Novembre fantasma: il mese che i social hanno cancellato
È l’8 novembre. Apri Instagram e non sai cosa postare. Non sei tu il problema. È novembre.
Il mese invisibile. Il buco nero del calendario social. Quello che tutti fingono non esista. Il 31 ottobre togli la zucca. Il 1° dicembre metti l’albero. E novembre? Novembre sparisce.
IL LIMBO DIGITALE
Come social media manager lo vedo ogni anno. Novembre manda in crisi tutti. Creator, brand, influencer. Nessuno sa cosa postare. Ottobre ha Halloween, le foglie, i colori caldi, l’autunno. Dicembre ha Natale e ci campi per sei settimane di contenuti.
E novembre? Novembre ha… cosa esattamente? Pioggia? Grigio? Freddo senza neve? Non proprio materiale da feed virale.
Il risultato? Sui social novembre semplicemente non esiste. Si passa da “Happy Halloween” a “Merry Christmas” come se in mezzo non ci fossero 30 giorni.
IL MESE CHE NON SI VENDE
Il problema vero è che novembre non è monetizzabile.
Ad Halloween vendi costumi, trucchi, decorazioni. A Natale vendi tutto. Ma a novembre? Cosa sponsorizzi? Le giornate corte? La nebbia? L’ansia esistenziale?
L’unica data che emerge è il 25: la Giornata contro la Violenza sulle Donne. Scarpette rosse, segni rossi sotto l’occhio, post di circostanza. Poi il 26 si torna al vuoto.
I brand lo sanno. Infatti a metà novembre partono già con i “regali di Natale”, le wishlist, le guide regalo. Saltano direttamente al vendibile. Novembre diventa terra di nessuno. Il mese che nessuno vuole nel calendario editoriale.
L’ANSIA DEL VUOTO DI CONTENUTO
E gli utenti? Ancora peggio. Tutti a cercare qualcosa da postare. Qualsiasi cosa. Foto vecchie. Quote motivazionali random. Perché il feed non può restare vuoto. Il silenzio social fa paura. Quindi si anticipa. Albero il 10 novembre. Lucine il 15. Playlist natalizia il 20. Tanto novembre non conta.
Oppure si tira avanti. Ancora foglie secche a metà novembre. Ancora “autumn vibes” quando fuori piove da tre settimane. Perché l’alternativa è ammettere che non hai niente da dire.
IL PARADOSSO
La cosa divertente? Novembre sarebbe perfetto per i social. È il mese del rallentare. Del riposo. Del non fare. Perfetto per staccare, per non postare, per esistere senza performance.
Ma sui social il “non fare” non esiste. Il silenzio non è un’opzione. Devi esserci, sempre, con contenuti, sempre. Così novembre, l’unico mese che ti permetterebbe davvero di respirare, diventa quello dell’ansia da vuoto. Il mese in cui ti senti inadeguato perché non sai cosa postare.
LA VERITÀ
Novembre non è il problema. Siamo noi.
Abbiamo trasformato i social in una corsa continua a riempire spazi, produrre contenuti, restare rilevanti. Abbiamo reso ogni giorno una occasione commerciale, ogni mese un tema, ogni momento una performance. E quando arriva un mese che non si presta al gioco? Lo cancelliamo. Lo saltiamo. Come se non esistesse.
Forse la lezione di novembre è proprio questa: non tutto ha bisogno di essere postato. Non tutto deve diventare contenuto. Non tutto merita un hashtag. Ma noi, invece, mettiamo le lucine e fingiamo che sia già dicembre.
Perché novembre non vende. E sui social, se non vendi, non esisti.

cielo coperto (MC)
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