A chiunque sarà successo almeno una volta nella vita di essere proprio nel bel mezzo della stampa e visualizzare sul pc un segnale che avvisa della scarsità d’inchiostro. Non tutti sanno quale cartuccia ordinare e soprattutto come farla durare di più la prossima volta.
Quale cartuccia per la stampante usare
Quando arriva il momento di acquistare le cartucce per stampante su Ufficiodiscount.it, è normale domandarsi quale ordinare tra le tante a disposizione. Le cartucce per la stampante non sono tutte uguali e vanno scelte in base alla tecnica di stampa.
Non si può usare un toner inkjet al posto della cartuccia laser. Infatti, la inkjet stampa spruzzando inchiostro sul foglio grazie a dei piccolissimi ugelli. Invece una stampante laser sfrutta un toner fotosensibile che trasferisce l'immagine in negativo.
Dopo aver capito se la stampante è laser o inkjet, occorre decidere se usare un consumabile originale oppure compatibile. Il primo è prodotto dalla casa madre per il singolo modello, costa di più ma garantisce stampe di qualità. Invece quello compatibile va bene su più modelli e costa meno.
Quanto dura una cartuccia di inchiostro per la stampante
È difficile dire quanto duri una cartuccia d’inchiostro per la stampante poiché tutto dipende dall'uso che se ne fa. Tuttavia, si può dare qualche indicazione di massima. Chi fa un uso intensivo della stampante, come succede in un grande ufficio che ha bisogno di contratti, fatture, progetti, dovrebbe notare che la macchina richiede un refill di inchiostro anche ogni 10 mesi o meno. Al contrario, quando si fa un uso più saltuario della stampante, l'inchiostro può durare anche 24 - 30 mesi.
Come ridurre l’uso di inchiostro
Per diminuire l'uso di inchiostro della stampante e aumentare la durata della cartuccia, esistono tanti trucchetti diversi che chiunque può mettere in atto fin da subito. Molte soluzioni vanno anche di pari passo con il risparmio di carta, aumentando le attenzioni verso l'ambiente oltre che al portafogli.
- Stampare in modalità "risparmio inchiostro". Alcuni modelli di stampanti di ultima generazione hanno funzioni avanzate pensate proprio per ridurre l’uso d’inchiostro. Un documento realizzato in questo modo è meglio che si usi solo internamente in ufficio o a casa.
- Stampare in modalità bozze. Proprio come capita con la modalità risparmio inchiostro, la modalità bozze fa durare di più la cartuccia. Stampa delle lettere un po’ meno marcate, tipiche di documenti destinati a un uso interno.
- Bianco e nero o scala di grigi. Spesso si può rinunciare alla stampa a colori, soprattutto quando si tratta di documenti destinati a un uso interno. Per evitare di sperperare troppo inchiostro, è sufficiente selezionare la modalità bianco e nero. Anche la scala di grigi è da provare quanto prima.
- Cambiare il font. In pochi sono a conoscenza che alcuni font consumino minori quantità d’inchiostro durante la stampa. Sarebbe quindi il caso di passare dal comunissimo Arial a stili quali Verdana, Century Gothic, Times New Roman. Inoltre, ultimamente sono stati sviluppati delle versioni ecofont; sono caratteri bucherellati che hanno bisogno di meno inchiostro.
Confindustria Macerata ricerca per azienda metalmeccanica un/a operaio per lo stampaggio di materie plastiche, in particolare di Eva (codice annuncio Conf 477). Requisiti richiesti: Esperienza nella mansione e/o esperienza di almeno due anni nel settore calzaturiero; Conoscenza delle macchine automatizzate per lo stampaggio e dei processi di produzione; Disponibilità a lavorare su turni, anche notturni. Sede di lavoro: provincia di Macerata.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità alla normativa vigente (Reg. UE 2016/679, specificando il codice dell’ annuncio, al link : https://www.confindustriamacerata.it/servizi-associativi/megamenu-services/sportello-lavoro.html (Assindustria Servizi srl soggetto accreditato con decreto Regione Marche n. 235/SIM del 30/06/2016). Informativa art. 13 GDPR (bit.ly/36LHSAY).
Secondo Annuncio - Confindustria Macerata ricerca per azienda metalmeccanica un/a addetto all'aggiustaggio meccanico (codice annuncio Conf 478). La risorsa si occuperà dell'aggiustaggio, collaudo e finissaggio degli stampi. Requisiti richiesti: esperienza nella mansione, preferibilmente nel settore calzaturiero. Sede di lavoro: provincia di Macerata.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità alla normativa vigente (Reg. UE 2016/679, specificando il codice dell’ annuncio, al link: https://www.confindustriamacerata.it/servizi-associativi/megamenu-services/sportello-lavoro.html (Assindustria Servizi srl soggetto accreditato con decreto Regione Marche n. 235/SIM del 30/06/2016). Informativa art. 13 GDPR (bit.ly/36LHSAY).
Terzo annuncio - Confindustria Macerata ricerca per azienda metalmeccanica un/a operatore Cad Cam (codice annuncio Conf 479) per la modellazione 3D dei prodotti. La risorsa si occuperà dello sviluppo di disegni tecnici tramite software CAD 3D e dell'utilizzo di software CAM per la programmazione delle macchine utensili CNC. Requisiti richiesti: Diploma tecnico di Perito Meccanico o affine; Esperienza nella mansione; Capacità di lettura del disegno meccanico e interpretazione di schemi tecnici; Ottima conoscenza di software CAD e CAM per programmazione CNC. Sede di lavoro: provincia di Macerata.
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I presenti annunci sono rivolti a entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
La minoranza del comune di Sarnano, "Insieme per Sarnano" attraverso la voce del consigliere Giacomo Piergentili, solleva dei dubbi sulla gestione delle terme di Sarnano: "Che un'amministrazione comunale faccia la propaganda del proprio operato è nella logica delle cose; quando però dalla propaganda si passa alla mistificazione della realtà significa che si vuole esclusivamente coprire le proprie mancanze stravolgendo i fatti per carpire la buon fede del lettore. È quello che è successo con le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Fantegrossi in merito all'assemblea dei soci della Sarnano Terzo Millennio Srl svoltasi lo scorso 12 novembre".
"Leggendo le parole del sindaco sembra quasi che l'assemblea dei soci si sia espressa su un nuovo piano occupazionale inteso come base di un piano di sviluppo futuro della società termale. - continua Piergentili - La realtà è invece ben diversa. È vero che l'assemblea della STM ha affrontato il problema occupazionale, ma quello che viene taciuto ad arte è che la necessità di questa discussione è scaturita dal fatto che dal 2018 al 2021 la società termale ha effettuato un consistente numero di assunzioni a tempo indeterminato senza svolgere alcuna procedura di selezione pubblica prevista dalla legge, ma a chiamata diretta, circostanza che rende tali assunzioni insanabilmente nulle per legge (altro che "rilievi formali" come riferito dal sindaco). In base alla normativa vigente, tale problematica (che va sicuramente risolta a tutela dei dipendenti che sono le vittime incolpevoli di chi li aveva assunti non rispettando le regole) avrebbe dovuto essere affrontata dall'assemblea dei soci della STM solo a seguito della emanazione da parte del Comune di Sarnano, quale socio di maggioranza, di apposite linee di indirizzo da adottare tramite una delibera di Consiglio Comunale, ma tale delibera non è stata mai adottata dall'amministrazione Fantegrossi, e sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario".
"Proviamo a fare chiarezza, partiamo dalla situazione dei lavoratori dello stabilimento, quella più delicata e che più dovrebbe interessare tutte le parti. I contratti di alcuni dei dipendenti delle Terme sono purtroppo nulli per legge e dovevano essere risolti prima possibile, come suggeriva l'avvocato del Comune Gerardo Pizzirusso. Essendo per legge “nulli” non sono necessarie sentenze di tribunale per dichiararli tali e devono essere cessati nel più breve tempo possibile - prosegue il consigliere di minoranza -. L'assemblea dei soci invece, su proposta del consigliere di maggioranza con delega alle Terme Stefano Battaglioni, senza nessuna determinazione assunta dal consiglio comunale, che è l'unico organo preposto a dare indirizzi sulla gestione delle società partecipate dal Comune e quindi si presume di sua iniziativa personale, ha chiesto la proroga dei 7 contratti illegittimi, che dovevano essere cessati prima possibile, fino al giorno 31 dicembre. Si tratta di una grave irregolarità che potrebbe inficiare la validità delle decisioni assunte e creare gravi presupposti all' azienda Sarnano Terzo Millennio stessa. Ribadiamo come gruppo consiliare che occorre mettere in piedi un piano industriale per capire come determinare il piano delle assunzioni raffrontandolo ai parametri dei costi del personale in rapporto al fatturato; infatti il bilancio della STM non può sostenere un costo dei dipendenti che, come quello dello scorso anno, è altissimo ed oltre il 52%".
