Mercoledì e giovedì, 11 e 12 giugno, l’Università di Macerata ospiterà il convegno internazionale “Meta-mare. Il mare degli dèi. Circolazione di culti e frequentazione dei santuari nel Mediterraneo antico”, organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici nell’ambito del progetto Pnrr Safina – Ricerca e valorizzazione di itinerari interculturali, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU.
L’iniziativa, che rientra anche nel percorso del Consiglio d’Europa “La Rotta dei Fenici”, si terrà nell’Aula Confucio del Polo Didattico “G. Tucci” e sarà trasmessa in diretta streaming al link urly.it/319wbg. Il Book of Abstracts, curato da Simona Antolini, Roberto Perna e Jessica Piccinini, è disponibile in open access sul sito delle Edizioni Università di Macerata.
Il Mediterraneo, da sempre “mare di mezzo” e crocevia di lingue, tecnologie, culti e culture, è al centro della riflessione di oltre trenta interventi, che attraversano un ampio arco cronologico – dalla preistoria all’età romana – e uno spazio geografico esteso, da Oriente a Occidente. Il meta-mare, come viene definito nel titolo, è “il mare oltre il mare”: non solo una realtà fisica, ma anche uno spazio simbolico e culturale, capace di connettere popoli e civiltà attraverso il tempo.
Fulcro del convegno è la dimensione del sacro in relazione alla mobilità antica: divinità, santuari, riti, feste e culti che si muovono lungo le rotte marinare, modellando una “civiltà mediterranea” nata dalla continua interazione tra tradizioni religiose diverse. L’incontro si propone come un’occasione per osservare da vicino le dinamiche di persistenza, trasformazione e ibridazione dei sistemi religiosi antichi. Il taglio interdisciplinare – che coinvolge orientalisti, archeologi, epigrafisti, storici del mondo greco e romano – permette di esplorare in profondità fenomeni religiosi e culturali spesso poco noti, anche attraverso una prospettiva di comunicazione contemporanea del patrimonio.
In questo senso si inserisce anche la sessione dedicata al progetto Safina – Network e beni culturali accessibili, con esperienze innovative legate all’archeologia inclusiva, agli itinerari storici nella Regione Marche e all’accessibilità nei musei.
Il comitato scientifico è composto da Simona Antolini, Jessica Piccinini e Roberto Perna per UniMC, Massimo Botto e Tatiana Pedrazzi del Cnr – Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale, Sara Ferrari de “La Rotta dei Fenici”, Luigi Gallo dell’Università di Napoli “L’Orientale”, Iosif Hadjikyriakos del The Cyprus Institute, Ana Maria Niveau de Villedary y Mariñas dell’Università di Cadice, Oscar Mei dell’Università di Urbino, Luca Peyronel dell’Università di Milano, Elisabetta Todisco e Giuliano Volpe di Bari “Aldo Moro” e Maria Turchiano dell’Università di Foggia.
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Alla presenza di 300 partecipanti provenienti da 18 regioni italiane, del rettore Unicam Graziano Leoni e di tutta la governance dell’Ateneo, del Senatore Guido Castelli, del Sindaco di San Benedetto del Tronto, del Presidente GIMBE Nino Cartabellotta, della Presidentessa CUP, di membri di Istituzioni Sanitarie Regionali e Nazionali e del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera (SIFO), Società scientifica di riferimento per i destinatari dell’iniziativa, è stata inaugurata oggi la XXIII Edizione del Master di II Livello “Manager di Dipartimenti Farmaceutici”.
La nuova edizione del Master rappresenta una importante tappa nel percorso di formazione post laurea rivolto ad una categoria di operatori sanitari di grande rilevanza decisionale e strategica per le sorti del Servizio Sanitario Nazionale.
Il forte impatto delle nuove tecnologie sanitarie, l’evoluzione del sistema normativo, il tentativo di ottimizzare i percorsi organizzativi attraverso una maggiore focalizzazione alla domiciliarizzazione delle cure (in un quadro economico costantemente alla ricerca di un faticoso equilibrio) sfidano il farmacista clinico alla ricerca di una crescente capacità di governare farmaci e dispositivi medici, giocando un ruolo chiave nei meccanismi decisionali di aziende sanitarie e regioni.
Il Master Unicam rispondendo ai requisiti di formazione manageriale per la direzione delle strutture complesse del Servizio Sanitario Nazionale, affronterà sia tematiche di management trasversali alle varie professioni sanitarie, che argomenti specifici per la professione del farmacista, impostati in un’ottica manageriale ha evidenziato il prof. Carlo Cifani Direttore del Master e della Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera.
Ogni anno l’offerta didattica si aggiorna con nuove tematiche ed approfondimenti in modo da permettere ai farmacisti clinici che operano nel SSN di arricchire le proprie competenze e le proprie esperienze professionali per affrontare le sfide emergenti: innovazione ed evoluzione dei percorsi di cura, delle tecnologie e dei ruoli organizzativi e di governance.
In un periodo di grandi interrogativi circa i diversi approcci regionali nella gestione dei percorsi sanitari è di fondamentale importanza toccare con mano le “best practices” per sviluppare standard elevati nei percorsi di governance in tutte le aziende sanitarie.
A tale scopo, anche per questa Edizione è stata rinnovata la collaborazione con l’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale “Papa Giovanni XXIII”. Una intera sessione didattica si terrà presso l’Ospedale di Bergamo, uno degli ospedali più tecnologici a livello europeo, permettendo di vivere direttamente la moderna struttura ospedaliera organizzata per intensità di cure.
Verrà affiancata quindi alla didattica frontale una parte applicativa comprensiva di visite nella struttura, con particolare attenzione al sistema dipartimentale di farmacia organizzato in strutture centrali e periferiche con un forte orientamento clinico.
Come sottolineato dalla prof.ssa Maria Vittoria Micioni Di Bonaventura - Vice Direttrice del Master e Membro della Commissione di Ateneo per l’Alta Formazione - "verranno affrontati argomenti quali l’organizzazione e la gestione economico-finanziaria dei dipartimenti farmaceutici, la gestione del personale e le tecniche di comunicazione, la gestione manageriale del servizio farmaceutico, gli studi di farmacoepidemiologia e farmacoeconomia nell’analisi e nel management della spesa farmaceutica, la logistica sanitaria, i criteri di selezione dei farmaci, le scelte manageriali relative ai dispositivi medici e diagnostici, le scelte manageriali relative all’allestimento di preparazioni galeniche, antitumorali e per nutrizione artificiale, la continuità assistenziale tra ospedale e territorio nell’assistenza farmaceutica".
"Il numero così rilevante di edizioni rappresenta un risultato unico a livello nazionale nel settore farmaceutico che testimonia l’interesse dei farmacisti ospedalieri alle attività formative erogate dalla Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Scuola - evidenzia il Prof. Gianni Sagratini, direttore della Scuola -. Il questionario di valutazione del Master da parte degli iscritti della precedente edizione ha evidenziato eccellenti risultati per la nostra Scuola, sottolinea il Delegato del Rettore per l’Alta Formazione Prof. Riccardo Petrelli: il 97% dei partecipanti è completamente soddisfatto dal Master erogato, per il 98% degli iscritti il livello di competenza dei docenti ed i contenuti didattici hanno risposto pienamente alle aspettative ed il 98,4 % suggerirebbe ad un collega di iscriversi a questo Master".
"Le chiavi del successo di questa iniziativa - sottolinea la Prof.ssa Giulia Bonacucina, Pro Rettore alla Didattica - si riassumono in tre elementi: completa collaborazione con società scientifiche e istituzioni, costante attenzione alle tematiche in evoluzione soprattutto di natura manageriale e ampia interazione con professionisti che esercitano nella pratica le discipline proposte".
