Venerdì 31 ottobre 2025, alle ore 17.30 inaugura, negli ambienti raccolti e suggestivi della Chiesa della Misericordia di San Severino Marche, antica costruzione del XIV sec., la mostra "La natura del segno nelle marche. Tracce di collezionismo fra primo e secondo Novecento", a cura di Maria Letizia Paiato.
Si tratta di un breve spaccato intorno al tema del disegno, o meglio del segno, con opere provenienti da collezioni private, quindi rare, quasi impossibili da vedere perché sporadicamente, se non mai, esposte al pubblico in musei o gallerie. È una piccola ma preziosa mostra che racconta un patrimonio “nascosto”, ma molto importante nella comprensione della diffusione e trasformazione del gusto nelle Marche, perlopiù delle provincie di Macerata ed Ancona, la cui importanza culturale e artistica si misura nel cospicuo numero di lavori esposti.
Oltre quaranta tra autori nati fra l’inizio del novecento e gli anni Sessanta del Novecento, il cui legame nel tempo si rintraccia proprio nel motivo del segno, sempre più spesso evidenziato come punto d’unione fra artisti di generazioni diverse e dediti a soluzioni formali eterogenee, ricorrente fra gli studi e le più recenti proposte espositive di arte contemporanea in regione. Segno, disegno ovvero idea, una parola molto cara a Giovan Battista Bellori quando, nel 1664, scrive il suo celebre discorso L’idea del pittore, dello scultore e dell’architetto, intorno al quale concettualmente si richiama un primo gruppo di opere su carta di artisti maturati nell’orbita del secondo Futurismo, il movimento costituitosi a Macerata nel 1932, promosso da Bruno Tano e attivo fino al 1942.
Oltre a Tano, i disegni di Ivo Pannaggi, Sante Monachesi, Umberto Peschi, Arnaldo Bellabarba e Wladimiro Tulli mostrano e dimostrano l’aderenza al linguaggio del futurismo mai abbandonata nei decenni o, come nel caso di Virginio Bonifazi un distacco da quello stile che tuttavia mai tradisce la forza dell’idea, del pensiero quale abbozzo o schizzo su cui riflettere nel processo creativo che genera l'opera pittorica, plastica o architettonica che sia.
La proposta espositiva si allarga in seguito ad uno sguardo sul disegno, anche quello inciso, non più inteso come bozzetto o progetto ma come motivo autonomo, opera compiuta, completa e significativa, trasmettendo lo stile di un'immagine più complessa.
Qui troviamo un ricco gruppo di artisti nati all’incirca fra la metà degli anni Venti e Quaranta, particolarmente attivi negli anni Settanta e Ottanta rispondenti ai nomi di Edgardo Mannucci, Arnoldo Ciarrocchi, Magdalo Mussio, Giuseppe Uncini, Franco Giuli, Claudio Cintoli, Silvio Craia, Luciano De Vita, Valeriano Trubbiani, Sirio Reali, Ubaldo Bartolini, Luigi Bartolini, Gino De Dominicis, Enzo Cucchi, Nino Ricci, Sandro Piermarini, Luigi Teodosi, Egidio Del Bianco, Ezio Bartocci e Carlo Cecchi. Maestri, in alcuni casi putativi e non, di tutta la successiva generazione, oggi in piena attività e anche legati al contesto accademico. Marina Mentoni, Teresa Marasca, Paolo Gobbi, Benito Leonori, Paolo Benvenuti, Sandro Acquaticci, Pierpaolo Marcaccio, Valerio Valeri e Bruno Mangiaterra chiudono questo significativo percorso espositivo che, sostenuto dall’idea di ricerca e di ricognizione di un linguaggio, vuole essere un libro aperto sull’arte del segno praticato in queste zone delle Marche, affrontando, senza pretese di esaustività ma in modo libero, espressioni creative caratterizzanti il territorio.
La mostra è sostenuta dal Comune di San Severino Marche, promossa dall’Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata e dall’Associazione Yoruba diffusione arte contemporanea APS. È patrocinata da Fondazione Marche Cultura, dall’ Accademia di Belle Arti di Macerata, dalla Fondazione Salimbeni per le Arti figurative e da UTEAM, Università della terza età di San Severino Marche.
Si ringrazia per la collaborazione Gabriele Porfiri, presidente del Centro Studi Ivo Pannaggi di Macerata, l’Archivio Nino Ricci e la Collezione Pianesi-Principi di Macerata, la Collezione Bellabarba di San Saverino Marche, la Collezione Giuli-Pecchia di Fabriano, Claudio Buffarini Tenenti, Pierfrancesco Giannangeli, Andrea Giusti, Antonio Mercuri, Daniele Taddei, Patrizia Taddei e numerosi altri collezionisti e prestatori di Ancona, Bologna, Jesi, Macerata, San Severino Marche e Tolentino che hanno gentilmente messo a disposizione il proprio patrimonio per questa mostra.
Si è aperta ieri a Macerata la 65ª edizione di Macerata Jazz, con un evento speciale che unisce due mondi apparentemente lontani: l’opera lirica e il jazz. La serata inaugurale ha visto la presentazione del progetto sperimentale “Jazz all’Opera”, ideato dal Maestro Massimo Morganti e commissionato dall’Associazione Sferisterio Eredi 100 Consorti in occasione del quarantesimo anniversario della cessione dell’Arena Sferisterio alla comunità maceratese (1985–2025).
Il progetto nasce dalla collaborazione tra Daniele Massimi di Musicando e il consigliere Vieri Cicconi, con l’obiettivo di rendere omaggio alla città attraverso una reinterpretazione innovativa del repertorio lirico. Nove celebri pagine operistiche sono state rilette attraverso arrangiamenti originali di Morganti, dando vita a un incontro unico tra improvvisazione jazzistica e composizione orchestrale.
Protagonista della serata è stata la Colours Jazz Orchestra, accompagnata dai suoi solisti, capace di fondere scrittura orchestrale, improvvisazione e interplay, regalando al pubblico una performance di grande energia e creatività. Il progetto è realizzato in collaborazione con Musicando e con il patrocinio del Comune di Macerata, confermando il legame tra cultura, musica e comunità locale.
La rassegna prosegue venerdì 25 ottobre con la performance del grande batterista e percussionista Tullio De Piscopo, uno dei protagonisti del jazz italiano, confermando il livello internazionale della manifestazione.
Sarà il Teatro Lauro Rossi di Macerata a ospitare gli Stati Generali della Diplomazia Culturale, organizzati ogni anno dal Ministero degli Esteri per favorire il confronto tra i direttori degli Istituti di Cultura Italiana nel mondo. L’evento si svolgerà giovedì 23 e venerdì 24 ottobre, rappresentando un’occasione preziosa per il territorio e le realtà culturali locali.
“Siamo onorati di ospitare a Macerata questo evento di grande rilevanza, che rappresenta una preziosa opportunità per l'intero territorio – ha dichiarato il sindaco Sandro Parcaroli. – Le due giornate offriranno a molte realtà locali l’opportunità di confrontarsi con le istituzioni, favorendo la creazione di rapporti virtuosi nel segno della cultura e della promozione del nostro territorio. Un ringraziamento speciale al Ministro degli Esteri e Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, Antonio Tajani, per la sua partecipazione.”
I lavori prenderanno il via giovedì 23 ottobre alle 9:30, con il saluto del direttore generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale, il Ministro Plenipotenziario Alessandro De Pedys, che traccerà un bilancio delle attività svolte dalla direzione generale nel triennio 2023-2025. A seguire, i rappresentanti del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Cultura illustreranno le strategie future d’azione in vista della riforma ministeriale e le attività di internazionalizzazione della direzione generale per la creatività contemporanea. La sessione pomeridiana sarà dedicata alle realtà culturali, anche locali, impegnate quotidianamente nella promozione e valorizzazione della cultura.
