Si apre il sipario del Macerata Humanities Festival 2025 con uno degli appuntamenti più attesi: domani, venerdì 10 ottobre, alle 21:15, Stefano Fresi, attore, musicista e cantautore tra i più amati del panorama italiano, porta la sua energia e ironia sul palco del Teatro Lauro Rossi con lo spettacolo "Dioggene": un viaggio teatrale che attraversa epoche e linguaggi, dal Medioevo all'attualità, indagando con leggerezza e profondità l'animo umano di ieri e di oggi. L'ingresso è libero fino a esaurimento posti. Le porte del teatro si apriranno alle 20:00.
Con "Dioggene", Fresi conferma la sua capacità di coinvolgere il pubblico intrecciando linguaggi, tempi storici e riflessioni sulla vita contemporanea, trasformando ogni battuta in un dialogo diretto con gli spettatori.
Nella stessa giornata, alle 18:00, a Palazzo Lazzarini (ex Banca d'Italia), prende il via la mostra "Il soldatino pensò che era la pace", curata dall’Accademia di Belle Arti di Macerata insieme ad Ars in Fabula – Scuola di Illustrazione, tratta dal libro di Cristina Bellemo e illustrata da Veronica Ruffato. Un percorso espositivo che invita grandi e piccoli a “superare una porta”, spalancando il cuore e aprendo lo sguardo alla narrazione e all’arte.
Questi appuntamenti rientrano nel programma del Macerata Humanities Festival 2025, promosso dall’Università di Macerata con il patrocinio di Regione Marche, Comune di Macerata e Fondazione Marche Cultura, e reso possibile grazie al sostegno di iGuzzini, BCC Recanati e Colmurano, Fior di Grano, BPER Banca e Lube.
Tolentino rafforza il proprio legame con la cultura e con l’internazionalità grazie a una nuova esperienza di scambio che unisce studio, musica e accoglienza. Una giovane studentessa giapponese, appassionata violinista, ha scelto di trascorrere un anno scolastico in Italia grazie all’Associazione Mondo Insieme, realtà che da oltre trent’anni promuove programmi di mobilità studentesca e linguistica in tutto il mondo.
La ragazza ha individuato nell’Istituto di Istruzione Superiore “Francesco Filelfo” di Tolentino, in particolare nell’indirizzo musicale, il luogo ideale per approfondire la propria formazione artistica e vivere un’esperienza di crescita personale in un contesto stimolante e accogliente.
Accolta con calore dalla famiglia ospitante e dall’intera comunità cittadina, la giovane è stata ricevuta in Municipio dal sindaco Mauro Sclavi, dall’assessore Benedetta Lancioni e dal dirigente scolastico Donato Romano, che le hanno rivolto un saluto ufficiale e parole di benvenuto. Nel corso dell’incontro è stato sottolineato il valore di un’esperienza che arricchisce non solo chi arriva, ma anche chi accoglie, creando legami e scambi autentici tra culture diverse.
Questa scelta conferma ancora una volta la vitalità dell’indirizzo musicale del Filelfo, capace di attirare interesse anche oltre i confini nazionali e di affermarsi come polo educativo e culturale di rilievo. Un segno della continuità con la tradizione musicale che da sempre contraddistingue Tolentino e la sua storia.
L’arrivo della studentessa giapponese rappresenta dunque non solo un momento di accoglienza, ma anche un ponte tra mondi, un invito all’apertura, alla curiosità e alla crescita reciproca che solo la cultura e la musica sanno generare.
Questa mattina presso la sede dell'Università di Camerino, è stato rinnovato per la durata di tre anni, un importante protocollo d’intesa tra il Comando regionale Marche della Guardia di Finanza, rappresentato dal generale di brigata Nicola Altiero, e l'Università degli Studi di Camerino, rappresentata dal rettore Graziano Leoni.
L'accordo, che nasce dalla comune volontà di promuovere la diffusione del sapere e la valorizzazione delle competenze, mira a favorire l’elevazione culturale e professionale del personale della Guardia di Finanza attraverso la partecipazione alle attività didattiche dell’Ateneo, con particolare riferimento ai corsi di laurea attivi presso la Scuola di Giurisprudenza.
Grazie a questa intesa, gli appartenenti al Corpo – in servizio e in congedo – nonché i loro familiari, potranno usufruire di percorsi formativi personalizzati. L’Università si impegna, in particolare, a fornire un servizio di tutoraggio dedicato per agevolare le procedure di iscrizione e a riconoscere, nei limiti previsti, i crediti formativi universitari (CFU) già acquisiti in precedenti percorsi di studio o attività professionali pertinenti.
La collaborazione tra il Comando Regionale Marche e l’Università di Camerino rappresenta un significativo passo avanti nella sinergia tra mondo accademico e istituzioni, ponendo le basi per future attività di approfondimento e ricerca condivisa in ambiti di interesse comune, con l’obiettivo di accrescere la qualità e la professionalità del personale della Guardia di Finanza e di promuovere una cultura giuridica e sociale sempre più diffusa.
Aperte le candidature per il percorso formativo gratuito. C’è tempo fino al 25 ottobre per candidarsi al percorso formativo gratuito su turismo sostenibile e valorizzazione archeologica promosso dall’Università di Macerata e dal Comune di Macerata nell’ambito del progetto europeo ARCHAEODIGIT – Archaeological Digital Paths for an Inclusive and Sustainable Tourism (Interreg VI-A Italia–Croazia 2021–2027).
Il corso, in programma dal 27 ottobre al 15 dicembre, è dedicato allo sviluppo di competenze innovative per la gestione e valorizzazione del patrimonio archeologico, unendo saperi umanistici e strumenti digitali avanzati. È rivolto a giovani neodiplomati e neolaureati, studenti universitari in discipline umanistiche, turistiche, economiche o tecnologiche, operatori culturali e turistici del settore pubblico e privato, occupati o inoccupati, e a tutti coloro che desiderano formarsi nel campo del turismo sostenibile.
Il programma, della durata complessiva di 63 ore, comprende attività laboratoriali di storytelling e ICT per la valorizzazione del patrimonio, pianificazione e gestione di parchi e siti archeologici e utilizzo di sistemi GIS per la mappatura e l’analisi dei beni culturali. I cinque partecipanti più meritevoli avranno inoltre la possibilità di svolgere, nella primavera 2026, un placement transnazionale gratuito di tre settimane in istituzioni culturali e turistiche in Croazia.
L’iniziativa mira a formare nuove figure professionali capaci di coniugare tutela e innovazione, contribuendo a rendere l’offerta culturale e turistica del territorio più competitiva, inclusiva e sostenibile.
Come passo successivo, il progetto prevede anche il programma “Train the Mentors”, volto a rafforzare le capacità di guida e collaborazione tra operatori del settore culturale e turistico. La formazione, di taglio pratico e interattivo, affronterà temi legati alla comunicazione, alla gestione delle relazioni formative e alla costruzione di percorsi di apprendimento condivisi.
