La Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino rafforza il suo percorso di internazionalizzazione offrendo alle proprie studentesse e ai propri studenti esperienze di crescita linguistica e professionale in ambito europeo.
Quattro giovani del corso di laurea in Giurisprudenza – Beatrice Marcelli, Jane Turchetti, Maddalena Fileni ed Edoardo Pettinari – sono stati selezionati per prendere parte a un programma intensivo promosso dall’Associazione dei Dottorati di Diritto Privato, dalla Fondazione Scuola di Alta Formazione e dalla Scuola di Specializzazione in Diritto Civile Umicam.
Il progetto, dedicato al funzionamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e all’approfondimento del contenzioso davanti al Tribunale europeo, si è articolato in tre giornate di formazione, colloqui e interviste.
Gli studenti hanno avuto modo di conoscere da vicino i giudici italiani in servizio presso la Corte – Francesco Bestagno, Massimo Condinanzi e Raffaella Pezzuto – e di approfondire le figure chiave dell’istituzione, dall’Avvocato Generale al Referendario fino al Giurista Linguista, senza dimenticare il ruolo cruciale dei servizi di documentazione e ricerca che coinvolgono giovani ricercatori provenienti dai 27 Paesi membri dell’UE.
Un’esperienza resa possibile grazie all’impegno del Referendario Daniele Dominicucci, laureato in Giurisprudenza UNICAM oltre vent’anni fa e oggi in forza al Gabinetto italiano della Corte di Giustizia.
Il gruppo è stato accompagnato dalla professoressa Lucia Ruggeri, direttrice della Scuola di Giurisprudenza, e dalla professoressa Giulia D’Agnone, docente di Diritto dell’Unione Europea.
“Un percorso di formazione che arricchisce i nostri studenti di competenze linguistiche, giuridiche e culturali di livello internazionale – sottolineano da UNICAM – e che rappresenta un tassello fondamentale nel progetto di internazionalizzazione della Scuola di Giurisprudenza”.
Il rettore dell’Università di Macerata, John McCourt, si congratula con la rettrice dell’Università di Ferrara Laura Ramaciotti, eletta nuova presidente della Crui, la Conferenza dei rettori delle Università italiane.
«Sono certo – dichiara McCourt – che sotto la sua guida e con una gestione collegiale la Crui saprà incidere in modo positivo negli anni a venire. A lei e a tutto il nuovo gruppo dirigente vanno i miei migliori auguri di buon lavoro». McCourt sottolinea come le priorità per il futuro della Conferenza dei Rettori debbano porre lo studente al centro, rafforzare l’unità del sistema universitario, elaborare una visione strategica di lungo periodo e incidere sulle grandi sfide che attendono il Paese e l’Europa: dall’internazionalizzazione al rafforzamento delle alleanze europee e dell’European Degree, dal reclutamento dei giovani ricercatori al consolidamento della ricerca e del dottorato nel periodo post-Pnrr, senza dimenticare la riforma del finanziamento, la valorizzazione delle humanities, la formazione dei docenti e il sostegno al diritto allo studio. «L’università italiana ha una forza straordinaria – conclude – e con una Crui autorevole, unita e strategica riuscirà a rispondere in modo efficace a tutte le sfide. È tempo di pensare e agire come sistema».
Laura Ramaciotti è professoressa ordinaria di economia applicata, insegna Politiche dell’Innovazione ed Economia e Gestione delle Imprese. Ha maturato una profonda esperienza nell’ambito della terza missione, del trasferimento tecnologico, delle politiche dell’innovazione e della creazione di start up, ambiti nei quali ha portato un contributo di grande rilievo.
L’Università di Camerino ha dato il benvenuto alle nuove matricole, segnando l’inizio delle Giornate di Ambientamento, dedicate agli studenti e alle studentesse che si apprestano a iniziare il loro percorso formativo presso l’Ateneo camerte. L’iniziativa, promossa dal servizio Tutorato di Unicam, si è svolta oggi, martedì 23 settembre, nelle sedi di Camerino e San Benedetto del Tronto, con la partecipazione di centinaia di giovani.
Le giornate di ambientamento hanno l’obiettivo di facilitare l’inserimento nella vita universitaria, fornendo strumenti utili per affrontare al meglio lo studio e conoscere i servizi offerti dall’Ateneo. Gli studenti hanno potuto visitare aule, laboratori e strutture, e approfondire le attività didattiche dei corsi di laurea.
Il rettore di Unicam,Graziano Leoni, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Le giornate di ambientamento sono fondamentali per orientarsi nella vita universitaria. Le studentesse e gli studenti sono al centro di ogni nostra attività, non solo con una didattica di qualità, ma anche attraverso numerosi servizi e opportunità di socialità. Auguro a tutti di vivere al meglio questi anni di formazione, crescendo non solo dal punto di vista accademico, ma anche umano.”
La professoressa Simonetta Boria, delegata del rettore per il tutorato, ha evidenziato come le giornate siano ricche di appuntamenti: presentazioni delle attività didattiche, visite alle strutture e laboratori, e informazioni dettagliate sui servizi disponibili agli studenti.
A Camerino, l’accoglienza si è svolta presso l’Auditorium Benedetto XIII, con il Rettore Leoni, la professoressa Boria e il presidente del Consiglio delle Studentesse e degli Studenti Unicam, Edoardo Pettinari, che hanno illustrato opportunità e servizi dell’Ateneo. Nel pomeriggio, le matricole hanno visitato le scuole di Bioscienze, Giurisprudenza, Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, Scienze e Tecnologie, approfondendo i contenuti dei corsi e le strutture.
A San Benedetto del Tronto, l’incontro di benvenuto si è svolto presso il Polo Didattico, con la partecipazione del prorettore vicario Emanuele Tondi, della prof.ssa Boria e dei docenti del corso di laurea in Biologia della Nutrizione.
Le giornate di ambientamento proseguiranno ad Ascoli Piceno il 25 settembre e a Matelica nel prossimo mese di febbraio, permettendo a tutte le matricole di iniziare il loro percorso universitario con il massimo supporto e orientamento.
L’Università di Macerata annuncia l’attivazione di cinque borse di studio per studenti e studentesse provenienti dalla Striscia di Gaza. La prima rientra nel pacchetto promosso dalla Crui – Iupals (Italian Palestinian University Network), un’iniziativa finanziata direttamente dai singoli atenei che hanno scelto di aderire.
A oggi, solo 35 università italiane hanno risposto all’appello, per un totale di 97 borse assegnate. Con ulteriori sforzi, il sistema universitario italiano ha raggiunto la quota di 152 borse complessive, di cui 5 messe a disposizione da Unimc, tutte interamente finanziate con risorse proprie. L’Ateneo ha inoltre attivato da anni una collaborazione con l’Università palestinese Al Quds di Gerusalemme per studiare la vulnerabilità dell’educazione e sviluppare strategie innovative in contesti di emergenza cronica.
