Un gesto di grande generosità e senso civico arricchisce la comunità di Macerata. La Giunta comunale ha, infatti, deliberato di accettare un legato testamentario disposto da una cittadina maceratese, scomparsa lo scorso giugno, che ha scelto di donare al Comune due anelli e una collana in oro con brillanti.
Secondo le volontà espresse nel testamento, i gioielli dovranno essere venduti e il ricavato utilizzato per acquistare materiale utile alle attività sportive che si svolgono presso lo stadio Helvia Recina, con una particolare attenzione - dove possibile - all’acquisto di un defibrillatore.
"Il lascito della signora, che ringraziamo per questo nobile gesto, è un atto di grande valore civico e un esempio di coinvolgimento nella vita sociale cittadina - ha dichiarato l'assessore al patrimonio, Andrea Marchiori -. Il patrimonio della città si arricchisce non solo di un bene salvavita, ma anche e soprattutto del sentimento di chi in vita ha avuto a cuore la comunità e il suo futuro".
Gli uffici comunali competenti sono stati incaricati di far stimare i gioielli da un orafo per procedere alla loro vendita e all'acquisto del materiale sportivo previsto. Inoltre, la Giunta ha approvato l'installazione di una targa commemorativa - previa autorizzazione dell'erede - per ricordare il gesto della benefattrice, che ha scelto di rimanere anonima. Un'iniziativa che unisce memoria, solidarietà e attenzione alla sicurezza, trasformando un atto privato in un dono concreto per tutta la collettività maceratese.
Elettrodomestico must have nelle nostre case: è passata da modello basic a smart, spesso in combo con l’asciugatrice ed è il nostro braccio destro per igienizzare a fondo biancheria, abiti, lenzuola e asciugamani.
Quando la lavatrice si blocca, mostra segni di malfunzionamento o si guasta si pensa subito ad una possibile sostituzione ma in realtà, con un po’ di manutenzione preventiva e acquistando pezzi di ricambio su portali come Fixpart è possibile intervenire optando per una mossa green e low cost.
Riparando, infatti, evitiamo di impattare sull’ambiente e, allo stesso tempo, non graviamo sul bilancio familiare. Ma come intervenire? Quali sono i problemi più comuni e in che modo si possono risolvere?
Manutenzione preventiva
Prima delle riparazioni vere e proprie dovremmo occuparci della manutenzione. Se preventivamente ci prendiamo cura dei nostri elettrodomestici gli allunghiamo la vita e limitiamo la possibile comparsa di guasti e problemi. Operazioni molto semplici quali la pulizia del filtro, un check alle guarnizioni e la verifica dello stato della vaschetta del detersivo sono step importanti.
La pulizia della macchina è un altro pilastro da non sottovalutare: acquista un pulitore per lavatrice, oppure avvia un ciclo a vuoto ad alta temperatura con un mix di acido citrico e vedrai che l’elettrodomestico tornerà come nuovo eliminando calcare e residui.
Cosa fare se la lavatrice non parte
Se la lavatrice non si accende o non avvia il ciclo, e hai verificato che non sono presenti guasti alla spina non ti resterà che valutare il motivo del blocco della lavatrice.
Se la porta è bloccata, una buona idea è sostituirla ma attenzione perché talvolta tutto è collegato al malfunzionamento della scheda che porta degli stop a programmi, accensione o altre attività del dispositivo. Grazie alla presenza di e-shop puoi acquistare in pochi clic il pezzo difettoso e cambiarlo seguendo tutorial online.
L’acqua non carica o non scarica
Un altro guasto molto comune riguarda l’acqua che non entra o che non esce correttamente. Se la lavatrice non carica, spesso il problema è legato al rubinetto di ingresso chiuso o al tubo ostruito. Basta controllare che il flusso sia regolare e che non ci siano pieghe nel tubo.
Se invece l’acqua non scarica, la causa principale è quasi sempre un filtro intasato da residui di sporco, monete o piccoli oggetti dimenticati nelle tasche. In questo caso basta svitarlo, pulirlo e rimontarlo. Quando invece la pompa di scarico è danneggiata, può essere necessario sostituirla, ma è comunque un’operazione alla portata di chi ama il fai da te.
Il tamburo non gira
Un’altra situazione frustrante è quella in cui la lavatrice carica e scarica regolarmente ma il tamburo resta fermo. A volte il problema riguarda semplicemente la cinghia di trasmissione, che può essersi usurata o staccata. In questo caso basta aprire il pannello posteriore e verificare la sua condizione. Se è rotta, sostituirla è semplice ed economico. Se invece la cinghia è integra, la causa potrebbe essere il motore.
Come avrai capito la riparazione della lavatrice, rispetto alla sostituzione, è decisamente più economica ed è anche semplice da effettuare se hai un minimo di dimestichezza con il fai da te.
La Giunta comunale di Civitanova Marche ha approvato il progetto esecutivo per l’intervento di manutenzione straordinaria della bocciofila del Polisportivo comunale di via Montenero per un importo complessivo di 130mila euro.
L’attuale struttura è composta da sei corsie per il gioco delle bocce. Viste le mutate esigenze delle attività sportive e al fine di ottimizzare gli spazi ed offrire anche alternative al gioco delle bocce, la società sportiva “ASD Bocciofila La Pineta” gestore dell’impianto, ha chiesto all’amministrazione comunale di ridurre a quattro le corsie di gioco e trasformare le due corsie vicine al locale bar in una sala per il gioco del biliardo oltre che predisporre una sala per il gioco delle freccette. Tale soluzione progettuale garantirà un’offerta diversificata delle discipline sportive con un maggiore flusso di utenti.
L’intervento prevede opere edili, strutturali e impiantistiche (climatizzazione ed elettrico-illuminotecnico) per l’adeguamento funzionale e prestazionale degli ambienti, con particolare attenzione a sicurezza antincendio, assenza di barriere architettoniche, comfort termoacustico, efficienza energetica e requisiti ambientali CAM.
I lavori rientrano all’interno della riqualificazione del patrimonio edilizio programmata dall'amministrazione comunale, al fine di ammodernare e migliorare le funzionalità degli edifici sportivi gestiti da società convenzionate, allo scopo di sviluppare e promuovere aggregazione sociale ed attività sportiva anche di carattere agonistico.
La fine dei lavori è prevista entro 60 giorni dalla data di consegna dei lavori. Il progetto esecutivo è dell'ingegner Domenico Luciani, il geometra Matteo Baldassarri è RUP dell’intervento.
