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Assemblea OPI e convegno sulla responsabilità sanitaria: confronto aperto tra esperti, istituzioni e professionisti

Assemblea OPI e convegno sulla responsabilità sanitaria: confronto aperto tra esperti, istituzioni e professionisti

Ieri 11 aprile, nella splendida cornice dell'Auditorium Mozzi-Borgetti di Macerata, si è tenuta l’Assemblea Ordinaria degli iscritti all’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Macerata. A seguire si è tenuto il convegno dal titolo “Assicurazione e responsabilità sanitaria” circa la responsabilità professionale e l’assicurazione prevista per l’esercente le professioni sanitarie. Al convegno hanno partecipato numerosissimi infermieri, medici, tecnici e altri professionisti della salute. L’evento organizzato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Macerata ha visto relatori di assoluto spessore e competenza in materia: l’Avvocato Italo Partenza, fondatore di ITC Law, e vincitore del premio Top Legal 2025 con il suo studio milanese, l’Avvocato Davide Pennisi  e l’Avvocato Roberta Victoria Nucci che hanno affrontato tutte le tematiche e le problematiche inerenti la professione sanitaria e l’obbligo assicurativo. Le presentazioni  hanno destato molto interesse e un intenso dibattito tra i professionisti, essendo una materia molto attuale, rilevante ed impattante per chi lavora in sanità. All’evento ha presenziato per i saluti istituzionali l’Avvocato Giancarlo Giulianelli, garante dei diritti alla persona per la Regione Marche che ha portato i saluti del governatore Acquaroli, il Dott. Pietro Pinciaroli in rappresentanza dell’Ordine dei Medici portando il saluto del Presidente il Dott. Romano Mari, e il Dott. Jacopo Negri Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP della Regione Marche. Ultimo in ordine di apparizione l’Assessore alla Salute della Regione Marche, il Dott. Saltamartini, sempre presente agli eventi organizzati dall’OPI di Macerata. Questi ha apprezzato molto l’importanza del Convegno e si è detto disponibile a future iniziative, anche legislative, che possano tutelare ancor di più il professionista sanitario. L’assessore ha come sempre espresso parole di stima ed apprezzamento per il lavoro degli infermieri, ringraziandoli per il loro prezioso ed unico contributo quotidiano. Ha concluso i lavori il Presidente dell’OPI Macerata, il Dott. Sandro Di Tuccio, che ha ringraziato le autorità politiche presenti, tutti i relatori che a titolo gratuito hanno permesso tale giornata ed il Comune di Macerata per il patrocinio e l’uso gratuito dell'Auditorium. Attraverso le sinergie di più attori, professionisti ed enti dello Stato si possono raggiungere i migliori risultati e fornire maggiori e più efficienti servizi ai cittadini. L’appuntamento per il prossimo evento è il 12 maggio 2025, in occasione della Giornata Internazionale degli Infermieri, presso la Sala della Confartigianato di Macerata per parlare di bioetica e Codice Deontologico con la Professoressa Maria Grazia De Marinis, ordinario in Scienze Infermieristiche all’Università Campus Biomedico di Roma e la Professoressa Giuliana Masera, membro della Commissione Albo Infermieri della FNOPI e redattore dell’ultimo Codice Deontologico dell’Infermiere 2025.

13/04/2025 10:30
Meno velocità nei movimenti delle braccia è tra le cause per cui si cade di più da anziani

Meno velocità nei movimenti delle braccia è tra le cause per cui si cade di più da anziani

Quello che si sa da tempo è che gli anziani sono più soggetti al rischio di caduta: alcune stime suggeriscono che una persona su tre tra quelle d’età superiore a 65 anni subisce almeno una caduta e che non è raro che alla prima ne seguano altre, anche a distanza di tempo ravvicinato. Quello che fino a poco tempo fa non si sapeva è che tra i principali responsabili delle cadute negli anziani ci sono i movimenti (limitati) delle braccia. Con la vecchiaia le braccia si muovono meno ed è più difficile ritrovare l’equilibrio Un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Arizona ha studiato cosa succede quando si cade e, in particolare, durante le cosiddette cadute laterali o scivolamenti. Questa tipologia di cadute è tra le più comuni sia in generale e sia guardando alla sola fetta di incidenti che hanno per vittime gli anziani: bastano scale poco illuminate, superfici irregolari o pavimenti scivolosi infatti per perdere l’equilibrio e cadere di lato rischiando lesioni gravi come le lesioni del bacino che, nell’anziano, in genere richiedono tempi molto lunghi di guarigione. Le braccia, hanno osservato empiricamente i ricercatori facendo camminare i partecipanti allo studio su una superficie di plexiglass e monitorandone i movimenti, ricoprono un ruolo fondamentale quando si tratta di recuperare l’equilibrio dal momento che, rispetto alle gambe, hanno maggiore spazio di movimento. Con l’avanzare dell’età, le strutture coinvolte nel movimento (ossa, muscoli, articolazioni, eccetera) vanno incontro a un deterioramento fisiologico: anche le braccia si muovono meno e meno velocemente sia in condizioni normali e sia in condizioni d’emergenza come una caduta. Il gruppo di studio ha stimato che la velocità di movimento delle braccia in un individuo anziano è ridotta di almeno un terzo rispetto che in un individuo giovane. Ne risulta che quando si scivola, sulle scale per esempio, si impiega più tempo a ritrovare l’equilibrio: spesso questo “più tempo” è “troppo tempo” per evitare la caduta. Negli anziani più attività fisica e meno ostacoli in casa prevengono le cadute Per questa ragione e per evitare i danni a carico di ossa, legamenti e articolazioni che, si è accennato, possono derivare dalle cadute laterali gli esperti consigliano di ridurre almeno i fattori di rischio ambientali e, cioè, eliminare in casa e negli altri ambienti frequentati dagli anziani tutti quegli ostacoli che aumentano le probabilità di cadere: tappeti, pavimentazione scivolosa, arredamenti ingombranti sono tra questi. Il più grande pericolo, però, rimangono le scale: se l’abitazione si trova a un piano rialzato o se ha ambienti articolati su più livelli, così, il consiglio è di rivolgersi a una ditta di montascale a Terni e far installare un sistema che permetta all’anziano di muoversi su e giù senza dover fare i gradini rischiando di cadere. Le ultime scoperte in fatto di cadute negli anziani, come quella degli studiosi dell’Università dell’Arizona, suggeriscono però l’importanza di mantenersi in movimento e, nel caso specifico, di mantenere in movimento le braccia. Non c’è ragione ed è, anzi, sconsigliabile che superati i sessant’anni si smetta di fare la consueta attività fisica. Agli allenamenti che si sono sempre svolti il consiglio è di associare esercizi mirati a rafforzare i muscoli e migliorare la mobilità degli arti e l’equilibrio.

