Giornate all’insegna della formazione e della crescita personale per gli studenti dell’ITE "Gentili" di Macerata, che hanno avuto l’opportunità di partecipare a due eventi di grande valore educativo: la celebrazione della "Giornata della Cura" e un incontro speciale con l’arbitro di Serie A Juan Luca Sacchi.
Sabato 1 marzo, in occasione della "Giornata della Cura", gli studenti hanno seguito un corso introduttivo di primo soccorso organizzato in collaborazione con la Croce Rossa. L’attività ha permesso ai partecipanti di interagire con esperti, acquisendo competenze fondamentali per la vita quotidiana e rafforzando il loro senso civico. L’iniziativa si inserisce nel programma di educazione civica dell'Istituto, che mira a fornire strumenti utili per la crescita personale e sociale dei giovani.
La "Giornata della Cura" è promossa dalla Fondazione Perugia-Assisi, in collaborazione con la Rete Nazionale delle Scuole di Pace, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e il Centro Diritti Umani "Antonio Papisca" dell’Università di Padova, insieme ad Equal Care Day.
La referente d'istituto per l'educazione civica, Paola Formica, ha evidenziato la centralità di questo progetto, che include diverse attività di sensibilizzazione e formazione, come incontri con operatori del settore sanitario, assistenziale e sociale. In questo contesto si inserisce anche il progetto "Il cuore a scuola", che ha coinvolto gli studenti delle classi quinte nell’apprendimento delle tecniche di rianimazione cardiopolmonare e nell’abilitazione all’uso del defibrillatore.
La responsabile del progetto, Paola Galli, ha sottolineato come questa iniziativa sia attiva da anni presso l'Ite "Gentili", contribuendo a formare ragazzi consapevoli del loro ruolo nella comunità. La formazione è stata condotta dal professor Andrea Fabiani, docente di Scienze Motorie, e ha coinvolto anche il personale scolastico. La dirigente scolastica Alessandra Gattari ha ribadito l’importanza di diffondere una cultura della consapevolezza, affinando il senso civico e la preparazione degli studenti in situazioni di emergenza.
Parallelamente, un altro evento di grande impatto si è svolto presso l’Istituto: l’incontro con l’arbitro di Serie A Juan Luca Sacchi, che ha condiviso la sua esperienza nel mondo dello sport con i ragazzi del Progetto Sport. Attraverso un dialogo aperto e diretto, Sacchi ha affrontato tematiche fondamentali come il rispetto, la determinazione e il valore del sacrificio nel raggiungimento degli obiettivi. Rispondendo con sincerità e passione alle domande degli studenti, ha offerto uno spunto di riflessione sulle difficoltà che si incontrano nel percorso di crescita e su come affrontarle con resilienza.
La professoressa Paola Galli, referente del Progetto Sport, ha sottolineato l’importanza di integrare le attività pratiche con momenti di riflessione profonda, che vadano oltre lo sport e si estendano alla vita quotidiana. La dirigente Gattari ha condiviso questo approccio, valorizzando le iniziative che arricchiscono il percorso formativo degli studenti dell’ITE "Gentili". Due eventi diversi ma accomunati da un unico obiettivo: formare giovani consapevoli, responsabili e pronti ad affrontare con determinazione il loro futuro.
“Grazie mille. Ci tengo a ringraziare anche i miei musicisti Nicola Corcolis, Marco Raccichini e Francesco Gramegna, voglio fare i complimenti a tutti gli artisti che si sono esibiti stasera, grazie Musicultura sono davvero orgoglioso di far parte del Festival” queste le parole di Loree sul palco delle Audizioni live di Musicultura, vincitore del Premio del pubblico Banca Macerata per la migliore esibizione della serata, decretato dagli applausi dei presenti al Teatro Lauro Rossi.
A consegnare l’ambito premio: Francesco Serafini direttore della filiale di Civitanova di Banca Macerata e il rettore dell’Università di Macerata John McCourt. “È il terzo anno che vengo alle audizioni live e sono sempre serate divertenti e stimolanti, i giovani hanno tante cose da dirci e da insegnarci- ha dichiarato John McCourt – noi come Ateneo abbiamo il compito di far sviluppare in loro un senso critico ed etico per affrontare il mondo, anche in un periodo difficile come questo io sono fiducioso, vedo tanti giovani impegnati che guardano verso il futuro e l’Ateneo deve dare il senso della storia, bisogna andare avanti, forti del passato per non ripetere gli stessi errori”.
Loree è il nome d’arte di Lorenzo Gramegna Tota di Porto San Giorgio, accompagnato dai musicisti Nicola Corcolis alla batteria, Marco Raccichini alle chitarre e Francesco Gramegna al basso, ha proposto a Musicultura i brani “Insalata di pollo” immagini evocate da relazioni quotidiane di una storia d’amore tra difficoltà e sentimenti e “Mai solo” che dà il nome all’Ep del 2024, un brano in stile cantautorale che tratta il tema, caro all’autore, della solitudine in mezzo alla gente. Loree inizia a scrivere musica a Padova, durante il periodo universitario, unendo la passione per il genere urban a quella per il cantautorato italiano. Dal 2019 pubblica alcuni singoli e tre EP. Negli anni si è esibito live in tutta Italia, sia con la band che da solista. Nelle serate più malinconiche dell’ultimo periodo Loree lavora ad nuovo progetto dal titolo “Ho coltivato un fiore”.
sonoalaska è Federica De Angelis, cantautrice pop, romana, classe 2000, che nella vita si definisce “un blocco di ghiaccio che si scioglie solo con la musica”, da qui la scelta del suo nome d’arte. Con una voce soave piena di dolcezza profonda, sonoalaska si è esibita con “Come lupi” e “Bimba pazza” brani che raccontano le sue fragilità e quelle della società. L’artista scrive con gli occhi di una bambina e la sua voce sottile e leggera contrasta con una scrittura profonda e un sound pop-indie. Con l’uscita del suo singolo “Bimbapazza” ha portato alla luce la violenza di genere sia sui social che nei live nella scena emergente romana. Vince il Premio della Giuria per il Contest Nazionale Lunatika Factory si esibisce all’Ephebia Festival di Narni e con la Rino Gaetano band a Roma per l’anniversario del cantautore. Si aggiudica un posto anche nella finale del Mei contest alla Fiera di Rimini e raggiunge il primo posto al Romavision Contest nel Teatro di Torbella Monaca.