Una domenica all’insegna della formazione e della cultura marziale quella del 12 ottobre, quando il Comitato C.S.E.N. Regione Marche – Settore Karate, in collaborazione con il Comitato Provinciale di Macerata, ha organizzato un doppio appuntamento dedicato alla scoperta del significato più profondo del Kata, una delle forme più rappresentative del Karate tradizionale.
L’iniziativa, che ha unito teoria e pratica, si è articolata in due momenti distinti ma complementari: la conferenza “Il Kata e i Simboli”, svoltasi presso la sala conferenze del CONI di Macerata, e un seminario pratico (Stage) al PalaVirtus della stessa città.
Entrambi gli incontri sono stati condotti dal docente Martino Giorgi, studioso di arte e filosofia orientale, che ha guidato i partecipanti in un affascinante viaggio tra conoscenza e movimento. Nella sessione teorica, Giorgi ha offerto una profonda analisi storica e simbolica dei Kata, svelando il significato nascosto dietro ogni gesto e dimostrando come la disciplina marziale sia anche un linguaggio di valori, equilibrio e consapevolezza.
Durante la parte pratica, i concetti esposti sono stati tradotti in azione attraverso lo studio del Bunkai, l’interpretazione applicativa dei movimenti codificati, permettendo agli atleti di sperimentare il legame tra forma e funzione, teoria e applicazione.
L’evento ha riscosso grande successo, registrando una partecipazione numerosa di praticanti provenienti non solo dalle scuole marchigiane, ma anche da regioni limitrofe. Un segnale chiaro della crescente attenzione verso la formazione di qualità e dell’interesse per gli aspetti culturali e filosofici che arricchiscono la pratica del Karate.
Soddisfatti gli organizzatori, il Maestro Giuseppe Lambertucci, presidente del Comitato C.S.E.N. Macerata, e il Maestro Fabrizio Tarulli, responsabile del Settore Karate C.S.E.N. Marche, che hanno sottolineato come «questo tipo di appuntamenti rappresenti un’occasione preziosa di crescita tecnica e umana per tutti i praticanti, rafforzando il senso di comunità e la coesione del gruppo C.S.E.N. a livello regionale».
Un incontro, dunque, che ha saputo unire studio, pratica e passione, confermando Macerata come uno dei centri più attivi nella promozione del Karate e della cultura orientale nelle Marche.
ove anni dopo il devastante sisma che nel 2016 colpì il centro Italia, la città di Tolentino ha ospitato un’importante occasione di confronto e riflessione sul futuro del territorio. Venerdì sera, il teatro Nicola Vaccaj ha fatto da cornice al convegno organizzato dal Rotary Club Tolentino su “Tolentino a nove anni dal sisma. Riflessioni socio-economiche e prospettive per un futuro sostenibile”.
L’evento, patrocinato dal Comune di Tolentino, ha confermato l’interesse e la necessità di continuare a parlare di ricostruzione non solo materiale, ma anche sociale e culturale.
Relatore della serata è stato Alessandro Calzavara, urbanista ed esperto di rigenerazione urbana, che ha offerto un’analisi puntuale e critica sullo stato attuale della città, mettendo in luce le questioni più urgenti, a partire dalla crisi demografica.
«Se non si attuano correttivi, nel 2045 la popolazione di Tolentino potrebbe scendere a 14.500 abitanti in base alle dinamiche delle classi di età presenti ora in città, partendo dal presupposto che attualmente non riesce ad attrarre gente» ha affermato Calzavara, sollecitando una riflessione profonda sulle cause della perdita di attrattività del territorio.
«Bisogna comprendere i motivi di questa discesa demografica – ha spiegato – e intervenire con politiche mirate su tre ambiti fondamentali: abitazioni, lavoro e servizi. Serve una strategia che punti sull’innovazione, sulla gioventù, sulla digitalizzazione e sull’offerta educativa, per trattenere i giovani e attrarne di nuovi».
Un richiamo forte, il suo, anche alla necessità di rendere più vivibile il centro storico, spesso penalizzato da problemi legati alla viabilità, alla stabilità economica e all’accessibilità.
È intervenuto, inoltre, il senatore Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2016, che ha sottolineato l’importanza di affiancare alla ricostruzione fisica una ricostruzione delle comunità, attraverso progetti in grado di contrastare lo spopolamento.
«Abbiamo voluto affiancare al cambio di passo della ricostruzione una strategia più ampia, la NextAppennino, per superare l’isolamento del cratere e rafforzare il sistema del sapere, con strade, digitalizzazione e investimenti nelle università» ha spiegato.
«Nel territorio maceratese sono già attivi oltre 200 progetti imprenditoriali che potranno generare effetti positivi anche sul piano demografico. Perché si vive dove ci sono lavoro e servizi».
Il convegno è stato coordinato da Matteo Pasquali e ha visto la collaborazione attiva del professionista Francesco Losego, socio del Rotary Club Tolentino, legato da un lungo rapporto di amicizia con Calzavara. Sono intervenuti pure il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi e la presidente del Rotary Club Tolentino Iole Rosini.
Numerosa anche la rappresentanza del Distretto Rotary 2090: presenti Stefano Gobbi, governatore per l’anno rotariano 2026-2027, Massimo De Liberato (2024-2025) e Stefano Quarchioni (2027-2028), insieme a Giorgio Piergiacomi, assistente del governatore Roberto Calai (2025-2026). In sala anche il presidente del Tribunale di Macerata Paolo Vadalà e Silvia Luconi, consigliere regionale delle Marche.
Il convegno ha ribadito come, a distanza di nove anni, la ferita del sisma sia ancora aperta, ma ha anche acceso una luce di speranza: con una visione condivisa e strategie mirate, è possibile costruire un futuro sostenibile per Tolentino, restituendole la centralità e la vitalità che merita.
Macerata, tutta piazze ordinate e colline ondeggianti, è una città che non si lascia leggere tutta d’un fiato. Ogni portico, ha qualcosa da raccontare: non solo fatti e date scolpite negli archivi, ma anche memorie popolari, frammenti di immaginario collettivo che resistono al tempo.
Ci sono luoghi che custodiscono cronache rigorose e altri che, invece, vivono nell’ombra di un racconto tramandato per secoli, oscillando tra il vero e l’incredibile. Un fascino che ricorda quel sottile brivido del rischio, lo stesso che oggi qualcuno cerca nei giochi online come National Casino Italy: una tensione antica, che lega la realtà alla possibilità, il quotidiano al meraviglioso.
