità delle manutenzioni ordinarie, mentre la proprietà degli immobili resterà al Comune di Tolentino, che continuerà ad occuparsi delle manutenzioni straordinarie. Per quanto riguarda le situazioni ancora legate al sisma, gli oneri resteranno in capo al Comune, che sarà successivamente rimborsato dalla Protezione Civile. Nel corso dell’incontro è stato inoltre affrontato il tema, molto sentito in città, della ricostruzione delle case popolari di via Proietti. "Il primo passo individuato per accelerare l’iter sarà il trasferimento della gestione del progetto da Erap Marche a Erap Macerata, con l’obiettivo di snellire le procedure e rendere più efficace il coordinamento operativo", spiega il Comune. Erap si è dichiarata disponibile a valutare positivamente le proposte avanzate dall’Amministrazione comunale non appena il passaggio di competenze sarà formalmente completato. L’incontro, definito da entrambe le parti “costruttivo e orientato ai risultati”, segna un passaggio importante nel percorso di collaborazione istituzionale tra il Comune di Tolentino ed ERAP per garantire risposte concrete alle esigenze abitative della comunità locale.

10/10/2025 12:33
Elezioni Macerata,  Savi avverte la sinistra: "Serve unità e competenza, non solo volti nuovi”

Elezioni Macerata, Savi avverte la sinistra: "Serve unità e competenza, non solo volti nuovi”

 Un messaggio chiaro dall’ex consigliere comunale Alessandro Savi sulle recenti elezioni regionali: il gradimento per il centrodestra nella provincia è “nettamente ridimensionato” e il margine complessivo tra le due coalizioni è oggi “estremamente sottile, fermo a circa 600 voti”. Secondo Savi, l’analisi dei voti di preferenza mostra che i candidati del centrodestra hanno ottenuto mediamente più voti rispetto ai colleghi del centrosinistra (628 contro 487), ma questo “non cambia il fatto che il margine complessivo è minimo”.“In sintesi, un centrosinistra unito ha concrete e reali possibilità di tornare alla guida della città”, sottolinea l’ex consigliere. Tuttavia, avverte, il successo non è affatto scontato: “L’errore più grande sarebbe contare esclusivamente sul ballottaggio. Sebbene le elezioni amministrative prevedano i ‘tempi supplementari’ del secondo turno, il crescente astensionismo rende estremamente pericoloso pensare di poter rimediare a un’iniziale divisione. La priorità assoluta è, quindi, la massima unità possibile già al primo turno”. Savi propone di riproporre la formula del “campo largo” vista alle regionali, con la creazione di un numero elevato di liste civiche che affianchino le forze politiche tradizionali. “Il vero motore del consenso spesso risiede nei candidati al consiglio comunale. Una squadra ampia e ramificata, con più candidati in campo, garantisce una maggiore mobilitazione di voti”, aggiunge. L’ex consigliere invita il centrosinistra ad agire presto, creando un cartello unitario con regole chiare e incontri frequenti. Sottolinea l’importanza di abbracciare la riflessione comune, relativizzando le proprie posizioni e aprendo il dibattito. Prima di avanzare nomi, è fondamentale definire il profilo ideale del candidato sindaco, senza “bruciare” nessuno: “Nessuno è troppo vecchio, nessuno è troppo giovane: in questa fase tutti possono essere utili”. Savi invita anche a riflettere sul tipo di candidato da proporre: “Cinque anni fa aveva senso puntare su una ‘faccia nuova’, proveniente dalla società civile o dalla militanza apartitica. Oggi, però, la domanda della città è diversa. Macerata chiede competenza, affidabilità politica e capacità gestionale. Il candidato vincente potrebbe non essere chi non ha mai fatto politica, ma chi saprà coniugare la freschezza dell’approccio con l’esperienza necessaria per governare la città”. Un intervento che, secondo Savi, vuole stimolare il centrosinistra a muoversi in anticipo, con unità e strategia, per affrontare le prossime sfide amministrative di Macerata.

09/10/2025 19:00
Macerata, Antolini (FI): "Centrodestra avanti di quasi mille voti, perché fare processo ai vincitori?"

Macerata, Antolini (FI): "Centrodestra avanti di quasi mille voti, perché fare processo ai vincitori?"