Sul palco del Festival Pino Ruffo con suggestivi brani in dialetto napoletano e il respiro del mare Mediterraneo. Ha proposto “A Tofa” ovverosia la conchiglia usata dai pescatori di un tempo come strumento a fiato per comunicare la posizione in mare e “O cunt d’’o mare” singolo dell’ ultimo album “O Cunto ro Mare" (2024) dove racconta l'anima di Pozzuoli e i drammi del Mediterraneo, tra storie di pescatori e natura. Pino Ruffo, cantautore e percussionista di Pozzuoli, approfondisce lo studio delle percussioni, come darbuka, tamburi a cornice, cajón e handpan e con trent’anni di esperienza, scrive testi con Francesco Paolo Manna e Pako Ioffredo, e cura le musiche con Giacomo Pedicini.
Applauditissimo dal pubblico Aaron, nome d’arte di Edoardo Boari, classe 2004 di Nocera Umbra. Ha proposto le canzoni “I colori dell’alba” dove esplora temi di speranza e introspezione e “Un finale diverso (Grandine)” il racconto di un viaggio emotivo attraverso la fragilità umana e il dolore del distacco. La musica è la migliore amica di Aaron, un rifugio che lo aiuta a gestire l’ansia e che gli permette di esprimere le sue emozioni. Partecipa ad Amici di Maria De Filippo nel 2022 fino alla semifinale e firma un contratto con Artist First. Nel 2023 esce il suo primo EP Universale, seguito da un tour estivo. Nel 2024 pubblica i singoli Urlare, “I colori dell’alba”, “Poteva piovere” e “Un finale diverso (Grandine)”.
Canzoni melodiche quelle proposte dalla giovanissima Vittoria, 19 anni di Monza con “Lontano” e “Lacrime” brani che parlano di storie d’amore e sentimenti contrastanti. Vittoria Marino inizia a studiare canto a 7 anni, sviluppa un amore per la musica pop/leggera, ma arricchisce la sua formazione anche con il canto lirico, suona il pianoforte ed è attualmente è iscritta al CPM di Milano. Partecipa a numerosi concorsi, tra cui Vocine nuove di Castrocaro e Una voce che incanta a Sanremo. Dal 2022 collabora con un noto produttore musicale con cui crea inediti e partecipa ad eventi live, tra cui lo Yoga Radio Bruno Estate per cui ha composto il testo della sigla.
Matteo Tambusi di Torino, cantautore e chitarrista virtuoso, ha proposto “Burnout” e “Tanta paura” brani con sonorità evocative su atmosfere cantautorali, glam-progressive ed elettroniche, con testi ricchi di immagini, entrambi presenti nel suo ultimo disco del 2024 “Musica Marziale”. Matteo Tambussi è un musicista in attività dal 2001. In diverse formazioni, Baroque, Eskinzo e successivamente da solista, ha pubblicato un totale di 12 dischi, aperto concerti per Nick Cave, Boy George, Africa Unite, Mando Diao, Blonde Redhead, Lo Stato Sociale, e ottenuto passaggi radiofonici su BBC6, Radio J Wave Tokio, Radio Eins, Flux Fm, Radio Deejay, Radio Rai. Dal 2018 è un project developer ed educatore nell’ecosistema crypto Ethereum, co-organizzatore della community italiana SpaghettETH, con cui porta avanti R&D su nuovi sistemi economici legati alla musica e socialità basati su tecnologia blockchain.
Questa sera mercoledì 12 marzo si esibiranno Simona Boo/Bimbi di Fumo di Napoli, Giuda Mio Fratello di Palermo, Hot Docs di Novara, Distemah di Biella, racconto Riccardo di Messina e Altolucenti di Venezia.
Quali sono le sfide e le opportunità per un'amministrazione pubblica sempre più efficace e vicina ai cittadini? Questo è stato il tema centrale della "Giornata congiunta della Trasparenza: i nuovi scenari del Valore Pubblico", che ha riunito l'Università di Macerata, il Comune e la Provincia di Macerata, insieme a numerose autorità impegnate nella tutela della legalità e della trasparenza. Un'occasione di confronto per capire come rendere l'amministrazione pubblica più efficace e vicina ai cittadini. L’incontro è stato coordinato da Stefano Villamena, ordinario di diritto amministrativo di UniMc, da anni impegnato nella promozione della cultura della trasparenza nella pubblica amministrazione.
Il rettore John McCourt ha evidenziato come il concetto di Valore Pubblico non sia statico, ma una risorsa da rinnovare e adattare: "L'innovazione, la digitalizzazione e la globalizzazione impongono nuove modalità di interazione tra cittadini e istituzioni. All’interno del nostro ateneo, ci impegniamo a formare giovani che, con competenza e spirito critico e etico, siano in grado di affrontare le sfide del futuro. Allo stesso modo, attraverso la nostra ricerca, contribuiamo a trovare soluzioni concrete ai problemi che la nostra società si trova ad affrontare".
Il sindaco e presidente della provincia di Macerata, Sandro Parcaroli, ha posto l’accento sul valore della collaborazione tra enti: "Le normative sulla trasparenza hanno trasformato profondamente il rapporto tra amministrazioni e cittadini. Il carattere 'congiunto' di questa giornata ne rappresenta il valore aggiunto, con l'auspicio che possa rappresentare un punto di partenza per un confronto ed una collaborazione continua tra le nostre istituzioni nell’erogazione di servizi di qualità".
Il prefetto di Macerata, Isabella Fusiello, ha ribadito il ruolo della trasparenza come fondamento della democrazia: "Non è solo un obbligo, ma un pilastro che orienta l'azione amministrativa verso il bene comune. Significa fornire ai cittadini informazioni chiare e tempestive su spesa pubblica, servizi offerti e qualità amministrativa. La tecnologia ci offre strumenti potenti, ma restano sfide cruciali come l’accessibilità per tutti, la protezione della privacy e la lotta alla disinformazione".
Hanno contribuito alla discussione il viceprefetto di Macerata, Emanuele D’Amico, il vice questore Marcello Pedrotti, il colonnello Raffaele Ruocco, comandante provinciale dei carabinieri, e il colonnello Ferdinando Mazzacuva, comandante provinciale della guardia di finanza.
La città di Camerino ha risposto con entusiasmo all'iniziativa "Just The Woman I Am", consolidando la sua tradizione di partecipazione all'evento nazionale promosso dal Cus Torino. La manifestazione, che si svolge in concomitanza con la Giornata Mondiale della Donna, ha visto la partecipazione attiva di numerosi ragazzi e ragazze dei Licei Varano di Camerino, testimoniando l'importanza della sensibilizzazione sui temi dell'inclusione e della ricerca contro il cancro.
