Macerata - Traffico sostenuto ma senza particolari disagi nel primo giorno di scuola. Come da tradizione, l'avvio dell'anno scolastico ha comportato un aumento significativo della circolazione veicolare, in particolare nelle ore di punta del mattino. Nonostante la presenza di cantieri in alcune zone della città, la situazione è rimasta nel complesso gestibile, anche grazie alla collaborazione delle famiglie, molte delle quali hanno scelto di mettersi in strada con un certo anticipo.
“Il traffico è stato intenso, ma tutto è andato per il meglio – ha commentato il comandante della Polizia Locale Danilo Doria –. L’impatto dei cantieri non ha avuto effetti negativi, anche grazie a una buona pianificazione e al senso civico dimostrato dai cittadini. Qualche lieve criticità è stata riscontrata in via Mattei, via Roma e via Trento, ma tutte le situazioni erano presidiate e costantemente monitorate. Già alle 8:05 la situazione era rientrata nella norma”.
Il comandante ha inoltre voluto ringraziare tutti gli operatori della Polizia Locale, Macerata Soccorso e i volontari dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato, che in questi giorni sono attivi nei pressi degli istituti scolastici e degli attraversamenti pedonali per garantire la massima sicurezza agli studenti.
A fare gli auguri per il nuovo anno scolastico è stato anche il sindaco Sandro Parcaroli, che ha voluto rivolgersi direttamente a studenti, insegnanti e famiglie.“Auguro a tutte le studentesse e a tutti gli studenti un anno scolastico ricco di crescita, impegno e relazioni positive – ha dichiarato il primo cittadino –. La scuola è un luogo fondamentale per la formazione personale e civile. Un grande grazie va agli insegnanti, al personale scolastico e alle famiglie, che ogni giorno lavorano in sinergia con il Comune per offrire ai nostri ragazzi esperienze educative di qualità. Buon anno scolastico a tutti”.
A San Severino Marche è stata restituita alla comunità oggi la nuova sede dell’ITTS “Eustachio Divini”, uno dei cantieri più significativi della ricostruzione scolastica post terremoto 2016. L’edificio, concepito con criteri antisismici di ultima generazione e progettato secondo lo standard NZEB – Nearly Zero Energy Building, rappresenta un investimento complessivo di circa 15 milioni di euro (lavori per 10,8 milioni, compensazioni per aumenti prezzi pari a 3 milioni, importi al netto IVA 10%).
Una storia che sembrava infinita, iniziata con le ferite del sisma del 2016 e segnata poi da contenziosi e stop burocratici, risolti dal Commissario al sisma 2016. Dopo anni di attese e sedi provvisorie, gli studenti e i docenti del “Divini” rientrano nella loro scuola, oggi completamente ricostruita e dotata dei più avanzati sistemi di sicurezza.
All’apertura di oggi per la cittadinanza, in vista dell’avvio dell’anno scolastico di lunedì 15 settembre, hanno partecipato la struttura commissariale, la Regione, il Comune, la Provincia, la direzione scolastica, il Ministero dell’Istruzione e tanti cittadini. Una festa che ha assunto il valore di un impegno mantenuto: offrire ai giovani luoghi sicuri in cui crescere e formarsi, e restare nei territori insieme alle loro famiglie.
«Dopo anni di attese e proteste, la restituzione alla comunità del “Divini” è una pagina importante della ricostruzione post-sisma. Questo istituto, simbolo dell’eccellenza tecnica del nostro territorio, era stato duramente colpito dalle scosse del 2016 e per anni studenti e docenti hanno dovuto arrangiarsi in sedi provvisorie. Oggi restituiamo a San Severino Marche una scuola moderna e soprattutto sicura, un investimento di circa 14 milioni di euro che parla di futuro, di competenze e di opportunità per i nostri ragazzi. Il percorso non è stato semplice: contenziosi e procedure avevano rallentato tutto, ma il cambio di passo che abbiamo introdotto nel 2023, con un lavoro continuo e scelte nette, con un impegno “sartoriale” da parte della Struttura Commissariale che ha seguito passo dopo passo ogni tappa di questo cantiere travagliato e sbrogliando i vari intoppi e proseguendo in questo cammino che oggi ci ha permesso di trasformare promesse in una realtà concreta. Dopo troppe false partenze, oggi consegniamo finalmente un risultato atteso e meritato grazie alla determinazione dell’amministrazione comunale, della città e delle sue persone, facendo del “Divini” un punto di riferimento non solo per San Severino. Ora dobbiamo mantenere lo stesso impegno su tutti i cantieri ancora aperti, perché ogni studente del cratere possa avere aule sicure e all’altezza delle proprie ambizioni» – commenta il commissario straordinario Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli.
“La riapertura della scuola Eustachio Divini è un segnale concreto della ricostruzione post-sisma e un simbolo di rinascita. Il Governo ha messo al centro i territori colpiti dal sisma ed ha garantito risorse fino al 2029 per docenti, personale ATA e dirigenti nelle aree colpite, così da assicurare continuità didattica e stabilità. Ringrazio il commissario Guido Castelli per il lavoro che sta svolgendo con serietà e impegno. La ricostruzione passa anche dall’istruzione: dare ai nostri ragazzi la certezza di una formazione di qualità significa dare loro un orizzonte di speranza e di crescita” dichiara il sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti.
Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha sottolineato come la restituzione alla comunità del nuovo Istituto “Eustachio Divini” rappresenti "un risultato di grande valore per l’intero sistema scolastico e per i giovani del territorio. L’intervento, frutto della collaborazione tra Regione, struttura commissariale, amministrazione comunale e cittadini, dimostra che è possibile coniugare sicurezza, innovazione e radicamento nei territori. Il “Divini” non è solo un edificio sicuro e all’avanguardia, ma un presidio che contribuisce a mantenere vive le comunità e a offrire nuove prospettive alle famiglie e ai ragazzi dell’entroterra, una struttura che è un presidio importante per la formazione tecnica e tecnologica dei nostri ragazzi".
La riconsegna del “Divini” si inserisce nel più ampio programma di ricostruzione delle scuole danneggiate dal sisma: nelle Marche sono previsti 225 interventi per un importo complessivo di 720,21 milioni di euro. Di questi, 91 rientrano nell’Accordo Quadro per le scuole del sisma 2016 (68 su edifici non vincolati e 23 vincolati), distribuiti in 45 comuni, con un finanziamento totale di 319,38 milioni.
Nel cratere sismico complessivo – Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo – gli interventi programmati per gli istituti scolastici sono 455, per un importo di 1,5 miliardi di euro; quelli che hanno aderito all’Accordo Quadro sono 228, per un totale di 899 milioni. Lo strumento, sbloccato nel marzo 2023, consente ai soggetti attuatori di avvalersi di liste certificate di operatori economici per progettazione e lavori, con personale dedicato a supporto delle procedure: una semplificazione che sta accelerando cantieri a lungo fermi.