ARCHAEODIGIT è un’iniziativa transfrontaliera tra Italia e Croazia che mira a tutelare e valorizzare il patrimonio archeologico, promuovendo modelli di turismo sostenibile e inclusivo attraverso l’uso di strumenti digitali.
È stata accolta con grande soddisfazione anche all’Università di Camerino la notizia del conferimento del Premio Nobel per la Fisica 2025 a John Clarke, Michel Devoret e John Martinis, per i loro fondamentali contributi alla comprensione della meccanica quantistica su scala macroscopica.
Con i loro esperimenti, condotti a partire dagli anni Ottanta, i tre scienziati hanno dimostrato che le “stranezze” del mondo quantistico non si manifestano solo nel microscopico regno di atomi e particelle, ma anche in circuiti elettronici superconduttori, visibili persino a occhio nudo. Questi circuiti, raffreddati a temperature prossime allo zero assoluto (-273 °C), possono mostrare fenomeni quantistici come correnti che scorrono simultaneamente in direzioni opposte e livelli energetici quantizzati, analoghi a quelli degli atomi.
"Oggi, le loro scoperte – sottolinea David Vitali, fisico e direttore della Scuola di Scienze e Tecnologie – costituiscono la base dello sviluppo dei dispositivi quantistici di nuova generazione, dai sensori ultrasensibili ai computer quantistici, che promettono di rivoluzionare la ricerca scientifica e la tecnologia, con importanti applicazioni già sviluppate da colossi come Google e IBM, oltre che da centri di ricerca in Europa e in Cina".
Da oltre trent’anni, la Sezione di Fisica della Scuola di Scienze e Tecnologie dell’Università di Camerino è riconosciuta a livello internazionale come centro di eccellenza per la ricerca nel campo della Fisica Quantistica.
Per avvicinare il grande pubblico a questi temi, UNICAM promuove la mostra divulgativa “Quantum: la fisica quantistica è per tutti”, che sarà aperta al pubblico dal 20 ottobre al 14 novembre 2025 presso il Campus universitario di via D’Accorso a Camerino.
L’ingresso alla mostra è gratuito, ma è necessaria la prenotazione attraverso il modulo online disponibile al link: https://tinyurl.com/55vf5y22. L'iniziativa si inserisce tra le attività di public engagement del National Quantum Science and Technology Institute (NQSTI), la principale infrastruttura italiana dedicata alle scienze e tecnologie quantistiche, promossa proprio dall’Università di Camerino.
Per il trentaquattresimo anno consecutivo l’Università per la Terza Età di Macerata torna a essere un punto di riferimento per gli over 60 e per tutti coloro che desiderano mantenersi attivi e curiosi, proponendo un’offerta formativa rinnovata e coinvolgente.
Il nuovo anno accademico si distingue per un metodo didattico innovativo, fondato sulla partecipazione diretta degli iscritti: le lezioni si trasformano in momenti di riflessione condivisa che prendono vita anche attraverso il gioco, le escursioni, la visione di film e la scoperta della buona tavola.
Resta saldo il legame con l’Università di Macerata, che continua a collaborare fornendo dottorandi altamente specializzati nelle diverse discipline. L’anno accademico 2025/26 si articola in diverse aree tematiche. Nell’area della salute, con corsi come lo Shiatsu e la Scuola della Salute, si impara a prendersi cura del proprio corpo e della propria mente attraverso tecniche che alleviano stress e ansia, favorendo elasticità fisica e mentale e promuovendo il rilassamento.
L’area creativa propone un laboratorio di pittura in cui, partendo dallo studio del segno e del colore, si esplorano luce, ombra e linguaggio cromatico fino alla realizzazione di opere personali. Nell’area culturale, accanto alle lezioni di inglese e spagnolo, trovano spazio il corso “Melomani si diventa”, pensato per approfondire l’ascolto e la comprensione dei titoli del Macerata Opera Festival 2026, e “Sapori e saperi”, un percorso di formazione e convivialità che unisce cultura gastronomica e degustazioni guidate.
L’area del potenziamento cognitivo offre invece un vero e proprio allenamento mentale personalizzato, volto a migliorare memoria, attenzione e ragionamento attraverso metodologie mirate e il supporto di professionisti. I corsi comprendono Potenziamento della memoria, Giochiamo sul serio, Psicologia esistenziale e tecniche di psicoterapia corporea per il benessere psicofisico.
Completa l’offerta l’area artistica, dedicata alla storia dell’arte come strumento di conoscenza e crescita culturale, con approfondimenti su temi quali il Barocco marchigiano, i simboli e le allegorie nell’arte, il culto dei santi e le devozioni tra le due sponde dell’Adriatico, fino a un percorso dedicato ai grandi capolavori della letteratura francese. Un programma ricco e articolato, che conferma l’Università per la Terza Età di Macerata come una realtà viva, aperta e capace di coniugare formazione, socialità e benessere.
Un patrimonio prezioso, rimasto a lungo nell'ombra, si prepara a raccontare la sua storia. Venerdì 10 ottobre, alle ore 10, nell'atrio del Museo della Scuola "Paolo e Ornella Ricca" (Mudesc) di Macerata, sarà presentato il volume Un patrimonio librario da disvelare. Il fondo storico della Biblioteca del Convitto "G. Leopardi" di Macerata, a cura di Anna Ascenzi ed Elisabetta Patrizi ed edito da Eum e sarà inaugurata la mostra temporanea realizzata dagli studenti del corso di Storia della scuola e delle istituzioni educative dell'Università di Macerata sotto la guida delle curatrici. L'opera, disponibile gratuitamente anche online, offre un affascinante viaggio tra le oltre duemila opere che compongono la raccolta libraria del Convitto, molte delle quali arricchite da postille, disegni e memorie personali lasciate da studenti e docenti nel corso di più di un secolo di vita scolastica.
Il testo, disponibile gratuitamente anche online sul sito delle Eum, mette in luce i tratti salienti di una biblioteca scolastica straordinaria, che non solo consente di apprezzare i canoni pedagogici che hanno caratterizzato il Convitto Leopardi nell’arco di oltre un secolo, ma anche di entrare in contatto con chi ha vissuto questa istituzione e ha voluto, in modo più o meno consapevole, lasciare traccia del proprio passaggio attraverso postille, disegni e memorie personali, conservate in molti volumi di questa raccolta libraria.
La biblioteca consta di oltre duemila opere, alcune anche di particolare pregio, di cui il volume offre un’accurata descrizione nel catalogo in appendice. La biblioteca, conservata presso il Centro di documentazione e ricerca sulla storia del libro scolastico e della letteratura per l’infanzia (Cescom), rappresenta una testimonianza viva della prestigiosa storia del Convitto di Macerata, che aprì i battenti nel lontano 1862 e che, sebbene in altra sede da quella originaria, ancora in attesa di essere restituita alla cittadinanza, continua tuttora a rappresentare un punto fermo nel panorama scolastico cittadino.