Venerdì 24 ottobre i lavori saranno focalizzati sulle Marche, con la partecipazione di importanti realtà culturali locali come l’Associazione Arena Sferisterio, il Museo Tattile Statale Omero, la Fondazione Marche Cultura, l’Accademia di Belle Arti di Macerata e l’Università di Macerata. Seguirà un panel dedicato a imprese e territorio con la partecipazione di Fondazione Fedrigoni Fabriano, Rainbow srl, Elica, WEGA Formazione e Loccioni. La due giorni al Lauro Rossi si concluderà con gli interventi del vice presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e del sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito Paola Frassinetti, prima del trasferimento a Recanati.
L’evento conferma Macerata come punto di riferimento nazionale per la cultura e la diplomazia culturale, valorizzando le eccellenze del territorio e le relazioni internazionali nel segno della promozione della creatività italiana.
Il grande successo di pubblico e l'eccezionale valore artistico dell'esposizione hanno portato alla decisione di prorogare la mostra "Rinascimento Marchigiano. Opere d'arte restaurate dai luoghi del sisma lungo i cammini della fede" fino al 7 gennaio 2026.
L'esposizione, allestita nella prestigiosa Galleria d'Arte Moderna del piano nobile del Palazzo Comunale di San Severino Marche, è l'ultima e significativa tappa di un percorso itinerante partito da Roma e già passato per Ascoli Piceno e Ancona, e che ad anno nuovo supererà i confini nazionali per essere presentata con un evento itinerante in Cina, Germania e Spagna.
Curata da Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi e realizzata da Anci Marche e Pio Sodalizio dei Piceni con il contributo del Commissario Straordinario alla Ricostruzione post sisma 2016, la mostra è stata ampiamente riconosciuta come l'evento culturale di punta dell'estate marchigiana 2025, celebrando la rinascita del patrimonio storico-artistico colpito dal sisma del 2016.
La proroga consentirà a un pubblico ancora più vasto di ammirare le 15 straordinarie opere che resteranno nelle sale espositive, grazie alla rinnovata autorizzazione concessa dai proprietari. Le opere in mostra sono testimonianze della ricchezza artistica del territorio, offrendo un viaggio emozionante attraverso la pittura e la scultura marchigiana tra il XII e il XVIII secolo, focalizzato sul tema del sisma e della ricostruzione dell'identità culturale.
Il cuore dell'esposizione continua dunque a battere con capolavori che includono il Trittico di Valle Castellana di Carlo Crivelli (pinacoteca civica di Ascoli Piceno), la Madonna in trono con Bambino, Redentore, San Sebastiano e committenti di Pietro Alemanno (museo diocesano di Ascoli Piceno), il Polittico dei Fratelli Vivarini (pinacoteca parrocchiale di Corridonia), il Polittico di Funti di Filotesio detto Cola dell’Amatrice (museo diocesano di Ascoli Piceno), il toccante Crocifisso ligneo del XIII secolo (Corridonia) e il Busto reliquiario di Sant’Apollonio (fine XV secolo) da Fermo.
Con queste opere anche la Pietà (XVIII secolo) attribuita a Giuseppe Puglia, detto “Il Bastaro”, da Visso, e la sua Madonna con Bambino, san Francesco e santa Maria Maddalena (XVII secolo) da Amandola, insieme all’imponente tela San Carlo in gloria e i Santi Lorenzo, Giovanni Battista, Francesco e Apollonia (XVII secolo) di Cesare Dandini (Ancona), la Cornice in legno intagliato e dorato (XV secolo) del trittico Cristo in pietà tra San Sebastiano e San Rocco, l’opera Presentazione al tempio di Ludovico Trasi (XVII secolo) (pinacoteca civica di Ascoli Piceno), la scultura lignea San Rocco (XVI secolo) (Comune di Caldarola) e una straordinaria croce astile (XV secolo) di manifattura abruzzese.
Non potranno invece continuare a far parte dell’esposizione le opere Christus Trimphans del Maestro del Crocefisso di Sant’Eutizio e Madonna in trono con Bambino e sant'Anna, san Rocco e san Sebastiano di Lorenzo d'Alessandro.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, esprime grande soddisfazione per la decisione di prorogare l’evento fino all’inizio del nuovo anno: "Siamo oltremodo entusiasti per questa proroga che ci permette di prolungare la magia del 'Rinascimento Marchigiano' fino all'Epifania 2026. Le tante visite registrate fino ad oggi sono la prova tangibile di quanto la nostra comunità e i visitatori abbiano apprezzato l'opportunità unica di ammirare da vicino questi capolavori restaurati. Questa mostra non è solo un'esposizione d'arte, ma un simbolo forte della resilienza e della rinascita delle nostre terre. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile estendere questo momento di bellezza e profonda riflessione sulla nostra identità culturale".
La mostra è visitabile presso la Galleria d'Arte Moderna del Palazzo Municipale di San Severino Marche con i seguenti orari: martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 15 alle 18; sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; domenica e festivi dalle 11 alle 19 con orario continuato.
Dopo lo strepitoso esordio con l’apertura di stagione firmata da Massimo Morganti e dalla Colours Jazz Orchestra alle prese con una riuscitissima rilettura delle arie d’opera in chiave jazz, Macerata Jazz Winter 2025/2026 prosegue sabato 25 ottobre alle 21:15 con un altro appuntamento da non perdere: Tullio De Piscopo porta sul palco del Teatro Lauro Rossi il suo nuovo spettacolo "I Colori della Musica", un viaggio travolgente attraverso ritmo, energia e passione.
Il festival, organizzato da Musicamdo Jazz, promosso dal Comune di Macerata - Assessorato alla Cultura, con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Marche e in collaborazione con I-Jazz, Università di Macerata, Consorzio Marche Spettacolo, Società Civile dello Sferisterio, ospita infatti una leggenda della musica italiana e internazionale.
De Piscopo ha saputo tracciare in oltre cinquant'anni di carriera un segno indelebile grazie al suo stile inconfondibile, alle radici napoletane e alle grandi collaborazioni con artisti come Astor Piazzolla, Quincy Jones, Chet Baker, Mina, Fabrizio De André, Franco Battiato e naturalmente Pino Daniele, con cui condivise un sodalizio artistico e umano indimenticabile.
Sul palco maceratese, De Piscopo ripercorrerà i momenti salienti della sua storia musicale, dagli storici assoli di batteria ai successi popolari come Andamento Lento, Stop Bajon e Pummarola Blues, fino alla sua celebre interpretazione di Libertango, tributo all’amico Piazzolla. Un concerto che mescola jazz, pop, blues e tradizione mediterranea, restituendo l’essenza più autentica del suo essere “cacciatore di suoni”.
Come di consueto, il Centrale Macerata aprirà la serata alle 19:30 con l’aperitivo musicale del Daniele Cervigni Quartet che scalda l’atmosfera con un repertorio elegante e vivace, tra groove mediterranei e grandi standard jazz.
Nel foyer del Teatro Lauro Rossi continua anche l’appuntamento con Foyer di Jazz, la mostra fotografica di Carlo Pieroni, che accompagna ogni data del festival con un’esposizione tematica dedicata agli artisti protagonisti della serata. In occasione del concerto di sabato, saranno esposte le immagini di Tullio De Piscopo, scattate dal fotografo nel corso della sua lunga carriera.
Prosegue inoltre il percorso di formazione di ImproveIsAction Lab, curato da Emanuela Sabbatini, responsabile della comunicazione di Macerata Jazz, in collaborazione con l’Università di Macerata. Un progetto che nasce con una prospettiva didattica e partecipativa, offrendo agli studenti dell’Ateneo un’esperienza diretta nella comunicazione e nella narrazione culturale, trasformando il festival in un laboratorio vivo di creatività e sperimentazione.
Dopo il successo al Castelli Romani Film Festival Internazionale di Frascati, dove ha ricevuto il premio come miglior film sociale e una menzione speciale per la miglior attrice a Corinna Coroneo, il cortometraggio “La paura dei numeri” di Mauro John Capece sarà presentato oggi, 17 ottobre 2025, alle ore 21.00, presso il Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto , all’interno del Piceno Cinema Festival. Nel frattempo, l’opera è in attesa di ricevere il premio per la migliore fotografia all’Amsterdam New Cinema Film Festival.