Aggiunge il sindaco di San Severino Marche Rosa Piermattei: «Per noi tutti questa è una giornata davvero speciale in cui non celebriamo solo l'inaugurazione di un bell’edificio ma celebriamo la resilienza di una comunità, la determinazione di un'intera città che ha voluto con grande forza rialzarsi e che intende guardare al futuro finalmente con fiducia e ottimismo. Il nuovo Istituto Tecnico Tecnologico Statale "Eustachio Divini" è il simbolo di una storia che tutti noi abbiamo vissuto, sofferto e che, alla fine, siamo riusciti a trasformare in una svolta. Che il nuovo "Divini", allora, sia per i nostri ragazzi non solo una scuola, ma una casa di crescita e opportunità».
Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente della Provincia di Macerata Sandro Parcaroli: «La restituzione alla comunità del nuovo “Divini” è la dimostrazione di come il dialogo costante e la collaborazione continua tra le Istituzioni, diano dei risultati importanti per i nostri territori, permettendo di superare tutte le varie difficoltà che ci sono state lungo il percorso. Struttura commissariale, Comune e Provincia si sono confrontati fin dal primo giorno per arrivare a consegnare ai nostri ragazzi una scuola moderna, sicura e all’avanguardia, che diventerà ancora di più un punto di riferimento non solo per San Severino».
Le caratteristiche tecniche. Cinque piani, circa 1.300 m² per livello (oltre 6.500 m² complessivi), ospitano 32 aule e 21 laboratori. Il complesso comprende anche la palestra, già restituita alla comunità nel dicembre 2024. La struttura portante è in cemento armato con solai in laterocemento, progettata in classe d’uso IV per garantire la massima resistenza agli eventi sismici. L’intero edificio poggia su un sistema di isolatori sismici che consentono movimenti orizzontali fino a 40 cm; al piano terra è visibile il cordolo libero, simbolo della capacità dell’opera di dissipare l’energia delle scosse.
Dal punto di vista energetico, il “Divini” è dotato di impianti ad alta efficienza, illuminazione LED, pannelli fotovoltaici, ventilazione meccanica controllata e sistemi di regolazione automatica della temperatura, con prestazioni coerenti con lo standard NZEB.
Si è concluso l’intervento di completamento delle opere impiantistiche presso la scuola di via E. Fermi a Sambucheto di Montecassiano, con l’installazione di un moderno sistema di Ventilazione meccanica controllata (Vmc) in tutte le aule e nella sala mensa. Si tratta di dispositivi autonomi e puntuali, a doppio flusso continuo e parallelo con recupero termico, pensati per migliorare la qualità dell’aria negli ambienti scolastici.
Parallelamente, entro la prossima settimana saranno conclusi i lavori alla palestra adiacente che hanno riguardato la tinteggiatura interna, la posa di una nuova pavimentazione conforme alle caratteristiche richieste per il rilascio del Certificato di prevenzione incendi (Cpi) da parte dei Vigili del Fuoco, oltre a specifici interventi impiantistici per la messa a norma dell’intera struttura. Il costo complessivo degli interventi è di 235mila euro, di cui circa 155mila destinati alla palestra e 80mila alla scuola
Dal concorso “David Giovani” alla Mostra del Cinema di Venezia. È questo il percorso che ha portato Federico Petrini, studente della classe 5ATBTs a.s. 2024-2025 dell’Ipseoa “Varnelli”, a vivere un’esperienza unica: far parte della giuria del Leoncino d’Oro alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, svoltasi dal 27 agosto al 6 settembre 2025.
La partecipazione di Petrini è stata resa possibile grazie al primo posto conquistato lo scorso anno, a livello regionale, al concorso nazionale “David Giovani” che seleziona le migliori recensioni degli studenti sulle opere candidate al David di Donatello.
«Durante la mia permanenza a Venezia ho preso parte alla visione di tutti i film in concorso per il Leone d’Oro, che ho poi valutato insieme agli altri ragazzi membri della giuria», racconta Federico Petrini.
«Ho avuto l’occasione di partecipare a numerosi incontri con varie figure del mondo del cinema, come registi quali Assayas, Rosi, Marcello e molti altri, distributori come Andrea Romeo, scenografi, attori, giornalisti e il premio Nobel per la letteratura Annie Ernaux. Da questi incontri ho appreso molto, scoprendo sia gli aspetti legati alla logistica e al grande lavoro dietro un film, sia quelli più umani: sensazioni e sentimenti che un attore o un regista prova durante la composizione di un film, ma anche dopo che quest’ultimo viene offerto al pubblico». Cosa rimane dell’esperienza, oltre ai film e agli incontri? «La convivenza con gli altri ragazzi della giuria, provenienti da ogni regione d’Italia, con cui ho potuto scambiare idee, sia in ambito cinematografico che non, scoprendo tradizioni e creando nuovi legami».
L’Ipseoa “Varnelli” esprime orgoglio per il risultato del suo studente, che non solo ha rappresentato l'Istituto e la regione Marche a Venezia, ma ha anche portato con sé un bagaglio di crescita personale e culturale che testimonia quanto la scuola possa aprire nuove opportunità.
L’Università di Camerino ha ospitato ieri 10 settembre l’evento che ha segnato l’avvio ufficiale della collaborazione con la squadra di pallavolo femminile CBF Balducci HR Macerata, neopromossa in Serie A1, che si aggiunge alla partnership ormai consolidata da anni con la Lube Volley. Presso la sala conferenze del ChiP si sono alternati interventi istituzionali, accademici, tecnici e sportivi, in un incontro che ha messo al centro i legami tra formazione, ricerca scientifica e pratica agonistica.
Il Rettore Graziano Leoni ha ricordato come Unicam sia da sempre vicina al mondo dello sport, sia attraverso gli impianti e le attività che coinvolgono la comunità studentesca, sia grazie a corsi di laurea e master dedicati a fitness, nutrizione e biomeccanica. “Quando si parla di professionisti – ha sottolineato – la preparazione fisica, l’alimentazione e la prevenzione degli infortuni hanno bisogno di un supporto scientifico solido. Il nostro Ateneo ha competenze che possono essere messe a disposizione di realtà come la Balducci, che rappresenta un’eccellenza regionale insieme alla Lube.”