Il richiamo della Sibilla appenninica
Tra le montagne che si ergono a sud di Macerata, i Monti Sibillini, prende vita la leggenda forse più celebre delle Marche: quella della Sibilla. Si dice che, in una grotta nascosta sul monte che porta il suo nome, dimorasse una regina incantatrice, capace di rivelare segreti e di sedurre cavalieri in cerca di risposte. La tradizione popolare, viva già nel Medioevo, attirò studiosi e viaggiatori da tutta Europa. Andrea da Barberino, con il suo "Guerrin Meschino", diede veste letteraria a questa figura, trasformandola in mito universale. Ancora oggi, quella grotta evoca domande senza tempo: era un luogo di magia o una semplice caverna? Le guide locali raccontano che pastori e contadini, per secoli, indicarono la montagna con timore e rispetto, come fosse custode di un mistero non del tutto spiegabile.
San Giuliano e la protezione sulla città
Dentro le mura cittadine, la figura di San Giuliano domina le cronache di fede e leggenda. Macerata lo venera come patrono, e non mancano gli episodi che hanno alimentato la sua fama miracolosa. Si ricorda, tra i più suggestivi, quello di una processione del Seicento che, colpita da una tempesta improvvisa, fu improvvisamente risparmiata dalla furia delle acque. I cronisti scrissero che la pioggia si aprì come un varco, permettendo al corteo di procedere intatto. Un evento che rafforzò la devozione al santo e che ancora oggi aleggia durante le celebrazioni, quando la città intera si ferma per sentirsi parte di un rito che unisce passato e presente.
La fata di Belforte del Chienti
Se ci si allontana verso i paesi dell’entroterra, Belforte del Chienti custodisce un racconto che sembra uscito da una fiaba. Una fata benevola, narrano le voci antiche, si aggirava tra i boschi offrendo acqua e ristoro ai viandanti smarriti. Ma non era una creatura ingenua: a chi mostrava irriverenza riservava piccoli dispetti, come rumori inspiegabili nelle case o animali impauriti senza motivo. Era, in fondo, un modo simbolico per educare al rispetto verso la natura e verso quel paesaggio che, ancora oggi, appare intatto e selvatico. Gli anziani del paese tramandavano queste storie come ammonimenti, ma anche come segni di una protezione misteriosa.
Il fantasma del castello Pallotta a Caldarola
Le mura massicce del castello Pallotta, a Caldarola, sono custodi di racconti che mescolano la storia nobile dei Pallotta con il brivido della leggenda. C’è chi giura di aver avvertito, nelle notti più scure, una presenza femminile: una giovane nobildonna, spirata in circostanze mai chiarite, che ancora vaga nei corridoi alla ricerca di giustizia. Visitatori e guide parlano di correnti d’aria improvvise, di un silenzio che cala pesante all’improvviso. Che sia suggestione o realtà, questo racconto continua ad affascinare chi varca il portone del castello, rendendo la visita un’esperienza che va oltre la semplice architettura.
Un patrimonio vivo
Oggi, Macerata non si racconta solo attraverso i suoi monumenti, lo Sferisterio o l’università secolare. Vive anche nelle voci che continuano a tramandare le storie della Sibilla, delle fate, dei miracoli. Sono narrazioni che riaffiorano nei toponimi, nelle feste popolari, nelle chiacchiere serali sotto i portici. Custodirle significa non solo onorare il passato, ma offrire al presente un senso di continuità, un filo invisibile che unisce le generazioni.
Il Comune di San Severino Marche, con apposita delibera di Giunta, ha disposto i periodi di parcheggio a pagamento nell’area della suggestiva faggeta di Canfaito all'interno della Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito in vista del culmine del fenomeno del foliage.
La Riserva, nota per le sue vaste faggete e per custodire il faggio più antico delle Marche da tempo inserito tra gli alberi monumentali d'Italia, si tinge in autunno di spettacolari colori che vanno dal giallo ocra al rosso scarlatto e marrone. La faggeta secolare, che si trova su un altopiano ai piedi del Monte San Vicino, è una delle mete più suggestive delle Marche in questo periodo.
Con Delibera di Giunta Comunale n. 118 del 18/04/2025 e Ordinanza n. 287 del 12/08/2025, il Comune ha disposto la sosta a pagamento per un totale di dieci giornate. Per il mese di ottobre: domenica 19, domenica 26, venerdì 31. Per il mese di novembre: sabato 1, domenica 2, sabato 8, domenica 9, sabato 15, domenica 16 e domenica 23.
Il parcheggio a pagamento sarà attivo dalle ore 8 alle ore 20. La sosta è tassativamente vietata dalle ore 20 alle ore 08.
Queste le tariffe: auto, camper, motorhome e van 5 euro, motocicli e veicoli al servizio di persone invalide con contrassegno europeo gratuito. Si specifica che è vietato l'ingresso ad autocarri e autobus.
L'Amministrazione comunale insieme all’Unione Montana Potenza Esino Musone, ente gestore della Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito, raccomandano vivamente di privilegiare giornate diverse da quelle indicate per una migliore e più piacevole esperienza nei luoghi naturalistici.
Per garantire la sicurezza e la tutela dell'area al raggiungimento della capienza massima consentita, il parcheggio verrà chiuso e la viabilità d'ingresso interdetta dal personale addetto. Si ricorda ancora che è severamente vietata la sosta in aree diverse da quella specificatamente indicata dalla segnaletica come parcheggio e che il campeggio e il bivacco sono sempre vietati.
Si ricorda che, in caso di condizioni meteo avverse, difficoltà tecniche o assenza di operatori addetti alla bigliettazione, l'ingresso sarà consentito liberamente.
Il foliage a canfaito è uno spettacolo che le Marche offrono a chi desidera immergersi nella natura e godere di escursioni e trekking. Per chi desidera visitare la zona, è consigliabile salire dal versante di San Severino Marche tramite la strada di Castel San Pietro o dal lato di Matelica, passando per il borgo dipinto di Braccano.
Si è svolta presso il ristorante “Di Gusto” la cerimonia che ha visto l’elezione del dottor Renato Galeotti come nuovo Presidente per l’anno sociale 2025-2026. In un clima familiare e coinvolgente, la serata ha riunito i soci e molte autorità kiwaniane, tra cui il luogotenente governatore della XX Divisione, Andrea Aquilanti, intervenuto personalmente per accogliere il nuovo Presidente e augurare buon lavoro alla squadra maceratese.