Patrocinato dalla Marche Film Commission, il cortometraggio affronta i temi del tempo, della diversità e dell’autismo attraverso un approccio rigorosamente formale. La storia, ispirata alla leggenda marchigiana raccontata ne “Il fantasma della fontana” di Elisabetta Garbati, segue le vicende di una bambina di undici anni affetta dalla sindrome dello spettro autistico. Attraverso il suo punto di vista, il film intreccia due piani temporali — il 1923 e l’oggi — interrogandosi su come venivano trattati i bambini autistici nel passato e su come la società li accoglie oggi.“Noi non siamo diversi, sono gli altri che sono tutti uguali”, recita una delle frasi chiave del cortometraggio.
Capece commenta:“La sceneggiatura di questo piccolo capolavoro mi ha spinto a tornare a raccontare storie essenziali, restando fedele alla mia cifra cinematografica. Ho voluto mostrare il trattamento riservato ai bambini autistici un secolo fa, spesso sottoposti a pratiche estreme come gli esorcismi, e confrontarlo con l’attenzione e il sostegno che ricevono oggi”.
Il cortometraggio è sceneggiato da David Miliozzi, Jonathan Arpetti e Valerio Tatarella, con la collaborazione di Lorena Pinciaroli e della stessa Garbati, presente anche nel cast insieme a Corinna Coroneo, Miliozzi, Andrea Pierdicca, Meri Bracalente, Maurizio Boldrini, David Romano, e ai debuttanti Margherita Caracini e Francesco Pugnaloni. Capece si è occupato anche della fotografia, mentre scenografia e costumi sono curati da Cristina Alaimo e il montaggio da Danny Mecozzi e Demetra Diamantakos.
Prodotto dall’Associazione Culturale Picus con produzione esecutiva di Evoque Art House, il cortometraggio conferma la capacità del cinema marchigiano di raccontare storie socialmente rilevanti con rigore estetico e sensibilità.
Questa mattina, Camerino ha vissuto un momento carico di emozione e significato con la cerimonia ufficiale di riapertura del Museo diocesano “G. Boccanera” e del Palazzo arcivescovile, chiusi dal 2016 a causa dei gravi danni subiti durante il sisma. L’evento si è svolto in una gremita piazza Cavour, divenuta per l’occasione simbolo di rinascita e ritrovata vitalità per l’intera comunità.
Alle 10 ha preso il via l’inaugurazione con gli interventi delle autorità civili, religiose e tecniche che, a vario titolo, hanno contribuito a rendere possibile questa riapertura. Tra i protagonisti, l’arcivescovo di Camerino-San Severino Marche e vescovo di Fabriano-Matelica, mons. Francesco Massara, ha definito la giornata “molto importante per la storia della nostra comunità diocesana e civile”, sottolineando l’impegno corale e il valore simbolico della restituzione alla collettività di due luoghi fondamentali per la vita culturale e spirituale della città. “Il museo oggi è uno scrigno prezioso, completamente rinnovato, che custodisce opere dal grande valore storico, cultuale e affettivo”, ha dichiarato il presule.
Il sindaco Roberto Lucarelli ha parlato di “una giornata di festa”, ricordando l’immagine drammatica del 26 ottobre 2016, quando la piazza si riempì di studenti in fuga con i trolley. “Oggi – ha aggiunto – quell’immagine viene finalmente cancellata da questa folla gioiosa”.
Il commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli, ha evidenziato il risultato ottenuto grazie alla sinergia tra istituzioni, politica e università. “Abbiamo restituito un elemento che fa tornare viva questa città”, ha detto, citando anche una frase significativa ricevuta da mons. Massara: “Per ogni problema c’è una soluzione. E se non c’è una soluzione, non è un problema”.
Di grande rilievo anche gli interventi tecnici: l’ingegner Carlo Morosi, che ha seguito i lavori di recupero, ha descritto il progetto come “delicato e complesso”, mirato a restituire al palazzo la sua forma originale, eliminando interventi successivi. Il sovrintendente Pierluigi Moriconi ha invece ricordato il difficile lavoro di messa in sicurezza delle opere d’arte, che oggi tornano finalmente visibili dopo un importante restauro.
Barbara Mastrocola, curatrice del nuovo allestimento del museo, ha raccontato l’emozione personale di vedere rinascere Camerino, la città in cui ha mosso i primi passi professionali. “Abbiamo ripensato il museo secondo un percorso tipologico – ha spiegato – non si tratta solo di una restituzione delle opere, ma di una nuova narrazione culturale”.
Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha parlato di “un messaggio concreto di speranza”, rimarcando il ruolo decisivo delle istituzioni per “restituire ai giovani questi territori, affinché possano tornare a viverli pienamente”.
La giornata si concluderà con un concerto di solidarietà dell’Orchestra di fiati “Insieme per gli altri”, alle 18 nella basilica di San Venanzio. Il ricavato sarà devoluto alla Caritas diocesana, a suggellare un evento che unisce memoria, arte, comunità e speranza nel futuro.
Tolentino si prepara a vivere un weekend all’insegna dell’arte e del buonumore. Il 25 e 26 ottobre il centro cittadino sarà infatti animato da "Biennale Off", l’evento collaterale alla XXXIII edizione della Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte, che porterà nel cuore della città spettacoli, incontri, mostre e degustazioni dedicate al tema del sorriso.
Il programma è stato presentato nel corso di una conferenza stampa dal sindaco Mauro Sclavi, dall’assessore alla Cultura Fabio Tiberi, da Padre Marziano Rondina, da Lucia Biagioli di Confartigianato, da Edoardo Costantini e Michele Polisano di Zagreus e da Franco Maiolati del Circolo culturale Tullio Colsalvatico.
“Dopo l’inaugurazione della Biennale e delle esposizioni al Castello della Rancia, ci sembrava doveroso valorizzare anche la mostra sui 50 anni del Premio Mari a Palazzo Sangallo – ha spiegato l’assessore Tiberi –. Visto il tema della caricatura, abbiamo deciso di creare eventi divulgativi e di spettacolo che coinvolgessero tutta la città, rendendo inoltre gratuita l’entrata al MIUMOR. Un ringraziamento speciale va a Confartigianato, che con l’edizione speciale di AperiGusto ha stimolato la creatività di bar e ristoranti per degustazioni ispirate al tema dell’umorismo e del sorriso”.
Il weekend si aprirà sabato 25 ottobre, alle 15.30, con la “Passeggiata del Sorriso”: un itinerario dal Ponte del Diavolo a Piazza della Libertà tra storie, leggende e curiosità, a cura del Circolo Tullio Colsalvatico e del Laboratorio Artistico Bura. Alle 17.30, nella Sala Mari del Museo dell’Umorismo, si terrà la conversazione “Le Faccine di San Nicola” con Padre Marziano Rondina, Enrico Maria Davoli e Lucia Tancredi, moderati da Luca Romagnoli.
In serata, alle 21.15, il Politeama ospiterà “CaricaturaShow”, uno spettacolo che unisce arte e musica con Marco Martellini, Marzio Mariani, Federico Cecchin, Angelo Ciaramella e le musiche dal vivo di Luca Giarritta. L’ingresso sarà libero fino a esaurimento posti.
Domenica 26 ottobre la città si sveglierà nel segno della comicità. Dalle 9.00 alle 18.00, con vari turni, sarà possibile partecipare alle visite guidate “La Commedia Umana” a Casa Marcorelli e al Miumor, curate da Zagreus. In Piazza della Libertà, dalle 10.00 alle 13.00, si terrà “CaricaturaLive”, dove quattro artisti realizzeranno ritratti dal vivo per regalare un sorriso a grandi e piccoli.
