La mostra, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e curata da Sara Tassi (vicepresidente Fondazione CRJ), vuole offrire un ulteriore spazio di riflessione sull’arte contemporanea attraverso le opere di Carlo Iacomucci e Maria Grazia Focanti. Pur nella diversità stilistica ed espressiva della loro produzione, le anime pittoriche dei due artisti restituiscono una corrispondenza rispetto al tema del divenire della corporeità.
L’inaugurazione si terrà giovedì 17 aprile alle ore 17,30 con presentazione degli artisti da parte della curatrice della mostra. L’esposizione sarà visibile al pubblico con ingresso libero, tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30, secondo gli orari di apertura di Palazzo Bisaccioni.
Lo spazio fisico della mostra è definito e distinto in due ambienti separati ma contigui per enfatizzare e valorizzare l’identità pittorica di ognuno e stabilire un contrappunto artistico, una sinfonia in due tempi, una lirica a due strofe.
Il tema della mostra è racchiuso nello stesso titolo Mèta – corporis, che associa due termini di diversa natura ed etimologia: mèta deriva dal greco μετά che significa, tra le tante accezioni possibili, «oltre», mentre corporis, che deriva dal latino corpus, significa più intuitivamente «corpo». L’intera espressione è traducibile in diversi modi ma quella più identificativa è oltre i corpi, richiamando per assonanza e significato il termine metamorfosi, topos della letteratura fin dall’antichità e ispirazione per l’arte di ogni tempo.
Traslando il significato greco a quello di uso corrente, il percorso espositivo è di fatto diviso a metà, in un equilibrio spaziale dove ogni artista può esprimere la propria identità e creatività. Il corpo è soggetto dei dipinti in mostra, affiorando da una gestazione che tenta di fermare il divenire del gesto artistico in forma compiuta.
L’approssimarsi della figura all’umano, il ricordo dell’elemento corporeo che diviene altro da sé e oltre sé stesso, rende l’opera dei due artisti particolarmente affascinante ed evocativa. Le figure dipinte sono posizionate oltre i corpi perché l’apparire della forma si sgancia dalla mimesis per approdare in una nuova versione dell’umano, attraverso una metamorfosi artistica che permette ai corpi di esprimersi oltre il canone apparente.
La gestualità potente e saggia di Iacomucci si contrappone alla pausata e serena conduzione di Focanti. La mano decisa e graffiante di Iacomucci definisce il corpo femminile come la ricomposizione di un caos primordiale, il cui perno è il segno che, dopo aver definito il disegno sottostante alla pittura, decostruisce la figura, ribattezzando con il colore un nuovo cosmos metamorfizzato: è anatomia del negativo che opera coprendo il segno preparatorio, affinché affiori la natura materica del corpo-gestualità.
La visione pittorica di Focanti è l’apertura a un mondo onirico in cui il dato fenomenico si fonde con quello simbolico. L’approssimarsi delle forme e dei colori alla riconoscibilità della natura fa da contrasto ad elementi spuri che appaiono e sostano nella tela: in particolare il volto diventa sineddoche del corpo, una parte per il tutto, un profilo radicato nello spazio che lo circonda in una metamorfosi panteistica dell’umano.
In occasione dell’evento verrà presentato il catalogo della mostra dove sono state inserite venti opere per ogni artista, le stesse allestite nell’esposizione. I testi in catalogo sono di Sara Tassi e di Patrizia Minnozzi.
Giovedì 10 aprile la Scuola di Studi Superiori "Giacomo Leopardi" dell'Università di Macerata ospiterà il regista bosniaco Ado Hasanović per una doppia iniziativa aperta al pubblico, incentrata sul potere del cinema come strumento di memoria e testimonianza.
Il primo incontro è in programma alle ore 18 alla Biblioteca Statale di Macerata, dove Hasanović condividerà la propria esperienza personale e professionale in un dialogo aperto con il pubblico. L’ingresso è libero, fino a esaurimento posti.
In serata, alle 21, al Cinema Italia, verrà proiettato il documentario "My Father’s Diaries / I diari di mio padre", un’opera intensa che ricostruisce la memoria della guerra in Bosnia attraverso le riprese e i diari del padre del regista.
Un viaggio intimo e toccante tra ricordi familiari e storia collettiva, capace di raccontare le ferite della guerra con uno sguardo autentico e personale. Al termine della proiezione, il regista sarà nuovamente presente per un incontro con il pubblico.
L'iniziativa si inserisce nell'ambito delle attività culturali promosse dalla Scuola di Studi Superiori "G. Leopardi", che da anni ospita personalità di rilievo della scena culturale internazionale per offrire momenti di confronto aperti alla cittadinanza e alla comunità accademica.
Un’opera avvolta nel mistero e nella leggenda che continua a esercitare un fascino potente a quasi due secoli e mezzo dalla sua composizione. È il Requiem in re minore K. 626 di Wolfgang Amadeus Mozart che l'Orchestra Filarmonica Marchigiana porta nei teatri della regione e a Montepulciano, con la direzione di Luigi Piovano, artista in residenza che è stato applauditissimo appena 10 giorni fa con il concerto omaggio ad Ezio Bosso.
Benché incompiuto alla morte del genio salisburghese nel 1791, il frammento del Requiem giunto a noi, completato dal suo allievo Franz Xaver Süssmayr, rappresenta una delle vette più toccanti e drammatiche della musica sacra. La partitura, per soli (soprano, contralto, tenore e basso), coro e orchestra, rivela una profondità emotiva e una maestria compositiva ineguagliabili.
Assistere alla sua esecuzione è un'esperienza intensa e catartica. Il ruolo del coro, grande protagonista di quest’opera, viene qui affidato al Coro Giovanile delle Marche, composto da ragazze e ragazzi provenienti da tutta la regione, diretti da Giovanni Farina; la collaborazione tra giovani talenti e musicisti di grande esperienza rappresenta un’importante opportunità di crescita e valorizzazione artistica per tutti gli artisti coinvolti, che hanno l’occasione di confrontarsi con un capolavoro di rara intensità.
I solisti che si esibiscono sono dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo: Antonella Granata (soprano), Nutsa Zakaidze (mezzosoprano), Alessandro Fiocchetti (tenore) e Aleksandr Utkin (basso). La loro virtuosità insieme alla potenza del coro e alla ricchezza timbrica dell'orchestra creano un affresco sonoro che esplora le profondità del dolore, della paura della morte, ma anche della speranza e della fede. È questo il testamento spirituale di Mozart che, pur consapevole della sua imminente scomparsa, ha saputo trasfondere nell’ultima creazione un messaggio di eterna bellezza e commozione.