A condurre l’incontro con eleganza e calore è stata la past president Patrizia Papetti, oggi luogotenente governatore eletta del Distretto Italia-San Marino, che ha moderato gli interventi, sottolineando il valore della continuità e della coesione tra i soci.
Durante il suo intervento, il presidente Renato Galeotti ha presentato il motto che guiderà il nuovo anno sociale: “Lavorare insieme: far del bene fa stare meglio e ci rende migliori”. Parole che ben esprimono la visione del nuovo Direttivo, pronto ad affrontare un anno ricco di progetti, eventi, service e incontri, con l’obiettivo di rafforzare lo spirito kiwaniano e il legame con il territorio.
Con entusiasmo, Galeotti ha poi presentato la squadra che lo affiancherà in questo nuovo cammino: il vice presidente Ruggero Ballesi; il tesoriere Anna Carletta; la segretaria Patrizia Papetti; il cerimoniere Barbara Trasatti; gli addetti alla comunicazione e social Marco Mochi e Barbara Trasatti; i consiglieri per l’ammissione dei Soci: Fabio Pistarelli, Francesco Tasso, Cesare Salvatori e Paolo Pennacchioni.
Con la promessa di portare avanti i valori del Kiwanis con determinazione, apertura e spirito di servizio, il Club Macerata si prepara a un anno di attività coinvolgenti e di rinnovato entusiasmo al servizio della comunità e, soprattutto, dei bambini.
Può la scienza occidentale moderna e in particolare la fisica quantistica, dialogare con le antiche tradizioni orientali come il Buddhismo o il Taoismo?
In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale sembra dominare ogni forma di sapere, le parole del fisico austriaco Fritjof Capra appaiono oggi più attuali che mai.
Nel suo libro “Il Tao della Fisica” pubblicato nel 1975, Capra mise in luce l’analogia tra la fisica moderna e le filosofie orientali, unendo in tal modo scienza, filosofia e spiritualità.
Osservando il comportamento delle particelle subatomiche, egli notò come le immagini evocate ricordassero le rappresentazioni del mondo contenute nei testi orientali.
Così creò un ponte tra un’interpretazione matematica dell’universo e una visione spirituale, che lo concepisce come una danza in eterno fluire.
Due approcci diversi – il primo razionale e sperimentale, il secondo intuitivo e contemplativo – che convergono su intuizioni comuni:un’idea unitaria del cosmo fatta di energia, equilibrio e interconnessione, dove la separazione è soltanto un’illusione.
Nella sua opera, Capra delinea un universo in movimento, non più concepito come un insieme di oggetti isolati e prevedibili, ma come una trama di connessioni invisibili, dove ogni particella è manifestazione di un’unica rete vivente.
L’essere umano non è esterno al cosmo, ma ne è parte integrante: l’osservatore non può essere separato dal fenomeno che osserva, perché chi guarda è già dentro ciò che guarda, esattamente come la goccia appartiene all’oceano.
Materia ed energia sono un’unica sostanza in continuo movimento; il tempo relativo dissolve la linea che separa passato, presente e futuro, rivelandone l’illusione.
Così anche gli opposti – maschile e femminile, luce e ombra, vita e morte – cessano di essere contraddizioni, ma si rivelano forze complementari in ricerca di armonia.
Capra ha riconosciuto che scienza e spiritualità, pur muovendosi su piani differenti, possono incontrarsi e nutrirsi a vicenda, regalando una visione più piena e armonica dell’esistenza.In questa prospettiva si supera il dualismo tra mente e corpo, soggetto e oggetto, uomo e natura.
Frutti di un pensiero analitico e separativo hanno relegato l’essere umano occidentale in una condizione di smarrimento, spingendolo ad affermare il proprio ego come forma di difesa.
Questa nuova visione del mondo svela la profonda interconnessione tra uomo e natura, immersi in una danza cosmica in cui tutto fluisce e si trasforma.
Da questa consapevolezza nasce un rinnovato senso di appartenenza all’universo: non più individui isolati, ma fili di una rete di vita e relazioni.
Capra, già cinquant’anni or sono, aveva intuito questa necessità: integrare il sapere con l’essere, fondere la scienza con la luce della coscienza.
Conoscere il mondo non significa soltanto ridurlo ad oggetto di studio razionale, ma anche percepirlo attraverso una partecipazione emotiva che ci unisce al tutto.
Torna come ogni domenica la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana “Chiedilo all'Avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa ai rapporti in sede di separazione tra gli ex coniugi.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di Macerata che chiede: "A quali responsabilità va incontro l’ex marito che stacca le utenze dell’abitazione assegnata all’ex moglie?"
Tale circostanza ci porta subito ad applicare il principio giuridico consolidato espresso dalla Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 13407/2019, secondo il quale: «Sussiste il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni laddove il diritto poteva essere esercitato dall’agente tramite ricorso al giudice, a fronte della contestazione o dell’ostacolo posto da terzi, come nel caso di un ex marito che, a seguito della mancata voltura delle utenze domestiche dell’abitazione familiare assegnata all’ex moglie, aveva provveduto personalmente a staccare i contatori».
Difatti, proprio in riferimento ad un caso simile a quello prospettato dalla nostra lettrice — nel quale l’ex marito, dopo aver intimato più volte all’ex moglie di procedere alla voltura delle forniture di energia elettrica e gas dell’abitazione familiare a lei assegnata in sede di separazione, aveva provveduto personalmente al distacco — la Corte di Cassazione ha confermato la configurabilità del reato di cui all’art. 393 c.p.
In tal modo, costringendo la donna e i figli a stare nell’appartamento senza poter usufruire di tali servizi, l’ex marito ha agito fuori dai limiti di legge, poiché il diritto poteva essere esercitato solo tramite ricorso al giudice.
A tal proposito, la Suprema Corte aggiunge che «non è consentito legittimare l’autosoddisfazione» per superare gli ostacoli che si frappongono all’esercizio del diritto.
Viene, infine, precisato che: «Si ritiene legittima la violenza sulle cose solo quando sia esercitata per difendere il diritto di possesso in presenza di un atto di turbativa nel godimento del bene, sempre che l’azione reattiva avvenga nell’immediatezza di quella lesiva e sia impossibile il ricorso immediato al giudice».
Pertanto, in risposta alla nostra lettrice, si ritiene corretto affermare che: «Nel caso dell’ex marito che stacca le utenze dell’abitazione assegnata all’ex moglie, lo stesso commette il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, previsto e punito ai sensi dell’art. 393 c.p., in quanto tale diritto poteva essere esercitato tramite ricorso all’Autorità Giudiziaria» (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 13407/19, depositata il 27 marzo).
