La Giunta comunale di Civitanova Marche ha approvato il progetto di fattibilità per la manutenzione straordinaria della segnaletica stradale orizzontale in prossimità degli edifici scolastici, che successivamente sarà esteso ai diversi quartieri della città. La necessità dell’intervento nasce dal deterioramento visivo e funzionale della segnaletica esistente, in particolare presso gli attraversamenti pedonali, i quali risultano in molti casi sbiaditi o poco visibili, con evidenti criticità per la sicurezza degli utenti deboli della strada (studenti, pedoni, ciclisti, ecc..).
Gli interventi sono distribuiti sull’intero territorio comunale, ma la prima fase è mirata alle aree limitrofe agli istituti scolastici pubblici (scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado), e una seconda fase sarà estesa ai quartieri residenziali ed alle zone urbane con alta densità abitativa o traffico veicolare. La manutenzione ha un costo complessivo di 30mila euro.
L’Università di Macerata esprime profondo cordoglio per la scomparsa, ieri pomeriggio a 79 anni, del professor Andrzej Michele Zygmunt Zuczkowski e si unisce con affetto al dolore dei familiari, dei colleghi e degli allievi che ne hanno condiviso il lungo cammino accademico. «Con la sua competenza scientifica, la sua dedizione e la sua capacità di trasmettere entusiasmo – sottolinea il rettore John McCourt – il professor Zuczkowski ha contribuito a formare generazioni di studiosi e professionisti, lasciando un’eredità viva e fertile che continuerà a dare frutti nella nostra comunità accademica».
Nato a Macerata il 15 luglio 1946, figlio di madre italiana, di Civitanova, e di un ufficiale della cavalleria polacca, Zuczkowski è stato un punto di riferimento per generazioni di studenti e studiosi nel campo della psicologia della comunicazione, della psicolinguistica e dell’analisi del dialogo. La sua carriera all’Università di Macerata è iniziata negli anni Settanta, dopo la laurea in Filosofia con una tesi in psicologia generale sotto la guida di Giuseppe Galli, ed è proseguita fino al 2017 come professore ordinario di Psicologia generale presso l’allora Facoltà di Scienze della Formazione, oggi Dipartimento di Scienze della Formazione, Beni culturali e Turismo. I suoi studi, sviluppati anche grazie a collaborazioni internazionali con scienziati come János Sándor Petőfi, hanno approfondito i meccanismi della comunicazione verbale in contesti quotidiani, scientifici, politici e terapeutici, aprendo nuove strade sul tema della certezza e incertezza espresse attraverso il linguaggio. Nel 2000 ha fondato il Dottorato di Ricerca in Psicologia della Comunicazione e Tecniche Dialogiche e nel 2005 il Centro di Ricerca in Psicologia della Comunicazione. Accanto a lui si sono formate e oggi proseguono la sua eredità scientifica le professoresse Ramona Bongelli, Ilaria Riccioni e Carla Canestrari, che ne raccolgono il testimone in UniMc.
Tra le pieghe della sua biografia spicca una pagina inusuale per un accademico: negli anni giovanili, Zuczkowski fu anche calciatore di Serie A, esordendo con il Bari nel 1969. Per l’epoca, riuscire a portare avanti contemporaneamente studi universitari e carriera sportiva di alto livello era una rarità che attirò l’attenzione dei media, tanto da essere intervistato da Enzo Tortora a La Domenica Sportiva. «Quando smisi di giocare – raccontava – mi sentii come un amante tradito dal suo primo amore, così mi dedicai al secondo, agli studi».
Anche dopo il pensionamento nel 2017, ha continuato a collaborare alla vita accademica, insegnando fino a pochi anni fa all’interno del Corso di perfezionamento in Comunicazione sportiva, quasi a chiudere simbolicamente il cerchio fra le sue due passioni.
Così le professoresse Bongelli, Riccioni e Canestrari ricordano il loro Maestro: “Andrzej Zuczkowski amava profondamente la vita in ogni sua manifestazione, dalle più grandi alle più piccole: abbracciare con lo sguardo la vastità dell’oceano, come gustare un calice di buon vino in compagnia. Amava i suoi tre splendidi figli e i suoi nipoti; i suoi Maestri, verso cui ha sempre mostrato grande affetto, rispetto e gratitudine; i suoi allievi e le sue allieve, per cui è stato molto più di un Maestro. Amava profondamente la ricerca, a cui ha dedicato la vita e, letteralmente, le sue ultime energie: ancora qualche giorno e avrebbe potuto veder pubblicato, su una rivista internazionale, il suo ultimo lavoro sulle domande retoriche. Una grande passione la ricerca, ma anche un immenso divertimento, come dichiarava sempre.
Per tutti era Zuko, l’ex calciatore, il professore poco convenzionale (e un po’ “rivoluzionario”), dall’energia incontenibile, dalla simpatia irresistibile, ma anche dalle spiccate sensibilità, generosità e umanità. Mancherà tanto a tutti quelli che hanno avuto la fortuna e il privilegio di conoscerlo”.
I funerali si terranno oggi pomeriggio – 5 settembre – alle ore 16 alla Chiesa di San Pietro a Civitanova Marche.
L'Università di Camerino ha preso una posizione netta e inequivocabile sulla drammatica crisi umanitaria in corso a Gaza. Questa mattina il rettore Graziano Leoni ha convocato una seduta straordinaria congiunta di Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione, aperta anche alla stampa, nel corso della quale è stato approvato all’unanimità un documento di condanna delle violazioni del diritto internazionale e delle sofferenze inflitte alla popolazione civile palestinese.
“Quanto sta accadendo a Gaza - ha dichiarato il rettore - supera ogni limite dell’immaginabile. Quando sento nominare l’inferno mi chiedo cos’è mai quello nel quale vivono i Gazawi e al quale assistiamo quotidianamente attoniti: folle affamate che si trascinano nella polvere, giornalisti inghiottiti da nuvole di fumo, donne che abbracciano cadaveri avvolti in lenzuola bianche”.
Il testo votato all’unanimità ribadisce l’adesione dell’Ateneo ai valori universali di libertà, dignità e giustizia sanciti dalla Costituzione e allo spirito pacifista del pensiero di Norberto Bobbio, che a Camerino tenne il suo primo magistero.
L’Università condanna “le violazioni del diritto internazionale ai danni della popolazione di Gaza, martoriata dalle azioni militari dello Stato di Israele come conseguenza dell’attacco terroristico del 7 ottobre 2023, già condannato da Unicam in maniera inequivocabile”. Il documento sottolinea che “il numero di morti raggiunto non è in alcun modo giustificabile” e che “l’assassinio di civili inermi, in gran numero bambini, colpiti perfino mentre cercano di procurarsi cibo, non può essere considerato ammissibile”.
