Si è tenuta stamattina in Ateneo la cerimonia di consegna del Premio di laurea in memoria della dottoressa Luigina Sonaglioni, laureata all'Università di Camerino e prematuramente scomparsa, e destinato a laureate e laureati magistrali Unicam in Chimica che abbiano acquisito il titolo negli ultimi quattro anni con una votazione finale non inferiore a 100/110.
Il premio, del valore di 2000 euro, è stato fortemente voluto e finanziato dall'azienda Nano-Tech S.p.A. di Ascoli Piceno, presso la quale era impiegata la dottoressa Sonaglioni. Ad aggiudicarsi il premio è stato il dottor Alessio Petrellini per la sua tesi di laurea su "Cerium(III) Laurate: a new efficient catalyst for the synthesis of useful pharmaceutical building blocks".
Presenti alla cerimonia di consegna il Rettore Unicam Graziano Leoni, il Ceo della Nano-Tech Giuseppe Galimberti, il professor Enrico Marcantoni in rappresentanza della commissione giudicatrice ed i familiari della dottoressa Sonaglioni.
"L’Università di Camerino è grata – ha sottolineato il Rettore Leoni – sia all’azienda Nano-tech che alla famiglia della dottoressa Sonaglioni, per aver voluto assegnare questo riconoscimento ad un nostro giovane laureato. Chi l’ha amata e chi ha condiviso con lei un percorso lavorativo e professionale ha voluto investire sui giovani e sul loro futuro, mission che anche Unicam persegue da tempo con convinzione".
È stato inaugurato questa mattina, alla presenza della sottosegretaria al Ministero dell’Istruzione e del Merito, Paola Frassinetti, il nuovo indirizzo musicale attivato alla scuola Mestica dell’Istituto comprensivo di via Tacito. Presenti, oltre ai ragazzi che faranno parte della futura orchestra scolastica, anche il sindaco Fabrizio Ciarapica, il dirigente scolastico Edoardo Iacucci, la direttrice generale dell’Urs Marche, Donatella D’Amico, la dirigente d’Ambito Stefania Nardini, la senatrice Elena Leonardi, i consiglieri regionali Pierpaolo Borroni, Mirco Braconi, Anna Menghi, l'assessore alle politiche giovanili Francesco Calderoni, il presidente Atac Massimo Belvederesi, il presidente della Commissione Cultura Gianluca Crocetti, autorità militari.
"È per me un onore essere qui oggi e inaugurare questo nuovo percorso scolastico - ha detto la sottosegretaria Frassinetti -. La musica è un'arte e una tradizione da portare avanti, è uno strumento di inclusione importante, rende più coesi, più vicini, annulla le disuguaglianze. Il Governo ha varato una legge sugli indirizzi musicali e ripone grande attenzione in tutti gli indirizzi creativi. La mia presenza qui oggi, insieme alle tante istituzioni, è la conferma della grande sinergia che opera per la scuola, un luogo dove si và ad intercettare un'età di crescita che sarà fondamentale nello sviluppo delle proprie conoscenze e competenze per il futuro. Auguro a tutti, docenti e alunni, buon lavoro".
Tante le domande che gli studenti hanno voluto rivolgere al sottosegretario, dal voto in condotta alle discipline stem fino alla possibilità di avere meno compiti a casa. "La presenza della sottosegretaria è un segnale di vicinanza alla scuola molto importante - ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica -. Una vicinanza in perfetta linea con questa amministrazione, da sempre impegnata non solo nella manutenzione degli istituti, ma anche in nuove edificazioni, come i quattro asili nido che realizzeremo grazie ai fondi Pnrr".
"La Mestica è stata anche la mia scuola e, ogni volta che torno, è per me occasione per riflettere su come questo sia un luogo di crescita culturale e sociale. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile l'istituzione di questo indirizzo, dalla sottosegretaria al dirigente Iannucci che insieme a tutto lo staff ha contribuito notevolmente alla crescita di questa scuola". Il sindaco si è poi rivolto agli alunni e alle alunne: "Studiare e apprendere è molto importante perché è attraverso la conoscenza che potrete realizzare i vostri sogni e diventare persone liberi e consapevoli".
Parole di soddisfazioni per il nuovo indirizzo musicale sono arrivate dal dirigente scolastico Edoardo Iacucci. "Questo indirizzo è una novità assoluta - ha detto - e arriva proprio in una città che si contraddistingue per un grande fermento anche nel campo culturale. Per noi - aggiunge - è un'importante responsabilità, ma anche un valore aggiunto per il nostro istituto e per la comunità civitanovese. Il mio augurio a tutti gli alunni che si apprestano a compiere questo percorso sperando che già dal prossimo anno possiamo avviare una piccola orchestra".
"Stiamo cercando di attivare nuovi percorsi nelle Marche - ha detto la direttrice generale dell’Urs Marche, Donatella D’Amico - e lo facciamo avendo sempre al nostro fianco il Sottosegretario che per noi è un mito. Questi percorsi rappresentano una forza innovativa che ci aiuta a dare ai nostri alunni non solo un apprendimento formale, ma anche un'educazione e una motivazione per venire a scuola".
Di "grande opportunità per i ragazzi", invece ha parlato la dirigente d’Ambito Stefania Nardini. "Il linguaggio musicale - ha aggiunto - aiuta i ragazzi a scoprire i propri talenti". Al termine dell'inaugurazione sono stati presentati i ragazzi delle classi del nuovo indirizzo che avranno la possibilità di studiare fisarmonica, sax, tromba e pianoforte.
Si sono diplomati nel 1974 e oggi, nel 2024, c’è stato il ritrovo a 50 anni di distanza. Sono tornati tra i banchi di scuola, seppur solo per qualche ora, i diplomati in ragioneria del 1974 presso l’attuale ITC Antinori. Gli ex alunni si sono confrontati con docenti e studenti di oggi, raccontando aneddoti ed esperienze vissute nei primissimi anni dell’istituto matelicese (aperto nel 1969).