I cinque concerti in programma sono giovedì 10 aprile, alle ore 21, al Teatro Lauro Rossi di Macerata (in collaborazione con Associazione Musicale Appassionata); venerdì 11 al Rossini di Pesaro (sempre alle ore 21, in collaborazione con Ente Concerti Pesaro); sabato 12 nella Cattedrale di Santa Maria Assunta a Fermo (ore 21, ingresso gratuito); domenica nella Chiesa di San Biagio di Montepulciano (nell’ambito del Festival di Pasqua) e lunedì 14 aprile al Teatro Pergolesi di Jesi (ore 21). Biglietti acquistabili nelle relative biglietterie dei Teatri oppure online su vivaticket.com. Info: www.filarmonicamarchigiana.com.
Rubber sta per "gomma" ed è questo il nome del nuovo spazio espositivo che aprirà nel centro storico di Recanati sabato 19 aprile. "Un materiale naturale o sintetico, caratterizzato da elevata elasticità, ossia in grado di deformarsi sotto l’azione di una forza esterna cessata la quale può tornare alla forma originale": questa la definizione ritagliata dal vocabolario ed eletta ‘manifesto’ dai gestori Gloria Falasco, Marianna Rogante e Andrea Balietti, per descrivere le caratteristiche essenziali del loro progetto.
Il locale storico sito in via Roma 6, entro il quale avrà sviluppo Rubber, rappresenterà un riferimento in fatto di arte contemporanea e modernariato, con particolare interesse verso design, editoria, musica e abbigliamento; un luogo di ricerca e diffusione capace di accogliere linguaggi molteplici dalla cultura pop alla controcultura underground, dal novecento ad oggi; una ‘wunderkammer’ in continuo allestimento dove indagare il passato e promuovere il presente come maglie intrecciate dello stesso tessuto.
In occasione dell’apertura, l’artista Niba sarà la prima a plasmare Rubber portando in mostra una selezione delle sue celebri sculture realizzate dal 2002 ad oggi. Fascino dell’artificio; seduzione dell’inorganico, feticismo simbolico, pop-surrealismo, iperrealismo sono alcuni dei contenuti radunati al cospetto di erotismo e bellezza sotto forma di corpi femminili, gatti, conigli, pezzi di design rigorosamente ornati e abbigliati secondo i dettami dell'estetica fetish.
I responsabili di Rubber fanno da co-curatori dell’esposizione insieme all’artista e l’allestimento prevede pezzi dalle collezioni "Plastic Pleasure"; "Plastic Pleasure, design"; "In the Mirror", "FeLish" e, per finire "Rubber Rabbit", come se l’incontro tra Niba e il nascente Rubber fosse avvenuto dentro lo specchio dell'arte, grazie a un coniglietto in tutina di lattice.
Ieri sera, Dante Ferretti è stato l'ospite d'onore a Che Tempo Che Fa, in un'intervista speciale con Fabio Fazio. Il maestro del cinema, collegato direttamente da casa, ha condiviso con il pubblico una serie di aneddoti e riflessioni, mostrando anche un dettaglio inaspettato: sullo sfondo, ben visibili sulla mensola, c’erano i sei premi Oscar, (tre suoi, tre di sua moglie Francesca Lo Schiavo), simboli di una carriera straordinaria.
Durante l'intervista, Ferretti ha raccontato il suo rapporto di lunga data con Pier Paolo Pasolini, con il quale ha collaborato in ben otto film e ha costruito una solida amicizia durata dodici anni.
Il maestro ha poi parlato del suo nuovo libro, Bellezza Imperfetta, curato da David Miliozzi. Un libro che, partendo dal suo rapporto con Pasolini, riflette sulla bellezza del cinema e sulla sua visione artistica, lontana dalla perfezione formale ma ricca di emozione e autenticità. Ferretti ha anticipato che insieme a Miliozzi sta lavorando a una trilogia di libri che si concentreranno su altri grandi registi. Dopo Bellezza Imperfetta, uscirà il libro dedicato a Federico Fellini, seguito da quello su Martin Scorsese, continuando così a celebrare la carriera di un ragazzo partito da Macerata e arrivato a collaborare con i più grandi cineasti di sempre.
Tanti i temi che verranno trattati dall’8 all’11 maggio per l’edizione nazionale del festival della Pop filosofia. Incontri dal pomeriggio a mezzanotte in tutte le sale delle Muse con tanti artisti, filosofi e scrittori e tre nuovi spettacoli serali con musica dal vivo dedicati all’esoterismo di Battiato, al mondo del Fantasy e al Realismo Magico nel cinema. Ingressi gratuiti con prenotazione dal 28 aprile.
Se la magia fosse più di un trucco? Se fosse un ponte tra filosofia, esoterismo e cultura pop? È questa la formula di Popsophia 2025, che dall’8 all’11 maggio porta al teatro delle Muse, mescolati come in un calderone alchemico, gli ingredienti che danno vita alla pozione che unisce cultura, intrattenimento, arte e nuove tecnologie.
Abracadabra, tema dell’edizione 2025 si snoda attraverso un calendario fitto di incontri, spettacoli e approfondimenti per esplorare il legame tra filosofia e magia nella contemporaneità.
Il cuore del festival sono le quattro giornate, dalle 17 a notte fonda, con tanti incontri pomeridiani e tre nuovi philoshow serali. Ogni sala e spazio delle Muse verrà allestito per il festival: dal teatro principale che ospiterà i grandi spettacoli musicali prodotti da Popsophia con la direttrice artistica Lucrezia Ercoli, la regia di Riccardo Minnucci, le esecuzioni live della band “Factory” composta da 11 musicisti e le coreografie del corpo di ballo di “Espressione Arte Danza”, al Ridotto, palcoscenico degli incontri pomeridiani. Ma “Abracadabra” apre anche spazi meno noti del teatro dorico come le sale Melpomene, Clio e Talia che ospiteranno i laboratori, installazioni artistiche, mostra virtuale coi visori VR e perfino il foyer diventerà contenitore speciale per le rassegne del festival.