La comunità accademica evidenzia inoltre come l’uso sempre più ricorrente di espressioni quali “apartheid”, “pulizia etnica” e “genocidio” imponga alle istituzioni di alta cultura di non rimanere indifferenti.
Nel documento Unicam auspica il cessate il fuoco immediato, il libero accesso degli aiuti umanitari e il soccorso ai feriti. Al tempo stesso chiede la fine dell’occupazione illegale dei Territori, il rispetto del principio di autodeterminazione dei popoli e la possibilità di costruire uno Stato palestinese legittimo.
"L’Università di Camerino – si legge nel testo – ribadisce il proprio rifiuto della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie e il dovere del rispetto della dignità e dei diritti di ogni essere umano, senza distinzione alcuna".
Ha preso il via oggi presso la sede Unicam di San Benedetto del Tronto la Scuola Internazionale “Advances in Atomic and Photonic Quantum Technologies”, organizzata dal National Quantum Science and Technology Institute (NQSTI). La scuola, tra gli eventi previsti in tutto il mondo per celebrare l’anno Internazionale della Scienza e della Tecnologia Quantistica (IYQ) promosso dall’Unesco, si rivolge a studenti di laurea magistrale e dottorato, giovani ricercatori e professionisti in fisica quantistica e discipline affini.
Il programma formativo prevede cinque giorni di lezioni sulle tecnologie quantistiche basate su atomi e fotoni, con particolare attenzione a settori in rapida evoluzione come l’optomeccanica quantistica, il quantum sensing e le applicazioni nella metrologia di precisione. Saranno inoltre presentati i più recenti sviluppi nella comunicazione e nell’elaborazione dell’informazione quantistica basata su atomi e fotoni ed il loro potenziale per la scienza e l’innovazione industriale. Interverranno undici invited lecturer, esperti di grande rilievo provenienti da quattro diversi atenei italiani (Bari, Firenze, Roma Tre e Trieste), dall’istituto Nazionale di Ottica (INO) del Cnr, e da istituzioni internazionali quali University of St Andrews (Scozia), University of Chicago (USA), Institute of Science and Technology Austria, Max Planck Institute for the Science of Light (Germania), Technical University of Denmark (Danimarca), Delft University of Technology (Olanda).
Saranno presenti a San Benedetto del Tronto più di 40 studentesse e studenti, provenienti principalmente da istituzioni europee ma anche Asia, America ed Australia. L’organizzazione della scuola è coordinata dai docenti Unicam Nicola Malossi, Paolo Piergentili, Angela Trapananti, Flavio Travasso e David Vitali, in collaborazione con un comitato scientifico di esperti nel campo delle tecnologie quantistiche e con i referenti dei diversi Spoke del National Quantum Science and Technology Institute (NQSTI) che si occupa del coordinamento dello sviluppo delle tecnologie quantistiche. NQSTI è uno dei 14 partenariati estesi che sono stati finanziati dal Ministero dell'Università e della Ricerca con fondi Pnrr ed è attualmente presieduto dal già rettore Unicam professor Claudio Pettinari.
Un rifiuto nato dall’emergenza sanitaria globale si trasforma oggi in una risorsa preziosa per il futuro dell’edilizia sostenibile. Si è concluso con successo Maskverde, il progetto coordinato dalla professoressa Eleonora Paris docente della Sezione di Geologia della Scuola di Scienze e Tecnologie dell’Università di Camerino, realizzato grazie al contributo della Fondazione TIM.
Durante la pandemia da Civud-19, miliardi di mascherine sono entrate nella nostra vita quotidiana. Se da un lato hanno svolto un ruolo fondamentale nella protezione della salute, dall’altro hanno generato un nuovo e serio problema ambientale. La loro diffusione massiccia, infatti, ha reso evidente la necessità di individuare metodi di smaltimento e riuso sostenibili, evitando che questi dispositivi monouso finiscano in discarica, vengano inceneriti o, peggio, abbandonati nell’ambiente.
È da questa esigenza che è nato Maskverde: trasformare le mascherine usate in una risorsa utile per l’edilizia. L’intuizione alla base del progetto è tanto semplice quanto innovativa: le mascherine vengono sottoposte a un trattamento meccanico, che le riduce in frammenti di varie dimensioni, senza ricorrere a processi chimici o termici. Questi frammenti vengono poi inglobati in una matrice geopolimerica, un materiale completamente inorganico, a basso impatto ambientale, alternativo al cemento tradizionale e alle resine non riciclabili.
I materiali geopolimerici hanno mostrato proprietà straordinarie, quali resistenze meccaniche elevate, con ottima durabilità nel tempo e resistenza all’abrasione, stabilità chimica, grazie alla resistenza agli attacchi acidi, buone prestazioni termiche, con una bassa conduttività che li rende ideali per applicazioni isolanti.
Grazie a queste caratteristiche, i nuovi prodotti ottenuti – come blocchetti per pavimentazioni o pannelli isolanti – si presentano come alternative concrete e vantaggiose rispetto ai tradizionali pannelli in polistirolo dal momento che sono più resistenti, più durevoli e, soprattutto, completamente riciclabili.
“Maskverde – ha sottolineato la professoressa Paris – non è soltanto un progetto scientifico, ma un modello virtuoso di upcycling e di economia circolare. Dove prima c’era un rifiuto problematico, oggi nasce un materiale ad alto valore aggiunto, in grado di generare benefici sia ambientali che economici. La prospettiva è quella di sviluppare nuove filiere produttive verdi, basate su sinergie tra mondo della ricerca, industria e territorio. Si tratta di un modello facilmente replicabile, che può trasformarsi in un volano di innovazione e sostenibilità anche in altre realtà locali, in Italia e all’estero”.
Maskverde dimostra come dalla gestione intelligente di un problema possa nascere una soluzione capace di contribuire a un futuro più verde. Un esempio concreto di come la ricerca scientifica, sostenuta da istituzioni e fondazioni sensibili all’innovazione, possa guidare il cambiamento verso un mondo più sostenibile.
Grande partecipazione oggi al secondo Open Day estivo organizzato dall’Università di Macerata: centinaia di future studentesse e studenti provenienti da tutta Italia hanno raggiunto l’Ateneo per conoscere da vicino i 32 corsi di laurea, e servizi e le opportunità in vista dell’anno accademico 2025/2026. Dopo l’appuntamento di luglio, l’iniziativa ha confermato il forte interesse verso UniMc, sempre più attrattiva per chi cerca un percorso di studi innovativo e internazionale.
