Si è svolta a Firenze, presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano, la finale nazionale della 13ª edizione di "Eureka! Funziona!", il progetto educativo promosso da Confindustria Macerata in collaborazione con Federmeccanica e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, grazie all’organizzazione e all’ospitalità di Confindustria Toscana Centro e Costa.
Tra gli oltre 400 alunni provenienti da 16 province italiane, ha partecipato con entusiasmo anche la classe 5ª A del Convitto Nazionale "G. Leopardi" di Macerata, accompagnata dalle insegnanti Barbara Bacaloni e Ilaria Ferretti. I giovani inventori maceratesi hanno presentato il loro progetto "Salva la città", un originale gioco ispirato al magnetismo, interamente realizzato utilizzando il kit fornito dall’iniziativa.
L’edizione 2025 ha coinvolto complessivamente 19.000 studenti e distribuito 4.350 kit in 52 province d'Italia, offrendo un’importante esperienza formativa orientata alla scoperta delle discipline Stem, alla valorizzazione del lavoro di squadra e allo sviluppo della creatività imprenditoriale.
Il progetto si è avvalso della collaborazione dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), dell’Associazione per l’Insegnamento della Fisica (AIF) e dell’Associazione Realmonte Onlus.
Le collaborazioni scientifiche internazionali sono cruciali per affrontare sfide globali. Occorre, tuttavia, avere consapevolezza dei possibili rischi che queste collaborazioni comportano e imparare a gestirli. Proprio ai temi di “Sicurezza, integrità e libertà della ricerca” saranno al centro del primo incontro del ciclo “Dialoghi sulla ricerca” organizzato dall’Università di Macerata per venerdì 23 maggio. I lavori prenderanno il via alle 9:30 nella sede di piazza Strambi, con l’apertura affidata al rettore John McCourt e il coordinamento alla prorettrice alla ricerca Silvana Colella.
Una riflessione quanto mai urgente in un tempo in cui la cooperazione scientifica internazionale è indispensabile per affrontare sfide globali, ma espone anche a rischi che è necessario saper riconoscere e gestire. Alessandro Mei dell’Università La Sapienza, Francesca Spigarelli dell’Università di Macerata, Luciano Colombo dell’Università di Cagliari ed Emma Lazzeri del Consiglio Nazionale delle Ricerche si confronteranno su un tema che tocca da vicino l’intera comunità accademica.
L’incontro nasce con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sui pericoli legati a ingerenze malevole, trasferimenti indesiderati di conoscenze e tecnologie critiche, violazioni dell’etica e dell’integrità nella ricerca. Un’esigenza rilanciata con forza dalla Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea, adottata proprio il 23 maggio dello scorso anno, che invita i Paesi membri a sviluppare politiche efficaci per garantire la sicurezza della ricerca. In questa direzione si muove anche l’Italia, dove il Ministero dell’Università e della Ricerca ha istituito un gruppo di lavoro dedicato, con il coinvolgimento di esperti e rappresentanti di Crui e Coper, per definire un modello nazionale capace di proteggere il valore della conoscenza creato dai ricercatori, dagli enti e dalle università.
Questo quadro di riferimento europeo e nazionale sollecita tutti gli attori della ricerca – individui e istituzioni – a considerare non solo quali cautele si rendano necessarie per condurre una ricerca libera e sicura, ma anche come bilanciare ‘apertura’ e ‘chiusura’, scienza aperta e protezione.
Poiché la sicurezza della ricerca costituisce un tema di crescente attenzione che è ancora in corso di definizione, l’incontro “Sicurezza, integrità e libertà della ricerca: sfide e prospettive” intende offrire uno spazio di confronto tra ricercatori, studenti e personale tecnico e amministrativo per esplorare insieme gli strumenti utili a sostenere la ricerca in un contesto di internazionalizzazione responsabile.
Un’esperienza formativa di alto profilo quella vissuta da un gruppo di 40 studenti, tra iscritti ai corsi di laurea triennale, magistrale e neo-laureati del Dipartimento di Scienze Politiche, della Comunicazione e delle Relazioni Internazionali (SPOCRI) dell’Università di Macerata, in visita al Palazzo di Montecitorio, sede della Camera dei Deputati.
Accompagnati dai docenti Luigi Cozzolino, Raffaella Niro, Paola Persano e da Piero Bertini, membro dello staff dipartimentale, gli studenti hanno avuto l’opportunità di esplorare gli spazi istituzionali e simbolici del cuore della democrazia parlamentare italiana: dal celebre Transatlantico alla Sala della Regina, dalla Sala Lettura fino all’Aula parlamentare, dove hanno potuto assistere in diretta allo svolgimento dei lavori su alcuni emendamenti in discussione. Durante la seduta, gli studenti sono stati anche salutati ufficialmente dal vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli.
La giornata è poi proseguita con un incontro-lezione a cura del segretario generale della Camera dei Deputati, Fabrizio Castaldi, che ha illustrato agli studenti il funzionamento dell’istituzione parlamentare e il valore delle sue attività: “È importante trasmettere il valore del Parlamento come luogo di confronto delle idee. Il nostro lavoro non supporta una parte politica, ma l’istituzione nel suo complesso. Iniziative come questa favoriscono la comprensione del ruolo del Parlamento e sono il primo passo di un percorso che, per alcuni, può culminare con l’ingresso tramite concorso nelle istituzioni”, ha spiegato Castaldi, che ha inoltre invitato i ragazzi a una futura visita alla Biblioteca della Camera.
A nome del Dipartimento, la professoressa Niro ha ringraziato il segretario generale: “Siamo grati per aver potuto far vivere ai nostri studenti l’esperienza diretta di un luogo deputato al confronto politico. Questa visita si inserisce in un ciclo di incontri istituzionali che ha già toccato la Corte Costituzionale e, lo scorso anno, il Quirinale. Un modo concreto per osservare da vicino le istituzioni che studiamo ogni giorno”.
L’Università ha omaggiato il segretario Castaldi con la collana completa delle Prolusioni pubblicate da Unimc. La giornata si è conclusa con un momento di confronto diretto tra gli studenti e il consigliere parlamentare Davide De Lungo, che ha risposto alle domande e curiosità dei partecipanti, offrendo ulteriori spunti di riflessione sul funzionamento della macchina parlamentare.
Un’occasione preziosa per “toccare con mano” i temi affrontati nei corsi di studio, e per vivere anche un momento culturale nella città di Roma, sempre carica di storia e significato per chi studia le istituzioni italiane.
Quarant’anni dopo il diploma, gli ex studenti della 5ª A Meccanica-Robotica dell’Itis "Enrico Mattei" di Recanati sono tornati là dove tutto è cominciato. Accolti calorosamente dalla dirigente scolastica Antonella Marcatili, accompagnata dai collaboratori Liana Giampaoli e Riccardo Brandi, i diplomati del 1985 hanno rivissuto, tra ricordi e sorrisi, l’atmosfera degli anni della scuola.