"La società termale ha bisogno di una guida imprenditoriale basata su principi economici e finanziari e non più su criteri politici di parte, altrimenti sarà la fine della Sarnano Terzo Millennio. Sarnano non può permettersi di perdere la più importante realtà economica ancora esistente sul territorio - puntualizza ancora Piergentili -. Dunque, ancora un comportamento raffazzonato ed approssimativo da parte della maggioranza che potrebbe anche mettere a rischio la stessa validità della delibera come abbiamo detto adottata dall'assemblea della STM, incoerente rispetto a quanto previsto nell'ordine del giorno inviato a tutti i soci".
"Del resto sulle Terme la mistificazione portata avanti dall'amministrazione Fantegrossi è ormai palese - attacca Piergentili -: da luglio il sindaco ha più volte dichiarato sulla stampa ed in Consiglio Comunale che era ormai prossima la nomina del nuovo CDA, ma nonostante l'amministratore unico Coppari avesse rassegnato le dimissioni già a maggio, rimanendo ancora in carica in regime di "prorogatio", ad oggi la maggioranza non ha ancora nominato il nuovo organo amministrativo della società termale. Addirittura la maggioranza ha operato in aperta violazione della delibera di Consiglio Comunale n. 51 del 7 ottobre scorso dove, su proposta del gruppo 'Insieme per Sarnano', sono stati votati all'unanimità gli indirizzo per il rinnovo dell'organo amministrativo della STM. Ebbene, dopo tale delibera l'amministrazione comunale avrebbe dovuto chiedere l'immediata convocazione dell'assemblea dei soci mettendo all'ordine del giorno il rinnovo del CDA: invece nell'assemblea del 12 novembre tale punto non è stato inserito e sembra che l'indicazione in tal senso sia venuta proprio dall'amministrazione Fantegrossi, in spregio a quanto deciso dal Consiglio Comunale che rappresenta il massimo organo rappresentativo di tutti i cittadini sarnanesi".
"In buona sostanza, a quasi sei mesi dall'insediamento dell'amministrazione Fantegrossi, sulle terme di Sarnano tante parole, ma nessun fatto. Non è stato nominato il nuovo CDA che dovrà redigere il nuovo piano economico-finanziario della società (che a questo punto non sappiamo quando vedrà la luce) sulla base degli indirizzi forniti dall'amministrazione comunale, ma nemmeno tali indirizzi (al pari di quelli sulle assunzioni) sono stati deliberati dall'amministrazione comunale. In pratica siamo rimasti alle foto ed agli slogan della campagna elettorale di CambiAmo Sarnano, quando si voleva far credere che si avessero le soluzioni per tutti gli annosi problemi delle terme di Sarnano", conclude il consigliere di minoranza.
Nati per Leggere, il programma sviluppato dall'Associazione Culturale Pediatri, dall’Associazione Italiana Biblioteche e dal Centro per la Salute del Bambino e presente in tutte le regioni italiane, compie 25 anni.
Un tempo in cui quest’esperienza, nata ad Assisi da un piccolo gruppo, si è diffusa capillarmente in tutta Italia, coinvolgendo un numero sempre maggiore di volontari e volontarie, famiglie, pediatri e pediatre, bibliotecari e bibliotecarie, educatori e educatrici, tutti e tutte accomunati dalla consapevolezza che leggere insieme non solo è bello ma fa bene, favorisce lo sviluppo cognitivo e psico-affettivo del bambino e della bambina e previene lo svantaggio socio-culturale.
In tutta Italia, ci si è dati appuntamento in contemporanea sabato 23 novembre alle ore 10:30 per un incontro con sorpresa dedicato all’importanza della lettura in famiglia e ai primi 25 anni di Nati per Leggere.
Il ritrovo a Civitanova Marche sarà presso l’area verde dietro la Biblioteca Comunale e si invitano le famiglie a portare con loro dei libri. In caso di pioggia l’iniziativa si terrà nei locali della Biblioteca. Anche a Porto Recanati il gruppo di volontarie attive nella città aderisce all’iniziativa nazional, promuovendo un incontro con sorpresa in Piazza Brancondi. Tema dell’appuntamento sarà l’importanza della lettura in famiglia, una pratica di salute capace di creare legami e coltivare relazioni, come sostiene Nati per Leggere da ormai 25 anni. Bambine, bambini, mamme, papà, nonne, nonni e tutta la comunità cittadina sono invitati a partecipare, portando uno o più libri. In caso di maltempo l’iniziativa sarà sospesa.
L’appuntamento è organizzato nell’ambito della Settimana nazionale Nati per Leggere, in programma dal 16 al 24 novembre; la Settimana è stata istituita nel 2014 per promuovere il diritto alle storie delle bambine e dei bambini e individuata all'interno del periodo a cavallo del 20 Novembre, data in cui ricorre la Giornata Internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza: il 20 novembre 1959 segna una data importante poiché è il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo.
Altra data significativa è il 1989 quando l’Assemblea Generale ha approvato la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, riconoscendo i bambini le bambine e gli adolescenti titolari di diritti civili, sociali, politici ed economici.
A distanza di un mese dalla presentazione del rapporto "Non così piccoli, la diffusione dell’azzardo on line nei piccoli comuni italiani", continuano a suscitare un forte interesse i dati raccolti da Federconsumatori, Cgil e Fondazione Isscon.
Da un lato l’azzardo online è sempre di più diffuso fra le giovani generazioni, tra i nativi digitali, e contribuisce a sviluppare forme di dipendenza che faticano a essere individuate e curate. Dall’altro lato nel rapporto si segnala come l’azzardo praticabile su smartphone e pc sia una vera e propria prateria per il riciclaggio del denaro sporco. Anche i piccoli comuni che fanno registrare quote giocate pro capite incredibilmente alte potrebbero rientrare in questa ultima fattispecie.
In Italia nel 2023 Il volume lordo del gioco d’azzardo è aumentato del 10,2% rispetto al 2022 arrivando a quota 150 miliardi di euro. Nella sola regione Marche ci sono 331 conti attivi ogni mille abitanti (età 18 - 74 anni).
Nel territorio maceratese risaltano dei dati che riguardano piccoli comuni come Morrovalle e Sarnano dove i valori procapite sono doppi rispetto alla media nazionale. A Morrovalle, nel 2023 il valore delle giocate online è stato superiore ai 40 milioni di euro (5.686 euro pro capite), in aumento di quasi 18 milioni rispetto ai 22 milioni e mezzo del 2022 (3.159 euro pro capite).
A Sarnano, nel 2023 il valore delle giocate on line è stato di 10,7 milioni di euro (4.963 euro pro capite), un valore molto elevato, in questo caso, però, in diminuzione di quasi 4,5 milioni rispetto ai 15,1 milioni del 2022 (7.021,34 euro pro capite).
Si tratta di valori ben al di sopra della spesa media procapite a livello provinciale (1.810,12 euro), regionale (1.982,50 euro) e nazionale (1.639,22 euro). "Dobbiamo acquisire consapevolezza che siamo di fronte a un fenomeno sociale allarmante, con ricadute importanti anche nel campo sanitario, come ben sanno coloro che nella Sanità pubblica operano per contenere i danni portati dall’incontrollata e continua crescita dell’azzardo", sottolinea Lorenzo Longo, presidente provinciale Federconsumatori Macerata.
"Ovviamente una parte di queste giocate anomale potrebbero essere ricondotte anche alla presenza, in un piccolo Comune, di uno o due giocatori "professionisti", capaci di muovere somme ingenti (non necessariamente proprie) e capaci di alterare il dato complessivo di quella realtà. In questo caso saremmo di fronte ad una attività probabilmente legale, ma i soggetti preposti ai controlli potrebbero procedere con tutti gli accertamenti del caso. È del tutto evidente che non esistono le improvvise epidemie da azzardo, concentrate in un solo Comune", conclude Lorenzo Longo.
Ratzinger incarnava il vecchio cristianesimo, di cui la civiltà dei consumi non aveva più alcun bisogno, mentre Bergoglio rappresentava quello nuovo, teologicamente corretto, di fatto indistinguibile dalla Weltanschauung consumista e permissiva propria della società dei mercati.
Detto altrimenti, Ratzinger rappresentava l’estrema sopravvivenza del cristianesimo in un mondo che già aveva preteso di liquidarlo inappellabilmente, mentre Bergoglio incarnava il nuovo spirito di una Chiesa post-cristiana, neo-progressista e indistinguibile da una delle tante "agenzie" del mundus e per il mundus.
Ratzinger provava a frenare e a contrastare quella potenza che, per converso, era favorita e propiziata da Bergoglio e dal suo teologizzare col martello. Variando la formula di Nietzsche, Bergoglio fa davvero teologia col martello, dacché decostruisce uno dopo l’altro i cardini della tradizione, i capisaldi del pensiero teologico occidentale e il depositum fidei del cristianesimo.
