"L'esclusione del Teatro Piermarini è legata esclusivamente a parametri tecnici stabiliti dall'Unesco. Il nostro teatro, pur essendo un’eccellente testimonianza della tradizione teatrale italiana, ha subito nel tempo significative modifiche strutturali che ne hanno compromesso il requisito di autenticità richiesto per l'inserimento nella candidatura".
È quanto dichiara Barbara Cacciolari, assessore alla Cultura del comune di Matelica nel commentare la mancata presenza del Teatro Piermarini nel dossier per la candidatura Unesco dei teatri condominiali all'italiana del XVIII e XIX secolo nell’Italia centrale.
"La selezione dei teatri candidati si basa sul principio della rappresentatività, che prevede l'inclusione solo di quelle strutture che, nel loro insieme, riescano a trasmettere un valore universale eccezionale, senza ripetizioni o sovrapposizioni - spiega Cacciolari -. Il Teatro Piermarini continua a essere riconosciuto all’interno della Rete dei Teatri Storici delle Marche. Qualora la candidatura Unesco dovesse andare a buon fine, l’intero sistema teatrale della regione ne beneficerà in termini di visibilità e valorizzazione, con ricadute positive anche per Matelica".
"Per queste ragioni, dopo un’attenta analisi, l'amministrazione ha deciso di non intraprendere alcun ricorso contro l’esclusione del Teatro Piermarini - spiega ancora l'assessore -. Una contestazione formale rischierebbe di compromettere l’intera candidatura italiana, con la possibilità concreta che il Ministero della Cultura e il Ministero degli Affari Esteri siano costretti a ritirare il dossier già presentato. Ciò comporterebbe la perdita definitiva di un’opportunità storica per il sistema teatrale marchigiano e per l’intero patrimonio culturale nazionale".
"L'impegno dell'amministrazione proseguirà con azioni concrete volte alla valorizzazione del Teatro Piermarini attraverso iniziative culturali, investimenti sulla promozione turistica e collaborazioni con gli enti regionali e nazionali per il restauro e la conservazione del nostro teatro - conclude Cacciolari -. L’obiettivo è consolidare il ruolo del Piermarini come punto di riferimento per la cultura cittadina e per l’intero territorio, mantenendone vivo il prestigio e la centralità nella programmazione culturale della regione".
In vista delle prossime elezioni regionali, Sinistra Italiana Marche lancia un appello alle forze politiche progressiste: è necessario costruire un “tavolo programmatico” con le forze impegnate a livello nazionale a creare un’alternativa reale alle destre. L’obiettivo è definire una proposta politica che possa essere percepita come credibile e concreta dai cittadini delle Marche.
«L’unità delle forze alternative alle destre – fa sapere Sinistra Italiana Marche – è, certamente, un valore. Ma lo è ancora di più la proposta politica che sarà presentata alle cittadine e ai cittadini di questa regione». È proprio su questo aspetto che SI Marche pone l’accento: una proposta che non solo unisca le forze politiche, ma che sia anche in grado di proporre soluzioni concrete per la regione, lontane dalle dinamiche che potrebbero allontanare i cittadini dalla politica.
Un aspetto fondamentale di questa proposta è che non può includere quelle forze politiche che, secondo Sinistra Italiana, «hanno sostanzialmente scelto la destra». In questo contesto, l’organizzazione esclude esplicitamente Base Popolare, il movimento politico che fa riferimento a Gian Mario Spacca, accusato di essersi avvicinato troppo al centrodestra. Infatti, Base Popolare è balzato agli onori della cronaca politica nelle ultime settimane per il tentativo di affermarsi come attore centrale nelle prossime elezioni regionali, ma questo non viene visto favorevolmente da Sinistra Italiana Marche.
«L’autocandidatura di Raimondo Orsetti a sindaco di Osimo e la benedizione del presidente della Regione, Francesco Acquaroli, – spiega Sinistra Italiana Marche – dovrebbero dire a tutte e a tutti che Base Popolare ha scelto la destra. Una vicenda che, a nostro avviso, dovrebbe essere l’ultimo capitolo di una storia che ha molto a che vedere con il riposizionamento di una parte di ceto politico e poco a che fare con la vita quotidiana delle donne e degli uomini delle Marche».
Con questa dichiarazione, Sinistra Italiana ribadisce la sua posizione chiara: chi si allinea con le forze di destra non può essere considerato parte di un progetto alternativo credibile per la regione.
Un altro punto delicato riguarda il cosiddetto “modello Ursula”, il quale, pur avendo visto in passato l’alleanza tra socialisti e popolari, non è ritenuto adeguato per un’alternativa progressista credibile. Il modello, infatti, ha sempre visto la sinistra all’opposizione, e ora non si ritiene che possa essere una formula vincente per le Marche. «Un progetto alternativo, costruito strizzando l’occhio a chi sembra porsi indifferentemente a sinistra o a destra, non è e non sarà credibile», conclude il partito.
In definitiva, l’appello di Sinistra Italiana Marche è chiaro: l’alternativa alle destre deve essere credibile, radicata nel territorio e coerente con i valori della sinistra. Ogni alleanza che possa confondere il messaggio o che sembri oscillare tra posizioni di sinistra e destra non è considerata una via percorribile.
La percezione dell'insicurezza ha un impatto concreto sulla vita quotidiana e sull'economia locale, influenza il modo in cui le persone vivono gli spazi pubblici. Secondo la ricerca "Step Up 2023" condotta per Fondazione Cariplo sulla camminabilità di Milano, una donna su cinque dichiara di non uscire di casa di sera e di notte per paura, mentre solo il 3,8% degli uomini condivide questa preoccupazione. Questo senso di insicurezza crea un circolo vizioso: meno le persone si sentono al sicuro, meno frequentano gli spazi pubblici, e meno questi vengono percepiti come sicuri.
"A Civitanova Marche, il fenomeno si manifesta con un centro cittadino sempre più svuotato e privo di vitalità - lo denuncia Manola Gironacci, presidente dell'associazione Viviamo Civitanova - ritieniamo fondamentale invertire questa tendenza attraverso azioni concrete e mirate per rendere la città più attrattiva e accogliente. In questo contesto si inserisce il progetto dell’associazione per il rilancio del turismo del borgo marinaro".
