Politica

Zes Unica Marche-Umbria, Baldelli (FdI): “L’opposizione rema contro le nuove opportunità”. Fede (M5s): “Fondi insufficienti"

Zes Unica Marche-Umbria, Baldelli (FdI): “L’opposizione rema contro le nuove opportunità”. Fede (M5s): “Fondi insufficienti"

La recente estensione della Zes Unica (Zona Economica Speciale) anche alle regioni Marche e Umbria accende il confronto politico tra maggioranza e opposizione, con interpretazioni diametralmente opposte sui reali effetti del provvedimento. Il deputato di Fratelli d’Italia Antonio Baldelli difende con forza la misura, definendola “un provvedimento atteso e strategico” per attrarre investimenti e generare sviluppo in aree individuate dall’Unione Europea come “regioni in transizione”, cioè con reddito medio inferiore alla media europea. Secondo Baldelli, l’estensione della ZES rappresenta un passo concreto verso la crescita di territori che hanno sofferto “anni di mancato sviluppo durante i governi regionali del Pd”. Critico invece verso le opposizioni: “Il Pd e il M5s si sono astenuti in Commissione, continuando a dire no a prescindere. Noi lavoriamo per dare opportunità e crescita alle Marche, altri preferiscono remare contro”. Di segno opposto la posizione del deputato del Movimento 5 Stelle Giorgio Fede, che accusa il Governo di aver trasformato la ZES in “un provvedimento di facciata, buono solo per la propaganda”. Fede ricorda che il M5s aveva già chiesto l’inclusione di Marche e Umbria nel 2023, ma denuncia la totale insufficienza delle risorse stanziate: “I 2,2 miliardi previsti per il credito d’imposta ZES Unica 2025 non bastano: le richieste delle imprese hanno superato di cinque volte le risorse disponibili. Senza fondi adeguati – avverte – la misura rischia di essere solo un titolo vuoto”.Il Movimento 5 Stelle si è quindi astenuto in Aula, spiegando che la scelta non deriva da contrarietà ai principi di sostegno alle aree svantaggiate, ma dalla volontà di “denunciare la mancanza di coraggio e di risorse di una maggioranza che riduce tutto a slogan elettorali”. La Zes è stata anche uno dei temi centrali nella recente campagna elettorale per la presidenza della Regione Marche. Il governatore riconfermato Francesco Acquaroli, insieme alla premier Giorgia Meloni, ne aveva annunciato l’avvio a Cessapalombo il 4 agosto, durante l’inaugurazione dei lavori della Pedemontana Sud. Il candidato sconfitto Ricci aveva invece definito l’iniziativa una mossa “puramente propagandistica”, sostenendo che se attuata concretamente avrebbe dimostrato l’inefficacia del governo regionale uscente. Tra chi vede nella Zes Unica un’occasione storica di rilancio e chi teme resti solo una promessa elettorale, il dibattito resta aperto e centrale per il futuro economico di Marche e Umbria.

06/11/2025 17:30
Tolentino, Dignani (Civico 22): "Pezzanesi di nuovo sindaco? Dopo il caso Cosmari non è accettabile"

Tolentino, Dignani (Civico 22): "Pezzanesi di nuovo sindaco? Dopo il caso Cosmari non è accettabile"

Il coordinatore di Civico 22, Paolo Dignani, interviene con toni duri sul caso Cosmari, riaccendendo i riflettori sulle modalità di gestione del consorzio e sul ruolo dell’ex sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi. "Negli ultimi anni, le vicende legate alla gestione del Cosmari e al ruolo dell'ex sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi mostrano in modo evidente come la politica locale possa piegare le istituzioni a logiche di appartenenza, piuttosto che di merito, efficienza e rispetto delle norme", afferma Dignani in una nota.  Al centro della polemica, la sentenza del Tribunale di Macerata, a firma del giudice Germana Russo, che ha condannato il consorzio al risarcimento nei confronti del manager pubblico Roberto Pierantoni, riconoscendo l’illegittimità dell’annullamento della prima selezione per la nomina del direttore generale. L’annullamento era stato deciso quando Pezzanesi ricopriva la carica di presidente del Cosmari, sostenuto da una maggioranza di Comuni soci di area centrodestra. Dignani sottolinea come la vicenda abbia prodotto "un grave danno economico e d’immagine per l’ente pubblico", ricordando che "ora la Corte dei Conti potrebbe essere chiamata a valutare eventuali responsabilità erariali". Il coordinatore di Civico 22 richiama anche un precedente episodio: la censura dell’ANAC che dichiarò incompatibile la doppia carica di Pezzanesi, allora contemporaneamente sindaco di Tolentino e presidente del consorzio. "Una vicenda che portò alle sue dimissioni e che evidenzia, qualora ce ne fosse stato bisogno, una disinvoltura istituzionale nella gestione delle regole di trasparenza e imparzialità", aggiunge Dignani. Per il rappresentante del movimento civico, il problema non è solo amministrativo, ma politico e culturale: "Ciò danneggia non solo la pubblica amministrazione stessa, bensì finisce con l'incrinare sempre più la fiducia dei cittadini nelle istituzioni". Sul piano economico, Dignani denuncia anche l'aumento costante delle tariffe: "Nel frattempo, le tariffe della TARI sono cresciute e continuano a crescere esponenzialmente, ma non certo per migliorare il servizio, bensì per mantenere in perfetto equilibrio quel delicato ecosistema chiamato potere". Non mancano riferimenti all’attualità politica locale. Secondo Dignani, circolano voci su un possibile ritorno in campo dell’ex sindaco. "Circolano con insistenza voci secondo cui chi è stato protagonista delle avvilenti vicende sopra richiamate sarebbe nuovamente in lizza per la carica di sindaco della nostra città", scrive. Il coordinatore lancia un monito chiaro: "Se questo fosse il prezzo da pagare come contropartita per avere un consigliere regionale di Tolentino (si parla di un patto pre-elettorale siglato tra la neo-consigliera regionale Luconi e Pezzanesi per il rientro di quest’ultimo sulla scena), allora Civico 22 dice con forza che Tolentino non può accettarlo". E conclude con un appello al rinnovamento: "La nostra città ha bisogno di una classe dirigente nuova, competente e rispettosa delle regole. Basta con chi ha già dimostrato limiti, ambiguità e scelte contrarie al buon governo. Tolentino merita un’amministrazione che rappresenti tutti i cittadini, non il ritorno a logiche e comportamenti che il tempo e la coscienza civica dovrebbero ormai aver superato".