La giornata ha avuto un valore speciale anche per la presenza di alcuni docenti di allora: Adriana Ariosti Bocci, Mauro Magagnini, Domenico Bellini, Sandro Bolognini e Mario Elisei, che hanno affiancato i “ragazzi” in una visita tra le aule e i laboratori dell’Istituto, oggi all’avanguardia per dotazioni tecnologiche e offerta formativa. Il confronto tra passato e presente ha messo in luce l’evoluzione dell’istituto, sempre più proiettato verso le esigenze di una società in continua trasformazione.
Non è mancato un momento di commozione nel ricordare due insegnanti scomparsi, Bruno Campetella e Severino Bompadre, figure molto amate dagli ex studenti. «Un anniversario indimenticabile – ha commentato Carlo Crucianelli, tra i promotori dell’incontro –. Siamo tornati sui banchi che ci hanno visti giovani e che ci hanno dato le basi per costruire il nostro futuro. La presenza dei nostri professori ha reso l’evento ancora più significativo. Un grazie speciale alla Dirigente Marcatili per averci permesso di rivivere questa esperienza che porteremo sempre nel cuore».
A rendere ancora più simbolico l’appuntamento, la riconsegna – in forma commemorativa – dei diplomi originali, firmati dagli stessi docenti presenti, e l’immancabile torta celebrativa per suggellare un legame mai interrotto.
Questo l’“appello”, come da registro, della 5ª A Meccanica-Robotica diplomatasi nel 1985:Camilletti Giacomo, Canalini Alberto, Crucianelli Carlo, Domenichini Moreno, Lorenzetti Roberto, Luconi Enrico, Mazziero Sauro, Menotti Mauro, Mercuri Luigi, Paccamiccio Stefano, Pirchio David, Ragaini Paolo, Rossi Roberto, Sabbatini Gaetano, Stramucci Gabriele.
Monumenti, testimonianze immateriali e opere d'arte che raffigurano in maniera peggiorativa gruppi razzializzati o minoranze religiose e di genere: si definisce "patrimonio culturale controverso" ed è associato a conflitti storici, comunità emarginate e narrazioni contestate.
Come valorizzare queste tracce del passato in modo inclusivo e consapevole, evitando i rischi di cancellazione o interpretazioni errate? È la sfida al centro di un nuovo progetto europeo che ha premiato l'Università di Macerata con un finanziamento di oltre 800 mila euro. Si chiama Circe – InClusive valorIsation model foR Controversial cultural hEritage in the Mediterranean Harbours and beyond - e ha ottenuto un punteggio altissimo, 99,40 su 100, nell’ambito del prestigioso programma europeo "Horizon Europe, Marie Skłodowska-Curie Staff Exchanges".
A guidarlo è Giuseppe Capriotti, professore di storia dell’arte moderna al dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo. L’idea nasce come sviluppo del progetto Coima, finanziato dall’Ateneo nel 2023 proprio per costituire un gruppo di ricerca interdipartimentale sul tema dell’eredità culturale problematica, gruppo attualmente formato da: Rosita Deluigi, Filippo Pistocchi, Patrizia Dragoni, Tatiana Petrovich Njegosh, Alice Devecchi, Uoldelul Chelati Dirar.
Il progetto si concentra sui porti del Mediterraneo e dell’Oceano Indiano, luoghi di scambio, migrazione e incontro tra culture, ma anche di tensioni storiche e rappresentazioni distorte. Mentre le discussioni su questo tema si sono concentrate sui monumenti di epoca coloniale o legati ai regimi totalitari, Circe estende lo sguardo al medioevo e alla prima età moderna, indagando le presenze ebraiche, musulmane e africane spesso marginalizzate o dimenticate nei racconti ufficiali.
Le aree di studio coinvolgono Italia, Spagna, Croazia, Tunisia e Kenya, con l’obiettivo di elaborare approcci inclusivi e partecipativi alla gestione del patrimonio culturale controverso. Coordinato dall’Università di Macerata, il progetto coinvolge un ampio consorzio internazionale e intersettoriale, che comprende università, collettivi artistici, imprese culturali e associazioni.
I partner provengono da cinque Paesi: tra questi, l’Università Uned di Madrid, quella di Spalato, l’Università di Genova, l’Università di Tunisi e la Pwani University in Kenya, insieme a soggetti attivi nel mondo della cultura e della comunicazione come Hulu, Mdinti, Africa Nomads Art Space e Approdi srl.
«Questo importante riconoscimento - commenta il rettore John Mc Court - conferma la capacità del nostro ateneo di generare ricerca di respiro internazionale, attenta alle sfide culturali e sociali del nostro tempo. Siamo orgogliosi di guidare una rete che unisce accademia, arte e comunità in un dialogo aperto e inclusivo tra Europa e Africa».
L’obiettivo è duplice: da un lato creare un quadro teorico per riconoscere e interpretare questo tipo di patrimonio; dall’altro, offrire strumenti concreti per la sua valorizzazione, come un atlante tematico, un glossario multilingue e attività di formazione per operatori culturali e turistici. Un’intera sezione del progetto sarà dedicata allo sviluppo di percorsi educativi, tra cui un corso online aperto e gratuito (MOOC) e linee guida rivolte alle istituzioni culturali.
Adottando un approccio partecipativo e decoloniale, Circe mira a trasformare il patrimonio culturale controverso da fonte di divisione a risorsa culturale condivisa che favorisce l'inclusione e il dialogo. Il coinvolgimento di artisti e comunità locali sarà centrale per costruire nuovi racconti attorno ai beni culturali, superando visioni eurocentriche e promuovendo una lettura più aperta, critica e inclusiva del passato.
La Marche International School (MIS) celebra un momento di grande crescita e rinnovamento: l’ottenimento dell’accreditamento ufficiale come Cambridge International School, l’annuncio dell’apertura del nuovo Liceo Scientifico, e la conferma del continuo impegno del fondatore Iginio Straffi nel progetto educativo.
MIS è una scuola italiana a tutti gli effetti, riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, che integra il curriculum nazionale con quello internazionale, offrendo un percorso bilingue e innovativo in un contesto profondamente italiano, ma aperto al mondo. A rafforzare ulteriormente l’offerta educativa è ora il prestigioso riconoscimento Cambridge, che si affianca alla certificazione italiana, creando un modello formativo unico, centrato su eccellenza accademica, competenze globali e stimolo continuo alla curiosità.
A partire da settembre 2026, MIS aprirà il suo Liceo Scientifico: un percorso d’avanguardia, orientato alle STEM, con laboratori d’eccellenza, pensiero critico, inglese potenziato e un ponte diretto verso le migliori università italiane e internazionali. Un altro segnale forte di solidità e visione per il futuro è la prosecuzione degli investimenti da parte di Iginio Straffi, fondatore di Rainbow. Dopo l’acquisto del campus MIS, è ora partita la Fase 2 del progetto educativo, che prevede la realizzazione di una nuova struttura dedicata al liceo.