Tra gli ospiti attesi molti artisti, scrittori e filosofi che si misureranno con questioni di grande fascino: dall’astrologia ai virtual influencer, dall’intelligenza artificiale ai tarocchi, dagli sciamani antichi ai maghi contemporanei. Ogni giornata sarà contraddistinta da un tema diverso: si inizia con le “arti magiche” per far emergere l’importanza del pensiero magico nell’arte visiva, il venerdì si indaga l’“Italia magica” tra le ricerche dell’antropologo Ernesto de Martino e i misteri dello scrittore Dino Buzzati; il sabato è il momento dei nuovi “dei digitali” per comprendere le tecnomagie della realtà virtuale che ci affascinano e ci preoccupano; domenica si chiude con il tema “esoterismo pop” per scrutare la persistenza di tradizioni antiche come la lettura degli astri nel mondo disincantato in cui viviamo. Tra gli ospiti che interverranno: Paolo Agaraff, Giacomo Binnella, Guerini Nucci Bovalino, Giulia Ciarapica, Giorgiomaria Cornelio, Annalisa Di Nuzzo, Massimo Donà, Fabio Filippetti, Evita Greco, Alessandro Morbidelli, Melissa Panarello, Marco Rocchi, Davide Sisto, Vincenzo Valentino Susca, Ivan Talarico, Valentina Tanni, Emanuele Trevi, Matteo Trevisani.
Tre i philoshow inediti, uno dedicato al misticismo esoterico delle canzoni di Franco Battiato con Carlo Massarini, uno sul tema cardine del festival il Realismo magico nel cinema da David Lynch a Federico Fellini con Gennaro Carillo e infine uno sull’immaginario pop delle saghe dal Signore degli Anelli a Harry Potter, insieme a Licia Troisi e Simone Regazzoni.
Un pre-festival con la rassegna e presentazione di libri in collaborazione con la libreria Fogola dedicata all’Ancona Esoterica tra architettura e letteratura. Tornano, potenziati, anche i laboratori della consulenza filosofica a cura di “Sophratica” con le pozioni di filosofia per bambini e per adulti.
«E’ un programma densissimo che riempie completamente il teatro delle Muse – commenta la direttrice artistica Lucrezia Ercoli – con i nostri temi che per l’occasione affrontano vari aspetti del mondo magico. Siamo felici di essere riusciti a coinvolgere tantissime realtà e aver radicato ancora di più il festival ad Ancona. Tutti gli incontri saranno ad ingresso gratuito con prenotazione dal 28 aprile e vogliamo rassicurare tutti gli spettatori perché la nuova location consentirà un afflusso maggiore permettendo davvero a tutti di usufruire dei nostri appuntamenti».
«Popsophia si inserisce nel panorama culturale di Ancona come un evento di primaria importanza - ha sottolineato il sindaco Daniele Silvetti - fortemente voluto e sostenuto dall’Amministrazione comunale. Non solo un appuntamento atteso, ma un’iniziativa che l’amministrazione ha scelto con l’obiettivo di rendere la città protagonista di una manifestazione culturale di rilievo nazionale. Il festival trova la sua cornice ideale nel Teatro delle Muse, luogo simbolo della città e tempio della cultura e apre la stagione culturale e turistica non solo di Ancona, ma dell’intera regione Marche. Popsophia rappresenta quindi un segnale forte e chiaro della volontà del Comune di posizionare Ancona al centro del dibattito culturale, rendendola un punto di riferimento nella riflessione sulle idee che attraversano il panorama contemporaneo».
«Popsophia 2025, con il suo tema "Abracadabra", incarna la vocazione della cultura che, attraverso un sapiente gioco di narrazione e sperimentazione, diventa magica e popolare - ha aggiunto Marta Paraventi assessore alla Cultura del comune di Ancona - capace di influenzare il dibattito pubblico e l’immaginario collettivo. Il Comune di Ancona ha voluto che questo evento trovasse nel Teatro delle Muse la sua casa naturale, un luogo che esalta il valore del festival e ne amplifica il messaggio, rendendo Ancona il palcoscenico di un confronto culturale di portata nazionale. L’amministrazione comunale non si è limitata a sostenere l’iniziativa, ma ha lavorato attivamente per integrarla nel tessuto culturale cittadino, riconoscendone il valore e il potenziale di attrazione per il grande pubblico. Il festival infatti non è solo un momento di spettacolo, ma un laboratorio di idee che si sviluppa attraverso format innovativi, capaci di coniugare filosofia, musica e multimedialità in un linguaggio accessibile e coinvolgente».
Un cortometraggio d’autore firmato dalla storica Accademia Poliarte di Ancona, punto di riferimento nazionale per la formazione dei nuovi talenti artistici e parte del Gruppo Rainbow, sarà presentato in anteprima mondiale ad Expo Osaka 2025 il 2 giugno 2025 nel Padiglione Italia durante la settimana della Regione Marche, alla presenza delle istituzioni e del fondatore di Rainbow, Iginio Straffi.
L’opera si inserisce nel prestigioso progetto Metaverso Raffaello, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dall’Unione Europea nell’ambito di Next Generation EU, iniziativa che mira a valorizzare il patrimonio culturale marchigiano attraverso l’uso delle nuove tecnologie e del linguaggio cinematografico.
Il progetto è stato presentato all’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Marche, Andrea Maria Antonini e coordinatore delle regioni per Expo e trova il supporto di Marche Film Commission - Fondazione Marche Cultura. Il corto, scritto da Sergio Ramazzotti con la regia di Paolo Doppieri, e la produzione esecutiva di Genesis Srl, nasce per promuovere le Marche nel contesto internazionale, valorizzandone il patrimonio culturale, paesaggistico e produttivo attraverso il linguaggio universale della musica e della bellezza.
Un road movie interiore ed esteriore della durata prevista di 15 minuti, che intreccia memoria e presente, Oriente e Occidente, trascinando il pubblico in un viaggio nei tanti volti delle Marche. Girato interamente nelle Marche, il film attraversa infatti location d’eccezione come il Teatro dell’Aquila e il Palazzo dei Priori a Fermo, l’Arco di Traiano al porto di Ancona, l’Eremo dei Frati Bianchi a Cupramontana, lo Sferisterio di Macerata, Urbino, il Parco del Conero, i Monti Sibillini e i vigneti del Verdicchio.
A portare in scena l’essenza della cultura marchigiana un cast di interpreti d’eccezione: Dharma Mangia Woods, Taiyo Yamanouchi, Isabella Carloni, Alfredo Sorichetti, Yukari Ishibashi, Giuseppe Lorenzo Quagliano e William Zhang.
Ogni dettaglio, dall’ideazione, alla scenografia alla fotografia, è realizzato con il contributo dei migliori esperti del settore, maestranze e talenti del territorio, e sarà accompagnato da una campagna di comunicazione internazionale tra Italia e Giappone e partecipazione a festival cinematografici.
