Politica

Macerata, tema piscine al centro del Consiglio. Miliozzi: "Cantiere fermo". La replica: "A luglio fine dei lavori"

Macerata, tema piscine al centro del Consiglio. Miliozzi: "Cantiere fermo". La replica: "A luglio fine dei lavori"

Il tema delle piscine riesce sempre a generare discussioni accese in sala consiliare e così è stato anche nel Consiglio comunale del 4 marzo. La mozione presentata dal consigliere di Macerata Insieme, David Miliozzi, ha infatti scaldato un po’ il clima all’interno del palazzo comunale. Ancora una volta al centro del dibattito la costruzione delle nuove piscine. "La passata amministrazione  - recita la mozione del consigliere di minoranza - ha deliberato la costruzione delle nuove piscine comunali nell’area ex Saram. A seguito di tale decisione si è assistito allora (quando gli attuali assessori erano consiglieri comunali) a un ampio dibattito e umori discordanti fra i banchi dei consiglieri, soprattutto di opposizione".  "Nonostante ciò, tale scelta politica è stata portata avanti dall’attuale giunta. Più volte negli ultimi 3 anni e mezzo sono stati fatti annunci di presunte date per inaugurazioni e aperture tramite comunicazioni sui social e sulla stampa locale.  Per molti mesi il cantiere del futuro polo natatorio è comunque rimasto fermo e tuttora sembra inattivo”. Si apre così la mozione presentata dal consigliere Miliozzi, presentata in seguito ad un’interrogazione del consigliere Alberto Cicaré sullo stato dei lavori per la realizzazione delle nuove piscine. “Il dirigente dei Servizi tecnici del comune di Macerata ha inviato una nota ai dirigenti dei due plessi scolastici “Enrico Mestica” e “Dante Alighieri”, per rendere nota l’apertura del cantiere per opere di urbanizzazione primaria. In tale nota si evidenzia che saranno necessari almeno tre mesi per ultimare gli interventi di cui si parla. Da cronoprogramma i lavori dovranno terminare a fine maggio, mentre le attività scolastiche si concluderanno il prossimo 6 giugno. Tali lavori coincidono perfettamente con l’ultimo trimestre scolastico e con il periodo più caldo dell’anno, in cui in genere si tende a tenere aperte le finestre con ovvie e pesanti ricadute sugli studenti e sull’attività stessa in termini di rumorosità e produzione di polveri”. Continua Miliozzi nel suo intervento, chiedendo all’amministrazione comunale di informare il consiglio e la cittadinanza sulle motivazioni che hanno portato a decidere di far partire i lavori in questo periodo. Puntale la risposta dell’assessore ai lavori pubblici Andrea Marchiori. “Miliozzi ha partecipato fattivamente al disastro delle piscine di Fontescodella e alla restituzione alla città di un polo scolastico in mezzo a un cantiere e oggi propone una mozione, travestita da interrogazione, per puntare il dito contro chi si è ritrovato in questo disastro e li accusa di colpevolezza. Ricordiamo tutti come il progetto faraonico della piscina olimpionica a Fontescodella naufragò, con uno scavatore piazzato in prossimità dell’area per dire che i lavori erano in corso. In più ci avete lasciato un debito relativo al compenso professionale del progettista delle piscine Fontescodella mai realizzate. Non si può rimproverare questa amministrazione che sta cerando di porre rimedio a una situazione che era veramente critica e che restituirà invece alla città un polo scolastico ed un’area complessa pienamente vivibile, sicura ed urbanisticamente adeguata”. Prende a questo punto la parola il consigliere del Partito Democratico Narciso Ricotta. “L’acredine che traspare nella risposta dell’assessore Marchiori è fastidiosa, perché ha solo parlato male di quelli di prima evitando di dire quello che invece stanno facendo adesso. La risposta non doveva essere quella di prima, ma quella di oggi. Criticando le cose fatte male prima critica anche il suo ufficio, quelli con cui sta lavorando tutti i giorni, perché quelle opere sono state progettate e dirette dall’ufficio nelle stesse persone che oggi ha come suoi collaboratori. Noi abbiamo ridato alla città la zona delle Casermette, due scuole nuove antisismiche e alla vostra amministrazione abbiamo consegnato un’area, i soldi, il progetto, il bando per fare le piscine e siete in ritardo. Anziché parlare di quello che è successo in passato, ci dica perché questo progetto è in ritardo”. Alle dichiarazioni di Marchiori risponde anche Miliozzi. “Rimango ancora una volta sorpreso dall’assessore Marchiori per la sua incapacità di prendersi le sue responsabilità e di rispondere, più che a me, alla città. L’attuale assessore e allora consigliere di minoranza si stracciava le vesti contro la piscina alle Casermette. Oggi invece è uno dei suoi programmi di punta. Delle piscine, intanto, non si sa nulla, a parte l’invivibilità che questi lavori comportano alle scuole. I lavori finiranno con la fine dell’anno scolastico. Perché non aspettare qualche settimana, sfruttando la chiusura della scuola? Diamo una spiegazione per queste scelte sciagurate alle famiglie”. Sulla vicenda interviene anche il consigliere di maggioranza Pierfrancesco Castiglioni. “Non si può cancellare il passato. Le cose sono conseguenziali. Non si può pensare di cancellare l’immagine di mutui pagati quando ancora non c’era l’opera, le discussioni con l’università, il cambio di rotta sull’area da utilizzare. Adesso ci chiedete perché non ci sbrighiamo? Il progetto è stato fatto dalla Cassa dei depositi e prestiti che ci dà dei termini. Se aspettiamo la chiusura delle scuole, prevista per l’estate, che è il periodo in cui è risaputo che le imprese lavorano di meno, il progetto non si farà mai. Parliamo di un progetto partito nel 2002 e andato avanti all’infinito. Da una parte ci chiedete perché non finite presto e dall’altra di fermarci perché ci sono le scuole. Di cosa parliamo? La priorità è finire i lavori. Ora capisco perché non li avete finiti mai. Il passato non si cancella e di errori ne avete fatti tanti. Fossi in voi starei zitto”. Nel consiglio comunale del 4 marzo, dunque, si è assistito ad un dibattito molto concitato, che così accaldato non si ricordava da un tempo. Servirebbe l’acqua delle famose piscine per spegnere le fiamme.

05/03/2024 17:00
"Sul Pnrr nessun taglio ai fondi per il post sisma": la rassicurazione del commissario Guido Castelli

"Sul Pnrr nessun taglio ai fondi per il post sisma": la rassicurazione del commissario Guido Castelli

Sul fronte Pnrr, il commissario straordinario alla riparazione e alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, rassicura "nessun taglio ai fondi sisma". "Il decreto legge 19/2024 Ulteriori disposizioni urgenti per l'attuazione del Pnrr - precisa il commissario - non prevede alcun definanziamento dei fondi al Pnc (Piano nazionale complementare al Pnrr per il sisma 2009 e 2016), ma una rimodulazione resasi necessaria proprio in virtù di una richiesta dei territori". "È lo stesso Dl Pnrr che, tra l'altro, in maniera esplicita - sottolinea Castelli - chiarisce che 'è in ogni caso esclusa la possibilità di disporre il definanziamento degli interventi di cui all'articolo 1, comma 2, lettera b), del decreto legge n.59 del 2021' riferendosi proprio ai 1.780 milioni di euro per i due crateri sismici". "Questo intervento va ricollegato al fatto che le milestone intermedie e finali fissate nel 2021 per il Pnc Sisma e i relativi piani di spesa - afferma - risultavano proibitive, per non dire irrealistiche. Come è noto gli attori che operano nei crateri, infatti, stanno già lavorando in una situazione di straordinarietà, connessa alla ricostruzione, impegnando costantemente amministratori e tecnici". "La necessità di rimodulare le annualità di spesa del fondo Pnc Sisma - prosegue Castelli - proviene dunque direttamente dal territorio, dove gli Enti beneficiari degli interventi e le imprese che hanno partecipato ai bandi Next Appennino, hanno manifestato l'esigenza di aver bisogno di più tempo e, per alcune istanze, anche di sviluppare la spesa per le annualità 2027 e 2028".