Rimango in attesa, come sempre, delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Dal 13 al 19 ottobre Macerata ospita la settima edizione di “Game Labs – Festival del Gioco e sul Gioco”, l’evento gratuito promosso dal LABS – Laboratorio Sociale in collaborazione con il Team Stammibene del Dipartimento Dipendenze Patologiche dell'AST Marche e numerose realtà associative del territorio, con anche il patrocinio del Comune di Macerata.
Il festival si terrà tra gli spazi del LABS (vicolo Monachesi, 9) e gli Antichi Forni di Macerata, con un programma ricco di appuntamenti che spazia dai giochi da tavolo ai giochi di ruolo, dai videogame alla stand-up comedy, fino a tornei e laboratori dedicati a tutte le età.
Durante la conferenza stampa di presentazione, il presidente del LABS Daniele Benedetti, il segretario Mattia Lorenzini e Paolo Nanni, responsabile del progetto Stammi Bene e portavoce degli Enti del Privato Sociale partner dell’iniziativa, hanno illustrato le finalità del festival, che si conferma un punto di riferimento per la promozione del gioco sano e consapevole come strumento di benessere, socialità e crescita personale.
“Il gioco è un linguaggio universale che unisce generazioni diverse e stimola collaborazione, abilità e pensiero critico” – ha dichiarato Daniele Benedetti – “Con Game Labs vogliamo offrire un’occasione di divertimento gratuito e accessibile, che metta al centro la persona e la relazione, senza risvolti economici ma con un forte valore educativo e aggregativo. In un periodo in cui molti vivono situazioni di isolamento, il gioco rappresenta un modo concreto per tornare a condividere spazi, esperienze e emozioni. È un’occasione per incontrarsi, imparare e costruire insieme comunità.”
Mattia Lorenzini ha illustrato nel dettaglio il programma della settimana, sottolineando la varietà delle attività proposte e la partecipazione di numerose associazioni e volontari che rendono possibile la realizzazione del festival.
“Il programma è pensato per coinvolgere tutti – ha spiegato Lorenzini – dai più giovani ai giocatori esperti, creando momenti di incontro, scambio e scoperta che rispecchiano lo spirito del LABS”.
Questa settima edizione deriva dal successo delle precedenti edizioni, nate dall'idea di fare un evento a tema giochi coinvolgendo amici e associazioni dell'intero ambito regionale. E' importante come questa idea segua anche la sensibilità del LABS e del Dipartimento Dipendenze Patologiche, coadiuvate anche da altre alleanze sul territorio, per i temi delle dipendenze, in particolare l'emergenza legata al diffondersi del Gioco d'Azzardo Patologico e delle dipendenze digitali (smartphone, social network ecc), creando promozione di divertimento sano e stimolando pensiero vigile e critico riguardo tali nuovi fenomeni e i pericoli ad essi correlati.
Il gioco, quello vero, che richiede abilità, sana competizione, spirito solidale, è contrapposto ad esempio al gioco d'azzardo, basato sulla fortuna e su intenti venali, ed è un linguaggio fondamentale della vita, che contribuisce in modo determinante e farci crescere e arricchire, a tutte le età.
Ogni giorno, dal 13 al 19 ottobre, saranno proposte attività diverse, condotte da associazioni e appassionati del territorio.
Lunedì 13 ottobre alle ore 21.30 presso LABS si terrà un quiz a premi con Stammi Bene e Paolo Nanni. Martedì 14, sempre alle 21.30 e presso LABS, sarà la volta della serata giochi da tavolo con life skills. Mercoledì 15 alle ore 21.00 ci saranno i giochi di ruolo, sempre a LABS, con prenotazione online obbligatoria. Giovedì 16 alle ore 21.00 appuntamento con Lupus in Tabula, anche questo con prenotazione online e presso LABS.
Venerdì 17 alle ore 22.00 il LABS ospiterà il Videogames Party. Sabato 18, nel pomeriggio dalle 15.00 alle 19.30 agli Antichi Forni, si potrà partecipare a giochi da tavolo in italiano e inglese, al Gioco del Go, a una Escape Room e a una sessione speciale di Dungeons & Dragons – Anniversary Edition. La sera di sabato 18, sempre agli Antichi Forni, ci sarà uno spettacolo di Stand-up Comedy seguito da un talk, con inizio alle ore 21.30.
Domenica 19, ancora agli Antichi Forni e dalle 15.00 alle 19.30, il programma prevede giochi da tavolo in italiano e inglese, il Gioco del Go, giochi di ruolo al buio e il Torneo “Duello per Cardia”.
Tutti gli eventi sono gratuiti e ad accesso libero, con alcune attività soggette a prenotazione online.
La richiesta di realizzazione di una discarica per il recupero di inerti presentata dalla ditta Frantumazioni srl di Penna San Giovanni, da collocare nel territorio di Santa Maria Apparente, è stata al centro della riunione della Giunta comunale di Civitanova Marche di martedì scorso.
Durante l’incontro è stato esaminato l’iter autorizzativo relativo alla variante urbanistica di competenza della Provincia, che dovrà acquisire i pareri nella Conferenza dei Servizi ancora da convocare. In questo contesto, tutti gli assessori presenti hanno espresso il proprio dissenso alla proposta.
L’assessore all’Urbanistica Roberta Belletti ha chiarito la posizione del Comune: "Sto seguendo con la massima attenzione l’iter procedurale della proposta relativa all’impianto di trattamento inerti in zona Santa Maria Apparente, verso il quale l’Amministrazione comunale ha dichiarato in maniera chiara e inequivocabile la propria contrarietà a tutela di un’area che, per le sue caratteristiche e per le scelte urbanistiche già compiute, ha una destinazione diversa e non compatibile con attività industriali. La zona ospita il Santuario mariano, numerose abitazioni e piccole attività, e rappresenta un contesto urbano e ambientale che richiede tutele specifiche".
Belletti ha aggiunto di aver contattato personalmente il titolare dell’impresa per comunicare il “no” dell’Amministrazione, pur aprendo un confronto tecnico: "Siamo pronti a formulare osservazioni e rilievi tecnici per garantire il rispetto del nostro piano urbanistico e tutelare la qualità della vita dei cittadini. Il Comune utilizzerà tutti gli strumenti normativi e amministrativi per difendere le proprie scelte e, se necessario, si opporrà in ogni sede a decisioni che non rispettino la volontà della città e la visione di sviluppo delineata".
