Politica

Acquaroli lancia la sua presidenza bis: "La sanità è la priorità, ampliamento Giunta garantisce più lavoro"

Acquaroli lancia la sua presidenza bis: "La sanità è la priorità, ampliamento Giunta garantisce più lavoro"

Prima seduta del nuovo Consiglio regionale delle Marche dopo le elezioni di fine settembre e primo intervento del riconfermato presidente Francesco Acquaroli, rieletto per il suo secondo mandato. Nel corso delle comunicazioni all'Assemblea legislativa, Acquaroli ha delineato le priorità della nuova legislatura, partendo da quella che ha definito “la principale urgenza per il territorio: la sanità”. “La sanità è la priorità per la nostra regione – ha affermato –. Vorrei che il Piano sociosanitario approvato nel 2023 potesse essere rivisto e aggiornato per rispondere meglio alle esigenze delle comunità, raccogliendo i frutti delle riforme avviate”. Il presidente ha ricordato le azioni portate avanti nella scorsa legislatura, dal rilancio dell’Inrca all’approvazione degli atti aziendali, sottolineando come “anche questi strumenti possano essere adeguati, come accade nelle aziende private, per affrontare le nuove sfide tecnologiche”. Acquaroli ha indicato tra gli obiettivi la necessità di incrementare il personale sanitario, ridurre le liste d'attesa e potenziare la sanità di prossimità, “in grado di rispondere ai bisogni di una popolazione che invecchia”. Ha poi evidenziato l’importanza dell’intelligenza artificiale in sanità, considerandola “una sfida dalla quale non ci si può sottrarre”. Oltre al tema sanitario, il presidente ha toccato altri punti programmatici: sviluppo economico, messa in sicurezza del territorio, turismo e lavoro, ribadendo l’impegno della giunta nel dare risposte concrete “a chi è più fragile”. Sul fronte politico, Acquaroli ha espresso preoccupazione per il calo della partecipazione elettorale, pur ricordando che le Marche sono state “la regione con la più alta affluenza tra quelle andate al voto”. “Resta però il fatto – ha aggiunto – che il 50% degli aventi diritto non ha votato, ed è un tema che va affrontato con azioni quotidiane. I toni esasperati della campagna elettorale non hanno aiutato ad avvicinare i cittadini, soprattutto i giovani, alle istituzioni. Servono ascolto, competenza e rispetto dei ruoli”. Nel suo intervento, Acquaroli ha inoltre posto l'accento sul valore della concertazione: “Viviamo in una società veloce e complessa, con scenari economici e politici che cambiano rapidamente. Solo restando in dialogo con università, imprese, mondo del lavoro e istituzioni locali possiamo far sì che il territorio viva i cambiamenti come un’opportunità e non come una minaccia”. Il presidente ha quindi ribadito che la concertazione e l'ascolto dei corpi intermedi resteranno al centro del metodo di governo: “Sono strumenti che rafforzano le istituzioni e ci permettono di restare all’avanguardia nelle priorità della Regione”. A margine della seduta, Acquaroli ha anche commentato le dimissioni di Andrea Santori, presidente della Sviluppo Europa Marche (Svem), la società regionale che gestisce i fondi europei. “La lettera non era richiesta, ne abbiamo preso atto - ha spiegato -. Nel pomeriggio dedicheremo la giusta attenzione al tema e faremo le valutazioni necessarie. È prevista una fase di rinnovo delle organizzazioni e stiamo valutando tutti i ruoli con grande attenzione, dopo la nomina della nuova giunta avvenuta sabato scorso”. Acquaroli ha infine annunciato l'intenzione di sfruttare l’ampliamento consentito alle Regioni “che hanno subito un taglio significativo” per aggiungere un componente alla giunta regionale, spiegando che “più persone al lavoro significano una mole di lavoro più importante per la comunità”.

27/10/2025 16:40
Marche, Gianluca Pasqui eletto presidente del Consiglio regionale

Marche, Gianluca Pasqui eletto presidente del Consiglio regionale

Si è insediata la dodicesima legislatura regionale delle Marche con l’elezione dei componenti dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale. Durante la prima seduta, Gianluca Pasqui è stato eletto presidente, affiancato dai vicepresidenti Giacomo Rossi e Enrico Piergallini, e dai Consiglieri segretari Marco Ausili e Marta Ruggeri. Pasqui, già vicepresidente nella scorsa legislatura, nonché ex assessore e sindaco di Camerino, è stato eletto consigliere regionale nelle liste di Forza Italia. È il quattordicesimo presidente del Consiglio regionale delle Marche. Nel suo discorso di insediamento, Pasqui ha ringraziato l’Aula per la fiducia e ha sottolineato il valore del dialogo e delle istituzioni: “Oggi assumo questo incarico con spirito di servizio, umiltà e determinazione. Intendo prestare attenzione all’intero territorio regionale, ricordando in particolare le terre dell’entroterra ferite dal sisma, dove ogni pietra racconta fatica, speranza e dignità della nostra gente”. I due vicepresidenti rappresentano forze politiche diverse: Giacomo Rossi per Civici Marche ed Enrico Piergallini per il Partito Democratico. Rossi ha parlato di militanza, impegno e sacrificio come guida del proprio ruolo, mentre Piergallini, alla prima esperienza in Consiglio regionale, ha indicato tre priorità: recuperare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, promuovere l’educazione alla Costituzione nelle scuole e comunicare il valore della pace. Completano l’ufficio di presidenza i Consiglieri segretari Marco Ausili (FdI) e Marta Ruggeri (M5S). Ausili ha espresso la speranza che l’Assemblea diventi luogo di sintesi e collaborazione, mentre Ruggeri ha definito il suo incarico come motivo di grande onore e responsabilità, sottolineando l’impegno a lavorare in modo dinamico e inclusivo. Con la nomina dell’ufficio di presidenza, la dodicesima legislatura delle Marche prende ufficialmente il via, pronta ad affrontare i temi regionali con un equilibrio tra esperienza, nuove presenze e pluralità politica. 