All’incontro ha preso parte anche il sindaco Denis Cingolani, anche lui ex alunno dell’ITC Antinori: “È stato bello ascoltare gli ex studenti che a distanza di 50 anni hanno raccontato le loro esperienze ricordando i primi anni dell’istituto nella nostra città – ha commentato il primo cittadino – per Matelica e per il territorio l’ITC Antinori è una risorsa da cinque decenni, ha contribuito a formare intere generazioni con professionalità e percorsi di studio sempre al passo con i tempi”.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, 25 novembre, l’Università di Macerata rinnova il proprio impegno attraverso una serie di iniziative, promuovendo il dialogo, la sensibilizzazione e l’educazione per contrastare questa piaga.
Sabato 23 novembre alle 10.30 alla biblioteca di Ateneo in Piazza Oberdan 4 ci sarà la presentazione del volume "Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia" in collaborazione con la Fondazione Nilde Iotti. Interverranno la presidente della Fondazione Livia Turco, la docente di Storia dei fenomeni politici ed istituzionali contemporanei Ninfa Contigiani e, per una testimonianza sull’attività parlamentare, la deputata Irene Manzi.
Lunedì 25 novembre alle 14 alla Loggia del Grano in via Don Minzoni 22/A si terrà il convegno "Convenzione di Istanbul. Politiche di sensibilizzazione ed educazione", organizzato dal Comitato Unico di Garanzia dell’Ateneo, presieduto da Natascia Mattucci, in collaborazione con la Questura di Macerata. L’evento, inserito nel programma del Macerata Humanities Festival, offrirà un approfondimento sul ruolo cruciale della prevenzione e della formazione nel contrasto alla violenza di genere. Dopo i saluti del rettore John McCourt e del questore Gianpaolo Patruno, esperti e accademici interverranno su temi chiave. È prevista, inoltre, la presentazione dei primi risultati del Laboratorio di Ateneo per la realizzazione di una campagna contro la violenza sulle donne e il progetto formativo NO.DIS, che mira a sensibilizzare e formare la comunità accademica sull’importanza di riconoscere e contrastare la violenza di genere. La Convenzione di Istanbul è un trattato internazionale adottato dal Consiglio d’Europa nel 2011, il primo strumento giuridicamente vincolante in Europa per prevenire e combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica.
Martedì 26 novembre, alle 14 al Polo Bertelli, l’Ateneo affronterà un tema spesso trascurato: la violenza contro le donne con disabilità, con un seminario a cura della professoressa Arianna Taddei e la partecipazione di Simona Lancioni, responsabile del centro “Informare un’H”. L’incontro proporrà una riflessione sul ruolo delle discriminazioni multiple che queste donne affrontano e sull’urgenza di superare approcci esclusivamente sanzionatori, favorendo invece un cambiamento culturale.
L’Università di Macerata non si limita a riflettere, ma offre strumenti concreti di supporto per studenti e personale. Il servizio di consulenza psicologica, gratuito e accessibile, propone fino a sei colloqui volti a fornire uno spazio sicuro per esprimersi e conoscersi. Inoltre, l’Ateneo ha istituito la figura della Consigliera di fiducia, rappresentata dall’avvocato Maria Elena Casarano, che assiste chiunque abbia subito discriminazioni, molestie o mobbing, promuovendo un ambiente di studio e lavoro sicuro e rispettoso.
La Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi” dell’Università di Macerata prosegue il suo impegno nell’offrire percorsi formativi di alto livello e si fa promotrice di un’altra proposta innovativa: il laboratorio “Pratiche di scrittura collettiva”, realizzato in collaborazione con l’Associazione Contesto e il collettivo Wu Ming 2, punto di riferimento nella letteratura italiana contemporanea.
Il laboratorio, guidato dallo scrittore Giovanni Cattabriga di Wu Ming 2, è un ciclo formativo che si articola in diversi incontri fino a febbraio 2025 e consente ai partecipanti di apprendere e sperimentare tecniche di scrittura collettiva: una metodologia che non solo sfida le consuete dinamiche creative, ma valorizza la collaborazione e l’intelligenza condivisa. Al termine del percorso, i racconti più riusciti saranno proposti per la pubblicazione.
Grazie alla rete delle Scuole Superiori di Ateneo Italiane, Assi, il laboratorio accoglie studenti provenienti da istituzioni prestigiose come gli atenei di Torino, Venezia, Bologna, Roma e Catania, consolidando Macerata come centro di sperimentazione narrativa. «La collaborazione con l'Università di Macerata e, in particolare, con la Scuola di Studi Superiori G. Leopardi si basa sulla condivisione di valori e obiettivi comuni – spiega Giorgio Pietrani, direttore di Macerata Racconta e rappresentante dell’Associazione Contesto –. Per noi rappresenta una preziosa occasione di crescita, che ci stimola a proporre nuovi contenuti. Questo ciclo di laboratori, dedicato alle diverse tipologie di scritture, offre agli studenti una prospettiva diversa da quella accademica, grazie al confronto diretto con professionisti e figure autorevoli del panorama letterario nazionale».
Il laboratorio si inserisce nel più ampio progetto "Comunità di Pratiche. Narrazioni plurali", che rappresenta una delle iniziative cardine della Scuola “G. Leopardi” per la formazione di competenze trasversali.
«Questo progetto – spiega Carla Danani, direttrice della Scuola – nasce con l’obiettivo di esplorare e valorizzare le molteplici forme di narrazione, come strumenti per favorire la buona comunicazione e costruire comunità creando relazioni tra e nella diversità. Attraverso i laboratori, i workshop e i seminari proposti, vogliamo offrire a studenti e studentesse non solo un bagaglio di conoscenze tecniche, ma soprattutto la possibilità di sviluppare una comprensione profonda e critica del mondo: promuovendo, attraverso la valorizzazione di una molteplicità di linguaggi, il dialogo tra discipline, generazioni e culture. L'esercizio della scrittura collettiva esprime e realizza, in modo peculiare, la generatività della buona relazione, capace di creare sapere condiviso e progettualità ospitale».