06/11/2025 10:30
Pollenza, il sindaco Romoli replica a Sestili: "Discarica a Cantagallo? Noi produciamo fatti, loro comunicati"

Pollenza, il sindaco Romoli replica a Sestili: "Discarica a Cantagallo? Noi produciamo fatti, loro comunicati"

"Il gruppo consiliare di minoranza 'Pollenza al centro', guidato da Laura Sestili, che ancora una volta riesce nell’impresa di parlare di tutto senza avere contezza degli argomenti trattati. Una confusione costruita ad arte, tanto per dare l’impressione di essere sul pezzo, ma senza sapere neppure di cosa si sta parlando". Così il sindaco di Pollenza Mauro Romoli, replica a quanto affermato in una nota stampa dagli esponenti della minoranza riguardo ai temi della realizzazione di una discarica a Cantagallo e della gestione della Fondazione Marinozzi-Olivieri (leggi qui).  "Questa sera si terrà a Cantagallo un’assemblea pubblica organizzata dal Comitato No Discarica Cantagallo Pollenza - spiega il primo cittadino -. Un’iniziativa utile, perché, come ripetiamo da anni, il problema non riguarda solo una zona ma l’intero Comune. Ci tengo però a precisare che, da quando ho illustrato ai cittadini lo stato dell’iter localizzativo nell’assemblea del 8 agosto scorso, non è cambiato assolutamente nulla. Nessuna novità, nessuna evoluzione, nessun documento nuovo. Tutti gli atti che ho presentato allora sono pubblici, online sul sito del Comune da mesi, a disposizione di chiunque voglia informarsi davvero". "Evidentemente però il gruppo di minoranza preferisce commentare senza leggere - punge Romoli -. Del resto, se non riescono nemmeno a usare le credenziali di accesso al protocollo comunale senza bloccare l’account, non sorprende che si perdano i pezzi per strada". Sul tema della discarica, "l'Amministrazione comunale procede in piena collaborazione con il Comitato, tanto che domani approveremo in Giunta un ulteriore incarico conferito all’Università di Camerino per nuovi approfondimenti sull’area di Cantagallo - aggiunge il sindaco -. L’85% del costo sarà coperto dal Comune, il restante 15% dal Comitato. Ecco la differenza tra chi lavora e chi si limita a polemizzare: noi produciamo fatti, loro comunicati". "Se poi la minoranza, tutta di centrodestra - invita Romoli -, vuole davvero rendersi utile invece di recitare la solita parte della finta opposizione indignata, potrebbe sollecitare i propri amici di partito che governano Regione, Provincia e la stragrande maggioranza dei Comuni del maceratese, così magari, dopo otto anni, qualcuno riesce finalmente a prendere una decisione e chiudere questa storia". "Quanto alla presunta 'sovrapposizione' tra l’assemblea del Comitato e quella dell’Amministrazione sulla Fondazione Marinozzi, è un’altra invenzione: pura casualità. Con il presidente del Comitato ci siamo parlati e abbiamo convenuto che entrambi gli appuntamenti potevano tranquillamente svolgersi. Ma capisco che, per qualcuno in malafede, se due cose accadono nello stesso giorno, dev’esserci per forza un complotto", puntualizza Romoli. "Sulla Fondazione, poi, era ora di fare chiarezza. Da settimane si sentono discorsi confusi e privi di fondamento, e quindi l’Amministrazione ha deciso di spiegare pubblicamente qual è il proprio ruolo. Una trasparenza che altri evidentemente non praticano, pur sedendo nel CdA della Fondazione. A proposito, cara consigliera Sestili: visto che anche lei fa parte del CdA per mia nomina, perché non ha proposto lei un’assemblea pubblica per chiarire la situazione? Forse è più comodo criticare da lontano che metterci la faccia. In conclusione, mentre qualcuno continua a spargere fumo e a cercare visibilità con comunicati pieni di inesattezze, noi continuiamo a lavorare seriamente, con fatti concreti e trasparenza vera. La differenza mi auguro sia sotto gli occhi di tutti", conclude il sindaco Romoli.   

06/11/2025 09:40
Consiglio regionale Marche: insediato il nuovo Ufficio di Presidenza, undici i gruppi consiliari

Consiglio regionale Marche: insediato il nuovo Ufficio di Presidenza, undici i gruppi consiliari

Prima riunione operativa per il nuovo ufficio di presidenza del Consiglio regionale dopo l'elezione dei componenti e l’insediamento avvenuto nella seduta assembleare del 27 ottobre. Via libera alla costituzione dei gruppi consiliari. Rinviata la composizione delle Commissioni permanenti. Il nuovo ufficio di presidenza del Consiglio regionale delle Marche ha tenuto questa mattina la sua prima riunione operativa dopo l’elezione dei componenti e l’insediamento avvenuto nella seduta assembleare del 27 ottobre scorso. Il presidente Gianluca Pasqui, i due vicepresidenti Giacomo Rossi ed Enrico Piergallini, insieme ai due consiglieri segretari Marco Ausili e Marta Ruggeri, hanno definito un programma di lavoro condiviso e svolto i primi adempimenti. Tra le decisioni assunte, quelle relative alla costituzione dei gruppi consiliari e al recepimento delle istanze di adesione agli stessi da parte dei consiglieri regionali. Undici complessivamente i gruppi costituiti, di cui sei appartenenti alla maggioranza e cinque alle minoranze. Risultano sei i monogruppi. Rinviata alla seduta dell’Ufficio di Presidenza del prossimo venerdì la composizione delle Commissioni consiliari permanenti. Lo schieramento politico di maggioranza del Consiglio regionale delle Marche è composto da diverse forze politiche che sostengono l’attuale governo regionale. Tra queste figurano Civici Marche, rappresentati dal presidente Giacomo Rossi; Forza Italia, con Jessica Marcozzi nel ruolo di presidente, Chiara Biondi come vicepresidente e Gianluca Pasqui tra i componenti; e Fratelli d’Italia, la componente più numerosa, guidata dal presidente Andrea Putzu, affiancato dalla vicepresidente Mirella Battistoni e dai consiglieri Francesco Acquaroli, Andrea Assenti, Marco Ausili, Nicola Baiocchi, Nicola Barbieri, Pierpaolo Borroni, Corrado Canafoglia, Andrea Cardilli e Silvia Luconi. Fanno inoltre parte della maggioranza I Marchigiani, con Milena Sebastiani come presidente; Lega Marche, rappresentata dal presidente Renzo Marinelli, dal vicepresidente Nicolò Pierini e da Andrea Maria Antonini; e le Liste Civiche – Unione di Centro, con Luca Marconi alla presidenza. Lo schieramento politico di minoranza, che rappresenta l’opposizione in Consiglio, è formato da diversi gruppi. Tra questi figurano Alleanza Verdi e Sinistra, guidata da Andrea Nobili; la Lista Civica Matteo Ricci Presidente, con Massimo Seri come presidente e Antonio Mastrovincenzo come vicepresidente; il Movimento 5 Stelle, rappresentato dalla presidente Marta Carmela Raimonda Ruggeri; il Partito Democratico, principale gruppo di opposizione, presieduto da Valeria Mancinelli e composto anche da Leonardo Catena, Fabrizio Cesetti, Maurizio Mangialardi, Enrico Piergallini e Micaela Vitri; e infine il gruppo Progetto Marche Vive, con Michele Caporossi nel ruolo di presidente.