Gran finale la sera, alle 21.15, al Teatro Nicola Vaccaj con “Elio in Teatro – Quando un musicista ride”, lo spettacolo di Stefano “Elio” Belisari che omaggia la comicità musicale italiana reinterpretando con ironia il repertorio di Gaber, Fo, Iannacci, Cochi e Renato. Lo spettacolo, firmato da Giorgio Gallione, segna la partenza del nuovo tour nazionale e riflette perfettamente il tema della “comicità involontaria” scelto per l’edizione 2025 della Biennale.
Durante tutto il weekend sarà possibile visitare gratuitamente il Castello della Rancia e il Museo Internazionale dell’Umorismo nell’Arte, che per l’occasione osserverà orari di apertura straordinari e offrirà visite guidate a cura di Samanta Casali.
A rendere l’atmosfera ancora più conviviale ci penserà AperiGusto, l’iniziativa promossa da Confartigianato, che coinvolgerà numerosi locali cittadini con degustazioni e proposte gastronomiche dedicate al tema del sorriso.
“Biennale Off” è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Tolentino, con il patrocinio di Regione Marche e Provincia di Macerata, il contributo della Fondazione Carima e il sostegno di DesignTerrae, Poltrona Frau e Systematica. Due giorni di eventi, arte e musica per ricordare – con ironia e leggerezza – che ridere è una cosa seria.
Un ciclo di eventi per un doppio anniversario importante: il comune di Corridonia, in collaborazione con il Centro Socio-Culturale "Mons. Raffaele Vita", organizza una rassegna di iniziative in occasione dei 110 anni dalla morte della medaglia d'oro al valor militare Filippo Corridoni e dei 130 anni dalla nascita della medaglia d'oro al valor militare, Capitano Eugenio Niccolai.
Evento principale sarà la mostra "Filippo Corridoni. Mito ed Eroe", visitabile dal 18 ottobre al 9 novembre presso il Museo Casa Natale Filippo Corridoni in via Trincea delle Frasche 29. L'esposizione sarà aperta ogni domenica dalle 16:00 alle 19:00, con un percorso espositivo che unirà cimeli, documenti e testimonianze per ripercorrere la vita e l'eredità morale dell’eroe corridoniano.
La rassegna si aprirà sabato 18 ottobre con un doppio appuntamento: alle 16:30, al Centro di Aggregazione Giovanile (via Cavour 65), si terrà un incontro con l'avvocato Andrea Benzi sul tema “Corridoni e il suo esempio: il Nucleo Volontari Corridoniani”. Seguirà l’intervento della dottoressa Alessandra Tanzilli che illustrerà le “Memorie corridoniane in Italia. Un monumento inedito a Sora”.
L'apertura dei lavori sarà preceduta dai saluti istituzionali del sindaco Giuliana Giampaoli e dell’assessore alla cultura Massimo Cesca. Alle 18:00 è in programma l’inaugurazione della mostra presso il Museo Casa Natale.
Le celebrazioni culmineranno domenica 9 novembre, al Teatro Velluti alle ore 17:00, con la conferenza del professor Giordano Bruno Guerri, storico e presidente del Vittoriale degli Italiani, che terrà una lectio dal titolo “Corridoni. Nazionalismo, interventismo”.
«La città di Corridonia ha una confidenza quotidiana con la figura di Filippo Corridoni, personaggio illustre di cui porta il nome - ricorda il sindaco Giuliana Giampaoli -. Nonostante ciò pochi ancora conoscono il ruolo fondamentale che ha avuto negli eventi storici che hanno preceduto la Grande Guerra, che segnò purtroppo la fine della sua giovane vita. Nell’intento di riscoprire e far riscoprire la grandezza di quest’uomo, partito da una realtà agricola di provincia per poi diventare attivista, pensatore e infine eroe in difesa dei diritti dei lavoratori e della libertà, l'amministrazione ha voluto celebrarlo con una serie di eventi. È un atto doveroso di omaggio verso il nostro concittadino più illustre, che vi invitiamo a conoscere davvero, molto al di là dell’eroe che campeggia in Piazza Corridoni».
Sulla stessa linea l’Assessore alla Cultura Massimo Cesca, che spiega: «Dopo i due giorni istituzionali nei luoghi della Grande Guerra dei mesi scorsi, abbiamo ritenuto opportuno omaggiare le figure di Filippo Corridoni ed Eugenio Niccolai con altre importanti iniziative. In particolare, con ospiti di rilievo nazionale e con la mostra 'Filippo Corridoni. Mito ed Eroe', un percorso alla Casa Natale dedicato all'eroe cittadino, simbolo di idealismo, coraggio e impegno civile, arricchito da cimeli storici inediti. L'idea è nata durante la visita del Circolo Corridoni di Parma, che ha voluto celebrare i 110 anni dalla morte dell’eroe e il centenario del conferimento della Medaglia d’Oro al Valor Militare. In un momento di relativismo culturale e perdita di identità, crediamo che queste celebrazioni rappresentino un’occasione preziosa per conoscere le radici della nostra storia e acquisire maggiore consapevolezza del nostro presente».
Il Comune ringrazia le associazioni e i soggetti coinvolti, tra cui l’Associazione Culturale L. Lanzi, il Circolo Culturale F. Corridoni di Parma, il Gruppo Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia e l’Istituto Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, il cui contributo ha permesso la realizzazione di un ciclo di eventi di alto valore culturale e storico. Un ringraziamento particolare va anche alle aziende Krea Sistemi, Ixous, Centro Mobili Andreozzi e Mariotti Costruzioni per il loro sostegno alle iniziative.
La cittadinanza, le scuole e tutti gli interessati sono invitati a partecipare a questo importante percorso di memoria e conoscenza, per onorare due figure che hanno lasciato un segno profondo nella storia e nell’identità del territorio.
Riprendono le attività del Politeama con una stagione artistica consolidata, nuovi progetti e collaborazioni all’insegna del dialogo, dell’accoglienza e della cultura, in linea con la missione della Fondazione Moschini di recente divenuta Ente del Terzo Settore.
Molte le novità a partire dalla nomina di Nando Ottavi come Presidente della Fondazione Franco Moschini. Esponente autorevole del mondo imprenditoriale marchigiano, da sempre vicino al territorio, con la sua presenza assicura continuità nella visione del fondatore Cav. Franco Moschini.
Prorio il neo eletto presidente ha detto: "Per me è un grande onore essere il nuovo presidente della Fondazione. Ammetto di averci pensato a lungo prima di accettare: sostituire un mecenate come il cavalier Moschini non è semplice. Avevo chiesto di restare consigliere, lasciando la presidenza a un membro della famiglia. Ma credo molto nel valore del Politeama per il territorio, per i giovani e per il terzo settore. Porto il saluto di Melania Moschini, che continuerà a dare il suo contributo come consigliere del Cda".
A introdurre la conferenza stampa Silvia Ruffini di Politeama: “Siamo arrivati in ritardo con la presentazione del programma perché c’è stato bisogno di riflettere sul ruolo del Politeama e della Fondazione. Nei mesi scorsi abbiamo avviato diversi incontri per costruire questa nuova fase, con il nuovo presidente Melania Moschini, il sindaco e l’assessore”.
La Fondazione intende rafforzare la propria attività di sostegno alla cultura ed al territorio e come Ente del Terzo Settore proseguirà l’attività di collaborazione con il Comune di Tolentino.
Già da settembre sono riprese le lezioni del Liceo Coreutico e del Centro Teatrale Sangallo, della scuola Sfumature Danza e dell’Unitre: un’ospitalità all’insegna della bellezza che permette a bimbi, giovani studenti e curiosi di ogni età di frequentare quotidianamente il Politeama.
In questo contesto si pone la programmazione degli eventi del 2025 – 2026. Sei appuntamenti tra teatro e musica nell’ambito della stagione artistica diretta da Massimo Zenobi ed una rassegna di cinema intitolata Millimetri in collaborazione con Design Terrae.
