L’arte maceratese torna protagonista su un palcoscenico nazionale. Il maestro Calisti espone infatti le sue opere ad Art Parma Fair, la 21ª edizione della mostra mercato d’arte moderna e contemporanea, in programma dall’11 al 19 ottobre nei padiglioni fieristici di Parma.
Con oltre 80 espositori, la rassegna si conferma come uno dei più importanti appuntamenti del settore, capace di mettere in contatto diretto collezionisti, critici ed esperti con le molteplici tendenze dell’arte contemporanea. Non una semplice mostra-mercato, ma una selezione curata e ragionata che dà luce alle diverse correnti artistiche, dalle più affermate alle emergenti.
Calisti partecipa alla manifestazione insieme alla galleria Real Arte di Montegranaro, diretta dal Roberto Botticelli, che da anni rappresenta l’artista maceratese in Italia e all’estero, attraverso fiere e mostre di livello internazionale.
Per l’occasione, Calisti presenta una selezione di opere dedicate al paesaggio marchigiano, riconoscibile per i suoi colori intensi e la materia vibrante, oltre a un nuovo lavoro che rende omaggio al Mare Adriatico, elemento ricorrente e profondamente identitario della sua pittura.
Nella foto: Calisti con il titolare della galleria Real Arte, Roberto Botticelli.
Esce oggi nelle librerie La donna che ha cambiato il mondo. Margaret Thatcher e la sua eredità a cura di Luca Bellardini. Nel centenario della nascita della Lady di Ferro (13 ottobre 1925-8 aprile 2013), ricordarla «non è un’operazione scontata», come si legge nella Nota del curatore.
Le motivazioni di tale operazione non stanno solo nelle sue politiche capaci di guarire il Regno Unito, “grande malato d’Europa”, dopo decenni di stagnazione; e non stanno neanche solo nella validità delle sue opinioni, sintesi efficace e originale di etica vittoriana, liberalismo classico e conservatorismo anglosassone.
Soprattutto, Margaret Thatcher va ricordata per la sua straordinaria capacità di mutare le idee dominanti nella società dell’epoca (come disse lei stessa: «L’economia è soltanto il mezzo, l’obiettivo è cambiare la mente e l’anima»), per il suo coraggio di condurre una campagna vincente, senza compromessi, contro quel “consenso” che a Londra aveva reso indistinguibili i due partiti maggiori, e nel mondo infiacchiva le democrazie capitaliste minacciate dal socialismo.
Questo libro, arricchito da una Prefazione di Federico Carli, si compone di sei saggi, scritti nell’ordine da Elvira Cerritelli (Il Regno di Maggie: comunicazione e cultura), Domenico Maria Bruni (Il thatcherismo nella storia politica del Regno Unito), Daniele Meloni (La Fede e Mrs. Thatcher), Lorenzo Castellani (I governi di Margaret Thatcher e la Riforma della pubblica amministrazione britannica), Cosimo Magazzino (Il thatcherismo in economia) e Luca Bellardini (La nazione intraprendente: dalle privatizzazioni alla riforma della City).
Ognuno di questi scritti va alla radice della visione thatcheriana, del suo impatto contingente e della sua eredità nel tempo, ispiratrice per la soluzione di molti problemi contemporanei, raccontando come oltremanica fu possibile dare battaglia – e prevalere – contro i rischi di uno Stato onnipotente e un individuo massificato. Perché fu la “figlia del droghiere”, divenuta Primo ministro grazie al suo intelletto, al suo carisma e alla sua determinazione, fu una donna del popolo della provincia inglese a difendere il bene più prezioso di tutti: la libertà.
La donna che ha cambiato il mondo. Margaret Thatcher e la sua eredità, a cura di Luca Bellardini, prefazione di Federico Carli, pagg. 168, euro 16.00, ISBN 979-12-80447-66-1.
Quarantasette artisti di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo hanno raccolto l’invito dell’Associazione dantesca civitanovese e dell’Associazione “Arte” a partecipare ad una mostra collettiva, dedicata al rapporto fra Dante Alighieri e San Francesco di Assisi. La mostra, che si terrà presso la Palazzina sud del Lido Cluana, verrà inaugurata sabato 11 ottobre e resterà aperta fino al 25 di questo mese. Sarà visitabile nei giorni di venerdì (dalle 17:00 alle 20:00), sabato e domenica (dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00).
All’inaugurazione parteciperà anche il professor Stefano Papetti.
All’interno dell’evento, il 18 ottobre alle ore 18:00, si terrà, sempre nella palazzina del Lido, uno spettacolo-concerto del gruppo civitanovese “Divivaluce”. L’iniziativa è stata presentata questa mattina, in una conferenza stampa presso la residenza comunale, alla quale hanno partecipato il sindaco Fabrizio Ciarapica, il presidente dell’Associazione dantesca, Domenico Bartolini e la presidente dell’Associazione “Arte”, Anna Donati.
Bartolini ha ricordato che la mostra fa parte di un grande percorso artistico culturale, “Nacque al mondo un sole”, che dalla scorsa primavera interessa le scuole e la città di Civitanova. Un progetto sostenuto dal Comune, dall’Ordine dei Frati Minori Cappuccini della Provincia Picena, dall’Azienda Teatri e dal Banco marchigiano, che intende riconsegnare alla città l’identità del Santo di Assisi, così come emerge dai versi della Divina Commedia e dalla grande tradizione pittorica del nostro Paese.
«Per questo – ha spiegato il presidente dell’Associazione dantesca – agli artisti abbiamo chiesto non di fornire alla Collettiva un’opera qualunque, ma di realizzare un’opera che si ispirasse ai versi del Canto XI del Paradiso dantesco. Debbo dire con soddisfazione che in molti hanno accolto l’invito, con esiti di alto livello». Il sindaco Ciarapica ha espresso l’orgoglio del Comune di accogliere e sostenere il progetto “Nacque al mondo un sole”. «Questa mostra, così come l’intero progetto – ha affermato – rappresentano un’opportunità di crescita culturale e spirituale per la nostra comunità. In modo particolare, sono lieto che molte delle iniziative siano rivolte ai giovani e al mondo della scuola, segno di un impegno educativo che guarda al futuro con responsabilità e visione».
