Aggiornato alle: 16:46 Martedì, 19 Agosto 2025 nubi sparse (MC)
Varie

Campione d’Italia: la rinascita del casinò tra lago e montagne

Campione d’Italia: la rinascita del casinò tra lago e montagne

Dalle luci sfavillanti di Las Vegas al fascino senza tempo di Monte Carlo, i casinò hanno da sempre attratto star, politici e vip. E anche l’Italia ha scritto capitoli indimenticabili nella storia del gioco d’azzardo, con luoghi iconici dove lusso, spettacolo e divertimento si incontrano: sale da gioco eleganti, spa esclusive, ristoranti gourmet e locali notturni.

Tra tutti, Campione d’Italia è il nome che più ha segnato la memoria collettiva – un casinò leggendario che, dopo un lungo periodo di incertezze, è finalmente tornato a brillare.

Dalle origini alla prima chiusura

Fino al 1917, Campione era un tranquillo villaggio di pescatori incastonato tra le Alpi svizzere, oggi exclave italiana in Svizzera. Tra lago e montagna, la vita scorreva semplice. Ma la Prima Guerra Mondiale cambiò tutto: la vicinanza con Lugano e la posizione strategica trasformarono Campione in un punto perfetto per scambi riservati e operazioni di spionaggio.

Così, su progetto dell’architetto Amerigo Marazzi e con le decorazioni di Girolamo Romeo, nacque il primo Casinò. Ma la sua funzione reale andava oltre il gioco: era un centro di intelligence travestito da luogo di svago. Terminata la guerra, il 19 luglio 1919, il casinò chiuse i battenti.

Riaperture, ostacoli e la grande ascesa

Il 2 marzo 1933, il casinò riaprì. Il governo fascista lo considerava ancora strategico: una fonte di valuta pregiata – come i franchi svizzeri – e un centro utile a raccogliere informazioni. Tuttavia, già nel 1935 fu chiuso di nuovo, per timore che i dissidenti lombardi lo usassero come via di fuga verso la Svizzera.

La riapertura definitiva arrivò nel 1946. Ma questa volta furono gli svizzeri a opporsi, preoccupati da possibili fughe di capitali, al punto da bloccare l’accesso a Campione per ore al giorno. Solo dopo complesse trattative si raggiunse un accordo tra i due Stati.

Da quel momento in poi, il casinò visse la sua epoca d’oro: negli anni ’50 e ’60 la Milano bene si spostava in massa per raggiungere i tavoli verdi. Celebrità, starlette, artisti internazionali e la borghesia lombarda affollavano le sale. Era la Belle Époque del lago.

La crisi e il crollo

Il sogno cominciò a sfaldarsi con la crisi economica del 2007: un declino lento, silenzioso, ma inesorabile. Il flusso dei visitatori diminuiva, gli incassi si assottigliavano, e il bilancio del casinò si faceva ogni mese più pesante. L’atmosfera elettrica che aveva reso Campione un luogo iconico cominciava a spegnersi, offuscata da una recessione globale che non faceva distinzioni.

Nel luglio del 2018 arrivò il colpo di grazia: il Tribunale ne decretò la bancarotta e con essa la chiusura della struttura. Non fu soltanto una perdita economica, ma un trauma sociale. Il Casinò non era un semplice edificio, ma il motore vitale dell’intera comunità. Con la sua caduta, oltre 600 lavoratori persero il posto, e più di 2.000 persone – praticamente l’intera cittadinanza – si ritrovarono in bilico, tra incertezze e disillusione. Alberghi, ristoranti, negozi e servizi si trovarono improvvisamente privi di ossigeno. Tutto si arrestò.

Eppure, mentre si chiudevano le porte della sala da gioco, si aprivano nuovi scenari digitali. È proprio in quegli anni che una nuova generazione di appassionati ha iniziato a esplorare l’universo del gioco online, attratta da piattaforme evolute, ambienti immersivi e proposte sempre più competitive. In particolare, l’interesse si è concentrato su offerte promozionali sempre più generose, come i migliori bonus senza deposito 2025, capaci di attrarre anche i giocatori più esigenti offrendo vantaggi immediati, senza impegni economici iniziali.

Il passaggio dal reale al virtuale non è stato solo una transizione tecnologica, ma una vera e propria rivoluzione culturale. L’intrattenimento ha assunto nuove forme: più accessibile, più personalizzato, sempre connesso. Un’evoluzione che, nata dall’esigenza, ha finito per riscrivere le regole del gioco.

Campione rinasce: una nuova era tra memoria e futuro

Dopo quasi quattro anni di silenzio e incertezze, nel gennaio del 2022 il Casinò di Campione ha riaperto i battenti, restituendo luce e identità a un’intera comunità. Un evento che ha segnato molto più di una semplice ripartenza: è stato il ritorno di un simbolo, il risveglio di una storia interrotta troppo bruscamente.

Grazie all’intervento decisivo del governo e al coraggio di nuovi investitori, la leggendaria sala da gioco ha ritrovato slancio e ambizione. Ma non si è trattato solo di riaprire le porte: il Casinò ha frantumato ogni record precedente, superando i 42 milioni di euro in incassi e confermando di essere ancora oggi un punto di riferimento imprescindibile per l’intrattenimento di classe.

Un segnale chiaro, potente. Non solo economico, ma culturale e identitario. Campione d’Italia, forte della sua tradizione e rinvigorita da questa rinascita, guarda al domani con spirito rinnovato. L’obiettivo non è semplicemente tornare ai fasti di un tempo, ma ridefinire un nuovo standard per il gioco elegante, consapevole e responsabile – non solo in Italia, ma in tutta Europa.

 

Picchio News
Il giornale tra la gente per la gente.

Commenti

Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.
Registration Login
Sign in with social account
or
Lost your Password?
Registration Login
Registration
Comuni