Nei giorni scorsi si è riunito il direttivo comunale di Forza Italia Macerata, guidato da Barbara Antolini, segretario cittadino, per fare il punto sulla situazione politica in città. Secondo Antolini, nonostante il centrodestra sia in vantaggio a Macerata, «curiosamente si aprono processi a chi vince. Un approccio che non condividiamo». Il segretario cittadino ha espresso stupore per il fatto che la città sembri essere «l’unica in cui, pur essendo il centrodestra avanti di quasi 1.000 voti, si aprano analisi interne e processi proprio nei confronti della coalizione che ha vinto». «È incomprensibile questo racconto di un centrodestra “in difficoltà”, quando in realtà non è la nostra coalizione ad aver perso consenso – ha aggiunto Antolini –. Piuttosto è il centrosinistra, attraverso il cosiddetto “campo largo”, che ha formato un cartello elettorale aggregando più forze e ampliando artificialmente il proprio bacino, senza una base programmatica e valoriale comune». Il risultato di Macerata, secondo la leader locale di Forza Italia, «conferma la solidità del centrodestra e la centralità di Forza Italia, forza responsabile, rassicurante e determinante per l’affermazione della coalizione». Antolini ha precisato che eventuali “malanni di stagione” vanno considerati come piccoli assestamenti fisiologici, da affrontare con equilibrio e serietà, ma non come segnale di crisi o arretramento. Guardando al futuro, Forza Italia Macerata si dichiara pronta ad affrontare i mesi che separano dalla prossima tornata elettorale con «serenità, determinazione e fiducia, mantenendo coerenza, competenza e disponibilità all’ascolto e al confronto per il bene della città e dei maceratesi».

09/10/2025 15:05
“Serve un volto nuovo per Macerata”: il messaggio di Alleanza Verdi Sinistra

“Serve un volto nuovo per Macerata”: il messaggio di Alleanza Verdi Sinistra

Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) rilancia l’appello per una scelta di leadership in città che incarni un vero rinnovamento politico, giovanile, culturale e sociale. “Il nuovo sindaco o la nuova sindaca di Macerata deve essere l’emblema del cambiamento che la città attende da troppo tempo”, afferma Andrea Maurilli, membro della segreteria provinciale di Avs. “La nostra idea è di una figura proveniente dalla società civile e dalla militanza apartitica, senza cariche pregresse. Il ragionamento deve partire da un programma progressista e ambientalista, con particolare attenzione agli aspetti sociali e culturali”. Sulla modalità di scelta del candidato interviene anche Leonardo Piergentili, co-portavoce provinciale di Avs: “La decisione non può essere affidata alla stampa né basarsi su nomi che non rappresentano, per storia personale e politica, il rinnovamento per cui vogliamo lavorare. Le elezioni regionali, infatti, dovrebbero stimolare riflessioni all’interno di tutto il campo progressista sul corretto modus operandi”.   I due esponenti sottolineano la necessità di ripensare l’idea di futuro della città: “Bisogna proporre una faccia nuova e una giunta completamente rinnovata, capace di segnare una reale discontinuità con il passato”, concludono Maurilli e Piergentili.

07/10/2025 15:35
Elezioni Marche 2025: ufficiale la lista dei consiglieri regionali eletti provincia per provincia

Elezioni Marche 2025: ufficiale la lista dei consiglieri regionali eletti provincia per provincia