«Lo spirito che anima questa iniziativa – ha concluso Anna Donati – è quello di coniugare arte e letteratura con la beneficenza. Al termine della mostra, infatti, ogni opera sarà venduta e il ricavato interamente devoluto al convento dei Frati Cappuccini, quale contributo alla loro opera di assistenza verso chi ha bisogno».
Hanno aderito al progetto “Nacque al mondo un sole” anche le Grafiche Fioroni, l’Unitre, l’Orchestra “Insieme per gli altri”, il Museo di grafica “Magma”.
“Percorsi di pace. Dalla Siria all’Onu dei popoli” è il titolo dell’incontro pubblico in programma a Civitanova, martedì 7 ottobre alle ore 21.15, presso la Palazzina Sud del Lido Cluana. L’evento è organizzato dalla Rete cittadina Civitanova per la pace e dall’Università della Pace Marche, nell’ambito delle iniziative preparatorie alla Marcia Perugia-Assisi del 12 ottobre.
Ospite dell’incontro sarà Robert Chelhod, referente in Siria dei progetti “Semi di speranza” dell’associazione AMU – Azione per un Mondo Unito. Al suo fianco, il giornalista del TGR Marche Alessandro Trevisani guiderà il dibattito sulle azioni concrete di solidarietà e sulla costruzione di una cultura della pace e della fraternità in aree del mondo, come il Medio Oriente, segnate da conflitti e genocidi.
Chelhod si trova in Italia per partecipare all’Assemblea dell’Onu dei popoli, in programma a Perugia dal 9 all’11 ottobre, dal titolo “Imagine all the people living in peace”. L’evento rappresenta un momento di confronto e scambio tra delegati provenienti da diverse parti del mondo, per promuovere azioni concrete di pace e resistere alle ingiustizie globali, dall’escalation in Ucraina al genocidio di Gaza, fino alle crisi in Sudan e altrove.
L’incontro civitanovese offrirà anche l’opportunità di approfondire i progetti di solidarietà locale e di favorire la collaborazione con scuole e altre realtà cittadine impegnate sul fronte internazionale. L’Onu dei popoli, ispirato dall’appello di Papa Francesco “Disarmare le parole per disarmare le menti per disarmare la terra”, punta a costruire un’alternativa concreta alle guerre e alle violenze attraverso il dialogo, la formazione e lo scambio di esperienze.
Raddoppia l’appuntamento di Sferisterio Live + 2026 con Claudio Baglioni. Il popolare cantautore, musicista e compositore italiano infatti, dopo l’annunciata data del 9 settembre, calcherà nuovamente il palcoscenico dell’Arena maceratese il 10 settembre.
Macerata è una delle 40 tappe del “GrandTour La vita è adesso” il progetto musicale dal vivo che rappresenta il culmine delle celebrazioni del 40° anniversario dell’album “La vita è adesso, il sogno è per sempre”. Un tour che da fine giugno fino a metà settembre, si svilupperà in 40 straordinari concerti, numero simbolico che celebra il 40° anniversario del disco più venduto nella storia della musica italiana, nei più suggestivi scenari all’aperto del Bel Paese. Un ritorno importante, che giunge a 15 anni di distanza dall’ultima tournée di Baglioni nei meravigliosi siti italiani outdoor.
Il concerto maceratese, in ambito organizzativo, vede la collaborazione, di Elite Agency Group e Alhena Entertainment (info: tel. 0871 305631 www.elitegroup.it). Per quanto riguarda la vendita dei biglietti domani sabato 4 ottobre, alle ore 11, parte la pre sale Clabber, domenica 5 ottobre alle ore 11 partenza general sale TicketOne e da martedì 7 ottobre, a partire dalle 16.30, biglietteria Sferisterio. Questi i prezzi dei biglietti (diritti di prevendita inclusi): Platino 130,00 euro, Oro 130,00 euro, Verde 120,00 euro, Blu 115,00 euro, Rosso 110,00 euro, Giallo 105,00 euro, Loggione in piedi 90,00 euro.
Il Bar Teatro si prepara ad accendersi di pura energia rock, venerdì 3 ottobre dalle ore 21, con l’edizione 2025 della Festa della Musica, un progetto che porta da sempre la firma di Eliseo Mozzicafeddo.
È da anni che Villa Potenza, grazie al re dei service audio, è diventata il foyer della musica dal vivo, senza età: classici rock, evergreen e leggende riproposte esclusivamente sul palco del Bar Teatro. Qui si sono esibiti chitarristi leggendari, icone internazionali e giovani talenti. Chi ama il rock sceglie il Bar Teatro di Villa Potenza, spesso luogo di session improvvisate in cui i gruppi si uniscono per suonare insieme.
Il casting musicale è in evoluzione e per scoprire quali band saliranno sul palco bisognerà esserci. Al momento sono stati annunciati due nomi di spicco: gli LTA e i The Rumore.
Gli LTA sono una band giovane e determinata che mescola rock anni ’80, melodie taglienti e testi in italiano e inglese. Porteranno sul palco sei brani originali dal sound deciso, tra cui “Lorelei”, “Perdiamoci di vista” e “L’uomo nero”.
I The Rumore, invece, ripercorrono il meglio del rock dagli anni ’60 a oggi, con Cristian Del Gobbo alla voce, Simone Forani e Giammario Fabiani alle chitarre, Lorenzo Eugeni alla batteria, Marco Blunno alle tastiere e Roberto Vitali al basso. Freschi del successo al contest Lizad con la loro versione di “High & Dry” dei Radiohead, promettono uno show pieno di energia e potenza sonora.
Ma la festa non sarà solo musica: il Bar Teatro unisce rock e gastronomia in un mix esplosivo. Tra un riff e un assolo, il pubblico potrà gustare panini, hamburger, antipasti all’italiana e primi piatti sfiziosi, accompagnati da birre artigianali, vini locali e cocktail dedicati alla serata.
Una serata di grandi vibrazioni, un appuntamento che celebra il piacere autentico della musica dal vivo in una cornice accogliente, dove il rock incontra la convivialità. La Festa della Musica 2025 sarà un evento imperdibile per chi vuole vivere, ascoltare e assaporare il rock in tutte le sue forme.
