Jung scrisse: "Non si diventa illuminati immaginando figure di luce, ma rendendo cosciente l'oscurità". Quando accogliamo le nostre ombre, illuminiamo noi stessi e chi ci circonda.
Viviamo immersi nel culto del "pensiero positivo", non c’è spazio per la vulnerabilità, dobbiamo apparire sorridenti, vincenti e realizzati. Fragilità, paura, dolore o smarrimento vengono percepiti come debolezze da evitare, in nome di una rassicurante leggerezza che zittisce le emozioni più scomode.
Ma è davvero possibile vivere in armonia, negando una parte di noi stessi? Nel tentativo di mantenere intatta un’immagine ideale del nostro "io", costruiamo una falsa coerenza che ci separa dalla verità interiore, che rimane relegata nell’inconscio.
La luce priva della sua ombra perde significato e l’anima divisa smarrisce la strada. Così, nasce una scissione interiore, che porta con sé un rischio: proiettare sugli altri ciò che non vogliamo riconoscere in noi stessi.
Quando impariamo ad osservare e ad accettare le nostre debolezze, contattiamo la nostra umanità e torniamo ad essere interi. In tal modo, la luce si completa con l'ombra in una danza di contrasti, che ci conduce verso l’autenticità, la libertà di espressione e la capacità di amare.
L’uomo che sa sostenere il conflitto interiore ed abitare la complessità senza fuggirla, può vivere pienamente la propria maturità emotiva. Solo attraverso il dolore comprendiamo il senso più profondo dell'esistere.
La morte ci insegna la vita, il finito ci apre all’infinito. Gioia, amore e consapevolezza nascono dal confronto con l’ombra. La luce è il compimento dell’oscurità: il frutto di un dialogo interiore che trasforma la fragilità in forza e il buio in energia.
Gli antichi Greci credevano che luce ed ombra non fossero opposti, ma forze complementari che insieme mantenevano l’ordine del Cosmo, proprio come fanno il giorno e la notte che mantengono il ritmo del mondo.
La luce è ragione, armonia, ordine e chiarezza; l’ombra, invece, custodisce l’energia vitale legata all’istinto e alla trasformazione.
L’uomo che dimentica di attraversare il buio rischia di perdere la propria parte mortale e misteriosa, il luogo della verità più profonda, dove viene custodito ciò che la luce non sa o non vuole vedere.
Per arrivare alla conoscenza, non possiamo evitare di guardare le nostre illusioni. Solo chi sa osservare consapevolmente le proprie ombre, può accogliere la luce del vero.

cielo coperto (MC)
Stampa
PDF

Commenti