“Siamo fiduciosi che questi giovani possano presto raggiungere il nostro Ateneo – ha dichiarato il rettore John Mc Court –. Crediamo che le azioni concrete parlino più delle parole e della retorica: il nostro compito è difendere il ruolo della conoscenza, rafforzare il senso critico fra i nostri iscritti e promuovere una cultura del dialogo e della cooperazione come strumenti di pace e di giustizia”.
La scelta delle borse di studio si inserisce nella cornice più ampia delineata dal Senato Accademico, che ha approvato oggi all’unanimità una mozione di presa di posizione ufficiale sui conflitti in corso a Gaza e in Ucraina. Il documento ribadisce la condanna di ogni forma di aggressione, terrorismo e violazione del diritto internazionale e dei diritti umani, e afferma il rifiuto di ogni forma di odio, discriminazione e violenza.
Riguardo alla situazione in Medio Oriente, l’Università condanna sia le azioni terroristiche di Hamas sia le violazioni del diritto internazionale da parte del Governo di Israele, già documentate da Nazioni Unite, Corte Penale Internazionale e Unione Europea. Forte è la denuncia contro l’uso della forza a Gaza, che ha causato migliaia di vittime civili, soprattutto donne e bambini, colpendo ospedali, scuole, sedi universitarie e persino operatori sanitari.
Da Macerata arriva quindi un appello al cessate il fuoco immediato, all’apertura di corridoi umanitari stabili, al rilascio degli ostaggi e al rispetto del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese, nella prospettiva di una coesistenza pacifica fondata sul principio “due popoli, due Stati”.
Con la stessa chiarezza, il Senato accademico condanna l’aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina, che rappresenta una violazione flagrante della Carta delle Nazioni Unite. L’Università esprime profonda preoccupazione per le vittime civili, la devastazione di città e infrastrutture e le gravissime conseguenze umanitarie, richiamando le risoluzioni Onu che chiedono il ritiro immediato delle truppe russe e sollecitando la necessità di garantire corridoi umanitari sicuri e l’avvio di un processo negoziale per una pace giusta e duratura.
Il documento approvato non si limita alla denuncia, ma si traduce in impegni concreti: promuovere iniziative accademiche e culturali per diffondere una cultura di pace, vigilare sui partenariati scientifici per evitare complicità in violazioni del diritto internazionale ed escludere ogni collaborazione con istituzioni israeliane e russe che non si siano pubblicamente dissociate dalle politiche dei rispettivi governi, e aprire percorsi di accoglienza e mobilità per studenti e ricercatori provenienti dalle aree colpite.
Torna anche quest’anno Sharper (SHAring Researchers’ Passion for Education and Rights), il grande evento europeo dedicato alla scienza che coinvolge contemporaneamente 15 città italiane con l’obiettivo di avvicinare i cittadini al mondo della ricerca. Coordinato dall’impresa sociale Psiquadro e realizzato grazie alla collaborazione di un ampio consorzio di enti e università, tra cui l’Infn, l’Immaginario Scientifico, Observa Science in Society e cinque atenei partner, Sharper è sostenuto da oltre 200 istituzioni, enti culturali e di ricerca come Cnr, Inaf e Ingv.
«L’Università di Camerino ha aderito alla Notte dei Ricercatori sin dalla sua istituzione, nel 2005 – ha dichiarato il rettore, professor Graziano Leoni – ed è per noi una grande soddisfazione poter partecipare anche quest’anno al progetto Sharper. Raccontare ai cittadini, a partire dai più giovani, come la ricerca migliori concretamente la vita delle persone è una missione fondamentale per la crescita democratica e sociale del nostro Paese».
Il programma Unicam si preannuncia particolarmente ricco e diffuso tra Camerino e San Benedetto del Tronto, con laboratori, incontri, talk show e attività esperienziali pensati per ogni età.
A Camerino, la giornata si aprirà alle 9 con l’incontro “Cibo e religione. Aspetti nutrizionali e razionale scientifico dei precetti alimentari religiosi”, per proseguire con “Rotte in movimento”, un laboratorio interattivo per immedesimarsi nei percorsi migratori e riflettere sui dilemmi etici e politici che ne derivano. Nel pomeriggio spazio all’innovazione tecnologica con attività immersive di realtà virtuale per la gestione delle emergenze sismiche e, alle 18.30, un “Calice di Scienza” dedicato alla geologa e oceanografa Marie Tharp.
A San Benedetto del Tronto, il programma inizierà al Liceo Rosetti con “Tutta questione di… intelligenza!”, laboratorio dedicato al machine learning. Dalle 17 alle 20 il Polo didattico Unicam sul lungomare ospiterà attività pratiche e divulgative: dalle microalghe come risorsa per la salute, alla diagnostica per i beni culturali, fino a esperimenti di chimica in cucina. A seguire, un talk show dedicato al mondo delle api e, alle 19, l’attesissimo incontro con il prof. Michele Loreti sull’impatto dell’intelligenza artificiale generativa nella nostra vita quotidiana.
Sharper si conferma così un’occasione unica per vivere la scienza da vicino e comprendere quanto la ricerca sia parte integrante del benessere sociale e del futuro sostenibile.
MACERATA - Una rete che unisce sport, istituzioni e imprese per costruire inclusione e solidarietà. È questo il cuore di “Un Assist per la Vita”, il progetto presentato al Social@b dell’Università di Macerata e promosso dall’ASD Santo Stefano Sport di Porto Potenza Picena, realtà da cinquant’anni punto di riferimento nello sport paralimpico.
L’iniziativa nasce con un obiettivo ambizioso: sostenere le persone con disabilità attraverso lo sport, percorsi formativi e opportunità di inserimento sociale e lavorativo. Non semplice attività agonistica, dunque, ma uno strumento di crescita collettiva capace di generare cultura, coesione e prospettive concrete.
La forza del progetto risiede nella rete di sostegno costruita attorno ad esso. Accanto al Santo Stefano Sport hanno scelto di collaborare l’Università di Macerata, Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, Confindustria Macerata e la Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano. Un fronte comune che intende coinvolgere scuole, aziende e comunità, dando vita a un modello in cui sport e società procedono insieme.
Durante la presentazione, alla quale erano presenti autorità accademiche, dirigenti sportivi, rappresentanti del mondo imprenditoriale e alcuni atleti, non sono mancati i richiami al valore educativo dello sport. Il rettore John Mc Court ha evidenziato la coerenza del progetto con le politiche dell’Ateneo, sottolineando l’importanza di lavorare in squadra per raggiungere obiettivi significativi. A fargli eco il vicepresidente del Santo Stefano Sport, Antonio Bortone, che ha definito lo sport un “enzima sociale”, capace di ridurre fenomeni come il bullismo nelle scuole e di favorire lo spirito di squadra nelle aziende.