La camminata solidale, che unisce sport e impegno sociale, si è svolta in un clima di grande entusiasmo e partecipazione. I giovani studenti, accompagnati dai loro insegnanti, hanno camminato all’interno degli impianti sportivi dell'Universita' su iniziativa del CUS Camerino indossando le magliette rosa simbolo dell'evento, contribuendo così a dare visibilità alla causa e a rafforzare il messaggio di solidarietà.
L'iniziativa, promossa sul territorio italiano dal Cus Torino oramai dal 2014, non è solo un momento di aggregazione, ma rappresenta un'opportunità concreta per raccogliere fondi a sostegno della ricerca scientifica contro il cancro. Il ricavato dell'evento sarà infatti destinato a progetti di studio e prevenzione, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone colpite dalla malattia.
Lo staff del CUS ha espresso grande soddisfazione per la riuscita della manifestazione e per la risposta positiva della comunità locale. "Ogni anno, la partecipazione cresce e l'entusiasmo non manca mai. Vedere tanti giovani coinvolti in un'iniziativa così significativa è un segnale importante di sensibilizzazione e di impegno per il futuro", ha dichiarato Stefano Belardinelli, presidente del Cus Camerino, in linea con l'impegno dell'Universita' di Camerino sul sociale e sulla parita' di genere.
La camminata "Just The Woman I Am" continua così a essere un appuntamento imperdibile per Camerino, anche in collaborazione con l'amministrazione comunale, ribadendo il valore dello sport come strumento di inclusione e di supporto alla ricerca scientifica.
L'Università di Macerata registra un significativo miglioramento nella qualità percepita dei servizi offerti, secondo i risultati di Good Practice, un'iniziativa di analisi comparativa coordinata dal Mip Politecnico di Milano Graduate School of Business. Questo progetto, che valuta la performance degli atenei italiani sotto il profilo dell'efficienza economica e della soddisfazione degli utenti, ha messo in evidenza i progressi dell'ateneo maceratese, consolidandone ulteriormente la reputazione accademica e gestionale.
In particolare, l'Università di Macerata si distingue per l'alta percentuale di studenti del primo anno che si dichiarano soddisfatti, ben il 96%, posizionandosi al terzo posto tra i quindici atenei di dimensioni comparabili. Questo risultato supera ampiamente la media degli altri atenei partecipanti, confermando l'attenzione costante dell'ateneo verso le esigenze dei propri iscritti. Un altro dato significativo riguarda i servizi amministrativi, con un aumento della soddisfazione degli utenti dal 3,89 del 2022 al 4,01 del 2023, con una crescita del 3,2%. Questo miglioramento ha permesso all'Università di Macerata di piazzarsi al sesto posto per crescita della soddisfazione, mentre la maggior parte degli altri atenei ha visto un peggioramento.
"Questi risultati sono la prova concreta del nostro forte impegno quotidiano per migliorare l’esperienza degli studenti e garantire servizi di alta qualità - ha commentato il rettore John McCourt -. Il nostro obiettivo è creare un ateneo sempre più accogliente, efficiente e capace di rispondere alle aspettative e alle esigenze della comunità accademica. Partendo da questi ottimi risultati e ascoltando la nostra comunità studentesca, monitoreremo attentamente i servizi amministrativi con l’intento di migliorarli ulteriormente."
Dal punto di vista dell'efficienza, nonostante un incremento del costo unitario per studente tra il 2022 e il 2023 (da 1.467€ a 1.772€), l'Università di Macerata mantiene un costo significativamente inferiore alla media complessiva degli atenei partecipanti (2.016€), confermando una gestione attenta e sostenibile delle risorse. Un punto di forza riconosciuto è il sistema bibliotecario, che riceve un apprezzamento unanime da parte di studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo. Parallelamente, i risultati evidenziano margini di miglioramento nella percezione dei servizi amministrativi da parte degli studenti degli anni successivi al primo e del personale tecnico-amministrativo.
Il progetto Good Practice ha visto quest'anno la partecipazione di 62 atenei, tra cui 51 statali, 7 non statali e 4 Scuole Superiori, confermandosi uno strumento di riferimento per il monitoraggio della qualità e dell'efficienza del sistema universitario italiano. I risultati ottenuti dall'Università di Macerata testimoniano l'impegno costante verso innovazione e miglioramento continuo dei servizi, con l’obiettivo di garantire un'esperienza accademica sempre più soddisfacente per studenti, docenti e personale amministrativo.
Fornire nuove nanoformulazioni per la veicolazione di farmaci biotech, che hanno lo scopo di riprogrammare il microambiente tumorale dell’osteosarcoma, rendendolo oncosoppressivo: è questo l’obiettivo del progetto “OsteoTher” (Local nanoparticle-mediated drug delivery for effective osteosarcoma- targeted therapy), coordinato dalla professoressa Roberta Censi, docente della Scuola del Farmaco e Prodotti della Salute, che ha ottenuto un finanziamento di 1,5 milioni di euro nell’ambito del bando "Fondo Italiano per la Scienza (FIS) II, Schema Consolidator", promosso dal Ministero dell'Università e della Ricerca.
Il progetto, della durata di tre anni, è l’unico finanziato su scala nazionale nel settore Erc Pe5, ed è stato valutato con punteggio massimo consentito di 50 su 50. Il risultato è ancora più entusiasmante se si considera che il success rate su questa tipologia di schema è stato di circa il 4%.
Il prestigioso finanziamento è un “personal grant”, ovvero un grant attribuito alla singola ricercatrice per consolidare le proprie tematiche di ricerca e il proprio gruppo scientifico: Roberta Censi ha scelto Unicam come sua Host Institution, pertanto l’ateneo sarà unico beneficiario del finanziamento.
Collaboreranno con la professoressa Censi anche altri ricercatori e ricercatrici Unicam, in particolare Maria Giovanna Sabbieti, Consuelo Amantini e Dimitrios Agas, della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria.
“Sono naturalmente molto soddisfatta – ha sottolineato la professoressa Censi – perché questo risultato premia non soltanto la mia attività di ricerca, dal momento che si tratta di un grant individuale, ma premia anche l’Ateneo che mi ha permesso di formarmi, prima come studentessa e poi come ricercatrice. Sono infatti molto orgogliosa di aver investito tutta la mia carriera in Unicam: mi sono laureata in Unicam in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ho conseguito il dottorato di ricerca in Unicam e in co-tutela con un'università straniera; dopo aver effettuato un periodo di studio e di ricerca all’estero, sono rientrata ed ho portato in Ateneo le competenze acquisite”.