Cuore pulsante dell’iniziativa, il Polo Pantaleoni dove si sono svolte le presentazioni dei corsi di laurea triennali e a ciclo unico, e la Loggia del Grano in via Don Minzoni, dove per tutta la giornata sono stati attivi gli stand informativi dei cinque Dipartimenti, della Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi”, del Centro Linguistico, dell’Istituto Confucio e Area Internazionalizzazione, dei Servizi di diritto allo studio e delle biblioteche, unitamente a quelli dei progetti ProBen, ERUA e EdVance, insieme ai rappresentanti degli studenti e al Faro Housing. Largo Li Madou è stato invece il palcoscenico delle presentazioni dei corsi di laurea magistrali.
Ad accogliere le future matricole, il rettore John Mc Court e la delegata all’orientamento Rosita Deluigi, che hanno sottolineato il rinnovamento di un’offerta didattica capace di affrontare temi cruciali come sostenibilità, intelligenza artificiale, giustizia sociale, relazioni internazionali, turismo, pubblica amministrazione e data analysis.
“L’Università di Macerata è, prima di tutto, una comunità" – ha sottolineato il rettore John Mc Court – «un luogo in cui nascono occasioni autentiche di confronto e di crescita, grazie al rapporto diretto con docenti, tutor e compagni di viaggio. Due valori ci guidano e ci distinguono: la qualità della didattica, fondata sulla solidità delle nostre ricerche, e l’importanza dello stare insieme, dello studio in presenza, in un Ateneo che guarda sempre più all’Europa e al mondo”.
E i dati confermano. Le domande di iscrizione segnano un aumento del 22% rispetto alla stessa data dello scorso anno, mentre registrano numeri in crescita anche gli studenti internazionali. Accanto alla didattica, l’Ateneo conferma il proprio impegno per garantire l’accesso allo studio, mantenendo la no tax area fino a 26.000 euro di Iseeu con significative riduzioni fino a 40mila euro, oltre a borse di studio integrative rispetto a quelle di Erdis. Proseguono inoltre, fino al 7 settembre, le candidature alla Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi”, che offre percorsi di eccellenza interdisciplinari a studenti meritevoli, con esonero totale dalle tasse e vitto e alloggio gratuiti.
L’Ateneo guarda anche all’innovazione digitale. Potenziati infatti i servizi di e-learning, con una didattica ibrida che consente a studenti lavoratori e fuori sede di seguire corsi in modalità asincrona, supportati da tutor online. In questa prospettiva si inserisce anche il progetto Edvance – Digital Education Hub, che mette in rete 17 istituzioni accademiche italiane per offrire oltre 200 corsi online gratuiti (MOOC) a studenti, docenti e lavoratori, con l’obiettivo di sviluppare competenze digitali avanzate.
Sul piano internazionale, l’adesione alla rete europea ERUA – European Reform University Alliance amplia ulteriormente le opportunità per studenti e ricercatori, con programmi di mobilità, doppi titoli e collaborazioni in otto Paesi europei, affiancando Erasmus e altre iniziative di cooperazione.
Ma l’Università non è solo studio: al centro pone anche il benessere delle persone. L’Ateneo investe in servizi di supporto psicologico e in nuove opportunità per vivere l’università in modo pieno, anche attraverso lo sport. Presto il nuovo CUS, con strutture moderne dedicate agli studenti, e da quest’anno è già possibile intraprendere la doppia carriera, che consente ad atlete e atleti di conciliare al meglio passione sportiva e percorso accademico.
Come si comporta un magma quando si avvicina all’eruzione? È fragile ed esplosivo o più fluido e scorrevole? La risposta potrebbe trovarsi in strutture invisibili a occhio nudo: i nanocristalli. Uno studio appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Communications, a firma della dott.ssa Emily Bamber, ricercatrice presso l’Istituto di Scienze, Tecnologia e Sostenibilità per lo Sviluppo dei Materiali Ceramici del Cnr e realizzato in collaborazione con il professore Fabio Arzilli, docente della Sezione di Geologia della Scuola di Scienze e Tecnologie dell’Università di Camerino, svela per la prima volta la morfologia in 3D dei nano-cristalli nei magmi basaltici e l’effetto della loro forma nel comportamento fisico durante la risalita.
Grazie a una tecnica innovativa, la pticografia a raggi X, è stato possibile osservare in 3D e in scala nanometrica (fino a 14 nanometri di risoluzione) l’aggregazione dei nanocristalli all’interno del magma. La dottoressa Bamber e il professor Arzilli hanno lavorato negli ultimi anni per applicare per la prima volta la pticografia a raggi X in ambito vulcanologico. L'analisi ha evidenziato come questi aggregati di nanocristalli modifichino la parte liquida che li circonda, influenzando la reologia del magma, cioè il suo modo di fluire e deformarsi, e di conseguenza lo stile dell’eruzione.
Lo studio permette di visualizzare la struttura dei materiali vulcanici con un dettaglio senza precedenti, di calcolare l’effetto dei nanocristalli sul comportamento meccanico del magma e di comprendere quando un magma tende a diventare più fragile ed esplosivo. Una scoperta che non solo rappresenta un grande passo avanti sul piano tecnico-scientifico, ma che ha anche importanti implicazioni per la valutazione del rischio vulcanico, in particolare nei contesti altamente popolati come l’Italia.
“Questa ricerca – dichiara Arzilli, docente Unicam e co-autore dello studio – è un punto di svolta nello studio dei processi magmatici. Abbiamo dimostrato per la prima volta che la forma dei nano-cristalli e la loro interazione può giocare un ruolo fondamentale nel determinare nel comportamento fisico del magma e quindi se un’eruzione sarà esplosiva o effusiva. Questa comprensione ci permette di costruire modelli che potranno descrivere la reologia deli magmi in maniera più accurata, integrando informazioni che fino a poco tempo fa erano invisibili”.
La tecnica, applicata su scorie vulcaniche del vulcano Masaya in Nicaragua, ha permesso di osservare direttamente in 3D i processi di crescita e aggregazione dei nanocristalli, rivelando un’elevata eterogeneità a scala nanometrica che può condizionare la viscosità del magma. Più un magma è freddo, più è probabile che sviluppi nanocristalli, aumentando il rischio di eruzioni violente. Al contrario, magmi più caldi tendono ad essere meno cristallizzati e restare più fluidi.
Il lavoro è stato condotto in collaborazione con l’Università di Manchester nell’ambito del progetto Rcuk Nerc “DisEqm”, il Cnr nell’ambito del progetto Erc “Nanovolc”, il sincrotrone Diamond Light Source (dove si è utilizzata la pticografia a raggi X), l’Università di Bristol, Ucl di Londra, Ingv di Catania, l’Università di Liverpool, l’Università di Bayreuth, l’Università di Torino e, appunto, l’Università di Camerino, nell’ambito del progetto di ricerca Prin 2022 “Crystalkin”.