"L'obiettivo è rivitalizzare il centro cittadino attraverso eventi di spessore, in particolare nella zona di Piazza XX Settembre, in modo da favorire una maggiore frequentazione non solo lungo il lungomare, ma anche nelle vie del centro", precisa Gironacci.
Viviamo Civitanova chiede all’amministrazione comunale di supportare queste iniziative, mentre la categoria del commercio si impegna a contribuire con "aperture prolungate dei negozi fino alle 23", incrementando così "l'attrattività del centro storico".
Gli episodi di criminalità che hanno recentemente colpito Civitanova hanno portato a un inasprimento delle misure di sicurezza, tra cui divieti e controlli più severi. Tuttavia, l’associazione ritiene che queste misure non siano sufficienti per risolvere il problema alla radice, poiché la "questione dell’insicurezza è legata anche a fattori educativi e sociali di lungo periodo. Per questo motivo, è importante affiancare alle misure repressive delle politiche giovanili efficaci, attraverso un adeguato investimento nell'assessorato di competenza".
"Investire nella formazione, nella scuola, nell’ambiente e nello sport significa creare spazi accattivanti e inclusivi, allontanando i giovani dalla vita virtuale e promuovendo un maggiore senso di comunità", chiosa Gironacci. A tal proposito, l’associazione chiede un approfondimento da parte di Andrea Foglia, coordinatore del tavolo tecnico per la promozione del benessere giovanile, sugli studi psicosociali e pedagogici legati al fenomeno: "Solo attraverso un approccio condiviso, che coinvolga istituzioni, comunità scientifiche e professionali, si potrà costruire una strategia efficace per migliorare la sicurezza e la vivibilità di Civitanova".
Un piccolo ma importante passo in avanti per Recanati, che vede sfilare dall’elenco dei siti potenzialmente idonei alla realizzazione della discarica provinciale una delle aree insistente sul suo territorio: nell’ultimo incontro dei sindaci e degli amministratori dell’ATA3, pochi giorni fa, infatti, è stata confermata ufficialmente l’uscita della zona Mattonata tra quelle papabili per la nuova area di conferimento.
Parla di un ‘passo in avanti’ il sindaco Emanuele Pepa, ribadendo che l’attenzione dell’Amministrazione resterà comunque alta sugli altri 7 siti recanatesi ancora in fase di valutazione insieme agli altri 21 distribuiti in tutta la Provincia. A seguire nello specifico la procedura è il consigliere comunale Michele Brizi, che spiega come già durante il sopralluogo effettuato a metà ottobre 2024 dal gruppo di lavoro dell’Università Politecnica delle Marche, alla presenza anche dell’Architetto Maurizio Paduano, responsabile dell’ufficio tecnico comunale, era emerso un aspetto fondamentale non ancora considerato: l’avvenuta autorizzazione di una nuova linea di metanodotto nella stessa area.
‘A seguito di questa rilevazione – dice Brizi - gli uffici comunali hanno tempestivamente inviato al gruppo di lavoro incaricato del procedimento di valutazione tutta la documentazione necessaria a confermare che la macroarea 43 non soddisfaceva più il requisito di essere una superficie continua con un’estensione complessiva di almeno 10 ettari, ottenendo il risultato atteso: l’esclusione di questa area dalla lista delle possibili localizzazioni della discarica provinciale". "Fin dalla scorsa assemblea di luglio 2024 – continua Brizi - abbiamo insistito affinché tutti i comuni coinvolti fossero messi a conoscenza in maniera chiara e dettagliata dei criteri di selezione adottati, dell’intervallo dei valori assegnati e del peso specifico di ogni fattore nella costruzione della matrice di valutazione. L’ultimo incontro ha finalmente permesso di ottenere risposte anche su questi aspetti fondamentali".
La prossima fase del procedimento prevede quindi l’applicazione di ulteriori criteri di selezione, che considereranno livelli di attenzione, fattori limitanti e opportunità localizzative. Particolare attenzione sarà posta alle aree di pregio agricolo e biologico, alle zone di specifico interesse agrituristico e ad altri fattori di rilevanza territoriale, al fine di individuare le 5-8 aree della provincia con maggiore preferenzialità. ‘Il Comune di Recanati – commenta infine il sindaco Pepa - continuerà a seguire con massimo impegno ogni sviluppo del procedimento, tutelando il proprio territorio e garantendo che ogni decisione venga presa nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale e di equità per le comunità locali’.
"È con profonda emozione e orgoglio che annuncio che la provincia di Macerata è stata selezionata tra i territori pilota per la sperimentazione del 'Progetto Vita', un’iniziativa che segna una vera e propria rivoluzione nel trattamento delle persone con disabilità. A partire dal 30 settembre, questo progetto mira a semplificare significativamente gli iter burocratici per il riconoscimento dell'invalidità, rappresentando un passo storico atteso da decenni dalla comunità delle persone con disabilità”.
Così Anna Menghi, consigliera regionale Lega, componente della IV Commissione regionale (Sanità e Sociale) e responsabile dipartimento disabilità Lega Marche, durante la conferenza stampa svoltasi a Macerata presso la sede Anffas in cui è stato presentato il progetto Vita.
"Questa scelta non è casuale: è il frutto di anni di lavoro e impegno sul territorio, che ha visto le amministrazioni locali, guidate dalla Lega e dal centrodestra, impegnate a migliorare la qualità della vita delle persone fragili e delle loro famiglie. Il riconoscimento da parte del Ministro per la Disabilità, Alessandra Locatelli, è motivo di grande gratitudine e soddisfazione - aggiunge Menghi -. La sua decisione di avviare il progetto proprio nella nostra provincia è un segno di stima per il lavoro che abbiamo svolto in questi anni, con la collaborazione delle numerose associazioni, dell'Università di Macerata da sempre impegnata in prima linea sul tema, degli ordini professionali e dell'Inps. Ci saranno nei prossimi mesi una serie di iniziative che coinvolgeranno tutti i soggetti interessati per rafforzare la rete di comunicazione necessaria al corretto ed efficace funzionamento del progetto fin dai primi giorni".
"Come responsabile del dipartimento disabilità della Lega Marche - sottolinea Menghi -, ho sempre lavorato per rendere la politica uno strumento di miglioramento concreto e per mettere al centro dell'azione politica le persone più vulnerabili. Il Progetto VITA rappresenta un traguardo reale dopo anni di parole vuote sulla disabilità, e conferma il valore dell’impegno della Lega e di Matteo Salvini nel promuovere il Ministero per la Disabilità e dare finalmente vita a interventi concreti e necessari".