Per celebrare queste importanti novità, domenica 8 giugno alle ore 9:30, MIS ospiterà una Giornata della Scienza con il prof. Vincenzo Schettini, amatissimo divulgatore scientifico e docente di fisica, già protagonista di un memorabile evento nella sede MIS nel 2023. Sarà una mattinata ricca di esperienze pratiche, interventi ispirazionali e attività coinvolgenti pensate per studenti e famiglie. Un’occasione perfetta per conoscere da vicino lo spirito di MIS e iniziare a immaginare il proprio percorso educativo in una scuola che investe ogni giorno sul talento dei giovani.
“Diventare Cambridge International School mantenendo la certificazione italiana è un traguardo che riflette pienamente la nostra identità” – dichiara Iginio Straffi. “Continuiamo a investire con determinazione in un progetto che mette al centro i giovani e il loro futuro. Marche International School cresce e si arricchisce ogni giorno grazie a chi, come Vincenzo Schettini, sa trasmettere la bellezza della scienza con passione e autenticità".
“Un riconoscimento così prestigioso e l’apertura di un Liceo Scientifico così innovativo rappresentano una straordinaria opportunità per tutto il nostro territorio” – ha dichiarato il sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica” - Quello che sta realizzando Iginio Straffi con Marche International School è qualcosa di straordinario. Un’eccellenza formativa e ancor più una visione educativa che guarda lontano e che mette al centro i giovani e il loro futuro. MIS è un esempio concreto di come l’educazione possa essere ponte tra culture, motore di sviluppo e investimento sul talento delle nuove generazioni. A Iginio Straffi va tutta la mia stima e gratitudine per il coraggio, la passione e l’impegno con cui continua a credere nella nostra terra e nei suoi ragazzi”.
"L’ampliamento dell’offerta formativa porta sempre valore aggiunto all' intero territorio” – ha dichiarato l’assessore ai Servizi Educativi e Formativi, Barbara Capponi. “Ogni nuovo percorso rappresenta un’opportunità concreta per i nostri ragazzi e una ricaduta positiva per l’intera comunità. Il percorso bilingue della scuola Mis, che si amplia con l'offerta Cambridge, e lo sguardo costante alle STEM permetterà ai giovani di crescere all’interno di un contesto stimolante e aperto al futuro. I miei complimenti per questo sguardo allargato e aperto al territorio, che porta l'offerta anche di eventi come quello con Schettini, comunicatore che spesso fa riflettere i giovani con sguardo divergente su contenuti importanti. È questo il tipo di scuola in cui bisogna credere, e ringrazio tutti coloro che si adoperano per questo: una scuola che formi competenze, e soprattutto persone”.
L’evento è gratuito e aperto al pubblico, con registrazione obbligatoria per motivi organizzativi (posti limitati).
"Come abbiamo creato le disuguaglianze e le ingiustizie che caratterizzano il nostro tempo?". Secondo Marco Sabbatini, questa è la domanda che percorre i discorsi di Aleksandr Solženicyn raccolti nel volume "Una parola di verità", recentemente pubblicato dalle Edizioni Università di Macerata nella collana Prolusioni. Il libro, curato e tradotto dallo stesso Sabbatini, è stato protagonista di uno degli appuntamenti, molto partecipato, che hanno animato la partecipazione dell'Ateneo maceratese al Salone Internazionale del Libro di Torino.
Nei suoi discorsi, Solženicyn riflette sul nostro rapporto con i più deboli e sul ruolo della politica, chiamata a prendersi cura di chi soffre. Proprio pensando ai più fragili, la sociolinguista Vera Gheno ha messo in discussione il concetto di "normalità", ricordando - anche attraverso il pensiero di Miranda Fricker - i tanti modi in cui è possibile togliere la parola a intere categorie, tra cui le donne, e quanto il linguaggio influenzi la nostra visione del mondo.
Anche in contesti segnati da guerra e occupazioni la parola può essere forma di resistenza. Lo ha raccontato la giornalista Rai Laura Tangherlini, portando l’attenzione su Siria e Palestina: "In Siria scrivere diventa possibilità di vita. Dopo anni di occupazione, anche in Palestina la parola è una forma di lotta contro l’annientamento storico e culturale. La letteratura e la storia, in quei contesti, hanno avuto un ruolo fondamentale nel mantenere viva la memoria".
Il racconto della realtà attraverso uno sguardo intimo e profondo è stato, invece, al centro dell’intervento del giornalista e autore televisivo Domenico Iannacone: "Avevo bisogno di trovare una dimensione diversa per raccontare scampoli di umanità che altrimenti sarebbero rimasti esclusi", ha dichiarato.
Lo sguardo sui più piccoli ha trovato spazio allo stand della Regione Marche con la presentazione della collana Operattivamente: ascolta, disegna e gioca con l’opera lirica, un progetto ludico-didattico ideato da Paola Nicolini e Carlo Scheggia per avvicinare l’infanzia al linguaggio dell’opera.
"L'opera nasce da una storia e da lì si sviluppa con tutti i suoi linguaggi performativi - ha spiegato Nicolini -. Coinvolgendo le studentesse e gli studenti UniMc, abbiamo cercato di rendere accessibili le trame, spesso tragiche, delle opere liriche, perché capaci di far riflettere e crescere. La narrazione permette di affrontare la complessità e di apprendere anche a 'so-stare' nelle difficoltà".
"Questi libri - ha ricordato Scheggia - vogliono mantenere viva un’energia dirompente verso i sogni e alimentare la speranza e la responsabilità di rendere il mondo migliore". La presidente delle Eum Simona Antolini ha annunciato il nuovo corso della collana, rinnovata anche dal punto di vista grafico grazie alla collaborazione con l'Accademia delle Belle Arti di Macerata e pensata per un utilizzo in ambito sia scolastico che extrascolastico.
Approvati, in conferenza dei servizi speciali, i progetti relativi a due importanti plessi scolastici nel comune di Monte San Giusto. Si tratta della scuola secondaria di primo grado "L. Lotto" e scuola primaria "Falcone e Borsellino". Nel corso delle due sedute è stato espresso parere favorevole per il progetto definitivo per la Scuola "Lorenzo Lotto" che prevede un investimento complessivo pari a 8.246.826,41 di euro, mentre per la scuola primaria "Falcone e Borsellino" è stato approvato un progetto del valore di 8.605.225,15 di euro.
“La scuola è uno degli elementi più importanti di coesione e di sviluppo di una società. Con questi due importanti progetti proseguiamo con quel cambio di passo che ormai abbiamo intrapreso e che non dobbiamo mai fermare - evidenzia il Commissario alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli -. È vitale offrire sicurezza e spazi appropriati ai nostri studenti e alle loro famiglie che rappresentano speranza e futuro del territorio. Ringrazio il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l'Ufficio ricostruzione e i tecnici e il sindaco Andrea Gentili per la loro fondamentale collaborazione".
Una classe speciale quella del 5P, anno 94/95 indirizzo programmatori dell’Istituto Tecnico Commerciale A. Gentili di Macerata, una classe che domenica 18 maggio si è riunita, alla gradita presenza anche dei professori Letizia Catarini, Paola Lorenzelli, Marco Mattiacci, Simonetta Piangiarelli e Daniela Tasso all’agriturismo Poggio Ajano di S. Maria in Selva per festeggiare i 30 anni dal conseguimento del diploma di maturità.