Sulla stessa linea anche l’assessore ai Lavori pubblici Ermanno Carassai, che ha espresso una ferma contrarietà alla proposta: "Tengo a ribadire la mia totale contrarietà alla richiesta per la realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti inerti da collocare in prossimità del nucleo urbano, in una zona a destinazione abitativa, compresa nel basso bacino del fiume Chienti, già interessato da una rilevante contaminazione della falda idrica. È un inquinamento di cui la collettività ha già dovuto sopportare le conseguenze igienico-sanitarie ed economiche".
Carassai ha inoltre evidenziato i rischi per le falde idriche e i problemi di viabilità che l’impianto comporterebbe: "L’impianto dovrebbe sorgere a monte dell’area di rispetto dell’acquedotto comunale, con conseguenti rischi per la sicurezza delle acque e in una parte della città già segnata da criticità viarie".
La Giunta comunale, compatta, ha dunque ribadito la volontà di difendere la pianificazione urbanistica e la tutela ambientale e sanitaria di Santa Maria Apparente, annunciando che "l’Amministrazione si opporrà in tutte le sedi competenti alla realizzazione dell’impianto".
Decolla una nuova sinergia a favore delle imprese marchigiane. È ufficialmente partita la collaborazione tra Confapi Industria Ancona, associazione di riferimento per le piccole e medie imprese delle Marche, e DAT – Danish Air Transport, la compagnia aerea danese che gestirà i voli di continuità territoriale tra Ancona, Milano Linate e Roma Fiumicino.
La partnership, nata nell’ambito dei rapporti di cooperazione con Ancona International Airport, rappresenta un passo strategico verso il rafforzamento dei collegamenti con i principali poli economici italiani e la promozione dell’imprenditoria locale su scala nazionale. Obiettivo: creare nuove occasioni di sviluppo, innovazione e networking per il tessuto produttivo marchigiano.
«Questa collaborazione rappresenta un’opportunità concreta per le PMI, facilitando connessioni strategiche – ha dichiarato Giorgio Giorgetti, presidente di Confapi Marche –. Con DAT e Ancona International Airport stiamo già lavorando a progetti che metteranno in rete imprese e territori, sviluppando nuove idee».
A sottolineare l’impegno operativo è anche Michele Montecchiani, direttore di Confapi Industria Ancona: «La nostra associazione è stata la prima a valorizzare i voli di continuità territoriale organizzando Business Day per gruppi di imprenditori con andata e ritorno da Ancona in giornata, dimostrando concretamente i vantaggi offerti dal nostro aeroporto regionale».
Dal canto suo, Luigi Vallero, general manager di DAT, ha evidenziato come la partnership vada ben oltre l’aspetto logistico: «Siamo orgogliosi di essere parte attiva di un progetto che rappresenta un’occasione concreta per il sistema produttivo marchigiano. La nostra collaborazione con Confapi Industria Ancona punta a essere un vettore di sviluppo, innovazione e relazioni per le Marche, una regione dal potenziale straordinario che vogliamo sostenere con servizi pensati per il mondo business».
Soddisfazione anche da parte di Hamish De Run, presidente di Ancona International Airport, che ha rimarcato il ruolo dell’infrastruttura come facilitatore territoriale: «L’aeroporto è lieto di fungere da trait d’union tra imprenditori marchigiani e compagnia aerea, rendendo più agevoli i collegamenti con due città italiane strategiche come Milano e Roma».
Il piano di collaborazione, che prenderà concretamente avvio a novembre 2025, coinvolgerà imprenditori, stakeholder istituzionali e PMI in una serie di iniziative dedicate alla crescita e alla competitività del tessuto produttivo regionale, con focus su mobilità business, networking e innovazione.
Confapi Industria Ancona, che rappresenta centinaia di piccole e medie imprese della regione, conferma così la sua missione di creare ponti tra imprese e istituzioni, mentre DAT, compagnia danese fondata nel 1989 e operativa in Italia dal 2018, consolida la propria presenza nel Paese con un servizio riconosciuto per affidabilità e continuità.
La nuova alleanza – sostenuta da Ancona International Airport, società di gestione dell’aeroporto “Raffaello Sanzio” – si pone dunque come un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privato, in grado di coniugare mobilità, impresa e sviluppo territoriale per proiettare le Marche sempre più al centro delle rotte economiche nazionali ed europee.
Sempre più persone entrano nel mondo del gioco d’azzardo online e si appassionano alle slot machine. Le slot sono dei giochi dal fascino e dal successo intramontabile, che si adattano a tantissimi cambiamenti e si prestano ad aggiunte ed extra che le rendono sempre diverse e sempre entusiasmanti. Conoscere le slot machine online è importante sia per i principianti sia per i giocatori più appassionati ed esperti. Una guida per conoscere strategie, gameplay e tendenze è molto importante e molto utile.
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- RTP. Un valore percentuale che esprime la quantità di denaro restituita al giocatore nel lungo termine. Maggiore l’rtp, maggiore la possibilità di vincere nel lungo termine
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Avere una strategia di gioco chiara è fondamentale quando si usano le slot online. La strategia non è garanzia di vincita, anzi, non è possibile vincere sempre perché i risultati delle slot migliori online sono del tutto casuali. Pertanto non bisogna illudersi pensando di poter trovare una strategia vincente perché questa non esiste. Le strategie servono però a minimizzare le perdite e massimizzare le possibilità di divertimento. La strategia migliore e più intelligente in assoluto è quella di trovare una corretta gestione del budget, ovvero dei fondi che il giocatore decide di destinare al gioco.
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L’Unione Montana dei Monti Azzurri approda oltreoceano con la nuova stagione di "Una Gita Fuoriporta", la serie televisiva condotta dal giornalista marchigiano David Romano, che quest’anno farà tappa in Canada.
Dopo il successo dello spin-off Trip Out – Meraviglie nel mondo, dedicato al Giappone, il viaggio televisivo prosegue con due episodi speciali girati tra Ottawa e Montréal, in onda martedì 14 ottobre e martedì 28 ottobre, in prima serata su Sky canale 222, Canale 60 del digitale terrestre (Sport Italia, tasto rosso) e in streaming su bikechannel.it, anche in 4K on demand su unagitafuoriporta.it.