“Vogliamo raccontare l’Italia che emoziona, che sorprende e che sa parlare al mondo” – ha commentato Iginio Straffi, presidente del Gruppo Rainbow – “I nostri talenti ci hanno permesso di dare vita ad un’opera che unisce arte e design, amore per il territorio e narrazione cinematografica. Un racconto per immagini che avvicina le Marche al Giappone nel segno della bellezza. Il cortometraggio è un tributo alla contemplazione, all’ascolto dell'altro e al miracolo del cambiamento che può trasformare una vita: valori in cui ci riconosciamo pienamente”.
"Design, Moda e Cinema: nelle Marche l'industria della creatività è una risorsa economica importantissima oltre che un giacimento culturale poco conosciuto. La stessa Poliarte è una eccellenza di livello nazionale con i suoi 52 anni di storia, una delle istituzioni più antiche nel settore Design” - ha dichiarato Michele Capuani, direttore Accademia Poliarte – “Guardando al futuro credo che studiare le discipline della creatività nelle Marche - non solo a Poliarte ma in tutte le eccellenti Università, Accademie e Conservatori del territorio - sia una grande opportunità. Il Ministero degli Esteri ha premiato il nostro lavoro dandoci la possibilità di raccontare il genio marchigiano a Padiglione Italia. Siamo consapevoli che, parlando delle Marche, ci si chieda di rappresentare l'Italia intera. Una parte per il tutto. Abbiamo pensato, invece di congressi accademici o documentari scientifici, di raccontare una semplice storia che parla di fallimenti e riscatto, di sostenibilità, inclusione e resilienza, di come un paese tanto lontano come il Giappone, sia in realtà tanto vicino".
“Il corto ben s’inserisce – ha dichiarato il coordinatore della Task Force per Expo 2025 Osaka, assessore Andrea Maria Antonini – nel denso programma di talk, seminari ed eventi che, come sistema regionale, andremo a realizzare durante la Settimana della Regione Marche che va dal 1 al 7 giugno. I temi presentati dalla Poliarte s’intrecciano perfettamente con quelli della mostra che andremo ad allestire in Padiglione il cui concept sarà incentrato sull' ARS per mostrare ai visitatori dell'Expo 2025 il saper fare del territorio delle Marche esponendo alcuni prodotti di aziende marchigiane come opere d'arte: la tradizione e la conoscenza acquisita si trasformano in oggetti iconici ed allo stesso tempo innovativi".
"Rappresentare le Marche all’Expo di Osaka è motivo di grande orgoglio” – ha evidenziato Andrea Agostini, presidente di Fondazione Marche Cultura. “Questo cortometraggio è molto più di un’opera audiovisiva: è un racconto di territorio, capace di esaltarne autenticità e potenzialità. La collaborazione tra formazione, creatività e istituzioni è la chiave per portare le Marche nel mondo con uno sguardo nuovo e contemporaneo".
“L’opera è un’occasione preziosa per raccontare l’identità delle Marche attraverso il linguaggio del cinema e portarla sulla scena internazionale” - ha aggiunto Francesco Gesualdi, direttore di Marche Film Commission - “Abbiamo sostenuto la fase di location scouting perché crediamo nel valore di una narrazione che nasce dai luoghi e dalle persone del nostro territorio, capace di coniugare valore artistico e promozione culturale”.
L'artista di Pioraco, Gian Domenico Negroni, in mostra a Milano. Dal 1985 al 2005,negroni ha sviluppato una ricerca pittorica che si distingue per la continua sperimentazione e l’approfondimento di linguaggi espressivi innovativi. La sua arte si nutre di suggestioni che spaziano dall’astrattismo informale al paesaggio astratto, creando opere che, oltre a rivelare una straordinaria qualità tecnica e cromatica, offrono un’esperienza visiva profonda e coinvolgente.
L’approccio gestuale e formale dell’artista racconta una pittura che evolve costantemente, giocando con la materia e la forma, capace di dar vita a composizioni di grande impatto visivo. Negroni utilizza la materia acrilica su carta e multistrato per arricchire la superficie, conferendo così un senso di spazialità che rende le sue opere ancora più suggestive. L'uso di colori vivaci e di segni incisivi, intrisi di contenuti simbolici ed emozionali, definisce un linguaggio personale e distintivo, che cattura l'attenzione e stimola la riflessione.
Nel corso degli anni, Gian Domenico Negroni ha esposto le sue opere in numerosi eventi di rilevanza nazionale e internazionale, tra cui manifestazioni prestigiose come “Art Innsbruck” (Gennaio 2018), “Art Prague” (Febbraio 2020), “Arte Venezia” (Settembre 2020), “Poesia della luce” a Mantova (Maggio 2022) e “Arte Bratislava” (Giugno 2023), dove ha presentato il suo lavoro al pubblico di appassionati e critici.
Dal 7 al 13 aprile 2025, Negroni parteciperà a una nuova importante mostra collettiva dal titolo “Sinergie Multidimensionali”, curata dalla gallerista Elena Jelmoni. L’esposizione, che avrà luogo presso il Centro Culturale Milano, vedrà l’artista presentare due delle sue opere più significative: “Mare d’inverno” e “Sui prati di Chernobyl”. Questi lavori, come tutte le sue creazioni, sono espressioni intense di una ricerca che affonda le radici nella memoria, nel paesaggio e nelle emozioni, in una fusione di elementi naturali e simbolici che non lasciano indifferenti.
Con la sua pittura, Gian Domenico Negroni invita lo spettatore a entrare in un mondo in cui il colore e la materia diventano veicoli di emozioni e riflessioni, costruendo un dialogo tra l’arte e la percezione individuale che, attraverso il tempo e lo spazio, riesce a toccare corde profonde dell'animo umano.
L'Assessorato alle Politiche giovanili del comune di Civitanova Marche vuole dare l’opportunità ai giovani residenti a Civitanova di avvicinarsi a professioni quali tecnico del suono, videomaker o dj, frequentando in maniera completamente gratuita i laboratori curati dall’associazione "Il Palco Laboratorio musicale", con il coinvolgimento di grandi esperti che lavorano nel mondo delle professioni musicali. Si tratta di un punto di partenza importante per chi sogna una carriera nel mondo della musica ed è in cerca di nuove opportunità lavorative.