La sua è, au fond, una "non-teologia" o, se si preferisce, un’"anti-teologia" che, di fatto, "svuota" la teologia nel nome della presunta esigenza di "aggiornarla" e di renderla all’altezza della contemporaneità. Con l’astratto obiettivo dichiarato di una "difesa" della teologia, "papa" Bergoglio produce concretamente la sua decostruzione.
E, per questa via, favorendo l’evaporazione del cristianesimo che pure vorrebbe idealmente contrastare, ottiene il medesimo risultato a cui portano le tendenze sdivinizzanti della civiltà merciforme del nichilismo, vale a dire la liquidazione di ogni teologia e, più in generale, di ogni apertura alla trascendenza, a beneficio della fede nella "certezza sensibile" e nella scienza come unica forma di fede consentita.
Senza esagerazioni, l’umanitarismo deteologizzato e per "anime belle" di Bergoglio finiva per porsi sempre più palesemente come una semplice variante di quella Sinistra fucsia e arcobalenica del Costume che, nel quadro dei reali rapporti di forza, svolgeva stabilmente, ormai da tempo, il ruolo di fedele guardia ideologica della Destra finanziaria e globalista del Danaro.
Tutti i desiderata di quest’ultima, volti a garantirne il dominio su scala cosmopolitica, finivano, infatti, per essere legittimati sul piano culturale, politico e ora anche religioso dal fronte unito dell’arcobaleno, del quale, dal 2013, anche la neo-chiesa era parte integrante.
La sinistra fucsia e neoliberista, precipitato inglorioso dell’evaporazione del comunismo storico novecentesco, finiva così per fondersi – quanto a contenuti e a ruolo “ancillare” rispetto all’ordine mercatista – con il nuovo cristianesimo postmoderno e deteologizzato di papa Bergoglio, esito ultimo dell’evaporazione del cristianesimo e della sua riduzione a discorso di accompagnamento per la globalizzazione infelice.
Shopify rappresenta senza ombra di dubbio una delle principali piattaforme dedicate a chi desidera vendere online con successo, sfruttando anche una strategia omnicanale. Si tratta di un portale che un consulente ecommerce esperto come Christian Cilli conosce bene, al punto da aver scritto una delle guide online più approfondite sul tema. Guida che noi cercheremo di sintetizzare, così da poter fornire un'anteprima dei consigli più importanti del digital strategist Cilli per la creazione di un ecommerce Shopify.
Creazione di un ecommerce con Shopify: la mini guida
Per prima cosa, occorre ricordare che gli spunti che vedremo oggi sono tratti dalla guida di Christian Cilli sulla creazione di un ecommerce Shopify, pubblicata sul blog di SEO Leader. Il primo passo è la registrazione e la successiva configurazione del proprio account, che include anche la selezione del paese di riferimento. In seguito si procede alla creazione vera e propria dell'account, impostando elementi come il dominio, il negozio, le valute, gli orari e le policies dello shop online. In via teorica il negozio è pronto al lancio dopo questi step, ma in realtà esistono altri passaggi da compiere.
Si parla ad esempio della scelta del piano di abbonamento che, come spiega il consulente ecommerce Christian Carlo Cilli, prevede 3 opzioni: il Basic per i piccoli negozi, Shopify per chi desidera avere a disposizione alcune delle funzioni avanzate più importanti e infine Advanced Shopify, per i grandi ecommerce internazionali con volumi alti. In ogni caso, il piano può essere modificato in qualsiasi momento. Si dovrà poi procedere all'impostazione del negozio, scegliendo il tema, aggiungendo la sezione "Chi Siamo" e le altre pagine importanti, come i contatti e le FAQ.
Un altro step essenziale è l'inserimento dei dettagli dello shop, dal nome all'indirizzo, e la configurazione delle impostazioni di base come le tasse, i metodi di pagamento e i metodi di spedizione. Infine, fra i primi step troviamo anche la personalizzazione del design e del tema, e l'aggiunta del logo, delle immagini e dei prodotti.
Come far rendere al meglio un ecommerce Shopify
In primis si consiglia sempre di richiedere una consulenza ecommerce ad un digital strategist esperto come Christian Cilli di SEO Leader. Uno step fondamentale per approcciare al meglio alcuni dei passaggi più delicati che si affrontano durante la creazione di un ecommerce Shopify. Basti pensare alla creazione delle schede prodotto, all'organizzazione in categorie e alle collezioni. Un errore in questa fase può infatti causare parecchi problemi, rovinando la propria strategia digitale basata sulle funzioni di questa piattaforma avanzata.
La stessa attenzione deve essere applicata quando si configurano i pagamenti e le spedizioni, e quando si eseguono i necessari test prima del lancio ufficiale del proprio e-commerce. Test che conviene sempre affidare ad un consulente ecommerce esperto in Shopify, come il già citato Christian Carlo Cilli, per rilevare e risolvere le eventuali criticità. Alcuni fattori come il check-out e la navigazione del sito, infatti, devono essere funzionanti (e funzionali) al 100% prima dell'inaugurazione dello shop online. Per non parlare poi della revisione dei contenuti come le schede dei prodotti.
Il Cosmari cerca autisti. C’è tempo fino al 20 dicembre per partecipare al concorso. L'azienda seleziona candidati per assunzioni a tempo determinato di autisti automezzi addetti alla raccolta dei rifiuti, livello 3B CCNL Igiene Ambientale, da adibire alla conduzione di automezzi e alla raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani nel territorio dei Comuni Soci.
Per essere ammessi alla selezione i candidati dovranno essere in possesso, alla data di scadenza di presentazione delle domande, dei seguenti requisiti: età non inferiore ai 18 anni e non superiore ai 50 anni (anno di nascita maggiore o uguale al 1974); essere cittadino di un paese membro dell’Unione Europea o Extracomunitario in regola con la normativa nazionale sull’immigrazione; godere dei diritti politici e civili;
Non avere riportato condanne penali né di essere sottoposto a provvedimenti di prevenzione o ad altre misure cautelari per delitti contro la P.A. e/o per altri delitti che comportano l’interdizione perpetua o temporanea dai pubblici uffici; essere di sana costituzione fisica e in possesso dei requisiti psico-fisici previsti per la mansione da svolgere; essere in possesso del diploma di scuola secondaria di primo grado; essere in possesso della patente di guida cat. C o CE e del Certificato di Qualificazione Conducente (CQC); essere in possesso di patente di guida e CQC, entrambi con attribuiti punti in numero non inferiore a 18 e non sottoposti ad alcun provvedimento di sospensione e/o revoca.
La domanda di partecipazione alla selezione dovrà essere redatta, pena l’esclusione, in lingua italiana ed in carta semplice, seguendo lo schema del fac-simile allegato e dovrà pervenire in uno dei seguenti tre modi:
Con raccomandata A.R., in busta chiusa, da spedire entro le ore 12:00 del 20/12/2024 (farà fede il timbro postale) all’indirizzo: COSMARI SRL, Località Piane di Chienti snc, 62029 Tolentino (MC).
Sul retro della busta dovrà essere indicata la dicitura “BANDO AUTISTI 2024 n. 2”. Via PEC, all’indirizzo pec@cosmari-mc.it, da inviare entro le ore 12:00 del 20/12/2024; in tal caso gli aspiranti dovranno provvedere, nel giorno stabilito per la preselezione o, in caso di non effettuazione, nel giorno della prima prova, a sottoscrivere la propria domanda in originale. Nell’oggetto della mail dovrà essere indicata la dicitura “BANDO AUTISTI 2024 n. 2”. A mano, in busta chiusa, da consegnare entro le ore 12:00 del 20/12/2024, presso il centralino di COSMARI SRL, Loc. Piane di Chienti snc, 62029 Tolentino (MC).
Sul retro della busta dovrà essere indicata la dicitura “BANDO AUTISTI 2024 n. 2”. L’elenco degli ammessi e le date di svolgimento delle prove verranno comunicate solo ed esclusivamente mediante pubblicazione sul sito web aziendale www.cosmarimc.it, alla pagina: Cosmari – Società Trasparente – Selezione del Personale – Bandi di Concorsoentro il termine massimo di 120 giorni successivi alla scadenza del presente avviso, salvo proroghe causate da cause di forza maggiore.Per qualsiasi informazione gli interessati possono rivolgersi a COSMARI SRL tel. 0733/203504.
Avere capelli lisci, morbidi e privi di crespo è un obiettivo condiviso da molte persone, ma spesso difficile da raggiungere. Per chi combatte contro i capelli crespi, è fondamentale adottare una routine di cura specifica e puntare su trattamenti liscianti adatti. Esistono numerosi rimedi naturali che possono aiutare a domare il crespo e migliorare la salute della chioma, spesso combinati con trattamenti liscianti per risultati più duraturi e soddisfacenti.
Cos’è il crespo e perché si forma?