Un ruolo centrale è affidato proprio all’attività agonistica: dal basket in carrozzina, fiore all’occhiello della società con uno scudetto vinto nel 2019 e prestigiose partecipazioni a competizioni internazionali, all’atletica e al golf paralimpico. Attorno a queste discipline ruotano iniziative come “Ruote a Canestro”, che dal 2018 porta nelle scuole la cultura dell’inclusione attraverso incontri teorico-pratici, e la produzione di testimonianze video che raccontano come lo sport abbia cambiato la vita di tanti atleti.
Il presidente della BCC di Recanati e Colmurano, Gerardo Pizzirusso, ha definito l’iniziativa “un progetto di comunità che svolge un’attività meritoria con questi ragazzi e il loro entusiasmo”, mentre il segretario generale di Confartigianato, Giorgio Menichelli, ha posto l’accento sulle possibili ricadute economiche, ricordando come la cosiddetta “basket economy” possa offrire nuove opportunità al tessuto produttivo.
Emozionante la testimonianza dell’allenatore Roberto Ceriscioli, che ha parlato della soddisfazione di lavorare con atleti che incarnano valori di rinascita e resilienza, sottolineando quanto sia fondamentale il sostegno di istituzioni e imprese per continuare a coltivare i progetti in cantiere. A chiudere gli interventi è stato il presidente del Santo Stefano Sport, Marco Ferraresi, che ha riassunto così il senso del percorso intrapreso: “Questi ragazzi sono una delle cose più belle che mi porto dietro”.
Con “Un Assist per la Vita” lo sport si conferma strumento di solidarietà e inclusione, ma anche terreno fertile per costruire legami, formare nuove competenze e generare un impatto positivo sull’intera comunità.
A trent’anni dal diploma, tutti i quinti dell'Itc di Macerata si sono ritrovati per una giornata speciale all’insegna dei ricordi, delle emozioni e dell’amicizia. Un evento sentito e molto partecipato, che ha riunito circa centotrenta ex studenti, provenienti dalle undici classi diplomate nel 1995, e alcuni dei loro professori, a Villa Colleverde di Montecassiano.
L’idea, nata nel 2020 per celebrare il venticinquesimo anniversario del diploma, era stata rimandata a causa della pandemia. “Poi abbiamo pensato che il ventisettesimo o il ventottesimo anno avrebbero avuto poco senso – racconta Emanuele Lombi, promotore dell’iniziativa – così abbiamo temporeggiato e oggi finalmente festeggiamo il trentesimo. È stato un lavoro impegnativo, ma bellissimo: ho contattato referenti di ogni classe, ci siamo dati da fare tutti insieme e siamo riusciti a coinvolgere moltissimi compagni. Oggi è una grande festa, ci siamo anche divertiti nei preparativi: ci siamo trovati la sera per organizzare gadget, centrotavola, o anche solo per stare insieme. Una storia scritta da Alessandra per l’occasione è stata regalata a ciascuno, ed è stato un bel viaggio. Speriamo che non si concluda qui”.
Tra brindisi, sorrisi e strette di mano, si respira un’atmosfera familiare e gioiosa. "È sempre un’emozione – commenta Tatiana Stacchio, che ha collaborato all’organizzazione – rivedersi è come tornare indietro nel tempo. Quando ci ritroviamo sembra che non siano passati trent’anni. Emanuele ha avuto un grande merito nel coinvolgere tutti. Spero che questa sia solo la prima di tante occasioni per rivederci ancora".
Durante il pranzo, allestito dopo un iniziale buffet all’aperto, non sono mancati balli, scherzi e momenti di autentica nostalgia. Un cruciverba collettivo ha messo alla prova la memoria degli ex studenti, con indizi che solo chi ha vissuto quegli anni sui banchi dell’ITC poteva decifrare e un video con le foto di quegli anni è stato proiettato, per ricordare quei giorni tra i banchi. Su ogni tavolo, ad accogliere i partecipanti, la storia scritta da Alessandra Paolini, pensata per raccogliere lo spirito della giornata: “Un grazie va a tutti noi – si legge nel finale – perché senza le nostre storie individuali questa grande memoria collettiva non avrebbe lo stesso valore. Oggi brindiamo a noi, diplomati della ragioneria del maceratese del ’95, undici classi, centinaia di studenti, un solo grande cuore. Perché la giovinezza passa, ma certi ricordi restano per sempre e soprattutto… il tempo passa, ma l’amicizia resta!”
Presente anche Pierfrancesco Castiglioni, ex professore di Ragioneria, accolto con grande affetto: “È stato emozionante – ha detto – rivedere i miei studenti dopo così tanto tempo. Mi ha fatto piacere sentire che tanti conservano bei ricordi di quegli anni. Quando si è a scuola, si vivono momenti belli e altri più faticosi, ma a distanza di anni credo che rimangano soprattutto quelli positivi. E sentire il loro affetto oggi, per un insegnante, è il massimo”.
Con ironia si è parlato anche della “soggezione” nei confronti dei docenti, presente allora come oggi. “Chi era brava a scuola, come Tatiana – scherza Emanuele – magari non la sentiva… Io, come altri, un po’ sì, e forse anche adesso”. Un ritrovo che ha il sapore di una promessa: quella di non aspettare altri trent’anni per rivedersi.
«L’Università deve essere un luogo di dialogo, non di sopraffazione, uno spazio in cui le differenze si ascoltano e si confrontano, anche quando sono radicali». Così il rettore dell’Università di Macerata John McCourt commenta l’assemblea organizzata questa mattina sulla questione palestinese, in occasione dello sciopero a sostegno della Global Sumud Flotilla.
L’incontro, promosso dal Dipartimento di Studi Umanistici, che ha sospeso le lezioni per consentire la massima partecipazione, e coordinato dal direttore Roberto Mancini, ha dato la possibilità a chiunque lo desiderasse di intervenire e di esprimere liberamente la propria posizione. Nei prossimi giorni ulteriori iniziative saranno organizzate negli altri Dipartimenti. L’episodio di contestazione che ha accompagnato l’intervento iniziale del rettore McCourt non ha cancellato il senso profondo della giornata. «È positivo – prosegue Mc Court – vedere un’aula piena di giovani, anche delle scuole superiori, che vogliono discutere di un’immane tragedia che scuote le coscienze. Significa che c’è desiderio di capire e di farsi carico di una responsabilità collettiva».
In merito alle critiche rivolte all’Ateneo, l’Università di Macerata ribadisce, ancora una volta, che non ha mai avuto accordi diretti con università israeliane. L’unico progetto europeo, condiviso in passato con un ateneo di Israele, è terminato e non poteva essere interrotto unilateralmente. «Voglio essere chiaro: il nostro Ateneo non prenderà più parte a progetti europei che prevedano il coinvolgimento di istituzioni israeliane allineate con le posizioni del loro governo né stipulerà accordi diretti con esse».