Recanati si accende di colori grazie alla mostra “Alberto Cecchini. Ieri e Oggi”, un’occasione imperdibile per scoprire l’evoluzione artistica di uno dei più noti pittori e ceramisti locali. Le sue opere rappresentano un autentico dialogo tra passato e presente, dimostrando come l’arte possa essere un ponte tra tradizione e innovazione.
Sabato pomeriggio, all’inaugurazione, tutta l’amministrazione comunale ha partecipato con entusiasmo, rendendo omaggio a un Maestro che ha elevato Recanati nel panorama internazionale dell’arte e della ceramica. Con passione e gratitudine, il sindaco Emanuele Pepa e l’assessore alla Cultura Ettore Pelati, nel loro intervento dopo il taglio del nastro, hanno dimostrato grande riconoscenza e ammirazione per l’opera di Cecchini, sottolineando l’importanza di valorizzare e tramandare il patrimonio artistico locale, riconoscendo in Cecchini un esempio di eccellenza e di dedizione.
L’attuale esibizione ha un significato ancora più profondo considerando le recenti difficoltà di Cecchini. Qualche anno fa, infatti, il pittore ha affrontato un dramma personale: una degenerazione maculare che gli ha tolto parte della vista. “Non posso dimenticare quella drammatica telefonata dove Alberto mi disse di non vedere più! - ha ricordato Nikla Cingolani, curatrice della mostra - Ma con coraggio e la determinazione di un casternocese doc, ha trasformato la sua fragilità in forza”.
La malattia ha tolto parte della sua vista, ma non ha spento il suo spirito. Spinto dal piacere intrinseco dell’atto creativo, Cecchini ha trovato una nuova libertà, un modo diverso di esprimersi usando tecniche particolari come il dripping, un metodo di applicazione spontanea del colore, inventato da Max Ernst e perfezionato da Pollock, adattandolo alla ceramica. Le sue opere diventano così espressione di un gesto libero, di un impulso che invita lo spettatore a lasciarsi andare oltre le apparenze.
La sua arte si trasforma in un mezzo per far emergere l’inconscio, un modo per comunicare emozioni profonde attraverso movimenti impulsivi e gesti spontanei. La gestualità diventa un racconto che va oltre la percezione visiva, rivolgendosi a una dimensione più profonda e intima dell’esperienza umana.
L’attuale produzione è animata da atmosfere vivaci e carnevalesche, dove figure dinamiche e colorate si sollevano verso il cielo, simboli di aspirazione e di connessione con l’assoluto. Lo stile “istoriato” di un tempo si è evoluto in una fase più liberatoria e audace. La bellezza si trova anche nell’imperfezione e nell’incertezza, elementi che rendono ogni opera unica e autentica.
Le opere di “ieri” di Cecchini avevano uno stile “istoriato” ricco di dettagli che rappresentavano scene rurali, riti e giochi di una volta. Col tempo, il suo linguaggio è diventato più personale e onirico, con scene che rappresentano città come giocattoli, case che si aprono come scatole di carta, sfondi fiammeggianti costellati di stelle. Inserisce elementi come origami dipinti, che aggiungono eleganza e leggerezza alle composizioni, spesso accompagnate da figure che, nella maggior parte delle opere, sembrano librarsi o volare.
Entrando nello spazio espositivo dell’Atrio del Palazzo Comunale, i visitatori sono immediatamente colpiti dalla ricchezza di forme e cromie che caratterizzano le sue creazioni. L’allestimento stimola la curiosità e invita lo spettatore a ricostruire un percorso personale tra le diverse fasi della vita artistica di Cecchini, trasformando la visita in un’esperienza di scoperta e riflessione.
Una mostra che celebra non solo l’abilità tecnica e artistica di Cecchini, ma anche il suo spirito indomito e la capacità di reinventarsi di fronte alle avversità, lasciando un segno indelebile nel cuore di Recanati e oltre. A completare l’esposizione due piccoli piatti dipinti dalla nipote Elena Cecchini, sua allieva, che rappresenta il futuro. Allora nulla sarà perduto e vedremo crescere il “domani” della ceramica recanatese.
Con questa mostra Recanati rende omaggio a un artista che ha saputo reinventarsi, superare le avversità e continuare a dipingere con passione e coraggio. Un’occasione imperdibile per apprezzare il suo talento e per conoscere da vicino il percorso artistico di un artista che ha saputo interpretare con sensibilità e amore il patrimonio culturale della sua città.
La mostra resterà aperta fino al 5 ottobre tutti i giorni tranne il lunedì, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19:30
La Palazzina Sud del Lido Cluana ospita, a partire da domenica 21 settembre, con vernissage fissato alle ore 18:00, la mostra dal titolo: “Jazz a Civitanova: dall’archivio di Carlo Pieroni le immagini inedite del grande jazz a Civitanova negli anni 80”. L’evento è a cura della Fototeca comunale “Paolo Domenella” ed è organizzato da Percorsi Visivi aps.
La personale del leggendario fotografo Carlo Pieroni proporrà un viaggio in quel mondo Jazz che lui ha glorificato ed arricchito per decenni. Erano ancora presenti i grandi artisti che ne hanno caratterizzato lo sviluppo, che ne hanno delineato il percorso, introducendone uno stile o perfezionandolo e che rimangono per sempre "esposti" nella storia del Jazz come può fare una tela indelebile o, appunto, una istantanea. Il tempo è bloccato.
Così l'immagine ci parla per sempre. Il racconto è lungo. Una vita dietro la macchina. Ad ascoltare chi dal palco "racconta" la propria vita. Scegliere l'attimo, il migliore, che sintetizzi in un click, il suono di quella vita. Interverranno Luca Pecchia trio, con musica jazz. Ingresso libero.
A trentaquattro anni dalla sua prima pubblicazione (il titolo allora era Cento trame di classici dell’economia), ritorna finalmente in libreria per i tipi di Liberilibri "I grandi classici dell’economia di Sergio Ricossa", in una nuova edizione ampliata curata da Carlo Stagnaro.