11/04/2025 14:57
Come vestire i bambini a Pasqua: i look da mettere in valigia per il ponte

Come vestire i bambini a Pasqua: i look da mettere in valigia per il ponte

Il ponte di Pasqua è alle porte: si resta a casa da scuola e si possono programmare gite fuori porta, weekend in famiglia o piccoli viaggi. Se siete in questa situazione probabilmente vi starete chiedendo cosa portare nel bagaglio. Seguire le tendenze ma anche i gusti dei più piccoli è fondamentale ma se cercate consigli su come vestire i bambini a Pasqua ecco qualche idea originale. Non solo formal: via libera ai colori Lo sappiamo, le feste sono spesso accompagnate da pranzi e cene in famiglia con la richiesta di un dress code più formale. Ma non possiamo costringere i bambini in look scomodi per tante ore al giorno. Cosa fare dunque? Optare per outfit che rispecchino la loro personalità e, al tempo stesso, siano belli da vedere. Per esempio, nella linea di abbigliamento del brand Stella McCartney da bambina si trovano tantissime opzioni perfette per le feste: salopette pop con fragole all over, abitini con stampe vivaci e frizzanti, camicie e tanto denim. Una delle forze del brand? La scelta green nei filati e l’impegno etico nel rispettare l’ambiente. Prepararsi con la stratificazione al cambio di clima Le temperature primaverili sanno essere molto variabili, soprattutto durante le giornate di Pasqua e Pasquetta. La mattina può essere fresca, il pomeriggio mite e la sera di nuovo fredda. Per questo, è importante puntare su outfit a cipolla: t-shirt, cardigan, felpe leggere o gilet imbottiti da aggiungere o togliere all’occorrenza. I tessuti ideali sono il cotone, la felpa di mezza stagione e il lino misto, che offrono traspirabilità senza rinunciare al calore. I pantaloni in felpa con taglio chino per i maschietti o i leggings in tessuto più consistente per le bambine sono una buona scelta per creare un look pratico, ma curato. Se la destinazione è una località di campagna o montagna, meglio includere nel bagaglio una giacca antivento o un k-way leggero: occupa poco spazio e può salvare da un acquazzone improvviso. Via libera a colori e fantasie Pasqua è una delle prime occasioni dell’anno in cui si può osare un po’ di più con i colori e le stampe. Dopo i mesi invernali fatti di toni neutri e outfit più seri, è il momento di portare nella valigia abiti allegri, con fantasie giocose e motivi ispirati alla natura. I fiori, le righe, i pois si alternano a stampe con animaletti, arcobaleni o simboli pasquali come coniglietti e uova colorate: questi motivi piacciono molto ai più piccoli e danno subito un’aria di festa. E per chi cerca sobrietà? Un solo capo in tonalità pastello si mixerà alla perfezione con tinte neutre ma più chiare e adatte alla stagione. Non dimentichiamo le scarpe Durante le vacanze pasquali, è molto probabile che si cammini parecchio: si visitano città, si fanno gite nella natura, si partecipa alla caccia alle uova nei parchi. Le scarpe devono essere scelte con attenzione. L’ideale è portare almeno due paia: una comoda e resistente per le camminate, e una più carina per le occasioni in cui si richiede un look un po’ più elegante. Le sneakers in tela o pelle morbida sono un’ottima via di mezzo tra estetica e praticità. Per chi partecipa a pranzi o cerimonie, un paio di ballerine con suola flessibile o mocassini in versione baby sono perfetti per completare il look senza rinunciare al comfort. E se ci si sposta in località più calde, anche i sandali sportivi con chiusura in velcro possono diventare protagonisti, sempre con attenzione alla qualità dei materiali e al sostegno del piede.

11/04/2025 14:50
Dal deserto del Gobi alle steppe del nord: come cambia il paesaggio della Mongolia stagione per stagione

Dal deserto del Gobi alle steppe del nord: come cambia il paesaggio della Mongolia stagione per stagione

Chi immagina la Mongolia come un immenso deserto punteggiato da cammelli e ger potrebbe restare sorpreso dalla varietà e dalla mutevolezza dei suoi paesaggi. Questa nazione, tra le più estese e meno densamente popolate al mondo, è un mosaico di ambienti che cambiano radicalmente con il passare delle stagioni. Negli ultimi anni, la Mongolia ha iniziato a farsi largo anche tra le destinazioni scelte dai viaggiatori più curiosi e attenti all’esperienza. Nonostante la sua apparente lontananza, è diventata una meta sempre più ricercata per chi desidera uscire dai circuiti turistici convenzionali e vivere un contatto autentico con la natura e le tradizioni locali. In questo scenario, non mancano itinerari pensati proprio per accompagnare i viaggiatori che desiderano partire in Mongolia con un viaggio organizzato alla scoperta delle sue mille sfumature, adattando le tappe alle caratteristiche e alle potenzialità di ciascuna stagione. A sud, il deserto del Gobi domina con la sua vastità arida e ipnotica. Ma non è un deserto uniforme: dune di sabbia si alternano a altopiani rocciosi, canyon nascosti, vallate verdi che fioriscono per poche settimane dopo le rare piogge estive. In inverno, il Gobi diventa uno scenario lunare, segnato da temperature estreme e silenzi assoluti. Le nevi che coprono le rocce conferiscono al paesaggio un’aura surreale, visibile solo a chi affronta il viaggio nei mesi più freddi. La primavera è forse la stagione che segna il passaggio più netto: dai toni grigi e spenti dell’inverno si passa a un risveglio graduale della natura. Le steppe iniziano a colorarsi di verde, i fiumi ghiacciati tornano a scorrere e il bestiame dei nomadi riprende a pascolare. È il momento in cui la Mongolia si apre, lentamente, dopo mesi di isolamento e gelo. Chi viaggia in questa fase può assistere a momenti unici della vita nomade, come la nascita dei cuccioli, la ripresa delle attività pastorali e i primi spostamenti stagionali delle famiglie. Con l’estate arriva il periodo di massima vitalità. Le temperature si fanno più miti – calde al sud, fresche al nord – e le condizioni di viaggio diventano favorevoli. Il verde domina le steppe centrali, i cieli si fanno vasti e trasparenti, i laghi alpini si aprono come specchi turchesi. È la stagione degli incontri, dei festival tradizionali, delle celebrazioni comunitarie come il Naadam, che animano anche i villaggi più remoti. Il deserto del Gobi, pur rimanendo asciutto, mostra la sua anima più vivace: animali selvatici, fiori di campo e tramonti infuocati offrono scenari che restano impressi. Chi si spinge a nord in estate scopre un’altra Mongolia: quella dei monti Hovsgol, delle foreste di conifere, delle distese popolate da renne e aquile. È una regione che ricorda per certi versi la Siberia, con i suoi corsi d’acqua impetuosi, le notti fresche anche a luglio e la presenza di minoranze etniche dalle tradizioni molto diverse da quelle delle steppe meridionali. Viaggiare in questa zona richiede un certo spirito di adattamento, ma regala incontri e paesaggi che svelano la complessità culturale del Paese. Con l’arrivo dell’autunno, la Mongolia cambia ancora volto. I colori si fanno intensi, caldi, dorati. I cieli restano limpidi, ma l’aria inizia a farsi tagliente. È la stagione ideale per chi ama la fotografia, il trekking e la contemplazione. I nomadi iniziano i preparativi per l’inverno, i campi vengono smontati, il bestiame avviato verso i pascoli invernali. La natura, in questo periodo, sembra rallentare, preparandosi a un nuovo ciclo di silenzio e resistenza. E poi c’è l’inverno, lungo e austero, che rappresenta la Mongolia nella sua forma più estrema. Le temperature possono scendere fino a -30°C, le giornate si accorciano, le ger si trasformano in rifugi caldi grazie alle stufe a legna. Viaggiare in questa stagione non è per tutti, ma chi lo fa vive un’esperienza rara, lontana dalle rotte turistiche. Il bianco domina, le strade spariscono, i paesaggi sembrano disegnati. È il momento in cui il contatto con i nomadi si fa più intenso: ci si raccoglie, si condivide il calore, il cibo, le storie. Ogni stagione in Mongolia racconta una storia diversa. La scelta del periodo in cui partire influisce profondamente sul tipo di viaggio che si vivrà: più dinamico e sociale d’estate, più contemplativo e intimo in primavera o autunno, più intenso e radicale in inverno. Per questo motivo, è utile informarsi bene in anticipo, valutare itinerari pensati per ciascun momento dell’anno, e partire con aspettative calibrate sulla realtà di un Paese vasto, ma non sempre facile da attraversare.   A rendere tutto più coinvolgente è il fatto che la natura, in Mongolia, non è mai solo sfondo: è parte attiva del viaggio. Condiziona i ritmi, impone le pause, suggerisce deviazioni. E più che in altri luoghi, spinge chi la percorre a mettersi in ascolto. Non solo per coglierne la bellezza, ma per imparare a rispettarne i tempi, la forza e la fragilità. (Image by Vined from Pixabay)