Come affermato dal Rettore Prof. Graziano Leoni: "Questo Master risponde pienamente alle crescenti necessità che emergono dal mondo della professione nelle strutture ospedaliere. La longevità del Master Unicam è dovuta alla capacità e rapidità di far fronte alle continue evoluzioni del bagaglio di competenze richieste al farmacista".
"La necessità di un farmacista-manager scaturisce dalla complessità del ruolo che questo professionista è chiamato oggi a saper svolgere – rimarca il Direttore Generale Dr. Andrea Braschi -. Quando il farmacista è chiamato ad assumere responsabilità dipartimentali, occorre unire alle competenze scientifiche, classicamente correlate alla sua professione, una moderna preparazione di tipo manageriale".
Nove ricercatori da ogni parte del mondo – Australia, Brasile, Etiopia, Nigeria, Pakistan, Spagna, oltre che dall’Italia - otto dei quali in questi giorni in città per una settimana intensiva di formazione: è entrata nel vivo la nuova edizione del programma Marie Skłodowska-Curie Postdoctoral Fellowships (MSCA-PF) dell’Università di Macerata.
Si tratta di una delle iniziative di punta dell’Ateneo per attrarre ricercatori di talento dall’estero e offrire loro la possibilità di sviluppare un progetto di ricerca originale in grado di concorrere a una borsa di studio post-dottorato Marie Sklodowska-Curie nell'ambito del programma Horizon Europe.
I partecipanti, selezionati attraverso un bando internazionale, stanno lavorando fianco a fianco con docenti e tutor UniMC per costruire una proposta competitiva da presentare alla Commissione Europea. La masterclass, partita online il mese scorso, si sta svolgendo in presenza a Macerata in questi giorni e rappresenta un’occasione unica per ricevere formazione avanzata, consulenze personalizzate, confrontarsi con i propri supervisori scientifici e affinare la propria candidatura. Il percorso include anche un supporto economico per viaggi, soggiorni e revisione linguistica della proposta in inglese.
"Questa iniziativa non è solo un’occasione per attrarre talenti – commenta il rettore John McCourt – ma anche un modo concreto per costruire relazioni internazionali durature, rafforzare le reti accademiche e arricchire il nostro ambiente di ricerca con prospettive globali. Le Marie Curie Fellowships rientrano nel programma europeo Horizon Europe, nato per promuovere la ricerca di eccellenza e la mobilità internazionale dei ricercatori. L’Università di Macerata, offrendo questa opportunità, si conferma un nodo attivo e dinamico della rete europea della conoscenza. Ringrazio delegata, la professoressa Jessica Piccinini, e lo staff dell’Ufficio ricerca internazionale, progettazione e open science per l’eccellente lavoro che portano avanti”.
La borsa Marie Curie è una delle più prestigiose nel panorama europeo della ricerca: permette a studiosi con un dottorato e fino a otto anni di esperienza post-dottorale di sviluppare un proprio progetto di ricerca, spesso in contesti internazionali. I candidati coinvolti hanno come istituzione ospitante l’Università di Macerata, scelta per la crescente attrattività dell’Ateneo nei settori delle scienze umane e sociali.
L’iniziativa, giunta al suo sesto anno consecutivo, si è consolidata nel tempo grazie a un lavoro accurato di perfezionamento e cura del percorso di accompagnamento alla candidatura. I risultati non si sono fatti attendere: tra i successi recenti, spicca quello di Gianluca Sampaolo, assegnista di ricerca in Economia applicata, che ha ottenuto proprio lo scorso anno una Marie Curie Global Fellowship, uno dei finanziamenti più competitivi al mondo. Grazie a queste borse, i vincitori possono vivere esperienze di ricerca all’estero e poi riportare all’Università di Macerata le competenze acquisite, contribuendo alla crescita scientifica e culturale dell’intero Ateneo.
Dal 26 maggio al 6 giugno la 114ª Squadriglia Radar Remota di Potenza Picena ha aperto le proprie porte a tre giovani studenti delle classi quarte del Liceo “G. Leopardi” di Recanati nell’ambito di un Percorso per le Competenze Traversali e l’Orientamento (PCTO). Oltre a essere propedeutica all’implementazione e integrativa della formazione accademica, l’attività ha permesso agli studenti di apprendere e approfondire le peculiarità professionali della Difesa Aerea come le conoscenze relative all’applicazione dei principi dell’elettromagnetismo ai sistemi un radar della difesa aerea e agli ulteriori sistemi in uso alla Squadriglia, come quelli per le comunicazioni radio Terra/Bordo/Terra ed i sistemi di continuità elettrica.
Durante le due settimane gli studenti hanno assistito a un briefing illustrativo sulla Forza Armata e sulle possibilità di arruolamento per farne parte, oltre ad essere stati edotti sulla mission della Squadriglia e sui suoi compiti nell’ambito della Difesa dello spazio aereo nazionale. Hanno altresì avuto la possibilità di visitare le diverse articolazioni del Reparto quali il Radar FADR (Fixed Air Defence Radar), cuore pulsante dell’ente, il polo CIS (Communication and Information Services), dove hanno avuto modo di visitare tutti i sistemi che garantiscono la connettività e le comunicazioni Terra/Bordo/Terra nonché il Nucleo Gruppi Elettrogeni ed impianti elettrici che assicura la continuità di alimentazione per tutti i sistemi operativi della Squadriglia.
Il periodo di stage ha previsto anche la visita al Comando delle Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (FE), la cui missione è quella di sorvegliare, comprendere e influenzare costantemente l'ambiente operativo per assicurare la condotta e il successo delle operazioni aeree, massimizzando l’efficacia e la rilevanza del potere aerospaziale in ogni contesto interforze e inter-agenzia, nazionale e internazionale, guidando la crescita professionale del personale operativo e l'evoluzione dottrinale e capacitiva dello Strumento aerospaziale nel suo continuo processo di trasformazione
. Al COA i giovani discenti, dopo un briefing introduttivo sulle attività del Comando hanno potuto visitare non solo la sala operativa dell’11° Gruppo DAMI, ma anche la sala Meteo e la sala operativa C-SSA, che assicura il contributo della Difesa alla generazione e distribuzione dei servizi di space situational awareness e space surveillance and tracking.
Una volta rientrati presso la Squadriglia Radar potentina, il Comandante, Capitano Luciano Speranza, ha ringraziato l’Istituto scolastico e i suoi studeni "per l’attenzione e l’impegno dimostrati durante tutto il periodo, augurando che in futuro possano riproporsi progetti simili, affinché possano ampliare le conoscenze degli studenti e far scoprire loro i valori aeronautici attraverso un processo di progressiva integrazione del Reparto con il tessuto sociale del territorio".
Dopo il grande successo della scorsa edizione, sabato 14 e domenica 15 giugno torna "Scienza in Festa", il festival della comunicazione scientifica dell’Università di Camerino. Nella suggestiva cornice dell’Abbadia di Fiastra, tra natura rigogliosa e testimonianze storiche, il pubblico di ogni età sarà protagonista di un evento unico che unisce rigore scientifico e divulgazione creativa.
"Scienza in Festa" è il fiore all’occhiello del progetto di public engagement dell’Università di Camerino denominato Viceversa, che mira a creare ponti tra università e società, portando la scienza fuori dalle aule, nei luoghi della vita quotidiana come l’Abbadia di Fiastra, per stimolare la curiosità, il pensiero critico e il dialogo.