Il volume non si limita a descrivere i testi custoditi, alcuni di particolare pregio, ma restituisce al lettore il respiro di una comunità educativa che, dal 1862 a oggi, ha contribuito a formare generazioni di maceratesi. Conservata presso il Cescom, la biblioteca rappresenta infatti un tassello fondamentale della storia culturale cittadina e testimonia l'importanza del Convitto Leopardi, istituzione ancora oggi viva, pur in attesa di ritrovare la sua sede storica.
Alla presentazione prenderanno parte le autorità accademiche e cittadine, la rettrice del Convitto Alessandra Gattari e una rappresentanza di docenti e alunni. La mostra avrà anche una versione digitale permanente e vedrà come ciceroni d'eccezione gli studenti della 2ª C della scuola secondaria di primo grado del Convitto Leopardi. L'esposizione sarà visitabile non solo la mattina del 10 ottobre, ma anche nel pomeriggio (15.30-18.30) e per tutta la giornata di venerdì 11 ottobre (10.00-13.00 e 15.30-18.30).
Una riflessione sul ruolo dei servizi di sicurezza e sulle tensioni internazionali del nostro tempo ha segnato l'avvio ufficiale dei corsi del Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali dell'Università di Macerata.
L'incontro, svoltosi oggi, martedì 7 ottobre alla Loggia del Grano, ha avuto come protagonista Lorenzo Guerini, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) ed ex ministro della Difesa, in dialogo con il professor Angelo Ventrone, direttore del Dipartimento e ordinario di Storia contemporanea.
Al centro del confronto il tema "I servizi di sicurezza e le tensioni internazionali del nostro tempo": un'occasione di approfondimento su questioni che intrecciano politica, diplomazia e responsabilità civica.
Ad aprire l'incontro è stato il rettore John McCourt, che ha ringraziato il Dipartimento e l'ospite per "aver voluto aprire l'anno con una riflessione tanto attuale e impegnativa". Il rettore ha sottolineato come "la sicurezza non sia solo una questione militare o tecnologica, ma anche - e soprattutto - una dimensione civile e democratica, fondata sul rispetto delle persone e delle istituzioni".
McCourt ha poi ricordato l'impegno dell'Ateneo in una prospettiva di apertura internazionale, grazie alla partecipazione all'alleanza ERUA - European Reform University Alliance, che unisce otto università europee.
"Viviamo in un tempo in cui troppo spesso parla la forza più del dialogo. Il compito dell'università è tenere viva la parola quando tutto intorno grida: educare al pensiero critico, al valore della complessità, alla responsabilità del linguaggio come strumento di convivenza civile", ha aggiunto.
Il direttore Angelo Ventrone ha evidenziato il ruolo formativo dell'università come spazio di apertura e di confronto. "La cultura che nasce dall'università mira ad essere universale – ha affermato – perché alla base vi è la condivisione di idee, valori, culture ed esperienze. Uno dei caratteri più meritevoli a cui dobbiamo educare è l'empatia: solo nel confronto con gli altri si può costruire un mondo migliore".
Guerini ha rievocato i propri anni universitari, ricordando l’importanza di alcuni docenti che lo hanno ispirato negli studi, come Gianfranco Miglio, e sottolineando come molti suoi compagni di allora abbiano poi intrapreso carriere significative nel giornalismo e nelle istituzioni: "L’esperienza di studio in Scienze Politiche mi ha insegnato molto: mi ha dato metodo, senso critico e soprattutto curiosità verso il mondo. È una disciplina che ti obbliga a guardare la realtà da più prospettive, a comprendere le dinamiche sociali, economiche e istituzionali che muovono il nostro tempo. Ma soprattutto ti invita al confronto, al dialogo con i punti di vista più diversi, perché solo dal confronto nascono soluzioni e quindi istituzioni solide e durature.”
Entrando nel merito del dibattito, Guerini ha poi evidenziato come il ruolo dei servizi di sicurezza sia quello di servire la Repubblica garantendo le condizioni per il regolare svolgimento della vita democratica, proteggendo il Paese e prevenendo potenziali minacce.
Ha ricordato, in particolare, quanto sia stato determinante l’impegno dei servizi italiani nel periodo degli attentati dell’ISIS tra il 2015 e il 2018, quando il lavoro di prevenzione ha consentito di proteggere l’Italia da attacchi che hanno colpito molti Paesi europei vicini.
Sono intervenuti anche i presidenti dei Consigli di corso di studio che guidano e animano la vita didattica del Dipartimento: Uoldelul Chelati Dirar per Scienze Politiche, Ernesto Tavoletti per Relazioni Internazionali e Alessia Bertolazzi per Scienze della Comunicazione.
Si è svolto oggi presso l’Università di Camerino il meeting finale del progetto europeo LIFE Mercury-Free, coordinato dalla professoressa Roberta Censi della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, che negli ultimi tre anni ha visto Unicam svolgere un ruolo di primo piano nella sensibilizzazione della cittadinanza sull’uso e sul corretto smaltimento dei prodotti contenenti mercurio.
Grazie a questionari, eventi e collaborazioni con enti locali, scuole, associazioni e ONG, l’Ateneo ha saputo coinvolgere in maniera capillare il territorio, ottenendo numerosi sostenitori ed avviando un percorso che apre la strada a future iniziative di public engagement anche su altri metalli pesanti.Nel corso della mattinata è stata presentata la guida ufficiale redatta dai membri del consorzio, contenente 5 Manuali di Buone Pratiche, uno dei quali realizzato in lingua italiana e adattato alle esigenze e possibili replicazioni in altre città del nostro Paese.
“La scelta di Camerino come sede del meeting conclusivo – ha affermato Roberta Censi – conferma il ruolo strategico di Unicam, non solo come luogo di condivisione dei risultati raggiunti, ma anche come laboratorio di idee per delineare nuove prospettive di ricerca e sensibilizzazione oltre il tema del mercurio. Questo progetto ci ha permesso di lavorare su un tema di grande rilevanza scientifica e sociale. Abbiamo unito ricerca, formazione e sensibilizzazione, contribuendo a diffondere conoscenza e buone pratiche di tutela ambientale e sanitaria".Il progetto LIFE Mercury-Free ha, infatti, posto l’attenzione su un problema spesso sottovalutato: la contaminazione ambientale da mercurio derivante dall’uso e dal cattivo smaltimento di oggetti obsoleti ma ancora diffusi nella vita quotidiana, come batterie, lampadine, termometri e sfigmomanometri.Il mercurio, oggi riscontrabile a concentrazioni significative nell’atmosfera, nelle acque e nel sottosuolo, è riconosciuto come un potente neurotossico.
