
Politica

Leonardi (FdI) replica a Ricci: “Sulla data del voto solo polemiche infondate”
Prosegue il clima acceso in vista delle elezioni regionali nelle Marche. Dopo le dichiarazioni del candidato del centrosinistra Matteo Ricci, arriva una replica netta da Elena Leonardi (FdI): "Da Ricci le solite polemiche sgradevoli, toni a cui siamo ormai abituati. Da mesi tutti sanno che l’orientamento al voto per le Regionali nelle Marche è per la fine del mese di settembre, che è la scadenza naturale del mandato, lo stesso periodo elettorale di cinque anni fa. Non avendo argomenti seri, la polemica del giorno riguarda la data delle elezioni. Fa sorridere che solo poche settimane fa l’accusa del PD era quella di voler scappare dalle elezioni, oggi la scadenza a fine settembre – da sempre ribadita dal presidente Acquaroli sia in aula che alla stampa – sarebbe addirittura troppo presto e a ridosso dell’estate. Ricci, a corto di proposte serie per le Marche, prova di continuo a sviare l'attenzione creando polemiche senza alcun fondamento. I marchigiani non hanno l'anello al naso e d'altronde sanno distinguere la realtà dalle bugie. Anche oggi l'ex sindaco di Pesaro ha tentato di rimediare alla pessima figura fatta collegandosi senza cintura di sicurezza ad un evento nei giorni scorsi. Avrebbe potuto benissimo farlo scusandosi e invece continua a mentire spudoratamente. Ma le persone presenti, le immagini dei servizi televisivi e le registrazioni che lo ritraggono imprudentemente senza cinta non lasciano dubbi oltre ogni tentativo di Ricci di raccontare una falsità. Ma alle polemiche e alle bugie di Ricci noi rispondiamo con i fatti, i risultati e la serietà del presidente Acquaroli".

Sarnano, il sindaco revoca la nomina alla vice Tartabini: “Venuta meno la fiducia politica”
Con una nota ufficiale diffusa nella giornata di oggi il sindaco di Sarnano, Fabio Fantegrossi, ha annunciato la revoca della nomina a vicesindaco di Cristina Tartabini, motivando la decisione con una «progressiva e ormai insanabile perdita di fiducia» all’interno della maggioranza. La scelta, secondo quanto dichiarato dal primo cittadino, non sarebbe legata a un episodio isolato, ma maturata nel tempo a seguito di ripetuti segnali di distacco politico e istituzionale da parte della ormai ex vicesindaco.«La revoca della nomina di vicesindaco a Cristina Tartabini non è un atto isolato né improvviso – ha spiegato il primo cittadino – ma giunge al termine di un percorso segnato da una progressiva e ormai insanabile perdita di fiducia». Uno dei momenti che ha determinato la rottura definitiva si è verificato durante l’ultimo Consiglio Comunale: «L’episodio in cui il vicesindaco ha votato contro il rinvio della discussione di una mozione presentata dalla minoranza ha posto seriamente a rischio la tenuta della maggioranza, già ridotta per via di assenze giustificate da cause di incompatibilità». Il sindaco ha sottolineato come quella scelta abbia rappresentato una violazione degli accordi presi in precedenza tra i membri della maggioranza: «Tale comportamento ha rappresentato non solo una rottura rispetto al confronto politico interno, ma anche un grave atto di disallineamento rispetto agli accordi condivisi in sede di preconsiglio e di riunione di maggioranza, durante i quali era stato unanimemente ritenuto opportuno posticipare il dibattito in attesa delle risultanze della ricognizione commissionata allo studio di consulenza incaricato sul caso “Sarnano Terzo Millennio”». Non si tratterebbe, quindi, di una reazione a una singola votazione, ma dell’apice di una serie di condotte che avrebbero messo in difficoltà la coesione dell’amministrazione. «È la conseguenza inevitabile di atteggiamenti reiterati che hanno compromesso la coesione e l’efficacia dell’amministrazione, tra cui precedenti assenze in sedute chiave, come quella sull’approvazione del bilancio.» Nonostante la revoca dell’incarico, Fantegrossi tende la mano ai consiglieri coinvolti: «Tengo a sottolineare che non vi è alcuna volontà di escludere alcuna forza politica o gruppo consiliare dalla possibilità di contribuire alla realizzazione del programma elettorale. Al contrario, auspico che i consiglieri coinvolti, pur non rivestendo più ruoli esecutivi, possano continuare a offrire il proprio contributo nell’ambito della maggioranza, nel rispetto del mandato ricevuto dai cittadini.» Infine, il sindaco ha ribadito l’intenzione di proseguire con serietà e senso delle istituzioni nell’attuazione del programma votato dagli elettori: «Ribadisco l’impegno mio e di tutta l’amministrazione nel perseguire gli obiettivi condivisi, mantenendo fede al programma per il quale siamo stati eletti. Con senso di responsabilità e rispetto istituzionale, continueremo a lavorare nell’interesse esclusivo della nostra comunità.»