04/03/2024 19:00
Loro Piceno, l'allarme della consigliera Lambertucci: "Il castello è stato comprato vuoto"

Loro Piceno, l'allarme della consigliera Lambertucci: "Il castello è stato comprato vuoto"

Richiesti chiarimenti e spiegazioni al sindaco Paoloni per un preliminare di compravendita che disattende il mandato del Consiglio Comunale. A chiederli la consigliera comunale in quota Fratelli d'Italia Federica Lambertucci del gruppo "Lavoriamo per Loro Piceno". Dopo che il Consiglio Comunale dello scorso 28 ottobre aveva votato all’unanimità per l’acquisizione del Castello di Loro Piceno con mandato espresso a ritenere compresi anche “gli arredi, le tele, le suppellettili, i testi ed ogni altro bene mobile non personale avente interesse storico-documentario oggettivamente appartenuti al complesso”, il sindaco Paoloni lo scorso 22 dicembre, ha sottoscritto un preliminare di acquisto con il Monastero delle Domenicane di Loro Piceno in cui si dice espressamente che “per patto espresso tra le parti sono esclusi dalla vendita quadri, opere d’arte in genere che sono contenuti nell’immobile in oggetto”. In pratica, dice la consigliera Federica Lambertucci del gruppo "Lavoriamo per Loro Piceno", "è stato comprato solo il Contenitore. Il Castello conteneva diversi beni di valore storico-artistico quali i telai antichi, attrezzature utilizzate dalle Suore nei Trecento anni di vita di clausura per ricamare, preparare unguenti e medicinali, distillare liquori alle erbe. Vi erano bambinelli Gesù fatti a mano dalle suore che furono oggetto di una mostra aperta al pubblico per volere dell’allora Madre Superiora in occasione dei trecento anni della storia domenicana. Per non parlare delle opere d’arte ivi contenute. Svuotare un bene del suo contenuto significa perdere la possibilità di testimoniare ciò che è stato per trecento anni di storia. I paramenti sacri ricamati d’oro sopravvissero all’invasione dei soldati napoleonici perché le suore scapparono con tali tele nascoste sotto le vesti. Evidentemente non sono sopravvissute al Paoloni". E pensare che durante il Consiglio Comunale il gruppo Lavoriamo per Loro Piceno aveva chiesto al sindaco di sfruttare la sua posizione di forza nella contrattazione per far riportare in sede l’archivio storico monastico, già dislocato dopo gli eventi sismici nel monastero dell’ordine delle domenicane di Macerata. Immediata la richiesta di chiarimenti al sindaco Robertino Paoloni da parte del Gruppo Lavoriamo per Loro Piceno che ha protocollato una interrogazione scritta anche per esortare il primo cittadino a rimediare stipulando convenzioni di custodia e/o comodato con il legale rappresentante dell’Ordine. “L’impressione - conclude Lambertucci - è che si sia persa l’ennesima occasione di tutela del patrimonio. La destinazione di un contributo di 800.000 euro di fondi sisma da parte della Regione Marche per l’acquisto di questo bene grazie all’interessamento di Fratelli D’Italia e del commissario alla Ricostruzione, Guido Castelli, ha consentito finalmente una svolta nella annosa vicenda della acquisizione del Castello. Bastava farlo in modo ragionato ed accorto. Invece niente". 

02/03/2024 16:45
Comunali Belforte, Alessio Vita annuncia: "Pronto a ricandidarmi"

Comunali Belforte, Alessio Vita annuncia: "Pronto a ricandidarmi"

Anche Belforte del Chienti si prepara all'appuntamento elettorale dei prossimi 8 e 9 giugno per eleggere il sindaco e il Consiglio comunale. Il primo cittadino uscente, Alessio Vita, si dice pronto a una nuova sfida per il paese che ha guidato negli ultimi cinque anni. Una scelta che, come lascia intendere, è maturata nel tempo insieme alla sua squadra: “Sono stati mesi di riflessione – dice -. In tanti hanno chiesto se avessi deciso di proseguire il lavoro degli ultimi cinque anni, ma l’obiettivo primario è stato sempre quello di non distogliere lo sguardo dalla rotta che, insieme al mio gruppo, ci eravamo prefissati. Abbiamo lavorato tanto, portando avanti, di pari passo, i punti del nostro programma con le emergenze che gli ultimi cinque anni ci hanno messo di fronte”. Allora Vita ripercorre le difficoltà, ma anche i traguardi raggiunti durante il suo mandato: da una parte la pandemia e la guerra in Ucraina, dall'altra la grande opportunità dei fondi del Pnrr. “Nessuno poteva ipotizzare che ci saremmo dovuti confrontare con un’epidemia globale che ha stravolto le nostre vite – prosegue - e ci ha ci ha portati a una gestione del tutto straordinaria dell’amministrazione. Abbiamo fatto di tutto per assicurare comunque la migliore gestione possibile, sebbene tutte le incertezze che stavamo vivendo”. “Quando il peggio sembrava passato abbiamo affrontato la disgrazia della guerra in Ucraina che, per quanto ci ha riguardato, ci ha visto affrontare l’accoglienza e l’assistenza al popolo ucraino con direttive della Prefettura tutt’altro che chiare e di facile applicazione. Poi – ricorda - l'aumento dei costi delle bollette più che quadruplicati rispetto ai precedenti anni che ci ha portato a scelte estreme ma consapevoli, come quelle di spegnere l’illuminazione pubblica durante le ore notturne”. Ma anche la gestione dei fondi europei ha rappresentato un cambio di passo per l'amministrazione Vita: “Quei fondi rappresentano senz’altro un’importante opportunità, ma allo stesso tempo hanno messo sotto stress la struttura comunale, costantemente sottodimensionata e impegnata con l’ingente quantità di lavoro relativa alla ricostruzione post sisma. Anche qui – prosegue - abbiamo sempre cercato di fare il massimo per non perdere alcun finanziamento e rispettare le stringenti tempistiche, ottenendo importanti finanziamenti. Nonostante tutto questo sono stati raggiunti risultati inimmaginabili all’inizio, alcuni su tutti l’adeguamento di entrambi i ponti sulla provinciale, la nuova piazza, il finanziamento della via Camilluccia e tanti altri”. Ecco quindi che il desiderio di continuare a impegnarsi per la crescita del paese è stato naturale: “Oggi possiamo vedere insieme i risultati di una Belforte cambiata e proiettata verso le sfide del futuro. Fermarsi ora non significherebbe lasciare il lavoro a metà, ma precludere al nostro paese di continuare a crescere ancora. È anche per questo che gli stessi consiglieri e tanti concittadini mi hanno chiesto di continuare il percorso. Accogliendo con orgoglio i tanti attestati di stima e condividendo l’entusiasmo di continuare a lavorare insieme per Belforte, ho deciso di dare la mia disponibilità a candidarmi alle prossime elezioni comunali. Sono pronto, se i cittadini lo vorranno, a mettere di nuovo il mio impegno al servizio del paese”.

02/03/2024 16:19
Civitanova, Iezzi (Pd): "Spesi oltre 45mila euro per il Carnevale, dopo 16 giorni non ho avuto tutti i documenti"

Civitanova, Iezzi (Pd): "Spesi oltre 45mila euro per il Carnevale, dopo 16 giorni non ho avuto tutti i documenti"

“Passa il tempo ma la giunta Ciarapica non si smentisce.  Lo scorso 12 febbraio ho fatto un accesso agli atti per chiedere alcuni documenti relativi al Carnevale. Sono trascorsi ben 16 giorni rispetto ai 3 previsti dal regolamento ma non mi sono stati consegnati tutti i documenti.  Ho pertanto provveduto a diffidare sindaco, segretario e dirigente responsabile  ad adempiere a quello che è un mio diritto sacrosanto in qualità di consigliere comunale”. Ad affermarlo è Lidia Iezzi, consigliera di minoranza e segretaria Pd del Comune Civitanova, che torna sulla questione Carnevale, in particolare i soldi spesi per la presenza di Anna Falchi. “Apprendo oggi che sull’albo pretorio è stata pubblicata una nuova determina dove si impegnano altri 12.628 euro per le iniziative di domenica 11 febbraio e di martedì 13 febbraio” – dichiara  - . “Somma che si aggiunge a quella della prima determina che era di 33.553 euro di cui 16.470 euro per la ditta MrSound che ha portato Anna Falchi al Carnevale civitanovese. Solo oggi, dopo aver protocollato la diffida, mi è arrivata una parte dei documenti richiesti”. “Cosa questa che mi fa pensare che il ritardo sia voluto e che rende ancora più urgente in nome della trasparenza (troppe volte offuscata) una risposta completa a tutte le mie richieste, aggiunge Iezzi. Della questione ho informato la Prefettura,  qualora ciò non dovesse avvenire, mi vedrò costretta a segnalare questo comportamento deprecabile e contra legem alla autorità giudiziaria come previsto dalla legge”.