"Il Progetto Vita cambia radicalmente la visione della disabilità e la sua percezione sociale, non limitandosi più ai soli aspetti fisici, ma abbracciando anche le patologie invisibili e tutte le fragilità che colpiscono l’individuo - puntualizza la consigliera regionale -. La cultura inclusiva promossa dal progetto si riflette anche nel linguaggio, superando il termine 'handicap' in favore di un linguaggio che enfatizza le potenzialità della persona. Il nostro obiettivo è che questo progetto diventi un modello replicabile su scala nazionale, e per questo motivo è fondamentale continuare a collaborare con tutte le realtà associative che si impegnano ogni giorno per il benessere delle persone con disabilità".
"Concludo con un ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato, e un pensiero particolare a chi, come me, vive quotidianamente le difficoltà legate alla disabilità - chiosa Menghi -. Questo è un momento storico per il nostro territorio e per tutte le persone con disabilità, che finalmente vedono riconosciuti i propri diritti. È una vittoria di tutta la comunità, un primo passo verso un futuro migliore, che ho vissuto e vivo come una grande conquista, dopo un quinquennio impegnativo ma ricco di soddisfazioni".
La questione dei parcheggi nel centro storico di Macerata torna al centro del dibattito politico. La consigliera comunale del gruppo misto, Sabrina De Padova, ha annunciato che presenterà un ordine del giorno nel prossimo consiglio comunale per chiedere all'Amministrazione di affrontare con urgenza i disagi legati alla scarsità di posti auto e all'impatto dei cantieri sulla viabilità.
De Padova sottolinea come la problematica fosse già stata sollevata a novembre 2023 senza ottenere riscontri concreti. Nel frattempo, la situazione è peggiorata, complicata dall'aumento dei cantieri, che hanno ridotto ulteriormente la disponibilità di parcheggi e reso difficile la vita ai residenti.
“La mancanza di spazi per la sosta, unità all'occupazione abusiva di alcuni posti da parte di parcheggiatori non autorizzati, sta esasperando i cittadini – spiega la consigliera – al punto che alcuni residenti mi hanno confidato di valutare il trasferimento perché si sentono 'ingabbiati' dalla situazione”.
Nel suo intervento, De Padova ricorda che uno degli obiettivi dell'Amministrazione è quello di rendere Macerata “una città a misura di tutti”, ma secondo la consigliera "le numerose lamentele dei cittadini evidenziano che la situazione non è per nulla soddisfacente, e sarebbe opportuno avviare con loro un dialogo per trovare soluzioni adeguate". Tra i problemi evidenziati c'è anche la gestione dei cantieri: alcuni, secondo la consigliera, restano abbandonati per lunghi periodi senza essere smantellati, mentre la segnaletica stradale risulta spesso inadeguata, con cartelli scritti su semplici fogli di carta e indicazioni poco chiare. “Mi chiedo come sia possibile che a Macerata regni tanta anarchia in questo settore, senza un adeguato controllo”, denuncia De Padova, sollecitando l'Amministrazione a intervenire.
La consigliera avrebbe voluto presentare un ordine del giorno urgente, ma non è riuscita a ottenere le dieci firme necessarie per portarlo immediatamente in discussione. “Me lo hanno firmato solo otto persone della minoranza”.
Nel merito della questione, De Padova propone una serie di interventi concreti per migliorare la situazione: rimuovere i cartelli abusivi che impongono divieti di sosta non autorizzati, garantire una comunicazione più chiara e tempestiva ai cittadini sull'apertura di nuovi cantieri, riservare temporaneamente posti auto ai residenti nei parcheggi pubblici più vicini e prevedere agevolazioni o rimborsi sugli abbonamenti per compensare i disagi subiti. Inoltre, invita il Comune a rafforzare il dialogo con la cittadinanza per individuare soluzioni condivise e ridurre l'impatto dei lavori sulla qualità della vita nel centro storico.
"Concludo - afferma la consigliera -auspicando che questa proposta venga presa seriamente in considerazione, nell'ottica di rendere Macerata una città che rispetti le esigenze di tutti i suoi abitanti, con un'attenzione particolare a coloro che vivono nel cuore pulsante della nostra comunità".
L'ultima assemblea del Cosmari ha portato alla luce la gravità della situazione economica dell'azienda, con la necessità urgente di interventi costosi per la manutenzione e l'ammodernamento degli impianti esistenti. A dichiararlo è Sandro Bisonni, portavoce provinciale di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha evidenziato come la crisi sia frutto di una gestione inefficace da parte delle attuali forze politiche di destra, sia a livello regionale che provinciale.
"Con l'ultima assemblea, è emersa in tutta la sua gravità la situazione economica del Cosmari. La manutenzione degli impianti esistenti richiede interventi da svariati milioni di euro, ma nonostante ciò, non ci sono decisioni concrete per affrontare questo problema", ha dichiarato Bisonni. "D'altra parte, la destra che governa sia la Regione che la Provincia di Macerata ha fatto di tutto per aggravare la già complessa situazione ereditata, o meglio non ha fatto. Ed è proprio a causa del suo mal governo che si sono compiuti errori drammatici che si ripercuotono sulla salute economico-finanziaria del Cosmari."
Bisonni ha citato come uno degli errori principali la "non decisione" in merito alla nuova discarica provinciale, che ha costretto il Cosmari a inviare i rifiuti fuori provincia, con un considerevole aggravio dei costi per i cittadini. "I costi sono scaricati sulle tasche dei cittadini, una situazione che poteva essere evitata con scelte più tempestive e lungimiranti", ha sottolineato il portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra.
L'esponente di Alleanza Verdi e Sinistra ha poi attaccato la gestione del progetto del digestore anaerobico, che è stato bloccato sul nascere, e la rinuncia a progetti innovativi, come quello per il riciclo dei pannolini. "I progetti innovativi e intelligenti, come quello per il riciclo dei pannolini, sono stati abbandonati e si è rinunciato ai finanziamenti già aggiudicati. Sembra impossibile, ma è la realtà", ha dichiarato Bisonni.