Un racconto che unisce esperienze, persone e territori, dove le colline e i borghi dei Monti Azzurri diventano il filo conduttore di un dialogo tra le Marche e il mondo. L’Unione Montana partecipa infatti al progetto come partner istituzionale, portando con sé non solo immagini e storie ma anche i sapori simbolo dell’entroterra maceratese: la Vernaccia di Serrapetrona DOCG, il vino cotto e altre eccellenze enogastronomiche locali, ambasciatrici di tradizione e autenticità.
"Con questa iniziativa è ufficialmente iniziata la promozione all’estero dei Monti Azzurri - ha dichiarato Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri -. Il nostro obiettivo è far conoscere un territorio autentico, ricco di borghi, tradizioni e paesaggi unici, dove la qualità della vita è ancora un valore reale. Promuoviamo la mobilità dolce, i percorsi cicloturistici, il turismo esperienziale e sostenibile".
Anche David Romano, autore e conduttore del programma, ha sottolineato il significato di questo ponte culturale: "Raccontare i Monti Azzurri in un contesto come quello canadese significa portare nel mondo un messaggio di identità e resilienza. Le Marche sanno parlare con voce propria, e oggi più che mai meritano di essere ascoltate anche oltre confine".
Nel primo episodio, dedicato a Ottawa, lo spettatore scoprirà una capitale "a misura d’uomo", immersa nella natura e nella storia: dal Canale Rideau, Patrimonio Unesco, ai quartieri storici del ByWard Market, fino ai grandi musei nazionali e alle architetture simbolo dell’identità canadese.
Il secondo appuntamento, in onda il 28 ottobre, sarà invece ambientato a Montréal, metropoli cosmopolita dove l’anima europea si intreccia con quella moderna del Nord America. Dalle strade del Vieux-Montréal alla Basilique Notre-Dame, passando per le vie creative del Quartier des Spectacles, la puntata racconterà la città attraverso le sue contaminazioni culturali e gastronomiche.
Due episodi che promettono di unire emozioni, incontri e paesaggi lontani ma in sintonia, offrendo una vetrina internazionale ai borghi maceratesi e alle loro eccellenze. I Monti Azzurri parlano così una lingua universale fatta di bellezza, identità e accoglienza — quella delle Marche che viaggiano nel mondo.
Un’inaugurazione intensa di emozioni e ricordi quella che si è tenuta mercoledì 8 ottobre presso la Galleria GABA.MC, in Piazza Vittorio Veneto, per la mostra fotografica “…quando il cuore va oltre”, un omaggio sincero e sentito all’artista Nazzareno Rocchetti. L’esposizione fa parte del cartellone ufficiale della quindicesima edizione di Overtime Festival – il festival nazionale del racconto, dell’etica e del giornalismo sportivo – manifestazione che Nazzareno ha sempre profondamente sostenuto e alla quale ha partecipato con entusiasmo negli anni.
L'inaugurazione la partecipazione di amici, artisti e personalità che hanno condiviso con Rocchetti momenti di vita e arte, celebrando non solo il suo talento, ma soprattutto la sua umanità profonda.
A curare la mostra è stato Paolo Cudini, fotografo e grande amico di Rocchetti, che ha aperto l’evento con parole cariche di affetto: "Parlo al presente. Nazareno è qui con noi oggi". Continua: "Più che un ricordo è una festa per Nazareno. Per me questa qui è una festa. Ho invitato molti suoi amici, e la gran parte delle persone presenti sono qui per ricordare un amico che fisicamente non è con noi, ma che ho voluto portare in mostra”.
Il titolo della mostra – “…quando il cuore va oltre” – non è casuale, ma fortemente simbolico. Cudini ha spiegato come il termine “oltre” fosse caro a Rocchetti: “Oltre il cuore perché ‘oltre’ lo usava spesso. Per Nazareno significava che la nostra amicizia andava oltre, cioè qualcosa che non si può invalidare. Oltre è scavalcare, è trovare un mondo nuovo. Era una parola semplice, ma per noi aveva un significato molto particolare”.
Nell'inaugurare la mostra, il direttore di Overtime Michele Spagnuolo ha omaggiato Rocchetti: "Ci è sempre stato vicino, fin dalla prima edizione. e mi è sempre stato vicino a livello personale. sono contento e commosso di dare il via a questa edizione con una mostra in suo onore".
Tra i presenti, anche Natasha Stefanenko e il marito Luca Sabbioni, legati a Rocchetti da un’amicizia profonda. Le loro parole hanno restituito il ritratto di un uomo autentico, vivo nel ricordo ma anche nella presenza che le sue opere continuano a trasmettere.
“Mi fa anche brutto parlare di ricordo – ha detto commossa Natasha – perché per me Nazareno è vivo, è attorno a noi, è ovunque. È un grande amico, un grande artista, un poeta che parlava con l’anima attraverso le sue opere”. Luca Sabbioni ha aggiunto: “Lui raccontava tantissimo attraverso le sue opere. Ha dato l’anima, era un’anima antica. Abbiamo condiviso tanti pensieri e dialoghi. Le sue opere esprimevano più delle parole. Ci manca, ci mancano le sue telefonate, le risate, lo scambio delle idee. Ho sempre ammirato la sua tecnica del fuoco”.
E proprio con la commozione nel cuore, Natasha ha voluto concludere il suo intervento con un messaggio forte e fiero: “Donava le sue energie e la sua arte. Noi marchigiani dobbiamo essere veramente orgogliosi di aver avuto quest’artista al nostro fianco”. Una raccolta di foto quindi, che raccontano l'essenza di questo artista e amico di molti.
Disco verde nell’ultima riunione di Giunta per il rinnovo del parco automezzi comunale di Civitanova Marche. Nella relazione del dirigente dei Lavori Pubblici, Marco Orioli, sottoposta all’attenzione dell’esecutivo di Palazzo Sforza, si ravvisa la necessità di strumenti operativi sicuri ed efficienti, tali da migliorare l’operatività del personale e di mezzi con motorizzazioni più efficienti e a basso impatto ambientale, in linea con le politiche di sostenibilità e le normative vigenti.
Dopo l’approvazione della Giunta si procederà dunque all’acquisto di alcuni mezzi da mettere a disposizione dei Servizi manutentivi dell’Ente assegnati al V Settore e alla rottamazione dei veicoli che richiedono continui interventi manutentivi, anche di costo significativo, con conseguenti limitazioni nell’espletamento delle attività quotidiane.
Saranno immatricolati tre autocarri compatti idonei al transito nelle vie del centro storico, adibiti al trasporto del personale operativo, utensili e materiale generico, una minipala gommata e un trattorino taglia-erba.