"Con questo festival - afferma il rettore Graziano Leoni - vogliamo dare voce alla scienza in modo semplice, diretto e coinvolgente, dimostrando quanto essa sia presente, utile e spesso anche sorprendente nella nostra quotidianità. È un modo per abbattere barriere, suscitare domande, generare consapevolezza e magari, ispirare nuove vocazioni. Abbiamo infatti potenziato molto le attività di public engagement, attraverso una maggiore consapevolezza da parte delle ricercatrici e dei ricercatori della necessità di divenire protagonisti nel comunicare i risultati delle ricerche alla collettività. Ringrazio quindi sia i colleghi Unicam che i personaggi illustri del mondo della divulgazione scientifica che saranno con noi, così come ringrazio tutti i partner che hanno voluto collaborare con noi e supportarci".
Il programma dell'edizione 2025 è particolarmente ricco, con oltre 30 eventi tra incontri, laboratori, spettacoli, presentazioni di libri e attività all’aria aperta. L’apertura ufficiale sarà sabato pomeriggio alle ore 16 e si proseguirà anche nel dopo cena, poi l’intera giornata di domenica.
Tra gli ospiti più attesi: la divulgatrice Beatrice Mautino, che svelerà verità e falsi miti del mondo della cosmetica; Luca Perri con “La Scienza di Harry Potter”, un viaggio tra magia e fisica; Lorenzo Baglioni, cantautore e matematico capace di far cantare formule e teoremi, Hyde con le sue cubomagie e Giovanni Covone con Paolo Coletta, protagonisti del suggestivo racconto astronomico “Le stelle erranti”.
Nel main stage andranno in scena anche momenti spettacolari e interattivi, dallo show “Divertiamoci con l’Intelligenza Artificiale” a cura dell’Associazione NEXT al “Chemistry Show” con il prof. Corrado Di Nicola, passando per “4 Ricerche”, ispirato ad un celebre format televisivo in cui giovani ricercatori e ricercatrici si sfideranno per conquistare il voto del pubblico e per la presentazione del laboratorio immersivo con l’AI su Design e Chimica.
Il second stage ospiterà presentazioni di libri, dialoghi e racconti ispirati alla scienza. Si parlerà di nutrizione con Giulia Biondi, biologa nutrizionista laureata Unicam ed ideatrice del metodo Bilanciamo, di boschi e biodiversità con Andrea Catorci, di storia dell’alimentazione con Marco Giovagnoli, di filosofia e spiritualità con Marco Crescenzi, vincitore del Premio Asimov 2025, di storia e memoria unite all’innovazione tecnologica con l’Associazione casa della Memoria di Urbisaglia. Saranno protagonisti anche giovani studenti di Unicam, con le loro esperienze e le loro pubblicazioni, in un clima di scambio aperto e partecipato.
Non mancheranno momenti di relax e riflessione immersi nella natura, come la “Passeggiata con gli odori del bosco” guidata dal botanico Andrea Catorci, o la “Passeggiata per le vie del parco” con Francesco Petretti o l’escursione “Escape from Marche”, condotta da Matteo Petracci, tra storia e natura, sulle tracce dei prigionieri alleati fuggiti dopo l’8 settembre 1943.
In collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti Marche, poi, domenica mattina si terrà una tavola rotonda su “Informare e comunicare correttamente la sostenibilità: esperienze a confronto” alla quale interverranno il Rettore Unicam Graziano Leoni, il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche Franco Elisei, il biologo e naturalista Francesco Petretti, il climatologo Massimiliano Fazzini, i docenti Unicam Claudio Pettinari e Paola Scocco ed il divulgatore scientifico Mattia Crivellini.
L’incontro è accreditato per la formazione dei giornalisti con il riconoscimento di tre crediti formativi e sarà anche occasione per la consegna dei diplomi del Corso di aggiornamento e qualificazione professionale in “Comunicazione scientifica”, testimonianza dell’impegno dell’ateneo nella formazione di nuovi divulgatori.
Non mancheranno naturalmente ricercatrici e ricercatori, studentesse e studenti dell’Università di Camerino che animeranno i palchi con spettacoli, aperitivi scientifici e presentazioni di libri, mentre nello spazio espositivo condurranno tutti i presenti alla scoperta dell’affascinante mondo della scienza, dalla chimica alla matematica, dall’informatica alla veterinaria, dalla geologia alla scienza degli alimenti, dalle neuroscienze ai beni culturali, dal design al nostro benessere, anche con esperienze di citizen science.
“Scienza in Festa” è realizzato in collaborazione con la Fondazione Giustiniani Bandini, i Comuni di Urbisaglia e Tolentino, la Fondazione Carima, l’Associazione Casa della Memoria, l’Associazione NEXT, con il patrocinio della Regione Marche e il supporto tecnico di Publicolor. Il programma completo è disponibile su: viceversa.unicam.it
Grande successo e viva soddisfazione all'Istituto Comprensivo "P. Tacchi Venturi" di San Severino Marche per il progetto che ha portato alla consegna della "Patente di smartphone" agli alunni delle cinque classi prime della scuola Secondaria. L'iniziativa, incentrata sull'uso consapevole delle tecnologie e sui pericoli della rete, ha ricevuto il plauso del sindaco Rosa Piermattei, presente all'incontro tenutosi nell'atrio del plesso centrale della scuola media, gremito da studenti e genitori.
Il primo cittadino ha espresso il suo apprezzamento per l'iniziativa, sottolineando: “Ero incuriosita dall’iniziativa della consegna della patente di smartphone che garantisce la consapevolezza da parte degli alunni degli strumenti tecnologici e sono intervenuta per congratularmi con la dirigente Catia Scattolini per l’ottimo lavoro svolto da insegnanti ed alunni”.
Il progetto, come ricordato dalle referenti Valeria Colafrancesco e Alessandra Aronne, ha affrontato con serietà e per diverse ore di lezione temi cruciali quali il sexting, il trasferimento di dati personali, il cyberbullismo e l'intelligenza artificiale. Attraverso spiegazioni, lavori di gruppo, cartelli, manifesti e video, gli studenti sono giunti a un esame conclusivo per l'uso consapevole dello smartphone, superandolo con successo. “Ora, però, è necessario che alla parte teorica si aggiunga una buona pratica nella realtà e per questo contiamo anche sulla supervisione dei genitori” - hanno evidenziato le referenti.
All'evento hanno preso parte anche il vice sindaco baby Cristian Marozzi e l'operatrice della Cooss Marche Francesca Ferretti, che ha ricordato l'impegno della cooperativa sul territorio con 16 istituti coinvolti per la patente di smartphone, tra Ancona e Macerata, “per non lasciare i ragazzi fronteggiare da soli i pericoli della Rete ed anche per evitare dannose dipendenze”.
Sul tema della sicurezza online e delle dipendenze è intervenuto anche il comandante della locale stazione dell’Arma dei Carabinieri, luogotenente carica speciale Massimiliano Lucarelli. Nel corso dell'anno scolastico Lucarelli ha incontrato a più riprese tutti gli alunni della Secondaria per metterli in guardia dai fenomeni del cyberbullismo e dai reati di diffamazione, sottolineando come lo smartphone, se utilizzato bene, sia "un’autentica finestra sul mondo".
L'incontro è stato arricchito da contributi significativi degli studenti: l'estrosa classe 3C ha mostrato un video autoprodotto, realizzato grazie ai docenti Maurizio Moscatelli, Valeria Colafrancesco e Cinzia Maccari, per lanciare un messaggio chiaro contro le dipendenze di ogni tipo. I ragazzi della 1B, invece, hanno proposto il brano rap "Canzone della consapevolezza", dimostrando creatività e attenzione ai temi trattati.