Innumerevoli gli aneddoti che gli ex allievi hanno raccontato di quegli anni spensierati trascorsi dentro e fuori la scuola, fra compiti, interrogazioni, esami ma anche feste e reunion. Infatti il 5P nel corso degli anni non si è mai perso di vista. Un gruppo di ragazzi e ragazze che, pur con personalità diverse, condividevano un legame indissolubile, fatto di amicizia, risate e sogni e questo spirito di unione li ha resi inseparabili anche dopo il diploma.
Terminata la scuola infatti nacque un comitato speciale con l’obiettivo di mantenere vivo quel legame magico organizzando periodicamente cene e incontri. Nel tempo si sono formate famiglie, sono state costruite carriere ma il 5P restava una costante, un punto fermo in un susseguirsi di cambiamenti. Si condividevano gioie ma anche dolori profondi, come la prematura scomparsa nel 2016 di Andrea Cipriani, l’anima organizzatrice del gruppo, il trascinatore, colui che più di tutti credeva nel valore di questi incontri. Quella scomparsa ha segnato profondamente tutti, ma invece di separare, ha rafforzato ancora di più quell’unione. Andrea è sempre presente in ogni ricordo, in ogni risata condivisa, in ogni brindisi levato insieme. Ed è grazie a lui e per lui che questi ragazzi continuano ancora oggi a ritrovarsi.
Il traguardo vissuto ieri non è un punto di arrivo, bensì un nuovo inizio. Perché il bello dei legami veri è che non invecchiano mai, si trasformano, evolvono. La classe del 5°P: Antonelli Michele, Breccia Michele, Canestrari Cristiano, Casoni Moreno, Cipriani Andrea, Colagiacomi Paolo, Delsere Simone, Evangelista Stefano, Fattori Cristina, Grilli Denise, Lambertucci Andrea, Manfrini Stefano, Mastrocola Mirko, Mengo Andrea, Micozzi Cristian, Mochi Romina, Monteverde Romina, Morresi Cinzia, Nocelli Tamara, Paolini Alessandra, Ruffini Leonardo, Ruggeri Carlo, Seghetta Michela, Sparvoli Michela, Torresi Moreno.
Il Comune di Civitanova Marche ha approvato la perizia di variante relativa al progetto di riqualificazione funzionale, messa in sicurezza ed efficientamento energetico dell’asilo nido di via Saragat, finanziato con fondi Pnrr per un importo complessivo di 1.400.000 euro.
La variante si è resa necessaria a seguito di criticità emerse in corso d’opera, tra cui la presenza di amianto nel materiale utilizzato nella pose in opera della pavimentazione del seminterrato. A tal fine, i lavori sono stati temporaneamente sospesi e verranno ora riavviati con un’estensione del termine di completamento di ulteriori 78 giorni.
Le modifiche approvate non alterano la natura dell’intervento, ma anzi garantiscono un miglioramento tecnico, funzionale e di durabilità delle opere. Tra gli interventi più significativi previsti dalla variante: bonifica e rimozione dell’amianto; adeguamento delle fondazioni della nuova rampa e della scala di sicurezza; ripristino strutturale del cornicione, con trattamento delle armature; riorganizzazione degli spazi interni al seminterrato, con nuove funzionalità; aumento dei presidi di sicurezza strutturale e aggiornamento impianti.
L'amministrazione comunale, insieme alla Direzione Lavori, ha gestito con tempestività e trasparenza l’iter tecnico-amministrativo, garantendo la continuità e l’efficacia dell’opera, con particolare attenzione alla sicurezza dei bambini e del personale scolastico.
"Questo progetto – dichiara l’assessore ai lavori Pubblici Ermanno Carassai – è parte di una visione più ampia che mette al centro la qualità degli ambienti educativi e la sicurezza delle nostre strutture pubbliche. Abbiamo fronteggiato imprevisti e ora possiamo procedere spediti verso la conclusione dei lavori e la consegna di uno spazio moderno, sicuro e funzionale alla città".
Le Eum, Edizioni Università di Macerata tornano al Salone Internazionale del Libro di Torino con una presenza ricca di contenuti e nomi di rilievo. Dal 15 al 19 maggio, la casa editricesarà allo stand F28 del Padiglione 2, insieme alle altre University Press italiane coordinate da Upi, per presentare il proprio catalogo e le ultime pubblicazioni.
Momento centrale della partecipazione sarà l’incontro in programma sabato 17 maggio alle ore 10:30 nella Sala Madrid, dal titolo “Con un’altra voce. Un dialogo sulle parole degli esclusi”, organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata.
Tra i protagonisti spiccano nomi noti del panorama culturale e giornalistico italiano: la sociolinguista Vera Gheno, la giornalista e volto di RaiNews24 Laura Tangherlini e il giornalista e autore televisivo Domenico Iannacone, da anni impegnato nel raccontare storie di marginalità e resistenza civile. Insieme a loro, interverranno anche Simona Antolini, presidente delle Eum, Roberto Mancini, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, e Marco Sabbatini, curatore per le Eum del volume “Una parola di verità” di Aleksandr Solženicyn, punto di partenza per una riflessione condivisa.
Un dialogo necessario per portare alla luce i vissuti e le voci di mondi al margine: le donne in una società patriarcale, i dissidenti, i profughi fuggiti dalla guerra. La consonanza delle voci escluse per riflettere sul futuro dell’umanità. Perché, come recita il sottotitolo dell’incontro, “portare alla luce i vissuti e le voci di mondi al margine” è un atto di consapevolezza sul presente e sul futuro dell’umanità. Il volume “Una parola di verità” presenta alcuni tra i discorsi più significativi di Aleksandr Solženicyn, scritti tra il periodo sovietico, l’esilio in Occidente e il ritorno in Russia. Dalla Lettera al Congresso degli scrittori sovietici del 1967 alla lezione per il Nobel, emerge la vigorosa ricerca della verità e la lotta contro le menzogne di stato. Il periodo americano, come dimostra nel discorso alla Harvard University del 1978, è caratterizzato da una lucida riflessione sulla crisi di valori che pervade anche l’Occidente. Una volta tornato in patria, Solženicyn ambisce ad ergersi a guida morale, come testimoniano il suo intervento alla Duma di Stato del 1994 e i successivi discorsi d’inizio millennio, in cui ribadisce la grave minaccia, sia per la Russia che per le realtà occidentali, generata dall’uso distorto del potere e della libertà.
Nel pomeriggio, le Eum saranno protagoniste anche all’interno dello spazio espositivo della Regione Marche con un secondo appuntamento: “Operattivamente”, in programma alle ore 13. L’iniziativa, a cura di Simona Antolini, Paola Nicolini, docente di psicologia dello sviluppo e dell’educazione, e Carlo Scheggia, giornalista professionista, con una lunga esperienza nel racconto della cultura e della società, è pensata per avvicinare i bambini tra i cinque e gli undici anni al mondo dell’opera lirica attraverso il gioco e la didattica.