L’importo disponibile in bilancio ammonta a 104.100 euro. Si procederà secondo un ordine di priorità, verificando la disponibilità sul mercato e nel limite delle risorse indicate.
A partire da domenica 12 ottobre entra nuovamente in vigore l’ordinanza che istituisce la zona a traffico limitato (ZTL) nel centro cittadino di Civitanova Marche, secondo quanto previsto dal provvedimento che ogni anno regola la circolazione nei mesi autunnali e primaverili.
Il blocco al traffico sarà attivo ogni domenica, dalle ore 15:00 alle ore 20:00, e interesserà il vialetto Nord di piazza XX Settembre, via Trento e corso Dalmazia, nel tratto compreso tra l’intersezione con via Duca degli Abruzzi e quella con il vialetto Nord. Durante gli orari di attivazione della ZTL sarà vietato sia il transito sia la sosta dei veicoli non autorizzati.
Il servizio di vigilanza ai varchi sarà garantito dalla società AF Service srl, incaricata dal Comune di controllare il rispetto delle limitazioni.
L’ordinanza, che resterà in vigore fino alla prossima primavera, mira a favorire una maggiore vivibilità del centro storico, promuovendo una mobilità più sostenibile e spazi più sicuri per pedoni e famiglie nei fine settimana.
Il Rotary Club Tolentino, presieduto da Iole Rosini, ha organizzato una partecipata visita culturale alla mostra “Rinascimento marchigiano. Opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma lungo i cammini della fede”, attualmente allestita al piano nobile del Palazzo comunale di San Severino Marche, in piazza del Popolo.
L’esposizione, che resterà visitabile fino al 19 ottobre, rappresenta l’ultima tappa di un percorso itinerante che ha già fatto sosta a Roma, Ascoli Piceno e Ancona, raccogliendo ovunque grande interesse e apprezzamento. La mostra offre un’esperienza intensa, sia culturale che spirituale, grazie all’esposizione di capolavori rinascimentali provenienti dai luoghi colpiti dal sisma del 2016 e riportati al loro splendore originario grazie a delicati e complessi interventi di restauro.
L’iniziativa è promossa da Anci Marche e dal Pio Sodalizio dei Piceni, con il sostegno della Regione Marche, del Ministero della Cultura, della Soprintendenza e di numerosi enti locali.
Tra le opere esposte si segnalano il trittico di Valle Castellana di Carlo Crivelli, il Cristo sul sepolcro di Pietro Alamanno, il polittico di Funti di Cola dell’Amatrice, il San Rocco proveniente dal palazzo comunale di Caldarola, oltre a opere di Giuseppe Puglia, Ludovico Trasi e una pala monumentale di Cesare Dandini.
Come evidenziato dai curatori, Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi, la mostra vuole contrastare gli effetti di disgregazione culturale e identitaria causati dal terremoto, restituendo al pubblico un patrimonio artistico dal valore inestimabile.
Durante la giornata, i rotariani hanno avuto l’opportunità di visitare anche l’interessante esposizione permanente House Museum Clocks and Scientific Instruments, a cura del collezionista e antiquario Gianmario Massi. Il museo ospita circa 250 orologi storici, strumenti scientifici e astronomici, offrendo un affascinante viaggio nel tempo dalla fine del Quattrocento fino agli anni Cinquanta del Novecento.
«Tra i pezzi più preziosi, un raro orologio a lanterna del XV secolo e un orologio inglese firmato da un orologiaio della corte della Regina Vittoria, di cui esistono solo tre esemplari al mondo» dice Massi, che ha raccontato con passione la genesi della sua collezione, nata dall’amore trasmessogli dal padre e coltivata da autodidatta nel corso degli anni.
Il museo, inaugurato l’11 febbraio, rappresenta una tappa imperdibile per appassionati di meccanica, storia e design.
A fare gli onori di casa anche Maria Cicconi, comunicatrice museale, che ha espresso grande soddisfazione per la riuscita dell’incontro: «Abbiamo avuto il piacere di ospitare i rotariani di Tolentino e l’evento è riuscito nel migliore dei modi».
La giornata si è conclusa con un momento conviviale a Villa Berta di San Severino Marche, suggellando un’esperienza all’insegna dell’arte, della memoria e della rinascita culturale.
L'amministrazione comunale di Recanati ha deliberato la stipula di una convenzione con il comune di Montefano e Cosmari S.r.l. per consentire l’accesso all’isola ecologica di Montefano di alcune utenze recanatesi. La convenzione permetterà così ai residenti nell’area di Montefiore e zone limitrofe di fruire del centro di raccolta di Montefano, gestito da Cosmari e più vicino alle utenze della frazione rispetto all'isola ecologica di via Volponi, sita presso la Zona Industriale Squartabue.
"Grazie alla convenzione che sarà presto firmata dagli Enti interessati, le utenze domestiche e non domestiche residenti nella frazione di Montefiore non avranno più bisogno di recarsi lontano dal proprio domicilio per smaltire i rifiuti solidi - ha annunciato l'assessore con delega alla raccolta dei rifiuti, Sabrina Bertini -. Il provvedimento era atteso da tempo per facilitare il conferimento ai cittadini di Montefiore e, in una prospettiva più ampia, per prevenire anche l'abbandono improprio di rifiuti sul territorio. Lavoriamo dunque in stretta sinergia con Comune di Montefano e Cosmari per poter consentire alla cittadinanza un utilizzo ottimale dei servizi".
La zona interessata dalla convenzione riguarda tutta la frazione di Montefiore e le seguenti vie: via Alfredo Cartocci Bartolomei, via Benedetto Gurini, via Ezra Pound, via Federico Alessandrini, via Luigi Flamini, via Oreste Mosca, via Pietro Ghergo, per un totale di 282 utenze recanatesi.
Gli accessi saranno regolati da appositi elenchi stilati dai Comuni interessati. Al momento dell’accesso, sarà necessario presentare la tessera sanitaria dell’intestatario dell’utenza. I riparti economici e i quantitativi di rifiuti attribuibili a ciascun Comune, considerata l’impossibilità di separare fisicamente i rifiuti conferiti dai residenti di Recanati e Montefano, saranno calcolati sulla base del numero effettivo di utenze autorizzate all’accesso.
La convenzione sarà operativamente avviata a partire dal 1° gennaio 2026. Il centro di raccolta di Montefano è aperto il giovedì dalle 14 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 12.