Politica

Tari, niente sconti: il Comune di Potenza Picena punta su contributi economici per i negozi del centro

Tari, niente sconti: il Comune di Potenza Picena punta su contributi economici per i negozi del centro

Ridurre la Tari del 30% per le attività del centro storico coinvolte dai cantieri? Una strada impraticabile secondo l’amministrazione comunale, che chiarisce come la tassa sui rifiuti sia un’imposta che si autofinanzia: qualsiasi riduzione per una parte dell’utenza ricadrebbe inevitabilmente sulle altre. La replica all’interrogazione presentata in consiglio comunale dal gruppo di opposizione Idea Futura arriva con toni decisi. L’amministrazione conferma comunque l’intenzione di sostenere le attività penalizzate dai disagi dovuti ai lavori in corso. Ma lo strumento scelto sarà diverso: non uno sconto diretto sulla bolletta, bensì un contributo economico mirato, proporzionato all’aggravio subito durante la durata dei cantieri. «Abbiamo avviato da settimane una riflessione sul tema – fanno sapere dal Comune – per individuare una forma di ristoro più efficace, legata a una quantificazione oggettiva del danno». Secondo le stime dell’amministrazione, una riduzione del 30% della Tari comporterebbe per alcune attività un risparmio di appena 30 euro: troppo poco per rappresentare un reale sostegno. Di qui la scelta di lavorare su un contributo economico diretto. Quanto alla scadenza della prima rata della Tari, fissata per lo scorso 30 aprile, il Comune precisa che non era perentoria. Come riportato nella lettera inviata a cittadini e imprese, sarà possibile saldare l’importo senza alcuna maggiorazione entro il 30 settembre 2025. Inoltre, per chi ha una tassa superiore ai 1.000 euro, è stato ampliato il numero di rate disponibili, con l’obiettivo – spiegano – di «alleggerire il peso sui contribuenti».

23/05/2025 12:00
Il ministro Giuli in visita a Villa Buonaccorsi: "Al via i lavori entro l’anno"

Il ministro Giuli in visita a Villa Buonaccorsi: "Al via i lavori entro l’anno"

Nella giornata di ieri, accompagnato dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e dal sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha visitato Villa Buonaccorsi a Potenza Picena, l’autentico complesso architettonico che è stato acquisito a patrimonio pubblico e si appresta ad un importante piano di riqualificazione e valorizzazione grazie ai finanziamenti del MIC e della Regione Marche. "È stata l’occasione per mostrare al Ministro gli spazi della villa, dei giardini, la limonaia e il granaio e l’intero complesso architettonico – ha affermato il presidente Acquaroli – Abbiamo valutato insieme alla Sovrintendenza lo stato di attuazione del programma per il recupero e la valorizzazione di questo meraviglioso complesso architettonico, per il quale sono stati stanziati finora 10 milioni dal ministero e 4 dalla regione. Un primo finanziamento che permetterà l’avvio dei lavori per il recupero della villa, del giardino e degli edifici annessi. Già le prime opere, oggi in progettazione, partiranno entro l’anno in corso. Ringrazio il Ministro Giuli per la sensibilità e il sincero apprezzamento dimostrato. Senza l’attenzione e il contributo del Governo non avremmo mai potuto realizzare questi progetti e riqualificare Villa Buonaccorsi”.    

22/05/2025 14:48
Approvata la riforma della Protezione Civile, Livi: “Le Marche diventano un modello nazionale”

Approvata la riforma della Protezione Civile, Livi: “Le Marche diventano un modello nazionale”

«Con l’approvazione della proposta di legge sul Sistema Marche di Protezione Civile, la nostra Regione compie un passo avanti decisivo per garantire ai cittadini un sistema moderno, efficiente e capace di affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici e alle emergenze» – ha dichiarato Simone Livi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, commentando l’approvazione della nuova normativa. «La riforma, fortemente voluta dalla Giunta Acquaroli, nasce dalla consapevolezza che occorre superare la frammentazione esistente e costruire un vero sistema di protezione civile, integrato e sinergico tra tutti gli attori coinvolti – istituzioni, enti locali, volontariato, forze operative – con l’obiettivo primario di tutelare la pubblica incolumità, prevenire i rischi e migliorare la gestione delle emergenze. Questa legge abroga una normativa ormai superata, la legge regionale 32 del 2001, e recepisce in modo organico le innovazioni introdotte dal Codice nazionale della Protezione Civile del 2018, delineando un modello organizzativo aggiornato e vicino ai territori., spiega Livi» «Il nuovo impianto riconosce formalmente il 'Sistema Marche' come articolazione del Servizio nazionale di Protezione Civile, basandolo sul coordinamento tra Regione, Sindaci, Prefetture, forze operative e cittadini. Si punta al potenziamento della prevenzione, sia strutturale che non strutturale, con una forte enfasi sulla formazione, sull’informazione e sulla cultura della protezione civile. Vengono introdotti strumenti di pianificazione aggiornati, a partire dal nuovo Piano Regionale e dai piani provinciali e comunali, per garantire una risposta tempestiva e coordinata. È stata inoltre istituita un’Unità di crisi regionale composta da esperti altamente qualificati, che opererà in sinergia con il Comitato Operativo Regionale per affrontare le emergenze più complesse.» «La legge valorizza anche il volontariato, con la creazione di un Elenco regionale e risorse dedicate per rafforzarne la capacità di intervento. È previsto infine un Fondo Regionale di Protezione Civile, con una dotazione strutturata di oltre 19 milioni di euro fino al 2027, per garantire la piena attuazione degli interventi previsti.»   «La nostra Regione ha vissuto in prima linea eventi drammatici – dal sisma del 2016 all’alluvione del 2022, fino al maltempo del 2023 – e ha imparato sulla propria pelle quanto sia fondamentale avere un sistema pronto, coordinato e radicato sul territorio. Con questa riforma, le Marche diventano un modello nazionale di sicurezza, prevenzione e resilienza.»

20/05/2025 19:16
Verso il Referendum dell'8-9 giugno, a Montecosaro un dibattito aperto sui 5 quesiti

Verso il Referendum dell'8-9 giugno, a Montecosaro un dibattito aperto sui 5 quesiti

Giovedì 22 maggio, alle ore 21, il Centro sociale “G. Cavalieri” di Montecosaro Scalo ospiterà un incontro pubblico dedicato all’approfondimento dei cinque quesiti referendari in programma per le giornate dell’8 e 9 giugno. L’iniziativa è promossa dal Laboratorio di Idee di Montecosaro con l’obiettivo di offrire alla cittadinanza uno spazio di confronto e informazione sui contenuti del referendum, contribuendo a una partecipazione consapevole al voto. Interverranno Reano Malaisi, esponente del Laboratorio di Idee ed ex sindaco di Montecosaro, e Daniele Principi. Dopo gli interventi introduttivi, è previsto un ampio dibattito aperto al pubblico, per stimolare riflessioni e porre domande sui temi centrali dei cinque quesiti referendari.   L’incontro è aperto a tutti i cittadini interessati a comprendere meglio le implicazioni del voto e a confrontarsi in un contesto civile e partecipato.