27/10/2025 13:14
Svem, Andrea Santori lascia la presidenza: lettera ad Acquaroli nel giorno della nuova Giunta

Svem, Andrea Santori lascia la presidenza: lettera ad Acquaroli nel giorno della nuova Giunta

Andrea Santori ha rassegnato le proprie dimissioni da presidente della Sviluppo Europa Marche (Svem), la società partecipata della Regione che si occupa della gestione dei fondi europei e del supporto alle imprese. La decisione è arrivata sabato scorso, in concomitanza con la presentazione della nuova Giunta regionale. Santori ha inviato una lettera ufficiale al presidente della Regione, Francesco Acquaroli, comunicando la volontà di lasciare l’incarico. Negli ultimi mesi la gestione della Svem da parte di Santori aveva suscitato malumori crescenti tra le associazioni di categoria, in particolare tra gli industriali marchigiani. Lo stesso governatore Acquaroli, durante un incontro con i vertici di Confindustria Marche e delle sezioni provinciali, aveva manifestato disponibilità ad aprire un confronto su un possibile “nuovo corso” per la società regionale, rimandando però ogni decisione al post-elezioni. A pesare sul clima interno alla partecipata anche alcune polemiche sulla gestione dei fondi europei e su determinati incarichi di consulenza. L’ex sottosegretaria al Mise Alessia Morani (Pd), oggi candidata non eletta al Consiglio regionale, aveva infatti presentato un esposto in Procura su alcuni aspetti dell’attività della Svem. Con la lettera di dimissioni, Santori ha scelto di giocare d’anticipo, rivendicando però quanto fatto durante il suo mandato.“È noto che il sottoscritto non sia privo di difetti – scrive Santori – ma spero di poter rivendicare anche qualche merito. Tra questi la lealtà verso gli impegni assunti e la determinazione nel portarli a compimento. Ho lasciato una macchina da corsa”.   La Regione dovrà ora procedere alla nomina del nuovo presidente della Svem, chiamato a proseguire la gestione delle politiche di sviluppo e degli investimenti europei nel territorio marchigiano.

27/10/2025 11:00
Ennesima lite tra Trump e Zelensky: una situazione comica, oltreché tragica

Ennesima lite tra Trump e Zelensky: una situazione comica, oltreché tragica

Ebbene sì, Donald Trump ha recentemente svolto alcune dichiarazioni che meritano davvero un pur telegrafico commento. Il codino biondo che fa impazzire il mondo così si è rivolto duramente al guitto di Kiev, l'attore Nato Zelensky: "Cedi il Donbass o sarai distrutto". Parole inequivocabili, con le quali il presidente della civiltà dell’hamburger chiarisce senza perifrasi, una volta di più, la propria posizione tanto rispetto all’Ucraina, quanto rispetto alla Russia. Con sobrio realismo, Trump ha capito ciò che sfuggiva all’arcobalenico e vegliardo Biden, ossia che la Russia di Putin non può essere sconfitta e che con essa bisogna dunque trattare diplomaticamente. Con le parole poc’anzi menzionate, inoltre, ha ribadito una volta di più la propria epidermica idiosincrasia per il guitto di Kiev: una idiosincrasia che, oltretutto, era già emersa limpidamente durante il memorabile incontro presso la sala ovale di qualche mese addietro, allorché l’attore Nato era stato sbertucciato e ridicolizzato davanti al mondo intero. Come se non bastasse, sempre nei giorni scorsi, Trump ha dichiarato testualmente che l’Ucraina potrebbe vincere la guerra ma che non crede ce la farà. Una frase emblematica e irresistibilmente beffarda, con la quale Trump ammette in astratto la possibilità di vittoria per l'Ucraina e poi in concreto si dice convinto che ciò non potrà accadere. Anche in questo caso, non si tratta se non di un solido e robusto realismo: anche perché - inutile negarlo - l'Ucraina continuerà a combattere fintantoché sarà supportata da Washington e da Bruxelles, che finora l’hanno utilizzata come instrumentum belli contro la Russia di Putin, colpevole di non genuflettersi al nuovo ordine mondiale a stelle e strisce e, di più, di organizzare intorno a sé la resistenza di tutti gli Stati disallineati a Washington. Insomma, sembra davvero che si stia profilando lo scenario che avevamo già da tempo previsto: il guitto di Kiev, burattino telecomandato da Washington, si trova ora con il cerino in mano, pronto a fare la fine impietosa delle marionette di Mangiafuoco, gettate nelle fiamme quando lo spettacolo è finito. E intanto il guitto di Kiev, l’attore Nato Zelensky torna a piagnucolare goffamente, più malmostoso che mai. E recita la solita e ormai logora parte della vittima incompresa, abbandonata ingiustamente dagli amici più fedeli. D’altro canto, il guitto di Kiev nasce come attore e fino alla fine continua a recitare la sua parte. Esordì nella serie televisiva "The servant of the people", prima di passare a recitare direttamente nei palazzi del potere in qualità di "servant of the american ruling class". Ora egli si lagna per il fatto che gli alleati non lo stanno supportando a dovere e reclama nuovi missili. Dice accoratamente che l’Ucraina ne ha disperato bisogno per poter continuare nella sua folle guerra contro la Russia di Putin. Per parte sua, Mark Rutte, segretario della NATO dal cognome particolarmente evocativo (nomina sunt omina), ha chiarito che anche quest’anno gli aiuti della NATO a Kiev saranno in linea con quelli dell’anno precedente. Dunque, la Nato, braccio armato dell’imperialismo a stelle e strisce e della sua libido dominandi planetaria, continua a investire nella manicomiale guerra ucraina; una guerra che, come non ci stanchiamo di sottolineare ad nauseam, è principalmente la guerra che la Nato, la civiltà del dollaro e l’occidente, rectius l’uccidente liberal-atlantista, vogliono condurre contro la Russia di Putin per piegarla in quanto Stato disallineato al nuovo ordine mondiale liberal-atlantista e, di più, resistente alla sua dinamica espansionistica. Il quadro è piuttosto chiaro, almeno per quanti non vogliano come sempre compiere il gesto dello struzzo, che nasconde la testa sotto la sabbia per non vedere ciò che gli sta intorno. D’altro canto, il guitto di Kiev tutto l’interesse ha a fare in modo che il conflitto proceda sine die: infatti, il giorno in cui dovesse terminare, egli sarebbe finalmente giudicato dal suo popolo e verosimilmente il giudizio sarebbe tutt’altro che benigno.