29/02/2024 15:54
Tolentino, "250 sacchetti in un anno per ogni cittadino, numero ingiustificato": arrivano i microchip

Tolentino, "250 sacchetti in un anno per ogni cittadino, numero ingiustificato": arrivano i microchip

"Dalla collaborazione con il Cosmari e dai costanti report siamo venuti a sapere che lo scorso anno sono stati distribuiti all’incirca 4 milioni di sacchetti, cioè ogni cittadino di Tolentino avrebbe usufruito di circa 250 sacchetti, con un costo per la collettività molto elevato. Un numero che non trova giustificazione alcuna, per cui a seguito del lavoro svolto anche dal consigliere comunale con delega all'ambiente, Antonio Trombetta, abbiamo attivato colloqui con i commercianti che effettuano la distribuzione al fine di migliorare questo fondamentale servizio". A comunicarlo, in una nota stampa, è l'amministrazione comunale di Tolentino che ha, inoltre, preannunciato l'attivazione di "un periodo di prova con la tariffa puntuale" che comporta "sacchetti con i microchip". "Verrà data una più puntuale comunicazione con modalità e tempi quando il progetto in collaborazione con il Cosmari sarà pronto", si legge nella nota.  Le novità sulla raccolta differenziata nel comune, però, non finiscono qui. Non sarà, infatti, più consegnato a domicilio l'eco-calendario: "Abbiamo ricevuto alcune lamentele, tra cui quella più rilevante era che non tutti i cittadini ricevessero questo utile strumento, soprattutto i residenti delle contrade - spiega l'amministrazione -. Per ovviare a questo disservizio abbiamo deciso di pubblicare con cadenza semestrale direttamente sulla pagina dell'amministrazione il calendario e inoltre, per chi vorrà, potrà essere ritirata una copia fisica dello stesso, presso i punti di distribuzione dove normalmente si prendono i sacchetti per la differenziata". "Sarà esposta una apposita locandina informativa per dare maggiore diffusione della notizia e troverete anche il banner dell’eco-calendario in pdf digitale sul sito del Comune", si conclude.       

29/02/2024 14:50
Terremoto politico a Recanati, il sindaco Bravi chiede le dimissioni di Fiordomo e Moretti

Terremoto politico a Recanati, il sindaco Bravi chiede le dimissioni di Fiordomo e Moretti

"L'amarezza che ha suscitato in me la candidatura a sindaco di Francesco Fiordomo è molto grande e mi coinvolge dal punto di vista personale e amministrativo". Così in una nota il sindaco di Recanati Antonio Bravi richiede a Fiordomo di rimettere le deleghe a lui affidate. "Per 15 anni abbiamo lavorato fianco a fianco: per i dieci anni della sua sindacatura ho ricoperto la carica di assessore e poi vicesindaco, sempre lealmente nei confronti suoi e dei colleghi di giunta; in questi ultimi 5 anni, a ruoli invertiti, mi sono impegnato con la stessa modalità di confronto e collaborazione con tutti i consiglieri di maggioranza, attuando il programma che insieme abbiamo elaborato e affrontando anche le gravi emergenze con lo stesso criterio di collegialità", ricorda Bravi. "Su tutte le delibere di Giunta e di Consiglio la maggioranza ha sempre votato compatta: ricordo a me stesso l'appassionato intervento a favore pronunciato da Francesco in Consiglio Comunale sulla proposta di Bilancio 2024 poi approvata da tutti i consiglieri. Nel contempo, sin dal giorno successivo alla mia elezione, ho lavorato per riunire anche tutte le forze riformiste della città che facevano riferimento a Graziano Bravi, per superare steccati che i cittadini non hanno mai compreso; devo la mia elezione, infatti, anche a quegli elettori", puntualizza il primo cittadino. "Ho sempre inteso che per impegnarsi nell’amministrazione si debba agire solo per il bene della città, anche sacrificando le proprie personali aspettative, ma l’amico Francesco non mi ha dato la possibilità di confrontarci su questo e si è arrivati ad un esito che ancora una volta divide e non unisce - dichiara Bravi -. Pensavo fosse automatico che, insieme all’annuncio di candidatura, sarebbe arrivata la rinuncia spontanea, da parte di coloro che intendono percorrere una strada diversa, alle deleghe assessorili loro affidate. Non comprendo infatti con quale spirito e con quale obiettivo potrebbero restare in Giunta. Purtroppo questo non si è verificato; resto convinto che in questo momento abbastanza concitato ci si debba muovere nella massima chiarezza verso i cittadini recanatesi, senza sterili polemiche". Il sindaco Bravi chiede, inoltre, anche le dimissioni di Michele Moretti: "Se tra gli assessori, che esercitano la funzione sulla base di un accordo programmatico e di un rapporto fiduciario con il sindaco, uno si propone in alternativa alla mia ricandidatura e l’altro lo sostiene, è evidente che non si condividono né il mio modo di esercitare la carica, né le basi programmatiche; ferma restando la legittimità della decisione di candidarsi, il senso di responsabilità comporterebbe la rinuncia alle deleghe assessorili: è presumibile infatti che si proporranno programmi, progetti e obiettivi diversi da quelli finora portati avanti insieme e senza mai un dissenso; su questi mi auguro che ci confronteremo civilmente nel corso della campagna elettorale". "Perciò ritengo che i due assessori Francesco Fiordomo e Michele Moretti che intendono seguire altre strade debbano, nel corso di questa settimana, rimettere le deleghe che ho loro affidato, dando in questo modo sostanza politica e chiarezza amministrativa alla loro decisione. Qualora ciò non avvenisse provvederò, con grande dolore e rammarico a revocarle personalmente pronto ad affrontare tutte le conseguenze del gesto con coraggio e dignità", conclude Bravi.  ++ LA REPLICA DEL MOVIMENTO 'VIVERE RECANATI' ++ "Cinque anni fa gli elettori hanno premiato una coalizione civica che candidava a sindaco Antonio Bravi. Questo gruppo è andato avanti con senso di responsabilità anche quando gli accordi sono venuti meno, prima con l'avvicinamento poi con l'accordo con un partito politico. Abbiamo lavorato per Recanati, in particolare per utilizzare al meglio i fondi del Pnrr. Nonostante la nostra volontà di proseguire come esperienza civica, il sindaco ha cambiato strategia tornando ad una logica partitica, di chiusura e contrapposizione, che non ci piace". È quanto scrivono in una nota i membri del movimento 'Vivere Recanati', al quale appartengono gli assessori Michele Moretti e Francesco Fiordomo (co-firmatari Cino Cinelli, Stefano Miccini, Carlotta Guzzini, Giorgio Generosi, Marco Canalini).  "Logica che si esprime in accuse e polemiche che leggiamo in queste ore e che non ci appartengono e alle quali non vogliamo in alcun modo replicare. In questi anni abbiamo sopportato fin troppo ed era chiaro da tempo che non eravamo disponibili a fare altro che non proseguire il percorso civico. Il sindaco lo sa almeno da due anni, è stato detto e ridetto in tutte le sedi, in tutte le lingue, lo sapevano anche i muri", si precisa nella nota. "Si è cercato in ogni modo di imporre la scelta partitica ma noi siamo coerenti. Il sindaco ha scelto una strada diversa, quella del partito. Bene, ci dispiace ma rispettiamo la scelta, buon lavoro. Però evitiamo di parlare di tradimenti, amicizia, stupore, evitiamolo: coerenza e amicizia sono valori troppo importanti per essere chiamati in causa dal teatrino partitico al quale non vogliamo partecipare perchè siamo allo stravolgimento della realtà mentre la politica ha bisogno di serietà, toni bassi e contenuti per tornare a coinvolgere i cittadini. Il sindaco cambia maggioranza? Bene, riprenda le deleghe di noi assessori e consiglieri comunali. Mancano poche settimane al termine della legislatura. Noi ci concentriamo sulla città, sulle idee e sui progetti per il futuro", conclude la nota.                                                                             