11/04/2025 09:30
Civitanova Marche: avviso pubblico per librerie e cartolibrerie per la fornitura dei libri di testo 2025/2026

Civitanova Marche: avviso pubblico per librerie e cartolibrerie per la fornitura dei libri di testo 2025/2026

Il Comune di Civitanova Marche ha pubblicato un avviso rivolto alle cartolibrerie e librerie interessate ad accreditarsi per la fornitura gratuita dei libri di testo agli alunni delle scuole primarie residenti in città per l’anno scolastico 2025/2026. Il bando pubblico, con tutte le modalità di partecipazione e il modulo di domanda, è disponibile al seguente link: clicca qui. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare l’Ufficio Servizi Educativi e Formativi.

10/04/2025 15:00
Matelica è il primo comune della provincia di Macerata a digitalizzare i registri dello stato civile

Matelica è il primo comune della provincia di Macerata a digitalizzare i registri dello stato civile

Da oggi il comune di Matelica subentrerà nell'archivio nazionale informatizzato dei registri dello stato civile (ANSC). Matelica è il 222esimo comune in Italia, nonché il primo all’interno della provincia di Macerata a digitalizzare il proprio servizio anagrafe. L'istituzione dell'ANSC ha visto la creazione di un’unica piattaforma centralizzata, accessibile a tutti i comuni, che permette la gestione digitale di tutte le operazioni relative all’iscrizione, alla trascrizione, all’annotazione, alla conservazione ed alla comunicazione degli atti negli appositi registri dello stato civile. L’amministrazione comunale della Città di Matelica è molto soddisfatta e fiera di questo importante cambiamento che garantisce una maggiore fruibilità di questo servizio di rilievo per i cittadini e per l'ente.

10/04/2025 11:10
Difficoltà nello studio, quali sono i modi per superarle?

Difficoltà nello studio, quali sono i modi per superarle?

Spesso si hanno delle difficoltà nello studio che sono oggettive: non sempre si può parlare di “pigrizia”, perché bisogna prendere in considerazione le naturali attitudini di ciascuno studente. Se i nostri ragazzi hanno bisogno di aiuto, è quanto mai necessario dare loro l'opportunità di riceverlo: ecco perché possiamo valutare un servizio di ripetizioni, anche per aiutarli ad affrontare questo momento e rielaborare le nozioni per superare lo scoglio. Spesso il problema è la concentrazione Purtroppo, viviamo in un'epoca in cui le distrazioni sono molto più frequenti rispetto al passato: ciò significa che la maggior parte delle volte ci distraiamo in modo costante. Basta una notifica sul cellulare per dover passare altri 10 minuti a tentare di comprendere quello che si sta leggendo sul libro. Non dobbiamo però dare sempre la colpa ai dispositivi tecnologici: c'è un motivo, del resto, se ci distraiamo così facilmente. Secondo la psicologia, si tratta infatti di un meccanismo di difesa: a un certo punto il nostro cervello necessita di una pausa. Quella pausa può essere diversa per ciascuno di noi poiché lo stimolo che ci rilassa non sempre è uguale: così c'è chi si perde a osservare i passanti dalla finestra, chi scrolla la home dei social media o chi semplicemente scarabocchia con la penna su un foglio. Avere un metodo aiuta nello studio A tal proposito è essenziale ricordare che avere un metodo è indubbiamente di supporto per lo studio, che di per sé è un'azione che richiede un alto livello di concentrazione. Dobbiamo infatti mettere gli studenti nella condizione di studiare in un ambiente rilassante, privo appunto di distrazioni e insegnare loro la pianificazione, così come le priorità. Al tempo stesso sottolineiamo che la pausa è sacra: studiare per molte ore di seguito mette in una condizione di stress che non consente al cervello di assorbire davvero le nozioni e di rielaborarle. Il rischio infatti è di imparare a “ripetere a pappagallo”, senza sviluppare un senso critico. Le ripetizioni sono di supporto Studiare è un'attività che tendenzialmente viene svolta al meglio in compagnia perché dobbiamo considerare che l'uomo, come diceva Aristotele, è un animale sociale. Avere dunque una persona che possa fungere da sostegno al di fuori del sistema scolastico, può rappresentare un enorme aiuto per i giovani. Tra l'altro le ripetizioni oggi non avvengono più solo ed esclusivamente in presenza ma anche via computer. Questo consente non solo di trovare l'insegnante più indicato per la materia in cui lo studente ha bisogno, ma di semplificare e ottimizzare le ore di studio. Lo stress, il nemico silenzioso Come abbiamo detto non sempre si parla di pigrizia: dobbiamo infatti considerare lo stress da studio un fenomeno che interessa sempre di più gli studenti e che purtroppo si manifesta mediante una sintomatologia ben precisa che coinvolge per ansia, tensione e preoccupazione. Spesso l'alunno sviluppa una vera e propria paura del giudizio, tanto da limitare il confronto con i genitori, gli altri compagni di classe e gli insegnanti stessi. Questo comportamento è da monitorare con grande attenzione perché il giovane può sviluppare con il tempo un profondo senso di insicurezza.  

10/04/2025 08:00
Matelica Turismo Digitale: presentato il progetto per la valorizzazione del patrimonio turistico locale

Matelica Turismo Digitale: presentato il progetto per la valorizzazione del patrimonio turistico locale