Il laboratorio si inserisce in un ampio ventaglio di attività che la Scuola Leopardi ha promosso negli ultimi mesi, tra cui workshop di scrittura breve, fotografia e narrazione poetica. Questi percorsi hanno coinvolto non solo gli studenti dell'Ateneo di Macerata, ma anche quelli delle altre dieci Scuole Superiori di Ateneo italiane, consolidando un’alleanza che promuove lo scambio e la condivisione di esperienze.
Si è concluso all’Istituto Tecnico Economico A. Gentili di Macerata il Progetto Napo, iniziativa, rivolta ai bambini della scuola primaria, fortemente sostenuta dall'Organismo Paritetico composto da rappresentanti di Confindustria Macerata, Cgil, Cisl e Uil, che si propone utilizzando il popolarissimo personaggio di Napo di sensibilizzare e promuovere la sicurezza sui luoghi di lavoro con un approccio didattico, ma nel contempo divertente.
I bambini delle scuole primarie di Sforzacosta Montessori e Salvo D'Acquisto hanno partecipato con grande attenzione e interesse alle varie fasi del progetto presentato durante l’evento finale diversi lavori attinenti al tema della sicurezza.
L’intenzione dell’Organismo è quella di diffondere a cascata il progetto, per avviare una vera e propria cultura dei virtuosi comportamenti sul lavoro tra i più piccoli, cioè tra coloro che un domani saranno lavoratori.
Sono intervenuti oltre ai rappresentanti dell’Organismo Paritetico l’assessore alla Cultura del Comune di Macerata Katiuscia Cassetta e Lucia Isolani dello SPSAL di Macerata.
La piattaforma digitale Eduscopio.it della Fondazione Agnelli ha pubblicato l’edizione 2024 della sua ricerca annuale, che analizza la qualità delle scuole secondarie di secondo grado in tutta Italia, con un focus sulle opportunità di occupazione e preparazione universitaria dei diplomati. Tra i risultati, spicca un importante riconoscimento per l'Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Eustachio Divini” di San Severino Marche, che si è posizionato al vertice nella provincia di Macerata per quanto riguarda l’inserimento lavorativo dei propri diplomati.
Secondo i dati raccolti, il 68% dei diplomati dell'Itts Divini ha trovato lavoro per un periodo superiore ai sei mesi entro i primi due anni dal conseguimento del diploma, confermandosi come una realtà di eccellenza nella formazione tecnica e professionale.
A commento del risultato, il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha dichiarato: "Siamo orgogliosi di vedere l’Itts 'Divini' distinguersi ancora una volta a livello provinciale e regionale. Questo risultato dimostra l’elevata qualità dell'offerta formativa dell’istituto, frutto dell’impegno della dirigenza, del corpo docente e degli studenti. Il primato sull’occupazione è una conferma dell’importanza di investire nell’istruzione tecnica e tecnologica per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro. Come amministrazione comunale continueremo a sostenere tutte le iniziative che rafforzano il legame tra scuola e territorio, perché il successo dell'Itts Divini è il successo di tutta la nostra comunità".
Il portale Eduscopio, nato nel 2014 per supportare studenti e famiglie nella scelta del percorso di studi, rappresenta un punto di riferimento per valutare le scuole secondarie di secondo grado in base alla loro capacità di preparare gli studenti per l’università o per il mondo del lavoro.
Gianmarco Tamberi, il celebre atleta marchigiano campione nel salto in alto, riceverà la laurea magistrale Honoris Causa in "Scienze dello Sport" dall'Università degli Studi di Urbino - Carlo Bo.
L'atleta, che ha conquistato il cuore di molti con le sue straordinarie imprese sportive, verrà insignito di questo prestigioso riconoscimento mercoledì 27 novembre 2024, in una cerimonia che si terrà alle ore 11 nell'Aula Magna dell'Area Scientifico Didattica Paolo Volponi, in via Saffi 15, a Urbino.
Tamberi, 32 anni, nato a Civitanova Marche ma che vive e si allena ad Ancona, ha scritto una pagina indimenticabile nella storia dell'atletica italiana. Il suo palmarès vanta il titolo di campione olimpico ai Giochi di Tokyo 2020, l'oro ai Mondiali di Budapest 2023 e il campionato europeo 2024, riconoscimenti che ne confermano il valore a livello internazionale. Il suo spirito combattivo e la sua determinazione sono da sempre fonte di ispirazione, tanto che, nella sua carriera, è riuscito a superare numerosi ostacoli, tra cui un grave infortunio, dimostrando una forza mentale straordinaria.
In occasione del conferimento, Tamberi terrà una lectio magistralis dal titolo "La forza delle scelte", dove condividerà le sue riflessioni sull'importanza delle decisioni che plasmano la carriera e la vita, portando il pubblico a riflettere sul valore delle scelte individuali e sul coraggio di seguire il proprio percorso. La lectio magistralis si preannuncia un momento di grande ispirazione, che unisce la passione per lo sport alla riflessione più profonda sulla vita e sulle scelte che ognuno di noi è chiamato a compiere.
Inoltre, l'atleta è anche un volto noto per la sua partecipazione alla campagna social "Fai un salto nelle Marche", un'iniziativa regionale volta a promuovere il territorio delle Marche. Tamberi, testimonial ufficiale della Regione Marche, continua a essere un ambasciatore della sua terra, portando con sé, ovunque vada, il messaggio di bellezza e potenziale che caratterizza la regione.
La Laurea Honoris Causa conferita all'atleta marchigiano non solo celebra i suoi successi sportivi, ma anche l'impegno e la dedizione che ha sempre messo nel suo lavoro, rendendolo un esempio per le nuove generazioni. La cerimonia a Urbino sarà, senza dubbio, un’occasione unica per rendere omaggio a uno degli atleti più amati e rispettati in Italia e nel mondo.