Il crespo è spesso il risultato di capelli secchi e porosi che tendono ad assorbire umidità dall’ambiente. Questa umidità altera la struttura del capello, facendolo gonfiare e rendendolo difficile da gestire. Inoltre, fattori come l'uso di strumenti di styling ad alte temperature, trattamenti chimici aggressivi e una routine di cura del capello poco adeguata possono contribuire ad aumentare il crespo. Prendersi cura dei propri capelli, utilizzando prodotti e trattamenti liscianti specifici, può aiutare a ottenere una chioma liscia e sana.
Rimedi naturali per domare i capelli crespi
Un approccio naturale è spesso il primo passo per chi cerca una soluzione a lungo termine e meno invasiva per i capelli crespi. Ecco alcuni dei rimedi naturali più efficaci per ottenere un effetto lisciante capelli senza ricorrere necessariamente a trattamenti chimici.
Olio di cocco
L'olio di cocco è un alleato naturale per chi ha capelli crespi. Grazie alla sua capacità di penetrare nella fibra capillare, nutre in profondità, migliorando l’elasticità e riducendo l’effetto crespo. Applicare una piccola quantità di olio di cocco sulle lunghezze, evitando le radici, può aiutare a mantenere la chioma idratata e liscia.
Maschera all’avocado e miele
Una maschera fatta in casa a base di avocado e miele è un potente trattamento lisciante naturale. L'avocado è ricco di vitamine e minerali che nutrono i capelli, mentre il miele aiuta a trattenere l'umidità. Per prepararla, basta schiacciare un avocado maturo e mescolarlo con un cucchiaio di miele. Applicare la maschera sui capelli umidi, lasciare agire per almeno 20 minuti e risciacquare bene.
Aceto di mele
L'aceto di mele è noto per le sue proprietà di bilanciamento del pH, che possono aiutare a chiudere le cuticole dei capelli, riducendo l'effetto crespo. Utilizzare l’aceto di mele diluito come risciacquo finale aiuta a rendere i capelli più lucidi e lisci. Basta mescolare una parte di aceto di mele con due parti di acqua e applicare dopo il lavaggio.
Gel di aloe vera
L’aloe vera è un idratante naturale che può essere utilizzato per ridurre il crespo e ottenere capelli più lisci. L’aloe ha proprietà emollienti che sigillano la cuticola e trattengono l’umidità, lasciando i capelli morbidi. Applicare un po’ di gel di aloe vera sui capelli umidi prima di procedere all’asciugatura.
L'importanza di un trattamento lisciante professionale
Anche se i rimedi naturali sono un’ottima soluzione per gestire il crespo, spesso non bastano a ottenere un effetto lisciante duraturo. Qui entrano in gioco i trattamenti lisciante capelli professionali, che sono specificamente formulati per modificare temporaneamente o permanentemente la struttura dei capelli, rendendoli lisci e setosi. Tra questi, il trattamento lisciante alla cheratina è molto popolare: riduce il crespo e dona ai capelli un aspetto liscio e lucido. Per chi ha capelli particolarmente ribelli e cerca un cambiamento evidente, combinare i rimedi naturali con un trattamento lisciante professionale può essere la soluzione ideale. Questo approccio integrato permette di mantenere i capelli nutriti grazie agli ingredienti naturali, ma anche di ottenere una lisciatura duratura e ben definita. Sul sito Capello Mio è possibile trovare kit specifici per il trattamento lisciante per capelli crespi, adatti a varie esigenze e tipi di capelli.
Trattamenti lisciante capelli: come scegliere quello giusto
Non tutti i trattamenti lisciante capelli sono uguali, e scegliere quello giusto può fare la differenza per ottenere risultati ottimali. Ecco alcuni fattori da considerare nella scelta del trattamento lisciante per capelli crespi.
- Tipo di capello: Se hai capelli sottili, opta per un trattamento lisciante più delicato, mentre per capelli spessi e ribelli puoi scegliere prodotti più intensivi.
- Durata dei risultati: Alcuni trattamenti liscianti, come quelli a base di cheratina, possono durare fino a 3 mesi, mentre altri hanno effetti più temporanei.
- Compatibilità con altri prodotti: Scegli trattamenti liscianti che siano compatibili con i prodotti già presenti nella tua routine di cura dei capelli, per evitare effetti indesiderati.
- Esigenze specifiche: Se, oltre al crespo, desideri un effetto volume o lucentezza, scegli un trattamento che offra questi benefici aggiuntivi.
Mantenere i risultati: consigli pratici
Una volta ottenuto l’effetto lisciante, è importante seguire alcune buone pratiche per preservare il risultato il più a lungo possibile:
- Usa uno shampoo senza solfati: Gli shampoo con solfati possono rendere i capelli secchi e aumentare il crespo, opta per formule delicate.
- Asciuga i capelli con un asciugamano in microfibra: I tradizionali asciugamani possono creare attrito e favorire il crespo; la microfibra è un'opzione più delicata.
- Evita il calore eccessivo: Limitare l’uso di piastre e arricciacapelli contribuisce a mantenere l’effetto liscio ottenuto con il trattamento.
- Applica un siero anti-crespo: Prodotti come i sieri o le creme anti-crespo aiutano a mantenere i capelli lisci e controllare l’umidità.
Seguendo questi accorgimenti e integrando prodotti specifici nella tua routine, sarà più facile mantenere l’effetto lisciante e una chioma ordinata e morbida.
In ambito lavorativo, qualunque esso sia, sono gli strumenti giusti a fare la differenza. Il fatto che tu sia un professionista non si vede solo dalle tecniche che utilizzi, ma anche dall’attrezzatura di cui ti servi per realizzarle e mettere in pratica ciò che sai fare. Sono soprattutto i settori manuali a richiedere maggiore precisione e gli strumenti professionali non possono che fungere da biglietto da visita per la tua attività. Un professionista diventa tale quando riesce a fidelizzare quanti più clienti possibili. E, visto il modo in cui le persone sono sempre più pretenziose, occorre che tu inizi a ingegnarti, per trovare quello che fa al caso e passare da un lavoro mediocre a un lavoro ben svolto.
Il successo è nelle tue mani
Nel mondo in cui viviamo oggi, in cui predomina la tecnologia e i servizi svolti dall’intelligenza artificiale, pensare a un universo di lavori manuali si fa un po’ fatica. Fortunatamente, però, esistono ancora mestieri che sanno apprezzare il talento e la manualità di chi li svolge, come l’edilizia, l’arte e tutto ciò che ha a che fare con la creatività. Di recente, si parla addirittura che alcuni giovani stanno mettendo da parte l’università per vivere il ritorno ai mestieri di una volta, come testimonia questo articolo. Per soddisfare le esigenze del cliente, però, non basta essere bravi, ma occorre selezionare con cura gli strumenti da utilizzare per il proprio lavoro. Parlando del settore edilizio, ad esempio, la qualità dell’attrezzatura è di fondamentale importanza, in quanto influisce sulla sicurezza del lavoratore stesso e sull’integrità delle strutture realizzate. Utilizzare materiale scadente e mezzi poco consoni, potrebbe mettere tutti a rischio. Meno catastrofico, ma pur sempre importante, è il ruolo degli strumenti nel mondo dell’arte. Artisti, scultori e pittori non possono esprimere la propria creatività senza servirsi di attrezzi che glielo permettano in toto. Il pennello, per esempio, è il prolungamento del braccio del pittore. Immagina, dunque, che questo ne utilizzi uno di bassa qualità, che lascia segni indesiderati sulla tela, perdendo le setole qua e là. Ovviamente, tutto il lavoro sarebbe rovinato e il pittore avrebbe sprecato tempo e colori. Per risolvere questo problema, occorre solamente puntare tutto sul massimo della serietà e della qualità. È proprio in queste cose che si nota l’attenzione con un professionista mette nella cura di ogni minimo dettaglio.
Il mondo dell’hair styling
Ovviamente, il settore della bellezza e, più nello specifico, dell’hair styling, non poteva essere assolutamente escluso dal discorso. che tu sia parrucchiere o barbiere, sappi che la concorrenza sul mercato è davvero tanto e che ogni giorno avrai a che fare con clienti che cercano il meglio. Gli strumenti, quindi, oltre la tecnica, sono di fondamentale importanza per la riuscita di un buon taglio, di un’ottima piega, di un colore perfetto. Senza di essi, non potresti mai offrire un’esperienza piacevole al cliente, che si aspetta di trovare un ambiente pronto a rispondere a qualunque sua esigenza. Dai rasoi, a mano o elettrici, fino alle spazzole, alle poltrone e alle forbici, ogni elemento si fonde per garantire un servizio preciso, dall’inizio alla fine. Anche se il cliente potrebbe essere poco esperto in materia, è il risultato stesso a parlare e a rivelare se hai utilizzato forbici da barbiere professionista per il taglio dei capelli o se hai ripiegato con un attrezzo di bassa qualità, magari poco affilato e dalle lame poco efficienti. Questo, non solo rende più difficile il lavoro, facendoti perdere anche più tempo, ma danneggia il capello del cliente.