L’esposizione a questo metallo pesante è stata associata a un incremento del rischio di patologie neurodegenerative, quali Alzheimer e Parkinson, la cui incidenza è in costante aumento e che costituiscono tra le principali cause di disabilità e mortalità a livello globale. Attraverso attività di comunicazione e disseminazione, tra cui piattaforme digitali informative, maratone internazionali e Summer Schools, il progetto ha perseguito l’obiettivo di sensibilizzare società civile, comunità scientifica e istituzioni, favorendo la consapevolezza, il cambiamento delle abitudini e la diffusione di buone pratiche di gestione dei rifiuti. L’impatto atteso, a medio e lungo termine, è la riduzione della contaminazione da mercurio e il miglioramento della salute e del benessere dei cittadini.
Al progetto hanno preso parte, oltre a Unicam, istituti di ricerca e aziende europee e internazionali: la Lodz University in Polonia, coordinatore del progetto, l’Akademia Gorniczo-Hutnicza Im. Stanislawa Staszica W di Cracovia sempre in Polonia, l’Università di Evora in Portogallo, la Lviv Polytechnic National University e la Ivano-Frankivsk Academy of Ivan Zolotoustoy University in Ucraina e Innovation Hive in Grecia.“La partecipazione al progetto – ha aggiunto la dottoressa Cristina Casadidio, componente del gruppo di ricerca – ha rafforzato la capacità di Unicam di collaborare in rete con partner internazionali, consolidando il ruolo dell’Ateneo come punto di riferimento per l’innovazione scientifica e la responsabilità sociale".Il team di ricercatori e ricercatrici Unicam coinvolti comprende, oltre alla professoressa Roberta Censi e alla dottoressa Cristina Casadidio della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, la professoressa Rita Giovannetti, Marco Zannotti e il Stefano Ferraro della Scuola di Scienze e Tecnologie.
Una bellissima iniziativa quella che si è svolta nella Giornata della Festa dei Nonni, presso la Scuola dell’Infanzia Rodari di Civitanova Marche: le maestre hanno organizzato un ritrovo tra nonni e nipoti per trascorrere un’ora spensierata insieme. Dopo una breve “intervista”, dove sono stati raccontati i gusti e le abitudini dei nonni da bambini, le due generazioni si sono cimentate nella pittura con le dita su una piccola tela magnetica che hanno poi potuto portare a casa come cadeau per la loro giornata.
L’iniziativa si è conclusa solo dopo aver consumato uno spuntino genuino con piccole fettine di pane condite con olio e sale, proprio come si faceva una volta. Ecco una delle testimonianze dei nonni, segno dell'ottima e ben riuscita giornata tra le mura scolastiche dell'infanzia: "Mi è piaciuto tanto fare il lavoretto insieme alla bambina e ringrazio le Maestre Meri e Antonella per aver organizzato questa 'festicciola' che ha dato la possibilità a tutti noi di vivere e creare un bellissimo ricordo con e per nostri amati nipoti".
L’Università di Camerino compie un nuovo passo verso la didattica del futuro con l’inaugurazione del laboratorio immersivo di Chimica, presentato oggi presso il Polo didattico Sant’Agostino. Il laboratorio rappresenta un ambiente di apprendimento innovativo che combina tecnologia, realtà virtuale e formazione scientifica, offrendo agli studenti un’esperienza pratica e interattiva in totale sicurezza.
All’evento di presentazione hanno partecipato il rettore Graziano Leoni, la prorettrice alla Didattica Giulia Bonacucina, il docente e presidente dell’associazione PA Social Francesco Di Costanzo, la delegata all’Orientamento Isolina Marota, il direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute Gianni Sagratini, il docente del corso di Chimica generale Fabio Marchetti e i docenti responsabili del progetto, Claudio Pettinari e Daniele Rossi.
“Il laboratorio immersivo – ha spiegato il rettore Leoni – rappresenta un esempio quasi unico in Italia di come la tecnologia possa diventare un alleato della formazione scientifica. Gli studenti potranno comprendere e vivere la Chimica in prima persona, un’esperienza utile anche come orientamento per le scuole superiori. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto, dimostrando quanto la collaborazione tra discipline e generazioni possa produrre risultati di grande valore per la comunità universitaria”.
Il professor Claudio Pettinari ha aggiunto: “Questa metodologia fungerà da addestramento virtuale: gli studenti entreranno poi in laboratorio reale con maggiore sicurezza, consapevoli dei materiali e degli strumenti che incontreranno”.
Il progetto è stato sviluppato grazie al contributo di giovani ricercatrici della Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria”, coordinate dal professor Daniele Rossi, in collaborazione con l’azienda Open Comunicazione e i docenti dei corsi di Chimica.
All’interno del laboratorio virtuale, gli studenti potranno eseguire esperimenti reali in realtà virtuale, manipolando strumenti e reagenti digitali e osservando fenomeni chimici in totale sicurezza. L’esperienza è guidata da un’interfaccia interattiva che accompagna passo dopo passo, stimolando osservazione, riflessione e sperimentazione. L’aspetto visivo è studiato per rendere l’esperienza chiara e coinvolgente, con colori più accesi per indicare gli oggetti potenzialmente pericolosi.
“La nostra finalità – ha sottolineato la prorettrice Bonacucina – è rendere l’apprendimento della Chimica più accessibile e stimolante, promuovendo al contempo la collaborazione tra diverse aree scientifiche e progettuali dell’ateneo”.
Con questa iniziativa, Unicam conferma la sua vocazione all’innovazione didattica, puntando a stimolare curiosità, partecipazione e consapevolezza scientifica tra le nuove generazioni di studenti.
È stato presentato questa mattina, nei moderni spazi del Social@b, il programma ufficiale del Macerata Humanities Festival 2025, che dal 14 al 17 ottobre, con anteprime già dal 10 ottobre, trasformerà la città in un laboratorio diffuso di idee, arte e partecipazione. Quattro giornate dense di incontri, spettacoli, mostre, workshop e riflessioni per esplorare il tema di quest’anno, “La forza del dialogo. Saperi e pratiche per la vita comune”, un invito a riscoprire il valore del confronto come chiave per ricucire le fratture del nostro tempo.
Tra i protagonisti di questa edizione figurano Stefano Fresi, Domenico Iannacone, Catherine Dunne, Rossella Miccio, Gino Cecchettin, Cristina Bellemo, Veronica Ruffato, Barbara Poggio, Elena Mil, Ado Hasanović e Azra Nuhefendić, in un programma che conta oltre cinquanta appuntamenti diffusi tra teatri, biblioteche, sedi universitarie e spazi pubblici della città. Il Festival, promosso dall’Università di Macerata con il patrocinio di Regione Marche, Comune di Macerata e Fondazione Marche Cultura, è sostenuto da iGuzzini, BCC Recanati e Colmurano, Fior di Grano, BPER Banca e Lube.
Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti il rettore John McCourt, la delegata del rettore Fabiola Falappa, la presidente di Eum Simona Antolini e il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Macerata Piergiorgio Capparucci, insieme ai rappresentanti dei partner economici Gerardo Pizzirusso e Davide Celani per la BCC e Massimiliano Frapiccini per BPER Banca.