26/10/2025 12:20
Acquaroli bis, c'é l'accordo: sei assessori ora, otto dopo la modifica dello Statuto. Tutti i nomi

Acquaroli bis, c'é l'accordo: sei assessori ora, otto dopo la modifica dello Statuto. Tutti i nomi

Le ultime tensioni sull’asse Fratelli d’Italia-Lega si sono sbloccate solo nella serata di ieri e questa mattina alle 9 i futuri assessori sono stati convocati in Regione per la firma dei decreti di nomina. Confermato lo schema iniziale a sei: tre assessori per Fratelli d’Italia e uno a testa per Forza Italia, Lega e i «Marchigiani per Acquaroli». L’esecutivo, però, è pensato in due tempi: la giunta «extralarge» arriverà a otto membri dopo la modifica dello Statuto regionale, con l’ingresso — nel cosiddetto secondo tempo — di un ulteriore assessore per FdI e uno per la Lega. La scadenza naturale del mandato resta fissata in primavera 2026. Il presidente Acquaroli coordinerà direttamente le pratiche legate alla ricostruzione post-sisma, oltre a occuparsi di affari generali e nomine. Il ruolo di sottosegretario è stato assegnato a Silvia Luconi (FdI) di Tolentino: il prossimo anno Luconi entrerà poi in giunta nell’allargamento a otto e, sia da sottosegretario sia successivamente da assessore, avrà competenze su turismo, cultura e commercio sotto la supervisione del presidente. Nessuna sorpresa nella pattuglia dei vincitori: l’assessora ascolana Francesca Pantaloni — legata al sindaco Fioravanti — entra subito in giunta con la delega alle finanze regionali (bilancio, finanze, personale). Con la sua nomina, rientra in Consiglio il già noto Andrea Assenti (San Benedetto). Nel secondo tempo della giunta arriverà Silvia Luconi, la più votata nel Maceratese, che farà staffetta in Consiglio con Mirco Braconi, fedelissimo del governatore. Fra gli uomini di punta di FdI figurano Francesco Baldelli (Pesaro), unico assessore che conferma il proprio incarico e che anzi amplia le deleghe: manterrà infrastrutture ed edilizia scolastica e sanitaria e assumerà anche i trasporti (Tpl, voli e ferrovia). Al suo posto in Consiglio entrerà Nicola Baiocchi, che presiederà la commissione sanità. Nuova entrata è Giacomo Bugaro (Ancona): a lui andranno sviluppo economico, credito, Zes, porto, aeroporto e interporto. In Consiglio prenderà il posto Mirella Battistoni. Capogruppo regionale di FdI sarà Andrea Putzu (Fermo); Marco Ausili e Pierpaolo Borroni ricopriranno ruoli di rilievo nelle commissioni. La Lega mette in giunta il giovane sindaco di Cartoceto, Enrico Rossi — il più votato del partito — che ottiene l’importante pacchetto dell’agricoltura e il ruolo dvicepresidente della giunta regionale. Rossi cederà alcune deleghe nel secondo tempo a Renzo Marinelli, che entrerà in giunta come assessore aggiunto con competenze su demanio, istruzione, sicurezza, polizia locale e urbanistica; fino al suo ingresso Marinelli manterrà la carica di capogruppo della Lega. In Consiglio prenderanno il posto degli assessori Nicolò Pierini (sindaco di Piandimeleto) e, nel 2026, Filippo Saltamartini, già assessore alla sanità. Ad Andrea Maria Antonini (Ascoli) è prevista la presidenza di una commissione.  Per Forza Italia è il sindaco di Maiolati Spontini, Tiziano Consoli, a entrare in giunta: erediterà le deleghe di Stefano Aguzzi (lavoro, formazione professionale, tutela del paesaggio, cave, rifiuti, edilizia pubblica, Protezione civile e sport). In Consiglio entrerà l’ex assessora di Fabriano Chiara Biondi. Il maceratese Gianluca Pasqui sarà il presidente del Consiglio regionale, mentre Jessica Marcozzi (Fermo) presiederà una commissione. I Marchigiani per Acquaroli ottengono la delega più «calda»: la sanità va al sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, autentico mattatore di preferenze. I Civici Marche piazzano Giacomo Rossi alla vicepresidenza del Consiglio regionale. Sono attesi incarichi anche per Luca Marconi (Udc) e Marco Marinangeli (Noi Moderati).  Lo schema disegnato punta a mantenere l’equilibrio fra i partiti della maggioranza conservando la promessa di un’ulteriore apertura nella primavera 2026, quando la giunta regionale passerà a otto assessori dopo la prevista modifica statutaria. Ieri è scaduto il primo atto formale con la firma dei decreti: da oggi, invece, si comincerà a valutare la distribuzione operativa delle deleghe e il lavoro amministrativo che attende la Regione — dalla ricostruzione post-sisma alle politiche per lo sviluppo e i trasporti. Lunedì 27 ottobre si svolgerà la prima seduta del nuovo Consiglio regionale con l'elezioni del presidente che sarà Gianluca Pasqui (Forza Italia) e del vice presidente, in quota maggioranza, Giacomo Rossi (Civici Marche); mentre Marco Ausili (FdI) va verso l'incarico di consigliere segretario.  

25/10/2025 10:00
"Macerata e la sindrome del luglio prossimo. Dal bike sharing (senza bici) alla piscina che apre ogni estate… dell'anno dopo"

"Macerata e la sindrome del luglio prossimo. Dal bike sharing (senza bici) alla piscina che apre ogni estate… dell'anno dopo"