26/02/2024 18:30
Carlo Ciccioli è il candidato di Fratelli d'Italia per le europee: "Unico partito che può eleggere un marchigiano"

Carlo Ciccioli è il candidato di Fratelli d'Italia per le europee: "Unico partito che può eleggere un marchigiano"

Una "candidatura di partito, non personale" quella del consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Carlo Ciccioli, per le elezioni europee di giugno. Così il candidato durante la presentazione a Palazzo degli Anziani ad Ancona, affiancato dai principali esponenti marchigiani del partito tra cui il presidente della regione Francesco Acquaroli, la senatrice e coordinatrice regionale Elena Leonardi, il senatore Guido Castelli, commissario per la ricostruzione post sisma, la sottosegretaria al Mef Lucia Albano, il deputato Stefano Benvenuti Gostoli in una sala, le cui finestre si affacciano sul porto, gremita di partecipanti. "Non avevo pensato di candidarmi alle Europee - ha ammesso Ciccioli -, sono un uomo del territorio; però il presidente Acquaroli mi disse tempo fa, oggi la politica è interconnessa, abbiamo bisogno di stare in Regione, al governo nazionale, abbiamo conquistato Ancona, ora dobbiamo ripensare l'Europa". Parlare di "uscire dall'Europa è sbagliato. L'Europa siamo noi, dobbiamo darle un senso". "In quasi tutti i Paesi europei tira un vento di destra, - ha aggiunto -. Serve una destra che ha radici profonde, rassicurante, affidabile, che possa cambiare le cose". Una sfida elettorale non semplice in un collegio di 12 milioni di abitanti; "Fratelli d'Italia potrebbe ottenere sei seggi: è l'unico partito che può esprimere un parlamentare marchigiano in Europa", ha affermato, chiedendo aiuto al partito per una campagna incisiva dal Montefeltro all'Ascolano. Per Ciccioli, l'Ue deve "cambiare baricentro" dal Nord Europa al Mediterraneo, agire affinché l'Africa non sia più un continente "centro di profughi ma che vede l'Europa come punto di riferimento: se la stabilizziamo si inverte il ciclo". L'impegno di Ciccioli è di una presenza costante per dare "sostanza" a una visione sul futuro dell'Ue: "non solo banche, fondi, ma persone, contenuti sociali, culturali, scienza. Non solo Europa delle regole"; "sono i popoli che danno le indicazioni e i tecnici devono realizzarle". Il 2024, ha auspicato, "sarà un anno da incorniciare: a giugno le elezioni europee condizioneranno l'equilibrio di governi, regioni; poi le elezioni americane a novembre e il mondo prenderà un'altra piega: ci credo fortemente".    

26/02/2024 15:18
Treia, ecco il nuovo Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze: Daria Caldarola sindaca

Treia, ecco il nuovo Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze: Daria Caldarola sindaca

Eletta la nuova baby sindaca del Consiglio Comunale delle ragazze e dei ragazzi. È Daria Caldarola che ha scelto come vice Edoardo Mari e come segretario Flavio Giannandrea.  La seduta di insediamento è stata presenziata dalla dirigente scolastica Silvia Mascia Paolo e dal sindaco Franco Capponi. Il Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi è costituito da: scuola secondaria di primo grado - Gabriel Perruccio; Vittoria Sereni; Sara Anicette; Riccardo Bruschi; Cristian Salvatori; Alessandro Rapaccini; Daria Caldarola; Edoardo Mari; Flavio Giannandrea; Luigi Chiacchiera. Scuola primaria Passo di Treia: Elena Cavalletti; Tommaso Mari. Scuola primaria Treia: Samuele Venanzetti.  Scuola primaria Chiesanuova: Filippo Rapaccini    

23/02/2024 13:20
Civitanova, Iezzi a Ciarapica: "La droga corre a fiumi, non ha contezza di una città a misura di bambino"

Civitanova, Iezzi a Ciarapica: "La droga corre a fiumi, non ha contezza di una città a misura di bambino"

"Ancora una volta il sindaco Ciarapica non risponde nel merito ma boriosamente sposta l'attenzione su altre questioni. Ma, casca male. Rispolvera dal cassetto la storia degli zingari, suo cavallo di battaglia in campagna elettorale, facendosene immeritatamente un vanto (visto che il merito è del questore Pignataro) ma non risponde quando dico che a Civitanova la droga scorre a fiumi e i reati sono all'ordine del giorno". A dichiararlo è Lidia Iezzi, consigliera comunale e segretaria del Partito Democratico di Civitanova Marche.  "Forse per lui la droga non è una piaga? Sorvola anche quando affermo che stanno cementificando selvaggiamente la città svendendola. Dice che denigro la città. No caro Ciarapica! A me Civitanova sta a cuore, ho scelto di viverci da 20 anni mentre lei ha scelto di vivere a Casette d'Ete. La realtà è che lei approfitta dell'installazione di giochi in un parco pubblico (giochi che erano rotti e perciò pericolosi) per autocelebrarsi. Ribadisco: lei di una città a ‘misura di bambino’ non ha contezza", aggiunge Iezzi. "Nessuna sua scelta qualificante è stata fatta in questa direzione - conclude la segretaria dem -. Strade e marciapiedi sono disseminati di buche e i bambini non possono muoversi in sicurezza né a piedi, né bicicletta e nemmeno con il pedibus. Gli spazi verdi, da quando lei è sindaco, vengono sacrificati alla speculazione edilizia, vedi la svendita di Villa Eugenia che poteva essere un parco. Per non parlare dell'assenza di servizi da sempre annunciati e mai realizzati destinati ai bambini più fragili. Lei accusa la sinistra di fare propaganda, quando in verità lei è il re della propaganda".  

22/02/2024 14:30
Nuovi giochi al parco Zucchetto, Ciarapica replica alla consigliera Iezzi

Nuovi giochi al parco Zucchetto, Ciarapica replica alla consigliera Iezzi

"La consigliera Iezzi non perde occasione per denigrare Civitanova dipingendola come la peggiore città che esista. Èd è così tanto impegnata nel farlo che non sa neppure leggere quanto ho dichiarato". Così il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica replica, in una nota, alla consigliera del Partito Democratico Lidia Iezzi.  "Capisco che far sapere ai civitanovesi che abbiamo installato nuovi giochi per bambini al parco Calogero Zucchetto, ricevendo molti ringraziamenti, e dire che insieme alla giunta e agli uffici comunali stiamo lavorando per rendere Civitanova una città sempre più a misura di bambino, possa aver infastidito la consigliera che omette di ricordare come questa amministrazione non ha solo sostituito tre giochi al parco sul Lungomare sud, ma ha già riqualificato impianti sportivi, il parco Norma Cossetto, che sono in corso i lavori per la realizzazione di due nuovi asili nido e che altrettanti verranno sistemati, sono in programma nuove piste ciclabili e sempre alta è l’attenzione alla pulizia e al verde", sottolinea il primo cittadino. "Capisco, ma non se la deve prendere - aggiunge -. Il nostro modo di amministrare la città, per fortuna, non ha nulla a che vedere con quello della sinistra. Ci hanno lasciato una Civitanova allo sbando, in preda a zingari, commercio abusivo e accattonaggio molesto. Una città nel degrado e “vittima” di infinite opportunità perse: penso all’Università, al sottopasso di via Einaudi, al cavalcavia, all’ascensore a Civitanova Alta  tanto per citarne alcune. Oggi Civitanova non è più la città che abbiamo ereditato: è più pulita, più attrattiva e dinamica, vivace sotto il profilo culturale e commerciale. Cito Luois Vuitton, Iginio Massari, Iginio Straffi e molte altre attività che hanno deciso di investire nel nostro territorio".  "Certo, c’è molto lavoro da fare, ma è una città in continua crescita e proprio per questo con problematiche, tra cui viabilità e parcheggi, che vanno gestite ed affrontate come stiamo facendo. Pertanto la sostanza è nelle opere che abbiano fatto e che porteremo a compimento. La propaganda di facciata, invece, è l’unica cosa di cui la sinistra può andare fiera", conclude Ciarapica.   