05/11/2025 17:15
"Non vogliamo una discarica a Cantagallo, chi tutela Pollenza?": minoranza in allarme

"Non vogliamo una discarica a Cantagallo, chi tutela Pollenza?": minoranza in allarme

La possibile realizzazione della discarica di Cantagallo e la gestione della Fondazione Marinozzi-Olivieri: a sollevare l’attenzione su entrambi i temi è il gruppo consiliare di minoranza “Pollenza al Centro”, guidato da Laura Sestili, che ha diffuso una nota per richiamare "trasparenza e chiarezza" da parte dell’amministrazione comunale. Sul fronte ambientale, cresce la preoccupazione per la discarica di Cantagallo. Il neo costituito Comitato "No discarica Cantagallo-Pollenza", presieduto da Andrea Ciucci, ha espresso forti perplessità sui criteri con cui sarebbero stati selezionati i siti candidati ad ospitare l’impianto. Secondo il Comitato, la procedura avrebbe "favorito alcune aree piuttosto che altre", senza tenere in adeguata considerazione "il valore paesaggistico, economico e culturale del territorio pollentino, caratterizzato da agriturismi, aziende agricole e un significativo patrimonio storico". Per approfondire la questione e confrontarsi con i cittadini, il Comitato ha organizzato un incontro pubblico giovedì 6 novembre alle ore 21:00, con l’obiettivo – si legge nella nota – "di individuare insieme la strada migliore per tutelare il territorio". Nel frattempo, il gruppo consiliare Pollenza al Centro ha annunciato di aver presentato un accesso agli atti per comprendere più a fondo la situazione, auspicando una risposta tempestiva da parte del Comune. "Ricordiamo - sottolinea il gruppo - che lo scorso 8 agosto l’amministrazione aveva organizzato un incontro pubblico in cui il sindaco Mauro Romoli aveva promesso battaglia contro l’ipotesi discarica e assicurato collaborazione con la minoranza". Ad oggi, però, i consiglieri di minoranza lamentano la mancanza di aggiornamenti ufficiali, mentre Pollenza "è passata dalla tredicesima alla quarta posizione nella graduatoria dei siti candidati ad ospitare una discarica, avvicinandosi pericolosamente al podio". Il comunicato non risparmia toni critici, parlando di "un'amara prospettiva" per la cittadinanza, già alle prese con "le sgradevoli puzze che si avvertono lungo la vallata del Chienti". A complicare il clima, il gruppo segnala un caso di sovrapposizione di eventi pubblici: nello stesso giorno e alla stessa ora fissata dal Comitato per discutere di discarica, il sindaco Romoli ha convocato una assemblea pubblica dedicata alla Fondazione Marinozzi-Olivieri, con l’intento di fare chiarezza sul ruolo dell’amministrazione comunale all'interno dell'ente. Una scelta che Pollenza al Centro definisce "singolare", notando come "tra gli invitati manchino i rappresentanti del Consiglio di amministrazione della Fondazione, ad eccezione di un consigliere di maggioranza". "Viene da chiedersi - si legge nel comunicato - come farà il sindaco a rispondere ai numerosi dubbi e a placare le voci sempre più insistenti che circolano in paese". Il gruppo di minoranza conclude ribadendo la propria intenzione di vigilare e informare i cittadini: "Pollenza merita risposte e, soprattutto, rispetto". LEGGI ANCHE: LA REPLICA DEL SINDACO ROMOLI: "NOI FACCIAMO I FATTI, LA MINORANZA I COMUNICATI" 

05/11/2025 15:00
Separazione delle carriere, a Macerata nasce il comitato per il sì al referendum riforma giustizia

Separazione delle carriere, a Macerata nasce il comitato per il sì al referendum riforma giustizia

Si è costituito in provincia di Macerata il comitato per il sì alla riforma della separazione delle carriere e per la giustizia giusta, in vista del referendum previsto per la prossima primavera. Il comitato, in linea con quello nazionale che riunisce esponenti dell’area socialista, liberale, popolare, repubblicana e riformista, sarà intitolato a Giuliano Vassalli, “presidente partigiano” e padre della riforma del processo penale del 1989, che introdusse il modello accusatorio e sancì la piena parità tra accusa e difesa. Quella riforma, nata dallo spirito garantista e dal referendum del 1987 sulla responsabilità civile dei magistrati, avrebbe dovuto portare naturalmente alla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. "Negli anni successivi, invece- affermano i promotori del Comitato- l’Italia ha imboccato la strada del giustizialismo mediatico e politico, che ha progressivamente indebolito la politica, minato la fiducia dei cittadini e stravolto l’equilibrio tra poteri dello Stato. Come Movimento Socialista Liberale, insieme ad Azione della provincia di Macerata, vogliamo dare continuità al progetto di Vassalli e rilanciare una giustizia davvero giusta e imparziale, come auspicava Giovanni Falcone. Riteniamo indispensabile separare i ruoli di chi indaga da quelli di chi giudica e introdurre un CSM autonomo e sorteggiato, per garantire indipendenza e trasparenza. È tempo di restituire centralità alla politica e al popolo sovrano, come sancisce l’articolo 1 della Costituzione, ponendo fine alla commistione tra magistratura giudicante e requirente che da decenni frena la democrazia e la crescita del Paese. Invitiamo tutti i socialisti, liberali, popolari, repubblicani e riformisti ad aderire al Comitato “Giuliano Vassalli” e a sostenere il SÌ al prossimo referendum, per riaffermare i valori di giustizia, libertà e responsabilità". Il comitato è composto da: Ivo Costamagna, Federico Valori (Movimento Socialista Liberale – provincia di Macerata) Stefano Vallesi, Alessio Botticelli, Leonardo Piermattei (Azione – provincia di Macerata).

05/11/2025 12:11
Parlamentari marchigiani, ecco chi guadagna di più: in testa Carloni e Cataldi. La maceratese Manzi sfiora i 96mila euro

Parlamentari marchigiani, ecco chi guadagna di più: in testa Carloni e Cataldi. La maceratese Manzi sfiora i 96mila euro

Quanto guadagnano i nostri rappresentanti in Parlamento? Le sezioni “trasparenza” di Camera e Senato stanno piano piano aggiornando le dichiarazioni dei redditi dei deputati e senatori, ma qualche dato interessante è già disponibile. Tra i più solerti nel pubblicare la propria documentazione ci sono la maceratese Irene Manzi (Partito Democratico), il pesarese Antonio Baldelli (Fratelli d’Italia) e l’ascolano Giorgio Fede (Movimento 5 Stelle). La parlamentare Dem di Macerata — già vicesindaco del capoluogo — è passata dai 42.772 euro dichiarati nel 2023 (redditi 2022) ai 99.952 euro del 2024. Quest’anno, la cifra è leggermente scesa, attestandosi a 95.714 euro lordi. Dietro di lei, a ruota, troviamo il senatore di FdI Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione post sisma, con 94.013 euro (in crescita rispetto ai 70.956 del 2022 e ai 58.574 del 2021), e la sambenedettese Lucia Albano, anche lei di Fratelli d’Italia e sottosegretario al Ministero dell’Economia, con 94.964 euro. Sul fronte del Senato, il “paperone” delle Marche è il pentastellato ascolano Roberto Cataldi, che nel 2024 dichiarava 130.856 euro. Negli anni precedenti aveva fatto ancora meglio: 176.687 euro nel 2021 e addirittura 227.198 nel 2022. Segue la portorecanetese Elena Leonardi (FdI) con 107.586 euro e il fermano Francesco Verducci (PD) con 105.235 euro, anche se in entrambi i casi si tratta di dati ancora riferiti allo scorso anno. Alla Camera, il reddito più alto spetta al fanese Mirco Carloni (Lega): 160.761 euro. Subito dietro l’anconetano Stefano Maria Benvenuti Gostoli (FdI) con 151.276 euro, in attesa dell’aggiornamento 2025. Il pentastellato Giorgio Fede (San Benedetto del Tronto) ha già pubblicato la dichiarazione più recente: 118.913 euro complessivi. La fabrianese Giorgia Latini (Lega) si ferma a 105.152 euro, mentre il democratico ascolano Augusto Curti raggiunge 115.269 euro.Chiude il pesarese Antonio Baldelli (FdI) con 98.539 euro nella dichiarazione di quest’anno.  