A conclusione dell'evento, la dirigente scolastica Catia Scattolini, rivolgendosi ai genitori, ha ribadito l'importanza della collaborazione: “Con il vostro aiuto dobbiamo riempire di attività significative la vita dei vostri figli”, un monito a promuovere un uso equilibrato e costruttivo del tempo libero e degli strumenti tecnologici.
Nell’Auditorium del Padiglione Italia all’Expo 2025 si è svolto l’evento conclusivo del progetto europeo “TRUST – digital TuRn in Europe”, promosso dall’Università di Macerata in collaborazione con la Regione Marche. Un’occasione di rilievo internazionale per fare il punto su quattro anni di ricerche e collaborazioni dedicate a esplorare il ruolo della tecnologia nello sviluppo sostenibile e nel rafforzamento delle relazioni tra comunità, istituzioni e imprese.
Finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020, Marie Skłodowska-Curie Actions – Research and Innovation Staff Exchange, il progetto ha esplorato il potenziale delle tecnologie emergenti – in particolare la blockchain – come strumenti per rafforzare la fiducia tra comunità, istituzioni e imprese.
Incentrato sul tema “Comunità, industrie, luoghi: il ruolo della tecnologia per migliorare il benessere e lo sviluppo”, l’incontro ha riunito 23 relatori da istituzioni accademiche, aziende e centri di ricerca europei ed extraeuropei, offrendo una panoramica su temi chiave come smart cities, intelligenza artificiale, trasformazione digitale e quadro normativo dell’innovazione.
Ad aprire i lavori, l’assessore regionale Andrea Maria Antonini, che ha sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale per lo sviluppo dei territori e il ruolo della Regione Marche nel sostegno alla ricerca. A seguire, Francesca Spigarelli, coordinatrice scientifica di Trust, ha illustrato i principali risultati del progetto, evidenziando il valore strategico della collaborazione tra università, istituzioni e imprese a livello europeo ed exttraeuropeo.
Tra gli interventi accademici, anche quelli dei professori Emanuele Frontoni, Massimo Meccarelli, Massimo Biasin e Andrea Delle Foglie, quest’ultimo intervenuto sull’evoluzione della blockchain grazie all’integrazione con l’intelligenza artificiale.
Il convegno è stato moderato da Luca Escoffier dell’EU-Japan Innovation and Technology Cooperation Helpdesk, figura di riferimento nella cooperazione tecnologica tra Europa e Giappone. Oltre all’Università di Macerata, il progetto ha coinvolto numerosi partner, tra cui l’Università Politecnica delle Marche, il centro di innovazione Grottini Lab e – in rappresentanza del mondo artistico e della formazione superiore – l’Accademia di Belle Arti di Macerata, presente con il direttore Giorgio Capparucci e la docente Mascia Ignazi. Ha partecipato anche l’Iis “Cuppari - Salvati” di Jesi, con quattro studenti premiati da un progetto ministeriale, accompagnati dalla vicepreside Katya Mastantuono.
L’iniziativa ha rappresentato non solo la conclusione di un importante percorso di ricerca, ma anche una concreta dimostrazione di come l’innovazione tecnologica possa nascere e crescere grazie a una rete interdisciplinare, intersettoriale e internazionale, capace di unire ricerca accademica, impresa e formazione.
In un contesto globale che richiede soluzioni sempre più sostenibili per l’agricoltura, l’Università di Camerino conferma il proprio impegno nella ricerca scientifica orientata alla tutela ambientale e all’innovazione agroalimentare. Un recente studio coordinato dal gruppo di ricerca del prof. Filippo Maggi della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute e svolto nell’ambito del progetto di dottorato della dottoressa Marta Ferrati, ha infatti esplorato le potenzialità dell’acquaponica per la coltivazione dell’Acmella oleracea (L.) R.K. Jansen, nota anche come jambù.
“L’acquaponica – ha affermato il professor Maggi – è un sistema di coltivazione basato sull’economia circolare utilizzato come alternativa sostenibile alla coltivazione convenzionale di diverse specie botaniche. Il principio di funzionamento si basa sulla combinazione dell’acquacoltura, ossia l’allevamento dei pesci, e dell’idroponica, la coltivazione delle piante in acqua, tramite un apposito sistema di ricircolo dell’acqua”.
Attraverso i processi metabolici dei pesci, infatti, si origina ammoniaca, la quale viene trasformata in nitrati grazie all’azione di specifici batteri (Nitrosomonas e Nitrobacter spp.); tali composti, ricchi di azoto, costituiscono una preziosa fonte di nutrimento per sostenere la crescita e il vigore delle piante. Permettendo la co-produzione di organismi ittici e colture vegetali in un ciclo chiuso e sostenibile, l’acquaponica consente di ridurre lo spreco di risorse idriche fino al 90% e di massimizzare l’utilizzo efficiente di risorse non-rinnovabili.
Lo studio, condotto in collaborazione con l’azienda Mj Energy s.r.l. del dottor Sergio Ciriaco, ha valutato l’efficacia di questo approccio applicato alla jambù, pianta originaria del Sud America sempre più apprezzata per le sue numerose proprietà biologiche. Utilizzata in ambito culinario, cosmetico e liquoristico, l’Acmella oleracea è nota per le sue molecole attive, le N-alchilammidi, che conferiscono un peculiare effetto sensoriale, rendendolo un prodotto unico nel suo genere. I risultati della ricerca hanno evidenziato come la coltivazione in acquaponica consenta di ottenere piante con un’elevata concentrazione di principi attivi, dimostrando la validità di questo sistema sostenibile.
Lo studio è stato pubblicato nella prestigiosa rivista scientifica internazionale “Plants” con il titolo “Assessment of the N-Alkylamides Content and Volatile Profiles in Two Cultivars of Acmella oleracea (L.) R.K. Jansen Grown in Aquaponics”, fornendo una solida base per lo sviluppo futuro di colture innovative. Questa iniziativa rappresenta un ulteriore passo avanti nella collaborazione tra Unicam e Mj Energy s.r.l., con l’obiettivo di valorizzare le risorse tipiche del territorio marchigiano attraverso pratiche agronomiche all’avanguardia, nel pieno rispetto dei principi di sostenibilità ambientale.
Al tema della democrazia è dedicato il prossimo Colloquio Eum, organizzato dalla casa editrice dell’Università di Macerata in collaborazione con la Scuola di Studi Superiori "G. Leopardi" e la Scuola di Dottorato, in programma venerdì 6 giugno alle 18 alla Bottega del libro di Macerata.
Nel corso dell’incontro, saranno presentati il libro “Dispotismo democratico e autocoscienza della rivoluzione. Percorsi di ricerca”, di Gabriele Magrin, e il “Giornale di Storia Costituzionale”. Con l'autore dialogheranno Simona Antolini, Luigi Lacchè, Paola Persano, Monica Stronati e, per conto della Scuola di Studi Superiori “G. Leopardi”, Gabriel Melchiorre e Serena Cinquepalmi.
Secondo Gabriele Magrin il pensiero democratico sorto con la Rivoluzione francese non ha saputo erigere argini adeguati alle derive autoritarie ma, contrariamente a quanto si è creduto, mise a fuoco precocemente i rischi del dispotismo democratico, senza attendere gli sviluppi del pensiero liberale.
In particolare, tra Prima e Seconda Repubblica, fu il periodico riemergere in Francia del mito della democrazia diretta a suscitare in alcuni pensatori di parte democratica un radicale rifiuto delle derive plebiscitarie innescate dagli appelli al popolo e a produrre articolate strategie politico-costituzionali per disinnescarle.