La giornata ha visto la presentazione dell’offerta formativa Unicam in ambito sportivo e di benessere da parte della Prorettrice alla Didattica Giulia Bonacucina, che ha illustrato i percorsi che vanno dai corsi triennali alle magistrali fino al nuovo master in biomeccanica. “La nostra formazione è scientifica ma anche pratica – ha spiegato – perché vogliamo offrire agli studenti un bagaglio di conoscenze che permetta loro di entrare nel mondo del lavoro, interagendo con centri sportivi, nutrizionisti, medici e associazioni”.
Il Delegato del Rettore allo sport Filippo Maggi ha evidenziato la volontà di rafforzare la partnership con la società maceratese e di implementare sinergie tra il mondo della ricerca e quello della pallavolo di vertice: “È un motivo di orgoglio collaborare con una delle poche società della provincia nella massima serie. Le tecnologie sviluppate a Unicam per il monitoraggio, la gestione dei dati e il miglioramento della performance sportiva, insieme alla prevenzione degli infortuni, possono essere di grande utilità per la squadra”.
Nel corso della mattinata si è parlato anche di alimentazione e supplementazione negli sport di potenza, di sistemi indossabili per il monitoraggio della performance – con l’esperienza di K-Sport – e della piattaforma Powerset per l’integrazione dei dati degli atleti, con applicazioni specifiche al volley. Non sono mancati focus medici, come quello sulle lesioni tipiche della pallavolo, e gli interventi diretti delle atlete della CBF Balducci HR, che hanno portato la loro testimonianza.
Grande entusiasmo anche da parte della società sportiva. “Questo è un sogno che si realizza – ha dichiarato il presidente Pietro Paolella – perché essere arrivati nell’Olimpo della pallavolo e avere al nostro fianco un’eccellenza del territorio come l’Università di Camerino è per noi un onore.” Sulla stessa linea il coach Valerio Lionetti: “La pallavolo ha da sempre un legame con lo studio della biomeccanica e dei movimenti. Questa collaborazione permette di avvicinare teoria e pratica, arricchendo il nostro lavoro quotidiano. Ora ci aspetta una stagione difficile, ma il nostro primo obiettivo resta quello di costruire un gruppo coeso capace di affrontare la Serie A1 partita dopo partita.”
La collaborazione tra Unicam e CBF Balducci HR Macerata si configura dunque come un progetto a lungo termine, in grado di valorizzare le eccellenze del territorio e di aprire nuove prospettive tra ricerca scientifica e sport professionistico.
La scuola dell'infanzia di Montefiore di Recanati avrà un nuovo parcheggio a disposizione di personale scolastico e famiglie. Venerdì 12 settembre, alle ore 18, l'area di sosta afferente all’asilo sarà infatti ufficialmente aperta all’utenza, segnando un punto di svolta per il potenziamento delle dotazioni di edilizia scolastica. L’opera, realizzata in meno di due mesi, sarà pertanto pronta in occasione dell’imminente inizio dell’anno scolastico.
"La velocità nella riapertura dell’area di parcheggio testimonia la volontà del comune di Recanati di migliorare non solo la viabilità e l’edilizia a servizio delle scuole, ma anche la sicurezza stradale, soprattutto in presenza dei cittadini più piccoli", sottolinea il sindaco Emanuele Pepa. In occasione dell’apertura del parcheggio, alla presenza delle autorità civili e religiose, l’opera sarà presentata al pubblico e verranno offerte ai bambini una merenda e animazioni dedicate.
L'Università di Macerata è tra i protagonisti a Göteborg (Svezia) della 35ª Conferenza Annuale della European Association for International Education - EAIE, il più importante appuntamento europeo dedicato all’internazionalizzazione universitaria. In corso fino a venerdì 12 settembre, l’evento riunisce oltre seimila operatori dell’internazionalizzazione per condividere esperienze, rafforzare partenariati e immaginare nuove forme di cooperazione, con ospiti di rilievo come Andreas Ekström, futurologo digitale, e Melati Wijsen, giovane attivista per l’ambiente.
“Essere parte di un contesto così vasto e stimolante, con relatori internazionali e centinaia di sessioni, arricchisce la nostra vocazione europea e offre nuove prospettive per studenti e comunità accademica», sottolinea il rettore John McCourt. «La presenza dell’Università di Macerata testimonia il nostro impegno nel rafforzare il ruolo dell’Ateneo all’interno del sistema europeo dell’istruzione superiore, aprendo nuove opportunità di crescita e di scambio per tutta la nostra comunità, a partire dagli studenti, che potranno beneficiare di un’offerta formativa sempre più ricca, aperta e connessa al mondo”.
L’edizione 2025 della Conferenza, dal titolo “GO-create”, invita a costruire insieme risposte innovative alle sfide globali. UniMC porterà la propria esperienza all’interno di ERUA (European Reform University Alliance), il consorzio internazionale co-finanziato dall’Unione Europea che riunisce otto università di diversi Paesi con l’obiettivo di ampliare gli orizzonti della ricerca e consolidare la cooperazione accademica europea. L’Ateneo maceratese sarà, inoltre, l’unica università italiana presente al prestigioso “Internationalisation Leadership Dialogue”, organizzato da Eaie in collaborazione con l’International Association of Universities e ospitato dall’Università di Göteborg. L’incontro, incentrato sulla gestione delle relazioni internazionali tempi instabili, vedrà confrontarsi un ristretto gruppo di università provenienti da 19 Paesi.
A rappresentare UniMC sono Emanuela Giacomini, delegata del rettore alle relazioni internazionali, e Antonella Tiberi, responsabile dell’area internazionalizzazione, impegnate nel consolidare i legami già attivi all’interno dell’alleanza Erua e nello sviluppare nuovi accordi bilaterali con Atenei europei ed extra europei. Obiettivo: ampliare le opportunità di mobilità e cooperazione per studenti, docenti e personale.
Nuove infrastrutture urbane, tra cui tratti di fognatura e acquedotto, sono emerse sotto le lastre calcaree della Strada Ovest di Gortina, a Creta, durante l’ultima campagna di scavi condotta questa estate dall’Università di Macerata. L’équipe – composta da studenti del Corso di archeologia e sviluppo dei territori, dottorandi, ricercatori e tecnici dell’Ateneo maceratese – ha operato nell’ambito delle attività della Scuola Archeologica Italiana di Atene, in collaborazione con l’Eforia alle Antichità di Heraklion.
Le indagini, concluse a fine agosto, dopo quattro settimane di lavori, hanno rivelato come questa arteria, centrale per la vita della polis arcaica e poi della metropoli ellenistica e romana, abbia subito numerose fasi d’uso, che ne hanno progressivamente alzato il piano, fino all’età bizantina e all’arrivo degli Arabi.