Lo studio ha anche un forte legame con il territorio italiano, dove sono attive ricerche su vulcani come lo Stromboli, l’Etna, il Vesuvio e i Campi Flegrei, aree ad alto rischio vulcanico. “L’Università di Camerino – afferma il rettore Unicam, Graziano Leoni – è orgogliosa di essere tra i protagonisti di questo risultato internazionale. Questo lavoro dimostra come l’eccellenza della ricerca italiana possa contribuire in modo innovativo alla sicurezza e alla comprensione di fenomeni naturali complessi come le eruzioni vulcaniche".
"È un esempio concreto di come l’investimento in ricerca di frontiera possa generare conoscenza utile alla società. La pticografia a raggi X, già impiegata con successo in ambito biologico e nelle scienze dei materiali avanzati, è stata così introdotta per la prima volta nello studio dei magmi terrestri. Le immagini ottenute, con una risoluzione fino a 14 nanometri per pixel, hanno reso possibile esplorare un mondo fino ad ora invisibile, aprendo nuove prospettive nello studio della dinamica eruttiva e nella modellazione dei rischi vulcanici".
Sono aperte fino al 1° ottobre le iscrizioni al corso di formazione gratuito "Genere, politica e istituzioni" offerto dall’Università di Macerata – Dipartimento di scienze politiche, della comunicazione e relazioni internazionali – e dal Comitato Unico di Garanzia giunto con il patrocinio del Gender Equality Plan. "Un’iniziativa all’avanguardia - sottolinea Natascia Mattucci, prorettrice al Welfare, presidente del Comitato unico di garanzia dell’Università di Macerata e codirettrice del corso insieme alla professoressa Ines Corti - che intercetta una sensibilità molto più diffusa e attenta verso la cultura dell'uguaglianza di genere". Il bando è disponibile sul sito www.unimc.it.
Il corso, giunto alla sesta edizione, si articola in 50 ore di lezione frontali, che inizieranno il 17 ottobre e termineranno a dicembre, erogate in modalità mista, sia in presenza che a distanza. Per l’accesso è sufficiente il diploma di scuola superiore. Le tematiche affrontate toccheranno diversi temi volti ad affrontare le disparità sistemiche, con particolare attenzione all’approccio di genere e intersezionale.
Sono previsti sei moduli ai quali si aggiunge una giornata seminariale. I temi trattati, toccheranno argomenti come corpo e diritti riproduttivi, movimenti sociali nazionali e transnazionali, lavoro produttivo e riproduttivo, abusi e violenza in pace e guerra, empowerment, agency e politiche di genere, bias e stereotipi. A conclusione del percorso l’Università rilascerà un attestato a coloro che avranno frequentato almeno il 75% delle lezioni e superato l’esame finale. Inoltre, alle studentesse e agli studenti di Unimc verranno riconosciuti dei crediti formativi.
Quest’attività formativa fu proposta per la prima volta nel 2005, con il nome di "Donne, politica e istituzioni" per favorire la promozione della cultura di genere e delle pari opportunità. Negli anni il corso si è dimostrato un interessante occasione di studio, approfondimento e confronto, creando dibattiti sull’attualità giuridico-politica sia nazionale che internazionale. Il corso ha come obbiettivo la diffusione di pratiche inclusive nei contesti pubblici e privati, con un’attenzione particolare al benessere individuale e collettivo.»
L'Inventario Forestale Nazionale Italiano (IFNI) è il più ambizioso programma di monitoraggio ambientale a livello nazionale. I rilevamenti del quarto inventario sono partiti da alcuni mesi con decine di carabinieri forestali coinvolti in tutta Italia, coordinati dal Crea, ma anche con una novità importante rispetto al passato: al rilevamento della struttura forestale e al calcolo dello stock di Carbonio, si aggiungerà anche la biodiversità vegetale, con il coordinamento dell’Università di Camerino, supportata dalle Università di Bologna e Firenze e dalla Società Botanica Italiana.
Si tratta di una novità rilevante, dal momento che, se è vero che la componente arborea costituisce gran parte della biomassa forestale, la maggior parte della biodiversità vegetale di una foresta è rappresentata dalle specie del sottobosco. Tra l’altro queste specie sono molto sensibili a variazioni ambientali connesse ai cambiamenti climatici e alla gestione forestale. Ulteriore novità è rappresentata dal campionamento dei licheni, organismi noti come bioindicatori della qualità ambientale.
Dai boschi mediterranei di leccio alle faggete appenniniche, dai boschi alpini di abete rosso ai rimboschimenti a conifere, l’Italia avrà per la prima volta una stima statisticamente solida della biodiversità vegetale nazionale, suddivisa per Regioni e tipologia forestale.
Uno strumento prezioso a disposizione dei decisori nazionali e locali per comprendere lo stato delle nostre foreste, pianificare la loro gestione sostenibile e migliorare le strategie di conservazione.
Unicam vanta una esperienza decennale nelle attività di monitoraggio delle varie componenti ambientali, messa a sistema nei suoi corsi di laurea triennali e magistrali, con particolare riferimento al corso di laurea in "Ambiente e Gestione Sostenibile delle Risorse Naturali". Il corso ha due indirizzi, "Gestione e Valorizzazione delle Risorse Naturali" e "Sostenibilità Ambientale delle Produzioni e Green Economy".
Le tematiche trattate non riguardano solo la gestione e tutela della biodiversità, ma anche l’economia circolare, la transizione ecologica e la progettazione ambientale nei sistemi naturali, agrari e urbani. Per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito web: https://ambiente.unicam.it/.
Mancano ormai pochi giorni alla chiusura del bando per le borse di studio 2025 promosso per il quarto anno consecutivo dalla Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano. Un’iniziativa ormai consolidata che ogni anno premia il merito scolastico e accademico dei giovani soci e figli dei soci della BCC di Recanati e Colmurano. Il termine ultimo per inviare le domande è fissato a venerdì 29 agosto 2025, data oltre la quale non saranno accettate ulteriori richieste.
Con un plafond complessivo di 20.000 euro messo a disposizione dal Consiglio di Amministrazione, l’obiettivo dell’iniziativa è quello di sostenere il percorso formativo delle nuove generazioni, nel rispetto del principio statutario della BCC di “miglioramento delle condizioni morali e culturali dei soci”, promuovendo contestualmente l’educazione al risparmio e alla previdenza sociale. Possono fare richiesta coloro che hanno conseguito nel 2025 la licenza di scuola secondaria di primo grado con votazione da 9 a 10 e lode, il diploma di scuola secondaria di secondo grado con votazione da 95 a 100 e lode, oppure nel corso dell’anno accademico 2023/2024 una laurea triennale, magistrale, specialistica o a ciclo unico con votazione da 108 a 110 e lode.