Anche quest’anno l’Università di Camerino aderisce alla campagna mondiale per la consapevolezza sugli antimicrobici (World Antimicrobial Awareness Week - WAAW) promossa annualmente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e in programma dal 18 al 24 novembre.
Unicam, in collaborazione con l’AST di Macerata, parteciperà all’iniziativa con un Expert-Forum sul tema che si svolgerà domani giovedì 21 novembre presso la Sala Conferenze della Scuola di Studi Superiori “Carlo Urbani” a partire dalle ore 11.
All’evento, che è coordinato per Unicam dal prof. Luca Agostino Vitali della Scuola del Farmaco e dalla prof.ssa Dezemona Petrelli della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, e dalla dott.ssa Anna Maria Schimizzi per la AST di Macerata, interverranno esperti epidemiologi, igienisti, veterinari, microbiologi e infettivologi.
Il fenomeno della resistenza agli antimicrobici ha un carattere globale e trasversale, interessando tutti gli ambiti, da quello umano a quello animale, passando per tutti gli ambienti naturali e non naturali. Considerando il solo ambito umano, su scala mondiale, l’AMR è già una delle cause principali di morte, con oltre 5 milioni di decessi l’anno e minaccia il nostro futuro economico, con un costo globale stimato da qui al 2030 in 3.4 trilioni di dollari annui. 28 milioni di persone (numero superiore agli abitanti dell’Australia) saranno ridotte in povertà entro il 2050.
“La campagna di quest’anno – affermano il prof. Vitali e la prof.ssa Petrelli – porta lo slogan “formare, sensibilizzare, agire subito!”. Deve essere un impegno comune, su tutti fronti della salute unica (uomo, animali, ambiente) e da parte di tutti e tutte: usare gli antibiotici prudentemente, solo quando necessari, applicare buone pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni (ad es. l’igiene delle mani), fare screening delle infezioni da batteri antibiotico-resistenti e isolamento dei pazienti infetti. Fondamentale è infine promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici”.
Lo scorso 18 novembre, in occasione della giornata di apertura della campagna mondiale, il Campus universitario si è colorato di blu per aderire all’iniziativa dell’OMS “Go Blue for AMR”, così come lo sarà domenica 24 novembre in occasione della chiusura della campagna mondiale sull’AntiMicrobico-Resistenza.
La pioggia torrenziale che ha devastato Valencia e i suoi dintorni ha lasciato dietro di sé un bilancio straziante: oltre 200 morti, migliaia di sfollati e interi paesi sommersi dall’acqua. Le immagini di case distrutte, strade sommerse e soccorsi disperati hanno fatto il giro del mondo, mostrando il volto più tragico della calamità.
Mentre Valencia tenta di riprendersi con il sostegno di esercito, volontari e organizzazioni di soccorso, la tragedia ha toccato profondamente anche chi vive lontano da casa. È il caso di Jorge, Sonia e Hugo, tre giovani valenciani in Erasmus a Macerata. Li abbiamo invitati nella nostra redazione per farci raccontare come hanno vissuto quei momenti, fra la preoccupazioni per le loro famiglie e una riflessione critica sulla gestione dell’emergenza.
I tre studenti ci raccontano come la notizia della catastrofe è arrivata loro con un denominatore comune: l’incredulità. Jorge, 23 anni, originario di Valencia, ricorda: “Quella sera stavo giocando a calcio con Hugo. Finita la partita, ho controllato il telefono e ho trovato messaggi e video inquietanti. Una pioggia torrenziale aveva fatto straripare un fiume vicino alla città. Il resto lo sapete già”.
Sonia, 20 anni, di Paterna, ha avuto una reazione simile: “Mi ci è voluto un giorno per metabolizzare l’accaduto. Pensavo fosse meno grave di quello che realmente poi è stato”.
Per Hugo, anche lui 20enne e residente a Cuart de Poblet, paese vicino Valencia, l’impatto è stato immediato: “Arrivavano video terribili di persone trascinate via dall’acqua. È stata una situazione difficile da affrontare”.
I giorni successivi alla catastrofe sono stati carichi di tensione. Sonia racconta: “Mi sentivo impotente e piena di rabbia perché non potevo fare nulla per aiutare”. Jorge, la cui famiglia vive in centro a Valencia, al sicuro dalle inondazioni, ha comunque avvertito il bisogno di rendersi utile: “Sono tornato a Valencia per aiutare i volontari in un paesino vicino. C’è molto da fare e tutti stanno dando una mano”. Hugo, invece, ha vissuto il dramma più da vicino: “Il mio paese è stato colpito, anche se fortunatamente non ci sono state vittime. Alcuni amici mi hanno raccontato di persone disperate che non riuscivano a rintracciare i loro familiari”.
A Macerata, fortunatamente, il supporto non è mancato: “Ci siamo fatti forza insieme, anche grazie agli altri studenti spagnoli in Erasmus”, spiega Sonia. Jorge aggiunge: “Quando diciamo che veniamo da Valencia, tutti si dimostrano solidali”.
Non mancano le critiche alla gestione politica della crisi. Sonia accusa una cattiva organizzazione: “I politici non sono riusciti a informare per tempo né ad allertare le persone. La comunicazione è stata caotica e fuorviante”. Hugo condivide il pensiero, puntando il dito contro entrambe le autorità regionali e nazionali: “Il governatore di Valencia non ha richiesto tempestivamente lo stato di emergenza, mentre il governo centrale non è intervenuto in modo adeguato”.
Nonostante le difficoltà che purtroppo persistono, i tre ragazzi mostrano ottimismo per la resilienza della loro terra. “Valencia si rialza sempre”, afferma Jorge, ricordando un episodio simile negli anni ’50: “La forza della gente è incredibile. Attraverso il volontariato e la cooperazione, stiamo già facendo passi avanti”.