Il progetto, denominato “Tra le quinte della musica”, è stato avviato a febbraio, ed ora viene rilanciato per dare maggiori possibilità di adesione, allargando sia la fascia d’età per le iscrizioni (dai 16 ai 35 anni) con richiesta di un’adesione minima di 8 partecipanti e massima di 15. La partecipazione ai percorsi formativi è completamente gratuita. I corsi avranno inizio presumibilmente tra maggio e giugno 2025, per due ore settimanali consecutive di lezione, per un totale di 30 ore, da svolgersi presso la sede dell’associazione in via Guerrazzi.
Le attrezzature saranno fornite dall’organizzazione. Gli iscritti si potranno cimentare in registrazioni audio e mixaggio eventi live e in streaming (Progetto “Laboratorio di Tecnico del suono”); realizzazione riprese video di eventi live e in streaming – montaggio video (Progetto “Corso di Videomaker”); realizzazione di mixaggi in eventi live e in streaming (Progetto “Laboratorio per DJ”).
Il bando con le specifiche per aderire è disponibile sulla rete civica del Comune di Civitanova Marche e su tutti i canali social dell’Ente. Le domande dovranno essere presentate compilando l’apposito modulo entro il giorno 30 aprile 2025 all’Ufficio Protocollo del Comune di Civitanova Marche – Piazza XX Settembre 93, via e-mail all’indirizzo: protocollo@comune.civitanova.mc.it oppure via PEC all’indirizzo: civitanovamarche@pec.it. Potrà essere inviata una sola domanda con scelta di un solo corso (nel caso in cui fossero presentate più domande verrà presa in considerazione l’ultima).
La rassegna MountEcho Volume 10 chiude con un momento di grande musica: sabato 5 aprile alle 21:30, il Teatro delle Logge ospiterà una serata di raffinata introspezione sonora con la compositrice e pianista Shida Shahabi. Con il suo stile minimalista e suggestivo, Shahabi è una delle voci più affascinanti della scena contemporanea, capace di evocare emozioni profonde attraverso un linguaggio musicale essenziale e avvolgente.
Un viaggio musicale tra cinema e arti performative. Nata e cresciuta a Stoccolma, Shida Shahabi ha debuttato nel 2018 con l’album Homes, pubblicato dall’etichetta FatCat 130701 e accolto con entusiasmo dalla critica. Da allora, ha continuato a costruire un percorso artistico solido, pubblicando lavori come Shifts e Living Circle, opere che esplorano la relazione tra spazio, memoria e suono.
Oltre alla sua attività discografica, Shahabi è un’apprezzata compositrice per il cinema e le arti performative. Ha firmato le colonne sonore di film come Else di Thibault Emin (presentato al TIFF 2024), Lovely, Dark and Deep di Teresa Sutherland (2023) e Falcon Lake di Charlotte Le Bon (2022), ottenendo un ampio riconoscimento per la capacità di tradurre le immagini in un paesaggio sonoro emotivamente coinvolgente.
Nel 2023 ha collaborato con la coreografa islandese Halla Ólafsdóttir per il pezzo di danza Sylph, la cui colonna sonora è stata pubblicata dalla sua etichetta Still Light. Un suono evocativo tra minimalismo e sperimentazione. Shida Shahabi si muove in un territorio sonoro che fonde elementi di minimalismo, ambient e neoclassicismo.
Il suo pianismo delicato, spesso accompagnato da sottili manipolazioni elettroniche, crea atmosfere sospese e intime, ideali per l’ambiente raccolto di un teatro come quello delle Logge di Montecosaro. Le sue esibizioni dal vivo, sempre misurate e profondamente espressive, hanno incantato il pubblico di festival e sale prestigiose come il Barbican di Londra, l’Elbphilharmonie di Amburgo e il Silent Green di Berlino.
Un appuntamento imperdibile. Il concerto si terrà sabato 5 aprile alle 21:30 presso il Teatro delle Logge di Montecosaro. La biglietteria aprirà alle 20:30 e i biglietti sono già disponibili in prevendita su Vivaticket. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero 3663574080. L’evento è organizzato in collaborazione con @vonderhaardt.
Per gli amanti della musica dal vivo che sanno apprezzare la bellezza dei dettagli e la potenza della semplicità, questa sarà un’occasione unica per immergersi nel mondo sonoro di Shida Shahabi.
Le vecchie regole del gioco del pallone di Matelica del 1800, studi su arti contadine maceratesi e approfondimenti su archeologia e reperti della provincia di Macerata. Sono solo alcuni titoli dei 50 volumi sistemati lo scorso fine settimana nei rinnovati locali della Pro Loco di Matelica.
I libri, editi dalla Provincia di Macerata negli anni passati, sono stati consegnati dal consigliere provinciale con delega Enti Locali Giorgio Pollastrelli, alla presenza del sindaco Denis Cingolani e dell’assessore Graziano Falzetti e, da ora, saranno a disposizione gratuitamente di cittadini, turisti, studiosi e di quanti saranno curiosi di poterli sfogliare.
“Prima della riforma Delrio del 2014 la Provincia, avendo tra le sue competenze anche il settore Cultura e Turismo, ha realizzato moltissimi libri di studio e approfondimento sul nostro territorio – spiega il presidente Sandro Parcaroli – che ci piace possano essere messi a disposizione dei cittadini. Ringrazio il consigliere Pollastrelli per aver preso contatti con il Comune di Matelica e spero che i libri possano essere uno strumento in più di incontro e confronto nei rinnovali locali della Pro Loco”.
“La lettura aiuta ad allargare le proprie conoscenze e porta ad acquisire nuove consapevolezze, aumentando la sicurezza di sé – aggiunge il consigliere Pollastrelli -. Sono molto contento che alcuni dei libri editi dalla Provincia abbiano trovato una nuova collocazione e ora possano essere a disposizione di tutti i cittadini”.
In occasione del decimo anniversario della sua inaugurazione, il Museo Terre Artigiane riapre le sue porte a Mogliano grazie all'impegno dell'amministrazione comunale. L’evento si terrà venerdì 28 e sabato 29 marzo in via Adriani e prevede un programma ricco di iniziative dedicate sia agli studenti che al pubblico.
Le mattinate di venerdì e sabato saranno riservate agli alunni della scuola primaria e secondaria, i quali, accompagnati da guide volontarie, potranno approfondire il valore della conservazione e della tutela del patrimonio culturale e paesaggistico. Un’occasione educativa preziosa per sensibilizzare le nuove generazioni alla conoscenza e al rispetto delle tradizioni locali.
Sabato pomeriggio il museo sarà invece aperto al pubblico, con visite guidate programmate alle ore 16:30, 17:30 e 18:30. Il percorso espositivo offre un viaggio nella storia e nell’artigianato del territorio, mettendo in luce l’identità locale e il legame profondo tra passato e futuro.