"Dal bike sharing senza bici alla piscina che apre ogni estate… dell’anno dopo". Con la consueta ironia, il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, Roberto Cherubini, torna a criticare la gestione delle opere pubbliche da parte dell’amministrazione comunale di Macerata, accusata di "moltiplicare annunci e rendering più che cantieri". Nel suo comunicato, Cherubini parla di una "nuova specialità amministrativa: il progetto infinito, da vivere tra un rendering e un bando", citando diversi casi che, secondo il pentastellato, rappresenterebbero emblematicamente la difficoltà del Comune nel portare a compimento gli interventi promessi. Tra gli esempi riportati figura il "bike sharing invisibile", con stalli installati nel 2021 ma, come sottolinea Cherubini, "ancora privi di biciclette". "Le stiamo ancora aspettando - ironizza - forse in arrivo tramite portale interdimensionale". Il consigliere passa poi alla cosiddetta "ciclovia fantasma", opera "celebrata come ultimo atto del progetto" ma, afferma, "ancora tutta da avviare". Ricorda inoltre che "nel 2020 l’Assessore dichiarava con fierezza: ‘Entro due anni Macerata avrà una ciclovia moderna e pienamente funzionante’. Siamo nel 2025 – commenta Cherubini – e l’unico traguardo raggiunto è quello del bando". Non manca una stoccata sulla localizzazione del tracciato, in Contrada Botonto, dove - osserva il consigliere - "è stata pensata anche una nuova discarica: nulla dice ‘mobilità sostenibile’ come pedalare tra i camion dei rifiuti". Un altro tema toccato nel comunicato è quello della piscina comunale, definita "un’epopea cittadina" che ha visto, negli anni, una serie di rinvii: “Apertura luglio 2023, poi luglio 2024, ora luglio 2025. La vasca resta immobile – scrive Cherubini – e i cittadini possono solo fare il bagno nelle promesse". Il consigliere evidenzia come "molte opere iniziate dalla giunta Carancini giacciano a metà, senza completamento", mentre, a suo dire, l’attuale amministrazione "taglia i nastri dei progetti ereditati dagli altri, ma fatica a portare a termine i propri". Al centro della critica anche la gestione dei fondi del PNRR, che secondo Cherubini “avrebbero potuto trasformare Macerata in un laboratorio di rigenerazione urbana. Invece - afferma - ci ritroviamo con un archivio pieno di progetti annunciati e cittadini che devono immaginare da soli cosa sarebbe potuto diventare questo territorio". Per rafforzare il confronto, il consigliere cita il caso di Castelfidardo, dove “quegli stessi fondi sono stati utilizzati per costruire nuove scuole, moderne e pubbliche, ormai prossime al completamento”. La chiusura del comunicato ha toni sarcastici: "A Macerata - conclude Cherubini - sembra che l’unica mobilità realmente promossa sia quella della fantasia dei cittadini. Forse la prossima grande opera sarà il Museo delle Promesse Annunciate, un percorso tra ciclabili inesistenti, piscine di carta e biciclette invisibili".

24/10/2025 19:30
Tajani a Macerata: "Cultura straordinaria forza per promuovere l'Italia. Giunta regionale? I nodi si stanno sciogliendo"

Tajani a Macerata: "Cultura straordinaria forza per promuovere l'Italia. Giunta regionale? I nodi si stanno sciogliendo"

"La cultura è una straordinaria forza che noi abbiamo per promuovere il Paese Italia, ma anche per far crescere la nostra economia". Con queste parole il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, ha aperto il suo intervento agli Stati Generali della Diplomazia Culturale, ospitati oggi a Macerata. Tajani ha voluto sottolineare il ruolo strategico della cultura come motore di sviluppo e strumento di diplomazia economica, ribadendo che “lavorare per l’export della cultura significa far sì che questa nostra straordinaria risorsa possa permettere poi di aprire le porte ad altre realtà. Anche questa è diplomazia della crescita.” Il vicepremier ha spiegato di aver scelto Macerata e Recanati come sedi dell’incontro annuale per accendere i riflettori “su tutte le città italiane, non solo sulle grandi capitali”. “Recanati è la patria di Giacomo Leopardi, Macerata è la patria di Matteo Ricci – ha ricordato Tajani – noi che siamo impegnati in giro per il mondo non possiamo non rendere omaggio a questo grande gesuita italiano che ha permesso a tutti noi di essere fieri di lui ogni volta che andiamo in Cina".  Nel rivolgersi ai direttori degli Istituti Italiani di Cultura, il ministro ha invitato a essere “ambasciatori di un’Italia gigante culturale nel mondo”, aggiungendo che dal 1° gennaio il ministero cambierà impostazione, unendo la dimensione politica e quella economica sotto la nuova Direzione Generale per la Crescita: "Voi lavorerete direttamente con questa nuova struttura – ha spiegato – perché la cultura è parte integrante del sistema Italia che esporta e crea valore".  A margine dell’incontro, Tajani ha poi affrontato anche il tema della nuova giunta regionale delle Marche, assicurando che "si sta andando nella giusta direzione". "Mi pare che si stiano sciogliendo i nodi – ha detto – e che la trattativa si chiuderà positivamente. Il nostro segretario regionale ha parlato con il presidente Francesco Acquaroli, e credo che Forza Italia possa dare un contributo importante al governo regionale".  Il ministro ha inoltre sottolineato che la futura giunta “non deve essere una spartizione di poltrone, ma un governo al servizio dei cittadini marchigiani”, e ha espresso fiducia nella leadership di Acquaroli: "Sono ottimista e ho fiducia nel Presidente, che abbiamo sostenuto con convinzione. Le Marche hanno davanti cinque anni importanti e noi siamo pronti a fare la nostra parte con serietà e competenza". 

24/10/2025 19:10
Macerata, Giordano Ripa si vede sindaco: "Siamo l'alternativa. Parcaroli? Soldi utilizzati in maniera tragicomica" (FOTO e VIDEO)

Macerata, Giordano Ripa si vede sindaco: "Siamo l'alternativa. Parcaroli? Soldi utilizzati in maniera tragicomica" (FOTO e VIDEO)