Recanati, aggiudicata la concessione della Sala Gigli: una società di Bari vince il bando
Sono terminate le operazioni di valutazione delle offerte pervenute in relazione all’avviso pubblico esplorativo finalizzato alla concessione in locazione della Sala Gigli. Delle tre offerte pervenute il punteggio più alto assegnato secondo i criteri indicati nell’avviso è stato raggiunto dalla Viridiana Cinematografica srl unipersonale con sede a Bari che ha offerto un canone mensile di 600 euro. "Si sta procedendo, pertanto, all’aggiudicazione e alla stipula del contratto, che prevede una durata di sei anni, eventualmente rinnovabile, per la concessione", informa l'amministrazione comunale di Recanati. "Con il completamento dei lavori necessari per il corretto esercizio dell’attività cinematografica e con l’aggiudicazione si conclude l’iter per l’utilizzo della Sala Gigli - dichiara l'assessore al patrimonio Sabrina Bertini la quale unitamente al sindaco e agli altri componenti della Giunta si incontrerà nei prossimi giorni con l’aggiudicatario - L’impegno della Giunta nello stanziamento delle risorse per i lavori e nella predisposizione di tutti gli atti necessari per giungere all’obiettivo della riapertura denota la volontà politica di garantire la presenza sul territorio di una struttura ricreativa ritenuta essenziale. Lo strumento del bando pubblico e la gara tra gli offerenti hanno assicurato la massima trasparenza". "Nei prossimi giorni sarà inoltre convocata una conferenza stampa con la Giunta e i nuovi gestori per esporre nei dettagli l’aggiudicazione e i passi successivi verso la riapertura della Sala Gigli" si legge in una nota dell'amministrazione comunale.

Macerata, ok al nuovo mercato ortofrutticolo di Piediripa: approvato il progetto da 8 milioni
È stato approvato oggi il progetto esecutivo del mercato ortofrutticolo di Piediripa, un intervento finanziato per oltre 8 milioni di euro con fondi PNRR (Missione 2, Componente C1, Investimento 2.1) relativi “agli investimenti per i mercati agroalimentari all’ingrosso nella logistica agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”. Il progetto prevede il recupero delle strutture e degli edifici esistenti dal punto di vista architettonico e funzionale grazie a soluzioni che renderanno il mercato ortofrutticolo un complesso polifunzionale, con finalità di promozione e valorizzazione delle eccellenze del territorio e della produzione locale con l’obiettivo di valorizzare i prodotti e la loro commercializzazione. Il nuovo mercato ortofrutticolo punterà molto sull’ampliamento, all’interno delle categorie commercializzate, della filiera del biologico e del florovivaistico. La riqualificata struttura sarà in grado di ospitare anche iniziative socio-culturali, sociali e per il tempo libero. “Un finanziamento che promuove una progettualità che ci permetterà di posizionare l’hub della città di Macerata nel panorama nazionale del settore agroalimentare – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. Con questo intervento valorizzeremo il lavoro di tante persone che ogni giorno operano al mercato ortofrutticolo di Piediripa rendendo la struttura migliore, moderna, maggiormente sicura e più competitiva sotto tanti punti di vista; un particolare ringraziamento per l’attenzione dimostrata al Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Mirco Carloni”. “Un grande progetto di riqualificazione del più importante centro agroalimentare del territorio con recupero e rifunzionalizzazione dei manufatti, senza consumo del suolo – ha aggiunto l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori -. Mettiamo a segno un altro obiettivo di programma di mandato con una chiara visione del futuro che vogliamo dare alla città: valorizzazione dei prodotti genuini del territorio e tutela dei lavoratori del comparto. Dopo soli due mesi dal decreto di finanziamento, siamo già pronti con il progetto esecutivo e la gara di appalto che partirà nelle prossime settimane: un lavoro di altissima qualità in un tempo brevissimo da parte del nostro Ufficio Tecnico”. L’imponente intervento permetterà, in primis, di migliorare la capacità di immagazzinaggio, stoccaggio e trasformazione delle materie prime, preservando la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive. Si procederà, quindi, alla rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio esistente con una particolare attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale eliminando completamente le quantità di CO2 derivanti dal consumo di energia elettrica fossile e implementando energia solare, attraverso l’utilizzo del fotovoltaico, per il confort delle aree scoperte e coperte. Nel dettaglio, sarà realizzata una piazza coperto dotata di un impianto fotovoltaico e sarà migliorata la gestione dei flussi interni al mercato e il trattamento dei rifiuti. Inoltre, sarà sviluppata la digitalizzazione della logistica di mercato e di sicurezza e sarà realizzata una piattaforma web e social media per la valorizzazione e la commercializzazione dei prodotti e delle iniziative di filiera. Attualmente il mercato ortofrutticolo, che si estende su una superficie di circa 25mila metri quadrati di cui circa 8mila coperti e la cui attività si svolge quasi completamente all’aperto, è composto da 19 box con tettoia antistante, 6 celle frigorifere, 2 magazzini, 2 uffici, servizi igienici, un bar, 2 pese pubbliche, 4 tettoie per commercio produttori, l’abitazione del custode e la cabina Enel e di trasformazione. Le azioni primarie della riqualificazione vertono, da un lato, sulla necessità di garantire adeguati standard qualitativi e igienico-sanitari e, dall’altra, nel fornire processi di razionalizzazione della logistica interna per creare moderne piattaforme di distribuzione. Il mercato conta oggi 9 grossisti, 62 agricoltori e 110 acquirenti con oltre 300 lavoratori impegnati.