“L'innovatività del progetto – ha proseguito la professoressa Censi – sta nel fatto che non si vanno a colpire direttamente le cellule tumorali, come succede per la maggior parte delle terapie attualmente utilizzate, ma si va a modulare, con farmaci a base di acidi nucleici, quello che è il microambiente tumorale, andando a cambiare il fenotipo dei macrofagi da pro-tumorale ad anti-tumorale, aiutando quindi l'organismo a difendere se stesso. Tutto ciò è possibile grazie alla sintesi di nuove nanoparticelle che vengono veicolate in maniera mirata al sito tumorale”.
“Mi congratulo a nome dell’intera comunità universitaria con la professoressa Roberta Censi – ha affermato il rettore dell’Università di Camerino Graziano Leoni – per questo importante riconoscimento che conferma l’eccellenza della ricerca scientifica del nostro Ateneo, che ne conferma la competitività, consentendo anche di incrementarla. Si sottolinea inoltre ancora una volta quanto le attività di ricerca svolte nei nostri laboratori universitari non siano fini a stesse, ma cerchino di apportare il maggior contributo possibile per la risoluzione di problematiche importanti in questo caso relative alla salute pubblica”.
Il modello tumorale prescelto è l’osteosarcoma, un tumore osseo aggressivo che colpisce soprattutto giovani e adolescenti, con poche opzioni di cura efficaci, soprattutto nei casi metastatici. Il progetto OsteoTher propone un'innovativa terapia basata su nanocarrier di Mrna, piccole particelle capaci di riprogrammare specifiche cellule del microambiente tumorale (macrofagi) per trasformarle da alleate del cancro a difensori dell'organismo.
Questa tecnologia mira a colpire il tumore in modo mirato e potenziato, combinando il rilascio controllato dei farmaci con avanzate tecniche di biostampa 3D. Test su modelli preclinici aiuteranno a verificare l’efficacia della terapia, aprendo la strada a nuove possibilità di trattamento per migliorare la sopravvivenza dei pazienti.
Perché nell’epoca del desiderio, della prassi, della tecnica, della produzione generalizzata si assiste a una diffusione epidemica della melanconia? Perché, a partire dagli ultimi due secoli e, in modo particolare, nel XX, la melanconia cessa di essere un fenomeno di natura “personale” e diventa un evento sociale, culturale, storico e persino metafisico? Queste sono le domande da cui muove “Melanconia e fine del mondo”, l’ultimo libro di Paolo Godani, che sarà presentato mercoledì 12 marzo alle 17.30, nell’aula Omero Proietti al terzo piano di via Garibaldi 20, nell’ambito degli incontri del Dipartimento di Studi Umanistici.
Insieme all’autore, ne discuteranno Roberto Mancini, direttore del dipartimento di Studi Umanistici, insieme ai filosofi Ilaria Mariani e Luigi Pezzoli. L’ingresso è libero e non richiede prenotazione.
Il libro parla della melanconia intesa non soltanto come affezione psicologica e personale, ma come disagio culturale, sociale e politico caratteristico dell’età moderna. Nel libro l’autore conduce i lettori in un viaggio alla ricerca di concetti fondamentali quali il corpo, la finitudine, il vivente. La modernità è l’epoca in cui ogni essere viene concepito come un’entità vivente, finita, effimera, assediata dal pericolo della dissoluzione e della morte. La “vita” per una simile entità sostituisce gli antichi concetti di “essere” e “natura”. Di qui il sentimento tipicamente moderno della melanconia, dettato dalla convinzione che ognuno di noi viva all’interno di sé, separato dal tutto, in un mondo privo di senso. Durante l’incontro saranno approfonditi questi temi.
Paolo Godani insegna estetica all’Università di Macerata. Si occupa di filosofia moderna e contemporanea, ed è autore fra l’altro di “Bergson e la filosofia”, “Deleuze”, “Senza padri. Economia del desiderio e condizioni di libertà nel capitalismo contemporaneo” e “La vita comune. Per una filosofia e una politica oltre l’individuo”, “Sul piacere che manca”, “Traits. Une métaphysique du singulier”, “Il corpo e il cosmo”. Collabora con le riviste “Alfabeta 2” e “Opera Viva”.
Oltre trecento studenti delle scuole superiori della città hanno gremito, questa mattina, l’Auditorium dell’IIS “Leonardo da Vinci”, per l’incontro con il poeta Davide Rondoni su “Dante e San Francesco”. L’evento era all’interno del progetto “Nacque al mondo un sole”, promosso dall’Associazione dantesca civitanovese insieme al Comune, l’Associazione “Arte”, l’Unitre, la Provincia picena dei Frati minori cappuccini, le Grafiche Fioroni, i Teatri di Civitanova e il Banco marchigiano. L’incontro, introdotto dal professor Domenico Bartolini, presidente dell’Associazione dantesca, si è aperto con i saluti del preside del “Da Vinci”, Francesco Giacchetta e dell’assessore del comune di Civitanova, Barbara Capponi. Il sindaco Fabrizio Ciarapica, impegnato fuori città, ha fatto pervenire i suoi auguri di buon lavoro.
Rondoni, presidente del Comitato nazionale per la celebrazione del centenario della morte di San Francesco, è partito dal verso dantesco che, parlando della nascita del santo, ribattezza il nome di Assisi in “Oriente”, perché è da lì che nasce il sole per il mondo. Dante dice che il sole sorge dal fiume Gange ma poco prima, descrivendo il territorio di Assisi, aveva parlato di un fiumiciattolo: il Topino.
«Perché mescolare un fiume immenso con un ruscelletto? – si è chiesto Rondoni – Per dirci una cosa importante: Francesco è nato in Assisi ma la sua nascita riguarda il cosmo. Così come la nostra vita c’entra con quella del mondo intero. Se tu pensi che la tua vita valga la pena di essere vissuta allora è la vita del mondo intero a valerne la pena». «Dante e Francesco ci dicono che la vita va affrontata anche quando è una selva oscura o assomiglia alla carcerazione a Perugia del santo – ha proseguito Rondoni – Quel che conta è non affrontarla da soli ma stare in compagnia e chiedere aiuto. Come hanno fatto Dante e Francesco». Quanto alla povertà, un tratto che accomuna i due personaggi, lo scrittore ha detto che è cosa diversa dalla miseria, «è uno sguardo nuovo sul mondo, che nasce quando capisci che ciò che più ami appartiene ad un Altro». Il sorgere del sole, l’ “Oriente”, ha permesso a Rondoni una considerazione in ordine alle vicende drammatiche di questi giorni.