Si è tenuto oggi, lunedì 18 novembre, presso l'Auditorium dell'Università di Macerata, l'evento "Come si scopre un talento", organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza nell'ambito del corso per Direttore e Direttrice Sportiva FIGC. Una "masterclass" speciale per i futuri professionisti del settore, che hanno potuto ascoltare le testimonianze di figure di spicco del calcio italiano.
Protagonista assoluto dell'incontro è stato Ariedo Braida, storico direttore del Milan nell'era dei grandi campioni e attuale vicepresidente del Ravenna Calcio, che ha condiviso il tavolo con altri nomi illustri del calcio: Roberto Patrassi, ex dirigente del Milan, Fabio Brini, allenatore ed ex portiere dell'Udinese ai tempi di Zico e Carlo Ripari, ex calciatore del Napoli e Verona e attualmente impegnato nello staff della Nazionale Under-21, Under-20 e Under-19 di Lega Pro. Tra il pubblico, a seguire con interesse gli interventi, c'era anche l'arbitro di Serie A Gianluca Sacchi.
Presente anche una nutrita rappresentanza di addetti ai lavori del calcio regionale che stanno frequentando il corso, tra cui Stefano Serangeli e Nicolò De Cesare, rispettivamente direttore generale e direttore sportivo della Maceratese, Roberto Moroni della Vigor Senigallia, Federico Ruggeri e Michele Paolucci della Fermana e Andrea Ballini della Lube Treia.
Ariedo Braida, con un'esperienza pluridecennale nel mondo dello scouting, ha raccontato le sfide e le intuizioni dietro la scoperta di alcuni dei più grandi talenti del calcio mondiale. "Chi va a vedere i giocatori deve avere il talento di capire dove sta la qualità di un calciatore, capire in cosa eccelle", ha spiegato Braida. "È fondamentale avere un occhio clinico, e per svilupparlo bisogna guardare tante partite dal vivo, non solo in video. Mi è capitato di vedere giocatori impressionanti nei filmati, che però dal vivo non mi hanno colpito allo stesso modo".
Shevchenko, Thiago Silva, Pato. Solo alcuni dei grandi campioni scoperti da Braida. Alla nostra domanda su quale fosse il talento che ricorda con maggiore affetto, Braida però ha menzionato Ricardo Kakà: "È stato un grande campione. Lo sento in maniera particolare”.
Gli studenti del corso hanno seguito con grande attenzione gli interventi, dimostrando curiosità e voglia di apprendere i segreti dello scouting. "Cercavano di carpire quali fossero i miei segreti, ma non glieli ho svelati", ha scherzato Braida. "Scherzi a parte, ho cercato di trasmettere il mio metodo di lavoro, la mia sensibilità nel trovare talenti. I talenti ci sono, ma è necessario saperli riconoscere. Ci vuole occhio clinico".
Roberto Patrassi, a sua volta, ha stimolato il confronto, chiedendo a Braida del suo addio al Barcellona. "Non sempre si è d'accordo con le decisioni della società. Mi dissero che l'allenatore voleva un giocatore, ma io non ero d'accordo. A quel punto ho preferito lasciare".
Prima di concludere l'evento, Braida ha lasciato un messaggio di incoraggiamento ai tanti iscritti al corso: "Sognate, perché sognare fa bene. Vi auguro di farlo sempre e di realizzare i vostri sogni".
L'incontro ha rappresentato un momento di grande arricchimento per i partecipanti, che hanno avuto l'opportunità di confrontarsi con figure di spicco del panorama calcistico nazionale, apprendendo da loro le strategie e le esperienze che hanno contribuito a costruire carriere di successo nel mondo del calcio.
Premiato all’Efebo d'oro Film Festival 2024 di Palermo Anton Giulio Mancino: il docente di cinema dell’Università di Macerata, critico cinematografico e saggista, ha vinto il premio “Nicolò Lombardo” per il miglior saggio sul cinema con il volume “Pagine girate. Nuovo cinema Pirandello“, con il trattamento inedito de "La balìa" di Marco Bellocchio in appendice. Il prestigioso riconoscimento, nato nel 1983 e organizzato dal Centro di Ricerca per la Narrativa e il Cinema, è stato assegnato in passato anche a Bernardo Bertolucci, Lina Wertmuller, Giuseppe Tornatore, Carlo Lizzani e Gianni Amelio.
Adattare o piuttosto "disadattare" Pirandello? Su questa seconda possibilità si orienta questo libro sin dal titolo, "Pagine girate", nel doppio senso di "voltare pagina" e "girare" ex novo con la macchina da presa le celebri "pagine" narrative e sceniche pirandelliane. Per oltre un secolo, infatti, la galassia dell'audiovisivo è incorsa nel fraintendimento della fedeltà all'originale che il concetto di "adattamento" alimenta, a differenza del "disadattamento", che invece rende coerenti e sostenibili le esigenze specifiche del mezzo filmico.
Occorreva perciò uno sguardo capovolto, d'opposizione, per restituire ai film la parte che spetta loro nell'affrontare l'autorità e i testi di Pirandello. Il sottotitolo, "Nuovo cinema Pirandello", rimarca la necessità di una svolta innovativa per studiare e restituire diritti d'autore supplementari a registi e attori, sceneggiatori e produttori che, sul grande e sul piccolo schermo, hanno assecondato il perpetuo "sentimento cinematografico del contrario", introdotto da Pirandello stesso, quando ha provato a disadattare da solo la sua narrativa e il suo teatro. La seduta spiritica cui partecipa Mattia Pascal è perciò il segno inconfondibile che la fitta filmografia pirandelliana, quasi evocando il fantasma di Pirandello, ha ereditato e rilanciato in un presente inconoscibile e fitto di terreni misteri.
Prima conferenza sulle sfide dell'Economia, organizzata da Confindustria Macerata, l'Odcec (Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, ndr), Università di Macerata e Università di Camerino, dal titolo "Sostenibilità e intelligenza artificiale".