05/11/2025 11:30
La Regione Marche avvia la modifica dello Statuto: giunta da sei a otto assessori

La Regione Marche avvia la modifica dello Statuto: giunta da sei a otto assessori

La giunta regionale delle Marche di centrodestra, guidata dal presidente Francesco Acquaroli, ha avviato l'iter per modificare lo Statuto regionale, al fine di portare la giunta da sei a otto assessori, adeguandolo a quanto disposto dalla legge nazionale 8 agosto 2025, n. 122. Lo fa sapere la Regione riguardo alla procedura che poi prevede una doppia deliberazione, a maggioranza assoluta, in Consiglio regionale a distanza di almeno due mesi l'una dall'altra. "Al fine di rafforzare ulteriormente sia il presidio delle molteplici competenze regionali a favore dell'intera comunità, - spiega la Regione - sia la concertazione con tutte le categorie e gli stakeholder regionali, è consentito alle Regioni di aumentare il numero degli assessori nel limite previsto dalla normativa statale a invarianza di spesa per la pubblica amministrazione tramite idonea modifica statutaria, nei limiti degli stanziamenti di bilancio previsti a legislazione vigente e comunque senza nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica".

05/11/2025 11:04
Mastrovincenzo vince la battaglia interna: rientra nel gruppo Pd in Consiglio

Mastrovincenzo vince la battaglia interna: rientra nel gruppo Pd in Consiglio

Cala il sipario, almeno per ora, su una delle più accese diatribe interne al Partito Democratico marchigiano degli ultimi tempi. Il consigliere regionale Antonio Mastrovincenzo mantiene la sua iscrizione al partito e, di conseguenza, vede sbloccato il suo ingresso nel gruppo consiliare del PD all'Assemblea legislativa delle Marche. La decisione è arrivata in seguito a una delibera unanime della direzione provinciale di Ancona, che ha ribaltato la precedente e contestata mossa del comitato dei garanti provinciale. Nei giorni scorsi, il caso Mastrovincenzo aveva innescato una vera e propria bufera tra i dem. Il comitato dei garanti aveva infatti disposto la sua cancellazione dall'Anagrafe degli iscritti per l'anno 2025/2026. Una mossa che, se confermata, avrebbe di fatto impedito a Mastrovincenzo – eletto nella lista civica 'Ricci presidente' alle recenti elezioni regionali – di aderire al gruppo ufficiale del PD in Consiglio. La scelta di candidarsi nella lista del presidente, anziché in quella del partito, era stata una diretta conseguenza del veto posto dalla segreteria regionale alla sua corsa per un terzo mandato. Tuttavia, questa decisione era stata pienamente supportata e incoraggiata dallo stesso candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, Matteo Ricci. La direzione provinciale di Ancona, riunitasi ieri sera, ha messo fine all'incertezza. Basandosi sulla decisione della direzione regionale del 28 giugno, l'organo ha stabilito all'unanimità che l'azione di Mastrovincenzo era stata coerente con le regole del partito. Con l'annullamento della cancellazione dall'Anagrafe, il passaggio del consigliere nel gruppo PD dell'Assemblea legislativa è ormai dato per scontato. Soddisfatto ma amareggiato il diretto interessato. "Viene ribadita una cosa che ho sempre detto – ha dichiarato Mastrovincenzo all'ANSA – La maggior parte del partito è con me, quella decisione è stata compiuta da un gruppuscolo di persone che non vogliono bene al partito". Il consigliere ha espresso profonda amarezza per il "danno d'immagine" subito, ma ha concluso con un appello all'unità e all'azione: "Adesso è finalmente ora di occuparci di una efficace opposizione alla destra e alla giunta Acquaroli".

04/11/2025 18:46
PD Marche, caso Mastrovincenzo alla Direzione: "Ora tocca alla politica"

PD Marche, caso Mastrovincenzo alla Direzione: "Ora tocca alla politica"

 Il Partito Democratico delle Marche si prepara ad affrontare in sede politica la spinosa questione dell'esclusione di Antonio Mastrovincenzo dall'Anagrafe degli iscritti per il biennio 2025/2026. A dirlo è la segretaria regionale, Chantal Bomprezzi, che in una nota ha annunciato la convocazione della Direzione regionale per chiudere e "risolvere per il meglio" la vicenda che ha sollevato forti polemiche interne. La segretaria Bomprezzi ha aperto la strada al dibattito politico dopo la decisione della commissione di garanzia, riconoscendone il ruolo tecnico. "La commissione di garanzia svolge un ruolo tecnico e ne va rispettato il lavoro. Ora tocca alla politica", ha dichiarato Bomprezzi, sottolineando la necessità di spostare la discussione nella "sede deputata". Mastrovincenzo, storico esponente del Partito Democratico dal 2008 ed ex presidente dell'Assemblea legislativa delle Marche, era stato al centro di una precedente contesa. Alle scorse elezioni regionali si era candidato ed era stato eletto con la lista civica 'Ricci presidente', una mossa arrivata dopo il veto imposto dalla segreteria regionale dem alla sua ricandidatura per un terzo mandato nelle fila del PD. Il recente annullamento della sua iscrizione ha riacceso le tensioni all'interno del partito. L'intento della segretaria Bomprezzi è però quello di lanciare un chiaro segnale di pacificazione e unità. "Il Pd è una comunità inclusiva e aperta, in cui bisogna lavorare per unire e non per dividere, senza escludere nessuno, a partire dal consigliere Antonio Mastrovincenzo", ha concluso la nota. La prossima Direzione regionale sarà dunque il banco di prova per tentare la ricomposizione e definire il futuro politico di Mastrovincenzo all'interno del Partito Democratico marchigiano. Sul caso è intervenuto anche Matteo Ricci: "Il partito regionale deve riparare subito al grave errore fatto su Mastrovincenzo, un errore procedurale e politico. Noi dovremo aprirci a energie nuove, non espellere in maniera surreale quelle che abbiamo. Non si può tornare indietro ad un PD Marche che, per anni, è stato autodistruttivo e irrilevante. L'unità non basta solo in campagna elettorale, serve un lavoro profondo e costante per un'opposizione seria e credibile". Ricci annuncia che incontrerà i candidati delle liste civiche (che insieme hanno raggiunto l'11%) per chiedere loro di non disperdere le energie e continuare l'impegno politico.