Il docente dell’Università ebraica di Gerusalemme, intervenuto la settimana scorsa in Ateneo, ha preso una posizione critica verso la linea politica del proprio Paese. «Non possiamo respingere chi si espone a rischi reali per difendere la pace – aggiunge Mc Court –. Non dimentichiamo che figure pubbliche come il direttore d’orchestra Ilan Volkov o l’ex parlamentare Hanin Zoabi sono state arrestate per aver contestato la guerra a Gaza».
Alle dichiarazioni, l’Università di Macerata affianca azioni concrete. Macerata è infatti uno dei soli 35 atenei italiani ad aver aderito al programma nazionale Iupals – Italian Universities for Palestinian Students, coordinato dalla Crui con il Ministero degli Esteri, il Ministero dell’Università e il Consolato d’Italia a Gerusalemme per garantire borse di studio a studenti palestinesi residenti nei Territori. UniMc ha scelto di aumentare a cinque le borse di studio finanziate, su appena 150 messe a disposizione in tutto il Paese.
Domani il Senato Accademico sarà chiamato ad approvare una mozione voluta dallo stesso McCourt: «L’Università di Macerata condanna con fermezza sia le azioni terroristiche di Hamas sia le violazioni del diritto internazionale da parte del Governo di Israele, già documentate da Nazioni Unite, Corte Penale Internazionale e Unione Europea”.
Forte è la denuncia contro l’uso indiscriminato della forza che a Gaza ha causato migliaia di vittime civili, soprattutto donne e bambini, colpendo ospedali, scuole, sedi universitarie e persino operatori sanitari. Il documento non si limita alla denuncia, ma si traduce in impegni concreti: promuovere iniziative per diffondere una cultura di pace, vigilare sui partenariati scientifici per evitare complicità in violazioni del diritto internazionale, interrompere ogni collaborazione con istituzioni israeliane che non abbiano preso le distanze dalle politiche dei rispettivi governi, e aprire percorsi di accoglienza e mobilità per studenti e ricercatori provenienti dalle aree colpite.
L’Università di Camerino Unicam fa parte di un’alleanza internazionale che la sta rendendo protagonista sulla formazione e la ricerca in Europa. Si chiama KreativEU, l’Università Europea che unisce 11 prestigiosi Atenei di altrettanti Paesi con l’obiettivo di costruire un grande campus europeo senza confini, dove studenti, ricercatori e docenti potranno collaborare e crescere insieme.KreativEU ha preso ufficialmente il via a gennaio 2025, con un finanziamento di 15 milioni di euro stanziato dalla Commissione Europea. Coordinata dall’Università Politecnica di Tomar (Portogallo) e sostenuta dalle università di Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Olanda, Polonia, Romania, Slovacchia, Svezia e Turchia, vede Unicam come unico partner italiano di questa ambiziosa iniziativa.“KreativEU – ha dichiarato il rettore Unicam, Graziano Leoni – rappresenta un’opportunità straordinaria. L’alleanza ci consentirà di ampliare i partenariati strategici, creare nuovi progetti europei e offrire ai nostri giovani ricercatori l’accesso a una rete di laboratori e competenze di altissimo livello”.
Il cuore del progetto si articola in sette grandi aree di lavoro che vanno dalla governance alla didattica, dalla ricerca alla mobilità internazionale e al trasferimento di conoscenze. Unicam guida l’area di lavoro dedicata alla creazione del Campus Universitario Europeo KreativEU, che diventerà il fulcro dell’alleanza.“Sarà un lavoro complesso – spiega Renato De Leone, coordinatore per Unicam – che porteremo a termine nei prossimi quattro anni. Un campus digitale e fisico, con uno statuto comune e infrastrutture innovative, pronto ad accogliere studenti e docenti provenienti da tutta Europa”.Grazie a KreativEU, chi sceglie Unicam potrà accedere a corsi di laurea europei, doppie lauree, master interuniversitari e programmi di mobilità in un contesto multiculturale e interdisciplinare. “Una vera Università Europea, dove i nostri studenti avranno tutte le opportunità per crescere e confrontarsi a livello internazionale”, sottolinea Giulia Bonacucina, prorettrice alla didattica di Unicam.“KreativEU nasce dal patrimonio culturale dei Paesi coinvolti – ricorda il prorettore vicario all’internazionalizzazione, Emanuele Tondi – e metterà in campo soluzioni innovative per affrontare le sfide globali, promuovendo una società sostenibile e armoniosa”.Con KreativEU, Unicam conferma la propria vocazione internazionale e il ruolo di protagonista nella costruzione di un futuro europeo più aperto, creativo e competitivo.
“Lodovico Montini, l’assistenza e la promozione del benessere umano in Italia negli anni della ricostruzione” è il titolo del convegno che si terrà giovedì 25 settembre, dalle 9 alle 14 all’Auditorium dell’Università di Macerata(Via Padre Matteo Ricci, 2), promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza nell’ambito del progetto Prin Pnrr “Human Well-Being”.
Obiettivo è approfondire il contributo di Montini, figura di primo piano e parlamentare della Democrazia Cristiana, allo sviluppo del servizio sociale e alle politiche di assistenza nel secondo dopoguerra. Saranno ripercorsi temi come la ricostruzione italiana del dopoguerra, dalle radici del popolarismo alla nascita delle ACLI. Sarà messo in luce il contributo decisivo di Lodovico Montini, tra i promotori del servizio sociale e protagonista nelle politiche di cooperazione internazionale, con uno sguardo che arriverà fino alle sfide attuali dell’assistente sociale nella promozione del benessere umano.
Ad aprire i lavori saranno i saluti istituzionali del rettore John Mc Court, della direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza Claudia Cesari, del presidente del corso di laurea in Servizio sociale Giuseppe Rivetti, della presidente nazionale del Consiglio dell'Ordine nazionale degli Assistenti Sociali Barbara Rosina e della presidente CNOAS Marche Monica Frezzotti.
Seguiranno gli interventi di studiosi ed esperti: Luigi Giorgi, Carlo Felice Casula, Giuseppe Mecca, Rita Cutini, Maria Lorenzoni Stefani, Giacomo Canepa e Claudio Pedrelli.
La partecipazione è aperta al pubblico, con particolare attenzione a studenti universitari e professionisti del settore sociale. L’evento è accreditato presso l’Ordine degli Assistenti Sociali e riconosce crediti formativi a studentesse e studenti di Unimc.
È partita appena ieri, ma ha già registrato un successo straordinario l’iniziativa “Benessere in Centro”, promossa dall’Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata con il patrocinio di UNICAM, Ordine di Malta, ERUIA e ADMO.
Grazie a questo progetto di screening e prevenzione gratuita, i cittadini hanno potuto sottoporsi a controlli su diversi parametri: misurazione della pressione, prelievi per esami ematochimici, ecodoppler, e ricevere informazioni sulla donazione del midollo osseo.
La risposta della popolazione è stata eccezionale: già alle 13 del secondo giorno, erano stati effettuati 600 esami.