Civitanova, formazione sull’autismo: “Una passerella elettorale, il Centro promesso resta un miraggio”
CIVITANOVA - Un corso di formazione per gli operatori del centro commerciale per aiutarli a comprendere e gestire meglio le esigenze delle persone con disturbi dello spettro autistico. Secondo le opposizioni, rappresenta solo l’ennesimo episodio di una “politica dell’apparenza”, fatta di foto, conferenze stampa e zero risultati concreti. A sollevare la polemica è Lidia Iezzi, consigliera comunale del Partito Democratico, che attacca duramente l’amministrazione comunale e, in particolare, l’assessore alle politiche sociali Barbara Capponi. “Nel pianeta di Civitanova Marte – dichiara Iezzi – accade che una amministrazione comunale organizzi un corso di formazione per operatori di un centro commerciale così da aiutarli a gestire le esigenze dei clienti con problemi di autismo, che ci faccia un comunicato stampa autocelebrativo e che pubblichi l’immancabile foto accompagnata da una roboante prosopopea”. Il riferimento è alla nota ufficiale del Comune, in cui l’assessorato parla di “un importante cambio di paradigma nella promozione dell’inclusione e della consapevolezza nella nostra città”. Parole che, secondo la consigliera dem, cozzano con la realtà di un progetto ben più ambizioso, promesso da sei anni ma mai realizzato: il Centro per l’autismo. “Quel che è più straniante – continua Iezzi – è che questi amministratori sono gli stessi che da sei anni prendono in giro le famiglie che ogni giorno si confrontano con le difficili problematiche dell’autismo, alle quali hanno garantito l’apertura di un Centro dedicato con tante conferenze stampa, articoloni e foto di rito”. La promessa del Centro è infatti stata rilanciata in più tornate elettorali ma, secondo la consigliera, resta un “fantasma”, frenato da divisioni interne alla maggioranza di centrodestra e da attriti tra Capponi e il centro Paolo Ricci guidato da Alfredo Perugini. “L’unico paradigma che appare chiarissimo qui – attacca Iezzi – è che l’amministrazione comunale è un modello di immobilismo, di promesse farlocche, di prese in giro ai cittadini, più odiose quando impattano su realtà fragili”. Anche l’organizzazione del corso, sebbene utile in sé, è oggetto di critiche sul piano dell’inclusività, poiché rivolta unicamente agli operatori del centro commerciale, escludendo buona parte dei commercianti del centro storico e dei quartieri. “Perché i commercianti che operano in centro e nei vari quartieri non sono stati inseriti nel progetto? Forse non c’è una visione organica, forse si ragiona per comparti e per schemi elettorali, visto che tra tre mesi si vota e ogni occasione è buona per contattare fette di categoria, stringere mani, farsi una foto. E il centro per l’autismo può aspettare”. Un attacco frontale, quello del Partito Democratico, che accusa l’amministrazione di strumentalizzare le fragilità a fini propagandistici, mentre le famiglie restano senza risposte concrete. Il conto alla rovescia per le elezioni comunali è iniziato, e su Palazzo Sforza piovono accuse: “Vivono tutti su un altro pianeta".

Buldorini e Paolorossi lanciano “Compagnia Marca Libera”: nuova realtà legata al movimento Mondo al Contrario
Macerata – È stato annunciato in questi giorni il lancio ufficiale di Compagnia Marca Libera, nuova realtà territoriale promossa all’interno del movimento Mondo al Contrario, ispirato dal generale Roberto Vannacci. A guidare l’iniziativa sono due figure già attive nella politica locale: Luca Buldorini, vicepresidente della Provincia di Macerata e vicesegretario regionale della Lega Marche, e Luca Paolorossi, sindaco di Filottrano. Il progetto, spiegano i promotori, si presenta come uno spazio aperto e inclusivo, con l’obiettivo di costruire un percorso politico a partire dai bisogni concreti del territorio. «Tanti cittadini, una sola voce: quella del territorio», affermano Buldorini e Paolorossi. «Qui non conta la tessera, conta il coraggio di esserci. Conta la voglia di partecipare, confrontarsi, costruire insieme qualcosa di nuovo». Secondo i due amministratori, la nuova iniziativa punta a dare risposta a una domanda di partecipazione che non trova spazio nei modelli tradizionali. «Compagnia Marca Libera nasce con una missione precisa: rimettere al centro le persone, trasformare le esigenze dei cittadini in idee, e le idee in atti amministrativi capaci di affrontare problemi concreti». Nel mirino non ci sono grandi temi globali, ma questioni quotidiane spesso trascurate. «Siamo stanchi di una politica che si occupa solo dei grandi scenari internazionali mentre ignora ciò che tocca davvero la vita delle famiglie: un pediatra che manca, il decoro urbano inesistente, un figlio che deve andarsene per lavorare, una madre che si occupa da sola degli anziani, una bolletta che pesa troppo a fine mese». L’iniziativa coinvolgerà un primo nucleo di dieci persone, tra cui amministratori locali, giovani, imprenditori e consiglieri comunali. La presentazione ufficiale avverrà nel corso di un evento pubblico a Macerata, alla presenza di esponenti nazionali del movimento Mondo al Contrario. «Abbiamo alle spalle esperienze di amministrazione, ma oggi vogliamo fare un passo in più: creare uno spazio libero, dove nessuno è escluso e tutti possono contribuire. Non promettiamo miracoli, ma un impegno serio, costante e trasparente». I promotori sottolineano l’importanza del confronto diretto con i cittadini: «La buona politica nasce dal contatto reale, non dai palchi. E noi vogliamo costruirla insieme a chi vive ogni giorno i problemi del territorio».