"In otto anni abbiamo realizzato oltre 100 spettacoli dal vivo, dando al Politeama un’identità chiara, condivisa con la Fondazione. - ha detto - "Con Moschini abbiamo raggiunto gli obiettivi del 2016, e lo ringrazio ancora oggi. Questo lavoro ha generato relazioni importanti. Il gruppo che si è formato ha la forza di andare oltre la programmazione artistica, costruendo connessioni durature. Insieme al CDA abbiamo ideato questi sei nuovi spettacoli".
Si inizia il 9 novembre con Luca Ward, grande voce del cinema, che porta sul palco la sua storia intima e personale nello spettacolo Il talento di essere tutti e nessuno; il 1° febbraio sarà la volta della travolgente comicità di Barbara Foria con il one-woman show dal titolo Basta un filo di rossetto; infine a chiudere la sezione teatrale, il 15 marzo, Massimo Ghini in Noi Giuda, spettacolo scritto da Angelo Longoni.
Spazio poi alla musica con il Master Piano Festival, rassegna ormai consolidata di musica classica realizzata con la consulenza artistica di Cinzia Pennesi. In programma grandi interpreti della scena nazionale e internazionale tra cui il duo composto da Alessandro Marini e Silvia D'Augello (14 dicembre), la pianista russa Daria Parkhomenko (11 gennaio) e, dal Kazakhistan, Gulzhamilya Kadyrbekova (12 aprile) che propone esibizioni a quattro mani con Maria Kadyrbekova e Igor Oleksenko.
Un ritorno alle origini e un omaggio al design e all’architettura attraverso la settima arte. La rassegna Millimetri, il design a misura di tutti, prevede 6 appuntamenti tra novembre 2025 e aprile 2026, con film, documentari e cortometraggi, introdotti da talk e dialoghi con ospiti di rilievo. Si parte venerdì 28 novembre con Sinceramente Gae, un documentario sulla poliedrica architetta, designer e scenografa, introdotto da ORAstudio di Tolentino con un talk sulla camera 302 di Interno Marche, a lei dedicata.
Si prosegue poi domenica 18 gennaio con Dolor y Gloria, domenica 22 febbraio con Che fine ha fatto Bernadette? ospite Manuel Orazi e le sue storie di architetti stravaganti. Uno speciale appuntamento, sabato 7 marzo, con la sonorizzazione live del capolavoro senza tempo Metropolis, curata da una super band composta da Roberta Sammarelli (Verdena), Xabier Iriondo (Afterhours), Karim Qqru (The Zen Circus) e Corrado Nuccini (Giardini di Mirò). Si prosegue poi con The Brutalist, domenica 29 marzo, e in chiusura, Domenica 19 aprile, omaggio al grande regista Michelangelo Antonioni, con la proiezione del cortometraggio Esterno Giorno e di Zabriskie Point.
Ad occuparsi della rassegna Federica Fiorani e Valentina Rossi: "La rassegna propone film che raccontano progetti di architettura e design, introdotti da esperti del settore. L’obiettivo è avvicinare non solo gli addetti ai lavori, ma anche un pubblico più ampio, rendendo questi temi accessibili a tutti".
A completare la rassegna, un appuntamento dedicato alle scuole dal titolo Design4kids, per avvicinare i più piccoli al mondo del design, attraverso proiezioni e laboratori.
Quest’anno il Politeama introduce due formule di abbonamento per la stagione artistica e per la rassegna Millimetri che permetteranno di acquistare i biglietti a prezzi scontati.
In partenza a novembre anche il progetto Tutti INscena. Inclusione vuol dire “appartenere a qualcosa, sentirsi accolti”, con questa volontà Fondazione Franco Moschini ha deciso di proporre la terza edizione del corso gratuito di teatro inclusivo “Tutti INscena” rivolto a persone con disabilità, che potranno cimentarsi nell’arte dello spettacolo dal vivo. Il progetto è reso possibile anche grazie al contributo di Simonelli Group ed al lavoro delle insegnanti Ada Borgiani e Ilaria Battaglioni del Centro Teatrale Sangallo.
Ada Borgiani sull'iniziativa: "Con Politeama condividiamo l’idea di mettere le nostre competenze al servizio della comunità. In questo territorio sono cresciute tante professionalità e grazie alla sensibilità di Simonelli possiamo portare avanti progetti come Tutti INscena. Nella diversità troviamo relazione, e il teatro è lo strumento giusto per costruirla".
La programmazione 2025 – 2026 è sostenuta dalla Regione Marche, con il patrocinio del Comune di Tolentino e della Fondazione Marche Cultura. Si ringraziano per il sostegno Simonelli Group, Estra Prometeo, Gruppo Medico Fisiomed, Studio Ora.
Presenti alla conferenza anche il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi e l'assessore alla Cultura Fabio Tiberi: "Una proposta che si intreccia perfettamente con la nostra città e rappresenta uno sguardo concreto verso il futuro” ha detto l'assessore Tiberi. “Questa programmazione rende vivo il Politeama, che è un contenitore di idee e partecipazione. Ho proposto al CDA di intitolare ufficialmente il teatro a Franco Moschini. Il Comune continuerà a sostenere queste iniziative perché durino nel tempo” conclude il Sindaco Sclavi.
Una giornata di emozioni, spiritualità e allegria ha scandito la festa dei sessantenni di Camerino, celebrata domenica 12 ottobre 2025. Ben 52 festeggiati, tutti nati nel 1965, si sono ritrovati per condividere un traguardo importante, tra ricordi, sorrisi e un forte senso di comunità.
Il programma si è aperto in un luogo dal fascino unico: la Chiesa del Convento dei Cappuccini di Renacavata, culla dell’Ordine Cappuccino. L’atmosfera raccolta e accogliente ha offerto lo sfondo perfetto per un momento di intensa spiritualità, dando inizio alla giornata con una messa dedicata.
A presiedere la celebrazione è stato Padre Damiano, quasi coetaneo dei festeggiati, che ha emozionato tutti con un’omelia profonda e toccante sul perdono e la gratuità. Le sue parole, semplici ma ricche di significato, hanno invitato a vivere con gratitudine, ad aprirsi agli altri senza aspettative e ad accogliere con serenità il tempo che passa, trasformando l’età in occasione di rinnovata speranza.
La cerimonia è stata accompagnata dalla musica e dal canto di Padre Fabio, che con la sua chitarra ha saputo creare un clima di gioia e condivisione, unendo le voci dei presenti in un autentico momento di comunione.
Conclusa la celebrazione, la festa è proseguita a Villa Fornari, dove buon cibo, musica e tanta allegria hanno trasformato il pranzo in un convivio indimenticabile. Tra brindisi, abbracci e ricordi, i festeggiati hanno rinnovato il piacere di stare insieme, testimoniando il valore dei legami che resistono al tempo.
Quella dei sessantenni di Camerino non è stata soltanto una festa di compleanno, ma un inno alla vita, all’amicizia e alla comunità: un’occasione per celebrare il passato con gratitudine e guardare al futuro con speranza.
La Peregrinatio Mariae è entrata nella chiesa di San Salvatore in Lauro, la chiesa dedicata alla Madonna di Loreto a Roma e tradizionalmente considerata la “chiesa dei marchigiani” nella Capitale.
Il pick-up che l’ha condotta lungo le ventuno tappe della Via Lauretana ha raggiunto nella prima mattinata la chiesa ed stata accolta dal parroco mons. Pietro Bongiovanni e dal vescovo di Macerata, nonché presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana, mons. Nazzareno Marconi. Un lieto fuoriprogramma ha caratterizzato l’ingresso della Madonna Pellegrina: ad attenderla in piazza, infatti, anche un gruppo di suore agostiniane legate a San Nicola da Tolentino che hanno voluto accompagnare insieme la statua in chiesa.
«È stato bello ricevere la Madonna di Loreto nel suo Santuario – ha affermato mons. Bongiovanni –, è venuta la gente, davvero una moltitudine, per dire il suo grazie a Maria per la sua protezione, per il suo sguardo d’amore sempre su di noi».