L’Ufficio centrale della Corte d’Appello delle Marche ha ufficialmente trasmesso al Presidente e alla Segreteria del Consiglio regionale l’elenco dei consiglieri regionali eletti a seguito delle elezioni del 28 e 29 settembre, aprendo così la XII legislatura regionale. Oltre a Francesco Acquaroli, confermato presidente della Giunta regionale, la composizione del nuovo Consiglio regionale vede rappresentanti di tutte le province marchigiane. Nella circoscrizione della provincia di Macerata sono stati proclamati eletti Silvia Luconi e Pierpaolo Borroni per la lista provinciale Fratelli d’Italia, Gianluca Pasqui per Forza Italia, Renzo Marinelli per la Lega, Luca Marconi per le Liste civiche Udc e Leonardo Catena per il Partito Democratico. Nella circoscrizione di Ancona, tra i consiglieri eletti per la lista provinciale Fratelli d’Italia ci sono Marco Ausili, Giacomo Bugaro e Corrado Canafoglia, mentre per Forza Italia è stato eletto Tiziano Consoli. La lista civica Matteo Ricci Presidente porta in Consiglio Antonio Mastrovincenzo, mentre il Partito Democratico elegge Valeria Mancinelli e Maurizio Mangialardi e Alleanza Verdi Sinistra elegge Andrea Nobili. Anche il candidato presidente Matteo Ricci ottiene un seggio. Per la provincia di Ascoli Piceno, risultano eletti per Fratelli d’Italia Francesca Pantaloni e Andrea Cardilli, per la Lega Andrea Maria Antonini, e per il Partito Democratico Enrico Piergallini. Nella circoscrizione di Fermo, il centrodestra elegge Andrea Putzu per Fratelli d’Italia, Jessica Marcozzi per Forza Italia e Paolo Calcinaro per la lista civica I Marchigiani per Acquaroli, mentre il Partito Democratico porta in Consiglio Fabrizio Cesetti. Infine, nella circoscrizione di Pesaro e Urbino, risultano eletti per Fratelli d’Italia Francesco Baldelli e Nicola Barbieri, per la Lega Enrico Rossi, per la lista civica Civici Marche Giacomo Rossi, per il Partito Democratico Micaela Vitri, per la lista civica Matteo Ricci Presidente Massimo Seri, e per il Movimento 5 Stelle Marta Ruggeri.  

07/10/2025 12:17
Il Pd di Macerata fa l'analisi della sconfitta alle Regionali: "Le elezioni in città saranno diverse"

Il Pd di Macerata fa l'analisi della sconfitta alle Regionali: "Le elezioni in città saranno diverse"

Dopo le elezioni regionali, il Partito Democratico di Macerata si è riunito nella sede di via Spalato per analizzare il risultato elettorale e avviare una riflessione collettiva sulle strategie in vista delle comunali 2026. All’incontro erano presenti la segretaria cittadina Ninfa Contigiani, il candidato alle regionali Romano Carancini, i consiglieri comunali Narciso Ricotta e Andrea Perticarari, l’onorevole Irene Manzi, insieme a dirigenti e rappresentanti dei Giovani Democratici. Durante l’assemblea, la segretaria Ninfa Contigiani ha sottolineato la necessità di "rinnovare il dialogo tra politica e cittadini", descrivendo la società come "più stanca e chiusa in sé", attraversata da sentimenti di "rabbia e sfiducia" che nascono dalla perdita di benessere e che, di fatto, allontanano dalla partecipazione politica.  Nel suo intervento, Romano Carancini ha espresso "rammarico per la perdita di rappresentanza della città in Regione", attribuendola a vari fattori, tra cui "il sovrapporsi delle candidature". Ha, inoltre, richiamato l’attenzione sul fenomeno dell’astensionismo, indicato da tutti i presenti come una delle criticità principali di questa tornata elettorale. Il PD cittadino ha ribadito la propria fiducia nella figura di Matteo Ricci, riconoscendo nella sua candidatura “un valore di coinvolgimento e partecipazione” che ha ridotto significativamente il divario di partenza. Un risultato definito “un patrimonio da non disperdere”, su cui costruire le basi per il futuro politico del partito nella regione. Guardando alle elezioni comunali del 2026, i Democratici hanno evidenziato come la sfida a Macerata sarà “diversa rispetto a quella regionale”. Secondo la segretaria Contigiani, il centrodestra cittadino avrebbe "segnato un passo indietro", con responsabilità attribuite all’attuale amministrazione Parcaroli. "Si registra un scontento crescente tra i cittadini", puntualizzano dal Pd. Un malessere che "combinato con una nuova energia dell’alleanza di centrosinistra", potrebbe tradursi in "opportunità positive" per la prossima competizione amministrativa. Dall’analisi dei seggi è emerso che Matteo Ricci ha prevalso nelle aree centrali della città e in alcune zone tradizionalmente favorevoli al centrosinistra, mentre ha perso terreno in altre parti del territorio. Un dato che ha suscitato particolare riflessione riguarda Piediripa, dove il risultato è stato deludente nonostante le battaglie del centrosinistra contro la costruzione del nuovo centro commerciale, tema molto discusso negli ultimi mesi.