«La nostra terra è il luogo dell’incontro fra Oriente e Occidente. Assisi è un pezzo di Oriente fra noi. Noi dobbiamo essere la terra dell’incontro non della guerra, una terra che favorisce la pace». Il Saladino, in guerra con i crociati, accettò di parlare con san Francesco perché sapeva che era un uomo di Dio, «un povero che ricordava a tutti che il mondo non ci appartiene ma è di Dio». Rispondendo alle domande di diversi ragazzi sulla felicità, la vita dopo la morte, la fama, il peccato, l’inferno Rondoni ha concluso ricordando che san Francesco e i suoi erano seguiti non per la severità della loro Regola ma per i “lieti sembianti”, per «una vita resa fertile dall’incontro con Cristo».
La registrazione dell’incontro sarà prossimamente disponibile sul canale youtube di Civitanova Marche Turismo: https://www.youtube.com/channel/UCbq_TcG5h9KHYlZOChc5VaA
L'Università di Macerata ha aperto le iscrizioni ai percorsi di formazione iniziale per i docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado per l'anno accademico 2024-2025. Questi percorsi sono fondamentali per garantire una preparazione adeguata agli insegnanti, assicurando competenze pedagogiche e disciplinari necessarie per affrontare le sfide educative contemporanee. L'Università di Macerata vanta una lunga tradizione nella formazione degli insegnanti e si distingue per la qualità dei suoi corsi.
Per l'anno accademico 2024-2025, l'Ateneo attiverà venti classi di specializzazione in diverse discipline: Arte e immagine, Discipline letterarie e Latino, Discipline letterarie negli Istituti di Istruzione secondaria di II grado, Filosofia e Scienze umane, Filosofia e Storia, Geografia, Italiano, Storia e Geografia per la scuola secondaria di I grado, Scienze e Tecnologie informatiche, Scienze motorie e sportive per la scuola secondaria di I e II grado, Storia dell'arte, Lingue e culture straniere (Inglese, Spagnolo, Tedesco, Russo, Cinese) per la scuola secondaria di II grado, Lingua inglese e seconda lingua comunitaria per la scuola secondaria di I grado (Inglese, Spagnolo, Tedesco) e Conversazione in lingua straniera (Inglese).
Le iscrizioni sono aperte fino alle ore 13 del 21 marzo 2025. L'Ateneo offre riduzioni sulla quota di iscrizione per studenti universitari e per persone con invalidità superiore al 66%.
Mercoledì 26 febbraio il campo "Italico Conti" di Ancona ha ospitato la fase regionale delle "Competizioni studentesche", alle quali hanno partecipato 16 scuole provenienti da tutto il territorio marchigiano.
Le studentesse del Liceo “G. Leopardi” di Macerata Sofia Chantal Ciccioli (2EI), Irene Ippoliti (IC), Lucia Vigilante (IV A) e Anna Faletti (3EI) non si sono lasciate intimorire dalle condizioni proibitive dovute a una pioggia incessante e sono volate verso il traguardo, totalizzando un punteggio che le ha viste classificarsi al primo posto, a pari merito con le studentesse del Liceo Rinaldini di Ancona.
Purtroppo, da regolamento, qualora ci fosse una fase nazionale, le studentesse del Leopardi dovranno cedere il passo alle atlete del Rinaldini, che hanno avuto i migliori piazzamenti singoli, ma questo non toglie nulla all’orgoglio per questo ottimo risultato, che dimostra ancora una volta come l'impegno nello sport e nello studio non si escludano certamente a vicenda. Al contrario, essi possono, insieme, insegnare che la fatica si può affrontare, superare e, soprattutto, può dare grande soddisfazione.
Dal 10 marzo gli studenti del Liceo artistico "Cantalamessa" di Macerata cominceranno le lezioni nelle rinnovate aule della ex scuola "Enrico Mestica" in via dei Sibillini. Si tratta di un trasferimento temporaneo per permettere di terminare, nella massima sicurezza, i lavori di adeguamento sismico previsti nella sede del Liceo di via Cioci che devono essere completati obbligatoriamente entro il prossimo anno per non perdere i finanziamenti ottenuti.
"La Provincia di Macerata ha individuato l’edificio della Mestica come struttura 'contenitore' idonea per ospitare gli studenti degli istituti superiori che dovranno essere oggetto di adeguamento sismico in questi anni - spiega il presidente della Provincia, Sandro Parcaroli -. L'affitto della Mestica è previsto per il tempo strettamente necessario, stimato in circa sei anni, al completamento dei lavori che interesseranno prima il Liceo artistico, ragionevolmente poi il Liceo scientifico 'Galilei' per cui è previsto un finanziamento per ristrutturare la sede di via Manzoni e, in conclusione, si ipotizza anche per l'Accademia di Belle Arti, che dovrà essere interessata da interventi nella sede via Berardi".
"Tutti i lavori, comunque, saranno condivisi successivamente sia con il liceo Galilei che con l’Accademia, una volta definiti gli interventi da effettuare - prosegue Parcaroli -. Un programma complesso, che è stato costruito insieme alla struttura del commissario straordinario Guido Castelli, che ringraziamo per il continuo supporto, il quale, avendo già posto le basi di utilizzo di parte dei fondi di ricostruzione destinati alla logistica di tutti gli edifici, ha precisato le previsioni normative per rendere possibile una simile programmazione pluriennale, che mira realmente a risolvere le complessità di lavori all’interno di scuole e uffici, riducendo o eliminando completamente i disagi che i lavori di recupero potevano comportare".
Questa settimana, quindi, saranno completati i lavori di trasferimento del Liceo artistico che rimarrà alla Mestica fino all’estate 2026, quando poi tutta la struttura potrà tornare nelle sede storica di via Cioci, completamente rinnovata, sismicamente adeguata e in linea con tutte le ultime prescrizioni in tema di sicurezza.
“In settimana saranno spostati uffici, aule e laboratori, in particolare tutto ciò che affaccia verso via Cioci, nel nuovo complesso della Mestica, sottoposto recentemente a una riqualificazione strutturale - architettonica completa e radicale, da parte della proprietà - continua ancora Parcaroli -. Lo spazio complessivo è di oltre 3.500 mq, suddivisi su tre livelli, in cui sono state ricavate 24 aule, alcuni laboratori e una biblioteca. Prevista anche una sala ginnica di rilevanti dimensioni, oltre a spazi esterni. Per consentire un trasloco nella massima sicurezza, dal Comune abbiamo predisposto un'ordinanza di sospensione delle lezioni per il 7 e 8 marzo".