Secondo Bisonni, la situazione economica dell'azienda potrebbe diventare talmente drammatica che presto sarà inevitabile l'ingresso di privati nel settore dei rifiuti, con tutte le conseguenze che ciò comporterebbe. "Di questo passo, la situazione economica del Cosmari, che attualmente chiude i bilanci grazie all'aumento della Tari, diventerà così drammatica che l'ingresso dei privati sarà inevitabile", ha affermato. "Alleanza Verdi e Sinistra denuncia tutta l'incapacità di governo della destra e ribadisce che, come per l'acqua, la gestione dei rifiuti deve rimanere pubblica e non può essere consegnata alla speculazione economica di chi vorrà solo guadagnarci sopra.". "Alleanza Verdi e Sinistra crede fermamente che la gestione dei rifiuti debba rimanere pubblica, in modo da garantire una gestione trasparente, sostenibile e a vantaggio della collettività, e non a beneficio di pochi interessi privati", ha concluso il portavoce.
"Noi vogliamo un'Europa capace di rappresentare a pieno le nostre potenzialità". Così il presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, da Bruxelles, per l’insediamento del Comitato europeo delle Regioni di cui è membro effettivo.
"Sono qui per rappresentare al meglio le Marche e territori come il nostro, ricchi di eccellenze nella manifattura, nella cultura artigianale, nell'agricoltura, nella pesca e nel turismo, che tuttavia spesso faticano ad interfacciarsi con la complessa burocrazia europea. Le istituzioni europee devono aprirsi alle identità dei territori che sono le radici profonde della storia del nostro continente. Il Comitato delle Regioni porta questa voce nel cuore dell'Europa. Dopo la pandemia e la drammatica alluvione del 2022, ritengo fondamentale dare il mio contributo in prima persona" ha dichiarato Acquaroli.
Sul tema della gestione virtuosa dei fondi europei, il presidente ha dichiarato: "Per noi è una priorità. Abbiamo sempre lavorato per utilizzare al meglio questi fondi e continueremo a farlo con determinazione. Il nostro obiettivo è investire in modo efficace e tempestivo per sostenere concretamente i territori e superare lo stato di 'Regione in transizione' in cui eravamo stati classificati in passato. Puntiamo su politiche di concertazione che coinvolgano pienamente il nostro territorio e su investimenti mirati, sia finanziari che strutturali. Il futuro delle Marche passa anche attraverso una gestione attenta e strategica delle opportunità offerte dall'Europa, e su questo continueremo a lavorare con il massimo impegno".
Pioraco - Erap Marche procederà all’acquisto di 14 unità immobiliari oggetto di un avviso pubblico da adibire ad edilizia pubblica residenziale. In accordo con l’amministrazione comunale, Erap Marche ha stabilito non di ricostruire gli edifici danneggiati dal sisma 2016 siti nel quartiere Madonnetta ma di delocalizzare i 14 appartamenti al fine di diminuire anche la volumetria sul quartiere nel rispetto dei criteri progettuali forniti dall’Università Politecnica delle Marche considerando che lo spazio edificabile non consentiva la riedificazione di tutte le unità immobiliari.
“Il nostro obiettivo è soddisfare un bisogno primario dei cittadini marchigiani come quello di avere un’abitazione a disposizione – dice il presidente di Erap Marche Saturnino di Ruscio – e di farlo nel rispetto della volontà della comunità locale in accordo con le istituzioni come l’amministrazione comunale e gli esperti”. Ecco il commento del Presidente Saturnino di Ruscio dopo l’approvazione da parte del CdA di Erap Marche dei criteri per l’acquisto degli immobili oggetto del progetto “Pioraco – Quartiere Madonnetta”
“Considerati gli eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia nel 2016 – spiega il presidente di Erap Marche - il Comune di Pioraco tra i più danneggiati, a seguito della classificazione dell’area come zona instabile dalla Microzonazione Sismica, si è trovato a dover affidare una fase di approfonditi studio geologici all’Università Politecnica delle Marche che poi sono stati illustrati alla cittadinanza. Le caratteristiche geomorfologiche del quartiere Madonnetta risultano inadatte alla ricostruzione degli alloggi danneggiati dal sisma e, pertanto, si è prevista la delocalizzazione delle 14 unità immobiliari di proprietà dell’Erap che insistono in Via Sanzio e via Vincenzetti sussistendo già il finanziamento tramite fondi della struttura Commissariale per 1,69 milioni di euro a cui si sono aggiunti ulteriori fondi con l’ordinanza 41 per uno stanziamento complessivo di più di 3,42 milioni di euro”. Il presidio di Macerata di Erap Marche procedere all’acquisto delle unità immobiliari che poi saranno a disposizione dei legittimi assegnatari.
“Ringrazio il consiglio di amministrazione di Erap Marche per aver accolto la nostra iniziale proposta di delocalizzazione le unità di edilizia residenziale pubblica recuperando il patrimonio edilizio immobiliare inutilizzato” - dice Matteo Cicconi, sindaco di Pioraco. “Il bando ha raccolto l’interesse di alcuni proprietari disposti a cedere il proprio immobile che sarà in uso agli aventi diritto”. “La collaborazione tra le istituzioni – ha concluso - è fondamentale per completare la ricostruzione e contribuire a dare nuova vita all’entroterra montano e per questo ringraziamo il presidente Di Ruscio”.
Sabato scorso si è svolto il congresso provinciale di Azione all'Hotel Solarium di Civitanova Marche. L'evento ha visto la presenza di ospiti qualificati ed esponenti delle altre forze politiche. A partecipare, tra gli altri, anche il sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, e il presidente del consiglio comunale, Fausto Troiani, entrambi intervenuti in qualità di rappresentanti di Forza Italia e Vince Civitanova. È stata sottolineata la volontà di trovare terreni programmatici comuni per una possibile futura alleanza politica a livello locale.
Inoltre, è stato espresso parere favorevole all'intitolazione di una via di Civitanova Marche a Bettino Craxi, accogliendo una richiesta già avanzata in passato. Al congresso hanno partecipato anche i rappresentanti di alcuni partiti coinvolti nella costituente riformista, tra cui il segretario regionale e quello provinciale del PSI, Mario Paglialunga e Sandro Scipioni, la segreteria regionale di +Europa, Cora Fattori, e il coordinatore provinciale di Orizzonti Liberali, Riccardo Cogliandro.
I risultati dell’assemblea congressuale sono stati estremamente chiari ed eloquenti. Hanno partecipato al voto oltre il 90% degli aventi diritto nella provincia di Macerata, che detiene il numero più alto di iscritti tra le province marchigiane. Il presidente provinciale Ivo Costamagna, il segretario provinciale Stefano Vallesi, il vice segretario Alessio Botticelli e i membri del direttivo provinciale sono stati eletti all'unanimità per alzata di mano.