Giordano Ripa ufficializza la sua candidatura a sindaco di Macerata, alla guida del progetto civico "Futuro per Macerata". Il consigliere comunale, nonché medico in pensione, annuncia una campagna elettorale centrata sull’ascolto dei cittadini e sulla partecipazione diretta: "Andremo a vedere le zone dove c'è più astensionismo. Partiremo da lì. Sarà una campagna elettorale di ascolto - dichiara Ripa -. Siamo partiti da zero, da giugno 2024. La gente è presa da questa iniziativa perché ha capito che possiamo essere l’alternativa". Nel suo intervento, il candidato non risparmia critiche all'attuale amministrazione: "Questa amministrazione ha ereditato le opere principali, come il centro fiere e la piscina. Le varianti attuative sono andate, guarda caso, a coprire il disavanzo d’asta. Se ci fossero state le amministrative a scadenza naturale, non avrebbe inaugurato nessuna opera. Le uniche due sono state il polo d’infanzia e la scuola primaria a Piediripa, terminate grazie all’aiuto di una fondazione esterna". Ripa sottolinea inoltre i ritardi legati ai collaudi e promette una gestione più trasparente e pianificata delle opere pubbliche: "Ogni lavoro deve essere monitorato e tracciato online sul sito del Comune, soprattutto per i ritardi". L’attenzione si sposta poi sulle frazioni e sulla manutenzione urbana: "Le frazioni sono state dimenticate. Abbiamo voglia di intercettare le istanze dei cittadini. Per la nostra lista, la prima opera pubblica è l’amministrazione ordinaria della città. In questa città marciapiedi e strade versano in condizioni pessime. Non si può dire che non si hanno soldi". Sui lavori pubblici, Ripa è netto: "Devono essere pensati per lo sviluppo della città e non in maniera estemporanea, come fatto da questa amministrazione. Talvolta i soldi sono stati utilizzati in maniera tragicomica, come per il marciapiede che porta da Villa Potenza a Montanello: tre milioni di euro per nulla". Sul tema sicurezza riconosce alcuni miglioramenti ma denuncia una recrudescenza dei problemi: "Riconosco a questa amministrazione un miglioramento rispetto agli anni passati, ma ultimamente si è tornato a vedere il verificarsi di risse e disagi. Non bastano le telecamere. C’è un dilagare del traffico e dello spaccio di stupefacenti. I giovani sono in balia di questi fenomeni. Oltre alla salute, c’è un discorso sociale: le forze dell’ordine sono encomiabili, ma sono pochi. Serve educazione e prevenzione nelle scuole, e in questo senso non è stato investito a livello comunale". Ripa propone inoltre di rafforzare il tessuto sociale cittadino: "Per intervenire a livello sociale bisogna aumentare il sostegno alle attività delle associazioni e creare punti di incontro per i giovani, coinvolgendoli nelle decisioni per la città. Dobbiamo coltivare il rapporto con l’università e creare una rete che accolga i neolaureati, per non disperdere i giovani fuori dalla città e dalla regione". Sul piano culturale, il candidato richiama l’attenzione sul Macerata Opera Festival e su Musicultura: "Per due anni il bilancio del festival era in rosso, poi è arrivato l’aiuto dello Stato. Siamo sicuri che continuerà ad arrivare? Quest’anno si è tagliato l’appoggio a Musicultura e il prossimo anno si tenderà a rimodulare di nuovo, rischiando che l’ente si stufi di questo modus operandi. Eventi come questi vanno finanziati e sostenuti perché danno lustro e positività alla città. Per quanto riguarda Sferisterio Live bisogna rimodulare il format perché porta solo presenze mordi e fuggi".  Il progetto di Ripa punta a trasformare Macerata in "un polo attrattivo e dinamico che coinvolga tutto il tessuto urbano", fondato su tre principi cardine: innovazione, partecipazione e networking. "Il nostro programma elettorale è un cantiere aperto - spiega - e sarà presentato insieme alle liste". Sul piano amministrativo, annuncia: "Se governeremo noi, toglieremo il nono assessorato che è stato creato e riattiverò la delega che ho rimesso un anno fa alla mia uscita dalla maggioranza". Non mancano le critiche alla gestione dei rapporti con la sanità: "Parcaroli ha abdicato alla presidenza della conferenza dei sindaci che cura i rapporti con la sanità. Qui a Macerata negli ultimi tempi sono stati praticati tagli e tolti servizi per portarli a Civitanova". Ripa anticipa infine la composizione della lista: "Le persone sedute a questo tavolo sono già i primi nomi, ma la lista resta aperta (Rosalba Catalini, Guido Strinati, Marco Pesaola, Jacopo Rosetti, Giovanni Bora e Simone Merlini, ndr). Puntiamo a 32 candidati, persone entusiaste, indipendenti e senza connessioni con il sistema”. Sul fronte sanitario, aggiunge: "Il Comune ha spazi di manovra limitati, ma attraverso la conferenza dei sindaci si può agire indirettamente. Mi auguro che il nuovo assessore regionale alla sanità sia aperto al dialogo per affrontare le problematiche del territorio".

24/10/2025 16:00
Tolentino, il sindaco chiarisce: "Nessun problema di acqua calda alla casa di riposo Porcelli"

Tolentino, il sindaco chiarisce: "Nessun problema di acqua calda alla casa di riposo Porcelli"

Il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi interviene - attraverso un comunicato stampa rilasciato dal Comune - sulla situazione della Casa di Riposo Porcelli, smentendo in modo categorico le voci secondo cui gli ospiti sarebbero rimasti senza acqua calda a causa del rinvenimento di batteri nell’impianto idrico. «Si smentisce categoricamente quanto riportato dalla stampa – dichiara il primo cittadino – ovvero che, a seguito del rinvenimento di batteri nell’impianto idrico della struttura, i pazienti siano privi di acqua calda». Il sindaco spiega che l’ufficio manutenzioni del Comune è stato immediatamente attivato e che già da giovedì 9 ottobre è stato predisposto un punto ausiliario di fornitura per garantire la disponibilità di acqua calda sanitaria. «Il punto ausiliario - precisa Sclavi - è stato realizzato mediante deviazione diretta della tubazione di adduzione dalla fornitura principale e collegamento a due sistemi di riscaldamento acqua elettrici da 80 litri ciascuno». Nonostante il disagio di non poter utilizzare l’impianto principale, l’igiene dei pazienti è sempre stata garantita, grazie all’impegno del personale che, come sottolinea il sindaco, «si è speso senza sosta e senza risparmio di forze, tramite l’utilizzo di acqua calda». Per quanto riguarda gli interventi tecnici, Sclavi informa che è stato effettuato un flussaggio continuo ad alta temperatura su tutta la rete, sono stati rimossi i filtri rompigetto da tutti i rubinetti e trattate le tubazioni con perossido di idrogeno. Tuttavia, prima di poter riattivare l’impianto principale, sarà necessario attendere i risultati delle analisi batteriologiche, previsti per l’inizio della prossima settimana. «È così che si agisce – afferma Sclavi – se si segue un approccio serio e scientifico, pur nella consapevolezza del protrarsi dei disagi. Se poi chi alimenta e diffonde voci prive di fondamento per mera speculazione politica è abituato ad agire "a braccio", la questione non può e non deve riguardarci». Il sindaco ha inoltre fatto chiarezza sui due casi di scabbia segnalati nella struttura. «I due soggetti - spiega - sono stati immediatamente trattati secondo i protocolli, hanno reagito bene alle cure e, a oggi, non risultano altri casi sospetti». Il periodo di sorveglianza attiva di 40 giorni si concluderà il 17 novembre, data oltre la quale si potrà dichiarare ufficialmente chiuso l’episodio. Sclavi ha poi voluto lanciare un appello al senso di responsabilità dei media: «Eventi di questo tipo possono verificarsi ovunque - sottolinea - ma solo a Tolentino sembrano spesso oggetto di amplificazioni mediatiche che rischiano di generare allarme ingiustificato». Il sindaco conclude ricordando che il personale della Casa di Riposo Porcelli garantisce livelli di assistenza superiori agli standard previsti, con una presenza infermieristica più che doppia rispetto alla norma. «Non merita - ha detto - una rappresentazione distorta del proprio impegno».