L’incontro per “Matelica Turismo Digitale” è in programma lunedì 14 aprile alle ore 11.30 presso la sala "M. Boldrini" di Palazzo Ottoni, si invitano a partecipare gratuitamente al progetto tutti gli operatori economici interessati. Il Comune di Matelica è stato finanziato per questo progetto nell’ambito del bando Servizi Digitali Integrati della Regione Marche. Si tratta di un’iniziativa strategica che mira a rafforzare la valorizzazione del patrimonio turistico locale, rendendolo più accessibile e competitivo a livello regionale e nazionale. L’obiettivo principale è quello di offrire agli operatori economici del territorio degli strumenti innovativi per migliorare la visibilità e connettersi così con un pubblico più ampio. Essi potranno inserirsi con una vetrina virtuale nella app e nel sistema in modo completamente gratuito. L’app permetterà una gestione semplice ed efficace sia delle informazioni che dei contenuti promozionali. Ogni operatore grazie a questa piattaforma potrà aggiornare in tempo reale la propria presenza digitale, valorizzando la propria attività attraverso vetrine interattive capaci di raccontarne l’identità e le peculiarità con contenuti multimediali di grande impatto. Inoltre essi potranno essere inseriti in itinerari tematici dedicati, aumentando in modo significativo la loro visibilità e rafforzando il legame con il territorio. Questa opportunità permetterà loro di distinguersi all'interno di percorsi turistici strutturati e attrarre un pubblico più ampio, favorendo il coinvolgimento e l’apprezzamento da parte di visitatori e potenziali clienti. Oltre alla visibilità garantita all’interno della Progressive Web App (Pwa), il progetto prevede l’interoperabilità con il Digital Hub Marche (DHM), consentendo agli operatori di accedere ai circuiti di promozione turistica regionali e nazionali e di essere presenti su piattaforme strategiche come Let’s Marche. Questo approccio permetterà di amplificare la risonanza dell’offerta locale, rendendo Matelica una destinazione sempre più attrattiva ma anche connessa. Sarà pertanto possibile creare un legame diretto e coinvolgente tra il visitatore ed il territorio, offrendo nuove opportunità di crescita economica a tutti gli operatori. Il termine della presentazione è fissato al 31 dicembre 2026. Grande soddisfazione da parte dell’assessore al Turismo della Città di Matelica Barbara Cacciolari: “Come amministrazione siamo molto soddisfatti per aver vinto questo bando sui Servizi Digitali Integrati della Regione Marche. Siamo sempre molto attenti a seguire e ad intercettare e poi partecipare a bandi che puntino alla valorizzazione del territorio matelicese. Stiamo lavorando per digitalizzare e portare dunque ad un alto livello il turismo di Matelica, così da poter accogliere quanti più visitatori”.

09/04/2025 16:50
Morrovalle, donati al Comune 50 libri editi dalla Provincia

Morrovalle, donati al Comune 50 libri editi dalla Provincia

Dagli archivi della Provincia agli scaffali di Palazzo Lazzarini a Morrovalle. Dopo la consegna effettuata nelle scorse settimane al Comune di Matelica, altri 50 libri editi dalla Provincia di Macerata hanno trovato una nuova collocazione e, da ora, potranno essere consultati e sfogliati all’interno della biblioteca civica allestita al piano terra di Palazzo Lazzarini. A farsi promotore della consegna è stato il consigliere provinciale con delega agli enti locali, Giorgio Pollastrelli, che ha incontrato il sindaco Andrea Staffolani, accompagnato dall’assessore Fabiana Scarpetta e dai consiglieri Emiliano Filippetti e Gabriele Tullio. I 50 volumi che trattano di storia, archeologia, personaggi illustri, territorio e ambiente della nostra provincia troveranno così nuovi spazi in uno dei palazzi storici più belli del nostro territorio. Il sindaco e l’amministrazione comunale si sono detti orgogliosi di poter essere tra i primi enti ad ospitare l’intera collezione edita dalla Provincia di Macerata che rimarrà a disposizione dei cittadini, degli studiosi e dei turisti che visitano ogni anno Palazzo Lazzarini, la sua mostra di quadri d’epoca, le sue stanze e le opere d’arte presenti al suo interno. Subito dopo la consegna dei libri, la mattinata è stata anche momento di confronto su alcuni temi, con particolare attenzione alla viabilità, con la futura realizzazione della rotatoria a Trodica programmata dalla Provincia, alla raccolta differenziata e alla sicurezza.

09/04/2025 13:13
Premio Chiara Lubich 2025: menzione speciale per San Severino Marche e il suo "mosaico di fraternità"

Premio Chiara Lubich 2025: menzione speciale per San Severino Marche e il suo "mosaico di fraternità"

Anche la città di San Severino Marche ha preso parte, a Vedano Olona, alla Giornata nazionale dell’associazione "Città per la Fraternità", un evento che ogni anno celebra e promuove le esperienze virtuose delle amministrazioni locali impegnate nella costruzione di comunità solidali. Cuore pulsante della cerimonia è stata la consegna del XII Premio Internazionale Chiara Lubich per la Fraternità, riconoscimento che ha visto la Città di Soliera, in provincia di Modena, trionfare con il progetto "Community Care – Il fiore e le rose", un esempio tangibile di come la fraternità possa tradursi in cura, vicinanza e ascolto. Una menzione speciale è stata conferita alla città di San Severino Marche per l’impegno costante e articolato nel promuovere reti di solidarietà e inclusione sociale attraverso un insieme integrato di iniziative, raccolte sotto il titolo "Continuità solidale: un mosaico di iniziative per la fraternità", che oltre al Comune coinvolgono anche la Caritas Vicariale, l’associazione Help S.O.S. Salute e Famiglia Odv, l'Acec Associazione cattolica esercenti cinema, l'Uteam, la Croce Rossa Italiana di San Severino Marche e il comune di Tolentino. Il progetto presentato da San Severino Marche si fonda su una rete ampia e integrata di interventi, tra cui spiccano l'Emporio Solidale Diocesano, inaugurato nel gennaio 2024 e gestito interamente da volontari, che offre beni di prima necessità alle famiglie in difficoltà e rappresenta un punto di incontro e partecipazione attiva per tutta la comunità; le attività dell’associazione Help S.O.S. Salute e Famiglia Odv, impegnata nel sostegno a donne, minori, anziani e persone fragili, nella prevenzione delle dipendenze e nel contrasto al disagio giovanile e al bullismo, il cine-teatro San Paolo, gestito da giovani volontari e sede di iniziative culturali e scolastiche, divenuto simbolo della resilienza culturale dopo il sisma, e punto di aggregazione per le nuove generazioni oltre al servizio della Croce Rossa, che assiste persone vulnerabili nei bisogni quotidiani di trasporto e accompagnamento, anche nelle aree più isolate del vasto territorio comunale; e alle attività dell’Uteam Università della Terza Età che promuove la crescita culturale, morale e spirituale degli anziani, valorizzando il tempo libero come momento di dignità e formazione permanente. Queste iniziative rappresentano un autentico "mosaico solidale", che testimonia il profondo radicamento della fraternità nella visione amministrativa e sociale della città. La partecipazione di San Severino Marche alla rete "Città per la Fraternità" si è rivelata nel tempo un terreno fertile per la crescita di esperienze condivise anche con altre città, come Tolentino, con cui esiste una collaborazione attiva. "La menzione speciale ricevuta in occasione del Premio Chiara Lubich 2025 rappresenta un riconoscimento importante di questo cammino collettivo", spiega l’assessore ai Servizi Sociali del Comune, Michela Pezzanesi.