Nel suo intervento, il rettore John McCourt ha ricordato che «la forza del dialogo è al centro del nostro Festival delle Humanities proprio perché oggi abbiamo bisogno di imparare di nuovo ad ascoltarci. Viviamo in un tempo in cui tutti parlano e pochi ascoltano: per questo abbiamo costruito un programma di oltre cinquanta eventi dove l’ascolto e il confronto diventano una pratica viva, aperta a studenti, cittadini e visitatori, senza barriere d’ingresso».
La delegata del rettore Fabiola Falappa ha sottolineato come «il dialogo rappresenti una via capace di aprire nuove possibilità in un’epoca segnata da individualismo e conflitti. Il Festival non si limita alla teoria, ma propone esperienze dirette: incontri, laboratori, mostre e spettacoli che mettono realmente in relazione persone e saperi».
Le anteprime del Festival partiranno venerdì 10 ottobre con l’inaugurazione della mostra “Il soldatino pensò che era la pace” di Veronica Ruffato, ispirata al libro di Cristina Bellemo e curata dall’Accademia di Belle Arti e da Ars in Fabula presso Palazzo Lazzarini (ex Banca d’Italia). La sera, alle 21.15 al Teatro Lauro Rossi, sarà la volta di Stefano Fresi con “Dioggene”, spettacolo ironico e profondo che attraversa epoche e linguaggi per esplorare l’animo umano. Domenica 13 ottobre, al Teatro della Filarmonica, Roberta Biagiarelli porterà in scena “Figlie dell’epoca. Donne di pace in tempo di guerra”, dedicato al primo congresso internazionale femminile del 1915, simbolo di dialogo e riconciliazione.
L’apertura ufficiale del Festival avverrà martedì 14 ottobre con un workshop alla Lube Academy dedicato al “Dialogo intergenerazionale e cultura del lavoro”, occasione per riflettere sulle nuove forme di collaborazione tra generazioni in azienda e sul valore del confronto come leva di innovazione. Nel pomeriggio, alle 18, all'Orto dei Pensatori, si terrà la cerimonia inaugurale che segnerà l’avvio delle quattro giornate di incontri e dibattiti.
Da quel momento, Macerata si trasformerà in un grande spazio condiviso di partecipazione e confronto. Università, scuole, associazioni e istituzioni culturali animeranno la città con iniziative dedicate alla sostenibilità, alla giustizia, al cambiamento del lavoro e al ruolo del dialogo nelle scienze e nelle arti. Tra i tanti protagonisti, la scrittrice irlandese Catherine Dunne, la prorettrice dell’Università di Trento Barbara Poggio, il regista Ado Hasanović e la giornalista Azra Nuhefendić, con le loro testimonianze artistiche e civili sul dialogo tra memorie e culture. Uno dei momenti più attesi sarà l’incontro del 15 ottobre con Gino Cecchettin, che insieme al rettore McCourt e a Barbara Poggio, con intermezzi musicali di Elena Mil, rifletterà su come “trasformare il dolore per rinnovare la vita comune”.
Parallelamente si svolgerà la Fiera dell’Editoria Universitaria BooksUp, curata da Eum – Edizioni Università di Macerata, punto di riferimento nazionale per le University Press. Come ha spiegato Simona Antolini, «BooksUp vuole riflettere sul ruolo dell’editoria accademica nell’università contemporanea e nel mondo dell’open access. Due tavole rotonde affronteranno il tema del dialogo e dell’impatto dell’accesso aperto nella ricerca e nella didattica, fino alla stesura di un Manifesto delle University Press italiane, sottoscritto da rettori e prorettori di numerosi atenei».
Accanto agli incontri, non mancheranno le mostre e gli eventi artistici che accompagneranno l’intera manifestazione. La rassegna “Meru Tales” dell’artista keniota Anne Mwiti offrirà uno sguardo sull’Africa contemporanea intrecciando pittura e narrazione orale, mentre l’esposizione “Scrittori in dialogo” del Centro Bibliotecario di Ateneo esplorerà il ruolo della traduzione come pratica viva di mediazione tra culture. All’interno della Sala Sbriccoli, l’Expo Libri curato da La Bottega del Libro metterà in mostra le pubblicazioni delle University Press italiane e un’ampia selezione di opere in open access.
Ogni sera, i teatri cittadini ospiteranno spettacoli e concerti pensati come esperienze collettive di riflessione e bellezza. Martedì 14 ottobre, il Toudion Ensemble proporrà “Dialogo con la comunità”, concerto per coro femminile, arpa e corni con musiche di Brahms e Britten. Il 15 ottobre, al Teatro della Filarmonica, andrà in scena “Critone”, riscrittura del celebre dialogo platonico sul senso della giustizia, seguita dall’incontro con Cecchettin e Poggio. Giovedì 16 ottobre sarà la volta della Premiazione del Concorso Letterario Humanities, dedicato allo studente e poeta Pietro Polverini, con la partecipazione di Catherine Dunne, Andrea Pierdicca e le musiche di Lorenzo Sbarbati. Il Festival si chiuderà venerdì 17 ottobre al Teatro Lauro Rossi con Domenico Iannacone e il suo toccante spettacolo “Che ci faccio qui in scena”, una riflessione profonda sulla forza della parola e dell’incontro come strumenti di verità.
Tutti gli eventi del Festival sono a ingresso libero fino a esaurimento posti. Per lo spettacolo di Iannacone i biglietti gratuiti saranno disponibili presso la biglietteria dei teatri dal giorno precedente. Il programma completo con tutte le informazioni è disponibile sul sito www.unimc.it/mhf.
Come ha ricordato in chiusura il rettore McCourt, «questo Festival appartiene a tutta la città e al territorio: è un invito al dialogo, alla partecipazione e all’ascolto reciproco. Solo insieme, attraverso la forza delle parole e delle idee, possiamo costruire una vita comune più giusta e consapevole».
Ancora una volta l’Istituto Comprensivo Lorenzo Lotto di Monte San Giusto si distingue al concorso “Poesia onesta”, promosso dall’associazione culturale Poesia Versante. Tra oltre duemila poesie ricevute, numerosi alunni della scuola sono stati selezionati come finalisti, con tre di loro saliti sul podio e altri otto premiati con menzioni speciali.
Nella categoria “italiano”, Aurora Giustozzi si è classificata al secondo posto, mentre Annachiara Berdini, Emily Trotti, Francesco Ciampechini e Kanan Nayyar hanno ricevuto segnalazioni per i loro lavori.
Grande successo anche nella categoria “dialetto”, dove l’Istituto ha conquistato due podi: seconda classificata Emma Ugolini e terza Alice Cavalieri. Sophia Bellini, Raffaele Di Chiara, Giorgia De Luca ed Elisa Papili hanno ricevuto menzioni speciali.