“La strada - spiega il professor Roberto Perna, direttore degli scavi - segna il limite tra l’area urbana di età classica ed ellenistica, da un lato, e quella di età romana, dall’altro, ed è dunque un fondamentale snodo urbanistico la cui indagine ci aiuta a comprendere come il centro urbano si sia sviluppato e organizzato nel corso della sua evoluzione topografica e storica”.
Gortina, con oltre duemila anni di storia, resta una delle “palestre” più importanti per la formazione sul campo degli archeologi maceratesi. Gli scavi fanno parte di un più ampio progetto internazionale finalizzato anche alla valorizzazione del sito, che prevede la creazione di un percorso di visita: un ulteriore elemento che rende la partecipazione al team un’importante occasione di confronto, scientifico e umano, per gli studenti maceratesi dei corsi di archeologia.
“La formazione sul campo - sottolinea il rettore John McCourt – e il contatto diretto con i materiali nell’ambito dei numerosi scavi che il nostro Ateneo conduce in tutto il Mediterraneo è uno dei punti di forza del nostro corso magistrale. Molte nostre ricerche, in particolare quelle Gortina, attive sin dalla fine degli anni Settanta, sono inserite nella programmazione del Ministero degli Affari Esteri: un riconoscimento del loro valore scientifico e didattico e del prestigio dell’Università di Macerata”.
Dopo lo scavo, parte della squadra è rimasta a Creta per proseguire lo studio dei materiali, che diventeranno oggetto di tesi e pubblicazioni internazionali.
È stata presentata nella sede Fisiomed di Sforzacosta la collaborazione tra Fisiomed e l’Università delle Tre Età (Unitre) di Macerata, una sinergia che si propone di diventare un punto di riferimento culturale, sociale e formativo per tutta la cittadinanza.
Nata a febbraio di quest’anno, Unitre Macerata è pronta a partire con il nuovo anno accademico: le iscrizioni apriranno il 15 settembre, mentre le lezioni prenderanno il via il 14 ottobre. L’ambizioso progetto è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa partecipata e ricca di entusiasmo, in cui sono intervenuti il presidente di Unitre Macerata Renzo Serrani, il presidente di Fisiomed Enrico Falistocco e la docente responsabile dell’offerta didattica Nicoletta Sabatini.
"Siamo nati a febbraio a Macerata ma siamo già affiatati – ha dichiarato Renzo Serrani – Anche Macerata ha finalmente la sua Unitre. Educazione permanente in ambito culturale per proporre una sintesi tra le generazioni future e quella del proprio tempo, sviluppare la creatività e vivere gli interessi comuni. Un'idea di cultura aperta".
Unitre Macerata ha già stretto importanti partnership con realtà locali, tra cui appunto Fisiomed, che ospiterà un’aula dedicata e uno dei corsi in programma, focalizzato sul tema della salute.
"Abbiamo intrecciato relazioni con Fisiomed, una realtà che si occupa anche del territorio – ha proseguito Serrani – Una partnership concreta con un’aula dedicata nella loro sede e un corso sulla salute. L'altro partner è Banca Macerata, che ha voluto supportare la nostra offerta didattica condividendo con noi anche due operatori finanziari per pensare un corso ad hoc nella sala Castiglioni della biblioteca Mozzi Borgetti. Ringraziamo anche il Comune, che ci ha fornito una sede. Unitre si basa sul volontariato. Attendiamo tutti coloro che vorranno associarsi. Per creare un insieme di esperienze diverse".
A sottolineare l’importanza della collaborazione anche Enrico Falistocco, presidente di Fisiomed, che ha espresso grande soddisfazione per il progetto: "Una giornata unica. Presentiamo UniTre Macerata. Per noi rappresenta un momento di concretizzazione. È la prima volta che mettiamo a disposizione la nostra struttura per un settore di ampio respiro. Unitre trasmette cultura. Sono previsti qui 20 incontri. Ma ogni corso presentato è interessante. Ad alcuni ho anche voglia di iscrivermi".
L’offerta formativa è ampia e articolata: ben 27 corsi che abbracciano ambiti diversi e pensati per stimolare il dialogo tra le generazioni. “In pochissimo tempo abbiamo messo in piedi 27 corsi – ha spiegato Nicoletta Sabatini – con l'obiettivo di promuovere la cultura. Corsi di letteratura americana, filosofia, archeologia, storia, letture teatrali, sceneggiatura, musica e molti altri in temi economici, sanitari e comunicativi, geopolitica, finanza. Lingue straniere, intelligenza artificiale. Corsi che spaziano a 360 gradi.”
Oltre a Fisiomed e Banca Macerata, Unitre Macerata ha attivato collaborazioni con il Liceo Scientifico e altre realtà educative e non del territorio, consolidando così un modello di formazione inclusivo e condiviso.
Il prossimo appuntamento sarà il 26 settembre, sempre nella sede Fisiomed di Sforzacosta, con un open day (dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00) dedicato alla scoperta dell’offerta formativa, alla presentazione dei corsi e all’incontro diretto con i docenti.
Un edificio che guarda al futuro: domenica 14 settembre alle ore 10.30 a Passo di Treia sarà inaugurato il nuovo Polo scolastico per Nido e Infanzia 0-6 anni, una scuola moderna e accogliente che unisce innovazione architettonica, sostenibilità e attenzione al benessere dei più piccoli.
Il progetto, realizzato dal Comune di Treia e finanziato con fondi dell’Unione Europea – NextGenerationEU nell’ambito del Programma triennale per l’edilizia scolastica (PTES) 2018-2020, piano 2020, rappresenta un passo decisivo per l’offerta educativa del territorio.
"Consegniamo ai nostri cittadini e alle famiglie un luogo sicuro, accogliente e all’avanguardia. Un investimento che non è solo edilizio, ma soprattutto culturale e sociale: perché una comunità cresce se cresce la sua scuola", afferma il sindaco di Treia, Franco Capponi, sottolineando l’importanza dell’opera. Per questa prima parte del progetto del Polo scolastico sono stati investiti 2.388.214,80 euro di Fondi MIUR, a cui sono stati associati ulteriori 634.841,92 euro di co-finanziamento comunale, a cui si aggiungono le risorse per il ristoro dei maggiori costi dei lavori e delle forniture approvate dal Governo Draghi.
Il Polo, progettato dallo Studio internazionale Settanta7 con la collaborazione di FOSD Engineering e Cesaretti Engineering, e realizzato dall’impresa ANT2 srl, potrà ospitare fino a 120 bambini (30 al nido e 90 alla scuola dell’infanzia). La struttura si sviluppa su un unico piano attorno a un grande atrio centrale, cuore pulsante delle attività educative, con spazi flessibili e luminosi ("learning suites"), mensa, laboratori, ambienti per il personale e un ambulatorio pediatrico.