La giornata si è svolta nella sede dell'Unimc di piazza Strambi. Due i momenti della conferenza: la mattina si è parlato di sostenibilità, un concetto che è una sfida per il nostro vivere quotidiano e soprattutto per le aziende che devono far convivere, produttività e sostenibilità.
Nel pomeriggio si è invece passati alla discussione riguardante la sfida che ci propone l'intelligenza artificiale, per capire come usarla nel modo corretto e inserirla nel sistema produttivo e sociale.
"Molteplici sono le sfide e le tematiche affrontate. Siamo a lavoro come Odcec per affrontarle - spiega il presidente Odcec di Macerata e Camerino, Luca Mira - la sostenibilità è un tema attuale da applicare. Impone un cambiamento radicale da parte degli imprenditori, coadiuvati dai professionisti. È la sfida del futuro. Per la nostra categoria questa giornata rappresenta un momento di specializzazione".
Graziano Leoni, rettore dell'università di Camerino, ha invece aggiunto: "Si parla di intelligenza artificiale e di sostenibilità che non sono due questioni separate nel mondo dell'economia. L'uso dell'intelligenza artificiale è energivoro ad esempio. Per poter sostenere l'uso c'è da pensare al modo in cui l'energia viene prodotta e distribuita. È importante che le università lavorino su queste tematiche insieme a partner come Odcec e Confindustria Macerata".
"È l'inizio di un piccolo laboratori di partnership con le università del territorio e l'ordine dei commercialisti. In queste conferenze affronteremo vari temi centrali. - spiega la natura dell'incontro il direttore di Confindustria Macerata Gianni Niccolò - L'obiettivo è quello di creare appuntamenti periodici su temi rilevanti, convinti come siamo che cultura d'impresa e consapevolezza degli ordini professionali possono andar d'accordo per affrontare le nuove sfide".
"Sono materie che insegniamo nell'ambito dell'economia. Incontri come questi sono importanti perché, di fatto, laddove dobbiamo intervenire nella sostenibilità del riciclo della trasformazione delle materie prime in materie prime secondarie, abbiamo bisogno di una conoscenza e di uno studio di questi temi. Ci sentiamo in prima linea. È evidente che sono due elementi chiave verso una transizione ecologia. Ma soprattutto per cercare di soddisfare i bisogni delle nuove generazioni, che stiamo formando", conclude la professoressa Unimc Antonella Paolini. Un incontro quindi per lavorare sul futuro e sul progresso attraverso messa in rete di idee e innovazione.
Anche quest'anno l'Alam, l'associazione laureati dell'Università di Macerata, organizza la Giornata del laureato, che si terrà la mattina di sabato 7 dicembre. Nata nel 2003, l’iniziativa vuole riunire insieme e festeggiare chi ha conseguito il titolo di dottore 25 e 50 anni fa. Quest’anno Unimc cerca, quindi, tutti coloro che si sono laureati nel 1974 o nel 1999.
Chi si è laureato in quegli anni e vuole partecipare alla cerimonia, può contattare l’Ateneo per comunicare i recapiti attuali, insieme ai dati anagrafici, il corso frequentato, la data di conseguimento della laurea, in modo da ricevere l’invito ufficiale, scrivendo un’email a comunicazione@unimc.it. L’Ateneo invita anche a passare parola ai colleghi di studio per raggiungere il maggior numero possibile di laureati e laureate.
Un’opportunità unica per gli studenti di accedere a percorsi formativi innovativi in ottica europea: è anche questo Erua, l’alleanza che unisce l’Università di Macerata ad altri sette atenei internazionali. Grazie a progetti come i seminari itineranti che vedono intere classi spostarsi attraverso gli otto Paesi europei del sodalizio, l’esperienza Erua offre una mobilità differente rispetto al tradizionale Erasmus, arricchendo la vita accademica con scambi interdisciplinari e un dialogo profondo tra saperi e culture diverse.
A dimostrarlo è stata la prima di queste iniziative ospitata da UniMc, per la precisione dal Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo. Nei giorni scorsi l’Ateneo ha accolto 34 studenti dell’Università dell’Egeo in Grecia, guidati dalle professoresse Angeliki Kitsiou ed Evangelia Kavakl del Dipartimento di tecnologia culturale e comunicazione. A dare loro il benvenuto, il rettore John Mc Court.
Il seminario, a cui hanno partecipato studenti Unimc dei corsi di laurea in Management dei beni culturali e in International tourism and destination management, ha approfondito l’utilizzo delle tecnologie cyber-fisiche e dell’informatica sociale applicata alla valorizzazione del patrimonio culturale. Le sessioni di lavoro, condotte dalle docenti Francesca Coltrinari, Patrizia Dragoni e Silvia Ceccacci, con il supporto di Edith Cognini, responsabile del gruppo di lavoro Erua per l’innovazione didattica, hanno esplorato come queste tecnologie possano migliorare la conservazione, la gestione e la diffusione del patrimonio culturale.
Il programma ha previsto anche momenti di interazione culturale, con visite ai musei della città, che hanno permesso agli studenti greci di conoscere il patrimonio di Macerata, approfondendo, al tempo stesso, la conoscenza del modello universitario italiano. In questi stessi giorni, un gruppo di studenti di Management dei beni culturali, accompagnati dalla professoressa Mara Cerquetti, si è recato a Mitilene per partecipare a un altro seminario Erua incentrato sul digital storytelling come strumento educativo.
L’incontro tra studenti e docenti di realtà accademiche europee diverse non solo stimola una contaminazione di idee, ma offre agli studenti l’opportunità di sperimentare un contesto didattico arricchito da metodologie e prospettive diverse, valorizzando al contempo il potenziale formativo di Macerata come città universitaria.