La proposta di Ricci (Pd): "Fino a 30mila euro alle giovani coppie per restare nelle aree interne"
"È giunto il momento di un cambiamento vero per la nostra Regione, un cambiamento che non può prescindere dalla valorizzazione delle aree interne del territorio. Le Marche hanno un potenziale straordinario, fatto di bellezza, ingegno e laboriosità, ma troppe volte sono state fattepromesse non mantenute, il che ha portato a un immobilismo che frena il nostro sviluppo e allontana i nostri giovani, specialmente dall'entroterra. Serve cambiamento, serve un cambio di Marche: per questo vogliamo avanzare cinque proposte programmatiche concrete relative allo sviluppo delle aree interne delle Marche". Così Matteo Ricci, europarlamentare Pd, candidato alla presidenza della Regione Marche. "La nostra visione è chiara - spiega Ricci - vogliamo una Regione Marche equa, sostenibile e inclusiva, dove nessuno sia lasciato indietro. Questo significa, innanzitutto, porre fine allo spopolamento delle nostre aree interne, un fenomeno che impoverisce il tessuto sociale ed economico della nostra terra. È in queste aree che batte il cuore più autentico delle Marche, ed è lì che dobbiamo investire con forza". Tra le proposte principali del candidato dem: un contributo a fondo perduto fino a 30.000 euro per giovani coppie che scelgono di vivere o rimanere nei borghi dell’entroterra. L’incentivo servirà ad acquistare o ristrutturare un’abitazione, con l’obiettivo di incentivare la permanenza e la creazione di nuove famiglie. Prevista anche l’introduzione di asili nido gratuiti per le famiglie residenti, per favorire la conciliazione tra lavoro e vita privata, contrastare il calo demografico e investire sul futuro dei più piccoli. Altro punto chiave è il trasporto scolastico e pendolare gratuito per chi vive nell'entroterra. Una misura di equità territoriale che mira a ridurre le disuguaglianze di accesso all’istruzione e all’occupazione. Sul fronte sanità, Ricci prevede un sostegno economico e logistico ai medici che scelgono di operare nelle aree interne, con incentivi per garantire la presenza stabile di professionisti della salute anche nelle zone meno servite. "È il momento di guardare al futuro con coraggio e lungimiranza, di costruire una regione che sia all'avanguardia in Italia per qualità della vita, opportunità e servizi. Non più promesse vuote, ma azioni concrete e misurabili, che mettano al centro le persone e il benessere delle nostre comunità. Queste - aggiunge Ricci - non sono solo proposte, ma impegni concreti che prenderò con voi, per un futuro in cui le Marche siano sinonimo di innovazione, giustizia sociale e attenzione al territorio" "È il momento di un cambiamento vero, un cambiamento che parta dal cuore delle nostre comunità, che dia voce a chi è stato troppo spesso ignorato, che costruisca una Regione Marche più forte, più unita e più prospera per tutti. Insieme, possiamo farcela. Insieme, possiamo dare vita al cambio di Marche che la nostra terra merita", conclude Ricci.

Civitanova, l'affondo di Gironacci contro Ciarapica: "L’illusione ha ceduto il passo alla delusione"
A tre anni dalle elezioni amministrative del 2022, Manola Gironacci, presidente dell'associazione ViviAmo Civitanova ed ex assessore comunale, torna a puntare il dito contro l’operato dell’amministrazione guidata da Fabrizio Ciarapica. In un comunicato, la Gironacci denuncia il mancato rispetto delle promesse elettorali fatte in campagna, in particolare su temi chiave come viabilità, parcheggi, inclusività e sicurezza. "Ogni promessa è un debito - scrive - eppure, dopo tre anni, molte di quelle parole sono rimaste lettera morta. Il sindaco aveva promesso una città più bella, più pulita, più sicura e più inclusiva. Oggi, invece, il sentimento dominante tra i cittadini è la delusione". Nel mirino della Gironacci finisce soprattutto la questione parcheggi, uno dei temi più sentiti dalla cittadinanza. A fronte della promessa di un piano strategico ampio e risolutivo, l’amministrazione ha realizzato un progetto circoscritto di 120 posti auto nell’area portuale. "Un progetto insufficiente - afferma - soprattutto se lo si confronta con quanto sta facendo Ancona, dove il sindaco Silvetti ha proposto 1.170 nuovi posti auto e cinque strutture multipiano. Quando c’è volontà politica, le soluzioni si trovano". Un confronto che suona come una bocciatura politica per Ciarapica, ora candidato alle elezioni regionali. La Gironacci non risparmia critiche nemmeno all’attuale vicesindaco Morresi, che potrebbe raccogliere il testimone in caso di elezione del primo cittadino alla Regione: "Anche questa legislatura rischia di chiudersi senza aver affrontato seriamente uno dei problemi più annosi della città. Le promesse si sono trasformate in illusioni, e l’illusione in rabbia". Nel suo intervento, Gironacci accusa il Sindaco di aver dimenticato troppo in fretta gli impegni assunti con i cittadini, e si chiede con tono amaro: "Cosa prometterà ora Ciarapica per raccogliere consensi alle regionali? E chi crederà ancora nei suoi impegni?". Concludendo, l’ex assessore pone l’accento su una disillusione crescente nella popolazione, sottolineando che il giudizio dell'elettorato sarà inevitabilmente influenzato da ciò che non è stato fatto: "È probabile che Ciarapica venga ricordato più per il mancato adempimento delle sue promesse che per i risultati raggiunti".