Da Rousseau ai Giacobini, da Babeuf ai teorici della législation directe, la cultura "direttista" assume volti diversi, ma trova in critici come Condorcet, Blanc e Proudhon confutazioni e controanalisi che configurano risposte tipicamente democratiche al problema del dispotismo delle maggioranze.
Il Giornale di Storia costituzionale è un periodico semestrale nato nel 2001 con l'obiettivo di promuovere e raccogliere le ricerche e le proposte metodologiche inerenti i molteplici percorsi della storia costituzionale. Gli studi pubblicati si propongono di analizzare, in una prospettiva multidisciplinare e comparativa, i fondamenti e i caratteri di un complesso fenomeno storico e culturale che ha dato vita, pur in una diversità di forme e di concezioni, a un patrimonio comune.
Tra presente e passato, gli studiosi del diritto, della politica, delle istituzioni, e più in generale i cultori delle scienze sociali riflettono e dialogano sul terreno del costituzionalismo, contrassegnato da profonde radici storiche e da crescenti tensioni. Divenuto ormai punto di incontro e di riferimento per le diverse pratiche della storia costituzionale, il Giornale - che pubblica saggi in varie lingue - si caratterizza per la ricchezza tematica e per la varietà di rubriche, alternando numeri miscellanei ad approfondimenti monografici.
Lo scorso giovedì 29 maggio l’Istituto Alberghiero "G. Varnelli" di Cingoli ha celebrato la conclusione dell’anno scolastico con la tradizionale cena di gala finale, intitolata "TV, Sorrisi ed Emozioni", un omaggio sentito e creativo ai 70 anni della televisione italiana. L’evento, ospitato negli spazi del giardino interno e nella sala ristorante della scuola, ha visto protagonisti assoluti gli studenti delle classi quinte, impegnati nella realizzazione di un’esperienza completa, elegante e suggestiva.
Il servizio di cucina è stato curato dalle classi 5AC e 5BC sotto la guida dei professori Lancioni e Liberti, con il supporto delle professoresse Scoccia, Cutrini e Rango. In sala, le classi 5AS e 5BS, accompagnate dai professori Grasselli e Leandrini, hanno garantito un servizio impeccabile.
L’arte dolciaria è stata affidata alla classe 5AP con il professor Spaccia, mentre l’accoglienza è stata gestita con professionalità dalla classe 5ATBTS guidata dalla professoressa Esposito e supportata dalla professoressa Montesi. Fondamentale anche il contributo del personale tecnico Ata dei reparti cucina, sala e accoglienza, che ha offerto un supporto instancabile e prezioso durante tutta la preparazione dell’evento.
A condurre la serata sono stati il professor Piccinini e la professoressa Catinari, insieme agli studenti dell’indirizzo di Accoglienza, che hanno saputo trasportare gli ospiti in un viaggio emozionale tra epoche, gusti e ricordi televisivi. Particolarmente apprezzato l’omaggio finale a tavola, con cioccolatini realizzati dalla 5AP e presentati in una raffinata composizione ideata dal gruppo del progetto inclusivo “Alberghiamoci”, a testimonianza di una scuola che promuove l’inclusione, la creatività e la collaborazione tra studenti.
La serata ha visto la partecipazione di autorevoli rappresentanti delle istituzioni, tra cui il sindaco di Cingoli Michele Vittori, il presidente della provincia di Macerata Sandro Parcaroli e il vicepresidente della Giunta regionale Filippo Saltamartini, che hanno portato il loro saluto e il loro apprezzamento per l’eccellente lavoro svolto da studenti e docenti.
“TV, Sorrisi ed Emozioni” è stata molto più di una cena di gala: è stata un’esperienza formativa, culturale ed emotiva che ha dato risalto al talento, alla passione e alla preparazione dei ragazzi del Varnelli, confermandone ancora una volta il ruolo di eccellenza educativa e professionale nel panorama scolastico regionale.La dirigente scolastica, Annamaria Marcantonelli, esprime la sua gratitudine per un evento così eccellente, da lei curato e pensato, in cui ha visto applicarsi con sollecitudine e impegno tutta la comunità scolastica del Varnelli.
Mattinata romana ieri per il rettore dell’Università di Macerata, John McCourt, nominato nel Consiglio di Amministrazione di Uni-Italia in rappresentanza della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI). La nomina, proposta dalla presidente Giovanna Iannantuoni, rappresenta un importante attestato di fiducia da parte dell’intero sistema universitario italiano.
“Questa nomina – ha dichiarato McCourt – è per me motivo di grande orgoglio. Ringrazio la Presidente Iannantuoni per la fiducia accordata. Credo sia un ambito in cui posso dare un contributo utile al consiglio di amministrazione guidato dal presidente Francesco Profumo, portando l’esperienza maturata negli anni, soprattutto all’Università di Macerata, in un contesto che guarda al futuro dell’alta formazione italiana con ambizione e senso di responsabilità”. Il presidente Profumo ha dato il benvenuto al nuovo rappresentante di Crui nel Consiglio di Amministrazione di Uni-Italia, esprimendo grande apprezzamento per la solida esperienza europea.
Uni-Italia è un’associazione istituzionale nata per iniziativa congiunta del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, del Ministero dell’Università e della ricerca, del Ministero dell'istruzione e del merito e del Ministero dell’Interno, della Crui e dell’Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Ha il compito strategico di rafforzare l’internazionalizzazione del sistema universitario italiano attraverso tre assi principali: la promozione dell’Italia come meta di studio, l’orientamento e il supporto agli studenti internazionali, e lo sviluppo della cooperazione accademica internazionale.
L’ingresso di McCourt nel Consiglio di Amministrazione conferma l’impegno della Confrenza dei rettori nel promuovere un sistema universitario sempre più aperto, attrattivo e interconnesso, capace di confrontarsi con le grandi sfide globali. “Le politiche e le iniziative di Uni-Italia – ha aggiunto McCourt – sono una fonte preziosa di stimolo per tutte le università italiane, che già operano con convinzione e successo per rafforzare la propria proiezione internazionale. C’è ancora, però, molto spazio per far crescere il numero di studenti internazionali: in un momento in cui altri Paesi alzano muri, noi abbiamo una grande opportunità. Se vogliamo davvero aumentare la presenza di studenti e dottorandi da tutto il mondo – e con essa attrarre talenti, competenze e relazioni durature – servono una strategia a lungo raggio, investimenti solidi, pluriennali e coordinati, e procedure più snelle e trasparenti. L’internazionalizzazione del sistema universitario non è un lusso, ma una priorità strategica per la crescita culturale, scientifica ed economica del Paese.”
L’Università di Macerata si prepara a un salto di qualità infrastrutturale e funzionale senza precedenti. Con un investimento complessivo di circa 42,5 milioni di euro, sono attualmente in corso otto cantieri che ridisegneranno in profondità il volto dell’ateneo e il suo rapporto con la città. I lavori spaziano dalla realizzazione di nuovi spazi per la didattica e lo studio, all’ampliamento dei servizi per gli studenti, fino alla valorizzazione del patrimonio edilizio storico e alla costruzione di un vero e proprio polo sportivo universitario.
“È un piano che guarda al futuro senza dimenticare il passato: valorizza il patrimonio storico e risponde con intelligenza alle esigenze della contemporaneità universitaria. L’impatto sarà significativo sia in termini di qualità della vita per gli studenti che di rilancio urbano per Macerata”, commenta il rettore John Mc Court.
A supporto degli interventi, oltre ai fondi propri dell’Ateneo, contribuiscono risorse provenienti dai finanziamenti per la ricostruzione post-sisma gestiti dal Commissario Straordinario, dai fondi concessi dal Ministero dell’Università e della Ricerca per le infrastrutture universitarie e dalla Legge 338/2000 per le residenze studentesche.