Sergio Ricossa è stato uno dei massimi esponenti del liberalismo italiano: professore di Politica economica e finanziaria presso l’Università di Torino, vicepresidente della Mont Pelerin Society e Accademico dei Lincei. Con la sua attività accademica e con quella di pubblicista – come editorialista de «La Stampa» e «il Giornale» – ha tenuto alti i concetti che costituiscono la pietra angolare di una società libera, ovvero “proprietà”, “mercato”, “individualismo”, e persino “borghese”, in anni in cui questi termini erano da mettere all’indice e dimenticare nella pattumiera della storia.
Ma oltre al “liberista selvaggio”, come è stato definito, c’è anche un Ricossa meno ovvio – scrive Stagnaro nella Prefazione –, «il pedagogo che si impegna a spiegare l’economia a un Paese che ne è digiuno». Nasce così questo libro che costituisce una sorta di introduzione alla materia, nella convinzione profonda che anche le persone comuni debbano avere accesso ai principi base dell’economia: i testi capitali della disciplina, a partire dalle radici che affondano nella Grecia classica, vengono qui analizzati, riassunti, criticati, offerti al popolo degli studiosi, degli studenti e dei semplici curiosi in cento brevi recensioni, uno straordinario affresco delle dottrine e delle idee che nel corso dei secoli si sono scontrate dando forma al mondo in cui viviamo.
Carlo Stagnaro, direttore ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni ed editorialista economico per «Il Foglio», ha arricchito il testo aggiungendo alle cento “trame” che componevano il testo originale trentatré nuove “trame”, integrando e aggiornando il lavoro di Ricossa con economisti che hanno attraversato il Novecento e questi primi decenni degli anni Duemila.
Un nuovo evento culturale prende vita nel cuore di San Ginesio: si chiama Festival delle Storie Piccole ed è un’iniziativa ideata e promossa dall’Associazione Tra Le Righe ODV, in programma sabato 20 e domenica 21 settembre. Il progetto coinvolgerà diverse location del centro storico con un ricco calendario di appuntamenti pensati per bambini, ragazzi, famiglie, educatori e appassionati del mondo dell'infanzia.
Il festival punta a creare un ponte tra cultura e comunità, con una proposta formativa capace di coinvolgere le nuove generazioni fin dai primissimi mesi di vita fino all’adolescenza. L’obiettivo è chiaro: stimolare la fantasia, l’ascolto e il piacere della lettura in modo spontaneo, creativo e condiviso.
La manifestazione prenderà ufficialmente il via sabato pomeriggio alle 16.00 presso la nuova sede della biblioteca “Tra le Righe”, lungo corso A. Gentili. È proprio da questo spazio, nato per valorizzare il patrimonio librario destinato a bambini e ragazzi, che si irradieranno le molteplici attività del festival.
Il programma è ricco e articolato: letture animate, laboratori sensoriali e creativi, spettacoli teatrali ispirati agli albi illustrati, incontri con autori e illustratori, giochi letterari e percorsi esperienziali. Tutto sarà curato da professionisti del settore dell’educazione e della narrazione per l’infanzia. Ogni spazio si trasformerà in un piccolo universo narrativo per accogliere bambini e famiglie in un’atmosfera calda e stimolante.
Non mancheranno momenti di confronto e formazione per adulti, con un’attenzione particolare ai genitori e ai bibliotecari. "Il messaggio centrale dell’evento – ha dichiarato la presidente Orietta Nardi – è semplice e potente: leggere è un’avventura che cambia la vita, e ogni bambino ha diritto di scoprirla".
Nel corso del weekend sarà attivo anche lo Spazio Famiglie, con un'ampia selezione di libri a disposizione dei partecipanti: volumi acquistati per l’occasione o forniti dalla biblioteca comunale S. Gentili, gestita dall’associazione. Le volontarie accompagneranno i più piccoli alla scoperta dei libri, offrendo letture guidate o lasciando spazio alla scoperta autonoma.
Tra gli eventi in evidenza, l’incontro con l’autore Luca Tortolini, vincitore del Premio Andersen 2024 come miglior scrittore, e il laboratorio di illustrazione curato da Tobias Giacomazzi della scuola ARS in Fabula.
Il festival si inserisce nella missione portata avanti da Tra Le Righe ODV dal 2023: promuovere la lettura come strumento di crescita e coesione sociale, soprattutto in un territorio segnato dal sisma, dove la cultura assume un valore ancora più strategico.
"Con l'ingresso nel circuito Bibliomarche Sud – prosegue Nardi – la nostra biblioteca offrirà anche l’accesso al portale MLOL, la biblioteca digitale delle Marche, con prestito gratuito di ebook e audiolibri. Continuiamo a lavorare con entusiasmo, ma abbiamo bisogno del sostegno della comunità. La lettura è un seme che va coltivato fin da piccoli, ma speriamo di poter presto estendere le nostre iniziative anche al pubblico adulto".
Tutte le iniziative del Festival delle Storie Piccole sono gratuite.
Nel piccolo borgo di Gualdo, sorge un centro culturale unico nel suo genere: il Centro Studi Romolo Murri. Custode dell’eredità intellettuale e politica di uno dei pionieri della Democrazia Cristiana, il centro è un punto di riferimento per studiosi e appassionati di storia italiana.
Romolo Murri è stato una figura centrale nel panorama politico e culturale dell’Italia a cavallo tra XIX e XX secolo. Sacerdote, politico, giornalista, fondò il movimento della Democrazia Cristiana storica, ponendosi in contrasto con la linea ufficiale della Chiesa. Già durante gli anni universitari si mostrò sensibile alle questioni sociali e politiche, auspicando una piena partecipazione dei cattolici alla vita pubblica, nonostante il divieto imposto dal non expedit.
Come ricorda Annamaria Massucci, presidente del Centro Studi Romolo Murri, "ha auspicato e lavorato per restituire ai cattolici [...] la dignità di cittadini e di elettori". Continua : "Eletto deputato nel collegio di Montegiorgio, venne scomunicato il giorno stesso della sua elezione, ma proseguì il suo impegno, aderendo all'Estrema Sinistra e collaborando con testate come Il Resto del Carlino. Morì nel 1944, in piena guerra, e per sua volontà fu sepolto a Gualdo, luogo al quale rimase sempre profondamente legato".