“Da più di dieci anni partecipiamo con ottimi risultati – sottolineano gli insegnanti Pamela Menatta, Sonia Marchionni, Remo Boccaccini e Stefania Nizi – e anche questa volta i nostri alunni hanno dimostrato talento, impegno e creatività. Siamo davvero orgogliosi di loro”.
L’Istituto Lorenzo Lotto conferma così la propria vocazione alla valorizzazione delle competenze linguistiche e artistiche degli studenti, promuovendo la passione per la poesia e la cultura sia in italiano sia nel dialetto locale.
Un grande tema di attualità per aprire ufficialmente l’anno accademico del Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali (Spocri). Martedì 7 ottobre, alle 11, nella Loggia del Grano di Macerata, Lorenzo Guerini, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ed ex ministro della Difesa, dialogherà con Angelo Ventrone, direttore del Dipartimento e ordinario di Storia contemporanea, su “I servizi di sicurezza e le tensioni internazionali del nostro tempo”.
L’incontro, aperto a tutta la cittadinanza, sarà introdotto dai saluti del rettore John McCourt, seguiti dagli interventi dei presidenti dei corsi di studio e della rappresentante della comunità studentesca Emma Cerigioni. L’appuntamento si inserisce nella tradizione del Dipartimento di avviare i corsi con un confronto di alto livello sui temi cruciali del presente, con l’obiettivo di offrire a studenti e studentesse strumenti utili per interpretare la complessità del mondo contemporaneo.
L’inaugurazione sarà preceduta da un’anteprima altrettanto significativa: lunedì 6 ottobre, dalle ore 9, nell’Aula Blu del Polo Pantaleoni, studiosi ed esperti internazionali si confronteranno su “La geopolitica dell’IA”, in un dibattito moderato dal professor Emanuele Frontoni. Interverranno Francesca Rossi in collegamento dagli Stati Uniti, Donato Di Gilio, manager di grande esperienza da molti anni in Polonia, Sixuan Liu, Cina, Kateryna Kuznetsova, Olexandr Kuznetsov insieme a Lorenzo Stacchio, Andrea Bruscia e Giuliana Carassai del progetto STEM4Humanities.
Emozioni, sorrisi e grande partecipazione hanno animato il pomeriggio di giovedì 2 ottobre all’Università di Camerino, in occasione della tradizionale Festa della Laurea, la cerimonia di consegna delle pergamene a tutti i laureati e le laureate dell’anno accademico 2023/2024.
L’auditorium Benedetto XIII ha accolto centinaia di studenti delle cinque Scuole di Ateneo – Architettura e Design, Bioscienze e Medicina Veterinaria, Giurisprudenza, Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, Scienze e Tecnologie – insieme a familiari e amici provenienti da tutta Italia e dall’estero.
La cerimonia si è aperta con il saluto del rettore Graziano Leoni, che ha sottolineato l’impegno, la determinazione e la passione che hanno permesso agli studenti di raggiungere questo importante traguardo.
“È davvero emozionante vedere l’auditorium gremito con voi che indossate sciarpe colorate e tocchi”, ha dichiarato il rettore Leoni. “Vi siete formati in un Ateneo che ha cercato di offrirvi non solo conoscenze disciplinari, ma anche competenze per esercitare il pensiero critico e diventare cittadini consapevoli. Ringrazio le vostre famiglie e i vostri amici per il supporto, e auguro a tutti voi un futuro ricco di soddisfazioni, professionali e personali, affinché possiate trovare il bello in tutto ciò che fate”.
Alla presenza dei prorettori, dei delegati, del direttore generale e dei direttori delle Scuole, il rettore ha poi proceduto alla consegna delle pergamene, momento molto atteso e carico di emozione. Ogni scuola ha avuto un momento speciale, con la testimonianza di un laureato o una laureata che ha raccontato la propria esperienza in Unicam: Nicolò Palombi per Giurisprudenza, Claudia Di Nocera per Architettura e Design, Francesca Racciatti per Bioscienze e Medicina Veterinaria, Elena Fiorini per Scienze del Farmaco e Antonio Gassner per Scienze e Tecnologie.
Come da tradizione, la Festa della Laurea ha dedicato un pensiero speciale anche a docenti e personale tecnico-amministrativo che hanno concluso il proprio servizio nell’ultimo anno, con un momento solenne di congedo ufficiale dall’Ateneo.
L’evento rappresenta ogni anno un’occasione unica per celebrare i successi dei giovani e il ruolo centrale della comunità Unicam, confermandosi come punto di riferimento per formazione, ricerca e innovazione, aperta al mondo e al futuro.
Un modello sviluppato dai ricercatori dell'Università di Macerata ha centrato in pieno l'esito delle elezioni regionali nelle Marche, con uno scarto di pochi decimali rispetto ai risultati ufficiali e una precisione superiore a quella dei sondaggi tradizionali. La presentazione è arrivata lunedì 29 settembre, a urne appena chiuse, durante il convegno conclusivo del progetto di ricerca RightNets, ospitato alla Facoltà di Giurisprudenza de La Sapienza di Roma.
Il professor Emanuele Frontoni, informatico di UniMc, ha illustrato come il team maceratese abbia utilizzato tecniche avanzate di analisi delle interazioni su X e Facebook per monitorare in tempo reale la campagna elettorale e costruire modelli predittivi. Uno strumento che non solo conferma l'efficacia della ricerca scientifica applicata al campo politico-elettorale, ma che apre anche scenari importanti per comprendere come i social media stiano trasformando la comunicazione politica e la partecipazione democratica.
Il progetto RightNets - Normative and Digital Solutions to Counter Threats during National Election Campaigns, finanziato dall'Unione Europea - Next Generation EU e coordinato dall'Università di Macerata sotto la guida del costituzionalista Giovanni Di Cosimo, ha messo insieme giuristi e data scientist, tra cui una Unità di ricerca guidata da Francesco Bilancia dell'Università Sapienza, per affrontare due sfide cruciali: la disinformazione online e il digital campaigning.
Durante il convegno, accanto alle relazioni delle unità di ricerca, sono intervenuti esperti esterni di livello internazionale, come Bernt Schiele, direttore del Dipartimento di Computer Vision and Machine Learning del Max-Planck Institut for Informatics. Al centro del dibattito anche i nuovi orizzonti regolatori europei, con il Digital Services Act e il Regolamento sulla pubblicità politica, e il ruolo degli strumenti di web scraping nello studio delle interazioni politiche in rete.
La giornata si è chiusa con una tavola rotonda vivace sui rischi della disinformazione digitale, alla quale hanno preso parte accademici ed esperti delle Autorità indipendenti Agcom e Antitrust.
L’Università di Camerino ha ospitato oggi un evento di alto profilo scientifico con il professor Nektarios Tavernarakis, scienziato di fama internazionale, già Vicepresidente del Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) per le Scienze della Vita.
