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Politica Macerata

Macerata, Principi (CGIL) sul Referendum: "Non abbiamo raggiunto il quorum, ma il lavoro è tornato al centro del dibattito"

Macerata, Principi (CGIL) sul Referendum: "Non abbiamo raggiunto il quorum, ma il lavoro è tornato al centro del dibattito"

"Il dato dell’affluenza nella provincia di Macerata si attesta in linea con quello nazionale, al 30%, con alcuni picchi positivi - come il 43,75% registrato a Poggio San Vicino - e diversi comuni sopra il 35%, tra cui Gagliole, Apiro, Esanatoglia, Caldarola, Appignano, Belforte e Colmurano. Tra le città più grandi, Macerata e Tolentino hanno superato il 33%, mentre Civitanova Marche si è fermata poco sotto il 30%". 

Così Daniele Principi, segretario generale della Cgil di Macerata, commenta l’esito della tornata referendaria che ha visto protagonisti cinque quesiti abrogativi, di cui quattro promossi dalla Cgil in tema di lavoro e uno sulla cittadinanza.

"I dati dello scrutinio, seppur ancora parziali, mostrano una schiacciante vittoria dei SÌ sui quesiti proposti dalla CGIL. In provincia - spiega Principi - i consensi superano l’85%. Diverso il caso del referendum sulla cittadinanza, dove il SÌ si ferma intorno al 62% contro un 38% di no". 

Il quorum, però, non è stato raggiunto. "Non siamo riusciti a centrare l’ambizioso obiettivo del quorum - ammette Principi - e dunque le leggi che continuiamo a considerare sbagliate resteranno in vigore. Ma resta, a nostro avviso, un grande merito di questa campagna referendaria: quello di aver rimesso al centro del dibattito pubblico il tema delle condizioni dei lavoratori, che negli ultimi trent’anni sono peggiorate per effetto delle politiche adottate dai vari governi". 

Il segretario CGIL evidenzia anche le difficoltà incontrate durante la campagna informativa. "È evidente che non siamo riusciti a convincere la maggioranza dei cittadini, molti dei quali oggi si sentono sempre più distanti dall’esercizio della democrazia. Abbiamo dovuto fare i conti con un pesante oscuramento da parte dei grandi media nazionali e con la strumentalizzazione politica, spesso aggressiva, messa in atto nelle ultime settimane da alcuni partiti di Governo.”

Un appello, quindi, alla politica: "Chiediamo di non voltarsi dall’altra parte – afferma Principi – e di ascoltare il grido di sofferenza che arriva dal mondo del lavoro. Nonostante il caldo e gli appelli all’astensione, 15 milioni di italiani, di cui circa 90.000 nella sola provincia di Macerata, hanno scelto di recarsi alle urne per chiedere un cambiamento. Ha votato la maggioranza di chi solitamente partecipa alle elezioni rappresentative. È un segnale che non può essere ignorato". 

Infine, lo sguardo al futuro: "Proprio per questo motivo – conclude il segretario Cgil – da domani continueremo a lavorare con ancora più determinazione, a ogni livello. A partire dal confronto e dalla contrattazione con imprese e istituzioni, per il raggiungimento degli obiettivi che erano alla base dei quesiti referendari: più libertà, meno precarietà e maggiore sicurezza nel mondo del lavoro"

 

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