"Voglio ringraziare la dirigente del Liceo artistico, Sabina Tombesi, i professori e tutto il personale per il grande sforzo che stanno affrontando questi giorni, perché non è facile trasferire una scuola e vorrei rassicurare gli studenti e le famiglie perché il trasloco è solo temporaneo e funzionale a restituire alla città e ai nostri ragazzi un liceo rinnovato e sicuro. Inoltre sulla struttura della Mestica è stato effettuato un lavoro complesso che permetterà lo svolgimento delle lezioni nel miglior modo possibile, restituendo così al centro storico un importante spazio di formazione, anche grazie al supporto dell'Università che occuperà altri spazi del complesso. Un ringraziamento, infine, voglio farlo a tutto l'ufficio tecnico della Provincia, al dirigente Stefano Mogetta, al Rup Paolo Margione e ai tecnici che hanno coordinato l’intero progetto", conclude Parcaroli.
Il Liceo “G. Leopardi” di Macerata celebra un prestigioso successo: i suoi studenti hanno conquistato il primo posto nella fase regionale dei Campionati di Filosofia, ottenendo così l’accesso alla fase successiva.
Chiara Antongirolami, della classe 4L, ha ottenuto la vittoria nel canale in lingua straniera con un saggio in inglese. Alice Pierluigi, della 5L, si è classificata seconda nella medesima categoria, mentre Matteo Giglioni, della classe III A, è arrivato secondo nel canale in lingua italiana.
I tre studenti sono così qualificati alla finale nazionale, che si terrà il 3 aprile a Roma.
Ottima posizione anche per Maria Beatrice Scalini, iscritta alla 5B presso la Sede Associata di Cingoli, splendida terza nel canale in lingua straniera.
“Questi straordinari risultati – dichiara la dirigente scolastica, prof.ssa Angela Fiorillo –premiano l’impegno, la capacità di argomentazione e il pensiero critico dei ragazzi del nostro Istituto, che si sono distinti tra numerosi partecipanti dimostrando un’eccellente padronanza dei principali concetti filosofici e una notevole abilità dialettica. L’intera comunità scolastica esprime grande orgoglio per il traguardo raggiunto e augura ai finalisti un percorso ricco di soddisfazioni”.
La finale nazionale rappresenterà un’importante occasione per confrontarsi con studenti provenienti da tutta Italia e per mettere alla prova le proprie capacità in un contesto di alto livello culturale.
La sostenibilità non è solo attenzione all’ambiente, ma anche un asset importante per lo sviluppo sociale ed economico. In occasione della Giornata Internazionale della Donna, la questione della parità di genere si fa sempre più urgente e rilevante.
Ad approfondire il delicato tema la professoressa Barbara Malaisi, ricercatrice di Istituzioni di Diritto Pubblico e delegata alla comunicazione per il Dipartimento Di Economia e Diritto dell’Università degli Studi di Macerata. L’argomento è trattato anche nel nuovo volume “La sostenibilità. Percorsi tra ambiente, società e governance”, realizzato dall’Ateneo ed edito da EUM.
La docente sottolinea che parità di genere e sostenibilità sono intrinsecamente collegate e si influenzano reciprocamente in diversi modi. Una società che non garantisce a uomini e donne un accesso equo alle risorse non può essere considerata sostenibile. Solo un impegno collettivo per l'uguaglianza permetterà di affrontare efficacemente sfide globali come il cambiamento climatico e i divari sociali.
“La parità di genere – afferma la professoressa Malaisi - rappresenta uno degli obiettivi chiave dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che punta ad individuare e promuovere azioni concrete mirate ad eliminare violenze e discriminazioni e a migliorare le condizioni di vita di tutte le donne e le ragazze. Tuttavia, nonostante i progressi significativi ottenuti nel riconoscimento dei diritti femminili, il raggiungimento della piena uguaglianza rimane un traguardo lontano”.
A confermare questa realtà i dati preoccupanti sulle discriminazioni al femminile che emergono da numerosi studi. Secondo l’edizione 2024 del Global Gender Gap Report del World Economic Forum (WEF), che esamina il divario di genere in 146 Paesi, l'Italia si colloca al 87° posto, con una perdita di otto posizioni rispetto all'anno precedente. Anche il Rendiconto di genere 2024 del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell'Inps evidenzia come il gender gap continui a rappresentare una delle principali sfide nel mercato del lavoro italiano. Tra le varie criticità, spicca la disparità salariale, con le donne che guadagnano oltre un quinto in meno rispetto agli uomini; nel caso delle pensioni di vecchiaia, poi, il divario raggiunge il 44%.
“Viviamo in una società ancora caratterizzata da discriminazioni e quindi non sostenibile - prosegue l’accademica -. Le donne sono spesso sottopagate, hanno difficoltà ad accedere al mercato del lavoro, sono scoraggiate dall'assumere ruoli pubblici e politici e si trovano a gestire oneri domestici e di curasenza il giusto supporto. Questi squilibri non solo limitano le opportunità individuali, ma ostacolano anche lo sviluppo di una società realmente sostenibile”.
Malaisi evidenzia l'urgenza di un cambiamento di paradigma, sia a livello istituzionale che culturale. “Il sistema educativo deve promuovere valori di rispetto e inclusione fin dall'infanzia – aggiunge -, affinché uomini e donne possano competere alla pari e contribuire al progresso collettivo. È fondamentale che le politiche di sostegno, come incentivi per l'occupazione femminile e aiuti economici per le famiglie, diventino una priorità. Non possiamo permettere che la parità di genere rimanga un obiettivo irraggiungibile: è tempo di trasformare le parole in azioni concrete”.
La docente rimarca, infine, come l’attuazione dell’obiettivo 5 dell'Agenda 2030 debba diventare debba diventare un imperativo assoluto per tutti. “Solo attraverso un approccio integrato e un profondo cambiamento culturale – conclude - possiamo plasmare un futuro in cui la parità di genere si realizzi concretamente, assicurando benessere e sostenibilità per le generazioni a venire. È giunto il momento di dare vita a un movimento decisivo che trasformi le aspirazioni in realtà tangibili e durature”.
Otto fiabe più un racconto per rielaborare otto storie di vita vera di chi ha perso temporaneamente la libertà, spesso al culmine di storie di vita difficili, complicate, a volte tragiche: è il frutto del lavoro delle donne detenute nella Casa Circondariale di Trani raccolte nel volume "Autrici! Otto fiabe per tutti…tranne una", edizioni La Meridiana, che sarà presentato venerdì 7 marzo alle 11 nella sala Sbriccoli della biblioteca Casb dell’Università di Macerata in piazza Oberdan 4 in vista della Giornata internazionale della donna.
All’incontro, organizzato in collaborazione con Antigone e Macerata Racconta e moderato da Lina Caraceni, docente di diritto processuale penale e diritto penitenziario, interverranno i curatori del progetto Anna De Giorgio e Damiano Nirchio insieme a due delle autrici del libro. La partecipazione è libera, è possibile prenotare un posto tramite il modulo online disponibile all’indirizzo www.unimc.it/evento.