Il legame tra Romolo Murri e Gualdo è profondo e duraturo: vi trascorreva le vacanze e i periodi difficili, e "qui desiderava fondare una casa di studio per giovani studenti. Il suo desiderio si concretizzò solo molti anni dopo la sua morte, grazie all’impegno del figlio Stelvio e della nuora, che recuperarono e catalogarono il patrimonio librario e documentale lasciato da Murri".
Questo lavoro di conservazione e valorizzazione ha spinto un gruppo di studiosi e cittadini a fondare, nel 1990, il Centro Studi Romolo Murri. "Questo ha motivato molte persone nel 1990 a creare qui un centro studi", racconta ancora Massucci "Il centro ha come scopo principale la divulgazione e l’approfondimento del pensiero murriano, attraverso l’uso delle fonti archivistiche e bibliografiche raccolte e rese accessibili al pubblico".
La sede del Centro Studi si trova a Gualdo, nella suggestiva cripta della chiesa dove è conservata la biblioteca e l’archivio di Murri. Tutti i materiali – libri, lettere, documenti – sono consultabili anche online attraverso il catalogo OPAC BiblioMarche Sud. È possibile visitare la sede dal lunedì al venerdì, preferibilmente al mattino, con prenotazione consigliata, anche per gruppi.
"Non solo, è possibile visitare di persona anche in gruppi la sede del centro, tutti i giorni praticamente", conclude Massucci. Il Centro è presente anche online, con un sito ufficiale e canali social come Instagram, utili per aggiornamenti su eventi, attività e pubblicazioni. Un punto di riferimento fondamentale per studiosi, studenti e curiosi della storia del pensiero democratico cristiano italiano.
Lo Sferisterio di Macerata torna ad ospitare un musical, e la scommessa è stata pienamente vinta: West Side Story ha registrato il sold out nelle due serate del 12 e 13 settembre, confermandosi un successo partecipato e travolgente. Amore e odio, leggerezza e dramma, speranza e dolore si sono intrecciati in una produzione capace di emozionare e sorprendere.
Sul palco oltre 30 artisti hanno dato vita a uno spettacolo di respiro internazionale; Luca Gaudiano, nei panni di Tony, ha incantato con una voce vellutata e intensa, culminando nel brano Maria, emozionante e da brividi, accolto da applausi scroscianti e da un bis. Natalia Scarpolini ha dato freschezza e sensibilità a Maria, mentre Anita (Rosita Denti) ha illuminato il palco con energia, ironia e forza dirompente.
Antonio Catalano, nei panni di Bernardo, ha restituito un personaggio carismatico, sospeso tra rabbia e vulnerabilità, incarnando la lotta per difendere la propria identità e il gruppo.
La musica di Leonard Bernstein è stata protagonista assoluta, eseguita dal vivo da una grande orchestra diretta dal Maestro Emanuele Friello. Particolarmente suggestiva la sezione fiati, collocata in alto sul palco, che è diventata parte integrante della scenografia, creando un effetto visivo spettacolare e un suono avvolgente, capace di amplificare la potenza emotiva della storia.
L’edizione maceratese porta la firma di Massimo Romeo Piparo, che cura regia e adattamento: un lavoro che rende il testo più vicino e accessibile al pubblico italiano, senza tradire l’essenza e la forza universale dell’opera originale. Le coreografie di Billy Mitchell hanno valorizzato l’energia dei corpi in movimento, mentre le scenografie di Ricardo Sanchez Cuerda hanno incorniciato la vicenda con eleganza e grande impatto visivo.
Pur essendo ambientata negli anni ’50, la storia mantiene una sorprendente attualità. I conflitti di comunità, il desiderio di appartenenza e la fragilità dell’amore si scontrano con la durezza della realtà, parlando direttamente al pubblico contemporaneo. A ricordarlo è anche Doc (Giulio Farnese), la coscienza morale della vicenda, che tenta invano di riportare equilibrio in una spirale di violenza.
Con questo debutto, lo Sferisterio ha dimostrato che il musical può convivere con l’opera lirica e i grandi concerti, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva e indimenticabile. West Side Story non è stato solo un evento teatrale, ma un’esperienza corale che ha lasciato un segno indelebile nella storia della programmazione maceratese.
Macerata - “Si consuma un altro giorno. Cade un granello nella mia clessidra mentre picchia la mazzòla sullo scalpello che scheggia l'antico mattone”.È già racchiuso in queste parole il segreto del successo di “Mattoni Vivi”, la mostra che l’artista Marco Spaccesi ha presentato agli Antichi Forni durante le festività di San Giuliano, grazie alla collaborazione della Pro Loco Macerata.
Un percorso espositivo composto da 46 opere, tra cui 28 mattoni scolpiti e 18 dipinti, che ha richiamato un pubblico numeroso e costante per tutta la durata della mostra, con presenze record nelle giornate delle festività patronali.
“I mattoni – spiega Spaccesi – sono tutti antichi, carichi di storie dei nostri territori. Li sento come cassette registrate e, scavandoli, ne faccio emergere personaggi, mestieri e scene di vita di un tempo, insieme a scorci cittadini e paesaggi. I dipinti, invece, sono realizzati con una tecnica mista che unisce colori, marborite e mordenti particolari”.
Il fascino delle opere sta proprio nella capacità di evocare ricordi e riconoscersi in quel passato che riemerge attraverso i materiali: un dialogo tra memoria e creatività che ha conquistato i visitatori.
Spaccesi racconta anche l’origine della sua ispirazione: “Un giorno, durante una passeggiata nei luoghi della mia fanciullezza, trovai tra i calcinacci della casa di mia nonna un mattone con ancora un pezzo di intonaco della mia cameretta. Lo presi, iniziai a lavorarlo e da lì è cominciato tutto. Ogni mattone racchiude un’umanità passata che ho voluto riportare alla luce”.
Tutti i lavori sono accompagnati da pensieri raccolti dall’autore in un volumetto, “per dare un’anima alle opere”, sottolinea l’artista.Chi non avesse visitato la mostra può ancora ammirare i lavori nel laboratorio di Spaccesi, in via Lauro Rossi 69 a Macerata.
Domenica sarà Monica Guerritore l’ospite d’onore della cerimonia finale del Premio “Dolores Prato – Città di Treia”.