08/04/2025 12:38
Civitanova, "Parole che fanno bene": nasce il Glossario Digitale per un linguaggio comune tra generazioni

Civitanova, "Parole che fanno bene": nasce il Glossario Digitale per un linguaggio comune tra generazioni

Una comunità educante è, prima di tutto, una comunità che sa educarsi. È da questo presupposto che nasce "Parole che fanno bene", il nuovo Glossario Digitale Intergenerazionale che sarà presentato alla cittadinanza venerdì 11 aprile alle ore 21:00 presso il Cinema Cecchetti, con la partecipazione speciale dello scrittore e filosofo Cesare Catà. Uno strumento innovativo pensato per facilitare il dialogo tra adulti e giovani, attraverso parole chiave condivise che promuovono comprensione, ascolto e benessere relazionale. Il progetto è stato elaborato e proposto dal gruppo di lavoro nominato dal Tavolo  Interistituzionale di concertazione delle attività di prevenzione per la Promozione della Salute e del Ben-Essere delle Nuove Generazioni, coordinato da Andrea Foglia, e subito accolto dal Comune di Civitanova Marche - assessorato alle Politiche Giovanili. "In un tempo in cui le parole possono diventare strumenti di divisione, abbiamo voluto restituire loro la forza di costruire ponti tra generazioni - dichiara il sindaco Fabrizio Ciarapica -. Crediamo che solo attraverso una comunità educata e consapevole si possa davvero promuovere il benessere dei nostri giovani. Questo evento rappresenta un tassello fondamentale di un percorso partecipato e condiviso che guarda al futuro con responsabilità".  Il glossario si propone come uno strumento operativo per famiglie, educatori, insegnanti e per tutti coloro che hanno a cuore la crescita e il benessere delle nuove generazioni. "Parole che fanno bene è un invito collettivo a fermarsi, ascoltarsi e capirsi - afferma l'assessore alle politiche giovanili Francesco Caldaroni -. L’incontro con Cesare Catà sarà un’occasione speciale per riflettere insieme su come le parole possano diventare cura, legame e consapevolezza. La presentazione del glossario è il primo passo per costruire, insieme, una comunità davvero educante". L'ingresso all’evento è libero fino ad esaurimento posti.    

08/04/2025 11:20
Corridonia, al via quattro cantieri per il ripristino post-sisma: lavori su edifici storici e spazi pubblici

Corridonia, al via quattro cantieri per il ripristino post-sisma: lavori su edifici storici e spazi pubblici

Proseguono a Corridonia le opere di ripristino degli edifici storici lesionati dal sisma del 2016, ed inserite nel Piano Triennale dei Lavori Pubblici 2024-2026. Tra marzo ed aprile, infatti, sono ben quattro i cantieri che sono stati avviati o che sono in fase di avvio. Lo scorso 17 marzo sono iniziati i lavori di ripristino funzionale del Porticato di ingresso del Cimitero Comunale. Opere ricomprese tra quelle dell’ordinanza OCSR 137 del 29/03/2023 del Commissario Guido Castelli, per le quali è stata assegnata al Comune di Corridonia la somma di 120mila euro. La progettazione delle opere necessarie è stata prontamente affidata il 30 giugno 2023 e a dicembre 2024 si è dato avvio al procedimento di affidamento dei lavori e il cantiere si protrarrà per 72 giorni. Gli interventi al Porticato non mirano alla sola riparazione del danno, ma si inseriscono in un "sistema" di consolidamento generale, suddiviso per step, che interesserà le volte a crociera e le strutture voltate in mattoni. Inoltre saranno effettuate lavorazioni inerenti la ricostituzione di nervature e cornici di volte laterizie di mattoni. I lavori termineranno con una ripulitura delle superfici interessate, al fine di rendere tutto il portico omogeneo nella colorazione e nella fattezza. Infine, si interverrà sul ripristino e consolidamento della copertura.  Iniziati anche i lavori per il ripristino funzionale di Porta San Pietro, situata all’interno del centro storico di Corridonia, per i quali il Comune ha a disposizione la somma di 50mila euro. A luglio del 2023 venivano assegnati gli incarichi per la progettazione esecutiva e tra novembre e dicembre del 2024 sono stati affidati gli incarichi per la relazione tecnica e per la realizzazione dei lavori, iniziati negli scorsi giorni, che riguardano la struttura muraria lesionata e il restauro dei materiali lapidei. Per il termine dei lavori sono previsti 60 giorni. Interessata da lavori di rispristino funzionale, a causa dei danni causati dal terremoto, anche la porta castellata denominata Porta Romana, situata in via Mazzini. L’assegnazione della progettazione risale al luglio del 2023, seguita dal progetto definitivo a luglio 2024, la riqualificazione prevede un costo complessivo di 150.000 euro. Attualmente si sta lavorando sui ponteggi, in modo da garantire sicurezza nelle fasi di cantiere e ridurre al minimo il periodo di eventuale interdizione al passaggio, dato che la Porta costituisce un importante varco di accesso al Centro storico. Per gli interventi su entrambe le porte il Comune ha avuto il via libera dal Ministero della Cultura – Soprintendenza Archeologica Belle Arti e paesaggio. Importante sottolineare anche che, sia per Porta San Pietro che per Porta Romana, una volta terminati i lavori di ripristino si procederà anche un progetto illuminotecnico volto a valorizzare a pieno gli elementi architettonici e il contesto in cui sono inseriti. Lo scorso dicembre sono stati affidati poi i lavori per gli interventi di ripristino della Palestra di Judo all’interno del complesso Ex-Lanzi, in via Santa Chiara. Un progetto esecutivo approvato a giugno 2024 per il quale il Comune ha a disposizione 150.000 euro, e anche in questo caso è stato necessario attendere il parere favorevole del Ministero della Cultura – Soprintendenza Archeologica Belle Arti e paesaggio. I lavori interesseranno soprattutto la copertura dell’edificio e si protrarranno per 90 giorni. "Diciotto cantieri nell’area del centro storico, tra pubblici e privati, senza considerare quelli fuori dalla cinta muraria, sono segno di una ritrovata vitalità e di una concreta voglia di rinascita – ha dichiarato il sindaco di Corridonia Giuliana Giampaoli -. Sono segno di un attaccamento convinto alle proprie radici e della speranza che diventa realtà grazie alla determinazione e al lavoro di chi crede con convinzione nel futuro della sua città. Siamo convinti che solo dando impulso, sostenendo e accompagnando la ricostruzione, con la massima collaborazione tra pubblico e privato, si possa invertire la direzione rispetto al fenomeno dello spopolamento che tanti comuni dell’entroterra subiscono da anni".     

08/04/2025 10:30
Mogliano si colora di consapevolezza: una settimana dedicata all'autismo

Mogliano si colora di consapevolezza: una settimana dedicata all'autismo

In occasione del 2 aprile, Giornata Internazionale sulla Consapevolezza dell'Autismo, l'Istituto Comprensivo "Giovanni XXIII" di Mogliano ha organizzato una settimana di lezioni, laboratori, incontri e uscite sul territorio allo scopo di sensibilizzare la popolazione scolastica. La settimana ha avuto come titolo "Uniti nelle differenze" e si è conclusa con l'evento del 3 aprile al teatro "Apollo" di Mogliano. La serata, realizzata con il patrocinio del comune di Mogliano, ha avuto ampia partecipazione del corpo docente, del genitori e delle associazioni del territorio. Conoscere le caratteristiche e le problematiche che i ragazzi con disabilità si trovano a vivere quotidianamente è di fondamentale importanza affinché il loro progetto di vita e quello delle loro famiglie, possa essere accolto e realizzato. L'opportunità di frequentare uno sport di squadra, di partecipare al catechismo, di andare a una festa di compleanno o di paese può rappresentare una situazione complicata a cui spesso le famiglie, non supportate da una rete sociale, rinunciano. Questi ostacoli molto spesso sono dovuti alla non conoscenza sul come coinvolgere questi ragazzi. Un primo passo potrebbe essere quello di avvicinarsi al tema attraverso eventi ed iniziative. La serata, presentata dal dirigente scolastico Silvio Catalini, dopo la performance iniziale della Banda musicale di Petriolo, è proseguita con gli interventi della dottoressa Elena Bettini, psicologa e analista del comportamento BCBA del Centro Orizzonte, di Cinzia Spataro e Stefano Ricci, di Giuseppe Monaldi, Presidente Anffas Sibillini e di Marco Scarponi, presidente ANFFAS Macerata. Le testimonianze sono state alternate a momenti di spettacolo con la Compagnia "Lucaroni" che ha presentato "Il racconto di Cico" magistralmente interpretato da Pietro Romagnoli ed un breve ma intenso saggio ginnico a tema a cura delI'ASD Ginnastica Mogliano.