24/10/2025 14:55
"Totale paralisi del sistema nella gestione dei rifiuti in provincia di Macerata"

"Totale paralisi del sistema nella gestione dei rifiuti in provincia di Macerata"

“La situazione in merito all’individuazione del sito della nuova discarica in provincia di Macerata è di totale paralisi”, denuncia Mario Morgoni, esponente del Partito Democratico, commentando l’assemblea dei sindaci dell’ambito territoriale ambientale della provincia, tenutasi lo scorso 20 ottobre. “Dopo cinque anni dall’avvio del procedimento e dopo aver condiviso le modalità dell’iter, è stato proprio il Comune capoluogo – che esprime il presidente della provincia – a contestare le conclusioni del lavoro istruttorio svolto dall’Università Politecnica delle Marche. Una situazione veramente imbarazzante”, afferma Morgoni. Secondo l’esponente dem, “la destra governa la quasi totalità dei Comuni, ha rigettato la proposta di gestione unitaria del Cosmari, pretendendo di governare da sola l’azienda pubblica più importante del territorio, e sta condannando alla totale paralisi il sistema di gestione dei rifiuti. Siamo costretti ad abbancare i rifiuti fuori provincia e lo faremo ancora per anni, visto che il sindaco di Cingoli – che non ha partecipato all’assemblea – ha dichiarato che senza l’individuazione del nuovo sito non ci sarà alcun ampliamento della discarica del suo Comune”. “E ha ragione di dirlo e di essere conseguente con le sue affermazioni, se non intende perdere clamorosamente la faccia. A pagare i pesantissimi costi di questa inaccettabile condizione di immobilismo sono i cittadini della provincia di Macerata, già sottoposti a gravosi aumenti della tariffa che saranno destinati a lievitare ulteriormente”, continua Morgoni. “Ma c’è anche un altro aspetto inquietante – sottolinea –: la destra, che in questa provincia ha tutto il potere, dimostra di non avere alcuna idea e di non essere capace di nessuna decisione in un settore strategico come quello ambientale, e sta portando su un binario morto il Cosmari. Buttano la palla in tribuna vagheggiando il termovalorizzatore perché non sanno che pesci pigliare”. “Non possiamo poi meravigliarci troppo se, di fronte a queste rovinose, furbesche e tragicomiche prove di chi è tenuto a tutelare gli interessi pubblici, gli elettori disertino le urne e cresca la disaffezione verso la politica e le istituzioni”, conclude Morgoni.

23/10/2025 19:19
Macerata, approvato il progetto esecutivo per un percorso ciclabile ad anello di 40 chilometri

Macerata, approvato il progetto esecutivo per un percorso ciclabile ad anello di 40 chilometri

La città di Macerata compie un passo decisivo verso una mobilità più sostenibile e un turismo lento di qualità. La Giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo della rete di mobilità ciclistica, un grande intervento da 3 milioni di euro finanziato dal Cis Area Sisma. Il piano prevede la realizzazione di un percorso ad anello di circa 40 chilometri, pensato per collegare e ricucire i tratti ciclabili già esistenti, creando un itinerario continuo tra le aste fluviali del Potenza e del Chienti. Il tracciato seguirà torrenti, fossi e percorsi di crinale e vallivi, valorizzando il patrimonio naturale e paesaggistico del territorio. L'uscita del bando di gara è prevista entro la prima metà di novembre: "Con la realizzazione di questo intervento Macerata non solo vuole sviluppare la mobilità dolce ma anche implementare i percorsi turistici e religiosi - ha dichiarato il sindaco Sandro Parcaroli -. Il progetto si intersecherà infatti con i Cammini Lauretani, il Giro delle Abbazie e i percorsi di recupero delle fonti, offrendo una preziosa occasione di sviluppo per la città e per tutto il territorio circostante". Anche il commissario alla ricostruzione post sisma, Guido Castelli, ha sottolineato il valore strategico dell’opera: "La rinascita dell'area del cratere passa anche attraverso il turismo all’aria aperta e religioso. Questo progetto si inserisce nel Piano Cammini, un investimento di 30 milioni di euro per le Marche, pensato per creare un vero ecosistema che metta in rete esperienze, servizi e comunità, innalzando la qualità dell’accoglienza e valorizzando i nostri borghi". Soddisfazione anche dall'assessore con delega alle Ciclopedonali, Paolo Renna, che ha evidenziato l’importanza ambientale e sociale dell'iniziativa: "Il percorso sarà adatto a tutti - ciclisti, escursionisti e turisti - e rappresenterà un modello di mobilità alternativa e sostenibile. Dopo tanti anni di annunci, Macerata potrà finalmente contare su infrastrutture concrete per il turismo lento e per la qualità della vita dei cittadini. Un ringraziamento va al presidente della Regione Francesco Acquaroli e al Commissario Guido Castelli per il sostegno al progetto".  Con questo intervento, Macerata punta dunque a diventare un punto di riferimento regionale per la mobilità dolce, il turismo sostenibile e la valorizzazione del paesaggio marchigiano.