Monica, profondamente legata alla figura di Dolores Prato, porterà con sé l’intensità e il suo timbro inconfondibile che da sempre emozionano il pubblico. Protagonista assoluta della scena italiana, una delle più grandi attrici del panorama teatrale e cinematografico, Monica Guerritore, attualmente impegnata nelle battute finali del film dedicato alla grande Anna Magnani, darà voce ad alcuni brani, tratti da “Educandato” della scrittrice Dolores Prato, impreziosendo ulteriormente il momento clou della quarta edizione del Premio letterario, che decreterà la vincitrice della cinquina finalista.
Il Premio, dedicato alla figura e all’eredità letteraria di Dolores Prato, rappresenta un momento centrale della vita culturale marchigiana, capace di unire memoria, identità e nuove voci della narrativa. La presenza di Monica Guerritore arricchisce anche l’edizione 2025 con la forza e l’intensità di un’artista che ha fatto della parola scritta e recitata il cuore della propria carriera.
Il premio, curato da Lucrezia Sarnari, vedrà la partecipazione della giuria composta da Anna Bardazzi, Giorgio Biferali, Francesca Chiappa, Elena Frontaloni, Marta Perego, Carlotta Sanzogni, Simonetta Sciandivasci, Yari Selvetella e Lucia Tancredi.
«L’arrivo di Monica Guerritore a Treia – sottolinea il sindaco Franco Capponi – è un segno di quanto il Premio stia crescendo e consolidandosi come punto di riferimento culturale anche a livello nazionale. La sua presenza non sarà soltanto un omaggio a Dolores Prato, ma la sua voce profonda sarà il filo che intreccia teatro e letteratura in un’unica, intensa celebrazione»
L’evento, realizzato con il sostegno economico dell’Unione Montana Potenza Esino Musone, rientra nella rassegna “Treia racconta Dolores Prato” ed è promosso dal Comune di Treia in collaborazione con il Centro Studi Dolores Prato. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.
Monte San Martino è ormai famosa per i celebri capolavori dei fratelli Crivelli e per le eccellenze locali come la mela rosa. Ma nel paese montano dell'entroterra maceratese ci sono anche dei gioielli nascosti. Tra questi, spicca la chiesa della Madonna delle Grazie, edificio di grande valore storico e artistico, spesso ignorato ma ricco di fascino e memoria.
"Monte San Martino non ha solo i Crivelli e la mela rosa, che sicuramente sono i nostri punti di forza – ha spiegato il sindaco Pompei – ma ha altri tesori nascosti, come ad esempio la chiesa della Madonna delle Grazie, che è una chiesa molto antica del 1500. Probabilmente aveva una struttura ancora più antica, perché all'interno si vedono delle aperture che sono state successivamente chiuse. Ci sono degli affreschi bellissimi del Cinquecento, realizzati proprio durante un ampliamento di quell’epoca".
Oltre al valore artistico, il sindaco ha ricordato anche il ruolo sociale e storico che la chiesa ha avuto nel corso dei secoli: "Questa chiesa era anche importante perché, essendo fuori dal centro storico, veniva utilizzata come lazzaretto durante le epidemie. Infatti, durante il Covid, abbiamo ricordato che in passato era proprio uno dei luoghi dove venivano accolti i malati".
Negli ultimi anni, grazie a ricerche archivistiche, sono emerse nuove informazioni che arricchiscono ulteriormente la storia del luogo: "Era di proprietà delle monache e abbiamo scoperto, proprio tramite gli archivi, che alcune di loro sono sepolte qui. Poi la chiesa è passata al Comune. È una struttura bellissima, che oggi usiamo anche per concerti di musica classica grazie alla sua acustica straordinaria".
Il sindaco Pompei ha concluso sottolineando la vocazione culturale del paese: "A Monte San Martino, con tutti questi luoghi artistici, riusciamo a riscoprire figure come Girolamo di Giovanni da Camerino, i Crivelli, ma anche Vincenzo Pagani da Monterubbiano, tre nomi fondamentali del tardo gotico-rinascimento marchigiano. Questo è un po’ il nostro obiettivo: elevarci, tramite l’arte e la cultura, a una meta per quel turismo che sa apprezzare questi tesori nascosti".
La chiesa della Madonna delle Grazie si rivela così non solo un monumento da preservare, ma un punto di partenza per una rinascita culturale del territorio.
Fondazione Marche Cultura - Marche Film Commission presenterà in anteprima assoluta alla 82ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, il nuovo short film “Marche, the place to be”, lunedì1 settembre alle ore 15 all’Italia Pavillon, Hotel Excelsior.
Studiato per la promozione delle Marche come migliore scenografia naturale ed artistica per il mondo del cinema e della tv, Il corto è il sequel del primo cortometraggio di successo “Infinite storie, infiniti luoghi” e si sviluppa attraverso oltre dieci location nelle cinque province marchigiane: dalle Marmitte dei Giganti a Palazzo Bonaccorsi, dal Monte Vettore fino alla spiaggia delle Due Sorelle. Uno storytelling emozionante e suggestivo accompagna le nuove meravigliose immagini alla scoperta della straordinaria varietà di paesaggi che rendono le Marche davvero il Place to Be per le nuove storie del cinema.
L’idea del sequel, realizzato dalla casa di produzione Goofy, nasce per proseguire nel tempo la storia dei protagonisti che vanno alla scoperta di nuovi e sempre piu suggestivi territori marchigiani, per valorizzarne le bellezze, le peculiarità e il grande potenziale scenografico naturale ed artistico.
L’incontro con la stampa e con i professionisti del mondo del cinema sarà condotto dal giornalista Federico Pontiggia e vedrà la partecipazione del presidente della Fondazione Marche Cultura Andrea Agostini e del Fondatore e CEO del Gruppo Rainbow Igino Straffi.
Per la speciale occasione verrà proiettato anche il video backstage del cortometraggio d’autore “Sakura サクラ - Land of Symphony”, realizzato da Poliarte del Gruppo Rainbow con il supporto della Marche Film Commission e presentato con successo in anteprima mondiale all’Expo di Osaka, attualmente in lizza nei principali concorsi internazionali.