20/05/2025 19:00
Fibrosi cistica, nasce l'intergruppo: le storie di Massetti e Gattafoni al centro dell’impegno parlamentare

Fibrosi cistica, nasce l'intergruppo: le storie di Massetti e Gattafoni al centro dell’impegno parlamentare

Martedì 13 maggio, con una conferenza stampa presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, è stato presentato l’Intergruppo Parlamentare sulla Fibrosi Cistica, nato dall’impegno e dalla collaborazione con la Lega Italiana Fibrosi Cistica (LIFC). Alla conferenza indetta su iniziativa dell’On. Ilenia Malavasi, hanno partecipato Antonio Guarini (Presidente della Lega Italiana Fibrosi Cistica ODV), i pazienti marchigiani Giulia Elisa Massetti (Responsabile Area pazienti LIFC) di Recanati e Alessandro Gattafoni (atleta e testimonial sportivo LIFC) di Civitanova Marche. In sala anche l’ex Ministro Mariapia Garavaglia, l’On. Rosaria Tassinari e l’On. Simona Loizzo. In collegamento da remoto il consulente scientifico della Lega Italiana Fibrosi Cistica ODV Donatello Salvatore e il VicePresidente della SIFC Società Italiana per lo studio della Fibrosi Cistica Vincenzo Carnovale. L'obiettivo di questo Intergruppo, di cui saranno co-Presidenti l’On. Ilenia Malavasi ed il Sen. Ignazio Zullo, sarà garantire la piena rappresentanza e tutela degli interessi giuridici, economici, di integrazione sociale delle persone affette da fibrosi cistica e delle loro famiglie, migliorando la conoscenza della malattia in ogni ambito e coinvolgendo attivamente le varie parti coinvolte nel processo informativo, decisionale e nelle politiche che li riguardano. Durante la conferenza sono stati approfonditi gli obiettivi che guideranno l’intergruppo, come ad esempio l’accesso equo e tempestivo a terapie innovative, il potenziamento di centri di cura specializzati, la realizzazione di percorsi formativi per il personale, il riconoscimento di agevolazioni fiscali in favore dei pazienti. " La fibrosi cistica non è solo la battaglia di migliaia di pazienti e delle loro famiglie, ma deve essere una priorità istituzionale". Afferma l'On. Ilenia Malavasi. "Questo intergruppo, infatti, vuole essere un punto di riferimento trasversale in Parlamento per promuovere la piena inclusione sociale dei pazienti e monitorare l’effettiva attuazione della Legge 548/1993, che è stata importantissima perché ha permesso di istituire dei centri di cura regionali che garantiscono l’assistenza e la presa in carico dei pazienti affetti da fibrosi cistica, ha garantito la gratuità di alcuni farmaci, ha agevolato le diagnosi precoci e le visite prenatali. La ricerca ha già raggiunto grandi traguardi ma è necessario continuare a investire in essa". Per la Lega Italiana Fibrosi Cistica ODV si tratta di un importante supporto, determinante per generare azioni concrete che possano dare voce e rappresentanza, anche in parlamento, alle persone affette da fibrosi cistica, portando i loro diritti e le loro istanze in Parlamento. Dichiara il Presidente LIFC Antonio Guarini: “In circa quarant’anni la nostra realtà è passata da semplice associazione, composta da genitori desiderosi di sentirsi supportati di fronte alla malattia, a gruppo nazionale strutturato con alle spalle una rete di centri regionali di riferimento. Tutto questo è stato possibile anche grazie a figure come l’ex Ministro della Sanità Mariapia Garavaglia qui presente, che nel 1993 ha creato la Legge 548, fondamentale per la fibrosi cistica. La malattia però in questi anni è cambiata molto. Siamo passati da una patologia pediatrica a una malattia che coinvolge pazienti in età adulta, perché per fortuna l’età media di un paziente oggi si aggira intorno ai cinquant’anni: un traguardo eccezionale, che speriamo cresca ancora. Insieme a noi qui abbiamo due pazienti affetti dalla stessa patologia, ma con esperienze differenti. Alessandro può assumere il farmaco innovativo, mentre Giulia ha una mutazione per la quale non esiste ancora un trattamento disponibile. Questa è la vera battaglia che dobbiamo affrontare. Il 70% dei pazienti può usufruire dei nuovi farmaci, ma il restante 30% è ancora escluso. La nascita dell’Intergruppo Parlamentare sulla Fibrosi Cisticarappresenta un ulteriore importante passo verso il riconoscimento concreto dei diritti delle persone affette da questa patologia. È un segnale forte che arriva dalle Istituzioni e che conferma quanto la fibrosi cistica debba essere considerata una priorità sanitaria e sociale. Come Associazione, continueremo a lavorare con determinazione affinché le istanze dei pazienti e delle loro famiglie siano ascoltate e tradotte in azioni efficaci, orientate alla cura, alla ricerca e a una reale equità nell’accesso alle terapie”. Come ha spiegato il VicePresidente della SIFC Società Italiana per lo studio della Fibrosi Cistica Vincenzo Carnovale, “negli ultimi decenni abbiamo assistito a un cambiamento radicale nella gestione della fibrosi cistica, che da malattia pediatrica è diventata una sfida anche per la medicina dell'adulto e geriatrica. Questo è stato possibile grazie ai centri regionali di riferimento e alla ricerca scientifica. L'invecchiamento della popolazione con fibrosi cistica comporta però nuove sfide ed è quindi essenziale adeguare le strutture e le equipe dei centri di cura per affrontare queste nuove esigenze”. Concorda il consulente scientifico della Lega Italiana Fibrosi Cistica ODV Donatello Salvatore che aggiunge: “Serve un accesso uniforme alle cure su tutto il territorio. La fibrosi cistica è una sfida complessa, che richiede ricerca, informazione e sostenibilità, per migliorare la qualità della vita dei pazienti e dare speranza alle famiglie”. Le testimonianze dei due pazienti marchigiani, presenti in sala, sono state fondamentali per entrare nel vivo di quella che è la patologia stessa, raccontata da chi la vive quotidianamente in maniera differente, con o senza l’ausilio dei farmaci. Le parole di Giulia Massetti, Responsabile Area pazienti LIFC: “Quando sono nata, nel 1994, dopo un calvario incredibile in cui non era ancora ben chiaro cosa avessi, alla fine mi è stata diagnosticata la fibrosi cistica. All’epoca l'aspettativa di vita media si aggirava intorno ai vent’anni. Per fortuna, nel tempo, qualcosa è cambiato e la cura della fibrosi cistica ha fatto passi da gigante. Grazie alla ricerca, buona parte dei pazienti oggi può accedere ai farmaci modulatori, che hanno nettamente cambiato e migliorato la qualità della vita. Purtroppo, non è così per tutti ed è per questo che oggi siamo qui: affinché nessuno venga lasciato indietro. Siamo fiduciosi e manteniamo viva la speranza e la consapevolezza di un impegno scientifico, istituzionale e associazionistico che possa aiutare a trovare una cura per tutti e a migliorare la qualità delle cure e della vita di tutti i pazienti". Sottolinea Alessandro Gattafoni, atleta e testimonial sportivo LIFC: “Sono nato nel 1986, a Civitanova Marche, a pochi passi dal mare. Fin da ragazzino ho sempre sognato di scoprire cosa ci fosse al di là di quella linea che demarcava l’orizzonte e di poterlo fare attraverso le mie forze. Poi, crescendo, le cose sono cambiate. Sono diventato adolescente e attraverso una banale ricerca su internet ho scoperto che la mia malattia non solo era invalidante e impattante, ma lasciava un’aspettativa di vita ridotta. Perciò ho iniziato a vivere al meglio il tempo a mia disposizione. Ho fatto sport, ho praticato attività agonistica, perché avevo questa sorta di avversione verso la mia patologia. Poi, però, mi sono accaduti anche fatti piacevoli, come la scoperta di diventare padre. Da lì ho iniziato a reagire, a cambiare la mia prospettiva. Sapevo che probabilmente non sarei riuscito ad accompagnare mio figlio in tutto il suo percorso di crescita, ma sentivo il bisogno di trovare un insegnamento da tramandargli. Da qui la scelta di dimostrargli che con la volontà e la determinazione si possono affrontare innumerevoli sfide. Tutte le avventure che mi hanno visto protagonista in mare, supportato da LIFC, vogliono essere un messaggio di speranza per quelle famiglie che hanno ricevuto la diagnosi di una malattia importante. Io sono tra i pazienti che possono accedere al farmaco innovativo e anche per questo mi considero fortunato, ma se siamo qui oggi a batterci è per ricevere tutti i mezzi necessari per supportare i pazienti che, come Giulia, sono ancora orfani di cura”.    