L’AST di Macerata ha espresso un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita dell’iniziativa e ai cittadini per la loro partecipazione attiva.
Nella foto, il Rettore di UNICM si sottopone ai controlli alla presenza del Dr. Roberto Catalini, Direttore dell’Unità Operativa di Medicina Interna dell’Ospedale di Macerata e promotore dell’iniziativa.
Il rettore dell’Università di Macerata, John McCourt, è tra i vincitori della prima edizione del premio "Leva la testa e fa che t’assicuri", promosso da Lions Clubs International con il patrocinio del Comune di Battipaglia, della Cambridge University Press e della Scuola Normale Superiore di Pisa.
Il riconoscimento, assegnato lunedì scorso nell’aula consiliare del Comune di Battipaglia, ha voluto valorizzare l’impegno delle università e della ricerca come motore di sviluppo sociale e culturale. Tra i premiati anche docenti della Bocconi, della Normale di Pisa, dell’Università di Milano, di Oxford, Binghamton e Salerno.
La motivazione che ha accompagnato il premio a McCourt sottolinea il valore del suo mandato: «Ha saputo coniugare visione strategica e sensibilità umana, promuovendo una cultura universitaria aperta, inclusiva e orientata all’eccellenza. La sua capacità di instaurare collaborazioni tra atenei, enti di ricerca, istituzioni pubbliche e private ha rappresentato un modello vi"rtuoso di leadership accademica».
Riconosciuto come «figura ispiratrice per il panorama universitario nazionale e internazionale», McCourt è stato premiato per il contributo offerto allo sviluppo culturale e scientifico del Paese.
Nel suo intervento, il Rettore ha ringraziato gli organizzatori, rimarcando il valore della scelta dei premiati da parte dei giovani del LEO Club: «È un segnale forte perché dimostra che i nostri giovani vedono nelle università e nella ricerca non un mondo distante, ma uno strumento fondamentale per la crescita del Paese». L'iniziativa proseguirà anche nei prossimi anni, con l’obiettivo di rafforzare il dialogo tra accademia, comunità e nuove generazioni.
È stato inaugurato oggi il nuovo polo didattico Sant’Agostino dell’Università di Camerino, al termine di un’importante opera di ristrutturazione e adeguamento sismico ed energetico. Un edificio storico che torna a vivere, con spazi completamente rinnovati, laboratori all’avanguardia e aule innovative dedicate in particolare alla chimica e alle scienze del farmaco, ma anche a nuove aree di ricerca come le scienze gastronomiche e lo studio dei disturbi del sonno.
Il palazzo Sant’Agostino è stato per anni un punto nevralgico della didattica e della ricerca di Unicam. Nonostante abbia riportato solo danni superficiali durante il terremoto del 2016, era evidente la necessità di un intervento di recupero. Il progetto di ristrutturazione è stato finanziato con fondi POR FESR deliberati dalla giunta regionale nel 2018, e si è sviluppato parallelamente alla realizzazione del Chip, il nuovo campus poco distante. I lavori, partiti nel 2019, si sono conclusi nel 2023, con un investimento complessivo di quasi 15 milioni di euro.
"Oggi il palazzo si è riempito di attività e significati – ha dichiarato con emozione il rettore Graziano Leoni –. È un sogno non solo per la comunità universitaria, ma per tutta Camerino. Questo edificio era un simbolo, un polo scientifico iconico del nostro Ateneo. Oggi lo riapriamo con spazi completamente rinnovati, laboratori d'avanguardia non solo per la chimica, ma anche per le scienze gastronomiche, la farmacia didattica, e perfino per lo studio del sonno. Sono strutture che non esistono in altri Atenei italiani, ed è un orgoglio metterle a disposizione dei nostri studenti, che oggi ci scelgono in numeri sempre più alti".
Anche il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli ha sottolineato il valore simbolico dell’intervento: “Per chi è camerte riaprire questo edificio è importante, perché era un simbolo del centro storico. Unicam sta dando a questa città strutture e opportunità fondamentali. Il rettore ha centrato pienamente gli obiettivi da raggiungere dopo una disgrazia come il terremoto”.
Per Giulia Bonacucina, prorettrice alla didattica, l’inaugurazione ha avuto un significato personale: "Qui ho svolto la mia prima lezione. Tornare ad aprirlo mi emoziona profondamente. Questo non è solo un edificio: rappresenta la fiducia nel futuro. È un'aula veramente innovativa, nata per creare percorsi che permettano agli studenti di esprimersi, di confrontarsi, di diventare protagonisti attivi della didattica. L’università di Camerino è già nota per il forte rapporto tra studenti e docenti, e queste strutture daranno ancora più forza a questa relazione".
A confermare la centralità del polo Sant’Agostino nella nuova visione dell’Ateneo è anche Gianni Sagratini, direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute: "Il nuovo polo è bellissimo, allestito con aule e laboratori all'avanguardia. In particolare, voglio citare tre laboratori innovativi: il Food Lab, la farmacia didattica e il laboratorio del sonno. Qui si concentrano le attività didattiche delle nostre scuole, in particolare la Scuola del Farmaco e la Scuola di Scienze e Tecnologie. È un vero fiore all’occhiello dell’università, finalmente una struttura interamente dedicata agli studenti e alla didattica".
Con la riapertura del polo Sant’Agostino, Unicam non solo recupera un edificio storico, ma rilancia la propria missione educativa con uno sguardo proiettato verso l’innovazione. Il rettore Leoni ha infine annunciato che è già in corso la ristrutturazione dell’ex convento di Santa Caterina, ulteriore segnale di un Ateneo in movimento, saldo nelle radici ma proiettato verso il futuro.
Il rettore dell’Università di Macerata, John McCourt, ha incontrato Matteo Ricci, candidato alla presidenza della Regione Marche, accompagnato da Romano Carancini, per discutere delle prospettive del sistema universitario e del suo ruolo nello sviluppo del territorio. L’incontro è stato l’occasione per illustrare alcune priorità che l’Ateneo intende condividere con tutti gli aspiranti alla guida della Regione.
Nel corso del colloquio, McCourt ha presentato un insieme di proposte che saranno sottoposte anche all’attuale presidente Francesco Acquaroli e agli altri aspiranti alla guida della Regione. I temi affrontati spaziano dalla necessità di istituire un fondo regionale per garantire posti letto agli studenti internazionali, indispensabile per attrarre talenti da tutto il mondo, al rafforzamento dell’Erdis per garantire borse di studio a tutti gli studenti idonei. È stata sottolineata inoltre l’importanza di un portale web regionale multilingue per la promozione dell’alta formazione, di agevolazioni per la mobilità, i trasporti e i parcheggi.
Sul piano della formazione avanzata, ha evidenziato l’importanza di rafforzare i percorsi di terzo livello e di investire in borse di dottorato non solo in ambito industriale, ma anche nelle scienze sociali e umanistiche. A questo si aggiunge la necessità di contratti post-doc che trattengano nelle Marche le competenze maturate in ambito accademico, oltre a programmi di formazione permanente legati all’intelligenza artificiale, al digitale e alla transizione verde.