22/02/2024 11:00
Macerata, lavori agli impianti sportivi: la Giunta mette sul piatto 346mila euro

Macerata, lavori agli impianti sportivi: la Giunta mette sul piatto 346mila euro

La Giunta comunale ha approvato, per un importo complessivo di 346mila euro, i lavori di manutenzione straordinaria di alcuni impianti sportivi della città con l’obiettivo di proseguire nel programma di rigenerazione dell’impiantistica sportiva attraverso interventi puntuali e costanti. Saranno interessati dalle manutenzioni il plesso sportivo Palavirtus (210mila euro), i campi da tennis di via Alfieri (50mila euro), il campetto da calcetto di via Cioci (64mila euro) e il campetto da basket della scuola elementare IV novembre (22mila euro). “Investimenti comunali importanti e significativi che si inseriscono nel solco della valorizzazione dell’impiantistica sportiva cittadina dove, sportivi e non, potranno praticare le attività e favorire, al contempo, momenti di aggregazione e socializzazione” ha detto il sindaco Sandro Parcaroli. “Il 2024 inizia in continuità con gli anni precedenti e in coerenza con il programma di governo: rigenerazione sia dei principali impianti sportivi della città che dei campetti di quartiere – ha commentato l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori -. Il Palavirtus è il simbolo positivo della storia sportiva maceratese, mentre il campetto di via Cioci quello negativo del degrado e abbandono. Con l'amministrazione Parcaroli sport, giovani e benessere sono al centro dei lavori pubblici”. “La nostra Amministrazione dimostra con i fatti di porre lo sport al centro della propria attività. Con nuovi investimenti per 346mila euro valorizziamo e implementiamo la disponibilità e la qualità degli spazi per le associazioni sportive con l’obiettivo di agevolarle, facendo aumentare sempre più il numero degli appassionati e, di conseguenza, generando un benefico indotto – ha aggiunto l’assessore allo Sport Riccardo Sacchi -. Con questi ulteriori interventi, mirati e concreti, andiamo a eseguire delle manutenzioni straordinarie che doteranno la città di impianti sempre più moderni e sicuri”. Per quanto riguarda i lavori relativi al Palavirtus, si procederà alla sistemazione degli infissi esterni della sala di ginnastica artistica - per eliminare le infiltrazioni e migliorare l’efficientamento energetico - e alla demolizione e al rifacimento della pavimentazione in parquet. Nella sala fitness, in quella pesi e spinning si prevede la demolizione e il rifacimento delle pavimentazioni con l’installazione di un manto impermeabile. Previsti, infine, il rifacimento dell’intonaco interno e la ripresa delle lesioni dovuta ai cedimenti del terreno al di sotto delle unità abitative con la contestuale tinteggiatura delle stanze. La manutenzione straordinaria dei campi da tennis di via Alfieri, dove si interverrà nell’area parcheggio e dove si procederà al ripristino della fognatura, permetterà di garantire il giusto stato di conservazione della struttura esistente oltre a consentire agli utenti di avere un servizio di maggiore qualità. Il campetto da calcio di via Cioci sarà invece interessato dall’installazione di una struttura prefabbricata da adibire a spogliatoi sportivi, alla sistemazione del parcheggio e a nuove piantumazioni nell’area esterna ai campi da gioco. L’intervento che interesserà il campetto della scuola elementare IV novembre prevede, infine, l’installazione, in un’area adiacente dove c’è il campo outdoor di basket, di un pallone pressostatico donato dall’Università di Macerata che permetterà di effettuare attività sportiva anche durante i mesi invernali. Ciò consentirà all’Università di trasferire provvisoriamente le attività sportive del Cus in attesa del completamento della nuova impiantistica sportiva dell’Ateneo.

21/02/2024 12:50
Ospedale di Macerata, c'è la gara di progettazione. Acquaroli: "Passaggio fondamentale"

Ospedale di Macerata, c'è la gara di progettazione. Acquaroli: "Passaggio fondamentale"

Un nuovo capitolo si aggiunge all’intricata storia del nuovo ospedale di Macerata. Dopo la conferenza stampa convocata la settimana scorsa da Romano Carancini, durante la quale il consigliere regionale aveva parlato di come dietro la costruzione del nuovo ospedale celasse una farsa, arriva un nuovo aggiornamento sulla questione. È di qualche ora fa infatti l’annuncio del governatore regionale Francesco Acquaroli sulla pubblicazione della gara di progettazione integrata del nuovo ospedale di Macerata. Notizia postata dallo stesso governatore sul proprio profilo Facebook, definita come “un passaggio fondamentale per la realizzazione del nuovo presidio sanitario”.  Il valore della gara si attesta intorno ai 16 milioni di euro, mentre la stima per la realizzazione dell'opera è di circa 185 milioni di euro. Il nuovo ospedale metterà a disposizione 379 posti letto, ampliabili a 434 immediatamente attivabili in caso di eventi emergenziali. L'imponente struttura sorgerà su un'area di circa tredici ettari. 

20/02/2024 21:10
Civitanova pensa già all'estate. Chalet aperti dal 2 marzo: "Bolkestein spada di Damocle, ma siamo positivi"

Civitanova pensa già all'estate. Chalet aperti dal 2 marzo: "Bolkestein spada di Damocle, ma siamo positivi"

Inizia con il ricevimento di una rappresentanza dell’Abc, associazione balneari civitanovesi, il calendario di incontri con le categorie invitate in Comune dall’assessore Giuseppe Cognigni, per mettere a punto, insieme, un piano per l’estate che vada a migliorare raccolta differenziata, sicurezza, pulizia, decoro e cura del verde. Dopo la pubblicazione dell’ordinanza del sindaco Fabrizio Ciarapica, che concede l’apertura delle attività con licenza stagionale da sabato 2 marzo al 3 novembre, c’è un gran fermento tra gli operatori degli chalet, che sono in procinto di riaprire bar e ristoranti per sfruttare al massimo gli otto mesi consentiti dalla legge regionale. "Ringrazio i rappresentanti dell’Abc per la loro disponibilità - ha riferito l’assessore Cognigni al termine della riunione che si è svolta venerdì nella sala dell’Amicizia -. Quello di oggi rappresenta il primo di una serie di confronti con balneari e commercianti che sto organizzando e che vogliono essere momenti di crescita per innalzare la qualità dei servizi per residenti e in vista dell’arrivo dei turisti". "Stiamo assistendo ad un incremento di aperture di nuove attività, alcuni titolari degli stabilimenti balneari sono nuovi imprenditori ed è essenziale collaborare - ha precisato Cognini -. Operatori comunali e del Cosmari debbono essere messi in condizione di lavorare al meglio per ottenere una migliore gestione dei rifiuti. Invitiamo nuovamente ad un corretto conferimento della raccolta differenziata, al posizionamento dei cassonetti nelle giuste collocazioni, sia all’interno dei locali che negli spazi pubblici e al rispetto dell’orario indicato. Invitiamo i cittadini a fare segnalazioni in caso ci siano interventi da fare o segni di inciviltà". Nel corso dell’incontro si è parlato anche di spiaggia, servizi di pulizia e gestione dell’arenile. "Noi siamo pronti a ripartire – hanno sottolineato Aldo Ascani (Shada), Alessandro Castagna (G7), Marusia Ciavattini (Dal Veneziano) e Marco Scarpetta (Golden beach) – c’è molto entusiasmo e siamo qui per conto di tutti gli associati a fare da tramite con l'amministrazione comunale per partire con il piede giusto e mettere a fuoco le problematiche che interessano il lungomare. La Bolkestein rimane per noi una spada di Damocle, ma questo non ci impedirà di infondere una carica di energia positiva nella stagione 2024. Siamo più convinti che mai e chiediamo di essere coinvolti nelle scelte dell’amministrazione per gli eventi. Abbiamo esposto le nostre problematiche all’assessore Cognigni, serve una cura sistematica del verde, della spiaggia e una razionalizzazione dei parcheggi e della viabilità". "Molti cittadini - ha aggiunto l'assessore - hanno tenuto a complimentarsi per i lavori sulle aree verdi del lungomare, su cui continueremo ad intervenire con alcune migliorie già in programma. Ho incontrato persone disponibili, che hanno esposto varie questioni, come le criticità sulle spiagge libere, dove vengono abbandonati rifiuti. Il Cosmari pulisce di prima mattina, ma purtroppo a volte non basta, pubblico e privato devono interagire perché ne va l’immagine della città". "So che alcuni hanno acquistato delle idropulitrici per pulire il marciapiede antistante l'attività e curarne l’igiene e questo fa piacere. Con la polizia locale cercheremo di intensificare i controlli, l’obiettivo è garantire più pulizia, più decoro. Inoltre, interverremo per mettere più luce nei punti critici come in certi parcheggi per scooter e bici. Seguiranno incontri con le altre associazioni, l'amministrazione farà la sua parte e confidiamo nella massima sinergia: la città è di tutti e tutti dobbiamo impegnarci per migliorarla. Chi viene a Civitanova la sceglie per la sua vivacità, per i locali alla moda, ma anche per tanti altri aspetti come l’attenzione al verde e al decoro. Siamo tutti a lavoro per fare in modo che la stagione alle porte possa essere davvero ottima", ha concluso Cognini. 