03/11/2025 11:12
Civitanova, "La cittadella socio-sanitaria è un obiettivo concreto": l’assessore Belletti sul Centro per l’Autismo

Civitanova, "La cittadella socio-sanitaria è un obiettivo concreto": l’assessore Belletti sul Centro per l’Autismo

 Dopo anni di attesa, il progetto di un Centro per l’Autismo a Civitanova compie un passo decisivo. La proposta di variante urbanistica avanzata dall’Asp “Paolo Ricci” segna "l’avvio concreto di un percorso che punta a dare stabilità e futuro a un servizio fondamentale per centinaia di famiglie del territorio". L’assessore all’Urbanistica Roberta Belletti ha illustrato l’iniziativa, definendola “un progetto di grande valore sociale, che finalmente prende forma”. La variante prevede la trasformazione di un’area di proprietà del Paolo Ricci in località Fonte San Pietro, con una superficie di 6.000 metri quadrati a destinazione socio-sanitaria, due piani fuori terra, parcheggi pubblici e spazi verdi. In cambio, il Comune acquisirà un lotto su cui potrà sorgere un edificio di circa 1.000 metri quadrati destinato a servizi e attrezzature di interesse collettivo. L’obiettivo complessivo è la creazione di una “cittadella socio-sanitaria” che integri il centro diurno e residenziale per l’autismo con altre strutture rivolte a diverse fragilità, come il centro Alzheimer, rispondendo così alle esigenze sanitarie sempre più complesse della comunità civitanovese. Il Paolo Ricci ha già manifestato la disponibilità a procedere per lotti successivi, in base alle risorse economiche disponibili, così da avviare fin da subito un primo intervento. L’ente, nel tempo, potrà reperire ulteriori fondi per garantire la continuità dell’opera, seguendo criteri di sostenibilità e gradualità. Come sottolineato dall’assessore Belletti, la richiesta di una superficie edificabile più ampia nasce dalla volontà di" prevedere fin da ora gli sviluppi futuri, evitando di dover ricorrere a varianti urbanistiche parziali in momenti successivi". Parallelamente, proseguono le verifiche sugli aspetti economici legati alla convenzione con Civitanova 2000, in particolare per la mancata realizzazione del sottopasso, ormai non più eseguibile. Gli uffici comunali stanno lavorando da tempo alla quantificazione del valore economico delle opere non realizzate, come la rotatoria e le sistemazioni viarie collegate. “È una verifica complessa e di grande responsabilità – ha spiegato Belletti – che richiede una valutazione attenta, trattandosi di risorse pubbliche che vanno tutelate e rendicontate con rigore”. Solo dopo la conclusione di questa analisi sarà esaminata la nuova proposta avanzata da Civitanova 2000. Dagli incontri con genitori e operatori del settore è emersa con forza la necessità di nuovi spazi: quelli attuali del Paolo Ricci non riescono più ad accogliere tutti gli utenti, e il numero delle richieste è in costante aumento. “È una sfida che riguarda la dignità e la qualità della vita di molte famiglie – ha aggiunto l’assessore – e che richiede concretezza, metodo e rispetto per chi ogni giorno affronta la fragilità".  Come già avvenuto per altre strutture sanitarie del territorio, anche il progetto civitanovese seguirà un modello di sviluppo progressivo, adattando gli interventi alle risorse e alle esigenze del momento.   “Civitanova deve pianificare oggi per costruire, passo dopo passo, una rete di servizi capace di accogliere tutti – ha concluso Belletti –. Il principio resta chiaro: i soldi pubblici vanno tutelati e ogni decisione deve produrre un reale beneficio per la comunità. L’impegno dell’Amministrazione è quello di lavorare con responsabilità e visione per dare alle famiglie un centro moderno, sostenibile e all’altezza delle necessità della città". 

02/11/2025 13:20
Gentilucci eletto consigliere nazionale dell’Uncem: “Darò voce alle aree interne del Maceratese”

Gentilucci eletto consigliere nazionale dell’Uncem: “Darò voce alle aree interne del Maceratese”

L’assemblea congressuale dell’Uncem Marche, riunitasi ieri ad Ancona, ha eletto all’unanimità Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, come nuovo consigliere nell’assise nazionale dell’organizzazione che rappresenta i Comuni e le Comunità montane italiane. «È un incarico che assumo con grande senso di responsabilità – ha dichiarato Gentilucci – perché mi consentirà di portare la voce delle aree interne del Maceratese in un contesto istituzionale nazionale dedicato ai temi della montagna». Durante l’assemblea sono stati affrontati diversi temi cruciali per i territori montani: dalla ricostruzione post-sisma alla filiera bosco-energia, dal mantenimento delle scuole nelle aree interne alla sostenibilità economica dei piccoli comuni. «Si tratta di questioni che assumono una dimensione sempre più strategica – ha aggiunto Gentilucci – alla luce della recente approvazione della legge nazionale sulla montagna. Il nostro obiettivo, come Uncem Marche e come Unione Montana Marca di Camerino, è e sarà quello di valorizzare ogni risorsa disponibile per rendere la nostra montagna viva, produttiva e protagonista del proprio futuro». Nel corso dell’incontro, l’assemblea ha inoltre riconfermato Giuseppe Amici alla guida dell’Uncem Marche, rinnovando così la continuità di un lavoro condiviso a sostegno delle comunità montane regionali.

01/11/2025 15:26
Macerata, 300 docenti scrivono al Governo: “Fermate i crimini a Gaza e sospendete i rapporti con Israele”

Macerata, 300 docenti scrivono al Governo: “Fermate i crimini a Gaza e sospendete i rapporti con Israele”

Un gruppo composto da 300 docenti degli Istituti di Istruzione Secondari di Primo e Secondo Grado di Macerata ha rivolto un appello alle istituzioni italiane, esprimendo profonda preoccupazione per gli eventi in corso nella Striscia di Gaza. I firmatari sottolineano come il loro ruolo educativo imponga di "promuovere il pensiero critico e la cittadinanza attiva, oggi più che mai necessari di fronte all’espandersi dell’odio e alla violazione dei diritti umani e delle norme internazionali". Gli insegnanti ricordano nella loro missiva come il loro impegno non sia un’iniziativa estemporanea, ma sia "radicato nei valori fondanti della Repubblica italiana". Citando l’articolo 11 della Costituzione, che ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, i docenti affermano la necessità di non restare indifferenti, dando concreta testimonianza dei principi di pace e giustizia. "Questo impegno, sottolineano, è coerente con le linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, che promuovono la conoscenza della Costituzione nelle sue dimensioni storiche, giuridiche e valoriali, e con gli obiettivi dell’Agenda 2030, volti a combattere fame, povertà, disuguaglianza e a garantire pace e giustizia". In questo contesto, i docenti esprimono la loro più ferma condanna nei confronti di qualsiasi forma di violenza, guerra e sopruso. Applicando questi principi alla drammatica attualità, denunciano "il genocidio in corso da parte del governo di Israele contro la popolazione palestinese", richiamandosi alla Convenzione ONU per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio". In particolare, gli educatori evidenziano la distruzione del sistema scolastico a Gaza, definita "una strategia finalizzata a cancellare un popolo e la sua cultura, violando gravemente il diritto umano fondamentale all’istruzione". Di fronte a tale scenario, i docenti sottolineano che non è più sufficiente promuovere la riflessione all’interno delle aule. "È necessario un intervento deciso da parte delle istituzioni". Per questo rivolgono un appello al Governo italiano affinché "agisca con urgenza per porre fine ai crimini in corso, proteggere la popolazione civile e gli operatori umanitari, esprimere una ferma condanna del genocidio del popolo palestinese e sospendere qualsiasi collaborazione economica, politica e militare con Israele".  