Un barbiere professionista, che ha voglia di puntare tutto sulla sua attività, investe denaro nell’acquisto di strumenti di qualità, perché sa bene quanto essi siano indispensabili per andare avanti e avere successo. Un buon taglio, effettuato con buoni attrezzi è ciò che rende il cliente soddisfatto e che, la prossima volta, lo spingerà a tornare da te. Inutile, poi, nascondere che è anche la manutenzione a fare una grossa differenza. Anche se dovessi acquistare lo strumento più costoso e di qualità che c’è sul mercato, ma poi lo lasci in balia di se stesso, la spesa sarà stata inutile. Tutto ciò che è all’interno del tuo salone di bellezza va pulito e disinfettato per bene, prima di essere utilizzato di nuovo.
Come scegliere gli strumenti giusti
Una volta che hai compreso quanto sia indispensabile avere gli strumenti giusti sempre con sé, a seconda del tipo di mestiere che svolgi, vediamo come fare per sceglierli. Indipendentemente dal settore, questo procedimento richiede attenzione e una vasta conoscenza del mercato. Non dovrai andare alla cieca, acquistando la prima cosa che ti trovi davanti o che ti suggeriscono, ma dovrai scegliere con cura quello che fa per te. Se vuoi risparmiare, non puoi puntare sulla qualità, ma questa, con il tempo, si rivelerà una decisione sbagliata. Ciò che devi fare è mettere da parte, per un attimo, la questione denaro e pensare a come vuoi che la tua attività venga vista dagli altri. Se credi nel tuo talento e in ciò che fai, devi investire in marchi di qualità e prodotti certificati. Il barbiere, ad esempio, che è un mestiere che sta resistendo nel tempo, può anche trovare il giusto compromesso tra innovazione e tradizione, portando nel suo salone degli utensili che ripercorrono epoche antiche ed epoche moderne, come sottolinea anche questo testo. Inoltre, impara sempre a valutare il supporto e i servizi di manutenzione che un produttore di offre, perché potresti avere un piccolo problema e non sapere a chi rivolgerti se questi trattamenti non vengono praticati dal brand stesso.
In definitiva, la scelta degli strumenti giusti non è solo una questione di qualità, ma rappresenta una dimostrazione di professionalità e attenzione verso il proprio lavoro. Gli strumenti non sono solo accessori, ma sono una parte integrante della buona riuscita della tua attività. Essere un professionista significa anche prendere consapevolezza che l’impegno verso i propri clienti si vede anche dal tipo di attrezzatura che si utilizza e da come questa viene trattata, nel corso del tempo.
“Alle Vittime del Dovere vanno intitolate strade, piazze e monumenti: le Marche devono nobilitare la loro memoria”: lo ha detto il vicepresidente e assessore alle Politiche Integrate di Sicurezza Filippo Saltamartini prendendo parte alla prima Giornata Regionale in onore delle Vittime del Dovere. Una cerimonia solenne e commovente, ospitata dalla città di Fermo, istituita nel 2022 per rendere omaggio a chi ha sacrificato la vita in servizio per la sicurezza e la giustizia del Paese. L'evento, organizzato dalla Regione Marche, dalla Prefettura e dal Comune di Fermo, ha visto la partecipazione del Prefetto Edoardo D'Alascio, del Questore Luigi Di Clemente e di rappresentanti istituzionali, associazioni e familiari delle vittime.
La commemorazione ha avuto inizio presso la Questura di Fermo con la deposizione di una corona d'alloro al Monumento ai Caduti della Polizia di Stato, accompagnata dalla resa degli onori e dalla benedizione, per onorare la memoria di chi ha perso la vita in servizio. La cerimonia è poi proseguita presso l'Auditorium San Filippo Neri, dove autorità e familiari delle vittime hanno condiviso testimonianze intense e toccanti, ricordando il valore e il sacrificio di chi ha dato la vita per il proprio dovere.
La scelta di Fermo come sede dell'evento è altamente simbolica: Giovanni Ripani, Vice Brigadiere del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, era originaria di Altidona e perse eroicamente la vita il 17 novembre 1976 durante uno scontro a fuoco con la banda del noto criminale Renato Vallanzasca a Milano. La comunità fermana celebra ogni anno la memoria di Ripani, e alla cerimonia odierna era presente il sindaco di Altidona, Giuliana Porrà.
La Giornata ha reso omaggio anche ad altre figure emblematiche delle Marche, come l'Appuntato Alfredo Beni di Fiuminata, medaglia d'oro al valor militare, caduto il 18 maggio 1977 durante un conflitto a fuoco con il "clan dei catanesi"; e Domenico Ricci, di Staffolo, autista della scorta di Aldo Moro assassinato nell'attentato di via Fani a Roma, il cui sacrificio resta un simbolo di difesa dei valori democratici.
“Le Marche vogliono onorare gli esempi di coraggio civile e dedizione alla democrazia di chi ha sacrificato la propria vita nella lotta per la libertà, contro il terrorismo di ogni colore e contro la criminalità organizzata – ha sottolineato Saltamartini -. Si tratta di una vera e propria guerra civile silenziosa: migliaia di uomini e donne tra forze dell'ordine, magistratura, giornalisti, vigili del fuoco, e semplici cittadini, si sono immolati per proteggere i valori fondanti della nostra società. Oggi, con questa Legge, la Regione Marche desidera riconoscere questo impegno e ringraziare le associazioni delle vittime e i familiari presenti. Troppo spesso ad esempio i media hanno dato risalto alle figure dei criminali, come nel caso di Vallanzasca, ribattezzato 'il bel René' lasciando in secondo piano gli eroi che li hanno combattuti e sono stati loro vittime e questo non è giusto. Una questione quanto mai attuale se si pensa agli scontri di piazza avvenuti in Italia in questi giorni: non possiamo pensare di avallare condotte violente nelle manifestazioni. Esiste la libertà di manifestare certo, ma senza violenza, né fisica né verbale”.
Allo stesso modo il Prefetto ha ribadito come “dobbiamo raccogliere il testimone delle Vittime del Dovere, ed esserne quotidiani successori, trasmettendo il loro messaggio alle nuove generazioni. Si tratta di eroi, testimoni, martiri, punti di riferimento per il nostro agire quotidiano”.
La Legge Regionale n.12 del 2022, che ha istituito la Giornata delle Vittime del Dovere, prevede anche agevolazioni sanitarie e borse di studio per i familiari delle vittime, con un bando per le borse di studio che giunge quest'anno alla sua terza edizione. La recente approvazione della Delibera di Giunta Regionale sui criteri di assegnazione garantirà sostegno economico e accesso gratuito alle cure per i familiari delle vittime del dovere.
Alla cerimonia hanno preso parte Emanuela Piantadosi, presidente dell’Associazione Nazionale Vittime del Dovere e Paolo Petracca segretario della FERVICREDO (Vittime della Criminalità e del Dovere) da sempre in prima linea per il riconoscimento dei diritti delle vittime.
Presenti la Senatrice Elena Leonardi e i consiglieri regionali Marco Ausili, Jessica Marcozzi, Andrea Putzu e Marco Marinangeli, attivi promotori della Legge Regionale. Toccante la testimonianza di familiari e colleghi che hanno restituito una immagina vera e quotidiana di questi “eroi inconsapevoli”. A loro è stato consegnato un crest della Regione Marche in ricordo della giornata. La cerimonia si è conclusa con un rinnovato impegno a preservare la memoria di queste figure emblematiche, il cui sacrificio è stato ed è tuttora un baluardo dei valori democratici e della sicurezza per tutti i cittadini.
Le città, per essere un centro di continua attrazione per i loro abitanti e per chi decide di trasferirvici, dovrebbero essere un fulcro di cambiamenti e trasformazioni. Nel corso dei secoli, le metropoli sono state il terreno fertile su cui si sono innestate le più grandi innovazioni. Ovviamente, con lo sviluppo delle tecnologie e delle risorse, sono aumentate anche le richieste e le aspettative dei cittadini, che si aspettano di avere soluzioni sempre a portata di mano. Ed è per questo che, di seguito, ti parleremo delle risposte rapide per esigenze immediate, in uno scenario urbano sviluppato.
Le necessità dei cittadini
Le città, negli ultimi anni, hanno subito un incremento di popolazione importante. Sempre più persone decidono di spostarsi verso centri attivi e innovativi, in previsione di un futuro con maggiori possibilità di crescita, personale e professionale. Ma, questo è solo un lato della medaglia, perché dall’altra parte si deve fare i conti con traffico congestionato, inquinamento atmosferico e acustico, sicurezza spesso vacillante, servizi pubblici inefficienti e una crescente domanda di energia. Dal momento in cui queste sono solo alcune delle sfide a cui le metropoli moderne devono far fronte, occorre trovare una soluzione all’instante, purché sia una soluzione duratura, mirata a migliorare ed evolversi nel tempo. Proprio per questo, dovrebbero essere sviluppate tecnologie e soluzioni smart, che permettano di rispondere velocemente alle esigenze dei cittadini, garantendo loro una buona qualità della vita e maggiore sicurezza. A iniziare dalla cura degli spazi comuni e dal perfezionamento dei servizi pubblici, la città deve trasformarsi in un luogo in cui sia piacevole abitare e non deve essere relegata solo alla meta che si sceglie, sotto costrizione, per avere un lavoro migliore.