Il video offrirà agli spettatori un accesso dietro le quinte al processo creativo dell’opera scritta da Sergio Ramazzotti, diretta da Paolo Doppieri con la direzione artistica di Marco Delio Rossi, che punta sull’incontro tra l’arte e il cinema, attraverso il linguaggio universale della musica e della bellezza, per promuovere le Marche nel mondo, valorizzando il ricco patrimonio culturale, paesaggistico e produttivo del territorio.
Le Marche saranno inoltre protagoniste anche nei principali panel ed eventi in programma a Venezia con la Marche Film Commission in prima fila, rappresentata dal Presidente Andrea Agostini e dal drettore Francesco Gesualdi.
Tra gli appuntamenti segnaliamo in ordine temporale: sabato 30 agosto, alle ore 10, il presidente Agostini interverrà nel dibattito “Audiovisivo italiano e tax credit: sostenibilità possibile con meno incentivi?” nello spazio della Regione Veneto.
Domenica 31 agosto, alle ore 21, nella Sala Stucchi dell’Hotel Excelsior, alla cerimonia ufficiale di premiazione del Filming Italy Venice Award, diretta da Tiziana Rocca con il supporto della Biennale, in collaborazione con il Direttore Artistico Alberto Barbera, Marche Film Commission sarà tra i protagonisti chiamati a consegnare il premio all’artistache nella stagione 2024-2025 ha maggiormente contribuito alla crescita e alla promozione del cinema italiano nel mondo.
Lunedì 1° settembre, alle ore 12.00, al panel Industry Filming Italy Venice Award in collaborazione con CIAK presso l’Italian Pavilion, dal titolo “Il cinema e le serie TV per il territorio”, il presidente Agostini interverrà sulle più recenti serie girate nelle Marche: “Alex Bravo” e “Balene”.
Martedì 2 settembre, alle ore 11.00, sempre all’Italian Pavilion, all’incontro con i distributori ed esercenti cinematografici dal titolo “Gli eventi dell’esercizio cinematografico” promosso dalle tre associazioni ANEC-FICE-ACEC, Agostini relazionerà su iniziative di successo promosse da Marche Film Commission, tra cui le anteprime dei film “Io e te dobbiamo parlare” con Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni ad Ancona e “Leopardi & Co.” a Recanati, nonché le numerose attività che hanno portato registi e attori nelle Marche per presentare e promuovere le loro opere, rafforzando il rapporto tra cinema e territorio.
Da segnalare inoltre la presentazione in anteprima a Venezia, fuori concorso, del film Il Maestro diretto da Andrea Di Stefano, con protagonista Pierfrancesco Favino, girato in parte nelle Marche nelle suggestive location di Portonovo, Riviera del Conero, Grottammare e San benedetto del Tronto.
Domani, giovedì 28 agosto, nuovo appuntamento con le visite guidate serali alla mostra “Rinascimento Marchigiano. Opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma lungo i cammini della fede”. L’iniziativa, promossa dalla Pro Loco, prevede una visita al costo di 10 euro (biglietto d’ingresso compreso) dell’esposizione che viene ospitata fino al 19 ottobre nel piano nobile del Palazzo Comunale.
La visita inizierà alle ore 21:30 con ritrovo all’ingresso del Municipio, in piazza del Popolo. Ingresso gratuito per i minori di 16 anni. La prenotazione è obbligatoria.
L'esposizione “Rinascimento Marchigiano”, curata da Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi, rappresenta l'ultima e significativa tappa di un percorso itinerante partito da Roma, Ascoli Piceno e Ancona. Allestita presso la Galleria d'Arte Moderna "Filippo Bigioli" nel piano nobile del Palazzo Comunale, la mostra espone capolavori rinascimentali che sono stati recuperati e restaurati dopo il terremoto del 2016.
Tra le opere esposte figurano il Trittico di Valle, il "Christus Triumphans" del Maestro del Crocifisso di Sant'Eutizio e lavori di artisti come Carlo Crivelli, Pietro Alamanno e i Vivarini. Le visite guidate serali si chiuderanno martedì 2 settembre, sempre alle ore 21:30, con il tour a cura di Paola Pistoni, guida turistica abilitata della Regione Marche.
Il Museo di Villa Colloredo Mels ha avviato, su iniziativa del Comune di Recanati, il processo di restauro conservativo di tre importanti manoscritti storici, parte della collezione permanente del museo. Si tratta in particolare di una lettera autografa di Giacomo Leopardi del 1833, scritta al padre Monaldo con toni eccezionalmente confidenziali, di una mai pubblicata epistola di Pietro Giordani "Al più caro degli amici", ovvero allo stesso Leopardi, e infine della cosiddetta "Bolla Aurea" del 1229 emessa dalla cancelleria imperiale di Federico II di Svevia, documento corredato da un prezioso sigillo in oro e che rappresenta una pietra miliare della storia locale: con essa, Federico II confermò alla Città di Recanati il possesso del porto, oggi Porto Recanati, garantendo l’esenzione dai dazi e promuovendo così lo sviluppo commerciale della zona.
Tre documenti di valenza storica fondamentale, dunque, nel panorama culturale recanatese, riconducibili a diverse epoche e che ora saranno valorizzati grazie ad un importante processo di restauro volto al recupero espositivo. “Proseguono le attività di tutela e valorizzazione del ricchissimo e variegato patrimonio culturale del Comune di Recanati – ha dichiarato Luigi Petruzzellis, responsabile del circuito museale cittadino – stavolta con importanti interventi che consentiranno di rendere ancora più completa e attrattiva la nostra offerta turistica”.
Il restauro inizierà nei primi giorni di settembre per concludersi nel mese di ottobre. Particolarmente delicato il lavoro di recupero dei materiali, inevitabilmente corrosi dallo scorrere del tempo, che allo stato attuale presentano fratture, macchie diffuse e indebolimenti. Per questa ragione, i manoscritti saranno restaurati in loco, avvalendosi di un cantiere aperto nel quale i visitatori potranno interagire con il personale incaricato del recupero in alcune date particolari dedicate alla scoperta della storia dietro a questi importanti documenti, occasioni uniche per tornare indietro nel tempo e fare un tuffo nella cultura cittadina.