I premi saranno assegnati secondo la seguente ripartizione: 100 euro per votazione 9 e 150 euro per 10 o 10 e lode alla scuola secondaria di primo grado; 150 euro per votazioni da 95 a 100 e 200 euro per 100 e lode alla scuola secondaria di secondo grado; 250 euro per votazioni da 108 a 110 e 300 euro per 110 e lode per i titoli universitari. Il modulo di domanda è scaricabile dal sito www.recanati.bcc.it o disponibile in filiale e dovrà essere inviato esclusivamente via e-mail all’indirizzo eventi@recanati.bcc.it, con oggetto “Borse di studio 2025_Cognome Nome”, allegando copia di un documento di identità valido e del titolo di studio (oppure certificazione sostitutiva attestante votazione e anno di conseguimento).
Le borse di studio verranno assegnate a insindacabile giudizio del Consiglio di Amministrazione, sulla base della documentazione pervenuta e nel rispetto del regolamento. Con questa iniziativa, la BCC di Recanati e Colmurano rinnova il proprio impegno concreto verso il futuro del territorio e delle nuove generazioni, riconoscendo nella formazione una leva strategica e imprescindibile per lo sviluppo sostenibile e la crescita dell’intera comunità.
L’Università di Camerino organizza un grande appuntamento all’insegna della musica, della formazione e della consapevolezza: sabato 30 agosto, presso gli impianti sportivi del Cus in località Le Calvie, si terrà “La carica dei 101 – Unicam dice No alle Dipendenze”, un evento speciale aperto a tutti che unisce la forza aggregante del rock all’impegno concreto dell’Ateneo nella prevenzione e nella promozione del benessere.
Il momento clou della giornata sarà alle 18.30 con il concerto gratuito dei Rockin’1000, la più grande rock band del mondo, che per questa occasione porterà sul palco 101 musicisti pronti a regalare al pubblico uno spettacolo straordinario. La musica diventerà così linguaggio universale per lanciare un messaggio forte e condiviso: dire insieme “no” a tutte le forme di dipendenza.
La giornata prenderà il via a partire dalle ore 16 con l’apertura dell’Open Day Village, dove i visitatori potranno scoprire da vicino l’offerta formativa di Unicam attraverso stand informativi e attività di orientamento. Sarà l’occasione per conoscere meglio la vita universitaria e i servizi dedicati alle studentesse e agli studenti, in un clima di festa e condivisione.
Sempre nel pomeriggio sarà possibile vivere un’esperienza unica di rilassamento e benessere con “L’Oasi della calma”, condotta dalle psicologhe Cristina Polini e Justyna Poniatowska, già impegnate nei gruppi Memo del progetto Proben. L’attività si svolgerà in due momenti, alle 16.30 e alle 17.30, con un massimo di 25 partecipanti per fascia oraria. La partecipazione è gratuita, ma è gradita la prenotazione.
Unicam invita studentesse, studenti, comunità universitaria, famiglie, cittadinanza e tutti quanti interessati a vivere insieme un’esperienza che unisce cultura, musica ed emozioni, trasformando Camerino in un luogo di incontro e partecipazione, nel segno della consapevolezza.
Dopo il primo appuntamento di luglio, giorvedì 28 agosto all’Università di Macerata è di nuovo Open Day: chi è ancora incerto sulla scelta del corso di laurea o chi ha già deciso potrà vivere una giornata appositamente pensata per fornire informazioni e chiarimenti oltre all’opportunità di confrontarsi direttamente con docenti, tutor e staff dell’orientamento. Sarà possibile assistere alle presentazioni degli oltre trenta corsi di laurea. Per conoscere i dettagli, gli orari e il programma completo, è possibile consultare il sito unimc.it/openday.
Cuore della giornata sarà la Loggia del grano in via Don Minzoni 22A, dove saranno allestiti, a partire dalle ore 9 fino a tardo pomeriggio, gli stand informativi liberamente accessibili dei cinque Dipartimenti, della Scuola di studi superiori Giacomo Leopardi, del Centro linguistico, dell’Istituto Confucio, dell’Ente regionale per il diritto allo studio, del servizio bibliotecario, dei rappresentanti degli studenti e del Faro Housing. Sempre a partire dalle 9 su turni, nel vicino Polo Pantaleoni, si svolgeranno le presentazioni dei corsi di laurea triennali e a ciclo unico, e, nel Largo Li Madou, quelle dei corsi di laurea magistrali, divisi per Dipartimento. È consigliabile la prenotazione, sempre attraverso unimc.it/openday.
“Your time, your place” è lo slogan scelto da Unimc per descrivere un Ateneo che mette al centro lo studente e che fa dell’internazionalizzazione, della qualità e dell’innovazione didattica i suoi punti di forza. Per venire incontro alle esigenze delle famiglie e garantire il diritto allo studio, l’Ateneo ha confermato la no tax area fino a 26 mila euro di Iseeu, con significative riduzioni per redditi fino ai 40 mila euro, e offrirà ancora borse di studio extra in aggiunta a quelle erogate dall’Ente regionale per il diritto allo studio Erdis.
UniMC offre 14 corsi di laurea triennale, due a ciclo unico e 16 magistrali che si distinguono a livello nazionale nelle aree linguistica, filosofica e letteraria, storico-archeologica, economica, giuridica, pedagogica, delle scienze politiche, della comunicazione, dei beni culturali e del turismo. La scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi” ha aperto fino al 7 settembre le selezioni dei migliori diplomati e laureati triennali per percorsi formativi innovativi e interdisciplinari che integrano i normali corsi di studio, consentendo di conseguire un titolo pari a un master di secondo livello.
Il valore dell’offerta formativa del Dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali dell’Università di Macerata è riconosciuto anche a livello nazionale: le recenti classifiche Censis confermano i corsi magistrali in comunicazione e in scienze politiche e delle relazioni internazionali nella top ten dei rispettivi ambiti.
«Il Dipartimento propone un’offerta formativa interdisciplinare e multidisciplinare, costantemente aggiornata per rispondere alle sfide di una società in continua evoluzione. Un ambiente accademico attento all’innovazione e all’integrazione tra didattica, ricerca e terza missione, con l’obiettivo di formare laureati preparati ad affrontare contesti complessi a livello nazionale e internazionale», sottolinea il direttore Angelo Ventrone.