Un altro punto centrale riguarda il rafforzamento dei legami tra università, istituzioni e imprese, con l’obiettivo di trattenere competenze qualificate nelle Marche, favorendo il rientro dei laureati che hanno lasciato la Regione e promuovendo politiche condivise con Comuni e Regione a sostegno dei giovani tramite un “Patto Giovani e Sapere”. Il rettore ha ricordato anche l’importanza di contributi stabili alle iniziative culturali promosse dagli atenei e della creazione di un fondo regionale per co-finanziare progetti europei, indispensabile per accrescere la competitività della ricerca marchigiana. Ribadita anche l’importanza del binomio università-cultura per la crescita sociale ed economica della regione.
«Queste proposte – ha dichiarato McCourt – non sono rivolte a un solo candidato, ma a chiunque guiderà la Regione nei prossimi anni. La collaborazione tra Università e istituzioni è fondamentale per costruire un futuro migliore per i giovani e per l’intero territorio».
Dal 1° settembre 2025 è ufficialmente in vigore la circolare ministeriale n. 3392, firmata dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che impone il divieto di utilizzo dei telefoni cellulari durante l’intero orario scolastico. Una misura pensata per arginare l’uso eccessivo e spesso inappropriato dei dispositivi digitali a scuola, che ha acceso un ampio dibattito tra studenti, docenti e famiglie.
All’Istituto d’Istruzione Superiore “Matteo Ricci”, la dirigente scolastica Rita Emiliozzi spiega come questo divieto non sia per l’istituto una novità: “Nel nostro istituto l’utilizzo del cellulare era già vietato per l’intera durata delle lezioni. Quello che cambia ora è che la norma nazionale rafforza un’impostazione che avevamo già adottato. Abbiamo aggiornato i documenti fondamentali come il regolamento di disciplina e il patto educativo di corresponsabilità, inserendo le eccezioni previste dalla circolare, per studenti con P.E.I. e P.D.P.”.
L’approccio adottato non è meramente punitivo, ma educativo. “La sanzione disciplinare era già prevista e seguiva un percorso graduale – dice Emiliozzi – partendo da un richiamo fino ad arrivare, in caso di reiterazione, alla sospensione. Si prelidige la sospensione con obbligo di frequenza nei casi meno gravi: in questo modo i ragazzi non vengono esclusi dal percorso educativo e possono riflettere sull’errore. Ovviamente, in casi di pubblicazione e divulgazione in rete di contenuti o altro, ci saranno sanzioni più severe che le norme prevedono”.
"La scuola farà collocare agli studenti negli appositi spazi i dispositivi mobili. Per questo motivo non ci assumiamo alcuna responsabilità in caso di furti, smarrimenti o danni. I telefoni, come previsto dalla circolare, devono rimanere spenti e non vanno utilizzati", aggiunge la dirigente.
Emiliozzi sottolinea l’importanza della collaborazione con le famiglie, considerandole parte integrante dell’azione educativa. “Vogliamo che le famiglie comprendano che questa misura non è una penalizzazione, ma un’opportunità. I genitori, per qualunque emergenza – ricorda – possono contattare direttamente la scuola, che si farà carico di avvisare lo studente, e viceversa”.
La dirigente annuncia che continueranno interventi informativi e azioni di sensibilizzazione rivolte a studenti e famiglie, per promuovere un uso consapevole della tecnologia e favorire un ambiente scolastico più sereno e concentrato.
Il divieto introdotto dalla circolare Valditara viene pertanto accolto all’IIS “Matteo Ricci” come una conferma di un percorso già intrapreso, dentro una visione educativa chiara: limitare le distrazioni, rafforzare l’attenzione in classe e aiutare gli studenti a usare i dispositivi digitali in modo responsabile.
Incontro venerdì in rettorato tra il rettore dell’Università di Macerata John Mc Court e il neo‑eletto presidente di Confindustria Macerata, Marco Ragni. Il lungo e cordiale colloquio, a cui hanno preso parte anche la prorettrice vicaria con delega per la valorizzazione delle conoscenze e impatto sociale Catia Giaconi e il direttore Gianni Niccolò, ha confermato l’impegno a rafforzare la collaborazione fra Università e imprese locali, nell’ottica della convenzione firmata a Roma fra Crui e Confindustria nazionale. La convenzione riconosce il valore strategico della formazione qualificata e della ricerca per la competitività, l’innovazione e lo sviluppo sostenibile, con un’attenzione particolare alla cosiddetta “quarta missione” dell’università.
Durante l’incontro si è discusso delle azioni congiunte da intraprendere nei prossimi anni per sostenere le imprese del territorio, a partire da una diagnosi puntuale dei punti di forza e di debolezza delle filiere produttive locali. Particolare attenzione è stata dedicata alle opportunità offerte dall’estensione della Zona Economica Speciale alle Marche e all’Umbria, dalle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale e dalle iniziative di formazione permanente finalizzate al miglioramento delle competenze e alla riqualificazione professionale, strumenti fondamentali per accompagnare le imprese verso i processi di innovazione e crescita.
"L’Università – ha dichiarato il rettore Mc Court - deve essere al fianco delle imprese del territorio non solo attraverso i propri laureati, ma come partner nella costruzione di un ecosistema di innovazione. Anche grazie alla convenzione Crui‑Confindustria, intendiamo mettere in campo ricerca applicata, formazione continua e progetti congiunti per far sì che il tessuto industriale locale non solo si adatti al cambiamento, ma ne sia protagonista".
“Come Confindustria Macerata riteniamo fondamentale valorizzare la collaborazione con l’Università - afferma il Presidente Ragni - perché solo attraverso un dialogo costante tra mondo accademico e imprese possiamo costruire le competenze necessarie ad affrontare le sfide future. L’Università può giocare un ruolo importante nel mettere a disposizione delle aziende conoscenze, ricerca applicata e capitale umano qualificato, contribuendo così a rendere più competitivo e innovativo il nostro territorio. Questo incontro rappresenta un ulteriore passo verso una collaborazione sistemica che vogliamo rafforzare maggiormente e strutturare nei prossimi anni”.
Oggi, 15 settembre, ha suonato la prima campanella al nuovo Istituto Comprensivo "Ugo Betti" di Camerino, struttura moderna e sicura, progettata per accogliere bambini e ragazzi in ambienti a misura di futuro. Il complesso è stato realizzato grazie alla collaborazione tra il Commissario per la Ricostruzione Guido Castelli, la Regione Marche, il Comune di Camerino e l’Andrea Bocelli Foundation (ABF).
Nel giorno di apertura dell’anno scolastico, le aule si sono animate di voci e sorrisi, con gli studenti della scuola dell’infanzia (2 classi), primaria (11 classi) e secondaria di primo grado (8 classi) che hanno varcato le porte del nuovo edificio. La struttura unisce innovazione, creatività e benessere, offrendo spazi progettati per garantire sicurezza e comfort e per supportare un approccio didattico all’avanguardia.