20/05/2025 14:20
"Manifesti strappati a Camerino, grave atto di vandalismo": la denuncia del Comitato per i Sì ai Referendum

"Manifesti strappati a Camerino, grave atto di vandalismo": la denuncia del Comitato per i Sì ai Referendum

Il Comitato per i Sì ai Referendum dell’8 e 9 giugno denuncia con forza la rimozione illegittima dei propri manifesti elettorali a Camerino. I materiali, affissi regolarmente negli spazi pubblici assegnati, sarebbero stati strappati da ignoti in un gesto che il Comitato definisce "un grave atto di vandalismo politico e democratico". Secondo quanto dichiarato, l'episodio rappresenterebbe una chiara violazione dei principi di pluralismo e confronto, fondamentali in una campagna referendaria che tocca, tra l’altro, temi centrali come i diritti dei lavoratori e della cittadinanza. "Non è solo il nostro Comitato ad essere danneggiato - si legge nella nota - ma tutta la comunità, privata del diritto all’informazione e al confronto tra posizioni diverse". I promotori dei "Sì" ai quesiti referendari annunciano di aver già segnalato formalmente l’accaduto alle autorità competenti, chiedendo l’accertamento delle responsabilità e il ripristino dei manifesti rimossi. Il Comitato rivolge un appello anche al comune di Camerino e alle forze dell’ordine affinché siano garantiti il rispetto della legalità e il corretto svolgimento della propaganda elettorale: "La democrazia si difende anche così: facendo luce sulle ingiustizie e rivendicando il diritto di parola di tutte le voci in campo". Infine, l'organizzazione promotrice dei "Sì" lancia un messaggio diretto a chi - secondo loro - teme il confronto e una cittadinanza consapevole: "Se pensate di intimorirci, ci spingete invece ad alzare ancora di più il tono della nostra voce".  

20/05/2025 12:55
Claudio Signorile a Civitanova: “Il Caso Moro” tra verità storica e memoria politica

Claudio Signorile a Civitanova: “Il Caso Moro” tra verità storica e memoria politica

Sabato 24 maggio 2025, alle ore 18.00, presso il ristorante Il Veneziano di Mirco Ciavattini, viale Matteotti, Civitanova Marche, appuntamento imperdibile per ascoltare un testimone importante, Claudio Signorile coautore, con Simona Colarizi, del libro "Il caso Moro. Tra politica e storia" (Baldini Castoldi). Claudio Signorile è stato docente di Storia moderna nelle Università di Roma, Sassari, Lecce; politico di lungo corso, parlamentare per sei legislature dal 1972, vicesegretario del PSI, ministro dal 1981 al 1987. Ebbe un ruolo di primo piano nel PSI, che proponeva una trattativa con le Brigate Rosse per la liberazione di Aldo Moro, in cambio della scarcerazione di una brigatista. Simona Colarizi è stata docente di Storia contemporanea all'Università di Roma La Sapienza, alla Federico II di Napoli, all'Università di Camerino dove ha ricoperto il ruolo di preside della Facoltà di Giurisprudenza. Simona Colarizi è intervenuta, venerdì 24 maggio 2024, nella sala consiliare del Comune di Civitanova Marche, al convegno dedicato a Giacomo Matteotti, nel Centenario della morte, avvenuta in modo barbaro, per mano fascista, il 10 giugno 1924. Il saggio è diviso in tre parti, declinate in cinque capitoli ciascuna. La ricostruzione di tutti gli Anni Settanta del secolo scorso è precisa e ricca di informazioni. La narrazione è fluida e avvincente, affidata alternativamente ai due autori. L'impianto del dialogo tra i coautori è il fil rouge che lega tutto il libro, tanto che il saggio può prestarsi come un canovaccio per un testo teatrale. Solo l'Atto finale, la parte conclusiva del libro: il rinvenimento del cadavere di Aldo Moro nel bagagliaio della Renault rossa in piazza Caetani, in un posto equidistante tra piazza del Gesù, dove era la sede della Democrazia Cristiana e Via delle Botteghe Oscure, sede del Partito Comunista Italiano, è scritto da Claudio Signorile che si adoperò non poco, come tutto il PSI, nel proporre una trattativa con le Brigate Rosse per liberare Aldo Moro. Prevalse, nonostante ciò, la linea della fermezza. Dopo l'uccisione del presidente della Democrazia Cristiana nulla fu come prima. Nel corso del proprio intervento, da testimone autorevole del Caso Moro, Claudio Signorile dialogherà con Bruno Mandrelli, avvocato, già vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Macerata e Angelo Sciapichetti, segretario provinciale del Partito Democratico e presidente del Circolo Aldo Moro di Macerata. L'agguato di via Fani, lo sterminio della scorta ad opera delle Brigate Rosse, il sequestro, la lunga prigionia di Aldo Moro, durata cinquantacinque giorni e la sua uccisione hanno rappresentato la notte più buia della storia d'Italia. A oggi rimangono ancora delle ombre su questo efferato crimine. L'incontro servirà a fugare i ragionevoli dubbi e a chiarire quello che ancora rimane da conoscere. Aldo Caporaletti, promotore e consulente culturale, con una pluriennale esperienza nel settore, curatore della presentazione del libro "Il caso Moro. Tra politica e storia", coordinerà gli interventi nel corso del pomeriggio, nell'intento di offrire, ancora una volta, un momento di cultura politica, sociale e umana

19/05/2025 16:58
Dal centro commerciale al centro di Macerata, De Padova sull'Amministrazione: "Logiche personali e nessuna visione"

Dal centro commerciale al centro di Macerata, De Padova sull'Amministrazione: "Logiche personali e nessuna visione"

Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Macerata, la consigliera di maggioranza Sabrina De Padova ha espresso forti critiche nei confronti dell’amministrazione comunale e del Sindaco, contestando la recente delibera sul nuovo centro commerciale a Piediripa e denunciando l’assenza di una direzione politica chiara. Pur essendo stata eletta nella lista civica del primo cittadino, De Padova ha manifestato profonda preoccupazione per l’allontanamento dell’amministrazione dal programma originario e dalla volontà dei cittadini. "Il Sindaco continua a ripetere che 'pensa alla città', ma la realtà racconta tutt’altro. È evidente a tutti che ci troviamo di fronte a un’amministrazione scollegata dalla realtà, dove prevalgono logiche personali. Si accusano gli altri di coltivare orticelli, ma le scelte adottate dimostrano esattamente il contrario. La recente delibera sulla costruzione dell’inutile terzo centro commerciale a Piediripa non si sarebbe nemmeno dovuta prendere in considerazione. È un atto che ancora una volta favorisce interessi privati – come quelli del costruttore Simonetti – a discapito del bene pubblico. I consiglieri comunali presenti in aula, tutti tranne uno del PD e uno della lista civica, hanno votato contro questa proposta. Hanno avuto il coraggio di assumersi la responsabilità di guardare al futuro di Macerata. Il voto contrario è arrivato da tutto il gruppo misto, da tutta la minoranza – fatta eccezione per un consigliere del PD – e da Fratelli d’Italia, che ha espresso un voto contrario e un’astensione. A favore, invece, si sono espressi Lega, Forza Italia e parte di Fratelli d’Italia. Una posizione lungimirante, che difende la città da un modello di sviluppo vecchio, dannoso e iniquo. Ma in tutto questo emerge la responsabilità politica più grave: l’assenza di una guida, di una regia, di una visione. Il Sindaco non ha mai realmente diretto questo Comune, non ha mai preso le redini in mano. Ha lasciato spazio al caos e all’anarchia amministrativa. Le divisioni interne e la mancanza di coesione sono la diretta conseguenza di questa leadership debole e inconsistente. Quando mi sono candidata nella lista civica del Sindaco, ci siamo presentati con un programma chiaro, condiviso con i cittadini. E quel programma va rispettato, sempre, perché rappresenta un patto, un impegno serio. Tradirlo significa tradire la fiducia della comunità. A Macerata serve una svolta. Serve coerenza e una visione che metta davvero al centro le persone, non i progetti dei soliti noti".

17/05/2025 18:32
Macerata, conviviale della Lega con il sottosegretario Morelli: “Più attenzione ai piccoli Comuni”

Macerata, conviviale della Lega con il sottosegretario Morelli: “Più attenzione ai piccoli Comuni”

Si è tenuta mercoledì scorso, nella cornice del Ristorante Le Case, una conviviale organizzata dalla Sezione Lega di Macerata alla quale ha preso parte il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, senatore Alessandro Morelli. All’incontro hanno partecipato dirigenti di partito, amministratori locali, soci e sostenitori, tra cui il commissario provinciale della Lega Macerata, Mauro Lucentini, il vicepresidente e assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, il capogruppo della Lega in Consiglio regionale Renzo Marinelli, la consigliera regionale Anna Menghi e il sindaco di Macerata nonché presidente della Provincia, Sandro Parcaroli. Nel corso dell’iniziativa, il senatore Morelli ha illustrato alcune delle direttrici dell’azione di governo promossa dal suo partito, soffermandosi in particolare sulle politiche a favore dei piccoli Comuni, "spesso – ha sottolineato – meno ascoltati rispetto ai grandi centri urbani". Tra i punti toccati, anche il sostegno agli enti locali per la realizzazione di opere e progetti utili al territorio. Il sottosegretario ha poi parlato delle recenti misure fiscali introdotte dal Governo, tra cui il taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, la revisione degli scaglioni IRPEF con l’aliquota unica al 23% fino a 28.000 euro di reddito e la flat tax, a favore di professionisti e piccole imprese. Tra i temi affrontati anche la sicurezza, con riferimento all’approvazione del recente decreto in materia, e il sostegno alla famiglia, attraverso misure come l’esonero contributivo per le lavoratrici madri e la proroga del fondo di garanzia per l’accesso al mutuo prima casa fino al 2027.   La serata è stata anche occasione di confronto tra amministratori locali e rappresentanti istituzionali, con la possibilità per i primi di presentare esigenze e proposte specifiche legate ai rispettivi territori.

17/05/2025 15:30
Civitanova entra nella rete dei Comuni sostenibili: "Scelta di futuro e responsabilità"

Civitanova entra nella rete dei Comuni sostenibili: "Scelta di futuro e responsabilità"

Civitanova Marche compie un passo significativo verso un modello di sviluppo basato su sostenibilità, trasparenza e partecipazione, aderendo ufficialmente alla Rete dei Comuni Sostenibili, la più grande associazione europea di enti locali impegnati nel raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030. Con questa adesione, il Comune rafforza l’impegno avviato negli ultimi anni per integrare i principi della sostenibilità ambientale, economica e sociale nelle proprie politiche, attraverso il monitoraggio volontario con indicatori locali, la pianificazione strategica, la definizione di obiettivi concreti e il coinvolgimento attivo della comunità.  “Con questa scelta, Civitanova si unisce a una rete virtuosa di enti locali che credono in una visione moderna e responsabile della governance pubblica, capace di coniugare crescita, inclusione e rispetto per le future generazioni – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica –.La Rete dei Comuni Sostenibili rappresenta un’opportunità per rafforzare il lavoro già avviato negli ultimi anni, orientato al miglioramento della qualità della vita e alla tutela ambientale. Siamo fieri di farne  parte e pronti a contribuire attivamente. La sostenibilità non è più una scelta, ma la condizione necessaria per garantire un futuro equo, sano e vivibile per tutti.”  La Rete ha già messo a disposizione del Comune un Vademecum operativo, il logo ufficiale per la comunicazione istituzionale e il materiale grafico per la cartellonistica stradale “Comune Sostenibile”.  “Come assessore ho voluto che la sostenibilità non restasse uno slogan, ma diventasse parte concreta dell’azione amministrativa: l’istituzione del Premio Ambasciatore della Transizione Ecologica, giunto alla terza edizione, ne è la dimostrazione  – ha dichiarato l’assessore alla Transizione Ecologica Roberta Belletti –. Un progetto che ha coinvolto studenti, associazioni, imprese e cittadini in un percorso di formazione, confronto e proposta, dando voce a idee realizzabili e innovative per il futuro del nostro territorio. Entrare nella Rete significa rafforzare questo impegno con strumenti di valutazione condivisi e un confronto costante con altre realtà virtuose. È un riconoscimento al lavoro fatto, ma anche uno stimolo a fare ancora di più, con responsabilità e visione condivisa”.  

16/05/2025 13:08
Stop al centro commerciale, De Padova: "Vittoria della città. Minacciata di querela, ma non mi fermo"

Stop al centro commerciale, De Padova: "Vittoria della città. Minacciata di querela, ma non mi fermo"

Il Consiglio comunale ha detto no alla realizzazione del terzo centro commerciale a Piediripa, promosso dalla società F.lli Simonetti.  A esultare per questo verdetto è la consigliera comunale del Gruppo Misto Sabrina De Padova, che ha definito il risultato “una vittoria per la città, per l’ambiente e per il buonsenso". "Una proposta – continua De Padova – che, nonostante sia stata ripresentata più volte nel corso delle legislature, si è sempre dimostrata miope e profondamente sbagliata. Questa bocciatura non è solo una decisione amministrativa: è un atto politico e civico di responsabilità, a tutela del territorio, del commercio locale, della qualità della vita e dell’ambiente. È la dimostrazione che un’altra idea di sviluppo è possibile, e che la voce di chi difende il bene comune può ancora farsi sentire". La consigliera, ex esponente della civica Parcaroli, ha inoltre rivelato di essere stata destinataria di un messaggio intimidatorio poco prima del voto: "Mentre mi recavo in aula – racconta – un assessore mi ha comunicato che per il mio precedente intervento critico contro il progetto del centro commerciale Simonetti potrei essere querelata. Non saranno le minacce a fermarmi. I cittadini hanno il diritto di sapere chi ha scelto di stare dalla parte del territorio". Duro il giudizio sulla condotta della maggioranza: "Ancora una volta – conclude – ha obbedito ciecamente a logiche di partito, senza ascoltare le reali esigenze del territorio. Ma oggi è stata costretta a fare un passo indietro". Il no al nuovo centro commerciale è stato motivato anche da considerazioni urbanistiche e ambientali. “Abbiamo detto No a un nuovo scempio urbanistico, No al consumo di suolo, NO all’ennesimo colpo al commercio di prossimità – conclude De Padova –. Abbiamo detto SÌ alla tutela ambientale, alla dignità dei quartieri, a un modello di sviluppo più giusto e sostenibile”. Una battaglia vinta, ma – promette – “la nostra lotta non si ferma qui”.