07/04/2025 20:10
Macerata, referendum abrogativi 8 e 9 giugno: come candidarsi per il ruolo di scrutatore

Macerata, referendum abrogativi 8 e 9 giugno: come candidarsi per il ruolo di scrutatore

Tutti gli elettori già iscritti all’albo degli scrutatori, intenzionati a svolgere la funzione di scrutatore per i referendum abrogativi dell’8 e 9 giugno, possono dare la propria disponibilità presentando domanda entro il prossimo 11 maggio.   La domanda, firmata dall’interessato, accompagnata da fotocopia non autenticata del  documento di identità, o da scansione nel caso di utilizzo della posta elettronica, può essere consegnata direttamente all’ufficio  Urp-protocollo  del Comune di Macerata  in  viale  Trieste  24  dal  lunedì  al venerdì, dalle 8:30 alle 12:30 - il martedì e il giovedì dalle 14:30 alle 16:30, oppure inviata tramite all’indirizzo pec comune.macerata.demografici@legalmail.it, anche avvalendosi di un indirizzo mail semplice, entro domenica 11 maggio.  Il modulo di domanda è disponibile all’Ufficio Relazioni con il Pubblico di viale Trieste, 24 o lo si può scaricare dal sito del Comune di Macerata all’indirizzo https://www.comune.macerata.it/novita/disponibilita-allo-svolgimento-delle-funzioni-di-scrutatore-nellambito-dei-comizi-elettorali-dell8-e-9-giugno-2025/  Eventuali domande pervenute da cittadini non iscritti all’albo degli scrutatori verranno prese in considerazione per costituire una lista aggiuntiva di carattere sussidiario da cui attingere in caso in cui  rimanessero posizioni vacanti in prossimità delle elezioni. La Commissione Elettorale Comunale procederà tramite sorteggio entro il 19 maggio alla nomina degli scrutatori e delle riserve tra quelli che avranno presentato la domanda.            

07/04/2025 12:55
"Esercitazione da mantrailing, volontari formati alla ricerca di dispersi". Presto nuovi corsi e 'patentino' per la buona gestione del cane

"Esercitazione da mantrailing, volontari formati alla ricerca di dispersi". Presto nuovi corsi e 'patentino' per la buona gestione del cane

Le unità cinofile certificate CSEA (Centro Studi di Etologia Applicata) Pierpaolo Pochi, Fabio Cerolini e Matteo Ripa con i loro "cani molecolelari" sabato (5 aprile) hanno tenuto un'esercitazione di mantrailing al castello di Lanciano. Ciò è stato dettato dai sempre più frequenti incidenti, a volte addirittura mortali, causati dall’aggressione di un cane nei confronti di bambini o adulti.  Il Centro Studi di Etologia Applicata (CSEA) diretto dalla dottoressa Giusy Mazzalupi dunque ha organizzato per il mese di maggio un breve corso per conseguire un "patentino" di buona gestione del cane. Per chi fosse interessato al conseguimento del patentino può rivolgersi a segreteriacsea@gmail.com. Un’iniziativa pertanto di pubblica utilità che segna il rilancio dell’attività di formazione e divulgazione che da sempre ha caratterizzato questo centro. In modo particolare nell’ambito dell’impiego del cane nelle attività di mantrailing ed investigative. Viene pertanto consolidata la stretta collaborazione con l’Università di Camerino ed in particolare con la scuola di Giurisprudenza nelle discipline forensi e criminologia.  Per il prossimo autunno-inverno è in programma un "corso di perfezionamento in scienze forensi" con il coordinamento scientifico della professoressa Giovanna Ricci, docente di criminologia e bioetica di Unicam. Verranno trattati i più recenti sviluppi normativi, gli indirizzi criminologici più aggiornati, le tecniche investigative relative specialmente alla presenza di animali sulla scena del crimine: siano essi domestici,  piuttosto che selvatici, roditori o insetti. Il tutto con la collaborazione ed il contributo di docenti di queste materie provenienti da altri atenei italiani.  In particolare verrà riportato il lavoro di ricerca in corso, condotto dalla professoressa Ricci, dalla dottoressa Mazzalupi e da altri ricercatori e studiosi italiani sulle implicazioni forensi dello "scavenging", ossia delle attività degli animali sul cadavere. Esso sui resti umani è un fattore piuttosto significativo per il lavoro forense, influenza l’interpretazione degli eventi post-mortem, in considerazione del fatto che quanto avviene in ambienti chiusi rimane ancora un fenomeno poco studiato. La presenza di animali domestici, cani e gatti, liberi di circolare in caso di morti improvvise di individui socialmente isolati e di spazi abitativi non curati contribuisce al verificarsi di "scavenging" in ambienti chiusi. La comprensione del comportamento degli animali da compagnia e del loro impatto sui resti mortali è fondamentale per migliorare le metodologie forensi e garantire interpretazioni medico-legali accurate. "Noi abbiamo queste unità cinofile forensi formate - ha detto la dottoressa Giusy Mazzalupi - , esse “servono” per diverse questioni, tra cui la ricerca di persone disperse. Queste unità cinofile hanno appunto i “cani molecolari” da noi istruiti, non vanno alla ricerca di una persona qualsiasi ma sulla base di una molecola, dell’odore specifico di una persona, cercano proprio quella di cui abbiamo perso le tracce. Sabato si è trattata di una semplice esercitazione. In genere queste persone fanno esercitazioni mensilmente e sono a servizio delle emergenze, si formano pertanto per supportare poi la polizia giudiziaria a titolo volontario. "Questa formazione fa parte di questo progetto. Anche il “patentino” rientra in quelle cose che facciamo di pubblica utilità, si spiega appunto cosa fare per evitare queste aggressioni - ha aggiunto -. Tra i progetti rientra anche la ricerca scientifica. Ora c’è un lavoro anche sullo “scavenging”, un lavoro di ricerca sulle attività degli animali domestici quando muoiono dei familiari, si verificano notevoli cambiamenti nell’interpretazione del caso. Per esempio un criceto mangia mezza testa e ci si fa la tana, se un cadavere era lì da un mese. È ovvio che io non posso lavorare dal punto di vista investigativo perché quelle parti sono state compromesse". La dottoressa Giusy Mazzalupi ha poi spiegato l’importanza del cane da mantrailing: "Rispetto ad altre forze dell’ordine che non hanno il mantrailing, perché esso è proprio una tecnica di lavorare con il cane sulla base di molecole. Non è altro che un “cane molecolare” con un guinzaglio lungo, ed un conduttore va dietro questo cane che segue una traccia specifica, è più facile ritrovare se l’ambiente non viene compromesso. Meglio quando si perde una persone che si chiama il cane da “mantrailing” piuttosto che quello da “scovo”, perché il cane da superficie, che viene sciolto, ricerca una persona in generale non quella nello specifico".