20/02/2024 14:50
Civitanova, Belletti sul Piano Antenne: "Presto in Consiglio Comunale"

Civitanova, Belletti sul Piano Antenne: "Presto in Consiglio Comunale"

"Vorrei tranquillizzare le consigliere comunali di opposizione Mirella Paglialunga e Letizia Murri e sollevarle dal compito di dover cercare il 'Piano antenne perduto' come lo hanno definito. Qui non si è perso nulla se non la certezza che entrambe non conoscono l’iter, obbligatorio per legge, a cui il Piano è sottoposto". L’assessore all'urbanistica Roberta Belletti replica così alle due consigliere in merito al Piano Antenne.  "Dopo averlo presentato in un’assemblea pubblica pubblicizzata sia tramite la stampa, i canali social e sul sito del Comune  - spiega la Belletti - è stato sottoposto, da parte della Provincia, alla procedura di verifica di assoggettabilità al Vas. Solo il 6 febbraio 2024 la Provincia ha escluso il piano antenne da questa procedura dando, di fatto, il via libera ai passaggi successivi. Pertanto ora verrà convocata l’apposita Commissione e successivamente sarà portato in Consiglio Comunale". "Tacciare, quindi, di inerzia questa amministrazione 'strumentalizzando' un tema delicato e quanto mai importante per la nostra salute, a cui tutti, compresi gli uffici preposti hanno sempre prestato attenzione, è l'ennesima dimostrazione di quanto le due consigliere siano più interessate ai titoli di giornali che alla regolamentazione del settore. Ricordo, seppur ciò possa provocare qualche mal di pancia, che la sottoscritta insieme al sindaco Fabrizio Ciarapica ha portato avanti una lunga battaglia per bloccare l’installazione dell’antenna in via Caracciolo. Insieme a tutti i residenti abbiamo vinto e questa è la dimostrazione di come, almeno per noi, la città e le sue problematiche", conclude Belletti.   

20/02/2024 10:50
Consiglio delle donne deserto, Contigiani si dimette. De Padova: "Io decapitata come Maria Antonietta"

Consiglio delle donne deserto, Contigiani si dimette. De Padova: "Io decapitata come Maria Antonietta"

Nel consiglio delle donne convocato per oggi, lunedì 19 febbraio, si sarebbe dovuto discutere dell’organizzazione di iniziative in vista della Giornata Internazionale delle Donne e si sarebbero dovute conoscere le rappresentanti di quartiere neoelette. L’esclusiva presenza della presidente Sabrina De Padova e della vicepresidente Ninfa Contigiani come membri di diritto, oltre a due rappresentati di quartiere, ha portato a dichiarare la seduta deserta. Assenti, dunque, le rappresentanti delle associazioni, che in seguito ad una variazione di regolamento approvata lo scorso anno, si erano viste togliere la facoltà di voto. "Capisco la mancanza delle associazioni che, vista la modifica al regolamento, hanno ritenuto opportuno non presentarsi", queste le parole della presidente Sabrina De Padova di fronte all’aula deserta. La vicepresidente Ninfa Contigiani invece afferma: "Questa sala vuota è perfettamente rappresentativa e dà la dimensione della capacità di ascolto, della sensibilità e delle volontà di confronto che le esponenti consiglieri comunali ed assessori della giunta dimostrano nei confronti della realtà cittadina. Non sono per niente sorpresa, era assolutamente ovvio che una volta cambiato il regolamento per far diventare il consiglio delle donne un luogo in cui passano solo le decisioni già prese dalle esponenti della maggioranza, esso non avesse più la funzione di confronto per cui era nato". "L’assenza qualifica chi è assente avendo il dovere di starci. L’assenza delle associazioni evidenzia invece la mancata volontà delle stesse di sottostare alla volontà della maggioranza. Venire qui solo per fare presenza e non decidere nulla non può rendere viva la funzione di questo consiglio”, spiega Contigiani.  Il prossimo consiglio delle donne si terrà invece il primo marzo, quando si discuterà della revoca della presidente del Consiglio delle Donne Sabrina De Padova, accusata di aver "nel corso del suo mandato programmato e assunto delle decisioni senza un necessario confronto con le componenti di diritto elette del Consiglio delle Donne, determinando la perdita di rappresentatività del gruppo di maggioranza al quale appartiene". La presidente De Padova ci aveva già mostrato il suo punto di vista su questa vicenda (leggi qui), denominata ironicamente dalla stessa "una decapitazione in stile Maria Antonietta". Il proprio punto di vista a riguardo di questa revoca è stato espresso questa sera anche dalla vicepresidente Contigiani. “Il mio sospetto è che, al prossimo consiglio delle donne, convocato dalle donne della maggioranza con un ordine del giorno stabilito da loro, molto probabilmente vedrà una folta presenza - dice Contigiani -. Quello che hanno fatto è chiedere la revoca della presidenza sulla base del fatto che non è più rappresentativa della maggioranza. Voglio ricordare che come presidente e vice fummo votate dall’assemblea, fra cui anche le rappresentati delle associazioni. Dovremmo pertanto essere sfiduciate dalla stessa assemblea. Invece le consigliere di maggioranza hanno costruito un regolamento che non rispetta i crismi della corretta funzionalità istituzionale". "La maggioranza ha impresso un valore politico a questa revoca e ha così trasformato il consiglio delle donne in un organo di contenuto partitico politico, quando non è nato per questo ma per dare alle consigliere donne elette una rete di donne che vivono e agiscono nella società e possono essere in grado di dispensare consigli sugli atti amministrativi da prendere con maggiore efficacia - denuncia la vicepresidente -. È evidente che questa maggioranza non ha voluto questo tipo di confronto. Non c’è rispetto della pluralità di opinioni politiche che era presente all’interno del consiglio delle donne. "È chiaro che le 35 esponenti associative del territorio avrebbero votato secondo il proprio pensiero e secondo il proprio potere politico. La loro presenza rappresentava una ricchezza, un’opportunità di raccogliere le impressioni della città prima di promuovere un atto amministrativo. Hanno cancellato questa ricchezza con un tratto di penna, dimostrando di non avere bisogno della parola e della visione di nessun altro al di fuori della loro”. La vicepresidente Contigiani, non avendo intenzione di ricoprire questo suo ruolo in "un’organizzazione che vuole imporre le proprie decisioni", domani mattina rassegnerà formalmente le sue dimissioni. Rimarrà comunque nel consiglio delle donne come membro.    