La classe III A della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Simone De Magistris di Caldarola è stata premiata come prima classificata al concorso regionale “Esploratori della Memoria”, promosso dall’Anmig (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra). La cerimonia si è svolta ieri alla Mole Vanvitelliana di Ancona: per l’amministrazione comunale ha partecipato la consigliera Lella Chiola.
Non è la prima volta che una classe dell’Istituto caldarolese brilla sul podio del concorso regionale: anche due anni fa conquistarono il primo posto. In questa edizione, la classe III A ha partecipato alla sezione del concorso Percorsi della Memoria (i partecipanti erano inclusi in un’unica categoria dalla scuola primaria alla secondarie di secondo grado), presentando l’intero progetto svolto nel corso dell’anno scolastico, seguito dalle insegnanti Mariella Feliziani e Giulia Pazzaglia. Un progetto impegnativo che ha visto gli studenti impegnati in prima battuta nello studio e nella recensione di due quadri presi in prestito dal deposito del Museo della Resistenza di Caldarola, realizzati rispettivamente da Wladimiro Tulli e Ciro Stajano.
«Con l’insegnante di Arte - dice la professor Pazzaglia - gli alunni hanno studiato due tele e stilato una recensione critica di prima mano, perché non esistono critiche in merito a queste due opere. Siamo riusciti anche a contattare il pittore Stajano che ha fornito elementi in più rispetto al suo lavoro e il fratello di Wladimiro Tulli, Piero Tulli, ospitato a scuola in occasione di una conferenza organizzata per l’anniversario dell’Eccidio di Montalto».
Precedentemente, la classe III A ha svolto anche un lavoro di ricerca e recupero della memoria, guidato dall’ex sindaco di Caldarola Mauro Capenti che ha accompagnato gli studenti a Montalto, dove vennero uccisi i giovani partigiani. «Noi insegnanti, invece - prosegue Pazzaglia - li abbiamo guidati in un percorso che ha visto come protagonista la città di Tolentino: da piazza della Libertà dove si trova la lapide ai caduti a piazza Mauruzi, dove si tennero i funerali dei partigiani, fino al Famedio dei martiri di Montalto».
Al concorso è stato dunque presentato l’intero progetto svolto dalla classe: un elaborato, sottoforma di slide, che ha ripercorso il lavoro svolto fino al momento conclusivo della giornata di divulgazione. «Complimenti vivissimi ai nostri ragazzi e alle loro insegnanti - le parole del sindaco di Caldarola, Giuseppe Fabbroni - per questo importante riconoscimento. Conoscere e approfondire la storia del nostro territorio, e in particolare la memoria della Resistenza, è fondamentale per costruire una coscienza civica salda. È attraverso questi percorsi che i giovani imparano a condannare ogni forma di guerra e conflitto, affinché tragedie come l’Eccidio di Montalto non si ripetano mai più».
Un nuovo Risorgimento, non più fondato sull’unità nazionale o sulla Liberazione dal nazifascismo, ma su una sfida giuridica, economica e sociale per uno sviluppo autenticamente sostenibile. Con questa immagine potente Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte costituzionale, ha aperto oggi – 14 maggio – il secondo incontro del ciclo di eventi organizzati dal Dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali dell’Università di Macerata, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione dell’Italia.
Una riflessione pubblica che, dopo l’esordio affidato al Coro Sibilla tra letture e canti storici, è proseguita questa mattina con un confronto tra Flick e gli studenti e le studentesse del Dipartimento, sostenuto dall’Istituto Storico della Resistenza, dall’Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra e dall’Assessorato comunale alla cultura, istruzione e alta formazione.
Il direttore del Dipartimento, Angelo Ventrone, ha ricordato come la Resistenza non sia stata solo lotta armata, ma anche resistenza civile. Citando Zygmunt Bauman, ha ricordato che “la voce della coscienza si ascolta meglio nel rumore delle idee che nel silenzio del conformismo”. Per questo, ha detto, un ventenne può sentire attuale il 25 aprile, “il momento in cui l’Italia è tornata libera e gli italiani hanno ritrovato la forza di parlare e di ricominciare, finalmente, a far rumore”.
“Torno con piacere a Macerata dove nel 2010, su invito dell’allora prefetto, consegnai la Costituzione ai ragazzi diciottenni”, ha esordito Flick, sottolineando la vivacità culturale della città e la presenza attiva della comunità studentesca. Nel suo intervento, l’ex ministro ha ripercorso le date fondative del secondo dopoguerra italiano: il 25 aprile 1945, giorno della Liberazione, e il 2 giugno 1946, nascita della Repubblica. Due snodi essenziali di quello che ha definito il “Secondo Risorgimento”, un processo che ha avuto nella Resistenza, nella Liberazione e nella Costituzione i suoi capisaldi. Ma oggi, ha aggiunto, stiamo vivendo un Terzo Risorgimento: “Italia ed Europa sono chiamate a combattere insieme sotto il profilo giuridico, economico e sociale per uno sviluppo che sia davvero sostenibile: un percorso fatto di tappe in cui abbiamo iniziato a capire che il nostro modo – da uomini – di sfruttare la natura rischia di distruggerla”. In questo senso, ha riconosciuto a Papa Francesco il ruolo di “missionario dell’ambiente, un profeta dell’ecologia”.
Il cuore del suo discorso è tornato al principio dell’uguaglianza di fronte alla legge, che da sola, ha ammonito, non basta se non è accompagnata da pari dignità sociale, rievocando l’articolo 3 della Carta. Flick ha poi osservato come, in una realtà segnata dal rischio di marginalizzazione del vecchio continente, da equilibri globali dominati dagli Stati Uniti, da Paesi arabi depositari di risorse strategiche, insanguinata dalle guerre, l’Europa debba restare un punto fermo: “Nonostante i suoi limiti, porta in dote tutta una storia di civiltà e cultura accumulata nei secoli e che viene dalle università, dalle abbazie, dalle città, dai municipi, da una tradizione di civiltà e autonomia”.
Nel pomeriggio, il programma è proseguito con “La Resistenza a colori”, una proiezione di materiali d’archivio, resi accessibili e più vicini alle nuove generazioni grazie all’intelligenza artificiale, che hanno offerto uno sguardo inedito sulla memoria visiva della Liberazione.
Ancora un successo per la finale regionale, tenutasi nel pomeriggio di ieri 14 maggio ad Unicam, del Premio Asimov per l’editoria scientifica divulgativa, nato per avvicinare il mondo della scienza e quello della scuola. Ideato dal fisico Francesco Vissani che ne è anche il coordinatore, istituito grazie alla collaborazione tra il GSSI (Gran Sasso Science Institute) e l'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), con la collaborazione di varie Università e istituti di ricerca, il Premio si avvale di una giuria composta da migliaia di studenti e studentesse di scuola superiore, che sceglie il miglior libro di cultura o divulgazione scientifica pubblicato negli ultimi due anni in Italia.