Si è conclusa con successo nei giorni scorsi l’attività didattica teorico-pratica del Master di secondo livello in “Ortopedia e Traumatologia Ortopedica dei piccoli animali”, tenutosi presso l’Ospedale Veterinario Universitario Didattico di Unicam a Matelica e diretto dalla prof.ssa Angela Palumbo Piccionello, docente della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria e direttrice anche dell’OVUD.
Obiettivo del master è quello di fornire competenze specialistiche per la diagnosi e il trattamento delle principali patologie ortopediche del cane e del gatto, nonché fornire al medico veterinario le conoscenze indispensabili per la giusta indicazione alle varie indagini strumentali e l’interpretazione dei risultati, nonché all’uso corretto dei dispositivi medici e attrezzature chirurgiche utili al trattamento del paziente.
Oltre ai docenti Unicam, sono intervenuti anche docenti di fama internazionale che hanno relazionato e guidato nelle sessioni pratiche i venti medici veterinari frequentanti il master e provenienti da tutta Italia.
“Nell’ultima sessione dedicata alla chirurgia ortopedica mini invasiva – ha sottolineato la prof.ssa Palumbo Piccionello – uno dei sostenitori del master, l’azienda americana Arthrex, leader mondiale in strumenti chirurgici per medicina umana e veterinaria, ci ha inviato otto colonne di artroscopia super accessoriate ed ad altissima risoluzione. E’ la prima volta che in Italia viene inviata strumentazione di così alta qualità per un corso in medicina veterinaria. Sono le colonne artroscopiche più performanti al mondo ed è per noi motivo di grande orgoglio aver potuto offrire questa opportunità ai corsisti”.
Chiamatelo Wanderlust, desiderio di scoperta o passione per il mondo: è quella forza che spinge l’essere umano a uscire dai confini della quotidianità, a camminare, ad abbracciare nuove esperienze e a imparare dal cambiamento. È un impulso potente, che alimenta creatività, innovazione e crescita, favorendo la scoperta di sé attraverso la curiosità e l’incontro con gli altri. Proprio verso questo orizzonte, il Convitto Leopardi di Macerata cammina da oltre 160 anni, promuovendo a ritmo incessante iniziative educative che accompagnano i suoi studenti nel viaggio della conoscenza e della condivisione, dentro e fuori dalle aule, in tutto l’arco della giornata.
Tra le più recenti spicca l’evento “Cammina che ti passa!”, giunto alla sua seconda edizione e molto atteso da tutta la comunità scolastica. Il 7 novembre, duecento alunni semiconvittori dai 6 ai 14 anni hanno colorato le vie storiche di Macerata, guidati dall’educatrice Romina Diletti, ideatrice del progetto, e accompagnati dai volontari dell’associazione podistica A.S.D. Valtenna, che sostiene anche la partecipazione dell’istituto alle “Convittiadi”, le prestigiose Olimpiadi dei Convitti italiani. A sostenere i giovani partecipanti, inoltre, erano presenti educatori, docenti, ex docenti, personale della scuola, familiari e la polizia locale, che ha garantito la sicurezza lungo il tragitto.
Con grande cura e passione, l’educatrice Diletti ha curato ogni dettaglio, dai gadget per i bambini della primaria, realizzati con l’aiuto dell’educatore Marco Cetraro, ai cartoncini “metacognitivi” su cui, al ritorno, ogni classe ha potuto riflettere sull’esperienza. Insieme, questi pensieri hanno dato vita a uno striscione simbolico esposto nell’atrio della scuola, a testimoniare il valore del cammino condiviso.
“Camminare è un gesto semplice e naturale”, ha dichiarato Romina Diletti, “ma quando lo si fa insieme, diventa un’esperienza di crescita, condivisione e scoperta. In un’epoca in cui bambini e ragazzi trascorrono molto tempo davanti agli schermi, mettersi in cammino è una preziosa occasione per riscoprire la natura e il piacere delle relazioni umane. Percorrendo insieme il tragitto, i nostri alunni hanno l’opportunità di conoscersi davvero, al di là dei ruoli scolastici, e di trovare nel gruppo un supporto importante”.
L’evento si è ispirato a un principio fondamentale: “Non camminare davanti a me, potrei non seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non guidarti. Cammina al mio fianco e saremo sempre amici”. Un detto antico e carico di significato, che racchiude l’essenza della mission educativa del Convitto Leopardi: camminare insieme, senza competizione, in un clima di amicizia e collaborazione. “Iniziative come questa - ha dichiarato il dirigente Scolastico Roberta Ciampechini - permettono ai ragazzi di vivere l’esperienza della comunità e scoprire la bellezza del mondo che li circonda. Perché si va lontano solo se si viaggia insieme agli altri. Un grazie speciale va all’educatrice Romina Diletti e a tutto il team educativo, che con dedizione e originalità rendono davvero unica questa realtà scolastica”.
Il percorso di circa quattromila passi, da via Capuzi fino a piazza della Libertà e ritorno, ha attraversato piazza Marconi per l’immancabile saluto alla sede del Convitto storico. Un tragitto ricco di significato, un’occasione per alunni e alunne di sentirsi parte della comunità maceratese e di interiorizzare valori civici fondamentali come il rispetto, la solidarietà e il senso di appartenenza.
“Abbiamo accolto l’iniziativa con entusiasmo, perché ci rappresenta”, precisa la vicerettrice Moira Marconi che ha coordinato la manifestazione con l’educatrice Diletti. “Camminare con gli altri insegna il valore della responsabilità e del rispetto. Quando si cammina in gruppo, è importante mantenere il ritmo, rispettare i tempi altrui, aiutare chi è in difficoltà. È un modo per imparare che ogni persona ha il suo passo, ma che, camminando insieme, si può trovare un’armonia comune”.
“Cammina che ti passa!” non è dunque solo un momento di condivisione, ma il simbolo di un percorso di crescita e scoperta che il Convitto “Leopardi” di Macerata traccia ogni giorno, come comunità educante, per i suoi studenti, da oltre un secolo. Passo dopo passo, si costruiscono legami, si valorizzano talenti e si alimenta il desiderio di esplorare il mondo, sicuri che insieme ogni cammino diventi possibile.