All’inaugurazione erano presenti il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli, Veronica Berti Bocelli, vice presidente ABF, e Laura Biancalani, direttore generale ABF, che hanno portato il loro saluto alla comunità scolastica, augurando un anno ricco di scoperte e opportunità. A rendere speciale la giornata è stato anche un momento di magia con il prestigiatore e ABF Advocate Andrea Paris, che ha intrattenuto studenti e insegnanti.
L’intervento dell'Andrea Bocelli Foundation, attiva dal 2017 nelle aree del cratere sismico, ha riguardato in particolare gli allestimenti e gli atelier creativi, spazi realizzati insieme agli insegnanti per introdurre metodologie didattiche innovative in cui arte, musica e digitale diventano strumenti concreti per sviluppare competenze trasversali e socio-emotive, rafforzando il legame tra scuola, famiglie e comunità.
"La scuola è il cuore pulsante di un territorio: è il primo luogo dove sperimentiamo i nostri talenti e le nostre attitudini, è il centro più bello, ricco di fiducia e speranza, di un oggi che guarda al domani di una comunità", ha sottolineato Veronica Berti Bocelli.
Per Laura Biancalani, direttore generale ABF, "ogni scuola ricostruita non è solo un edificio, ma un seme di rinascita per l’intera comunità. Con gli atelier del Complesso Betti vogliamo offrire ai ragazzi strumenti e ambienti che li aiutino a scoprire e valorizzare i propri talenti".
Il nuovo Complesso "Betti" rappresenta un importante passo nella ricostruzione post-sisma e conferma l’impegno di ABF nel promuovere percorsi educativi inclusivi e innovativi, in linea con il Goal 4 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per un’istruzione di qualità, equa e inclusiva.
Il primo giorno di scuola per i licei e le superiori di Macerata è arrivato, puntuale come ogni settembre, ma con qualche novità, qualche vecchia ansia e una buona dose di ironia. Tra chi sbadiglia dopo poche ore di lezione e chi già pensa all’università, l’anno scolastico è iniziato con emozioni contrastanti.
“All’inizio è stato noioso, sono già stanco, sono andato a dormire tardi perché mi devo ancora abituare. Però, vabbè, dai, si fa”, racconta un ragazzo all’uscita, con l’aria di chi deve ancora riaccendere il motore dopo la lunga pausa estiva.
Per altri invece il rientro è stato più intenso, soprattutto per chi ha trovato nuovi docenti: “Abbiamo cambiato molti professori e questa cosa dei telefoni, per esempio, è nuova. Oggi non li abbiamo consegnati, ma ci hanno detto che presto sarà una procedura più rigida. Però il clima resta tranquillo, i professori ci trattano come dei figli”, racconta uno studente con indosso una maglia della Juventus, fresco della vittoria per 4 a 3 contro l’Inter. Alla domanda se fosse un modo per stuzzicare i compagni, lui sorride: “L’ho fatto per prendere in giro un professore, non i compagni”.
Per qualcuno il ritorno tra i banchi è stato più soft: “Il primo giorno è andato bene. Non hanno spiegato, quindi è andata bene”, dice una studentessa, sintetizzando con ironia il pensiero di molti.
E poi ci sono le circolari ministeriali, come la 3392, che introducono nuove direttive sull’uso dei telefoni a scuola. Charlotte e Sara, al secondo anno, non nascondono qualche difficoltà: “È stato un po' duro perché l'anno scorso eravamo abituati a usarlo sempre. L’utilizzo per noi è fondamentale, anche per la scuola. L'intelligenza artificiale poi è utile, secondo noi. Ci aiuta a capire, a fare gli schemi. Va usata in maniera consona, in maniera didattica, non per altro. Anche i professori, secondo noi la usano”.
Infine, le voci più mature, quelle di chi affronta l’ultimo anno con un misto di nostalgia e determinazione. Natascia e Caterina, all’uscita, condividono il loro stato d’animo: “Cercheremo di fare il nostro meglio, cercheremo anche di collezionare più ricordi, i migliori possibili, perché sono sicura che comunque ci mancherà. Oggi abbiamo pensato tanto che era il nostro ultimo primo giorno, però poi ancora c'è un anno, di cose ne succedono tante, quindi vedremo”.
E sull’università? “Sì, sì, abbiamo gli ultimi dubbi da sciogliere ma iniziamo a pensare già al prossimo anno”.
Nel frattempo, la scuola è ricominciata. Tra zaini pesanti, regole nuove e sogni grandi, a Macerata i corridoi sono tornati a riempirsi.
Macerata - Traffico sostenuto ma senza particolari disagi nel primo giorno di scuola. Come da tradizione, l'avvio dell'anno scolastico ha comportato un aumento significativo della circolazione veicolare, in particolare nelle ore di punta del mattino. Nonostante la presenza di cantieri in alcune zone della città, la situazione è rimasta nel complesso gestibile, anche grazie alla collaborazione delle famiglie, molte delle quali hanno scelto di mettersi in strada con un certo anticipo.
“Il traffico è stato intenso, ma tutto è andato per il meglio – ha commentato il comandante della Polizia Locale Danilo Doria –. L’impatto dei cantieri non ha avuto effetti negativi, anche grazie a una buona pianificazione e al senso civico dimostrato dai cittadini. Qualche lieve criticità è stata riscontrata in via Mattei, via Roma e via Trento, ma tutte le situazioni erano presidiate e costantemente monitorate. Già alle 8:05 la situazione era rientrata nella norma”.
Il comandante ha inoltre voluto ringraziare tutti gli operatori della Polizia Locale, Macerata Soccorso e i volontari dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato, che in questi giorni sono attivi nei pressi degli istituti scolastici e degli attraversamenti pedonali per garantire la massima sicurezza agli studenti.
A fare gli auguri per il nuovo anno scolastico è stato anche il sindaco Sandro Parcaroli, che ha voluto rivolgersi direttamente a studenti, insegnanti e famiglie.“Auguro a tutte le studentesse e a tutti gli studenti un anno scolastico ricco di crescita, impegno e relazioni positive – ha dichiarato il primo cittadino –. La scuola è un luogo fondamentale per la formazione personale e civile. Un grande grazie va agli insegnanti, al personale scolastico e alle famiglie, che ogni giorno lavorano in sinergia con il Comune per offrire ai nostri ragazzi esperienze educative di qualità. Buon anno scolastico a tutti”.
A San Severino Marche è stata restituita alla comunità oggi la nuova sede dell’ITTS “Eustachio Divini”, uno dei cantieri più significativi della ricostruzione scolastica post terremoto 2016. L’edificio, concepito con criteri antisismici di ultima generazione e progettato secondo lo standard NZEB – Nearly Zero Energy Building, rappresenta un investimento complessivo di circa 15 milioni di euro (lavori per 10,8 milioni, compensazioni per aumenti prezzi pari a 3 milioni, importi al netto IVA 10%).