Unicam ha aderito da diversi anni con entusiasmo ed è diventata coordinatore regionale dell’iniziativa; la sezione di Fisica della Scuola di Scienze e Tecnologie, in particolare, ha organizzato e coordinato dunque le attività per la Regione Marche, che quest'anno hanno coinvolto oltre 600 studentesse e studenti di venti scuole superiori della Regione: Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Macerata, Liceo “G. Leopardi” di Macerata, Polo Scolastico 2 “Torelli” di Fano, Liceo Statale “Enrico Medi” di Senigallia, Liceo Scientifico “T.C. Onesti” di Fermo, Istituto Tecnico ed Economico “Bramante” di Genga, Liceo scientifico e delle scienze umane “Laurana-Baldi” di Urbino, IIS “Orsini Licini” di Ascoli Piceno, Liceo Scientifico “Vito Volterra” di Fabriano, ITIS “E. Mattei” di Urbino, I.O. “Montefeltro” - Liceo Scientifico “Vannucci” di Sassocorvaro, Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Jesi, IIS “Laeng-Meucci” di Castelfidardo, ITT “G. e M. Montani” di Fermo, IIS “VARANO - ANTINORI” di Camerino, IIS “Galilei” di Jesi, Liceo Scientifico “Marconi” di Pesaro, IIS “F. Filelfo” di Tolentino, Istituto di Istruzione Superiore “Leonardo da Vinci” di Civitanova Marche, Liceo Scientifico “G. Galilei” di Ancona.
Anche quest'anno con Unicam ha collaborato la Fondazione Occhialini di Fossombrone, che promuove attività per incrementare la conoscenza della Fisica e della Scienza in generale. L’evento finale per la Regione Marche ha quindi visto la premiazione delle migliori recensioni delle studentesse e degli studenti marchigiani partecipanti, recensioni dei cinque libri finalisti del Premio Asimov: “Più in alto degli Dèi. L’ingegneria dell’uomo prossimo venturo” di Marco Crescenzi, “Nonostante tutto. La mia vita nella scienza” di Katalin Karikò, “Sottocorteccia. Un viaggio tra i boschi che cambiano” di Pietro Lacasella & Luigi Torreggiani, “Quanti? Tanti! Le potenze di dieci e la potenza delle domande” di Sandra Lucente, “Il sesso è (quasi) tutto. Evoluzione, diversità e medicina di genere” di Antonella Viola.
L’evento finale si è aperto con i saluti del rettore Unicam Graziano Leoni, del professor Vissani, del professor David Vitali, direttore della Scuola di Scienze e Tecnologie e coordinatore del premio per le Marche e del professor Claudio Pettinari, presidente NQSTI, consorzio nazionale sulle scienze e tecnologie quantistiche. È stata poi la volta della presentazione delle migliori recensioni dei cinque libri finalisti nazionali del Premio redatte dalle studentesse e dagli studenti, che sono stati poi premiati.
La decima edizione del Premio Asimov per l'editoria scientifica divulgativa si concluderà con la finale nazionale in programma il 15 maggio.
Aveva creduto di iniziare una relazione sentimentale con una donna conosciuta online, ma dietro a quel profilo si nascondeva un inganno ben orchestrato. Un 53enne operaio di Corridonia è stato vittima di una truffa sentimentale che gli è costata 7.500 euro. Grazie alle indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Corridonia, tre persone – due uomini e una donna, di età compresa tra i 27 e i 35 anni – sono state denunciate per truffa continuata aggravata in concorso.
Tutti e tre gli indagati, di nazionalità nigeriana e residenti rispettivamente nelle province di Viterbo, Pistoia e Parma, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria. I due uomini risultano con precedenti di polizia, mentre la donna è incensurata.
Le indagini sono partite nel marzo scorso, dopo la denuncia dell’operaio, il quale aveva raccontato ai militari di aver conosciuto via chat una donna che si era presentata come cittadina afghana in fuga dal suo Paese. Fingendo l’intenzione di trasferirsi in Italia per raggiungerlo, la truffatrice aveva dichiarato di aver spedito i propri bagagli al suo indirizzo, alimentando l’illusione di un legame autentico.
Nei giorni seguenti, l’uomo è stato contattato da sedicenti intermediari di una fantomatica società di spedizioni, i quali, attraverso raggiri e falsi pretesti, lo hanno convinto a effettuare diversi bonifici bancari, con importi variabili, per un totale di 7.500 euro. Le somme, secondo quanto riferito alla vittima, sarebbero servite per sbloccare o far proseguire la spedizione dei bagagli della presunta compagna.
I Carabinieri, seguendo il flusso del denaro e analizzando i conti correnti destinatari dei pagamenti, sono riusciti a risalire ai tre presunti responsabili, che ora dovranno rispondere del reato di truffa aggravata e continuata.
Anche quest’anno la Fondazione Roby, tramite il suo socio fondatore, Fausto Pigini, in collaborazione con il Liceo Leopardi di Recanati, ha promosso la generosa donazione di borse di studio di euro 1000 ciascuna, a studenti che si siano distinti per altruismo, inclusione, solidarietà, tutela delle diversità, cittadinanza responsabile e attiva, nel nome di Roberta Pigini, figlia del fondatore e alunna del Liceo Leopardi.
La Fondazione, il Liceo e l’Amministrazione comunale – che ha garantito il patrocinio- hanno organizzato ancora una volta la premiazione di cinque studenti nell’ambito dell’evento “Giovani Muse”, che si svolgerà il 15 maggio alle ore 21, presso il Teatro Persiani di Recanati.
Un’intera giornata di incontri, giochi, laboratori, dibattiti e musica animerà il centro storico di Macerata sabato 17 maggio per il LeoLiveFest, il festival ideato e organizzato dagli allievi e dalle allieve della Scuola di Studi Superiori Giacomo Leopardi dell’Università di Macerata.
Dalle 9 alle 22:30, vie, piazze e spazi pubblici si animeranno con un fitto programma di attività per tutte le età: incontri, laboratori esperienziali, giochi, dibattiti, performance artistiche e musica. Il festival, coordinato dai docenti Carla Danani, direttrice della Scuola Leopardi, e Fabrizio d’Aniello, membro del Consiglio direttivo, è realizzato con la collaborazione organizzativa di Scarabò ETS con il patrocinio del Comune di Macerata: un’occasione unica per vivere la città come luogo di formazione condivisa e divertimento intelligente, conoscere la Scuola Leopardi nonché le altre Scuole Superiori italiane coinvolte nel progetto Pnrr “Educating Future Citizens”.
L’accesso sarà gratuito e libero, fino ad esaurimento posti. Per informazioni: consultare il sito scuolastudisuperiori.unimc.it o scrivere a associazionescarabo@gmail.com o scuolastudisuperiori@unimc.it.
Il programma: cultura e creatività
Tra gli appuntamenti della mattina: "Raccontare la guerra" al Social@b, ore 9, con la giornalista Azra Nuhefendic, lo scrittore Riccardo Michelucci e l’artista Roberta Biagiarelli; "Educativa di strada e rigenerazione urbana", un laboratorio su arte e spazi pubblici con Tommaso Farina; il "Gioco dell’oca letteraria" in piazza Battisti, e l’attività laboratoriale "Lavoro di senso, senso del lavoro" in piazza della Libertà; la caccia al tesoro cittadina guidata dallo storico Francesco Pirani, ore 11:30, e un workshop sul visual journalism con il giornalista Ansa Gianluigi Basilietti al Polo Pantaleoni.