Dopo i saluti di apertura del prorettore alla Ricerca, professor Guido Favia, il professor Tavernarakis ha tenuto un seminario su “Autophagic mechanisms in ageing and neurodegeneration”, dedicato ai meccanismi dell’autofagia nei processi di invecchiamento e neurodegenerazione, al quale è seguita una sessione di domande e risposte.
Lo scienziato ha poi incontrato ricercatori e ricercatrici per una sessione di approfondimento su “ERC Grants: Expert Advice for Young Researchers”, offrendo indicazioni pratiche e consigli su come affrontare con successo le competizioni europee per i finanziamenti alla ricerca.
Il professor Tavernarakis è una delle figure di spicco della biomedicina europea: guida il FORTH – Foundation for Research and Technology-Hellas, il più grande istituto di ricerca greco, è stato Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT), ha diretto l’Istituto di Biologia Molecolare e Biotecnologia (IMBB) e il Corso di Laurea Magistrale in Bioinformatica presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Creta. La sua attività scientifica si concentra su morte cellulare, neurodegenerazione, metabolismo e invecchiamento, ed è sostenuta da numerosi riconoscimenti, tra cui due ERC Advanced Grants e un ERC Proof of Concept Grant.
Eletto membro di prestigiose accademie scientifiche internazionali (AAAS, EMBO, Leopoldina, Accademia Europea delle Scienze e delle Arti, Accademia di Atene), il professor Tavernarakis rappresenta un punto di riferimento mondiale nel campo della ricerca biomedica.
L’evento ha rappresentato un’occasione unica per la comunità universitaria di Unicam di confrontarsi con una delle voci più autorevoli a livello internazionale sulla ricerca e l’innovazione in biomedicina.
Per il sesto anno consecutivo l’Università di Camerino ha fatto brillare la notte dei ricercatori e delle ricercatrici grazie a SHARPER, con attività di intrattenimento e approfondimento in compagnia delle ricercatrici e dei ricercatori dell’Ateneo. SHARPER (SHAring Researchers’ Passion for Education and Rights), progetto sostenuto dalla Commissione Europea, si è svolto venerdì 26 settembre in 15 città italiane, tra cui appunto Camerino, con il coordinamento dell’impresa sociale Psiquadro in collaborazione con un ampio consorzio che comprende atenei ed istituti ed enti di ricerca.
“L’Università di Camerino – ha affermato il rettore Unicam prof. Graziano Leoni – ha sempre aderito alla Notte dei Ricercatori fin dalla sua istituzione, nel 2005. E’ per noi una grande soddisfazione poter far parte anche quest’anno del progetto SHARPER che ha realizzato ancora un volta un evento di grande successo con l’obiettivo di migliorare nell’opinione pubblica la comprensione del ruolo esercitato dalle ricercatrici e dai ricercatori nella società, nonché di suscitare interesse nei giovani verso questa professione. Raccontare ai cittadini, partendo dai giovanissimi, come la buona ricerca contribuisca al loro benessere è fondamentale per la democrazia e la crescita sociale del paese ed è uno dei compiti più alti dell’università”.
Ricco di appuntamenti è stato il programma Unicam, che ha coinvolto le sedi di Camerino e San Benedetto del Tronto.
A Camerino la giornata si è aperta al mattino con l’incontro “Cibo e religione. Aspetti nutrizionali e razionale scientifico dei precetti alimentari religiosi” tenuto da Sergio Salvi, biologo nutrizionista ed introdotto dal Giovanni Caprioli, docente della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute. Si è proseguito poi con l’iniziativa “Rotte in Movimento: simulazione dei percorsi migratori” presso l’I.I.S. Varano-Antinori, in cui attraverso attività ludico-pratiche, le studentesse e gli studenti hanno potuto immedesimarsi nei ruoli di migranti, avvocati e policy-maker, affrontando i dilemmi etici, giuridici e politici legati ai percorsi di accoglienza, guidati dai ricercatori e dalle ricercatrici della Scuola di Giurisprudenza di Unicam Giulia D’Agnone, Marco Giovagnoli, Tatiana Guarnier, Agostina Latino, Gennaro Pica.
Nel pomeriggio, presso il Polo Informatico il professor Massimo Callisto De Donato del gruppo di ricerca PROcesses & Services lab della sezione di Informatica Unicam ha condotto un’attività immersiva con visori di realtà virtuale per mostrare come le tecnologie digitali possano migliorare la sicurezza e la gestione delle emergenze in caso di terremoto. Ci si è spostati poi al Bar Civico28 per un Calice di Scienza con la professoressa Maria Chiara Invernizzi della sezione di Geologia della Scuola di Scienze e Tecnologie, che ha raccontato la vita e le scoperte di Marie Tharp, la geologa e oceanografa statunitense che ha contribuito in modo determinante alla teoria della tettonica a zolle.
A San Benedetto del Tronto il programma si è aperto nel primo pomeriggio con l’iniziativa “Tutta questione di…. intelligenza! Costruiamo macchine che imparano e dimostrano” che si è svolta presso il Liceo Scientifico Rosetti a cura del gruppo di ricerca della professoressa Sonia L’Innocente e del professore Dario Corona della Sezione di Matematica della Scuola di Scienze e Tecnologie di Unicam, in collaborazione con studentesse e studenti Unicam e con alunne ed alunni del Liceo Matematico del Liceo Scientifico Rosetti.
Ci si è spostati poi presso il Polo didattico Unicam in Lungomare Scipioni, 6, dove è stato possibile seguire interessanti e divertenti attività laboratoriali: “Dalle alghe alla salute: quando la ricerca migliora la vita”, con racconti scientifici e dimostrazioni pratiche sulle microalghe e i loro benefici per la salute e per la sostenibilità del pianeta, a cura del gruppo di ricerca composto da Diego Romano Perinelli, Giulia Bonacucina, Marco Cespi e Laetitia Novelli della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute; “Missione Diagnostica: salva l’opera!”, un’attività esperienziale che unisce arte, scienza e logica per far scoprire al pubblico più giovane il mondo affascinante della diagnostica applicata ai beni culturali, a cura delle studnetesse del corso di laurea in Tecnologie e Diagnostica per i Beni culturali; “A tavola… anche con la chimica!”, un divertente viaggio tra provette, cucchiai e colori, per sperimentare e per scoprire alcuni principi fondamentali della chimica… usando ingredienti di tutti i giorni, a cura del gruppo di ricerca della professoressa Rossana Galassi e del dottor Lorenzo Luciani della Sezione di Chimica della Scuola di Scienze e Tecnologie di Unicam.
Nel tardo pomeriggio ha preso poi il via un talk show dal titolo “Ama le api, i loro tesori e salva il pianeta!” per accompagnare il pubblico alla scoperta del fantastico mondo delle api insieme a docenti Unicam e ad apicoltori che collaborano con l’Ateneo. Sono intervenuti il professore Giacomo Rossi, docente della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria di Unicam, l’apicoltore Stefano Pugliesi dell’Apicoltura Fabbri di Lajatico (PI), il Direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute Gianni Sagratini e le ricercatrici Laura Acquaticci e Gulzhan Khamitova, il professor Francesco Palermo, docente della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, Pierluigi Pierantoni della Cooperativa apicoltori montani di Matelica, Aldo Metalori dell’Apicoltura Metalori di Massa Macinaia e la professoressa Roberta Ciampolini dell’Università di Pisa.