16/05/2025 12:41
Centro commerciale Simonetti, la maggioranza attacca: “Progetto ereditato dalla sinistra, noi responsabili"

Centro commerciale Simonetti, la maggioranza attacca: “Progetto ereditato dalla sinistra, noi responsabili"

MACERATA - Dopo la bocciatura in Consiglio comunale del progetto preliminare per il centro commerciale Simonetti, i capigruppo di maggioranza Aldo Alessandrini (Lega), Pierfrancesco Castiglioni (Fratelli d’Italia), Antonella Fornaro (Udc) e Sandro Montaguti (Forza Italia) prendono posizione, rivendicando la coerenza dell’azione amministrativa e criticando l’atteggiamento della minoranza. «Il Consiglio comunale resta sovrano su ogni decisione – dichiarano – e come capigruppo di maggioranza prendiamo atto della volontà espressa in aula. Tuttavia, è curioso il comportamento della minoranza, che oggi rinnega le scelte compiute nel passato». Secondo i rappresentanti della maggioranza, infatti, l’intera operazione Simonetti affonda le sue radici nelle decisioni assunte dalle precedenti amministrazioni di centrosinistra. «Fu la delibera n. 2 del 2008 ad approvare la variante parziale al Prg di Piediripa, trasformando l’area da direzionale e terziaria a distributiva e commerciale – ricordano –. A questa scelta fu data continuità con atti successivi, tra cui la delibera n. 47 del 2020, che approvava il Piano della Mobilità Sostenibile, prevedendo la realizzazione dell’ospedale e anche del centro commerciale Simonetti». «Questa non è una delibera che ci appartiene – sottolineano i capigruppo –. L’abbiamo ereditata dal centrosinistra e, con senso di responsabilità, abbiamo votato in continuità amministrativa. Amministrare significa prendersi carico anche delle decisioni difficili e impopolari. Noi non ci siamo tirati indietro». I quattro capigruppo inseriscono la vicenda Simonetti in un quadro più ampio di problematiche lasciate in eredità: «L’amministrazione comunale di centrodestra si è trovata a dover risolvere l’ennesima “patata bollente”, come altre questioni fallimentari: dalla controversia con Nuova via Trento – costata al Comune 2,8 milioni di euro – alla raccolta porta a porta, inefficiente e frutto di una visione ideologica, fino alla mancata individuazione tempestiva di una discarica, con ben 85 siti esaminati e mai risolti».   «Il caso Simonetti si trascina da almeno il 2008 – concludono – e rappresenta l’ennesima prova dell’assenza di una visione urbanistica organica da parte delle precedenti amministrazioni. Il fallimentare Piano casa e la lottizzazione Valleverde ne sono altri esempi. Sgomberiamo il campo dagli equivoci: questo procedimento non intacca in alcun modo la nostra maggioranza, che resta compatta e granitica nel sostegno al sindaco Sandro Parcaroli e all’amministrazione comunale. Ogni diversa interpretazione è frutto di congetture e comunicazioni distorte».

16/05/2025 11:11
Macerata, Centro Commerciale Simonetti affondato in Consiglio: decisivo il fronte degli ex alleati (FOTO)

Macerata, Centro Commerciale Simonetti affondato in Consiglio: decisivo il fronte degli ex alleati (FOTO)

Il Consiglio comunale di Macerata ha bocciato, con un solo voto di scarto, la delibera per la realizzazione del centro commerciale Simonetti a Piediripa. Dopo un iter durato anni — iniziato quando al governo della città c’era il centrosinistra — il progetto si ferma: 15 i voti contrari, 14 quelli favorevoli, con un solo astenuto. A risultare decisivo è stato il voto contrario di quattro esponenti che un tempo facevano parte della maggioranza: tre ora nel gruppo misto — Claudio Carbonari (ex Lega), Giordano Ripa (ex Lega e Fratelli d’Italia) e Sabrina De Padova (ex lista Parcaroli) — oltre ad Andrea Blarasin, consigliere di Fratelli d’Italia. A questi si sono aggiunti gli 11 voti dell’opposizione. Unico astenuto, il consigliere Bini, ex lista civica Parcaroli. Assenti due consiglieri: Cristina Cingolani (ex lista Parcaroli) e Maurizio Del Gobbo del Partito Democratico. Duro colpo per i sostenitori del progetto, che mirava a realizzare una nuova struttura commerciale a ridosso della zona industriale di Piediripa, già fortemente interessata da attività di grande e media distribuzione. Soddisfatto per l’esito della votazione Gianluca Tittarelli, direttore del Centro Commerciale Val di Chienti, contrario alla nuova apertura:“Nonostante tutto, ha vinto la ragionevolezza e il buon senso. Da sempre dico che, al di là degli schieramenti politici, si doveva ragionare su quella che è l’opportunità per la città e su quali conseguenze questa scelta avrebbe arrecato ai cittadini. Credo che si debbano risolvere i problemi che già esistono più che crearne altri”. (In aggiornamento)

15/05/2025 19:20
Approvata la riqualificazione della pista ciclabile  tra Aloha e Ippocampo: lavori dopo l’estate

Approvata la riqualificazione della pista ciclabile tra Aloha e Ippocampo: lavori dopo l’estate

La Giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo relativo alla riqualificazione del tratto ciclabile, compreso tra la concessione n. 34 e la n. 35, tra gli stabilimenti Aloha e Ippocampo, sul lungomare nord. Si tratta di un’opera dal valore complessivo di 280 mila euro, cofinanziata con mutuo e fondi comunali, che si inserisce nella più ampia visione di rigenerazione e miglioramento dell’accessibilità del litorale civitanovese.  Ora si procederà con la gara d’appalto e l’avvio dei lavori è previsto al termine della stagione estiva, per non interferire con la piena fruizione del lungomare nei mesi di maggiore affluenza turistica. “Questo intervento – dichiara il sindaco Fabrizio Ciarapica – è un altro tassello fondamentale del disegno complessivo di valorizzazione del nostro Lungomare Nord, che negli ultimi anni ha visto trasformazioni importanti in chiave sostenibile e accessibile. Andiamo avanti con determinazione per rendere Civitanova una città sempre più accogliente, vivibile e bella, a misura di cittadini e turisti. Ringrazio l’assessore ai Lavori Pubblici Ermanno Carassai e gli uffici per il lavoro che stanno tutti insieme portando avanti”. L’intervento interesserà una porzione di circa 122 metri in corrispondenza della spiaggia libera, prevedendo il prolungamento del percorso ciclopedonale già esistente. Il tracciato sarà traslato verso la battigia e realizzato con andamento sinuoso, integrato nel paesaggio, in linea con gli interventi già completati nei tratti limitrofi. Saranno inoltre installati nuovi punti luce, realizzati un bagno accessibile e due docce esterne, in un’ottica di riqualificazione funzionale, senza modificare l’attuale sezione stradale. È previsto anche un allargamento del marciapiede lato mare, per uniformarne le dimensioni al tratto già esistente più a sud. Il progetto, redatto dall’architetto Bruno Valeriani e validato dai tecnici comunali, ha ottenuto tutti i pareri necessari, tra cui il parere favorevole del CONI, l’autorizzazione demaniale e quella paesaggistica.