Una storia che sembrava infinita, iniziata con le ferite del sisma del 2016 e segnata poi da contenziosi e stop burocratici, risolti dal Commissario al sisma 2016. Dopo anni di attese e sedi provvisorie, gli studenti e i docenti del “Divini” rientrano nella loro scuola, oggi completamente ricostruita e dotata dei più avanzati sistemi di sicurezza.
All’apertura di oggi per la cittadinanza, in vista dell’avvio dell’anno scolastico di lunedì 15 settembre, hanno partecipato la struttura commissariale, la Regione, il Comune, la Provincia, la direzione scolastica, il Ministero dell’Istruzione e tanti cittadini. Una festa che ha assunto il valore di un impegno mantenuto: offrire ai giovani luoghi sicuri in cui crescere e formarsi, e restare nei territori insieme alle loro famiglie.
«Dopo anni di attese e proteste, la restituzione alla comunità del “Divini” è una pagina importante della ricostruzione post-sisma. Questo istituto, simbolo dell’eccellenza tecnica del nostro territorio, era stato duramente colpito dalle scosse del 2016 e per anni studenti e docenti hanno dovuto arrangiarsi in sedi provvisorie. Oggi restituiamo a San Severino Marche una scuola moderna e soprattutto sicura, un investimento di circa 14 milioni di euro che parla di futuro, di competenze e di opportunità per i nostri ragazzi. Il percorso non è stato semplice: contenziosi e procedure avevano rallentato tutto, ma il cambio di passo che abbiamo introdotto nel 2023, con un lavoro continuo e scelte nette, con un impegno “sartoriale” da parte della Struttura Commissariale che ha seguito passo dopo passo ogni tappa di questo cantiere travagliato e sbrogliando i vari intoppi e proseguendo in questo cammino che oggi ci ha permesso di trasformare promesse in una realtà concreta. Dopo troppe false partenze, oggi consegniamo finalmente un risultato atteso e meritato grazie alla determinazione dell’amministrazione comunale, della città e delle sue persone, facendo del “Divini” un punto di riferimento non solo per San Severino. Ora dobbiamo mantenere lo stesso impegno su tutti i cantieri ancora aperti, perché ogni studente del cratere possa avere aule sicure e all’altezza delle proprie ambizioni» – commenta il commissario straordinario Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli.
“La riapertura della scuola Eustachio Divini è un segnale concreto della ricostruzione post-sisma e un simbolo di rinascita. Il Governo ha messo al centro i territori colpiti dal sisma ed ha garantito risorse fino al 2029 per docenti, personale ATA e dirigenti nelle aree colpite, così da assicurare continuità didattica e stabilità. Ringrazio il commissario Guido Castelli per il lavoro che sta svolgendo con serietà e impegno. La ricostruzione passa anche dall’istruzione: dare ai nostri ragazzi la certezza di una formazione di qualità significa dare loro un orizzonte di speranza e di crescita” dichiara il sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti.
Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha sottolineato come la restituzione alla comunità del nuovo Istituto “Eustachio Divini” rappresenti "un risultato di grande valore per l’intero sistema scolastico e per i giovani del territorio. L’intervento, frutto della collaborazione tra Regione, struttura commissariale, amministrazione comunale e cittadini, dimostra che è possibile coniugare sicurezza, innovazione e radicamento nei territori. Il “Divini” non è solo un edificio sicuro e all’avanguardia, ma un presidio che contribuisce a mantenere vive le comunità e a offrire nuove prospettive alle famiglie e ai ragazzi dell’entroterra, una struttura che è un presidio importante per la formazione tecnica e tecnologica dei nostri ragazzi".
La riconsegna del “Divini” si inserisce nel più ampio programma di ricostruzione delle scuole danneggiate dal sisma: nelle Marche sono previsti 225 interventi per un importo complessivo di 720,21 milioni di euro. Di questi, 91 rientrano nell’Accordo Quadro per le scuole del sisma 2016 (68 su edifici non vincolati e 23 vincolati), distribuiti in 45 comuni, con un finanziamento totale di 319,38 milioni.
Nel cratere sismico complessivo – Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo – gli interventi programmati per gli istituti scolastici sono 455, per un importo di 1,5 miliardi di euro; quelli che hanno aderito all’Accordo Quadro sono 228, per un totale di 899 milioni. Lo strumento, sbloccato nel marzo 2023, consente ai soggetti attuatori di avvalersi di liste certificate di operatori economici per progettazione e lavori, con personale dedicato a supporto delle procedure: una semplificazione che sta accelerando cantieri a lungo fermi.
Aggiunge il sindaco di San Severino Marche Rosa Piermattei: «Per noi tutti questa è una giornata davvero speciale in cui non celebriamo solo l'inaugurazione di un bell’edificio ma celebriamo la resilienza di una comunità, la determinazione di un'intera città che ha voluto con grande forza rialzarsi e che intende guardare al futuro finalmente con fiducia e ottimismo. Il nuovo Istituto Tecnico Tecnologico Statale "Eustachio Divini" è il simbolo di una storia che tutti noi abbiamo vissuto, sofferto e che, alla fine, siamo riusciti a trasformare in una svolta. Che il nuovo "Divini", allora, sia per i nostri ragazzi non solo una scuola, ma una casa di crescita e opportunità».
Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente della Provincia di Macerata Sandro Parcaroli: «La restituzione alla comunità del nuovo “Divini” è la dimostrazione di come il dialogo costante e la collaborazione continua tra le Istituzioni, diano dei risultati importanti per i nostri territori, permettendo di superare tutte le varie difficoltà che ci sono state lungo il percorso. Struttura commissariale, Comune e Provincia si sono confrontati fin dal primo giorno per arrivare a consegnare ai nostri ragazzi una scuola moderna, sicura e all’avanguardia, che diventerà ancora di più un punto di riferimento non solo per San Severino».
Le caratteristiche tecniche. Cinque piani, circa 1.300 m² per livello (oltre 6.500 m² complessivi), ospitano 32 aule e 21 laboratori. Il complesso comprende anche la palestra, già restituita alla comunità nel dicembre 2024. La struttura portante è in cemento armato con solai in laterocemento, progettata in classe d’uso IV per garantire la massima resistenza agli eventi sismici. L’intero edificio poggia su un sistema di isolatori sismici che consentono movimenti orizzontali fino a 40 cm; al piano terra è visibile il cordolo libero, simbolo della capacità dell’opera di dissipare l’energia delle scosse.
Dal punto di vista energetico, il “Divini” è dotato di impianti ad alta efficienza, illuminazione LED, pannelli fotovoltaici, ventilazione meccanica controllata e sistemi di regolazione automatica della temperatura, con prestazioni coerenti con lo standard NZEB.