Per l’assemblea nazionale, con votazione segreta, Federico Valori è stato eletto delegato per la mozione Calenda con il 75% dei consensi, mentre il candidato della mozione Pastorella, Leonardo Piermattei, ha ottenuto il 25%.
Dopo l’illustrazione delle due mozioni nazionali da parte di Valori e Piermattei, si è aperto un dibattito a cui sono intervenuti, tra gli altri, Ivo Costamagna, l’ex sindaco di Tolentino Walter Montanari e il neo vice segretario provinciale Alessio Botticelli.
Il segretario provinciale Stefano Vallesi ha proposto l’istituzione di un organismo consultivo del direttivo provinciale, aperto a chiunque voglia offrire un contributo costruttivo nei vari settori, con un primo elenco approvato per acclamazione dall’assemblea.
"Mi auguro che l’europarlamentare Matteo Ricci possa modificare la destinazione del suo viaggio, sostituendo il biglietto per la Turchia con uno per Roma, in modo da ringraziare personalmente il ministro Adolfo Urso per il grande risultato ottenuto a favore dello stabilimento Beko Europe di Comunanza. Grazie all’impegno del Governo Meloni e alla determinazione del nostro ministro delle Imprese e del Made in Italy, sollecitato dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, è stato scongiurato il rischio di chiusura del sito produttivo, garantendo così continuità occupazionale per tantissimi lavoratori marchigiani". Queste le dichiarazioni del capogruppo di Fratelli d'Italia, Simone Livi, in merito agli ultimi aggiornamenti rispetto alla vertenza Beko Europe e all'annunciato viaggio dell'europarlamentare per incontrare i vertici Beko.
"Un obiettivo che dimostra, ancora una volta, la concreta attenzione dell’esecutivo verso il comparto industriale del nostro territorio - prosegue Livi -. Se così non fosse, non posso che augurargli buone vacanze. Passando a Fabriano, comprendo le preoccupazioni del sindaco di Fabriano per gli esuberi annunciati tra colletti bianchi e tute blu. Proprio per questo voglio rassicurare tutte le parti coinvolte: la trattativa avviata dal ministro Urso non si ferma qui, anzi, continua l'interlocuzione con il presidente Acquaroli, tanto che anche il tema Fabriano è già sul tavolo e sta portando ai primi risultati concreti, con una riduzione iniziale degli esuberi previsti, come da aggiornamento del Piano industriale della multinazionale turca/americana".
"Confido che già nell’incontro del 24 febbraio si possano registrare ulteriori passi avanti per salvaguardare i posti di lavoro marchigiani. Il Governo sta affrontando la questione con la stessa serietà e determinazione dimostrate per Comunanza - conclude Livi -. Noi continueremo a seguire da vicino l’evolversi della situazione, mantenendo alta l’attenzione affinché nessun lavoratore venga lasciato indietro perché non facciamo speculazione politica sulla pelle dei lavoratori, andando in cerca di visibilità con foto opportunity o con dichiarazioni che rischiano di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri. Non è la nostra cifra politica”.
Una stretta di mano tra le amministrazioni comunali di Ascoli Piceno e Recanati. Presso la Sala De Carolis e Ferri di Palazzo dell'Arengo, si è svolto questa mattina un incontro tra la Giunta delle Cento Torri, guidata dal sindaco Marco Fioravanti, e quella di Recanati, capeggiata dal primo cittadino Emanuele Pepa.
"È stata l'occasione per far conoscere le rispettive Giunte comunali, ma soprattutto una bella opportunità per condividere reciprocamente idee e buone pratiche" ha dichiarato il sindaco Fioravanti. "Abbiamo discusso della possibilità di collaborare in merito a iniziative artistiche e culturali, anche attraverso la sottoscrizione di un protocollo d'intesa tra i due Comuni volto a valorizzare e mettere in rete gli elementi identitari delle rispettive realtà storiche e turistiche".
I due sindaci e gli assessori hanno fatto il punto su tutte le attività che i rispettivi comuni stanno portando avanti sui vari settori: "Le città di Ascoli Piceno e Recanati sono ricche di eccellenze, avvicinare i nostri territori è importante per stabilire sinergie durature - ha detto il sindaco Pepa -. Vogliamo dare inizio a una relazione e a uno scambio di vedute costante, per non ragionare più in modo singolare ma in maniera collettiva".
"Il comune di Recanati vuole acquisire buone pratiche dal comune di Ascoli, come il rapporto con i giovani, la vivacità garantita dai tanti eventi, l'attenzione alla qualità della vita e altro ancora - ha aggiunto il primo cittadino leopardiano -. È stato un incontro importante e stimolante, che darà sicuramente risultati positivi per ambo le amministrazioni. I nostri Comuni sono uniti da una forte cultura che viene da una grande identità storica. Lavorare fianco a fianco sugli eventi culturali, cercando di attrarre soprattutto le nuove generazioni, sarà una priorità della nostra azione congiunta, al fine di valorizzare il grande patrimonio storico-artistico che una città a forte vocazione culturale come Recanati possiede".
Chiosa finale, congiunta, per i due sindaci: "La collaborazione tra i nostri Comuni permette di ampliare la visione e il raggio d’azione amministrativo. L'obiettivo è quello di far crescere, in maniera sinergica, i nostri fantastici territori".
Lo scorso anno il comune di Tolentino aveva emanato un atto per incentivare la collaborazione tra proprietari, locatari e concessionari di locali commerciali o di servizio non affittati o inutilizzati. L’obiettivo era quello di proteggere il patrimonio urbano, migliorando l’igiene, la cura e la fruibilità del territorio comunale e coinvolgendo i cittadini nella salvaguardia della città.
In diverse aree del comune, infatti, si erano verificati "casi di abbandono del patrimonio immobiliare privato, con un conseguente impatto negativo sul decoro urbano e sulla percezione della sicurezza", denunciava l'amministrazione.