06/04/2025 14:00
Incontri magici: quando il destino sussurra sottovoce

Incontri magici: quando il destino sussurra sottovoce

"Un incontro non è mai casuale", mi ripeteva mia nonna. Ero ancora una bambina e le sue parole, secche e morbide nel contempo, mi attraversavano con un senso di monito misto a  magia. "Lucia ricorda, ogni persona che incrocerà la tua strada, non importa per quanto tempo, un giorno o una vita, sarà lì per un insegnamento. Angeli e, a volte, anche diavoli ti guideranno lungo il cammino. Fai attenzione, perchè dovrai essere tu brava a coglierne il messaggio!".  Sono cresciuta con la sensazione che nella vita nulla sia mai avvenuto per caso, mi sono sempre sentita, in qualche modo, connessa agli altri. Ho creduto in un filo invisibile molto più sapiente di noi, in grado di legare avvenimenti, persone e luoghi, per condurci lungo il percorso che siamo destinati a seguire. Così accadde quel giorno in una mattina come tante. Il suono della sveglia mi riporta violentemente alla realtà, ancora prima di alzarmi, inizia una personale lotta quotidiana con la mia pressione bassa. Un passo dopo l’altro mi trascino alla moka , mia inseparabile alleata. Credo che il caffè sia la migliore droga legalizzata e con questa considerazione, un piccolo sorso alla volta, eccomi riconciliarmi con la vita! Milano, con la sua energia frenetica, mi risucchia nel vortice; a volte mentre cammino per strada ho la sensazione di dover essere sempre pronta ad afferrare pezzi di vita, come se mi sfuggissero di mano. Guardo l’orologio, no!! È tardi! Come al solito mi perdo nei pensieri, mi pongo domande alle quali riesco a dare almeno tre risposte diverse, completamente in antitesi tra di loro. Mente e cuore affollati, una grande confusione dove ognuno vuole dire la sua! Il suono del clacson mi riporta alla realtà e comincio a correre, arrabbiata con me stessa per essere sempre in ritardo! Scendo le scale della metro, sorpasso l’uomo con il cappello, poi la signora con il passeggino, accelero ed ecco ci ricasco, cavolo, mi sto distraendo di nuovo!  La mia mente è ripartita...sto ammirando, con un  pizzico di invidia, la signorina qui davanti a me tutta imbellettata alle otto del mattino che con andamento elegante e pacato cammina sui suoi tacchi dieci. L’unica cosa che io sono riuscita a fare oggi è mettere del gel nei capelli per dar loro un senso di apparente compostezza.  Arrivo trafelata ai binari della linea gialla che mi porterà diretta alla fermata, vicino alla redazione, al display compare la scritta: "Attesa minuti quattro e mezzo". Com’è possibile mi chiedo!! Di solito l’attesa è di un minuto, al massimo uno e mezzo! Sono disperata!  L’ansia sale, poi mi vengono in mente le parole di mia nonna, così respiro a pieni polmoni l’aria grigia e consumata della metro; stranamente comincio a sentire un’unica voce che si fa portatrice sana di tutte le altre che mi ricorda: "Lucia, lascia fluire, essere qui, ora trafelata e sudata ha un suo significato che in questo momento non sei in grado di comprendere, abbi fiducia nel percorso!".  Arriva il mio treno, si aprono le porte, mi precipito verso il primo posto libero, mi siedo e all'istante sento un calore arrivare dalla mia sinistra, mi giro e vedo la luce! Un'anima mi sta osservando, occhi tristi e dolci diretti ai miei, capelli castani spettinati ed un grande sorriso di porpora, disegnato a modo di clown, che stride con la malinconia e la delicatezza che emana. La sua pelle di porcellana riflette un’aurea intorno a se’ che mi destabilizza. Sto forse sognando mi chiedo? Sarà lui il mio angelo? Non importa, sento una pace ed una serenità mai provati prima. Lui continua a guardarmi, il suo sguardo va oltre, mi sento completamente scoperta ed indifesa, ma al sicuro. Prossima fermata, lui scende lasciandomi in dono una sensazione di armonia che pervade mente e corpo. Non c’è più ansia, fretta o senso di inadeguatezza per i miei ritardi...tutto si è placato, la vita si è espressa nella sua essenza in una magia di  pochi istanti.          

06/04/2025 12:29
L’uso del cellulare alla guida può essere prova della responsabilità del conducente coinvolto in un incidente?

L’uso del cellulare alla guida può essere prova della responsabilità del conducente coinvolto in un incidente?

Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all'Avvocato". In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica assai attuale della responsabilità nei sinistri stradali. Di seguito la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una nostra lettrice di Tolentino, che chiede: "Può essere una prova della responsabilità in un sinistro stradale l’utilizzo del telefonino alla guida da parte del conducente?".  Il caso di specie ci offre la possibilità innanzitutto di ricordare la recente modifica al Codice della Strada riguardo l’utilizzo del cellulare o analoghi dispositivi durante la guida senza l’uso di apparecchi a viva voce o similari, e, precisamente l’articolo 173 prevede: "E' vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici, smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l'allontanamento delle mani dal volante ovvero di usare cuffie sonore. E' consentito l'uso di apparecchi a vivavoce, o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie che non richiedono per il loro funzionamento l'uso delle mani". "Chiunque viola tali disposizioni è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 250 a euro 1.000 e alla sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da quindici giorni a due mesi - si legge ancora nell'articolo -. Qualora lo stesso soggetto compia un'ulteriore violazione nel corso di un biennio, si applicano la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 350 a euro 1.400 e la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi". Queste sono le sanzioni previste dal Codice della Strada mentre per quanto riguarda l’utilizzo del cellulare in violazione dell’articolo 173 C.d.S. riferito all’evento di un incidente stradale quale fonte di prova di responsabilità del conducente, tale circostanza è stata recentemente affrontata dalla Suprema Corte proprio in un procedimento penale con imputazione di omicidio stradale da parte del conducente durante il quale veniva provato tramite una perizia sul suo cellulare che, durante la guida, l’uomo stava chattando con la fidanzata, avendo scambiato una decina di messaggi nell’arco temporale in cui si avveniva il tamponamento mortale, risultando per il Collegio giudicante prova determinate di responsabilità per una condotta di guida improntata all’imprudenza. Pertanto, in risposta alla domanda posta dalla nostra lettrice, risulta corretto affermare che "lo scambio dei messaggi tra l’uomo e la fidanzata è avvenuto nell’arco temporale in cui si è verificato l’incidente, ciò risultando dimostrativo, stante la prossimità temporale dell’ultimo messaggio rilevato rispetto al tamponamento, di una condotta di guida improntata alla imprudenza, e valutando la compatibilità del rilevamento del messaggio rispetto all’evento collisione porta alla responsabilità penale del conducente" (Cass. Pen., Sez. IV, sentenza del 12.02.2025 n. 12256).  Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.                                                    

06/04/2025 10:19
Michele Barbatelli di Appignano tra gli Alfieri della Repubblica