Ispirato all’articolo 9 della Costituzione Italiana, che promuove la tutela del patrimonio culturale e ambientale, il museo Terre Artigiane rappresenta una risorsa fondamentale per la comunità. La sua riapertura è un’opportunità per riscoprire la ricchezza della tradizione artigiana e per valorizzare il territorio, con uno sguardo attento all’innovazione e alla trasmissione della memoria storica alle generazioni future.
Dopo la giornata inaugurale, Unifestival 2025 prosegue mercoledì 26 marzo con nuove iniziative che esplorano il tema "Le espressioni della creatività" attraverso incontri, laboratori e performance. Il festival, organizzato dagli studenti dell’Università di Macerata con il patrocinio del Comune, trasforma la città in un laboratorio di idee, offrendo occasioni di confronto e sperimentazione aperte a tutta la comunità.
Nel pomeriggio, alle 17, gli Antichi Forni ospiteranno il laboratorio "Trame di sostenibilità", un viaggio nell’arte della tintura naturale a cura delle studentesse Alice Salta, Viola Ciocchini e condotto da Giulia Alberti della Fattoria La Rocca. L’incontro si aprirà con una panoramica sulla storia della tintura nel settore tessile e proseguirà con un’attività pratica in cui i partecipanti potranno sperimentare l’estrazione di pigmenti da piante, portando con sé un piccolo manufatto realizzato con le tecniche apprese.
Sempre alle 17, nella sede di via Garibaldi 20 la serie di incontri proposta da Officina Universitaria "LiberaMente: Mani che Creano, Menti che Cambiano" accende i riflettori su Scopertine, il progetto artistico che ha conquistato il web con la sua capacità di reinterpretare le copertine dei libri in chiave ironica e provocatoria.
Alla stessa ora, alla Loggia del Grano, prenderà vita un’esperienza partecipativa unica con il workshop "University of Unfolding Unity of Macerata". L’artista Frank Bölter, in residenza all’Università e noto per realizzare le sue performance grazie alla cooperazione creativa del pubblico, guiderà i partecipanti in un esperimento collettivo per riflettere sulle connessioni tra persone, saperi e culture attraverso l’uso della carta come medium espressivo.
Prosegue al Dipartimento di Giurisprudenza la mostra "1914: Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale", a cura di Obiettivo Studenti, che racconta la Tregua di Natale del 1914. La giornata si concluderà alle 21 al Teatro Don Bosco con "Tutto bene talk", un evento che intreccia musica, arte e storytelling per raccontare storie di talento e trasformazione.
Tra gli ospiti attesi, l’attore Ettore Belmondo, la cantautrice maceratese Camilla Ruffini, Giulio Gigli, giovane talento della sartoria artigianale, e Giacomo Seri, mago che trasforma ogni palco in un universo parallelo, pronti a condividere con il pubblico i loro percorsi e le loro passioni. A condurre la serata sarà lo studente Francesco La Gala. L’ingresso agli eventi è libero fino a esaurimento posti. Per lo spettacolo serale di mecoledì, è possibile prenotarsi sul sito festival.unimc.it/tbt.
Dopo la chiusura in seguito ai danneggiamenti subiti dall'edificio di via Mazzini 10 durante il sisma del 2016, la Pinacoteca comunale di Cingoli riapre le sue porte, in un nuovo allestimento delle sue collezioni, realizzato nel corso del 2024.
Il percorso espositivo offre evidenza e leggibilità all'attività artistica espressa dalla città di Cingoli durante il Novecento, attraverso la messa in mostra di selezionate opere di alcuni degli artisti più significativi di questo periodo: a partire da Donatello Stefanucci (1896-1987), quindi Giovanni Toccafondo (1932-1996) e Maurizio Carloni (1941-2001), passando per la poliedrica figura di Cesare Emidio Bernardi (1911-1985).
La collezione della Pinacoteca comunale "Donatello Stefanucci" testimonia di un’esperienza d'arte che pone Cingoli tra i luoghi di indiscutibile significato di quell’importante e riconosciuta attività artistica espressa dalle e nelle Marche durante il Novecento.
Un progetto, autorizzato dalla competente Soprintendenza, che si è realizzato con fondi comunali e grazie all’accesso a fondi comunitari per il medio del GAL Colli Esini. Un rinnovato percorso espositivo che è stato curato e coordinato da Luca Pernici, direttore degli Istituti culturali comunali e attuato, sotto la direzione tecnica dell'ufficio comunale lavori pubblici, grazie a ditte di settore specializzate.
"Riconsegniamo alla Città di Cingoli uno dei suoi luoghi della cultura - ha dichiarato con soddisfazione il sindaco di Cingoli, Michele Vittori -. Saluto, con orgoglio, la riapertura della Pinacoteca comunale 'Donatello Stefanucci'. Una ulteriore importante tappa nel percorso della dovuta valorizzazione del patrimonio culturale di Cingoli che l'amministrazione comunale sta convintamente percorrendo".
L’inaugurazione è in programma a Cingoli per il pomeriggio di sabato 29 marzo, alle ore 17.00, nell’Hortus del Palazzo degli istituti culturali (nella Sala Verdi del Palazzo comunale in caso di maltempo), a seguire cerimonia di apertura della Pinacoteca comunale Donatello Stefanucci. Visita gratuita della Pinacoteca fino alle ore 21:00
"Cosa accadrebbe se un ottantenne per ritrovare la memoria e fare luce sul suo oscuro passato, scappasse dalla casa di cura dov'è ricoverato a bordo di una Porsche rubata?"
Sabato 29 marzo, alle ore 18, presso la libreria Giunti al Punto di Macerata, in corso Matteotti, lo scrittore Jonathan Arpetti presenterà il suo nuovo romanzo La fabbrica dei ricordi (Poderosa edizioni), scritto insieme all’operatrice socio sanitaria Pamela Morganti.
Un romanzo che affronta, in modo leggero ma non superficiale, il tema dell'Alzheimer. Una storia divertente, poetica e delicata che alterna drammaticità e ironia, fino ad arrivare a un finale inaspettato.
Oltre agli autori, saranno presenti Andrea e Barbara Crocetti, responsabili dell’associazione G.A.L.T. Gruppo Alzheimer Tolentino e lo scrittore e sceneggiatore David Miliozzi che modererà l’incontro. Letture di Valerio Tatarella.