Tra gli interventi più significativi spicca la creazione di un polo sportivo di nuova generazione nell’area ex Cras, destinata a diventare la sede del Centro Universitario Sportivo. Qui stanno sorgendo due grandi palestre polivalenti: la prima sarà omologata per competizioni di alto livello di calcio a 5, pallavolo e pallacanestro, con una tribuna da 300 posti, due sale per attività sportive e spazi per uffici e reception; la seconda includerà tribune per accompagnatori e servizi dedicati. A queste strutture si aggiungono un campo all’aperto con copertura stagionale, utilizzabile per calcio a 5 e tennis, ampie aree verdi e parcheggi. Il tutto sarà integrato con le residenze universitarie del Collegio Padre Matteo Ricci, dando vita a un campus residenziale sportivo.
Un altro intervento simbolico, per il suo valore storico e urbanistico, riguarda il recupero dell’ex sede della Banca d’Italia, all’angolo in corso Matteotti. Qui l’Università darà nuova vita a un edificio iconico del centro di Macerata. In questa prima fase, lo spazio, un tempo destinato allo sportello casse della Banca d’Italia, ospiterà i servizi di front office della nuova Segreteria Studenti unificata di Ateneo in modo più efficiente, moderno e accogliente.
Nello storico palazzo Ugolini in corso Cavour, oltre agli interventi di riqualificazione e di riparazione dei danni del sisma 2016, sarà realizzata la biblioteca unificata del Dipartimento di Studi Umanistici con oltre 350 mila volumi e 300 postazioni. Al piano terra, locali più ampi potranno ospitare il bar dipiazza Garibaldi. La spinta verso una didattica più moderna e integrata passa anche per l’auditorium da 170 posti in costruzione a Villa Lauri e per l’ampliamento del Polo Bertelli, dove sorgeranno cinque nuove aule e un bar-mensa da 150 posti, pensato anche come spazio multifunzionale per lo studio e la socialità. Nelle sedi di via Crescimbeni 20 e di Palazzo Ciccolini, sono in corso opere di riparazione post-sisma e miglioramento sismico ed energetico, ma anche di riconversione funzionale: nei sotterranei del Ciccolini nascerà un nuovo archivio documentale di Ateneo, mentre il lastrico solare sarà trasformato in un cortile per eventi all’aperto.
E’ Alfredo Marco Caccamo, studente del liceo Da Vinci di Reggio Calabria, il vincitore dell’edizione 2025 del premio Giacomo Leopardi. Seconda classificata Claudia Stefanelli del liceo Capece di Maglie e terzo Alessandro Bedoni del liceo Messedaglia di Verona.
Gremita la sala Foschi del Centro nazionale di studi leopardiani diretto dal presidente Fabio Corvatta, densa di contenuti di qualità anche l’ottava edizione del premio Leopardi svoltasi ieri a Recanati. Spazio e tempo ben definiti dagli elaborati degli studenti italiani che hanno avuto accesso alla finale nazionale del premio dopo aver superato la fase regionale. Ha introdotto la giornata Tiziana Bonifazi ricordando il ruolo avuto da Franco Foschi nella divulgazione internazionale della poetica leopardiana.
Ben 105 gli istituti scolastici italiani partecipanti, 260 gli studenti coinvolti. «Come commissione siamo stati soddisfatti da tutti gli elaborati, ci sono stati tre vincitori ma le riflessioni di tutti i partecipanti sono state stimolanti, grazie per l’entusiasmo e l’originalità interpretativa» ha detto la prof Fabiana Caccipauoti a nome della commissione giudicatrice presieduta dal prof Pantaleo Palmieri, commissione che ha avuto componenti Novella Bellucci, Ilaria Cesaroni e Gioele Marozzi. L’intervento del presidente del Cnsl Fabio Corvatta: «Soddisfatto nel vedere il risultato di questa iniziativa partita quasi dieci anni fa, non immaginavamo di arrivare a questi risultati grazie alla collaborazione del comitato scientifico, della famiglia Leopardi rappresentata dalla contessa Olimpia e del Comune di Recanati».
L’assessore comunale alla cultura Ettore Pelati: «Un onore essere qui in un momento solenne. Questo premio è il frutto di un impegno concreto e testimonia che l’approccio alla cultura leopardiana tenuto dal Cnsl è un approccio vivo, dico anche che ho i brividi nel presentarmi qui nella stessa veste di assessore che è stata di Franco Foschi».
Interventi anche musicali a cura di Monica Micheli all’arpa e di Ximena Alexandra Jaime al violino. Premiata la trepidante attesa degli studenti convenuti, in particolare dei 17 finalisti, con l’indicazione dei vincitori del premio Leopardi. Premiazione a cura della contessa Olimpia Leopardi: «energia, passione e amore - ha detto la discendente del Poeta - verso Giacomo, voi siete qui con il cuore e vi ringrazio anche a nome della famiglia Leopardi».
Si parte dal terzo classificato, Alessandro Bedoni di Livorno, con la motivazione: «La coerenza della struttura, la buona costruzione delle argomentazioni con uno sguardo anche agli aspetti filosofici, l’analisi di alcuni concetti chiave del pensiero leopardiano si uniscono all’eleganza della prosa e consentono la formulazione di un buon giudizio».
La seconda classificata è Claudia Stefanelli, leccese di Maglie, con la motivazione «L’eleganza non comune della scrittura caratterizzata da uno sviluppato senso narrativo, l’originalità e l’entusiasmo delle argomentazioni tra loro ben concatenate, la buona conoscenza delle opere leopardiane e in particolare delle Operette morali contribuiscono al raggiungimento di un ottimo risultato.
Infine il primo classificato, premio Leopardi 2025, è Alfredo Caccamo di Reggio Calabria con la motivazione « L’idea di poesia nella sua dialettica con l’aspetto filosofico; l’orizzonte di valore politico; la chiarezza e la sicurezza con cui affronta i temi del pensiero leopardiano (poesia intesa come canto che vince il disincanto, responsabilità dell’uomo di fronte al non senso, riflessione secondo cui ogni guerra è una guerra civile, contestazione della perfettibilità rispetto alla felicità dell’individuo) inducono a un giudizio d’eccellenza per questo elaborato». “Una ginestra di pace nell’aridità del mondo” è stato uno dei temi ricorrenti negli elaborati dei giovani, simbolo dell’attualità del pensiero leopardiano e segno anche del comune sentire degli studenti italiani a prescindere dall’appartenenza geografica.
Una giornata di festa e di cultura nel comune sentire l’attualità e la potenza del messaggio di Giacomo Leopardi. In 17 erano approdati alla fase nazionale dopo aver vinto quella regionale: oltre ai tre vincitori c’erano Sveva Massa dell’istituto Pantini Pudente di Vasto, Agnese Bruno del liceo Orazio Flacco di Potenza,, Valentina Salatiello del liceo Pansini di Napoli, Cecilia Adimari dei liceo Ramnaldi di Imola, Caterina Verga Falzacappa del liceo Dante Alighieri di Roma,, Camilla Riva del liceo Viesseux di Imperia, Beniamino Ravera del liceo Parini di Milano, Lorenzo Biancucci del liceo Rossetti di San Benedetto, Emanuele Rocco del Maiorana di Isernia, Rebecca Latorre del liceo Cavour di Torino, Laura Ibba del liceo Fois di Cagliari, Giulia Occhipinti del liceo Spedalieri di Catania, Otto Giannetti Smareglia dei liceo Enriques di Livorno e Nicole Voli del liceo Rezzi di Foligno.