Il pomeriggio prosegue con attività per tutte le età: Laboratori di traduzione e scrittura creativa con la scrittrice Stella Sacchini nella Galleria Scipione; "Dipingere la cura", un laboratorio filosofico-artistico per bambini alla Biblioteca Mozzi Borgetti; il laboratorio teatrale "Danilo Dolci e il dio delle zecche" con Teatro Rebis, e "Greenwashing", per imparare a riconoscere le insidie del marketing ambientale. Alle 18 in piazza Vittorio Veneto, la finale del torneo di dibattito competitivo nazionale della Rete Italiana degli Allievi delle Scuole Superiori Universitarie, coordinato dagli studenti della Scuola Leopardi.
LeoLive Off: il gioco è una cosa seria
In parallelo, il LeoLive Off coinvolgerà bambini, famiglie e passanti: il Circobus in piazza della Libertà (ore 10–13 e 15–19:30) porta in strada giochi e animazioni circensi con Vera Vù; i giochi in legno di Ludus in tabula lungo corso della Repubblica, per grandi e piccoli; attività motorie per bambini dai 3 ai 7 anni in piazza Vittorio Veneto con la Ginnastica Virtus; un laboratorio alla scoperta della cultura cinese con l’Istituto Confucio; percorsi di espressione corporea e benessere con "Il gioiello dentro di me" al Centrale Ristorante.
Gran finale in musica
A chiudere la giornata, alle 21 in piazza della Libertà, il concerto delle Rimmel, gruppo tutto al femminile che coniuga ironia, talento e energia in una performance musicale coinvolgente. In caso di maltempo, lo spettacolo si terrà alla Loggia del Grano.
Durante tutta la giornata, in piazza della Libertà sarà attivo uno stand orientativo della Scuola Leopardi, della rete Educating Future Citizens e dell’offerta didattica UniMC, per scoprire percorsi di studio e opportunità nazionali e internazionali.
Un’intera giornata di incontri, giochi, laboratori, dibattiti e musica animerà il centro storico di Macerata sabato 17 maggio per il LeoLiveFest, il festival ideato e organizzato dagli allievi e dalle allieve della Scuola di Studi Superiori Giacomo Leopardi dell’Università di Macerata. Dalle 9 alle 22:30, vie, piazze e spazi pubblici si animeranno con un fitto programma di attività per tutte le età: incontri, laboratori esperienziali, giochi, dibattiti, performance artistiche e musica. Il festival, coordinato dai docenti Carla Danani, direttrice della Scuola Leopardi, e Fabrizio d’Aniello, membro del Consiglio direttivo, è realizzato con la collaborazione organizzativa di Scarabò ETS con il patrocinio del Comune di Macerata: un’occasione unica per vivere la città come luogo di formazione condivisa e divertimento intelligente, conoscere la Scuola Leopardi nonché le altre Scuole Superiori italiane coinvolte nel progetto Pnrr “Educating Future Citizens”. L’accesso sarà gratuito e libero, fino ad esaurimento posti. Per informazioni: consultare il sito scuolastudisuperiori.unimc.it o scrivere a associazionescarabo@gmail.com o scuolastudisuperiori@unimc.it.
Il programma: cultura e creatività
Tra gli appuntamenti della mattina: "Raccontare la guerra" al Social@b, ore 9, con la giornalista Azra Nuhefendic, lo scrittore Riccardo Michelucci e l’artista Roberta Biagiarelli; "Educativa di strada e rigenerazione urbana", un laboratorio su arte e spazi pubblici con Tommaso Farina; il "Gioco dell’oca letteraria" in piazza Battisti, e l’attività laboratoriale "Lavoro di senso, senso del lavoro" in piazza della Libertà; la caccia al tesoro cittadina guidata dallo storico Francesco Pirani, ore 11:30, e un workshop sul visual journalism con il giornalista Ansa Gianluigi Basilietti al Polo Pantaleoni.
Il pomeriggio prosegue con attività per tutte le età: Laboratori di traduzione e scrittura creativa con la scrittrice Stella Sacchini nella Galleria Scipione; "Dipingere la cura", un laboratorio filosofico-artistico per bambini alla Biblioteca Mozzi Borgetti; il laboratorio teatrale "Danilo Dolci e il dio delle zecche" con Teatro Rebis, e "Greenwashing", per imparare a riconoscere le insidie del marketing ambientale. Alle 18 in piazza Vittorio Veneto, la finale del torneo di dibattito competitivo nazionale della Rete Italiana degli Allievi delle Scuole Superiori Universitarie, coordinato dagli studenti della Scuola Leopardi.
LeoLive Off: il gioco è una cosa seria
In parallelo, il LeoLive Off coinvolgerà bambini, famiglie e passanti: il Circobus in piazza della Libertà (ore 10–13 e 15–19:30) porta in strada giochi e animazioni circensi con Vera Vù; i giochi in legno di Ludus in tabula lungo corso della Repubblica, per grandi e piccoli; attività motorie per bambini dai 3 ai 7 anni in piazza Vittorio Veneto con la Ginnastica Virtus; un laboratorio alla scoperta della cultura cinese con l’Istituto Confucio; percorsi di espressione corporea e benessere con "Il gioiello dentro di me" al Centrale Ristorante.
Gran finale in musica
A chiudere la giornata, alle 21 in piazza della Libertà, il concerto delle Rimmel, gruppo tutto al femminile che coniuga ironia, talento e energia in una performance musicale coinvolgente. In caso di maltempo, lo spettacolo si terrà alla Loggia del Grano.
Durante tutta la giornata, in piazza della Libertà sarà attivo uno stand orientativo della Scuola Leopardi, della rete Educating Future Citizens e dell’offerta didattica UniMC, per scoprire percorsi di studio e opportunità nazionali e internazionali.
Si è tenuto ieri mattina 13 maggio, nella suggestiva Aula Abside del Dipartimento di Economia e Diritto dell’Università di Macerata, l’incontro “Istruttoria tributaria. Il rapporto tra fisco e contribuente alla luce della riforma”, un’occasione di confronto tra accademia, istituzioni e professionisti sul futuro della fiscalità italiana.
Dopo i saluti istituzionali del professor Giuseppe Rivetti, titolare della Cattedra di Diritto Tributario e presidente del corso di laurea in Scienze Sociali (Dipartimento di Giurisprudenza), e della professoressa Elena Cedrola, direttrice del Dipartimento, ha aperto i lavori il professor Paolo Picozza, richiamando l’evoluzione del diritto tributario da materia marginale a disciplina centrale nella formazione del giurista. Il diritto tributario ha sottolineato, mira a costruire una cultura della fiducia reciproca tra cittadino e Stato, valorizzando la trasparenza e il senso civico.