A Lino Rossi l’Encomio regionale: la troticoltura di Sefro premiata come eccellenza marchigiana
Si è tenuta questa mattina, presso l’Aula del Consiglio Regionale delle Marche, la cerimonia ufficiale di consegna degli Encomi regionali, promossa e presieduta dal presidente del Consiglio Dino Latini. Un momento istituzionale di grande significato, che ha voluto rendere omaggio a cittadini, enti e imprese che si sono distinti in diversi ambiti - dall’imprenditoria al sociale, dallo sport alla cultura - contribuendo in modo concreto alla crescita e alla valorizzazione della regione. Tra i premiati, particolare attenzione è stata riservata all’encomio conferito a Niccola Rossi, noto a tutti come Lino, imprenditore storico e figura di riferimento del territorio di Sefro, accompagnato per l’occasione dal sindaco Pietro Tapanelli. Il riconoscimento è stato assegnato alla sua Azienda Agricola di Troticoltura “Erede Rossi Silvio”, fondata nel 1947 e oggi realtà leader a livello nazionale ed europeo nel settore della troticoltura, con attività estesa anche in Africa. "In un momento storico in cui parlare di impresa significa spesso parlare di fatica – ha dichiarato il consigliere regionale Renzo Marinelli – Niccola Rossi rappresenta invece un esempio virtuoso di come il lavoro, se guidato da passione, visione e responsabilità, possa diventare occasione di sviluppo per un’intera comunità. Il suo impegno, la sua umanità e la sua dedizione alla nostra terra sono un patrimonio prezioso, che merita di essere riconosciuto e trasmesso alle nuove generazioni". "Per me – ha aggiunto Marinelli – Lino è un maestro di vita. Ha sempre creduto nella forza dei legami, nel valore dell’impresa familiare, nell’importanza di investire nel proprio territorio. A lui e alla sua famiglia va il mio più sincero ringraziamento, non solo per quanto hanno fatto, ma per ciò che continuano a rappresentare per le Marche".

L’assessore Antonini dopo il report Bankitalia: “Sistema produttivo marchigiano solido"
“Come al solito, la sinistra seleziona i dati che le fanno comodo per alimentare allarmismo e costruire una narrazione distorta della realtà.” Così l’assessore regionale alle Attività produttive, Andrea Antonini, commenta il rapporto di Bankitalia sull’economia delle Marche, che certifica una crescita reale dello 0,4% nel 2024 (leggi qui il report). Per Antonini, si tratta di “un dato positivo”, confermato anche dai primi mesi del 2025, che dimostra la capacità del sistema economico marchigiano di tenere e reagire nonostante i fattori esogeni legati alla congiuntura internazionale. “Non è certo merito delle politiche economiche del passato – afferma – ma frutto delle nostre azioni concrete a sostegno degli investimenti”. L’assessore rivendica in particolare l’impegno della giunta nell’utilizzo dei fondi europei, per cui le Marche risultano prime in Italia, e gli stanziamenti a favore dell’accesso al credito e della patrimonializzazione delle PMI. Nel report, Bankitalia evidenzia la tenuta del settore dei servizi, spinto dai flussi turistici stranieri, la crescita del comparto costruzioni e l’aumento del traffico passeggeri aeroportuale. Tuttavia, Antonini sottolinea che alcuni settori strategici come calzature, moda e tessile stanno risentendo del blocco dei mercati russo e ucraino e della crisi dei consumi, criticità esterne che penalizzano in particolare un’economia manifatturiera fatta di micro, piccole e medie imprese. “È fondamentale leggere i dati con consapevolezza e nel lungo periodo – aggiunge –. Ad esempio, durante il Covid, l’export marchigiano era cresciuto molto grazie alla farmaceutica. Un boom che oggi è naturalmente rientrato. Ma fermarsi ai numeri senza contestualizzare rischia di dare letture fuorvianti". Antonini lancia infine un affondo al centrosinistra: “Chi oggi dà lezioni è lo stesso che ha lasciato le Marche in una situazione di transizione economica senza investimenti né risposte per imprese e lavoratori. Quando Renzi non salvò Banca Marche, o quando Indesit fu svenduta a Whirlpool, nessuno disse nulla. Quelle scelte hanno innescato la crisi del modello marchigiano”. A fronte delle sfide globali, l’amministrazione regionale prosegue nel sostegno alle imprese: in questi giorni sono stati autorizzati 6,7 milioni di euro aggiuntivi per lo scorrimento della graduatoria del bando per l’internazionalizzazione, già finanziato con 12 milioni. “Continuiamo a essere dalla parte del lavoro e del sistema produttivo – conclude Antonini – con investimenti mirati e una visione chiara per il rilancio delle Marche".