Pur consapevole delle difficoltà economiche e delle conseguenze del terremoto, la stessa amministrazione ha ritenuto fondamentale intervenire per garantire il decoro, l’igiene e la vivibilità della città. "Nei mesi scorsi sono state ispezionate circa 100 vetrine, il 90% delle quali sono state ripulite o sistemate dai proprietari. Inoltre, quattro vetrine hanno ripreso vita con l’apertura di nuove attività, mentre sono state emesse solo cinque sanzioni per mancato adeguamento alle disposizioni", fa sapere il Comune in una nota.
Dopo il successo dell’intervento nel centro storico, i controlli verranno estesi ad altre zone della città. "La polizia locale ha svolto un ruolo chiave nel monitoraggio, ma il vero ringraziamento va ai proprietari che, con grande sensibilità, hanno collaborato attivamente per migliorare l’aspetto della città", è quanto dichiarano i consiglieri delegati Fabio Borgiani, Fabio Montemarani e Luigino Luconi.
Camporotondo di Fiastrone, un comune che ha affrontato le difficoltà del post-sisma con determinazione, si trova oggi nel mezzo di un lungo percorso di ricostruzione e rinnovamento. A raccontarci la situazione, il sindaco Massimiliano Micucci, che ci offre uno spunto interessante per comprendere il progresso delle opere e le sfide che ancora rimangono da superare.
"Siamo partiti da un'inagibilità del 60% delle abitazioni," afferma Micucci, spiegando la situazione in cui si trovava il comune dopo il terremoto. "Parte di queste erano classificate come livello B, ma comunque danneggiate in modo significativo. Nel tempo, ci sono state varie fasi di ricostruzione, e posso dire che siamo a metà del lavoro. C’è ancora tanto da fare". Il sindaco sottolinea che, sebbene numerosi interventi siano già stati completati, la ricostruzione del lato privato continua a presentare numerose difficoltà. "Ci sono molte demolizioni e ricostruzioni ancora da attuare, ma purtroppo le difficoltà burocratiche, unite alle problematiche legate ai bonus e Superbonus, hanno rallentato l'avanzamento dei lavori".
Sul fronte delle opere pubbliche, Micucci mette in evidenza i numerosi progetti di rigenerazione urbana in corso, che riflettono l’impegno della comunità per il recupero e la valorizzazione del centro storico. "Abbiamo diversi progetti in atto, tra cui la realizzazione di un camminamento che conduce al centro storico, un'area che sarà riqualificata con la creazione di una palestra all'aperto nella zona sottostante le mura urbiche. Inoltre, stiamo lavorando su una serie di interventi per la sistemazione della piazza e per migliorare le pavimentazioni e le mura della città".
Un altro progetto particolarmente significativo è quello che riguarda il “Giardino dei Giusti”, un'iniziativa nata dalla collaborazione tra la scuola primaria locale e l’associazione Tullio Colsalvatico di Tolentino. "Questo giardino è il cuore di un cammino itinerante, dove sono esposte gigantografie a carattere educativo, che si spostano all’interno del paese," spiega Micucci. "È un progetto di riqualificazione che ha come obiettivo non solo il recupero del centro storico, ma anche la creazione di uno spazio simbolico di memoria e impegno civico".
Camporotondo di Fiastrone, quindi, è un comune che, pur avendo affrontato le difficoltà di un sisma devastante, guarda con speranza al futuro, impegnandosi nella ricostruzione e nella riqualificazione di edifici pubblici e privati, con tanti progetti in corso e altrettante idee pronte a prendere forma. La strada è ancora lunga, ma la comunità, guidata dal sindaco Massimiliano Micucci, è determinata a non fermarsi.
"L'Aeroporto delle Marche sta attraversando un momento difficile, con numeri preoccupanti che mettono in luce l'inefficienza dei voli interni da e per Ancona". Ad affermarlo è la consigliera regionale del Partito Democratico, Manuela Bora, che, attraverso dati ufficiali ottenuti tramite un accesso agli atti, smonta la narrativa positiva diffusa da parte del presidente Acquaroli e dai suoi assessori.
Secondo le cifre, il volo giornaliero Ancona-Roma ha viaggiato negli ultimi sei mesi con una media di soli 2,5 passeggeri per tratta. Le altre rotte non vanno meglio: Ancona-Milano ha registrato una media di 9,2 passeggeri a tratta, mentre Ancona-Napoli ha visto solo 9,8 passeggeri in media. Numeri che, secondo Bora, sembrano più tipici di un servizio di trasporto privato di lusso piuttosto che di un servizio pubblico che dovrebbe essere finanziato con risorse dei contribuenti.
La consigliera del Pd non si ferma qui e solleva una domanda cruciale: "quanto è costato veramente alla Regione Marche mantenere questo sistema inefficiente? I numeri sono drammatici, prosegue: nel dicembre 2024, la Regione ha liquidato ben 4,8 milioni di euro ad Enac per i voli di continuità territoriale da Ancona verso Roma, Milano e Napoli. Una somma considerevole, ma che diventa ancora più allarmante se si considera che nel 2025 la Regione sarà chiamata a versare circa 8,5 milioni di euro per la stessa annualità".
"Ma le criticità non si fermano qui, spiega Bora. Nonostante la situazione sia ben conosciuta dalla Regione, il 31 gennaio 2025, su pressione della giunta Acquaroli, Enac ha prorogato fino ad ottobre 2025 l'affidamento dei voli domestici al vettore Skyalps, che nel 2024 ha preso il posto di Aeroitalia. Questo comporterà ulteriori spese per la Regione Marche, i cui benefici sembrano davvero lontani da quelli promessi. Inoltre, l'Ente Regionale possiede solo l'8,5% delle quote dell’aeroporto, rendendo ancora più paradossale l’alto esborso di denaro pubblico".
Un altro aspetto sottolineato da Bora è la "mancata realizzazione del piano industriale approvato cinque anni fa. Nonostante l’aeroporto non possa sostenersi solo con il traffico passeggeri, né il presidente Acquaroli né l’assessore Brandoni hanno fornito risposte concrete riguardo le attività aerospaziali, la manutenzione, il settore cargo, lo sviluppo dell’aviazione elettrica e l’aviazione generale. La mancanza di aggiornamenti e di azioni concrete evidenzia un’ulteriore inefficienza gestionale che colpisce i cittadini marchigiani".
“Questa situazione è il risultato di una gestione miope e di una politica di promozione territoriale assolutamente fallimentare,” ha dichiarato la consigliera Bora, che accusa l’Agenzia ATIM, voluta dal presidente Acquaroli, di essere uno dei principali responsabili di questo spreco di risorse pubbliche.