Da Tolentino, capofila del progetto della Via Lauretana, non è voluto mancare e ha partecipato alla celebrazione eucaristica il sindaco Mauro Sclavi: «Nella chiesa dedicata ai marchigiani, la marchigiana per eccellenza è sicuramente la Madonna di Loreto – ha detto –, questo arrivo a Roma rappresenta un altro punto di partenza per il quale va ringraziato mons. Marconi, che ha avuto la lungimiranza e la fermezza nel far comprendere a tutti l’importanza della Via Lauretana. Sono stato onorato di aver portato a termine questa Peregrinatio insieme a tutti quelli che hanno reso possibile questo momento».
Tra questi lo staff dell’organizzazione rappresentato in ogni tappa dal responsabile del progetto dei Cammini Lauretani Simone Longhi. Nel saluto iniziale che ha preceduto la Messa, Longhi è intervenuto per ricordare il senso della Peregrinatio e per alcuni ringraziamenti: «Al presidente della CEM Marconi che ha creduto e reso possibile questo progetto – ha evidenziato –, così come a tutti gli enti e realtà coinvolte, in particolare alla Regione Marche. Il nostro grazie va alla Delegazione Pontificia della Santa Casa e all’Ordine dei frati minori cappuccini di Loreto per aver messo a disposizione di questo viaggio la statua della Madonna Pellegrina».
Per rappresentare l’unità dei territori percorsi dalla Via Lauretana, il vescovo Marconi ha indicato l’immagine del manifesto della Peregrinatio che simboleggia un rosario, dove sono significativi tutti i borghi attraversati: «Ognuno conserva nei secoli una memoria di questo pellegrinaggio ed è bene che queste vengano riscoperte e valorizzate – ha spiegato il mons. Marconi –, siamo in presenza di un piccolo miracolo di armonia che si sta sempre più consolidando nella collaborazione tra le parrocchie e le Diocesi, tra i Comuni e le Associazioni».
Una realtà «che nascono dal basso e che si radicano su una storia più che centenaria», ha aggiunto il presidente della CEM auspicando e confidando in una prospettiva di futuro: «Ne è un esempio questa celebrazione bella e commovente con la partecipazione di alcuni pellegrini che sono venuti appositamente qui a San Salvatore in Lauro per accompagnare la Madonna di Loreto dopo averla incontrata lungo il percorso – ha concluso –, siamo all’interno del tempo del Giubileo della devozione mariana ed è particolarmente significativo che si sia creata questa sintonia tra le comunità: come in un rosario, l’insieme di tante persone che esprimono la loro devozione a Maria e che si sentono parte di una unità».
In serata, la statua della Madonna di Loreto è stata ospite dell’Ordine di Sant’Agostino in Vaticano. Suggestivo l’abbraccio per le vie di Roma e fino a piazza San Pietro dei fedeli che hanno accompagnato a piedi in strada pick-up della Vergine lauretana per offrirle le proprie preghiere e un segno di devozione.
Le Giornate FAI d'Autunno, appuntamento fisso per gli amanti del patrimonio culturale italiano, tornano anche quest'anno con una proposta ricca di fascino e storia. A Macerata, l’iniziativa si distingue per la preziosa collaborazione tra Macerata Musei, la Delegazione FAI locale e l’Istituto di Istruzione Superiore “Bramante Pannaggi”, che insieme hanno dato vita a un’esperienza immersiva all’interno di Palazzo Buonaccorsi, uno dei simboli storici della città.
Guidati dalla passione e dalla preparazione dei ragazzi della scuola superiore, i visitatori hanno avuto l’opportunità di scoprire il palazzo con uno sguardo nuovo. Gli studenti, infatti, hanno assunto il ruolo di apprendisti ciceroni, offrendo un racconto coinvolgente che unisce storia, arte e narrazione teatrale. Come ha raccontato la vicepreside Natalia Biangini, il progetto non si è limitato a una visita guidata tradizionale. «In queste giornate abbiamo aperto le porte di Palazzo Buonaccorsi con un punto di vista diverso. I nostri studenti, oltre che svolgere il ruolo di apprendisti ciceroni, fanno rivivere la famiglia Buonaccorsi. Lungo il percorso, i visitatori incontrano i personaggi principali di questa famiglia che, tra il Seicento e il Settecento, è stata una delle più importanti di Macerata».
Non solo parole, ma esperienze multisensoriali: per immergere i visitatori nell’atmosfera d’epoca, l’iniziativa ha previsto anche un ballo storico, una violinista che suona nella suggestiva Sala dell’Eneide, e interpreti in costume che rievocano la quotidianità della famiglia Buonaccorsi. Un modo per trasformare il palazzo non in un semplice contenitore d’arte, ma in un organismo vivo, capace di raccontare storie.
Un ulteriore elemento di fascino è stato rappresentato dai recenti restauri, che hanno svelato affreschi nascosti al secondo piano del palazzo. «Questi affreschi – spiega Biangini – risalgono alla fine dell’Ottocento e agli inizi del Novecento, un periodo successivo rispetto all’epoca d’oro della famiglia Buonaccorsi, ma che dimostra come il palazzo abbia avuto una nuova vita e una nuova funzione anche nei decenni successivi». Queste scoperte restituiscono un'immagine più completa e sfaccettata di Palazzo Buonaccorsi, che non fu solo dimora nobiliare, ma anche luogo di trasformazioni nel tempo, specchio della storia cittadina.
Le Giornate FAI non sono solo un’occasione per conoscere meglio il patrimonio locale, ma rappresentano una vera e propria esperienza formativa per gli studenti. «Queste giornate – conclude la vicepreside – rappresentano per i ragazzi delle occasioni estremamente preziose in quanto permettono loro di diventare cittadini attivi e di mettere in pratica tutti quei saperi e quelle competenze che acquisiscono a scuola durante il loro percorso di studi».
Le Giornate FAI a Macerata si confermano così un appuntamento di grande rilievo, dove il passato dialoga con il presente e dove i giovani diventano protagonisti nella costruzione di un futuro consapevole, radicato nella bellezza e nella storia del proprio territorio.
Ritorna la rassegna di ascolto e di investigazione dei linguaggi artistici MountEcho’ con l’undicesimo volume, che si svolgerà da settembre a dicembre 2025.
Il tema dell'undicesimo volume del MountEcho', si incentra sull’importanza del linguaggio dei luoghi e la relazione con gli spazi, il legame che coltiviamo con un particolare ambiente che ci guida al recupero delle connessioni esistenti, delle memorie singole e collettive e del come le espressività artistiche possano essere fonte di costruzione di nuove tessiture relazionali.
La rassegna aprirà con il live di Gaia Banfi, l’artista italiana presenterà il suo album che ha favorevolmente impressionato la critica di settore. Lavoro ambientato a Genova, città che viene trasformata da Banfi in un luogo di antichi ricordi e atmosfere malinconiche, dove il tema della memoria e del presente in continua disgregazione sono alla base di tutta la poetica di Gaia.
Sullo stesso filo conduttore si pone il lavoro intimista svolto dal quartetto di Bristol Qaude che propongono un lavoro profondamente etereo, ma che sa risultare anche incredibilmente fisico, palpabile e travolgente. La terza ed ultima data sarà un’anteprima ed esclusiva anazionale, il live dei britannici Moreish Idols. La band proveniente da Falmouth in Cornovaglia, propone il suo nuovo lavoro, con un approfondimento sulla cupezza della realtà in cui viviamo, con lo sguardo però volto alla speranza, focalizzandosi sull’importanza del concetto del tempo. Un viaggio dai riferimenti post-punk, attraverso l’uso di un songwriting che incorpora pop, folk e jazz con raffinata attitudine psichedelica.
Altre attività a corredo della programmazione musicale saranno previste nel periodo del festival, come mostre ed incontri tematici sul tema principale della rassegna.
I biglietti per gli eventi sono disponibili in prevendita su circuito Vivaticket, e ogni riferimento agli eventi nei canali social della rassegna.