Belforte, antenna 5G a San Giorgio: il Tar dà ragione al Comune e al Comitato, stoppato l'iter
"La sentenza del Tar sull’antenna 5G dimostra la validità della procedura amministrativa portata avanti dal Comune". Così il sindaco di Belforte del Chienti, Alessio Vita, interviene dopo la sentenza del Tribunale amministrativo regionale che ha dato ragione all'ente e al Comitato Salviamo Belforte dall’inquinamento sul ricorso presentato per l'antenna di oltre trenta metri che avrebbe dovuto essere installata in località San Giorgio. Il Tar, infatti, ha annullato il provvedimento autorizzativo rilasciato dal Suap dell'Unione Montana dei Monti Azzurri, mettendo così la parola fine sull'installazione dell’antenna in una zona vincolata. "Sull’area è vigente un vincolo imposto dal Piano paesaggistico, recepito dal vigente Prg", la motivazione che si legge nella sentenza, dove viene anche evidenziato come "l’amministrazione - con il ricorso presentato - ha inteso evidenziare l’esigenza di tutelare un bene specifico di pregio storico e artistico, nel rispetto di quanto previsto dalla disciplina pianificatoria regionale e locale e in linea con gli interessi da questa perseguiti". Soddisfazione del primo cittadino per il lavoro svolto e per aver sostenuto la battaglia del Comitato che aveva chiesto, appunto, all'ente di intervenire con un ricorso: "È stato svolto un grande lavoro da parte della struttura comunale - sottolinea Vita -, soprattutto dall'ufficio tecnico. La sentenza del Tar dimostra la validità della procedura amministrativa portata avanti dal Comune senza alcun errore. Noi non siamo contro l’installazione delle antenne a priori - precisa il sindaco -, ma è importante che esse vengano regolamentate e realizzate nel rispetto dei vincoli che la normativa e, in questo caso il Piano regolatore, prevedono".

Macerata, un nuovo volto per Palazzo Buonaccorsi: 800mila euro per i lavori
È stato approvato il progetto esecutivo di riparazione e rafforzamento di Palazzo Buonaccorsi, sede dei musei civici; i lavori, dell’importo di 800mila euro finanziati dal Programma Unitario di Rigenerazione Urbana, riguardano la riparazione dei danni occorsi al settecentesco Palazzo a seguito degli eventi sismici del 2016. Saranno interessati dall’intervento il prospetto esterno su via Don Minzoni, quello su vicolo Buonaccorsi, una porzione di quello su via Zara, il cortile superiore interno, la balconata del cortile superiore interno, il muro di sostegno del cortile superiore e inferiore, il prospetto interno su Rampa Zara e su vicolo Buonaccorsi e il piano seminterrato del Museo della Carrozza. I prospetti esterni e gli intonaci ammalorati saranno puliti, rinforzati, restaurati e ritinteggiati. Il cortile esterno sarà completamente demolito, sottoposto a un’azione di pulizia generale e ricostruito. Via Buonaccorsi sarà interessata da un’opera di risanamento tramite un sistema di deumidificazione e controllo dell’umidità che non permette all’acqua di assorbire sulla parte muraria. Sarà, infine, ripristinato il parapetto in pietra. “Mentre sono in corso d’opera le attività di restauro puntuale degli affreschi, pavimentazioni e infissi con le dotazioni dell’8x1000, attraverso una programmazione coerente e coordinata approviamo anche il progetto di recupero strutturale del Palazzo settecentesco, sede dei Musei Civici – ha commentato l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori -. Cinque anni di straordinario lavoro di rigenerazione urbana da parte dell’amministrazione Parcaroli, con le professionalità del nostro Ufficio, per restituire alla città il suo patrimonio, più sicuro e accessibile, mantenendo scrupolosamente il decoro e il pregio storico architettonico. Sono soddisfazioni che vogliamo condividere con i maceratesi, con un ringraziamento particolare all’Ufficio Speciale per la per Ricostruzione e alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’opera di servizio prestata in questi anni anche a favore della nostra città”. "Come nel caso dei lavori di restauro attualmente in corso a Palazzo Buonaccorsi, anche in questo caso sarà sempre garantita l'apertura dei musei - seppur parziale in alcuni casi - grazie al grande sforzo di chi ci lavora - ha aggiunto l'assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta -. Un aspetto che evidenzia la capacità di gestire cantieri di restauro e riqualificazione significativi senza interrompere l'attività culturale della città; un fruitori di Palazzo Buonaccorsi potranno, così, apprezzare sia il grande patrimonio che custodiamo ma anche tutte quelle professionalità che operano durante i lavori e siamo convinti che questo sarà da stimolo per apprezzare l'offerta di qualità e la capacità di rinnovamento e innovazione dei nostri musei".