06/10/2025 19:10
Viviamo Civitanova lancia l’allarme: "Una vetrina su quattro è chiusa nel centro città"

Viviamo Civitanova lancia l’allarme: "Una vetrina su quattro è chiusa nel centro città"

Civitanova continua a registrare una perdita significativa di attività commerciali nel centro città. Dai dati raccolti sui sette assi principali – viale Matteotti, vialetto Sud e Nord, corso Vittorio Emanuele, Via Trento, corso Dalmazia e Corso Umberto – su 419 esercizi, 108 risultano chiusi, pari al 25,8% del totale. Il fenomeno è in crescita: le chiusure erano 93 a fine 2024 (22,2%), 99 ad aprile 2025 (23,6%) e 108 a settembre. In soli otto mesi, 15 negozi hanno abbassato le saracinesche, una media di quasi due al mese, proiettando un aumento annuo del 5,4%. In pratica, una vetrina su quattro del centro cittadino è ormai spenta. Il quadro locale riflette tendenze più ampie: tra il 2012 e il 2024 in Italia sono scomparsi circa 118.000 negozi al dettaglio, e nelle Marche il saldo apertura/chiusura è ancora più negativo, con una nuova apertura ogni quattro chiusure. Secondo Viviamo Civitanova, “questa fotografia non è solo un dato statistico, ma un segnale di allarme concreto: il centro città rischia di perdere vitalità e attrattività se non si interviene con strategie mirate”. I fattori alla base della crisi sono noti: la competizione con e-commerce e grandi poli commerciali, costi di gestione elevati, carenze di decoro urbano, problemi di parcheggio e una percezione generale della città come poco attrattiva per i visitatori. Il movimento civico propone alcune azioni concrete: “Serve introdurre sosta di cortesia, ridurre TARI e canone suolo per chi riapre locali sfitti, sostenere temporary store e pop-up, programmare eventi periodici in centro, incentivare usi culturali dei locali vuoti e rafforzare decoro e sicurezza – sottolineano da Viviamo Civitanova –. Solo così potremo riportare vita e movimento nei nostri corsi, invertire il saldo aperture/chiusure e far tornare il centro a essere un luogo vivo e attrattivo”. L’obiettivo è chiaro: portare la vacancy sotto il 20% entro 12–18 mesi, aumentare la rotazione della sosta, crescere l’affluenza pedonale del 15% e riattivare almeno 30 locali sfitti con iniziative culturali o commerciali. I dati alla base dell’analisi provengono da Confcommercio, Confesercenti, Unioncamere–InfoCamere e Regione Marche, ma per Viviamo Civitanova, più dei numeri, conta un progetto condiviso e azioni concrete per il futuro del commercio cittadino.  

06/10/2025 17:00
Appignano approva all’unanimità ordine del giorno per la pace e la solidarietà con Gaza

Appignano approva all’unanimità ordine del giorno per la pace e la solidarietà con Gaza

Il Consiglio comunale di Appignano ha dato un forte segnale di unità e responsabilità civica approvando all’unanimità un ordine del giorno dal titolo: “Appello per la promozione della pace e della solidarietà tra i popoli, per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la promozione dei ‘due popoli, due stati’, promozione dell’art.11 della Costituzione italiana e adesione alla campagna R1PUD1A promossa da Emergency”. L’iniziativa nasce come risposta alle preoccupazioni espresse da cittadini e associazioni locali sul conflitto in Palestina e sulle gravi violazioni della dignità umana. Il documento, trasformato in atto ufficiale dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Mariano Calamita, sottolinea il rifiuto della guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti e il sostegno a un immediato cessate il fuoco. Il testo approvato impegna la comunità a promuovere l’invio di aiuti umanitari, cure e assistenza alla popolazione civile palestinese, ribadendo l’importanza della soluzione politica dei “due popoli, due stati” e il riconoscimento dello Stato di Palestina. Si chiede inoltre la sospensione della vendita di armamenti a Israele e il rafforzamento del ruolo della Corte Penale Internazionale, che ha già ratificato mandati di cattura per esponenti politici israeliani e di Hamas per crimini contro l’umanità. L’atto formale include l’adesione alla campagna R1PUD1A promossa da Emergency e richiama i principi dell’articolo 11 della Costituzione, che condanna la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli. Come sottolineato da Emergency, le istituzioni locali sono fondamentali: “Un Comune che ripudia la guerra e agisce in favore della pace trasmette un messaggio concreto di speranza, dimostrando ai cittadini che l’amministrazione è al loro fianco nella costruzione di un futuro senza conflitti”.   L’ordine del giorno sarà ora trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, all’ANCI nazionale e regionale e al presidente della Regione Marche, con l’auspicio che altre comunità possano seguire l’esempio di Appignano, inviando un messaggio di pace, solidarietà e vicinanza al popolo palestinese.