19/02/2024 21:00
Macerata, Carancini svela 'la farsa' del nuovo ospedale: "Il progetto non c'è, Parcaroli invisibile" (FOTO e VIDEO)

Macerata, Carancini svela 'la farsa' del nuovo ospedale: "Il progetto non c'è, Parcaroli invisibile" (FOTO e VIDEO)

"La farsa". Così ha definito l’intrigata vicenda legata al nuovo ospedale di Macerata il consigliere regionale del Partito Democratico, Romano Carancini, che nella mattinata odierna ha convocato nel ristorante maceratese DiGusto una conferenza stampa per far luce sulla questione e porla all’attenzione dei cittadini. Insieme al consigliere regionale, hanno preso parte alla conferenza stampa anche Irene Manzi, deputata e componente della segreteria nazionale del Pd, Angelo Sciapichetti, segretario della federazione provinciale del Pd, Narciso Ricotta, capogruppo del Pd in consiglio comunale e consiglio provinciale di Macerata e Ninfa Contigiani, segretaria del circolo Pd Macerata e consigliera comunale. Si parla ormai da diversi anni della costruzione del nuovo ospedale di Macerata. Era il 2020 quando il sindaco Parcaroli e il governatore regionale Acquaroli vennero ritratti nel famoso "campo di girasoli", atti a effettuare un sopralluogo nella zona che avrebbe ospitato il nuovo nosocomio. Nel luglio del 2022 venne firmato lo storico accordo fra la Regione Marche e il Comune di Macerata per la sua costruzione nel capoluogo di provincia. Si definiva come la nuova struttura "mastodontica" da 400 posti letto, aggiornata e completa di personale adeguato, sarebbe sorta in località “La Pieve” e che i lavori sarebbero iniziati nel 2025. Nell’aprile dello scorso anno invece, dopo aver minacciato di incatenarsi in caso di mancata costruzione del nuovo ospedale, il sindaco Sandro Parcaroli aveva annunciato come "entro la fine del 2024 sarebbe stata posta la prima pietra" per l’avvio dei lavori. Arriviamo così alla giornata di ieri quando è arrivato l’annuncio di Parcaroli sull’ok dell’Anac alla progettazione del nuovo ospedale. Secondo quanto riportato dal sindaco "la Regione Marche predisporrà, a breve, la pubblicazione del bando sulla Gazzetta dell’Unione Europea e sul sito della Regione". Nell'intervento odierno, intitolato appunto "la farsa", Carancini afferma invece come, ad oltre tre anni di insediamento della giunta Parcaroli, del nuovo ospedale non si abbia notizia. "Non si ha notizia del progetto - dichiara il consigliere regionale -. Deve addirittura ancora essere messa a bando la scelta del progettista. Si dovrebbe poi passare alla redazione del progetto di fattibilità economica e poi successivamente la messa a bando del progetto stesso per scegliere l’assegnatario dell’appalto e per realizzare l’esecutivo. Poi infine devono ovviamente esserci i lavori. Ad oggi non c’è nulla di tutto questo". Questa mancanza di un progetto effettivo è stata la prima tematica affrontata durante la conferenza. “Siamo agli albori dell’opera pubblica”. Afferma la deputata Irene Manzi, la cui presenza viene sottolineata da Carancini come importante per rappresentare una filiera del Pd. "Quella messa in atto sinora è una semplice politica degli annunci, ma sappiamo che non si fanno le nozze con i fichi secchi. Sinora non ci sono state risposte chiare, né tantomeno delle certezze, rivolte ai cittadini, a cui deve essere garantito il pieno ed efficiente diritto alla salute". "Una conferenza stampa che ci saremmo augurati di non fare - dichiara invece il segretario Sciapichietti -. La giunta di destra ad oggi non ha conseguito risultati. Quello dell’ospedale è il più grande bluff della provincia”. "Dopo 3 anni non c’è nessun progetto - ontinua il consigliere Ricotta - Questa è la realtà brutale dei fatti, quella di un sindaco che si è fatto scippare l’ospedale. Inutile che minaccia di incatenarsi o parla di prima pietra: siamo fermi all’anno zero, se non -1". La consigliera Contigiani si concentra, invece, sulle attuali condizioni in cui verte l’ospedale di Macerata. “Siamo di fronte a una struttura vecchia, che ha fatto il suo tempo e non è più adeguata. In più medici e operatori sanitari stanno fuggendo sempre più dalla sanità pubblica. Tutti parlano di rinnovare, mentre il sindaco si limita a dire che faranno un bell' ospedale. Non si deve pensare alla bellezza esterna dello scatolone, bensì alla sua efficienza”. Il secondo tema affrontato è stato quello legato invece all’aspetto finanziario che riguarda la costruzione del nuovo ospedale. Come ricordato da Carancini, nel 2023 l’assessore regionale con delega ai lavori pubblici Francesco Baldelli rispose a una sua interrogazione in aula confermando che c'erano i fondi per la costruzione del nuovo ospedale. Fatto smentito dal consigliere dem e testimoniato dall’accesso agli atti in questione. "Non solo non ci sono i fondi necessari a coprire la costruzione del nuovo ospedale, ma si stanno verificando una serie di fatti al limite della legalità - prosegue Carancini -. La Regione Marche intende infatti attingere alle risorse del sisma per realizzare un nuovo ospedale. Lo fa per giunta in maniera del tutto imbarazzante: trasforma i 6,2 milioni di euro già previsti per il sisma per la città di Macerata (in particolare per la riqualificazione dell’ex Cras), in 110 milioni di euro". Come riportato da Carancini, nel 2022 l’allora assessore al bilancio della Regione Marche Guido Castelli avrebbe comunicato ad Acquaroli e Legnini di utilizzare le risorse desinate alla ricostruzione post-sisma per il nuovo ospedale di Macerata: "Con l’ordinanza 109 del 2020 venivano destinati fondi per la ricostruzione post-sisma ai vari territori. Al Comune di Macerata andavano 6,2 milioni di euro, con i quali sarebbero stati finanziati i lavori per tre strutture, fra cui l’ex Cras. Parliamo di soldi pubblici, che col tempo hanno subito una vera e propria plusvalenza, accentuatasi con l’innalzamento delle risorse dovuta alla crisi russo-ucraina. Siamo così passati dai 6,2 milioni iniziali a 75 milioni, che sono diventati in seguito 87 e infine 110 milioni di euro. Secondo Castelli 20 milioni sarebbero stati destinati all’ex Cra, mentre i restanti 90 alla costruzione del nuovo ospedale di Macerata". "A 13 mesi dal suo insediamento come commissario straordinario di Governo alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto, Castelli non ha fatto nulla. Nel frattempo, ci si chiede come sia stato possibile trasformare 6,2 milioni di euro in 110 milioni di euro. Il sindaco non si è mai occupato in maniera sostanziale della vicenda dell’ospedale, mentre il duo Acquaroli-Castelli sta mettendo in piedi un’azione assolutamente inaccettabile", conclude Carancini.  

16/02/2024 15:00
Macerata, revoca della presidente del Consiglio delle donne. De Padova: "Voluta sin dalla mia elezione"

Macerata, revoca della presidente del Consiglio delle donne. De Padova: "Voluta sin dalla mia elezione"