In conclusione, la gestione dell’Aeroporto delle Marche sembra essere un esempio emblematico di inefficienza e spreco, con costi enormi per i contribuenti e pochi, se non nulli, benefici per la comunità. Il tutto avviene sotto gli occhi di una giunta regionale che, invece di risolvere i problemi, sembra più concentrata su scelte economiche che rischiano di aggravare ulteriormente la situazione".
"In questa mia breve esperienza amministrativa credo di aver dato tutta me stessa, senza mai risparmiarmi. Sono stata tra le prime a sostenere la candidatura di Mauro Sclavi, ho fondato con lui e tanti amici la lista 'Tolentino Civica e Solidale', ho accettato di candidarmi per dare un aiuto concreto. Grazie a tanti cittadini che mi hanno dato fiducia sono anche stata tra i candidati più votati, nonostante fosse la mia prima esperienza politica". Così, in una nota, Elena Lucaroni commenta il ritiro delle deleghe da assessore operato dal sindaco di Tolentino nei giorni scorsi, a seguito di quanto avvenuto nel Consiglio comunale del 30 gennaio.
"Ho accettato l’incarico di assessore con l'umiltà di chi non l'ha mai fatto ma anche con la passione indomita di chi vuole aiutare la nostra città, soprattutto le persone più fragili, gli anziani e i giovani - spiega Lucaroni -. Non è stato facile, era comunque una grande responsabilità ma non mi sono tirata indietro né ho chiesto tempo per imparare. Ho dato il massimo con lealtà e onestà, con il carattere deciso e determinato che sempre mi ha contraddistinta nel perseguire i valori in cui credo".
"Tutti gli atti che ho proposto sono stati votati unanimemente in giunta, mai un problema non superabile da confronto - aggiunge l'ex assessore -. Ho portato regolamenti in Consiglio comunale votati all’unanimità da maggioranza e minoranza. Per queste ragioni non comprendo le motivazioni adottate dal sindaco nel suo decreto di revoca. Non sono queste, di certo, le ragioni del mio allontanamento. Sono ben altre ed oramai sono anche evidenti".
"La nostra coalizione ha vinto grazie al contributo di tre liste. Ognuna delle quali è stata determinante per raggiungere il risultato - precisa Lucaroni -. La nostra carta vincente è stata il pluralismo ovvero la capacità di tenere insieme, intorno ad un obiettivo ambizioso di cambiamento, storie ed esperienze diverse, dalla politica all'associazionismo. Questo pluralismo di idee però, all'indomani del voto, è stato considerato da alcuni 'politici' della coalizione un problema da eliminare"
"Nell’indifferenza del sindaco Sclavi, che non ha potuto o forse non ha voluto arrestare questo gioco, è stato fatto di tutto per eliminare lo spazio della nostra lista, rimuovendo in un modo o nell’altro tutti i candidati votati e voluti dalla città - osserva ancora l'ex assessore -. Oggi la lista 'Tolentino Civica e Solidale' è l’unica esclusa dal governo locale rappresentata in consiglio da un unico consigliere che è stato candidato come indipendente del Pci"
"A che pro tutto questo? Perché il sindaco ha abdicato al suo ruolo e tradito le persone più vicine e leali per far 'comandare' una sola persona? Quanto accaduto mi ha fatto male, ma non mi ha fatto perdere la fiducia nella buona politica e nelle brave persone. Al contrario, questa lotta di potere mi ha insegnato che l'impegno civico e politico sono preziosi e non possono essere prerogativa di pochi e prepotenti neppure quando verrebbe voglia di arrendersi e lasciare loro indisturbati a giocare con le nostre vite", conclude Lucaroni.
Botta e risposta tra Fratelli d'Italia e Partito Democratico sulla convocazione delle prossime elezioni regionali. Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Simone Livi, ha criticato duramente le recenti dichiarazioni della consigliera dem Anna Casini, che ha sollevato dubbi sulla regolarità della convocazione del voto.
"L'ultima trovata del Pd è millantare possibili infrazioni di legge rispetto alla convocazione delle elezioni regionali, che non esistono in alcun modo. Il presidente Acquaroli ha già dato una risposta in aula proprio alla Casini", ha dichiarato Livi.
Secondo il consigliere di FdI, la consigliera del Pd sarebbe perfettamente a conoscenza delle normative che regolano la convocazione delle elezioni regionali. "Esiste una legge regionale che stabilisce chiaramente le regole per la convocazione dei comizi elettorali. In base alla data dell'insediamento di questa amministrazione, le elezioni potranno svolgersi tra settembre e ottobre prossimi. Inoltre, a livello nazionale, si tende a individuare una data condivisa tra tutte le amministrazioni uscenti, per fissare un election day unificato", ha spiegato.
Livi ha poi rilanciato sulle preoccupazioni reali dei cittadini: "A proposito di paure, l'unico vero timore che raccogliamo in giro è quello di un ritorno del Partito Democratico in Regione. Soprattutto dopo aver sentito le sparate senza vere argomentazioni degli ultimi giorni".
Le polemiche tra maggioranza e opposizione sul calendario elettorale sembrano dunque destinate a proseguire, in vista di una campagna elettorale che si preannuncia particolarmente accesa.
Riprende ufficialmente l'attività politica e amministrativa della Giunta comunale di Tolentino dopo il ribaltone che ha scosse le ultime giornate. Il sindaco Mauro Sclavi ha nominato i tre nuovi assessori tramite decreto, nel quale ha anche attribuito le deleghe specifiche ai nuovi componenti e ha provveduto a una redistribuzione di alcune competenze tra gli assessori già in carica.
Alessia Pupo resta vicesindaco e si occuperà di urbanistica ed edilizia privata, sport e attività produttive. Diego Aloisi avrà la responsabilità di bilancio, politiche fiscali, turismo e ambiente, mentre Fabio Tiberi si occuperà di beni e attività culturali. Franco Ferri gestirà il personale, il patrimonio e la gestione delle forme di assistenza alla popolazione coinvolta in emergenze, mentre Benedetta Lancioni si occuperà di politiche sociali, politiche giovanili e istruzione.
Il sindaco Sclavi ha mantenuto per sé le deleghe a lavori pubblici, manutenzioni, commercio, protezione civile e i rapporti con le società partecipate. Nell’esercizio delle proprie competenze, ciascun assessore avrà il compito di formulare proposte alla Giunta, programmare l’attività amministrativa e sovrintendere all’organizzazione e all’erogazione dei servizi.