14/05/2025 13:00
Chiude lo sportello bancario a Visso: "Un colpo alla ricostruzione, ogni giorno perdiamo pezzi"

Chiude lo sportello bancario a Visso: "Un colpo alla ricostruzione, ogni giorno perdiamo pezzi"

In un momento cruciale per la rinascita delle aree colpite dal sisma, quando i territori avrebbero bisogno di più servizi e non di meno, arriva una notizia che suona come un duro colpo: la banca Intesa Sanpaolo chiude lo sportello di Visso, uno dei simboli del terremoto che ha devastato il Centro Italia. A denunciare questa decisione è l’imprenditrice locale Loredana Remigi, che da anni lotta per restare e ricostruire nel proprio territorio. Ma le difficoltà si accumulano e l’ennesima chiusura sembra sancire un lento e inesorabile abbandono delle aree interne, svuotate non solo dalle persone, ma anche dai servizi essenziali che rendono possibile la vita quotidiana: banche, scuole, ambulatori. Questa scelta appare in aperta contraddizione con le politiche di rilancio delle aree terremotate e con la retorica della “ricostruzione partecipata”. Come si può parlare di ripartenza se i territori vengono privati dei presidi fondamentali per la gestione delle attività economiche e familiari? Dove sono le istituzioni? Di fronte a questa chiusura, ci si domanda quale sia stata la reazione delle amministrazioni di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Si sono attivate per cercare soluzioni e tutelare cittadini e imprese? Hanno aperto un dialogo con l’istituto bancario o con altri enti per garantire un’alternativa? Il silenzio non è accettabile. Chi governa un territorio ha la responsabilità di rappresentare e difendere la propria comunità, soprattutto in situazioni critiche come questa. Un territorio che lotta, ma perde pezzi Remigi, che ha già affrontato l’inagibilità del suo locale e del magazzino, si è scontrata con un altro ostacolo: la mancata assegnazione di uno spazio commerciale, nonostante avesse presentato regolarmente un progetto per il bando del Comune. L’amministrazione ha scelto di procedere con un sorteggio, affidando tutte le strutture a un solo imprenditore. "Un sistema incomprensibile e inaccettabile – denuncia Remigi –. Ho presentato denuncia alla Procura della Repubblica e alla Guardia di Finanza, ma finora nessuno è intervenuto per correggere una palese irregolarità". Ora, una delle sue società è destinata a chiudere a giugno, mentre le altre rischiano di essere trasferite altrove. “Non si può restare in un territorio che non offre le condizioni minime per lavorare”. La chiusura della banca: una decisione assurda La comunicazione della chiusura dello sportello bancario di Visso è per Remigi e per molti altri un segnale gravissimo. “Gestisce i conti legati al contributo del Decreto Sisma. In questa fase della ricostruzione, la sua chiusura è assurda. Ci stanno abbandonando nel silenzio generale”. Ma ciò che preoccupa di più è l’assenza totale di reazione da parte delle istituzioni: né i Comuni, né la Regione Marche, né il commissario straordinario alla Ricostruzione hanno preso posizione su questa vicenda. "Chi resta in queste terre ci mette cuore, tempo e sacrifici. Ma ogni giorno perdiamo pezzi: attività, scuole, banche, servizi. Come possiamo parlare di ricostruzione se il territorio viene lentamente svuotato di ogni presidio vitale?" Un grido d’allarme Loredana Remigi dà voce a un malessere diffuso, a una resistenza che rischia di spegnersi. E con lei, molti cittadini si chiedono: come si può sperare nella rinascita, se le istituzioni sono le prime a scomparire?

14/05/2025 10:12
Il ministro Lollobrigida in visita all’Amap: “Un modello strategico per l’agricoltura. Referendum? Non andrò a votare"

Il ministro Lollobrigida in visita all’Amap: “Un modello strategico per l’agricoltura. Referendum? Non andrò a votare"

Visita istituzionale a Osimo per il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, accolto nella sede centrale dell’AMAP (Agenzia regionale per l’Innovazione nel Settore Agroalimentare e della Pesca) dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, dal presidente dell’Agenzia Marco Rotoni e dalla direttrice Francesca Severini. Durante l’incontro, il ministro ha potuto approfondire da vicino le attività dell’ente regionale, che già conosce grazie a precedenti occasioni di confronto, sia nelle Marche che a Roma, nell’ambito dell’evento ministeriale “Agricoltura è”. «L’AMAP – ha dichiarato Lollobrigida – riesce a interpretare in modo strategico la realtà agricola marchigiana, anticipando le sfide future e sviluppando modelli funzionali per garantire alle nuove generazioni condizioni almeno pari a quelle attuali». Il ministro ha poi sottolineato alcune delle principali sfide del settore, a partire dalla crisi idrica e dalla necessità di un’agricoltura sempre più sostenibile. Un punto di partenza ideale, secondo Lollobrigida, è rappresentato proprio dalle Marche, terra natale di Nazzareno Strampelli, uno dei pionieri della genetica agraria e padre della cosiddetta "rivoluzione verde". «Dobbiamo produrre di più consumando meno suolo – ha aggiunto – e l’Italia può essere apripista in Europa. AMAP è un esempio di innovazione agricola al servizio del territorio». Al termine dell’intervento, il ministro ha consegnato ad AMAP una targa di riconoscimento come “Custode della qualità”, sottolineando il ruolo centrale dell’agenzia nel valorizzare la tradizione agroalimentare italiana, anche in vista della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale UNESCO. Acquaroli: “AMAP è la nostra carta vincente per un’agricoltura di qualità” Soddisfazione anche da parte del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli: «Crediamo molto in AMAP, per questo l’abbiamo potenziata fin dall’inizio del mandato. L’agenzia svolge un lavoro fondamentale per supportare un settore strategico non solo sul piano economico, ma anche per la salvaguardia del territorio e della biodiversità. L’agricoltura marchigiana è simbolo di autenticità: ed è proprio l’autenticità che ci rende unici e resistenti ai fenomeni globalizzanti». Anche il presidente di AMAP, Marco Rotoni, ha voluto rimarcare il valore della visita: «La presenza del ministro gratifica il lavoro svolto in questi due anni e riconosce il valore delle nostre attività a sostegno delle imprese e dei cittadini. AMAP è il braccio operativo dell’assessorato regionale, capace di garantire servizi trasversali e collaborazioni fattive con enti e istituzioni». Infine, la direttrice Francesca Severini ha evidenziato l’importanza delle sinergie istituzionali:«AMAP è un’opportunità concreta per rafforzare le politiche agricole della Regione e del Ministero. Grazie alla presenza sul territorio e alle nostre competenze tecniche, possiamo essere un ponte tra imprese, istituzioni e ricerca. Sarà essenziale valorizzare queste connessioni, puntando sull’efficienza e sulla capacità di attrarre risorse europee attraverso progettualità mirate». A margine della visita all’AMAP di Osimo, il ministro Francesco Lollobrigida ha commentato anche l’attuale dibattito referendario, prendendo posizione in maniera netta: «Molti dei quesiti proposti sembrano più una questione interna al Partito Democratico che un vero referendum. Alcune componenti dello stesso PD, infatti, hanno già annunciato che si asterranno, così come faremo anche noi su tre quesiti. È un’iniziativa che riflette dinamiche politiche più che istanze reali del Paese».   Il ministro ha ribadito che il Governo è impegnato ad affrontare i temi oggetto del referendum – dalla cittadinanza alla riforma del lavoro – direttamente in Parlamento, con riforme concrete e senza fare passi indietro. «Non ritenevamo questi referendum strumenti utili – ha aggiunto – e, pur rispettando la libertà garantita dalla Costituzione, io personalmente non andrò a votare».