23/10/2025 16:51
Al via la terza edizione del concorso di poesia "Civitanova Solidarity Word": come presentare domanda

Al via la terza edizione del concorso di poesia "Civitanova Solidarity Word": come presentare domanda

Sono aperte le iscrizioni per partecipare alla terza edizione del concorso di poesia "Civitanova Solidarity Word", un’iniziativa dedicata ai giovani studenti e residenti del territorio fino ai 35 anni organizzata dalla Consulta per i Servizi Sociali del Comune di Civitanova Marche insieme all’Assessorato al Welfare del Comune di Civitanova Marche. Il tema 2025 è: "Dal mio quartiere al mondo: il mio impegno per un futuro migliore". L’evento vuole promuovere la solidarietà e sensibilizzare la comunità sull’importante ruolo svolto dalla Consulta. La direzione artistica è affidata anche quest’anno a Samuele Dutto, che curerà l’organizzazione dell’intera manifestazione.  "Il concorso - spiega l’assessore ai Servizi Educatici e Formativi, Barbara Capponi - nasce in rete con la Consulta dei Servizi Sociali, che ringrazio, per stimolare i ragazzi a riflettere su tematiche sociali attraverso la poesia, a seguito del grande input che il Solidarity Sound dà ai ragazzi da anni con la musica. L'arte è veicolo potente per esprimersi creativamente, allontanandosi dagli schermi per dedicarsi alla scrittura esprimendo i propri talenti, di cui siamo certi ognuno sia dotato, ed è questo che vogliamo valorizzare".  Quattro le categorie: sezione A: Scuole primarie, sezione B: Scuole secondarie di primo grado; sezione C: Scuole secondarie di secondo grado e sezione D: Universitari e giovani fino a 35 anni. Le poesie dovranno esplorare il tema della cura, intesa in tutte le sue sfaccettature: cura delle persone attraverso gesti di solidarietà, accoglienza e sostegno reciproco, cura della comunità promuovendo rispetto, inclusione e collaborazione tra individui, cura dell’anima e delle emozioni valorizzando il benessere interiore e la crescita personale e cura del pianeta sensibilizzando all’importanza della sostenibilità e della responsabilità ambientale. Il bando di concorso, con regolamento e scheda d’iscrizione, è scaricabile dal sito: www.civitanovasolidaritysound.org, iscrizione gratuita e la scadenza per l’invio delle poesie: 7 novembre. Le opere finaliste saranno selezionate dal poeta Carlo Molinari, autore di numerose raccolte e vincitore di prestigiosi premi nazionali e internazionali. La cerimonia conclusiva si terrà giovedì 4 dicembre alle ore 17:00 presso la Sala Consiliare del comune di Civitanova Marche. Le poesie finaliste saranno lette da Antonio Sterpi, accompagnato al pianoforte da Samuele Dutto. Saranno proclamati i vincitori di ogni categoria, che riceveranno un premio in materiale scolastico del valore di 200 euro.   

23/10/2025 10:00
Ricci, arriva la prima firma da europarlamentare: "La patente ai 17enni, ma esami più severi"

Ricci, arriva la prima firma da europarlamentare: "La patente ai 17enni, ma esami più severi"

"Oggi, a Strasburgo, abbiamo firmato la nuova direttiva europea sulle patenti, di cui sono stato relatore, per migliorare la sicurezza stradale e che sarà presto pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Per me è stata la prima cerimonia di firma da europarlamentare: un momento simbolico che chiude un lungo e intenso lavoro legislativo". Così Matteo Ricci, europarlamentare Pd e vicepresidente della commissione TRAN, alla presenza della presidente del PE Roberta Metsola, della ministra danese Marie Bjerre e della presidente della Commissione TRAN, Elissavet Vozemberg - Vrionidi. Le novità principali riguardano i neopatentati: è introdotta la patente ai 17 anni, ma accompagnati sino ai 18, sarà digitale, anche sul cellulare. E si prevedono esami più severi sul fronte della sicurezza stradale. Ma soprattutto il ritiro stabilito da un Paese sarà esteso a tutta l'Unione. Si tratta di norme in vigore il ventesimo giorno successivo alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Ue. Poi i Paesi avranno tre anni per recepirle nel diritto nazionale e un altro anno per prepararsi alla loro attuazione. Quattro, nel dettaglio, i pilastri della riforma. Il primo, appunto, riguarda il giro di vite contro chi ha avuto la patente ritirata.   "Oggi - spiega uno dei relatori, il dem Matteo Ricci - chi commette un'infrazione grave in un Paese diverso da quello che ha rilasciato la patente spesso rimane impunito. Ben il 40% delle infrazioni transfrontaliere restava senza conseguenze serie. Ora invece chi perde la patente in un Paese Ue per un'infrazione grave non potrà più guidare in nessun altro Stato. La decisione di sospensione o ritiro della patente sarà riconosciuta ovunque in Europa. Questo pacchetto non è solo un insieme di regole: è un impegno concreto per rendere le nostre strade più sicure per tutti, specialmente per chi abbiamo più a cuore, i nostri figli". Il secondo pilastro prevede nuovi obblighi nella formazione: l'esame dovrà includere anche domande sui rischi legati agli angoli ciechi, sui sistemi di assistenza alla guida, sull'apertura sicura delle porte e sui rischi di distrazione dovuti all'uso del cellulare. Inoltre si porrà maggiore enfasi sulla consapevolezza dei rischi per pedoni, bambini, ciclisti e altri utenti della strada vulnerabili. Terza novità: i nuovi limiti della validità e i controlli sanitari. La patente di guida per motocicli e automobili sarà valida per 15 anni, fatta salva la possibilità per gli Stati di ridurre questo periodo a 10 anni se la patente vale anche come documento d'identità nazionale. La patente di guida per autocarri e autobus avrà invece una validità di 5 anni. I paesi dell'UE possono decidere di ridurre il periodo di validità della patente per i conducenti di età pari o superiore a 65 anni, in modo da sottoporne i titolari a controlli medici più frequenti o a corsi di aggiornamento. Prima di ottenere la prima patente o al momento del rinnovo la visita medica non includerà solo gli esami della vista ma anche delle condizioni cardiovascolari. La quarta riforma, infine, riguarda i neopatentati e i conducenti accompagnati. Per la prima volta in assoluto, l'Ue stabilisce una sorta di periodo di prova di almeno due anni per i conducenti inesperti, con regole per loro molto più rigorose: se trovati a guidare in stato di ebbrezza, senza cintura di sicurezza o senza l'utilizzo di dispositivi di sicurezza, saranno soggetti a sanzioni più severe. Si potrà ottenere la patente di guida (di categoria B) già a 17 anni, a condizione di guidare accompagnati da un conducente esperto fino ai 18 anni. Per ovviare alla carenza di conducenti professionisti, sarà consentito ai diciottenni di ottenere la patente per guidare un autocarro (categoria C) e ai ventunenni quella per guidare un autobus (categoria D), ma solo a condizione che siano in possesso di un certificato di abilitazione professionale. Altrimenti, l'età minima per tali mezzi è fissata rispettivamente a 21 e 24 anni.