Michele Barbatelli di Appignano tra gli Alfieri della Repubblica

Tra i 29 giovani premiati con il titolo di Alfiere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella, figura anche Michele Barbatelli, giovane marchigiano di Appignano, in provincia di Macerata. Questo prestigioso riconoscimento, conferito ogni anno a chi si distingue per meriti nello studio, nella cultura, nello sport, nel volontariato o in atti di particolare valore civico, celebra oggi il coraggio e l'impegno di Michele, che si è distinto per la sua costante dedizione al volontariato. Classe 2006, Michele ha ricevuto il premio per la sua “continuità nell’impegno come volontario a favore del suo paese”, un esempio di resilienza che riflette la forza delle piccole comunità italiane. La sua storia, come sottolineato dal Quirinale, è una testimonianza di sensibilità e maturità: nonostante un periodo difficile per la sua famiglia, Michele ha mantenuto un forte impegno scolastico e ha continuato a lavorare attivamente come volontario presso la Pro loco di Appignano, contribuendo a mantenere vive le tradizioni locali e a promuovere la bellezza e la storia del suo territorio. Il suo esempio si inserisce perfettamente nel tema scelto per l’edizione 2024 del riconoscimento: “Nuove vie per la solidarietà”. Un concetto che sottolinea l’evoluzione della solidarietà moderna, sempre più dinamica, creativa e inclusiva. Michele è uno dei tanti giovani che, lontano dai riflettori, si dedica alla costruzione di una comunità più unita e solidale, utilizzando anche le nuove tecnologie per affrontare le sfide sociali e ambientali contemporanee. Il titolo di Alfiere della Repubblica va dunque a chi, come Michele, dimostra con i fatti un impegno profondo per il bene comune, diventando un esempio di cittadinanza attiva per le future generazioni.

05/04/2025 21:40
Un albero per la memoria: tradizione, incontro e speranza al Parco della Vita dell’Abbazia di Fiastra

Un albero per la memoria: tradizione, incontro e speranza al Parco della Vita dell’Abbazia di Fiastra

La scelta di piantare un albero come memoria che vada oltre il ricordo meccanico della tecnologia e che consenta di vivere momenti di incontro e riflessione. Sono solo alcune delle motivazioni che hanno spinto oltre un centinaio di persona a ritrovarsi al Parco della Vita dell’Abbadia di Fiastra nella mattinata di sabato 5 aprile. Una condivisione ripresa nel suo intervento di saluto dal Presidente della Fondazione Giustiniani Bandini, Renato Poletti, nel ringraziare le famiglie intervenute e tutti i presenti, insieme al Vescovo di Macerata, mons. Nazzareno Marconi, e ai Sindaci di Tolentino e Urbisaglia, Mauro Sclavi e Riccardo Natalini.  «Si è trattato della terza piantumazione e per il momento siamo giunti a 370 piante – ha spiegato il Presidente Poletti –, stiamo valutando l’opportunità di continuare a farlo perché la richiesta è ancora tanta. L’iniziativa è attrattiva ma amplia anche le ragioni per le quali si giunge qui all’Abbazia di Fiastra, concedendo a chi si ferma di fronte a una di queste piante di leggerne la dedica e condividerne il ricordo. Ecco perché anche oggi sono intervenute tantissime persone».  La cerimonia ha avuto inizio alle 10.30 con la Santa Messa celebrata all’interno della chiesa dell’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra dal Vescovo Marconi. Al termine, un lungo corteo silenzioso ha accompagnato le autorità verso il Parco della Vita, così da individuare sulla mappa la posizione della pianta intitolata al proprio caro all’interno di un’area di circa 2 ettari e mezzo. «Questa piantumazione sta ormai diventando una tradizione in memoria delle persone care sia viventi che di quelle che ci hanno lasciato – ha aggiunto in tal senso mons. Marconi –, è una festa serena e bella, un bosco che cresce in questo anno giubilare come segno di speranza per tutta la nostra gente. Le persone partecipano a questi momenti – ha poi concluso il Vescovo – perché questo sta diventando un punto significativo nel loro cuore, un’intuizione davvero felice ed è bello che la Fondazione continui a sostenerla con impegno».

05/04/2025 17:55
Abbinamenti intelligenti in cucina: i segreti per una nutrizione ottimale

Abbinamenti intelligenti in cucina: i segreti per una nutrizione ottimale

Adottare un’alimentazione salutare non significa solo scegliere cibi sani nelle giuste quantità, ma anche imparare a combinarli correttamente. Una buona associazione degli alimenti consente infatti di ottimizzare l’assorbimento dei nutrienti e favorire il benessere generale. Abbinare gli ingredienti in modo consapevole è utile non solo per trarne il massimo beneficio nutrizionale, ma anche per migliorare la digeribilità dei pasti. Tra le combinazioni più efficaci troviamo quella tra legumi e cereali. Questi alimenti si completano a vicenda, poiché ciascuno è carente di alcuni aminoacidi essenziali che invece l’altro possiede, fornendo così proteine di elevato valore biologico. Non a caso, fanno parte di molte tradizioni culinarie antiche: rappresentano infatti un’alternativa economica e sostenibile alla carne, contribuendo alla tutela delle risorse naturali. Un altro abbinamento strategico riguarda la vitamina C e il ferro, un minerale fondamentale per l’organismo. Oltre alla carne rossa, il ferro è presente anche in alimenti vegetali come legumi, rucola o timo secco, ma in una forma meno facilmente assorbibile. Per migliorarne l’assimilazione, è utile consumare nello stesso pasto una fonte di vitamina C, come pomodori o peperoni crudi, oppure del succo di limone o di arancia. Al contrario, è bene evitare di accompagnare pasti ricchi di ferro con bevande contenenti tannini, come tè nero, caffè o vino rosso. Queste sostanze ostacolano l’assorbimento del minerale, motivo per cui chi ha un fabbisogno elevato di ferro dovrebbe consumare tali bevande lontano dai pasti. Anche il calcio può essere influenzato da alcune abitudini alimentari. Un’eccessiva assunzione di proteine animali, fosforo, sodio, caffeina o di ossalati (come quelli presenti negli spinaci) può comprometterne l’assorbimento. È quindi importante moderare il consumo di carni, bibite contenenti acido fosforico, alimenti troppo salati e caffè, soprattutto nelle donne in menopausa, il cui fabbisogno di calcio aumenta. Infine, l’aggiunta di olio extravergine di oliva ai piatti non serve solo a migliorarne il gusto. I grassi che contiene sono fondamentali per favorire l’assorbimento di vitamine liposolubili come la vitamina A e di carotenoidi — tra cui il licopene — presenti in ortaggi come carote, pomodori e peperoni rossi. In conclusione, saper combinare correttamente gli alimenti è un aspetto fondamentale di un’alimentazione equilibrata e consapevole. Non si tratta solo di scegliere cibi salutari, ma anche di valorizzarne il potenziale nutrizionale attraverso abbinamenti intelligenti. Piccoli accorgimenti, come unire legumi e cereali, accompagnare fonti vegetali di ferro con vitamina C o aggiungere un filo d’olio extravergine a verdure ricche di carotenoidi, possono fare una grande differenza per la nostra salute. Educarsi a queste buone pratiche alimentari significa prendersi cura del proprio benessere quotidiano in modo semplice, efficace e sostenibile.

05/04/2025 17:29
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