Infine, a seguire, il professor Michele Loreti docente della Sezione di Informatica della Scuola di Scienze e Tecnologie ha guidato l’incontro “L’IA generativa nella nostra vita”, un momento di riflessione sul ruolo rivoluzionario che questi strumenti digitali stanno assumendo nella quotidianità.
Da giovedì a sabato, 2 e 4 ottobre, si terrà al dipartimento di Scienze Politiche, della Comunicazione e delle Relazioni Internazionali dell’Università di Macerata la riunione scientifica annuale dell’Associazione Italiana per la Storia del Pensiero Economico, AISPE, quest’anno incentrata sul tema “Le trasformazioni del lavoro nella storia del pensiero economico” (“Labour Transformations in the History of Economic Thought”).
Si tratta di una tematica di forte attualità, dati gli sconvolgimenti che il mondo del lavoro sta subendo o sarà destinato a subire in virtù della cosiddetta industria 4.0, la transizione digitale e l’avvento dell’intelligenza artificiale. Il forte interesse per questa tematica è implicitamente dimostrato anche dal grande successo in termini di iscrizioni alla conferenza: oltre 105 partecipanti, provenienti da undici paesi e quattro diversi continenti.
“Abbiamo deciso di lavorare perché Macerata diventasse la sede di questa importante riunione scientifica annuale ed individuato nel tema del lavoro e delle sue trasformazioni un oggetto di scottante attualità – spiegano Roberto Lampa e Stefano Spalletti, professori di Storia del Pensiero Economico dell’ateneo e organizzatori dell’evento -. La risposta da parte dei principali ricercatori internazionali di questa disciplina è stata incoraggiante e oltre le più rosee aspettative. Siamo fiduciosi che l’Università di Macerata e la sua comunità di docenti, giovani ricercatori e studenti, potranno beneficiarsi di quest’importante vetrina internazionale ed invitiamo tutti a partecipare alla tre giorni dei lavori”.
Il programma della conferenza è particolarmente ricco e prevede tre lezioni su invito a cura di importanti ospiti internazionali: Pedro Teixeira dell’Università di Porto, Portogallo, Cecilia Rykap della University College di Londra, Gran Bretagna, e Richard Arena dell’Università di Nizza, Francia. Ci saranno poi 22 sessioni tematiche parallele, alcune delle quali a cura di altre società scientifiche nazionali ed internazionali, quali la Società Italiana di Economia e Politica Industriale; la Società Italiana di Storia Economica; la Società Italiana per la Storia dell’Economia Politica; la Asociación Ibérica de Historia del Pensamiento Económico e infine la International Adam Smith Society. In apertura della conferenza si procederà inoltre ad una visita guidata alla biblioteca Pantaleoni. La chiusura sarà invece destinata alla presentazione del carteggio inedito che l’importante economista brasiliano Celso Furtado tenne durante la sua esperienza al fronte in Europa, durante la seconda guerra mondiale.
Macerata si è trasformata per tre giorni in un crocevia internazionale grazie all’annuale Social Innovation Conference (SOCIN) dell’alleanza europea Erua, che ha portato in città oltre 250 partecipanti, di cui 150 relatori da 22 Paesi diversi. L’evento, per la prima volta in Italia ospitato e coordinato dall’Università di Macerata, partner dell’alleanza, ha visto la collaborazione del progetto Safina Vitality finanziato dal Pnrr.
La conferenza, dedicata al tema “Ripensare l’innovazione. Pratiche inclusive e prospettive interdisciplinari”, ha proposto 35 panel di ricerca, offrendo alla città una vetrina mondiale. Due keynote lectures di rilievo hanno scandito i momenti centrali: Ana Cristina Santos dell’Università di Coimbra, che ha offerto una prospettiva innovativa sull’invecchiamento nelle comunità LGBTQI+, e Ineke Sluiter dell’Università di Leiden, che ha esplorato il rapporto tra mondo antico e innovazione, mostrando come il passato possa ancora orientare il futuro.
“Erua – commenta il rettore John Mc Court – è per noi molto più di un progetto: è un impegno continuo. Un impegno a rafforzare il ruolo delle università in un'epoca di rapida trasformazione sociale, culturale e tecnologica. Questa alleanza ci permette di unire le nostre forze, di imparare gli uni dagli altri e di far sentire la nostra voce nei nostri territori e nel più ampio Spazio europeo dell'istruzione superiore. Insieme, non solo stiamo formando la prossima generazione di studenti, ma stiamo anche cercando di plasmare l'idea stessa di ciò che dovrebbe essere l'università nel XXI secolo".
“Per questa edizione abbiamo unito le forze con un altro importante progetto coordinato dall’Università di Macerata, il progetto Safina-Vitality finanziato dal Pnrr, rafforzando la dimensione interdisciplinare, favorendo lo scambio tra studiosi di discipline e aree diverse”, spiega la prorettrice alla ricerca e co-organizzatrice del convegno Silvana Colella.
La conferenza ha visto confrontarsi studiosi e ricercatori sui grandi temi dell’innovazione sociale: migrazioni, diritti umani, democrazia, inclusione e parità di genere, interculturalità e arti. Come ha ricordato Bruna Vives, segretaria generale di Erua, «la curiosità è una delle chiavi più potenti per generare innovazione. Le scienze sociali e umane non sono un lusso, ma il terreno vitale su cui crescono i valori democratici, la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà e il benessere collettivo».
Negli stessi giorni, l’Ateneo ha ospitato anche un seminario itinerante, sempre nell’ambito di Erua, con un gruppo di studenti provenienti dall’Università Mykolas Romeris di Vilnius, una delle più grandi università statali lituane: un’occasione di confronto internazionale sui temi della politica, della democrazia e dei diritti umani nell’era dell’intelligenza artificiale e dei cambiamenti geopolitici. Gli studenti lituani hanno partecipato ad alcuni momenti della Socin, mentre a ottobre saranno gli studenti di UniMc a ricambiare la visita in Lituania.
Oltre all’impatto accademico, i tre giorni di convegno hanno dunque dimostrato come eventi di questo calibro possano intrecciare cultura e sviluppo economico, rafforzando il ruolo di Macerata come sede di dialogo e innovazione sociale. E non è tutto: il calendario culturale dell’Università guarda già al prossimo appuntamento, il Macerata Humanities Festival, in programma dal 15 al 17 ottobre. Giunta alla terza edizione, la rassegna proporrà oltre 50 iniziative aperte al grande pubblico, con decine di relatori coinvolti e l’obiettivo di portare ancora una volta nel cuore della città un ricco programma di incontri, spettacoli e momenti di confronto