L’intervento, autorizzato dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica delle Marche, si configura come un esempio di sinergia virtuosa tra pubblico – Comune di Recanati - e privato, con il contributo del comitato ANCoS Aps di Macerata-Ascoli Piceno-Fermo e il patrocinio di Confartigianato Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, per un costo complessivo di circa 1150 euro.
A condurre le operazioni di restauro sarà il laboratorio Relic, eccellenza recanatese nel campo della conservazione di documenti e volumi storici. Il coordinamento è assunto dalla Orologio Soc. Coop., società che ha in carico la gestione dei Musei Civici di Recanati.
Maddalena Crippa, Caterina Murino e Giulio Corso, Cesare Bocci e Vittoria Belvedere, Alessandro Benvenuti e Marina Massironi, Federica Luna Vincenti, Giorgio Pasotti e Giacomo Giorgio e, infine, Lella Costa sono i protagonisti assoluti della nuova stagione di prosa de 'I Teatri di Sanseverino'.
Un cartellone ricchissimo sotto tutti i punti di vista, fatto di sette spettacoli al Feronia con l'aggiunta di una rassegna cinematografica inclusa nel prezzo che si terrà al teatro San Paolo. A firmarla il direttore artistico, Francesco Rapaccioni, che sottolinea: “Quest'anno il filo conduttore della stagione in abbonamento è 'a proposito di crisi…' e propone al Feronia titoli classici riletti con sguardo attuale e titoli contemporanei, alcuni noti, altri da scoprire insieme: Crisi di nervi, La vedova scaltra, Indovina chi viene a cena, La tigre, Sissi, l’imperatrice, Otello, Lisistrata".
"Vogliamo così indagare il tema partendo dall’etimologia greca della parola crisi, dunque non associata a connotazioni negative, bensì intesa come momento di passaggio in cui è necessario distinguere, valutare, scegliere e prendere una decisione in un contesto di cambiamento e di difficoltà temporanea", aggiunge Rapaccioni.
Accanto ad attori famosi e di solida esperienza teatrale giovani talentuosi protagonisti e coprotagonisti, diretti da registi importanti (Peter Stein, Giancarlo Marinelli, Guglielmo Ferro, Alessandro Benvenuti, Roberto Cavosi, Giorgio Pasotti e Serena Sinigaglia) e impegnati in copioni di autori classici (Anton Cechov, Carlo Goldoni, Shakespeare nella drammaturgia di Dacia Maraini, Aristofane nell’adattamento di Emanuele Aldrovandi) e di autori contemporanei (William Arthur Rose, Ramon Madaula, Roberto Cavosi) tutti di straordinario interesse e capaci di stimolare curiosità, confronti e dibattiti. Anche per la stagione 2025 – 2026, come accade ormai da anni, i prezzi degli abbonamenti e dei biglietti restano invariati.
Ricchissima e prestigiosa pure la programmazione fuori abbonamento con la stagione sinfonica della Form, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, la stagione di circo contemporaneo affidat aalla direzione artistica del Circo El Grito, la rassegna degli Incontri con l’Autore, la rassegna Altre culture, i progetti scolastici, la rassegna cinematografica e quella Extrastagione con prosa, concerti e teatro amatoriale.
Il programma della nuova stagione de I Teatri di Sanseverino si apre il 22 ottobre con “Crisi di nervi” con Maddalena Crippa, che saluta il debutto di stagione dopo una residenza di riallestimento, e prosegue il 9 novembre con “La vedova scaltra” con Caterina Murino e Giulio Corso poi il 16 dicembre con “Indovina chi viene a cena” con Cesare Bocci e Vittoria Belvedere.
Il nuovo anno, il 2026, sarà aperto il 12 gennaio da “La tigre” con Alessandro Benvenuti e Marina Massironi e proseguirà l'8 febbraio con “Sissi, l'imperatrice” con Federica Luna Vincenti, il 3 marzo con “Otello” con Giorgio Pasotti e Giacomo Giorgio e, infine, il 15 aprile con “Lisistrata” con Lella Costa.
Vendita abbonamenti presso il botteghino del Feronia. Rinnovi con conferma del posto prelazione per i già abbonati alla stagione precedente dal 18 al 22 settembre (giovedì 18, venerdì 19 e lunedì 22 settembre ore 16-20; sabato 20 e domenica 21 settembre ore 9-13). Nuovi abbonamenti dal 24 al 25 settembre dalle ore 16 alle ore 20.
La mostra dell’artista fermano Massimo Turlinelli, famoso per le sue opere a matita policroma, in corso presso lo spazio multimediale San Francesco di Civitanova Alta, sarà visitabile per altre due settimane, sempre dal giovedì alla domenica, con ingresso libero dalle 19.00 alle 23.00. In considerazione del grande consenso da parte di un pubblico sempre più attento nello scegliere eventi in cui arte e cultura locale si fondono insieme, la mostra "Dissonanze" è stata prorogata al 17 agosto 2025.
La chiave di lettura di questa mostra sta nel titolo che, insieme all'immagine della grafica dell’evento (un palo senza ombra con vicino la proiezione della sagoma di un cipresso inesistente), in un certo senso racchiude il pensiero dominante della produzione artistica di Massimo Turlinelli che qui ritroviamo nella selezione di 50 opere molto diverse tra loro per contenuti, tecnica e formato e che offrono ciascuna un'interpretazione soggettiva e spesso divergente.
Il visitatore avrà infatti occasione di ammirare le varie fasi creative di Turlinelli seguendo un percorso che inizia dalla navata centrale della splendida chiesa sconsacrata, per proseguire nelle altrettanto suggestive salette adiacenti: una visione generale sulla sua vasta produzione che, in questa esposizione, parte dai primi anni del 2000 fino alle ultimissime opere del 2025; per l’occasione saranno esposti anche 5 lavori inediti a matita.
Sabato 9 agosto, con inizio alle ore 21:15, le opere a matita di Massimo Turlinelli faranno da cornice al concerto del Quartetto d'Archi dell'Orchestra sinfonica Rossini: un evento che rientra nel programma dei tre "Concerti nel Chiostro a Civitanova Alta"; organizzati dall'Associazione Pier Alberto Conti APS.