Nell’ambito delle celebrazioni per la Festa della Repubblica, si è svolta a Roma la premiazione delle scuole vincitrici del primo concorso nazionale sul ruolo delle Forze Armate e sugli articoli 11 e 52 della Costituzione. L'iniziativa è stata lanciata durante questo anno scolastico per promuovere i principi fondanti della Repubblica, nella prospettiva di rafforzare il senso civico, la consapevolezza storica e la conoscenza del ruolo delle Forze Armate nel nostro Paese.
Alla manifestazione erano presenti le delegazioni degli Istituti scolastici vincitori, che hanno consegnato i loro elaborati al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla presenza del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
Primo classificato, per la categoria elaborato scritto, il Liceo Classico Linguistico “Giacomo Leopardi” di Macerata, con un lavoro della studentessa Amanda Procaccini, iscritta alla IIIC: "Il monologo propone una riflessione intensa e profonda sul significato del servizio militare e sul ruolo del soldato nella società - recita la motivazione della premiazione -. Con uno stile evocativo e misurato, l’autrice restituisce alla figura del militare la sua dimensione più autentica, quella di presenza vigile e silenziosa, impegnata a proteggere i più deboli, difendere la pace e garantire stabilità".
"L’opera si distingue per la capacità di valorizzare l’uniforme come simbolo di dedizione, responsabilità e spirito di servizio, offrendo uno sguardo rispettoso e consapevole sul senso del dovere - si legge ancora nella motivazione -. Per la maturità della visione e la coerenza con i principi di solidarietà, protezione e lealtà, l'elaborato si distingue come particolarmente meritevole di riconoscimento".
"Un concorso davvero importante - dichiara la dirigente scolastica, professoressa Angela Fiorillo - ha visto ancora una volta il nostro Liceo protagonista, con Amanda Procaccini, a cui vanno le più sincere congratulazioni, che ha realizzato un testo capace di dare il senso del ruolo e delle responsabilità delle Forze armate. Un onore e un’emozione unici hanno accompagnato la cerimonia, con l’opportunità di rappresentare un’intera comunità scolastica in un evento tanto significativo per il Paese".
"Per me si è rivelata un’esperienza molto più importante di quanto immaginassi - dichiara Amanda Procaccini -: non solo una vittoria, ma l’occasione di incontrare il Presidente della Repubblica e numerose alte cariche istituzionali, che fino a questo momento avevo conosciuto solo sui libri. Una giornata, a coronamento di un lungo percorso, che resterà indimenticabile".
L’istituto musicale Nelio Biondi di Camerino, attivo dal 1976 sul territorio maceratese nel campo della didattica e della diffusione della cultura musicale, organizza per l’estate 2025 la XXV edizione dello stage per ragazzi “Tutto Musica” all’interno della nuova accademia della musica F. Corelli sede dell'istituto musicale Biondi, donata dalla Andrea Bocelli Foundation, attuale sede dell’istituto musicale Nelio Biondi e nei luoghi all’aperto della vicina e suggestiva Fonte di S.Venanzio concessi dalla parrocchia.
Lo stage vuole essere non solo un momento di approfondimento didattico per tutti gli allievi ma anche un momento importante di aggregazione per tutti coloro che condividono lo stesso interesse per la musica.
Il corso è rivolto ai ragazzi delle scuole medie ad indirizzo musicale, agli allievi delle scuole di musica pubbliche e private e agli allievi dei corsi di orientamento bandistico che abbiano frequentato un corso strumentale almeno di un anno.
STRUMENTI: pianoforte, chitarra classica e moderna, basso elettrico, clarinetto, flauto, sassofono, tromba e trombone, corno, tuba, euphonium, oboe, fagotto, violino, viola, violoncello, percussioni e batteria.
Il corpo docente dello stage, coordinato dal M°Vincenzo Correnti, sarà formato dagli insegnanti dell’istituto musicale Nelio Biondi e da docenti ospiti i quali valuteranno il livello minimo necessario per l’inserimento nei vari gruppi di musica d’insieme e nell’orchestra. Oltre ai vari docenti saranno presenti durante la settimana assistenti e collaboratori.
Un confronto aperto tra le realtà culturali attive sul territorio per discutere il futuro del patrimonio maceratese. È questo lo spirito che anima l'incontro "La valorizzazione dei beni culturali del territorio: criticità, idee e prospettive. Associazioni culturali di Macerata a confronto", in programma mercoledì 4 giugno alle ore 17:00 alla Biblioteca statale di Macerata, in via Garibaldi.
L’iniziativa è promossa dal Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni culturali e del Turismo dell’Università di Macerata e si rivolge non solo agli addetti ai lavori, ma a tutta la cittadinanza interessata al tema della tutela e promozione del patrimonio culturale.
A fare da cornice al dibattito sarà la storica biblioteca cittadina, dove si alterneranno le voci dei rappresentanti di alcune tra le maggiori associazioni culturali di Macerata, invitate a condividere un intervento che metta a fuoco una criticità concreta e un’idea progettuale per il futuro.
L’obiettivo dell’incontro è duplice: da un lato, riflettere collettivamente sulle sfide che coinvolgono la ricerca, la divulgazione e la valorizzazione della storia e dei beni culturali locali; dall’altro, costruire uno spazio di dialogo operativo che permetta di raccogliere idee condivise, da mettere al servizio della comunità.
A moderare gli interventi sarà Francesca Coltrinari, docente di Storia dell’arte moderna nei corsi di Beni culturali e Turismo e Management dei beni culturali dell’ateneo maceratese, con un ruolo attivo nel tessere relazioni tra università e territorio.
Il programma dell’evento prevede i saluti istituzionali di Massimiliano Stravato, direttore della Biblioteca Statale, e di Fabiola Falappa, delegata dell’Università di Macerata per la progettazione, i rapporti con il territorio e il fundraising.
Interverranno all’incontro: Angiola Maria Napolioni per l’Accademia dei Catenati, Daniela Gasparrini per l’ALAM (Associazione Laureati Ateneo Maceratese), Fabio Sileoni per gli Amici dell’Archivio di Stato, Lucia Rosa per gli Amici dello Sferisterio, Paola Ballesi per gli Amici di Palazzo Buonaccorsi, Giorgio Pietrani per l’associazione culturale conTESTO, Alberto Meriggi per il Centro di Studi Storici Maceratesi, Gabriele Porfiri per il Centro Studi Ivo Pannaggi, Roberto Perna per MaceratArcheo e Andrea Ferroni con Anita Ricci per la Scuola Popolare di Filosofia. Un’occasione preziosa per fare il punto sullo stato della cultura cittadina e avviare nuovi percorsi condivisi di valorizzazione.
Si è svolta il 30 e 31 maggio la 18ª edizione della competizione mondiale “Chinese Bridge” per studenti delle scuole superiori – Selezione Italia-San Marino, organizzata dall’Istituto Confucio dell’Università di Firenze. Il concorso, che ogni anno coinvolge giovani da tutta Italia e San Marino, ha l’obiettivo di offrire agli studenti che studiano il cinese un’occasione per mettere in mostra le proprie competenze linguistiche, promuovere lo scambio culturale e stimolare l’interesse verso la lingua e la cultura cinese.
Il tema scelto per l’edizione 2025 è stato “追梦中文,不负韶华” (“Fly high with Chinese”), un invito a sognare in grande grazie allo studio del cinese.
A rappresentare il Liceo “G. Leopardi” di Macerata è stata Fiona D’Annunzio, studentessa della classe 3F, accompagnata dalla prof.ssa Maria del Mar Mendiola Rodriguez. Dopo aver affrontato una prova scritta e un colloquio, Fiona ha impreziosito la sua partecipazione con una danza tradizionale cinese, conquistando così il Certificato d’Eccellenza. Un riconoscimento che premia il suo impegno e la sua passione per la lingua cinese.