Il libro è nato dal progetto dell’associazione culturale "Senza Piume", in collaborazione con la cooperativa C.R.I.S.I., grazie al finanziamento del Garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà della Puglia.
La pubblicazione è disponibile gratuitamente nel sito "Edizioni La Meridiana", le fiabe e il racconto possono essere anche ascoltati attraverso i link alle registrazioni presenti alla fine di ogni storia. Un testo gratuito destinato a chiunque voglia superare la distanza tra il carcere e il fuori e che i suoi autori definiscono "un atto creativo, vitale, generativo di giustizia e riparazione".
Si è tenuta giovedì 27 febbraio la prima seduta del tavolo permanente di monitoraggio per la prevenzione e il contrasto al bullismo e al cyberbullismo, istituito presso l'Istituto Tecnico Economico "A.Gentili" di Macerata, come previsto dalla recente legge n.70/2024.
Presieduto dalla dirigente scolastica Alessandra Gattari, del tavolo fanno parte le coadiutrici Cinzia Cecchini e Federica Manoni, il presidente del Consiglio di Istituto Massimo Marchionni, il referente antibullismo Matteo Medori e l’intero team antibullismo, studenti e personale scolastico, genitori appartenenti alle forze dell'ordine: Andrea Baldassarri già Sovrintendente della Polizia di Stato, Francesco Fabrizi e Robert Bernacchini, rispettivamente vice sovrintendente e ispettore della Polizia di Stato, nonché figure operanti nel settore dell’associazionismo sportivo quali Rolando Mozzoni del Rugby Macerata e Rodolfo Micucci, Presidente U.S.D. Treia.
Tra i componenti portano il loro prezioso contributo noti esperti delle problematiche giovanili: la già Presidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche, Katya Marilungo e il Presidente Regionale A.I.A.R.T. Marche, Lorenzo Lattanzi.
L’obiettivo è quello attuare le migliori pratiche che permettano di controllare e contrastare il fenomeno, costituire un linguaggio comune rispetto ai giovani, monitorare eventuali criticità emergenti all’interno della complessa sfera relazionale tra ragazze e ragazzi, implementare il codice di prevenzione e, soprattutto, "fare rete".
Per il ciclo di incontri dedicato al tema “Meditazione e presenza mentale. Come affrontare le situazioni quotidiane con maggiore armonia interiore” organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata, Franco Fabbro, neurologo e docente di psicologia clinica all’Università di Udine, terrà una conferenza sul tema “Stare di fronte al dolore”. L’appuntamento è per mercoledì 5 marzo alle 18 nell’aula “Omero Proietti” della sede di via Garibaldi 20.
Fabbro è uno dei massimi studiosi del rapporto tra neuroscienze e pratica della meditazione. In particolare, si approfondirà come l’esperienza della concentrazione della persona nella meditazione aiuti ad affrontare i vissuti della sofferenza e a ritrovare la via della fiducia nelle proprie possibilità esistenziali. La partecipazione è questi incontri è libera e non richiede prenotazione.
Accorpamento, con una sola dirigenza, dell’Istituto Comprensivo Simone De Magistris di Caldarola all’Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano per il prossimo anno scolastico, il Comune di Caldarola ricorre al Tar.
È stato presentato il 28 febbraio scorso, tramite l’avvocato incaricato dall’ente, Luca Forte, il ricorso al Tar che impugna la delibera regionale con cui viene dato il via libera all’accorpamento tra il De Magistris e la realtà scolastica di Sarnano. Il ricorso è stato presentato contro la Regione Marche, il Dipartimento Politiche Sociali, Lavoro, Istruzione e Formazione regionale, il Ministero dell’Istruzione e del merito, l’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, la Commissione consiliare permanente del Consiglio regionale, l’Assemblea legislativa Marche, Affari istituzionali, Cultura, Istruzione, Programmazione e Bilancio e il Consiglio Autonomie Locali.
«A oggi - spiega il sindaco Giuseppe Fabbroni - riteniamo che non ci sia stata una adeguata istruttoria per attuare l’accorpamento e che non siano state tenute in considerazione le peculiarità del Comune di Caldarola e degli altri Comuni su cui opera l’Istituto». Il Comune di Caldarola insorge quindi contro un provvedimento che non è stato condiviso nella forme e nei tempi opportuni: «Innanzitutto - prosegue Fabbroni - non troviamo una motivazione congrua che giustifichi questo accorpamento. Nel corso del tavolo interistituzionale del 13 dicembre scorso, questa ipotesi non è mai stata né discussa né accennata. In quella sede erano state valutate otto proposte di accorpamento, ma nessuna di queste includeva Caldarola».
«Poi, improvvisamente, il 23 dicembre è comparsa la proposta dell’Ufficio Scolastico Regionale in attesa del parere favorevole della giunta regionale, che prevedeva l’accorpamento De Magistris-Frau Leopardi. Non capiamo cosa sia cambiato in dieci giorni e quale sia il motivo per cui nessuno degli enti e degli istituti coinvolti sia stato avvisato. Questo - evidenzia il primo cittadino - è il vizio per il quale ci sembra che ci sia stata a monte una istruttoria incompleta e che si sia trattato di una decisione calata dall’alto il 23 dicembre, senza essere stata discussa al tavolo interistituzionale. Vizi a cui si aggiungono disposizioni regionali e nazionali che richiedono particolare attenzione nel tutelare le sedi scolastiche montane. Chiaro che anche queste possono essere oggetto di ridimensionamenti, ma a seguito di una istruttoria adeguata e di maggiori attenzione, cautela e motivazione rafforzata che, in questo caso, sono venute meno».
Per il terzo anno consecutivo Palazzo Ricci di Macerata ha ospitato la cerimonia di consegna del Premio Camillo Grifi per meriti scolastici, che consiste nell’assegnazione di una borsa di studio del valore di 2.500 euro da parte della Fondazione Carima agli studenti più brillanti del territorio, intesa quale incentivo a proseguire il proprio percorso di studi.
Scopo dell’iniziativa è infatti promuovere e favorire l'elevazione del livello di istruzione e di cultura dei giovani residenti nei comuni di Colmurano, Gualdo, Loro Piceno, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Ripe San Ginesio, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano e Urbisaglia, in provincia di Macerata, e Falerone in provincia di Fermo, che abbiano conseguito il diploma di maturità classica, scientifica o linguistica con il massimo dei voti.
Con questa edizione il riconoscimento – istituito nel 2000 in memoria del noto medico odontoiatra e imprenditore originario di Sant’Angelo in Pontano a cui è intitolato per volere della moglie – raggiunge l’importante traguardo dei venticinque anni di vita e di oltre cento ragazzi premiati.