22/10/2025 17:40
Assoluzione per violenza sessuale, De Padova: "Dire 'no' deve sempre contare, come donna provo sgomento"

Assoluzione per violenza sessuale, De Padova: "Dire 'no' deve sempre contare, come donna provo sgomento"

La consigliera del gruppo misto del comune di Macerata, Sabrina De Padova, interviene con parole dure dopo la notizia dell'assoluzione di un 31enne accusato di violenza sessuale, motivata – secondo quanto riportato – dal fatto che la vittima "aveva già avuto rapporti" (leggi qui l’articolo completo). De Padova ha espresso tutta la sua rabbia e delusione per una vicenda che, a suo dire, "riporta indietro il senso stesso di giustizia e civiltà". "Macerata ancora una volta è al centro di una notizia che scuote le coscienze - aggiunge -. Un uomo di 31 anni è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale. La motivazione che emerge lascia attoniti: ‘lei aveva già avuto rapporti’. Davanti a una frase simile non riesco a restare in silenzio. Non posso. Non voglio.” De Padova parla come "donna, madre, docente e consigliera eletta", e sottolinea con forza quanto sia "inaccettabile una cultura che ancora oggi metta in dubbio la credibilità di una vittima sulla base della sua vita privata". "È come se il consenso, una volta dato, diventasse una condanna permanente - aggiunge -. Come se una donna, dopo un rapporto consenziente, non potesse più dire ‘no’. Non è questo il diritto. Non è questa la giustizia. E non è questa la città che vogliamo rappresentare".  L’esponente del gruppo misto richiama anche la storia recente di Macerata, ricordando episodi che hanno segnato la coscienza collettiva, come il caso Pamela Mastropietro e la sparatoria di Traini, per ribadire quanto la città abbia già vissuto momenti di dolore e smarrimento: "Oggi ci troviamo di fronte non a un gesto violento, ma a qualcosa che forse è ancora più subdolo: una giustificazione. Una frase che legittima la cultura dello stupro e la narrazione che colpevolizza la vittima, analizzandone la vita privata per giustificare l’aggressore".  Per De Padova, il punto non è solo giudiziario, ma profondamente culturale: "Difendere le donne significa farlo sempre, senza se, senza ma, e senza ambiguità. Invito la magistratura a riflettere su quale messaggio mandano le sentenze. Non esiste alcun passato, alcun comportamento, alcuna storia che possa legittimare la violenza o negare l’ascolto a una donna che dice no".  Il suo appello è chiaro e si chiude con un tono accorato: "Se questo è ancora messo in discussione, allora la nostra battaglia è più urgente che mai. Provo rabbia, tristezza, frustrazione. Quando la giustizia arretra, è tutta la società a tornare indietro". 

21/10/2025 17:40
Tolentino, Lega e Forza Italia contro la gestione esterna dei musei: "La città svende la propria cultura"

Tolentino, Lega e Forza Italia contro la gestione esterna dei musei: "La città svende la propria cultura"

Si accende lo scontro politico in città dopo la decisione dell'amministrazione comunale di Tolentino di affidare la gestione dei Musei Civici, della Sala di Lettura e dello IAT alla cooperativa "L’Orologio" di Pontassieve (Firenze). Una scelta che, secondo Giovanni Gabrielli (Lega Tolentino) e Roberto Scorcella (Forza Italia Tolentino), rappresenta “una svendita della cultura locale” e “una sconfitta per tutta la comunità tolentinate”. Le due forze di opposizione parlano di una decisione “politicamente miope, socialmente penalizzante e culturalmente discutibile”, che allontana la gestione del patrimonio storico-artistico cittadino da chi lo conosce e lo vive ogni giorno. “L’Amministrazione ha deciso di consegnare la nostra identità culturale a un soggetto esterno – spiegano Gabrielli e Scorcella – che nulla ha a che fare con la nostra realtà. È una scelta che priva Tolentino delle sue competenze e delle sue energie migliori.” Lega e Forza Italia denunciano il rischio che la città finisca per “essere amministrata a distanza anche nella sua anima culturale”, diventando una semplice “filiale” di un progetto nazionale. Non manca un riferimento polemico al futuro del Teatro Nicola Vaccaj, con un interrogativo diretto all'amministrazione: "Dovremo aspettarci lo stesso metodo anche per il Teatro Vaccaj? Sarebbe inaccettabile vedere affidato anche uno dei simboli più rappresentativi della nostra città a chi non ne conosce storia e identità".  Secondo i due esponenti di opposizione, la decisione rappresenta una mancata opportunità di sviluppo e occupazione locale: "Un’amministrazione lungimirante avrebbe potuto creare posti di lavoro qualificati per i tanti giovani tolentinati laureati in beni culturali, storia dell’arte o turismo, coinvolgendo associazioni e cooperative del territorio. Si è invece scelto un modello distante e burocratico".  Gabrielli e Scorcella chiedono chiarezza su quali benefici economici e culturali concreti deriveranno da questa esternalizzazione e se sia previsto un coinvolgimento di personale locale nella gestione: "Per noi la cultura non è un servizio da appaltare al ribasso – concludono – ma un investimento strategico per la crescita, la formazione e l’orgoglio di una comunità. Continueremo a vigilare con fermezza affinché il patrimonio culturale di Tolentino resti patrimonio dei tolentinati".  LEGGI ANCHE - LA REPLICA DELLA MAGGIORANZA: "NUOVO AFFIDAMENTO? STESSA COOPERATIVA DI MACERATA E RECANATI"

21/10/2025 16:20
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