«Puntiamo a offrire – aggiunge - un percorso formativo rigoroso ma al tempo stesso capace di adattarsi ai mutamenti del presente. I nostri corsi stimolano il pensiero critico e offrono strumenti concreti per affrontare con consapevolezza il mondo professionale». I corsi triennali attivi sono due: Scienze della comunicazione e Scienze politiche e delle relazioni internazionali. Entrambi affrontano temi cruciali come la digitalizzazione, la sostenibilità, la governance e le politiche pubbliche e i processi di comunicazione pubblica e mediatica. Si tratta di percorsi costruiti per coniugare solidità teorica e applicazioni pratiche, con una forte attenzione al contesto contemporaneo.
L’offerta magistrale vede la nascita di un nuovo corso, Politiche per la sostenibilità e l’innovazione digitale: evoluzione del corso in Politiche europee e relazioni euromediterranee, amplia l’orizzonte formativo verso le sfide globali dell’ambiente e della transizione digitale, pur mantenendo il respiro internazionale. A questo si aggiungono i due corsi in Comunicazione e culture digitali e in International Relations, interamente in lingua inglese e arricchito da doppi titoli con università di Germania e Brasile.
«Elemento distintivo della didattica è l’uso di metodologie innovative: oltre all’insegnamento frontale, si prediligono il lavoro di gruppo, il learning by doing e i laboratori, per stimolare la partecipazione attiva e lo sviluppo di competenze trasversali come comunicazione efficace, pensiero analitico e lavoro collaborativo», aggiunge il direttore.
Il Dipartimento è attivo anche nella formazione post-laurea, con master, corsi di perfezionamento e attività seminariali. Tra le iniziative principali: il Master in Innovazione della Pubblica Amministrazione, il corso "Donne, politica e istituzioni" e un recente percorso su Etica e intelligenza artificiale. A completare il quadro vi sono un dottorato di ricerca e una solida rete di collaborazioni internazionali che favoriscono scambi scientifici e mobilità. Tutti i corsi prevedono modalità di fruizione flessibili, grazie a servizi di didattica digitale integrativa.
L'Università di Camerino compie un ulteriore passo nel rafforzamento della propria dimensione internazionale con l'avvio di un nuovo e prestigioso double degree per la laurea magistrale in Geologia, sviluppato in collaborazione con la China Jiliang University (CJLU), una delle più autorevoli università cinesi nei settori della qualità, dell'ambiente e dell'ingegneria.
Il nuovo corso di laurea, denominato "Resources and Environment", offrirà alle studentesse e agli studenti una formazione avanzata e un’esperienza interculturale unica, preparando professionisti capaci di operare con competenza tra Europa e Asia.
Approvato dal Ministero dell'Educazione Cinese all'inizio del 2025, il programma nasce in un contesto globale in cui la tutela dell'ambiente e delle risorse naturali riveste un'importanza sempre crescente e prenderà ufficialmente il via con l’anno accademico 2026/2027.
La China Jiliang University, con sede a Hangzhou, rappresenta un punto di riferimento nazionale nella formazione in Supervisione della Qualità, Ispezione e Monitoraggio ambientale, ed è l’unica università in Cina a rilasciare titoli triennali in questi ambiti. Grazie a laboratori moderni e a una forte vocazione ingegneristica, Cjlu si configura come partner ideale per lo sviluppo di scambi accademici e di ricerca.
Il professor Emanuele Tondi, prorettore vicario con delega all’internazionalizzazione, si è recato di recente in visita istituzionale a Hangzhou, ed ha potuto incontrare i colleghi cinesi e visitare le strutture destinate ai futuri studenti e studentesse Unicam. Durante la visita si è svolto anche un incontro ufficiale con il professor Wang Binrui, prorettore di Cjlu, il professor Xu Peng, direttore della Scuola di Energia, Ambiente e Ingegneria della Sicurezza ambientale, e altri rappresentanti dell’ateneo.
"Siamo davvero molto soddisfatti - ha dichiarato il professor Tondi - per l’avvio di questa nuova collaborazione. Progetti come questo non solo offrono ai nostri studenti e alle nostre studentesse un’esperienza formativa internazionale, ma creano anche nuove opportunità di ricerca congiunta per docenti e dottorandi di entrambi i Paesi. Il progetto è il risultato di un intenso lavoro di squadra che ha visto il contributo decisivo anche della prorettrice alla didattica, prof.ssa Giulia Bonacucina, e del direttore della Scuola di Scienze e Tecnologie, professor David Vitali".
Entusiasmo e soddisfazione sono stati espressi anche dalla professoressa Eleonora Paris, coordinatrice del corso di laurea in geologia: "Sono orgogliosa di contribuire ad arricchire l’offerta formativa dei nostri studenti. Sono certa che accoglieranno con entusiasmo questa straordinaria opportunità".
Il prof. Stefano Mazzoli, responsabile della Sezione di Geologia, ha sottolineato: "Poter offrire esperienze dirette sul campo e su tematiche geologico-ambientali darà ai nostri studenti un vantaggio competitivo reale, sia in Italia che in Cina". Con questa nuova iniziativa, Unicam conferma la propria vocazione a costruire un'offerta formativa globale, innovativa e orientata al futuro.
L’Università di Macerata esprime profondo cordoglio per la scomparsa, ieri pomeriggio, 19 agosto, del professor Gianfranco Paci, cattedratico di Epigrafia romana e Storia romana e professore emerito dell’Ateneo dal 2015. L’Ateneo si unisce al dolore dei familiari e di quanti hanno conosciuto e stimato il professor Paci, apprezzandone l’alto profilo scientifico, le doti umane e la generosità intellettuale.
“Con Gianfranco Paci perdiamo un grande studioso, un maestro che ha lasciato un segno indelebile nella comunità accademica e nella ricerca internazionale – ha dichiarato il rettore John McCourt. Di lui ricordiamo la serietà e la dedizione alla ricerca, il rispetto e l’umanità nei rapporti con i colleghi, la generosità verso gli amici e gli allievi, l’umiltà di chi è mosso da una vivace curiosità e dal desiderio di ricostruire la verità storica”.
Nato il 7 gennaio 1946, allievo di Lidio Gasperini e parte della scuola di Attilio Degrassi, Gianfranco Paci ha insegnato nelle Università di Trento, Parigi Sorbonne e Macerata, dove ha diretto la cattedra di Epigrafia fino alla quiescenza e ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali: direttore dell’Istituto di Storia Antica (1983-1985), del Dipartimento di Scienze Archeologiche e Storiche dell’Antichità (1995-2007) e del Centro di documentazione e ricerca sull’Africa Settentrionale (2012-2016), presidente del corso di laurea in Lettere (1991-1994), pro-rettore (1991-1994), delegato alla firma (1994-1997), preside della Facoltà di Lettere e Filosofia (2006-2012).