Ultimamente, il concetto di “smart city” ha preso sempre più piede, perché parla degli aspetti della vita urbana che vengono ottimizzati grazie alla tecnologia e alla condivisione di dati, come il monitoraggio della qualità dell’acqua o dell’aria, ma anche l’introduzione di semafori intelligenti, che sappiano gestire il traffico in tempo reale.
Le innovazioni cittadine a Milano
Milano è considerata una delle città più all’avanguardia, in Italia. Ad oggi, può essere anche definito un esempio di quello che è un centro urbano che investe nelle innovazioni. Negli ultimi anni, la città ha avviato numerosi progetti volti a migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini e a rispondere rapidamente alle esigenze emergenti. In tal caso, parliamo del potenziamento del trasporto pubblico, con l’introduzione di linee di tram e autobus elettrici, volti alla sostenibilità e favorevoli al benessere del pianeta. Milano, inoltre, è anche uno dei primi centri urbani ad aver abbracciato il fenomeno del bike-sharing e del car-sharing, incoraggiando l’utilizzo di mezzi alternativi e riducendo la dipendenza dai veicoli privati. Tramite una semplice applicazione, gestita da smartphone, potrai pianificare i tuoi spostamenti in maniera efficiente.
Un altro settore preso di punta dalla città di Milano, per rendere le sue strade più decorose, è la gestione dei rifiuti. Grazie all’introduzione di cassonetti smart, che comunicano il livello di riempimento in tempo reale alle autorità comunali, i percorsi di raccolta vengono ottimizzati. Ma, un altro grande servizio che può rientrare nelle innovazioni cittadine e che riguarda proprio questa città, è il servizio di sgombero rapido Milano. In una città dinamica e in costante evoluzione, la necessità di liberare rapidamente edifici o case, per dare spazio a nuovi abitanti, è fondamentale. Qui, infatti, potrai trovare squadre specializzate, che sapranno garantire interventi tempestivi ed efficaci. Tutte queste innovazioni cittadine e tutte quelle che arriveranno in seguito, sono la testimonianza di come la tecnologia e l’organizzazione possono essere messe al servizio del cittadino, ai fini di migliorare la qualità della sua vita e quella dell’intera comunità.
Non essere sordi, ma aperti alle esigenze della società. È questa una delle priorità emerse nell’ambito dell'Assemblea sinodale delle Chiese in Italia e che si sta svolgendo a Roma presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura. Emergenze e prospettive condivise anche dalla delegazione della Diocesi di Macerata guidata dal vescovo, monsignor Nazzareno Marconi. Con il presule di Macerata anche don Filippo Gobbi, Paolo Cotognini e Stefania Sagripanti.
Il Sinodo ha rappresentato in questi giorni non un mandato, ma un processo di consultazione continuo. Con un presupposto: che cominci dal basso, dai “molti”, che sono i fedeli, per arrivare ai “pochi”, che sono i pastori. E non più il contrario.
Conversione comunitaria, conversione personale, conversione strutturale, sono pertanto queste le tre direttive emerse nel percorso del Cammino sinodale, ovvero le condizioni per comunità più evangeliche e missionarie.
"Prima ed indispensabile è la conversione comunitaria - spiega in tal senso monsignor Marconi -, che chiede a tutta la Chiesa lo sforzo di entrare in un dialogo costruttivo con il mondo, dopo aver attuato un ascolto attento per l’individuazione dei punti di contatto tra il Vangelo e la vita di oggi da cui partire".
La prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia rappresenta delle tappe della "fase profetica", ultimo tratto del Cammino sinodale nazionale. Oltre mille delegati e vescovi si sono ritrovati a Roma per confrontarsi sui "Lineamenti" (il testo che raccoglie i risultati finora raggiunti e propone alcune traiettorie pratiche) per poi giungere allo Strumento di lavoro, in vista della Seconda Assemblea sinodale in programma, sempre a Roma dal 31 marzo al 4 aprile 2025.
Esistono anime che si librano leggere nel vento dell’incertezza, sapendosi barcamenare nel presente, senza pianificare. Sono quelle che amano le sfumature nelle sue innumerevoli varianti di toni, che tra loro si mescolano in una danza armoniosa di colori, fino a creare quel luogo dell’anima, dove il visibile si fonde all’invisibile ed ogni emozione sfugge alla logica dei confini.
In questo fluire si respirano tutte le vibrazioni dell’Universo e ci si affida ad esso con fiducia. Nell’incertezza percepiamo la magia dell’esistenza e la sua meravigliosa profondità, dove non ci sono risposte ma infinite possibilità.
Dall’altra, invece ci sono anime che hanno bisogno di tracciare confini, di definire e dare solide spiegazione razionali per domare il mistero della vita; anime che necessitano di controllare non solo ciò che li circonda ma anche di fermare le proprie emozioni per stringerle nella rigidità di una regola.
Le motivazioni che possono essere alla base di tale atteggiamento mentale possono essere diverse per ognuno di noi, ma tutte nascono da un bisogno di protezione.
C’è chi travolto dall’incertezza dell’imprevisto, cerca di controllare in qualche modo il destino con calcoli e regole, con l’illusione di poter tenere sotto controllo ciò che sfugge.
Altri che, per la loro bassa autostima, pensano di prevedere passo dopo passo per paura di cadere, ancora prima di provare a camminare. Vi sono poi quelle anime che, in seguito ad eventi traumatici, hanno innalzato muri per evitare di rivivere dolori troppo forti.
C’è chi è intrappolato nel vortice dell’altrui giudizio o chi teme di lasciarsi andare alle emozioni, perché nel cedere potrebbe incontrare la propria vulnerabilità. Alcuni sono cresciuti in un mondo di disciplina e rigore, dove la flessibilità viene considerata fragilità ed insuccesso.
In tutti questi casi priviamo l’esistenza delle sua magia, ogni slancio viene frenato dalla paura, perdendo l’entusiasmo per il nuovo che verrà. Credo valga la pena giocare e rischiare perché affidarsi con fede alla vita ci permette di abbandonarci al flusso dell’esistenza. Saper desiderare e sognare ci apre un Universo dalle innumerevoli opportunità.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato maggiormente le problematiche relative ai rapporti di coppia e nello specifico gli atteggiamenti tenuti. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di Macerata che chiede: "Il marito è giustificabile se tiene atteggiamenti maltrattanti nei confronti della moglie per gelosia?"
A tal proposito risulta utile portare una recente vicenda risolta poi in Cassazione che ha riguardato i comportamenti tenuti dal marito tra le mura di casa nei confronti della moglie dai connotati aggressivi a causa di un’assurda gelosia connessa, nell’ottica difensiva, anche ai comportamenti della donna.
A fronte della specifica obiezione proposta dal marito, i Giudici di Cassazione ribattono in modo netto: è incontestabile, spiegano, «la non riconoscibilità di alcun valore morale o sociale alla gelosia», con conseguente «incompatibilità della provocazione con il reato di maltrattamenti».
In particolare, i Giudici ribadiscono il principio secondo cui «il movente della gelosia non riveste quelle caratteristiche di altruismo e di nobiltà che costituiscono il presupposto per la configurabilità dell'attenuante» prevista in caso di azione criminosa commessa per «un motivo di particolare valore morale o sociale».
Al contrario, «la gelosia costituisce uno stato passionale sfavorevolmente apprezzato dalla comune coscienza etica, essendo espressione di un sentimento egoistico tutt'altro che nobile ed elevato», sottolineano i Giudici. E in questa ottica viene anche ribadita «l'incompatibilità della circostanza attenuante della provocazione con un reato di natura abituale quale il delitto di maltrattamenti, essendo questo connotato dalla reiterazione nel tempo di comportamenti antigiuridici».
Difatti, l'essere preda della gelosia non potrà mai giustificare né rendere meno gravi i comportamenti aggressivi tenuti dal marito nei confronti della consorte.
Pertanto, in risposta alla nostra lettrice si può affermare che: “In tema di maltrattamenti in famiglia, ai fini della configurabilità delle circostanze attenuanti di cui all'art. 62 n. 1 e 2 c.p., il movente della gelosia non riveste quelle caratteristiche di altruismo e di nobiltà che costituiscono il presupposto per la configurabilità dell'attenuante del motivo di particolare valore morale o sociale, prevista dall'art. 62 n. 1, c.p., ma, al contrario, costituisce uno stato passionale sfavorevolmente apprezzato dalla comune coscienza etica, essendo espressione di un sentimento egoistico tutt'altro che nobile ed elevato che si estrinseca attraverso l'annientamento della vittima tanto da rendere configurabile l'aggravante dell'aver agito per motivi futili o abietti, di cui all'art. 61, n. 1, c.p. (Cassazione penale sez. I, 07/07/2023, n.36364)".