06/10/2025 12:26
La Ue si prepara per la guerra con la Russia: è ormai inevitabile?

La Ue si prepara per la guerra con la Russia: è ormai inevitabile?

Muro di droni e scudo spaziale: sono queste - apprendiamo in queste ore - le priorità della difesa per l'Unione Europea. Ne danno notizia con zelo i più letti e, soprattutto, più venduti quotidiani nazionali ed europei, con il tono trionfale di chi annuncia una saggia decisione. Francamente, nel leggere questa notizia dal carattere vagamente fumettistico sovviene alla memoria quella sigla di un noto cartone degli anni che furono, che recitava grossomodo così: “Si trasforma in un razzo missile con circuiti di mille valvole, tra le stelle sprinta e va...”. In effetti, tutto questo farebbe anche ridere, se solo non facesse piangere. La situazione va tragicamente peggiorando di ora in ora: sembra che l'Unione Europea sia ormai decisa a trascinare la Russia di Putin nella guerra, naturalmente fingendo che sia la Russia stessa a volere il conflitto e a essere in procinto di invadere l'Europa. D'altro canto, tutto questo risulta perfettamente coerente con la forma mentis oggi egemonica in Occidente, anzi in uccidente: poiché l'invaso ha sempre ragione - come hanno ripetuto in forma martellante per giustificare il sostegno all'Ucraina - e la dichiarazione di guerra da parte dell'Europa potrebbe suonare sgradita all'opinione pubblica europea, non vi è soluzione più efficace che fingere che sia la Russia a dichiarare guerra e che conseguentemente l'Europa stia soltanto difendendo se stessa. Chiaro, no? Si provoca il nemico in ogni modo, portandolo al conflitto, magari anche con menzogne eclatanti come per più versi sembra fare abitualmente l'occidente: e si fa passare la propria volontà bellica e la propria aggressività imperialistica per esigenza difensiva, lasciando credere alle masse tecnonarcotizzate e teledipendenti che l'Europa si stia soltanto difendendo dal perfido nemico invasore e invasato. Una strategia narrativa quasi perfetta, che però, va detto, può far presa soltanto su quanti ancora non abbiano inquadrato il reale modus operandi della civiltà uccidentale. Intanto, il ministro tedesco della difesa, Boris Pistorius, ha recentemente dichiarato con sicumera che la Russia “diventa sempre più pericolosa per la Nato”. Nulla di nuovo sotto il sole, a dire il vero: continua come sempre la solita e ormai logora propaganda russofobica; propaganda in forza della quale si assume che la Russia sia in procinto di invadere l’Europa e che, conseguentemente, l’Europa debba con diritto riarmarsi fino ai denti per potersi così difendere in caso di attacco (attacco che, secondo un generale della NATO britannico, dovrebbe scattare il 3 novembre: manca solo l’ora esatta…). Con spirito critico, dovremmo provare a rovesciare la narrazione: e se fossero la Nato, l’Europa e l’occidente, anzi l’uccidente liberal-atlantista, a volere realmente la guerra contro la Russia, fingendo che sia quest’ultima ad attaccare e in realtà provocandola ogni altra misura per rendere inevitabile il conflitto? Un’ipotesi da non sottovalutare, a nostro giudizio, anche in ragione del fatto che il comparto manifatturiero teutonico, profondamente in crisi, può trarre nuova linfa vitale dalla produzione di armi. In ogni caso, si può rovesciare sicuramente l’affermazione del ministro teutonico della difesa: la Nato rappresenta sempre più un pericolo per la Russia, secondo una climax principiata negli anni Novanta, quando l’uccidente prese ad allargarsi negli spazi un tempo sovietici, e culminante nel nostro presente, con la Russia accerchiata dalla Nato e con l’Ucraina utilizzata come testa d’ariete contro la Russia stessa, grazie all’appoggio del guitto di Kiev, l’attore Nato Zelensky, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood. D’altro canto, se non erriamo, dal 1989 ad oggi la massima parte delle guerre scaturite nel mondo sono state occasionate proprio dall’imperialismo etico dell’Occidente, non dalla presunta aggressività espansionistica della Russia.

05/10/2025 11:19
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