01/11/2025 14:00
Civitanova, sopralluogo di Ciarapica al cantiere del Varco sul Mare: "Uno degli investimenti più significativi"

Civitanova, sopralluogo di Ciarapica al cantiere del Varco sul Mare: "Uno degli investimenti più significativi"

 Proseguono come da cronoprogramma i lavori di riqualificazione del Varco sul Mare, uno degli interventi più importanti e attesi degli ultimi anni. Questa mattina il sindaco Fabrizio Ciarapica, insieme alla Giunta comunale, ai tecnici e al dirigente Marco Orioli, ha effettuato un sopralluogo nel cantiere per verificare l’andamento delle opere e confrontarsi con i progettisti sui prossimi passaggi.  «Il nuovo Varco sta pian piano prendendo forma – ha dichiarato il sindaco Ciarapica –. Sono stati completati tutti i sottoservizi e ultimati gli interventi di manutenzione dell’arco, con il ripristino delle porzioni di cemento armato ammalorate e il rifacimento dell’impermeabilizzazione della copertura. La pavimentazione sarà realizzata in calcestruzzo lavato, arricchita da inserti e fasce in pietra, in linea con l’estetica complessiva del progetto».  Il primo cittadino sottolinea l’importanza dell’opera:  «Rappresenta uno degli investimenti più significativi degli ultimi anni e restituirà alla città un luogo simbolo completamente rinnovato, uno spazio condiviso, accessibile e dinamico, destinato a diventare il punto di riferimento per eventi, sport e momenti di socialità». L’intero progetto si articola in sei stralci funzionali, di cui tre già appaltati, per un importo complessivo di 4,5 milioni di euro. Primo stralcio: area di circa 6.000 metri quadrati per eventi e concerti, con nuova fontana scenografica, spazi relax e giochi, oltre ai nuovi bagni pubblici. Secondo stralcio: attraversamento del lungomare con asfalto colorato e due passaggi pedonali rialzati per collegare la piazza al marciapiede del lungomare sud. Terzo stralcio: spazio dedicato al benessere e allo sport all’aperto, con campo polifunzionale per basket, pallavolo e altre discipline, affiancato da una zona fitness. Completano l’intervento percorsi pedonali immersi nel verde, delimitati da specie arboree protette, con due viali principali collegati a sentieri secondari che uniscono parcheggi, campo polivalente e spazi gioco e fitness, creando un sistema armonico e fruibile da tutta la cittadinanza. .

31/10/2025 13:10
Corridonia, servizi sanitari sospesi all'ex ospedale. Corvatta: "Decisioni calate dall’alto, cittadini ignorati”

Corridonia, servizi sanitari sospesi all'ex ospedale. Corvatta: "Decisioni calate dall’alto, cittadini ignorati”

Un’assemblea informativa convocata lunedì 27 ottobre alle 19:00 per comunicare la chiusura dei servizi dell’ex ospedale di Corridonia, prevista già il mattino seguente, ha scatenato proteste e critiche tra cittadini e operatori sanitari. Secondo Tommaso Claudio Corvatta, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, la gestione dell’operazione è stata carente e poco rispettosa verso chi usufruisce dei servizi: «Non discutiamo sull’utilità della ristrutturazione dei servizi preesistenti, ma sulla considerazione in cui vengono tenuti i cittadini ed anche gli addetti ai lavori, visto che nemmeno i medici di base sono stati ufficialmente informati della chiusura e degli spostamenti conseguenti». Per Corvatta, la situazione è paradossale:«Si dà l’impulso ai lavori per la casa della comunità, che dovrebbe ospitare i medici di medicina generale e avvicinare la sanità ai cittadini, e proprio gli uni e gli altri vengono tenuti in nessuna considerazione». L’esponente di AVS sottolinea come questa mancanza di attenzione verso i destinatari del servizio possa alimentare la sfiducia verso la sanità pubblica, favorendo indirettamente e talvolta direttamente il ricorso al settore privato, ad esempio quando il punto prelievi temporaneo viene affidato a strutture esterne. Corvatta conclude con un richiamo alla trasparenza e alla partecipazione: «La ristrutturazione e l’ammodernamento dell’ex ospedale poteva essere un’occasione per avvicinare il servizio pubblico ai suoi utenti. Invece, i cittadini vengono trattati con paternalismo e decisioni già prese vengono calate dall’alto. Noi di Alleanza Verdi e Sinistra non ci stiamo».

31/10/2025 11:42
Pieve Torina, la prima pietra del nuovo municipio la mette Gentilucci: "Costruiamo sulle radici del nostro passato la casa di tutti" (FOTO e VIDEO)

Pieve Torina, la prima pietra del nuovo municipio la mette Gentilucci: "Costruiamo sulle radici del nostro passato la casa di tutti" (FOTO e VIDEO)