Apre martedì 25 marzo la collettiva di pittori marchigiani organizzata nella palazzina sud del Lido Cluana con il patrocinio del comune di Civitanova Marche e organizza da Vittoria Cattolica, per conto del padre Raffaele. Nato a Civitanova Marche il 27 Febbraio 1921, fin da bambino aveva attitudine per la pittura e disegno, dedicando ad esse il suo tempo libero. La mostra personale di Cattolica si svolgerà sempre al Lido dal 16 al 22 aprile.
In esposizione nella collettiva di pittura, le opere di Mario Buccolini, Raffaele Cattolica e Ornella Rogani. L’ingresso è gratuito a partire dalle ore 16,00, fino al 31 marzo 2025.
AAA cercansi attori, attrici e comparse per il nuovo film “Tutto l’universo” opera prima del regista urbinate Matteo Damiani e prodotto da Movie Factory, tra i vincitori del secondo Bando regionale di sostegno alle produzioni audiovisive 2024 del piano complessivo di investimenti del PR FESR 2021-2027.
La Fondazione Marche Cultura – Marche Film Commission promuove il casting per la ricerca di attori e attrici residenti nelle Marche per ruoli secondari, piccoli ruoli e comparse.“Siamo lieti di annunciare l’apertura dei casting per la selezioni di attori, attrici e comparse di tutte le età, residenti nella regione, per il nuovo film “Tutto l’universo” - Ha dichiarato Andrea Agostini presidente di Fondazione Marche Cultura- film Commission - un’ opportunità per valorizzare il talento locale e coinvolgere la comunità nelle produzioni cinematografiche che grazie al grande lavoro di promozione portato avanti in questi due anni stanno girando sempre più film e serie tv nei nostri splendidi territori. I casting offrono la possibilità di vivere un'esperienza unica sul set, sia per coloro che aspirano a lavorare nel mondo del cinema sia per chi desidera semplicemente divertirsi in un contesto creativo e apparire in un film”.
Nello specifico, si richiedono in particolare le seguenti figure: bambino dai 7 ai 12 anni; ragazza dai 18 ai 25 anni; ragazzo dai 20 ai 30 anni; uomini e donne dai 60 agli 80 anni; donne, uomini, ragazzi, ragazze, bambini e bambine di qualsiasi età di origine tunisina, marocchina o algerina. Verranno comunque valutate via e-mail anche candidature per altri profili e per ogni fascia di età, purché residenti nelle Marche.
Per candidarsi, non è richiesta alcuna esperienza pregressa, basta scrivere una e-mail a tuttoluniverso.casting@gmail.com, entro e non oltre martedì 8 aprile, allegare un curriculum vitae e una o piu foto. Tutti coloro che verranno selezionati per partecipare al casting saranno ricontattati dalla produzione per la comunicazione del giorno e dell’orario esatto dell’appuntamento dal vivo Le riprese sono previste nei mesi di settembre e ottobre 2025 nella provincia di Pesaro e Urbino e di Ancona.
Il film parla di Marta che dopo aver passato una vita ad accudire l’anziana madre, ha oramai quasi 50 anni. Non è sposata e non ha figli: improvvisamente, osservando sua madre sempre più malata, si dispera all’idea di rimanere da sola per il resto della vita. Marta decide di inseguire un sogno: dimostrare di essere ancora in grado di costruirsi una famiglia.
Ambientato tra Pesaro, Acqualagna, Fossombrone e Cagli, la pellicola intreccia storie personali e paesaggi locali, rendendo la Regione protagonista della narrazione. Con un cast di alto livello, tra cui Anna Bellato e Dora Romano, il film celebra la cultura marchigiana attraverso un racconto di memoria e cambiamento.
Il Comune di San Severino Marche è tornato ad aderire al concorso Art Bonus 2025, iniziativa organizzata dal Ministero della Cultura, Ales Spa e Promo PA Fondazione – LuBeC allo scopo di promuovere una sempre più diffusa conoscenza dell’Art Bonus (legge n. 106/2014), la misura fiscale introdotta per incentivare le donazioni a favore della cultura attraverso un beneficio fiscale del 65%.
Tra le varie proposte avanzate da diverse realtà d’Italia, quella della città di San Severino Marche promuove un intervento destinato all’archivio storico comunale da oggetto di conservazione a strumento per la crescita del territorio. L’Amministrazione comunale settempedana ha individuato nell’archivio storico comunale uno strumento essenziale per la trasmissione della memoria storica, utile all’attivazione del diritto di tutti i cittadini all’istruzione e all’informazione, nonché allo sviluppo della ricerca e della conoscenza.
L’archivio storico del Comune di San Severino Marche, originariamente conservato presso la sala degli Stemmi del palazzo comunale, si trova ora in un deposito presso l’ex convento di San Lorenzo in Doliolo ed è affidato alla biblioteca comunale. Nel corso del tempo, è stato oggetto di diversi interventi archivistici, di cui il primo, nel 1860, ha interessato gli atti di Antico regime.
L’ultimo, conclusosi nel 2004, ha interessato il fondo dell’Ente comunale di assistenza e delle opere pie ad esso aggregate e una parte del vero e proprio archivio comunale. L’istituzione dell’archivio storico comunale persegue ad oggi diverse finalità: la conservazione e l’ordinamento dei fondi inerenti la storia del territorio come garanzia di salvaguardia della memoria storica dell’Ente e della comunità locale, la fruizione dei documenti conservati nell’Archivio Storico Comunale, ai sensi dell’art. 102 del D.Lgs. 42/2004, la promozione di attività didattiche e di ricerca storica, nonché di valorizzazione dei patrimoni documentari, che costituiscano significativa fonte per la storia del territorio comunale, in collaborazione con la scuola ed altri istituti di ricerca. Per la seconda annualità del progetto si è proseguito con l'inventariazione analitica dell'archivio storico comunale.
Si è pertanto proceduto ad effettuare il riordinamento delle diverse sezioni di archivio, la produzione di un inventario informatizzato, comprensivo delle idonee parti introduttive (storia archivistica, soggetti produttori, ecc.), l’individuazione della documentazione da digitalizzare. Fino alle ore 12 del 14 aprile collegandosi alla piattaforma www.artbonus.gov.it si potrà votare per sostenere l’intervento che interessa l’archivio storico comunale della Città di San Severino Marche. I 30 progetti più votati nella prima fase (15 per la categoria “Beni e luoghi della cultura” e 15 per la categoria “Spettacolo dal vivo”) accederanno alla fase finale di votazione sui canali social ufficiali di Art Bonus. Il click day si svolgerà il 15 aprile 2025 dalle ore 08 alle 20.