Le nuove deleghe sono state annunciate in una conferenza stampa alla presenza dei consiglieri comunali Alba Mosca, Luigino Luconi, Samanta Casali e Mirko Angelelli. Tra i nuovi membri della Giunta, Franco Ferri, osimano e ingegnere, ha alle spalle una carriera dirigenziale all’Erap, dove ha ricoperto anche il ruolo di segretario generale e responsabile dei presidi di Ancona e Macerata. Attualmente svolge la professione di libero professionista.
"Ritengo doveroso fare chiarezza sulle motivazioni riportate dal sindaco nel decreto di revoca. Sappiamo bene che dietro questa decisione ci sono equilibri politici interni alla coalizione dettati dalla lista Tolentino Popolare". Così Flavia Giombetti commenta il ritiro delle deleghe da assessore operato dal sindaco di Tolentino Mauro Sclavi nei giorni scorsi, a seguito di quanto avvenuto nel Consiglio comunale del 30 gennaio.
"La mia estromissione non è legata a un mancato impegno o a un atteggiamento non collaborativo, ma a dinamiche di potere che nulla hanno a che vedere con il bene della città - scrive Giombetti in una nota -. In merito alle dichiarazioni sulla mia mancanza di collaborazione con alcuni consiglieri di maggioranza, è necessario fare chiarezza. La verità è che ho osato dissentire. Ho espresso un'opinione diversa su una spesa di denaro pubblico per un evento che non ritenevo opportuno. Non uno scontro personale, non un atteggiamento ostile, ma una legittima valutazione di merito".
"Questo è bastato per generare malumori in chi avrebbe preferito un consenso acritico, senza domande, senza discussioni - prosegue Giombetti -. Ma amministrare significa scegliere con responsabilità, non assecondare per quieto vivere. Se ogni voce critica viene etichettata come 'non collaborativa', significa che la politica non accetta più il confronto, ma solo l’obbedienza".
"Non accetto che una legittima divergenza di vedute venga strumentalizzata per screditare il mio operato - afferma ancora la consigliera della lista 'Tolentino Civica e Solidale' -. Chi oggi mi accusa sa benissimo che il mio unico interesse è sempre stato quello della collettività, non quello di compiacere equilibri interni o sostenere iniziative di dubbia utilità. Se il problema è che ho scelto di ragionare con la mia testa, allora rivendico con orgoglio questa colpa. Se collaborare significa dire sempre sì, allora è evidente che abbiamo idee molto diverse sul significato della parola amministrare".
"Il 30 gennaio, in Consiglio Comunale, ho espresso il mio dissenso, ma voglio essere chiara: non mi sono dissociata dalla decisione presa dal sindaco ma bensì dalle motivazioni contenute nel decreto di revoca dell’incarico a Gobbi - puntualizza Giombetti -. Motivazioni che, leggendo le dichiarazioni di Massi e della Lancioni, e successivamente da parte dello stesso sindaco erano ben diverse da quelle scritte nel decreto stesso. Per queste ragioni sono intervenuta, perché ritengo fondamentale la trasparenza e la chiarezza istituzionale".
"Vi è stato un episodio di una tale gravità istituzionale che il sindaco ha clamorosamente ignorato: nel corso della riunione consiliare il presidente si è allontanato dell’assise consiliare - aggiunge Giombetti nella nota -. Eppure, sorprendentemente, il sindaco ha scelto supinamente il silenzio. Il rispetto per le istituzioni dovrebbe spingerci tutti a condannare ogni azione che mina l'integrità e la credibilità degli organi rappresentativi, in particolare quando si tratta di atti così significativi. Non possiamo permetterci di ignorare l’importanza di queste dinamiche, poiché la coesione e il funzionamento delle istituzioni sono il fondamento di ogni amministrazione sana".
"Per giustificare la mia revoca è stato scritto di un mio 'comportamento indecoroso'. Prima di essere una affermazione di delegittimazione politica di una gravità inaudita, essa esprime un giudizio di carattere morale. È un'accusa che va oltre la mia persona e mina il basilare principio del rispetto che di una persona va sempre salvaguardato. Il Consiglio Comunale non può trasformarsi in un'aula di tribunale dell'inquisizione dove si emettono condanne senza prove, solo per rafforzare il dominio di chi comanda".
"Questo non è solo un abuso di potere, ma un pericoloso precedente che minaccia la politica locale stessa - conclude Giombetti nella nota -. Se oggi si colpisce me con accuse infondate, domani chiunque potrebbe essere messo alla gogna per il solo fatto di pensarla diversamente. Il tempo è il miglior giudice. Mostrerà chi ha davvero servito questa città e chi, invece, ha pensato solo alla propria carriera".
La Pinacoteca Attilio Moroni di Porto Recanati ha ospitato, sabato scorso, il Congresso comunale di Fratelli d’Italia, in un evento che ha visto la partecipazione di importanti esponenti del partito. Presenti la senatrice Elena Leonardi, il coordinatore provinciale Massimo Belvederesi, il consigliere regionale Simone Livi e numerosi rappresentanti della classe dirigente provinciale, tutti impegnati a sostenere e rilanciare l'azione del partito di Giorgia Meloni.
Durante il congresso, gli iscritti del partito di Porto Recanati hanno eletto Giuseppe Alpini come nuovo coordinatore cittadino. Insieme a lui, sono stati riconfermati quasi in toto i membri del consiglio direttivo, che continuerà a lavorare a supporto dell’azione politica locale. Enrico Marchetti, Giovanni Rinaldini, Igor Marotta ed Edoardo Volpini sono stati confermati nelle loro cariche, mentre due nuovi membri, Anna Rombini e Ferdinando Moroni, sono stati inseriti nel direttivo, portando nuovi contributi e idee alla squadra.
Il nuovo coordinatore, Giuseppe Alpini, ha espresso subito parole di gratitudine per la fiducia ricevuta. “Ringrazio tutti per la fiducia concessami. Sono sicuro che, insieme al direttivo, sapremo lavorare bene per la nostra città e per tutti i Portorecanatesi. Il nostro primo obiettivo sono le elezioni regionali di ottobre, per la riconferma del nostro Governatore Francesco Acquaroli, con l'intento di proseguire il lavoro fin qui svolto e di portare alle Marche il prestigio che meritano".