Macerata, gli studenti del liceo artistico portano in scena "Amleto" all'Anfiteatro di Urbisaglia
Il teatro è spazio vivo di formazione, riflessione e crescita personale. Con questa convinzione, il Liceo Artistico "Cantalamessa" di Macerata ha avviato nel secondo quadrimestre, dopo il progetto e spettacolo che ha celebrato Luigi Pirandello, un nuovo laboratorio teatrale incentrato su William Shakespeare, nello specifico sull'opera "Amleto", coinvolgendo studenti dai 14 ai 18 anni in un percorso creativo ed inclusivo che unisce parola, pensiero e azione.
Grazie ai fondi Pon per il Piano Estate, il progetto culminerà nello spettacolo "Amleto – Il resto è silenzio", in scena sabato 5 luglio alle ore 21:15 nello straordinario scenario dell’Anfiteatro Romano di Urbisaglia.
Il laboratorio non si limita alla recitazione, ma include un lavoro attivo sul copione e sull'intero allestimento scenico. La regia è curata dalla pedagoga teatrale Fabiana Vivani, che ha firmato anche la scrittura scenica insieme alla professoressa Roserita Calistri.
La scenografia digitale, innovativa e coinvolgente, è realizzata dal professor Marco Cristofori, dalla professoressa Lucia Indellicati, dalla professoressa Lucia Staffolani e dagli studenti. Le referenti del progetto sono Roserita Calistri e Lucia Indellicati.
"Un ringraziamento speciale va all’Amministrazione Comunale di Urbisaglia, che ha accolto con entusiasmo il progetto, dimostrando nuovamente sensibilità e stima nei confronti della scuola e del valore dell'arte drammatica come strumento di crescita collettiva - sostengono le professoresse -. Il sostegno delle istituzioni è fondamentale per rendere possibile un dialogo vivo tra arte, territorio ed educazione".
La scelta di lavorare su Amleto non è casuale. L’opera di Shakespeare rappresenta il primo vero dramma moderno, poiché "Amleto siamo noi": un essere umano lacerato dal dubbio, dalla coscienza inquieta, dalla ricerca di verità in un mondo smarrito.
Dopo il Don Chisciotte di Cervantes, portato in scena nel 2022, sopraggiunge il principe di Danimarca: un nuovo tipo di intellettuale. Colto, riflessivo, fragile, tormentato. Non più l’eroe d’azione, ma un pensatore diviso tra la volontà di agire e l’incapacità di farlo.
Il suo è un viaggio profondo e interiore, che lo porta a scontrarsi con i propri ideali, a interrogarsi sul senso della giustizia, del dovere, della vendetta. Immerso nella corruzione della corte danese, Amleto incarna il dramma dell’uomo moderno: vivere significa guardarsi dentro, affrontare le proprie contraddizioni, misurarsi con l’ambiguità morale e la complessità dell’esistenza.
Amleto è un personaggio che anticipa la sensibilità contemporanea. Non è un eroe da contemplare, ma una figura afflitta ed autentica. Un giovane che lotta con il peso del mondo e con le proprie domande. E proprio per questo parla ancora oggi con forza ai giovani, ai quali questo progetto teatrale vuole dare voce, spazio e strumenti per esplorare - come il principe - il proprio essere, in scena e nella vita.
Commenti