La sua attività di ricerca ha abbracciato l’epigrafia del territorio marchigiano, della Libia, della Dalmazia e del Trentino-Alto Adige, spaziando tra scritture greche e latine e diverse categorie epigrafiche, contribuendo a una nuova lettura della storia romana dei territori indagati. È stato direttore o membro di missioni archeologiche in Croazia, Libia e Albania, ha organizzato convegni nazionali e internazionali curandone gli atti e ha partecipato come relatore a un centinaio di incontri scientifici in Italia e all’estero. Giusto a marzo dell’anno scorso aveva fatto ritorno in Università per la presentazione dei volumi dedicati al patrimonio epigrafico della Dalmazia, frutto della collaborazione da lui avviata negli anni Novanta con l’Università di Zagabria.
Ha lasciato oltre 400 pubblicazioni, testimonianza di una ricerca instancabile, caratterizzata dall’ampiezza dei temi, dalla varietà delle fonti e dalla capacità di muoversi con agilità tra contesti cronologici e geografici differenti, facendo dell’epigrafista un vero storico. Fondatore e direttore della rivista Picus. Studi e ricerche sulle Marche nell’antichità, Paci era membro di associazioni scientifiche internazionali come l’Association Internationale d’Épigraphie grecque et romaine e socio di istituzioni prestigiose quali la Société des Antiquaires de France, la Real Acadèmia de Bones Lletres de Barcelona, l’Accademia Georgica di Treia e l’Accademia Roveretana degli Agiati.
Buone notizie per i territori colpiti dai terremoti del 2016 e 2017: il Ministro dell'Istruzione e del Merito ha firmato il decreto che assegna nuove risorse per garantire posti di docenti, personale ATA e dirigenti scolastici, anche in deroga ai vincoli normativi. Le misure riguardano le regioni Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo, Campania e i Comuni dell’isola di Ischia.
Il provvedimento, accolto con soddisfazione dal Commissario Straordinario per la Ricostruzione post-sisma, Guido Castelli, assicura stabilità e continuità a un settore cruciale per la vita delle comunità locali. Dopo l’incremento dei fondi deciso nel 2023 – da circa 2,4 milioni a oltre 4 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, con conferma di 2,4 milioni per il 2029 – il nuovo decreto rende operative le risorse già a partire dall’imminente anno scolastico 2025/2026.
«Mantenere i servizi scolastici nei territori colpiti dal sisma – ha dichiarato Castelli – significa dare una garanzia di futuro alle comunità che hanno scelto di restare, assicurare un’istruzione di qualità ai nostri ragazzi e dare sostanza agli edifici che abbiamo già ricostruito e a quelli oggi in fase di cantiere. Una scuola funzionante non è solo un servizio, ma un presidio di comunità, di identità e di vita sociale».
Grazie al decreto, gli Uffici Scolastici Regionali potranno procedere in tempi rapidi alla formazione delle classi in deroga. «La ricostruzione - ha aggiunto il Commissario - non è fatta soltanto di muri e cantieri, ma soprattutto di persone e comunità che in quei luoghi crescono e scelgono di rimanere. Con queste risorse diamo un orizzonte chiaro e concreto: scuole piene, attive e vive, che sono la prima vera garanzia di rinascita, senza lasciare indietro nessun bimbo».
L’Università di Camerino aderisce e partecipa attivamente alla consultazione pubblica promossa dalla Commissione europea in vista della definizione della prossima Strategia per la parità di genere 2026-2030.
In occasione della consultazione pubblica, la delegata del rettore alla Parità di Genere, professoressa Maria Paola Mantovani, ha invitato l’intera comunità universitaria a contribuire a questa importante iniziativa, sottolineando la necessità di un impegno condiviso per costruire un’Europa più giusta, inclusiva e rispettosa delle pari opportunità.
La consultazione mira a raccogliere pareri e proposte sui principali ambiti di azione per promuovere la parità di genere, affrontando temi cruciali quali: lotta alla violenza di genere, diritto alla salute, parità retributiva, equilibrio tra vita professionale e vita privata, pari opportunità occupazionali e condizioni di lavoro dignitose, istruzione inclusiva e di qualità, partecipazione politica e rafforzamento delle politiche di genere.
Come ha ricordato la vicepresidente esecutiva per i Diritti sociali e le competenze, i posti di lavoro di qualità e la preparazione, Roxana Mînzatu: “La parità non avviene per caso. Necessita di visione e di azione. Ecco perché invitiamo tutti gli europei a contribuire a plasmare la prossima strategia per la parità di genere con le loro idee ed esperienze. I veri progressi si realizzano quando si avanza insieme”.
Un Dipartimento con tre anime, ma un’unica vocazione: formare figure professionali capaci di operare con competenza, responsabilità e visione nei mondi dell’educazione, della cultura e del turismo.
Così si presenta, anche per l’anno accademico 2025/2026, il Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni culturali e del Turismo dell’Università di Macerata. "Siamo un Dipartimento che mette al centro la qualità della didattica e la cura delle relazioni – spiega il direttore Simone Betti –. Lo dimostrano i risultati dei questionari di valutazione compilati dagli studenti, che esprimono un livello di soddisfazione tra i più alti dell’Ateneo.
Ma al di là dei numeri, ciò che ci distingue è l’empatia, la capacità di accompagnare ogni studente nel proprio percorso, valorizzandone la diversità e favorendone il successo formativo. Il Dipartimento integra competenze pedagogiche, storico-artistiche, manageriali e linguistiche, in un equilibrio che consente agli studenti di sviluppare sia solide basi teoriche che strumenti operativi per l’inserimento professionale".
Le classifiche nazionali confermano il valore della proposta formativa: i corsi in Scienze dell’educazione e della formazione e in Scienze della formazione primaria rientrano stabilmente nella top ten del Censis per la didattica, a testimonianza della qualità e dell’efficacia dei percorsi. Tutti i corsi possono essere frequentati anche in modalità e-learning, una soluzione che ha riscosso un alto tasso di soddisfazione, in particolare tra studenti lavoratori o adulti in formazione continua.
L’area delle scienze pedagogiche propone il corso triennale in Scienze dell’educazione e della formazione, che prepara educatori e professionisti dell’intervento socio-educativo, e il corso magistrale in Scienze pedagogiche, che approfondisce competenze per la progettazione, la direzione e la valutazione di servizi formativi, con particolare attenzione ai contesti di disabilità e inclusione. L’ambito dei beni culturali e del turismo è rappresentato dal corso triennale in Beni culturali e turismo, centrato sulla valorizzazione del patrimonio in chiave culturale e turistica.