Ospite d’onore dell’incontro è stato il generale di corpo d’armata Bruno Buratti, comandante in seconda della Guardia di Finanza, che ha illustrato i principi fondanti del D.lgs. 221/2023, evidenziando il nuovo ruolo della Guardia di Finanza e dell’agenzia delle entrate nel quadro della riforma. Un passaggio chiave è stato dedicato all’uso dell’intelligenza artificiale e dell’analisi delle banche dati per l’individuazione del rischio fiscale, in equilibrio con il rispetto dei diritti del contribuente.
L’avvocato Giulia Di Giulio, docente presso la Scuola di specializzazione per le rofessioni legali dell’Università di Macerata, ha affrontato i profili costituzionali del contraddittorio e il dovere dell’amministrazione di proporre strumenti di adempimento collaborativo. L’intervento ha richiamato anche i principi di uguaglianza (art. 3) e buon andamento (art. 97) della Costituzione.
L’avvocato Paolo Giustozzi, del Foro di Macerata e collaboratore della Cattedra di Diritto Tributario, ha approfondito il rapporto tra diritto tributario e diritto penale, evidenziando come la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo abbia inciso sul principio del “doppio binario” sanzionatorio.
All’incontro ha partecipato anche una rappresentanza dell’Istituto Tecnico Economico A. Gentili di Macerata.
Un violino, due chitarre, tre studentesse, infinite emozioni. Quando la passione incontra il talento, il risultato è armonia pura. E a trasformare in musica la dedizione quotidiana allo studio sono state tre giovani allieve del Convitto "Giacomo Leopardi" di Macerata, protagoniste di un trionfo tutto al femminile alla XXVI edizione del Concorso Nazionale Musicale “Enrico Zangarelli”, uno dei concorsi più prestigiosi d’Italia dedicati ai giovanissimi musicisti, svoltosi a Città di Castello dal 7 al 9 maggio 2025.
Tra le decine di giovani promesse italiane, brillano i nomi di Azzurra Coppari Pieristè (classe 3A), Stella Coppari Pieristè (classe 3B) e Sara Cipolletti (classe 3A), alunne dell’Indirizzo musicale del Convitto Leopardi. Età media: tredici anni e mezzo. Energia, talento e una padronanza dello strumento che lascia incantati. La cornice è quella della storica città umbra, e la musica...è un dialogo tra le corde di violino e chitarra, un botta e risposta fatto di grazia, precisione, intensità, quello del duo Azzurra e Stella Pieristé. Il risultato? Primo premio nella categoria duo (G3).
Stella incanta ancora anche nella categoria solisti, con un'intensa interpretazione che ha dimostrato lirismo e raffinatezza senza tempo. E arriva anche qui il Primo premio nella sezione solisti di chitarra (B3). Infine Sara Cipolletti, altra perla dell’indirizzo musicale del Convitto Leopardi. Misurata e poetica al contempo, porta in scena due brani per chitarra pervasi di tecnica e sentimento. Anche lei conquista la giuria, che le assegna un meritato Terzo premio nella stessa sezione solisti.
A guidare queste ragazze nella loro crescita musicale ci sono due figure preziose: la professoressa Magdalena Fontana, docente di chitarra, e il professor David Taglioni, insegnante di violino. Oltre alle note, hanno trasmesso costanza, rigore, passione. Ingredienti fondamentali per brillare in un concorso di livello nazionale come lo “Zangarelli”, che da 26 edizioni richiama i migliori giovani musicisti d'Italia, valutati da una giuria composta da esperti del settore e insegnanti di Conservatorio.
"È un riconoscimento che va oltre il premio. È il segno che il talento cresce dove trova spazio, fiducia e ascolto", ha commentato il dirigente scolastico Roberta Ciampechini. "Una grande soddisfazione che premia il lavoro quotidiano dei nostri docenti e l’impegno appassionato delle studentesse - continua il dirigente -. Siamo davvero orgogliosi di vedere i nostri alunni rappresentare con tanto talento e serietà la nostra scuola in un contesto nazionale di così alto livello. Questo successo conferma l’eccellenza del nostro Indirizzo musicale e l'importanza di continuare a curare la formazione artistica dei nostri studenti, come abbiamo sempre fatto. Da pianista concertista non posso che apprezzare la valenza formativa della musica".
Azzurra, Sara e Stella giovedì 8 maggio scorso hanno scritto una pagina importante della loro giovane storia artistica e del Convitto Leopardi, conquistando diplomi preziosi, ma soprattutto ricordi indelebili e un futuro che promette nuovi, splendidi traguardi. Il suono caldo delle corde, gli applausi, lo sguardo fiero dei maestri, e quella consapevolezza che cresce dentro: sì, la musica può cambiare il mondo, anche a tredici anni, anche da un’aula di scuola.
Prosegue con nuove prospettive la missione accademica dell’Università di Macerata in Cina. Nella sua seconda tappa a Pechino, il rettore John McCourt ha visitato la prestigiosa Beijing Normal University, una delle perle del sistema universitario cinese, per rafforzare lo storico legame tra le due istituzioni e delineare nuove e ambiziose prospettive di collaborazione.
La novità più rilevante riguarda la volontà comune di avviare percorsi di doppia laurea basati sui corsi in lingua inglese già attivi a Macerata. È stata, inoltre, ribadita la centralità di questa collaborazione, iniziata oltre quindici anni fa tramite l’Istituto Confucio e il China Center, ed è stata aperta la strada a nuove sinergie in ambiti strategici come la formazione degli insegnanti, gli studi umanistici, giuridici ed economici, con l’obiettivo di potenziare la preparazione internazionale degli studenti e favorire la mobilità accademica.
La delegazione UniMC – composta anche da rappresentanti dell’Istituto Confucio, il direttore Giorgio Trentin insieme ad Alessia Morici e Lin Fenquang – è stata accolta ai massimi livelli dalla presidente Yu Jihong, dal vicepresidente Chen Xing e dai rappresentanti delle principali scuole dell’università cinese, tra cui quelle di Filosofia, Educazione Internazionale della lingua cinese e lingue straniere. “La collaborazione con la prestigiosa Normal University di Pechino è strategica per il nostro Ateneo,” ha dichiarato il rettore John McCourt. “Ci siamo impegnati a sviluppare progetti concreti che arricchiscano l’offerta formativa e rafforzino il nostro impegno nell’internazionalizzazione, creando opportunità di crescita per le nostre comunità studentesche”.
A suggellare il legame tra le due istituzioni, si è svolto il tradizionale scambio di doni: al rettore John McCourt è stato consegnato un raffinato rotolo dipinto, accompagnato da un simpatico serpente di peluche, segno astrologico dell’anno in corso. Alla presidente Yu Jihong, in segno di amicizia e collaborazione, è stato donato il sigillo ufficiale dell’Università di Macerata. McCourt ha anche tenuto una conferenza alla Scuola di Filosofia sui temi della letteratura e dell’Anthropocene, un intervento che ha suscitato grande interesse tra studenti e docenti. Questa visita ha ulteriormente rafforzato i legami accademici tra l’Università di Macerata e la Normal University di Pechino, ponendo le basi per nuovi progetti di cooperazione volti a promuovere l’eccellenza educativa, la ricerca e lo sviluppo di percorsi innovativi per studenti e docenti.