13/05/2025 19:00
Libertà è Democrazia si rivolge al Papa: “La sua guida è un faro per la politica dei valori”

Libertà è Democrazia si rivolge al Papa: “La sua guida è un faro per la politica dei valori”

Il presidente nazionale di Libertà è Democrazia, Giancarlo Affatato, ha rivolto un messaggio di augurio e impegno a Sua Santità in occasione dell’inizio del nuovo Pontificato, ribadendo la volontà di camminare al fianco della Chiesa nella difesa dei valori cristiani nella società e nella politica. «Le porgo le mie più sentite felicitazioni – scrive Affatato – e quelle del partito che presiedo, che vede nella Chiesa un riferimento indissolubile». Al centro del messaggio, l’adesione ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa, indicati come fondamento dell’azione politica del movimento. «I principi cattolici della Dottrina Sociale della Chiesa ispirano la nostra azione», sottolinea, «e condividiamo con Lei le parole che hanno ispirato il Suo primo saluto ai fedeli: la necessità di pace universale, l’amore di Dio per ogni uomo, la giustizia e l’essere missionari come massima espressione del senso di essere cristiani». Affatato cita anche un passaggio particolarmente significativo del discorso di Sua Santità: «“Sono un figlio di Sant’Agostino che ha detto: con voi sono cristiano e per voi vescovo”». Per il presidente di Libertà è Democrazia, queste parole «indicano un cammino comune che tutti noi cristiani dobbiamo percorrere avendo Lei come guida. Un percorso che abbia nella giustizia sociale, nella pace, nella condivisione e nell’aiuto verso il prossimo i principi ispiratori». Il saluto rivolto dal nuovo Papa a Francesco viene interpretato come un segnale di continuità nell’impegno evangelico: «Il Suo saluto a Papa Francesco ha ricordato l’importanza di continuare l’impegno quotidiano di evangelizzazione che il Suo predecessore ha tracciato: anche noi Cristiani laici, nel nostro lavoro quotidiano, vogliamo contribuire a costruire una società e un mondo migliori». Affatato si è poi soffermato sulle gravi sfide globali che attendono il nuovo Pontificato: «Le guerre, le carestie, l’ambiente, le ingiustizie e la perdita di fede sono tutte situazioni che dovranno essere affrontate da subito». Per il presidente, la voce del Papa potrà rappresentare una guida fondamentale anche sulla scena internazionale: «La Sua salita al soglio di San Pietro è un’occasione unica per parlare ai potenti della Terra e ai popoli e creare, mediante l’impegno di tutti, una nuova prospettiva di comune convivenza e fratellanza universale». Nel concludere, Affatato ribadisce l’impegno politico e morale del suo movimento: «Da cattolici impegnati in politica in difesa della Cosa e del Bene comuni siamo consapevoli che questi obiettivi potranno essere raggiunti solo con l’impegno di ciascuno di noi e, seguendo i principi della Dottrina Sociale della Chiesa, noi per primi ci impegniamo per essere di esempio agli altri». Infine, un richiamo forte al ruolo attivo dei fedeli laici: «Perché soltanto con il lavoro reale e quotidiano, secondo i principi che la Chiesa propugna da sempre, si potrà arrivare a migliorare la Casa comune che è il nostro pianeta: si deve partire, però, dal basso e dalla diffusione di messaggi di speranza, aiuto e conforto verso il nostro prossimo». «Santità – conclude Affatato – La abbraccio e, con Lei e la Chiesa, ci mettiamo in cammino per essere promotori e modelli di speranza e carità per chiunque cerchi conforto e aiuto».

12/05/2025 10:36
Noi Moderati attacca la lottizzazione Simonetti: “Operazione rischiosa e politicamente miope”

Noi Moderati attacca la lottizzazione Simonetti: “Operazione rischiosa e politicamente miope”

In vista del consiglio comunale del 12 maggio, "Noi Moderati" prende posizione contro la proposta di lottizzazione Simonetti, sollevando dubbi sulla legittimità della variante urbanistica e mettendo in guardia dai rischi politici, economici e urbanistici di un progetto ritenuto forzato e incoerente con le necessità del territorio. "La lottizzazione Simonetti sulla quale abbiamo espresso le nostre valutazioni negative, merita un approfondimento in vista del Consiglio comunale del 12 maggio - sottolineano dal partito maceratese in una nota -. Al lettore e più ancora ai Consiglieri, di qualsiasi colore, non sarà sfuggito l’incalzare pressante, anche da parte del privato, tutto teso a proporre questa lottizzazione ovvero una variante macroscopica simile ad una sorta di Paradiso terrestre di cui c’è bisogno e assoluta necessità, così viene 'raccontato'. Insomma un artificiale “stato di emergenza” in relazione al quale, se non si vota favorevolmente, “pagheremo i danni”. Un vero e proprio forcing". "Accade sempre così quando si “deve” o si “forza” il voto consiliare. Il “personaggio muto” all’orizzonte è sempre il Tribunale, una sorta di fantasma dell’Opera: è un vecchio trucco. I Consiglieri sanno che l’unica, sostanziale e vera sovranità a loro delegata è il governo del territorio e che il loro voto è e sarà fondamentale - si legge ancora nella nota -. Ma perché Simonetti che aveva ottenuto dal centrosinistra anni or sono la variante (ben diversa dalla attuale) non è andato avanti, costruendo e realizzando ciò che gli era dovuto? Perché si è attardato? Perché tanta melina?".  "Dalle nuove carte non sembra affatto, neppure ad un cieco, che il nuovo progetto e la nuova variante siano simili al vecchio sul quale Simonetti potrebbe vantare un diritto acquisito. Non si può giocare facendo passare il nuovo per il vecchio magari, mescolando le carte - proseguono da 'Noi Moderati' -. Altra valutazione politica è l’inconsistenza del progetto: perché realizzare questo nuovo “paradiso terrestre” a pochi centinaia di metri da una importante struttura commerciale già esistente, Valdichienti e a novecento metri da Corridomnia che di recente, fra l’altro, si è allargata? E Valleverde, piena di erbacce che doveva diventare la Silicon Valley di Macerata, che fine ha fatto? E siamo sempre a Piediripa che non è certo Londra". "Ma c’è di più: la delibera e il nuovo macro insediamento sarebbe in grado di risolvere, 'raccontano', il problema annoso del traffico che tutti conosciamo: alle 8 di mattina e alle 18 è impossibile uscire ed entrare a Macerata per l’intasamento, l’ingolfamento e il blocco. Cosa succederà con il nuovo insediamento? È forse l’autostrada del Sole? Un miracolo? Anche un cieco lo comprende. C’è uno studio, un filmato con drone, che certifica tale situazione. Questa delibera sarà una ferita per i commercianti, non solo o tanto quelli delle casette e del centro storico, ma per la diffusa rete cittadina, una delibera rischiosa, avventurosa e imbarazzante. Ed ora un segnale politico: può il centrodestra votare questa delibera che sarà un boomerang elettorale a ridosso delle elezioni regionali e come antipasto per le prossime amministrative? È una operazione di grande miopia politica, a dir pocO", concludono gli esponenti di "Noi Moderati". 

