Microbiota e ormoni: un dialogo costante che influenza peso, fame e umore
Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di microbiota intestinale, ma il suo ruolo va ben oltre la digestione. Quell’universo invisibile, composto da trilioni di batteri, virus e funghi che abitano il nostro intestino, è oggi considerato un vero e proprio organo endocrino: un sistema vivo e complesso che dialoga ogni giorno con cervello, metabolismo e sistema immunitario attraverso una fitta rete di segnali chimici e ormonali.
La scienza ha ormai dimostrato che il microbiota partecipa attivamente alla regolazione dell’equilibrio ormonale, influenzando il metabolismo, la fame, il peso corporeo e persino l’umore. Alcuni batteri intestinali producono sostanze simili ai neurotrasmettitori e regolano ormoni come la leptina e la grelina, che controllano il senso di fame e sazietà, ma anche il cortisolo, l’ormone dello stress. Quando questo ecosistema è in equilibrio – una condizione chiamata eubiosi – l’organismo funziona meglio: il metabolismo è più efficiente, il sonno è regolare e l’umore più stabile. Al contrario, uno squilibrio del microbiota, o disbiosi, può contribuire ad aumentare l’infiammazione, rallentare il metabolismo e alterare il tono dell’umore.
Questo dialogo costante tra intestino e cervello avviene lungo una via bidirezionale nota come asse intestino-cervello, in cui microbiota, sistema nervoso enterico, nervo vago e ormoni comunicano tra loro in modo continuo. Alcuni batteri “buoni”, come i Lactobacillus e i Bifidobacterium, producono acidi grassi a corta catena – come butirrato e propionato – che riducono l’infiammazione, migliorano la sensibilità all’insulina e stimolano la produzione di serotonina, l’ormone del benessere. Non è un caso che oltre il 90% della serotonina del corpo venga prodotto proprio nell’intestino.
Anche gli ormoni sessuali femminili sono strettamente legati al microbiota. Esiste infatti l’“estroboloma”, l’insieme dei batteri intestinali che metabolizzano e regolano la disponibilità degli estrogeni. Quando questo equilibrio si altera, possono comparire disturbi legati al ciclo mestruale, alla menopausa o a variazioni del peso corporeo, segno di quanto profondo sia il legame tra flora batterica e ormoni.
Alimentazione, sonno, attività fisica e gestione dello stress sono le chiavi per mantenere questo sistema in salute. Una dieta ricca di fibre, frutta, verdura, legumi e cereali integrali nutre i batteri “amici” e favorisce la produzione di acidi grassi benefici, rafforzando la barriera intestinale. Al contrario, un eccesso di zuccheri semplici e grassi saturi impoverisce il microbiota e ne altera la diversità, predisponendo a infiammazione e disfunzioni ormonali. Anche lo stress cronico gioca un ruolo importante: aumenta il cortisolo e modifica la composizione della flora intestinale, creando un circolo vizioso che può influire sul sonno, sull’appetito e sull’umore.
Prendersi cura del proprio microbiota significa, in fondo, prendersi cura di sé. Significa ascoltare i ritmi del corpo, nutrirlo in modo equilibrato e proteggerlo dallo stress eccessivo. Perché ciò che accade nell’intestino non resta nell’intestino: influenza come pensiamo, come dormiamo e perfino come ci sentiamo. Un motivo in più per ricordare che l’equilibrio ormonale e il benessere mentale iniziano proprio da lì, dal nostro mondo più silenzioso ma anche più saggio: quello che vive dentro di noi.

cielo coperto (MC)
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