Sabato 18 ottobre 2025 – Gaia Banfi – biglietto 15 € + d.p.
Teatro Delle Logge – Montecosaro (MC)
Giovedì 30/10 ᴏʀᴇ 21:30- Antonio Rezza – Flavia Mastrella intervista e reading musicato
Sala degli Artisti - Fermo; apertura biglietteria ore 20:00. Info e prenotazioni: 3475706509
Venerdì 21 novembre 2025 – Qaude – biglietto 20 € + d.p.
Teatro Delle Logge – Montecosaro (MC)Sabato 06 dicembre – Moreish Idols – biglietto 20 € + d.p.
Teatro Delle Logge – Montecosaro (MC)(Foto di Gloria Capirossi)
L’undicesima edizione del Civitanova Film Festival seguirà il filo conduttore degli Incontri necessari, il tema scelto dai direttori artistici Peppe Barbera e Michele Fofi per la rassegna 2025. La manifestazione animerà più luoghi della città dal 25 ottobre al 2 novembre, confermando la sua trasversalità di forme d’arte: dal cinema spazierà alle presentazioni di libri, alla musica, agli incontri con registi e autori, ai dibattiti pubblici e alla fotografia.
Guardando al cartellone, saranno molti gli incontri che permeeranno tutto il CFF, che mai come quest’anno vuole fare del confronto il suo punto di forza. Questa spinta al sociale e alla socialità si vedrà già da un’inaugurazione davvero particolare, sabato 25 ottobre, con il taglio del nastro di una mostra fotografica che ha visto coinvolti in un laboratorio gli utenti del Servizio Sollievo dell’Ambito Sociale 14. Laboratorio curato da Benedetta Rusticucci e Alessandro Palombini. Quanto alle sezioni, c’è grande spazio per la proiezione di lungometraggi.
Si partirà con il film Squali e il dibattito con il regista Daniele Barbiero e gli attori Francesco Centorame e Ginevra Francesconi (sabato 25), seguiti dal lungometraggio sulla vita di Ferdinando Scianna (domenica 26), Lumière - L’avventura del cinema (mercoledì 29), Per te e l’incontro con il regista Alessandro Aronadio (giovedì 30), La tomba delle lucciole (venerdì 31) e La voce di Hind Rajab (1° novembre).
La sezione dei libri culminerà sabato 1° novembre con la presentazione di Il campo del cinema e l’incontro con gli autori, a partire dal grande regista Gianni Amelio (Le chiavi di casa, Hammamet, Il signore delle formiche...) e i critici Pedro Armocida e Anton Giulio Mancino. Prima, giovedì 30 ottobre, si racconterà la storia di Lino Banfi con l’autore Massimiliano Bianconcini e si darà spazio alla poesia con Umberto Piersanti e il suo volume L’isola tra le selve (lunedì 27). Proseguendo nel concetto di incontro, il CFF abbraccia l’intera città e le sue associazioni, come il Civitanova Classica Piano Festival.
Quest'ultima, mercoledì 29 ottobre, porterà al teatro Annibal Caro un momento musicale condiviso, con ospite Héctor Ulises Passarella, considerato uno dei più grandi bandoneonisti e uno dei più interessanti compositori di tango moderno. Martedì 28 ottobre la contaminazione arriverà anche ai Martedì dell’Arte, storica rassegna cittadina dell’Associazione Arte, con il film Suole di vento - Storie di Goffredo Fofi e dibattito di presentazione con i direttori artistici. Non vanno dimenticate, inoltre, le proiezioni con le scuole di Corti Young, che quest’anno coinvolgono sia gli studenti del Bonifazi-Corridoni che del Da Vinci e aprono loro le porte a temi ricchi di significato da affrontare poi anche in classe.
Parlando di corti, impossibile dimenticarsi del cuore del festival, quel concorso che assegnerà domenica 2 novembre il Premio Stelvio Massi al miglior prodotto e gli altri premi in palio. Sarà possibile visionare i 19 prodotti finalisti in tre serate (lunedì 27, martedì 28 e venerdì 31), votando e attribuendo così il riconoscimento del pubblico.
E, a proposito di cortometraggi, venerdì 31 si celebrerà lo scenografo civitanovese Mario Garbuglia, con la proiezione del suo Salmo 2003 e l’introduzione della figlia Daniela. Il programma completo è disponibile su www.civitanovafilmfestival.it. “Il CFF è un festival che ha dentro tanto, ma tanto cinema – sono le parole di Michele Fofi e Peppe Barbera –, che ama il cinema e che racconta l’amore e la passione nei suoi riguardi. Allo stesso tempo, è una rassegna multidisciplinare che mai come in questa edizione vuole toccare più sfere sociali, viste anche le vicende internazionali che stanno stravolgendo il nostro mondo”. “Guardando alla produzione cinematografica, la sala vive un momento di grossa difficoltà – proseguono Fofi e Barbera –: per questo sentiamo il bisogno di omaggiare il cinema e parlare di lui sotto tutte le sfaccettature, esaltando questo strumento culturale, vera forma d’arte”. “Il Civitanova Film Festival è un progetto che parte dalle radici del nostro territorio e, grazie al grande lavoro svolto in questi anni, si è ritagliato un posto d’onore nel panorama culturale, divenendo una rassegna riconosciuta.
Per noi – dichiara Maria Luce Centioni, presidente dell'Azienda dei Teatri –, rimane centrale l'obiettivo di dare risalto ai talenti locali e di valorizzare le energie che, partendo da Civitanova, contribuiscono a fare grande questo festival. C’è un sincretismo di idee e di sostanza a cui non rinunciamo, in nome della cultura e , in nome della cultura e della continuità”. Il Civitanova Film Festival è come sempre organizzato dall’APS Favolacce, dall’Azienda dei Teatri di Civitanova e dal Comune di Civitanova.
L’arte maceratese torna protagonista su un palcoscenico nazionale. Il maestro Calisti espone infatti le sue opere ad Art Parma Fair, la 21ª edizione della mostra mercato d’arte moderna e contemporanea, in programma dall’11 al 19 ottobre nei padiglioni fieristici di Parma.
Con oltre 80 espositori, la rassegna si conferma come uno dei più importanti appuntamenti del settore, capace di mettere in contatto diretto collezionisti, critici ed esperti con le molteplici tendenze dell’arte contemporanea. Non una semplice mostra-mercato, ma una selezione curata e ragionata che dà luce alle diverse correnti artistiche, dalle più affermate alle emergenti.
Calisti partecipa alla manifestazione insieme alla galleria Real Arte di Montegranaro, diretta dal Roberto Botticelli, che da anni rappresenta l’artista maceratese in Italia e all’estero, attraverso fiere e mostre di livello internazionale.
Per l’occasione, Calisti presenta una selezione di opere dedicate al paesaggio marchigiano, riconoscibile per i suoi colori intensi e la materia vibrante, oltre a un nuovo lavoro che rende omaggio al Mare Adriatico, elemento ricorrente e profondamente identitario della sua pittura.
Nella foto: Calisti con il titolare della galleria Real Arte, Roberto Botticelli.
Esce oggi nelle librerie La donna che ha cambiato il mondo. Margaret Thatcher e la sua eredità a cura di Luca Bellardini. Nel centenario della nascita della Lady di Ferro (13 ottobre 1925-8 aprile 2013), ricordarla «non è un’operazione scontata», come si legge nella Nota del curatore.
Le motivazioni di tale operazione non stanno solo nelle sue politiche capaci di guarire il Regno Unito, “grande malato d’Europa”, dopo decenni di stagnazione; e non stanno neanche solo nella validità delle sue opinioni, sintesi efficace e originale di etica vittoriana, liberalismo classico e conservatorismo anglosassone.
Soprattutto, Margaret Thatcher va ricordata per la sua straordinaria capacità di mutare le idee dominanti nella società dell’epoca (come disse lei stessa: «L’economia è soltanto il mezzo, l’obiettivo è cambiare la mente e l’anima»), per il suo coraggio di condurre una campagna vincente, senza compromessi, contro quel “consenso” che a Londra aveva reso indistinguibili i due partiti maggiori, e nel mondo infiacchiva le democrazie capitaliste minacciate dal socialismo.