"Va, infine, ribadita l'incompatibilità della circostanza attenuante della provocazione ex art. 62 n. 2, c.p., con un reato di natura abituale quale il delitto di maltrattamenti, essendo questo connotato dalla reiterazione nel tempo di comportamenti antigiuridici" (Cass. Pen., Sez. VI, sentenza n.22374/2023).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Per consentire i lavori di scavo e attraversamento della carreggiata di una conduttura del gas in via Cioci, intersezione con via Issy Les Moulineaux, il comando della polizia locale di Macerata ha emesso un’ordinanza per regolamentare la circolazione stradale nella zona interessata dall’intervento.
Il provvedimento, in vigore dal 18 al 20 novembre, e comunque fino al termine dei lavori, con orario 0-24, prevede l’istituzione di un restringimento della carreggiata con limitazione ad una corsia di marcia e la regolamentazione dei flussi di circolazione con un semaforo temporaneo che verrà installato tra i due attraversamenti pedonali che si trovano nel tratto di strada interessato dai lavori.
Semaforo che nelle ore di maggiore transito, cioè tra le 7:45 e le 08:15 e le 12:45 e le 13:15, verrà disattivato e verrà sostituito da movieri che gestiranno il senso unico alternato.
L’ordinanza prevede anche il divieto di sorpasso, il limite di velocità di 30 km/h e il divieto di sosta con rimozione coatta in entrambi i sensi di marcia del medesimo tratto.
In via Issy Les Moulineaux stabilito il divieto di transito per autocarri con massa complessiva > 3,5 t. e autobus (urbani ed extraurbani) e il divieto di sosta con rimozione forzata nel tratto interessato dai lavori.
Anche quest’anno, la UOSD di Pediatria e la UOC di Ostetricia dell'Ospedale di Civitanova Marche e il Comune di Civitanova Marche partecipano alla Giornata mondiale del prematuro, un evento che viene celebrato ogni anno il 17 novembre illuminando un luogo simbolico della città di viola.
Il claim della giornata 2024 è: "Ogni anno oltre 13 milioni di bambini nascono prematuri. Accesso a cure di qualità ovunque!". Per la campagna 2024, a Civitanova si è deciso di accendere le luci viola dell’albero stilizzato d’acciaio di Piazza Conchiglia.
"È costante e quotidiano l’impegno dei medici, del personale infermieristico, ostetrico ed OSS delle nostre Unità Operative al fine di garantire le migliori cure possibili ai nostri prematuri", dicono il dottor Di Prospero e la dottoressa Fabbrizi, responsabile Uosd Pediatria Civitanova Marche.
"I nostri piccoli, nati prima del termine della gravidanza, sono quelli che vengono al mondo tra le 34 e le 37 settimane di vita; piccoli guerrieri che la scienza definisce 'late preterm' e che vengono oggi tanto attenzionati dalla Società Italiana di Neonatologia, per le problematiche che possono presentare subito dopo la nascita e nelle età successive, problematiche che vanno conosciute e dove possibile prevenute . aggiungono Di Prospero e Fabbrizi -. L’obiettivo della Pediatria di Civitanova per il nuovo anno sarà l’apertura di un nuovo ambulatorio (gestito dalle dottoresse Maura Mastrocola e Patrizia Di Matteo) di follow-up del neonato (piccolo per età gestazionale, late preterm o con altre patologie che necessitano un follow-up specialistico) per garantire la presa incarico dei piccoli pazienti con le loro problematiche anche nei mesi successivi alla nascita".
"Negli ultimi anni l’impegno della pediatria e della ostetricia cittadina nei confronti dei bambini, dei neonati e delle loro famiglie è sempre cresciuto - aggiunge il sindaco Fabrizio Ciarapica - con l’obiettivo appunto di garantire le migliori cure possibili senza allontanarsi dalla propria famiglia e dalla loro città. I dati ci dicono che nelle Marche ogni anno più di 700 bambini nascono prima del termine di gravidanza, una realtà che ci porta a sostenere questa lodevole iniziativa, illuminando l’albero posto nel cuore del borgo marinaro per 'accendere una luce' su questa importante problematica e con l’occasione rivolgere un sentito ringraziamento al reparto di Civitanova per l’eccellente lavoro svolto al fianco dei bimbi e dei loro genitori".
Fra gli universitari, anche i più brillanti, è molto diffuso il blocco dello studente.
Il blocco dello studente universitario si manifesta in molte forme. Solitamente, non si riesce a ricordare ciò che si è studiato, ci si sente stanchi e demotivati. Per alcuni compaiono degli stati di ansia accompagnati da insonnia e nervosismo. L’idea di dover affrontare un esame appare molto complicata e si tende a procrastinare. Alla lunga, il blocco dello studente universitario può divenire un problema molto gravoso. Le sue conseguenze riguardano, soprattutto, il non riuscire a completare il piano di studi e quindi a laurearsi.
Il blocco dello studente universitario, come riconoscerlo
Il blocco dello studente universitario si presenta in vari modi. E’ possibile non riuscire a mantenere la concentrazione e finire per trascorrere la giornata sui social o ad ascoltare musica. Per altri si accompagna ad uno stato di stanchezza fisica e mentale che rende impossibile affrontare gli impegni. Invece, alcuni studenti si sentono impauriti dalla corposità del materiale da conoscere. Quando si attua il blocco dello studente universitario si cade in un circolo vizioso fatto procrastinazione e sensi di colpa. Si tende a tralasciare gli studi per attività più piacevoli ma poi ci si ritrova a dover fare i conti con i rimorsi di coscienza. Spezzare questa catena è possibile.
Allontanare ansia e paura
Per molti studenti universitari il principale ostacolo alla laurea è la paura. Si manifesta con il timore di deludere i familiari e sé stessi e con la sensazione di stare perdendo tempo.
Inoltre, può capitare di sentirsi sotto pressione, a causa delle domande di amici e parenti, e di sentirsi incapaci di affrontare le varie prove.
Alcuni accorgimenti sono utili per contrastare la paura e ritrovare il coraggio di andare avanti.
Uno dei grandi nemici degli studenti è il perfezionismo. Aver studiato bene ed essere preparati è fondamentale ma ciò non deve portare ad un accentuato perfezionismo. Conoscere tutto lo scibile è impossibile così come lo è possedere in maniera compiuta una materia d’esame.
Per allontanare la paura bisogna imparare a non indugiare sui pensieri negativi. Il consiglio è quello di fissare l’attenzione sul percorso fatto, cercando di focalizzare l’obiettivo. Non bisogna poi mai dimenticare che si può sbagliare anche se si è stati diligenti. Se si dovesse ricevere un voto non eccellente o essere rimandati la parola d’ordine è reagire positivamente, cercando di capire quali siano i motivi del fallimento. Si tratta soltanto di un esame universitario che si può ripetere a breve termine.
Per vincere l’ansia e lo stress è importante prevedere dei momenti di riposo, da trascorrere preferibilmente all’aria aperta. Una passeggiata nel verde, una lettura rilassante o due chiacchiere con gli amici di sempre sono rimedi infallibili per sentirsi subito meglio.
Infine, un aspetto essenziale ma spesso trascurato riguarda la cura del proprio benessere psicofisico. Il corpo ha bisogno di un’alimentazione variata, ricca di cibi di stagione. Invece, bisogna limitare gli alcolici ed i superalcolici, la caffeina e la teina. La sonnolenza postprandiale può rappresentare un ostacolo allo studio. Le pietanze che causano sonnolenza sono quelle più ricche di grassi, zuccheri e calorie. Le paste molto condite, le fritture ed i panini molto elaborati sono da destinare alle giornate in cui non si deve studiare.
Altrettanto importante è avere un buon sonno; generalmente, si consiglia di riposare fra le sette e le otto ore per notte. Per facilitare il riposo notturno è importante che la stanza da letto sia buia e non troppo riscaldata. Nei momenti antecedenti il sonno è meglio non utilizzare pc e telefonino. E’ consigliato conciliare il sonno con la lettura, oppure sorseggiando una tazza di latte caldo. Insomma il riposo è un aspetto da non trascurare, anche perchè è ormai risaputo quanto possa giovare al nostro sistema immunitario.
I segreti per superare il blocco dello studente universitario
Il primo segreto per superare il blocco dello studente universitario è ammettere di avere un problema. Eludere la questione è deleterio perché si perde ulteriormente tempo prezioso. Invece, la strategia ottimale è accettare di essere bloccati. Successivamente si possono mettere in atto dei comportamenti per riprendere gli studi.
La prima regola è concedersi un buon arco di tempo per preparare la prova.