A nove anni esatti dal devastante terremoto del 30 ottobre 2016, Pieve Torina ha compiuto un nuovo passo simbolico e concreto verso la rinascita: la posa della prima pietra del nuovo municipio. Una cerimonia toccante e partecipata, alla presenza di tanti cittadini, autorità civili, militari e religiose, che ha visto il sindaco di Pieve Torina e pressidente dell'Unione Montana Marca di Camerino Alessandro Gentilucci fare da padrone di casa e ricordare con emozione “quella domenica in cui venne giù tutto”. “Posare la prima pietra proprio oggi assume un valore straordinario – ha detto Gentilucci –. È il segno della presenza delle istituzioni e della nostra volontà di rinascere. Costruiremo la casa di tutti i pievetorinesi sulle radici del vecchio municipio, mantenendo salde le nostre origini”. Il sindaco ha ripercorso i nove anni trascorsi dal sisma, sottolineando come “oltre il 50% delle abitazioni private siano già state riconsegnate o abbiano progetti esecutivi”, e ringraziando la comunità “per aver creduto in questo percorso di ricostruzione e sviluppo”. Il nuovo edificio, che sorgerà su quattro piani per oltre mille metri quadrati, ospiterà uffici amministrativi, sala consiliare, polizia locale, servizi sociali e un presidio sanitario con ambulatori della guardia medica. Un investimento di oltre 3 milioni di euro, con tempi di realizzazione stimati in nove mesi. Alla cerimonia - condotta da Marco Moscatelli - hanno portato il loro saluto diversi rappresentanti istituzionali. L’avvocato Andrea Clementi, del Consorzio Stabile CSI per l'edilizia, il consorzio di imprese umbre e marchigiane che realizzerà l’opera, ha parlato di “un progetto per i cittadini, non solo per il sindaco o l’amministrazione”, garantendo “velocità e competenza” nei lavori. Gianluca Pesarini, per la Camera di Commercio di Macerata, ha sottolineato come “mettere il primo mattone significhi assumere un impegno importante verso un territorio che ha bisogno di popolazione e speranza”. Il sindaco di Matelica e presidente dell’Unione Montana Potenza Esino Musone, Denis Cingolani, ha definito la giornata “l’inizio della ricostruzione della comunità”, mentre Andrea Spaterna, presidente del Parco dei Sibillini, ha ricordato che il nuovo municipio sarà “una struttura simbolo, capace di rafforzare lo spirito di appartenenza e la resilienza della popolazione”. La consigliera regionale Milena Sebastiani, alla sua prima uscita ufficiale, ha espresso “grande vicinanza a un territorio che porto nel cuore” e ricordato “il lavoro costante della Regione per sostenere la ricostruzione”. Dopo la benedizione di Don Ippolito, il sindaco Gentilucci ha impugnato la cazzuola per la posa simbolica della prima pietra, tra gli applausi della comunità. La mattinata si è chiusa con un brindisi e un momento conviviale, segno di una Pieve Torina che guarda al futuro “con il sapore della polvere ancora tra le labbra, ma con la forza di chi non ha mai smesso di credere nella propria rinascita”.

30/10/2025 17:00
Acquaroli lancia la sua presidenza bis: "La sanità è la priorità, ampliamento Giunta garantisce più lavoro"

Acquaroli lancia la sua presidenza bis: "La sanità è la priorità, ampliamento Giunta garantisce più lavoro"

Prima seduta del nuovo Consiglio regionale delle Marche dopo le elezioni di fine settembre e primo intervento del riconfermato presidente Francesco Acquaroli, rieletto per il suo secondo mandato. Nel corso delle comunicazioni all'Assemblea legislativa, Acquaroli ha delineato le priorità della nuova legislatura, partendo da quella che ha definito “la principale urgenza per il territorio: la sanità”. “La sanità è la priorità per la nostra regione – ha affermato –. Vorrei che il Piano sociosanitario approvato nel 2023 potesse essere rivisto e aggiornato per rispondere meglio alle esigenze delle comunità, raccogliendo i frutti delle riforme avviate”. Il presidente ha ricordato le azioni portate avanti nella scorsa legislatura, dal rilancio dell’Inrca all’approvazione degli atti aziendali, sottolineando come “anche questi strumenti possano essere adeguati, come accade nelle aziende private, per affrontare le nuove sfide tecnologiche”. Acquaroli ha indicato tra gli obiettivi la necessità di incrementare il personale sanitario, ridurre le liste d'attesa e potenziare la sanità di prossimità, “in grado di rispondere ai bisogni di una popolazione che invecchia”. Ha poi evidenziato l’importanza dell’intelligenza artificiale in sanità, considerandola “una sfida dalla quale non ci si può sottrarre”. Oltre al tema sanitario, il presidente ha toccato altri punti programmatici: sviluppo economico, messa in sicurezza del territorio, turismo e lavoro, ribadendo l’impegno della giunta nel dare risposte concrete “a chi è più fragile”. Sul fronte politico, Acquaroli ha espresso preoccupazione per il calo della partecipazione elettorale, pur ricordando che le Marche sono state “la regione con la più alta affluenza tra quelle andate al voto”. “Resta però il fatto – ha aggiunto – che il 50% degli aventi diritto non ha votato, ed è un tema che va affrontato con azioni quotidiane. I toni esasperati della campagna elettorale non hanno aiutato ad avvicinare i cittadini, soprattutto i giovani, alle istituzioni. Servono ascolto, competenza e rispetto dei ruoli”. Nel suo intervento, Acquaroli ha inoltre posto l'accento sul valore della concertazione: “Viviamo in una società veloce e complessa, con scenari economici e politici che cambiano rapidamente. Solo restando in dialogo con università, imprese, mondo del lavoro e istituzioni locali possiamo far sì che il territorio viva i cambiamenti come un’opportunità e non come una minaccia”. Il presidente ha quindi ribadito che la concertazione e l'ascolto dei corpi intermedi resteranno al centro del metodo di governo: “Sono strumenti che rafforzano le istituzioni e ci permettono di restare all’avanguardia nelle priorità della Regione”. A margine della seduta, Acquaroli ha anche commentato le dimissioni di Andrea Santori, presidente della Sviluppo Europa Marche (Svem), la società regionale che gestisce i fondi europei. “La lettera non era richiesta, ne abbiamo preso atto - ha spiegato -. Nel pomeriggio dedicheremo la giusta attenzione al tema e faremo le valutazioni necessarie. È prevista una fase di rinnovo delle organizzazioni e stiamo valutando tutti i ruoli con grande attenzione, dopo la nomina della nuova giunta avvenuta sabato scorso”. Acquaroli ha infine annunciato l'intenzione di sfruttare l’ampliamento consentito alle Regioni “che hanno subito un taglio significativo” per aggiungere un componente alla giunta regionale, spiegando che “più persone al lavoro significano una mole di lavoro più importante per la comunità”.

27/10/2025 16:40
Marche, Gianluca Pasqui eletto presidente del Consiglio regionale

Marche, Gianluca Pasqui eletto presidente del Consiglio regionale

Si è insediata la dodicesima legislatura regionale delle Marche con l’elezione dei componenti dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale. Durante la prima seduta, Gianluca Pasqui è stato eletto presidente, affiancato dai vicepresidenti Giacomo Rossi e Enrico Piergallini, e dai Consiglieri segretari Marco Ausili e Marta Ruggeri. Pasqui, già vicepresidente nella scorsa legislatura, nonché ex assessore e sindaco di Camerino, è stato eletto consigliere regionale nelle liste di Forza Italia. È il quattordicesimo presidente del Consiglio regionale delle Marche. Nel suo discorso di insediamento, Pasqui ha ringraziato l’Aula per la fiducia e ha sottolineato il valore del dialogo e delle istituzioni: “Oggi assumo questo incarico con spirito di servizio, umiltà e determinazione. Intendo prestare attenzione all’intero territorio regionale, ricordando in particolare le terre dell’entroterra ferite dal sisma, dove ogni pietra racconta fatica, speranza e dignità della nostra gente”. I due vicepresidenti rappresentano forze politiche diverse: Giacomo Rossi per Civici Marche ed Enrico Piergallini per il Partito Democratico. Rossi ha parlato di militanza, impegno e sacrificio come guida del proprio ruolo, mentre Piergallini, alla prima esperienza in Consiglio regionale, ha indicato tre priorità: recuperare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, promuovere l’educazione alla Costituzione nelle scuole e comunicare il valore della pace. Completano l’ufficio di presidenza i Consiglieri segretari Marco Ausili (FdI) e Marta Ruggeri (M5S). Ausili ha espresso la speranza che l’Assemblea diventi luogo di sintesi e collaborazione, mentre Ruggeri ha definito il suo incarico come motivo di grande onore e responsabilità, sottolineando l’impegno a lavorare in modo dinamico e inclusivo. Con la nomina dell’ufficio di presidenza, la dodicesima legislatura delle Marche prende ufficialmente il via, pronta ad affrontare i temi regionali con un equilibrio tra esperienza, nuove presenze e pluralità politica. 