"Un nuovo inizio dalle aree interne": a Colli del Tronto il Festival della Restanza e della Tornanza (FOTO e VIDEO)
È cominciato sotto il segno dell’emozione e dell’impegno collettivo il Festival della Restanza e della Tornanza, che dal 20 al 22 giugno trasforma Colli del Tronto in un crocevia di idee, storie e prospettive per il rilancio delle aree interne dell’Appennino centrale. Un appuntamento unico nel suo genere, pensato per restituire voce, centralità e futuro a quei territori troppo spesso considerati ai margini, ma ricchi di identità, forza e visione. Al Parco della Pace, centinaia di persone hanno preso parte alla cerimonia di apertura, introdotta dal sindaco di Colli del Tronto Andrea Cardilli, dal presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini, dal presidente di ANCI Marche e Sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti e dal sottosegretario di Stato al MEF Lucia Albano. Presente anche il commissario straordinario alla ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli, tra i principali promotori del Festival. “Il Festival nasce intorno all’idea che il futuro delle aree interne è, per noi, l’asse portante della nostra identità e la culla dell’autenticità che contraddistingue la nostra regione. Quella della ricostruzione post-sisma era una delle più grandi sfide aperte. In questi anni, le abbiamo riservato l’attenzione che era dovuta e necessaria, mettendo al centro della nostra agenda non solo il ripristino materiale dei territori colpiti così duramente, ma anche e soprattutto il rinsaldare le comunità e rilanciare l’economia e la sfera sociale del cuore del nostro Appennino”, ha dichiarato Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche, che ha aggiunto: “Ospitare nelle Marche la prima edizione del Festival della Restanza e della Tornanza assume un valore speciale. Quello della testimonianza, della tenacia e della determinazione di chi come noi continua a credere nei nostri territori e lavora, giorno dopo giorno, con l’unico obiettivo senza il quale non ci sarebbe ragione né di restare né di tornare: il futuro". La giornata è proseguita con due momenti di riflessione ad alta intensità: l’intervista a Francesco Chelli, presidente ISTAT, e a Carlo Buttaroni, presidente dell’Istituto di ricerca Tecnè, sull’inverno demografico e le sfide legate allo spopolamento, seguita dal dialogo tra Vito Teti, antropologo e scrittore (in collegamento), Guido Castelli ed Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, su come costruire un ecosistema favorevole alla restanza e alla tornanza. "Questo Festival è la prova che dalle macerie non nascono solo edifici, ma visioni, legami e opportunità. La Restanza e la Tornanza non sono solo parole, ma strumenti concreti per dare ai giovani un ruolo attivo nella rinascita. Non si ricostruisce solo il costruito, ma soprattutto il senso di appartenenza, la vitalità di un territorio - ha dichiarato Guido Castelli commissario Straordinario per la Ricostruzione 2016 - . Abbiamo voluto questo appuntamento perché la rigenerazione non è compito di pochi tecnici, ma di intere generazioni. I giovani del cratere sismico rappresentano il cuore di una nuova idea di futuro: fatta di innovazione, radicamento e partecipazione. Qui, la ricostruzione diventa anche culturale, sociale ed economica. E il futuro, finalmente, mette radici.” “Si parla tanto, soprattutto a livello europeo, della transizione ecologica e della transizione digitale, mentre la transizione più impattante di tutte è quella demografica. La denatalità incide non solo sull’economia, sul welfare, sulla sanità, ma anche sull’innovazione a causa dell’assottigliarsi del numero di giovani, e sull’ambiente, perché il vero nemico dell’ambiente non è l’uomo ma lo spopolamento. Ha dichiarato Eugenia Roccella Ministra per le pari opportunità e la famiglia in collegamento video - Il nostro governo ha messo il tema della natalità al centro della propria azione politica, promuovendo una grande alleanza con il territorio. Le Marche e l’Appennino centrale possono e devono diventare un modello in questo senso, non solo per la ricostruzione materiale e sociale dei luoghi e delle comunità colpiti dal sisma, ma anche e soprattutto per l’esempio di vitalismo che rende questo territorio un laboratorio di attrattività, di rinascita, di futuro”. Al tramonto, la poesia civile di Franco Arminio ha incantato il pubblico con il reading “Cedi la strada agli alberi”, accompagnato dagli interventi musicali di Livio e Manfredi Arminio. A chiudere la serata, balli popolari e socialità a cura di VeraTV, dopo l’apertura degli stand gastronomici, a testimonianza di un legame profondo tra cultura, tradizione e comunità. Il Festival intende costruire un ponte tra passato e futuro, tra costa ed entroterra, tra chi è rimasto e chi ha voglia di tornare. Un progetto condiviso che vuole ridare centralità ai piccoli comuni, non come periferie da assistere, ma come territori da cui ripartire. Andrea Cardilli, Sindaco di Colli del Tronto - "Siamo molto felici che Colli del Tronto sia il cuore di questo Festival perché crediamo che una realtà territoriale come la nostra possa accendere grandi riflessioni. Restanza e tornanza non sono solo parole, ma scelte di vita che riguardano la nostra comunità ogni giorno. Questo territorio ha conosciuto la fatica, lo spopolamento, ma anche la forza di rialzarsi. Oggi, con i giovani al centro, possiamo costruire un futuro che valorizzi le nostre radici e trasformi l'entroterra in un luogo di possibilità, non di rinunce". Il ricco programma proseguirà anche nei prossimi giorni con talk, laboratori, mostre, concerti e degustazioni, dando voce a imprenditori, artisti, studenti e rappresentanti delle istituzioni. Tra gli ospiti attesi: il Ministro Andrea Abodi, il celebre imprenditore Brunello Cucinelli, il divulgatore Vincenzo Schettini, il poeta Davide Rondoni, il direttore Rai Angelo Mellone e molti altri. Il Festival della Restanza e della Tornanza è a ingresso libero e vuole essere, prima di tutto, uno spazio collettivo di visione, ascolto e azione: un laboratorio civico per generare valore nei luoghi che oggi sembrano marginali, ma che custodiscono le chiavi di un’Italia più giusta, coesa e sostenibile.