Ai Musei civici di Palazzo Buonaccorsi è in corso la digitalizzazione di circa cinquecento opere, tra dipinti, sculture e disegni. Le opere saranno quindi oggetto di una campagna fotografica che le riprodurrà ad alta risoluzione, successivamente tutte le immagini saranno riversate in una piattaforma digitale dedicata, garantendo così un accesso più ampio e strutturato al patrimonio culturale. Si tratta di una operazione che rappresenta un’opportunità fondamentale per garantire la preservazione, l’accessibilità e la fruizione di queste importanti testimonianze artistiche.
L’iniziativa si inserisce all’interno delle linee di azione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), riguardanti la cultura, che prevedono attività volte alla digitalizzazione del patrimonio culturale attraverso lo sviluppo di banche dati e collezioni digitali coinvolgendo le istituzioni culturali dell’intera regione Marche.
“La digitalizzazione rappresenta certamente un’opportunità strategica per conservare il patrimonio storico-artistico e per diffondere e promuovere la cultura attraverso l’uso di strumenti digitali, facilitandone l’accesso e stimolando l’interesse del pubblico – commenta l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta -. I risultati del progetto quindi saranno di grande beneficio per un’ampia gamma di soggetti: dal pubblico generico agli studiosi e ai ricercatori, fino agli operatori culturali. In un’epoca in cui il digitale gioca un ruolo centrale nelle nostre vite, investire nella digitalizzazione significa investire nel futuro della cultura”.
In particolare, il progetto rientra nella Missione 1 “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”, Componente 3 “Cultura 4.0” (M1C3), Misura 1 “Patrimonio culturale per la prossima generazione”, Investimento 1.1 “Strategie e piattaforme digitali per il patrimonio culturale”. L’obiettivo è incrementare la digitalizzazione del patrimonio culturale custodito in musei, archivi, biblioteche e luoghi della cultura, facilitandone così la fruizione e l’accessibilità da parte di un vasto pubblico.
Il progetto si inserisce nel quadro del Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale (PND), redatto dall’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library del Ministero della Cultura, un documento che definisce la strategia per la trasformazione digitale del patrimonio culturale nel periodo 2022-2026, rivolgendosi a musei, archivi, biblioteche e altri luoghi della cultura.
Il tema era già intrigante di suo, il personaggio ha fatto sì che la sala Foschi del Centro nazionale di studi leopardiani di Recanati risultasse gremita ieri pomeriggio - martedì 18 - per la presentazione di “Fede, ultima speranza”, edizioni Rubbettino, ultima opera letteraria del peacekeeper maceratese Andrea Angeli.
Ha aperto l’incontro la partecipata testimonianza del presidente del Cnsl Fabio Corvatta: «Rivedere Andrea Angeli significa rileggere cinquanta anni della nostra storia, personale, locale e globale. Lo conobbi in una celebrazione leopardiana di tanti anni fa ed è rimasto sempre lo stesso anche nel cuore: Andrea ha fatto una vita straordinaria mantenendo la semplicità e i valori che lo hanno sempre distinto, ha mantenuto i rapporti. Questo suo appuntamento di oggi è occasione di tanti ricordi, di tante vicende che lo hanno visto presente nel mondo, di tanti amici comuni (Franco Foschi, padre Giuseppe Moretti, Giuseppe Balboni Acqua e Jimmy Fontana) proseguendo con il vescovo Giancarlo Vecerrica. Dobbiamo essere grati ad Andrea Angeli per la sua attività nei vari scenari del mondo e per la testimonianza di amicizia».
Andrea Angeli ha iniziato raccontando la nascita casuale del libro, dovuta a un cambio di argomento di una conferenza prevista a Porto San Giorgio, e ha poipresentato una lunga storia per immagini dei religiosi incontrati nei luoghi di conflitto, dai cappellani militari ai cardinali passando per pope ortodossi, imam, rabbini. Senza dimenticare vari papi. Suor Barbara Brunalli, direttrice del Villaggio delle Ginestre, ha aperto la serie delle domande. Suor Barbara ha prima ricordato l’impegno dell’opera di San Guanella anche a Kabul a difesa dei bambini in difficoltà ed ha poi chiesto ad Angeli se quella del peacekeeper sia una vocazione vista la difficoltà di intessere legami familiari: «Nella gran parte delle missioni di pace è vietato avere familiari al seguito» ha osservato Angeli che, quanto al rapporto tra religiosità e militari, ha aggiunto «All’indomani della strage di Nassiriya 50 giovani soldati chiesero di fare la cresima, come dire che qualcosa scatta».
Il giornalista Enzo Polverigiani chiede ad Andrea Angeli quale sia stato il luogo più problematico in cui ha prestato servizio: «Sicuramente Sarajevo, dove conobbi subito l’arcivescovo Pulijc poi diventato cardinale. Facevo arrivare copie dell’Osservatore romano e l’arcivescovo, che parlava poco l’italiano, capiva però le parole di Papa Giovanni Paolo II dedicate a Sarajevo: “Non abbiate paura”. Mi disse che gli bastavano queste parole per farsi e dare coraggio».
Altra serie di domande, stavolta a cura del giornalista Vincenzo Varagona che parte ricordando Franco Di Mare e Marco Beci e aggiunge «Incontravo Andrea ovunque andassi, in Italia o nei fronti di guerra. Andrea ha un modo straordinario di raccontare le cose. ha avuto una carriera straordinaria ma quando lo incontri sembra sempre l’amico di famiglia».
A una domanda sulla frequentazioni di luoghi e di religiosi Angeli si lascia andare a un aneddoto: «A New York ebbi un pedinamento dell’intelligence: venni mandato là come giovane funzionario Onu. Dopo due anni, prima di trasferirmi in Cambogia, mi dissero che era andato tutto bene ma mi chiesero perchè andassi spesso alla nunziatura apostolica ma non c’era un motivo particolare, il nunzio di New York era una persona di grande spessore e spaziava con la sua saggezza su tutti i campi. Capii così che mi avevano seguito per anni». Infine il motivo del libro e il senso di una presenza, quella dei religiosi nei luoghi di conflitto nelle parole finali del peacekeeper maceratese: «L’onorevole Massimo Teodori un giorno è venuto a trovarmi a casa, guarda le foto e mi chiede il motivo di tutte queste immagini con accanto religiosi. Non ci avevo mai fatto caso, ma risposi che nei luoghi di conflitto ho sempre trovato religiosi, loro c’erano sempre, prima e dopo i conflitti, a sostegno delle popolazioni e dei militari». Appunto, “Fede, ultima speranza” come dice il libro.