Proposta di revoca della presidente del Consiglio delle Donne Sabrina De Padova. Questa quanto pervenuto alla stessa presidente una lettera firmata dalle consigliere e dagli assessori di maggioranza.  Tale richiesta è stata accompagnata dalle seguenti motivazioni: “Nel corso del suo mandato, la presidente del Consiglio delle Donne Sabrina De Padova ha programmato e assunto delle decisioni senza un necessario confronto con le componenti di diritto elette del Consiglio delle Donne, determinando la perdita di rappresentatività del gruppo di maggioranza al quale appartiene”. La consigliera De Padova ha spiegato come, a suo modo di vedere, la revoca della carica di presidente del Consiglio fosse stata voluta già dal momento della sua elezione. “Partiamo dal fatto che il Consiglio delle Donne, che si riunisce ormai da più di quindici anni, ha subito una variazione di regolamento lo scorso anno. Le consigliere di maggioranza hanno deciso di modificarlo, trasformandolo in un Consiglio delle donne di destra e togliendo il voto alle associazioni", ha affermato De Padova. Questo non ha potuto che creare delle difficoltà, con le associazioni che, non potendo votare, non erano motivate a parteciparvi". "Non ho mai accettato il fatto che le decisioni dovessero per forza passare dalla volontà delle consigliere di destra, con le associazioni che invece non possono esprimere la loro opinione. Pertanto, ho sempre continuato a procedere intendendo il consiglio comunale delle donne come è nato. Di solito dovrebbe rimanere invariato per tutto il mandato, è raro che subisca variazioni in corso d’opera". "Quanto agli ultimi avvenimenti, invece, essendo stato revocato il Consiglio comunale previsto per lunedì 19 febbraio, ho pensato di convocare per quel giorno il Consiglio delle Donne. Con l’8 marzo alle porte, sarebbe stata un’ottima occasione per discutere dell’organizzazione di qualche iniziativa per la Giornata Internazionale delle Donne, oltre che per conoscere le rappresentanti di quartiere neoelette. Ovviamente avevo già proposto questa idea a tutte le componenti del consiglio delle donne sulla nostra chat di gruppo, prima che via mail. Proprio oggi mi arriva invece questa richiesta, che verrà ovviamente portata in consiglio comunale, di eliminare la presidente del Consiglio delle donne". "Secondo le motivazioni che hanno portato a questa decisione - spiega - sarei stata accusata di non favorire il confronto all’interno del Consiglio delle Donne, cosa che non corrisponde al vero. Anche per quanto riguarda la convocazione dell'assise del 19 febbraio, avevo comunicato questa intenzione a tutte le componenti del Consiglio delle donne sulla nostra chat di gruppo, prima che via mail. Nel messaggio chiedevo proprio ai membri del gruppo di proporre inziative, non di assumere le mie decisioni, come indicato invece erroneamente nella richiesta di revoca. Tra l'altro la proposta non è stata presa in considerazione, non ricevendo messaggi di risposta".  "C’è sempre stata la volontà di far fuori la sottoscritta - ha proseguito De Padova -  già dal momento in cui si è pensato di modificare il regolamento del Consiglio delle donne. Basti pensare che al momento della mia elezione, non ho dovuto superare una sola votazione, ma ben quattro. Come se non bastasse c’è stata poi un’ultima votazione, voluta dall’assessore D’Alessandro, che prevedeva addirittura l’estrazione dei bigliettini. Questo perché si voleva eleggere una persona appartenente alla lista di Fratelli d’Italia”. "Sinceramente una votazione ufficiale che si conclude con un’estrazione dei bigliettini mi sembra la più grande buffonata mai vista. Questa è la politica maceratese. Spero che il sindaco, così come ha sostenuto tutti i suoi assessori nel momento in cui ne venivano chieste le dimissioni, faccia la stessa cosa con una consigliera della sua lista civica, tra l’altro espressamente richiesta dal primo cittadino stesso".  "Io non conoscevo Parcaroli. Sono stata chiamata da lui e dall’assessore D’Alessandro per essere inserita nella sua lista civica. Mi sono inserita appunto in una lista civica e non in un partito. Proprio per questo non pensavo di prendere ordini e dover assistere a comportamenti quasi 'militari', né tantomeno di dover sottostare a delle regole che definirei di estrema destra. Pensavo di trovarmi in una situazione democratica, ma così non è stato". Poi la consigliera ha proseguito riportando un episodio specifico. "Era stato votato in consiglio delle donne la presentazione del libro di David Miliozzi E tutto iniziò a tremare. In questa situazione c'é stato un assessore che si è opposto fermamente a questa iniziativa perché considerava il libro di sinistra, quando invece il sindaco e l'assessore Cassetta ci avevano dato il consenso a procedere". "Questo per spiegare che bisogna comportarsi come dicono certe persone, fare i militari", ha sottolineato ancora De Padova. A questo punto ben venga questa risoluzione. Il Consiglio delle donne ha l’obiettivo principale di eliminare gli stereotipi sociali e culturali che ci portiamo dietro. Non deve servire per far emergere un determinato assessore rispetto agli altri". "Nel caso in cui la richiesta di revoca della presidente del Consiglio delle donne dovesse essere approvata, non ho dubbi sul fatto che la presidenza verrà assegnata a una rappresentante di Fratelli d’Italia”, ha chiosato De Padova.

15/02/2024 21:30
Macerata - Progettazione del nuovo ospedale, Parcaroli: "Ok dall'Anac"

Macerata - Progettazione del nuovo ospedale, Parcaroli: "Ok dall'Anac"

"A seguito del disco verde definitivo dell'autorità nazionale anticorruzione per l'affidamento della progettazione del nuovo ospedale di Macerata, la Regione Marche predisporrà, a breve, la pubblicazione del bando sulla Gazzetta dell’Unione Europea e sul sito della Regione". Ad annunciarlo è il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli. “A seguito della progettazione, il Comune provvederà all’interlocuzione con i proprietari del terreno in questione per l’acquisizione dello stesso - ha continuato Parcaroli -. Con l’ok definitivo dell’Anac si conclude la fase propedeutica alla pubblicazione del bando per l’affidamento della progettazione dello studio di fattibilità. Dimostriamo ai maceratesi che siamo in prima linea per difendere gli interessi della città come confermato anche con la sottoscrizione dell’accordo tra Regione Marche, Comune di Macerata ed ex Asur (oggi Ast). Un ringraziamento alla Giunta regionale, in particolare all’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, per la continua attenzione e il proficuo impegno dimostrati nei confronti della nostra comunità, ha concluso il sindaco Parcaroli.  

15/02/2024 15:50
Civitanova - Ricordo delle Foibe, Troiani agli studenti: "Dramma nascosto per troppo tempo"

Civitanova - Ricordo delle Foibe, Troiani agli studenti: "Dramma nascosto per troppo tempo"

"Riconquistiamo la memoria di questa terribile tragedia che lo Stato, con un ritardo di circa 60 anni, nel 2004, ha riconosciuto istituendo la Giornata del ricordo. Una giornata con la quale si restituisce piena dignità alla vita di migliaia di italiani torturati e poi gettati, alcuni ancora vivi, nelle Foibe e a coloro che durante l'esodo istriano, fiumano, giuliano e dalmata furono costretti a lasciare la propria terra". Così il presidente del Consiglio Comunale, Fausto Troiani, ha aperto il consiglio comunale all’Auditorium dei licei "Leonardo da Vinci" insieme agli studenti di vari istituti.  Presenti il vice sindaco Claudio Morresi, l'assessore ai servizi socio-educativi, Barbara Capponi, Emanuele Piloni, nipote di esuli e Coordinatore regionale Unione degli Istriani, il segretario comunale Benedetto Perrone, consiglieri comunali, autorità civili e militari. "Oggi siamo qui, tutti insieme, a riflettere su una delle pagine più drammatiche della storia italiana che colpì tanti italiani - ha detto il vice sindaco Claudio Morresi -. Fino a quando prevarranno i principi del rispetto, della ragione, del dialogo, allora anche il sacrificio delle vittime delle foibe e dei tanti esuli assumerà un valore e un significato non solo di ricordo ma di insegnamento e di costruzione di un futuro migliore e di pace per tutti". L'assessore Barbara Capponi si è soffermata sui concetti della "consapevolezza" e della "scelta", coinvolgendo i ragazzi anche in ragionamenti che toccherebbero la loro vita in caso di attualità. "Ho avuto modo di confrontarmi con voi studenti sul tema della libertà di scelta e di coraggio - ha detto -. Ci vuole più coraggio a rischiare di farsi sparare o fare minacciare la propria famiglia piuttosto che sparare a un altro uomo, o bambino, per eseguire un ordine. In ogni tempo e luogo la storia ci mette davanti a delle decisioni, ma anche voi, nella vostra quotidianità, siete o potreste essere chiamati a questo. Sappiate che si può sempre scegliere il giusto, anche quando è difficile". Toccante l'excursus storico di Emanuele Piloni, nipote di esuli, coordinatore regionale Unione degli Istriani che attraverso storie vere ha ripercorso quello che fu il dramma delle Foibe. "Il 10 febbraio è il riconoscimento tardivo di una tragedia sulla quale per decenni è scesa volutamente una cappa di silenzio - ha detto davanti ad una platea attento e colpita dalle sue parole - Questa ricorrenza deve essere un punto di partenza per far conoscere e tramandare questa drammatica pagina della storia italiana. Una pagina che, ancora oggi, molti non vogliono che venga raccontata". Piloni ha citato anche la storia della nonna: "Mia nonna Antonietta era nata e cresciuta a Pisino, cittadina nel cuore dell’Istria. Visse in prima persona quel drammatico settembre 1943, con i primi infoibamenti, e i terribili 40 giorni di occupazione di Trieste da parte dei partigiani comunisti jugoslavi nel maggio 1945. Per i suoi sentimenti italiani venne incarcerata. Riuscì fortunatamente a salvarsi". Bellissimi gli elaborati ed i video documentari realizzati dagli alunni dei vari istituti scolastici, a partire dal manifesto scelto, realizzato dalla studentessa Aurora Brandizi dell’Istituto grafico Bonifazi. "Ricordare questo evento con la progettazione del manifesto - ha detto - mi ha consentito di riflettere su quanto le ingiustizie, gli egoismi e le prevaricazioni non sono soltanto storie passate, ma purtroppo sono realtà che ancora oggi si verificano ovunque".    

12/02/2024 14:00
Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.