La Fondazione Carima dal 2022 ha raccolto il testimone della Fondazione Camillo Grifi e ne continua la lodevole attività nell’ambito del settore di intervento dell'Educazione, istruzione e formazione.
«Il Premio Camillo Grifi – ha dichiarato il presidente Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi – è un appuntamento al quale sono molto affezionato, poiché è l’occasione per incontrare e confrontarsi con una rappresentanza del mondo giovanile. Si tratta di un momento sempre molto arricchente ed emozionante, il cui merito va alla signora Germana Gubellini che ha avuto questa felice intuizione ormai venticinque anni fa. Il filoso greco Diogene diceva che le fondamenta di ogni Stato sono l'istruzione dei suoi giovani e come Fondazione Carima cerchiamo di dare un piccolo contributo alla formazione di questi studenti».
Il dodici premiati per l’a.s. 2023/2024 sono: Gaia Battistini di Sarnano, Benedetta Bernardini di Falerone, Anita Brancadori di Sant’Angelo in Pontano, Filippo Cavalieri di Colmurano, Noemi Falcioni di Gualdo, Serena Giacomini di Sarnano, Giada Lignini di Ripe San Ginesio, Elisa Muzi di San Ginesio, Benedetta Parrini di San Ginesio, Letizia Pascucci di Colmurano, Andrea Rossi di Sarnano e Federico Salvucci di Urbisaglia.
Il rettore Unicam Graziano Leoni e il Presidente Ingv Carlo Doglioni hanno espresso soddisfazione per la firma dell’accordo, che va a rafforzare per i prossimi cinque anni la collaborazione tra i due enti iniziata nel 2019 con l’istituzione della Sede Ingv di Unicam.
Responsabili delle attività previste nell'accordo di collaborazione sono stati individuati, per Unicam il professor Nicola Alessandro Pino e per Ingv la dottoressa Lucia Luzi. La Sede Ingv di Unicam, coordinata dal professor Emanuele Tondi, ha svolto un ruolo importante nel favorire la relazione e la collaborazione tra i due enti, la partecipazione a progetti congiunti e lo sviluppo di tematiche di ricerca di comune interesse.
In particolare, nell’ambito del Consorzio Redi – Reducing Risks of Natural Disasters sono stati proposti temi di ricerca comuni, borse di dottorato e assegni di ricerca in co-tutela. Negli anni del post-sisma, sono stati sviluppati importanti progetti nazionali.
Particolarmente intensa e proficua è stata la collaborazione per la progettazione, che ha visto una stretta interazione con i ricercatori Ingv della sede dell’Aquila e della sezione di Milano, del laboratorio di tettonofisica del centro internazionale per la ricerca sulle scienze e tecniche della Ricostruzione fisica, economica e sociale – STRIC, finanziato dal Fondo complementare PNRR, a cui sono seguite altre due progettazioni, STRIC+ (Potenziamento di STRIC) e la Scuola della Ricostruzione e Resilienza (SECURE), finanziate dall’Agenzia per la coesione territoriale.
La collaborazione con i colleghi Ingv ha altresì permesso la definizione di tematiche di ricerca comuni, oggetto di pubblicazioni scientifiche e presentazioni a convegni nazionali ed internazionali.
L'associazione Insieme in Sicurezza, da sempre impegnata nell'analisi delle dinamiche sociali legate alla sicurezza urbana e ai valori della prevenzione, della legalità e della "Mutualità di Vicinato", ha organizzato per lunedì 3 marzo una Giornata di Studio sulla Sicurezza Urbana. L'evento, realizzato in collaborazione con l'Università di Macerata, Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni culturali e del Turismo, con la cattedra di Psicologia Ambientale guidata dalla professoressa Alessandra Fermani, si articolerà in due sessioni, affrontando temi cruciali per la sicurezza e la vivibilità delle città.
La sessione mattutina, che avrà inizio alle 11:00 presso l’Aula 1 del Polo Bertelli, sarà dedicata al tema “Fra politiche di sicurezza urbana e insicurezza dei cittadini”. Durante questa sessione, esperti e accademici discuteranno le politiche pubbliche in tema di sicurezza, cercando di analizzare le risposte delle istituzioni alle preoccupazioni dei cittadini, a partire dalla percezione della paura e dell'insicurezza che può affliggere anche le città più tranquille.
Nel pomeriggio, a partire dalle 16:00, si terrà la sessione “Abitare città sicure” presso la Biblioteca Statale di Macerata (via Garibaldi, 20), un’occasione di approfondimento su come le politiche e gli strumenti progettuali possano contribuire a creare spazi urbani più sicuri e inclusivi. Ospite d'eccezione della giornata sarà Gian Guido Nobili, coordinatore nazionale del Forum Italiano Sicurezza Urbana e curatore del volume “Abitare città sicure. Politiche, strumenti, metodi”. Nobili porterà la sua esperienza e competenza sulle buone pratiche a livello nazionale in tema di sicurezza urbana.
Un altro intervento significativo vedrà come protagonista Andrea Gentili, sindaco di Monte San Giusto, che con la sua esperienza da amministratore di un comune di medie dimensioni contribuirà a dare un’importante visione della realtà provinciale, dove le sfide legate alla sicurezza sono spesso vissute in modo diverso rispetto alle grandi città.
La sessione del mattino sarà coordinata dalla professoressa Alessandra Fermani, mentre quella del pomeriggio sarà condotta da Mina Sehdev, docente dell'Università di Macerata, e Lucia Nardi, poetessa e scrittrice, entrambe impegnate nell'associazione Insieme in Sicurezza.
Un momento importante della giornata sarà rappresentato dalla presentazione dei risultati di una ricerca condotta dagli studenti del corso di Psicologia ambientale e dei processi organizzativi, sotto la supervisione della professoressa Fermani. Lo studio ha coinvolto interviste a giovani e adulti residenti principalmente a Macerata, con l’obiettivo di analizzare la percezione di sicurezza nel contesto urbano, una tematica sempre più rilevante per le politiche locali e la qualità della vita dei cittadini.
Per coloro che non potranno essere presenti, i lavori del pomeriggio saranno trasmessi in diretta sulla pagina Facebook dell’associazione Insieme in Sicurezza, offrendo così l’opportunità di seguire gli interventi e le discussioni sui temi della sicurezza urbana in tempo reale.
Un evento di grande rilevanza per approfondire le sfide legate alla sicurezza delle città, mettendo insieme istituzioni, esperti e cittadini in un confronto costruttivo per costruire comunità più sicure e vivibili.