Potenza Picena - "Corte dei Conti boccia la gestione Tartabini, debito alle stelle e irregolarità"
"Una sonora bocciatura arriva dalla Corte dei Conti nei confronti della gestione finanziaria del Comune da parte della sindaca Noemi Tartabini e della sua Giunta". È quanto sottolinea il segretario Pd di Potenza Picena, Stefano Dall’Aglio. "Nella relazione sull’analisi dei bilanci comunali relativi agli anni 2021 e 2022, i giudici contabili rilevano irregolarità, anomalie gestionali e contabili, nonché un preoccupante livello di indebitamento, destinato a crescere ulteriormente negli anni successivi". "Tra le criticità segnalate figurano anche l’inadeguata riscossione delle entrate tributarie ed extratributarie e un contrasto insufficiente all’evasione fiscale. Tutti elementi che, secondo la Corte, minano la sostenibilità economica dell’ente e la trasparenza della sua amministrazione". Il Partito Democratico di Potenza Picena interviene con una dura presa di posizione. «Questa è una delle pagine più tristi di un’esperienza amministrativa ormai decennale della destra locale – dichiara Stefano Dall’Aglio –. È paradossale pensare che nel 2014 il debutto del sindaco Acquaroli venne accompagnato dalla narrazione di un presunto risanamento dei conti, accusando falsamente il centrosinistra di dissesto. Oggi la realtà dei fatti dimostra che quella propaganda si è rivelata solo uno strumento per costruire consenso, mentre la gestione concreta si è dimostrata inadeguata». Dall’Aglio sottolinea anche il contesto favorevole in cui si è mossa l’amministrazione: «Le giunte Acquaroli e, ancor più, Tartabini hanno potuto operare senza vincoli stringenti, grazie alla sospensione del Patto di Stabilità e con risorse molto più abbondanti rispetto alle amministrazioni precedenti. Eppure, questi fondi sono stati sperperati in progetti dalla dubbia utilità e senza una visione di lungo periodo. Alcuni esempi? Le ciclabili a Porto Potenza, la demolizione dell’ex scuola di Piazza Douhet o l’ascensore nella torre della piazza del Capoluogo. Progetti costosi, mal pianificati e privi di ritorno concreto per la collettività». Secondo il PD, l’integrazione disordinata tra fondi esterni e risorse comunali ha finito per compromettere ulteriormente la tenuta finanziaria del Comune, portando a un indebitamento crescente e preoccupante. «Lo squarcio aperto dalla Corte dei Conti – conclude Dall’Aglio – conferma quanto l’opposizione ha cercato di far emergere negli anni con documenti, analisi e interrogazioni: siamo di fronte a una Giunta che non è all’altezza dei problemi della nostra comunità, a partire da quello fondamentale della corretta gestione delle risorse pubbliche. Serve un cambio di passo radicale».

Civitanova, sala prove musicali nell'ex liceo: 15 mila euro per ultimare i lavaori
La Giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo per il completamento delle due sale prove musicali, attualmente allestite al piano terra dell’ex liceo classico di Civitanova Alta a seguito dello sgombero dei locali del Comparto Trieste, oggetto dell’intervento di riqualificazione nell’ambito del Pnrr. L’intervento che è sato approvato martedì scorso dall’esecutivo di Palazzo Sforza è finalizzato a completare e rendere funzionali le stanze per favorire attività musicali, culturali e sociali rivolte alla cittadinanza, assicurando le condizioni di sicurezza e confort per l’utilizzo degli ambienti. L’Ufficio tecnico comunale della Delegazione ha redatto la progettazione esecutiva delle opere strettamente necessarie per il completamento dell’installazione dei locali, che comprendono il rimontaggio dei corpi illuminanti, delle telecamere e videoregistratore, delle macchine e condizionatori già in possesso all’Amministrazione nonché la fornitura e posa in opera di materiale elettrico accessorio (punti luce comandati e di comando, canaline, magnetotermici, ecc.) e i collegamenti elettrici e di forza motrice necessari per il funzionamento degli impianti. L’intervento comporta una spesa complessiva di 15.000 euro