Questo libro, arricchito da una Prefazione di Federico Carli, si compone di sei saggi, scritti nell’ordine da Elvira Cerritelli (Il Regno di Maggie: comunicazione e cultura), Domenico Maria Bruni (Il thatcherismo nella storia politica del Regno Unito), Daniele Meloni (La Fede e Mrs. Thatcher), Lorenzo Castellani (I governi di Margaret Thatcher e la Riforma della pubblica amministrazione britannica), Cosimo Magazzino (Il thatcherismo in economia) e Luca Bellardini (La nazione intraprendente: dalle privatizzazioni alla riforma della City).
Ognuno di questi scritti va alla radice della visione thatcheriana, del suo impatto contingente e della sua eredità nel tempo, ispiratrice per la soluzione di molti problemi contemporanei, raccontando come oltremanica fu possibile dare battaglia – e prevalere – contro i rischi di uno Stato onnipotente e un individuo massificato. Perché fu la “figlia del droghiere”, divenuta Primo ministro grazie al suo intelletto, al suo carisma e alla sua determinazione, fu una donna del popolo della provincia inglese a difendere il bene più prezioso di tutti: la libertà.
La donna che ha cambiato il mondo. Margaret Thatcher e la sua eredità, a cura di Luca Bellardini, prefazione di Federico Carli, pagg. 168, euro 16.00, ISBN 979-12-80447-66-1.
Quarantasette artisti di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo hanno raccolto l’invito dell’Associazione dantesca civitanovese e dell’Associazione “Arte” a partecipare ad una mostra collettiva, dedicata al rapporto fra Dante Alighieri e San Francesco di Assisi. La mostra, che si terrà presso la Palazzina sud del Lido Cluana, verrà inaugurata sabato 11 ottobre e resterà aperta fino al 25 di questo mese. Sarà visitabile nei giorni di venerdì (dalle 17:00 alle 20:00), sabato e domenica (dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00).
All’inaugurazione parteciperà anche il professor Stefano Papetti.
All’interno dell’evento, il 18 ottobre alle ore 18:00, si terrà, sempre nella palazzina del Lido, uno spettacolo-concerto del gruppo civitanovese “Divivaluce”. L’iniziativa è stata presentata questa mattina, in una conferenza stampa presso la residenza comunale, alla quale hanno partecipato il sindaco Fabrizio Ciarapica, il presidente dell’Associazione dantesca, Domenico Bartolini e la presidente dell’Associazione “Arte”, Anna Donati.
Bartolini ha ricordato che la mostra fa parte di un grande percorso artistico culturale, “Nacque al mondo un sole”, che dalla scorsa primavera interessa le scuole e la città di Civitanova. Un progetto sostenuto dal Comune, dall’Ordine dei Frati Minori Cappuccini della Provincia Picena, dall’Azienda Teatri e dal Banco marchigiano, che intende riconsegnare alla città l’identità del Santo di Assisi, così come emerge dai versi della Divina Commedia e dalla grande tradizione pittorica del nostro Paese.
«Per questo – ha spiegato il presidente dell’Associazione dantesca – agli artisti abbiamo chiesto non di fornire alla Collettiva un’opera qualunque, ma di realizzare un’opera che si ispirasse ai versi del Canto XI del Paradiso dantesco. Debbo dire con soddisfazione che in molti hanno accolto l’invito, con esiti di alto livello». Il sindaco Ciarapica ha espresso l’orgoglio del Comune di accogliere e sostenere il progetto “Nacque al mondo un sole”. «Questa mostra, così come l’intero progetto – ha affermato – rappresentano un’opportunità di crescita culturale e spirituale per la nostra comunità. In modo particolare, sono lieto che molte delle iniziative siano rivolte ai giovani e al mondo della scuola, segno di un impegno educativo che guarda al futuro con responsabilità e visione».
«Lo spirito che anima questa iniziativa – ha concluso Anna Donati – è quello di coniugare arte e letteratura con la beneficenza. Al termine della mostra, infatti, ogni opera sarà venduta e il ricavato interamente devoluto al convento dei Frati Cappuccini, quale contributo alla loro opera di assistenza verso chi ha bisogno».
Hanno aderito al progetto “Nacque al mondo un sole” anche le Grafiche Fioroni, l’Unitre, l’Orchestra “Insieme per gli altri”, il Museo di grafica “Magma”.
“Percorsi di pace. Dalla Siria all’Onu dei popoli” è il titolo dell’incontro pubblico in programma a Civitanova, martedì 7 ottobre alle ore 21.15, presso la Palazzina Sud del Lido Cluana. L’evento è organizzato dalla Rete cittadina Civitanova per la pace e dall’Università della Pace Marche, nell’ambito delle iniziative preparatorie alla Marcia Perugia-Assisi del 12 ottobre.
Ospite dell’incontro sarà Robert Chelhod, referente in Siria dei progetti “Semi di speranza” dell’associazione AMU – Azione per un Mondo Unito. Al suo fianco, il giornalista del TGR Marche Alessandro Trevisani guiderà il dibattito sulle azioni concrete di solidarietà e sulla costruzione di una cultura della pace e della fraternità in aree del mondo, come il Medio Oriente, segnate da conflitti e genocidi.
Chelhod si trova in Italia per partecipare all’Assemblea dell’Onu dei popoli, in programma a Perugia dal 9 all’11 ottobre, dal titolo “Imagine all the people living in peace”. L’evento rappresenta un momento di confronto e scambio tra delegati provenienti da diverse parti del mondo, per promuovere azioni concrete di pace e resistere alle ingiustizie globali, dall’escalation in Ucraina al genocidio di Gaza, fino alle crisi in Sudan e altrove.
L’incontro civitanovese offrirà anche l’opportunità di approfondire i progetti di solidarietà locale e di favorire la collaborazione con scuole e altre realtà cittadine impegnate sul fronte internazionale. L’Onu dei popoli, ispirato dall’appello di Papa Francesco “Disarmare le parole per disarmare le menti per disarmare la terra”, punta a costruire un’alternativa concreta alle guerre e alle violenze attraverso il dialogo, la formazione e lo scambio di esperienze.
Raddoppia l’appuntamento di Sferisterio Live + 2026 con Claudio Baglioni. Il popolare cantautore, musicista e compositore italiano infatti, dopo l’annunciata data del 9 settembre, calcherà nuovamente il palcoscenico dell’Arena maceratese il 10 settembre.
Macerata è una delle 40 tappe del “GrandTour La vita è adesso” il progetto musicale dal vivo che rappresenta il culmine delle celebrazioni del 40° anniversario dell’album “La vita è adesso, il sogno è per sempre”. Un tour che da fine giugno fino a metà settembre, si svilupperà in 40 straordinari concerti, numero simbolico che celebra il 40° anniversario del disco più venduto nella storia della musica italiana, nei più suggestivi scenari all’aperto del Bel Paese. Un ritorno importante, che giunge a 15 anni di distanza dall’ultima tournée di Baglioni nei meravigliosi siti italiani outdoor.
Il concerto maceratese, in ambito organizzativo, vede la collaborazione, di Elite Agency Group e Alhena Entertainment (info: tel. 0871 305631 www.elitegroup.it). Per quanto riguarda la vendita dei biglietti domani sabato 4 ottobre, alle ore 11, parte la pre sale Clabber, domenica 5 ottobre alle ore 11 partenza general sale TicketOne e da martedì 7 ottobre, a partire dalle 16.30, biglietteria Sferisterio. Questi i prezzi dei biglietti (diritti di prevendita inclusi): Platino 130,00 euro, Oro 130,00 euro, Verde 120,00 euro, Blu 115,00 euro, Rosso 110,00 euro, Giallo 105,00 euro, Loggione in piedi 90,00 euro.