Il rapporto tra natura e scuola è reso vivo da ampie vetrate e da spazi esterni polifunzionali, pensati per il gioco e la scoperta quotidiana. Dal punto di vista costruttivo, l’edificio è realizzato in X-Lam, tecnologia che assicura sicurezza antisismica, comfort e alte prestazioni energetiche.
L’Università di Macerata sarà tra i protagonisti del 7° Festival della Storia di Ancona, dal titolo "Passioni", in programma dall'11 al 14 settembre alla Mole Vanvitelliana. Forze che da sempre accompagnano la vita individuale e collettiva, le passioni sono state considerate ora motore di cambiamento, ora rischio di smarrimento. Una pluralità di sguardi che il Festival proporrà attraverso incontri e dialoghi con studiosi e ospiti di rilievo nazionale e internazionale.
In questo quadro, i docenti di Unimc interverranno con contributi di spicco, esplorando il tema della passione in ambiti diversi, mentre al bookshop saranno disponibili alcune pubblicazioni della casa editrice universitaria Eum. Giovedì 11 settembre, alle 19.00 nella Sala Boxe, Simona Antolini dialogherà con Roberto Lampa in "Quando l’economia dimentica la storia", un confronto che prende le mosse dalla crisi del 2008 e dal pensiero di Oskar Lange per riflettere sul rapporto tra economia, società e memoria storica.
Sempre alla stessa ora, nell’Auditorium della Mole, Riccardo Piccioni interverrà con Alessandro Campi in "La passione nazionale nella storia del Novecento (e nel mondo contemporaneo)", un percorso tra identità collettiva, patriottismo e derive nazionalistiche.
Venerdì 12 settembre, alle 17 in Sala Boxe, il rettore John McCourt sarà protagonista di "La passione per la parola, un dialogo con Annalisa Volpe dedicato al potere della letteratura come strumento capace di custodire memorie e plasmare pensieri. A seguire, alle ore 18 sempre in Sala Boxe, Giuseppe Capriotti converserà con Giuseppina Capriotti Vittozzi in "Fantastici faraoni", un viaggio nel fascino millenario dell’antico Egitto e nell’egittomania che ha attraversato secoli di storia e cultura.
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito senza prenotazione. Per maggiori informazioni, è possibile consultare il sito http://festivalstoriancona.it. La partecipazione dell’Università di Macerata testimonia la vitalità della sua comunità scientifica e la volontà di portare nel cuore di un festival di respiro nazionale uno sguardo multidisciplinare.
Si è chiusa con un bilancio estremamente positivo la quindicesima edizione della Scuola Internazionale di Chimica Organometallica (ISOC), ospitata all’Auditorium Benedetto XIII di Camerino dal 4 al 7 settembre.
Diretta dal professor Claudio Pettinari insieme ai professori Fabio Marchetti e Riccardo Pettinari, ISOC è considerata la più importante scuola europea di settore. L’iniziativa, organizzata sotto l’egida della Società Chimica Italiana, vede il coinvolgimento del gruppo interdivisionale di Chimica Organometallica e delle Divisioni di Chimica Inorganica e Organica della SCI.
La partecipazione anche quest’anno è stata straordinaria: un centinaio di giovani ricercatrici e ricercatori provenienti da tutta Europa hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con 13 relatori di fama internazionale, esperti nei campi biomedico, farmaceutico, della catalisi industriale e della chimica ambientale, provenienti da otto Paesi, tra cui la Nuova Zelanda.
“Sono passati trent’anni da quando iniziammo a preparare la prima edizione – ha sottolineato il professor Pettinari – ed ISOC è oggi un punto di riferimento internazionale, capace di mettere in rete la comunità dei chimici italiani ed europei e di favorire il trasferimento di conoscenze tra generazioni diverse di scienziati. Dal 1997 a oggi la scuola ha ospitato oltre duemila giovani, più di 240 docenti internazionali e 15 advisory board, che hanno contribuito a definire i temi scientifici di maggiore attualità. Alcuni studenti delle prime edizioni sono tornati come docenti e oggi sono ricercatori affermati”.
L’edizione 2024 si è focalizzata su due grandi temi: il rapporto tra chimica organometallica e sostenibilità, con particolare attenzione al riciclo e alla trasformazione dei prodotti chimici in nuove materie prime secondo i principi dell’economia circolare, e quello tra chimica organometallica e salute, approfondendo il ruolo dei complessi metallici nello sviluppo di farmaci innovativi, in particolare in ambito oncologico.
“Il nostro obiettivo – ha aggiunto Pettinari – è formare chimici che lavorino per l’ambiente, la sanità e la salute dell’umanità, ma anche per sviluppare energia pulita e materiali tecnologicamente avanzati. Guardiamo con entusiasmo alle prossime edizioni, grati a quanti hanno sostenuto l’iniziativa: dal main partner ICA ad Elsevier, Chimica Centro e MDPI, senza dimenticare Olon, Flamma Spa, l’Erdis Marche e Contram”.
A quasi nove anni dal terremoto che ha sconvolto il Centro Italia nell’ottobre 2016, la cttà di San Severino Marche si appresta a scrivere una nuova pagina della sua storia con la riapertura del nuovo Itts Istituto Tecnico Tecnologico Statale "Eustachio Divini". Un edificio all’avanguardia, simbolo di rinascita e speranza, che verrà inaugurato ufficialmente sabato 13 settembre alle ore 11,30 in viale Mazzini.
La cerimonia di riconsegna alla città vedrà la partecipazione di numerose autorità locali e nazionali, a testimonianza dell’importanza di questo traguardo per l’intero territorio. Saranno presenti il sottosegretario del Ministero dell’Istruzione, Paola Frassinetti. il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli, il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, il commissario straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli, il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, il presidente della Provincia che è l’ente proprietario dell’immobile, Sandro Parcaroli, il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, il dirigente scolastico dell’istituto, Sandro Luciani, .
La ricostruzione del “Divini” è stata un percorso lungo e complesso, iniziato subito dopo il sisma dell'ottobre 2016 che ha reso l'edificio precedente inagibile e ne ha imposto la demolizione. Per anni, la comunità scolastica è stata costretta a lezioni in sedi provvisorie, affrontando disagi e difficoltà con grande spirito di adattamento e resilienza.