27/10/2025 13:14
Svem, Andrea Santori lascia la presidenza: lettera ad Acquaroli nel giorno della nuova Giunta

Svem, Andrea Santori lascia la presidenza: lettera ad Acquaroli nel giorno della nuova Giunta

Andrea Santori ha rassegnato le proprie dimissioni da presidente della Sviluppo Europa Marche (Svem), la società partecipata della Regione che si occupa della gestione dei fondi europei e del supporto alle imprese. La decisione è arrivata sabato scorso, in concomitanza con la presentazione della nuova Giunta regionale. Santori ha inviato una lettera ufficiale al presidente della Regione, Francesco Acquaroli, comunicando la volontà di lasciare l’incarico. Negli ultimi mesi la gestione della Svem da parte di Santori aveva suscitato malumori crescenti tra le associazioni di categoria, in particolare tra gli industriali marchigiani. Lo stesso governatore Acquaroli, durante un incontro con i vertici di Confindustria Marche e delle sezioni provinciali, aveva manifestato disponibilità ad aprire un confronto su un possibile “nuovo corso” per la società regionale, rimandando però ogni decisione al post-elezioni. A pesare sul clima interno alla partecipata anche alcune polemiche sulla gestione dei fondi europei e su determinati incarichi di consulenza. L’ex sottosegretaria al Mise Alessia Morani (Pd), oggi candidata non eletta al Consiglio regionale, aveva infatti presentato un esposto in Procura su alcuni aspetti dell’attività della Svem. Con la lettera di dimissioni, Santori ha scelto di giocare d’anticipo, rivendicando però quanto fatto durante il suo mandato.“È noto che il sottoscritto non sia privo di difetti – scrive Santori – ma spero di poter rivendicare anche qualche merito. Tra questi la lealtà verso gli impegni assunti e la determinazione nel portarli a compimento. Ho lasciato una macchina da corsa”.   La Regione dovrà ora procedere alla nomina del nuovo presidente della Svem, chiamato a proseguire la gestione delle politiche di sviluppo e degli investimenti europei nel territorio marchigiano.

27/10/2025 11:00
Ennesima lite tra Trump e Zelensky: una situazione comica, oltreché tragica

Ennesima lite tra Trump e Zelensky: una situazione comica, oltreché tragica

Ebbene sì, Donald Trump ha recentemente svolto alcune dichiarazioni che meritano davvero un pur telegrafico commento. Il codino biondo che fa impazzire il mondo così si è rivolto duramente al guitto di Kiev, l'attore Nato Zelensky: "Cedi il Donbass o sarai distrutto". Parole inequivocabili, con le quali il presidente della civiltà dell’hamburger chiarisce senza perifrasi, una volta di più, la propria posizione tanto rispetto all’Ucraina, quanto rispetto alla Russia. Con sobrio realismo, Trump ha capito ciò che sfuggiva all’arcobalenico e vegliardo Biden, ossia che la Russia di Putin non può essere sconfitta e che con essa bisogna dunque trattare diplomaticamente. Con le parole poc’anzi menzionate, inoltre, ha ribadito una volta di più la propria epidermica idiosincrasia per il guitto di Kiev: una idiosincrasia che, oltretutto, era già emersa limpidamente durante il memorabile incontro presso la sala ovale di qualche mese addietro, allorché l’attore Nato era stato sbertucciato e ridicolizzato davanti al mondo intero. Come se non bastasse, sempre nei giorni scorsi, Trump ha dichiarato testualmente che l’Ucraina potrebbe vincere la guerra ma che non crede ce la farà. Una frase emblematica e irresistibilmente beffarda, con la quale Trump ammette in astratto la possibilità di vittoria per l'Ucraina e poi in concreto si dice convinto che ciò non potrà accadere. Anche in questo caso, non si tratta se non di un solido e robusto realismo: anche perché - inutile negarlo - l'Ucraina continuerà a combattere fintantoché sarà supportata da Washington e da Bruxelles, che finora l’hanno utilizzata come instrumentum belli contro la Russia di Putin, colpevole di non genuflettersi al nuovo ordine mondiale a stelle e strisce e, di più, di organizzare intorno a sé la resistenza di tutti gli Stati disallineati a Washington. Insomma, sembra davvero che si stia profilando lo scenario che avevamo già da tempo previsto: il guitto di Kiev, burattino telecomandato da Washington, si trova ora con il cerino in mano, pronto a fare la fine impietosa delle marionette di Mangiafuoco, gettate nelle fiamme quando lo spettacolo è finito. E intanto il guitto di Kiev, l’attore Nato Zelensky torna a piagnucolare goffamente, più malmostoso che mai. E recita la solita e ormai logora parte della vittima incompresa, abbandonata ingiustamente dagli amici più fedeli. D’altro canto, il guitto di Kiev nasce come attore e fino alla fine continua a recitare la sua parte. Esordì nella serie televisiva "The servant of the people", prima di passare a recitare direttamente nei palazzi del potere in qualità di "servant of the american ruling class". Ora egli si lagna per il fatto che gli alleati non lo stanno supportando a dovere e reclama nuovi missili. Dice accoratamente che l’Ucraina ne ha disperato bisogno per poter continuare nella sua folle guerra contro la Russia di Putin. Per parte sua, Mark Rutte, segretario della NATO dal cognome particolarmente evocativo (nomina sunt omina), ha chiarito che anche quest’anno gli aiuti della NATO a Kiev saranno in linea con quelli dell’anno precedente. Dunque, la Nato, braccio armato dell’imperialismo a stelle e strisce e della sua libido dominandi planetaria, continua a investire nella manicomiale guerra ucraina; una guerra che, come non ci stanchiamo di sottolineare ad nauseam, è principalmente la guerra che la Nato, la civiltà del dollaro e l’occidente, rectius l’uccidente liberal-atlantista, vogliono condurre contro la Russia di Putin per piegarla in quanto Stato disallineato al nuovo ordine mondiale liberal-atlantista e, di più, resistente alla sua dinamica espansionistica. Il quadro è piuttosto chiaro, almeno per quanti non vogliano come sempre compiere il gesto dello struzzo, che nasconde la testa sotto la sabbia per non vedere ciò che gli sta intorno. D’altro canto, il guitto di Kiev tutto l’interesse ha a fare in modo che il conflitto proceda sine die: infatti, il giorno in cui dovesse terminare, egli sarebbe finalmente giudicato dal suo popolo e verosimilmente il giudizio sarebbe tutt’altro che benigno.

26/10/2025 12:20
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