Il 13 novembre è la Giornata Mondiale della Gentilezza. Questa data è stata scelta perché coincide con la giornata d’apertura della Conferenza del "World Kindness Movement" a Tokyo nel 1997 che si è chiusa con la firma della Dichiarazione della Gentilezza.
L’obiettivo di questa giornata è di condividere, curare, proteggere e valorizzare ciò che ci circonda attraverso il rispetto per il prossimo, le buone maniere e le parole cortesi. La gentilezza è una pratica di attenzione che ci rende migliori.
Per questo, le maestre e i bambini della scuola dell’infanzia "G. Ciarlantini" dell’Istituto Omnicomprensivo "Gentili-Tortoreto" di San Ginesio hanno celebrato l’importanza delle buone maniere e del rispetto. Ogni mattina iniziano con un saluto speciale, scelgono tra abbraccio, pugnetto o balletto con la maestra e praticano parole come "grazie", "prego" e "per favore", diffondendo gentilezza.
Per l’occasione i piccoli dispensatori di gentilezza, sono andati in giro per il paese a dispensare gentilezza regalando ai commercianti sacchetti con pezzi di puzzle contenenti parole premurose. Un piccolo grande gesto che ha scaldato il cuore di tanti concittadini.
I genitori degli alunni del plesso "G. Ciarlantini" di San Ginesio vogliono ringraziare la dirigente scolastica Brigida Cristallo, le docenti e i collaboratori scolastici per aver reso possibile questa iniziativa.
Prende finalmente il via la fase esecutiva del progetto per la nuova Scuola dell'Infanzia a Recanati. L'opera, cofinanziata da fondi Pnrr e dal Comune di Recanati, sorgerà in via Fratelli Farina, zona Palazzetto dello Sport, ed è stato presentato ieri (12 novembre, ndr) alla dirigente scolastica Paola De Tata e alle docenti, alla presenza del sindaco di Recanati Emanuele Pepa, dell'assessore ai lavori pubblici Roberto Bartomeoli e dell'assessore ai servizi sociali e alla scuola Emanuela Pergolesi.
L’incontro, tenutosi al Palazzo Comunale, ha avuto non solo lo scopo di presentare il progetto al personale scolastico, ma anche e soprattutto di porre le basi per una proficua condivisione delle azioni intraprese, nel segno della collaborazione concreta e fattiva. A questo proposito, la dirigente De Tata ha espresso soddisfazione per quanto fatto dalla Giunta Pepa, ringraziando per la condivisione del progetto e mostrando la volontà di proseguire su questa linea.
"Si porta a termine un progetto molto sentito dalla cittadinanza - ha dichiarato il sindaco Emanuele Pepa - che consentirà di svecchiare gli edifici delle scuole cittadine e di consegnare alle famiglie uno spazio moderno e all’altezza degli standard educativi odierni. Per raggiungere questo obiettivo lavoreremo a stretto contatto con il personale scolastico, nel segno della condivisione che contraddistingue la nostra amministrazione".
Per la nuova scuola dell'Infanzia, che avrà un costo finale di 2.588.072 euro, sono stati destinati oltre 2.000.000 di euro a valere da fondi Pnrr appositamente dedicati alla riqualificazione delle scuole dell’Infanzia, mentre la restante parte del costo di progetto è stata finanziata per 382.000 euro dal Comune di Recanati e per i restanti 200.000 dal Fondo Opere Indifferibili 2023.
"Questo nuovo progetto è positivo sotto numerosi aspetti – ha sottolineato l’assessore ai lavori pubblici di Recanati, Roberto Bartomeoli – Innanzitutto risolverà il problema dei fitti passivi sui locali non di proprietà comunale, peraltro già datati. Consegneremo dunque ai cittadini recanatesi del futuro un edificio moderno e conforme a tutti gli standard di legge, dotato di ampi spazi per attività didattiche e ludiche, sia all’interno che all’esterno, dove sarà presente un giardino con giochi a disposizione. Stiamo lavorando a pieno ritmo per recuperare la tabella di marcia e rispettare i tempi di consegna. Continueremo il dialogo con le scuole per venire incontro alle esigenze di tutto il personale".
Rimarca l'intesa con l'istituzione scolastica anche l'assessore Pergolesi, che ha annunciato: "Collaboreremo con la dirigente e il personale per scegliere accuratamente un arredo funzionale e adeguato alle esigenze dei bambini e delle insegnanti".
Dopo l'aggiudicazione della gara d’appalto avvenuta a giugno 2023, il progetto esecutivo è stato finalmente approvato dalla Giunta Pepa il 1° ottobre 2024. La fine dei lavori è ora prevista per giugno 2026, a seguito del collaudo tecnico e della rendicontazione dei lavori.
Si è laureata ieri presso l’aula Shakespeare di Palazzo Ugolini, Francesca Mattiucci, che ha ottenuto il titolo di dottoressa nel corso di laurea in Discipline della Mediazione Linguistica (classe L-12) con un punteggio di 109/110.
La neo-laureata ha presentato una tesi in Lingua e Traduzione Inglese intitolata: "La comunicazione invisibile: Analisi del Linguaggio Non Verbale nell'Interpretazione Dialogica" ("The Invisible Communication: Analysis of Non-Verbal Language in Dialogic Interpretation").
Il lavoro di Francesca ha esplorato il ruolo fondamentale del linguaggio non verbale nella mediazione e nell'interpretazione dialogica, un campo di studio particolarmente rilevante per chi opera come mediatore linguistico. La tesi si è soffermata sull'importanza di saper cogliere segnali che vanno oltre le parole, quali gesti, espressioni facciali e postura del corpo, che possono influenzare la comprensione e l'interpretazione del messaggio tra interlocutori di lingue diverse. I migliori auguri a Francesca per una carriera ricca di soddisfazioni e successi!