Due i percorsi magistrali: Management dei beni culturali, orientato alla formazione di dirigenti e funzionari nel settore museale e culturale, e International Tourism and Destination Management, interamente in inglese, rivolto a chi vuole operare nella pianificazione strategica di destinazioni turistiche. Da quest’anno, quest’ultimo corso offre anche la possibilità di conseguire un doppio titolo internazionale con l’Università Cattolica di Eichstätt-Ingolstadt, in Germania. Completa l’offerta il corso quinquennale a numero programmato in Scienze della formazione primaria, che abilita all’insegnamento nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, e consente l’accesso al Tirocinio Formativo Attivo per la specializzazione nel sostegno.
L’offerta si arricchisce infine con master post lauream e dottorati di ricerca, spesso inseriti in progetti di cooperazione europea ed extraeuropea, che rappresentano una porta d’accesso privilegiata verso la ricerca e l’alta formazione. Tutte le informazioni sui corsi e sulle modalità di iscrizione sono disponibili sul sito www.unimc.it. Il prossimo Open Day si terrà il 28 agosto.
In un mondo attraversato da trasformazioni rapide e profonde, il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata presenta per l’anno accademico 2025/2026 un’offerta formativa rinnovata e attenta alle esigenze del presente, alla preparazione culturale e al futuro lavorativo degli studenti. «L’Umanesimo non è un relitto del passato - sottolinea il direttore Roberto Mancini - ma una chiave di trasformazione. Le nostre proposte formative vogliono coniugare passione, strumenti critici e concretezza professionale, per formare persone capaci di leggere e orientare il cambiamento».
LE NOVITÀ - Tra le principali novità figura il corso magistrale in "Archeologia e sviluppo dei territori", che interpreta in chiave contemporanea la valorizzazione del patrimonio culturale e le sue ricadute progettuali e occupazionali. Sempre sul fronte dell’innovazione, viene attivato il corso triennale in "Mediazione linguistica per l’impresa internazionale e i media digitali", pensato per rispondere alle evoluzioni del mercato globale, combinando competenze linguistiche, cultura economica e conoscenze digitali. Completano l’offerta nell’area linguistica i corsi di Lingue e culture straniere occidentali e orientali e le magistrali in Lingue, culture e traduzione letteraria e in Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale.
TRA PAROLA, PENSIERO E SOCIETÀ - Non mancano i percorsi dedicati alla parola, al pensiero e alla comunicazione, con i corsi di Lettere - triennale e magistrale - che offrono una formazione orientata alle professioni della scrittura, dell’insegnamento e della comunicazione, con uno sguardo sempre attento al mondo contemporaneo. Riformulato in chiave attuale anche il corso in "Storia, spazi e civiltà", che valorizza un approccio alla storia - dall'età antica a quella contemporanea - interdisciplinare e aggiornato.
I corsi di filosofia affrontano il rapporto tra pensiero critico e società, offrendo strumenti utili per orientarsi in un’epoca segnata da cambiamenti accelerati e complessi. Tutti i corsi possono essere frequentati anche in modalità e-learning, una soluzione che ha riscosso un alto tasso di soddisfazione, in particolare tra studenti lavoratori o adulti in formazione continua. È, inoltre, in cantiere un curriculum del corso magistrale di Scienze Filosofiche interamente in inglese.
MASTER E DOTTORATO: PERCORSI SPECIALIZZATI PER NUOVI CONTESTI - "Ampia e coerente con le nuove esigenze della società è anche l’offerta post lauream", sottolinea Mancini. Il Master in Archivi digitali risponde alla crescente domanda di competenze per la conservazione e la gestione della conoscenza. Il Master in Didattica dell’italiano come lingua seconda e quello in Formazione interculturale e cittadinanza globale si rivolgono a chi vuole operare in contesti scolastici e sociali sempre più multietnici e interdipendenti.
Il Master in Accessibilità nel mondo dei media, delle arti e della cultura affronta in modo innovativo il tema dell’inclusione culturale. Infine, il Master in Professioni della comunicazione dell’antico si concentra sul rilancio del patrimonio storico e archeologico attraverso linguaggi e strumenti contemporanei. Completa il quadro il dottorato di ricerca in “Umanesimo e tecnologie”, che integra competenze umanistiche e innovazione scientifico-tecnologica, per formare figure capaci di interpretare il presente e contribuire alla trasformazione della società.
L’Amministrazione comunale di Valfornace ha deciso di sostenere, con un contributo economico destinato alle famiglie degli alunni, le iscrizioni alla scuola secondaria. Si tratta di un’iniziativa a sostegno della comunità e del futuro dei più giovani.
È stato pubblicato un avviso pubblico per l’assegnazione dell’aiuto in vista dell’apertura dell’anno scolastico 2025/2026.
L'iniziativa, voluta dalla Giunta comunale, mira a incentivare le iscrizioni e sostenere le famiglie in un momento cruciale per il percorso educativo dei propri figli. Il contributo massimo attribuibile a ciascun alunno sarà pari a 300 euro. L’importo complessivo destinato all'iniziativa ammonta a 3mila euro e sarà ridotto proporzionalmente qualora il numero delle domande superasse il limite massimo.
Le domande vanno presentate entro il 5 settembre tramite posta elettronica all'indirizzo ragioneria@comune.valfornace.mc.it o tramite PEC all'indirizzo comune.valfornace@emarche.it su modello allegato all’avviso. Sarà possibile anche la consegna diretta all'ufficio Protocollo.
L’impegno dell’Amministrazione comunale per il futuro della comunità scolastica non si ferma a questa iniziativa. Nei giorni scorsi, infatti, è stata posata la prima pietra del nuovo Polo Scolastico "Ugo Betti". La struttura, finanziata con i fondi sisma dal Commissario Straordinario alla Ricostruzione, sarà un fiore all’occhiello per il territorio, un edificio moderno e sicuro che ospiterà scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado.
“Questa iniziativa di sostegno alle famiglie per le iscrizioni alla scuola secondaria si inserisce in un percorso più ampio di attenzione al futuro dei nostri giovani – sottolinea il sindaco di Valfornace, Massimo Citracca, che spiega - La nostra Amministrazione è convinta che investire sulla scuola sia il modo migliore per dare un futuro al nostro paese. La posa della prima pietra per il nuovo Polo Scolastico, avvenuta pochi giorni fa, è un segno concreto e tangibile della ripartenza e della nostra volontà di creare un ambiente accogliente, moderno e sicuro, capace di favorire l'aggregazione e di stimolare il desiderio dei ragazzi di restare e costruire il proprio futuro qui, nel nostro territorio”.
Per ogni ulteriore informazione, gli interessati possono contattare l'Ufficio Ragioneria del Comune di Valfornace al numero 0737/44126, dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 12:00.