Un sentito ringraziamento va anche alle docenti e alle studentesse dell’Istituto Confucio – Università di Macerata, il cui prezioso contributo ha reso possibile la realizzazione di un progetto tanto formativo. La collaborazione tra l’Istituto Confucio di Macerata e il Liceo Leopardi continua a rivelarsi una risorsa preziosa per l’arricchimento culturale e linguistico degli studenti.
Un ponte tra generazioni, costruito sulle fondamenta del ricordo e della condivisione: è quello che si è formato venerdì 31 maggio nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Commerciale "A. Gentili" di Macerata, dove si è svolta la manifestazione per il 60° anniversario della maturità della classe 1965.
L’iniziativa, dal titolo simbolico "I ragazzi del 1965 incontrano i ragazzi del 2025", ha visto come protagonisti gli ex studenti del Gentili, tornati a scuola per incontrare i diplomandi di oggi. Una mattinata densa di emozioni e riflessioni, alla presenza della dirigente scolastica, Alessandra Gattari, che ha fatto da madrina a questo speciale passaggio di testimone.
Gli ex studenti hanno raccontato le loro esperienze di vita, professionali e umane, offrendo ai ragazzi del 2025 spunti preziosi per affrontare il futuro con consapevolezza e spirito critico. Tra i presenti anche Mario Baldassarri, economista e già viceministro dell’Economia, che ha condiviso un ricordo personale legato agli anni della formazione e ha sottolineato l’importanza di mantenere vivo il legame con la scuola.
La manifestazione si è conclusa in un clima di festa e nostalgia con un momento conviviale presso il ristorante Da Rosa dell’Abbadia di Fiastra, dove gli ex studenti hanno brindato alla memoria e al futuro.
(Nella foto in primo piano, la conviviale che si è tenuta al ristorante "Da Rosa" all'Abbadia di Fiastra)
CINGOLI - Si è svolto giovedì 29 maggio, presso il Liceo Leopardi di Cigoli, un convegno di grande spessore culturale e formativo dal titolo "La pedagogia tra passato, presente e futuro", promosso dalla pedagogista Monia Batassa in collaborazione con l’istituto scolastico e l’amministrazione comunale di Cingoli.
Un evento che ha saputo unire riflessione accademica, testimonianza diretta e impegno educativo, ponendo al centro dell’attenzione un tema cruciale per la società: il senso profondo dell’educare.
Tre le figure chiave della pedagogia del Novecento al centro dell’incontro: Mario Lodi, Danilo Dolci e Giuseppe Tamagnini - maestri e pionieri di una scuola nuova, fondata sull’ascolto, la cooperazione, la libertà e la creatività. A raccontare il valore attuale delle loro esperienze e intuizioni, tre relatori d’eccezione.
Ha aperto i lavori il prof. Juri Meda, docente di Storia dell’Educazione presso l’Università di Macerata, che ha restituito un vivido ritratto di Mario Lodi, il maestro che seppe rivoluzionare il concetto di disciplina scolastica, eliminando le punizioni corporali e promuovendo l’errore come parte integrante del processo di apprendimento.
A seguire, Amico Dolci, figlio del celebre educatore e attivista Danilo Dolci, ha offerto una toccante testimonianza umana e pedagogica, introducendo i presenti alla forza della maieutica socratica praticata dal padre, sintetizzata nella celebre frase "Ciascuno cresce solo se sognato".
Infine, la dirigente scolastica prof.ssa Emanuela Tarascio, responsabile provinciale del Movimento di Cooperazione Educativa e studiosa di Giuseppe Tamagnini, ha illustrato il pensiero del maestro che ha fatto della cooperazione educativa il perno di un nuovo modo di fare scuola, fondato sulla partecipazione attiva e il protagonismo degli alunni.
L’intero convegno ha avuto il pregio di coniugare rigore intellettuale e passione civile. I relatori hanno affrontato con lucidità e senso di responsabilità temi oggi più che mai attuali, non solo per gli addetti ai lavori, ma per chiunque abbia a cuore il futuro delle nuove generazioni.
L’incontro si è concluso con una serie di quesiti aperti, lasciati in eredità al pubblico come stimoli per ulteriori riflessioni. Le lezioni dei tre "maestri rivoluzionari" restano quanto mai vive e urgenti, in un tempo in cui la scuola è chiamata a ripensarsi, senza smarrire i suoi fondamenti.
Ascolto, cooperazione, libertà e creatività: sono questi i quattro pilastri che il mondo dell’educazione non dovrebbe mai abbandonare. Un messaggio chiaro e potente, emerso con forza da un convegno che ha saputo trasformare la memoria in futuro.
Giovedì 29 maggio 2025, presso i locali comunali di via Liviabella n. 7 a Sforzacosta, si è svolta la consegna ufficiale delle chiavi dei nuovi spazi destinati a diverse realtà associative del territorio, tra cui l’associazione “GENITORI&FIGLI, per mano” ODV, l’Associazione dei Picari, il CSI – Centro Sportivo Italiano, il Comitato Festeggiamenti di Sforzacosta e l’Associazione Provinciale Ciclisti.
Alla cerimonia era presente l’Assessore comunale Andrea Marchiori, con delega a Lavori Pubblici, Edilizia Scolastica e Gestione del Patrimonio, che ha ufficialmente consegnato le chiavi alle associazioni assegnatarie.
L’iniziativa ha visto anche il coinvolgimento attivo della Consigliera comunale di maggioranza Paola Pippa, membro della Circoscrizione Sforzacosta, che ha seguito da vicino il percorso di assegnazione, svolgendo un importante ruolo di raccordo tra territorio e amministrazione.
Si tratta di un momento di grande rilievo per il volontariato locale, che vede riconosciuto il proprio ruolo nella vita civica e sociale della città. Il nuovo spazio segna in particolare una tappa fondamentale per l’associazione “GENITORI&FIGLI, per mano” ODV, che nel 2023 era stata duramente colpita dall’alluvione, perdendo la sede e gran parte del materiale. Nonostante le difficoltà, l’associazione ha proseguito le proprie attività grazie all’impegno dei volontari e alla rete di solidarietà costruita nel tempo.
L’assegnazione di questi locali da parte del Comune rappresenta un riconoscimento del valore sociale e culturale di tali realtà e offre una base solida per lo sviluppo futuro. Con una sede stabile, l’associazione potrà ora intensificare la propria azione sul territorio, ampliando le attività rivolte a bambini, famiglie e comunità.
Tra i prossimi obiettivi dichiarati, vi è l’intenzione di avviare un dialogo strutturato con la Fondazione Andrea Bocelli, presente sul territorio, al fine di creare sinergie utili a rafforzare l’impatto sociale delle attività. Inoltre, grazie alla nuova sede, l’associazione punta a diventare formalmente un living lab: un laboratorio vivente di innovazione sociale, non più solo di fatto ma anche di diritto, in cui continuare a sperimentare buone pratiche educative, relazionali e comunitarie.
Nei prossimi giorni inizieranno i lavori di allestimento degli spazi. È stato rivolto un appello alla cittadinanza per raccogliere disponibilità e forze da dedicare alla preparazione della sede e all’avvio delle attività.
Con questa assegnazione, si apre una nuova stagione per l’associazionismo di Macerata in generale e di Sforzacosta in particolare, fondata sulla collaborazione tra istituzioni, realtà del terzo settore e cittadinanza attiva, nella prospettiva di una comunità sempre più coesa e partecipata.