Il progetto di ricostruzione, con un investimento complessivo di circa 14 milioni di euro, ha dato vita a una scuola modello, progettata con le più recenti tecnologie antisismiche e in classe Nzeb (Nearly Zero Energy Building), a emissioni quasi zero. Il nuovo complesso ospiterà 800 studenti e sarà dotato di 32 aule, laboratori all'avanguardia e un'area esterna per la pratica sportiva, compresa una palestra. “Sarà un giorno di vera festa e di immensa gioia per la nostra comunità – sottolinea il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, che spiega - La riapertura del ‘Divini’ non è semplicemente la riconsegna di un edificio ma la celebrazione della nostra capacità di rialzarci e guardare avanti. È la dimostrazione che, lavorando insieme, si possono superare tutte le avversità. Questo nuovo istituto rappresenta il cuore pulsante della nostra ripartenza, un luogo dove i nostri ragazzi, le nostre nuove generazioni, potranno formarsi e prepararsi al futuro in un ambiente sicuro e all’avanguardia. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo sogno, dalle istituzioni ai cittadini, dimostrando un impegno straordinario e un’incrollabile speranza”.
L'intera cittadinanza è invitata a partecipare all'evento per condividere questo importante momento di celebrazione e speranza.
Un appello accorato arriva dal mondo della scuola. A lanciarlo è L.B., insegnante di ruolo della scuola primaria, che in una lettera aperta esprime il proprio disagio per la mancata possibilità di garantire la continuità didattica ai suoi alunni.
La docente, costretta a cambiare sede a causa di vincoli burocratici e decisioni amministrative, sottolinea le ricadute che questa situazione avrà non solo sul suo percorso professionale, ma soprattutto sulla crescita e sulla serenità degli studenti più piccoli.
Di seguito pubblichiamo integralmente la sua testimonianza:
La continuità a scuola, un valore dimenticato?
"Sono un'insegnante di ruolo della scuola primaria e vorrei condividere un pensiero che nasce da un’esperienza personale, ma che credo riguardi molti colleghi e soprattutto tanti bambini.
Nonostante le richieste da parte della mia scuola e la mia disponibilità a rimanere, non mi è stato possibile continuare a insegnare nella stessa sede, con gli stessi alunni, in quanto risultata perdente posto e rientrata in utilizzazione quest'anno. Il mio posto verrà ora coperto attraverso una supplenza, suddivisa in due spezzoni da 12 e 9 ore (21 ore). Questo significa che i bambini non avranno un docente stabile e, paradossalmente, mancherà persino un’ora di insegnamento al completamento di ore di didattica frontali (22 ore più 2 di programmazione).
Chi lavora con i più piccoli sa quanto la continuità sia importante: non è soltanto una questione di didattica, ma soprattutto di relazioni, fiducia e sicurezza. Un insegnante non trasmette soltanto conoscenze, ma accompagna i bambini in un percorso di crescita che richiede tempo, costanza e stabilità.
È naturale chiedersi: non sarebbe stato possibile organizzare le ore? Non si poteva trovare una soluzione che garantisse il diritto dei bambini a crescere con la guida di un insegnante che già conoscono e con cui hanno costruito un legame?
Forse la scuola interessa poco? O forse ci si dimentica troppo facilmente che, dietro i numeri, le ore e le pratiche burocratiche, ci sono volti, storie e legami che hanno un valore educativo insostituibile.
Io credo che la scuola meriti più attenzione. E che i nostri alunni meritino di più.
Si ricorda inoltre che alla scuola arriveranno anche le ore previste dal decreto 'sisma sicurezza'. Non si comprende quindi perché l'Ufficio Scolastico Provinciale non abbia tenuto conto anche di questo elemento prima di prendere la decisione.
Il mio auspicio è che in futuro si possa dare maggiore considerazione alla continuità didattica, perché investire nella stabilità degli insegnanti significa investire nella serenità e nel benessere dei bambini".
La Giunta comunale di Civitanova Marche ha approvato il progetto di fattibilità per la manutenzione straordinaria della segnaletica stradale orizzontale in prossimità degli edifici scolastici, che successivamente sarà esteso ai diversi quartieri della città. La necessità dell’intervento nasce dal deterioramento visivo e funzionale della segnaletica esistente, in particolare presso gli attraversamenti pedonali, i quali risultano in molti casi sbiaditi o poco visibili, con evidenti criticità per la sicurezza degli utenti deboli della strada (studenti, pedoni, ciclisti, ecc..).
Gli interventi sono distribuiti sull’intero territorio comunale, ma la prima fase è mirata alle aree limitrofe agli istituti scolastici pubblici (scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado), e una seconda fase sarà estesa ai quartieri residenziali ed alle zone urbane con alta densità abitativa o traffico veicolare. La manutenzione ha un costo complessivo di 30mila euro.
L’Università di Macerata esprime profondo cordoglio per la scomparsa, ieri pomeriggio a 79 anni, del professor Andrzej Michele Zygmunt Zuczkowski e si unisce con affetto al dolore dei familiari, dei colleghi e degli allievi che ne hanno condiviso il lungo cammino accademico. «Con la sua competenza scientifica, la sua dedizione e la sua capacità di trasmettere entusiasmo – sottolinea il rettore John McCourt – il professor Zuczkowski ha contribuito a formare generazioni di studiosi e professionisti, lasciando un’eredità viva e fertile che continuerà a dare frutti nella nostra comunità accademica».
Nato a Macerata il 15 luglio 1946, figlio di madre italiana, di Civitanova, e di un ufficiale della cavalleria polacca, Zuczkowski è stato un punto di riferimento per generazioni di studenti e studiosi nel campo della psicologia della comunicazione, della psicolinguistica e dell’analisi del dialogo. La sua carriera all’Università di Macerata è iniziata negli anni Settanta, dopo la laurea in Filosofia con una tesi in psicologia generale sotto la guida di Giuseppe Galli, ed è proseguita fino al 2017 come professore ordinario di Psicologia generale presso l’allora Facoltà di Scienze della Formazione, oggi Dipartimento di Scienze della Formazione, Beni culturali e Turismo. I suoi studi, sviluppati anche grazie a collaborazioni internazionali con scienziati come János Sándor Petőfi, hanno approfondito i meccanismi della comunicazione verbale in contesti quotidiani, scientifici, politici e terapeutici, aprendo nuove strade sul tema della certezza e incertezza espresse attraverso il linguaggio. Nel 2000 ha fondato il Dottorato di Ricerca in Psicologia della Comunicazione e Tecniche Dialogiche e nel 2005 il Centro di Ricerca in Psicologia della Comunicazione. Accanto a lui si sono formate e oggi proseguono la sua eredità scientifica le professoresse Ramona Bongelli, Ilaria Riccioni e Carla Canestrari, che ne raccolgono il testimone in UniMc.
Tra le pieghe della sua biografia spicca una pagina inusuale per un accademico: negli anni giovanili, Zuczkowski fu anche calciatore di Serie A, esordendo con il Bari nel 1969. Per l’epoca, riuscire a portare avanti contemporaneamente studi universitari e carriera sportiva di alto livello era una rarità che attirò l’attenzione dei media, tanto da essere intervistato da Enzo Tortora a La Domenica Sportiva. «Quando smisi di giocare – raccontava – mi sentii come un amante tradito dal suo primo amore, così mi dedicai al secondo, agli studi».