11/05/2025 11:35
Macerata - Centro commerciale Simonetti, De Padova dice no: “Un progetto inutile e dannoso”

Macerata - Centro commerciale Simonetti, De Padova dice no: “Un progetto inutile e dannoso”

Un nuovo centro commerciale a Macerata? “No, grazie.” La consigliera comunale Sabrina De Padova prende posizione netta contro il progetto di riconversione dell’area ex Simonetti, che prevede l’ennesima variante urbanistica in direzione commerciale. Durante il consiglio comunale, ha espresso la propria contrarietà con un lungo e articolato intervento, denunciando quella che definisce “la solita logica del cemento travestita da rigenerazione urbana”. Secondo De Padova, il progetto — che mira a trasformare l’area da “parco commerciale” a “centro commerciale” — rappresenta solo l’ultima incarnazione di un’idea che ciclicamente riaffiora da oltre quindici anni. “Un fantasma che ritorna, sostenuto prima dal centrosinistra, oggi dal centrodestra. Cambiano i colori politici, ma non cambia l’inerzia del sistema”, ha detto. La consigliera ha ricostruito le tappe del progetto: dalla delibera del 2010 per cambiare la destinazione d’uso da direzionale a commerciale, al parere contrario espresso nel 2018 dall’allora opposizione (oggi maggioranza), fino alla VAS provinciale che già in passato aveva evidenziato forti criticità ambientali. “Eppure ci ritroviamo ancora una volta a discutere l’ennesimo passaggio verso un consumo di suolo inutile e dannoso". Critico anche il giudizio sul contenuto dell’intervento edilizio. “Si parla di aree verdi e spazi sociali, ma sappiamo bene che queste promesse si riducono a qualche albero nel parcheggio. Se non siamo riusciti ad animare il centro storico, come possiamo pensare di farlo in una zona periferica?” De Padova contesta anche la narrazione secondo cui il Comune sarebbe obbligato ad approvare il nuovo progetto: “Non esiste alcun vincolo giuridico che imponga questa scelta. Parlare di obblighi o risarcimenti è terrorismo psicologico". E aggiunge: “Abbiamo già Corridomnia e Val di Chienti: un terzo polo commerciale finirebbe solo per cannibalizzare i precedenti, causando chiusure e licenziamenti”.  Non manca un passaggio sulla viabilità: “L’ampliamento a quattro corsie di un tratto limitato di strada aumenterà traffico e inquinamento in una zona già congestionata”. Il suo intervento si conclude con un appello alla coerenza e all’assunzione di responsabilità da parte della maggioranza: “Spero che, almeno stavolta, qualcuno abbia il coraggio di esprimere un’opinione autonoma. Dopo quattro anni, sarebbe ora di vedere un voto libero e non dettato dal gruppo".

10/05/2025 17:38
Giancarlo Affatato presenta “Libertà è Democrazia” nelle Marche: Corrado Pilotti nominato coordinatore regionale (FOTO e VIDEO)

Giancarlo Affatato presenta “Libertà è Democrazia” nelle Marche: Corrado Pilotti nominato coordinatore regionale (FOTO e VIDEO)

Una nuova forza politica si affaccia nel panorama nazionale con l’ambizione di ricucire lo spazio centrale del dibattito pubblico. Si chiama “Libertà è Democrazia”, ed è un partito di centro ispirato alla Dottrina Sociale della Chiesa, fondato da Giancarlo Affatato con il dichiarato intento di coniugare valori cristiani, giustizia sociale e partecipazione civica.  L’esordio ufficiale nelle Marche è avvenuto con un incontro a Penna San Giovanni, presso il Borgo Pilotti Beauty Clinic Hotel & SPA, dove il fondatore Giancarlo Affatato ha presentato i valori e gli obiettivi del movimento. «Dopo il nostro battesimo ufficiale con gli Stati Generali a Roma – spiega Affatato – stiamo lavorando per strutturarci in tutte le regioni italiane, coinvolgendo chi proviene dal sociale, dal civismo, dall’impegno quotidiano nelle comunità. Il nostro obiettivo non è raccogliere ciò che già esiste, ma parlare a quella fascia di cittadini – stimata tra il 15 e il 20% – che oggi non vota perché non si riconosce in nessuna proposta politica». I pilastri del movimento sono chiari: sociale, istruzione, sicurezza, difesa e lavoro. «Sono i temi su cui si fonda la nostra azione – aggiunge il fondatore –. Partiamo sempre dalla Dottrina Sociale della Chiesa, che riteniamo oggi più attuale che mai per affrontare con equilibrio e concretezza le sfide del presente». Un altro punto chiave è l’attenzione ai giovani. «Per un giovane professionista oggi è difficile inserirsi nel mondo del lavoro – osserva Affatato –. Vogliamo dare risposte rapide e strumenti concreti. Lo stesso vale per le donne: teniamo molto alla loro presenza e al loro ruolo attivo nella vita politica del partito». Su questo si inserisce l’intervento di Cheti Cafissi, coordinatrice nazionale del movimento per le donne: «In Italia la rappresentanza femminile si ferma al 33%. C’è bisogno di una forza che, attraverso la femminilità, che è diversa dal sentire femminista, sappia costruire ponti: di dialogo, tolleranza e amore. La donna è il fulcro, è creatrice di vita e luogo della famiglia. Vogliamo portare una visione diversa e più completa, di una donna partner dell’uomo proprio in politica. Il mio compito è questo». Importante anche il tema del dialogo intergenerazionale. «Dobbiamo tornare a una politica che ascolta l’esperienza. I nonni della politica e dell’imprenditoria hanno il dovere di tramandare ai giovani la visione e i valori su cui si costruisce una società stabile. Serve una politica giovane, ma radicata». Per guidare il radicamento del movimento nelle Marche è stato scelto Corrado Pilotti, imprenditore attivo nel sociale, che assume il ruolo di coordinatore regionale: «A lui – conclude Affatato – abbiamo affidato un compito importante. Lo abbiamo scelto con meticolosità perché rappresenta quella politica pulita he vogliamo portare nei territori». All’incontro ha partecipato anche Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, che ha portato il proprio saluto istituzionale e manifestato interesse verso i temi affrontati nel corso dell’iniziativa.   “Libertà è Democrazia” sta crescendo rapidamente in tutta Italia, strutturandosi più velocemente del previsto. «Dobbiamo essere pronti per le elezioni nazionali – afferma Affatato – ma credo che potremmo già anticipare la nostra presenza alle regionali». Il futuro del partito, nelle sue parole, è «roseo, vincente e sicuro», con l’ambizione di diventare un punto di riferimento per quell’ampia fascia di cittadini oggi lontani dalla politica, offrendo loro una proposta centrata su valori solidi e partecipazione attiva.

10/05/2025 13:00
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