Avere del tempo necessario per studiare e ripassare permette sia di non dover fare le notti sui libri sia di arrivare all’esame meno stressati. In base ai giorni a disposizione si può stabilire una tabella di marcia ben bilanciata. I giorni a ridosso della prova non dovrebbero essere troppo faticosi.
Il giorno prima dell’esame si dovrebbe dedicare qualche ora soltanto a ripassare e a rinfrescare qualche nozione. Vietato trascorrere l’intera giornata e tutta la notte sui libri perché si rischia di arrivare agli esami innervositi e stanchi.
Per affrontare meglio le ore di studio ci si può affiancare ad un collega. Studiare in coppia permette di affrontare al meglio la sfida riducendo la noia.
Le metodologie di studio sono molteplici ma ci sono dei punti fissi da non dimenticare. Dopo aver letto a voce alta e con calma il capitolo da studiare si sottolineano i concetti essenziali. I dati principali possono essere trascritti creando una mappa concettuale. Successivamente si ripete a voce alta ciò che si ricorda, valutando se si sono toccati tutte le nozioni importanti. Periodicamente, ciò che si è imparato andrà ripetuto così da cristallizzare le informazioni. Una volta che si è studiato tutto il materiale è bene simulare la prova d’esame con un collega. Domande e quiz sono uno strumento valido per migliorare la dialettica, superare la timidezza e capire se sia necessario ripassare alcuni argomenti.
Un consiglio sempre valido riguarda il piano di studi. Gli esami più complicati non devono essere tutti vicini alla tesi. E’ meglio distribuirli durante il percorso, così che non si vada incontro a periodi di grande fatica ed ansia.
Un segreto per superare il blocco dello studente universitario è confrontarsi con i colleghi che hanno già affrontato quella determinata prova. E’ un modo pratico per capire quali siano le aspettative dei docenti e quindi prepararsi adeguatamente. Inoltre, è bene assistere alle interrogazioni così da poter osservare realmente l’andamento della prova.
Quando si tratta di scegliere i giusti elementi di fissaggio per un progetto, la conoscenza delle classi di resistenza di vita e bulloni è di prioritaria importanza per garantire la sicurezza e l’efficacia di una struttura. Indipendentemente dal fatto di lavorare ad un progetto di ingegneria civile o alla costruzione di macchinari, la loro conoscenza aiuta a comprendere la capacità di carico e le caratteristiche meccaniche delle viti che utilizzerai. Inoltre, è necessario comprendere quando e come utilizzare correttamente viti specializzate: scopri le viti autofilettanti come queste, adatte a garantire la massima tenuta in materiali e ambienti diversi.
Cosa si intende per “classi di resistenza” e come scegliere correttamente le viti in base a questo indicatore
Per “classe di resistenza viti”, s’intende un indicatore utile a fornire la capacità di sopportare carichi senza deformarsi o rompersi. Il valore fornito, di conseguenza, determina l’idoneità di una vita per un’applicazione specifica, che viene indicata da due numeri separati da un punto (ad esempio, 10.9): il primo numero identifica la resistenza alla trazione della vita espressa in centinaia di MPa (megapascal), il secondo, invece, è il rapporto percentuale tra la resistenza alla trazione e il limite di snervamento.
In termini pratici, una classe pari a 8.8 vanta una resistenza alla trazione di 800 MPa e un limite di snervamento pari all’80% di detta resistenza, ossia 640 MPa. Questa classificazione agevola il compito nella scelta nella scelta di viti effettivamente adeguate alle esigenze del progetto, garantendo che le stesse siano in grado di sopportare le sollecitazioni alle quali verranno sottoposte.
Scegliere la vita con la giusta classe di resistenza viti, di conseguenza, è una questione in primis di sicurezza, ma riguarda, secondariamente, anche l’efficienza economica. L’utilizzo di viti con classe di resistenza troppo bassa potrebbe potenzialmente causare guasti di grave entità alla struttura, mentre quelle con resistenza troppa alta - nel caso in cui non fossero effettivamente necessarie - potrebbe risultare inutile e dispendioso dal punto di vista economico.
All’atto concreto, l’utilizzo di viti con classe di resistenza decisamente elevate (ad esempio, 10.9 o 12,9) è necessario in applicazioni industriali pesanti, come la costruzione di ponti, perché sono in grado di sopportare carichi decisamente elevati senza subire deformazioni, mentre in applicazioni meno critiche, ad esempio costruzioni di strutture leggere, si può ricorrere all’utilizzo di viti con classi di resistenza decisamente più basse (ad esempio, 4.6 o 5.8).
Correlazione tra classi di resistenza e trattamenti termici
La determinazione della classe di resistenza viti è direttamente collegata ai trattamenti termici a cui essa è sottoposta; quest’ultimi, infatti, sono in grado di modificare le proprietà meccaniche dell’acciaio, migliorando resistenza e durezza del medesimo e garantendo che la vite sia in grado di sopportare le sollecitazioni previste.
Le viti temprate, ad esempio, ampliano durezza e resistenza alla trazione delle viti, rendendole adatte per applicazioni che richiedono una grande capacità di carico. Quando sono trattate tramite rinvenimento, invece, le viti aumentano la loro duttilità e resistenza alla rottura. Per indurire la superficie della vita, invece, si opta per la cementificazione, in grado di migliorare la resistenza all’usura.
La giusta combinazione di questa serie di trattamenti termici è a dir poco fondamentale per produrre viti con le giuste proprietà meccaniche richieste dalle diverse applicazioni in ambito industriale, dove, come già scritto precedentemente, è fondamentale garantire la massima sicurezza.
L’importanza delle certificazioni
Il rispetto della normativa, come si evince da questo nostro articolo riguardante l’urbanistica cittadina, è di fondamentale importanza in qualsiasi ambito della nostra società. Anche la costruzione di viti e bulloni, di conseguenza, devono rispettare rigorosamente quanto previsto dalle leggi, risultando conformi agli standard internazionali come ISO, DIN o ANSI.
Le viti utilizzate nel mondo delle costruzioni, ad esempio, sono sottoposte a obbligo di certificazione per garantire il soddisfacimento dei requisiti di resistenza e durabilità. Oltre a questi aspetti, la certificazione permette anche la tracciabilità in caso di verifiche o richiami.
Per approfondire questa importante tematica, è consigliato consultare fonti autorevoli come l’American Society for Testing and Materials (ASTM), che fornisce standard dettagliati per le viti e i bulloni al fine di garantire che i componenti utilizzati siano adeguati all’applicazione prevista.
Come scegliere e utilizzare viti e bulloni
Nella scelta, devono essere considerati altri fattori al di là della classe di resistenza viti. E’ importante, infatti, prestare attenzione a materiale, lunghezza e diametro della vite, analizzando, in primis, le specifiche del progetto. Grazie a esse si possono identificare i carichi previsti e le condizioni ambientali utili per selezionare la classe di resistenza e il tipo di vite più adatto.
A titolo esemplificativo, applicazioni esterne o ambienti umidi richiedono l’utilizzo di viti con rivestimenti anticorrosivi. Infine, come descritto nel precedente paragrafo, è necessario assicurarsi che le viti siano certificate e conformi agli standard internazionali per garantire la sicurezza e la qualità del progetto.
D’altro canto, esistono delle viti innovative e certificate che offrono massima sicurezza. Basti pensare, ad esempio, alle precedentemente citate viti autofilettanti, progettate per tagliare la propria filettatura nel materiale, evitando la necessità di perforare un foro filettato. Un’altra innovazione è rappresentata dalle viti rivestite che, grazie a materiali come zinco e nichel, proteggono l’acciaio sottostante dalla ruggine.
C'è attesa per la cerimonia di riconsegna alla città, e in particolare alle associazioni sportive e agli studenti degli istituti superiori cittadini, dell'impianto al coperto "Francesco Ciommei", in zona Sticchi, a Tolentino.
Sabato 16 novembre, alle ore 16:00, avrà luogo l’inaugurazione della struttura che è stata riqualificata grazie ai fondi messi a disposizione dalla regione Marche. Interverranno il sindaco Mauro Sclavi e il vicesindaco e assessore allo sport Alessia Pupo. Inoltre sarà presente quale ospite d'onore l'assessore allo sport della regione Marche Chiara Biondi.
Hanno assicurato la loro presenza anche diverse autorità sportive tra cui il presidente regionale del Coni Fabio Luna, il presidente provinciale del Coni Fabio Romagnoli, la rappresentante del Cip Comitato Paraolimpico Luisa Pocognoli e il vicepresidente della Lega regionale dilettanti Marco Capretto.
Al taglio del nastro, alla benedizione e ai saluti istituzionali seguiranno alcune dimostrazioni delle scuole dei settori giovanili di calcio, calcio a 5, basket e pallavolo. Con l’occasione sarà consegnato alle associazioni sportive tolentinati un mini van nove posti da utilizzare per il trasporto e le trasferte degli atleti con disabilità, finanziato tramite fondo statale.