Anche dopo il pensionamento nel 2017, ha continuato a collaborare alla vita accademica, insegnando fino a pochi anni fa all’interno del Corso di perfezionamento in Comunicazione sportiva, quasi a chiudere simbolicamente il cerchio fra le sue due passioni.
Così le professoresse Bongelli, Riccioni e Canestrari ricordano il loro Maestro: “Andrzej Zuczkowski amava profondamente la vita in ogni sua manifestazione, dalle più grandi alle più piccole: abbracciare con lo sguardo la vastità dell’oceano, come gustare un calice di buon vino in compagnia. Amava i suoi tre splendidi figli e i suoi nipoti; i suoi Maestri, verso cui ha sempre mostrato grande affetto, rispetto e gratitudine; i suoi allievi e le sue allieve, per cui è stato molto più di un Maestro. Amava profondamente la ricerca, a cui ha dedicato la vita e, letteralmente, le sue ultime energie: ancora qualche giorno e avrebbe potuto veder pubblicato, su una rivista internazionale, il suo ultimo lavoro sulle domande retoriche. Una grande passione la ricerca, ma anche un immenso divertimento, come dichiarava sempre.
Per tutti era Zuko, l’ex calciatore, il professore poco convenzionale (e un po’ “rivoluzionario”), dall’energia incontenibile, dalla simpatia irresistibile, ma anche dalle spiccate sensibilità, generosità e umanità. Mancherà tanto a tutti quelli che hanno avuto la fortuna e il privilegio di conoscerlo”.
I funerali si terranno oggi pomeriggio – 5 settembre – alle ore 16 alla Chiesa di San Pietro a Civitanova Marche.
L'Università di Camerino ha preso una posizione netta e inequivocabile sulla drammatica crisi umanitaria in corso a Gaza. Questa mattina il rettore Graziano Leoni ha convocato una seduta straordinaria congiunta di Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione, aperta anche alla stampa, nel corso della quale è stato approvato all’unanimità un documento di condanna delle violazioni del diritto internazionale e delle sofferenze inflitte alla popolazione civile palestinese.
“Quanto sta accadendo a Gaza - ha dichiarato il rettore - supera ogni limite dell’immaginabile. Quando sento nominare l’inferno mi chiedo cos’è mai quello nel quale vivono i Gazawi e al quale assistiamo quotidianamente attoniti: folle affamate che si trascinano nella polvere, giornalisti inghiottiti da nuvole di fumo, donne che abbracciano cadaveri avvolti in lenzuola bianche”.
Il testo votato all’unanimità ribadisce l’adesione dell’Ateneo ai valori universali di libertà, dignità e giustizia sanciti dalla Costituzione e allo spirito pacifista del pensiero di Norberto Bobbio, che a Camerino tenne il suo primo magistero.
L’Università condanna “le violazioni del diritto internazionale ai danni della popolazione di Gaza, martoriata dalle azioni militari dello Stato di Israele come conseguenza dell’attacco terroristico del 7 ottobre 2023, già condannato da Unicam in maniera inequivocabile”. Il documento sottolinea che “il numero di morti raggiunto non è in alcun modo giustificabile” e che “l’assassinio di civili inermi, in gran numero bambini, colpiti perfino mentre cercano di procurarsi cibo, non può essere considerato ammissibile”.
La comunità accademica evidenzia inoltre come l’uso sempre più ricorrente di espressioni quali “apartheid”, “pulizia etnica” e “genocidio” imponga alle istituzioni di alta cultura di non rimanere indifferenti.
Nel documento Unicam auspica il cessate il fuoco immediato, il libero accesso degli aiuti umanitari e il soccorso ai feriti. Al tempo stesso chiede la fine dell’occupazione illegale dei Territori, il rispetto del principio di autodeterminazione dei popoli e la possibilità di costruire uno Stato palestinese legittimo.
"L’Università di Camerino – si legge nel testo – ribadisce il proprio rifiuto della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie e il dovere del rispetto della dignità e dei diritti di ogni essere umano, senza distinzione alcuna".
Ha preso il via oggi presso la sede Unicam di San Benedetto del Tronto la Scuola Internazionale “Advances in Atomic and Photonic Quantum Technologies”, organizzata dal National Quantum Science and Technology Institute (NQSTI). La scuola, tra gli eventi previsti in tutto il mondo per celebrare l’anno Internazionale della Scienza e della Tecnologia Quantistica (IYQ) promosso dall’Unesco, si rivolge a studenti di laurea magistrale e dottorato, giovani ricercatori e professionisti in fisica quantistica e discipline affini.
Il programma formativo prevede cinque giorni di lezioni sulle tecnologie quantistiche basate su atomi e fotoni, con particolare attenzione a settori in rapida evoluzione come l’optomeccanica quantistica, il quantum sensing e le applicazioni nella metrologia di precisione. Saranno inoltre presentati i più recenti sviluppi nella comunicazione e nell’elaborazione dell’informazione quantistica basata su atomi e fotoni ed il loro potenziale per la scienza e l’innovazione industriale. Interverranno undici invited lecturer, esperti di grande rilievo provenienti da quattro diversi atenei italiani (Bari, Firenze, Roma Tre e Trieste), dall’istituto Nazionale di Ottica (INO) del Cnr, e da istituzioni internazionali quali University of St Andrews (Scozia), University of Chicago (USA), Institute of Science and Technology Austria, Max Planck Institute for the Science of Light (Germania), Technical University of Denmark (Danimarca), Delft University of Technology (Olanda).
Saranno presenti a San Benedetto del Tronto più di 40 studentesse e studenti, provenienti principalmente da istituzioni europee ma anche Asia, America ed Australia. L’organizzazione della scuola è coordinata dai docenti Unicam Nicola Malossi, Paolo Piergentili, Angela Trapananti, Flavio Travasso e David Vitali, in collaborazione con un comitato scientifico di esperti nel campo delle tecnologie quantistiche e con i referenti dei diversi Spoke del National Quantum Science and Technology Institute (NQSTI) che si occupa del coordinamento dello sviluppo delle tecnologie quantistiche. NQSTI è uno dei 14 partenariati estesi che sono stati finanziati dal Ministero dell'Università e della Ricerca con fondi Pnrr ed è attualmente presieduto dal già rettore Unicam professor Claudio Pettinari.
Un rifiuto nato dall’emergenza sanitaria globale si trasforma oggi in una risorsa preziosa per il futuro dell’edilizia sostenibile. Si è concluso con successo Maskverde, il progetto coordinato dalla professoressa Eleonora Paris docente della Sezione di Geologia della Scuola di Scienze e Tecnologie dell’Università di Camerino, realizzato grazie al contributo della Fondazione TIM.
Durante la pandemia da Civud-19, miliardi di mascherine sono entrate nella nostra vita quotidiana. Se da un lato hanno svolto un ruolo fondamentale nella protezione della salute, dall’altro hanno generato un nuovo e serio problema ambientale. La loro diffusione massiccia, infatti, ha reso evidente la necessità di individuare metodi di smaltimento e riuso sostenibili, evitando che questi dispositivi monouso finiscano in discarica, vengano inceneriti o, peggio, abbandonati nell’ambiente.
È da questa esigenza che è nato Maskverde: trasformare le mascherine usate in una risorsa utile per l’edilizia. L’intuizione alla base del progetto è tanto semplice quanto innovativa: le mascherine vengono sottoposte a un trattamento meccanico, che le riduce in frammenti di varie dimensioni, senza ricorrere a processi chimici o termici. Questi frammenti vengono poi inglobati in una matrice geopolimerica, un materiale completamente inorganico, a basso impatto ambientale, alternativo al cemento tradizionale e alle resine non riciclabili.
I materiali geopolimerici hanno mostrato proprietà straordinarie, quali resistenze meccaniche elevate, con ottima durabilità nel tempo e resistenza all’abrasione, stabilità chimica, grazie alla resistenza agli attacchi acidi, buone prestazioni termiche, con una bassa conduttività che li rende ideali per applicazioni isolanti.
Grazie a queste caratteristiche, i nuovi prodotti ottenuti – come blocchetti per pavimentazioni o pannelli isolanti – si presentano come alternative concrete e vantaggiose rispetto ai tradizionali pannelli in polistirolo dal momento che sono più resistenti, più durevoli e, soprattutto, completamente riciclabili.
“Maskverde – ha sottolineato la professoressa Paris – non è soltanto un progetto scientifico, ma un modello virtuoso di upcycling e di economia circolare. Dove prima c’era un rifiuto problematico, oggi nasce un materiale ad alto valore aggiunto, in grado di generare benefici sia ambientali che economici. La prospettiva è quella di sviluppare nuove filiere produttive verdi, basate su sinergie tra mondo della ricerca, industria e territorio. Si tratta di un modello facilmente replicabile, che può trasformarsi in un volano di innovazione e sostenibilità anche in altre realtà locali, in Italia e all’estero”.
Maskverde dimostra come dalla gestione intelligente di un problema possa nascere una soluzione capace di contribuire a un futuro più verde. Un esempio concreto di come la ricerca scientifica, sostenuta da istituzioni e fondazioni sensibili all’innovazione, possa guidare il cambiamento verso un mondo più sostenibile.
Grande partecipazione oggi al secondo Open Day estivo organizzato dall’Università di Macerata: centinaia di future studentesse e studenti provenienti da tutta Italia hanno raggiunto l’Ateneo per conoscere da vicino i 32 corsi di laurea, e servizi e le opportunità in vista dell’anno accademico 2025/2026. Dopo l’appuntamento di luglio, l’iniziativa ha confermato il forte interesse verso UniMc, sempre più attrattiva per chi cerca un percorso di studi innovativo e internazionale.
Cuore pulsante dell’iniziativa, il Polo Pantaleoni dove si sono svolte le presentazioni dei corsi di laurea triennali e a ciclo unico, e la Loggia del Grano in via Don Minzoni, dove per tutta la giornata sono stati attivi gli stand informativi dei cinque Dipartimenti, della Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi”, del Centro Linguistico, dell’Istituto Confucio e Area Internazionalizzazione, dei Servizi di diritto allo studio e delle biblioteche, unitamente a quelli dei progetti ProBen, ERUA e EdVance, insieme ai rappresentanti degli studenti e al Faro Housing. Largo Li Madou è stato invece il palcoscenico delle presentazioni dei corsi di laurea magistrali.
Ad accogliere le future matricole, il rettore John Mc Court e la delegata all’orientamento Rosita Deluigi, che hanno sottolineato il rinnovamento di un’offerta didattica capace di affrontare temi cruciali come sostenibilità, intelligenza artificiale, giustizia sociale, relazioni internazionali, turismo, pubblica amministrazione e data analysis.
“L’Università di Macerata è, prima di tutto, una comunità" – ha sottolineato il rettore John Mc Court – «un luogo in cui nascono occasioni autentiche di confronto e di crescita, grazie al rapporto diretto con docenti, tutor e compagni di viaggio. Due valori ci guidano e ci distinguono: la qualità della didattica, fondata sulla solidità delle nostre ricerche, e l’importanza dello stare insieme, dello studio in presenza, in un Ateneo che guarda sempre più all’Europa e al mondo”.
E i dati confermano. Le domande di iscrizione segnano un aumento del 22% rispetto alla stessa data dello scorso anno, mentre registrano numeri in crescita anche gli studenti internazionali. Accanto alla didattica, l’Ateneo conferma il proprio impegno per garantire l’accesso allo studio, mantenendo la no tax area fino a 26.000 euro di Iseeu con significative riduzioni fino a 40mila euro, oltre a borse di studio integrative rispetto a quelle di Erdis. Proseguono inoltre, fino al 7 settembre, le candidature alla Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi”, che offre percorsi di eccellenza interdisciplinari a studenti meritevoli, con esonero totale dalle tasse e vitto e alloggio gratuiti.
L’Ateneo guarda anche all’innovazione digitale. Potenziati infatti i servizi di e-learning, con una didattica ibrida che consente a studenti lavoratori e fuori sede di seguire corsi in modalità asincrona, supportati da tutor online. In questa prospettiva si inserisce anche il progetto Edvance – Digital Education Hub, che mette in rete 17 istituzioni accademiche italiane per offrire oltre 200 corsi online gratuiti (MOOC) a studenti, docenti e lavoratori, con l’obiettivo di sviluppare competenze digitali avanzate.
Sul piano internazionale, l’adesione alla rete europea ERUA – European Reform University Alliance amplia ulteriormente le opportunità per studenti e ricercatori, con programmi di mobilità, doppi titoli e collaborazioni in otto Paesi europei, affiancando Erasmus e altre iniziative di cooperazione.
Ma l’Università non è solo studio: al centro pone anche il benessere delle persone. L’Ateneo investe in servizi di supporto psicologico e in nuove opportunità per vivere l’università in modo pieno, anche attraverso lo sport. Presto il nuovo CUS, con strutture moderne dedicate agli studenti, e da quest’anno è già possibile intraprendere la doppia carriera, che consente ad atlete e atleti di conciliare al meglio passione sportiva e percorso accademico.